l`impresa mafiosa - Dipartimento di Giurisprudenza ed Economia
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l`impresa mafiosa - Dipartimento di Giurisprudenza ed Economia
ASPETTI DELL’ECONOMIA MAFIOSA Reggio Calabria, 2 aprile 2013 DOVE OPERANO LE MAFIE IN ITALIA L’INDICE DI PRESENZA MAFIOSA Per conoscere come le organizzazioni mafiose si distribuiscono sul territorio italiano è stato creato l‟indice di presenza mafiosa (IPM). L‟IPM misura sinteticamente dove e chi, tra le organizzazioni criminali mafiose, opera sul territorio nazionale. 2 DOVE OPERANO LE MAFIE IN ITALIA L’INDICE DI PRESENZA MAFIOSA L‟IPM, oltre a confermare il forte controllo criminale nelle aree di tradizionale insediamento, ha riscontrato una forte presenza mafiosa in alcune zone del Nord-Ovest e del Centro Italia. A livello regionale, in alcune aree del Lazio, della Liguria, del Piemonte, dell‟EmiliaRomagna e della Lombardia si registra una marcata presenza di organizzazioni criminali. 3 DOVE OPERANO LE MAFIE IN ITALIA L’INDICE DI PRESENZA MAFIOSA Al di fuori delle regioni a tradizionale presenza mafiosa, vi sono regioni dove vi è un tipo di organizzazione criminale prevalente (es. „Ndrangheta in Piemonte, Camorra in Abruzzo), mentre in altre regioni è riscontrabile la contemporanea presenza di più organizzazioni (es. Lazio). 4 LE ATTIVITA’ ILLEGALI - STIME Sono stati stimati i ricavi delle più importanti attività illegali attribuite alle organizzazioni mafiose: sfruttamento sessuale, traffico illecito di armi da fuoco, droghe, contraffazione, gioco d‟azzardo, traffico illecito di rifiuti, traffico illecito di tabacco, usura ed estorsioni. LE ATTIVITÀ ILLEGALI GENERANO RICAVI PARI IN MEDIA ALL‟1,7% DEL PIL (25,7 MILIARDI DI EURO). 5 LE ATTIVITA’ ILLEGALI - STIME Le principali attività illegali sono le droghe, le estorsioni, lo sfruttamento sessuale e la contraffazione. Le droghe generano i maggiori ricavi (in media 7,7 mld€) seguiti da estorsioni (4,7 mld €), sfruttamento sessuale (4,6 mld €) e contraffazione (4,5 mld €). 6 LE ATTIVITA’ ILLEGALI - STIME LE ORGANIZZAZIONI MAFIOSE NON HANNO IL MONOPOLIO DELLE ATTIVITÀ ILLEGALI. I RICAVI DELLE MAFIE SONO UNA PARTE DEI RICAVI ILLEGALI COMPLESSIVI (TRA GLI 8,3 E I 13 MILIARDI DI EURO). Solo una quota (tra il 32% e il 51%) delle attività illegali viene controllata direttamente dalle organizzazioni mafiose (ad eccezione del traffico internazionale di stupefacenti e delle estorsioni, in quanto tipiche delle organizzazioni mafiose). 7 LE ATTIVITA’ ILLEGALI - STIME I ricavi annuali delle mafie variano tra un minimo di 8,3 e un massimo di 13 mld€, pari al 32% e 51% dei ricavi illegali totali. In media, le estorsioni forniscono il 45% di questo importo, seguite dalle droghe (23%), usura (10%), contraffazione e sfruttamento sessuale (8% ciascuna). 8 LE ATTIVITA’ ILLEGALI - STIME Camorra e „Ndrangheta le più attive. Camorra e „Ndrangheta raccolgono quasi il 70% dei ricavi delle organizzazioni criminali italiane. Il ricavo annuale dei gruppi che fanno riferimento alle due organizzazioni criminali è stimato in 7,2 miliardi di Euro. 9 Lezioni Ten.Col. Giuseppe FURCINITI LE ATTIVITA’ ILLEGALI - STIME Quota di ricavi medi della „Ndrangheta per regione (valori in percentuale). Quasi il 50% dei ricavi della „Ndrangheta proviene dalle regioni del Nord-Ovest. Questi dati confermano la particolare natura di questa organizzazione e la sua capacità di diffusione al di fuori dei territori originari. 10 GLI EFFETTI DELLA CRIMINALITA’ SULL’ECONOMIA “… la criminalità organizzata può sfibrare il tessuto di una società; può mettere a repentaglio la democrazia, frenarla dove debba ancora consolidarsi […]. Nel nostro Mezzogiorno, le organizzazioni di stampo mafioso spiccano per longevità storica, radicamento territoriale, capillarità […]. Se gli effetti sociali e politici del crimine organizzato sono riconosciuti e studiati, quelli economici lo sono meno. Ma non sono meno pericolosi.” (Intervento dell‟ex Governatore della Banca d‟Italia - Mario Draghi - presso l‟Università degli Studi di Milano, 11 marzo 2011) Studio della Commissione Antimafia (2010) Presenza delle organizzazioni criminali nel Mezzogiorno e sviluppo economico impatto negativo delle attività mafiose sul sistema produttivo, anche con riguardo all‟economia illegale e alla spesa pubblica finalizzata allo sviluppo e alla crescita delle imprese meridionali; effetti della presenza mafiosa sul mercato imprenditoriale anche con riferimento al turbamento delle regole della concorrenza e sulle possibilità di crescita economica del Mezzogiorno. Studio della Commissione Antimafia (2010) Uno dei dati di maggiore interesse emersi dallo studio è l‟esistenza di una divaricazione, che potrebbe raggiungere in media il 15 per cento nel PIL pro capite tra alcune regioni del Mezzogiorno danneggiate dalla presenza mafiosa ed altre realtà del Centro-Nord. Il “caso” Calabria La Calabria, oltre ad essere la regione più povera del Paese, è fra quelle a maggiore presenza di criminalità organizzata. Quanto del minore sviluppo è attribuibile alla criminalità organizzata? Il “caso” Calabria Il “caso” Calabria Il “caso” Calabria NON E‟ POSSIBILE, TUTTAVIA, QUANTIFICARE CON ESATTEZZA QUALE SIA L‟IMPATTO DELLA „NDRANGHETA SULLO SVILUPPO ECONOMICO DELLA REGIONE in Calabria la criminalità organizzata esiste almeno dalla fine dell‟800 e, quindi, è quasi impossibile effettuare un confronto econometrico tra presenza „ndranghetistica e mancato sviluppo; è noto che i fattori che influenzano negativamente lo sviluppo economico della Calabria sono diversi e tra loro interconnessi; da diversi anni, oramai, la „ndrangheta non è più un fenomeno solo calabrese. Il “caso” Calabria Si possono, tuttavia, individuare: i principali fattori di incidenza diretti e indiretti; gli effetti negativi prodotti sull‟economia reale. Principali fattori di incidenza Elevata diffusione di fenomeni delittuosi tipici della criminalità organizzata Misure patrimoniali (Sequestri e confische) Sviluppo economico Concorrenza sleale dell‟impresa mafiosa Mancato afflusso di investimenti esterni e corrispondente “fuga di capitali” dalla regione Le attività criminali I “costi” legati alla presenza e all‟attività illecite delle cosche derivano, in primo luogo, dalla commissione di reati “tipici” che determinano: perdite definitive di ricchezza (es. danneggiamenti); trasferimenti “coattivi” di ricchezza dall‟economia legale a quella illegale (es. estorsioni, usura, ecc.); costi aggiuntivi e maggiori rispetto ad altre aree geografiche (prevenzione, assicurativi, ecc.) Le estorsioni Le estorsioni costituiscono una delle maggiori fonti di reddito delle organizzazioni criminali, nonché una forma di controllo del territorio e di perpetrazione del proprio potere economico, politico e sociale. Nello stesso tempo, rappresentano una delle principali “forme di trasferimento coattivo” di ricchezza dall‟economia legale a quella criminale. Fonte Rapporto SOS impresa - 2010 I.S.E. (Indice sintomatico di fatti estorsivi). Si ottiene incrociando i dati delle denunce di estorsione con quelli di altri reati sintomatici di intimidazioni alle aziende e di richieste di pizzo, quali gli incendi dolosi e gli attentati dinamitardi, danneggiamenti, L’USURA La criminalità organizzata punta ai beni e alle aziende. Le organizzazioni non sono interessate solamente a percepire gli utili derivanti dai finanziamenti concessi, ma anche e, soprattutto, a pervenire al progressivo controllo di attività imprenditoriali lecite, esautorando, in modo coercitivo, i legali proprietari. (compartecipazione nel capitale di controllo imposto dalla stessa organizzazione criminale o la sua surrogazione nell‟assetto proprietario originale) Danni al sistema produttivo Oltre a produrre costi alle singole vittime, tali reati provocano una serie di costi “indiretti” che incidono sullo sviluppo economico. Ad esempio, le estorsioni, oltre a sottrarre direttamente risorse agli imprenditori assoggettati al racket, disincentivano gli investimenti nella economia locale. Danni al sistema produttivo 1. le imprese tendono a restare di dimensioni ridotte, a mostrare tassi di produttività e di innovazione tecnologica relativamente bassi, e a restare in settori tradizionali, anche per evitare o contenere le “attenzioni” delle cosche; 2. si verifica uno scoraggiamento agli investimenti esteri e una fuga di capitali dal territorio. Danni al sistema produttivo In un‟indagine condotta dal CENSIS (2009) su un campione di 800 imprenditori operanti nelle regioni «Obiettivo 1», quasi il 60 per cento dichiara di subire condizionamenti da parte della criminalità organizzata; il 40 per cento lamenta effetti negativi sul fatturato . Ostacolo agli investimenti Studi recenti hanno dimostrato come, per i costi aggiuntivi che impone al sistema produttivo, la criminalità costituisce un chiaro disincentivo agli investimenti sia interni che esteri. L‟impatto della criminalità è valutato attraverso un indice composto da quattro tipi di reato: estorsioni, associazioni a delinquere, attentati e incendi dolosi. I risultati mostrano che le province delle regioni meridionali caratterizzate dal forte radicamento delle organizzazioni mafiose sono anche quelle dove si concentra il minor livello di investimenti . Ostacolo agli investimenti La Calabria rappresenta potenzialmente un territorio favorevole essendo presenti alcuni fattori in grado di attrarre investitori esteri: ampia disponibilità di forza lavoro (anche qualificata) non occupata e il costo del lavoro è mediamente inferiore a quello medio italiano; presenza di ampie aree industriali non congestionate, in grado di offrire alcuni vantaggi localizzativi; le imprese che investono possono beneficiare di una serie di incentivi finanziari previsti dai programmi comunitari e dalle leggi nazionali. Ostacolo agli investimenti A fronte di tali vantaggi potenziali, vi sono diversi svantaggi localizzativi. Uno di questi, in grado di incidere negativamente sulle scelte dei potenziali investitori sia esteri che nazionali, è rappresentato dalla presenza, storicamente radicata, della „ndrangheta. Ostacolo agli investimenti La criminalità viene, infatti, considerata un rischio (ovvero un costo) addizionale per l‟attività d‟impresa, potendo condizionare le attività economiche in varie maniere: danneggiamenti; estorsione di denaro; limitazioni ai mercati di sbocco; imposizione di vincoli all‟approvvigionamento delle materie prime o all‟assunzione di lavoratori. Investimenti esteri Investimenti esteri Fuga di capitali Nello stesso tempo, si verifica il fenomeno opposto: imprese o nuovi capitali leciti si spostano in altre aree; i capitali mafiosi, che si sono hanno formati anche drenando ricchezza lecita sul territorio di origine, si spostano al nord o all‟estero. Fuga di capitali In definitiva, la presenza della „ndrangheta (anche se non si tratta dell‟unico fattore di tale fenomeno) determina quella che gli economisti chiamano adverse selection: le imprese legali che in condizioni diverse potrebbero reggere la concorrenza, espandersi e innovare, vengono danneggiate, crescono meno di quanto potrebbero e, ove possono, tendono a spostarsi in territori più sicuri; gli investimenti esterni, così come le risorse umane dotate di talento, (un fattore di sviluppo ancora più importante delle prime), tendono ad andare altrove; le imprese colluse che rimangono sul territorio (e che spesso sono anche quelle meno efficienti), invece, vengono “premiate” e crescono più di quanto avverrebbe in condizioni di normalità. Danni da concorrenza sleale La presenza della criminalità organizzata distorce sistematicamente la concorrenza: erogando flussi finanziari a costi ben inferiori a quelli (in genere più alti) praticati dalle banche; imponendo i fornitori o la manodopera, impedendo ad alcuni soggetti di accedere a determinati mercati; coordinando coattivamente i prezzi di determinate materie prime o prodotti, ecc. Vantaggi dell’impresa mafiosa 1. 2. 3. 4. 5. 6. Disponibilità di capitali di provenienza illecita; Utilizzo di mano d‟opera in nero; Controllo con metodo mafioso del capitale umano impegnato nell‟azienda; Pagamento della retribuzioni degli operai solo formalmente secondo i parametri del contratto sindacale; Sistematica evasione degli obblighi previdenziali e contributivi; Sistematica evasione fiscale totale o parziale mediante le tecniche di sovrafatturazione o sottofatturazione funzionali ad ulteriori attività di riciclaggio; Vantaggi dell’impresa mafiosa Danni da concorrenza sleale Queste condizioni di “vantaggio” determinano una forte aggressività della politica commerciale delle imprese di mafia o colluse con il sistema mafioso che, basandosi su queste economie di scala e sul monopolio del mercato territoriale, tendono a escludere e marginalizzare le imprese legali che perdono, quindi, quote di mercato e spesso entrano in crisi non potendo reggere il confronto. Impresa Gamma Impresa Alfa IMPRESE MAFIOSE Impresa Beta 44 Impresa Delta Lezioni Ten.Col. Giuseppe FURCINITI Effetti sul mercato del lavoro La „ndrangheta con le sue modalità di selezione, impiego e remunerazione: si sostituisce agli organi pubblici preposti al collocamento della manodopera; provoca distorsioni salariali e situazioni di abuso e sfruttamento (salari inferiori ai livelli contrattuali medi e/o, omesso pagamento di contributi previdenziali, straordinari, ecc.) offre opportunità di lavoro nelle fila criminali o in attività lecite controllate, (soprattutto a soggetti deboli o disponibili perché bisognosi di un qualsiasi impiego), creando così rendita criminale e “consenso” sociale. Misure patrimoniali antimafia A fronte dell‟insopprimibile esigenza di liberare il mercato legale dalla presenza di imprese mafiose o colluse attraverso le misure patrimoniali antimafia (sequestri e confische), sotto il profilo economico tali misure possono provocare perdite di potenziale prodotto lordo. Il Commissario straordinario del governo per la gestione e la destinazione dei beni confiscati ad organizzazioni criminali pro tempore, ha evidenziato che solo il 6% delle aziende in sequestro perviene nella disponibilità dello Stato con capacità operative. Misure patrimoniali antimafia Quando l‟impresa mafiosa viene sottoposta a sequestro e affidata all‟amministratore giudiziario all‟interno della sua struttura economico-finanziaria avviene “un terremoto” che scuote fortemente il sistema di vantaggi concorrenziali che abbiamo prima sopra descritto: immediata interruzione dei canali di finanziamento; scomparsa delle liquidità aziendali; interruzione delle commesse; improvvise rivendicazioni sindacali da parte delle maestranze; infedeltà del capitale umano a disposizione dell‟azienda verso l‟amministratore giudiziario; GRAZIE PER L’ATTENZIONE