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Il Paese del sunshine reggae

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Il Paese del sunshine reggae
Le vie dell’incentive
Il Paese
del sunshine reggae
Altrimenti nota come la regina dei Caraibi, la Giamaica è un paradiso
naturale con una cultura multietnica conosciuta in tutto il mondo grazie
alla musica reggae. Fra scenari di incomparabile bellezza, offre strutture
attrezzate per soggiorni leisure ed incentive
L’Eden dell’incentive
astano tre parole per identificarla: Caraibi, sole e reggae.
La Giamaica è forse l’isola più
famosa del mar dei Caraibi, tanto da
meritarne il titolo di regina. 230 chilometri di lunghezza 80 di larghezza,
6 catene montuose, 120 fiumi e 240
chilometri di spiagge bianchissime,
questo giardino dell’Eden ha sempre
avuto un posto d’onore nell’immaginario collettivo come simbolo di libertà e disinvolta allegria. Non a caso, negli anni Settanta era la meta
prediletta dagli hippy e prima ancora
da attori e scrittori che traevano ispirazione dalla sua atmosfera sensuale
scandita a tempo di reggae, la musica
diventata bandiera ufficiale dell’isola
in tutto il mondo grazie ad autori come Bob Marley e Peter Tosh.
I richiami ai miti della musica e ai
personaggi famosi che hanno fatto la
storia della Giamaica, sono presenti
ancor oggi in molte località; per
esempio, a Montego Bay, milioni di
persone si ritrovano ogni anno per
B
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partecipare al più importante avvenimento della stagione: il Sunsplash
Festival, una sorta di Woodstock in
stile rasta.
Ideale per il clima tropicale marittimo – la temperatura è tra i 25 e i 30
gradi in estate e poco inferiore in inverno – e per le infinite opportunità
di svago, oggi la Giamaica è una destinazione turistica che ha mantenuto inalterato l’appeal di location leisure per eccellenza adeguandosi al
contempo ai nuovi trend del mercato
congressuale e dell’incentive. E questo grazie anche alla ricchezza e alla
qualità dell’offerta ricettiva e dei
servizi che gravitano attorno al settore turistico. Per un soggiorno in
Giamaica non c’è che l’imbarazzo
della scelta: nell’isola alberghi e resort sono concepiti secondo i più moderni criteri del comfort e della funzionalità, con tecnologie avanzate e
standard elevati a prezzi competitivi.
Le strutture, molte delle quali sono
in stile neocoloniale con suggestive
contaminazioni d’arte indigena, formano un tutt’uno con il paesaggio,
La musica dei re
La storia del reggae è legata alle tradizioni di un popolo e di un territorio – quello giamaicano – ma anche all’incontro fra culture e musiche diverse; più precisamente è una contaminazione fra i suoni rituali del culto afrogiamaicano (che viveva ancora all’interno delle cerimonie delle chiese revivalista e rasta), e le sonorità del rithm’n’blues. Ufficialmente il reggae nasce alla fine degli anni Sessanta come veicolo bandiera dell’orgoglio dei neri emarginati e del rastafari
(la religione dei re diffusasi negli anni Trenta che venerava come proprio messia il negus d’Etiopia Haile Selassie I, il Ras Tafari.) I Giamaicani cominciano a cantare nel loro gergo, una sorta di dialetto inglese misto a termini originari africani ed espressioni tipiche della religione rasta, e a dare voce al malessere socio-esistenziale. In seguito, grazie ad artisti profeti come Bob Marley e Peter Tosh, il reggae diventa simbolo generale di ribellione e ricerca della propria
identità in tutto il mondo. La peculiarità di questo genere musicale
consiste nel ritmo, più precisamente nella tendenza al rallentamento
e alle pause durante le quali si ha l’impressione che i musicisti rinuncino alle parole perché non indispensabili; In realtà questi “vuoti”
servono a dare risalto, isolandole, alle note dominanti. Fra le contaminazioni di maggiore successo originate dall’incontro del reggae
con altri generi musicali, ci sono il reggae rock; il Samba-raggae o
più comunemente noto come Hip hop; e in tempi più recenti: il raggamuffin (in gergo significa trasandato) e il jungle caratterizzati da
suoni rarefatti e dal l’uso ripetitivo di echi sovrapposti uno dopo l’altro a voci e strumenti.
Le vie dell’incentive
immerse come sono in lussureggianti
giardini tropicali e quasi sempre affacciate su spiagge di fine sabbia
bianca; mentre lo stile d’accoglienza
riflette l’anima cordiale e disinvolta
del popolo giamaicano.
Sandals & Beaches Resorts:
lusso all-inclusive
Se si è alla ricerca di una soluzione
di soggiorno di lusso che non comporti l’incomodo di dovere fare i
conti per eventuali extra, l’indirizzo
giusto è: Sandals & Beaches Resorts, catena leader famosa per la
sua formula all-inclusive – con all’attivo prestigiosi riconoscimenti a
livello internazionale – presente nei
Caraibi con due gruppi di alberghi:
il Gruppo Sandals è specializzato
esclusivamente in soggiorni per
coppie a cui dedica pacchetti speciali per viaggi di nozze comprensivi
di una serie di gradevolissime attenzioni a partire dall’arrivo in aeroporto e dal cocktail di benvenuto.
Nei Caraibi Sandals dà la possibilità
di scegliere fra 16 hotels situati su
alcuni delle più belle isole caraibiche. In Giamaica i Sandals Resort si
trovano a Montego Bay, Ocho Rios,
Negril. Il gruppo Beaches Resort,
invece offre alberghi di lusso destinati a tutti: coppie, single e famiglie. In Giamaica sono 3: il Beaches
Negril, situato sulla Long Bay e
inaugurato nel 1997; il Beaches Inn
riaperto da circa un anno dopo
un’accurata ristrutturazione e il
Beaches Sandy Bay. Fra gli ultimi
acquisti: il Beaches Royal Plantation e il Beaches Grande Sport at
Ciboney a Ocho Rios.
La storia del gruppo ha inizio nel
1981 grazie alla lungimiranza dell’imprenditore Gordon “Butch”
Stewart che decide di acquistare e di
ristrutturare un albergo ormai decadente su una delle più belle spiagge
di Montego Bay. L’albergo è oggi il
Sandals Montego Bay e rappresenta
il fiore all’occhiello della compagnia.
Beaches Grande Sport
At Ciboney
Ex Hotel Ciboney Ocho Rios, il Beaches Grande Sport at Ciboney è
immerso in una rigogliosa piantagione di 50 acri su una collina che si
affaccia sul mare. Il Resort è stato riaperto il 15 dicembre scorso e
vanta le 200 suite in assoluto più lussuose dei Carabi: si tratta di vere e proprie ville in stile mediterraneo, immerse in un giardino di ibiscum, bouganville ed ischee. con veranda e piscina privata. Altro
plus è la cucina di altissimo livello, come ci tiene a sottolineare il direttore Joseph Zellner: «puntiamo molto sulla qualità della ristorazione e non vogliamo che gli ospiti che soggiornano da noi debbano
mangiare sempre le solite cose. Offriamo infatti la possibilità di scegliere fra ben 5 gourmet restaurant, con proposte anche per chi ama
la cucina esotica, oltre che locale e una spa cuisine».
L’albergo, inoltre, offre un ricco ventaglio di attività leisure: «Per chi
ama gli sport acquatici», continua Joseph Zellner, «ci sono corsi di
sub, snorkeling, canoa, vela. Mentre fra gli sport di terra sono inclusi
roccia, tennis, mountain bike, trekking, golf e tennis». Una menzione
a parte merita l’European spa dove si trova tutto per la cura della
persona secondo gli ultimi ritrovati della cosmetica e delle tecniche
per il benessere psicofisico: massaggi, aromaterapia, riflessologia,
body scrub, sauna, bagno turco, lezioni di yoga e meditazione.
Nel 1997 viene inaugurato il Beaches
Negril, prima struttura della catena
Beaches “per tutti”. Nel corso degli
anni Butch Stewart è diventato una
figura di riferimento all’interno dell’industria del turismo ottenendo numerosi riconoscimenti: il Global
Award dal World Travel Market; l’Ho-
I sapori della Giamaica
La Giamaica è un Paese per chi ama l’avventura e le sensazioni forti
anche in cucina. La gastronomia locale, infatti, unisce diverse tradizioni etniche combinate con fantasia e con una particolare predilezione per lo speziato e il piccante. Qualche esempio: l’ackee, il pollo
piccante alle spezie e marmellata o il jerk pork, piatto a base di maiale cotto alla brace aromatizzato con spezie secondo l’antica tradizione dei bucanieri
telier&Travel News; il “Caribbean
Person of the Years per il Travel
Agent Magazine. Attualmente Gordon Butch Stewart è Presidente e
azionista di maggioranza dell’Air Jamaica, la compagnia di bandiera.
A riprova del successo del Gruppo
Sandals, esiste un dato tangibile: la
piena soddisfazione della clientela è
dimostrata dall’altissima percentuale di occupazione – oltre il 90% – nel
corso dell’anno.
Facile da girare
e tutta da vedere
La fortuna turistica dell’isola nasce
dalla sua bellezza integrale – ogni
angolo riserva dei tesori naturali –
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Le vie dell’incentive
Un mix di popoli e culture
Esiste un motto per spiegare le origini culturali e storiche della Giamaica:
“da molti popoli, un unico popolo”. Sì, perché su questo lembo di terra circondato dalle acque più belle del mondo si sono avvicendati numerosi popoli, a cominciare dagli indiani Arawak, che per primi hanno dato all’isola il
nome Xaymaca (isola di primavera). Successivamente sono arrivati gli spagnoli, da cui i nomi di Ocho Rios e Rio Grande, e infine gli Inglesi che nel
diciassettesimo secolo la trasformarono nella loro più importante colonia;
erano i tempi in cui la Giamaica era divisa in grandi piantagioni possedute
da ricchi latifondisti e coltivate da schiavi neri importati dall’Africa: proprio
da questi ultimi nascerà la cultura rasta esportata poi in tutto il mondo dalla voce di profeti come Bob Marley. All’inizio degli anni sessanta la Giamaica costituì la Federazione delle Indie insieme ad altre nove colonie inglesi e
il 6 agosto del 1962 l’isola diventa un membro indipendente del Commonwealth britannico.
ma anche dalla facilità con cui ci si
sposta al suo interno e dai prezzi più
convenienti rispetto ad altre location caraibiche. In genere la maggior
parte dei turisti americani ed europei preferisce la costa occidentale
dove il clima è più stabile e maggiore
è il ventaglio di soluzioni per lo svago e per lo sport: dalle varie attività
acquatiche, all’equitazione, al golf,
al kayak. Ecco alcune tappe obbligate: Negril da piccolo paesino quasi
sconosciuto fino a pochi anni fa, è diventato rapidamente la località più
famosa dell’isola per la sua indole
naif e trasgressiva (negli anni Sessanta era una comune hippy); si
estende su 10 km di spiaggia su cui
si affacciano splendidi alberghi mai
più alti delle palme, come impongono le autorità locali. Da non perdere
il romantico tramonto dal Rick’s
Café o una serata giamaicana in uno
dei tipici ristorantini sulle vicine
scogliere a picco sul mare.
Procedendo verso nord est si arriva a
Montego Bay dove, seminascosti nel
verde, fanno capolino fastosi edifici
coloniali e sterminati campi da golf.
A sud ovest di Montego Bay si estendono l’ampia Baia di Long Bay e
quella un po’ più chiusa chiamata
Bloody Bay per il sangue delle balene che qui venivano trascinate e
squartate dai pescatori. Dirigendosi
verso est, le cascate del fiume Dunn
– 200 metri di altezza – anticipano
Ocho Rios, città famosa anche per i
suoi giardini botanici, le rare orchidee e le piantagioni immense. Sulla
costa orientale, si aprono scenari
ugualmente suggestivi anche se meno frequentati dal turismo vacanziero. In particolare merita di essere vista la cittadina di Port Antonio, lo156 • Gennaio 2002
calità fra le più verdi dell’isola, ricca
di foreste, lagune e fiumi: varrebbe
la pena regalarsi delle forti emozioni
nel discendere con le zattere di
bambù il fiume Rio Grande! Per i
meno avventurosi, rimangono le incantevoli spiagge di Frenchman’s
Cove, un tempo meta esclusiva del
jet set internazionale. Infine c’è
Kingston, l’animata capitale nella
parte sud est dell’isola, che è anche
uno dei maggiori centri economici,
artistici e culturali dei Carabi. Il volto della città è una commistione fra
il vecchio stile georgiano e i moderni
agglomerati urbani e sorge nel cuore
delle Blue Mountains dove tra l’altro
si trovano la vetta più alta dell’isola
(Blue Mountain Peak 2256 m), antiche piantagioni e splendidi sentieri
di montagna.
❏
I numeri
✓ Superficie: 10.994 Km
✓ Abitanti: 2.616.000
✓ Densità: 238 ab/Km
✓ Capitale: Kingston (150.000 ab., 587.000 aggl. urbano)
✓ Gruppi etnici: Neri 77%, Mulatti 19%, Asiatici 3%, Bianchi 1%
✓ Forma di governo: Stato indipendente nell’ambito del Commonwealth
✓ Clima: Tropicale
✓ Lingua: Inglese (ufficiale), Creolo giamaicano
✓ Religione: Protestante 60%
✓ Moneta: Dollaro giamaicano
Jamaica Tourist Board
Mr Brian Hammond
C/O Sergat Italia s.r.l
Via Nazionale, 230 - 00184 Roma - Italia
Tel. 06.48901255-06 .48901256 - Fax 06.48907384
e-mail: [email protected] - Internet www.jamaicatravel.com
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