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BeetHoVen - Società del Quartetto di Vicenza

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BeetHoVen - Società del Quartetto di Vicenza
106a Stagione Concertistica 15/16
Sabato 9 Gennaio ore 20:45
Hèsperos
piano trio
BEETHOVEn
LE COMPOSIZIONI PER VIOLINO, VIOLONCELLO E PIANOFORTE
2° concerto
“
PROGRAMMA
Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Trio in mi bemolle maggiore op. 1 n. 1
Allegro
Adagio cantabile
Scherzo. Allegro assai
Finale. Presto
***
Trio in si bemolle maggiore op. 97 “L’Arciduca”
Allegro moderato
Scherzo. Allegro
Andante cantabile ma però con moto. Poco più adagio
Allegro moderato
Hèsperos piano trio
Filippo Lama violino
Stefano Guarino violoncello
Riccardo Zadra pianoforte
“
NOTE AL PROGRAMMA
In questo secondo appuntamento dedicato all’integrale dei Trii con pianoforte di
Beethoven, l’ensemble Hèsperos ha scelto di “raccontarci” come questa avventura creativa ebbe inizio (1793) e come terminò in bellezza, 20 anni più tardi,
con “L’Arciduca”.
Il Trio n. 1 rappresenta l’esordio ufficiale di Beethoven come compositore.
Siamo nel 1793 e l’ambientazione è Vienna, dove il giovane Ludwig – da
poco trasferitovi per studiare con Haydn – ha tutte le intenzioni di imporsi
all’attenzione di una platea tanto aristocratica quanto esigente. La prima
esecuzione ebbe luogo proprio alla presenza di Haydn nella magione del principe
Lichnowsky, un mecenate che fu tra i principali “supporter” sia di Beethoven,
che – in precedenza – di Mozart.
Mozart, appunto. In una Vienna che si sentiva ancora orfana del genio di Salisburgo, l’arrivo di Beethoven fu preceduto da molte aspettative, come testimonia un passaggio della lettera che il conte Ferdinand von Waldstein scrisse
nell’ottobre del 1792 al giovane compositore di Bonn: sia Lei a ricevere, in grazia di un lavoro ininterrotto, lo spirito di Mozart dalle mani di Haydn.
Le lezioni di Mozart e di Haydn sono ancora ben presenti in questo primo Trio
– che fu accolto molto favorevolmente – nel quale Beethoven riesce comunque
ad imporre già il suo “sigillo” attraverso quell’interiorità espressiva, quelle invenzioni tematiche e quel piglio ritmico che saranno, da lì in poi, i tratti caratteristici della sua arte compositiva.
L’arciduca Rodolfo d’Asburgo apparteneva ad una famiglia di grandi tradizioni.
La nonna paterna era Maria Teresa d’Austria; lo zio Giuseppe II fu Imperatore
del Sacro Romano Impero; il padre Leopoldo II nel 1790 divenne a sua volta
Imperatore e Re d’Ungheria e di Boemia.
Nel 1804, già avviato alla carriera ecclesiastica, il giovane Rodolfo assunse come
suo precettore musicale Ludwig van Beethoven, che all’epoca aveva 34 anni e una
solida reputazione di pianista e compositore. Fra i due s’instaurò subito un rapporto di grande stima e amicizia che giovò non poco al compositore, dal momento
che fino alla sua morte Rodolfo fu uno dei suoi più fervidi sostenitori.
Ludwig contraccambiò l’amico con una serie di dediche importanti, fra le quali ricordiamo un paio di Concerti per pianoforte e orchestra, le Sonate “Hammerklavier” e “Gli addii”, la Missa Solemnis e il Trio op. 97 “Arciduca”.
Beethoven iniziò ad abbozzare questo capolavoro nell’estate del 1810, dopo aver
rinunciato alle nozze con Therese Malfatti, una giovane pianista alla quale aveva
dedicato la bagatella “Für Therese” passata però alla storia come “Per Elisa”.
Ultimato in poco più di 20 giorni nel marzo del 1811, il Trio in si bemolle maggiore è un’opera straordinaria per la grandiosità dell’impianto- formale, per la
varietà timbrica e per l’intensa espressività. Non a caso si suole dire che “L’Arciduca” e la Settima Sinfonia rappresentano l’apogeo del periodo “eroico”.
È stato proprio con questo pezzo che Beethoven diede l’addio alle scene come
pianista (causa la sordità oramai palese) con un concerto di beneficenza che
ebbe luogo all’Hotel Romischer Kaiser di Vienna l’11 aprile del 1814.
“
I PROTAGONISTI
«I tre solisti hanno dato l’impressione che oltre non si possa andare nella decifrazione del “mistero musica” e dei suoi segreti di fabbricazione alchemica».
Con queste parole Quirino Principe recensiva, nell’ottobre 2009, l’esordio dei tre
musicisti che oggi compongono l’Hèsperos piano trio. I concerti, secondo il
progetto nato nell’ambito del Festivaletteratura di Mantova, prevedevano l’integrale dei trii ed alcuni brani cameristici di Felix Mendelssohn-Bartholdy. L’apprezzamento appariva rinforzato da altre voci critiche, che sottolineavano come
“veramente eccellenti sul piano individuale, nelle fasi di dialogo e nella lettura
della complessa trama delle opere cameristiche di Mendelssohn”, i tre musicisti
avessero “esibito un respiro unitario che ne impreziosisce le intrinseche qualità
tecniche”.
Da allora una serie di collaborazioni si è susseguita negli anni e ha portato alla
creazione di un trio stabile, attualmente protagonista, con l’integrale dei trii di
Beethoven, su alcuni prestigiosi palcoscenici italiani.
Il sodalizio, forte di uno spontaneo affiatamento, è basato sulla condivisione di
percorsi di vita musicale molto diversi, che comprendono una ricca rete di esperienze solistiche, cameristiche, orchestrali e didattiche di livello internazionale.
In seguito al diploma ottenuto con il massimo dei voti e la lode, Filippo
Lama affronta un percorso di perfezionamento con rinomati maestri quali
Corrado Romano, Paolo Borciani, Franco Rossi, Franco Gulli ed Enrica Cavallo.
In formazione di duo violino-pianoforte si aggiudica vari concorsi nazionali ed
internazionali e tiene numerosi concerti per importanti festival e società musicali.
Effettua regolarmente concerti in varie formazioni cameristiche, realizzando
anche apprezzate incisioni discografiche. Docente preparatore e spalla della
OTO-Orchestra del Teatro Olimpico, ha collaborato come violino di spalla e
solista – fra le altre – con l’Orchestra da Camera di Mantova, l’Orchestra del
Festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamo, I Pomeriggi musicali
di Milano, esibendosi in importanti sale in Europa e America. Dal 2007 è
direttore artistico e Konzertmeister dell’Orchestra da Camera di Brescia.
All’attività concertistica affianca quella didattica: dal 1983 è titolare della
cattedra di violino al Conservatorio “Marenzio” di Brescia.
Stefano Guarino, diplomato in violoncello e pianoforte con il massimo dei
voti, è primo violoncello della Camerata Salzburg; collabora nello stesso ruolo
con l’Orchestra da Camera di Mantova ed è primo violoncello tutor dell’Orchestra “Archi” di Torino, città dove svolge regolari Masterclasses per l’Associazione “De Sono”. E’ vincitore di premi nazionali ed internazionali in ambito
solistico e cameristico, sia col pianoforte che con il violoncello. È docente di
violoncello presso il Conservatorio di Trento. Come pianista camerista ha recentemente collaborato con i fiati solisti dell’Orchestra Haydn di Bolzano e con
i Solisti dell’Orchestra da Camera di Mantova, della Mahler Chamber Orchestra e della Camerata Salzburg. Nell’ultimo triennio è stato invitato in diverse
città italiane, tra cui Bologna, Brescia, Bergamo, Mantova, Trento e Varese,
per presentare concerti nei quali alterna nello stesso programma composizioni
per violoncello solo e per pianoforte solo.
Riccardo Zadra unisce una vasta esperienza professionale come solista
e camerista alla passione per l’insegnamento e la ricerca. Il suo repertorio
spazia da Bach a Ligeti e comprende l’integrale pianistica di Georges Bizet e
Claude Debussy. Ha suonato come solista per importanti istituzioni concertistiche internazionali e con orchestre quali la Symphony Orchestra di Sydney,
l’Orchestra sinfonica del Cile, l’ Orchestra della RAI, l’Orchestra da camera
di Mantova, l’Orchestra Sinfonica Siciliana. Vincitore del secondo premio al
Sydney International Piano Competition, è docente di pianoforte al Conservatorio di Vicenza. Da molti anni conduce, con Federica Righini, un’originale
ricerca sugli aspetti psicofisiologici dell’interpretazione musicale. Nel 2010
l’editore Curci ha pubblicato il loro libro “Maestro di te stesso. Guida pratica
alla realizzazione personale e artistica del musicista”.
LUNEDì
25
GENNAIO
ore 20:45
IL PROSSIMO CONCERTO
“WEILL & PORTER’S SONGS”
Tributo ai capolavori del teatro musicale da Berlino a Broadway
I FIATI ASSOCIATI
con la partecipazione di CRISTINA ZAVALLONI voce
Biglietti: INTERO euro 20 / RIDOTTO OVER65 euro 15 / RIDOTTO UNDER30 euro 10,60
La 106a Stagione Concertistica della Società del Quartetto è realizzata grazie a
main sponsor
sponsor
PAOLO
MARZOTTO
PARTNER
SUPPORTER
ENTI ISTITUZIONALI
Per le attività culturali
SOCIO
MEDIA PARTNER
AIAM
Associazione Italiana
Attività Musicali
Il servizio TAXITEATRO70 è svolto in collaborazione con
COMUNE DI VICENZA
Assessorato alla Comunità e alle famiglie
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