Franco, per tutti macellaio` «Tanti i segreti da sapere» Maghomco
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Franco, per tutti macellaio` «Tanti i segreti da sapere» Maghomco
15/06/2013 il Resto del Carlino press unE BOLOGNA Periodicità: Quotidiano Tiratura: n.d. Direttore Responsabile: Giovanni Morandi Diffusione: n.d. --- Franco, per tutti macellaio' «Tanti i segreti da sapere» Maghomco non ama parlare di sé, ma... CASALECCHIO «MI RACCOMANDO, non esagerate». Ce lo sussurra dopo averci incontrato, stringendoci le mani. «Io non sono tipo da stare al centro della scena. Preferisco dare, piuttosto che ricevere». Franco Maglio [fico, 65 anni, pugliese, è quello che si suol dire un profilo basso. Decano dell'associazionismo, tra i fondatori di Casalecchio Insieme, è ancora oggi per se stesso, e per tutti, il 'macellaio'. Prima di salutarci ci mostra orgoglioso una zampa di cappone che ha appena tirato su dal pentolone del suo brodo speciale, quello che ha servito assieme ai tortellini alla Festa dei Sapori. E il più classico dei brodi: un'armonia di gusto e leggerezza. Chi meglio di lui, del resto? Franco a 16 anni anda- va già nelle stalle a scegliere i bovini, a 20 era selezionatore per la Pam e negli anni Ottanta metteva su Franco Carni, la macelleria più importante di Ceretolo fino al 2000. «Quando la mia famiglia si trasferì a Bologna da Ostuni ero un bambino — racconta —. Mio padre trovò lavoro come scalpellino, mentre mia madre rimase a prendersi cura della casa. A 16 anni l'unica cosa che desideravo era una bicicletta, ma non c'erano i soldi. Così mi rimboccai le maniche e andai a fare l'apprendista macellaio alla Beverara, dove abitavamo. E da lì che è iniziato tutto». E pensare che oggi, che ha il colesterolo alto, gli tocca mangiare pollo e tacchino. Ma quando parla di carne rossa, dall'alto della sua esperienza, li apre un mondo sconosciuto: «Bisognerebbe che la gente leggesse un manuale di macelleria». Noi, intanto, proviamo a scucirgli qualche segreto: «La qualità della carne dipende dal tipo di allevamento — svela —. Più è intensivo, meno la carne è saporita. L'ideale è un animale lasciato allo stato brado. Altra cosa importante è la frollatura. Meno la carne è frollata (cioè più è giovane), più fa acqua. Questa è un'abitudine tipica dei supermercati, per non fare perdere peso alla carne. Un buon macellaio, infine, si riconosce da come taglia la fettina. Con l'affettatrice? Non ci siamo. Col coltello? Fidatevi. Fatevi fare due etti di roastbeef, che va tagliato sottile, e poi osservate cosa usa». TIzIana Dongiovanni Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015