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IL VIOLINO
IL VIOLINO Presentazione del corso di violino dell’indirizzo musicale della Scuola Media “P. Egidi” di Viterbo Lo strumento Il violino appartiene alla famiglia degli strumenti ad arco insieme alla viola, al violoncello e al contrabbasso. Tra tutti è il più piccolo e di conseguenza quello che può produrre suoni più acuti. L’estensione dello strumento raggiunge le quattro ottave. Ha quattro corde intonate ad intervalli di quinta, che producono, a partire dalla più acuta le seguenti note: mi , la , re sol. Le corde possono essere pizzicate e sfregate con l’arco. A quest’ultimo è dedicata una tecnica fondamentale che richiede uno studio molto dettagliato. UN PO’ DI STORIA • Il violino nasce nella prima parte del XVI secolo dalla fusione di strumenti diversi (vielle e ribeche). Si attribuisce la costruzione del primo strumento simile al violino moderno al liutaio cremonese Andrea Amati (1550 ca). Da allora la sua conformazione è rimasta più o meno la stessa. A cambiare di aspetto è stato invece l’arco a cui è affidato il difficile compito della produzione del suono. COME E’ FATTO Il violino si compone di tanti elementi realizzati con i legni di abete, acero, ebano, bosso e palissandro. Il suono fuoriesce dalle due fessure a forma di lettera “f” poste sopra la cassa armonica. Al di la delle corde lo strumento non contiene parti metalliche. CAMPI DI APPLICAZIONE Il violino trova impiego principalmente in orchestra (barocca, classica o sinfonica) ma, per le sue caratteristiche di ecletticità si presta ad essere suonato anche in formazioni più piccole (duo, trio, quartetto) o come strumento solista. REPERTORIO • • Il violino ha un repertorio vastissimo che va dalla musica rinascimentale – barocca a quella contemporanea, passando attraverso capolavori di stile classico e romantico come i celeberrimi concerti di Mozart, Beethoven, Tciaikowskij e Brahms. Tra le più note composizioni violinistiche ci sono i virtuosistici Capricci di Niccolò Paganini, compositore ed interprete genovese del Romanticismo italiano. ALTRI GENERI MUSICALI • • Il violino trova applicazione in molti ambiti musicali diversi da quello classico – sinfonico: il folk, il jazz, il blues, il rock , il country, la musica irlandese, la musica da film e la musica leggera in generale. Tali generi possono essere affrontati con il violino tradizionale, semplicemente amplificato con l’utilizzo di pick – up o microfoni, o con il violino elettrico appositamente realizzato con un sistema di amplificazione elettronica. A scuola una materia in più • • • • • Il corso di violino dell’indirizzo musicale costituisce una disciplina come tutte le altre, la cui valutazione contribuirà alla media scolastica dell’alunno. Al termine della terza media l’alunno, nell’affrontare il colloquio d’esame, dovrà pertanto suonare e dimostrare il percorso strumentale fatto nei tre anni precedenti. Il corso comporta la frequenza di due lezioni a settimana: una individuale e una di gruppo. Oltre allo studio dello strumento (tecnica, studi e brani di repertorio) è previsto lo studio della teoria musicale e del solfeggio (lettura delle note, canto e dettato musicale). In gruppo si svolgono invece lezioni di musica d’insieme volte a sviluppare le capacità di ascolto, ritmiche e di intonazione, oltre che a trasmettere la ferrea disciplina orchestrale. Criteri di valutazione • • • • In sintonia con quelle che sono le linee guida dell’Istituto, l’insegnante di violino nel valutare gli alunni tiene in considerazione i modi, i ritmi di apprendimento ed eventuali fattori che ne possano influenzare il regolare decorso. Le verifiche saranno sistematicamente fatte ad ogni lezione sulla base delle prove pratiche strumentali e teoriche, oltre che sui comportamenti adottati in classe durante la lezione individuale e di gruppo, nonché durante le manifestazioni pubbliche previste (saggi, concorsi, concerti o gemellaggi). I voti sono espressi in decimi e saranno il risultato della media tra le valutazioni suddette: prove pratiche, prove teoriche e comportamento di lavoro. Gli obiettivi prefissati all’inizio dell’anno in maniera generica per tutta la classe di violino, saranno all’occorrenza modificati in corso d’opera e adeguati alle capacità individuali dei singoli alunni. Quale strumento acquistare? • • L’acquisto dello strumento per intraprendere lo studio del violino è cosa molto soggettiva. Partendo dal presupposto che uno strumento artigianale è sicuramente migliore di uno di fabbrica, si suggerisce tuttavia di cominciare con un modello da studio che comporta un costo abbordabile tra i 120/130 euro e i 200/250. La docente di violino, sulla base dell’esperienza fatta nei diversi anni di insegnamento, suggerisce le marche Bruck e Stentor, che hanno un buon rapporto qualità – prezzo. ACCESSORI • Dato che nel costo dello strumento sono normalmente inclusi archetto, custodia e pece (colofonio da applicare ai crini dell’arco affinché faccia attrito sulle corde), rimane da acquistare separatamente la spalliera (possibilmente marca Fom), il leggio e magari una muta di corde di ricambio (ottime le “Tonica”). Materiale di studio • I metodi di studio necessari per il corso di violino in parte saranno forniti dal docente e in parte dovranno essere acquistati dalle famiglie (alcuni di pubblico dominio si trovano in rete e possono essere scaricati, stampati e rilegati). Quelli già in uso, fondamentali fin dai primi mesi di studio sono: - Schininà “Scale e arpeggi per violino” vol.1 - O. Sevcik op.2 p. 1 La tecnica dell’arco - N. Laoureux “Grande metodo per violino” vol. 1 - Pozzoli “Solfeggi parlati e cantati” primo corso Rapporti con le famiglie • • Durante le 18 ore di insegnamento settimanali la docente di violino si relaziona con un numero di alunni che normalmente non supera le 18/20 unità; ciò le consente di instaurare dei rapporti individuali piuttosto profondi basati sulla fiducia reciproca, elemento necessario affinché l’amore per la musica venga trasmesso e i risultati raggiunti non siano fine a se stessi. Lo stesso tipo di rapporto è opportuno che si crei anche con i genitori dell’alunno che hanno un ruolo fondamentale nella crescita musicale del proprio figlio. Dovranno sostenerlo ed incoraggiarlo nelle difficoltà dello studio quotidiano; seguirlo nelle sue esibizioni pubbliche (saggi, concerti, concorsi e gemellaggi); spronarlo a fare sempre di più e soprattutto aiutarlo nell’ organizzazione del lavoro a casa che si deve conciliare con i compiti scolastici e le varie attività sportive e ludiche che riempiono le giornate del ragazzo. Conclusione • • • A questo punto non resta che augurare ai nostri ragazzi un’esistenza piena di musica, meravigliosa compagna di vita, rifugio sicuro nei momenti difficili, scudo protettivo nei confronti delle cattive tentazioni e bussola di precisione per una strada luminosa verso il successo musicale e umano. A voi genitori si augura di ascoltare i vostri figli suonare tra le pareti di casa, nella scuola, nelle sale da concerto e nei teatri, e piangere di commozione o ridere di gioia nel capire quanto la musica li renda felici. A noi insegnanti ci auguriamo di fare sempre meglio il nostro lavoro e compiere l’ardua e bellissima missione di insegnare ai nostri alunni il rispetto per se stessi, per gli altri, per l’ambiente e per il patrimonio artistico e musicale del nostro paese.