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Alcune contraddizioni nello standard - Siberian Husky Club

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Alcune contraddizioni nello standard - Siberian Husky Club
News Autunno 2006
di Fabrizio Filoni
Da tempo si stanno alternando innumerevoli
opinioni sulle differenze tra i Siberian Husky
di linee da “Lavoro” e quelli di linee da
“Show”. Nei vari interventi c’è sempre stato
un unico, comun denominatore:
ma lo Standard è o non è uno solo?
Applichiamolo!!!
L’idea comune è quella di attenersi allo standard e non a pensieri e filosofie personali o di
comodo.
Partendo dalla mia “ignoranza tecnica” e curioso di capire il perché di tante diversità mi
sono messo a leggere, leggere e rileggere i
vecchi giornali e tutti quegli articoli che parlavano dello standard, senza tralasciare le varie
versione dello Standard stesso ed i vari commenti espressi da allevatori o giudici (Adele
Oldani, Filippo Cattaneo, Maurizio Benotti,
M.G. Miglietta, ecc), non ultimo quello di Mr.
Michael Jennings pubblicato sul Giornalino del
CIRN.
La mia esperienza sportiva e la discreta conoscenza che ho della funzionalità del Siberian
Husky mi hanno reso evidenti alcune contraddizioni.
Leggendo mi sono reso conto che quello che
da sempre mi avevano “raccontato” su come
doveva essere il Siberian Husky contrastava in
alcuni, ma fondamentali, punti con lo Standard
stesso e con il pensiero dei padri fondatori del
Siberian Husky.
A scanso di equivoci elenco subito le mie perplessità a cui spero qualcuno, in maniera tecnica, voglia darmi una risposta.
Il Siberian Husky:
trottatore a velocità moderate
Allevatori da Leonhard Seppala a Lorna Demidoff, grandi mushers da Doc Lombard a Doc
Belford presentano il Siberian Husky come un
cane costruito per trainare carichi leggeri la cui
andatura favorita è il “loping” ovvero il galoppo di resistenza.
Michael Jennings (CIRN notizie n.34) spiega
che i Siberian Husky percorrevano “sino a 100
miglia (160 km) in un solo giorno, con
un’eccezionale 9-10 miglia orarie (14-16km/h)
finali a condizioni di tracciato favorevole” ed
in più spiega che “la lunghezza degli anteriori
dal gomito al suolo deve essere ben chiaramente maggiore della distanza dal gomito al
garrese dell’animale per riuscire ad avere velocità di punta di 20 miglia orarie (32 km/h)
tipica dei Siberian da lavoro.”
Il Dr. Charles Belford ricorda come Leonhard
Seppala affermava che “ il Siberian Husky era
un trottatore molto mediocre che non poteva
trottare a nessuna velocità e quindi doveva essere tenuto, per vincere una gara, il più possibile a lope” (da Quaderni Cinofili Workdog n.
30 – 1/94)
A questo punto mi sono messo a leggere accuratamente lo standard per capire il perché queste affermazioni non combaciassero con quello
che mi era sempre stato detto a proposito del
Siberian Husky “trottatore a velocità moderata”. La risposta è presto arrivata leggendo il
movimento:
“è scattante e leggero sugli arti e quando è nel
ring deve essere condotto a guinzaglio molle
ad un trotto moderatamente veloce in modo da
mostrare una buona estensione degli anteriori
e una buona spinta dei posteriori”.
Quindi, evidentemente, solo ed esclusivamente
quando è sul ring deve trottare moderatamente
veloce.
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News Autunno 2006
Leggendo altri vecchi articoli mi sono accorto
di non essere il solo ad essere stato tratto in inganno dal pensar comune (SH trottatore) ma,
anche uno studioso della Cinognostica ((Maurizio Stuppia – SHC-I News 3/2002, pag.14),
erroneamente spiegava: «In genere i cani iscritti nel rettangolo (trottatori) che hanno angolazioni piuttosto chiuse (spalla inclinata 45°-55°)
e groppa ben inclinata come il Pastore Tedesco
e il Siberian Husky presentano nell’andatura
camminata un “passo allungato”».
Per la cinognostica (cino = cane; gnostiche =
conoscenza di ciò che si vede dal di fuori) nei
trottatori, l’orma del piede posteriore supera
quella del piede anteriore (passo allungato)
mentre, nei galoppatori, di resistenza, l’orma
del piede posteriore copre quella del piede anteriore (passo ordinario).
Leggere lo standard mi ha tolto ogni residuo
dubbio e spero lo tolga anche a molti altri amanti del Siberian Husky:
“Ogni arto posteriore si pone sull’orma
dell’arto anteriore dello stesso lato”
cioè un passo ordinario, andatura tipica dei Galoppatori di resistenza come il Pointer.
Come già indicato da Seppala ed altri, anche la
Cinognostica ci conferma che il Siberian
Husky è un galoppatore di resistenza, sottolineando, però, che non lo è al pari di un Pointer
o di un Bracco, cani pienamente nel “quadrato”, poiché è leggermente nel “rettangolo”
(la lunghezza del corpo è leggermente superiore all’altezza).
La dimostrazione la troviamo anche nella pratica sportiva. I migliori team di Siberian
Husky, come spiegato nel mio primo articolo
(SHC-I News 4/2004) o riscontrabile guardando classifiche di gare nazionali o internazionali, raggiungono velocità massime in gara di
32km/h, (curiosamente la stessa identica che
ha citato Mr.Michael Jennings!!), ma con medie intorno ai 25 km/h, su percorsi brevi (gare
Sprint 8-18 km), che calano sino ai 18-20 km/h
su percorsi di media distanza (solo 40 km).
Le velocità, invece, dei team “ibridi”, costituiti
da incroci con predominanza di “Bracco tedesco” (galoppatore di resistenza puro), sono di
gran lunga superiori, con massime di 45 km/h
e con medie di 30/35 km/h anche su percorsi di
40 km!!!!!
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News Autunno 2006
Proseguendo nella lettura dello Standard, non
sono riuscito a trovare la misurazione esatta
degli angoli della groppa e dei posteriori (per
la spalla il nuovo Standard ha tolto la dicitura
45°- ma a parte gli sprinter puri, l’angolazione
della spalla, si differisce di poco tra Galoppatori e Trottatori). Esse sono molto importanti al
fine di riconoscere un galoppatore da un trottatore, basti pensare che, come spiega il Dott.
Ignazio Barbieri (“Lezioni Cinognostica – Edizioni E.N.C.I. Milano) una groppa orizzontale
(15°- 25°) si differenzia da una groppa obliqua
od avvallata (25° - 45°) di soli 20°. (M. Stuppia SHC-I News 3/2004 - orizzontale 15/25,
inclinata 26/35, scoscesa 36/40 o più).
Alcuni esempi: Pointer 25°, Pastore Tedesco
45° e Setter irlandese 35° (Lezioni Cinognostica – Edizioni E.N.C.I.). Se il Pastore Tedesco è
chiaramente un trottatore, gli altri due sono entrambi dei galoppatori di resistenza.
Dallo standard del SH: “La groppa degrada
dalla spina dorsale, ma non è mai così cascante da limitare la spinta delle gambe posteriori”.
Nell’ultima interpretazione fatta in Italia è stato così commentato:
“è leggermente inclinata rispetto alla colonna
vertebrale” e per M.Jennings è di 30-35°, ovvero, la stessa del Setter e, comunque, più vicina al Pointer che al Pastore Tedesco.
Eccoci giunti, su un argomento così importante, ma allo stesso tempo così interpretabile dello standard, attraverso il quale….. scoprire il
Siberian Husky.
Diventa, a questo punto, assolutamente importante la definizione di “galoppatore di resistenza” o “trottatore”.
L’appartenenza ad un gruppo o ad un’altro determinerebbe l’apertura o la chiusura degli angoli. Un SH trottatore, o almeno obbligato a
farlo per vincere il B.O.B., richiederebbe angoli dei posteriori più chiusi, mentre un SH galoppatore richiederebbe angoli dei posteriori
sicuramente più aperti……. ripeto “più aperti”,
non ho detto “aperti”.
Per concludere il mio intervento mi chiedo:
«È lo Standard che ci impone due diversi tipi
di Siberian Husky?”…. o siamo noi che dobbiamo applicarlo adeguatamente?
Dalle citazioni da me riportate, i fondatori del-
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News Autunno 2006
la razza come molti esperti dei giorni nostri,
hanno definito il movimento naturale del Siberian Husky il “lope o galoppo di resistenza”,
catalogando la razza come cattiva trottatrice.
Lo Standard, richiedendo “quando è nel ring”
“un trotto moderatamente veloce”, impone al
cane un movimento poco naturale per lui che,
invece, è in grado di raggiungere il “singletrack” solo a determinate velocità, difficilmente ottenibili in uno spazio ristretto e nei pochi
secondi di movimento che, normalmente, vengono richiesti in esposizione.
Tale “richiesta” impone così agli espositori la
selezione di un cane in grado di trottare, in
maniera naturale, da subito e in uno spazio ristretto oltre ad un condizionamento a non tirare
(deve essere condotto a guinzaglio molle).
Il lavoro con la slitta, al contrario, permette al
cane di “esprimere” la sua voglia di divertirsi
utilizzando il suo movimento “naturale”, il galoppo, che per essere raggiunto (trainando un
carico leggero/slitta) in breve tempo, ha bisogno di una poderosa spinta “esplosiva” dei reni
che si inarcano, e dei posteriori che si piegano
paralleli al fine di mantenere una maggiore
stabilità. Solo successivamente, il galoppo,
viene sostituito dal trotto (il Siberian Husky
raggiunge anche i 18 km/h al trotto) e quindi
dal single track, ma non appena la sua condizione glielo permette, dipende dal grado di allenamento, riprende a galoppare (andatura
prediletta), aiutato da un allenamento mentale
a lavorare con la “tug-line” (la linea di traino
dietro all’imbraco) tenuta sempre tesa ed in tiro.
Come è evidente, i movimenti richiesti
(ring/slitta) sono molto differenti tra loro ed
impongono una costruzione di “leve” ed “angoli” differenti tra loro (quali sono quelli che
effettivamente richiede lo Standard?) oltre a
condizionamenti psico-fisici ancor più differenti.
Queste differenze, hanno spinto molti mushers
italiani ad allontanarsi dalle esposizioni sia per
non inibire il “naturale” istinto di trainare (desire to run – desiderio di correre) sia per una
diversa richiesta di struttura-tipo, una situazio-
ne che però negli altri paesi del mondo non avviene, perché?
Una valutazione stilata, esclusivamente, in un
ring espositivo o in un semplice “test attitudinale”, è assolutamente inadatta alla valutazione
di un “soggetto” che deve, invece, dimostrare
molte attinenze relative allo standard ed a un
movimento “economico e funzionale” espresso
trainando carichi leggeri “sino a 100 miglia
(160 km) in un solo giorno, con un’eccezionale
9-10 miglia orarie (14-16 km/h) finali a condizioni di tracciato favorevole” (M. Jennings).
Molti Siberian Husky Club del mondo (sicuramente i più importanti U.S.A., Canada, Francia, Germania, ecc.), proprio per questo motivo, hanno dato molta importanza al Working
Program e, di conseguenza, è molto seguita la
“Classe lavoro”, Perché in Italia questo non
avviene?
……Lo Standard è uno solo.
Tra i molti articoli da me letti credo sia appropriato concludere citando la risposta di Adele
Oldani data all’intervista rilasciata al SHC-I
News 1/2002 prima di giudicare l’XI raduno
tecnico del Siberian Husky Club Italia:
Quali sono oggi i difetti più gravi della razza?
Quelli sottovalutati dai giudici e quindi dagli
allevatori che sono più interessati a vincere
che a produrre buoni cani.
Nota di redazione
Articolo indubbiamente molto tecnico, di non immediata comprensione per tutti, che probabilmente
necessita di una seconda lettura per meglio capirne la problematica.
Corredato, come precisa l’Autore stesso (che resta
a disposizione per qualsivoglia chiarimento) “da
quattro foto del mondiale dove si vede bene in sequenza la partenza di un team in gara, questo per
far capire meglio, a chi non lo avesse mai visto, le
difficoltà di un cane che corre a stare, al trotto a
guinzaglio lento, in un ring di 4 metri!!!!! “
Confidiamo di potervi offrire successivamente,
sempre dalle pagine di questo nostro News, l’ opinione/parere/commento anche di altri esperti del
settore che, con lodevole spirito di collaborazione,
vorranno intervenire sull’argomento.
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