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una mini-rassegna
Sociologia dell’Organizzazione (dott. Marco Zurru) Il Lavoro e L'organizzazione nel Cinema: una mini-rassegna In collaborazione con il dott. Antonello Zanda è stato programmato un ciclo di proiezioni sul tema della rappresentazione del lavoro e della sua organizzazione in ambito cinematografico. L’arco delle possibili proposte, come è facile immaginare, è immenso. Abbiamo scelto solo alcuni passaggi che, in particolare, possono fornire suggestioni, indicazioni e arricchimenti su argomenti trattati durante il corso. Le date delle proiezioni saranno comunicate quanto prima. Antonello Zanda (Cagliari 1959), scrittore e critico, si occupa di letteratura, arti figurative e cinema. Laureato in filosofia, dal 1987 dirige la rivista di cultura poetica “Erbafoglio” e lavora presso la Società Umanitaria - Cineteca Sarda di Cagliari. È giornalista pubblicista e collabora con numerose riviste di settore. Ha pubblicato saggi di cinema, critica d’arte, letteratura e antropologia. CORTOMETRAGGI INGLESI DEGLI ANNI TRENTA THE CITY (Gran Bretagna 1939, b/n , 19’) Regia: Ralph Elton Il film analizza e mostra i molteplici aspetti e problemi dell’universo cittadino londinese e del suo sviluppo urbano negli anni Trenta, con interessanti immagini sulla metropolitana e sulla viabilità cittadina in relazione ai servizi postali. SPARE TIME / TEMPO LIBERO (Gran Bretagna 1939, b/n, 14’) Regia: Humphrey Jennings Il film mostra come gli operai in tre industrie (acciaio, cotone e carbone) passano il loro tempo libero, con spaccati di vita cittadina e di lavoro in fabbrica. Jennings a differenza degli altri documentaristi britannici insiste nel presentare gli operai come simboli della dignità di lavoro. NIGHT MAIL / POSTA NOTTURNA (Gran Bretagna 1936, b/n, 24’) Regia: Harry Watt e Basil Wright Sceneggiatura: John Grierson, Basil Wright, Harry Watt. Commento: W.H. Auden. Fotografia: Jonah Jones, Chick Fowle. Musica: Benjamin Britten. Montaggio: Basil Wright, R.Q. McNaughton. Produzione: GPO Film Unit. Night Mail è un film pubblicitario per le Poste, uscito nel 1936, che mostrava il funzionamento del treno postale notturno. La partitura musicale venne composta da Benjamin Britten e W.H. Auden scrisse il commento come una poesia che cattura il ritmo del treno. John Grierson, fondatore del documentario britannico, che avrebbe poi dato vita al National Film Board of Canada, mise insieme i migliori giovani talenti inglesi per produrre un capolavoro del cinema documentario. NEWS FOR THE NAVY / NOTIZIE PER LA MARINA (Gran Bretagna 1937 b/n, 10’11’’) Produced by GPO Film Unit with the co-operation of The Admiralty The London Postal Region Direction: Norman McLaren Camera: H. Fowle; F. Gamage Sound: George C. Diamond Players: Evelyn Corbett; J.F. Hoggard A.B. Visatone – Marconi Il documentario descrive il lungo itinerario di una lettera destinata a un marinaio. NORTH OR NORTHWEST (Gran Bretagna 1937, b/n, 7') Regia: Len Lye Operatore: Frank Jones Suono: Jack Ellit Sponsor: G.P.O. Film Unit Produzione: Alberto Cavalcanti Formato: 16mm, b/n Brani musicali: I'm Gonna Sit Right Down (Fats Waller), T'aint No Use (benny Goodman e la sua orchestra), Give Me a Break Baby (Bob Howard e la sua orchestra) Distribuzione europea: Light Cone Un film dal vero sul litigio tra due giovani innamorati recitati da Evelyn Corbett e Dwight Goodwin. Una querelle a lieto fine non appena il postino recapita loro una lettera di rappacificazione. Lye utilizza la musica e i mascherini per esprimere, con maggior intimità, i pensieri e i sentimenti dei due giovani. Sponsorizzato dalla G.P.O. Film Unit, N. or N. W. è uno degli esperimenti più forti nel ripensare le convenzioni del montaggio. Pieno di stacchi in asse, per quanto fosse la pubblicità delle Poste, fu ben accolto dai surrealisti britannici. RISORSE UMANE Ressources humaines Regia: Laurent Cantet Francia, 1999 Soggetto: Laurent Cantet - Sceneggiatura: Laurent Cantet, Gilles Marchand - Fotografia: Mathieu Poirot-Delpech - Musiche: Philippe Richard - Montaggio: Robin Campillo - Scenografia: Romain Denis Attori: Jalil Lespert (Frank), Jean-Claude Vallod (il padre), Chantal Barrè (la madre), Michel Begnez (Olivier), Francoise Boutigny (Betty), Felix Cantet (Felix), Marie Cantet (Marie), Veronique De Pandelaere (Sylvie), Lucien Longueville (il proprietario), Danielle Melador (Mme Arnoux), Pascal Semard (il direttore reparto R.U. ), Stephane Tauvel (Christian), Didier Emile Woldemard (Alain) Durata: 100 min. Produzione: Caroline Benjo, Carole Scotta - Distribuzione: Mikado Film (2000) Da poco laureatosi a Parigi in economia aziendale, il giovane Frank torna nella natia cittadina della Normandia. Qui lo aspetta una stage dirigenziale nella fabbrica dove ormai da trent'anni il padre Jean Claude lavora come operaio. L'argomento principale attualmente in discussione è quello della riduzione dell'orario di lavoro a 35 ore. Ben accolto dai dirigenti e in particolare dal direttore Rouet, Frank riceve l'incarico di predisporre un questionario sull'applicazione delle 35 ore da sottoporre a tutti i dipendenti. La signora Arnoux, rappresentante dei sindacati, afferma che tale azione è illegale e invita il personale a boicottarla. Ricevuta assicurazione sul corretto uso delle risposte, Frank riesce a farlo distribuire. Una sera Frank si siede per caso al computer del dirigente Chambonne e vede già pronta una lettera di licenziamento da inviare ad un certo numero di operai, tra i quali suo padre. Frank rivela la cosa all'operaio Alain, poi si sfoga violentemente con il direttore, quindi la sera lo comunica al padre. Durante la notte entra in direzione, stampa copia della lettera e la espone sulla porta di ingresso. Licenziato dopo questa iniziativa, Frank si schiera a fianco degli operai che danno il via ad azioni di protesta. Al termine di una riunione, i sindacati decidono di boicottare la produzione. In fabbrica Frank vede il padre che non vuole partecipare alla protesta e lo offende con frasi pesanti. Alla fine gli operai occupano la fabbrica. Frank decide di tornare a Parigi. Ma prima chiede ad Alain: "Qual è il tuo posto?". L'APPARENZA INGANNA (Le placard) Regia: Francis Veber Francia, 2001 Soggetto: Francis Veber - Sceneggiatura: Francis Veber - Fotografia: Luciano Tovoli - Musiche: Vladimir Cosma - Montaggio: George Klotz - Scenografia: Hugues Tissandier - Costumi: Jacqueline Bouchard Attori: Daniel Auteuil (Francois Pignon), Gerard Depardieu (Felix Santini), Thierry Lhermitte (Guillaume), Michel Aumont (Belone), Michele Laroque (Signorina Bertrand), Jean Rochefort (Kopel, Il Direttore), Alexandra Vandernoot (Christine), Stanislas Crevillen (Franck), Edgar Givry (Mathieu), Thierry Ashanti (Victor), Philippe Brigaud (Lambert), Armelle Deutsch (Ariane), Michele Garcia (Sig.ra Santini), Marianne Groves (Suzanne), Luq Hamet (Moreau), Vincent Moscato (Ponce), Irina Ninova (Martine) Durata: 84 min. Produzione: EFVE, Gaumont, TF1 Films Productions - Distribuzione: Filmauro Non è un buon momento per Francois Pignon: la moglie lo ha lasciato, il figlio 17enne lo ignora e la ditta dove lavora sta per licenziarlo. Disperato per essere da tutti considerato uno zero, Pignon sta per suicidarsi, gettandosi dal balcone, quando il nuovo vicino irrompe in casa e, saputa la situazione, gli consiglia, per risolvere tutti i problemi, di fingersi omosessuale. Pignon dapprima si rifiuta, poi si convince e lascia che il vicino metta con un fotomontaggio la sua faccia su foto gay e le spedisca in forma anonima alla ditta. Venuti a conoscenza delle foto, impiegati e dirigenti si meravigliano e sono incapaci di assumere i comportamenti adeguati. Il Presidente della ditta, che lavora sul caucciù e produce anche preservativi, teme che il licenziamento di un omosessuale possa causare un calo di vendite e subito lo lascia al suo posto. La notizia scatena reazioni differenti e fa emergere atteggiamenti finora nascosti: mentre c'è chi lo invita a pranzo per farsi vedere gentile, c'è chi lo picchia per paura del rischio pedofilia. Dopo un primo tentativo andato a vuoto, la dott.ssa Bertrand seduce di nuovo Pignon e stavolta lui ristabilisce la verità. Ma a questo punto l'uomo ha il gioco in pugno. Mette alle strette la moglie, ristabilisce il rapporto con il figlio, tratta a testa alta con il Presidente. Tutto si è chiarito, e nella foto di gruppo dei dipendenti stavolta Pignon si fa strada per esserci con una robusta spallata che mette fuori gli altri. ROGER & ME Roger & Me USA 1989 Regia: Michael Moore Soggetto: Michael Moore - Sceneggiatura: Michael Moore - Fotografia: Christopher Beaver, Kevin Rafferty - Montaggio: Wendey Stanzel Attori: Michael Moore Produzione: Michael Moore - Distribuzione: Warner Bros. Italia (1990) Michael Moore, ex giornalista nativo di Flint (Michigan), rimane colpito dal decadimento della sua città, dove torna quando, a metà degli anni '80, il presidente della General Motors, Roger Smith, chiude la grande fabbrica di automobili, licenziando 35000 persone su 150000 abitanti. Improvvisatosi regista, Moore cerca di fare un'intervista filmata a Smith, persuadendolo a venire a Flint per constatare personalmente lo stato della città, dove le autorità, senza farsi carico della disoccupazione, organizzano sfilate di reginette di bellezza o manifestazioni canore, oppure cercano assurdamente di creare un centro turistico inutile, sprecando grandi quantità di danaro. Vana è la caccia data da Moore al potentissimo Roger Smith durante tre anni, trascorsi inseguendolo in tutti gli Stati Uniti, senza riuscire mai a parlargli. Intanto drammatiche vicende si svolgono a Flint; il susseguirsi degli sfratti di famiglie di ex operai, che non possono più pagare l'affitto; alcuni disoccupati si arrangiano vendendo il proprio sangue per trasfusioni, o allevano conigli; altri diventano criminali o guardie carcerarie, perchè la delinquenza dilaga paurosamente nella città. Ma intanto le ricche signore del posto giocano a golf o a Scarabeo, e la vigilia di Natale, durante un retorico e banale discorso d'occasione pronunciato da Roger Smith alla televisione, a Flint il solito vice sceriffo effettua ancora uno sfratto. LA CLASSE OPERAIA VA IN PARADISO Italia, 1972 REGIA: Elio Petri Sceneggiatura: Elio Petri, Ugo Pirro - Soggetto: basato sul testo di Ugo Pirro, Elio Petri Fotografia: Luigi Kuveiller - Musiche: Ennio Morricone - Montaggio: Ruggero Mastroianni Attori: Gian Maria Volontè (Lulù Massa), Mariangela Melato (Lidia), Mietta Albertini (Adlagisa), Flavio Bucci, Salvo Randone (Militania), Gino Pernice (il sindacalista), Luigi Diberti (Bassi), Adriano Amidei Migliano (il tecnico), Giovanni Bignanini, Donato Castellaneta (Marx), Guerrino Crivello, Eugenio Fatti, Giuseppe Fortis (Valli), Lorenzo Magnolia, Carla Mancini, Antonio Mangano, Ezio Marano (cronometrista), Federico Scrobogna (Pinuccio), Corrado Solari, Luigi Uzzo, Renata Zamengo (Maria) Durata: 125 min. Produzione: Ugo Tucci per la Euro International Film - Distribuzione: Euro International Films Ludovico Massa, detto Lulù, operaio in una fabbrica metalmeccanica, è una sorta di campione del cottimo: nessuno dei compagni riesce a eguagliare il suo ritmo produttivo. Benvoluto dal padrone, che adegua al suo rendimento quello degli altri operai, non è da essi troppo ben visto. D'altra parte, nemmeno Lulù è contento di se stesso: produce, consuma (ha la macchina, il televisore, la casa piena di oggetti inutili) ma s'ammazza, anche, di fatica, tanto da non aver più nemmeno la forza di avere rapporti fisici con la donna con cui vive. Tuttavia, malgrado tutto - anche le visite che lo riempiono di sconforto, a un suo ex compagno, finito dalla fabbrica in manicomio - Lulù continua a tenere i suoi massacranti tempi di lavoro, finché un giorno ci rimette un dito. Completamente mutato, si schiera contro il meccanismo del cottimo, sostenendo - d'accordo con un gruppo di estremisti extraparlamentari e avverso ai sindacati - la necessità di uno sciopero a oltranza. Scoppiano tafferugli con la polizia e Lulù viene licenziato in tronco. Abbandonato dalla donna, cui premeva soltanto avere una pelliccia, e dagli stessi estremisti, che giudicano il suo come un caso personale e perciò loro estraneo, Lulù, grazie all'intervento dei sindacati, viene riassunto. Ma ormai è anch'egli alle soglie della pazzia, e ai compagni, impegnati come sempre in una frenetica lotta coi tempi di lavorazione, favoleggia di un muro da abbattere, oltre il quale c'è il paradiso della classe operaia. OPERAIE DEL MONDO Ouvrières du monde - ou chronique de vies ordinaires sous la mondialisation de l'économie Belgio/Francia 2000 - 84 min. Regia: Marie-France Collard Formato: Betacam SP & Beta digital Produzione: Latitudes productions, Movimento production, WIP (Wallonie image production), CRRAV (Centre régional de Ressources audiovisuelles), RTBF Bruxelles, ARTE Belgique, Cinquième (La), VRT (Belgique) - Distribuzione: WIP (Wallonie image production) En France et en Belgique, Rosa et Marie-Thérèse vivent leurs derniers mois dans les usines LéviStrauss, alors qu'elles travaillent depuis une vingtaine d'années. En Turquie, des femmes nous parlent anonymement de leurs conditions de travail chez Levi’s, de leurs maigres salaires, de leur peur de témoigner. En Indonésie, la vie quotidienne de Yanti se déroule, immuable : 10, 12, 14 heures de travail par jour pour un salaire de 2 500 FB. Cela lui fait dire : "Je n'ai pas une vie décente". En parallèle, des petits salaires d'Istanbul, où l'embauche des enfants est fréquente, à la zone franche d'exportation aux Philippines, regroupant 200 usines et 48 000 personnes – en majorité des femmes de 18 à 25 ans – témoignent d'une organisation du travail qui contourne les droits élémentaires… Une question fascinante : faut-il donc voir dans cet esclavage moderne l'avenir du monde du travail ? Existe en 52 min. Behind "The New Gospel" of competitivity, one can find some uncommon lives, i.e., the lives of male and female workers from the Northern and the Southern countries who suffer from it direct consequences. This film shows the encounter with those workers, their works and their daily life. In Belgium and France, Rosa and Marie-Thérèse are spending their last months working for the Levi's factories. Their story is similar or comparable o the story of Yanti and some anonymous female workers who work in the textile industries in Turkey, Indonesia and the Philippines and whose life comes down to 10, 12 or 14 hour of work each day and a derisory salary. IL SINDACALISTA Italia, 1972 Regia: Luciano Salce Soggetto: Castellano & Pipolo - Sceneggiatura: Castellano & Pipolo - Fotografia: Erico Menczer Musiche: Guido De Angelis, Maurizio De Angelis - Montaggio: Antonio Siciliano Attori: Lando Buzzanca, Renzo Montagnani, Dominique Boschero, Isabella Biagini, Gino Santercole, Giancarlo Maestri, Isabelle Marchal, Giacomo Rizzo, Piero Vida Durata: 108 min. Produzione: Fair - Distribuzione: Interfilm - General Video Saverio Ravizzi, un emigrato siciliano, lavora come operaio in una fabbrica di elettrodomestici nel bergamasco. Mediante azioni personali ottiene dal padrone, per sé e per i compagni di lavoro, rivendicazioni sindacali. Questo gli procura popolarità nell'ambito lavorativo, e l'elezione in un nuovo sindacato all'interno della fabbrica. Ma il padrone architetta un piano per vendere la fabbrica a speculatori stranieri. Il siciliano tenta invano di rimediare: viene picchiato dai compagni. Disilluso, abbandona fabbrica e famiglia per seguire un ex compagno di lavoro, Toni Paglieri, divenuto sindacalista in una organizzazione ufficiale. METROPOLIS Germania, 1927 Regia: Fritz Lang Soggetto: Fritz Lang, dal romanzo di Thea Von Harbou - Sceneggiatura: Fritz Lang, Thea Von Harbou - Fotografia: Karl Freund, Gunther Rittau - Musiche: Gottfried Huppertz - Scenografia: Otto Hunte, Erich Kettelhut, Carl Voolbrecht - Effetti: Eugen Schufftan Attori: Alfred Abel (Freder Frederson), Erwin Biswanger (Georgy), Max Dietze, Gustav Frohlich (John Frederson), Heinrich George (Capo Operaio), Heinrich Gotho, Brigitte Helm (Maria), Rudolf Klein-Rogge (Rotwang), Margarete Lanner, Theodor Loos (Josaphat), Fritz Rasp (Grot), Hans Leo Reich, Olaf Storm Durata: 80 min. Colore: BN Produzione: Erich Pommer per UFA - Distribuzione: Mondadori Video, Ricordi Video, Skema, Empire Video "Metropolis" è una città del 2000, orgogliosa dei suoi grattacieli e delle sue sopraelevate, abitata da gente ricchissima e in buona parte sfaccendata. Ma sotto le sue fondamenta vi è un'altra città, quella operaia, dove turbe di uomini-schiavi attendono a macchinari giganteschi ed a colossali centrali. Un giorno Freder, il padrone di "Metropolis", licenzia per negligenza uno dei propri collaboratori, il quale, in un accesso di scoramento, tenta il suicidio, ma John, il figlio del borghese tiranno, lo impedisce. L'uomo svela allora al giovane il mistero della città sotterranea, nella quale John si avventura, da prima incredulo ed attonito, poi sconvolto. Per meglio immedesimarsi nell'inattesa e terribile disumanità di quel mondo, John decide di prendere il posto di un operaio, sottoponendosi così a fatiche e condizionamenti fino allora per lui impensabili: conosce Maria, una bionda e giovanissima ragazza che, nelle catacombe, invita gli operai alla preghiera ed alla sopportazione. Ma notizie sull'apostolato di Maria giungono presto alle orecchie del Potere: il signore di "Metropolis" obbliga allora uno scienziato (Rotwang), che è al suo servizio, di rapire la donna, trasferendone su di un automa (che Rotwang medesimo ha costruito), le fattezze e l'anima. Con un tale "robot" sarà così estremamente agevole manipolare e dominare la classe operaia. Mentre invano John cerca la ragazza, di cui si à innamorato, la Maria-"robot" si scatena, sobilla i lavoratori e si mette alla loro testa. Tutti la seguono come affascinati dal suo carisma, le fabbriche sono prese d'assalto e danneggiate, finché un attacco collettivo e decisivo alla più grande delle centrali energetiche provoca il disastroso allagamento dei quartieri dove vivono le donne ed i bambini. Il "robot", intanto, si produce in danze eccitanti a beneficio della gente elegante che frequenta lo "Yoshiwara" della città superiore: il popolo irrompe e mette al rogo l'idolo, avendo compreso, sia pure tardivamente, quali disastri e perdite esso abbia determinato. Per fortuna la vera Maria, fuggita dalla casa dello scienziato e raggiunta da John, mette in salvo i bambini, ormai quasi travolti dalle acque. Tutti si ritrovano davanti alla porta della Cattedrale. John, assumendosi il ruolo di mediatore e con accanto a sé la giovane donna, persuade il padre che è solo con la comprensione e l'amore che la Mente ed il Braccio potranno operare uniti per una società libera e giusta.