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CentroCentro Periferia - 2011-12

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CentroCentro Periferia - 2011-12
UNITÀ 12
1
società
Introduzione
Quali tra questi posti, secondo te, è in periferia e perché?
Discutine con un compagno.
Periferia
2
Centro
PERIFERIA E ARCHITETTURA
Leggere
2a L’articolo che leggerai parla di Corviale, un quartiere della periferia di Roma.
Leggi l’inizio dell’articolo e individua qual è la foto di Corviale tra quelle dell’attività 1.
Chi abita a Roma sud-ovest lo conosce con il nome di “Serpentone”. Percorrendo la Portuense verso il mare, appare
proprio così: un serpente grigio-bianco, lungo un chilometro, disteso placidamente al sole in cima a una collina.
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12 società
PERIFERIA E ARCHITETTURA
2b Leggi il testo completo su Corviale.
Vita e miracoli di
un incubo urbano
C
Barbara Romagnoli
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hi abita a Roma sud-ovest lo
conosce con il nome di
“Serpentone”. Percorrendo la
Portuense verso il mare, appare proprio così: un serpente grigio-bianco, lungo un chilometro, disteso placidamente al sole in cima a una collina. I
giornali e gli studiosi, invece, lo conoscono con il nome di “Corviale” o “Nuovo
Corviale”. Comunque lo si chiami il serpente è un immenso blocco in cemento
armato e pannelli di gesso prefabbricati,
di proprietà dello Iacp (Istituto autonomo case popolari): un’unica palazzina
lunga 958 metri, larga 200 e alta 30, che
sta sdraiata sul crinale di una collina al
confine tra metropoli e mare, sull’antica
Via Portuense. La consegna delle case in
questo villaggio monovolume avvenne
nell’82 e nell’83.
Una leggenda metropolitana racconta
che nacque come carcere, ma era edilizia
popolare: 1202 alloggi in un unico,
immenso fabbricato. Nove piani, otto di
abitazioni, uno centrale per servizi:
negozi, studi medici, laboratori artigiani,
spazi assembleari e conviviali, con tanto
di tavoli rossi stile pic nic. Una geometria
quasi perfetta, fantascientifica per chi ha
ribattezzato il serpente la “navicella spaziale” di Corviale. E poi, ancora, le sale
condominiali, una sala riunioni e perfino
un anfiteatro all’aperto (ora decorato
con i graffiti al posto delle scenografie),
un intero piano intermedio, il quarto,
immaginato per i negozi.
“Gli abitanti del Corviale”, dice
Giuseppe, un autista di autobus che è
Una leggenda metropolitana
racconta che nacque come
carcere, ma era edilizia
popolare: 1202 alloggi in un
unico, immenso fabbricato.
anche l’anima del comitato
40 inquilini, “nei primi anni ’80
erano impreparati a quello
che rappresentava questo
chilometro di appartamenti:
mia figlia, allora adolescente,
45 fuggì in lacrime quando lo
vide. Fu solo la gentilezza di
altri inquilini, arrivati qualche mese prima di noi, che ci
accolsero, le parlarono, descrissero la loro
50 vita, a convincerla a entrare”.
“Tutto quello che c’è oggi ce lo siamo
conquistato”, interviene Sergio, “il centro
anziani è pieno di attività: la scuola di
ballo, le scuole medie serali, il centro di
55 ascolto musica, le gite organizzate con
l’aiuto delle sovvenzioni comunali, così
tutti possono partecipare. Quando lo
abbiamo messo su era in condizioni
veramente disastrate, abbiamo tolto il
sangue dai muri, perché erano locali 60
abbandonati e ci venivano i drogati di
tutta la zona. Adesso è un giardino con
centinaia di iscritti”. Oggi si può vivere a
Corviale anche per chi, come Giorgio,
ricorda che “è stato traumatico, 65
venivo dalla Trionfale, abitavo in
una piccola palazzina e avevo
tutto sotto casa”. “Per me è stato
meglio”, ribatte Paolo, “in sei dentro quaranta metri quadrati a 70
Borgata Focaccia non ci si entrava più”. Nel corso degli anni le
iniziative sono state tante, da
Acquario ’85, che lavora con i tossicodipendenti, a La camera rossa, asso- 75
ciazione teatrale.
I più giovani sono un po’ meno soddisfatti degli adulti e cercano vie di fuga: “Prova
a fare una passeggiata. Dove vai?”, interviene Sonia, diplomata al liceo classico, 80
che da anni lavora in un bar. “Quando
sono arrivata avevo 11 anni e non è stato
facile. I primissimi anni era pericoloso
uscire sia di giorno che di sera. Io sono
stata fortunata perché mia madre si è 85
subito mobilitata con altre donne per
sostenere noi più piccoli, per molte sere le
mamme hanno fatto le ronde vicino ai
luoghi di spaccio. Adesso è più tranquillo,
molti di noi lavorano, fanno una vita tran- 90
quilla…ma è difficile scrollarsi di dosso la
sensazione di vivere in ghetto, mi sono
vergognata per molto tempo di dire dove
abitavo, ora non più, ma se posso cercherò
di vivere altrove”.
da Carta 95
2c Lavora con un compagno e provate insieme a rispondere alla domande senza guardare il testo.
Poi rileggetelo per verificare le vostre risposte.
1. Perché Corviale viene chiamato da qualcuno la “navicella spaziale”?
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2. Cosa pensano gli abitanti di Corviale?
PERIFERIA E ARCHITETTURA
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società 12
Analisi lessicale
Guarda le due frasi estratte dal testo dell’attività 2b. Secondo te perché l’autore, dopo il verbo “abitare”, ha usato
prima la preposizione a e poi la preposizione in? Discutine con un compagno.
Chi abita a Roma sud-ovest lo conosce
con il nome di “Serpentone”.
4
Abitavo in una piccola palazzina.
Gioco
Gioca con un compagno. Lo studente A tira il dado per scegliere un luogo nella colonna dello “studente A”.
Poi costruisce una frase possibile con uno dei verbi e una preposizione (che potrebbe essere articolata).
Lo studente B decide se la frase è giusta o no. Poi il turno passa allo studente B. Vince chi realizza più frasi giuste.
studente A
Abitare
Andare
Stare
5
IN
A
studente B
1. Trastevere
2. periferia
3. scuola
4. Sicilia
5. montagna
6. parco
1. Italia
2. Corviale
3. ufficio
4. città
5. mare
6. teatro
Analisi grammaticale
5a Scegli per ognuna delle due frasi estratte dal testo dell’attività 2b la funzione del che. Poi sottolinea nel testo
tutti i che con funzione di pronome relativo.
funzione del che
frasi
1. …interviene Sonia, diplomata al liceo classico, che
da anni lavora in un bar.
a. Serve ad unire le due frasi e sostituisce un sostantivo
della prima frase: è un pronome relativo.
2. Una leggenda metropolitana racconta che nacque
come carcere.
b. Serve ad unire le due frasi: è una congiunzione.
1. ________ 2. ________
5b Sottolinea nel testo tutti i chi, poi discuti con un compagno per cercare di capire la differenza tra il pronome
relativo che e chi.
5c Leggi il box grammaticale sul chi nella prossima pagina, poi trasforma le tre frasi qui sotto usando, al posto di
chi, la sequenza “pronome dimostrativo + che”.
Chi abita a Roma sud-ovest lo conosce con il nome di
“Serpentone”.
Una geometria quasi perfetta, fantascientifica per chi ha
ribattezzato il serpente la “navicella spaziale” di Corviale.
Oggi si può vivere a Corviale anche per chi, come
Giorgio, ricorda che “è stato traumatico”.
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12 società
PERIFERIA E ARCHITETTURA
5d Trova nel testo una
sequenza “pronome
dimostrativo o indefinito
+ che” e cerca di capire perché
non è stato usato chi. Quando
pensi di averlo trovato e di
avere la soluzione al problema
posto chiama l’insegnante.
TT 6
1
Il pronome relativo doppio “chi”
“Chi” è un “pronome relativo doppio”. Si usa solo con riferimento a esseri animati e sostituisce un pronome
dimostrativo (colui, quello, colei, quella) o indefinito (qualcuno, uno…) + “che”. Ad esempio, nel proverbioChi
va con lo zoppo impara a zoppicare, il “chi” può essere espresso con un pronome indefinito + “che”: Uno
che va con lo zoppo impara a zoppicare.
Se il riferimento è al plurale, il “chi” trasforma sempre la frase relativa al singolare. La fraseColoro che abitano a Roma sud diventa quindi Chi abita a Roma sud.
Se è necessario enfatizzare la pluralità è comunque sempre possibile usare un pronome dimostrativo + “che”,
soprattutto accompagnati dall’aggettivo “tutti”. Ad esempio la fraseVoglio ringraziare tutti quelli che mi hanno
scritto risulterà più forte e “personale” rispetto alla più generica Voglio ringraziare chi mi ha scritto.
Ascoltare
6a Conosci la piazza rappresentata nella foto 1? C’è qualcosa di simile nel progetto della foto 2?
Parlane con un compagno, poi provate insieme a rispondere alle domande sotto alle foto.
2 - Piazza del
nuovo Millennio
1 - Piazza
dei Miracoli
1. Dove si trova Piazza dei Miracoli?
2. Quando è stata costruita Piazza dei Miracoli?
secoli XII-XIII
secoli XVI-XVII
3. Piazza dei Miracoli è al centro città o in periferia?
4. Secondo voi Piazza del Nuovo Millennio verrà costruita nel centro città o in periferia?
secolo XIX
6b Ascolta l’intervista radiofonica e rispondi alle domande
discutendo con un compagno.
1. Chi è la persona intervistata?
2. Che relazione c’è tra le due piazze rappresentate al punto 6a?
3. Perché si vuole fare Piazza del Nuovo Millennio?
6c Ora ascolta ancora l’intervista tutte le volte necessarie a
capire meglio le ragioni del progetto. Tra un ascolto e l’altro
consultati con un compagno.
7
Parlare
Parla con un compagno. Cosa servirebbe di più per migliorare la vita nelle vostre città e, secondo quanto ne sapete,
nelle città italiane? Fate una classifica, dagli interventi più importanti a quelli meno rilevanti. Aiutatevi con la lista
qui sotto e aggiungete tutto quello che ritenete necessario.
strade migliori
più cinema e teatri
più ospedali
più case
più polizia
più chiese
più campi sportivi
più verde
più centri
commerciali
meno sporcizia
case più vivibili
più opere
architettoniche
più arte
più negozi
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PERIFERIA E ARCHITETTURA
società 12
La frase scissa
Nella frase scissa esplicita il tempo del primo verbo (frase principale) è generalmente al presente mentre il secondo verbo (frase secondaria)
è nel tempo dell’azione che si vuole indicare.
Costruzione scissa esplicita
Tempo dell’azione
Frase principale
Frase secondaria
presente
È tutta la piazza dei
Miracoli (presente)
che è riprodotta. (presente)
futuro
È tutta la piazza dei
Miracoli (presente)
che sarà riprodotta. (futuro
passato
È tutta la piazza dei
Miracoli (presente)
che è stata riprodotta. (passato
Nella frase scissa implicita invece il tempo del primo verbo (frase principale) esprime il tempo dell’azione, mentre il secondo verbo (frase secondaria)
è all’infinito preceduto dalla preposizione “a”.
Costruzione scissa implicita
Tempo dell’azione
Frase principale
Frase secondaria
presente
È tutta la piazza dei
Miracoli (presente)
ad essere riprodotta.
(“a” + infinito)
futuro
Sarà tutta la piazza dei
Miracoli (futuro)
ad essere riprodotta.
(“a” + infinito)
passato
È stata tutta la piazza dei
Miracoli (passato)
ad essere riprodotta.
(“a” + infinito)
10 Leggere
10a Guarda queste tre immagini e cerca, discutendo con un compagno, di intuire cosa possano rappresentare.
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12 società
PERIFERIA E ARCHITETTURA
10b Leggi l’articolo. Quale delle opere descritte è rappresentata nelle foto alla pagina precedente?
A Roma la grande
architettura arriva
Opere e progetti della
Capitale a cavallo del
nuovo millennio.
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R
oma da qualche anno vive una stagione felice per l’architettura.
L’inizio del nuovo Millennio è stato
infatti salutato dall’avvio di grandi opere
architettoniche, alcune già completate ed
altre in via di realizzazione.
A parte alcuni progetti che riguardano il
centro della città, come il Museo dell’Ara
Pacis di Richard Meier da poco inaugurato,
la “Città dei giovani” che sorgerà nell’area
degli ex mercati generali e il nuovo Museo
di arte Contemporanea (MAXXI) vicino a
Piazza del Popolo, la maggior parte delle
iniziative architettoniche tocca quartieri
che fino a pochi anni fa erano poco più che
sobborghi degradati e che oggi, grazie
anche alla riqualificazione urbana, stanno
acquisendo una nuova immagine agli occhi
dei loro abitanti e dell’intera città.
L’esempio più lampante di questa nuova
tendenza sono tre scuole, per la progettazione delle quali sono stati interpellati alcuni dei migliori architetti romani e che
saranno costruite in quartieri di periferia
per divenire nuovi centri di aggregazione.
Non solo, molti altri più ambiziosi progetti
hanno toccato e toccheranno le periferie
della Capitale: nel quartiere dell’EUR è in
costruzione il nuovo Palazzo dei Congressi
di Massimiliano Fuksas, mentre già da alcuni anni è stato realizzato un progetto molto
controverso, l’imponente Auditorium Parco della musica di Renzo Piano edificato
sulla Via Flaminia.
Ma se Roma è la città delle 1000 chiese, non
poteva che essere una chiesa a meritare la
palma di progetto più discusso degli ultimi
anni. Progettata dall’architetto di origine
ebraica Richard Meier, vincitore del concor-
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in
periferia
La chiesa è un valido
esempio di come un’opera
architettonica possa
riqualificare degnamente
le periferie dei grandi
agglomerati urbani...
40 so cui hanno partecipato i maggiori nomi
dell’architettura high tech, la Dives in misericordia è una piccola struttura, un gioiello
dell’architettura contemporanea, che mai ci
aspetteremmo di trovare incastonata tra le
45 palazzine del quartiere romano di Tor Tre
Teste, in un’area periferica così lontana dalla
Roma monumentale.
Visitata già durante la costruzione da circa
7000 architetti ed ingegneri provenienti da
50 tutto il mondo, l’opera ha suscitato polemiche fin dalla fase di progettazione per molti
aspetti problematici, tra i quali il più controverso era la mancanza di una croce esterna, che alcuni avrebbero voluto sopra la
55 maggiore delle tre vele, alta 26 metri.
Nonostante i ripetuti inviti del Vaticano,
Meier non ha mai acconsentito a modificare il progetto originario che a suo
dire sarebbe stato stravolto dall’ag60 giunta della croce all’esterno dell’edificio.
Comunque sia la nuova
chiesa c’è. La croce no.
Almeno fuori, perché
65 al suo interno c’è un
crocifisso ligneo del
1600.
Ciò non toglie che
la Dives in miseri70 cordia sia un’opera
di altissima architettura e simbolismo, interamente realizzata con cemento, vetro e
legno e illuminata esclusivamente dalla luce
del giorno che passa attraverso una grande
lucernario. Ma non basta: per ottenere 75
un’altissima resistenza e conservare nel
tempo l’aspetto originario delle vele, è stato
brevettato un tipo di cemento che si autopulisce sotto la luce - è quasi il caso di dire:
miracolosamente - mantenendo così più a 80
lungo l’aspetto originario, il che rappresenta una novità assoluta nel campo dell’architettura. La chiesa è un valido esempio di
come un’opera architettonica possa riqualificare degnamente le periferie dei grandi 85
agglomerati urbani, luoghi per definizione
di “non-architettura” e dominati da un’edilizia priva di carattere. Come afferma
Richard Maier: nel caos delle periferie
moderne “responsabilità dell’architetto è 90
creare un senso di ordine, un senso di spazio e un senso di relazione” a vantaggio della
dimensione urbana in cui si inserisce.
12 società
PERIFERIA E ARCHITETTURA
11 Analisi grammaticale
11a Sottolinea nel testo dell’attività 10b i quattro pronomi relativi differenti da che. Poi, lavorando con un compagno,
copiateli nella tabella e rispondete alle domanda.
riga
pronome relativo
si riferisce a...
1. riga
2. riga
3. riga
4. riga
1. Da quali parole sono formati il primo e il terzo
pronome relativo?
articolo + quale/quali.
quale/quali.
preposizione + articolo + quale/quali.
2. Perché il secondo pronome relativo non ha una
preposizione?
Perché è un pronome soggetto.
Perché è un pronome oggetto diretto.
È possibile togliere la preposizione ____ prima di cui.
11b Secondo te, la sequenza il che alla riga 81 del testo, è un pronome relativo? Prova a spiegarne l’uso e il significato
continuando a lavorare con un compagno.
12 Scrivere
Nel primo episodio del film “Caro Diario” (1993), il regista Nanni Moretti va in giro con la sua Vespa per le strade
di Roma. È estate, la città è deserta: il regista può girare per le strade assolate e riscoprire, quartiere dopo quartiere,
palazzo dopo palazzo, la sua città. Leggi cosa dice ad un certo punto Moretti guardando i palazzi di Roma.
A te cosa piace guardare quando visiti delle città? Scrivi cosa ricordi di un viaggio che hai fatto.
“La cosa che mi piace più di tutte è vedere
le case, i quartieri. Anche quando vado
nelle altre città l'unica cosa che mi piace
fare è guardare le case”.
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Nanni Moretti
È uno dei più originali
registi italiani degli
ultimi tempi. Regista,
sceneggiatore, produttore, attore, Nanni
Moretti ha conquistato
un pubblico via via
crescente in Italia, fino ad arrivare alla
consacrazione internazionale grazie a
Caro Diario (Premio per la regia al 47°
festival di Cannes) e La stanza del figlio
(Palma d’oro sempre a Cannes), che lo
hanno reso celebre in Francia e negli
Stati Uniti. Per parecchi anni è stato
anche coinvolto nella politica, impegno poi sfociato nel suo film più
discusso, Il Caimano, ambientato negli
anni del berlusconismo.
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