Progetto Cittadinanza attiva - Scuola dell`Infanzia Il Carmine
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Progetto Cittadinanza attiva - Scuola dell`Infanzia Il Carmine
ISTITUTO COMPRENSIVO N° 2 SCUOLA DELL’INFANZIA IL CARMINE ALGHERO Proviamo a parlare di pace perché... “La pace è uno stile di vita al quale occorre essere educati fin dall‘infanzia” Karol Woityla Anno Scolastico 2012-2013 Questo lavoro non ha la pretesa di insegnare tutto o di esaurire un discorso sulla pace… Forse è impossibile dire ciò che si pensa o raccogliere la letteratura, l’arte, la musica o qualsiasi altra attività che ha voluto e continua a voler dare il suo contributo ad un percorso così difficile! I bambini sono il nostro futuro… Come nelle epoche passate il mondo in cui si trovano a vivere è permeato di tutto… E del contrario di questo tutto! Anche noi adulti cerchiamo di interpretarlo, mediarlo ma non lo cambiano mai fino in fondo! A volte spettatori, a volte interpreti siamo immersi nelle sue brutture… ma anche nelle sue bellezze. Ecco, questo piccolo lavoro vuole essere proprio questo: un breve viaggio nel mondo, osservando poche cose ma molto importanti, usando come bussola valori universali quali la solidarietà, l’uguaglianza, la tolleranza, la giustizia sociale e la pace. E’ un compito difficile e ciò che abbiamo realizzato è una piccola goccia nel mare… ma ne siamo felici! E vogliamo condividerla con chi ci ha affidato i propri figli… 2 Benvenuti a tutti!!! Vi invitiamo a leggere questo piccolo libro… E’ un dono per voi genitori ed è un ricordo per noi bambini… lo rileggeremo quando saremo un po’ più grandi… Aprite questa porta e… 3 Eccoci qui… Che bel gruppo di bambini! Noi siamo compagni di scuola… e amici!!! Vogliamo dire ai nostri amici quali sono le cose che ci piacciono di più? “Mi piace l’amicizia...” “Mi piace disegnare, soprattutto i cuori e i fiori...” “Mi piace la danza...” “Mi piace stare a casa con la mia famiglia...” “Mi piace mangiare e anche bere...” “Mi piace il mare… e giocare con la sabbia… e nuotare!” “Mi piace stare con mia mamma e mio papà...” “Mi piace giocare con mia sorella...” “Mi piace il gelato… e anche la pizza!” “Mi piace… le stelle!” “Mi piace giocare e mi piace… la pace!” “Bene… ora sfogliamo questo semplice libro… cerchiamo le immagini che ci piacciono di più…! Poi vediamo se c’è qualcosa che piace a tutti… questo ci renderà ancora più amici! Potete parlarne fra voi… coloreremo, ritaglieremo e incolleremo le immagini più importanti per tutti! E poi canteremo facendo un girotondo…” 4 “Allora possiamo anche ritagliare i bambini intorno al mondo!” 5 “Quante cose belle avete detto! Chissà cosa hanno detto i bambini delle altre scuole alle loro maestre…” “Tante, perché ci sono tanti bambini…” “…nel mondo… cioè nella terra…” “…e nella terra vivono i bambini…” “…gli amici...” “…gli animali...” “…i fiori...” “…le piante...” “…gli alberi...” “…i ragnetti e tanti insetti...” “…questa è la terra (prendendo il mappamondo)” “…nella terra c’è più mare…” “…e pesci e sabbia e conchiglie e granchi e le balene e i delfini…” “Avete detto che nel mondo ci sono tanti bambini… ma voi cosa sapete di tutti questi bambini?” “…che sono tantissimi!!!” “…che qualche bambino è ammalato!” “…che c’è la guerra e i bambini scappano e i papà scappano con le mamme…” “…che ci sono i bambini poveri e vanno a lavorare…” 6 “…la televisione ha detto che ci sono i bambini che tengono i loro fratellini più piccoli…” “…e non hanno neanche le scuole…” “…e non giocano con i compagni…” “…ma certo…se devono andare a lavorare!!!” 7 “Bambini siete bravissimi… guardiamo queste immagini… Se le colorate possiamo preparare un cartellone che tutti potranno vedere… E così tutti sapranno quello che è importante per i bambini nel mondo! 8 “Maè, cosa c’è scritto qui?” “C’è scritto che i bambini hanno dei diritti, cioè che hanno bisogno di queste cose… di quelle che ci sono scritte, naturalmente e non hanno bisogno delle cose che ci sono disegnate… anzi, facciamo così… io leggo quello che c’è scritto sotto ogni disegno e voi mi dite quello che pensate di questi bambini e di queste persone grandi… 9 10 “Questo disegno vuol dire che i bambini non devono lavorare!” “Ma i bambini non costruiscono le case… cioè, noi si, ma con le costruzioni Lego…” “E poi i bambini non sono così forti da prendere i mattoni e metterli uno sull’altro per costruire una casa vera, perché sono pesanti!” “I papà e le mamme vanno a lavorare, noi giochiamo e disegniamo…” “Però, poverino questo bambino che è scalzo, ha i pantaloni vecchi e sta sudando perché sta facendo molta fatica…” 11 12 “Questo disegno vuol dire che dobbiamo fare la pace e non dobbiamo fare la guerra!” “Perché la guerra fa paura perché sparano e gettano le bombe!” “Si, e alla televisione hanno detto che ammazzano i soldati…” “Ma è pericoloso perché quando sparano possono ammazzare anche i bambini…” “…e anche le mamme e i papà!” “…e i nonni e le nonne…” “E questo disegno è brutto perché fa vedere che quando c’è la guerra si deve scappare!” “E’ più bella la pace!” 13 14 “Questo disegno è quello di un bambino ammalato con la febbre…” “…quando un bambino ha la febbre arriva il dottore o la dottoressa!” “Si, però questo dottore se ne sta andando perché ha detto che non lavora…” “Ma sta scherzando… non si possono lasciare i bambini ammalati…” “Quando io sono ammalata viene la dottoressa oppure vado io con mia mamma… e quando vado lei c’è sempre!” “E la mia ha anche le caramelle!” 15 16 “Questo disegno è brutto perché c’è una mamma che dà uno schiaffo…” “E i bambini non si devono picchiare…” “Forse questo bambino è stato troppo monello!” “Ma bastava metterlo in castigo, senza picchiare…” “Mia mamma non mi picchia mai…però non mi fa vedere i cartoni…” “Neanche i bambini si devono picchiare! Se sono amici uno non deve picchiare l’altro!” 17 18 “Questo disegno vuol dire che la bambina vuole parlare con la sua mamma ma lei non la ascolta!” “Forse sta parlando con un’altra persona!” “Però anche la bambina può aspettare che la mamma finisce di parlare con la nonna, magari…” “Secondo me, la mamma sta guardando una vetrina dove ci sono i vestiti!” “Oppure sta attraversando la strada e sta guardando il semaforo!” “Però quando arrivano ai giardinetti o a casa, si siedono e la mamma la ascolta!” 19 20 “Questo disegno vuol dire che se c’è un bambino sulla sedia a rotelle non si deve ridere di lui…” “Sono molto cattivi quei bambini…” “Sono ragazzi, non sono bambini!” “Sono cattivi lo stesso!” “Non si deve ridere…ci sono anche le persone grandi sulla sedia a rotelle e anche i nonni!” “E se un bambino non può camminare noi possiamo spingere la sedia a rotelle!” “Possiamo fare giochi dove non si deve correre… perché lui non può correre!” 21 22 Che bello, è Natale! Sta per arrivare il Natale e nella nostra scuola, come ogni anno, vogliamo fare una bella festa…. “Siamo contenti di fare una festa!” “Io non vedo l’ora” “Così mangiamo i dolci e le caramelle!” “E cantiamo…” “….e viene Babbo Natale!” “E i genitori devono fare uno spettacolo!” Le vostre voci si sovrappongono…c’è proprio aria di festa! “Conosco una canzone molto carina che parla proprio di Babbo Natale…ve la faccio ascoltare, se volete!” “Si, cantiamo Babbo Natale…” “Io gli voglio bene!” “Anche io, perché è bravissimo!” “Perché porta i regali e le caramelle!” “Perché è divertente quando arriva a scuola!” “Avete ragione…e cantare insieme è sempre una cosa bellissima!” quindi se vi porterà le caramelle anche voi farete un regalo a Babbo Natale cantando per lui…sarete gentili e la canzone che dedicherete sarà un dono…” 23 Babbo Natale Era nascosto Il bel vestito rosso Finalmente questa sera Te lo metti addosso Ora sei proprio tu Manca solo il sacco E la slitta che stanotte Ti farà volar Babbo Natale Nel villaggio del Nord Tutta la gente Ti conosce però Ti crede un falegname E di te non sa Questa vera misteriosa identità Babbo Natale Solo gli angeli blu Girano il mondo Proprio come fai tu Le lettere dei bimbi Prendono con sé E stasera le daranno tutte a te! 24 25 26 “Conosco anche una bella canzone che parla degli alberi di Natale… mi piacerebbe insegnarvela!” “Si, maè, va bene!” “E ora ditemi…perché, secondo voi, si può cantare una li alberelli? “Perché noi facciamo l’albero di Natale a scuola…” “E anche a casa” “Perché sotto l’albero Babbo Natale mette i regali!” “Perché gli alberelli sono belli come dice la canzone…” Ottimo… ma è solo questo motivo? Proviamo a preparare degli alberelli… realizzeremo un bel cartellone che parla di pace! “perché, maè… fare gli alberelli vuol dire fare la pace?” “Proviamo ad ascoltare con attenzione le parole di questa canzone: poi ne parleremo insieme.” In cerchio ascoltiamo…e danziamo già, anche se siamo seduti…. La ascoltiamo di nuovo… ripetiamo le parole… ora proviamo a danzare, riproducendo con i nostri movimenti le parole che vengono cantate… facciamo proprio ciò che fanno questi alberelli! 27 La danza degli alberelli Siamo tanti ma tanti alberelli e vedete che siamo i più belli per ricevere questo Natale ed in coro cantiamo così Bacio qui, bacio là Ciao qui e ciao là! E’ la danza degli alberelli La ballata di felicità! Salto qui e salto là Ciao qui e ciao là! E’ la danza degli alberelli La ballata di felicità! Questi rami son come le braccia Le muoviamo per fare un abbraccio Le muoviamo per fare un saluto Ai bambini, alle mamme, ai papà! 28 “Come abbiamo visto, le canzoni contengono dei messaggi, cioè vogliono dirci delle cose, vogliono comunicarci emozioni, vogliono che noi capiamo meglio tutte le persone, gli animali, le piante… insomma, tutto ciò che c’è sulla terra! E noi dobbiamo voler bene agli alberi perché i loro rami sono come le braccia e le braccia possono abbracciare…” “Si, perché abbracciare vuol dire voler bene” “Allora bambini, mi sembra tutto ok!” Se noi scriviamo le parole della canzone sotto gli alberelli che abbiamo preparato realizziamo un altro cartellone che parla di pace e di amore!” “Si, perché i rami degli alberelli possono abbracciare il vento…!” “…e la pioggia e la neve…” “…e la grandine…” “Si, ma anche il sole!” “E fanno fare il nido agli uccellini…” “E quando fa caldo e noi ci mettiamo sotto ci danno ombra!” “Molto bene, bambini, come sempre avete detto molte cose giuste… Quindi noi faremo il nostro ringraziamento agli alberelli cantando…” 29 30 31 Abbiamo ricevuto un bellissimo invito! Il giorno della memoria è un’altra tappa di un importante percorso che non ha mai fine!” 32 Questa giornata è molto importante per noi che lungo il corso degli anni scolastici abbiamo sempre voluto dare un segnale forte in questa occasione esprimendo il nostro pensiero di adulti - MAI PIU’ LA GUERRA - mediandola attraverso il pensiero dei bambini - PER SEMPRE LA PACE Il ricordo della Shoà è un invito al rispetto, all’uguaglianza… ad un girotondo intorno al mondo sulla bandiera della pace! 33 34 35 Arriva il Carnevale! Anche la bella festa di Carnevale che aspettiamo con tanta gioia ci dà lo spunto per parlare di amicizia. “Bambini, un nuovo racconto!” Tutti in cerchio… durante il racconto scorrono le sequenze come fossero diapositive o scene di un cartone in TV. Le sequenze sono 5… l’attenzione dei bambini è totale! 36 IL VESTITO DELL’AMICIZIA In una scuola come la nostra, nella città di Bergamo, tutti i bambini parlano della festa di Carnevale, felici di potersi mascherare. “Io mi vesto da moschettiere!” “Io mi vesto da pirata!” “Io mi vesto da fatina!” “Io mi vesto da principessa!” Tutto solo, in un angolo, un bambino ascoltava e piangeva. I compagni si avvicinarono e gli chiesero:”Arlecchino, perché piangi?” “Piango perché la mia mamma e il mio papà non hanno i soldini per comprarmi un vestito per mascherarmi!” I bambini diventarono tristi e andarono subito dalla loro maestra per raccontarle tutto. Lei disse:”Ho un’idea! Domani ognuno di voi potrà portare un avanzo di stoffa del suo vestito…Sono sicura che la mamma di Arlecchino cucirà insieme tutti i pezzi e gli farà un abito bellissimo…” Il giorno seguente tutti portarono un pezzo di stoffa ma ogni pezzo era di un colore diverso! La mamma di Arlecchino ringraziò tutti e a casa, con tanta pazienza, cuci i pezzi di stoffa uno con l’altro. Ci mise tutta 37 la notte per cucire il vestito al suo Arlecchino, ma al mattino era pronto, in una festa di colori, il più bel costume che si fosse mai visto. Ed era anche il più prezioso, perché era nato dall’amore di una mamma e dall’affetto sincero di tutti i compagni di scuola. (Adattamento da 200 giorni, Michelutti-Perini, Signorelli, Milano) 38 I bambini fanno un lungo applauso… e naturalmente vogliono ascoltare di nuovo questa storia… “Ora che l’ho raccontata due volte, dovete dirmi cosa ne pensate! Chi vuole cominciare” Ed è una gara per parlare ed esprimere le opinioni! “Questa storia è bellissima!” “Meno male che i bambini sono stati bravi!” “E certo… se hanno visto che un compagno di scuola piangeva!” “Anche io se vedo qualcuno che piange gli chiedo cosa ha e poi vado a dirlo alla maestra!” “E anche i bambini di questa storia hanno detto tutto alla maestra!” “Meno male che la maestra ha detto come potevano fare!” “Sono stati bravissimi….anche se si sono sbagliati perché le stoffe erano tutte con i colori diversi!” “Però la mamma ha fatto un vestito tutto colorato…sembrano i colori della bandiera di pace!” “E infatti amicizia vuol dire anche fare la pace!” Vediamo se le stesse sequenza servono anche per la poesia dal titolo “Il vestito dell’amicizia”… si, è la stessa storia… e con un lavoro di gruppo vogliono mostrarla a tutti… e i genitori si fermano e imparano anche loro la poesia! 39 Arlecchino, poverino, non aveva un vestitino e ogni bimbo gli ha portato un pezzetto colorato e la mamma gli ha cucito un bellissimo vestito. E’di tanti bei colori come tanti sono i cuori che han donato la letizia con un gesto di amicizia 40 41 Brrr…è inverno! Avete notato quanto fa freddo? Arriviamo a scuola tutti imbacuccati, con il nasino gelato anche se abbiamo le nostre sciarpe di lana! E’ bello potersi scaldare, vero? C’e’ un racconto un pochino triste ma finisce proprio bene… lo volete ascoltare? Si? Bene… allora, tutti in cerchio! 42 IL DONO DELLA PECORELLA In uno sperduto paesino di montagna nevicava da molti giorni e faceva molto freddo. Una mamma e una bambina erano molto povere e non avevano possibilità di ripararsi dal freddo: i loro vestiti erano leggerissimi. Inoltre avevano tanta fame perché non mangiavano da tanti giorni. Un giorno passò di lì una buona pecorella che si fermò a parlare. “Perché piangete?” “Perché abbiamo tanto freddo e tanta fame!” La pecorella disse “Non dovete piangere! Voglio farvi un regalo: tagliate tutta la mia lana! Potrete fare maglioni e coperte… queste cose vi riscalderanno e non avrete più freddo! Prendete anche il mio latte… è molto buono e potrà ristorarvi!” La bimba e la mamma asciugarono le loro lacrime e felici ringraziarono la pecorella per i suoi generosi regali. (Adattamento da 200 giorni, Michelutti-Perini,Signorellio, Milano) 43 “Allora, bambini, cosa pensate di questa pecorella?” “E’ molto buona perché ha regalato tutte le cose che ha, cioè la lana e il latte!” “Io lo bevo il latte…” “Io lo bevevo con il biberon quando ero piccola!” “La pecorella ha fatto bene a regalare il latte, così la mamma e la bambina non avevano più fame e non piangevano più!” “I vestiti leggerissimi si mettono quando fa caldo, non quando fa freddo!” Ma loro non avevano soldi per comprare i maglioni e le calze…” “I maglioni si fanno con la lana e anche le sciarpe: mia mamma compra la lana e poi lavora e poi…esce il maglione…” “Allora la mamma della bambina deve lavorare per fare i maglioni e le coperte…” “E come deve fare?” “Con i ferri e anche con l’uncinetto!” “Ma è difficile?” “No….è facile!” “Allora la mamma può insegnare anche alla bambina… così finiscono prima!” 44 Vogliamo fare un cartellone molto bello… e ci vuole molto lavoro per realizzarlo… soprattutto per scrivere la storia, ritagliare, incollare, abbellire, arricchire con tanti particolari… e noi dobbiamo anche rispettare i turni, decidere come fare, scambiarci le idee… quanta fatica… ma piano piano collaboriamo seguendo comandi di lavoro sempre più articolati e difficili. Il risultato è gratificante e tutti ci fanno i complimenti!!! 45 46 Come dimenticare “il dono della pecorella?” E’ stata generosa con chi è povero e non possiede niente… ma forse anche noi possiamo fare tutto ciò che lei ha fatto… come? Proviamo a pensarci… Nelle nostre case abbiamo tanto cibo! Pensiamo a tutte le cose buone che le nostre mamme cucinano… Parliamone. Conversazione lunga ed interessante. Siamo sicuri che tutti i bambini del mondo possano mangiare? Ed ancora: tutti i bambini del mondo hanno i vestiti, scarpe, lettini e coperte? Proviamo a parlarne… abbiamo tante idee!!! Ci piace tanto pranzare insieme e anche merenda… spesso sfogliando i giornali ci viene voglia di ritagliare tutte le cose buone da mangiare… oggi possiamo incollare, in un bel cartellone, tutti i cibi che preferiamo e poi… chiacchierando ci viene in mente che non tutti i bambini del mondo possono mangiare tanto come noi, ma hanno pochissimo cibo… e qualcuno soffre veramente perché ha tanta fame e la mamma e il papà non possono dare loro nulla da mangiare… 47 Ci siamo dimenticati di parlare della grande importanza dell’acqua… per noi bere è una cosa normale… però ci sono nel mondo bambini, mamme, papà, nonni, nonne che non hanno acqua nelle loro povere case… Per prenderla devono fare tanta strada e trasportare pesanti secchi… spesso l’acqua che trovano non è neppure tanto pulita… Acqua un po’ sporca e mancanza di cibo fanno in modo che i bambini si ammalino… e purtroppo in molti posti del mondo i bambini non hanno neppure le medicine per curarsi… Vedo che siete diventati un po’ tristi… cosa possiamo fare noi? Siamo piccoli… ma possiamo fare uno dei nostri lavori tutti insieme e farlo vedere ai papà e alle mamme. Loro si che sapranno come aiutare i nostri piccoli amici lontani… 48 49 Cari bambini poveri….. “Io vorrei darvi tutte queste cose buone da mangiare…” “Io vorrei darvi una casa, un sole che vi scalda e un caminetto perché d’inverno fa freddo…” “Io vorrei uscire con la mia mamma e comprarvi tanti vestiti, quelli più pesanti per l’inverno…” “Si, giubbotti, sciarpe, maglioni…” “E le scarpe per quando piove e fa freddo perché molti di loro sono scalzi!” “E io allora li mando le calze, perché hanno i piedi freddi!” “Voglio mandarvi l’acqua pulita, così potete bere e lavarvi senza che vi vengano le malattie…” “E io voglio mandarvi le medicine così quando avete la febbre vi passa e potete andare di nuovo a giocare!” “Io voglio mandarvi un po’ di soldi così potete costruire una scuola e potete andare a giocare e a disegnare e, a fare i lavori con la carta e la colla e la pittura…” “E io voglio venire a trovarvi e a vedervi e a giocare con voi!” “Io scrivo una letterina a Babbo Natale così quando è Natale porta i giochi e le caramelle anche a loro!” 50 E’ Pasqua! In tutto il mondo la Pasqua porta con sé messaggi di pace e di speranza suggerendo l’aiuto ai poveri, la solidarietà, la fraternità e l’amore per gli altri. Al di là del discorso religioso, che chi scrive rispetta e coltiva, sono molti gli atti di eroismo quotidiano e straordinario che i nostri bambini vedranno e impareranno lungo il percorso della loro vita. Alle famiglie, ma anche alla scuola dell’Infanzia, spetta il compito di comunicare questo discorso… E fortunatamente ci sono mille occasioni per farlo… e infatti “Sentite un po’ bambini… quando ero più piccola dal mio uovo di Pasqua, con la carta tutta dorata… che storia!” 51 Da un uovo dorato È uscito un pulcino Col becco arancione E tutto giallino. Ha detto:”Vado, mi metto in viaggio e porto a tutti un gran messaggio!” E volteggiando Di qua e di là Attraversando paesi e città, ha scritto sui muri in cielo e per terra: “Evviva la pace, abbasso la guerra!” 52 53 Finalmente è arrivata la Primavera! Com’è bello giocare in giardino, guardare i fiori e inseguire farfalle… Conosco la storia di 3 farfalle che hanno avuto un problema e di 3 fiori un po’ monelli… Volete ascoltarla? 54 Il sole e le farfalle Fermo sopra una fogliolina, un bruco guardava intorno: chi cantava, chi saltava, chi volava. Tutti gli insetti erano in continuo movimento. Lui solo, poveretto, non aveva voce, non saltava e non volava. Con grande fatica riusciva a muoversi, ma così piano che quando passava da una foglia all’altra gli sembrava di aver fatto il giro del mondo. Un giorno, come tutti i bruchi, cominciò a filare una bava sottilissima per costruire la sua casetta. Lavorò con molto impegno e, in breve tempo, si trovò chiuso in un tiepido bozzolo di seta, isolato dal resto del mondo….e lì si addormentò! Al momento giusto, si svegliò ed uscì dal bozzolo. Ma non era più un bruco: aveva due ali bellissime e colorate. Si era trasformato in una farfalla! (L. da Vinci, Favole e leggende, Giunti Cardini) 55 La farfalla appena nata vide che cominciava a piovere… rientrò subito nella sua casetta e da lì, al riparo, osservò questa scena con attenzione… Tre farfalle, una rossa, una gialla e una bianca giocavano al sole, svolazzando da un fiore all’altro. Ad un tratto arrivò la pioggia e le bagnò tutte. Le tre farfalle volarono da un tulipano rosso e gli dissero:”Amico tulipano, socchiudi un pochino il tuo calice e lasciaci entrare al riparo dalla pioggia.” Ma il tulipano rispose: “Farò entrare solo la farfalla rossa, perché è del mio colore… le altre no!” “Se non accogli anche le mie sorelle” disse la farfalla rossa “non entrerò neanche io… preferisco bagnarmi con loro!” Pioveva sempre più forte e le farfalle erano un po’ impaurite. Videro un tulipano giallo e volarono da lui: “Buon tulipano, accoglici nel tuo cuore e chiudi i tuoi petali…Piove così forte!” “La farfalla gialla può entrare, perché è del mio colore…ma non posso accogliere le altre perché hanno un colore diverso dal mio” disse il tulipano giallo. E le farfalle tristi andarono via perché non volevano separarsi. Ormai la pioggia era aumentata e le farfalle avevano le ali pesanti per quanto 56 erano bagnate e non riuscivano più a volare. Con tutte le loro forze raggiunsero un tulipano bianco :”Tulipano, buon tulipano, apri i tuoi petali e salvaci da quest’acqua!” “La farfalla bianca può entrare perché mi somiglia: ma le altre che non son del mio colore non aprirò!” “No, no! Se non lasci entrare le mie sorelle nemmeno io verrò!” disse la farfalla bianca. Le tre farfalle piangevano mentre volavano via. Ma il sole da dietro le nuvole aveva sentito e visto tutto: cominciò a splendere forte, spazzò via la pioggia, riscaldò il giardino e in un momento asciugò le ali delle farfalle. Questo perché il sole è grande e buono e non dà a nessuna importanza ai colori! (Adattamento da P. Pascolato, rid. da Il nuovo belvedere, ed. Giunti) 57 Cosa pensate di questo racconto? “Quei tulipani sono stati molto cattivi!” “Poverine, le farfalle!” “Però è finita bene…è una storia molto dolce!” “Quella farfalla piccola, appena nata, si deve essere molto spaventata!” “Il sole ha ragione: anche se le farfalle sono di colore diverso i tulipani dovevano farle entrare…..” “…perché stava piovendo…” “Si, perché le farfalle sono tutte belle…” “E poi cosa fa se hanno colori diversi? Anche i bambini e le persone grandi hanno la pelle di colore diverso… ma se comincia a piovere non è che noi facciamo entrare a scuola solo i bambini che fanno il nostro colore!!!” “E’ vero… se siamo in giardino e si mette a piovere, noi entriamo tutti a scuola per ripararci…! “E non lasciamo nessuno a bagnarsi fuori dalla porta!” …E chi vi ascolta non ha più bisogno di aggiungere niente!!! “Maè, raccontala ancora!” 58 Mi sembra di capire che questa è la storia che avete amato di più… siete proprio come il sole… e ogni giorno giocate insieme, come le farfalle di diversi colori ma tutte uguali nel loro volo, nella loro tristezza e nelle loro gioie! E’ molto bello starvi a guardare… 59 E così siamo arrivati alla fine della nostra avventura… Abbiamo fatto un pezzetto di strada insieme… Qualcuno dice che i nostri lavori sono tutti “fashion”!!! Abbiamo sognato con bellissime storie da ascoltare e da vivere e abbiamo ammirato i colori dell’arcobaleno con gli occhi e con il cuore… E il nostro augurio mentre vi lasciamo è proprio questo… vi l’arcobaleno! 60 auguriamo