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il neonato sano e patologico - Home Page
IL NEONATO SANO E
PATOLOGICO
Giuseppe Sabatino
Prof. Ordinario di Pediatria
Direttore U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale
Università degli Studi “G. D’Annunzio”
CHIETI
IL PARTO
“Ogni
Ogni neonato ha diritto ad essere
assistito nel modo migliore possibile,
ovunque egli nasce
nasce”.
Una mamma deve poter dire:
“Voglio partorire dove c’è il massimo
dell assistenza per mio figlio e…..
dell’assistenza
e
se possibile, anche per me”.
• La scelta del Punto Nascita deve essere la conseguenza
di un processo di formazione ed informazione della
coppia, tale da renderla consapevole e cosciente, libera
d pregiudizi.
da
d
• C
Conditio
diti sine
i
qua non per questo
t tipo
ti
di scelta
lt è la
l
presenza di un neonatologo in sala parto, 24h/24h, per
poter intervenire tempestivamente
p
p
qualora il neonato
q
ne avesse bisogno.
• Ogni parto, anche il più fisiologico, può nascondere il
rischio di un’asfissia perinatale, cioè di una situazione
di alterati scambi gassosi,
gassosi con ipossia (mancanza di O2),
)
ipercapnia (aumento di anidride carbonica) e acidosi,
metabolica e respiratoria.
ASSISTENZA IN SALA PARTO
1. POSIZIONE
Testa in basso, per favorire l’eliminazione di liquido
amniotico, sangue e altre secrezioni.
2. ASPIRAZIONE DELLE PRIME VIE AEREE
In genere,
genere è sufficiente aspirare il neonato solo
superficialmente e non in profondità.
In caso di necessità, l’aspirazione va eseguita
mediante sondino, prima dal faringe e poi dal naso.
Questo permette di:
a) Liberarlo dalle secrezioni che non riesce ad
espellere spontaneamente.
b) Sondare la pervietà esofagea (atresia esofagea!!!).
c) Sondare la pervietà delle coane (atresia coane!!!).
IL PARTO
3. STIMOLAZIONE
L’aspirazione dalle coane, oppure uno stimolo sulla
pianta del piede o sul dorso,
dorso sono sufficienti per
stimolare l’avvio di una respirazione ritmica.
IL PARTO
4. PUNTEGGIO DI APGAR
Si valuta ad 1 e a 5 min.
Prende in considerazione 5 parametri,
cui si assegna un punteggio da 0 a 2.
Apgar 7-10
A
7 10 = normale.
l
Apgar 4-6 = asfissia lieve.
A
Apgar
< 3 = asfissia
fi i grave.
4. Punteggio
gg di Apgar
pg
CRITERI
C l it
Colorito
0
1
Tronco
roseo,
Ci
Cianotico,
ti
pallido
estremità
cianotiche
2
R
Roseo
Frequenza
cardiaca
Assente
Respiro
Assente
Risposta
riflessa al
sondino
son
no
Nessuna
Smorfia
Starnuto
e tosse
Tono
muscolare
Ipotonia
marcata
Flessioni
estremità
Normale
<100/min.
>100/min
Regolare,
Irregolare, pianto
lento
valido
Totale
1°min
5°min 20° min
IL PARTO
4. Punteggio di Apgar
Cianosi periorale
Cianosi periferica
Ci
Cianosi
i centrale
t l
NASCITA
Assenza di meconio?
Respira o piange?
Il tono muscolare è buono?
Il colorito è roseo?
La gestazione è a termine?
5. RIANIMAZIONE IN SALA PARTO
Poni sotto calore radiante
(Suzione trachea- se liquido tinto di meconio)
Asciuga
g accuratamente
Allontana panni umidi
Posizione
Suzione bocca e poi naso; stimolazione tattile
Valuta
Respirazione
R
i i
Apnea o gasping
Spontanea
Ventilazione
Pressione Positiva
(PPV) con Ossigeno 100%
Valuta
Frequenza
q
Cardiaca (FC)
Valuta
Frequenza
Cardiaca
(FC)
< 100 b/ min
< 100 b/min
> 60 b/min
Continua
ventilazione
Compressione
torace
60 – 100 b/min
F.C. non Aumentata
Continua
ventilazione
Compressione Torace
se F.C. < 80 b/min
Farmaci se:
- F.C. < 80 b/min > 30 sec.
- PPV con Ossigeno 100%
- Compressione torace
< 100 b/min
F.C. Aumentata
Continua
ventilazione
Valuta
colore
Osserva se
vi è respiro
spontaneo …..
… quindi smetti
ventilazione
BLU
ROSEO
o cianosi
periferica
O
Osserva
e Monitorizza
M it i
Dai Ossigeno
IL PARTO
6. MANTENIMENTO DELL’OMEOSTASI TERMICA
T.C. = 36-37° C.
- I processi metabolici si svolgono con il minor
consumo di energia.
g
- I neonati hanno un sistema di termoregolazione
non ancora completamente attivo, per cui è
necessario riscaldarli subito dopo la nascita:
- Isola neonatale con lampada radiante.
radiante
- Incubatrice.
- Cute
C t della
d ll madre.
d
IL PARTO
7. PRIMO CONTATTO
Il prima
i
possibile
ssibil sulla
s ll pancia
i d
della
ll madre
d per f
favorire:
i :
- Attaccamento.
- Allattamento.
All tt
t
- Omeostasi termica.
8 . LEGATURA DEL FUNICOLO
Si lega
l
ill funicolo
f
l e si reseca.
IL PARTO
9. ISPEZIONE
E
E PLACENTA
E
E CORDONE
E OMBELICALE
E
E
Controllare che siano presenti due arterie e una vena.
10. PRELIEVO DI SANGUE CORDONALE PER
GRUPPO SANGUIGNO, FATTORE Rh E TEST DI
COOMBS
MB DIRETTO
D RE
(TCD).
( D)
IL
L PARTO
O
11. PULIZIA DELLA CUTE
- Panno morbido.
- Bagno (HBV, HCV, HIV).
12. PROFILASSI DI LEGGE
12
- Oculare
l
(entro
(
1 ora).
)
- Antiemorragica
g
(entro
(
1 ora).
)
13.
BRACCIALETTO
IL NEONATO
NEONATOLOGIA
Branca della p
pediatria che
studia il neonato.
CLASSIFICAZIONE DEL NEONATO
1a) NEONATO
Bambino, nato vivo,
Bambino
vivo dalla nascita al compimento della 4°
4 sett.
sett
di vita (27 giorni, 23 ore, 59 min.).
1b) ETA’ GESTAZIONALE (E.G.
(E.G.):
): “calcolata” o “valutata”
Intervallo di tempo tra il 1° giorno dell’ ultima mestruazione e
la nascita, espressa in sett. complete.
(40 sett.= 280-286 giorni).
1c) ETA’ CONCEZIONALE
Intervallo di tempo tra il concepimento e la nascita.
nascita
In media, è inferiore di 2 sett. rispetto all’E.G.
1d) ABORTO
(O.M.S.) “ Ogni interruzione della gravidanza con
espulsione di feto morto o di materiale ovulare, fino
al compimento della 28ª sett. di E.G.”
In Italia si intende per aborto l’interruzione
spontanea o terapeutica della gravidanza che si
verifica prima del 180° giorno dall’inizio della
gestazione.
i
Il limite di VITALITA’ è di 750 g.
- E.G. minima compatibile con la vita (22
(22-23
23 sett.)
- Bioetica e accanimento terapeutico
1 ) GRAVIDANZA AD ALTO RISCHIO
1e)
Gravidanza nel corso della q
quale si verificano
f
condizioni
che accrescano le probabilità di danno transitorio o
permanente o di morte per il feto e/o la madre.
1f) NEONATO AD ALTO RISCHIO
Neonato, che a causa di fattori lesivi pre, intra
o post-natali,
post-natali ha una elevata probabilità di morte o di
presentare manifestazioni morbose per cui possono
conseguire
g
danni transitori o permanenti.
p
INDICE DI BALLARD
MATURITA’ NEUROMUSCOLARE
MATURITA
Punteggio
Postura
Segno della finestra
squadrata (polso)
Retrazione delle braccia
Angolo popliteo
Segno della sciarpa
Manovra “calcagno verso
orecchio”
MATURITA’ FISICA
1g) NEONATO A TERMINE
Neonato con E.G. tra 38 e 42 sett. complete.
p
1h) NEONATO PRETERMINE
Neonato con E.G. < 38 sett.
1i) NEONATO POSTPOST-TERMINE
Neonato con E.G. ≥ 42 sett.
1l) NEONATO PICCOLO PER L
L’E.G.
L’E
E G (S.F.D.
S F D )
S.F.D.)
Neonato con P.A.N. < 10° centile per l’E.G.
Sinonimi: small for date, light
g for date, dismaturo,
neonato con ritardato accrescimento endouterino.
1m) NEONATO PROPORZIONATO PER L’E
L’E.G.
Neonato con P
P.A.N.
A N tra 10
10° e 90
90° centile.
centile
Sinonimi: eutrofico, appropriate for date.
1n) NEONATO GROSSO PER L’E.G.
L’E.G.
N
Neonato
con P.A.N.
P N > 90° centile.
l
Sinonimi: macrosoma, large for date.
1o) IL NEONATO DI BASSO PESO
Neonato con P.A.N. ≤ 2500 g., indipendentemente dall’E.G.
¾ N. di peso molto basso (VLBW)
PAN < 1500g
¾ N. di peso molto molto basso (VVLBW)
PAN < 1000g
¾ N. di peso estremamente basso (ELBW) PAN < 750g
2. NEONATO A TERMINE
3. NEONATO
E
PRETERMINE
E E
E
3. NEONATO
E
PRETERMINE
E E
E
Mortalità
Correlata a P.A.N. ed E.G.
Alimentazione
Immaturità o assenza dei riflessi
di suzione e deglutizione
Difficoltà di somministrazione
Acalasia
l
del
d l C
Cardias
d
→ Rigurgito
R
Riflesso tosse immaturo o assente
→ Polmonite ab ingestis
Muscolatura intest. poco sviluppata
→ distensione addominale
NPT o GAVAGE
Termoregolazione
Rischio di ipotermia !!!!
Regolare opportunamente T e
Umidità delle incubatrici per
p
evitare dispersione di calore.
Anemia
Emorragie
Emolisi
Ridotta produzione
→
Emorragie
Emorrag
endocraniche
Profilassi con ferro
++ GMH-IVH
GMH IVH
GMHGMH
-IVH
GMHGMH
-IVH 2
2°
° grado
GMHGMH
-IVH 1
1°
° grado
g
GMH-IVH
GMH3-4° grado
GMH-IVH
GMH3-4° grado
GMH-IVH
GMH3-4° grado
Ipoglicemia
Glicemia < 40 mg/dl
CAUSE
CAUSE:
Scarsa gluconeogenesi.
S
Scarsi
i d
depositi
iti di glicogeno
li
che
h sii
accumulano ++ tra la 34ª e la
40ª sett. di gestazione.
Ipotensione
arteriosa
P.A. e C.B.F.
T b
Turbe
idroelettrolitiche
Ipo/iperpotassiemia
I
/i
t
i i
Ipo/ipersodiemia
Turbe dell’ equilibrio
Acido/base
Acidosi/alcalosi
metaboliche e respiratorie
p
Problemi
neurologici
Convulsioni neonatali
E.I.I.(PVL, PVLc)
PVL non cistica
E.G. 28 sett.
32 sett. E.G. corretta
PVL cistica
3 sett.
40 sett. E.G. corretta
Ittero
Infezioni e sepsi
Deficit della
funzione renale
Deficit delle attività
enzimatiche epatiche
Basse IgM e IgA,
Diminuita risposta anticorpale,
Funzione granulocitaria insuff.
↓
↓
↓
↓
Capacità di risparmiare H2O
regolazione Acido/base
Clearance dei sali minerali
escrezione di farmaci.
Edemi, disidratazione,
↑tossicità dei farmaci
Problemi
respiratori
Enterocolite
necrotizzante
(NEC)
↑ del meteorismo
intestinale
A
Anse
di
distanziate
t
i t per
edema e/o emorragia
mucosa e sottomucosa
Pneumatosi
Malattie membrane ialine
Tachipnea transitoria
Polmonite
Necessità di
Supporto ventilatorio
4. IL NEONATO POSTPOST-TERMINE
5. IL NEONATO SFD
Etiologia
Fetale
Materno
Materno‐‐placentare
Ridotto potenziale di Rid
tt
t i l di
accrescimento fetale
Apporto nutrizionale al A
t
tii
l l
feto diminuito
Ritardo della
Ritardo della crescita fetale
Alterazione Alterazione
omeostasi del glucosio
Riduzione del tessuto sottocutaneo
Ipoglicemia
Alterazione scambi gassosi attraverso la placenta
Parto prematuro
RDS
Sofferenza fetale
Sofferenza fetale
MORTE FETALE
Tube della termoregolazione
ASFISSIA PERINATALE
SNC
E.I.I
CUORE
POLMONE
Miocardiopatia
‐ Aspmeconio
‐ Emorragie
‐ Polmonite
‐ PCF
‐ MIP
INTESTINO
N.E.C.
RENE
N.T.A.
SANGUE
‐ Policitemia
‐ Iperviscosità
ALTRE
Ipocalcemia
5. IL NEONATO SFD
RITARDO di CRESCITA SIMMETRICO
→ quando
d i 3 parametrii sono tuttii alterati
l
i
a Fattori genetici
a Malattie a trasmissione transplacentare
a Malformazioni congenite
a Gravi patologie placentari
RITARDO di CRESCITA ASIMMETRICO
→quando il P.A.N. è sempre diminuito, la lunghezza è
normale e la C.C.
. . è normale o d
diminuita.
m nu ta.
a Eziologia
maternomaterno-placentare
5. IL NEONATO SFD
Settimane di gestazione
CURVE DI CRESCITA FETALI PER MASCHI E FEMMINE
PESO
CIRCONFERENZA CRANICA
CURVE DI CRESCITA DEI NEONATI PRETERMINE FINO A 1 ANNO
CURVE DI CRESCITA DEI NEONATI PRETERMINE
FINO A 50 SETTIMANE
CURVE DI CRESCITA DI BAMBINI ALLATTATI AL SENO
LUNGHEZZA
CURVE DI CRESCITA DI BAMBINI ALLATTATI AL SENO
PESO
CURVE DI CRESCITA DEI BAMBINI A TERMINE
FEMMINE – PESO – 0/6 MESI
FEMMINE – PESO – 6 MESI/2 ANNI
CURVE DI CRESCITA DEI BAMBINI A TERMINE
FEMMINE – LUNGHEZZA – 0/6 MESI
FEMMINE – LUNGHEZZA – 6 MESI/2 ANNI
CURVE DI CRESCITA DEI BAMBINI A TERMINE
MASCHI – LUNGHEZZA – 0/6 MESI
MASCHI - LUNGHEZZA – 6 MESI/2 ANNI
CURVE DI CRESCITA DEI BAMBINI A TERMINE
MASCHI – PESO – 0/6 MESI
MASCHI – PESO – 6 MESI/2 ANNI
CURVE DI CRESCITA DEI BAMBINI A TERMINE
FEMMINE – CIRCONFERENZA CRANICA – 0/13 SETT.
FEMMINE – CIRCONFERENZA CRANICA – 0/5 ANNI
CURVE DI CRESCITA DEI BAMBINI A TERMINE
MASCHI – CIRCONFERENZA CRANICA – 0/13 SETT.
MASCHI – CIRCONFERENZA CRANICA – 0/5 ANNI
LA VISITA DEL NEONATO
Il neonatologo deve visitare il neonato come se ne fosse
la madre,
madre
parlandogli dolcemente, possibilmente in braccio alla madre
che lo allatta al seno e,
se necessario, poggiandolo piano piano sul lettino, con le sue
manine che stringono un dito della madre…
...e uno del
d l padre.
d
1. ESAME OBIETTIVO
ESAME OBIETTIVO
CARTELLA CLINICA: anno…………………
anno
n…………………………………………..
n
COGNOME E NOME:…………………………………………………………………………..
DATA DI NASCITA………………DATA DI RICOVERO………………………………………………………………………….
CONDIZIONI GENERALI………………………………………………………………………………………………………………………
DISMORFISMI: capo ‰
tronco ‰
arti ‰
CUTE
normale
‰
calda ‰
fredda
‰
petecchie ‰
ecchimosi
‰
pustole ‰
pallore
‰
eritrosi ‰
cianosi:
parziale
l ‰
diffusa
ff
‰
ittero:
lieve
‰
intenso
‰
verdinico ‰
disidratazione ‰
edema ‰
scleredema ‰
sclerema ‰
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
Annessi cutanei………………………………………………………..Linfoghiandole………………………………………………………
1. ESAME OBIETTIVO
CAPO
forma……………………………………………………cefaloematomi…………………………………….
fontanella ant
ant. cm
cm……………….x…………..tensione
x
tensione
N transilluminazione: anello cm…………………Suture:
OCCHI
altre fontanelle aperte ‰
diastas. ‰
sovrapp.
‰
normali
‰ ipertelorismo
‰
epicanto
‰
rima obliqua
‰ ipotelorismo
‰
congiuntivite
‰
‰
emorr. periorbitale
‰
emorr. congiuntivale ‰ ptosi palpebrale
NASO
normale
‰ respirazione libera ‰
secrezione
‰
ORECCHIE
normali
‰ displasia
‰
impianto anomalo
‰
secrezione
‰
‰
normale
‰ micrognazia
‰
presenza di schiuma
‰
sangue
‰ macroglossia
‰
ptosi linguale
‰
BOCCA
cheiloschisi
Dx Sn
palatoschisi
Dx
Sn
rima bucc. deviata Dx Sn
1 ESAME OBIETTIVO
1.
COLLO
normale
pterigio
‰
APPARATO RESPIRATORIO
RESPIRATORIO:
Ritmo respiratorio:
‰
normale
l SI
ematoma dello sternocleidomastoideo ‰
NO
regolare ‰ periodico ‰
MALFORMAZIONI SI
NO
apnee 10” ‰ 20” ‰
Frequenza
Frequenza……………………………………………………./min.
/min
Rientramenti inspiratori:
0
1
2
giugulo
‰
‰
‰
intercostali
‰
‰
‰
epigastrici
‰
‰
‰
S
Segni
i di di
dispnea:
ridotto
R t li grossolani
Rantoli:
l i
alitamento pinne nasali
‰
‰
‰
respiro a bocca aperta
‰
‰
‰
gemito espiratorio
‰
‰
‰
Punteggio totale
Respiro: normotrasmesso ‰
fini
Stridore laringeo
‰
‰
‰
‰
1 ESAME OBIETTIVO
1.
APPARATO CIRCOLATORIO: ispezione normale
‰
itto atopico
‰
‰ aritmia
it i
‰
F
Frequenza…………………../min.Ritmo:
/ i Rit
regolare
l
Ascoltazione: 1° tono normale ‰
2° tono normale ‰
2
ARTI
toni cupi
‰
extrasistoli
‰
soffi
‰
Inf. Dx.
ritmo di galoppo ‰
Inf. Sn.
POLSI
P.A.
Sup. Dx.
Sup. Sn.
rinforzo 2° tono ‰
Cianosi:
anos
a rriposo
poso
‰
in
nO
O2
‰
nel pianto
p anto
‰
1. ESAME OBIETTIVO
SI
NO
ADDOME normale ‰
globoso ‰
piatto ‰
trattabile
masse p
palpabili
p
‰
peristalsi visibili ‰
p
reticolo venoso ‰
Funicolo ombelicale: umido ‰
secco ‰
macerato ‰
Arteria ombelicale unica ‰
g
cm…………consistenza……………..Milza: cm…………consistenza…………
Fegato:
DxSn Vescica: globo……….
Reni: logge libere bil. ‰
Reni palpabili
Ano: normale ‰
impervio ‰
Ernie ‰
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
GENITALI ESTERNI
ESTERNI: Maschili
Maschili: normali ‰ ipospadia 1 2
Femminili: normali ‰
Ambiguità sessuale ‰
3 Testicoli ritenuti Dx Sn Idrocele DxSn
1. ESAME OBIETTIVO
APPARATO MOTORIO: Scheletro: normale Si No
Frattura clavicola
Dx Sn
Paresi brachiale Dx Sn
Clinodattilia ‰
Sindattilia ‰
Polidattilia ‰
Piega palmare unica Dx Sn
Ortolani Dx Sn
Articolazioni: normali Si No
Click dell’anca Dx Sn
1. ESAME OBIETTIVO
APPARATO NEUROMUSCOLARE
Atteggiamento/motilità spontanea…………………………………………………….
Pianto
Pianto………………………………………..Tono
Tono muscolare………………………………….
muscolare
Riflesso di Moro……………………. Prensione mano………………..Piede………
Marcia automatica………………… Punti cardinali…………………………………….
Incurvamento del tronco…… Raddrizzamento del tronco…………….
Estenzione crociata……………….Suzione………………………………………………..
D fi it
Deficit………………………………………………………………………………………………………
Segni di ipereccitabilità……………………………………………………………………….
2. OSSERVAZIONE TRANSIZIONALE
PAN g…….C.C. cm……...
L cm…..
E.G. sett…….
SESSO M
F
Prelievi dal Cordone omb. (Sala Parto)
Gruppo _____ Rh________
pH
pH_______
EB____
EB
Acido lattico______
lattico
Sondaggi
Coana dx _________
Coana sx______
Esofago_________
Ano_________
T. rettale_______
Sat Tc O2____________
Dextrostix _____
Ht_________
P.A. arto sup. dx____
P A arto inf
P.A.
inf.______
Vitamina K ‰ Profilassi oculare ‰
E.O. alla nascita______________________________________
E O.
E.
O entro 30 min.
i dalla
d ll nascita__________________
i
Trasferimento
Nido
‰
Neonatologia
g
‰
Terapia Intensiva Neonatale
‰
Firma del medico
LA COMUNICAZIONE
1. COLLOQUIO CON I GENITORI
• E’
E essenziale mostrare il neonato alla madre ed
al padre appena possibile.
• Comunicare la diagnosi quando è sicura.
• Parlare possibilmente ai genitori
contemporaneamente.
• Comunicare
C municare con
c n il bambino
bambin presente.
presente
• Non soffermarsi solo sulla eventuale
patologia.
patologia
• Essere realisti, con un approccio empatico.
• Esprimere
p
una prognosi,
p g
, in termini umani e/o
possibilistici.
2 ASPETTI BIOETICI
2.
MEDICO
Esperienza personale
A
Apertura
t
mentale
t l
GENITORI
Buon senso
Intuito
Tranquillità dei genitori nei
confronti di un bambino sano.
sano
- Serenità nell’affrontare una malattia.
-
COMPLIANCE MEDICA
Non si p
può essere assolutisti !!!
Niente e nessuno è “Assoluto” … tranne DIO.
Bisogna
g essere elastici, avere una buona compliance
p
per
p
capire, accettare, dare, sapere, imparare e solo alla fine
per insegnare.
Non è facendo lezione “ex-cathedra” che si insegna.
Nel rapporto comunicativo con gli altri, il risultato
ottimale si ottiene solo quando si realizza un interscambio
ideale, capace di far uscire dalla persona che sta di fronte
a te tutto ciò che Lei ha dentro.
“EMPATIA”
E’ facile colpevolizzare una madre che non allatta…
ma è meglio comprenderla!!!!!
G. Sabatino, 2009
LA CARE DEL NEONATO
La care del neonato sano è un complesso di
interventi adeguati alle esigenze funzionali e
maturative del neonato.
VIE SENSITIVE NEL NEONATO E CAUSE DELLO STRESS
SENSIBILITA’
SENSIBILITA
TATTILE
VESTIBOLARE
PROPRIOCETTIVA
OLFATTIVA
GUSTATIVA
DOLORIFICA E UDITIVA
VISIVA
IPERSTIMOLAZIONE DELLE VIE SENSITIVE
Interventi negativi sul neonato
Azioni eccessive sul neonato.
Manipolazioni dolorose.
M
Mancanza
di rispetto
i
tt d
dell ritmo
it
sonno-veglia.
STRESS
Situazione ambientale negativa
Luci intense.
Rumori eccessivi.
EFFETTI DELLO STRESS
SEGNALI COMPORTAMENTALI
PIANTO ECCESSIVO
DIFFIICLE CONSOLABILITA’
IRREQUIETEZZA
RESPIRO IRREGOLARE
CAMBIAMENTO DI COLORITO
MOVIMENTI DI EVITAMENTO
CONSEGUENZE
STRESS
DESTABILIZZAZIONE DELLE
CONDIZIONI CLINICHE
INTERAZIONI NEGATIVE SULLO
SVILUPPO
L PP PSICOMOTORIO
P
R
OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE: STABILITA’ AUTONOMICA
AZIONI
MODIFICHE AMBIENTALI
RIDURRE L
L’INTENSITA’
INTENSITA DELLA
LUCE
RIDURRE I RUMORI MOLESTI
INTRODURRE SUONI GRADITI
RIDUZIONI INTERVENTI
NEGATIVI
RIDURRE MANIPOLAZIONI
DOLOROSE
RISPETTARE IL RITMO
SONNO-VEGLIA
PROMOZIONE ESPERIENZE
NEGATIVE
CURE POSTURALI
CONTENIMENTO
COCCOLE, CAREZZE E
MASSAGGIO
ROOMINGROOMING
-IN
Il neonato sta con la madre 24 h/24 h, fin dalla nascita.
a) IL CONTATTO MADRE-NEONATO
Facilita l’adattamento fisiologico alla vita extra-uterina,
il legame
g
e la conoscenza reciproca
p
e aiuta la madre a
rispondere meglio alle esigenze del neonato.
b) LA MONTATA LATTEA
E’ stimolata più precocemente, perché non c’è limite di
tempo e di posizione ad allattare.
c) IL PADRE
d) LA FAMIGLIA
e) LA LIBERTA’ DI ESSERE COME A CASA
AMBIENTE E POSIZIONE
a) Ambiente
Micro-ambiente
ambiente (confine,
(confine sostegno,
sostegno contenimento)
- Micro
- Macro-ambiente (luci, rumori, temperatura, fumo)
b) Posizione
- Testa dritta sulla linea mediana
- Arti allineati sulla linea mediana, con spalle e anche chiuse
- In culla
E’ consigliabile la posizione SUPINA (SIDS)
- Marsupio: Pelle a pelle
- In braccio
c)) Contatto
C t tt
- Massaggi e carezze
BAMBINI VIZIATI
R
Rasserenare
un bambino,
b b
attaccandolo
d l all seno,
accarezzandolo, prendendolo in braccio quando piange,
accontentarlo, capirlo, non è viziarlo!!!
E’ amore! Semplice, sereno, grande!
E
I genitori vogliono la serenità dei propri figli…una delle
p h cose all mondo,
poche
m nd se non
n n la
l sola,
l che
h conta.
nt
Amare secondo il proprio cuore, secondo ciò che si sente,
non ascoltando gli altri.
può insegnare
g
ad una mamma ad amare!!!
Non si p
Solo una mamma conosce i “bisogni” del suo bambino,
di cui è la migliore Pediatra al mondo.
mondo
TRIADE
Padre
Madre
Bambino
Nonni
“Se avessi un figlio, vorrei fare di lui
un uomo felice
f li
E allora, prima di tutto, gli direi
sempre e su tutto la verità.
verità
Perché quello che rende infelice e disperato un
bambino
am no è accorg
accorgersi
rs che
ch i genitori
g n tor gli
g hanno
mentito.”
Padre Davide Maria Turoldo-Teologo, scrittore (1914-1992)
SE AVESSI UN FIGLIO …………
…………..
“Se avessi un figlio, vorrei fare di lui un uomo sereno.
La serenità è un dono immenso che noi dobbiamo ai nostri figli.
Ma quando e come si può dare serenità ai propri figli?
Quando due innamorati dicono: “Facciamo un figlio?”,
si realizza il momento più bello della simbiosi di due persone
e il tutto
t tt coincide
i id coll concetto
tt di “vita
“ it nascitura”.
it ”
La gravidanza coincide con la “vita nascente”
e il momento della nascita con la “vita neonatale”.
Dopo la nascita inizia la “vita post-natale”, di durata variabile, interrotta
per volontà di Dio, in un momento ben predeterminato.
Il feto,
feto e poi il neonato,
neonato sono come una creta,
creta un
un’argilla
argilla che i genitori
possono modellare a loro immagine e somiglianza, dal concepimento,
e spero anche prima, solo per i primi 2-3 anni di vita post-natali.
Successivamente la creta si struttura,
struttura la materia diventa forma
forma, e
plasmare il bambino, dopo tale età, vuol dire scheggiarlo, … deformarlo …
Dopo tale periodo sarà sempre più difficile ottenere gli stessi risultati.
G. Sabatino, 2009
“Nessuno è responsabile
della
a propr
propria
a nasc
nascita;
ta;
ma proprio per questo,
siamo tutti responsabili
p
di far vivere bene chi
nasce, e qui sta la
piena
i
di
dignità
ità di essere
genitori … ma anche
quella di essere
neonatologi e pediatri.”
G. Roberto Burgio
TRAUMI DA PARTO
“ Danni di origine traumatica e/o
ipossica subiti dal neonato durante
il periodo del travaglio e del parto”.
↓ incidenza per miglioramento
dell’assistenza ostetrica
FATTORI
PREDISPONENTI
Sproporzione cefalo-pelvica
Presentazioni anomale
l
Prematurità
Parto troppo prolungato o rapido
P i i
Primiparità
ità
Oligoidramnios
TRAUMI DEL CAPO
TUMORE DA PARTO:
PARTO tumefazione
edematosa diffusa del capo in
corrispondenza della parte presentata
durante il parto.
• Stravaso
Stra aso di sangue e/o siero nei tex
te
molli sovraperiostei.
• Limiti
Li iti sfumati.
f
ti
• Si risolve entro i primissimi gg di
vita senza trattamento.
Tumore da parto
CEFALOEMATOMA ESTERNO
ESTERNO: emorragia
subperiostea nettamente delimitata dalle
suture.
suture
++ regioni parietali.
• Compare
C
d
dopo
alcuni
l
i gg dalla
d ll nascita.
it
• Può associarsi frattura cranica.
• Rare
R
complicanze:
li
i
iperbilirubinemia
bili bi
i e
anemia.
• Si riassorbe
i
b generalmente
l
t in
i un
periodo variabile tra 2 settimane e 3 mesi.
Cefaloematoma parietale bilaterale
Cefaloematoma
p
parietale
Cefaloematoma parietale
FRATTURE CRANICHE:
CRANICHE: Rare!
• Cause: forcipe o compressione
contro
t la
l sinfisi
i fi i pubica,
bi
il
promontorio sacrale o le spine
ischiatiche della madre.
• Se c’è accavallamento
dei frammenti → CHIRURGIA
Applicazione di forcipe
Applicazione
li
i
di
forcipe
Applicazione
li
i
di
ventosa
Applicazione di ventosa
Ecchimosi del volto
(presentazione di
faccia)
Emorragia
g congiuntivale
g
e sottocongiuntivale
g
Ecchimosi glutea
da presentazione
podalica
Deformità p
posturale dei piedi
p
da malposizione intrauterina
Turgore
mammario
Mastite neonatale
Mastite neonatale
Appendice
pp
pre-auricolare
p
Angioma
g
piano
p
del capo
p
Ciuffo di peli in regione
lombo-sacrale: rischio di
spina bifida occulta
Milia sebacea scroto-peniena
Milia sebacea scroto-peniena
Scroto iperpigmentato
(crisi genitale)
Imene peduncolato
LESIONI DEI NERVI
PERIFERICI
PARALISI DEL PLESSO BRACHIALE:
Plesso brachiale = ultime 4 radici cervicali
(C5 C8) + prima
(C5-C8)
i
radice
di ttoracica
i (D1)
Cause ostetriche: eccessiva trazione sull’arto
sull arto
superiore per il disimpegno delle spalle sia nel parto
p
cefalico che nel podalico.
In base alla sede della lesione:
- Paralisi
P
li i SUP (di ERB-DUCHENNE)
ERB DUCHENNE) per llesione
i
di
C5, C6 (+ freq)
KLUMPKE-DEJERINE)
DEJERINE) per lesione
- Paralisi INF (di KLUMPKE
di C7, C8, D1
- Paralisi TOT per lesione da C5 a D1.
PARALISI DEL NERVO
FACCIALE:
Generalmente periferica, dovuta a
compressione da forcipe o
compromissione in utero per
malposizione fetale.
P.P. Completa
P. Centrale
interessa tutta
l’emifaccia
l’
emifaccia
interessa i 2/3
inf del viso
LESIONI DEL MIDOLLO SPINALE e
del RACHIDE:
Si verificano ++ nel parto podalico per
forte trazione sull
sull’asse
asse vertebrale in
senso longitudinale per disimpegnare
la testa.
Si verificano ++ a livello cervicale e
toracico.
Clinicamente: sdr. da sezione trasversa del
midollo spinale:
• Completa / incompleta
• Reversibile
R
ibil / iirreversibile
ibil
Al di sotto del livello di lesione si osserva:
- Fase
F
iniziale
i i i l di shock
h k spinale
i l
• pa
paralisi
a s flaccida
acc da deg
degli a
arti,
t , abo
abolizione
o e de
dei riflessi
ess O
OT
• perdita della sensibilità
• ritenzione urinaria e fecale
• turbe vegetative (abolizione secrezione sudorale
sudorale,
vasoparalisi, turbe della termoregolazione e del trofismo
cutaneo)
• se la lesione è < a C5 = dispnea per resp.
diaframmatica
-Fase dell’Automatismo midollare
Ripresa dell’attività autonima e riflessa dei centri
midollari sottostanti alla lesione, la cui funzione
era rimasta temporaneamente sospesa nella fase
precedente.
Al di sotto della lesione:
•spasticità degli arti inferiori
•i riflessi OT diventano ipereccitabili con cloni
anche spontanei
•ricomparsa funzionalità sfinteriale
•ricomparsa della secrezione sudorale
Prognosi grave.
LESIONI
OSTEOARTICOLARI
TRAUMI DELLA SPALLA
Classificazione di Scaglietti:
Scaglietti
g
:
♣ SEMPLICI: distorsione
♣ COMPLICATI: - da distacco dell’epifisi
dell epifisi
omerale prossimale
p
- da lussazione scapolo-omerale
- da frattura della clavicola
♣ FORME MISTE: semplici → distorsioni
associate a paralisi del plesso brachiale
epifisari associati a paralisi
complicate → distacchi
del plesso brachiale
FRATTURA DELLA
CLAVICOLA
++ frequente
q
nel corso del p
parto
Può essere:
• tipo incompleto a legno verde
• tipo completo con o senza spostamento
dei monconi
Clinicamente:
• arto omolaterale addotto con estensione
del gomito
• incapacità a muovere l’arto
• dolore alla mobilizzazione passiva dell’arto
e alla
ll palpazione
l
i
della
d ll clavicola
l i l
• ematoma clavicolare ( non sempre)
• eventuali crepitii
• spasmo del m. sternocleidomastoideo
• R. d
di Moro
o o assente
asse te da
dal lato
ato co
colpito
p to
Conferma diagnostica: RX SPALLA
Prognosi: Completa restitutio ad integrum
Trattamento: Fasciare arto e braccio in
posizione di riposo (braccio lievemente
abdotto con gomito flesso a 90
90° gradi)
finchè non si forma il callo osseo.
EMATOMA DEL M. STERNO
CLEIDOMASTOIDEO
Cause
malposizione
p
intrauterina
difetto congenito di sviluppo
trauma da parto distocico
lacerazione della fibre
ematoma
involuzione fibrosa
retrazione muscolare
Clinicamente:
Tumefazione ++ III° inf del muscolo, dura,
non mobile, a contorni netti.
& ↑ nelle prime settimane per poi ↓
Scompare in alcuni mesi.
Il capo è inclinato dal lato della lesione.
Il viso è rivolto verso il lato opposto
Trattamento ortopedico:
• Fisioterapia
• Collari (tipo Schanz) per l’ipercorrezione
• Eventuale tenotomia dopo il 1° mese
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