allegato 25 piano prefettura ricerca e soccorso delle persone
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allegato 25 piano prefettura ricerca e soccorso delle persone
ALLEGATO 25 PIANO PREFETTURA RICERCA E SOCCORSO DELLE PERSONE SCOMPARSE 6. GESTIONE DEI RAPPORTI CON MASS-MEDIA E FAMILIARI Per quanto concerne le situazioni di scomparsa relative alla presente pianificazione (quindi fatte salve le fattispecie relative a situazioni di ipotesi di reato) la gestione dei rapporti con i mass – media è demandata in maniera esclusiva alla Prefettura e al Sindaco Territorialmente competente. In ogni caso il P.C.A. eventualmente istituito a seguito dell’attivazione della fase di ricerca non dovrà avere alcun rapporto con la stampa se non preventivamente autorizzato dalla Prefettura. La gestione dei rapporti con i familiari della persona scomparsa è altro aspetto riservato alla competenza della Prefettura, unica eccezione è costituita dal rapporto tra FF.OO. e familiari necessario allo svolgimento della fase informativa. Per assistenza psicologica ai familiari e per le comunicazioni ai medesimi, qualora la Prefettura lo ritenga necessario, potrà contattate l’Associazione “Penelope” e la federazione “Psicologi per i popoli”. 23 5.4 SOSPENSIONE O CHIUSURA DELLE RICERCHE Si parla di sospensione delle attività di ricerca quando le stesse vengano interrotte per un periodo di tempo indeterminato senza aver prodotto il recupero del soggetto scomparso; in questo caso la sospensione delle attività di ricerca è interrotta solo nel caso in cui vengano recuperate o emergano notizie e informazioni che consentano di sviluppare ulteriormente la fase di ricerca stessa, rispetto a quanto svolto fino alla sospensione delle stesse. Si parla di chiusura qualora il soggetto scomparso venga ritrovato. Sospensione Qualora nella gestione della fase di ricerca il PCA non riesca a ritrovare il soggetto scomparso e ritenga di aver espletato tutte le attività e di aver utilizzato tutte le risorse utili al ritrovamento del soggetto, può proporre la sospensione della fase di ricerca, in tal caso: 1. Il Sindaco acquisisce il parere obbligatorio e vincolante della Prefettura; 2. Il Sindaco procede alla sospensione della fase di ricerca e allo scioglimento del P.C.A.; 3. Prima dello scioglimento il P.C.A. redige rapporto finale dell’attività svolta e ne trasmette copia alla Prefettura e alla Provincia. Chiusura Qualora nella gestione della fase di ricerca il soggetto venga ritrovato, il P.C.A. prima del proprio scioglimento redige report finale dell’attività svolta e ne trasmette copia alla Prefettura e alla Provincia. 22 4. Periodicamente il PCA procede all’analisi dell’attività svolta e della relativa efficacia procedendo a stilare apposito REPORT che Comune o C.I. competente provvederà ad inviare a Prefettura e Provincia; 5. Qualora il Sindaco (o da suo delegato; laddove previsto dalla convenzione associativa il Sindaco potrà delegare il Responsabile del Centro Intercomunale di P.C.) che ha attivato il PCA, ritenga opportuna la presenza presso il PCA di ulteriori soggetti rispetto a quelli individuati nel presente documento, è facoltà dello stesso procedere all’integrazione della composizione del PCA stesso sulla base delle necessità; 6. Qualora il soggetto venga ritrovato, lo stesso viene eventualmente soccorso, se in condizione di pericolo di vita, con le modalità individuate all’interno del PCA, si passa quindi alla fase di CHIUSURA (Paragrafo 5.4); 7. Qualora il soggetto non sia stato ritrovato il PCA valuta la situazione: a. Se a parere del PCA sussiste motivo di sospensione delle ricerche si passa alla fase di SOSPENSIONE – CHIUSURA (Paragrafo 5.4); b. Se non è ritenuto opportuno sospendere o chiudere le attività di ricerca, il PCA ridefinisce e/o integra le modalità e le risorse da impiegare e continua le operazioni di ricerca con le modalità precedentemente individuate. 21 5.3.2 GESTIONE RICERCHE PCA NO Risorse soggetti componenti PCA Gestione attività di ricerca Risorse esterne attivate da PROVINCIA Analisi efficacia fase di ricerca Emissione REPORT Risorse Risorse altri EE.LL. Risorse REGIONE Sussiste motivo di sospensione delle attività ? Il soggetto è stato ritrovato ? NO SI 1) Eventuale soccorso dell’individuo 2) Passaggio a fase CHIUSURA SI Passaggio a fase SOSPENSIONE CHIUSURA 1 All’interno del PCA l’attività di ricerca è coordinata dal Sindaco (o da suo delegato; laddove previsto dalla convenzione associativa il Sindaco potrà delegare il Responsabile del Centro Intercomunale di P.C.) avvalendosi del supporto tecnico della struttura operativa più adatta allo scenario e alla situazione in atto e disponendo di tutte le risorse impiegabili da parte dei soggetti che compongono il P.C.A. stesso. 3. Qualora le risorse attivate all’interno del PCA non siano sufficienti allo svolgimento delle attività di ricerca necessarie, il Sindaco (o da suo delegato; laddove previsto dalla convenzione associativa il Sindaco potrà delegare il Responsabile del Centro Intercomunale di P.C.) può avvalersi del supporto delle risorse del Sistema Regionale di Protezione Civile per il tramite della Provincia di Lucca. Su espressa richiesta del Comune o C.I. la Provincia può attivare: a. risorse del volontariato provinciale esterne all’ambito di competenza del comune o C.I. competente; b. risorse di altri Enti Locali, prendendo contatto diretto con gli EE.LL. della provincia di Lucca o richiedendo il supporto della Regione Toscana per rapportarsi con EE.LL.di altro ambito provinciale; c. risorse della Regione Toscana richiedendo il supporto della Regione stessa. 20 SCENARIO 3: AMBITO FLUVIALE O LACUALE 1. La struttura che ha coordinato la fase informativa informa immediatamente per via fax con preavviso telefonico il 118, VV.F., CFS, Prefettura trasmettendo il MOD.A “Attivazione fase ricerca”; 2. La Prefettura informa per via fax con preavviso telefonico il Sindaco territorialmente competente e la Provincia inoltrando il MOD.A “Attivazione fase ricerca” ricevuto da CC o PS; 3. Il Sindaco territorialmente competente (o da suo delegato; laddove previsto dalla convenzione associativa il Sindaco potrà delegare il Responsabile del Centro Intercomunale di P.C.) per le attività di ricerca, si raccorda con la Prefettura e istituisce il P.C.A. composto da: Sindaco territorialmente competente (o da suo delegato; laddove previsto dalla convenzione associativa il Sindaco potrà delegare il Responsabile del Centro Intercomunale di P.C.) 118 VV.F. CFS CC o PS (chi ha gestito fase informativa) L’istituzione del P.C.A. è notificata per via fax con preavviso telefonico da parte del Comune o C.I. attraverso l’invio del MOD.B “Istituzione PCA” a tutti i soggetti che compongono il PCA, alla Prefettura e alla Provincia. 1. 2. 2. 3. SCENARIO 4: ZONA ANTROPIZZATA (COMPRENSIVA DELLE AREE DEMANIALI MARITTIME) La struttura che ha coordinato la fase informativa informa immediatamente per via fax con preavviso telefonico il 118, VV.F., CFS, GDF, VU, Prefettura trasmettendo il MOD.A “Attivazione fase ricerca”; Qualora siano interessate aree demaniali marittime, la struttura che ha coordinato la fase informativa informa immediatamente per via fax con preavviso telefonico anche la Capitaneria di Porto; La Prefettura informa per via fax con preavviso telefonico il Sindaco territorialmente competente e la Provincia inoltrando il MOD.A “Attivazione fase ricerca” ricevuto da CC o PS; Il Sindaco territorialmente competente (o da suo delegato; laddove previsto dalla convenzione associativa il Sindaco potrà delegare il Responsabile del Centro Intercomunale di P.C.) per le attività di ricerca, si raccorda con la Prefettura e istituisce il P.C.A. composto da: Sindaco territorialmente competente (o da suo delegato; laddove previsto dalla convenzione associativa il Sindaco potrà delegare il Responsabile del Centro Intercomunale di P.C.) 118 VV.F. CFS CC P.S. GDF PMU CP (solo nel caso in cui siano interessate aree demaniali marittime) L’istituzione del P.C.A. è notificata per via fax con preavviso telefonico da parte del Comune o C.I. attraverso l’invio del MOD.B “Istituzione PCA” a tutti i soggetti che compongono il PCA, alla Prefettura e alla Provincia. 19 3. La struttura che ha coordinato la fase informativa individua lo SCENARIO DI RIFERIMENTO: SCENARIO 1: AMBITO MONTANO O ZONA IMPERVIA SCENARIO 2: MARE SCENARIO 3: AMBITO FLUVIALE O LACUALE SCENARIO 4: ZONA ANTROPIZZATA (COMPRENSIVA DELLE AREE DEMANIALI MARITTIME) SCENARIO 1: AMBITO MONTANO O ZONA IMPERVIA 1. La struttura che ha coordinato la fase informativa informa immediatamente via fax con preavviso telefonico il 118, VV.F., SAST, CFS, Prefettura trasmettendo il MOD.A “Attivazione fase ricerca”; 2. La Prefettura informa via fax con preavviso telefonico il Sindaco territorialmente competente e la Provincia inoltrando il MOD.A “Attivazione fase ricerca” ricevuto da CC o PS; 3. Il Sindaco territorialmente competente (o da suo delegato; laddove previsto dalla convenzione associativa il Sindaco potrà delegare il Responsabile del Centro Intercomunale di P.C.) per le attività di ricerca, si raccorda con la Prefettura e istituisce il P.C.A. composto da: Sindaco territorialmente competente (o da suo delegato; laddove previsto dalla convenzione associativa il Sindaco potrà delegare il Responsabile del Centro Intercomunale di P.C.) 118 VV.F. SAST CFS CC o PS (chi ha gestito fase informativa) L’istituzione del P.C.A. è notificata per via fax con preavviso telefonico da parte del Comune o C.I. attraverso l’invio del MOD.B “Istituzione PCA” a tutti i soggetti che compongono il PCA, alla Prefettura e alla Provincia. SCENARIO 2: MARE 1. La struttura che ha coordinato la fase informativa informa immediatamente per via fax con preavviso telefonico il 118, VV.F., Capitaneria di Porto, Prefettura trasmettendo il MOD.A “Attivazione fase ricerca”; 2. La Prefettura informa per via fax con preavviso telefonico il Sindaco territorialmente competente) e la Provincia inoltrando il MOD.A “Attivazione fase ricerca” ricevuto da CC o PS; 3. Il Sindaco territorialmente competente (o da suo delegato; laddove previsto dalla convenzione associativa il Sindaco potrà delegare il Responsabile del Centro Intercomunale di P.C.)per le attività di ricerca, si raccorda con la Prefettura e istituisce il P.C.A. composto da: Sindaco territorialmente competente (o da suo delegato; laddove previsto dalla convenzione associativa il Sindaco potrà delegare il Responsabile del Centro Intercomunale di P.C.) 118 VV.F. C.P. CC o PS (chi ha gestito fase informativa) L’istituzione del P.C.A. è notificata per via fax con preavviso telefonico da parte del Comune o C.I. attraverso l’invio del MOD.B “Istituzione PCA” a tutti i soggetti che compongono il PCA, alla Prefettura e alla Provincia. 18 5.3 FASE DI RICERCA E’ la fase immediatamente successiva alla definizione di una situazione di scomparsa “qualificata”. Si articola in 2 sottofasi: 5.3.1 Attivazione P.C.A. 5.3.2 Gestione ricerche 5.3.1 ATTIVAZIONE PUNTO DI COMANDO AVANZATO (P.C.A.) CC PS Individuazione scenario Scenario montano o zona impervia I CC PS Mare (comprensiva delle aree demaniali marittime) I Immediata informazione a 118, VV.F., SAST, CFS, Prefettura CC PS PREFETTURA II Raccordo CC I Immediata informazione a 118, VV.F., C.P., Prefettura PREFETTURA II Zona antropizzata Ambito fluviale o lacuale PS Immediata informazione a 118, VV.F., CFS, Prefettura CC PS Immediata informazione a 118, VV.F., CFS, GDF, PMU, Prefettura PREFETTURA II Raccordo I PREFETTURA II Raccordo Raccordo SINDACO SINDACO SINDACO SINDACO (o da suo delegato; laddove previsto dalla convenzione associativa il Sindaco potrà delegare il Responsabile del C.I. di P.C.) (o da suo delegato; laddove previsto dalla convenzione associativa il Sindaco potrà delegare il Responsabile del C.I. di P.C.) (o da suo delegato; laddove previsto dalla convenzione associativa il Sindaco potrà delegare il Responsabile del C.I. di P.C.) (o da suo delegato; laddove previsto dalla convenzione associativa il Sindaco potrà delegare il Responsabile del C.I. di P.C.) Istituzione P.C.A. Composizione: 1) Sindaco o C.I. 2) 118 3) VV.F. 4) SAST 5) CFS 6) CC o PS (chi ha 1. gestito fase 2. informativa) Istituzione P.C.A. Composizione: 1) Sindaco o C.I. 2) 118 3) VV.F. 4) C.P. 5) CC o PS (chi ha gestito fase informativa) Istituzione P.C.A. Composizione: 1) Sindaco o C.I. 2) 118 3) VV.F. 4) CC o PS (chi ha gestito fase informativa) Istituzione P.C.A. Composizione: 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) Sindaco o C.I. 118 VV.F. CFS CC P.S. GDF PMU 9) CP (in caso di 17 aree demaniali marittime) b. Situazione non qualificata: ‐ Se le informazioni recuperate non sono state sufficienti per individuare una situazione “qualificata”, la struttura che coordina la fase informativa continua l’ ordinaria attività di recupero informazioni fino a che le stesse non consentano la definizione di una situazione “qualificata”. 16 5.2 FASE INFORMATIVA La fase informativa si attiva immediatamente dopo la segnalazione della scomparsa e durante la stessa gli operatori delle FF.OO. cercano di recuperare il maggior numero di notizie circa lo scomparso, la motivazione della scomparsa e il luogo sul quale concentrare le ricerche. L’obbiettivo della fase informativa è quello di passare da una situazione di scomparsa “non qualificata” (località non definita, tempi e modalità della scomparsa dubbi) ad una “qualificata” (località definita, tempo di scomparsa definito), in modo da poter attivare le operazioni di ricerca funzionali al ritrovamento della persona scomparsa. CC PS Familiari Segnalante/i Recupero informazioni Altri soggetti Acquisizione diretta Analisi efficacia fase informativa Prosegue ordinaria attività di recupero informazioni da parte delle FF.OO. Situazione “qualificata”? NO SI 1) Informa Prefettura (che avvisa Sindaco) 2) Si attiva FASE DI RICERCA 1. La struttura dei CC o della PS che ha ricevuto o a cui è stata smistata la segnalazione, coordina la fase informativa mantenendo i contatti con i familiari e il/i soggetto/i che hanno segnalato la scomparsa. La struttura che coordina la fase informativa può usufruire del supporto di tutti i soggetti individuati nel presente piano (paragrafo 4.1) per recuperare il maggior numero di informazioni nel minor tempo possibile (es. supporto altre forze di polizia per avvistamento soggetto scomparso o veicolo del medesimo, supporto ASL per recupero informazioni di soggetti scomparsi da strutture socio assistenziali, ecc). 2. Periodicamente e con frequenza stabilita dal soggetto che coordina la fase informativa, lo stesso fa il punto sulle informazioni recuperate circa la situazione di scomparsa: a. Situazione qualificata: ‐ se le informazioni recuperate hanno delineato una situazione “qualificata”, la struttura che coordina la fase informativa avvisa immediatamente della situazione in atto la Prefettura (ritrasmettendo il MOD. A aggiornato), che a sua volta informa il Sindaco territorialmente competente; ‐ si passa direttamente alla FASE DI RICERCA (paragrafo 5.3), 15 b. Situazione non qualificata: ‐ La Centrale CC o PS avvisa della situazione in atto la Prefettura per fax con preavviso telefonico (trasmettendo il MOD.A “Segnalazione scomparsa”) che a sua volta informa il Sindaco competente inoltrando il MOD.A; ‐ Si attiva la successiva FASE INFORMATIVA (paragrafo 5.2) 14 5.1 FASE DI SEGNALAZIONE DELLA SCOMPARSA SEGNALAZIONE PERSONA SCOMPARSA 118 CC VVF. GDF CP PRE PRO C.I. COMUNE PS Presenza ipotesi di reato? SI Informa A.G. che assume il coordinamento NO Situazione “qualificata”? NO 1) Informa Prefettura (che avvisa Sindaco) 2) Si attiva FASE INFORMATIVA SI 1) Informa Prefettura (che avvisa Sindaco, eventualmente anche per il tramite del C.I.) 2) Attiva FASE DI RICERCA 1. Qualsiasi soggetto riceva la segnalazione relativa alla scomparsa di una persona (fatta eccezione per i casi esclusi dal presente piano, vedi paragrafo 2.2) smista immediatamente la segnalazione a CC o PS; 2. La centrale operativa di CC o PS, che riceve o a cui è stata smistata la segnalazione, raccoglie i dati della denuncia; 3. Qualora i CC o PS accertino, in fase di segnalazione o in qualsiasi fase successiva, la presenza di una situazione di ipotesi di reato ne danno immediata comunicazione all’Autorità Giudiziaria che assume il coordinamento delle indagini. In quest’ultimo caso si interrompe il flusso operativo previsto nelle procedure del presente piano. E’ comunque facoltà dell’ Autorità Giudiziaria avvalersi dell’attività e delle risorse individuate nel presente piano qualora né ravvisi le necessità; 4. Se dalla segnalazione non si rilevano di ipotesi di reato, la centrale operativa di CC o PS verifica se, con le notizie pervenute, ci si trova in una situazione di scomparsa “qualificata” o “non qualificata”: a. Situazione qualificata: ‐ La Centrale CC o PS avvisa immediatamente della situazione in atto la Prefettura per fax con preavviso telefonico (trasmettendo il MOD.A “Segnalazione scomparsa”) che a sua volta informa il Sindaco competente inoltrando il MOD.A; ‐ Si passa direttamente alla FASE DI RICERCA (paragrafo 5.3), 13 dalle citate linee guida e utilizzata all’interno delle procedure operative e il significato di alcune sigle indicate nei seguenti diagrammi di flusso. TERMINOLOGIA Situazione qualificata: in cui le notizie disponibili relative alla scomparsa, consentono di individuare un luogo di ricerca e qualificano, un tempo di scomparsa e un’ipotesi di motivazione ragionevolmente certi. In questa situazione è possibile individuare la tipologia di scenario di riferimento e conseguentemente avviare le operazioni di ricerca e costituzione del P.C.A. Situazione non qualificata: in cui le notizie disponibili relative alla scomparsa, non consentono di individuare un luogo di ricerca e non qualificano un tempo di scomparsa e un’ipotesi di motivazione ragionevolmente certi. In questa situazione è necessario avviare o potenziare e approfondire la fase informativa durante la quale si cercano di acquisire nuove informazioni che consentano la definizione di una situazione qualificata. SIGLE SIGLA VVF CC PS PREF CI AG FF.OO V.P.C. SIGNIFICATO Corpo Nazionale Vigili del Fuoco Arma dei Carabinieri Polizia di Stato Prefettura Centro Intercomunale di Prot. Civile Autorità Giudiziaria Forze dell’Ordine Volontariato Protezione Civile SIGLA GDF CFS CP PROV PCA PMU SAST SIGNIFICATO Guardia di Finanza Corpo Forestale dello Stato Capitaneria di Porto Provincia Punto di Comando Avanzato Polizia Municipale Soccorso Alpino Speleologico Toscano 12 5. FASI OPERATIVE La presente pianificazione si articola nelle seguenti fasi operative: 1) 2) 3) 4) FASE DI SEGNALAZIONE DELLA SCOMPARSA FASE INFORMATIVA FASE DI RICERCA FASE DI CHIUSURA O SOSPENSIONE DELLE RICERCHE FASE DI SEGNALAZIONE SOSPENSIONE FASE DI RICERCA Situazione qualificata FASE INFORMATIVA CHIUSURA All’interno della fase operativa di ricerca è individuata una struttura specificatamente prevista nella pianificazione della ricerca di persone scomparse: il Punto di Comando Avanzato (P.C.A.); esso è la struttura di riferimento appositamente istituita dal Sindaco (o da suo delegato; laddove previsto dalla convenzione associativa il Sindaco potrà delegare il Responsabile del Centro Intercomunale di P.C.) sul cui territorio si dovranno sviluppare le operazioni di ricerca in presenza di una situazione di scomparsa qualificata, che dovrà gestire e organizzare tutte le operazioni di ricerca. All’interno del P.C.A. il Sindaco (o da suo delegato; laddove previsto dalla convenzione associativa il Sindaco potrà delegare il Responsabile del Centro Intercomunale di P.C.), coordina le attività di ricerca avvalendosi del supporto tecnico della struttura operativa più adatta allo scenario e alla situazione in atto, disponendo l’impiego di tutte le risorse messe a disposizione dai soggetti che compongono il P.C.A. stesso. L’ubicazione di quest’ultimo, è stabilità di volta in volta a seconda del caso specifico dal Sindaco competente (o da suo delegato; laddove previsto dalla convenzione associativa il Sindaco potrà delegare il Responsabile del Centro Intercomunale di P.C.) all’atto dell’istituzione. All’interno delle procedure operative la composizione del P.C.A. è diversificata in base allo scenario di riferimento, conseguentemente sono individuate 4 composizioni diverse del P.C.A. a seconda che si delinei uno scenario di ricerca in ambito montano o impervio, in mare, in ambito fluviale o lacuale, in zona antropizzata (comprensiva delle aree demaniali marittime). E’ facoltà del Sindaco (o da suo delegato; laddove previsto dalla convenzione associativa il Sindaco potrà delegare il Responsabile del Centro Intercomunale di P.C.) integrare la composizione del P.C.A. con soggetti e risorse aggiuntive per migliorare l’efficacia dell’attività di ricerca. Per comprendere quanto indicato all’interno della descrizione di dettaglio delle procedure operative individuate per le singole fasi nei paragrafi successivi, è necessario esplicare parte della terminologia proposta 11 4.2 RISORSE Ciascun soggetto operativo sopra individuato, adempie alle rispettive attività mediante l’attivazione delle risorse umane, strumentali e scientifiche a propria disposizione in base alle disposizioni individuate nei propri strumenti di pianificazione e/o procedure operative. Costituiscono risorse strategiche in relazione alla loro rilevanza operativa rispetto all’attività di ricerca e soccorso: ‐ Le unità cinofile; ‐ I sistemi di rilevazione della posizione associata a segnali GSM – GPRS da utilizzare come risorsa di localizzazione del soggetto disperso; ‐ I sistemi di localizzazione radio, gsm-gprs, gps degli operatori addetti alla ricerca per la sicurezza dei medesimi e per garantire una mappatura dell’attività svolta; ‐ I sistemi di gestione cartografica e le banche dati geografiche utili all’attività di ricerca; ‐ I mezzi aerei utilizzabili per le operazioni di ricerca, avvistamento, soccorso tecnico urgente e sanitario; ‐ I sistemi radio necessari per la comunicazione delle squadre impiegate nelle attività di ricerca; ‐ Mezzi e attrezzature tecniche e scientifiche specialistiche per l’attività di ricerca per la specificità dello scenario di riferimento (imbarcazioni e attrezzatura tecnica specifica per la ricerca in mare, fiume o lago, attrezzatura per la ricerca in valanga, ecc); 10 zona antropizzata qualora si faccia riferimento alla zona costiera. Su richiesta di Carabinieri e Polizia di Stato può essere chiamata a contribuire allo svolgimento della “fase informativa” Regione Toscana Supporta l’Amministrazione Provinciale qualora le risorse attivate/attivabili nell’ambito provinciale non siano sufficienti. Raccorda e mette in contatto le province interessate qualora l’attività di ricerca riguardi più ambiti provinciali. Amministrazione Provinciale di Lucca Come previsto dalla L.R. n.67/2003 è il soggetto che garantisce il supporto alla/e Amministrazioni Comunale/i interessate qualora le risorse del/i singolo/i Comune/i non siano sufficienti alla conduzione delle operazioni di ricerca. In particolare, in base a quanto previsto dalla citata legge, provvede ad attivare e coordinare il volontariato e tutte le relative risorse a livello provinciale, sulla base delle richieste e delle indicazioni provenienti dal P.C.A.; qualora richiesto, può disporre l’invio presso il P.C.A. di un proprio referente del volontariato incaricato di coordinare le risorse del volontariato attivate in base alle indicazioni operative dello stesso P.C.A. Tramite la Polizia Provinciale e su richiesta di Carabinieri e Polizia di Stato può contribuire alle attività della “fase informativa”. Qualora l’attività sopra indicata debba svolgersi con riferimento ad altri ambiti provinciali e qualora le risorse attivate nell’ambito provinciale per quantità o tipologia non siano sufficienti a fronteggiare la situazione in atto, comunica tale necessità alla Regione Toscana. Amministrazioni Comunali della Provincia di Lucca Il Sindaco, quale autorità di Protezione Civile del proprio ambito territoriale, è il soggetto che dovrà essere tempestivamente informato dalla Prefettura dell’attivazione delle procedure del presente piano e della relativa evoluzione, in tutte le fasi della pianificazione. All’attivazione della “fase di ricerca”, è il soggetto che istituisce e coordina l’attività del P.C.A. (Punto di Comando Avanzato) avvalendosi della struttura operativa tecnica più adatta alla situazione. La Polizia Locale, i Servizi Sociali, la struttura comunale di P.C. e gli altri uffici comunali possono essere chiamati a contribuire alle attività condotte da Carabinieri e Polizia di Stato relative alla “fase informativa”. Comunità Montane della Provincia di Lucca - Centri Operativi Intercomunali di Protezione Civile della Provincia di Lucca Le Comunità montane e gli altri soggetti capofila di gestioni associate in materia di protezione civile, svolgono le attività individuate per le amministrazioni comunali di propria competenza, compresa la ricezione delle informazioni da parte della Prefettura relative all’attivazione delle procedure del presente piano, in tutte le fasi della pianificazione. All’attivazione della “fase di ricerca” il C.I. (Centro Intercomunale) è la struttura che si affianca o può essere delegata dal Sindaco (laddove specificatamente previsto nella convenzione associativa) nell’ istituzione e coordinamento dell’attività del P.C.A. Aziende USL n° 2 di Lucca e n°12 della Versilia (118) Soggetti preposti, in base alla rispettiva competenza territoriale, alla gestione delle attività relative al soccorso sanitario e alle attività operative individuate all’interno del P.C.A. in qualsiasi scenario previsto dal presente piano. Su richiesta di Carabinieri e Polizia di Stato possono essere chiamati a contribuire allo svolgimento della “fase informativa”, in particolar modo allorché la persona scomparsa si sia allontanata da strutture socio – assistenziali o sia affetta da patologie mediche la cui interpretazione può essere determinante nella conduzione della “fase informativa” o in quella di ricerca. Volontariato della Provincia di Lucca E’ il soggetto che su indicazione del Comune o della Provincia può partecipare all’attività del P.C.A. anche tramite un proprio rappresentante territoriale che, su mandato del Comune o della Provincia, è incaricato di gestire le risorse delle associazioni di volontariato attivate su richiesta e in base alle indicazioni operative del P.C.A. SAST (Soccorso Alpino e Speleologico Toscano) Soggetto preposto alle attività di ricerca e soccorso in montagna o zona impervia individuate all’interno del P.C.A. nel caso di scenario relativo a scomparsa in montagna o zona impervia. Su richiesta di Carabinieri e Polizia di Stato può essere chiamato a contribuire allo svolgimento della “fase informativa”. 9 4. INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI COINVOLTI 4.1 SOGGETTI I soggetti coinvolti nella presente pianificazione sono i seguenti: Prefettura di Lucca E’ il soggetto preposto al coordinamento delle attività individuate nella presente pianificazione. Mantiene il contatto e il coordinamento delle FF.OO. e dei VV.F. Viene informata da Carabinieri e Polizia di Stato dell’attivazione delle procedure del presente piano e della relativa evoluzione e mantiene i contatti con il/i Sindaco/i del/i Comune/i interessati. E’ il soggetto preposto a mantenere i contatti con i familiari della persona scomparsa e con i massmedia. Qualora le attività operative riguardino altri ambiti provinciali, mantiene i necessari contatti informativi e di collaborazione con le relative Prefetture. Autorità giudiziaria – Procura della Repubblica E’ il soggetto che deve essere tempestivamente informato e che assume il coordinamento delle attività relative alle indagini, qualora dalla fase di segnalazione alla fase di chiusura delle operazioni di ricerca del soggetto scomparso, le notizie pervenute o recuperate facciano presupporre ipotesi di reato. In quest’ultimo caso è facoltà dell’Autorità Giudiziaria avvalersi dei soggetti, delle risorse e delle procedure previste nel presente piano per la conduzione delle indagini; qualora l’A.G. utilizzi questa possibilità, sarà la stessa a coordinare tutte le attività dalla fase informativa alla chiusura o sospensione delle ricerche, compresa l’attivazione e il coordinamento dell’eventuale P.C.A. (punto di comando avanzato). Polizia di Stato (113) Come i Carabinieri sono il soggetto preposto alla gestione delle segnalazioni ricevute direttamente o ad essi ricondotte relative a persone scomparse e conseguentemente responsabili dell’avvio delle procedure previste nel presente piano. In particolare svolge il ruolo fondamentale di conduzione della “fase informativa” durante la quale nel minore tempo possibile cerca di recuperare notizie ed informazioni utili all’attivazione della successiva “fase di ricerca”. Appena si delinea una “situazione di scomparsa qualificata” (località definita, tempo di scomparsa definito, motivazioni definite), è il soggetto che indica il tipo di scenario che deve essere fronteggiato. Carabinieri (112) Come la Polizia di Stato sono il soggetto preposto alla gestione delle segnalazioni ricevute direttamente o ad essi ricondotte relative a persone scomparse e conseguentemente responsabili dell’avvio delle procedure previste nel presente piano. In particolare svolgono il ruolo fondamentale di conduzione della “fase informativa” durante la quale nel minore tempo possibile cercano di recuperare notizie ed informazioni utili all’attivazione della successiva “fase di ricerca”. Appena si delinea una “situazione di scomparsa qualificata” (località definita, tempo di scomparsa definito, motivazioni definite), è il soggetto che indica il tipo di scenario che deve essere fronteggiato. Guardia di Finanza (117) Partecipa all’attività del P.C.A. relativamente al qualificarsi di uno scenario di scomparsa in zona antropizzata. Su richiesta di Carabinieri e Polizia di Stato può essere chiamata a contribuire allo svolgimento della “fase informativa”. Corpo Forestale dello Stato (1515) Partecipa all’attività del P.C.A. relativamente al qualificarsi di uno scenario di scomparsa in zona antropizzata, montana o impervia, fluviale o lacuale. Su richiesta di Carabinieri e Polizia di Stato può essere chiamata a contribuire allo svolgimento della “fase informativa”. VVF (115) Soggetto preposto alle attività relative al soccorso tecnico urgente e alle attività operative individuate all’interno del P.C.A. in qualsiasi scenario previsto dal presente piano. Su richiesta di Carabinieri e Polizia di Stato può essere chiamato a contribuire allo svolgimento della “fase informativa”. Capitaneria di Porto (1530) Soggetto preposto alla gestione delle attività relative alla ricerca, all’avvistamento e al soccorso in mare; all’interno del P.C.A. nel caso di scenario in mare è il soggetto cui si fa riferimento per il coordinamento delle attività di ricerca. Partecipa all’attività del P.C.A. anche nel caso di scenario di 8 20 Km. e, le sue montagne raggiungono vette di 1800 m ed oltre. Questa zona è delimitata a nord dalla foce del Cinquale, ad est dal crinale delle Alpi Apuane, a sud dal Lago di Massaciuccoli e ad ovest dal Mar Ligure. Il territorio è attraversato da una fitta rete di torrenti e canali; il più importante (che assegna il nome alla zona), nasce dalla confluenza tra il Serra ed il Vezza e sfocia in mare nei pressi del Cinquale dopo un tortuoso percorso di 15 km. Lungo la costa, a pochi metri dal mare, si trovano innumerevoli pinete che si estendono per chilometri. La Media Valle del Serchio (comunemente detta Mediavalle) compresa tra la città di Lucca a sud e la Garfagnana a nord, si estende lungo il bacino del fiume Serchio. La Media Valle del Serchio comprende, da nord a sud, i comuni di Barga, Coreglia Antelminelli, Bagni di Lucca, Borgo a Mozzano, Fabbriche di Vallico, Villa Basilica, e Pescaglia con le frazioni agro-industriali di San Martino e Monsagrati La Garfagnana è compresa tra le Alpi Apuane e l'Appennino Tosco emiliano. Confinante a Nord con la Lunigiana, a Ovest con la Versilia e la provincia di Massa, ad Est con la regione EmiliaRomagna (provincie di Modena e Reggio Emilia); è interamente attraversata dal fiume Serchio e dai suoi molti affluenti ed è ricchissima di boschi. 3.2 STATISTICA CASISTICHE DI SCOMPARSA Sulla base delle casistiche gestite negli anni 2009 e 2010, nel territorio della provincia di Lucca si rileva quanto segue: Soggetti scomparsi - sesso: su circa n.189 dispersi n. 119 erano maschi (il 63%) e n. 70 erano femmine (il 37%); Soggetti scomparsi - Nazionalità: nel 91% italiana e nel 9% straniera; Soggetti scomparsi – Patologie: nel 35% dei casi; Soggetti scomparsi - Tipologie di situazione: nell’11% dei casi si è riscontrata una situazione “qualificata” ed è stato conseguentemente istituito il P.C.A. (Punto di Comando Avanzato), mentre nell’89% dei casi si era in presenza di una situazione “non qualificata”; Soggetti scomparsi – scenario: Zona antropizzata 80% - Ambito montano impervio 11% mare 0% - ambito lacuale o fluviale 0% - non definito 9%; 3.3 INDIVIDUAZIONE TIPOLOGIA DI SCENARI Sulla base dell’analisi territoriale sopra indicata, si è ritenuto opportuno individuare i seguenti scenari quali riferimenti della presente pianificazione: SCENARIO 1: Ambito montano o zona impervia SCENARIO 2: Mare SCENARIO 3: Ambito fluviale o lacuale SCENARIO 4: Zona antropizzata (comprensiva delle aree demaniali marittime) Uniformandosi alle indicazioni fornite dalle linee guida ministeriali, all’interno del Capitolo 5 le procedure di ricerca sono differenziate in base a ciascuno dei 4 citati scenari di riferimento individuati per l’ambito provinciale di Lucca. 7 3. INDIVIDUAZIONE SCENARI PROVINCIALI 3.1 CONTESTO TERRITORIALE La provincia di Lucca occupa insieme con quella contigua di Massa - Carrara, l’estremità settentrionale della Toscana: una stretta fascia a predominante morfologia montuosa, non più larga di 50 Km, incuneata fra la costa del Mar Tirreno e lo spartiacque dell’Appennino Tosco-Emiliano. Confina a ovest con il Mar Tirreno e con la Provincia di Massa e Carrara, a nord con l'EmiliaRomagna, a est con le province di Pistoia e di Firenze, a sud con la Provincia di Pisa. La Provincia di Lucca è composta da 35 Comuni ed ha una superficie di 1772,81 kmq e una popolazione residente, riferita al 31 dicembre 2002, di 381.630 abitanti È una zona ricca di acque imbrigliate pressoché completamente per la produzione di energia elettrica. I bacini imbriferi presenti sono: quello del fiume Serchio, quasi per intero; parti marginali di quelli dei fiumi Magra e Arno; i tre intermedi di Versilia, Baccatoio e Camaiore, e buona parte di quelli a deflusso artificiale del Lago di Massaciuccoli, dei Paduli di Porta e di Bientina e della foce relitta del Versilia, o Fosso Fiumetto. Un esteso rilievo, noto come Alpi Apuane, con la sua presenza caratterizza in modo peculiare tutta l’area, arricchendola con i suoi aspri profili e con la varietà di marmi che nasconde al suo interno. Si inserisce tra il litorale ed il retropaese appenninico, che, nella parte lucchese, individua una grande vallata inframontana, la Garfagnana storica, percorsa dal sistema fluviale del Serchio. Il fiume Versilia ed i suoi compluvi collaterali occupano la parte litoranea e formano la Riviera della Versilia drenando il versante occidentale delle Apuane. Insistono sul territorio laghi di varia natura, quali quello di Massaciuccoli (lago costiero), con la maggior parte dei canali ricavati artificialmente e con alcuni vasti bacini secondari di grande profondità, il lago di Vagli formato artificialmente con lo sbarramento del Torrente Edron, insieme al lago di Gramolazzo, anche’esso di origine artificiale, che ha sia come immissario che come estuario il Serchio di Gramolazzo, uno dei due rami che, unendosi presso Piazza al Serchio, formano il fiume toscano. Ma il territorio della provincia ricade anche per oltre 1400 Kmq al di sopra dei 200 m s.l.m. (limite medio delle pianure italiane) con una distribuzione altitudinale che eguaglia quella di alcune province alpine, presenta una grande varietà di ambienti e di paesaggi, e di grotte, caverne ed abissi tra i quali basta ricordare l’antro del Monte Corchia, uno dei maggiori in Europa: la superficie boscata raggiunge addirittura il 51%. Il territorio provinciale può essere quindi suddiviso in quattro macroaree: La Piana di Lucca, detta anche Lucchesìa, un'area pianeggiante che si estende attorno alla città di Lucca e delimitata ad ovest e sud-ovest dai Monti Pisani, a nord dalle propaggini sud-orientali delle Alpi Apuane e dal gruppo montuoso dell'Appennino Tosco-Emiliano denominato Le Pizzorne, a est dal massiccio collinare del Montalbano, mentre a sud-est le modestissime alture delle Cerbaie separano la Piana di Lucca dal Valdarno inferiore, del quale può essere considerata un prolungamento settentrionale. L'area comprende la parte orientale della provincia di Lucca con i territori comunali del capoluogo, di Capannori, Porcari, Altopascio e Montecarlo, fino al confine con la provincia di Pistoia, nell'area della Valdinievole. Rientrano nella Piana di Lucca anche parti dei comuni di Bientina e Castelfranco di Sotto all'estremità nord-orientale della provincia di Pisa, e parte del comune di Fucecchio all'estremo lembo occidentale della provincia di Firenze, dove si estende l'area umida del Padule di Fucecchio che rappresenta la vera zona di transizione tra la Piana di Lucca e il Valdarno inferiore La Versilia all'interno della provincia di Lucca, prende il nome dal fiume Versilia. Storicamente la Versilia è compresa fra gli attuali Comuni di Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza e Stazzema ed è delimitata da due fiumi. La parte di territorio che tutti impropriamente chiamano Versilia, comunemente conosciuta come "Versilia Turistica" comprende anche i Comuni di Camaiore, Massarosa e Viareggio. L'insieme di questi Comuni si estende per circa 165 Kmq.; la costa, sabbiosa e con fondale basso, si sviluppa per 6 2. OBIETTIVI 2.1 OBIETTIVI Il presente piano ha come obiettivo generale la definizione delle procedure da attuare da parte di tutti i soggetti competenti alla gestione o compartecipazione delle attività di ricerca persone scomparse relative al territorio della Provincia di Lucca, con la finalità di garantire la massima efficacia e tempestività delle attività operative funzionali al ritrovamento e al soccorso del soggetto scomparso. 2.2 CASI ESCLUSI Sono esclusi dalle procedure operative previste all’interno del presente documento le seguenti casistiche: ‐ I casi di competenza dell’Autorità Giudiziaria; ‐ I casi in cui la persona con perdita di orientamento si metta in contatto diretto con una delle centrali operative. In questo caso la centrale gestirà la chiamata come una vera e propria chiamata di soccorso cercando di recuperare, nel minor tempo possibile, le informazioni essenziali per poter localizzare la persona, capire le necessità operative e mediche legate al suo soccorso e mantenere il contatto telefonico con il soggetto. Qualora a seguito della chiamata della persona disorientata la centrale operativa perda il contatto con la stessa senza aver recuperato tutte le informazioni necessarie a soccorrere il soggetto, saranno attivate le procedure individuate dal presente piano e le informazioni acquisite dalla centrale operativa prima di perdere il contatto saranno comunicate al soggetto incaricato di coordinare la fase informativa prevista al capitolo successivo (Carabinieri o Polizia di Stato); ‐ I casi di allontanamento volontario di persona maggiorenne sana, non interdetta; ‐ I casi relativi a persone disperse a causa di disastri di massa; 5 ‐ Stazioni S.A.S.T. (Soccorso Alpino e Speleologico Toscano) locali e stazioni S.A.S.T. (Soccorso Alpino e Speleologico Toscano) delle altre province interessate; Analogamente nel momento in cui, in una delle fasi operative individuate, si riscontri competenza territoriale esclusiva di altro ambito provinciale le procedure previste nel presente documento saranno sospese a seguito dell’avvenuto raccordo informativo tra: ‐ Prefettura locale e altra/e Prefetture interessate; ‐ Amm.ne Provinciale e Regione Toscana; ‐ Comandi FF.OO. e VV.F. locali e comandi FF.OO. e VV.F. delle altre Province interessate; ‐ Centrale 118 Lucca e/o Versilia e centrali 118 delle altre province interessate; ‐ Stazioni S.A.S.T. locali e stazioni S.A.S.T. delle altre province interessate; 1.3 PROCEDURE DI APPROVAZIONE E AGGIORNAMENTO Il presente documento sarà sottoposto all’attenzione della Procura della Repubblica e dell’Ufficio del Commissario Straordinario del Governo per la ricerca di persone scomparse del Ministero dell’Interno. Lo stesso verrà approvato e successivamente sottoscritto da: ‐ Prefettura, ‐ Provincia, ‐ C.N. Vigili del Fuoco, ‐ Forze dell’Ordine, ‐ Aziende U.S.L. - 118, ‐ Soccorso Alpino e Speleologico Toscano, ‐ Amm.ni Comunali, ‐ Centri Intercomunali P.C., ‐ Comunità Montane, Ciascun soggetto sottoscrittore si impegna ad aggiornare ed allineare i propri strumenti di pianificazione e/o le proprie procedure operative alle indicazioni del presente piano. Inoltre il presente documento sarà aggiornato in caso di: ‐ Emanazione di nuove normative in materia; ‐ Su proposta di uno dei soggetti sottoscrittori. Con cadenza almeno biennale verrà verificata l’adeguatezza del presente documento mediante incontro tra tutti i soggetti sottoscrittori. 4 1. INTRODUZIONE 1.1 PREMESSA Da alcuni anni la ricerca di persone scomparse nell’ambito del territorio della Provincia di Lucca ha avuto un notevole incremento ed ha visto molteplici attivazioni ai vari livelli della “macchina dei soccorsi”. Da tale esperienza è scaturita la necessità di individuare e condividere tra tutti i soggetti interessati, procedure tempestive ed uniformi che permettano il coordinamento e l’ottimizzazione delle forze in campo nel rispetto delle reciproche competenze, dando al contempo garanzia di attivazione e qualità alle operazioni di ricerca. Per quanto sopra e come risultato dell’attività portata avanti da un apposito gruppo di lavoro costituito dalla Prefettura di Lucca, nel 2009 è stato approvato e successivamente sottoscritto un protocollo d’intesa tra Prefettura, Provincia, C.N. Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine, Aziende U.S.L. - 118, Soccorso Alpino e Speleologico Toscano, Amm.ni Comunali, Centri Intercomunali P.C. e Comunità Montane che stabiliva procedure condivise e integrate fra tutti i soggetti per la ricerca di persone disperse. In data 5 agosto 2010 il Ministero dell’Interno – Ufficio del Commissario Straordinario del Governo per la ricerca di persone scomparse, con circolare n. 832 ha approvato delle linee guida per favorire la ricerca di persone scomparse con l’intento di promuovere uno sviluppo omogeneo sul territorio nazionale di documenti di pianificazione relativi a questo aspetto. Ha fatto seguito la circolare del 15 giugno 2011 relativa alla stessa problematica. Il presente documento, elaborato da apposito gruppo tecnico composto da Prefettura, Provincia, C.N. Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine, Aziende U.S.L. - 118, Soccorso Alpino e Speleologico Toscano, Comunità Montane, costituisce aggiornamento e allineamento alle suddette linee guida del precedente protocollo d’intesa approvato e sottoscritto nel 2009. 1.2 AMBITO TERRITORIALE DI VALENZA La presente pianificazione è valida per l’attivazione di procedure di ricerca persone scomparse che interessano territorialmente la provincia di Lucca. Preme precisare che le fasi operative disciplinate dal presente protocollo e individuate al capitolo 5 sono: la segnalazione, la fase informativa, la fase di ricerca, la chiusura o sospensione della ricerca; qualora una di queste fasi interessi territorialmente la provincia di Lucca i soggetti individuati al capitolo 4 si atterranno alle procedure previste nella presente pianificazione. Nel momento in cui, in una delle fasi operative individuate, si riscontri competenza territoriale ulteriore (ricerca da estendersi ad altro ambito provinciale) le procedure previste nel presente documento saranno integrate da un raccordo informativo e operativo tra: ‐ Prefettura locale e altra/e Prefetture interessate; ‐ Amm.ne Provinciale e Regione Toscana; ‐ Comandi FF.OO. e VV.F. locali e comandi FF.OO. e VV.F. delle altre province interessate; ‐ Centrale 118 Lucca e/o Versilia e centrali 118 delle altre province interessate; 3 INDICE 1. INTRODUZIONE 1.1 PREMESSA 1.2 AMBITO TERRITORIALE DI VALENZA 1.3 PROCEDURE DI APPROVAZIONE E AGGIORNAMENTO 2. OBIETTIVI 2.1 OBIETTIVI 2.2 CASI ESCLUSI 3. INDIVIDUAZIONE SCENARI PROVINCIALI 3.1 CONTESTO TERRITORIALE 3.2 STATISTICA CASISTICHE DI SCOMPARSA 3.3 INDIVIDUAZIONE TIPOLOGIA DI SCENARI 4. INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI COINVOLTI 4.1 SOGGETTI 4.2 RISORSE 5. PIANIFICAZIONE FASI OPERATIVE 5.1 SEGNALAZIONE SCOMPARSA 5.2 FASE INFORMATIVA 5.3 FASE DI RICERCA 5.4 SOSPENSIONE O CHIUSURA DELLE RICERCHE 6. GESTIONE DEI RAPPORTI CON MASS-MEDIA E FAMILIARI pag.3 pag.3 pag.3 pag.4 pag.5 pag.5 pag.5 pag.6 pag.6 pag.7 pag.7 pag.8 pag.8 pag.10 pag.11 pag.13 pag.15 pag.17 pag.22 pag.23 ALLEGATI: MOD.A Attivazione fase informativa o attivazione fase di ricerca MOD.B Istituzione P.C.A. 2 Prefettura di Lucca PER LA RICERCA DI PIANO PROVINCIALE PERSONE SCOMPARSE Documento elaborato da apposito tavolo di lavoro istituzionale a cui hanno partecipato:Prefettura di Lucca, Provincia di Lucca, Comunità Montana Garfagnana, Comunità Montana Mediavalle del Serchio, C.N. Vigili del Fuoco, ASL n.2 – 118 di Lucca, ASL n.12 – 118 Versilia, Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato, Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto. Aggiornato alla circolare del 2010 n. 832 del Ministero dell’Interno - Ufficio del Commissario Straordinario del Governo (linee guida per favorire la ricerca di persone scomparse). 1 Documento aggiornato al 2 Novembre 2011