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LA REGIONE DEL VENETO VERSO UN “CONTRATTO DI COSTA
LA REGIONE DEL VENETO VERSO UN “CONTRATTO DI COSTA”: OPPORTUNITA’ PER L’ARCO COSTIERO VENETO A PARTIRE DAL CONTRATTO DI FOCE DEL DELTA DEL PO AUTORI: Mariano CARRARO 1, Marco PUIATTI 2 , Riccardo DE GOBBI 3 , Luigi DE LUCCHI 4 , Giancarlo MANTOVANI 5 , Laura MOSCA 5 SESSIONE 1 / TEMA 1 1 Segretario Generale all’Ambiente della Regione del Veneto 2 Direzione Geologia e Georisorse, 3Direzione Agroambiente, 4 Direzione Difesa del Suolo 5 Consorzio di Bonifica Delta del Po (Segreteria Tecnica del CONTRATTO DI FOCE) RIASSUNTO _La Regione del Veneto intende partecipare all’iniziativa di avviare un processo partecipativo multisettoriale sul modello dei contratti di fiume, finalizzato alla sottoscrizione di un Contratto di Costa per la gestione integrata delle risorse idriche all’interfaccia terra-mare e delle zone marine dell’Alto Adriatico. Il Contratto di Costa si ispira all’esperienza avviata nel Delta del Po attraverso il Contratto di Foce (Mosca e Mantovani, 2012) e si pone come strumento di supporto al redigendo Piano della Costa regionale e in generale ai Piani di Gestione dei Distretti Idrografici Padano e delle Alpi Orientali attuativi delle direttive comunitarie in materia di acque. L’accordo volontario sarà l’esito di specifica “messa a sistema” di puntuali accordi locali distintamente articolati e proposti dai vari soggetti aventi interesse/competenza nei diversi territori della fascia costiera regionale. Sarà importante coinvolgere i soggetti pubblici e privati portatori dei diversi interessi, favorendo attività di networking, cooperazione e internazionalizzazione nell’attuazione delle importanti azioni previste dalla pianificazione/programmazione (azioni di tutela, salvaguardia, difesa e gestione ambientale degli ambiti litoranei e delle zone umide retrostanti e azioni di adattamento al cambiamento climatico) e contribuendo in generale a facilitare la realizzare gli obiettivi della Strategia Europa 2020. Fra gli esiti maggiormente auspicati si evidenzia il miglioramento della concertazione e la creazione di un tavolo di discussione permanente interterritoriale e interdistrettuale per la facilitazione della risoluzione dei problemi riferiti alla gestione delle risorse idriche di fascia costiera e delle zone marine dell’Alto Adriatico. INTRODUZIONE _L’esperienza maturata nel Delta del Po attraverso il Contratto di Foce ragionato sulle tre tipologie d’acqua presenti (acque interne, acque di transizione e acque marino-costiere) e sulle criticità idrografiche caratterizzanti i territori compresi fra i tratti terminali dei fiumi e il mare, ha alimentato l’interesse e l’opportunità di assumere la medesima esperienza come riferimento per l’intera fascia costiera della Regione del Veneto, estendendola alla scala vasta in termini di Contratto di Costa. Le zone costiere rivestono un’importanza strategica per il Veneto per i seguenti motivi: una percentuale elevata di cittadini veneti in queste aree vive e lavora, le zone costiere costituiscono una fonte rilevante di alimenti e risorse derivanti dalla mitilicolura e dalla pesca, rappresentano un collegamento fondamentale per la presenza dei porti, delle attività turistiche e commerciali, ospitano alcuni fra gli habitat naturali più interessanti e sono una meta turistica privilegiata. Esse sono però soggette a gravi problemi quali: la soggiacenza dei terreni rispetto al livello del medio mare, la progressiva semplificazione e/o distruzione degli habitat, la contaminazione delle acque e dei suoli conseguente alla risalita del cuneo salino, problemi relativi alla qualità e alla quantità delle risorse idriche, l’erosione costiera, la perdita di biodiversità e l’impoverimento delle risorse. Lo sfruttamento eccessivo delle limitate risorse di queste zone porta a conflitti sempre più frequenti tra i vari attori come, ad esempio, quelli che sorgono tra l’agricoltura, la pesca e il turismo. A tali criticità si accompagna una frammentazione di competenze in termini di gestione delle risorse che di fatto complica ulteriormente l’attuazione delle politiche e conseguentemente la realizzazione degli interventi. Il Contratto di Costa consentirà di ragionare sul sistema costiero veneto complessivo alla scala vasta interterritoriale e interdistrettuale, intendendo sia i distretti idrografici che i distretti marittimi, nella valorizzazione della continuità ambientale fra gli ecosistemi terrestri e marini nel pregio della loro interdipendenza. Lo strumento inquadrato nell’ambito della governance potrà risultare di supporto all’attuazione del redigendo Piano della Costa della Regione del Veneto e dei Piani di Gestione dei Distretti Idrografici Padano e delle Alpi Orientali, attuativi delle direttive comunitarie in materia di acque dalla Direttiva Quadro 2000/607CE, alla Direttiva Alluvioni 2007/60/CE, alla Direttiva Quadro sulla Strategia per l’Ambiente Marino 2008/567CE (recepita dal D.Lgs.190/2010), oltre che delle codifiche riguardanti la Gestione Integrata delle Zone Costiere (GIZC) a partire dalla Raccomandazione n. 2002/413/CE recepita a livello regionale nell’ambito della L.R.15/2007, fino al Protocollo di attuazione della Convenzione di Barcellona COM(2010)30 e alla Strategia Marittima per il Mare Adriatico e Mar Ionio COM(2012)713. AZIONI E METODI _Il Contratto di Costa potrà utilizzare come laboratorio di sperimentazione il Contratto di Foce il cui iter processuale è stato avviato, e come quest’ultimo si ispirerà all’interpretazione canadese del “contratto di contratti” a geometria variabile (Choquette e Côté, 2006) coordinando attraverso regia regionale le esperienze maturabili nei singoli livelli locali diversamente caratterizzati per scala operativa, contenuti e attori coinvolti. L’impostazione metodologica adottata porta a valorizzare: l’ambito costiero veneto nella sua unitarietà territoriale (unitarietà che i vari piani e programmi tendono a frammentare) e la continuità ambientale fra la componente marina e quella terrestre nel pregio della loro interdipendenza. Le azioni previste che confluiranno nel Piano di Azione del Contratto di Costa, saranno ragionate rispetto ad obiettivi specifici orientati a favorire i processi e le dinamiche per la gestione e l’uso sostenibili delle zone costiere a partire dalla risorsa idrica, che tengono conto nel contempo della fragilità degli ecosistemi e dei paesaggi costieri, della diversità delle attività e degli utilizzi, delle loro interazioni, della vocazione marittima di alcuni di essi e del loro impatto sulle componenti marine e terrestri. RISULTATI _I risultati attesi riferiscono al raggiungimento degli obiettivi del Contratto di Costa; in particolare la definizione di un Piano d’Azione e funzionale all’attuazione del redigendo Piano della Costa. Detto Piano d’Azione sarà elaborato sulla base di uno Scenario Strategico finalizzato ad indirizzare in modo armonico e condiviso lo sviluppo delle attività che insistono sulla costa e ad influenzare positivamente l’insieme dei fattori che dall’entroterra e dal mare premono su questo territorio in delicato equilibrio, con l’obiettivo di spostare il baricentro degli interventi su politiche proattive, capaci di prevedere, collegare ed affrontare in modo coordinato fenomeni di qualità ed intensità nuove come l’innalzamento del livello dei mari e la trasformazione geologica e geomorfologica dei territori. Lo Scenario Strategico sarà inoltre condiviso dai diversi soggetti portatori di interessi nei territori riferiti all’intero arco costiero veneto e sarà verificato nella fattibilità ambientale ed economico-finanziaria, così da poter contribuire a migliorare la formulazione delle proposte progettuali da parte pubblica e privata, nonché il coordinamento del loro finanziamento e della loro realizzazione in particolare al fine di accrescere l’efficacia della spesa nell’ambito del nuovo quadro finanziario 2014-2020 (FESR, FC, FSE, FEASR e FEAMP). Ma il risultato maggiormente auspicato è il coinvolgimento e la partecipazione dei soggetti istituzionali e non, attraverso il miglioramento della concertazione e la creazione di un tavolo di discussione permanente interterritoriale e interdistrettuale per la risoluzione dei problemi riferiti alla gestione delle risorse idriche di fascia costiera e delle zone marine. CONCLUSIONI _L’iniziativa collegata al Contratto di Costa vuole esprimere un diverso approccio al modo di intendere il governo dell’area costiera regionale, un approccio territoriale partecipato dai soggetti direttamente coinvolti e integrato nella costruzione di sinergie fra le politiche dei diversi settori interessati, orientato a moltiplicare gli effetti e le ricadute locali da un punto di vista ambientale, fisico e socio-economico. BIBLIOGRAFIA_ Bastiani(M)2011,Contratti di Fiume. Pianificazione Strategica e Partecipata dei Bacini Idrografici. Approcci Esperienze Casi Studio DFlaccovio Palermo - Brun(A) et Lasserre(F)2007, La géstion par bassin versant un outils de résolution des conflicts, in Lex Electronica n12 - Choquette(C) et Côté(B)2006, Réflexion sur la nature normative des contrats de bassin au Québec. Les Cahiers de droit, Volume 47, n4 p.755780 - Magnaghi (A) 2007 Scenari strategici. Visioni identitarie per il governo del territorio. Alinea, Firenze. – Mosca(L) e Mantovani(G) 2012, Territori all’interfaccia fiume-mare: verso un Contratto di Foce fra Brenta, Adige, Po di Levante, Po e Adriatico Paper premiato al VII Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume, Bologna 2012, in www.nuke.a21fiumi.eu