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Nuovi impegni a livello OMC sulla necessitj di tener
,3 Roma,14 giugno 2002 1XRYLLPSHJQLDOLYHOOR20&VXOODQHFHVVLWjGLWHQHU FRQWR GL FRQVLGHUD]LRQL GL FDUDWWHUH QRQ FRPPHUFLDOH /D 'LFKLDUD]LRQH PLQLVWHULDOH GL 'RKD LQFOXGH XQD GLVSRVL]LRQH LQ EDVH DOOD TXDOH OH FRQVLGHUD]LRQL GLYHUVH GD TXHOOH GL FDUDWWHUH FRPPHUFLDOH VDUDQQR GHELWDPHQWHHVDPLQDWHQHOFRQWHVWRGHLQHJR]LDWLGHOO 2&0VXOO DJULFROWXUD, SDUWHFLSDQWL DOOD ULXQLRQH PLQLVWHULDOH WHQXWDVL D 5RPD LO JLXJQR KDQQR ULEDGLWRODORUR GHWHUPLQD]LRQH D IDU ULVSHWWDUH TXHVWR LPSHJQR 2JQL SDHVH KD LO GLULWWR OHJLWWLPR GL SHUVHJXLUH RELHWWLYL QRQ FRPPHUFLDOL TXDOL OD UHGGLWLYLWj VRFLRHFRQRPLFD H OR VYLOXSSR GHOOH ]RQH UXUDOL OD VLFXUH]]D DOLPHQWDUH H OD WXWHOD GHOO DPELHQWH 4XHVWL RELHWWLYL QRQ SRVVRQR HVVHUH FRQVHJXLWLJUD]LHDOOHVROHIRU]HGHOPHUFDWR7UDOHPRGDOLWjFRQVLGHUDWHSHU JHVWLUH L QXRYL LPSHJQL FKH VDUDQQR GHFLVL QHO SURVVLPR PHVH GL PDU]R LQ RFFDVLRQHGHLQHJR]LDWLDJULFROLGHOO 20&OHFRQVLGHUD]LRQLGLYHUVHGDTXHOOH GL FDUDWWHUH FRPPHUFLDOH GHL SDHVL LQ YLD GL VYLOXSSR FRPH GHL SDHVL LQGXVWULDOL]]DWLVRQRHOHPHQWLGLIRQGDPHQWDOHLPSRUWDQ]DGLFXLVLGHYHWHQHU FRQWRVHVLYXROHDWWXDUHXQVLVWHPDGLVFDPELFRPPHUFLDOLDJULFROLQRQVROR HTXRPDDQFKHRULHQWDWRLQIXQ]LRQHGHOPHUFDWR2JQLSDHVHGHYHSHUWDQWR SRWHU WHQHU SUHVHQWL VLIIDWWH FRQVLGHUD]LRQL JUD]LH DG XQD VHULH GL VWUXPHQWL GLYHUVL 54 ministri e rappresentanti di membri e osservatori dell’OMC si sono riuniti a Roma per mettersi d’accordo sul ruolo che dovrebbero svolgere le considerazioni di carattere non commerciale nel contesto dei negoziati sull'agricoltura. La riunione è stata organizzata dal commissario europeo responsabile per l'agricoltura Franz Fischler, dal ministro dell'agricoltura del Giappone Tsutomu Takebe, dal ministro dell'agricoltura della Repubblica di Corea Kim Dong-Tae, dal ministro dell'agricoltura di Maurizio Pravin Jugnauth, dal ministro dell'agricoltura della Norvegia Lars Sponheim e dalla Svizzera: alla riunione hanno partecipato altri 48 ministri e rappresentanti di membri e osservatori, inclusi i paesi industrializzati, paesi le cui economie si trovano in una fase di transizione, territori doganali e paesi in via di sviluppo, inclusi i paesi meno progrediti, paesi isolati e piccoli stati insulari in via di sviluppo, tutti paesi questi che auspicano effettivamente di poter tutelare il loro sistema agricolo nel quadro del sistema di scambi commerciali multilaterali. Dopo l’adozione della Dichiarazione ministeriale di Doha, i negoziati sull’agricoltura sono entrati nella fase cruciale che consiste nel definire, entro il 31 marzo 2003, le modalità dei futuri impegni sull'accesso al mercato, il sostegno interno e la concorrenza in materia di esportazioni. In tale contesto, i ministri hanno incentrato il dibattito sulle misure e sugli strumenti necessari per tener conto di considerazioni di carattere non commerciale, in particolare lo sviluppo rurale, la sicurezza alimentare e la tutela dell'ambiente, nonché la portata delle modalità che andrebbero elaborate per tener debitamente conto di questo tipo di considerazioni, mettendo a profitto i risultati delle conferenze che hanno avuto luogo a Ullensvang, in Norvegia, nel mese di luglio 2000, a Maurizio nel maggio 2001 e a Doha nel novembre 2001. I ministri hanno sottolineato la diversità delle situazioni per quanto concerne le rispettive priorità e le condizioni di produzione ed hanno dichiarato che un approccio unico non sarebbe idoneo per affrontare le considerazioni di carattere non commerciale; hanno comunque espresso la propria determinazione a fare in modo che la riforma più approfondita degli scambi commerciali sia portata avanti in modo armonioso con la salvaguardia di considerazioni non commerciali legittime. Per quanto concerne lo sviluppo rurale, se è vero che le priorità dei vari paesi sono diverse, è anche vero che tutti i paesi devono poter tutelare o sviluppare le condizioni economiche e sociali necessarie per mantenere la popolazione rurale. L'attività agricola svolge al riguardo un ruolo assai importante. Per quanto attiene alla sicurezza alimentare, tutti i paesi devono garantire alla popolazione la sicurezza dell'approvvigionamento alimentare grazie alla produzione locale, alle importazioni e, se del caso, alle scorte pubbliche. In merito all'ambiente, tutti i paesi hanno ribadito l'importanza dell'agricoltura in relazione a questioni quali la conservazione della diversità biologica e dei paesaggi agricoli, un'energia pulita e la prevenzione delle calamità. Nel confermare l'impegno a rafforzare il sistema commerciale multilaterale nel settore agricolo, portando avanti il processo di riforma come previsto dall'articolo 20 dell'Accordo sull'agricoltura e dalla Dichiarazione di Doha, i ministri hanno sottolineato che le considerazioni diverse da quelle di ordine commerciale non saranno affrontate in modo appropriato senza una produzione agricola nazionale e che le norme multilaterali devono riconoscere e garantire, tramite una gamma di strumenti, la coesistenza di diversi tipi di agricoltura nelle regioni con un potenziale elevato come in quelle con un potenziale modesto e questo in funzione delle condizioni proprie dei singoli paesi e della loro tradizione storica e culturale. È stato inoltre riconosciuto che per tener conto delle considerazioni diverse da quelle di carattere commerciale è necessario disporre di risorse e che l'accesso preferenziale ai mercati è un mezzo basilare per ottenere tutte queste risorse a favore dei paesi in via di sviluppo o vulnerabili, vale dire i paesi meno progrediti, i paesi isolati, i piccoli stati insulari in via di sviluppo e i paesi le cui economie sono in fase di transizione. Annex : List of participants 2 /LVWRI3DUWLFLSDQWV Albania Guinea People’s Republic of China Angola Guyana Poland Armenia Hungary Romania Bahrain Iceland Russia Bangladesh Israel Rwanda Barbados Japan Saint Lucia Belize Jordan Senegal Benin Kazakhstan Separate Customs Territory of Taiwan, Penghu, Kinmen and Matsu (Chinese Taipei) Botswana Korea Slovak Republic Bulgaria Latvia Slovenia Cameroon Lithuania Solomon Islands Chad Madagascar Suriname Cote d’Ivoire Malawi Swaziland Cyprus Malta Switzerland Czech Republic Mauritania Tanzania Democratic Republic of Congo Mauritius Tunisia Estonia Moldova Turkey Ethiopia Mongolia Ukraine European Community Mozambique United Arab Emirates Fiji Namibia Yugoslavia Gabon Norway - Ghana Papua New Guinea 3 -