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la stanza del mondo racconti da terre lontane
In collaborazione con: Sportello Donna STELLA POLARE Comune di Occhiobello Assessorato all'Immigrazione LA STANZA DEL MONDO E RACCONTI DA TERRE LONTANE Anno Scolastico 2007/08 1 INDICE Premessa Pag. 3 Sportello donna “Stella Polare” Pag. 4 Associazione di Tutti i Colori Pag. 5 La stanza del mondo Pag. 6 Punto di ascolto – incontro con i genitori degli alunni (all. 1) Pag. 7 Racconti da terre lontane (all.2) Pag. 8 Laboratori – creativi sull’educazione interculturale (all.3) Pag. 11 2 PREMESSA: Nel Comune di Occhiobello dal 2000 al 2005 i residenti stranieri non comunitari sono passati da 122 a 406, con un’incidenza sul totale della popolazione residente che è cresciuta dall’ 1,24 al 3,79%. A settembre del 2006 la popolazione straniera regolare ammonta a 459 persone, il 4,23% della popolazione occhiobellese, confermando una crescita sempre continua. In prevalenza si registrano presenze di nuclei provenienti da Albania, Cina e Marocco. Questi dati confermano una costante crescita della presenza di immigrati sul nostro territorio e di persone provenienti da altri Paesi, con cultura, lingua, usi e costumi diversi e che hanno anche una diversa concezione e percezione dell’istruzione e della scuola. In altre culture, infatti, l’istruzione e, in particolare la scuola, non sono percepite come un momento fondamentale nella formazione completa della persona umana, perché sono altri i momenti e gli ambiti (ad esempio, la famiglia o la comunità di appartenenza) in cui la persona umana cresce ed apprende informazioni che le sono utili nella vita sociale e familiare adulta. Al fine di un buon apprendimento da parte dei ragazzi e di una fattiva collaborazione di tutte le famiglie della nostra comunità, è quindi importante che la scuola non venga percepita come un percorso obbligatorio ed obbligato, al quale il bambino non può essere sottratto, ma come un ambito nel quale crescere come persone, apprendendo non solo i propri diritti ed i propri doveri di cittadini, ma anche a conoscere gli altri e ad entrare in contatto con essi e a valorizzare se stessi e i propri talenti ed i propri doni, per capire quale sarà il proprio posto in seno alla società ed alla famiglia. E’ con queste finalità che nasce il progetto : “La Stanza del Mondo”. 3 ENTI PROMOTORI: SPORTELLO DONNA “STELLA POLARE” Lo Sportello Donna Stella Polare è un progetto finanziato dalla Regione Veneto, con il partenariato di CNA Impresa Donna e del Consorzio per lo Sviluppo del Polesine. E’ uno sportello intercomunale che coinvolge i Comuni di Occhiobello, Fiesso Umbertiano e Stienta. Il servizio è nato il primo giugno 2006 per orientare le utenti alla conoscenza dei servizi sul territorio, relativamente al lavoro e alla formazione professionale, alla salute, all’assistenza, alle problematiche familiari. Esso opera con chiara specificità di genere, in quanto, partendo dall’analisi delle esigenze delle utenti, è particolarmente attento ai progetti volti alla soluzione delle problematiche femminili, che, nella maggioranza dei casi, si configurano con la conciliazione tra lavoro e gestione della vita familiare. Lo Sportello Donna si integra con ogni altro servizio presente sul territorio e con ogni altra azione intrapresa a livello locale, senza sovrapporsi ad altri uffici o strutture, ma collaborando con essi per il raggiungimento di obiettivi comuni. Lo sportello ha già gettato le basi sulle quali instaurare una fattiva collaborazione ed un continuo scambio di informazioni con le istituzioni locali e gli attori sociali dei tre Comuni. L’operatrice sta, infatti, lavorando alla costruzione della micro rete nei tre Comuni aderenti al progetto, prendendo contatti, in particolare, con le associazioni di categoria, il comando dei carabinieri, la parrocchia, la scuola, i sindacati, le associazioni di volontariato. IL RAPPORTO TRA “STELLA POLARE” E LA SCUOLA “M. L. KING” Nell’ambito della costruzione di questa rete è nato il rapporto tra “Stella polare” e la scuola primaria “ M. L. King” di S. Maria Maddalena, che si è concretizzato nell’incontro tra l’operatrice e le insegnanti Giancarla Dondi, responsabile per la qualità presso il plesso di via King, e l’insegnante Paola Pivetta, responsabile dell’intercultura. Lo Sportello Donna annovera, infatti, tra le proprie utenti anche signore straniere, che si avvicinano al servizio per informazioni relative al lavoro, alla formazione professionale e per problematiche familiari. L’obiettivo di questa collaborazione si configura con l’opportunità di creare un ponte tra scuola e famiglie immigrate, per comunicare attraverso le mamme (che sono le figure familiari più a contatto con le istituzioni locali, ed in particolare con la scuola) il messaggio dell’importanza della scuola come un momento fondamentale nella formazione completa della persona umana. Nella cultura dei Paese da cui provengono gli alunni stranieri, la scuola e l’istruzione hanno una valenza diversa rispetto alla nostra cultura, alla nostra storia e tradizione. Nelle società di questi Paesi, infatti, sono altri i momenti e gli ambiti (ad esempio, la famiglia o la comunità di appartenenza) in cui la persona umana cresce ed apprende informazioni che le sono utili nella vita sociale e familiare adulta. Al fine di un buon apprendimento da parte dei ragazzi e di una fattiva collaborazione di tutte le famiglie della nostra comunità, è importante che la scuola non venga percepita come un percorso obbligatorio ed obbligato, al quale il bambino non può essere sottratto, ma come un ambito nel quale crescere come persone, apprendendo i propri diritti ed i propri doveri di cittadini, a conoscere gli altri e ad entrare in contatto con essi, a valorizzare se stessi e i propri talenti ed i propri doni, per capire quale sarà il proprio posto in seno alla società, alla comunità ed alla famiglia. 4 DITUTTICOLORI L’ associazione di promozione sociale DI TUTTI I COLORI è un’organizzazione multietnica formata nel 2003 da cittadini di varie nazionalità. Si impegna per: • agevolare l’incontro tra persone e gruppi con percorsi culturali diversi, promuovendone le specificità; • sostenere l’inserimento dei migranti nel territorio promuovendo il benessere e prevenendo, per quanto possibile, situazioni di emarginazione, isolamento, devianza e conflitto. • contribuire alla crescita della cultura della solidarietà, dell'accoglienza e dell'integrazione; • realizzare azioni di Educazione allo Sviluppo, in modo particolare tra i giovani, per educare all'Intercultura, alla Pace, allo Sviluppo Sostenibile. ASSOCIAZIONE DI TUTTI I COLORI Sede legale: Via Eridania n.311 - 45030 Santa Maria Maddalena (RO) Sede operativa: Via Bacanazza n. 13 - 45030 Santa Maria Maddalena (RO) C.F: 91007370298 www.ditutticolori.org – [email protected] tel: +39 340 0589269 5 LA STANZA DEL MONDO Il progetto proposto per questo anno scolastico, “La stanza del mondo”, prevede la predisposizione di un’aula da parte della scuola, da addobbare, colorare, arredare, secondo le necessità e la peculiarità delle proposte: uno spazio ludico, creativo e ricreativo, dove far vivere ai bambini, agli insegnanti, ai genitori un momento d’incontro e confronto interculturale. Un luogo dove favorire la conoscenza reciproca e la partecipazione degli alunni (immigrati e non) alla vita della scuola. LE PROPOSTE DELLA STANZA DEL MONDO: PUNTO DI ASCOLTO – INCONTRO CON I GENITORI DEGLI ALUNNI (a cura dello Sportello Donna “Stella polare”). Allegato 1 RACCONTI DI TERRE LONTANE: PERCORSO MULTIDISCIPLINARE CHE VEDA IL COINVOLGIMENTO DELLE CLASSI DEL PLESSO , DEI GENITORI DEGLI ALUNNI IMMIGRATI E DEI MEDIATORI CULTURALI (a cura dell’associazione “Di tutti i colori”). Allegato 2 LABORATORI CREATIVI DI EDUCAZIONE INTERCULTURALE A CUI LE CLASSI POSSONO PARTECIPARE SINGOLARMENTE (a cura dell’associazione “Di tutti i colori”). Allegato 3 6 Allegato 1 PUNTO DI ASCOLTO – INCONTRO CON I GENITORI DEGLI ALUNNI Sportello donna “Stella Polare” La stanza dal mondo, un ambiente accogliente e colorato, può diventare un angolo informale e familiare in cui prendere insieme un caffè e parlare di problematiche inerenti la scuola, i figli, la famiglia, di tematiche che coinvolgono direttamente le donne e la loro vita familiare e sociale ed il loro essere mamme in un Paese lontano dalla loro terra natale e dal loro mondo affettivo e culturale. “La stanza del mondo” non accoglierà solo bambini e genitori stranieri, ma è un punto d’ascolto per tutti, poiché l’obiettivo finale si propone l’integrazione e l’inserimento dei migranti nel territorio, passaggio che non è inteso nel senso passivo di adattamento ad una realtà socio-culturale che fagocita ed ingloba nelle proprie “spire”, non lasciando spazio alla propria realtà culturale e al vissuto di appartenenza. La finalità prefissata dal progetto si configura, invece, nella conoscenza reciproca, nella condivisione di esperienze, idee, percorsi comuni volti al superamento dei piccoli e grandi problemi della vita di ogni giorno. Orari di presenza dell’operatrice dello Sportello Donna nella stanza del mondo: sabato mattina dalle ore 8,30 alle ore 9,30. La referente svolgerà la propria attività di consulenza all’interno dell’orario di ricevimento che lo sportello già effettua per il Comune di Occhiobello. Non è previsto, quindi, alcun costo aggiuntivo per la scuola. TEMPI DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO L’attività di accoglienza ed ascolto si svolgerà durante tutto l’anno scolastico 2007 – 2008, ma siamo consci che il raggiungimento degli obiettivi prefissati richiede tempi molto più lunghi: occorre, infatti, parallelamente all’attività di ascolto prevista negli orari dello sportello, un’attività di fattiva collaborazione informale con l’associazione “Di tutti i colori”, che preveda la presenza dell’operatore ad eventi organizzati dall’associazione stessa, in modo da creare una rete informale di contatti, di passaggio delle informazioni e di condivisione di momenti comuni, che porti alla conoscenza del servizio, alla fiducia e alla collaborazione con esso. 7 Allegato 2 RACCONTI DA TERRE LONTANE Associazione “Di Tutti i Colori” UN LUNGO VIAGGIO Un lungo viaggio voglio fare, i bimbi del mondo andro' a trovare. Ad uno ad uno li voglio vedere, per sapere come stanno, che fanno, se vanno a scuola o non ci vanno, se una mamma ce l'hanno, se hanno un papà che va a lavorare e almeno una sorellina per giocare. Voglio sapere chi rimbocca Le coperte dei loro lettini, chi li sgrida se i ditini si mettono in bocca, se c'è chi pettina loro i capelli con il pettine bagnato e se è stato rattoppato lo strappo nei calzoncini belli. Voglio essere sicuro Che nessuno abbia paura quand’è scuro, che abbiano tutti vicino al cuscino un bel sogno da sognare, e una nonna che li tiene per mano e l’uomo nero fa stare lontano. E dirò loro : buongiorno, bambini Bianchi, gialli, morettini, bimbi di Roma e di Santa Fè, colore di latte o caffè, bimbi ridenti di Mosca e Pechino, o poveri fiori falciati nel Paese del Fresco Mattino bimbi dal ciuffo nero o biondo buongiorno a tutti i bambini del mondo. - Gianni Rodari - L’educazione interculturale deve essere rivolta a tutti, perché tutti i bambini, indipendentemente dall’origine, saranno sempre più coinvolti dalle trasformazioni in atto e dovranno essere preparati ad affrontarle contribuendo, in modo democratico, alla creazione di una convivenza basata sull’uguaglianza di genere, sulla tolleranza, sulla solidarietà, sul pluralismo, sul rispetto per le minoranze etniche. Non a caso abbiamo iniziato con una piccola storia di Gianni Rodari. Perché è con le storie che vorremmo lavorare a questo progetto. 8 Il progetto “racconti da terre lontane” si propone di costruire un “ponte” tra infanzie e culture attraverso le parole del racconto, coinvolgendo la scuola e i genitori immigrati nella raccolta, scambio e diffusione di fiabe e storie del mondo. Il progetto vuole favorire lo scambio tra bambini e adulti, immigrati e autoctoni, tra memorie e narrazioni che vengono da lontano e si mescolano “qui e ora”, vuole inoltre prevenire la perdita dei racconti nell’immigrazione, dando la possibilità, ai grandi, di narrare e ai piccoli di ascoltare, immaginare, evocare. L’esperienza del racconto di fiabe, favole, filastrocche, ninne nanne… accomuna genitori italiani e stranieri e ha a che fare con gli aspetti salienti del rapporto tra le generazioni, legati alla memoria e all’appartenenza, con la trasmissione educativa dagli adulti ai più piccoli e con la costruzione dell’identità. La narrazione contribuisce infatti a passare e a mantenere i riferimenti culturali, a ritrovare e vivificare le “radici” che definiscono la storia familiare e collettiva, a rinsaldare i legami tra le generazioni . Attraverso il racconto passano inoltre informazioni sul mondo e sugli eventi cruciali della vita e può avvenire lo scambio fra immaginari diversi, rintracciando in ogni storia le differenze, ma soprattutto le innumerevoli analogie e corrispondenze. Le storie infatti hanno attraversato il mondo e i confini, colorandosi qua e là di scenari diversi, ma hanno mantenuto spesso una sorprendente uniformità nei personaggi, negli eventi cruciali, nel ritmo narrativo, nelle situazioni che si presentano simili anche se collocate in paesi fra loro lontani. Ridare ai genitori immigrati la possibilità di rievocare e scambiare storie e racconti significa aiutarli a ritrovare il gusto e il significato del narrare ai loro bambini, significa arricchire l’immaginario di tutti i bambini di nuovi personaggi, fantasie, informazioni sul mondo. Il tema della narrazione può favorire inoltre le possibilità di scambio e di incontro tra adulti che hanno storie e provenienze diverse: tra le madri autoctone e le madri immigrate, tra gli insegnanti, gli educatori, i mediatori culturali, ecc. OBIETTIVI • • • • • • • promuovere e favorire l’interscambio fra le diverse culture presenti nella realtà scolastica e dar vita, così, ad un processo educativo capace di trasmettere negli alunni valori e concetti fondamentali di accettazione, accoglienza dell’altro, rispetto per la diversità e la differenza. Costruire un ponte tra infanzia e culture, attraverso le parole delle fiabe,coinvolgendo i genitori stranieri e non. Favorire lo scambio e l’incontro tra adulti che hanno storie e provenienze diverse. Educare all’ascolto di narrazioni inserite in un patrimonio culturale diverso . Promuovere uno spirito di collaborazione, che partendo dalla diversità e originalità di ciascuno costruisca uno scambio e un’ esperienza di cooperazione. Favorire un percorso didattico interdisciplinare per tutte le classi (e per tutti i bambini immigrati). Favorire attività e proposte capaci di dar luogo ad una “festa” finale con alunni e genitori. 9 FASI DEL PROGETTO Il progetto “racconti da terre lontane” prevede un ‘articolazione in tre diverse fasi. I fase: Coinvolgimento di genitori immigrati e autoctoni e raccolta si storie, idee, disponibilità, abilità (dicembre 2007) Coinvolgimento dei genitori immigrati e autoctoni mediante la collaborazione degli insegnanti interessati e coinvolti nel progetto e mediante la collaborazione dei mediatori dell’associazione Di Tutti i Colori. Promozione di alcuni incontri in cui favorire la conoscenza reciproca, lo scambio, il confronto, la raccolta di idee. Raccolta delle storie e delle narrazioni dei genitori, raccolta delle competenze possedute in ambito espressivo – manuale (musica, danza, coreografie, ecc.) II fase: Coinvolgimento delle classi, rielaborazione dei materiali raccolti (gennaio – aprile 2008) La seconda fase prevede l’analisi dei materiali raccolti, la loro organizzazione e presentazione alle classi. Il lavoro sarà condotto dai mediatori culturali in collaborazione con i genitori coinvolti nel progetto. Ogni classe coinvolta nel progetto lavorerà su una fiaba/leggenda di un paese (es. Marocco, Colombia, Ghana, ecc.) mediante narrazioni, attività ludiche – espressive, approfondimenti sul paese da cui viene la storia (cultura, storia, ecc.). La conoscenza dei vari contesti geografici attraverso la drammatizzazione di storie, la realizzazione di costumi tipici, l’esplorazione di immagini, la cucina di piatti caratteristici di determinati paesi del mondo e altro ancora, saranno vissuti all'interno di un contesto di confronto nel quale gli operatori solleciteranno ciascun bambino a ripercorrere il proprio vissuto, sia personale che famigliare, offrendo indicazioni tecniche, e ma anche i loro racconti di vita e di migrazione. Dopo questa fase introduttiva e di conoscenza le classi cominceranno a lavorare sulla realizzazione di una attività espressiva da condividere in seguito con le altre classi. III fase: Festa conclusiva, narrazione e animazione delle fiabe. (maggio – giugno 2008) Nella terza fase del progetto ci si propone di illustrare, diffondere, “animare” materiali raccolti all’interno di una festa conclusiva che vedrà la partecipazione e il coinvolgimento delle classi coinvolte e dei genitori. Una “festa dei popoli e delle culture”, dove condividere in maniera giocosa il percorso svolto durante l’anno. Una festa con costumi, cibi, musiche e danze dal mondo. 10