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Al servizio della Chiesa offrendo formazione

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Al servizio della Chiesa offrendo formazione
mercoledì
Domenica, 8 dicembre 2013
in diocesi
cremona
a cura dell’Uffico diocesano
per le Comunicazioni sociali
via Stenico 3, 26100 Cremona
tel. 0372/800090
fax 0372/463420
[email protected]
Al servizio della Chiesa
offrendo formazione
I
L’assemblea diocesana elettiva del 2011
Proseguono le proposte spirituali, teologiche e
culturali sia a livello diocesano e sia zonale
Nel 2014 previsto il rinnovo di tutte le cariche
DI
SILVIA CORBARI *
L’
zione cattolica, che oggi vive
la sua «Giornata
dell’adesione», celebrerà nel
2014 un momento particolare di
vita democratica, che si ripete ogni
tre anni, con il rinnovo delle
responsabilità associative nelle
assemblee parrocchiali, zonali e in
quella diocesana. Apparentemente
un momento formale, questa
occasione spinge l’Ac a un
ripensamento della propria azione
sia nei gruppi diffusi nel territorio e
sia a livello centrale.
La proposta formativa è partita
dall’estate, con una serie di incontri,
realizzati in tre punti della diocesi,
rivolti ai presidenti e ai dirigenti
parrocchiali, al fine di ripensare
insieme il compito di responsabilità
in associazione e di aiutare le diverse
realtà a rinforzare la funzione
fondamentale che l’Ac da sempre
porta come valore ai propri membri
e nelle realtà in cui vive: la
formazione di laici cristiani attenti al
proprio tempo, per testimoniare
sempre meglio la gioia del Vangelo.
L’ultima serie di incontri si è svolta
nelle zone sud della diocesi nello
scorso autunno e ha visto una
partecipazione attenta e numerosa,
nell’intenzione di potenziare la
proposta zonale e parrocchiale. A tal
proposito, l’anno associativo è
iniziato in tutte le comunità,
accompagnato da un incontro
interzonale di presentazione del
cammino ai responsabili e dalla
n diocesi sono 67 le associazioni parrocchiali di Azione cattolica. La zona sesta,
vede il maggior numero di associazioni, anche nella zona prima, seconda e terza la presenza è capillare, mentre in zona quarta l’associazione è presente solo in tre parrocchie.
I soci iscritti sono complessivamente 2.381,
suddivisi tra 1.393 adulti, 203 giovani, 193
giovanissimi, 567 ragazzi dell’Acr e 25 piccolissimi, ovvero bimbi di 4 e 5 anni.
Anche quest’anno è proseguito il lento calo degli aderenti adulti e giovani. A ciò si aggiunto una notevole diminuzione dei ragazzi iscritti all’Acr.
Trentasei associazioni sono complete, ovvero costituite da Acr, giovani e adulti, le altre hanno perso qualche settore (i giovani
in particolare).
festa unitaria, che si
è svolta in
Seminario il 13
ottobre scorso, sul
tema della
testimonianza
realizzata nel
«Raccontare la fede con le parole
della vita».
Nelle parrocchie, invece, sono
iniziati i cammini formativi rivolti ai
ragazzi dell’Acr, ai giovani e agli
adulti, secondo le indicazioni
proposte dal Centro nazionale. Le
attività si svolgono in maniera
diversificata secondo le storie e le
esigenze dei diversi gruppi. Laddove,
invece, i gruppi sono meno
numerosi o fanno fatica a proporre
cammini appositi, l’Ac viene in aiuto
con attività zonali o
interparrocchiali. In particolare, da
alcuni anni, l’associazione si fa
promotrice di esperienze di «Scuole
della Parola» nelle zone terza e
quarta e nella zona della città. Si
tratta di proposte di carattere
spirituale che offrono ai laici, spesso
affannati nella quotidianità
dell’esperienza di vita, un momento
per fermarsi e, alla luce della Parola
di Dio, per fare silenzio e pregare. Il
cammino spirituale, inoltre, vede
anche la proposta degli esercizi
rivolti ai ragazzi dell’Acr, a
settembre, e dei ritiri di inizio
Avvento e Quaresima, mirati
soprattutto per le fascia adulta.
L’esperienza spirituale, infatti, nel
riferimento costante alla Parola e
alla preghiera, sta alla base del
cammino di ogni cristiano e
supporta poi ogni possibile
testimonianza.
In altre zone, come la settima,
invece, è proposto a livello
sovrapparrocchiale un cammino
formativo rivolto espressamente agli
adulti di Ac, dal momento che non
sempre è possibile, in comunità
molto piccole e con numeri esigui di
aderenti, offrire esperienze del
genere.
La formazione, inoltre, trova un
tracciato specifico per la terza età, a
cui, ormai da anni, è offerto un
cammino strutturato e ricco che
prevede: un percorso tradizionale di
formazione sulla proposta annuale,
che quest’anno porta il titolo «Per–
dono» sul tema della solidarietà, ma
anche incontri residenziali e
appuntamenti mariani nel mese di
maggio. La formazione di Ac, infatti,
rappresenta un impegno che
continua anche con l’avanzare
dell’età, in cui comunque le esigenze
di approfondimento, confronto,
conoscenza, permangono.
Infine per i giovani, che non sempre
trovano l’opportunità di cammini
parrocchiali, l’Ac ha proposto un
itinerario diocesano, quest’anno sul
tema della povertà, che propone
momenti di riflessione e di
approfondimento, accanto
all’opportunità del dialogo,
dell’amicizia e della relazione. Oltre
trenta giovani partecipano con
costanza a questi raduni mensili.
Come ogni anno, quindi, la
proposta dell’Azione cattolica si
articola su più fronti, sia nei
contenuti, che nelle forme, al fine di
portare come servizio alla Chiesa
cremonese, la ricchezza della
formazione dei laici.
* vicepresidente diocesana Ac
casa famiglia S. Omobono. Quel rifugio
che accoglie mamme e donne in difficoltà
ra le esperienze che l’Ac cremonese ha avviato negli ultimi anni, spicca la casa famiglia S. Omobono,
struttura di accoglienza per mamme e
donne in difficoltà, che si apre al territorio come segno di solidarietà.
Il periodo di forte crisi e di tensioni in
cui stiamo vivendo mette alla prova proprio la presenza femminile nella società,
dal momento che spesso le donne, con
i loro bambini, vivono condizioni di ulteriore fragilità. Per questo, l’accesso di
persone all’interno della casa è continuo, su invio dei servizi sociali, ma an-
T
che su richiesta personale, specie per alcune di quelle donne che hanno passato in casa famiglia periodi importanti
della loro vita e vi hanno trovato accoglienza e nuove amicizie. Al tempo stesso la casa non cessa di essere oggetto di
attenzione da parte di numerose persone che contribuiscono a renderla viva,
attraverso la presenza del volontariato,
donazioni di ogni tipo, la vicinanza e la
preghiera. Per questo essa continua a essere un segno non solo per l’associazione, ma anche per la comunità civile
in cui è inserita.
Giovani pellegrini in Terra Santa
È
stato intitolato «Ti seguirò, Signore» il pellegrinaggio in Terra
Santa promosso dagli oratori
della Lombardia dal 7 al 14 agosto
2014. «È una proposta dedicata ai giovani – spiega don Paolo Arienti, presidente della Focr –, un’occasione preziosa per visitare una terra sempre ricca di fascino, contraddizioni e provocazioni. Il programma è stata pensato sia per coloro che in Palestina ci
sono già stati e sia per quanti sono alla prima esperienza».
Già iniziato il cammino di preparazione: la Focr e gli oratori di città, infatti, proporrà da gennaio a maggio
quattro incontri di preparazione per
conoscere, sotto diversi aspetti, i luoghi che saranno visitati.
Significativa sarà anche l’esperienza
degli esercizi spirituali quaresimali,
giunti ormai alla terza edizione diocesana. Si terranno dal 14 al 16 marzo all’Eremo di Montecastello di Tignale (BS), in una casa straordinariamente appropriata per la preghiera e
la meditazione. Elena Bolognesi, laica consacrata che da tempo prepara
e accompagna gruppi giovanili in Israele, guiderà la meditazioni. «Ovviamente la partecipazione agli esercizi – puntualizza don Arienti – non
è vincolata al viaggio estivo, ma si colloca come proposta di ascolto della
Parola».
«Invitiamo fin da subito gli oratori –
conclude il sacerdote – a esprimere un
interesse e a immaginare forme di autofinanziamento per quanti fossero
intenzionati a partecipare al pellegrinaggio».
Costi davvero interessanti: 950 euro
per chi desidera soggiornare in albergo (in camere multiple) e 880 euro per chi opterà per la sistemazione
in strutture comunitarie o in famiglia.
Info su www.focr.it.
Festa a San Sigismondo
G
rande festa quest’oggi a S. Sigismondo per il
sesto anniversario dell’arrivo delle monache
domenicane a Cremona. Alle 11 il vicario generale, mons. Marchesi, celebrerà l’Eucaristia, mentre
alle 17 il cappellano don Piazzi presiederà i Vespri.
«Siamo sempre più stupite dell’attenzione dei cremonesi – spiega la priora madre Caterina Aliani –
. Pensavamo che dopo un naturale periodo di curiosità si attenuasse l’interesse, invece devo dire
che la premura della gente è commovente».
M
ercoledì 11 dicembre, alle
16.30, il vescovo Lafranconi
presiederà l’Eucaristia natalizia
nella Casa Circondariale di
Cremona. La celebrazione è
promossa dalla direzione del
carcere, dai cappellani e dalla
Caritas che, ogni giorno, con i suoi
operatori assiste i detenuti in ogni
loro bisogno materiale e spirituale.
Al termine il Vescovo consegnerà a
ogni detenuto un piccolo regalo.
CRONACHE E VITA
DALLA NOSTRA CHIESA
Azione cattolica cremonese. Oggi le sessantasette
associazioni festeggiano la «Giornata dell’adesione»
In diocesi oltre 2.300 soci
Messa in carcere
«A fianco dei sacerdoti
per costruire comunione»
DI
GABRIELE PANENA *
B
enedetto XVI, della pastorale integrata ha dato questa definizione: «integrare in unico cammino pastorale sia i diversi
operatori pastorali che esistono oggi, sia le diverse dimensioni
del lavoro pastorale». Un’intensa operazione di comunione direi.
Uno sforzo notevole da realizzarsi a tutti i livelli nella nostra Chiesa, nelle parrocchie e tra sacerdoti e laici. Il contributo che l’Azione cattolica può dare a questo cammino nasce da ciò che essa si
pone da sempre come obiettivo del proprio agire: «la realizzazione del fine apostolico della Chiesa». Un impegno grande, a volte
molto superiore alle nostre poche forze, ma che negli anni ci ha
aiutato a condividere con i «nostri» sacerdoti una logica comunionale, di confronto e sincera collaborazione. Quella a cui ci ha
richiamato il Vescovo Dante, quando, in occasione degli incontri
interzonali di settembre, ha invitato gli operatori pastorali ad aderire di nuovo all’Azione cattolica, per non perdere l’occasione di
una formazione personale indispensabile tanto per il servizio nella Chiesa che nel mondo. Al consiglio diocesano straordinario
monsignor Lafranconi ci ha anche detto che, nel corso della visita pastorale ha trovato molti laici impegnati, ma pochi con una
«mens cristiana», ovvero con una preparazione consapevole e adeguata al servizio richiesto. La
generosità e la disponibilità sono qualità importanti, ma vanno supportate e alimentate in
percorsi di formazione non settoriali e funzionali (legati all’impegno che si vive) pure importanti, ma da cammini che
aiutino la persona a crescere dal
punto di vista spirituale, umano, catechistico, culturale, in una parola a promuovere la formazione globale della persona.
Questo è ciò che l’Ac cerca di fare aiutando i laici a maturare la
consapevolezza di una presenza attiva nella chiarezza dei ruoli.
La pastorale integrata è organica e suppone una precisa progettazione elaborata dai sacerIl presidente diocesano Panena
doti e dai laici dei Consigli pastorali ha detto ancora il nostro
Vescovo. La Chiesa ha bisogno di laici protagonisti dell’evangelizzazione, che vivono pienamente il proprio sacerdozio battesimale e la propria vocazione, che amano la Chiesa e si sentono appartenenti ad essa, condividendone l’unica missione, laici corresponsabili, che si interessano della vita della propria comunità, la
animano e da lì partono per la propria testimonianza nel mondo
per poi tornare arricchendola dei doni della missione. Vivere la comunione con i nostri parroci ci aiuta anche ad evitare che la pastorale integrata sia letta come un’operazione di ingegneria ecclesiale: il vero obiettivo è quello di rispondere alle sfide dell’oggi,
che chiedono un nuovo protagonismo del laicato e delle famiglie.
Al Convegno di Verona è stato detto che occorre creare nelle comunità cristiane luoghi in cui i laici possano prendere la parola,
comunicare la loro esperienza di vita, le loro domande, le loro scoperte, i loro pensieri sull’essere cristiani nel mondo. Solo così potremo generare una cultura diffusa, che sia attenta alle dimensioni quotidiane del vivere. Questi luoghi devono essere anzitutto i
consigli di partecipazione, perché la pastorale se vuole essere missionaria non può non partire dalle situazioni concrete della vita
quotidiana delle persone e, quindi, dall’ascolto dei laici e delle famiglie, valorizzandone le esperienze. Questo è il nostro contributo nel diffondere il Vangelo e costruire la comunione.
* presidente diocesano Ac
Una mostra su Jérôme Lejeune
e gli sviluppi della genetica
Allestita nella sala
Alabardieri del palazzo
comunale di Cremona,
sarà inaugurata
dal vescovo Lafraconi
nel pomeriggio
di sabato 14 dicembre
Possibilità di visite, anche
guidate, fino sabato 28
L’ingresso è libero
opo aver girato l’Italia riscuotendo grande apprezzamento, giunge nel palazzo comunale
di Cremona (sala Alabardieri) la mostra «Che
cos’è l’uomo perchè te ne ricordi?», dedicata a Jérôme Lejeune, genetista e pioniere della citogenetica, scopritore del nesso tra sindrome di Down e trisomia 21.
In questo allestimento è descritta la figura dello scienziato francese, la profonda cultura e la genialità che
lo ha sempre contraddistinto. L’intelligente attenzione di Lejeune alle malattie genetiche e gli eccezionali progressi da lui avviati in tale ambito di ricerca, emergono come frutto del suo interesse profondo per
ciò che studiava, suscitato da una sincera e concreta
passione per i pazienti che incontrava. Questa caratteristiche umane sono il frutto di una profonda esperienza di fede che lo ha portato anche a ricoprire,
su richiesta di Giovanni Paolo II, la presidenza della
Pontificia Accademia per la Vita.
A partire da questa affascinante figura di uomo e di
scienziato, la mostra espone in modo rigoroso e puntuale alcuni tra i più recenti sviluppi della genetica,
non nascondendo alcuni radicali interrogativi di ordine etico. Campeggia sullo sfondo la posizione di
Lejeune sull’uomo: nessuno è definito dal suo limite; il patrimonio genetico, la malattia o la disabilità
non sono mai la misura ultima di una persona.
Molteplici i punti di interesse della mostra come la
bellezza dello sguardo di Lejeune nei confronti dei
suoi pazienti e la sua passione per la ricerca scientifica. Suggestivo anche il modo con cui viene messa a
tema e indagata la natura umana con il suo inesauribile fondo di mistero.
La mostra, patrocinata dal Comune di Cremona, sarà
inaugurata dal vescovo Lafranconi sabato 14 dicembre alle 16.30e sarà aperta fino al 28 dicembre (giorni feriali dalle 9 alle 18 e la domenica dalle 10 alle
17). L’evento è promosso dal Movimento per la Vita,
dai Medici Cattolici, dal Centro Aiuto alla Vita e dal
Centro Culturale S. Omobono.
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