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TC scheletro

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TC scheletro
Tomografia Computerizzata dello Scheletro
Vignoli Massimo, Dr. Med. Vet., PhD, SRV, Dipl. ECVDI. Clinica Veterinaria
Modena Sud, Spilamberto (MO). Tel: 335-1310116 email: [email protected].
La Tomografia Computerizzata (TC) trova diverse applicazioni nello studio dello
scheletro, assiale ed appendicolare. Dal punto di vista tecnico è necessario
anestetizzare il paziente per il contenimento sul tavolo TC, vengono poi riprese le
immagini con algoritmi di ricostruzione sia da tessuti molli che da osso, con spessori
di fetta di 0.6-1.25 mm. La TC nello scheletro assiale è indicata per lo per lo studio di
splancnocranio, neurocranio, colonna vertebrale e pelvi, in corso di neoplasia,
infezioni, traumi cranici e della colonna vertebrale, patologie dell’orecchio, ernie
discali e malattie del sistema nervoso centrale (Saunders J.H. et al., Vet Radiol
Ultrasound, 2002; Vignoli M. et al., Vet Radiol Ultrasound. 2002; Russo M. et al., Vet
Radiol Ultrasound., 2002; Saunders J.H. et al., Vet Radiol Ultrasound, 2003; Vignoli
M. et al., Vet Radiol Ultrasound, 2004; Seiler G. et al., Vet Radiol Ultrasound, 2007).
In uno studio recente è stato riportato che la TC ha la stessa sensibilità della
Risonanza Magnetica (RM) per quanto riguarda le lesioni intracraniche occupanti
spazio, mentre per quanto riguarda le patologie infiammatorie ha una sensibilità
inferiore alla RM (Gielen I. et al., J Am Vet Med Assoc., 2013).
La TC trova poi numerose indicazioni nello studio delle ossa lunghe e in particolare
delle articolazioni. Se confrontata con la radiologia, la sensibilità della TC
nell’evidenziare specifiche lesioni osteoarticolari è decisamente superiore. Ad
esempio, nel complesso della displasia del gomito, la radiologia ha una sensibilità del
9% nella rilevazione della frammentazione del processo coronoideo mediale ulnare
(FCP) e del 23% per patologia dell’aspetto mediale del condilo omerale (MAHC)
(Snaps F.R. et al.,, Am J Vet Res., 1997) e 77.2-96.7% per la valutazione della
malattia del processo cornoideo mediale ulnare (MCD) (Rau F. et al., Tierarztl Prax.,
2011).
Per la TC è stata riportata una sensibilità tra 88.2-100 % per FCP (Carpenter LG et
al., JAVMA 1993; Rau F. et al., Tierarztl Prax., 2011).
In uno studio che confronta la TC con l’artroscopia per la diagnosi di displasia del
gomito nel cane, gli autori hanno investigato 101 gomiti con TC ed artroscopia. Il
rilevamento di FCP in TC era associato al rilevamento di FCP, erosione della
cartilagine del processo coronoideo mediale (MCP) e del condilo omerale in
artroscopia. L’incisura radiale dell’ulna, irregolare in TC, era associata con erosione
della cartilagine del MCP. Moderata correlazione è stata vista tra il grado degli
osteofiti in TC e quelli dell’erosione cartilaginea nel compartimento mediale
dell’articolazione.
Lo studio conclude che TC e artroscopia possono provvedere a informazioni
contrastanti. La TC può provvedere a informazioni sull’investigazione sulla displasia
del gomito nel cane, ma l’assenza di segni di patologia in TC (o anomalie
artroscopiche) non consentono di escludere lesioni del gomito (Moores A.P. et al., Vet
Surg, 2008).
Un altro studio, sul cane da Pastore Belga, (Lappalainen A.K. et al., Vet Radiol
Ultrasound. 2009) compara la TC e la radiologia su 18 cani con gomiti “borderline” o
displasia di grado 1. La diagnosi di FCP è stata fatta in 5 articolazioni, mentre le altre
articolazioni sono state considerate normali sulla base delle immagini TC. In questi
cani, con la radiologia si è misurato l’altezza dell’area radiopaca sul processo
anconeo ed era 0-2.7 mm nei gomiti displasici e 0-3.0 mm nelle altre articolazioni,
con una sensibilità del 40% e una specificità del 29%. Questo a dimostrare che la
ricerca della displasia di gomito basata su segni radiografici secondari di osteoartrite
non è sempre affidabile.
Nel carpo di cane, la TC e la biopsia TC-guidata è risultata molto utile nella diagnosi
e nell’interpretazione fisiopatologica della mancata unione dell’osso radiale del carpo
(Gnudi G. et al, VCOT, 2003).
Per lo studio delle articolazioni coxo-femorali, e in particolare per lo studio della
sublussazione articolare, sono stati pubblicati alcuni lavori (Farese JP et al., Vet Surg.,
1999; Kishimoto M. et al., J Vet Med Sci., 2009), tuttavia queste tecniche sono poco
utilizzate dai clinici nella pratica quotidiana.
L’utilizzo della TC e della biospia TC-guidata è stata descritta in un caso di displasia
emimelica in un cucciolo di Boxer (Vignoli M. et al., Vet. Radiol Ultrasound, 2002).
La TC è inoltre utilizzata per lo studio della osteocondrosi/osteocondrite dissecante
(OCD) e per lesioni legamentose (crociati e collaterali), tendini e fratture d’avulsione
in soggetti giovani (Gielen I. et al, Vet Comp Orthop Traumatol. 2007; De Rycke L.
et al., Res Vet Sci., 2015).
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