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La trasmissione del rischio sovrano al settore bancario

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La trasmissione del rischio sovrano al settore bancario
Riquadro 7
La trasmissione del rischio sovrano al settore bancario
Tra luglio e agosto 2011 l’acuirsi della crisi del debito sovrano nell’Area euro e
il contagio dai paesi periferici (Irlanda, Grecia e Portogallo) ad altri paesi, primi fra
tutti Spagna e Italia, si sono riflessi sulla percezione del rischio di credito degli istituti
bancari europei, determinando un aumento significativo delle quotazioni dei relativi
credit default swap (Cds) e un forte calo dei corsi azionari.
La correlazione fra le quotazioni dei Cds sovrani e le quotazioni dei Cds delle
banche consente di rappresentare la trasmissione del rischio sovrano agli istituti di
credito e di cogliere le differenze tra paesi.
Correlazione dinamica fra quotazioni dei credit default swap sovrani e quelli delle banche
(dati giornalieri dal 31/12/2009 al 29/02/2012)
0,8
0,8
0,7
0,7
0,6
0,6
0,5
0,5
0,4
0,4
0,3
Italia
Spagna
0,2
dic-09 mag-10 ott-10 mar-11 ago-11 gen-12
0,3
Germania
Francia
0,2
dic-09 mag-10
ott-10
mar-11 ago-11
gen-12
Fonte: elaborazioni su dati Thomson Financial Datastream. Media mobile su 6 mesi. La correlazione
dinamica è stimata tramite il modello di Engle (2002).
In particolare nel corso del 2011 la correlazione ha registrato oscillazioni
contenute per le banche tedesche e francesi, riportandosi nei primi mesi del 2012 a
valori pari o inferiori a quelli registrati prima di luglio. Viceversa la correlazione tra
Cds sovrano e Cds delle banche è aumentata per gli istituti finanziari italiani, mantenendosi a valori superiori a quelli registrati dalla correlazione relativa alle banche
spagnole (che a febbraio 2012 si è riportata ai livelli rilevati a metà dell’anno
precedente).
I canali di trasmissione della crisi del debito sovrano alle banche domestiche
sono molteplici. Le banche detengono tipicamente quote consistenti di titoli pubblici
in portafoglio sia per motivi di investimento sia per utilizzarli come collateral nelle
operazioni di pronti contro termine (repo) con controparti private, centrali o con la
Bce. Tensioni sul mercato secondario dei titoli di Stato comportano, quindi, da un lato
un deterioramento della qualità degli attivi bancari e, dall’altro, un aumento del costo
della raccolta attraverso l’incremento dei margini sulle garanzie nelle operazioni di
repo. Il merito di credito delle banche, inoltre, viene determinato anche dalla garanzia
pubblica implicita che risente dello standing creditizio dello Stato di appartenenza.
L’analisi degli investimenti diretti in titoli di Stato evidenzia che gli andamenti
di mercato sono sostanzialmente in linea con l’esposizione delle banche al rischio
Relazione per l’anno 2011
Gli intermediari e le famiglie
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sovrano domestico. Al 30 settembre 2011 l’esposizione diretta verso il debito pubblico italiano dei gruppi bancari italiani, coinvolti nel piano di ricapitalizzazione della
European Banking Authority (Eba), si attestava a 151 miliardi di euro (circa il 140 per
cento del capitale Tier 1). L’esposizione al debito sovrano degli altri paesi europei in
difficoltà (Grecia, Irlanda, Spagna e Portogallo) risultava, invece, molto contenuta e
pari a 5,5 miliardi di euro (a fronte dei 28 miliardi ascrivibili alle principali banche
tedesche e dei 17 delle banche francesi). Se si considera l’intero debito pubblico dei
paesi della Ue, le banche italiane si connotano, quindi, per una moderata esposizione
verso il debito pubblico estero (appena 44 miliardi di euro a fronte dei 118 delle
banche tedesche e 105 delle banche francesi); ciò vale anche rispetto alle banche
spagnole.
Sebbene sia significativa per tutti gli istituti di credito considerati, l’incidenza
delle esposizioni verso il debito pubblico dei paesi Ue sul Tier 1 risulta maggiore per
gli istituti tedeschi (275 per cento), seguiti da quelli italiani (180), spagnoli (133) e
francesi (89). Per le banche tedesche e francesi del campione Eba, inoltre, l’esposizione al debito pubblico dei paesi con maggiori difficoltà si attesta rispettivamente al
35 e al 23 per cento del Tier 1.
Esposizione diretta netta delle principali banche europee al debito pubblico di alcuni paesi UE
(dati al 30 settembre 2011)
(% del Tier 1)
(miliardi di euro)
200
Grecia
Irlanda
Italia
Portogallo
Spagna
150
100
150%
Grecia
Irlanda
Italia
Portogallo
Spagna
125%
100%
75%
50%
50
25%
0
0%
Italia
Spagna Germania Francia
Italia
Spagna Germania Francia
Fonte: elaborazioni su dati Eba, 2011 EU Capital Exercise. Confronta Note metodologiche.
Esposizione diretta netta delle principali banche europee al debito pubblico di tutti i paesi UE
(miliardi di euro)
500
400
(% del Tier 1)
300%
estero
nazionale
250%
estero
nazionale
200%
300
150%
200
100%
100
50%
0
0%
Italia
Spagna
Germania
Francia
Italia
Spagna Germania Francia
Fonte: elaborazioni su dati Eba, 2011 EU Capital Exercise. Confronta Note metodologiche
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L’evoluzione del quadro di riferimento
Gli intermediari e le famiglie
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