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Il macellaio comunista esperto di grappe, massacri e stupri etnici

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Il macellaio comunista esperto di grappe, massacri e stupri etnici
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A sinistra Ratko Mladic passa in rassegna
le sue truppe nel giugno del 1996 durante
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le celebrazioni
ricordano
disfatta
dell’esercito serbo contro i turchi nel
1389 a Kosovo Polje. In alto il presidente
serbo Boris Tadic annuncia a Belgrado
l’arresto di Mladic [Ap e Epa]
Il Giornale 05/27/2011
s Il personaggio
LE ACCUSE
Il macellaio comunista
esperto di grappe,
massacri e stupri etnici
I reati contestati
dal Tribunale
penale
internazionale
dell'Aia a
RATKO MLADIC,
capo militare
dell'esercito serbo-bosniaco durante
la guerra di Bosnia (1992-1995)
Coinvolgimento diretto
nel massacro di Srebrenica
(luglio 1995) in cui furono
uccise oltre 8.300 persone
Assedio di Sarajevo
(1992-1995) con azioni
militari dirette
a terrorizzare i civili
Campagna di persecuzioni,
deportazioni, tortura e
omicidi durante il 1992 in
Bosnia Erzegovina, inclusa
la creazione dei campi
di detenzione di Omarska,
Keraterm, Manjaca e
Trnopolje
I REATI
Genocidio
Complicità in genocidio
Crimini contro l'umanità
Fausto Biloslavo
AGorazde,unadellecittàmartiri della Bosnia, sotto le cannonate
dei carri armati serbi, il generale RatkoMladicvenivaagodersilospettacoloosservandoconilbinocololecase che bruciavano e i minareti spezzati a metà. Alla resa di Srebrenica
sono agghiaccianti le immagini che
lo riprendono mentre accarezza i
bambini e assicura le donne prima
di farle deportare verso Tuzla sotto
gli occhi dei caschi blu olandesi.
Nontuttesono arrivate salvea destinazione o hanno evitato lo stupro.
Peggio è andata ai loro uomini e figli
fatti prigionieri. In 8mila sono stati
passati per le armi dalla soldataglia
serbadiMladic.Ilgeneraleavevaannunciato la caduta delle disgraziate
enclave di Srebrenica e Zepa come
«un dono» per i serbi e «una vendetta contro i turchi», i bosniaci musulmani. È così che Mladic si conquista
il nome di macellaio di Srebrenica.
Laprimavoltachel’hoincontrato,
nel1991,all’iniziodellamattanzajugoslava, era colonnello del IX Corpus a Knin, nell’entroterra dalmata.
La Croazia si stava infiammando e
quando gli ho chiesto un’intervista
all’ingresso del suo quartier generale ancora un po’ mi faceva arrestare.
Il futuro signore della guerra è nato 69 annifa a Kalinovik, un villaggio
bosniacochefaceva partedellaCroazia alleata del Terzo Reich. Suo padre era un partigiano di Tito ucciso
nel 1945. Il nome dell’orfano, Ratko,
deriva, in serbo, dalla parola guerra.
Inevitabile che il giovane Mladic
scelgailcomunismoelacarrieranell’esercito jugoslavo.
ALE - 13 - 27/05/11- Plate SINGOLA - Autore: PROTO Stampa: 26/05/11
Copyright © 27/05/2011 Il Giornale
Nel 1992, da Knin, ripiega con una
lunga colonna verso la Bosnia, dove
assumeilcomandodelletruppeserbo bosniache, circa 80mila uomini.
Mladic non è solo il braccio armato
diRadovanKaradzic,illeaderpolitico dei serbi di Bosnia, che lo attende
a L’Aja. Il generale, promosso sul
campo, è l’uomo forte della Grande
Serbia. Occhi azzurri, collo taurino,
forte fumatore e bevitore di grappe,
Mladic va in prima linea a incitare i
suoi soldati che lo osannano come
un duce. Stritola Sarajevo a colpi di
mortaio e cecchini, ma difende i
quartieri serbi. I prigionieri li spedisceinverie proprilagerdovevengono trattati come bestie. Nel 1995,
quandoicacciadellaNatocomincianoabombardare i serbi,Mladicnon
siscompone.Prendeinostaggioicaschi blu incatenandoli come scudi
bo-bosniacooccupa Srebrenica
e massacra oltre 8.300 abitanti
maschi dai 14 ai 65 anni di età
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continuano a raccontare di
quel fantasma sempre pronto
a far capolino per celebrare
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con una bevuta di «rakia»
compleanni, matrimoni e funerali. Ma d’ora in poi a brindare saranno solo le sue vittime.
NEGOZIATI E RELAX
La latitanza
Il superlatitante Mladic mentre balla ripreso in un filmato
trasmesso nel giugno del
2009 da una tv bosniaca
umani ai ponti o altri obiettivi.
APale,laminuscola«capitale»serba alle porte di Sarajevo, si fa vedere
il meno possibile. Quando arriva, al
contrario di Karadzic, avanza in mimetica in mezzo alle telecamere come un carro armato fulminando i
giornalisticonunosguardodighiaccio. Il vero quartier generale di Mladic è il bunker atomico di Han
PijesakvolutodaTitonelcuoredella
Bosnia.
Il24luglio1995,neigiornidelmassacro di Srebrenica, viene inquisito
dal Tribunale internazionale de
L’Aja pergenocidio, crimini di guerra e contro l’umanità. Con la pace di
Dayton e l’arrivo delle truppe internazionali in Bosnia non si preoccupa più di tanto. Lo riprendono sui
campi da sci alle porte di Sarajevo e
ognitantogioca atennisconivecchi
Nel settembre del 1995,
un mese e mezzo dopo
il massacro di Srebrenica,
Mladic gioca a biliardo
a Mali Zvornik durante
una pausa dei negoziati
con i Caschi blu
delle Nazioni unite
[Ap]
commilitoniinqualchecasermaserba.Alungo andare non haaltra scelta che rifugiarsi a Belgrado protetto
dai servizi segreti di Slobodan Milosevic.
Ogni tanto dicono di avvistarlo allo stadio, ma sparisce nel 2001, con
la caduta di Milosevic. La leggenda
vuole che esca dai suoi nascondigli
solo per pregare sulla tomba di Ana,
lafigliacheadorava,mortaprobabilmente suicida nel 1994. Si dice che il
papàgeneraleavessemandatoamorire il suo fidanzato, inviandolo su
uno dei fronti più caldi della guerra
in Bosnia.
Il cerchio inizia a stringersi con
l’arrivoalpoteredelpresidenteriformista Boris Tadic. Mladic diventa
un vero fantasma. A tal punto che la
suafamigliachiedelamortepresunta per scongelare i 50mila dollari di
SPIETATO Quando la Nato
lo attaccò si fece proteggere
dai caschi blu dell’Onu.
Usandoli come scudi umani
pensione arretrata dell’ex ufficiale e
alcuni beni sequestrati. In 15 anni di
latitanza anche la Cia si convince
chesiascappato all’estero,doveviene segnalato soprattutto in Russia.
Invece si era nascosto a Lazarevo
in Vojvodina, dove sembra essere
tornato alle origini. Il villaggio è stato ripopolato alla fine della seconda
guerra mondiale dai partigiani che
hanno combattuto in Bosnia, come
il padre di Mladic.
www.faustobiloslavo.eu
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May 27, 2011 6:28 pm / Powered by TECNAVIA
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