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Siccità, scatta l`ordinanza Non succedeva dal 2007

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Siccità, scatta l`ordinanza Non succedeva dal 2007
Città 21
L’ECO DI BERGAMO
GIOVEDÌ 6 AGOSTO 2015
Siccità, scatta l’ordinanza
Non succedeva dal 2007
Orio, il Comitato
di Bergamo
critica il sindaco
Divieti anti-sprechi. Giardini, auto e piscine: il Comune vieta l’uso dell’acqua
Ed è giallo sui maxiconsumi in Città Alta. Uniacque: problema rientrato
Lotta ai rumori
italiana di 200 litri. Tanto che è
stato necessario attivare un
supplemento di pompe al serbatoio di Sant’Agostino. Ora
tutto è rientrato, dicono dall’azienda del servizio idrico. Le
ultime rilevazioni confermano
che la situazione è tornata alla
normalità. Ma resta il mistero
sulle cause che hanno determinato il maxiconsumo.
VANESSA SANTINELLI
Non si potrà innaffiare orti e giardini, lavare l’auto e
riempire d’acqua la piscina.
Scatta anche a Bergamo l’ordinanza anti-sprechi. Non succedeva dal 2007 in città. Palafrizzoni ha raccolto l’allarme siccità lanciato lunedì dall’Asl con
l’invito «alle autorità locali ad
adottare i provvedimenti di
competenza atti ad evitare
sprechi d’acqua per usi non potabili». Già Uniacque, con nota
al Comune del 17 luglio, aveva
denunciato «un’impennata dei
prelievi idrici da parte dell’utenza, in concomitanza ad
una minore disponibilità della
risorsa dovuta alla mancanza
da tempo di precipitazioni atmosferiche».
Multe a chi annaffia
«Invito a limitare i consumi»
Dalla società che gestisce l’acqua cittadina spiegano in realtà
che «la nota inviata al Comune
di Bergamo era un invito alla
sensibilizzazione dei cittadini e
non a emettere l’ordinanza come è stato chiesto ad altri Comuni». In tutto 35 in provincia,
come da elenco pubblicato sul
sito di Uniacque e dove Bergamo non compare. Troppo scrupolosi a Palazzo Frizzoni? «Ci è
stata chiesta la collaborazione
nell’adottare i provvedimenti
opportuni per la limitazione
dei consumi non strettamente
necessari e a sensibilizzare i cittadini» spiegano dal Comune.
Ordinanza o no, è un chiaro invito a tagliare gli sprechi. Anche
a Bergamo che, come precisano
da Uniacque, non è in emergenza. «Nei periodi critici di luglio
– spiegano dalla società – alla
Nossana, che è la principale
sorgente che alimenta la rete
Le fontanelle non verranno chiuse come era successo nel 2003
1 Raccolto l’invito
ad adottare
provvedimenti.
Ma la società:
non è emergenza
idrica cittadina, era richiesta
una portata di mille litri al secondo. Ora siamo scesi a 700.
Questo vuol dire che i consumi
sono scesi perché molta gente è
in vacanza, ma anche perché
molti cittadini sono sensibili al
tema».
Maxiconsumi in Città Alta
1 Sono previste
sanzioni: da un
minimo di 25
a un massimo
di 500 euro
L’allarme siccità resta forte soprattutto in provincia. In città
Uniacque si è trovata a dover
gestire un altro problema, quello dei maxiconsumi «anomali»
in Città Alta. Un giallo. Per una
decina di giorni la notte è stata
registrata un’impennata nell’utilizzo dell’acqua in Città Alta. Consumi record. Qualcosa
come 1.900 litri d’acqua al giorno a persona contro una media
Torniamo all’ordinanza firmata dal sindaco Gori: fino al 30
agosto vieta l’utilizzo dell’acqua
potabile erogata dall’acquedotto per il lavaggio di piazzali e
vialetti, per il riempimento di
piscine, per l’innaffiamento di
prati, giardini e orti e per il lavaggio di auto (con esclusione
degli autolavaggi). E chiede alla
cittadinanza di ridurre i consumi domestici ai soli usi potabili
ed igienici. Un’ordinanza simile
era stata emessa nel 2007, ma
anche nel 2003, dopo un’estate
asciutta. Il Comune aveva chiuso fontane e fontanelle per evitare sprechi. Altri tempi. «Ora
non c’è bisogno – rileva l’assessore all’Ambiente Leyla Ciagà –,
le fontane ornamentali hanno
un sistema di riciclo dell’acqua
e molte fontanelle sono a chiamata. Ci è stato chiesto dall’Asl
di limitare i consumi e così facciamo. Qualora cessi l’attuale
situazione di siccità l’ordinanza
potrà essere revocata prima, in
caso contrario si potrà prorogare». Quindi: per chi sarà trovato
a innaffiare il giardino di casa o
a lavare l’auto in cortile sono
previste sanzioni. Occhio dunque: si va da un minimo di 25
euro ad un massimo di 500.
[email protected]
Expo, faccia a faccia Gori-Martina
«In città aree agricole da tutelare»
La serata
Il sindaco e il ministro a
confronto, alla festa del Pd,
sull’eredità che l’Esposizione
lascerà al Paese
Prove tecniche di bilancio per Expo, giunta al giro
di boa dei tre mesi. Sulla possibile eredità dell’esposizione si
sono confrontati alla festa provinciale dell’Unità che si è
aperta martedì sera a Brembate il ministro per le Politiche
agricole Maurizio Martina e il
sindaco di Bergamo Giorgio
Gori, intervistati dal caporedattore de L’Eco di Bergamo
Andrea Valesini.
E sui risultati sembra avere
le idee chiare il primo cittadino
di Bergamo: «L’esposizione lascerà molto di più di quello che
immaginiamo – assicura –. In
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città abbiamo cominciato a riflettere sull’agricoltura come
settore in crescita che attrae in
modo sempre più significativo
i giovani e sul fatto che dalla
coltivazione delle nostre campagne si può trarre una parte
del cibo che consumiamo».
Dando merito ad alcune scelte
del passato – come la decisione
di costituire negli anni ’70 il
Parco dei Colli, mettendo in sicurezza tutta l’area a nord di
Bergamo e consentendo le attività di coltivazione – la partita
del futuro per Gori è come proseguire, nel lavoro di tutela e
valorizzazione dei fondi agricoli, guardando a sud. Alla cosiddetta area dei «corpi santi»
(i luoghi ai margini della città
dove secoli fa venivano sepolte
le persone) tra la zona di via
Daste e Spalenga fino alla Trucca.
In alto, Martina e Gori. Sopra, la platea a Brembate FOTO COLLEONI
L’organismo tramite
la portavoce, si schiera
contro la proposta «SalvaColognola»: discutibile
Dopo la bocciatura
della rotta «Salva-Colognola»
proposta dal Comune di Bergamo e la conseguente dura
presa di posizione del sindaco
Gori contro i Comuni dell’hinterland (che avevano votato no
nella seduta della Commissione Aeroportuale), arriva la replica del Comitato Aeroporto
di Bergamo. In una nota, firmata dalla portavoce Degna
Milesi, il Comitato critica le
mosse di Palazzo Frizzoni, ritenute inadeguate per risolvere il problema: «Appare discutibile, se si considera l’astensione del voto della Provincia
di Bergamo (a guida Pd), la motivazione del sindaco di Bergamo, che ritiene “politica e cinica” la decisione a pollice verso
della Commissione Aeroportuale – si legge nella nota – il
problema delle “rotte antirumore” è dunque un falso problema: ogni volta che vengono
proposte nuove rotte per ridurre il numero degli abitanti
esposti, si finisce per spostare
il problema aggravando il territorio di altri quartieri di Bergamo o altri Comuni, tanto è
vero che vi sono quartieri di
Bergamo che patiscono un rumore decisamente più alto di
Colognola e che vengono completamente ignorati (o meglio,
aggravati ulteriormente a causa della virata più stretta).
Inoltre, non viene presa in nessuna considerazione la drammatica situazione dei Comuni
ubicati ad Est dello scalo». Secondo il Comitato, il vero nodo
della questione riguarda il superamento dei limiti di compatibilità dello scalo bergama-
E sta già prendendo corpo il
progetto – studiato dall’amministrazione, da Coldiretti, dal
Parco dei Colli, dall’Università
e dai rappresentanti dei Gas che prevede la modifica delle
normative urbanistiche, che
ostacolano la sopravvivenza
delle attività di coltivazione sui
colli, e prova ad organizzare
una filiera di distribuzione dei
prodotti biologici e non solo.
Senza dimenticare le potenzialità di un’offerta turistica in
grado di coniugare gli aspetti
artistici e culturali della città
alle sue eccellenze gastronomiche. Insomma bilancio positivo. «Pur con tutti i limiti – garantisce il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina – a Milano siamo riusciti a
creare le condizioni per un
confronto internazionale sulla
questione alimentare. E la
nuova diplomazia germogliata
all’Expo farà dell’Italia un paese cruciale dentro questa discussione».
Del resto non era poi così
scontata neppure la realizzazione della Carta di Milano che
stando al ministro sarà una
buona base di confronto sul
sco con le aree circostanti, avvenuto «violando tutte le prescrizioni e i limiti di sviluppo
previsti dai decreti autorizzativi, operando inoltre per anni
con voli notturni effettuati in
spregio alla normativa esistente (come riconosciuto anche
dalla Presidenza del Consiglio
dei Ministri) - prosegue la nota
- questo scalo opera infatti in
assenza della Zonizzazione
acustica, e continua a ignorare
l’obbligo di effettuare la Vas
prevista dalla sentenza del Tar
e confermata dal Consiglio di
Stato. Su tutti questi elementi
sostanziali il Comune di Bergamo, azionista Sacbo, non
sembra fare molto, continuando invece a gettare fumo negli
occhi proponendo interventi
palliativi o generici auspici di
futuri accordi con altri scali».
Infine il Comitato auspica che
«cessino al più presto queste
inutili guerre tra poveri, non
solo fra quartieri e Comuni, ma
anche fra gli scali. Gli amministratori pubblici tornino a occuparsi dei problemi reali, garantendo un’equa ripartizione
del traffico aereo tra gli scali
che privilegi la compatibilità
ambientale».
Alessandro Belotti
Un decollo a Orio
fronte della lotta alla fame
quando a settembre a New
York, si definiranno gli obiettivi del prossimo millennio. «La
carta sarà una forma di pressione per i governi e un forte richiamo alla responsabilità di
tutti, istituzioni, multinazionali e cittadini compresi».
E tra i risultati c’è anche la
grande partecipazione dei giovani: sono 700 mila gli studenti
che hanno visitato Expo in
questi primi tre mesi «È facile
intuire la dimensione di quello
che accade prima e dopo in termini educativi», ha aggiunto
Maurizio Martina.
Che a Bergamo si è concretizzata con un’altra iniziativa
dell’amministrazione comunale: «È in corso una sperimentazione nelle scuole elementari e medie – ha concluso Giorgio Gori – dove stiamo provando forme di somministrazione
degli alimenti per evitare che
ne vengano sprecati la metà di
quelli che giornalmente si preparano. E poi stiamo pensando
al recupero del cibo avanzato
per metterlo a disposizione di
chi ne ha bisogno».
Mariagrazia Mazzoleni
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