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`Ndrangheta, operazione Atlantide a Gioia Tauro: 7 arresti nella

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`Ndrangheta, operazione Atlantide a Gioia Tauro: 7 arresti nella
‘Ndrangheta, operazione Atlantide a
Gioia Tauro: 7 arresti nella cosca
Piromalli
Associazione a delinquere di tipo mafioso, porto e detenzione illegale di
armi, estorsione, danneggiamento aggravato, reati aggravati dalle metodologie
mafiose: sono le accuse rivolte a 7 persone arrestate nelle prime ore di oggi
a Gioia Tauro dai Carabinieri. Si tratta di soggetti ritenuti intranei, anche
con ruoli apicali, alla cosca “Piromalli”.
I Carabinieri con l’aiuto dello Squadrone
Cacciatori, della Compagnia Speciale e di
unità cinofile del G.O.C. di Vibo Valentia,
hanno eseguito una ordinanza di custodia
cautelare, emessa dal Tribunale del
capoluogo traendo in arresto Biagio
Guerrisi, 51 anni; Gennaro Paolillo, 31
anni; Rocco Ivan Stillitano, 52 anni ed il
figlio 22enne Giuseppe Stillitano; Cosimo
Romagnosi, 55 anni; Elio De Leo, 59enne
medico del SER.T. di Polistena; Antonio
Esposito, 39 anni.
In particolare, l’articolata attività
d’indagine, che ha beneficiato anche del contributo di alcuni collaboratori,
sviluppata autonomamente sotto il coordinamento della Procura Distrettuale
Antimafia, avrebbe consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in
ordine all’appartenenza degli indagati ad un’associazione di ‘ndrangheta
finalizzata allo sfruttamento delle risorse economiche del territorio
attraverso o la partecipazione alle stesse, acquisendone direttamente o
indirettamente – tramite intestazioni fittizie – la gestione o il controllo,
oppure con la riscossione di somme di denaro a titolo estorsivo.
L’attività avrebbe permesso, infatti, di documentare numerosi episodi
estorsivi, consumati e tentati, nonché alcuni danneggiamenti seguiti da
incendio o perpetrati mediante l’esplosione di colpi d’arma da fuoco,
effettuati nello stesso contesto a scopo intimidatorio e a danno degli
operatori economici.
Sarebbe, inoltre, emersa la posizione di un medico del SER.T. di Polistena,
Elio De Leo che, secondo gli inquirenti, al fine di favorire gli affiliati
alle organizzazioni malavitose del territorio, avrebbe redatto certificazioni
mediche attestanti falsamente lo stato di incompatibilità col regime
carcerario di molti affiliati, dichiarandoli alcool o tossicodipendenti.
Ricostruito, inoltre, come la cosca, con la disponibilità di armi, e al fine
di realizzare il controllo egemonico sul territorio, abbia realizzato accordi
con organizzazioni criminose omologhe sopprimendo i soggetti che a quel
controllo si sarebbero contrapposti e commettendo delitti contro il
patrimonio, contro la vita e l’incolumità individuale e in materia di armi.
Gli arrestati sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Palmi.
Fonte: Media partner http://www.cn24tv.it
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