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il neonato sano e patologico - Home Page
IL NEONATO SANO E PATOLOGICO Giuseppe Sabatino Prof. Ordinario di Pediatria Direttore U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Università degli Studi “G. D’Annunzio” CHIETI IL PARTO “Ogni Ogni neonato ha diritto ad essere assistito nel modo migliore possibile, ovunque egli nasce nasce”. Una mamma deve poter dire: “Voglio partorire dove c’è il massimo dell assistenza per mio figlio e….. dell’assistenza e se possibile, anche per me”. • La scelta del Punto Nascita deve essere la conseguenza di un processo di formazione ed informazione della coppia, tale da renderla consapevole e cosciente, libera d pregiudizi. da d • C Conditio diti sine i qua non per questo t tipo ti di scelta lt è la l presenza di un neonatologo in sala parto, 24h/24h, per poter intervenire tempestivamente p p qualora il neonato q ne avesse bisogno. • Ogni parto, anche il più fisiologico, può nascondere il rischio di un’asfissia perinatale, cioè di una situazione di alterati scambi gassosi, gassosi con ipossia (mancanza di O2), ) ipercapnia (aumento di anidride carbonica) e acidosi, metabolica e respiratoria. ASSISTENZA IN SALA PARTO 1. POSIZIONE Testa in basso, per favorire l’eliminazione di liquido amniotico, sangue e altre secrezioni. 2. ASPIRAZIONE DELLE PRIME VIE AEREE In genere, genere è sufficiente aspirare il neonato solo superficialmente e non in profondità. In caso di necessità, l’aspirazione va eseguita mediante sondino, prima dal faringe e poi dal naso. Questo permette di: a) Liberarlo dalle secrezioni che non riesce ad espellere spontaneamente. b) Sondare la pervietà esofagea (atresia esofagea!!!). c) Sondare la pervietà delle coane (atresia coane!!!). IL PARTO 3. STIMOLAZIONE L’aspirazione dalle coane, oppure uno stimolo sulla pianta del piede o sul dorso, dorso sono sufficienti per stimolare l’avvio di una respirazione ritmica. IL PARTO 4. PUNTEGGIO DI APGAR Si valuta ad 1 e a 5 min. Prende in considerazione 5 parametri, cui si assegna un punteggio da 0 a 2. Apgar 7-10 A 7 10 = normale. l Apgar 4-6 = asfissia lieve. A Apgar < 3 = asfissia fi i grave. 4. Punteggio gg di Apgar pg CRITERI C l it Colorito 0 1 Tronco roseo, Ci Cianotico, ti pallido estremità cianotiche 2 R Roseo Frequenza cardiaca Assente Respiro Assente Risposta riflessa al sondino son no Nessuna Smorfia Starnuto e tosse Tono muscolare Ipotonia marcata Flessioni estremità Normale <100/min. >100/min Regolare, Irregolare, pianto lento valido Totale 1°min 5°min 20° min IL PARTO 4. Punteggio di Apgar Cianosi periorale Cianosi periferica Ci Cianosi i centrale t l NASCITA Assenza di meconio? Respira o piange? Il tono muscolare è buono? Il colorito è roseo? La gestazione è a termine? 5. RIANIMAZIONE IN SALA PARTO Poni sotto calore radiante (Suzione trachea- se liquido tinto di meconio) Asciuga g accuratamente Allontana panni umidi Posizione Suzione bocca e poi naso; stimolazione tattile Valuta Respirazione R i i Apnea o gasping Spontanea Ventilazione Pressione Positiva (PPV) con Ossigeno 100% Valuta Frequenza q Cardiaca (FC) Valuta Frequenza Cardiaca (FC) < 100 b/ min < 100 b/min > 60 b/min Continua ventilazione Compressione torace 60 – 100 b/min F.C. non Aumentata Continua ventilazione Compressione Torace se F.C. < 80 b/min Farmaci se: - F.C. < 80 b/min > 30 sec. - PPV con Ossigeno 100% - Compressione torace < 100 b/min F.C. Aumentata Continua ventilazione Valuta colore Osserva se vi è respiro spontaneo ….. … quindi smetti ventilazione BLU ROSEO o cianosi periferica O Osserva e Monitorizza M it i Dai Ossigeno IL PARTO 6. MANTENIMENTO DELL’OMEOSTASI TERMICA T.C. = 36-37° C. - I processi metabolici si svolgono con il minor consumo di energia. g - I neonati hanno un sistema di termoregolazione non ancora completamente attivo, per cui è necessario riscaldarli subito dopo la nascita: - Isola neonatale con lampada radiante. radiante - Incubatrice. - Cute C t della d ll madre. d IL PARTO 7. PRIMO CONTATTO Il prima i possibile ssibil sulla s ll pancia i d della ll madre d per f favorire: i : - Attaccamento. - Allattamento. All tt t - Omeostasi termica. 8 . LEGATURA DEL FUNICOLO Si lega l ill funicolo f l e si reseca. IL PARTO 9. ISPEZIONE E E PLACENTA E E CORDONE E OMBELICALE E E Controllare che siano presenti due arterie e una vena. 10. PRELIEVO DI SANGUE CORDONALE PER GRUPPO SANGUIGNO, FATTORE Rh E TEST DI COOMBS MB DIRETTO D RE (TCD). ( D) IL L PARTO O 11. PULIZIA DELLA CUTE - Panno morbido. - Bagno (HBV, HCV, HIV). 12. PROFILASSI DI LEGGE 12 - Oculare l (entro ( 1 ora). ) - Antiemorragica g (entro ( 1 ora). ) 13. BRACCIALETTO IL NEONATO NEONATOLOGIA Branca della p pediatria che studia il neonato. CLASSIFICAZIONE DEL NEONATO 1a) NEONATO Bambino, nato vivo, Bambino vivo dalla nascita al compimento della 4° 4 sett. sett di vita (27 giorni, 23 ore, 59 min.). 1b) ETA’ GESTAZIONALE (E.G. (E.G.): ): “calcolata” o “valutata” Intervallo di tempo tra il 1° giorno dell’ ultima mestruazione e la nascita, espressa in sett. complete. (40 sett.= 280-286 giorni). 1c) ETA’ CONCEZIONALE Intervallo di tempo tra il concepimento e la nascita. nascita In media, è inferiore di 2 sett. rispetto all’E.G. 1d) ABORTO (O.M.S.) “ Ogni interruzione della gravidanza con espulsione di feto morto o di materiale ovulare, fino al compimento della 28ª sett. di E.G.” In Italia si intende per aborto l’interruzione spontanea o terapeutica della gravidanza che si verifica prima del 180° giorno dall’inizio della gestazione. i Il limite di VITALITA’ è di 750 g. - E.G. minima compatibile con la vita (22 (22-23 23 sett.) - Bioetica e accanimento terapeutico 1 ) GRAVIDANZA AD ALTO RISCHIO 1e) Gravidanza nel corso della q quale si verificano f condizioni che accrescano le probabilità di danno transitorio o permanente o di morte per il feto e/o la madre. 1f) NEONATO AD ALTO RISCHIO Neonato, che a causa di fattori lesivi pre, intra o post-natali, post-natali ha una elevata probabilità di morte o di presentare manifestazioni morbose per cui possono conseguire g danni transitori o permanenti. p INDICE DI BALLARD MATURITA’ NEUROMUSCOLARE MATURITA Punteggio Postura Segno della finestra squadrata (polso) Retrazione delle braccia Angolo popliteo Segno della sciarpa Manovra “calcagno verso orecchio” MATURITA’ FISICA 1g) NEONATO A TERMINE Neonato con E.G. tra 38 e 42 sett. complete. p 1h) NEONATO PRETERMINE Neonato con E.G. < 38 sett. 1i) NEONATO POSTPOST-TERMINE Neonato con E.G. ≥ 42 sett. 1l) NEONATO PICCOLO PER L L’E.G. L’E E G (S.F.D. S F D ) S.F.D.) Neonato con P.A.N. < 10° centile per l’E.G. Sinonimi: small for date, light g for date, dismaturo, neonato con ritardato accrescimento endouterino. 1m) NEONATO PROPORZIONATO PER L’E L’E.G. Neonato con P P.A.N. A N tra 10 10° e 90 90° centile. centile Sinonimi: eutrofico, appropriate for date. 1n) NEONATO GROSSO PER L’E.G. L’E.G. N Neonato con P.A.N. P N > 90° centile. l Sinonimi: macrosoma, large for date. 1o) IL NEONATO DI BASSO PESO Neonato con P.A.N. ≤ 2500 g., indipendentemente dall’E.G. ¾ N. di peso molto basso (VLBW) PAN < 1500g ¾ N. di peso molto molto basso (VVLBW) PAN < 1000g ¾ N. di peso estremamente basso (ELBW) PAN < 750g 2. NEONATO A TERMINE 3. NEONATO E PRETERMINE E E E 3. NEONATO E PRETERMINE E E E Mortalità Correlata a P.A.N. ed E.G. Alimentazione Immaturità o assenza dei riflessi di suzione e deglutizione Difficoltà di somministrazione Acalasia l del d l C Cardias d → Rigurgito R Riflesso tosse immaturo o assente → Polmonite ab ingestis Muscolatura intest. poco sviluppata → distensione addominale NPT o GAVAGE Termoregolazione Rischio di ipotermia !!!! Regolare opportunamente T e Umidità delle incubatrici per p evitare dispersione di calore. Anemia Emorragie Emolisi Ridotta produzione → Emorragie Emorrag endocraniche Profilassi con ferro ++ GMH-IVH GMH IVH GMHGMH -IVH GMHGMH -IVH 2 2° ° grado GMHGMH -IVH 1 1° ° grado g GMH-IVH GMH3-4° grado GMH-IVH GMH3-4° grado GMH-IVH GMH3-4° grado Ipoglicemia Glicemia < 40 mg/dl CAUSE CAUSE: Scarsa gluconeogenesi. S Scarsi i d depositi iti di glicogeno li che h sii accumulano ++ tra la 34ª e la 40ª sett. di gestazione. Ipotensione arteriosa P.A. e C.B.F. T b Turbe idroelettrolitiche Ipo/iperpotassiemia I /i t i i Ipo/ipersodiemia Turbe dell’ equilibrio Acido/base Acidosi/alcalosi metaboliche e respiratorie p Problemi neurologici Convulsioni neonatali E.I.I.(PVL, PVLc) PVL non cistica E.G. 28 sett. 32 sett. E.G. corretta PVL cistica 3 sett. 40 sett. E.G. corretta Ittero Infezioni e sepsi Deficit della funzione renale Deficit delle attività enzimatiche epatiche Basse IgM e IgA, Diminuita risposta anticorpale, Funzione granulocitaria insuff. ↓ ↓ ↓ ↓ Capacità di risparmiare H2O regolazione Acido/base Clearance dei sali minerali escrezione di farmaci. Edemi, disidratazione, ↑tossicità dei farmaci Problemi respiratori Enterocolite necrotizzante (NEC) ↑ del meteorismo intestinale A Anse di distanziate t i t per edema e/o emorragia mucosa e sottomucosa Pneumatosi Malattie membrane ialine Tachipnea transitoria Polmonite Necessità di Supporto ventilatorio 4. IL NEONATO POSTPOST-TERMINE 5. IL NEONATO SFD Etiologia Fetale Materno Materno‐‐placentare Ridotto potenziale di Rid tt t i l di accrescimento fetale Apporto nutrizionale al A t tii l l feto diminuito Ritardo della Ritardo della crescita fetale Alterazione Alterazione omeostasi del glucosio Riduzione del tessuto sottocutaneo Ipoglicemia Alterazione scambi gassosi attraverso la placenta Parto prematuro RDS Sofferenza fetale Sofferenza fetale MORTE FETALE Tube della termoregolazione ASFISSIA PERINATALE SNC E.I.I CUORE POLMONE Miocardiopatia ‐ Aspmeconio ‐ Emorragie ‐ Polmonite ‐ PCF ‐ MIP INTESTINO N.E.C. RENE N.T.A. SANGUE ‐ Policitemia ‐ Iperviscosità ALTRE Ipocalcemia 5. IL NEONATO SFD RITARDO di CRESCITA SIMMETRICO → quando d i 3 parametrii sono tuttii alterati l i a Fattori genetici a Malattie a trasmissione transplacentare a Malformazioni congenite a Gravi patologie placentari RITARDO di CRESCITA ASIMMETRICO →quando il P.A.N. è sempre diminuito, la lunghezza è normale e la C.C. . . è normale o d diminuita. m nu ta. a Eziologia maternomaterno-placentare 5. IL NEONATO SFD Settimane di gestazione CURVE DI CRESCITA FETALI PER MASCHI E FEMMINE PESO CIRCONFERENZA CRANICA CURVE DI CRESCITA DEI NEONATI PRETERMINE FINO A 1 ANNO CURVE DI CRESCITA DEI NEONATI PRETERMINE FINO A 50 SETTIMANE CURVE DI CRESCITA DI BAMBINI ALLATTATI AL SENO LUNGHEZZA CURVE DI CRESCITA DI BAMBINI ALLATTATI AL SENO PESO CURVE DI CRESCITA DEI BAMBINI A TERMINE FEMMINE – PESO – 0/6 MESI FEMMINE – PESO – 6 MESI/2 ANNI CURVE DI CRESCITA DEI BAMBINI A TERMINE FEMMINE – LUNGHEZZA – 0/6 MESI FEMMINE – LUNGHEZZA – 6 MESI/2 ANNI CURVE DI CRESCITA DEI BAMBINI A TERMINE MASCHI – LUNGHEZZA – 0/6 MESI MASCHI - LUNGHEZZA – 6 MESI/2 ANNI CURVE DI CRESCITA DEI BAMBINI A TERMINE MASCHI – PESO – 0/6 MESI MASCHI – PESO – 6 MESI/2 ANNI CURVE DI CRESCITA DEI BAMBINI A TERMINE FEMMINE – CIRCONFERENZA CRANICA – 0/13 SETT. FEMMINE – CIRCONFERENZA CRANICA – 0/5 ANNI CURVE DI CRESCITA DEI BAMBINI A TERMINE MASCHI – CIRCONFERENZA CRANICA – 0/13 SETT. MASCHI – CIRCONFERENZA CRANICA – 0/5 ANNI LA VISITA DEL NEONATO Il neonatologo deve visitare il neonato come se ne fosse la madre, madre parlandogli dolcemente, possibilmente in braccio alla madre che lo allatta al seno e, se necessario, poggiandolo piano piano sul lettino, con le sue manine che stringono un dito della madre… ...e uno del d l padre. d 1. ESAME OBIETTIVO ESAME OBIETTIVO CARTELLA CLINICA: anno………………… anno n………………………………………….. n COGNOME E NOME:………………………………………………………………………….. DATA DI NASCITA………………DATA DI RICOVERO…………………………………………………………………………. CONDIZIONI GENERALI……………………………………………………………………………………………………………………… DISMORFISMI: capo tronco arti CUTE normale calda fredda petecchie ecchimosi pustole pallore eritrosi cianosi: parziale l diffusa ff ittero: lieve intenso verdinico disidratazione edema scleredema sclerema ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. Annessi cutanei………………………………………………………..Linfoghiandole……………………………………………………… 1. ESAME OBIETTIVO CAPO forma……………………………………………………cefaloematomi……………………………………. fontanella ant ant. cm cm……………….x…………..tensione x tensione N transilluminazione: anello cm…………………Suture: OCCHI altre fontanelle aperte diastas. sovrapp. normali ipertelorismo epicanto rima obliqua ipotelorismo congiuntivite emorr. periorbitale emorr. congiuntivale ptosi palpebrale NASO normale respirazione libera secrezione ORECCHIE normali displasia impianto anomalo secrezione normale micrognazia presenza di schiuma sangue macroglossia ptosi linguale BOCCA cheiloschisi Dx Sn palatoschisi Dx Sn rima bucc. deviata Dx Sn 1 ESAME OBIETTIVO 1. COLLO normale pterigio APPARATO RESPIRATORIO RESPIRATORIO: Ritmo respiratorio: normale l SI ematoma dello sternocleidomastoideo NO regolare periodico MALFORMAZIONI SI NO apnee 10” 20” Frequenza Frequenza……………………………………………………./min. /min Rientramenti inspiratori: 0 1 2 giugulo intercostali epigastrici S Segni i di di dispnea: ridotto R t li grossolani Rantoli: l i alitamento pinne nasali respiro a bocca aperta gemito espiratorio Punteggio totale Respiro: normotrasmesso fini Stridore laringeo 1 ESAME OBIETTIVO 1. APPARATO CIRCOLATORIO: ispezione normale itto atopico aritmia it i F Frequenza…………………../min.Ritmo: / i Rit regolare l Ascoltazione: 1° tono normale 2° tono normale 2 ARTI toni cupi extrasistoli soffi Inf. Dx. ritmo di galoppo Inf. Sn. POLSI P.A. Sup. Dx. Sup. Sn. rinforzo 2° tono Cianosi: anos a rriposo poso in nO O2 nel pianto p anto 1. ESAME OBIETTIVO SI NO ADDOME normale globoso piatto trattabile masse p palpabili p peristalsi visibili p reticolo venoso Funicolo ombelicale: umido secco macerato Arteria ombelicale unica g cm…………consistenza……………..Milza: cm…………consistenza………… Fegato: DxSn Vescica: globo………. Reni: logge libere bil. Reni palpabili Ano: normale impervio Ernie ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………. GENITALI ESTERNI ESTERNI: Maschili Maschili: normali ipospadia 1 2 Femminili: normali Ambiguità sessuale 3 Testicoli ritenuti Dx Sn Idrocele DxSn 1. ESAME OBIETTIVO APPARATO MOTORIO: Scheletro: normale Si No Frattura clavicola Dx Sn Paresi brachiale Dx Sn Clinodattilia Sindattilia Polidattilia Piega palmare unica Dx Sn Ortolani Dx Sn Articolazioni: normali Si No Click dell’anca Dx Sn 1. ESAME OBIETTIVO APPARATO NEUROMUSCOLARE Atteggiamento/motilità spontanea……………………………………………………. Pianto Pianto………………………………………..Tono Tono muscolare…………………………………. muscolare Riflesso di Moro……………………. Prensione mano………………..Piede……… Marcia automatica………………… Punti cardinali……………………………………. Incurvamento del tronco…… Raddrizzamento del tronco……………. Estenzione crociata……………….Suzione……………………………………………….. D fi it Deficit……………………………………………………………………………………………………… Segni di ipereccitabilità………………………………………………………………………. 2. OSSERVAZIONE TRANSIZIONALE PAN g…….C.C. cm……... L cm….. E.G. sett……. SESSO M F Prelievi dal Cordone omb. (Sala Parto) Gruppo _____ Rh________ pH pH_______ EB____ EB Acido lattico______ lattico Sondaggi Coana dx _________ Coana sx______ Esofago_________ Ano_________ T. rettale_______ Sat Tc O2____________ Dextrostix _____ Ht_________ P.A. arto sup. dx____ P A arto inf P.A. inf.______ Vitamina K Profilassi oculare E.O. alla nascita______________________________________ E O. E. O entro 30 min. i dalla d ll nascita__________________ i Trasferimento Nido Neonatologia g Terapia Intensiva Neonatale Firma del medico LA COMUNICAZIONE 1. COLLOQUIO CON I GENITORI • E’ E essenziale mostrare il neonato alla madre ed al padre appena possibile. • Comunicare la diagnosi quando è sicura. • Parlare possibilmente ai genitori contemporaneamente. • Comunicare C municare con c n il bambino bambin presente. presente • Non soffermarsi solo sulla eventuale patologia. patologia • Essere realisti, con un approccio empatico. • Esprimere p una prognosi, p g , in termini umani e/o possibilistici. 2 ASPETTI BIOETICI 2. MEDICO Esperienza personale A Apertura t mentale t l GENITORI Buon senso Intuito Tranquillità dei genitori nei confronti di un bambino sano. sano - Serenità nell’affrontare una malattia. - COMPLIANCE MEDICA Non si p può essere assolutisti !!! Niente e nessuno è “Assoluto” … tranne DIO. Bisogna g essere elastici, avere una buona compliance p per p capire, accettare, dare, sapere, imparare e solo alla fine per insegnare. Non è facendo lezione “ex-cathedra” che si insegna. Nel rapporto comunicativo con gli altri, il risultato ottimale si ottiene solo quando si realizza un interscambio ideale, capace di far uscire dalla persona che sta di fronte a te tutto ciò che Lei ha dentro. “EMPATIA” E’ facile colpevolizzare una madre che non allatta… ma è meglio comprenderla!!!!! G. Sabatino, 2009 LA CARE DEL NEONATO La care del neonato sano è un complesso di interventi adeguati alle esigenze funzionali e maturative del neonato. VIE SENSITIVE NEL NEONATO E CAUSE DELLO STRESS SENSIBILITA’ SENSIBILITA TATTILE VESTIBOLARE PROPRIOCETTIVA OLFATTIVA GUSTATIVA DOLORIFICA E UDITIVA VISIVA IPERSTIMOLAZIONE DELLE VIE SENSITIVE Interventi negativi sul neonato Azioni eccessive sul neonato. Manipolazioni dolorose. M Mancanza di rispetto i tt d dell ritmo it sonno-veglia. STRESS Situazione ambientale negativa Luci intense. Rumori eccessivi. EFFETTI DELLO STRESS SEGNALI COMPORTAMENTALI PIANTO ECCESSIVO DIFFIICLE CONSOLABILITA’ IRREQUIETEZZA RESPIRO IRREGOLARE CAMBIAMENTO DI COLORITO MOVIMENTI DI EVITAMENTO CONSEGUENZE STRESS DESTABILIZZAZIONE DELLE CONDIZIONI CLINICHE INTERAZIONI NEGATIVE SULLO SVILUPPO L PP PSICOMOTORIO P R OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE: STABILITA’ AUTONOMICA AZIONI MODIFICHE AMBIENTALI RIDURRE L L’INTENSITA’ INTENSITA DELLA LUCE RIDURRE I RUMORI MOLESTI INTRODURRE SUONI GRADITI RIDUZIONI INTERVENTI NEGATIVI RIDURRE MANIPOLAZIONI DOLOROSE RISPETTARE IL RITMO SONNO-VEGLIA PROMOZIONE ESPERIENZE NEGATIVE CURE POSTURALI CONTENIMENTO COCCOLE, CAREZZE E MASSAGGIO ROOMINGROOMING -IN Il neonato sta con la madre 24 h/24 h, fin dalla nascita. a) IL CONTATTO MADRE-NEONATO Facilita l’adattamento fisiologico alla vita extra-uterina, il legame g e la conoscenza reciproca p e aiuta la madre a rispondere meglio alle esigenze del neonato. b) LA MONTATA LATTEA E’ stimolata più precocemente, perché non c’è limite di tempo e di posizione ad allattare. c) IL PADRE d) LA FAMIGLIA e) LA LIBERTA’ DI ESSERE COME A CASA AMBIENTE E POSIZIONE a) Ambiente Micro-ambiente ambiente (confine, (confine sostegno, sostegno contenimento) - Micro - Macro-ambiente (luci, rumori, temperatura, fumo) b) Posizione - Testa dritta sulla linea mediana - Arti allineati sulla linea mediana, con spalle e anche chiuse - In culla E’ consigliabile la posizione SUPINA (SIDS) - Marsupio: Pelle a pelle - In braccio c)) Contatto C t tt - Massaggi e carezze BAMBINI VIZIATI R Rasserenare un bambino, b b attaccandolo d l all seno, accarezzandolo, prendendolo in braccio quando piange, accontentarlo, capirlo, non è viziarlo!!! E’ amore! Semplice, sereno, grande! E I genitori vogliono la serenità dei propri figli…una delle p h cose all mondo, poche m nd se non n n la l sola, l che h conta. nt Amare secondo il proprio cuore, secondo ciò che si sente, non ascoltando gli altri. può insegnare g ad una mamma ad amare!!! Non si p Solo una mamma conosce i “bisogni” del suo bambino, di cui è la migliore Pediatra al mondo. mondo TRIADE Padre Madre Bambino Nonni “Se avessi un figlio, vorrei fare di lui un uomo felice f li E allora, prima di tutto, gli direi sempre e su tutto la verità. verità Perché quello che rende infelice e disperato un bambino am no è accorg accorgersi rs che ch i genitori g n tor gli g hanno mentito.” Padre Davide Maria Turoldo-Teologo, scrittore (1914-1992) SE AVESSI UN FIGLIO ………… ………….. “Se avessi un figlio, vorrei fare di lui un uomo sereno. La serenità è un dono immenso che noi dobbiamo ai nostri figli. Ma quando e come si può dare serenità ai propri figli? Quando due innamorati dicono: “Facciamo un figlio?”, si realizza il momento più bello della simbiosi di due persone e il tutto t tt coincide i id coll concetto tt di “vita “ it nascitura”. it ” La gravidanza coincide con la “vita nascente” e il momento della nascita con la “vita neonatale”. Dopo la nascita inizia la “vita post-natale”, di durata variabile, interrotta per volontà di Dio, in un momento ben predeterminato. Il feto, feto e poi il neonato, neonato sono come una creta, creta un un’argilla argilla che i genitori possono modellare a loro immagine e somiglianza, dal concepimento, e spero anche prima, solo per i primi 2-3 anni di vita post-natali. Successivamente la creta si struttura, struttura la materia diventa forma forma, e plasmare il bambino, dopo tale età, vuol dire scheggiarlo, … deformarlo … Dopo tale periodo sarà sempre più difficile ottenere gli stessi risultati. G. Sabatino, 2009 “Nessuno è responsabile della a propr propria a nasc nascita; ta; ma proprio per questo, siamo tutti responsabili p di far vivere bene chi nasce, e qui sta la piena i di dignità ità di essere genitori … ma anche quella di essere neonatologi e pediatri.” G. Roberto Burgio TRAUMI DA PARTO “ Danni di origine traumatica e/o ipossica subiti dal neonato durante il periodo del travaglio e del parto”. ↓ incidenza per miglioramento dell’assistenza ostetrica FATTORI PREDISPONENTI Sproporzione cefalo-pelvica Presentazioni anomale l Prematurità Parto troppo prolungato o rapido P i i Primiparità ità Oligoidramnios TRAUMI DEL CAPO TUMORE DA PARTO: PARTO tumefazione edematosa diffusa del capo in corrispondenza della parte presentata durante il parto. • Stravaso Stra aso di sangue e/o siero nei tex te molli sovraperiostei. • Limiti Li iti sfumati. f ti • Si risolve entro i primissimi gg di vita senza trattamento. Tumore da parto CEFALOEMATOMA ESTERNO ESTERNO: emorragia subperiostea nettamente delimitata dalle suture. suture ++ regioni parietali. • Compare C d dopo alcuni l i gg dalla d ll nascita. it • Può associarsi frattura cranica. • Rare R complicanze: li i iperbilirubinemia bili bi i e anemia. • Si riassorbe i b generalmente l t in i un periodo variabile tra 2 settimane e 3 mesi. Cefaloematoma parietale bilaterale Cefaloematoma p parietale Cefaloematoma parietale FRATTURE CRANICHE: CRANICHE: Rare! • Cause: forcipe o compressione contro t la l sinfisi i fi i pubica, bi il promontorio sacrale o le spine ischiatiche della madre. • Se c’è accavallamento dei frammenti → CHIRURGIA Applicazione di forcipe Applicazione li i di forcipe Applicazione li i di ventosa Applicazione di ventosa Ecchimosi del volto (presentazione di faccia) Emorragia g congiuntivale g e sottocongiuntivale g Ecchimosi glutea da presentazione podalica Deformità p posturale dei piedi p da malposizione intrauterina Turgore mammario Mastite neonatale Mastite neonatale Appendice pp pre-auricolare p Angioma g piano p del capo p Ciuffo di peli in regione lombo-sacrale: rischio di spina bifida occulta Milia sebacea scroto-peniena Milia sebacea scroto-peniena Scroto iperpigmentato (crisi genitale) Imene peduncolato LESIONI DEI NERVI PERIFERICI PARALISI DEL PLESSO BRACHIALE: Plesso brachiale = ultime 4 radici cervicali (C5 C8) + prima (C5-C8) i radice di ttoracica i (D1) Cause ostetriche: eccessiva trazione sull’arto sull arto superiore per il disimpegno delle spalle sia nel parto p cefalico che nel podalico. In base alla sede della lesione: - Paralisi P li i SUP (di ERB-DUCHENNE) ERB DUCHENNE) per llesione i di C5, C6 (+ freq) KLUMPKE-DEJERINE) DEJERINE) per lesione - Paralisi INF (di KLUMPKE di C7, C8, D1 - Paralisi TOT per lesione da C5 a D1. PARALISI DEL NERVO FACCIALE: Generalmente periferica, dovuta a compressione da forcipe o compromissione in utero per malposizione fetale. P.P. Completa P. Centrale interessa tutta l’emifaccia l’ emifaccia interessa i 2/3 inf del viso LESIONI DEL MIDOLLO SPINALE e del RACHIDE: Si verificano ++ nel parto podalico per forte trazione sull sull’asse asse vertebrale in senso longitudinale per disimpegnare la testa. Si verificano ++ a livello cervicale e toracico. Clinicamente: sdr. da sezione trasversa del midollo spinale: • Completa / incompleta • Reversibile R ibil / iirreversibile ibil Al di sotto del livello di lesione si osserva: - Fase F iniziale i i i l di shock h k spinale i l • pa paralisi a s flaccida acc da deg degli a arti, t , abo abolizione o e de dei riflessi ess O OT • perdita della sensibilità • ritenzione urinaria e fecale • turbe vegetative (abolizione secrezione sudorale sudorale, vasoparalisi, turbe della termoregolazione e del trofismo cutaneo) • se la lesione è < a C5 = dispnea per resp. diaframmatica -Fase dell’Automatismo midollare Ripresa dell’attività autonima e riflessa dei centri midollari sottostanti alla lesione, la cui funzione era rimasta temporaneamente sospesa nella fase precedente. Al di sotto della lesione: •spasticità degli arti inferiori •i riflessi OT diventano ipereccitabili con cloni anche spontanei •ricomparsa funzionalità sfinteriale •ricomparsa della secrezione sudorale Prognosi grave. LESIONI OSTEOARTICOLARI TRAUMI DELLA SPALLA Classificazione di Scaglietti: Scaglietti g : ♣ SEMPLICI: distorsione ♣ COMPLICATI: - da distacco dell’epifisi dell epifisi omerale prossimale p - da lussazione scapolo-omerale - da frattura della clavicola ♣ FORME MISTE: semplici → distorsioni associate a paralisi del plesso brachiale epifisari associati a paralisi complicate → distacchi del plesso brachiale FRATTURA DELLA CLAVICOLA ++ frequente q nel corso del p parto Può essere: • tipo incompleto a legno verde • tipo completo con o senza spostamento dei monconi Clinicamente: • arto omolaterale addotto con estensione del gomito • incapacità a muovere l’arto • dolore alla mobilizzazione passiva dell’arto e alla ll palpazione l i della d ll clavicola l i l • ematoma clavicolare ( non sempre) • eventuali crepitii • spasmo del m. sternocleidomastoideo • R. d di Moro o o assente asse te da dal lato ato co colpito p to Conferma diagnostica: RX SPALLA Prognosi: Completa restitutio ad integrum Trattamento: Fasciare arto e braccio in posizione di riposo (braccio lievemente abdotto con gomito flesso a 90 90° gradi) finchè non si forma il callo osseo. EMATOMA DEL M. STERNO CLEIDOMASTOIDEO Cause malposizione p intrauterina difetto congenito di sviluppo trauma da parto distocico lacerazione della fibre ematoma involuzione fibrosa retrazione muscolare Clinicamente: Tumefazione ++ III° inf del muscolo, dura, non mobile, a contorni netti. & ↑ nelle prime settimane per poi ↓ Scompare in alcuni mesi. Il capo è inclinato dal lato della lesione. Il viso è rivolto verso il lato opposto Trattamento ortopedico: • Fisioterapia • Collari (tipo Schanz) per l’ipercorrezione • Eventuale tenotomia dopo il 1° mese