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Porgete l`altra guancia La bonta` e` disarmante
Anno 6 - Numero 5 Liceo Classico e Linguistico "V. Gioberti" Aprile 2011 Via S. Ottavio 9/11 - 10124 - Torino Una volta qualcuno ha detto: "Non ho il coraggio di fermarmi a pensare, perché se lo facessi non saprei come ripartire". Porgete l'altra guancia Alessandro Brizzi Qualche settimana fa la Corte europea per i diritti dell’uomo, con sentenza d’appello definitiva, ha assolto l’Italia dall’accusa di violazione dei diritti umani, perpetrata tramite l’esposizione del crocifisso nelle aule. CONTINUA A PAG. 14 La bonta' e' disarmante Giulietta de Luca Il 24 marzo è stata organizzata una visita all’Arsenale della Pace per alcuni studenti delle classi III G e III H. La giornata è iniziata con l’accoglienza, che prevedeva una spiegazione di ciò che il Sermig è e di come si è evoluto nel tempo [...] CONTINUA A PAG. 18 Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 In questo numero Giappone: italiche considerazioni Il mondo trema sotto Gheddafi Rifugiati, non clandestini Siamo anomali o ammalati? Maschi o femmine? Porgete l'altra guancia Il nuovo gossip è nero La bontà è disarmante La nostra scuola Eventi di Aprile/Maggio In bacheca: dillo a Joe Pazza Inter, amala Top e flop del calciomercato Se non ti piace pulire le scale La vignetta L'oroscopo Accadde ad Aprile Giuliana Cassia Chiara Giraudo Tommaso Pirfo Boum Anna Tagliaferro Alessandro Brizzi Aurora Romanucci Giulietta de Luca Filippo Ascolani a cura di Alessandro Brizzi a cura di Giulietta de Luca Daniele Bringhenti Fjodor Mischiati Un Tipo Losko Federica Messina Federica Messina Giulietta de Luca Pag.4 Pag.6 Pag.8 Pag.10 Pag.12 Pag.14 Pag.16 Pag.18 Pag.20 Pag.22 Pag.23 Pag.25 Pag.27 Pag.29 Pag.30 Pag.31 Pag.32 coordinatori della redazione Giulietta de Luca Lara Saccani redazione Federica Messina Tommaso Pirfo Giuliana Cassia Filippo Ascolani Alessandro Brizzi Fotografa: Valeria Bianchi Vignettista: Federica Messina [email protected] [email protected] www.joeberti.wordpress.com Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 In questo numero L'editoriale Dalla mia finestra vedo un edificio che è stato appena occupato. Non ne ho capito il motivo, ma va bene così. Un cartello dice: ”No agli sgomberi”. Tutto lì. No agli sgomberi. Dentro è tutto buio, fuori c’è un tavolo. Un signore, che avrà una sessantina d’anni, se ne sta seduto a leggere. Intorno ci girano un paio di ragazzi in bici, due ragazze giocano a carte. Da quel che ho sentito vociferare, il signore sarebbe stato sfrattato dal suo appartamento e questi baldanzosi giovani avrebbero deciso di combattere la sua causa, e manifestare contro gli sgomberi. Che la cosa abbia un senso o no, non sta a noi deciderlo. Noi dobbiamo solo scegliere per quali cause combattere. È una semplice selezione. Questo sì, questo no. Perché, anche se siamo a Pasqua e anche il Valentino è ormai troppo affollato, le nostre lotte non finiscono. Lotte per la pace, primaverili, semplici. Ascoltiamo Lennon, and let’s give peace a chance. Come quelli che giocano a carte nell’edificio occupato. I Professori non fanno che ripetere che l’anno è finito. Che tra pasqua, manifestazioni e assemblee non mancano che pochi difficili giorni di scuola. E invece a noi la fine dell’anno sembra irraggiungibile, e vorremmo solo perderci a metà strada. Forse tra un paio di mesi i ragazzi dell’edificio di fronte non manifesteranno più contro gli sgomberi, ma per la salvaguardia dei panda. Ma almeno saranno ancora lì. E la mia stima per loro non diminuirebbe neanche un po’. Tra un paio di mesi probabilmente la guerra in Libia ci sarà ancora, perché, alla fine, pochi credono nella pace. E mentre arranchiamo per arrivare al fatidico 21 aprile, avremmo almeno potuto goderci il processo a Berlusconi. Poveri illusi. Crediamo ancora nella vittoria della giustizia. Ma illudersi va bene, sogniamo ad occhi aperti. Ringraziamo tutti coloro che sognano, coloro che lottano per la pace, coloro che scrivono. Ringraziamo la Prof.ssa Genta, come sempre di grande aiuto. E noi continuiamo a lottare. Docente referente Maria Luisa Genta Editoriale a cura di Lara Saccani Impaginazione a cura di Giulietta de Luca Foto di copertina a cura di Valeria Bianchi La redazione 3 Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 attualita' Giappone: italiche considerazioni Giuliana Cassia Da dove si può partire per parlare di una tragedia del genere? Dal terremoto? Dallo tsunami? Dalle radiazioni di Fukushima o dalla nostra breve memoria? Andiamo in ordine. La catastrofe inizia come una sciocchezza, alle 8:36 del 9 marzo l'Ansa scrive: "Un terremoto di magnitudo 7,3 e' stato registrato a nord del Giappone, con epicentro a 10 Km di profondita' nelle acque del Pacifico al largo delle coste settentrionali dell'isola di Honshu. La Japan metereologial agency (Jma) ha lanciato l'allarme tsunami, ma poi e' rientrato. La scossa e' stata registrata alle 11.45 locali (3.45 in Italia). La scossa e' stata percepita anche a Tokyo,450 Km circa dall'epicentro. La tv pubblica Nhk ha riferito che al momento non risultano danni a persone o cose." Si potrebbe pensare che è una cosa normale da loro, le isole del Giappone sono nate a ridosso di una fossa oceanica ed è questa che rende la zona fortemente sismica. Il paese del Sol Levante era abituato a tremare, ma non era preparato al peggio. Lo tsunami segue con due giorni di scarto e i danni che prima si diceva non ci fossero stati ora diventano gravi, gravissimi, perchè, è vero, il terremoto è come un amico di vecchia data, ma lo tsunami coglie sempre alla sprovvista. Cosa avrebbero potuto fare contro l'acqua? E inizia il pallottoliere dei morti e dei dispersi, la televisione ci mostra case galleggianti e onde che hanno un solo obiettivo: sostituirsi al cielo. I pallottolieri si accumulano e si accatastano, non c'è più spazio, "Dove li mettiamo?" Questo sembrava il culmine del dramma, ormai l'antagonista era uscito di scena e agli abitanti della città non restava che aspettare l'Eroe che, anche se non era arrivato appena avevano urlato "Superman, aiutami tu!", avrebbe aiutato a ricostruire le loro case, invece tutto è peggiorato ancora una volta. Attoniti, impalliditi abbiamo visto dal nostro divano esplodere il reattore uno della centrale nucleare Fukushima Daiichi gestita dalla TEPCO, e gli spettri di un passato non troppo lontano sono tornati (ci erano voluti 20 anni dallo psicologo prima di riuscire a chiudere nel profondo quella verità che avevamo conosciuto e che avevamo scelto di dimenticare). Cernobyl. Naoto Kan, il Primo Ministro Giapponese, dall'inizio alla fine ha provato a rassicurare 4 il suo popolo, ha provato a dire che non sarebbe successo nulla, che i livelli di radioattività sarebbero scesi in fretta, che il rischio era minimo, che... Ma tutte le sue parole hanno contribuito solo a sussurrare dei dubbi. "Non pensare agli elefanti" e tu ci pensi e ripensi. Si deve però ammettere che il dolore di quella gente a quasi un mese dall'inizio ci arriva ormai ovattato, adesso abbiamo altre cose a cui pensare, la Libia ad esempio, l'avvicinarsi del processo del Bunga‐Bunga. Sono tutte cose demotivanti, certo, ma 1. il Giappone è lontano e a noi non ci tocca, 2. a giugno ci sarà il referendum sul nucleare e vogliamo mica rischiare che la gente vada a votare?, 3.almeno in Libia ci sono i Buoni e ci sono i Cattivi, 4. anche in casa nostra ci sono momenti demotivanti, ma il gossip è decisamente più divertente. E quindi perchè perdere ancora tempo? Liquidiamolo come solo noi Italiani sappiamo fare, non facciamo come la Germania che progetta di dire addio al nucleare, andiamo avanti senza farci notare, anzi, iniziamo adesso a ricorrere all'energia nucleare. Liquidiamolo come ha fatto il vicepresidente del Cnr Anno 6 - Numero 5 attualita' Roberto De Mattei a Radio Maria: "Le catastrofi sono talora esigenza della giustizia di Dio, della quale sono giusti castighi(...).Però si dice la catastrofe c'è, punisce il colpevole, colpisce anche l'innocente, come si conciliano con la provvidenza queste stragi dell'innocenza e della virtù? E la risposta è che Dio non potrebbe fare in modo che un terremoto colpisca il colpevole e rispetti l'innocente, se non la moltiplicazione di miracoli, attraverso una profonda modifica del piano della creazione divina. Ora è chiaro che Dio può salvare e talvolta salva l'innocente operando un miracolo. Ma Dio non è obbligato a moltiplicare i miracoli o a rinunziare al piano della sua creazione per salvare la vita di un innocente." Cosa si può aggiungere a queste parole? Si commentano da sè e, se non si commentano, sono state commentate. La scienza ha smesso di cercare spiegazioni razionali, si rifugia nel dio vendicatore che si abbassa e distrugge. Liquidiamolo come ha fatto il sindaco di Roma Gianni Alemanno; ad esempio lui ha saputo mostrarsi aperto e disponibile ad aiutare, anche solo a parole, un paese così ferocemente colpito dalla "fortuna" (accezione latina), e infatti ha detto con una limpidezza disarmante: Aprile 2011 “La candidatura alle Olimpiadi di Tokyo era ed è da valutare con molta attenzione. Non è mai avvenuto che si creassero questi cortocircuiti; quando un paese deve essere ricostruito è difficile infatti che si dia priorità agli impianti sportivi. Sono due cose che devono rimanere indipendenti per evitare strumentalizzazioni. Siamo tutti molto vicini al popolo giapponese che sarà aiutato anche a livello internazionale, ma la questione olimpica è un’altra storia”. E il fatto che Roma sia una delle candidate alle olimpiadi del 2020 è un dettaglio da trascurare. Oppure liquidiamolo come ha fatto chi ha precisato che "non vada presa nessuna decisione sull'onda dell'emotività" in vista di Giugno e del referendum, o come chi ha provato a tenere insieme un rapporto difficile e poi ha chiesto una pausa di riflessione (ministro dello sviluppo economico), o come chi, ancora, per non sembrare troppo scostante e non in linea con il governo, si è contraddetto più volte prima urlando ai quattro venti "andremo avanti!" (con il nucleare) e poco dopo "È finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare. Non facciamo cazzate. Bisogna uscirne, ma in maniera soft. Ora non dobbiamo fare nulla, si 5 decide tra un mese" (ministro dell'ambiente). A queste alte considerazioni italiche volevo aggiungere una mia piccola riflessione: é mai possibile che un paese avanzato come il Giappone, un paese al quale si guarda perchè è sinonimo di tecnologia, per eventi naturali rimanga paralizzato in un terrore che ha provato solo a Hiroshima e Nagasaki? Perchè, chiariamo almeno questo punto, gli uomini sono bravissimi a distruggersi a vicenda, ma quando ci si mette dio si vede che è a un altro livello. Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 attualita' IlChiara mondo trema sotto Gheddafi Giraudo L’Africa quest’anno non sta vivendo un gran bel periodo a causa di tutte le rivolte interne scoppiate recentemente. Le zone interessate finora sono state la Tunisia, l’Egitto, la Libia e la Siria. Attualmente sono ancora in corso le rivolte in Libia ed in Siria e secondo quest’ordine geografico si pensa che questo “sciame” proseguirà verso l’Arabia ed oltre. Tutti gli stati africani sono in allerta per paura che l’ira di Gheddafi possa colpire anche loro. Infatti da quando Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti hanno iniziato ad attaccare la Libia con l’aiuto dell’Italia e di altri Paesi il Rais ha cominciato a minacciare l’Italia che si pentirà del suo tradimento e che le bombe che gli aerei stanno lanciando sul suo stato lo fanno ridere dal momento che lui ha le bombe chimiche. L’Italia viene rassicurata dal Capo della Difesa che sostiene che nemmeno a Lampedusa riusciranno ad arrivare i razzi del Rais e tutti gli aerei sono stati neutralizzati quindi non vi è pericolo per noi, ma i Paesi africani non hanno accettato di attaccare anche perché Gheddafi riuscirebbe a colpirli vista la vicinanza alla Libia. Infatti 6 essi accusano l’Italia e gli altri Stati di essere stati troppo precipitosi nell’attaccare perché erano quasi riusciti ad iniziare una trattativa con il Rais e loro l’ hanno fatta naufragare senza aspettare il loro parere in proposito. Se qualcuno non avesse attaccato però la strage sarebbe stata ancora più grande e, quindi, si crede che sia soltanto paura per il Rais. L’ONU con gli altri stati appartenenti al “gruppo d’attacco” sta decidendo come dividere la Libia dopo aver sconfitto Gheddafi e, naturalmente, alla Francia andrà la parte più grande di governo Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 attualita' perché è stata la prima ad attaccare il Rais. Una domanda che molti si pongono è se la Francia abbia voluto veramente aiutare gli insorti libici oppure abbia iniziato il combattimento solo per essere al centro dell’attenzione, per la prima volta, per rifarsi alle due Guerre Mondiali. Obama ha ritardato il più possibile l’entrata degli Stati Uniti nel “combattimento”con grande stupore di tutti i cittadini americani che speravano che il loro Stato fosse il primo ad intervenire come all’epoca della Guerra. Un altro Paese incerto è la Germania che non è completamente d’accordo sull’attacco al Rais si pensa forse per pura paura, ma d’altronde se non temiamo niente noi che siamo lo Stato più vicino perché la Germania dovrebbe preoccuparsi? Non vi è una vera e propria risposta. Gheddafi sembra determinato a non mollare, preferisce resistere piuttosto che arrendersi ed evitare altri inutili spargimenti di sangue innocente. Questo è quello che preoccupa sia gli insorti libici sia gli Stati che li difendono. La battaglia sarebbe vinta se tutta la popolazione fosse ostile al Rais ma, purtroppo, una parte dei cittadini lo sostiene ostacolando la buona riuscita dell’operazione. Naturalmente il prezzo del petrolio sul mercato aumenta a vista d’occhio con la chiusura di tutti gli impianti per l’estrazione “di oro nero” in Libia e, di conseguenza, anche molte imprese straniere stano fallendo a causa di questa insensata lotta dovuta al governo tirannico di Gheddafi. Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ovvero l’economia sta entrando in una crisi sempre più profonda da cui, forse, uscirà tra una decina d’anni se non di più. Ora molti Stati del Sud Africa, che il Rais aveva precedentemente finanziato, sono pronti ad offrirgli asilo politico all’esilio a cui è stato condannato, anche alcuni Stati dell’America Latina si sono offerti disponibili al riguardo. Ma la domanda è accetterà “il castigo”oppure si comporterà da testardo come ha sempre fatto finora? di citazione in citazione "Sono sicuro, sicurissimo che c'è un paradiso di prati infiniti per le erbe solitarie. Milano, via Broletto" Da Ettore Sottsass, Foto dal finestrino Lara Saccani 7 Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 attualita' Rifugiati, non clandestini Tommaso Pirfo La Convenzione di Ginevra, redatta il 28 luglio 1951, stabilisce che “Il rifugiato è colui che temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza,religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui è cittadino e non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra”. L’Italia fu una delle ventisei nazioni ad aderire alla Convenzione di Ginevra del 1951, la sua politica interna riguardo il riconoscimento dello status di rifugiato dovrebbe perciò conformarsi al protocollo imposto dalla Convenzione stessa: questo stabilisce che “Nessuno stato contraente potrà espellere o respingere in nessun modo un rifugiato verso le frontiere dei luoghi ove la sua vita e la sua libertà sarebbero minacciate.” A completare il quadro delle procedure che dovrebbero essere seguite qualora l’Italia dovesse ricevere richieste di asilo è la Convenzione di Dublino, redatta nel 1990, che afferma che colui che chiede asilo in uno dei paesi membri della Convenzione e viene in quel paese identificato(in Italia tramite i C.I.E.) diviene “responsabilità” del 8 medesimo Paese, salvo casi eccezionali. L’immigrato che cioè viene identificato in Italia non potrà andare in Francia a chiedere asilo, ma dovrà restare all’interno dei confini italiani, auspicando ovviamente che gli venga riconosciuto lo status di rifugiato. È evidente quindi come in questo confuso momento politico in cui il nostro paese versa, si stiano violando i diritti umani e gli stessi accordi sulle politiche migratorie stipulati dal 1951 ad oggi: quegli immigrati, che sono prima di tutto persone che necessitano del nostro aiuto, hanno il diritto di essere identificati Anno 6 - Numero 5 attualita' nei C.I.E. (centri di identificazione ed espulsione) o di richiedere asilo nei C.A.R.A. (centro accoglienza richiedenti asilo). Senza essere identificati, senza sapere da quale paese provengano e senza conoscere la loro storia, diventa impossibile dare loro aiuto e permetterne l’inserimento nella società. Il governo commette un reato e un errore gravissimo nel considerare tutti gli immigrati giunti a Lampedusa “clandestini”(un termine che offende la dignità di ogni uomo), perché tra loro ci sono quelli che fuggono dalla guerra civile in Libia e a cui va riconosciuto l’asilo politico, così come ci sono immigrati provenienti dall’Eritrea o dalla Somalia,paesi dell’Africa dilaniati dalla guerra, che hanno il diritto di ricevere lo status di rifugiato. Molto spesso gli stessi profughi non sanno neanche di avere diritto ad ottenere lo status di rifugiato, e fuggendo dai centri di identificazione,perché timorosi di essere rimpatriati, violano la legge e si autocondannano a divenire clandestini. Ovviamente queste politiche non possono essere avviate nei periodi di emergenza, come quello in cui ci troviamo, ma necessitano di tempo e di fondi da investire. C’è chi fugge da Aprile 2011 situazioni di estrema povertà per migliorare il proprio tenore di vita, chi da dittature spietate e guerre civili, tutte queste persone hanno in comune il desiderio di condurre una vita migliore, più dignitosa. Non sono merce da scambiare, non sono zavorra per lo stato in cui giungono, né devono essere trattati come bestie senza diritti. L’immigrato non deve essere considerato un clandestino bensì una risorsa per il Paese in cui esso chiede asilo. Il flusso migratorio che l’Europa sta fronteggiando e dovrà fronteggiare ancora per parecchi anni necessita soprattutto di collaborazione e di solidarietà da parte dei paesi che stanno partecipando alla guerra in Libia. Lanciare bombe da un aereo caccia o farlo da una nave da guerra è cosa alquanto facile da realizzare, i problemi si presentano quando i governi vengono messi in ginocchio dai flussi migratori dovuti al lancio di quella bomba. Nessuna persona a questo mondo vivrebbe in un Paese dove la vita è costantemente minacciata e si contano decine di vittime al giorno, è evidente. A gettare ombre sull’aiuto che riceveremo dalle altre nazioni europee in merito allo smistamento degli immigrati, è l’esclusione dalla videoconferenza a cui 9 hanno partecipato i ministri di Francia,Inghilterra,Germani a e Stati Uniti e a cui non è stata invitata l’Italia: il nostro paese è ritenuto evidentemente inaffidabile ed è tenuto fuori dalle importanti decisioni riguardanti lo sviluppo della guerra in Libia. Questa esclusione non è un buon segno per ciò che riguarda la politica estera ma anche quella interna, perché testimonia la solitudine dell’Italia in ambito europeo e mondiale e genera dubbi sull’entità dell’aiuto che la nostra nazione riceverà dalle altre potenze per far fronte alle numerose ondate d’ immigrazione avvenute nelle ultime settimane. Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 attualita' Siamo anomali o ammalati? Citazioni Ministro e considerazioni per riflettere sul nostro Primo Boum L’anomalia italiana non è Silvio Berlusconi, ma sono i giudici comunisti la vera anomalia in Italia. (Silvio Berlusconi che parla IN TERZA PERSONA nella puntata di Ballarò del 27/03/2009) È assurdo soltanto pensare che io abbia pagato per aver rapporti con una donna, è una cosa che non mi è mai successa neanche una sola volta nella vita ed è una cosa che considererei degradante per la mia dignità. (Dal videomessaggio del 16/01/2011) Nell’aprile del 2009 il premier mi diede 10000. A me i soldi li ha dati personalmente Berlusconi in una busta. (Nadia Macrì, escort, o come la vogliamo chiamare) Quando ho conosciuto Berlusconi ho creduto che sarebbe stato più facile frequentarlo facendomi accompagnare da bellissime ragazze. Non sapevo che D’Addario fosse una escort. ( l’ “imprenditore” Tarantini in un’intervista de Il Giornale il 25/06/2009) Il premier lo sapeva che ero una escort. Lo ha detto anche alla Montereale che sapeva che ero una escort. (Patrizia D’Addario, escort, ad Annozero il 30/09/2011) Credo che nessuno possa governare meglio di me. [...] La sinistra mi invidia il "bunga bunga" cioè il mio modo di vivere. Quando sono entrato alla Camera mi hanno accolto dicendo "bunba bunga" che vuol dire andiamo a divertirci, a ballare, a berci qualcosa. Anche la sinistra è stata 10 conquistata da questo mio modo di vivere. (25 febbraio 2011, conferenza stampa a Palazzo Chigi) Invito tutti al Bunga Bunga. (Conclusione geniale e simpatica e buffa e ridicola e grottesca dell’ intervento di Silvio Berlusconi al congresso dei Cristiano Riformisti) Crediamo nel nucleo della famiglia, la famiglia fatta da un uomo e da una donna. Finchè noi governeremo questo paese, le unioni omosessuali non verranno mai equiparate alla famiglia tradizionale. Finchè noi governeremo questo paese non saranno mai possibili le adozioni per i singoli e per le coppie gay. (…)Gli insegnanti della scuola di stato inculcano dei principi che sono il contrario di quelli che i genitori vogliono inculcare. (Intervento di Silvio Berlusconi al congresso dei Cristiano Riformisti del 26/02/2011) E, per concludere il quadretto, il 5 aprile il Primo Ministro ha fatto sapere che per motivi istituzionali non sarebbe Anno 6 - Numero 5 attualita' stato presente al processo riguardante il suo rapporto con la forse‐minorenne forse‐maggiorenne Ruby. In tutto ciò, gli italiani, dove sono? Tutti in Piazza Vittorio a festeggiare i 150 di questa fantastica nazione? Ecco, ora prendiamo questi 150, dividiamo per 10. Fa 15. Berlusconi è stato eletto Primo Ministro per la prima volta nel 1994 e da allora è stato sempre il protagonista indiscusso della politica italiana. Sono 15 anni che determina l’immagine dell’Italia all’estero. E non deve essere un’immagine bellissima. Nei 15 anni di governo Berlusconi, il mondo è andato avanti. Gli USA hanno visto susseguirsi Bush Junior, Clinton e Obama, primo presidente afroamericano degli Stati Uniti; l’Inghilterra Blair, Brown e ora Cameron; la Spagna Marquez, Lopez, Zapatero; l’India Narayanan, poi Kalam e poi Aprile 2011 Patil, prima donna a essere presidente dell’India. Si può continuare di questo passo. 15 anni fa l’Italia costruiva la Salerno‐Reggio Calabria. Ed era appena stato eletto Primo Ministro Berlusconi. Dal 1994, in ordine cronologico, i primi ministri italiani sono stati: Berlusconi, Dini, Prodi, D’Alema,D’Alema, Amato, Berlusconi, Berlusconi, Prodi, Berlusconi. Berlusconi c’è 15 anni fa e c’è anche ora. Oggi, la Salerno‐Reggio Calabria non è ancora completata. E Berlusconi è ancora tutto ciò di cui si parla. Mentre tutti gli altri paesi fanno passi avanti, noi siamo ancora qui, abbagliati dalla sua genialità, come se facessimo fatica a lasciarlo andare. La storia si ripete, questo lo sappiamo, ma di solito con personaggi diversi. Indro Montanelli, noto giornalista di centro destra, sul suo giornale La Voce, scriveva: “Bismarck diceva che protagonisti della storia non sono coloro che la fanno, in quanto la storia si fa da sé; ma coloro che, avvertendone dal fruscio il passaggio, riescono a buttarle addosso il loro mantello al momento giusto. Berlusconi con la storia probabilmente non ha nulla a che fare, ma sulla cronaca il mantello ha saputo gettarlo che spaccava il secondo. E ora eccolo qui in attesa della convocazione al Quirinale.” E' nato il blog del Joe Berti! Ogni mese oltre alla copia cartacea è ora disponibile la versione online del nostro giornalino. Hai letto un articolo e vuoi commentarlo? Vuoi complimentarti con un autore? Vuoi criticare qualcosa che non ti è piaciuto del Joe Berti? Vai all'indirizzo: www.joeberti.wordpress.com 11 Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 attualita' Maschio o femmina? Anna Tagliaferro Recentemente sono state introdotte massicce campagne di sensibilizzazione contro l’inquinamento e a favore della salvaguardia degli ecosistemi come la foresta amazzonica, i Circoli Polari Artico ed Antartico e la protezione delle specie animali e vegetali a rischio d’ estinzione. Ormai, dopo essere stati bombardati dagli spot ministeriali e non sull’importanza del risparmio energetico e la protezione dell’ ambiente, siamo abbastanza ferrati, ma quanto siamo consci dei problemi della salute dei fiumi e del cibo che potremmo mangiare? Poco. Fino a non molto tempo fa ero a conoscenza del fatto che i bacini idrici fossero inquinati, ma non mi ero mai posta la domanda su che cosa fosse a impestarli. Uno studio condotto su due dei principali fiumi canadesi ha rilevato che nell’ acqua erano presenti oltre due dozzine di agenti chimici ed organici inquinanti, fra questi vi erano estrogeni ‐ normalmente usati per farmaci anticoncezionali come la pillola e terapia ormonale, steroidi naturali e sintetici – usati nell’ industria agricola e per l’ allevamento bovino‐ e bisfenolo A ‐ sostanza chimica usata per la produzione della plastica. Ne è conseguito che ben l’85% della popolazione ittica risultava di sesso femminile mentre a valle, dove l’ acqua era pura, rappresentava solo il 55%. Un altro caso eclatante di 12 inquinamento ormonale è quello del Tamigi, in cui sono stati scaricati gli ormoni di scarto di fabbriche di prodotti cosmetici producendo un netto e, aggiungerei, preoccupante aumento degli esemplari femminili. Fenomeni simili si verificano in tutto il mondo, colpendo fiumi come il Missouri, il Mississippi ed il Colorado, che non è da confondere con la trasmissione televisiva. Non sentiamoci troppo al calduccio nella nostra amata Italia, infatti il Po, il fiume più importante del Paese, subisce gli effetti di questo tipo di inquinamento. Recentemente sono stati condotti studi dall’Irsa‐Cnr, sotto la supervisione del Prof. Luigi Viganò. Proprio quest’ultimo in un’intervista radiofonica ha affermato che nel Po vi sono vari agenti inquinati che interferiscono con il normale funzionamento del sistema endocrino dei pesci. Queste sostanze possono essere principalmente divise in due gruppi: ormoni, quindi anche scarti organici, e prodotti sintetici. La prima categoria è la più pericolosa per la saluta della fauna acquatica, ma Anno 6 - Numero 5 attualita' fortunatamente è anche quella meno diffusa, il problema sorge con la seconda, infatti i suoi componenti, gli “interferenti endocrini”, trovano ampio utilizzo nella produzione di materiale plastico, contraccettivo, pesticida, e di filtri UV, detergenti industriali e vernici antivegetative delle imbarcazioni. Il risultato è che la comunità ittica è sottoposta all’ azione di agenti che ne alterano gravemente il sistema endocrino e provocandone pesanti malformazioni. Ne deriva che la riproduzione è altamente compromessa, inoltre la scarsa fecondità maschile potrebbe determinare un calo della biodiversità del bacino idrografico e non credo sia necessario informarvi a cosa porti questo fenomeno. Un’ Aprile 2011 altra cosa che pochi sanno è il fatto che gli interferenti endocrini si sedimentano sul letto del fiume formando una riserva attiva e disponibile per la contaminazione. Sembra che l’ affluente più contaminate del sia il Lambro, in cui l’attività estrogenica è particolarmente elevata. Altrettanto preoccupanti sono gli effetti che provoca l’ ingestione di cibo contaminato da questo tipo di sostanze. Negli ultimi anni sono state condotte ricerche che hanno portato alla luce alcuni seri danni collaterali che potrebbero essere causati al nostro organismo, specie a quello maschile, come la disfunzione delle ghiandole sebacee e sudorifere, che rendono la pelle più sottile ed esposta a graffi e contusioni, e la crescita del seno, spesso in modo asimmetrico. Per quanto sia allettante l’idea di un mondo popolato da sole donne, penso sia meglio darci da fare per non inquinare i nostri fiumi. Inviateci i vostri articoli, m o c . l i a m g @ i t r e m b o e c . o j . s s o e n i l r a p n d r r o o i g .joeberti.w www disegni, vignette, poesie o semplici suggerimenti all'indirizzo: Per commentare o semplicemente rileggere gli articoli del Joe Berti, vai sul blog: 13 Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 liberopensiero Porgete l'altra guancia Alessandro Brizzi Due anni fa, invece, nel primo grado del processo, la stessa Corte condannò l’Italia per non aver garantito libertà di pensiero e di religione. Il mondo cattolico italiano (ovviamente comprendente l’intero Consiglio dei Ministri) si sollevò indignato contro la sentenza, e gli insospettabili cristiani della politica, rimasti in silenzio di fronte alle loro malefatte, esplosero e iniziarono a combattere a favore di quello che chiamavano “il volere della maggioranza”. Tra i vari discorsi, per la maggior parte deliranti, proferiti nell’arco di tempo tra la vittoria del demonio e la restaurazione del volere divino, ne spiccano alcuni che meritano risposta, nonostante sia chiaro che ad averla vinta saranno comunque le persone che godono di quei 2 minuti di telecamere necessari a imporre le proprie idee sull’italiano medio. Li riporto di seguito, alcuni sotto forma di citazioni, altri rielaborati come argomenti (se tali si possono definire) pro crocifisso. Il linguaggio di alcune delle affermazioni seguenti, particolarmente in voga presso il colto mondo delle vecchiette che mentre si spintonano attorno al banco del pescivendolo rilasciano un’intervista al TG1, è adattato al livello culturale di queste. “Perché se i musulmani vogliono che noi ci togliamo le scarpe prima di entrare in una moschea, noi dobbiamo togliere il crocifisso dalle aule?” Giochiamo a “specchio riflesso”? Se paesi evidentemente più arretrati di noi dal punto di vista della libertà religiosa si comportano in un modo, noi dobbiamo reagire ripagandoli della stessa moneta? Tra l’altro se entriamo in un luogo di culto è evidente che non possiamo appellarci al principio di laicità dello Stato o, tantomeno, alle nostre libertà individuali: come non si può entrare a San Pietro in canottiera o, nei paesini della provincia, senza fare il segno della croce, non possiamo entrare in una sinagoga a capo scoperto. L’aula, invece, evidentemente non è un luogo di culto, dunque il paragone non regge. “Questo simbolo religioso è simbolo di amore universale, non di esclusione ma di accoglienza” (card. Tarcisio Bertone). Ebbene? Se dimostriamo la 14 bontà di un simbolo religioso vuol dire che possiamo appenderlo in classe? Assolutamente no, soprattutto se la percezione di tale amore è così soggettiva: personalmente, trovo l’esecuzione per crocifissione uno dei processi più abominevoli mai compiuti dall’uomo. Dunque chi non crede vede quell’oggetto come una rappresentazione in primis di una morte cruenta, ma anche di tutti i crimini atroci compiuti sotto la croce. Un simbolo si presta a mille interpretazioni e possiamo difendere la nostra, ma non imporla. “È importante che Dio sia visibile nelle case pubbliche e private, che Dio sia presente nella vita pubblica, con segni della croce, nelle case pubbliche” (Benedetto XVI) A me non sembra importante, ma chi lo ritiene tale non ha certo bisogno di averlo davanti agli occhi in classe (a meno che non migliori il rendimento, non si sa mai). Dio, inoltre, può benissimo accompagnare un fedele senza essere rappresentato: un cristiano potrebbe, nelle sue funzioni civiche, rispettare le leggi dello Stato ed agire come meglio crede. Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 liberopensiero “Ci sono 8 paesi d’Europa che hanno la croce nella loro bandiera... Cosa dovrebbero fare, cambiare la loro bandiera?” No comment. Si tenti di indovinare di chi è questa perla, cribbio. “Ma l’Italia è uno stato cattolico” Tale affermazione è l’origine di tutte le questioni sulla laicità dello Stato, in particolare riguardanti l’articolo 7 della Costituzione, che nel primo comma recita: “Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani”. Nell’articolo 8 si legge, invece: “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge”. L’Italia, dunque, non è un paese cattolico: è un paese a maggioranza cattolica, e di certo esso non costituisce il fondamento politico e religioso dello Stato, in quanto a ciò provvede la Costituzione. Dovremmo altrimenti dire che l’Italia è uno stato di destra: come non esiste un partito unico o favorito, non è assolutamente prevista una religione di stato. “I programmi di italiano (letteratura), storia e filosofia sono pieni di riferimenti cristiani. Andrebbe abolito anche questo tipo di studio perché provoca l’orticaria nei ragazzi di famiglie immigrate? Ovvio. Gentaglia come San Francesco, Dante (che si occupa di inferni, purgatori e paradisi) e Manzoni, per citare nomi "abbastanza" noti: via, fuori dai libri di testo perché nociva alla salute mentale della gioventù. È evidente. Siamo in presenza di un problema psichiatrico” (Vittorio Feltri) Poco obiettivo e rozzo come al solito, Feltri fa leva sulla paura e il disprezzo degli Italiani nei confronti di quegli immigrati “che arrivano qui e vogliono 15 cambiare tutto”. I riferimenti alla religione cristiana nell’insegnamento devono essere appresi se rilevanti dal punto di vista storico, filosofico e letterario, per l’appunto, ma sono anche i fondamenti di una rielaborazione critica sulla Chiesa e sulla religione. Visto che con Feltri bisogna fare gli esempi sennò non capisce: se a scuola studiamo il marxismo (esempio casuale) è normale che appendiamo gigantografie di Marx? “Se il crocifisso c’è già, perché toglierlo?” Fu introdotto sotto il fascismo insieme ai Patti Lateranensi come contentino alla Chiesa, e ne prevede l’esposizione un Regio Decreto (che, tra l’altro, stabilisce l’affissione del ritratto del Re). Una delle tante cose che mi richiama alla mente un crocifisso in un’aula è un’immagine di Mussolini che discute, seduto su una poltrona chinato leggermente in avanti, con Pio XI che ascolta assorto. Chissà, magari stavano parlando proprio di questo in quel momento. C’è a chi il crocifisso richiama amore, c’è a chi ricorda ciò. Chi fosse interessato a proseguire il dibattito è invitato a mandare materiale alla Redazione. Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 liberopensiero IlAurora nuovo gossip e' nero Romanucci All'inizio di settembre è scoppiato il caso Sarah Scazzi, ogni telegiornale ne parlava e quasi la metà dei servizi era dedicato alla sua sconvolgente vicenda. Era l'argomento centrale di ogni dibattito o discussione e non c'era nessuno ormai che non sapesse dell'atroce sorte della ragazzina. Poi, qualche mese dopo, è scomparsa Yara Gambirasio e i telegiornali erano all'apice della felicità, per non parlare dei talk show. L'argomento "Sarah" era pressochè esaurito e non avevano più idea di come far aumentare l'audience dei loro programmi. Queste due ragazze, con la loro morte e le loro terribili vicende, sono state e sono tuttora al centro dell'attenzione e i media non fanno che tornare sui loro casi ogni volta che c'è carenza di notizie e i loro parenti sono diventati quasi delle star televisive. Sono un po' il "jolly" della televisione italiana e quando terminano le notizie di scandalo sul mondo della politica vengono tirate in ballo con nuovi sviluppi riguardo alle indagini. L'aspetto più tragico di tutto 16 ciò è che la gente segue questi casi commentandoli come fossero notizie di gossip e non si rendono conto della reale gravità dell'accaduto. Non vogliono vedere che fatti simili accadono ogni giorno sotto i loro occhi e che l'unico motivo per cui le vicende di queste due ragazze creano tanto scalpore è che sono finite in televisione ed è stato creato un immenso business intorno a loro e alla sofferenza di chi gli era più vicino. Sicuramente sentire che delle ragazze così giovani siano dovute morire in modo così atroce Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 liberopensiero non fa piacere a nessuno, o quasi, ma è certo che non è normale che diventino un argomento di discussione così superficiale e frivolo, uno di quegli argomenti da affrontare di fronte ad un caffè in compagnia di amici solo per il gusto di avere qualcosa di cui parlare, qualcosa che fornisca lo spunto per sputare sentenze addosso a persone delle quali non si conosce assolutamente nulla. Le notizie che ci forniscono i progammi televisivi sono oltretutto non complete e sicuramente esagerate nei particolari più terribili perchè puntano a commuovere lo spettatore e fare in modo che esso rivolga la sua rabbia agli artefici di queste tragedie senza effettivamente conoscere i fatti. Questa, sia ben chiaro, non vuole essere una difesa nei confronti dei criminali che hanno compiuto atti simili, ma vuole essere un appunto, una nota a piè di pagina, che ricordi che non tutto ciò che proviene dai programmi televisivi è da prendere per buono in assoluto, anche perchè, diciamocelo, non siamo anziani in pensione che non hanno nulla da fare nella vita se non stare attaccati di fronte ad un televisore per assorbire tutte le informazioni distorte che questo cerca di trasmetterci, ma siamo giovani che hanno gli strumenti e la possibilità di cercare la verità o per lo 17 meno un qualcosa che le somigli. Ovviamente nessuno tranne i diretti interessati saprà mai l'esatto svolgimento dei fatti delle vicende delle due ragazze e in fondo è giusto così in quanto si tratta di vicende private e non gossip mondano, ma possiamo almeno imparare a distinguere le informazioni più reali da quelle che sembrano quasi un'immensa iperbole ideata dai produttori dei programmi televisivi. Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 liberopensiero La bonta' e' disarmante Giulietta de Luca [...] ovvero: si tratta di una fabbrica di armi in disuso che nel 1983 è stata scelta da un gruppo di giovani come sede per un’associazione di volontari che si sono occupati di ristrutturarla e renderla un centro di accoglienza. Dopo la breve introduzione, in una sala completamente piena per via della presenza di più di duecento ragazzi, c’è stato un momento di riflessione, in cui i volontari del Sermig si sono occupati di illustrarne con maggior precisione le funzioni. “Ernesto Olivero a ventiquattro anni ha fondato il Sermig assieme a sua moglie con l’ambizione di cambiare il mondo” è stato l’incipit, a cui sono seguiti alcuni video, svariate canzoni (“Tocca a me”, “Ci metto la faccia”, “Mondo uomo”, “Alzati e cammina con me”), e parecchie informazioni da parte degli animatori, che hanno elencato tutte le nuove iniziative dell’Arsenale. Difatti non è più solamente un centro di accoglienza, ma ha decisamente ampliato i propri orizzonti, soprattutto nei confronti dei giovani. Tra i progetti che riguardano soprattutto gli abitanti del quartiere possiamo citare l’Asilo del dialogo, un nido che accoglie bambini di ogni nazionalità per aiutarne l’integrazione, e numerosi corsi per ragazzi che spaziano dallo sport alla falegnameria e che assicurano una formazione a giovani spesso privi di stimoli, aiutandoli a “ritrovare un’indentità comune per entrare in un codice etico”. Più in generale troviamo il centro medico dove lavorano dottori che hanno acconsentito a fornire gratuitamente le loro cure e il centro leucemia, dove vengono accolte le famiglie dei malati, provenienti anche da paesi extraeuropei. Tra le altre innovazioni, il Sermig dispone anche di un centro di accoglienza notturna, che ospita circa millecinquecento persone a notte. Ancor più recentemente i volontari sono riusciti con successo a creare una scuola d’arte, un’accademia di musica e una sala di registrazione. Dopo questa presentazione dell’Arsenale, gli animatori hanno spiegato che “il Sermig sta diventando sempre di più la seconda casa dei giovani perché i giovani hanno bisogno di stare in mezzo ai giovani e bastano a se stessi”, esordendo poi con un 18 leggermente discutibile:“I giovani fanno schifo e, se fossero migliori, lo sarebbe anche il mondo.” Ai ragazzi è stato mostrato un video di interviste raccolte in piazza Castello, in cui prendevano la parola svariati adolescenti – spesso interpellati in gruppo per evidenziare la loro scarsità d’interessi, la cui opinione generale era che non si può fare assolutamente nulla per migliorare il mondo, a seguito dell’ammissione che la gioventù moderna è priva d’ideali e valori, mentre la mentalità degli adulti è troppo chiusa. Poi, per mostrare che non tutti i ragazzi sono da cestinare, gli animatori hanno parlato del raduno “Giovani della pace” svoltosi lo scorso 17 ottobre, durante il quale 20.000 persone, giovani e non, si sono riunite in piazza Castello per riflettere insieme e confrontarsi. Da qui è emerso il concetto chiave dell’Arsenale, quella che può essere definita la sua morale, ovvero la restistuzione. “Non si viene né per prendere né per dare: si viene per essere. E mentre si è, ci si accorge che si sta dando e ricevendo, per cui nessuno si sente povero o geloso.” Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 liberopensiero L’attività seguente è stata la “Merenda dei Popoli”: i ragazzi si sono ritrovati nel salone utilizzato per le conferenze, dove era stata apparecchiata una lunga tavolata. I volontari hanno distribuito a tutti bigliettini con sopra indicato il nome di una nazione, poi hanno invitato coloro che avevano avuto in sorte un paese sviluppato ad accomodarsi attorno al tavolo, mentre gli altri, di numero infinitamente maggiore, si sono seduti per terra. Ai “paesi ricchi” sono stati distribuiti pane, dolciumi e cibarie di ogni genere, mentre i “paesi poveri” hanno ricevuto una mollica di pane ciascuno. Questo per ricreare quella che è la reale situazione nel mondo, se non fosse che nella realtà al segnale degli animatori non ci si scambia amichevolmente tutto il cibo presente in sala. Per rettificare, neanche al Sermig la situazione si è risolta propriamente così: al suddetto segnale, i ragazzi che interpretavano i paesi sottosviluppati si sono letteralmente gettati sul tavolo, impossessandosi di qualsiasi cosa vi fosse, dal pane ai bicchieri. Anche questo è servito a dimostrare cosa effettivamente accade nella realtà. Il comportamento dei ragazzi, oltre ad essere previdibile, rifletteva in modo perfetto la situazione odierna, in cui, per dirla in 19 maniera banale, gli immigrati provenienti dai paesi poveri, non ricevendo aiuti spontanei, si appropriano di quanto più riescono. Quest’esperienza, sicuramente la più interessante, ha fatto nascere un fiume di riflessioni e ha incoraggiato un dibattito quasi civile, con il quale la giornata si è conclusa. Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 l'intervista La nostra scuola Filippo Ascolani Continua la serie di articoli riguardanti l’ apparato educativo italiano. Il mese scorso abbiamo parlato con un’ insegnante, in cerca di una testimonianza diretta; in questi trenta giorni, siamo riusciti a ottenere un’intervista con Anna Bianco, autrice del libro “Merito? No, grazie. Meritocrazia ed egualitarismo nella scuola italiana”, che è venuta al Gioberti il 6 Aprile per una conferenza. Prima di tutto, grazie per aver acconsentito a comparire sul nostro giornalino. Il suo libro si basa soprattutto sui dati OCSE PISA, può spiegarci cosa siano esattamente? Nella quasi totalità dei paesi del mondo ( circa l’ ottanta‐ novanta per cento ormai), Italia compresa, si verificano, ogni tre anni, le competenze scientifiche o di lettura degli studenti quindicenni con test uguali per tutte le nazioni; è stata scelta quella fascia di età perché rappresenta, praticamente dovunque, il momento in cui “scade” l’ obbligo scolastico. Per scrivere il mio libro ho utilizzato i dati risalenti agli esami del 2003 ( Matematica ) e del 2006 ( Lettura ). Quale è il risultato degli studenti italiani? Diciamo che i nostri risultati sono equiparabili con quelli della Turchia, del Portogallo e della Thailandia, che, con tutto il rispetto per loro, non sono paesi che primeggiano nella scena internazionale; la media OCSE ( composta dai test di tutti gli stati partecipanti) è molto lontana, e ancor di più l’ efficienza della Germania e della Finlandia: basti pensare che il numero degli studenti italiani con livelli superiori di competenza è minore della metà della media. Quali fattori influenzano una buona ( o cattiva) educazione e quindi i risultati nei test? In linea generale, possiamo definirne tre: il luogo di nascita, perché la percentuale di studenti “ eccellenti “ nei Licei del Nord è del ventitrè per cento, nei professionali del Sud è pericolosamente vicina allo zero per cento. Si può quindi dedurre che sia presente una parte dell’ Italia che potrebbe competere persino con i tedeschi e un’ altra in cui l’ ignoranza in questi campi predomina. Il problema forse più grave è che i docenti tendono a preferire il Nord come zona di 20 insegnamento, e quindi, spesso, si trovano i migliori professori con i migliori alunni; la scuola frequentata, perché, sempre considerando i bravi studenti, i Licei superano i Tecnici, e questi, a loro volta, i Professionali. Inoltre il tasso di abbandono all’ Università è molto più alto fra gli studenti degli ultimi due indirizzi ( Nonostante quelli provenienti dai Licei siano in misura assai maggiore). Questo, come è ovvio, dimostra quanta poca equità sia presente nell’ educazione scolastica; infine, il background familiare, perché chi ha la fortuna di avere genitori con un certo livello di istruzione, tende a ricevere una formazione migliore rispetto a un figlio di persone di modeste condizioni, in quanto i parenti vogliono che la prole li eguagli in termini di istruzione, e sono quindi pronti a investire parecchio denaro per ripetizioni, insegnanti privati, e per l’ Università, una spesa troppo ingente ( o non conveniente) per molti. Cosa intende egualitarismo meritocrazia? con e Prima di tutto, distinguo due tipi di egualitarismo: l’ uguaglianza assoluta ( per Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 l'intervista esempio di opportunità) el’ uguaglianza relativa ( che si basa sul merito); nella scuola italiana si tende a restringere il range di valutazione, cioè spesso si alzano i voti degli studenti “ peggiori” – magari per raggiungere la sufficienza, e le valutazioni dei migliori, invece, rimangano quasi invariate. Questo probabilmente accade perché non si seguono ( o a volte non esistono) standard di valutazione, che permettano di assegnare i giusti voti. Addirittura il novanta per cento degli insegnanti ammette di non fare riferimento agli obiettivi minimi, ma di seguire il progresso dei ragazzi e la composizione della classe, che di per sè non sono criteri del tutto sbagliati, ma si rischia, in questo modo, di distorcere la realtà: per esempio, un otto in un professionale del Sud può rappresentare un sei di un tecnico e un quattro di un Liceo del Nord; magari, in seguito, quel ragazzo del Professionale deciderà di frequentare l’ Università, ma si scontrerà contro il muro delle sue lacune e andrà fuori corso o rinuncerà. In sunto si può dire che in Italia non si segue la meritocrazia ( e quindi l’ uguaglianza relativa), ma si utilizzano criteri diversi per regione, scuola e insegnante. Infine, secondo il suo parere di studentessa e studiosa, la scuola nostrana ha bisogno soltanto di una riforma, o è la mentalità che deve cambiare? Senza dare nessun giudizio sul Ministro dell’ istruzione, Mariastella Gelmini, penso che una riforma possa essere detta efficace se è accettata dagli “ addetti ai lavori”, gli studenti e gli insegnanti in questo caso; ritengo che all’ Italia manchino alcune cose potrebbero migliorare molto il livello di formazione: ad esempio, non esibiste un Istituto nazionale di ricerca educativa, cioè un organismo che si occupi specificamente della scuola, composto da personale competente in questo particolare ambito; inoltre, è presente un’ uniformità di programmi che non porta poi ad una di rendimento, quindi non si tiene assolutamente conto del contesto in cui i professori sono costretti a lavorare: è quindi una conseguenza che le valutazioni siano differenti nelle varie situazioni; in Italia non si sperimenta, ma le riforme vengono attuate da un giorno all’altro su tutto il territorio nazionale, senza prima testarne l’ effettiva utilità e il rendimento. Bisogna continuare sulla strada seguita con la Riforma di valutazione dei 21 docenti, che è stata provata su un’ area ridotta. Infine bisogna seguire l’ esempio dei paesi esteri, come la Finlandia, che basa il suo successo su un ‘ organizzazione totalmente diversa o, per non andare troppo lontano, del Friuli, risultata forse la miglior regione dal punto di vista della scuola. Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 eventi Eventi di Aprile/Maggio a cura di Alessandro Brizzi 14 aprile – Assemblea di Istituto. 14 aprile – Incontro con Franca Rizzi Martini per il circolo di lettura dalle 14:30 alle 16:00. 14 aprile – Mostra “Scuola di Italiani” dalle 14:30 alle 17:30, che può comunque essere visitata per tutto il mese di maggio su appuntamento. 15 aprile – Agon di Greco. Per la nostra scuola partecipano Giorgia Della Ferrera e Paolo Colusso per il ginnasio, Alice Lipari e Alice Clemente per le prime liceo, Giulia Spatola e Roberto Pecchio per le seconde e terze liceo. 18 aprile – Versione comune di Latino. 18 aprile – SCUOLA SUPERiore, Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, ovvero una manifestazione teatrale in cui gareggiano gruppi teatrali di diverse scuole, che devono inscenare lo spettacolo in una versione ridotta. 19 aprile – Flash‐mob con la Clown Army e riunione degli stati generali della conoscenza in vista dello sciopero del 6 maggio. L’iniziativa ha inizio alle 16:00 in Piazza Castello. 19 aprile – Concorso Hermes II edizione. 19 aprile – Incontro in Aula Magna sulle problematiche connesse all’uso di Internet nell’ambito del progetto Salute. 2 maggio – Giochi studenteschi di atletica. 3 maggio – Pubblicazione dei risultati degli esami Cambridge ESOL. 4 maggio – Giochi studenteschi di atletica. 6 maggio – Sciopero CGIL e manifestazione studentesca, cui il Collettivo Gioberti ha deciso di aderire al fine di scendere in piazza e ribadire le posizioni degli studenti sulla riforma Gelmini. 9 maggio – Assemblea di Istituto. 10 maggio – Prove Invalsi di Italiano e Matematica per la classe II della scuola secondaria di secondo grado. 13 maggio – Partita di Rugby per il torneo tra scuole. 14(/15) maggio – Spettacolo del gruppo di teatro presso il Museo delle Scienze Naturali, probabilmente in orario pomeridiano o serale. 16 maggio – Rappresentazione del gruppo di teatro alla rassegna “Gianni Reale” alle h 10:00. 22 Un ringraziamento speciale a Serena Miceli della V D, che ha fornito la programmazione completa del gruppo di teatro! Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 in bacheca Dillo a Joe a cura di Giulietta de Luca Laconsiglia redazione Lo consiglio perché è un album che contiene canzoni poliglotte che trattano di argomenti attuali "Solo voy con mi pena Sola va mi condena Correr es mi destino Para burlar la ley Perdido en el corazn De la grande Babylon Me dicen el clandestino Por no llevar papel" Io, Nojoud, dieci anni, divorziata di Nojoud Ali E’ il racconto della vita di una bambina di otto anni che vive nello Yemen e che è costretta a sposare un uomo di trenta mai conosciuto prima ed a subirne i maltrattamenti per due lunghissimi anni, al termine dei quali decide di scappare e di chiedere il divorzio al tribunale di Sana’a, dove, poi, le verrà concesso. “La storia di un’infanzia riconquistata.” Chiara La frontiera addosso di Luca Rastello Invito a leggere questo libro perché approfondisce le cause dei flussi migratori,denuncia le irregolarità delle procedure di accoglimento degli immigrati e soprattutto rivela i patti stipulati tra l'Italia e gli stati del Nordafrica negli ultimi anni per far fronte agli sbarchi dei cosiddetti "clandestini". Tommaso CLANDESTINO di Manu Chao Giuliana Io e te di Niccolò Ammaniti Lorenzo, adolescente ribelle e difficile, decide di chiudersi in una cantina per una settimana con una piccola scorta di viveri per fingere di passare una settimana bianca. I suoi propositi sono invece... quelli di godersi una specie di beata solitudine, lontano da un mondo che, tutto sommato, poco comprende, poco gli piace e un po’ perfino lo spaventa. Sarà una ragazzina, Olivia, capitata lì improvvisamente e inaspettatamente, ad aiutarlo ad accettare le regole di questo strano gioco che si chiama “vita”. Federica [email protected] 23 Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 in bacheca Marcia su Roma e dintorni di Emilio Lussu Eragon, Eldest, Brisinger di Cristopher Paolini "Ora come mai, la testimonianza di uno dei più celebri antifascisti italiani può aiutarci a conoscere meglio l'ascesa di un partito le cui finalità antidemocratiche erano evidenti fin dall'inizio, ma che, purtroppo, gli Italiani non hanno compreso". Forse il miglior esponente del fantasy moderno, il Ciclo dell'Eredità è una serie appassionante ed avventurosa, in cui il sangue e le battaglie si mischiano a magie ed amori. In una parola: superlativo. Alessandro Filippo Il discorso del re regia di Tom Hooper Con la meravigliosa interpretazione di Geoffrey Rush, un film british in tutti i sensi. Giulietta Cappuccetto Rosso deve piangere di Beate Teresa Hanika Fra rosea favola e crudele realtà. Lara Pullman Vidi una vecchia giovane sedere accanto ad una giovane vecchia, e accudire i vecchi suoi figli tre. Lo sguardo sprezzante della giovane vecchia. E vidi il sole illuminare ogni ruga della giovane vecchia, la vecchia giovane triste sorridere guardando i volti dei vecchi bambini; vidi la voce della vecchia giovane alle orecchie dei vecchi bambini sussurrare, la giovane vecchia tacere alle spalle e odore di sigaretta emanare, coprendo il dolce odore della pelle a sara: tanti auguri di buon compleanno dai tuoi adorabili compagni di classe! di una madre che sembrava soffrire. Bob 24 Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 sport Pazza Inter, amala Daniele Bringhenti Ormai dappertutto lo si sente cantare; “E’ una gioia infinita, che dura una vita. Pazza Inter amala!”. Le nuove generazioni sono affascinate da questa squadra di campioni, l’Inter, che negli ultimi anni è stata in grado di dominare tutte le competizioni europee e mondiali e il cui dominio è giunto al massimo apice a dicembre 2010 con la conquista del prestigioso Mondiale per Club, prima denominato “Coppa dell’Amicizia”, con la vittoria contro una squadra dall’alto livello tecnico e conosciuta fin negli estremi più remoti del mondo, quale il Mazembe. L’amore per una squadra di tale calibro risulta naturale. Ne è simbolo lo stesso allenatore, Leonardo Nascimento de Araújo; è colui che predica l’amore fra le genti, che ha scelto di terminare la sua carriera nel club che lo ha cresciuto e che ora sta perseguendo un sogno, così da lui definito. Egli è ormai un idolo per tutti i giovani interisti, dopo le lacrime da lui versate in occasione della strepitosa vittoria contro il Bayern Monaco, dove taluni hanno sostenuto senza supporto di tesi che il gol di Eto’o fosse in fuorigioco. Sincero e cordiale come sempre, come quando sostenne a novembre che per parecchio tempo non avrebbe potuto allenare altre squadre in Italia dopo aver lasciato il Milan, e amichevole come nei confronti di Gattuso, da lui definito ormai un rottame, ma stranamente tornato alla ribalta quest’anno. Inutile, per di più, rammentare come lo spogliatoio presenti una rappresentanza del mondo, a dimostrazione della pace e dell’amore predicati dal loro allenatore: sono presenti camerunensi, giapponesi, argentini, brasiliani, brasiliani che hanno ottenuto la cittadinanza italiana, olandesi, macedoni, serbi, colombiani, marocchini, rumeni, originari dell’Honduras, oltre a Pazzini, Ranocchia, Materazzi, Castellazzi e Orlandoni, rappresentanti dell’Italia. Come tuttavia dice il saggio, “meglio pochi ma buoni”. A stupire è però soprattutto l’abilità di questo gruppo che, come riportato in prima pagina il 30/3/11, non è “Mai Stankovic di vincere” e riesce a proseguire nelle competizioni più impegnative con estrema facilità. Simbolo indimenticabile è la vittoria della UEFA Champions League 2009/2010, una 25 coppa assente nella loro bacheca dal 1965, un dato minimo, come dimostrato dallo striscione della Curva Nord “Dal bianco e nero al full hd senza passare due volte in B”. Per la cronaca ci sarebbe da segnalare la retrocessione in B conseguita nel campionato 1921/1922, evitata in seguito con uno spareggio vinto a tavolino e ottenuto grazie alla riunificazione delle due leghe calcistiche italiane di quell’epoca, FIGC e CIC, evento unico nella storia e segno della Provvidenza divina manzoniana. Ritornando sull’argomento Champions League, lo scorso anno l’Internazionale, dopo un girone all’italiana dove ha trattenuto le proprie energie sotto i consigli dello Special One Mourinho, il conquistatore di “tituli”, è stata in grado di sconfiggere squadre come Chelsea, CSKA Mosca, Barcellona e Bayern Monaco. È inutile e ridicolo che i maligni continuino a sostenere che al Chelsea siano stati negati due rigori, un rigore a Barça e uno al Bayern, oltre ad un gol in fuorigioco di Milito e un gol annullato a Bojan per tocco di mani inesistente di Yaya Tourè nella doppia sfida contro il club spagnolo; infatti per le sfide internazionali disputate Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 sport dall’Inter sono sempre stati assegnati dalla UEFA arbitri assolutamente imparziali, quale Olegário Benquerença, connazionale di Mourinho. Alla base di tali successi conseguiti è tuttavia necessario l’assoluta regolarità ed equilibro del capitale sociale. A fine 2010, infatti, F.C. Internazionale ha deliberato 42.439.114,00, e ha sottoscritto e versato 2.439.114,00; la società ha dovuto di conseguenza emettere azioni, obbligazioni e obbligazioni conversibili per coprire i restanti 40 milioni. Entro il 31 gennaio 2011 sono così riusciti ad acquistare (o farsi imprestare) Andrea Ranocchia, Giampaolo Pazzini, Kharja e Yuto Nagatomo, un’impresa economica che sembrava impossibile da quanto dichiarato un mese prima ma che è stata regolarmente sistemata. Tuttavia il pilastro di questa squadra è uno solo, senza il quale niente sarebbe stato possibile: Massimo Moratti, operante nel settore della raffinazione del petrolio, che dopo anni di eterna delusione che erano culminati con i tragici eventi del 5 maggio 2002 è riuscito in una sola estate a ricostruire una squadra dalle sue fondamenta, con la cessione di un unico calciatore, lo svedese Zlatan Ibrahimovic, considerato un traditore da tutti per la sua mania di voler cambiare squadra ogni anno. Dimostrazione dell’abilità imprenditoriale di Moratti è aver venduto Ibrahimovic per 50 milioni e le prestazioni calcistiche di Samuel Eto’o, mentre solamente dodici mesi dopo Zlatan è stato ceduto al Milan per soli 24 milioni, dimostrandosi anche in questa nuova squadra un uomo poco corretto in campo, al punto tale da aver tirato un “pugno” a Marco Rossi, come dichiarato dal portiere saracinesca Júlio César Soares Espíndola. Anche quest’anno l’Inter sta concorrendo per la vittoria in tutte e tre le competizioni che sta disputando; quotidiani sportivi quali La Gazzetta dello Sport e emittenti televisive come Sky tessono ogni giorno lodi per l’unico 26 club italiano che sta cercando di accumulare punti per il ranking UEFA, nonostante dalla prossima stagione solamente tre quadre in Italia accederanno alla Champions League, anche qualora l’Inter vincesse nuovamente la massima competizione europea. Il 2/4/2011 si è disputato il derby milanese tra Milan e Inter, le due pretendenti allo scudetto; nonostante l'assenza di Ibrahimovic stesso per il “pugno” sopra citato, il Milan ha vinto con lo spettacolare punteggio di 3 a 0. E' stata fatta giustizia? Chiediamo in campo e fuori campo una giustizia vera, per la quale la speranza sarà eterna, e non una giustizia illusoria alla quale parole che sembrano tanto dotte possono indurre le menti umane. Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 sport Top e flop del calciomerc a to Fjodor Mischiati Siamo giunti a febbraio 2011, ed è arrivata l'ora di fare le pagelle dei colpi di mercato, quindi di stilare una classifica dei 5 top e flop del calciomercato estivo e di quello invernale, con i colpi più azzeccati durante le sessioni di mercato. Scegliere 20 giocatori in particolare tra gli innumerevoli trasferimenti di mercato è un'impresa non da poco, considerando che ci sono giocatori che più di altri meritano la nomination in questa classifica; qualcuno potrà non condividerla, ma credo che in generale le opinioni sui i giocatori che fanno parte della classifica siano più o meno le stesse. Alcuni di questi calciatori dovevano sicuramente essere collocati nella classifica (per il rendimento e le attese in estate); chi si aspettava giocatori sconosciuti nei top? Di sicuro ad agosto ci sono atleti catalogati come riserve che poi esplodono sulle ali dell'entusiasmo. A inizio stagione un giocatore acquistato appartiene a una di queste tre categorie: campione/fuoriclasse, giocatore normale, riserva sicura all'80/90%. Per piazzare un calciatore in uno di questi gruppi bisogna basarsi sulla stagione precedente, forma fisica, caratteristiche tecniche e stile di gioco. Alcuni campioni non sono adatti a giocare con un tipo di modulo o con un certo compagno di reparto, mentre una riserva con quel giocatore si intende a occhi chiusi: col tempo sia campioni che gregari e riserve posso alterare il loro ruolo durante la stagione a seconda delle prestazioni. La caratteristica dominante del calciomercato invernale è la possibilità di rimediare alle operazioni di mercato errate nelle trattative estive: un giocatore poco utilizzato nella prima parte della stagione vede nel trasferimento l'occasione di esprimersi al meglio; purtoppo un giocatore cambiando squadra fa un dispetto ai propri tifosi, ma se cè una trattativa per passare, per esempio, dal Cagliari alla Juventus (ogni riferimento è puramente casuale), non si pùò pretendere che il proprio beniamino rifiuti di arrivare nel gotha del calcio: ormai le bandiere non esistono più (tranne pochi casi) e i tifosi devono accettare seppur a malincuore la partenza dei propri campioni. Ma adesso è giunto il momento di illustrare la 27 classifica dei top e flop di entrambe le sessioni del calciomercato: Calciomercato Estivo Top 1. Josip Ilicic. Lo sloveno classe 1987 partito riserva, è diventato titolare con prestazioni soddisfacenti e un intesa perfetta con Pastore; gran tiratore dalla distanza e con una tecnica stupenda, abbina potenza e classe benissimo: la sorpresa del campionato. 2. Edinson Cavani. Che sapesse segnare era noto a tutti, ma che lo facesse con una frequenza impressionante neanche il più ottimista dei tifosi se lo immaginava: 20 gol su 41 del Napoli, 3 doppiette e 2 triplette, gol decisivi e mai banali (destro, sinistro, di testa e da fuori); incredibilmente bravo. Secondo solo perchè Ilicic è una sorpresa ancora più pazzesca della sua. 3. Anderson Hernanes. Un mix tra Gattuso e Pirlo, si diceva; lo volevano il Milan, l'Inter e il Barcellona, ma lo ha preso la Lazio; lui subito ne ha preso il controllo segnando e facendo segnare, tessendo reti di passaggi e facendo interdizione. L'artefice del clamoroso attuale quarto posto della Lazio. Anno 6 - Numero 5 sport 4. Milos Krasic. "La freccia serba", lo chiamavano in Russia; appena arrivato in italia ha subito incominciato a bruciare l'erba del campo, facendo ammattire i terzini mancini di mezza Serie A: una corsa inesauribile, un fiuto per il gol e dei cross perfetti. Gli manca qualcosina in velocità e tiro per essere al livello di Gareth Bale. 5. Robinho. Il dribblomane brasiliano veniva da una stagione in panca al City e nessuno aveva il coraggio di rischiare puntando su di lui, ma ha ripagato il Milan segnando 10 gol in tutti i modi; è la spalla ideale di Ibrahimovic. I suoi doppi passi sono spettacolari. Flop 1. Adriano. Arrivato in Italia come il centravanti che mancava alla Roma promettendo valanghe di gol, neppure il tempo di esordire in campionato e arriva Borriello che lo relega in panchina. Passa i mesi in tribuna e ora il suo nome non si sente neppure più a Trigoria. Bollito. 2. Luca Toni. Al Genoa mancava una punta centrale adatta al gioco di Gasperini, fatto di cross e sponde: lui ha segnato 3 gol, ma rispetto alle aspettative ne doveva fare il triplo. Alla juventus si è risvegliato: se comincia a segnare, i portieri della Serie A comincino a provare a prendere i suoi fenomenali colpi di testa... 3. Biabiany. Effettivamente Aprile 2011 neanche lui si aspettava di partire titolare: sulla fascia volava, ma quei piedi... 4. Abdelkader Ghezzal. Venuto a Bari per incantarla con le sue giocate è finito come la sua squadra: sfumato. 5. Floro Flores. Dopo i 9 gol dell'anno prima quest'anno doveva confermarsi, ma El Nino Maravilla gli è esploso davanti. Calciomercato Invernale Top 1. Alessandro Matri. Alla Juventus è venuto per segnare, e subito 3 gol tra cui quello all'Inter. Centravanti fenomenale all'apice della carriera. 2. Alberto Paloschi. L'anno scorso partì bene a Parma, ma un infotunio lo frenò. Al Genoa all'esordio 2 palle buone, 2 gol. L'erede di Inzaghi. 3. Giampaolo Pazzini. Alla Sampdoria quest'anno segnava poco e non è che lo servissero tanto; all'Inter 4 gol da vero centravanti. Se ritrova la forma migliore mettetelo in coppia con Rossi. 4. Stefano Okaka Chuka. Mandato a Bari per farsi le ossa, ha segnato 2 gol tra cui quello contro il Lecce all'esordio; centravanti potente come pochi, trova in Rudolf il compagno ideale: l'uno esalta le caratteristiche dell'altro. 5. Francesco Lodi. A Udine l'anno prima aveva impressionato abbastanza e 28 poi l'hanno mandato a Frosinone; il Catania l'ha preso e lui ha risposto con 2 punizioni alla Del Piero. Può diventare lo Sneijder italiano. Flop 1. Federico Macheda. Il suo nome già era stato associato all'erede di Cassano: ebbene, non solo non ha giocato come lui, ma "Kiko" non ha neppure fatto un gol. 2. Davide Lanzafame. Comprato dal Brescia per inventare, è rimasto nell'anonimato. Deve illuminare il gioco. 3. Cristiano Zanetti. A Brescia mancava un regista come lui che sapesse lanciare. Finora gli unici lanci al Rigamonti sono quelli del portiere. 4. Davide Santon. Parcheggiato al Cesena per farlo rinascere, lui non ha dato segni di risveglio. Eppure fermava Cristiano Ronaldo 5. Raffaele Palladino. Al Genoa ha fatto il bello e il cattivo tempo, a Parma gol alla prima partita con la Juventus e poi di lui non se n'è più sentito parlare. Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 curiosita' Se non ti piace pulire le scale Un Tipo Losko Parlando allegramente con il mio vicino di casa, mi sono ritrovato a disquisire a proposito di lavoro, pensione eccetera… la conversazione si è conclusa con un mio: “Non mi preoccupo di quando andrò in pensione, tanto non troverò mai lavoro.” Sono rimasto un po’ sconvolto dalle mie parole, cosa che mi succede spesso, soprattutto durante una qualche interrogazione andata stranamente bene, allora ho deciso di andare su internet, e cercando “lavori strani” ho girato parecchi siti; ora vi passo qualcosa che ho trovato, sperando possa essere interessante. Ad esempio sapevate che: In Gran Bretagna, nel 1600, tutti dovevano ricevere un’educazione degna della nazione, compresi i membri della famiglia reale; naturalmente le tecniche pedagogiche a quei tempi non erano molto, come dire, umane, e quindi i bambini dovevano essere picchiati violentemente perché imparassero qualcosa, ma il sangue del figlio del re era considerato divino, dunque il pargolo non poteva essere frustato o picchiato. Da qui emerge la figura dei “whipping boys”, bambini di altre famiglie che venivano pestati al posto del principino quando quest’ultimo commetteva qualcosa di sbagliato. A quei tempi era comune anche il mestiere dell’ “uomo sveglia”, per pochi spiccioli, una persona era incaricata di andare alle finestre delle case dei lavoratori e di picchiare le tapparelle in modo da svegliarli e di farli arrivare in tempo a lavoro. Va ricordato che, mentre gli uomini andavano in fabbrica, le donne restavano a casa e a causa di questo mestiere anche loro dovevano svegliarsi all’alba, con ampio disappunto. Sinceramente penso che però non fosse il loro più grande problema. Tra i mestieri più strani ricordiamo anche il “clown da funerale”, un uomo pagato affinché durante la cerimonia funebre danzasse intorno alla bara e facesse scherzi ai presenti, in modo da spezzare la tensione… penso alla mia nonnina bella ad un funerale di quelli giù in meridione, dove le donne solevano urlare disperate e strapparsi i capelli, circondata da un esercito di clown che le spruzzano acqua da un fiore. Dovete sapere che l’urina contiene una grande quantità di NH3, (la prof di chimica sarebbe fiera di me) cioè di ammoniaca, e questa era per l’appunto usata al fine di pulire le vesti… da qui emerse una figura particolare, incaricata di 29 stare per ore chiuso nelle fogne a raccogliere l’urina dei suoi concittadini… “Nuovo?? No, lavato con la pipì!” Immagino però la vostra tristezza nel non aver trovato nessun mestiere attuale, quindi ne ho cercato anche qualcuno più adatto ai giorni nostri. Al primo posto si piazza stabilmente il “mimo per radio”, diffuso in non poche reti radiofoniche, è una persona che si occupa di far divertire le voci radiofoniche durante le canzoni, in modo che non perdano l’entusiasmo quando sta per ricominciare la puntata. Al secondo posto nella mia personale classifica c’è il “tester di deodoranti ascellari da uomini” ma viste le pezze sotto alcune braccia, si direbbe che non sia un mestiere molto diffuso. Merita particolare riferimento anche il mestiere di “ammaestratore di fenicotteri”, per cui però è richiesta una laurea in veterinaria con specializzazione esotica, cosa non comune. Potrei parlarvi del commercialista delle bancarelle di mercato o del PR di una trattoria umbra, ma purtroppo lo spazio a mia disposizione si sta esaurendo, anzi ho paura di essere già andato troppo oltre. Ciao a tutti! Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 la vignetta Uova di Pasqua Federica Messina 30 Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 svago/l'oroscopo L'oroscopo Federica Messina IL SEGNO DEL MESE: Ariete Siete il segno del mese, ma la salute non vi sorride (come sempre). Il fisico ha bisogno di movimento, il naso di un fazzoletto e la mente di un po’ di riposo. Abbastanza bene la scuola; l’amore potrebbe anche andare, se non fosse che la vostra esuberanza sentimentale spaventa i corteggiatori. Leone Gli astrologi prevedono sciagure per voi in questo mese disgraziato. Certo, tutto dipende da come saprete gestirvi nei vari ambiti, ma i vari pianeti allineati nel modo sbagliato vi daranno talmente tanta energia che non saprete come smaltirla, ed è quindi probabile che imploderete. Per il resto tutto okay. Toro Il mese comincia pieno d’impegni. Tra i compiti, le verifiche, gli esami, la nonna da accudire, il fratellino da accompagnare da qualche parte e i corsi di latino (o greco, o matematica, o altro) non avete il tempo di pensare a voi stessi. Tutto questo correre non fa bene alla vostra circolazione, perciò sedetevi e rilassatevi con una bella commedia di Menandro. Vergine Voi della vergine avete sempre fretta, ma in questo mese vi conviene darvi una calmata e organizzarvi per bene altrimenti vi verrà un collasso nervoso prima della fine di maggio. Non scherzo. Scegliete con cura i vostri obbiettivi, soprattutto per quanto riguarda la scuola e l'amore. Gemelli In questo mese avete voglia di spendere in tutto ciò che vi può tirar su di morale. Lasciate perdere e affidate il vostro denaro a mani sicure, o a oggetti sicuri come quel bel salvadanaio a forma di porcellino del secolo scorso. Bilancia Basta pendere un po' dall'una e un po' dall'altra parte! Aprile, care bilance, è il mese in cui dovrete mettervi in gioco, in tutti gli ambiti. Non abbiate paura ad alzare la mano durante una lezione e non abbiate paura a fare qualche promessa in più al vostro innamorato/amico/cane. Cancro Con questa ondata di caldo improvviso vi viene voglia di tuffarvi in una piscina, nel vostro elemento naturale. Attenti a non farvi distrarre da questo sole abbagliante: avete ancora due mesi di scuola da sopportare e poi, finalmente, potrete gettarvi tra le onde del mare. Scorpione Strano ma vero, questo mese per voi è una bella possibilità di rimettervi in carreggiata, sia nella salute che nella scuola. La vostra innata capacità di reagire ad ogni situazione, per quanto brutta essa sia, vi darò una nuova sicurezza in voi stessi. E questa volta non rovinate tutto con i vostri colpi di testa! 31 Sagittario Sorgono nuovi problemi all'interno della famiglia. È un periodo in cui vi sentite particolarmente ribelli a tutto e non perdete occasione di contraddire chiunque (e non provate a negarlo). Fate molto sport per scaricare questa aggressività prima che vi si ritorca contro. Capricorno Siete caparbi e presuntuosi abbastanza da non farvi spaventare da niente. Mi duole ricordarvi che i nemici sono sempre in agguato e non accetteranno scuse quando vi attaccheranno. Non permettete a questi ostacoli di bloccarvi, ripensate al vecchio detto “don't worry, be happy” e tutto di sistemerà. Aquario Vi trovate in un periodo “cool” della vostra esistenza e guardate con occhio fermo e rilassato i comuni mortali che si preoccupano per tutto. Cercate però di non essere troppo rilassati e di non lasciarvi sfuggire occasioni importanti che vi si presenteranno sotto il naso. Pesci Vi sentite romantici in questo mese e, visto che siete già sognatori di natura, attenzione a chi frequentate e mantenete i piedi ben saldi a terra. Gli esperti dicono che le stelle vi favoriscono nell'ambito del lavoro; ovviamente sta a voi cogliere le occasioni al volo. Anno 6 - Numero 5 Aprile 2011 Accadde ad aprile Giulietta de Luca 1° aprile 1748 ‐ L'antica città di Pompei torna alla luce grazie agli scavi archeologici decisi da Carlo di Borbone 2 aprile 1902 ‐ L'"Electric Theatre", il primo cinema‐teatro americano, apre a Los Angeles California 3 aprile 1973 ‐ Martin Cooper effettua la prima telefonata con un telefono cellulare 4 aprile 1581 ‐ Francis Drake viene nominato baronetto per essere stato il primo Inglese a completare la circumnavigazione del mondo 5 aprile 1994 ‐ Muore Kurt Cobain, frontman dei Nirvana 6 aprile 648 a.C. ‐ Gli antichi greci registrano la prima eclissi solare 7 aprile 30 ‐ Data della morte di Gesù, secondo il Vangelo di Giovanni 8 aprile 1866 ‐ Italia e Prussia si alleano contro l'Austria a Berlino, in previsione della terza guerra di indipendenza italiana 9 aprile 1977 ‐ Italia: a Firenze viene fondato il Partito Marxista Leninista Italian 10 aprile 1849 ‐ Walter Hunt inventa la spilla di sicurezza 11 aprile 1775 ‐ In Germania si tiene l'ultima esecuzione per un reato di stregoneria 12 aprile 1175 ‐ Con la sconfitta del Barbarossa, termina l'assedio di Alessandria, durato oltre cinque mesi 13 aprile 1986 ‐ Papa Giovanni Paolo II visita la sinagoga di Roma: è la prima volta nella storia che un papa entra in un tempio ebraico 14 aprile 2008 ‐ Silvio Berlusconi: vince le elezioni politiche per la presidenza del Consiglio dei ministri 15 aprile 1989 ‐ In Cina inizia la protesta di Piazza Tien'anmen 16 aprile 1917 ‐ Vladimir Lenin ritorna a Pietrogrado dall'esilio per preparare la Rivoluzione d'ottobre 17 aprile 1521 ‐ Martin Lutero viene scomunicato 18 aprile 1948 ‐ In Italia si tengono le prime elezioni politiche per il Parlamento repubblicano 19 aprile 1968 ‐ identificato l'uomo che il 4 aprile uccise Martin Luther King: si tratta di James E. Ray, evaso dal carcere di Jefferson City 20 aprile 1841 ‐ Pubblicato Murder in Rue Morgue di Edgar Allan Poe 21 aprile 753 a.C. ‐ Secondo la leggenda, Romolo fonda la città di Roma 22 aprile 1943 ‐ Albert Hofmann scrive il suo primo rapporto sulle proprietà allucinogene dell'LSD 23 aprile 1933 ‐ In Germania viene istituita la Gestapo 24 aprile 1184 a.C. ‐ Secondo la tradizione gli antichi greci entrano a Troia servendosi di un finto cavallo 25 aprile 1945 ‐ I partigiani liberano Milano e Torino dall'occupazione nazifascista 26 aprile 1931 ‐ New York, si effettua la prima trasmissione televisiva sperimentale 27 aprile 2010 ‐ Talmadge Hayer, uno degli uccisori di Malcolm X, viene rilasciato dal carcere con la condizionale 28 aprile 1896 ‐ In Grecia, durante degli scavi fra i resti di una casa, viene scoperta la parte inferiore della statua di bronzo conosciuta come l'Auriga di Delfi 29 aprile 1977 ‐ A Milano si tiene primo convegno delle donne giornaliste, sul tema La donna nell'informazione 30 aprile 1945 ‐ Adolf Hitler ed Eva Braun si suicidano dopo essere stati sposati per un giorno 32