La riabilitazione nelle malattie rare in età evolutiva
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La riabilitazione nelle malattie rare in età evolutiva
IL NEUROLOGO E LE MALATTIE RARE: APPROCCIO CLINICO--GESTIONALE CLINICO Technogym Village T-Auditorium Cesena Cesena,, 19 aprile 2013 RIUNIONE MACRO – AREA SIN EMILIA ROMAGNA MARCHE ABRUZZO LA RIABILITAZIONE DELLE MALATTIE RARE IN ETA’ ADULTA Dott. Roberto Antenucci U.O. Medicina Riabilitativa Intensiva Borgonovo Valtidone Presidio Ospedaliero della Valtidone 1 Presidio Ospedaliero di Piacenza MALATTIE RARE, NON RICORDAVO DI AVERNE VISTE TANTE… Miotonia di Steinert Distrofia Muscolare Paraplegia Spastica Ereditaria Corea di Huntington Ceroidolipofuscinosi Charcot--Marie Charcot Marie--Tooth Sindrome di Lesch Lesch--Nyhan Sclerosi Tuberosa Sindrome di Down Osteogenesi Imperfetta Sdr.. di Lennoux Sdr Lennoux--Gastaut AMS ScapoloScapolo-Peroneale Polin.. Infiam Polin Infiam.. Cronica Demiel Demiel.. Sclerosi Laterale Amiotrofica Sdr. di Prader Willi Sdr. Delezioni cromosomiche Trisomia parziale cr cr.. 22 Mielomeningocele Idrocefalo in craniofaringioma Talassemie Emofilia Fibrosi Cistica Sdr.. di Arnold Chiari Sdr Dermatomiosite Acondroplasia Cri du chat Sclerosi Sistemica 2 Emiplegia alternante COSA «NASCONDE» LA DEFINIZIONE… Per molte malattie rare sia la diagnosi che il trattamento possono essere difficoltosi, e per uno scarso livello di conoscenza medicomedico-scientifico scientifico,, e per il poco interesse che le case farmaceutiche hanno e avrebbero nella ricerca e produzione di farmaci utilizzabili da pochissimi clienti (Wikipedia) Le conoscenze scientifiche e mediche sulle malattie rare sono scarse e non adeguate. adeguate. Per molto tempo sono state ignorate dai medici medici… … (Orphanet Orphanet)) 3 LA RIABILITAZIONE…OGGI: …dall’ erogazione di una “pillola”prestazione…riabilitazione d’organo …alla vera “presa in carico globale” 4 IL FISIATRA LAVORA CON ALCUNE PAROLE «CHIAVE» TEAM MULTIPROFESSIONALE INTERDISCIPLINARIETA’ PROGETTO PROGRAMMI GLOBALITA’ DEL PAZIENTE ALLEANZA TERAPEUTICA PZ. E FAMILIARI CONTINUITA’ TERAPEUTICA COMUNICAZIONE/FORMAZIONE/INFORMAZIONE RICERCA SCIENTIFICA …MA SOPRATUTTO LAVORA IN SINERGIA CON OPERATORI «CHIAVE» Infermiere Logopedista Fisioterapista Terapista Occupazionale Neuropsicologo OSS Nutrizionista Colleghi specialisti: Neurologo –ORL ORL--Foniatra Neuropsichiatra Infantile - Pneumologo Pneumologo-Geriatra…… E COI PARENTI! 6 IL VALORE AGGIUNTO: LA FORZA DEL GRUPPO La base di un programma riabilitativo efficace è il team, che include in primo luogo la persona e la sua famiglia: questi lavorano a stretto contatto con più specialisti di diverse discipline La collaborazione permette di raggiungere obiettivi che soddisfino le necessità individuali del paziente, tenendo presente le sue priorità, il suo stile di vita e i suoi desideri ALLEANZA TERAPEUTICA 7 IL TEAM CLINICO CLINICO--RIABILITATIVO RIABILITATIVO-ASSISTENZIALE Neurologo Fisiatra Ass. domic. Fisio terapista Bioingegnere (Assistive Technology) Palliativista Infermiere Neuroradiologo Ginecol. Oculista Ortottista Paziente Urologo Famiglia Ass. Soc. Psicologo NPS Pneumologo T. Ortop. Animatore Educ. prof. Foniatra Tp. Logop. Nutrizionista ORL Occupaz.. Altri medici 8 …MA NON DI PUO’ PRESCINDERE DAL… MEDICO DI MEDICINA GENERALE Ha il compito di valutare longitudinalmente lo stato clinico del pz., anche attraverso l’ADI e nei casi più gravi dovrebbe poter disporre dell’intervento di un team multiprofessionale individuabile presso ogni ASL e addestrato nella gestione delle problematiche specifiche 9 SAPER PROGETTARE E PROGRAMMARE PER UN LAVORO RIABILITATIVO EFFICACE Presa in carico del pz. nel team multiprofessionale con definizione del: PROGETTO RIABILITATIVO e degli obiettivi a breve, medio e lungo termine Stesura del PROGRAMMA RIABILITATIVO personalizzato secondo il progetto e i tempi stabiliti Periodiche riunioni di team MULTIPROFESSIONALE e INTERDISCIPLINARE per revisione/aggiornamento degli obiettivi, progetto e programmi Periodiche riunioni informative del team con i 10 parenti/caregiver parenti/ caregiver per favorire la RELAZIONE SCALE DI VALUTAZIONE…STRUMENTI CHE AIUTANO Sono tante Sono «solo» strumenti Bisogna anche saperle scegliere Devono assolutamente essere integrate con la clinica Variabilità intraintra- e interinter-operatore Linguaggio comune tra specialisti diversi solo per alcune 11 TEMPISTICA DEGLI INTERVENTI Diagnosi e Presa in carico precoce Perché? Riduce il rischio di interventi errati Precoce applicazione degli interventi corretti Migliora il coping della malattia Consente di prevenire/limitare il danno da disuso Percorsi preferenziali Perché? La progressione di alcune malattie spesso è piu’ rapida della nostra burocrazia 12 OBIETTIVI DELLA PRESA IN CARICO creare percorsi assistenziali omogenei e condivisi garantire l’equità di cura migliorare gli outcomes migliorare l’integrazione tra professionisti offrire percorsi preferenziali adeguati alla rapida evolutività di alcune malattie ridurre l’ospedalizzazione migliorare la qualità di vita dei pazienti sensibilizzare gli operatori sanitari favorire la diffusione di apposite lineelinee-guida 13 Nella nostra AUSL di Piacenza esistono alcuni percorsi diagnostico--terapeutici diagnostico coinvolgenti molti specialisti in una doppia continuità: - bambino bambino--adulto - ospedale ospedale--territorio 14 LA REALTA’ DELL’AUSL DI PIACENZA La presa in carico iniziale é del neurologo che funge da coordinatore e attiva i colleghi ospedalieri per le altre valutazioni attraverso il DS Ognuno, Ognuno, nel rispetto delle singole competenze, contribuisce ad un reale ”lavoro di squadra” squadra” Il MMG che segue il pz. può così disporre dell’intervento di un team multiprofessionale e interdisciplinare addestrato nella gestione delle problematiche specifiche 15 MA CI SONO ANCHE LE CRITICITA’’ CRITICITA • Talvolta disomogeneità delle modalità di presa in carico del paziente • Difficoltà nell’integrazione interprofessionale del team • Lentezza e disorganizzazione nell’erogazione dei servizi • Problemi nell’integrazione ospedaleospedaleterritorio 16 LA RIABILITAZIONE…OGGI: Che il portatore di una malattia rara non possa essere riabilitato è un luogo comune da superare; genera sfiducia e un clima di rinuncia terapeutica che aumenta la sofferenza del paziente. Certo non intendiamo la "riabilitazione "riabilitazione"" come recupero delle normali funzioni dell'organismo Per comprendere il senso dell'intervento riabilitativo va ricordato il significato della parola "abilità", cioè la capacità di usare strumenti. Riabilitare un paziente con malattia rara è possibile se gli forniamo nuovi strumenti e lo addestriamo a servirsene in sostituzione di quelli che la malattia gli ha tolto. 17 OBIETTIVI DELLA RIABILITAZIONE Favorire la massima autonomia del paziente in ogni fase della malattia Mantenere il più a lungo possibile la forza, la resistenza muscolare e l’escursione articolare Favorire i passaggi posturali, il controllo del tronco, l’equilibrio statico/dinamico, il cammino Controllare la spasticità, il dolore e la fatica “Sostenere” la funzione respiratoria (posture facilitanti, assistenza alla tosse, inin-exsufflator exsufflator,, NIV) Monitorare gli aspetti cognitivi 18 OBIETTIVI DELLA RIABILITAZIONE Compensare il deficit della deglutizione (modifica consistenza alimenti, posture compensatorie, prassie) prassie) Chirurgia funzionale Trattare la scialorrea (farmaci, tossina botulinica) Favorire la comunicazione (tavole, comunicatori) Addestrare a strategie di compenso e adattamento per le ADL, prescrivere ausili ed ortesi Formare i caregivers per la corretta assistenza e i trattamenti quotidiani Provvedere all’adattamento ambientale, sociale, lavorativo 19 TRATTAMENTO NEUROMOTORIO Valutazione clinica: Anamnesi accurata (fisiologica, remota e prossima, farmacologica, abitudini di vita, familiare, abitativa e sociale) Esame obiettivo generale (clinico) Esame obiettivo specialistico (livello livello di coscienza, coscienza, nn nn.. cranici, forza, sensibilità, ROT, controllo del capo, del tronco e della respirazione, passaggi posturali, stazione eretta, cammino) compilazione scale specifiche, scale di autonomia e della qualità di vita Esami di laboratorio e strumentali 20 TRATTAMENTO NEUROMOTORIO Con i seguenti obiettivi: Limitare i danni secondari e terziari dovuti alla progressiva perdita di mobilità (dolore, rigidità, ipostenia, perdita di tono) con esercizi di stretching Mobilizzazione articolare passiva, attiva e attiva assistita di tutti i distretti corporei Rieducazione all'esecuzione dei passaggi posturali (secondo le sue possibilità), se necessario con ausili adeguati Valutazione e correzione postura in carrozzina: addestramento del paziente all’autocorrezione (secondo le sue possibilità), e del caregiver 21 TRATTAMENTO NEUROMOTORIO Correzione posture scorrette Rinforzo muscolare in particolare per la quota di ipostenia da “non uso” Ripristino verticalità attraverso l’utilizzo di letto da statica o standing per ricondizionamento CV Rieducazione posizione seduta e allineamento con esercizi per recupero funzioni residue del tronco, esercizi in posizione seduta con o senza appoggi (degli arti e/o del tronco) Insegnamento ai familiari o caregivers di esercizi da proseguire in autonomia a domicilio 22 TRATTAMENTO RESPIRATORIO I segni e sintomi di insufficienza ventilatoria sono sono:: Sistemici e cardiopolmonari: fatica, fatica, debolezza, dispnea, ortopnea, ingombro secretivo tracheobronchiale Sintomi a carico del SNC e legati al sonno sonno:: cefalea mattutina, ipersonnolenza diurna, disturbi dell’umore, psicosi, sonno poco riposante, incubi, frequenti risvegli, enuresi Segni cardiaci e respiratori: tachipnea, tachipnea, uso dei muscoli respiratori accessori toracici e addominali, respiro paradosso toracico e addominale, ridotta escursione toracica, turgore giugulare, edemi declivi, cianosi 23 TRATTAMENTO RESPIRATORIO Il monitoraggio e il trattamento della funzione respiratoria si svolge spesso in stretta correlazione ed integra quindi quello neuromotorio: Valutazione funzionalità respiratoria (PFR, MIP, MEP, PO1), EGA, picco di flusso espiratorio durante la tosse (indice di tosse inefficace PCEF < 3 L./sec. o MEP < 40 cm. H2O), saturimetria e polisonnografia Esercizi per il corretto utilizzo della muscolatura specifica Posture facilitanti l’espansione toracica Assistenza alla tosse per mantenerne l’efficacia il più a lungo possibile Insegnamento ai familiari o caregivers di esercizi da proseguire in autonomia a domicilio 24 TRATTAMENTO RESPIRATORIO Insegnare al paziente e ai familiari tecniche per la disostruzione bronchiale, in particolare nell’utilizzo dell’INdell’INEXUFFLATOR, dell’AIRdell’AIR-STACKING, dell’aspiratore per le secrezioni bronchiali, della NIV. Infatti, per ridurre i sintomi indotti dalla ritenzione di CO2 e per aumentare la sopravvivenza, quando è presente ortopnea, PaCO2 > 45 mmHg, MIP < 80% del teorico, indice di ipossiemia notturna > 5%, è indicata la NIV Quando coesistono severi disturbi di deglutizione, vi è un’ insufficiente eliminazione delle secrezioni bronchiali o vi è la necessità di ventilare più di 20 ore die, è indicata la tracheotomia e la ventilazione invasiva 25 TRATTAMENTO LOGOPEDICO E’ strettamente connesso ai precedenti e può iniziare anche nelle fasi precoci della malattia con specifici esercizi per: mantenere una buona coordinazione respiratoria necessaria per l’eloquio e la deglutizione mantenere l’attività dei muscoli bucco bucco--facciali attraverso l’esecuzione di prassie adeguate monitorare, in collaborazione con l’otorinolaringoiatra e la dietista, la disfagia e l’apporto nutrizionale (esecuzione FEES, scelta e adattamento dei cibi, compensi posturali, addestramento di familiari e caregivers anche all’uso della PEG) 26 TRATTAMENTO LOGOPEDICO Quando il parlare diventa troppo faticoso o intellegibile, il pz. comunica: scrivendo, se ne ha la possibilità, oppure con lo sguardo, attraverso tavole alfabetiche e il feedfeed-back vocale di chi lo assiste se può accedere a tecnologie avanzate, sono previsti anche i comunicatori alfabetici con la sintesi vocale, puntatori visivi e diversi sistemi di input, adatti alle diverse disabilità 27 COMUNICATORI 28 TERAPIA OCCUPAZIONALE Valutazione autonomie di base (alimentazione, abbigliamento, igiene personale tramite esecuzione di FIM e Barthel Barthel)) Relativi adattamenti in caso di deficit motori per mantenere tali autonomie il più a lungo possibile: - sia attraverso l’adozione di compensi funzionali e strategie di movimento - sia attraverso la scelta e l’utilizzo di ausili specifici e idonei alle necessità - sia addestrando i familiari o caregivers ad una corretta assistenza (ad es. per i passaggi posturali) 29 …la Terapia Occupazionale…questa Occupazionale …questa sconosciuta! 30 …la Terapia Occupazionale…questa Occupazionale…questa sconosciuta! 31 …la Terapia Occupazionale…questa Occupazionale…questa sconosciuta! 32 …la Terapia Occupazionale…questa Occupazionale…questa sconosciuta! 33 …la Terapia Occupazionale…questa Occupazionale…questa sconosciuta! 34 …MUOVERSI COMUNQUE…E DOVUNQUE! 35 SERVIZIO AUSILI CON VALUTAZIONE AMBIENTALE Valutazione e prescrizione di ausili sia per l’adattamento del paziente all’ambiente (tutori ed ortesi, carrozzine ad autospinta ed elettriche, presidi antidecubito, comunicatori con interfaccia adattati) sia per l’adattamento dell’ambiente al paziente (modifiche per barriere architettoniche con accorgimenti tecnici e/o proposte nell’ambito della domotica) 36 STRUMENTI DI CONDIVISIONE DEL PERCORSO IN TEMPO REALE: OBIETTIVI FUTURI Chiavetta personale paziente Una PEN DRIVE fornita al paziente ed organizzata in modo che ogni professionista possa consultarla ed aggiungere il proprio referto Cartella informatizzata ONON-LINE Un data base appositamente organizzato per raccogliere tutti i dati clinici del paziente 37 PERCORSO ASSISTENZIALE RIABILITATIVO Prima valutazione fisiatrica Valutazioni Diagnostiche complesse Programma logopedico Individuazione Aree di problematicità Stesura di Progetto riabilitativo e presa in carico PSICOLOGO ADI, MMG, INFERMIERE PROFESSIONALE SERVIZI SOCIALI Programma motorio Commissione gravissime disabilità FISIOTERAPISTA TERAPISTA OCCUPAZIONALE LOGOPEDISTA Programma respiratorio Addestramento ADL, ausili Prescrizione ausili CENTRO REGIONALE AUSILI, CAT , CAAD Educazione care giver Valutazione Ambientale domicilio 38 Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre… ma nell’avere nuovi occhi. (M. Proust) 39