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interpretazione delle norme

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interpretazione delle norme
L’INTERPRETAZIONE E L’EFFICACIA
DELLA NORMA GIURIDICA
♦
Le norme giuridiche, che si riferiscono ad una
fattispecie astratta, devono essere applicate a casi
concreti; è necessario dunque che si arrivi a
comprendere con una certa precisione il loro significato,
perché ad ogni situazione sia applicata proprio la norma
che il legislatore ha predisposto
♦
Nel corso della presente lezione studieremo i criteri
che l’interprete può e deve seguire nello svolgimento di
questa attività così importante, successivamente i
soggetti che interpretano le norme giuridiche e gli effetti
del loro lavoro
♦
Ci occuperemo del problema dell’efficacia della norma
giuridica nel tempo.
♦
Considereremo infine l’efficacia delle norme nello
spazio, scoprendo che, vista l’esistenza di una pluralità
di ordinamenti possono presentarsi casi concreti regolati
in modo diverso da norme appartenenti ad ordinamenti
differenti. Per risolvere i potenziali conflitti, il
legislatore ha stabilito specifici criteri ed è nato un
particolare ramo del diritto: il diritto internazionale.
l’analogia
l’analogia
nozione di
interpretazione
le lacune del
diritto
i principi
generali
del diritto
L’INTERPRETAZIONE
nel tempo
L’EFFICACIA
nello spazio
la classificazione
secondo i soggetti
secondi i criteri
letterale
logica
Nozione di
interpretazione
teleologica
autentica
giudiziale
dottrinale
Le norme giuridiche che sono contenute in
norme scritte come ogni proposizione scritta
anche quelle giuridiche devono essere chiarite
nel loro significato. Le norme scritte devono
essere
applicate
come
ad
esempio
l’applicazione del diritto che è fatta dal giudice.
Il legislatore, proprio al fine di contenere la
soggettività dell’interprete e rendere il più
possibile oggettivi e prevedibili i risultati
dell’interpretazione, ha disciplinato l’attività
interpretativa. Ai sensi dell’art.12 preleggi:
“Nell’applicare la legge non si può ad essa
attribuire altro senso che quello fatto palese dal
significato proprio delle parole secondo la
connessione di esse, e dalla intenzione del
legislatore”. I criteri di interpretazione sono tre:
il criterio letterale, logico, teleologico
Criterio
letterale
Il primo criterio che occorre applicare è quello
letterale.I testi normativi devono cioè essere
interpretati facendo riferimento in primo luogo
al significato letterale delle parole. Il linguaggio
legislativo in gran parte coincide con quello
comune, si pensi a termini come compravendita,
locazione, mediazione ecc. A volte, però, i
termini che sono utilizzati dal legislatore hanno
un significato tecnico-giuridico molto particolare
come ai termini alimenti (art.433 c.c), frutti
(art.820 c.c) ecc. Ne consegue che la semplice
interpretazione letterale è insufficiente, allora
l’interpretazione letterale deve essere integrata
con l’interpretazione logica e teleologica.
Criterio logico
L’interpretazione letterale deve essere integrata
dall’interpretazione logica, secondo l’art.12 delle
preleggi occorre badare all’intenzione del
legislatore.
Criterio
teleologico
L’interpretazione letterale e logica deve essere
integrata con l’interpretazione teleologica che
consiste nella ricerca della ratio attraverso la sola
ricostruzione dei lavori preparatori della legge.
I soggetti che interpretano testi giuridici: 1.Legislatore
2. Giudici
L’interpretazione
autentica
L’interpretazione autentica proviene dallo stesso
legislatore che chiarisce l’esatta portata di una
norma
Interpretazione
giudiziale
L’interpretazione giudiziale è quella che proviene
dai giudici e vale esclusivamente tra le parti del
giudizio. L’insieme delle sentenze costituisce la
giurisprudenza.
L’interpretazione
giudiziale
autorevole è quella proveniente dalla Corte di
Cassazione.
Le lacune dell’ordinamento
L’analogia
La legge per quanto completa e dettagliata possa
essere non può mai contemplare ogni rapporto e
ogni situazione. Inevitabilmente possono verificarsi
casi concreti che non rientrano nella fattispecie
astratta disciplinata dal legislatore in questo il
legislatore ha previsto il ricorso all’analogia.
L’analogia consente di estendere a fattispecie simili
la disciplina legislativa prevista dal legislatore per
disciplinare una specifica fattispecie. L’analogia
non è possibile in due casi come indicato
nell’art.14 delle preleggi:
♦
♦
Principi
generali del
diritto
nel caso delle leggi speciali ed eccezionali;
nel caso delle leggi eccezionali
Se un caso non è espressamente regolato lo si deve
risolvere in coerenza con quanto è previsto da altre
norme giuridiche (l’analogia); se non c’è nemmeno una
disposizione che regola casi simili è sempre possibile il
ricorso ai principi generali dell’ordinamento (principio
di completezza dell’ordinamento).
Efficacia della legge
nel tempo
entrata in
vigore
promulgazione
pubblicazione
sulla G.U
l’abrogazione
espressa
il referendum
abrogativo
nello spazio
il principio della
irretroattività
tacita
l’ordine
pubblico
la condizione
dello straniero
i conflitti tra più
ordinamenti
vacatio legis
il diritto
internazionale privato
♦ Efficacia nel tempo:
le leggi dopo essere state approvate da
entrambi i rami del Parlamento entrano in
vigore solo dopo la promulgazione, cioè
l’atto formale mediante il quale il Presidente
della Repubblica attribuisce efficacia alle
leggi approvate dal Parlamento (art.73
Cost.), la loro pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale (art.73 Cost.) e, infine, dopo che è
decorso un termine, normalmente di 15
giorni (vacatio legis: art.10 preleggi).
♦
L’abrogazione:
Le leggi possono essere abrogate
esclusivamente da leggi posteriori (art.15
preleggi).L’abrogazione è espressa quando
una legge dichiara espressamente di volerne
abrogare una precedente. E’ tacita quando
vi è incompatibilità tra le disposizioni
contenute in una legge con quelle di una
legge precedente.
♦
Il referendum abrogativo:
con il referendum abrogativo si consente
ai cittadini di pronunciarsi direttamente circa
il mantenimento o meno di una legge.
♦
L’irretroattività :
la legge , in base all’art.11 delle preleggi,
non dispone che per l’avvenire: essa non ha
effetto retroattivo, questo significa in linea di
principio che le leggi possono regolare
esclusivamente situazioni future e non anche
passate.
♦ Conflitto tra più ordinamenti:
conflitti di leggi nello spazio deriva dal
fatto che molto spesso la medesima
fattispecie è regolata in modo differente a
seconda dell’ordinamento giuridico preso
in considerazione. Per risolvere i conflitti
esiste una disciplina specifica nota come
diritto internazionale privato . In tale
ambito vigono alcuni criteri fondamentali.
In materia di proprietà e di diritti reali si fa
solitamente riferimento alla legge del
luogo in cui si trova il bene, a prescindere
ovviamente dalla nazionalità del suo
proprietario. Parimenti , in materia di fatti
illeciti trova applicazione la legge del
luogo in cui è stato commesso il fatto.
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