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macchina anti-tumore che salva le cellule se
macchina anti-tumore che salva le cellule s.e Comprato con i fondi Cariparo e già in funzione. Zaffa: «Un gioiello. Ora avanti con l'ospedale» Padova, nuova arma contro il tumore la attacca senza ferire le cellule sane Macchinario da due milioni allo Iov: «Pennellate di radiazioni» PADOVA - L'immagine usata dai medici è quella delle «pennellate» di radiazioni contro i tumori. E per quanto eufemistica possa sembrare è proprio questo che rende così speciale l'acceleratore lineare «Varian Unique», la macchina da due milioni di euro inaugurata ieri all'Istituto Oncologico Veneto di Padova. Il sistema, tecnicamente «Intensity Modulated Radiation Therapy», consente infatti una precisione mai avuta prima nella radioterapia conto i tumori. Che nel concreto significa: colpire solo i tessuti malati lasciando intatti quelli sani e risparmiando in molti casi danni collaterali o interventi chirurgici anche particolarmente invasivi. II risultato più evidente è che la macchina permetterà anche di raddoppiare i trattamenti giornalieri di questo tipo (da 3o a 60 ogni giorno), consentendo cure più mirate quindi più efficaci e meno stressanti per i pazienti. «Siamo di fronte ad un gioiello - ha spiegato il presidente della Regione Veneto Luca Zaffa - che colpisce solo le cellule malate. Passatemi l'accostamento, ma è un pò la filosofia del nostro nuovo Piano Sociosanitario: eliminare ciò che non è utile e potenziare tutto quello che è alta specializzazione e quindi migliori cure e assistenza al malato». Da più parti sono poi arrivati i ringraziamenti al presidente della Fondazione Cariparo, Antonio Finotti, presente alla cerimonia, e finanziatore dell'acquisto del macchinario (i 40o mila euro necessari alle opere murarie perla costruzione del «bunker» dove trova spazio l'acceleratore lineare sono stati invece finanziati con gli utili degli esercizi precedenti dello Iov). Un passo in avanti che conferma l'eccellenza dell'Istituto Oncologico Veneto che, non va dimenticato, fu il primo in Europa nel 197o ad acquistare un acceleratore lineare necessario alla radioterapia. Ad oggi 3.200 degli 11 mila trattamenti radioterapici effettuati ogni anno in Veneto vengono fatti a Padova. E in questo lo Iov è ovviamente un punto di riferimento a livello nazionale. Non va dimenticato nemmeno che i conti dello Iov fin dalla sua fondazione restano in positivo. E questo anche grazie ai contributi del cinque per mille (circa 26 mila le persone che nel 2012 hanno scelto l'Irccs padovano). Numeri descritti con grande soddisfa- zione dal professor Piercarlo Muzzio, direttore generale dello Iov (che voci di corridoio sempre più insistenti dicono in realtà pronto a lasciare il suo incarico). «Molto è stato fatto dalla fondazione nel 2005 - ha spiegato Muzzio - e molto resta ancora da fare. Magari non solo da un punto di vista medico-scientifico ma anche avvicinandosi al malato in altri modi. Ad esempio scoprendo - come abbiamo fatto con i nostri laboratori artistici, cosa che reputo straordinaria - che un paziente in attesa di terapia impara a dipingere in 15 giorni». La speranza del professor Muzzio è ora quella di riuscire ad inaugurare entro la fine anno il nuovo day hospital, in modo da rendere la cura sempre più sopportabile e meno traumatica per il paziente. Ma come accade sempre quando si parla di sanità a Padova è inevitabile finire a parlare del nuovo ospedale. «Non sarà solo una grande infrastruttura ha sottolineato il governatore Zaffa - ma un grande centro universitario del sapere medico a livello mondiale, caratterizzato da strutture moderne ma ancor di più dalle grandi professionalità, perché le macchine aiutano, ma la sanità la fanno prima di tutti i medici con la loro preparazione e dedizione a quello che non è un lavoro, ma una missione. E con loro operatori sanitari e personale amministrativo. Lo stesso concetto vale per l'Istituto Oncologico Veneto, sempre più punto di riferimento veneto e nazionale in materia di lotta al cancro». Riccardo astianello La macchina permetterà di raddoppiare la funzionalità portando l'utilizzo da trenta a sessanta sedute quotidiane Sono le sedute radioterapiche che si svolgono ogni anno allo lov, più di un quarto del totale delle sedute venete che sono circa 11.200 Acceleratore lineare Il governatore, il nuovo macchinario e l'inaugurazione