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Appalti truccati al Martini: 5 arresti
Copia di 423ee23ce0390da8184fce9ab8e6121a laRepubblica .&3$0-&%¹ 4&55&.#3& $0/5"55* 503*/0!3&16##-*$"*5 503*/03&16##-*$"*5 -"45" -" .0%" -0 41035 -BDPMMF[JPOF#FSUPOF BMDMVCBVUPTUPSJDIF 4GJMBUFGJPSJFUFTTVUJ JOQJB[[B$BTUFMMP $JDMJTNPJO1JFNPOUF 3JWJODJUBEFMNPOEJBMF 45&'"/0 1"30-" " 1"(*/" *9 '"#3*;*0 563$0 " 1"(*/" 97** $-"3" $"30-* " 1"(*/" 97* $BDDJBBMMPTQPOTPS QFSMBDVMUVSB NJTTJPOFSJVTDJUB -" 4503*" *- 0550#3& -" 13*." * HFOJUPSJ JO DBUUFESB QFS iTQJFHBSFw J GJHMJ BJ QSPG 45&'"/0 1"30-" - “pedagogia dei genitori” e dietro c’è un concetto semplice: riconoscere nei genitori la loro capacità di essere a propria volta insegnanti. È un approccio diverso, che da un anno stanno sperimentando gli istituti comprensivi di via Ricasoli e il Peyron-Fermi. Ma è solo l’inizio: nei prossimi giorni l’esperienza verrà estesa a una rete dialtre 10 scuole, dal professionale Plana alla direzione didattica D’Azeglio, dal comprensivo Sidoli al Salvemini e così via. Il punto di partenza? «Il docente ha un’elevata conoscenza della classe, mentre il genitore conosce alla perfezione il proprio figlio», spiega Riziero Zucchi. -BGPOEB[JPOFIBSBDDPMUPJOOPWFNFTJNJMJPOJ i5PSJOPIBHSBOEFBQQFBMFQSPEPUUJEJRVBMJUËw -*/5&37*45" 'BSJOFUUJ i(VFSSB Ò MVPNP HJVTUP QFS DPOEVSSF &BUBMZ OFM GVUVSPw 53"#6$$0 " 1"(*/" 7 4 I moltiplicano i canali per la raccolta dei fondi privati per il sistema culturale. Un mantra per il sindaco Fassino. Anche il Teatro Regio, che viene seguito dalla Fondazione per la Cultura, ha creato una sua struttura. E molti degli spettacoli del prossimo cartellone hanno un partner privato che si accolla parte dei costi. A seguire sia per la Fondazione sia per l’Ente Lirico le grandi aziende fuori il Piemonte è stato chiamato Bianchi, ex Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ed ex Maxxi di Roma. La Fondazione per la Cultura, gestita da Angela La Rotella, gestisce direttamente o indirettamente eventi che hanno un budget complessivo di 6 milioni. Ad oggi, attraverso i privati, si sono trovati 4,5 milioni. -0/()*/ "--& 1"(*/" ** & *** *- $"40 5GSJDPOTJHMJFSJ DJSJQFOTBOP 4 dei consiglieri dev’essere equiparato a quello del sindaco di una città capoluogo, come vuole Renzi e come chiede da tempo Chiamparino, allora anche la trattenuta sul Tfr, che i sindaci non hanno, scompare. Così i consiglieri regionali del Piemonte si sono fatti un sconto fra 280 e 300 euro netti a mese. Dal primo gennaio 2016,se la legge sarà approvata, un consigliere semplice del Piemonte prenderà dunque 6.700 euro, mentre finora incassava circa 7.700 euro netti al mese. E LO STIPENDIO 4&(6& " 1"(*/" 7*** .&53010-* 4POZ JM MBWBQJBUUJ DIF Ò EJWFOUBUP QSPQSJFUBSJP EFM SJTUPSBOUF % 453*110-* " 1"(*/" 7* nandrea Noseda, direttore musicale del Regio che il 14 ottobre dirigerà l’opera verdiana come titolo inaugurale della stagione 2015/2016. “Aida” di Verdi apre la stagione come omaggio alla riapertura dell’Egizio con la regia del regista Premio Oscar William Friedkin (autore dell’”Esorcista”) che ne curò l’allestimento nel 2005 ed è tornato per “rimontarla” con alcune novità. A LAVAPIATTI a proprietario del ristorante nel giro di una decina d’anni. È la favola a lieto fine di Naga Manjit Singh, 35 anni, originario del Punjab, conosciuto però da tutti come “Sony”. Il giovane indiano, che nel suo passato ha collezionato anche gli impieghi di badante e guardiano di maiali, nel 2004 era lo sguattero del ristorante “Passaggio in India”: oggi ne è il titolare. «I tre soci che ne erano proprietari avevano deciso di venderlo — racconta — Mi sono sentito un po’ messo alla porta, i compratori avevano il loro staff che avrebbe sostituito il nostro. Così ho deciso che valeva la pena rischiare. E l’ho acquistato io». 464"//" '3"/$)* " 1"(*/" 9*** $"3-055" 30$$* " 1"(*/" 9* -*/$)*&45" "QQBMUJUSVDDBUJBM.BSUJOJBSSFTUJ " PPALTI informatici pilota- ti all’Asl To1 grazie a codici creati “ad hoc” per favorire una ditta: 5 persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza per aver turbato le gare per l’acquisto di un impianto audio per l’ospedale Martini truccando il sistema “Mepa” un cervellone elettronico che serve per l’acquisto di beni e servizi della pubblica amministrazione. ."35*/&/()* " 1"(*/" *7 8JMMJBN 'SJFELJO BM 5FBUSP 3FHJP DPO 7FSHOBOP F /PTFEB -*/$*%&/5& $BDFSFT BMUJDDJP WB B TCBUUFSF DPO VOB 'FSSBSJ $BSUFMMJOP SPTTP EB WJHJMJ F +VWF A CHIAMANO j* "JEBEBQSFNJP0TDBS QFSJOBVHVSBSFJM3FHJP L PROBLEMA di Aida? È che è troppo famosa», esordisce Gia- " 1"(*/" 7** -" $63*04*5® *MDJCPVOEJSJUUPJO$PNVOF ("#3*&-& (6$$*0/& 4 LOW FOOD con il suo Sa- lone del Gusto. I farmer market dove i contadini hanno la possibilità di vendere i loro prodotti. Gli orti sociali in cui tutti, possono coltivare. Le mense dove ai poveri vengono distribuiti migliaia di pasti al giorno. L’educazione alimentare nelle scuole dove 50mila bambini si alimentano, per una scelta politica precisa, con cibo a “Km 0”. I presupposti che fanno di To- rino la capitale italiana del cibo ci sono tutti. Ed è in nome di questi che la Città proclamerà ufficialmente, scrivendolo nel proprio Statuto, che il “cibo adeguato” è un diritto di tutti i cittadini. La proposta firmata dal sindaco Piero Fassino e dall’assessore Enzo Lavolta è stata licenziata ieri dalla giunta e dovrà passare al vaglio del Consiglio comunale. È stata avanzata in vista del prossimo Forum mondiale per lo sviluppo sostenibile dell’Onu che si terrà in città dal 13 al 16 ottobre; presente anche Ban Ki-moon. E aggiungerà alla “magna carta” dei torinesi un tassello: “La promozione dell’attuazione del diritto a un cibo adeguato, cioè regolare, permanente e di qualità, sufficiente, nutriente, sano e accettabile da un punto di vista culturale e religioso, che garantisca il soddisfacimento mentale e fisico, individuale e collettivo, necessario a condurre una vita degna”. 3&%";*0/& %* 503*/0 7*" 7*" #36/0 #60;;* ■ ■ 5&- ■ '"9 ■ $"10 %&--" 3&%";*0/& 1*&3 1"0-0 -6$*"/0■ 7*$"3*0 30#&350 03-"/%0 ■ */5&3/&5 503*/03&16##-*$"*5 ■&."*- 503*/0!3&16##-*$"*5 ■ 4&(3&5&3*" %* 3&%";*0/& 5&- ■ '"9 %"--& 03& "--& 03& ■ 5".#63*/* '"9 ■ 16##-*$*5® " ."/;0/* $ 41" ■ 7*" #36/0 #60;;* ■ 503*/0 ■ 5&- ■ '"9 Copia di 423ee23ce0390da8184fce9ab8e6121a *7 503*/0 $30/"$" la Repubblica .&3$0-&%¹ 4&55&.#3& *QBMB[[JFMBHJVTUJ[JB 1&3 4"1&3/& %* 1*Ä /FXT F BHHJPSOBNFOUJ TV UPSJOPSFQVCCMJDBJU "QQBMUJUSVDDBUJBMM"TMDJORVFBSSFTUJ 4"3") ."35*/&/()* 6 N appalto pilotato in stile “2.0” , quello per il nuovo impianto audio dell’ospedale Martini del valore di 112mila euro, per favorire sempre la stessa ditta e aggiudicarle la gara sbaragliando la concorrenza. Così come quello per la manutenzione: un contratto pluriennale da 20 mila euro all’anno, anche questo finito dritto nelle mani della stessa ditta. Facile vincere, però, se si concordavano con i dirigenti pubblici i codici giusti da inserire nel sistema “Mepa”, il mercato elettronico della pubblica amministrazione che serve per acquistare beni e servizi da aziende fornitrici abilitate. Il trucco per gabbare il “cervellone elettronico” però è stato scoperto. E ieri mattina gli uomini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Torino hanno arrestato cinque persone, tra cui un dirigente e un funzionario dell’Asl To1, Gioacchino Balzano e Monica Bosso, oltre a Giammario Piumatti, importatore italiano della “AudioLink”, a Claudio Donato, titolare della società genovese che si aggiudicava i contratti, e Lucio Barbucci della Ibr. La misura cautelare per tutti è quella dei domiciliari. Due di loro (Piumatti e Donato) erano già stati arrestati a febbraio , nell’ambito di una maxi-inchiesta su appalti informatici pilotati sempre dell’Asl To 1 che aveva portato a 9 arresti, di cui questa indagine è una nuova tranche. Al centro di quella inchiesta, sempre del pm Gianfranco Colace, c’erano le figure di Silvano Nieddu, direttore dell’Ufficio tecnico del San Luigi e direttore del Sistema informatico e telecomunicazione dell’Asl To1 fino al 2013, e di Giammario Piumatti della Audio Link, la società che importa in esclusiva dagli Stati Uniti una particolare tecnologia di audio-video. I dirigenti pubblici arrestati ieri sono proprio quelli subentrati a Nieddu dopo il suo passaggio al San Luigi. Proprio come nell’inchiesta “madre”, anche in questo appalto per l’impianto audio del Martini, la Audio Link in realtà non partecipava alla gara, ma assicurava all’Ibr di Genova l’esclusiva dell’installazione delle strumentazioni importate nelle strutture pubbliche. Secondo gli investigatori, bastava poi inserire nel Mepa i codici “giusti” per escludere la concorrenza e garantire agli amici l’affidamento degli appalti. Le accuse sono turbata libertà degli incanti e falsità ideologica. Nell’altra tranche era stata contestata anche la corruzione, perché, secondo la procura, il sistema di appalti pilotati (per un valore di 1,2 milioni di euro, dall’elimina code agli acquisti delle cuffie) verteva sugli scambi di favore tra funzionari e imprenditori. ª3*130%6;*0/& 3*4&37"5" *-#-*5; -& '*"..& (*"--& 6OBVUP EFMMB (VBSEJB EJ 'JOBO[B EBWBOUJ BMMPTQFEBMF .BSUJOJ QFS VO BQQBMUP EFM RVBMF TPOP TUBUJ BSSFTUBUJ VO EJSJHFOUF F VO GVO[JPOBSJP EFMM"TM 5P 4PUUP (JPWBOOB #SJDDBSFMMP FY NBOBHFS MFHIJTUB EFMMB TUFTTB "TM *M NBOBHFS SBNQBOUFOFM ADFSDIJP NBHJDP &4BJUUBBTTJDVSBi'JOJUBVOFQPDBHSJHJBw *-3&5304$&/" 4"3" 453*110-* ( Soro, il direttore generale dell’Asl To1, dice di aver segnalato alla Procura della Repubblica anomalie notate sugli appalti e adesso annuncia «una profonda riorganizzazione» dei servizi tecnico e amministrativo» dell’azienda. Con questa seconda ondata di arresti si è conclusa «un’epoca grigia», commenta Antonio Saitta: «L’era in cui gli appalti sono fuori controllo deve finire». L’assessore regionale alla sanità conferma che la nuova dirigenza dell’azienda ha collaborato attivamente con i IOVANNI magistrati: «So che il direttore generale è in contatto con gli inquirenti — precisa — In ogni caso, non appena arriverà la comunicazione ufficiale dei due provvedimenti, nei confronti dei dipendenti dell’Asl saranno applicate le sospensioni immediate previste dal contratto di lavoro». Giovanni Soro aggiunge che nel nuovo atto aziendale è indicata l’istituzione della nuova struttura dei “sistemi informativi”, un posto fino ad oggi guidato, come facente funzione, da Gioacchino Balzano, il dirigente arrestato ieri insieme con la sua vice Monica Bosso. «Nomine che non ho fatto io», chiarisce il direttore, il quale conferma che, con la vecchia dirigenza presieduta da Gio- vanna Briccarello, Balzano aveva conquistato anche la direzione del patrimonio. Una concentrazione di cariche nell’ultimo periodo: il dirigente era considerato parte “del cerchio magico” della direttrice della Lega, seppure “di seconda fascia”. Dopo lo spostamento di Salvatore Nieddu, quel posto era andato a Balzano. Al momento “facente funzione”, una decisione in ogni caso giudicata da molti inopportuna all’interno dell’azienda. «Uno che spesso si vantava di avere un grande bacino di voti all’interno del sindacato», raccontano nei corridoi della To1. Se ora la Regione darà il via libera sugli atti aziendali, sarà pubblicato un bando per i sistemi informativi, annuncia ora il neo direttore: «L’unico criterio sarà la competenza. Ogni giorno in un sistema come questo bisogna fare un’iniezione di legalità e l’identità di un’azienda si for- ma dalla testa, dai suoi vertici». Gioacchino Balzano è personaggio noto nella sanità piemontese, una figura molto discussa, con modi spesso descritti cone «arroganti» e «piuttosto spregiudicato». Da sempre iscritto alla Uil — tutta l’Asl 1, con qualche eccezione per l’ospedale Martini, è un feudo Uil — un anno fa aveva tentato un abboccamento con la Cgil, che aveva però stoppato un suo passaggio. Nella Uil sedeva al tavolo delle contrattazioni per la dirigenza amministrativa. Negli anni 90 era un giovane funzionario della direzione sanitaria dell’ospedale San Luigi di Orbassano, responsabile dell’accettazione e cartelle cliniche, addetto al Cup, il centro prenotazione unificato. Era l’epoca in cui presidente del comitato di gestione era Salvatore Gallo. Prima di approdare alla To1, era stato anche reponsabile amministrativo al dipartimento di psichiatria per la chiusura definitiva del manicomio di Collegno, Asl To5. ª3*130%6;*0/& 3*4&37"5" *- $"40 -&9 "44&4403& "--63#"/*45*$" 3*53"55" -& %*$)*"3";*0/*3&4& */ *45365503*" i/0/ '6 -6* " 3*/7*"3& -" 3*4$044*0/& %&(-* "''*55*w 1SPDFTTP.VSB[[JEPQPUSFBOOJ7JBOPiTDBHJPOBw"MUBNVSB *MDPMMFHB JNQVUBUP DPNNFOUB i2VFTUBWJDFOEB NJIBGSBDBTTBUP MFTJTUFO[Bw& DJUB -FPOBSEP 4DJBTDJB 055"7*" (*645&55* 4 I CHIUDE in aula con timide scuse la resa dei conti tra i due assessori di Sergio Chiamparino, Alessandro Altamura e Mario Viano, uno imputato l’altro testimone nel processo per i canoni non pagati al Comune da parte dei gestori delle arcate dei Murazzi. L’ex responsabile dell’Urbanistica, chiamato in un confronto con il dirigente Sandro Golzio, imbocca una brusca marcia indietro e nega quel che aveva sostenuto più volte, sentito dal pm Andrea Padalino, nel corso delle indagini. Non fu Altamura a chiedere di soprassedere con la ri- 40550 "$$64" "MFTTBOESP "MUBNVSB FY BTTFTTPSF BM $PNNFSDJP EFMMF HJVOUF $IJBNQBSJOP JNQVUBUP QFS J DBOPOJ OPO QBHBUJ BM $PNVOF EBJ HFTUPSJ EFJ MPDBMJ EFJ .VSB[[J scossione degli affitti arretrati, come invece suggerirebbe la lettera trovata dagli inquirenti tra i documenti della voluminosa pratica Murazzi a Palazzo Civico. «Abbiamo proceduto a sospendere le riscossioni come da disposizioni»: era scritto nel documento il cui autore sembrava sconosciuto mentre il destinatario era l’assessore adesso sotto processo. Ieri Golzio ha fatto intendere di essere probabilmente lui l’autore. Ma le disposizioni cui fa riferimento non erano state date da Altamura. Intanto la macchina delle indagini e del processo è in moto da tempo e l’ex assessore al Commercio non ci sta: «Questa vicenda mi ha fracassato l’esistenza» dice in un passaggio del suo interrogatorio davanti alla Corte. «È stata una pugnalata alle spalle che mi è costata tre anni di gogna mediatica e di angosce» aggiunge fuori dall’aula in una pausa dell’udienza. Viano ha già lasciato il Palazzo di giustizia da un pezzo. I commenti sulle sue dichiarazioni in aula sono tutti dello stesso tenore: avvocati, imputati e pubblico si chiedono cioè con quale animo ci si possa presentare dopo tre anni a dire il contrario di quel che si era detto allora. E poi scusarsi delle conseguenze patite. Per Altamura è il giorno della rivincita e per stigmatizzare l’ex collega cita Leonardo Sciascia quando il suo avvocato Giampaolo Zancan gli chiede che idea si è fatto delle dichiarazioni di Viano. «Ci sono uomini, mezzi uomini, omuncoli...» dice abbassando lo sguardo prima di lasciare il banco degli imputati. Il tempo del rancore dura pochi minuti: «Ma no, no, io in realtà l’ho già perdonato» dice. E quando tutti si allontanano la sensazione è la stessa di sempre: la verità di questa storia resta chiusa nelle segrete stanze della politica. ª3*130%6;*0/& 3*4&37"5" 9A 12 45 67 18 Diario Che tempo fa Bertone, il Fisco chiede soldi agli ex dipendenti La movida sfratta la Lega da San Salvario Le cartelle pazze spaventano operai e pensionati Quando il partito aprì nel quartiere fu un caso Ora arriverà un locale Giuseppe Bottero Pier Francesco Caracciolo A PAGINA 50 A PAGINA 47 LA STAMPA MERCOLEDÌ 30 SETTEMBRE 2015 Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 B fax 011 6639003, e-mail [email protected] B [email protected] B [email protected] TORINO & PROVINCIA Situazione Correnti più asciutte favoriscono temporanee schiarite ma entro sera un nuovo fronte perturbato porterà un aumento della nuvolosità con deboli piogge e neve sulle Alpi. Nuovo blitz della Finanza nella To1: in cinque ai domiciliari L’Asl dove gli appalti truccati passano in eredità ai colleghi Avevano sostituito due funzionari arrestati: 7 mesi dopo in manette anche loro 12° 19° * DOMENICA LA TURIN MARATHON: RECORD DI ISCRITTI NELLA VERSIONE PER I BAMBINI Oggi Addensamenti nel primo mattino sui settori pedemontani e di bassa montagna, ma schiarite in giornata. Nubi in aumento in serata con piogge sui rilievi. L’inchiesta. Per la seconda volta in sette mesi la gestione degli appalti dell’Asl To1 finisce nel mirino della Guardia di Finanza. Due funzionari sono stati arrestati, proprio quelli che avevano preso il posto dei colleghi finiti in manette a febbraio per lo stesso motivo. Ma l’inchiesta su conti e appalti non è finita e il dg dell’Asl ha già segnalato altre irregolarità alla Corte dei Conti. Claudio Laugeri A PAGINA 46 10° 17° Domani PERSONAGGIO Nuvoloso con limitate aperture. Deboli piogge tra la notte e il mattino, in prevalenza sulle Alpi con neve in calo fino a 1500 m. Temperature in calo. Il ricercatore che sfida il cancro con la creatività 10° 15° Venerdì Molto nuvoloso con piogge in estensione, moderate o forti dal pomeriggio. Sulle Alpi quota neve in aumento fino a 23002500 metri. REPORTERS La più grande baby maratona d’Italia Alberto Dolfin A PAGINA 61 Noemi Penna PAGINA 53 Trota in deroga I Roberto Chiarle insegna e studia ad Harvard e a Torino Ha vinto in Austria il prestigioso premio Grant per l’innovazione nella lotta ai tumori Grazie a lui arriveranno trecentomila euro ai laboratori di via Nizza l dilemma la Trota Fario è piemontese doc oppure no che per due settimane ha bloccato il Consiglio regionale è stato risolto con un compromesso: la deroga. La Fario non sarà considerata made in Piemonte ma solo a partire dal 2017 quando scatterà il divieto della sua immissione nelle acque non montane. E poi potrà essere pescata nelle gare locali, nazionali, internazionali che si svolgono nelle aree dove è vietata l’introduzione di specie considerate «straniere». Forse il compromesso sulla Trota Fario in proroga, che ha permesso di dare il via libera al piano ittico atteso dal 2006, si poteva trovare prima anche perché dietro questo braccio di ferro che ha contrapposto Forza Italia e pezzi del Pd all’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero non ci sono interessi economici. Si tratta soltanto di dispute scientifiche che appassionano al massimo 40 mila persone, più o meno l’1% dei piemontesi. La speranza è che alla fine questo scontro sia servito a tutelare la qualità delle acque e della biodiversità: il vero be[M. TROP.] ne comune. REGIONE Ecco la legge che taglia le indennità MAURIZIO TROPEANO A lla fine, a quattordici mesi dall’insediamento della Giunta Chiamparino, il centrosinistra ha depositato ieri la proposta di legge che taglia le indennità dei consiglieri regionali. Si tratta di un passo importante ma non decisivo perché per diventare operativa la manovra dovrà essere approvata dal Consiglio regionale. Da solo il centrosinistra ha la maggioranza per approvare il provvedimento che, con ogni probabilità, sarà anche votato dal M5S (la scorsa settimana gli 8 consiglieri grillini hanno restituito più di 354 mila euro). Resta da capire che cosa farà il centrodestra. Il primo firmatario della proposta di legge - sottoscritta anche da Sel, Moderati e lista Monviso - è il segretario del Pd, Davide Gariglio: «La manovra prevede anche la riduzione dei fondi per i gruppi regionali e il taglio delle dotazioni per gli uffici di comunicazione della giunta e della presidenza del Consiglio e permetterà di risparmiare 2.120 milioni l'anno». La riduzione più significativa è legata al taglio di 1390 euro dalla busta paga mensile di un consigliere regionale semplice. Un eletto a palazzo Lascaris, così, percepirà 8600 euro. Una somma che cresce progressivamente al crescere delle responsabilità di consiglieri ed assessori che, però, dovranno subire anche una riduzione più sostanziosa (1880 euro in meno per Chiamparino e Laus). 12 45 67 18 46 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MERCOLEDÌ 30 SETTEMBRE 2015 SANITÀMALATA In cinque ai domiciliari. Il nuovo dg: «Ho segnalato irregolarità alla Corte dei Conti» Appalti truccati, l’Asl To1 fa il bis Sette mesi fa in manette due funzionari. Ieri arrestati dalla Finanza i loro successori Le tappe CLAUDIO LAUGERI «Banca dati unica per tutte le gare E tagliamo i centri di acquisto» Il funzionario «infedele» dell’Asl To1 finisce in manette. E il suo sostituto fa la stessa fine, sette mesi dopo. Così, Gioacchino Balzano è stato arrestato ieri mattina assieme alla collega Monica Bosso, responsabile delle gare d’appalto finite nel mirino dei finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria, coordinati dal pm Gianfranco Colace e dal procuratore aggiunto Andrea Beconi. Assieme a loro, sono stati arrestati il «mediatore» Giammario Piumatti e due manager della «Ibr Sistemi» di Genova, Claudio Donato e Lucio Barbucci. Per tutti, i reati ipotizzati dalla procura sono di turbativa d’asta e falso. I cinque sono agli arresti domiciliari, per ordine del giudice per le indagini preliminari Silvia Garosio. Donato e Piumatti erano già stati arrestati sette mesi fa nell’inchiesta-gemella. Il blitz A febbraio, la Guardia di Finanza arresta tre dipendenti dell’Asl To1 e sei imprenditori. La procura ipotizza l’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione alla turbativa d’asta L’indagine La magistratura prosegue gli accertamenti e anche il direttore generale dell’Asl offre materiale per eventuali filoni di inchiesta. Le procedure d’appalto non sembra siano cambiate 4 Gli arresti A distanza di sette mesi, il pm Gianfranco Colace e il procuratore aggiunto Andrea Beconi ottengono altri 5 mandati di custodia cautelare agli arresti domiciliari per due dipendenti Asl e tre imprenditori Antonio Saitta assessore Assessore, due blitz della Finanza con relativi arresti nella stessa Asl in sette mesi. La sanità è malata? «É chiaro che così non va bene. Bisogna cambiare il sistema e introdurre i controlli». Come? Doppio appalto È la seconda volta in sette mesi. Stessa materia, modalità appena diverse. Questa volta, l’inghippo riguarda gli archivi del «Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione» (Mepa). In quegli elenchi compaiono i nomi delle ditte «accreditate» per la fornitura di beni e servizi a prezzi inferiori a quelli del mercato europeo. Per approdare in quelle liste, le aziende devono superare una sorta di gara d’appalto, per sancire i livelli di sconto applicati. A quel punto, possono affiggere in quella bacheca elettronica i propri cataloghi. In questo modo, tutte le Amministrazioni possono scegliere a chi rivolgersi. Secondo la procura, il meccanismo di trasparenza è stato aggirato. E qui c’è il punto in comune con l’inchiesta di sette mesi fa: attraverso la collaborazione del dirigente Asl Balzano, Piumatti ha sfruttato il nome di«Ibr Sistemi», già inserito negli elenchi del Mepa. Così, è spuntato anche il codice delle attrezzature che servivano per il sistema audio del pronto soccorso del Martini. Giusto in tempo per l’appalto da 112 mila euro. La ditta importatrice in Italia è sempre la «Audiolink», già coin- domande a REPORTERS L’ospedale Per la seconda volta in sette mesi, il pronto soccorso del Martini è al centro di una vicenda giudiziaria di appalti truccati, vinti da ditte del Genovese con appoggi a Torino volta nell’inchiesta di febbraio, con l’arresto dell’importatore Stefano Cantadori. Piumatti è il rappresentante, che ha fatto in modo di concedere l’esclusiva alla «Ibr». Lo stesso schema emerso nell’altra inchiesta. Compresa l’azienda «prestanome». L’Asl To1 aveva poca scelta. E per di più, la ditta era finita negli elenchi del «Mepa» senza passare dalla selezione prevista. Così, i numeri di codice dei prodotti erano «farlocchi». Ma l’Asl ha acquistato comunque. Maria Vittoria Dipendenti inrivolta 1 Impresa di pulizie in prova. É quanto la direzione dell’Asl To2 ha deciso di fare prima di andare incontro alla diffida formale dell’appalto del Maria Vittoria e di altri ambulatori. In rivolta i dipendenti della Coop Diem, subappaltata dalla Rti Eporlux, che continueranno la protesta a oltranza: «Ci avevano promesso il 40% dello stipendio, che non è ancora arrivato, e si lavora in condizioni indecenti». I servizi Lo stesso è avvenuto con l’appalto per la manutenzione di quelle apparecchiature. Un lavoro che prevede l’utilizzo di strumentazioni e modalità particolari. Anche queste appannaggio esclusivo della «Ibr». Altri 20 mila euro l’anno. I due appalti sono del 2014, conclusi qualche mese prima degli arresti di febbraio. Balzano e Bosso hanno seguito le orme di Nieddu nella preparazione delle gare. E pure la stessa sorte giudiziaria. La direzione L’indagine non è ancora finita. Altri elementi potrebbero arrivare proprio dall’Asl To1. «Mi sono insediato a maggio e ho esaminato tutte le gare e gli affidamenti fatti a febbraio. Ho trovato alcune irregolarità, le ho segnalate alla procura della Corte dei Conti» spiega Giovanni Maria Soro, direttore generale dell’Asl To1. Appalti e affidamenti fatti prima del suo arrivo, ma la procura è stata costretta a intervenire due volte in 7 mesi. E quando a febbraio i finanzieri andavano ad arrestare funzionari e imprenditori, altri colleghi erano già pronti a mandare avanti gli acquisti nello stesso modo. É possibile evitare episodi del genere? «Il codice degli appalti è chiaro, basta applicarlo» dice Soro. «Le gare d’appalto non devono essere sminuzzate in tante Asl. L’accorpamento delle forniture consente un vantaggio economico. Dobbiamo avere strutture con responsabili a rotazione. Ritengo sia necessario evitare radicamenti». Soltanto questo? «No, in assessorato avremo anche una banca dati di tutti gli appalti. Capire chi li ha vinti e come. Così, potremo vedere se ci sono frequenze sospette. Quello degli appalti è un sistema pieno di tentazioni». Quandoavverràtuttoquesto? «Nel giro di un paio di settimane, riusciremo a ridurre da 19 a 6 i centri di acquisto. I direttori generali delle Asl hanno già deliberato. Il Piemonte sarà diviso in aree, nel Torinese ci saranno tre centri d’acquisto, con capofila To1, To2 e To5. Il coordinamento per gli acquisti consentirà a un solo interlocutore di muoversi per tutti. E poi, ci sono materie come quella informatica dove il coordinamento deve essere massimo. Altrimenti, rischiamo di avere sistemi che non dialogano tra loro». [CLA. LAU.] 1 Unlettorescrive: 2 «Mi lascia senza parole l’ar- ticolo dove si legge che un pensionato, per farsi aiutare dagli amici per la vendemmia, viene multato per lavoro nero. Immagino che i solerti carabinieri accompagnati dai funzionari dell’ispettorato del lavoro, abbiano dimegliodafare:questaèlaparte ottusa della cosiddetta giustizia.Aldilàdiognibuonsenso.Di conseguenza non potremo chiedereanostrocognatodiaiutarci in un trasloco, all’amico con un garage attrezzato di rimettere a posto la nostra auto malandata, o al conoscente di darci una mano ad imbiancare l’alloggio. «Leggo che a novembre il sindaco terrà un incontro con questi funzionari del lavoro: sarà l’occasionebuonaperfarechiarezza...» LUCIANOSIMONETTI Unlettorescrive: 2 «Sifaungranparlareinquestigiornideitaglialladiagnostica. Vorreiesprimereilmioparereco- 12344567 936 A3B26 1 1234565763956A4BC36D3E3F1A744437353E4517C34C7CC74A C4 9E4 14AE C4 56AB4 77 673D4 155 6 4DA4 A6B374 1 me medico di medicina generale cheognigiornosideveconfrontare con decine di pazienti affetti dalle più svariate patologie. Esiste un eccesso di richieste di esami, a volte anche inappropriate, questo a causadifattoridiversienonsoloriconducibili ad un atteggiamento difensivistico da parte del medico. È di fondamentale importanza che ognuno di noi si prenda le proprie responsabilità; questo deve valere pertutti:perimedicidibase,maanche per gli specialisti e per i medici ospedalieri che spesso si limitano a crocettare dei prestampati, delegandopoialmedicodimedicinagenerale la prescrizione. Una buona anamnesi è sufficiente ad arrivare adunaipotesidiagnosticachepoi,a volte,necessitadiessereconfermata da indagini. Il pericolo della cacciaallestregheinatto,conminacce di sanzioni pecuniarie, è il disagio chesivieneadeterminarenelmedico non più libero di decidere secondo scienza e coscienza. Da nessuna parte ho sentito parlare di partecipazione alla spesa cioè del tanto vituperato ticket: la maggior parte dellapopolazionerisultaesenteper motivi di reddito, con tutte le ingiustizie del caso; posso testimoniare che molti dei miei pazienti esenti hanno un tenore di vita difficile da giustificare con il reddito dichiara- to.Eppurel’ignaviadeinostripolitici fa sì che sia molto più semplice scaricare sugli operatori sanitari la responsabilità di una presunta inappropriatezza,evitandodiprenderedelledecisioniimpopolari.Alla fine chi ci rimette è l’anello debole dellacatena,purtroppoilmalato». ANTONIOVERCELLI Unlettorescrive: mi spiega perchè sulle targhe delle auto comparivano, in passato, a fianco del codice identificativodell’auto,l’annodiimmatricolazione e la sigla della provincia,edorainvece,daqualcheanno, sulle auto nuove queste indicazioninoncisonopiù?». 2 «Qualcuno RAUOLCIANOTTO Unlettorescrive: 2 «Oggi ho pagato il bollo auto. Grazie Regione Piemonte per l’aumento del 7,5%. Se tutte le auto in Torino hanno ricevuto questo tipo di aumento, magari vedremo qualche buca chiusa». PINO Unlettorescrive: 2 «Mercoledì 23 vado a comprareigiornalieavendounbiglietto da 5 corse in tasca, me lo faccio leggere dal giornalaio con la macchinetta,risultaancoraunacorsa. Salgo sul 3, timbro il biglietto, luce verde e tutto a posto e mi metto a leggere i giornali. Alle ore 9,30 salgono 2 controllori, porgo il mio biglietto al controllore che lo passa nella sua macchinetta e mi dice che non ci sono più corse. Certo, dico io, l’ultima era quella di oggi. Lui mi dice che non c’era nessuna corsa perchè la macchinetta del tram non l’ha registrata, l’ultima risale a luglio. Firmo il verbale che nonpago,ripromettendomidicercaredidifenderelemieragioni. «Farò l’inutile ricorsoepagherò l’ingiusta multa, ripromettendomi dinonsalirepiùsuunalineaGTT,o almenodifarlosoloconbigliettisingoli, su cui si vede il timbro. Nel ricorsochiederòaGTTdicontrollare lamacchinettainquestione,veicolo 2850, ma so già che mi diranno che funzionavaperfettamente». ARMANDOMONTICONE [email protected] via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi