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Appalti truccati al Martini: 5 arresti

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Appalti truccati al Martini: 5 arresti
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“pedagogia
dei genitori” e dietro c’è
un concetto semplice: riconoscere nei genitori la loro capacità di essere a propria volta
insegnanti. È un approccio diverso, che da un anno stanno
sperimentando gli istituti comprensivi di via Ricasoli e il Peyron-Fermi. Ma è solo l’inizio:
nei prossimi giorni l’esperienza verrà estesa a una rete dialtre 10 scuole, dal professionale
Plana alla direzione didattica
D’Azeglio, dal comprensivo Sidoli al Salvemini e così via. Il
punto di partenza? «Il docente
ha un’elevata conoscenza della
classe, mentre il genitore conosce alla perfezione il proprio figlio», spiega Riziero Zucchi.
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I moltiplicano i canali per
la raccolta dei fondi privati per il sistema culturale.
Un mantra per il sindaco Fassino. Anche il Teatro Regio, che
viene seguito dalla Fondazione
per la Cultura, ha creato una
sua struttura. E molti degli
spettacoli del prossimo cartellone hanno un partner privato
che si accolla parte dei costi. A
seguire sia per la Fondazione
sia per l’Ente Lirico le grandi
aziende fuori il Piemonte è stato chiamato Bianchi, ex Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ed ex Maxxi di Roma. La Fondazione per la Cultura, gestita
da Angela La Rotella, gestisce
direttamente o indirettamente eventi che hanno un budget
complessivo di 6 milioni. Ad oggi, attraverso i privati, si sono
trovati 4,5 milioni.
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dei consiglieri dev’essere equiparato a quello del sindaco di
una città capoluogo, come vuole Renzi e come chiede da tempo Chiamparino, allora anche
la trattenuta sul Tfr, che i sindaci non hanno, scompare. Così i
consiglieri regionali del Piemonte si sono fatti un sconto
fra 280 e 300 euro netti a mese.
Dal primo gennaio 2016,se la
legge sarà approvata, un consigliere semplice del Piemonte
prenderà dunque 6.700 euro,
mentre finora incassava circa
7.700 euro netti al mese.
E LO STIPENDIO
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nandrea Noseda, direttore musicale del Regio che il 14 ottobre dirigerà l’opera verdiana come titolo inaugurale della
stagione 2015/2016. “Aida” di Verdi apre la stagione come omaggio alla riapertura dell’Egizio con la regia del regista Premio Oscar
William Friedkin (autore dell’”Esorcista”) che ne curò l’allestimento nel 2005 ed è tornato per “rimontarla” con alcune novità.
A LAVAPIATTI a proprietario del ristorante nel giro
di una decina d’anni. È la
favola a lieto fine di Naga Manjit Singh, 35 anni, originario del
Punjab, conosciuto però da tutti come “Sony”. Il giovane indiano, che nel suo passato ha collezionato anche gli impieghi di
badante e guardiano di maiali,
nel 2004 era lo sguattero del ristorante “Passaggio in India”:
oggi ne è il titolare. «I tre soci
che ne erano proprietari avevano deciso di venderlo — racconta — Mi sono sentito un po’ messo alla porta, i compratori avevano il loro staff che avrebbe sostituito il nostro. Così ho deciso
che valeva la pena rischiare. E
l’ho acquistato io».
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ti all’Asl To1 grazie a codici creati “ad hoc” per favorire una ditta: 5 persone sono
state arrestate dalla Guardia di
Finanza per aver turbato le gare per l’acquisto di un impianto
audio per l’ospedale Martini
truccando il sistema “Mepa” un
cervellone elettronico che serve per l’acquisto di beni e servizi della pubblica amministrazione.
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LOW FOOD con il suo Sa-
lone del Gusto. I farmer market dove i contadini hanno la possibilità
di vendere i loro prodotti.
Gli orti sociali in cui tutti,
possono coltivare. Le mense dove ai poveri vengono
distribuiti migliaia di pasti
al giorno. L’educazione alimentare nelle scuole dove
50mila bambini si alimentano, per una scelta politica
precisa, con cibo a “Km 0”. I
presupposti che fanno di To-
rino la capitale italiana del
cibo ci sono tutti. Ed è in nome di questi che la Città proclamerà ufficialmente, scrivendolo nel proprio Statuto, che il “cibo adeguato” è
un diritto di tutti i cittadini.
La proposta firmata dal
sindaco Piero Fassino e
dall’assessore Enzo Lavolta
è stata licenziata ieri dalla
giunta e dovrà passare al vaglio del Consiglio comunale. È stata avanzata in vista
del prossimo Forum mondiale per lo sviluppo sostenibile dell’Onu che si terrà in
città dal 13 al 16 ottobre;
presente
anche
Ban
Ki-moon.
E aggiungerà alla “magna carta” dei torinesi un
tassello: “La promozione
dell’attuazione del diritto a
un cibo adeguato, cioè regolare, permanente e di qualità, sufficiente, nutriente,
sano e accettabile da un
punto di vista culturale e religioso, che garantisca il
soddisfacimento mentale e
fisico, individuale e collettivo, necessario a condurre
una vita degna”.
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N appalto pilotato in stile “2.0” , quello per il nuovo
impianto audio dell’ospedale Martini del valore di
112mila euro, per favorire sempre la stessa ditta e
aggiudicarle la gara sbaragliando la concorrenza. Così come
quello per la manutenzione: un contratto pluriennale da 20
mila euro all’anno, anche questo finito dritto nelle mani della
stessa ditta. Facile vincere, però, se si concordavano con i
dirigenti pubblici i codici giusti da inserire nel sistema
“Mepa”, il mercato elettronico della pubblica
amministrazione che serve per acquistare beni e servizi da
aziende fornitrici abilitate. Il trucco per gabbare il
“cervellone elettronico” però è stato scoperto. E ieri mattina
gli uomini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di
Finanza di Torino hanno arrestato cinque persone, tra cui un
dirigente e un funzionario dell’Asl To1, Gioacchino Balzano e
Monica Bosso, oltre a Giammario Piumatti, importatore
italiano della “AudioLink”, a Claudio Donato, titolare della
società genovese che si aggiudicava i contratti, e Lucio
Barbucci della Ibr. La misura cautelare per tutti è quella dei
domiciliari.
Due di loro (Piumatti e Donato) erano già stati arrestati a
febbraio , nell’ambito di una maxi-inchiesta su appalti
informatici pilotati sempre dell’Asl To 1 che aveva portato a
9 arresti, di cui questa indagine è una nuova tranche. Al
centro di quella inchiesta, sempre del pm Gianfranco Colace,
c’erano le figure di Silvano Nieddu, direttore dell’Ufficio
tecnico del San Luigi e direttore del Sistema informatico e
telecomunicazione dell’Asl To1 fino al 2013, e di Giammario
Piumatti della Audio Link, la società che importa in esclusiva
dagli Stati Uniti una particolare tecnologia di audio-video. I
dirigenti pubblici arrestati ieri sono proprio quelli subentrati
a Nieddu dopo il suo passaggio al San Luigi. Proprio come
nell’inchiesta “madre”, anche in questo appalto per
l’impianto audio del Martini, la Audio Link in realtà non
partecipava alla gara, ma assicurava all’Ibr di Genova
l’esclusiva dell’installazione delle strumentazioni importate
nelle strutture pubbliche. Secondo gli investigatori, bastava
poi inserire nel Mepa i codici “giusti” per escludere la
concorrenza e garantire agli amici l’affidamento degli
appalti. Le accuse sono turbata libertà degli incanti e falsità
ideologica. Nell’altra tranche era stata contestata anche la
corruzione, perché, secondo la procura, il sistema di appalti
pilotati (per un valore di 1,2 milioni di euro, dall’elimina code
agli acquisti delle cuffie) verteva sugli scambi di favore tra
funzionari e imprenditori.
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Soro, il direttore
generale dell’Asl To1, dice
di aver segnalato alla Procura della Repubblica anomalie
notate sugli appalti e adesso annuncia «una profonda riorganizzazione» dei servizi tecnico e amministrativo» dell’azienda. Con
questa seconda ondata di arresti
si è conclusa «un’epoca grigia»,
commenta Antonio Saitta: «L’era in cui gli appalti sono fuori controllo deve finire». L’assessore regionale alla sanità conferma che
la nuova dirigenza dell’azienda
ha collaborato attivamente con i
IOVANNI
magistrati: «So che il direttore
generale è in contatto con gli inquirenti — precisa — In ogni caso, non appena arriverà la comunicazione ufficiale dei due provvedimenti, nei confronti dei dipendenti dell’Asl saranno applicate le sospensioni immediate
previste dal contratto di lavoro».
Giovanni Soro aggiunge che
nel nuovo atto aziendale è indicata l’istituzione della nuova struttura dei “sistemi informativi”,
un posto fino ad oggi guidato, come facente funzione, da Gioacchino Balzano, il dirigente arrestato ieri insieme con la sua vice
Monica Bosso. «Nomine che non
ho fatto io», chiarisce il direttore,
il quale conferma che, con la vecchia dirigenza presieduta da Gio-
vanna Briccarello, Balzano aveva
conquistato anche la direzione
del patrimonio. Una concentrazione di cariche nell’ultimo periodo: il dirigente era considerato
parte “del cerchio magico” della
direttrice della Lega, seppure “di
seconda fascia”. Dopo lo spostamento di Salvatore Nieddu, quel
posto era andato a Balzano. Al
momento “facente funzione”,
una decisione in ogni caso giudicata da molti inopportuna all’interno dell’azienda. «Uno che
spesso si vantava di avere un
grande bacino di voti all’interno
del sindacato», raccontano nei
corridoi della To1.
Se ora la Regione darà il via libera sugli atti aziendali, sarà
pubblicato un bando per i sistemi informativi, annuncia ora il
neo direttore: «L’unico criterio
sarà la competenza. Ogni giorno
in un sistema come questo bisogna fare un’iniezione di legalità
e l’identità di un’azienda si for-
ma dalla testa, dai suoi vertici».
Gioacchino Balzano è personaggio noto nella sanità piemontese, una figura molto discussa,
con modi spesso descritti cone
«arroganti» e «piuttosto spregiudicato». Da sempre iscritto alla
Uil — tutta l’Asl 1, con qualche eccezione per l’ospedale Martini, è
un feudo Uil — un anno fa aveva
tentato un abboccamento con la
Cgil, che aveva però stoppato un
suo passaggio. Nella Uil sedeva
al tavolo delle contrattazioni per
la dirigenza amministrativa.
Negli anni 90 era un giovane
funzionario della direzione sanitaria dell’ospedale San Luigi di
Orbassano, responsabile dell’accettazione e cartelle cliniche, addetto al Cup, il centro prenotazione unificato. Era l’epoca in cui
presidente del comitato di gestione era Salvatore Gallo.
Prima di approdare alla To1,
era stato anche reponsabile amministrativo al dipartimento di
psichiatria per la chiusura definitiva del manicomio di Collegno,
Asl To5.
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I CHIUDE in aula con timide scuse la resa dei conti tra i due assessori di Sergio Chiamparino, Alessandro Altamura e Mario Viano, uno imputato l’altro testimone nel processo per i canoni non pagati
al Comune da parte dei gestori delle arcate
dei Murazzi. L’ex responsabile dell’Urbanistica, chiamato in un confronto con il dirigente Sandro Golzio, imbocca una brusca
marcia indietro e nega quel che aveva sostenuto più volte, sentito dal pm Andrea Padalino, nel corso delle indagini. Non fu Altamura a chiedere di soprassedere con la ri-
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scossione degli affitti arretrati, come invece suggerirebbe la lettera trovata dagli inquirenti tra i documenti della voluminosa
pratica Murazzi a Palazzo Civico. «Abbiamo proceduto a sospendere le riscossioni
come da disposizioni»: era scritto nel documento il cui autore sembrava sconosciuto
mentre il destinatario era l’assessore adesso sotto processo. Ieri Golzio ha fatto intendere di essere probabilmente lui l’autore.
Ma le disposizioni cui fa riferimento non
erano state date da Altamura. Intanto la
macchina delle indagini e del processo è in
moto da tempo e l’ex assessore al Commercio non ci sta: «Questa vicenda mi ha fracassato l’esistenza» dice in un passaggio del
suo interrogatorio davanti alla Corte. «È
stata una pugnalata alle spalle che mi è costata tre anni di gogna mediatica e di angosce» aggiunge fuori dall’aula in una pausa
dell’udienza.
Viano ha già lasciato il Palazzo di giustizia da un pezzo. I commenti sulle sue dichiarazioni in aula sono tutti dello stesso tenore: avvocati, imputati e pubblico si chiedono cioè con quale animo ci si possa presentare dopo tre anni a dire il contrario di quel
che si era detto allora. E poi scusarsi delle
conseguenze patite. Per Altamura è il giorno della rivincita e per stigmatizzare l’ex
collega cita Leonardo Sciascia quando il
suo avvocato Giampaolo Zancan gli chiede
che idea si è fatto delle dichiarazioni di Viano. «Ci sono uomini, mezzi uomini, omuncoli...» dice abbassando lo sguardo prima di lasciare il banco degli imputati. Il tempo del
rancore dura pochi minuti: «Ma no, no, io in
realtà l’ho già perdonato» dice. E quando
tutti si allontanano la sensazione è la stessa di sempre: la verità di questa storia resta
chiusa nelle segrete stanze della politica.
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Diario
Che
tempo
fa
Bertone, il Fisco
chiede soldi
agli ex dipendenti
La movida
sfratta la Lega
da San Salvario
Le cartelle pazze
spaventano operai
e pensionati
Quando il partito aprì
nel quartiere fu un caso
Ora arriverà un locale
Giuseppe Bottero
Pier Francesco Caracciolo
A PAGINA 50
A PAGINA 47
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 30 SETTEMBRE 2015
Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 B fax 011 6639003,
e-mail [email protected] B [email protected] B [email protected]
TORINO
& PROVINCIA
Situazione
Correnti più
asciutte favoriscono temporanee
schiarite ma
entro sera un
nuovo fronte
perturbato
porterà un
aumento
della nuvolosità con deboli piogge e
neve sulle
Alpi.
Nuovo blitz della Finanza nella To1: in cinque ai domiciliari
L’Asl dove gli appalti truccati
passano in eredità ai colleghi
Avevano sostituito due funzionari arrestati: 7 mesi dopo in manette anche loro
12° 19°
*
DOMENICA LA TURIN MARATHON: RECORD DI ISCRITTI NELLA VERSIONE PER I BAMBINI
Oggi
Addensamenti
nel primo
mattino sui
settori pedemontani e di
bassa montagna, ma schiarite in giornata.
Nubi in aumento
in serata con
piogge sui rilievi.
L’inchiesta. Per la seconda volta in sette mesi la gestione degli appalti dell’Asl
To1 finisce nel mirino della
Guardia di Finanza. Due
funzionari sono stati arrestati, proprio quelli che
avevano preso il posto dei
colleghi finiti in manette a
febbraio per lo stesso motivo. Ma l’inchiesta su conti e appalti non è finita e il
dg dell’Asl ha già segnalato
altre irregolarità alla Corte dei Conti.
Claudio Laugeri
A PAGINA 46
10° 17°
Domani
PERSONAGGIO
Nuvoloso con
limitate aperture. Deboli
piogge tra la
notte e il mattino, in prevalenza sulle Alpi con
neve in calo fino
a 1500 m.
Temperature in
calo.
Il ricercatore
che sfida il cancro
con la creatività
10° 15°
Venerdì
Molto nuvoloso
con piogge in
estensione,
moderate o forti
dal pomeriggio.
Sulle Alpi quota
neve in aumento
fino a 23002500 metri.
REPORTERS
La più grande baby maratona d’Italia
Alberto Dolfin A PAGINA 61
Noemi Penna
PAGINA 53
Trota in deroga
I
Roberto Chiarle
insegna e studia
ad Harvard e a Torino
Ha vinto in Austria
il prestigioso premio
Grant per l’innovazione
nella lotta ai tumori
Grazie a lui arriveranno
trecentomila euro
ai laboratori di via Nizza
l dilemma la Trota Fario
è piemontese doc oppure
no che per due settimane
ha bloccato il Consiglio regionale è stato risolto con
un compromesso: la deroga.
La Fario non sarà considerata made in Piemonte ma
solo a partire dal 2017 quando scatterà il divieto della
sua immissione nelle acque
non montane. E poi potrà
essere pescata nelle gare locali, nazionali, internazionali che si svolgono nelle
aree dove è vietata l’introduzione di specie considerate «straniere». Forse il compromesso sulla Trota Fario
in proroga, che ha permesso
di dare il via libera al piano ittico atteso dal 2006, si poteva
trovare prima anche perché
dietro questo braccio di ferro
che ha contrapposto Forza
Italia e pezzi del Pd all’assessore all’Agricoltura Giorgio
Ferrero non ci sono interessi
economici. Si tratta soltanto
di dispute scientifiche che appassionano al massimo 40
mila persone, più o meno l’1%
dei piemontesi.
La speranza è che alla fine
questo scontro sia servito a
tutelare la qualità delle acque
e della biodiversità: il vero be[M. TROP.]
ne comune.
REGIONE
Ecco la legge
che taglia
le indennità
MAURIZIO TROPEANO
A
lla fine, a quattordici
mesi dall’insediamento della Giunta Chiamparino, il centrosinistra ha
depositato ieri la proposta di
legge che taglia le indennità
dei consiglieri regionali. Si
tratta di un passo importante
ma non decisivo perché per
diventare operativa la manovra dovrà essere approvata
dal Consiglio regionale. Da solo il centrosinistra ha la maggioranza per approvare il
provvedimento che, con ogni
probabilità, sarà anche votato
dal M5S (la scorsa settimana
gli 8 consiglieri grillini hanno
restituito più di 354 mila euro). Resta da capire che cosa
farà il centrodestra. Il primo
firmatario della proposta di
legge - sottoscritta anche da
Sel, Moderati e lista Monviso
- è il segretario del Pd, Davide
Gariglio: «La manovra prevede anche la riduzione dei fondi per i gruppi regionali e il taglio delle dotazioni per gli uffici di comunicazione della
giunta e della presidenza del
Consiglio e permetterà di risparmiare 2.120 milioni l'anno». La riduzione più significativa è legata al taglio di 1390
euro dalla busta paga mensile
di un consigliere regionale
semplice. Un eletto a palazzo
Lascaris, così, percepirà
8600 euro. Una somma che
cresce progressivamente al
crescere delle responsabilità
di consiglieri ed assessori che,
però, dovranno subire anche
una riduzione più sostanziosa
(1880 euro in meno per
Chiamparino e Laus).
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46 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 30 SETTEMBRE 2015
SANITÀMALATA
In cinque ai domiciliari. Il nuovo dg: «Ho segnalato irregolarità alla Corte dei Conti»
Appalti truccati, l’Asl To1 fa il bis
Sette mesi fa in manette due funzionari. Ieri arrestati dalla Finanza i loro successori
Le tappe
CLAUDIO LAUGERI
«Banca dati unica
per tutte le gare
E tagliamo i centri
di acquisto»
Il funzionario «infedele» dell’Asl
To1 finisce in manette. E il suo
sostituto fa la stessa fine, sette
mesi dopo. Così, Gioacchino
Balzano è stato arrestato ieri
mattina assieme alla collega
Monica Bosso, responsabile delle gare d’appalto finite nel mirino dei finanzieri del Nucleo di
Polizia Tributaria, coordinati
dal pm Gianfranco Colace e dal
procuratore aggiunto Andrea
Beconi. Assieme a loro, sono
stati arrestati il «mediatore»
Giammario Piumatti e due manager della «Ibr Sistemi» di Genova, Claudio Donato e Lucio
Barbucci. Per tutti, i reati ipotizzati dalla procura sono di turbativa d’asta e falso. I cinque sono
agli arresti domiciliari, per ordine del giudice per le indagini
preliminari Silvia Garosio. Donato e Piumatti erano già stati
arrestati sette mesi fa nell’inchiesta-gemella.
Il blitz
A febbraio, la
Guardia di Finanza arresta tre
dipendenti dell’Asl To1 e sei
imprenditori. La
procura ipotizza
l’associazione
per delinquere
finalizzata alla
corruzione alla
turbativa d’asta
L’indagine
La magistratura
prosegue gli
accertamenti e
anche il direttore
generale dell’Asl
offre materiale
per eventuali
filoni di inchiesta. Le procedure
d’appalto non
sembra siano
cambiate
4
Gli arresti
A distanza di
sette mesi, il pm
Gianfranco
Colace e il procuratore aggiunto
Andrea Beconi
ottengono altri 5
mandati di custodia cautelare
agli arresti domiciliari per due
dipendenti Asl e
tre imprenditori
Antonio Saitta
assessore
Assessore, due blitz della Finanza con relativi arresti nella
stessa Asl in sette mesi. La sanità è malata?
«É chiaro che così non va bene. Bisogna cambiare il sistema e introdurre i controlli».
Come?
Doppio appalto
È la seconda volta in sette mesi.
Stessa materia, modalità appena diverse. Questa volta, l’inghippo riguarda gli archivi del
«Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione» (Mepa). In quegli elenchi compaiono
i nomi delle ditte «accreditate»
per la fornitura di beni e servizi
a prezzi inferiori a quelli del
mercato europeo. Per approdare in quelle liste, le aziende devono superare una sorta di gara
d’appalto, per sancire i livelli di
sconto applicati. A quel punto,
possono affiggere in quella bacheca elettronica i propri cataloghi. In questo modo, tutte le
Amministrazioni possono scegliere a chi rivolgersi.
Secondo la procura, il meccanismo di trasparenza è stato aggirato. E qui c’è il punto in comune con l’inchiesta di sette
mesi fa: attraverso la collaborazione del dirigente Asl Balzano,
Piumatti ha sfruttato il nome
di«Ibr Sistemi», già inserito negli elenchi del Mepa. Così, è
spuntato anche il codice delle
attrezzature che servivano per
il sistema audio del pronto soccorso del Martini. Giusto in tempo per l’appalto da 112 mila euro.
La ditta importatrice in Italia è
sempre la «Audiolink», già coin-
domande
a
REPORTERS
L’ospedale
Per la seconda volta in sette mesi, il pronto soccorso del Martini è al centro di una vicenda
giudiziaria di appalti truccati, vinti da ditte del Genovese con appoggi a Torino
volta nell’inchiesta di febbraio,
con l’arresto dell’importatore
Stefano Cantadori. Piumatti è il
rappresentante, che ha fatto in
modo di concedere l’esclusiva
alla «Ibr». Lo stesso schema
emerso nell’altra inchiesta.
Compresa l’azienda «prestanome». L’Asl To1 aveva poca scelta. E per di più, la ditta era finita
negli elenchi del «Mepa» senza
passare dalla selezione prevista.
Così, i numeri di codice dei prodotti erano «farlocchi». Ma l’Asl
ha acquistato comunque.
Maria Vittoria
Dipendenti
inrivolta
1 Impresa di pulizie
in prova. É quanto la
direzione dell’Asl To2
ha deciso di fare prima
di andare incontro alla
diffida formale dell’appalto del Maria Vittoria
e di altri ambulatori. In
rivolta i dipendenti della Coop Diem, subappaltata dalla Rti Eporlux, che continueranno
la protesta a oltranza:
«Ci avevano promesso
il 40% dello stipendio,
che non è ancora arrivato, e si lavora in condizioni indecenti».
I servizi
Lo stesso è avvenuto con l’appalto per la manutenzione di
quelle apparecchiature. Un lavoro che prevede l’utilizzo di
strumentazioni e modalità particolari. Anche queste appannaggio esclusivo della «Ibr». Altri 20 mila euro l’anno. I due appalti sono del 2014, conclusi
qualche mese prima degli arresti di febbraio. Balzano e Bosso
hanno seguito le orme di Nieddu
nella preparazione delle gare. E
pure la stessa sorte giudiziaria.
La direzione
L’indagine non è ancora finita.
Altri elementi potrebbero arrivare proprio dall’Asl To1. «Mi
sono insediato a maggio e ho
esaminato tutte le gare e gli affidamenti fatti a febbraio. Ho trovato alcune irregolarità, le ho
segnalate alla procura della
Corte dei Conti» spiega Giovanni Maria Soro, direttore generale dell’Asl To1. Appalti e affidamenti fatti prima del suo arrivo,
ma la procura è stata costretta a
intervenire due volte in 7 mesi.
E quando a febbraio i finanzieri
andavano ad arrestare funzionari e imprenditori, altri colleghi erano già pronti a mandare
avanti gli acquisti nello stesso
modo. É possibile evitare episodi del genere? «Il codice degli
appalti è chiaro, basta applicarlo» dice Soro.
«Le gare d’appalto non devono essere sminuzzate in tante
Asl. L’accorpamento delle
forniture consente un vantaggio economico. Dobbiamo
avere strutture con responsabili a rotazione. Ritengo sia
necessario evitare radicamenti».
Soltanto
questo?
«No, in assessorato
avremo anche una banca dati di
tutti gli appalti. Capire
chi li ha vinti e come. Così, potremo vedere se ci sono frequenze sospette. Quello degli
appalti è un sistema pieno di
tentazioni».
Quandoavverràtuttoquesto?
«Nel giro di un paio di settimane, riusciremo a ridurre
da 19 a 6 i centri di acquisto. I
direttori generali delle Asl
hanno già deliberato. Il Piemonte sarà diviso in aree, nel
Torinese ci saranno tre centri
d’acquisto, con capofila To1,
To2 e To5. Il coordinamento
per gli acquisti consentirà a
un solo interlocutore di muoversi per tutti. E poi, ci sono
materie come quella informatica dove il coordinamento
deve essere massimo. Altrimenti, rischiamo di avere sistemi che non dialogano tra
loro».
[CLA. LAU.]
1
Unlettorescrive:
2 «Mi lascia senza parole l’ar-
ticolo dove si legge che un pensionato, per farsi aiutare dagli
amici per la vendemmia, viene
multato per lavoro nero. Immagino che i solerti carabinieri accompagnati dai funzionari dell’ispettorato del lavoro, abbiano
dimegliodafare:questaèlaparte ottusa della cosiddetta giustizia.Aldilàdiognibuonsenso.Di
conseguenza non potremo chiedereanostrocognatodiaiutarci
in un trasloco, all’amico con un
garage attrezzato di rimettere a
posto la nostra auto malandata,
o al conoscente di darci una mano ad imbiancare l’alloggio.
«Leggo che a novembre il sindaco terrà un incontro con questi
funzionari del lavoro: sarà l’occasionebuonaperfarechiarezza...»
LUCIANOSIMONETTI
Unlettorescrive:
2 «Sifaungranparlareinquestigiornideitaglialladiagnostica.
Vorreiesprimereilmioparereco-
12344567 936 A3B26
1
1234565763956A4BC36D3E3F1A744437353E4517C34C7CC74A
C4 9E4 14AE C4 56AB4 77 673D4 155 6 4DA4 A6B374
1
me medico di medicina generale
cheognigiornosideveconfrontare
con decine di pazienti affetti dalle
più svariate patologie. Esiste un eccesso di richieste di esami, a volte
anche inappropriate, questo a causadifattoridiversienonsoloriconducibili ad un atteggiamento difensivistico da parte del medico. È di
fondamentale importanza che
ognuno di noi si prenda le proprie
responsabilità; questo deve valere
pertutti:perimedicidibase,maanche per gli specialisti e per i medici
ospedalieri che spesso si limitano a
crocettare dei prestampati, delegandopoialmedicodimedicinagenerale la prescrizione. Una buona
anamnesi è sufficiente ad arrivare
adunaipotesidiagnosticachepoi,a
volte,necessitadiessereconfermata da indagini. Il pericolo della cacciaallestregheinatto,conminacce
di sanzioni pecuniarie, è il disagio
chesivieneadeterminarenelmedico non più libero di decidere secondo scienza e coscienza. Da nessuna
parte ho sentito parlare di partecipazione alla spesa cioè del tanto vituperato ticket: la maggior parte
dellapopolazionerisultaesenteper
motivi di reddito, con tutte le ingiustizie del caso; posso testimoniare
che molti dei miei pazienti esenti
hanno un tenore di vita difficile da
giustificare con il reddito dichiara-
to.Eppurel’ignaviadeinostripolitici fa sì che sia molto più semplice
scaricare sugli operatori sanitari la
responsabilità di una presunta
inappropriatezza,evitandodiprenderedelledecisioniimpopolari.Alla
fine chi ci rimette è l’anello debole
dellacatena,purtroppoilmalato».
ANTONIOVERCELLI
Unlettorescrive:
mi spiega perchè
sulle targhe delle auto comparivano, in passato, a fianco del codice
identificativodell’auto,l’annodiimmatricolazione e la sigla della provincia,edorainvece,daqualcheanno, sulle auto nuove queste indicazioninoncisonopiù?».
2 «Qualcuno
RAUOLCIANOTTO
Unlettorescrive:
2 «Oggi ho pagato il bollo auto.
Grazie Regione Piemonte per
l’aumento del 7,5%. Se tutte le auto in Torino hanno ricevuto questo tipo di aumento, magari vedremo qualche buca chiusa».
PINO
Unlettorescrive:
2 «Mercoledì
23 vado a comprareigiornalieavendounbiglietto da 5 corse in tasca, me lo faccio
leggere dal giornalaio con la macchinetta,risultaancoraunacorsa.
Salgo sul 3, timbro il biglietto, luce
verde e tutto a posto e mi metto a
leggere i giornali. Alle ore 9,30 salgono 2 controllori, porgo il mio biglietto al controllore che lo passa
nella sua macchinetta e mi dice
che non ci sono più corse. Certo,
dico io, l’ultima era quella di oggi.
Lui mi dice che non c’era nessuna
corsa perchè la macchinetta del
tram non l’ha registrata, l’ultima
risale a luglio. Firmo il verbale che
nonpago,ripromettendomidicercaredidifenderelemieragioni.
«Farò l’inutile ricorsoepagherò
l’ingiusta multa, ripromettendomi
dinonsalirepiùsuunalineaGTT,o
almenodifarlosoloconbigliettisingoli, su cui si vede il timbro. Nel ricorsochiederòaGTTdicontrollare
lamacchinettainquestione,veicolo
2850, ma so già che mi diranno che
funzionavaperfettamente».
ARMANDOMONTICONE
[email protected]
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
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