notiziario ocds DICEMBRE 2014 - Carmelitani Scalzi Provincia
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Dicembre 2014 Il nostro Natale con Teresa Sono nati per noi Betlemme e Avila sono i luoghi che fanno da cornice al mistero dell’Incarnazione. Il primo è la cittadina della Giudea in cui Dio si fa Carne e Gesù nasce dalla Vergine Maria. Avila è la città di Spagna, famosa per le antiche mura di cinta, dove nel 1515 nasce e cresce Teresa . Luoghi che richiamano le radici della nostra fede e della spiritualità teresiana, l’inizio di una “storia d’Amore”. Nell’occasione del V centenario della nascita ad Avila della nostra S. Madre Teresa nel santuario di Jaddico si è voluto ambientare in questo scenario ciò che avvenne a Betlemme. Adoranti ai piedi della Santa Famiglia si trovano S. Teresa di Gesù, San Giovanni della Croce assieme ad altri frati e monache, quasi a prolungare quel gesto di fede dei pastori e degli abitanti di Betlemme che per primi, richiamati dal canto degli angeli, andarono a vedere Dio “posto in una mangiatoia” e vedendolo lo adorarono Signore. Il presepe ha un potere che non è mai banale e non scade con passare degli anni: donarci quello sguardo pieno di stupore che diventa preghiera. V Centenario di STJ Dolce irruzione del Dio Bambino Natale, irruzione dell'amore divino nella nostra vita, nella nostra storia. Nella tradizione carmelitana la devozione a Gesù Bambino è un capitolo non secondario che trae origine dall'Umanità di Cristo, adorata da Teresa e da San Giovanni della Croce. Considerata una tendenza sentimentale o di devozione popolare riebbe il posto che meritava, proprio perché tutta la spiritualità teresiana era cristocentrica. E quando Santa Teresa d'Avila diede inizio in Spagna alla sua Riforma, con il risorgere degli antichi ideali si ebbe anche un nuovo rifiorire della devozione a Gesù Bambino. E’ errato dire che nei suoi scritti non vi sia traccia dell’importanza del Natale. Ci sono nelle sue poesie alcune, dedicate ai fratelli, che hanno per tema la nascita di Gesù Poiché l’amore ci ha dato Dio, non più si tema, moriamo entrambi. Povertà vuole, andiam con lui; viene a farsi uomo, moriamo entrambi. Ci dona il Padre suo Figlio, il solo: viene oggi al mondo in nuda stalla. Oh, che gran gioia, l’uomo è ormai Dio! Non più si tema, moriamo entrambi. - Che gli daranno per tal maestà? - Molte frustate con crudeltà. - Che gran tristezza sarà per noi! Se questo è vero, moriamo entrambi. - Come osan tanto s’è onnipotente? Sarà ad ucciderlo una ria gente. - Allor, Lorenzo, via, nascondiamolo. - Ma è lui a volerlo, moriamo entrambi. - Guarda, Lorenzo, che vivo amore! Viene, innocente, freddo a patire; lascia un gran regno, quello di Dio, non più si tema, moriamo entrambi. - Come, Pasquale, fe’ a noi tal dono? Prende il bigello e lascia l’oro. 2 Le Voci delle Fraternita’ - BARI GIORNATA DI SPIRITUALITA’ Comunità luogo di apertura e di amore reciproco Domenica 16 novembre c’è stato, a Bari, l’incontro delle Comunità Ocds di Bari e Sannicandro Garganico alla presenza del relatore P. Alzinir Francisco Debastiani Delegato Generale OCDS. Ci siamo incontrati presso il Convento dei PP carmelitani di S. Maria del Monte Carmelo nella grande sala usata per le rappresentazioni teatrali della parrocchia dove P. Alzinir ci ha accolto e salutato invitandoci a pregare insieme lo Spirito Santo perché ispirasse e sostenesse i nostri spiriti e le nostre menti. Il tema dell’incontro, supportato dall’ausilio di un agile ed elegante libretto, preparato e realizzato da Rossana, era l’illustrazione delle modifiche allo Statuto operate dal Consiglio dopo la consultazione delle diverse Comunità, in riferimento al Capitolo III B artt. 24-a) 24-b) 24-c) 24-d) 31-a) 58-j). P. Alzinir nella mattinata ci ha intrattenuto con chiaro ed efficace eloquio sugli aspetti precipui del Carisma Carmelitano e sulla dinamica comunitaria che scaturisce direttamente dalla contemplazione della relazione d’amore all’interno della Trinità. L’uomo creato ad immagine e somiglianza di Dio rispecchia in sé la vocazione relazionale del suo Creatore e realizza l’afflato d’amore per dio nella concretezza dell’amore per i fratelli. All’interno della Comunità Carmelitana questo amore per Dio deve trovare la sua forma più alta, laddove non vincoli di sangue o di interessi mondani ci legano, ma solo una scelta libera di donazione reciproca, di accettazione dell’altro, di supporto nel cammino di perfezione che ognuno persegue per sé senza tuttavia poterlo compiere senza la presenza e l’aiuto dell’amore del e per l’altro. I carismi di ognuno, anche i più modesti, diventano in quest’ottica, patrimonio e sostegno di tutti, ognuno indispensabile e prezioso per la Comunità. Apprezzare nell’altro ciò che c’è di positivo e potenziarlo, oscurandone le lacune o le spigolosità, è il carisma che deve diventare prevalente nella comunità. A questo fine gli incontri interpersonali all’insegna della piacevolezza e della condivisione sono opportuni ed efficaci, il piacere reciproco di stare insieme per guardarsi negli occhi e sorridersi è il collante che fa di un gruppo di persone una comunità. P. Alzinir ha sottolineato questo aspetto che ha avuto poi la sua attuazione pratica dopo la Messa durante la pausa per il pranzo in cui i partecipanti si sono incontrati per condividere il pasto e scambiarsi idee e commenti o semplicemente per chiacchierare un po’. Nel pomeriggio invece l’illustre relatore si è soffermato ad illustrarci la visione della comunione fraterna nel documento Evangelium Gaudium con riferimenti frequenti alle parole di Papa Francesco da cui viene continuamente l’invito all’amore reciproco, al riconoscimento della dignità di ogni uomo quale figlio di Dio, all’evangelizzazione attraverso la testimonianza dell’amore reciproco. Al termine della sua splendida lezione P. Alzinir ha invitato i rappresentanti delle tre comunità presenti a presentare le proprie esperienze di vita comunitaria e a fornire un breve itinerario del loro cammino. Infine è intervenuto P. Luigi Gaetani, che ha ringraziato P. Alzinir, le comunità presenti e ha tirato le somme di quanto emerso nell’incontro dichiarandosi lieto di constatare l’interesse e la grande motivazione mostrata dai partecipanti. Ocds Bari V Centenario di STJ Dalla conferenza di p. Arturo Beltràn “Teresa la donna che seppe ricantar l’amore” Ricostruiamo la sua vita, i suoi inizi Santa Teresa è una donna, un essere umano come noi, una persona di carne e ossa che pian piano, con i propri sforzi e la grazia di Dio, ha saputo darsi completamente all’amore di Dio. Avvicinarsi alla figura di Teresa di Gesù senza una minima preparazione può, quindi, darci un’immagine sbagliata, più mentale e devozionale che reale della profondità e dell’importanza che Teresa ha avuto nella vita della Chiesa e del nostro Ordine; un’immagine che non ci permette di cogliere tutto il nutrimento che può apportare la sua esperienza e la sua dottrina. Fino a una cinquantina di anni fa, quando si studiava Santa Teresa, la sua biografia era più una agiografia che una vera biografia. Soltanto applicando metodi critici e criteri storici corretti potremmo capire e comprendere la sua figura, in tutta la sua profondità e ricchezza. Facendo sempre attenzione al fatto che Santa Teresa nacque cinquecento anni fa e visse in una società molto diversa dalla nostra culturalmente, religiosamente, socialmente e politicamente. Le fonti. Per conoscere la vita di Santa Teresa di Santa Teresa di Gesù abbiamo parecchie fonti di diverso valore. Molte devono essere ridimensionate e lette con una grande attenzione per tutto quello che abbiamo detto prima. La fonte p r i n c i p a l e è l’autobiografia scritta dalla stessa santa (nel 1562 per la prima redazione e fra il 1565/66 per la seconda). Di questa autobiografia, oggi nota come “Il Libro della vita”, è molto interessante sono i numerosi dati biografici, quello che dice e anche quello che non dice: il “pleito di hidalguía” e tutte le dispute legali avute fra i figli dopo la morte di D. Alonso Sanchez. Possediamo anche una fonte molto importante come i processi di beatificazione e canonizzazione iniziati subito dopo la morte di Santa Teresa e pubblicati dall’Editoriale Monte Carmelo de Burgos negli anni ’30 del 1900. Anche qui dobbiamo fare molta attenzione perché sono scritti molto parziali nei quali si vede a Santa Teresa esclusivamente come una santa. Sono poco oggettivi. Possiamo dire che a volte l’occasione in cui si raccontano più bugie(inconsapevolmente) è in un processo di beatificazione e canonizzazione. Sono risposte a stereotipi dell’epoca e all’immagine di santità che si aveva. Vero è che allo stesso tempo ci danno molti dettagli della vita di Santa Teresa. Non possiamo dimenticare: le diverse opere e testimonianze scritte dalle persone che hanno conosciuto Santa Teresa fra i quali possiamo distaccare Jerónimo Gracián e Maria di San José; i dati che ci dà Julián de Ávila, cappellano del monastero di San Giuseppe che accompagnò Santa Teresa in molte fondazioni, che è disponibile in italiano; le biografie che scrissero il gesuita Francisco de Ribera e quella del vescovo di Tarazona e confessore di Santa Teresa Diego de Yepes ( c h e m o l t o probabilmente in realtà fu scritta da Tomás de Jesús). Senza dimenticare tutte le altre biografie e gli studi più recenti. Quindi abbiamo molti dati di prima mano per conoscere la vita e la spiritualità di Santa Teresa. 2.- Teresa di Gesù. Biografia di amore. Santa Teresa di Gesù nasce ad Ávila il 28 marzo di 1515, figlia di Alonso Sánchez de Cepeda y di sua moglie Beatriz de Ahumada. In V Centenario di STJ un libro nel quale compilava la nascita dei suoi figli, scrisse: “In mercoledì vent’otto giorni del mese di marzo del mille cinquecento quindici, nacque Teresa, mia figlia, alle cinque del mattino, mezz’ora più o meno, che fu il detto mercoledì quasi uscendo il sole. Fu il suo padrino Vela Núñez e madrina D. Maria del Aguila, figlia de Francisco Pajares”. Fu battezzata il 4 marzo, Mercoledì Santo, ricevendo il nome della nonna materna: Teresa. Teresa è figlia del secondo matrimonio di D. Alonso. Il primo matrimonio era stato celebrato nel 1505 con D. Catalina del Peso. Da questa unione nacquero due figli: Maria y Juan. D. C atali n a mo rì l ’ 8 settembre 1507. Nel 1509, D. Alonso, che aveva 29 anni, si sposò nuovamente con D. Beatriz de Ahumada, che aveva 14 anni. Da questo secondo matrimonio nacquero altri 10 figli. Dei suoi nove fratelli e tre sorelle Teresa parla nella sua biografia (V 1,4). Senza fare distinzione fra il primo e secondo matrimonio. Santa Teresa ci da molti dati biografici e spirituali della sua infanzia. Il primo dato che traspare è la sua affettività. Forse questa è la caratteristica principale di Teresa: è amata da tutti, quasi con esclusività. Ce lo dice la stessa Santa dopo aver parlato delle grandi virtù di suo padre, certamente una persona eccezionale. Anche se convertito dal giudaesimo in tenera età era un cristiano sincero. Santa Teresa ci confessa “eppure io ero la più amata di mio padre” (V 1,3). Di sua madre era anche amica e confidente e leggevano insieme i libri di cavalleria “ne facilitava la lettura dei libri di cavalleria” (V 2,1) lettura che suo padre non approvava. Anche con i fratelli aveva un grande intimità “Io li amavo (i fratelli), ed essi ricambiavano il mio affetto” (V 1,4). Con loro sapeva essere amica e complice. Più tardi confesserà “È questa una altra grazia di cui devo essere a Dio molto riconoscente, perché ho trovato affetto ovunque sono stata, mentre io non l’ho ripagato che da quella che sono” (V 3,3). Fra tutti i fratelli con uno aveva più intimità: Rodrigo, nato qualche anno prima forse nel 1511. Con lui, Teresa leggeva le vi te dei santi e immaginava con lui di essere martiri. Sono le premesse della vocazione. Quindi la principale caratteristica umana di Teresa è che dimostra di essere una ragazza aperta, molto affettuosa e amata. L’ingresso di Teresa nell’adolescenza viene segnato dalla morte di sua madre, verso la fine 1528 o inizi del 1529 (V 1,7) a soli 34 anni. Santa Teresa aveva ormai già 13 anni. La mancanza della madre fece sì che Teresa si lasciasse influenzare da quanto aveva letto nei libri di cavalleria. Si lasciava così attrarre dagli abiti belli, le cure di bellezza, i principi giovani: “Comincio a vestirmi con ricercatezza e a desiderare di comparire. Avevo somma cura delle mani e dei capelli. Usavo profumi e ogni altra possibile vanità: tutte cose che io per essere molto raffinata non mi bastavano mai” (V 2,2). A questo si deve aggiungere l’influsso di alcuni cugini più grandi di lei, che le volevano molto bene e dei quali si era diventata il leader “Erano quasi della mia età, un po’ più grandi. Stavamo sempre insieme, e mi amavano molto. Discorrevo con loro di tutto ciò che volevano e ascoltavo con piacere la storia delle loro affezioni, i loro progetti e tant’altre cose che non avevano nulla di buono” (V 2,2). Fra questi cugini forse Teresa trova il suo primo amore secondo le parole che ci dice: “credo che a giustificarmi di quelle mie conversazioni ci fosse la possibilità che tutto finisse con un buon matrimonio. Inoltre avevo consultato il mio confessore e varie altre persone, e mi avevano risposto che in molte cose non vi era peccato” (V 2,9). La Teresa adolescente è una ragazza molto aperta che comincia a conoscere l’amore umano, e suo padre rischia di “perderla”. Lui e la sorella maggiore non vedevano di buon occhio il suo cambiamento di Teresa e cercarono di persuaderla di tornare alla vita di virtù e dedizione di prima. “Mio padre e mia sorella si mostravano poco contenti delle mie relazioni con quella parente e mi rimproverano spesso” (V 2,4). Con questi dati possiamo capire quale era l’ambiente che si viveva in casa di D. Alonso, cioè era un ambiente molto religioso, internamente ed esternamente, penso che oggi diremmo un ambiente molto bigotto. Teresa ha parlato di molte preghiere e devozione, il rosario, la Madonna… ma non la persona di Gesù. Si tratta di una religiosità sincera la sua, ma molto formale ed steriore. P. Arturo Belràn ocd 1_continua V Centenario di STJ Pubblichiamo la seconda parte di un contributo di p. Julio Almansa L'amicizia con il P. Gracián Sarebbe interessante approfondire la componente umanoteologica di questa amicizia per non scadere in frivolezze, perché è senz'altro vero che questa relazione fece sprigionare a Teresa le migliori fragranze del suo cuore di donna, ma è ancor più vero che nella comparsa del Gracian, e per l'impatto che provoca nella Santa in quel particolare momento della Riforma, venendole in aiuto, spalancandole nuovi orizzonti e facendo da tramite in molte situazioni, Teresa vede la mano di Dio, e da qui scaturisce il voto di obbedienza che fa nelle sue mani, gesto che acquista un significato ben preciso con il passare del tempo: «Mi sembrò di vedermi vicino a nostro Signore Gesù Cristo nella maniera in cui suole apparirmi: alla sua destra aveva il p. Gracián e io alla sinistra. Il Signore ci prese le destre, le unì insieme e mi disse di prendere quel padre in luogo suo per il tutto il tempo di mia vita e di andar d’accordo con lui da una visione condivisa della realtà – dovrà mettere ordine all'impresa della Riforma. Lo dice con grande chiarezza a Gracián: «Guardi che vostra paternità e io siamo gravati d'un enorme onere, del quale dobbiamo render conto a Dio e al mondo» (Lt 90,3, Al P. Gracián, novembre 1576). in ogni cosa perché Egli lo voleva e così conveniva» (Rel 40 CC 29,1) fossero in sintonia con la fondatrice, e che godessero di mobilità e di doti di governo come appunto il P. Gracián. Non esistono grandi studi sul peso e sul significato spirituale di questa visione teresiana. Quel che possiamo affermare per il momento, per non cadere nell'estremo, è che questa grazia ci rivela due cose: 1) la verità della radicale appartenenza di Teresa a Dio (il Signore Gesù sta insieme a lei, e dalla sua bocca escono queste parole) e, in secondo luogo, 2) la necessità reale e urgente d'incanalare la crescente impresa della Riforma, che richiedeva persone con relazioni a corte, con talento umanista, che 1.2 Una missione ben precisa: collaboratore nella Riforma del Carmelo Come dicevamo, al di là dell'infatuazione iniziale («Ai miei occhi egli è perfetto, e per noi migliore di quel che potremmo domandare a Dio », Lt 298, A Isabella di S. Domenico, 12 maggio 1575), al di là dell'amicizia umanospirituale della quale vedremo i frutti, Teresa vede la mano di Dio in questo giovane carmelitano col quale – a partire dall'amore e 6 Tutte le intenzioni hanno come obiettivo il bene della riforma, perché gli sguardi e le orecchie che seguono con sospetto la crescita del Carmelo sono in continuo aumento. Per questo, per evitare occasioni di discredito, gli chiede un po' meno d'ingenuità: «Il tempo farà perdere a vostra paternità un po' della sua semplicità, che, certo, capisco esser quella d'un santo; ma poiché il demonio non vuole che tutti siano santi, le persone vili e maliziose come me vorrebbero che si togliessero di mezzo le occasioni» (Lt 90,1, A P. Gracián, novembre 1576). Gli chiede grande impegno, quando si tratta di affari che V Centenario di STJ diventato molto taciturno» (Lt 120,4, Al P. Gracián, agosto 1578). riguardano la Riforma: «se a tal fine occorrerà denaro, Dio ce lo darà; i compagni ne vengano allora provvisti e, per amor di Dio, vostra paternità abbia cura che non ritardino la partenza: No la ritenga una cosa accesoria, perché è essenziale...» (Lt 82,9, Al P. Gracián, 20 settembre 1576). Dinamismi dell' amicizia Con la verità davanti Fin da bambina Teresa fu amante ric erc atri c e del l a verità. In Gesù, non solo scopre il «libro vivo» dove si vedono «le verità» (V 27,6), ma soprattutto «l'amico vero» (V 25,17). «Tale è la forza della verità» (cfr. Lt 217,3 - Cta 151,3 a Maria di S. Giuseppe, 19 nov. 1576), che non si spaventa né perisce. P e r q u e s t o nell'amicizia con Gracián, Teresa vive le due facce dell'amicizia: senza affatto nascondere il bene che gli vuole, nè reprimere gli elogi che le scappano in suo favore, gli fa notare anche i suoi errori: Quando non si lascia consigliare da persone importanti: «… mi hanno detto di notare che vostra reverenza que non ha piacere di avere con sé persone d'importanza» (Lt 179,5, Al P. Gracián, 1 settembre 1582). Vorrebbe che sia sincero anche nei minimi dettagli, perché sembra che, a volte «trascuri di dirmi interamente la verità su tutto» (Lt 139,5, Al P. Gracián, 18 luglio 1579), «perché è Obbediente, quando si tratta di compiere un ordine di un Superiore, in questo caso la sentenza dello stesso nunzio Sega: in questo caso la Santa perde quasi la pazienza e s’infastidisce al tal punto da desiderare quasi che egli torni ad essere visitatore dei Calzati (ai quali affibbia il criptonimo di “gatti”): «Sono sbalordita e molto contristata per le lettere di Alcalà, specie per quella che ha scritto vostra paternità. Oh, mio Dio come noi non ci conosciamo! ...Magari ritornasse con i gatti! (= nome in cifra per designare i Calzati)» (Lt 132, Al P. Gracián, primi di aprile del 1578). P. Julio Almansa Ocd 2_continua cchi Ai miei o egli è perfetto La Peregrinatio a Minervino Murge Teresa e le sue reliquie fra la gente Da Minervino a Napoli Ringrazio di cuore a nome di tutto l'OCDS di Minervino il superiore provinciale , che abbiamo avuto l'onore di avere fra noi Padre Luigi Gaetani ,grazie a lui è stato possibile beneficiare di questo momento di grazia e gioia per tutta la Chiesa di Minervino, Padre Carlo de Filippis che ha portato il messaggio di Teresa nei cuori di tutti noi e le suore carmelitane del convento di Montefalcone le sorelle Rosa ,Teresa e Conception, che ci hanno donato la loro testimonianza e allietato con il canto. Con la benedizione della Santa Madre Teresa abbiamo svolto le elezioni per il rinnovo del consiglio di fraternità ,alla presenza del delegato del superiore provinciale , padre Carlo, Teresa ci aiuti e ci sostenga sempre nel nostro cammino. Con i religiosi ed alcuni membri del consiglio ci siamo recati in visita presso alcune consorelle che per motivi di salute non hanno potuto presenziare ,la loro sorpresa è stata grande ,credo sia stato un modo efficace per condividere con loro la gioia della compagnia di Teresa. Giovedi 27 Novembre ha partecipato alla adorazione eucaristica e alla celebrazione l'Ordine Secolare dei Carmelitani della vicina Canosa ,con il loro parroco don Giuseppe Balice ,con loro e la comunità tutta abbiamo condiviso dopo la preghiera un momento di fraternità .Dopo l'utimapreghiera le reliquie sono partite ,ma hanno lasciato il segno nei nostri cuori ,anche la nostra comunità sostenuta dal parroco don Angelo Castrovilli ha così celebrato l'inizio del V centenario di S. Teresa . Luigi Posa OCDS Minervino Murge 8 La Peregrinatio a Napoli A S. Teresa a Chiaia Eccezionalmente il prezioso Reliquiario è giunto a Napoli il primo dicembre e vi resterà fino al 6 gennaio. Le sacre reliquie sono state accolte dalla comunità dei padri carmelitani di Chiaia, dalle fraternità dell’Ordine secolare dei carmelitani scalzi di Napoli, Torre del Greco e Lago Patria. Subito tre parrocchie hanno prenotato almeno due giorni per la venerazione nella propria sede. Dopo Chiaia la peregrinatio è proseguita nel monastero di Arco Mirelli, nella Parrocchia di Santa Maria di Costantinopoli a Cappella Cangiani, nel monastero dei Ponti Rossi, nelle parrocchie di S. M. Addolorata alla Pigna e a quella dell’Ascensione, per poi ritornare nella chiesa di S. Teresa a Chiaia La Peregrinatio a Napoli Una grande accoglienza è stata riservata alle reliquie di S. Teresa nella parrocchia di Santa Maria di Costantinopoli a Cappella Cangiani, la più grande della diocesi di Napoli. Due momenti di preghiera comunitaria con i testi della santa, preceduti da un breve intervento sul significato di orazione. Una breve veglia il sabato sera, un incontro con le coppie sul tema “Teresa e le parole dell’amore”. mons. Raffaele Ponte moderatore di Curia e parroco moderatore ha descritto Teresa come “una santa particolarmente forte e noi abbiamo bisogno di persone che ci traccino la strada, che ci guidino tenendoci per mano”. Nella sua spiritualità –ha detto - sottolinea quattro elementi fondamentali: la gioia (il cristiano è uomo di gioia che comunica agli altri); l’esperienza della preghiera intesa come colloquio con il Signore; l’impegno a vivere in fraternità e l’attenzione ai tempi in cui viviamo. Don Antonio Colamarino parroco in solidum di S. Maria di Costantinopoli ha guidato due momenti di preghiera “alla maniera di Teresa”, con i testi della santa. Hanno dato voce a Teresa, le suore Betlemite e le coppie della parrocchia 10 Consegnata l’8 dicembre al Vicario Generale OCD la busta con tutte le preghiere raccolte in parrocchia e il centrino donato dalla signora Corcione Domenica sera le preghiere e i pensieri dei fedeli scritti a Teresa di Gesù sono stati raccolti in una busta, consegnata lunedì 8 dicembre al vicario generale dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, p. Emilio Martinez. La Peregrinatio a Napoli Le sacre reliquie nella chiesa e nel Monastero dei Ponti Rossi La teca con le tre reliquie è giunta nel monastero dei Ponti Rossi, il 13 dicembre mattina e nel pomeriggio si è svolto un momento di preghiera comunitario (monache di clausura, ordine secolare e fedeli). Con l'ausilio del prezioso sussidio realizzato dalla Provincia Napoletana per il V centenario della Santa Madre Teresa di Gesù, l'Ordine Secolare, il diacono Luigi Brancale e la comunità delle carmelitane scalze del monastero dei Santi Teresa e Giuseppe hanno letto brani tratti dalle opere di S. Teresa, intonato canti carmelitani tratte dalle opere di San Giovanni della Croce e S. Teresa di Gesù. Ai fedeli è stato illustrato il contenuto del reliquiario e il significato simbolico delle tre reliquie scelte. a comunità claustrale, dall’ocds e dai fedeli dei Ponti Rossi. Successivamente il reliquiario è stato portato dal diacono, due fedeli e due secolari della fraternità, dei SS. Giuseppe e Teresa (Paolo e Carlo), nel coro delle monache, le quali lo hanno vegliato, in preghiera, tutta la notte. Domenica mattina il reliquiario è stato riportato in chiesa. Ai fedeli che affluivano per la celebrazione domenicale è stato illustrato l’evento particolare che il Carmelo dei Ponti Rossi sta vivendo, venerando le sacre reliquie di S. Teresa. Due membri dell’Ocds Sara e Rita, hanno guidato il Rosario con i testi di Teresa di Gesù. La S. Messa è stata presieduta da p. Luigi Borriello priore della comunità dei padri carmelitani di S. Teresa a Chiaia il quale ha sottolineato l’importanza della giornata in cui si celebravano la liturgia della III Domenica di Avvento, detta della gioia; la presenza delle sue tre reliquie di S. Teresa e la Festa di S. Giovanni della Croce. Filo che lega i momenti importanti della celebrazione odierna è proprio la gioia della fede, testimoniata sia dalla “Hidalga” di Spagna, Teresa, sia dal Dolce poeta e mistico, Giovanni della Croce. Notizie dall’Ordine Terza edizione del “Cielo è dentro di te” Vegliando con Nicodemo Nel cinquecentenario della nascita di Santa Teresa d'Avila, per la terza edizione de "il Cielo è dentro di te", i Padri Carmelitani Scalzi, in collaborazione con la Fondazione Frammenti di Luce, hanno ideato e pensato le "Notti di Nicodemo, Notti di Preghiera, Meditazione e Condivisione". Gli incontri, cominciati sabato 13 dicembre, si terranno presso la Chiesa Santa Maria del Monte Carmelo di Bari (via Napoli, 280) e sono aperti a tutti ed in particolare ai giovani. Al termine della veglia ci sarà un tempo di convivialità. Ha tante facce, la "notte". È l'esperienza capace di evocarne un'altra: un mondo che pareva reale è un mondo che scompare, un incontro con qualcuno che io so che c'è e che poi si sottrae. Tra l'esperienza della "notte" e l'esperienza della fede, che sfora fino a divenire testimonianza e farsi carità, il rapporto è tra due vissuti. Il simbolo è una realtà vissuta capace di evocarne un'altra; allora parlando della notte, in realtà si parla di se stessi e dell'esperienza concreta del cammino della fede. Le "notti" di preghiera, meditazione e condivisione rappresentano una opportunità per guardarsi dentro senza correre il rischio di vedere solo il riflesso di se stessi, totalità illusoria, ma facendo emergere il volto degli altri, gli occhi dell'Amato. La profondità dell'uomo è la dimora nascosta di Dio che diventa vita nella vita, nell'uomo e nel mondo. UN APPELLO AI PADRI ASSISTENTI Come Presidente del coordinamento Interprovinciale è stata riconfermata Brigida Silvana De Grandi, come segretaria Rosa Maria Pellegrino e Tesoriere Alessio Rosciano. Le votazioni si sono svolte alla Presenza del Delegato Generale Ocds P. Alzinir Francisco Debastiani e dell’assistente nazionale P. Aldo Formentin. 12 Informiamo tutti i PP. Assistenti dell’OCDS che il Coordinamento Interprovinciale neoeletto ha proposto a ogni Provincia OCDS, per vivacizzare il Blog dell’OCDS d’Italia (www.ocdsditalia.it) di offrire il proprio contributo, con un pensiero per ogni Domenica dell’Anno Liturgico. Ogni Provincia dovrebbe provvedere a coprire 7 Domeniche – in un anno liturgico – formulando una Breve riflessione Biblico-Carmelitana sulla Liturgia domenicale assegnata. Coloro che sono interessati potrebbero inviare il proprio contributo alla Presidente del Coordinamento Interprovinciale d’Italia ( [email protected] ). RINNOVATI ALCUNI CONSIGLI DI FRATERNITA’ Mancano all’appello ancora poche fraternità per il rinnovo complessivo dei consigli locali che permetterà agli inizi del 2015 l’elezione di un nuovo Consiglio Provinciale OCDS PRESIDENTE Rossana Sabatiello CONSIGLIERI Rina Farinola, Anna Troccoli, Lorenza Aluisio INCARICATO ALLA FORMAZIONE Luisa Liantonio TESORIERE SEGRETARIO Anna Troccoli PRESIDENTE GIUSEPPE COSTANZA CONSIGLIERI Antonio Papagno Anna De Giosa Nocerino Lia Memola Fusaroli INCARICATO ALLA FORMAZIONE Anna Capriati Roselli PRESIDENTE Cosima De Blasi CONSIGLIERI M. Virginia Peluso Clarissa De Donno Lucia Murra INCARICATO ALLA FORMAZIONE Eugenio Chetta TESORIERE SEGRETARIO Luigi Sergi Cosima De Blasi TESORIERE SEGRETARIO Angela Vurro Leone Isa Ladisa RINNOVATI ALCUNI CONSIGLI DI FRATERNITA’ Torre del Greco PRESIDENTE ANNA MARIA INCALDI CONSIGLIERI Giuseppina Frulio Michela Gaglione Maria Rosaria Parisi INCARICATO ALLA FORMAZIONE Angela Di Sario TESORIERE SEGRETARIO Maria Rosaria Parisi Michela Gaglione PRESIDENTE CARMELA CAPOBIANCO CONSIGLIERI Giuseppina Bevilacqua Concetta Bianco Sara Damiano INCARICATO ALLA FORMAZIONE Stefania De Bonis PRESIDENTE Stefania Campopiano CONSIGLIERI Maddalena Cozzolino Patricia M. Handerson Luigi Di Palma INCARICATO ALLA FORMAZIONE Nunzia Esposito Gamardella TESORIERE SEGRETARIO Stefania Campopiano Luigi Di Palma 14 TESORIERE SEGRETARIO Rita Samarelli Elena Parascandolo RINNOVATI ALCUNI CONSIGLI DI FRATERNITA’ PRESIDENTE Rosaria Coppola INCARICATO ALLA FORMAZIONE CONSIGLIERI Salvatore Mosca Piero Di Santo Filippo Gambardella SEGRETARIO TESORIERE Maria Bove Massimiliano Mirto Salvatore Mosca PRESIDENTE Franca La Torre Colangelo CONSIGLIERI INCARICATO ALLA FORMAZIONE TESORIERE SEGRETARIO Di Grazia Lasalvia Margherita Chita Bruna Colella Maria - - - PRESIDENTE Luigi Posa CONSIGLIERI Maria Luigia Labarbuta Sabatina Tria Giuseppina Di Lascio PRESIDENTE Wilma Signore CONSIGLIERI Maria Antonietta Pirastu Angela Savastano Giuseppina Di Fusco INCARICATO ALLA FORMAZIONE Matilde Pitocchi TESORIERE SEGRETARIO INCARICATO ALLA FORMAZIONE Angela Piceci TESORIERE SEGRETARIO Maria Franca Calabrese Raffaella Labarbuta Il Presepe di Jaddico In prima pagina abbiamo spiegato il senso di questo allestimento curato da p. Enzo Caiffa ocd in ogni suo dettaglio. Buon Natale A tutti I nostri lettori CRESCERE IN FRATERNITA’ NOTIZIARIO realizzato a cura di Stefania De Bonis DISTRIBUITO GRATUITAMENTE ALLE FRATERNITÀ DELLA PROVINCIA NAPOLETANA DELL’ORDINE SECOLARE DEI CARMELITANI SCALZI E ALL’OCDS D’ITALIA E. Mail bollettino: [email protected] _____________ Consiglio Provinciale Ocds P. Luigi Gaetani ocd (P. Provinciale) - Rossana Sabatiello (Presidente) Stefania De Bonis, Salvatore Mosca e Angela Giagnorio (Consiglieri) 16