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Farmacognosia Droghe vegetali
Farmacognosia Droghe vegetali Farmaco • Sostanza in grado di esplorare e modificare sistemi fisiologici o patologici con benificio di chi lo riceve. Farmaci • Naturali: di derivazione minerale, animale o vegetale (droghe) • Semisintetici: modificazioni molecolari di farmaci naturali • Totalmente sintetici: possono includere anche molecole inizialmente identificate in natura (paclitaxel) Cenni Storici • Epoca pre-cristiana: approccio empirico basato sull’osservazione del tutto casuale dell’effetto di droghe vegetali, animali o minerali sull’organismo legato spesso all’uso delle droghe nelle cerimonie religiose (papiro di Ebers 1550 a. C.). • I secolo d.C.: (Dioscoride) De Materia Medica contiene la descrizione di numerose droghe, della loro composizione e degli effetti sia terapeutici che dannosi legati al loro impiego. • XIX secolo: esordio razionale della farmacologia grazie all’isolamento dei principi attivi contenuti nelle droghe vegetali ed alla scoperta dei primi farmaci di sintesi. Droga • Prodotto complesso di origine vegetale o animale, conservato allo stato secco, ed usato a scopo medicamentoso come tale o sotto forma di prodotti di estrazione grezza, cioè non purificati nei singoli principi attivi. Pianta medicinale • Viene definita medicinale una pianta che possiede un’attività terapeutica provata. • Sono distinte in spontanee e coltivate. Farmacognosia • “…la farmacognosia è disciplina che si occupa del riconoscimento e della descrizione dei farmaci naturali (droghe)”. Daniel Bovet Farmacologo e Nobel per la medicina (1957). • Riconoscimento: morfologia della droga e della pianta . • Descrizione: della droga e dei principi attivi in essa contenuti. PIANTA MEDICINALE DROGA VEGETALE PRINCIPI ATTIVI Farmacognosia • Settore della farmacologia a carattere multidisciplinare che riunisce le conoscenze di botanica farmaceutica, farmacologia, fitochimica in un unico sapere. • La farmacognosia studia inoltre: • 1) miglioramenti nella coltivazione delle piante medicinali; • 2) nuovi principi identificati nelle droghe; • 3) la valutazione dell’attività terapeutica delle droghe; • 4) la preparazione di forme farmaceutiche a partire dalle droghe. Miglioramenti processi produzione: coltivazione e raccolta. Pianta medicinale Compiti della farmacognosia Metodi di conservazione della droga. Droga Identificazione Distribuzione Metodi di preparazione: principali preparazioni galeniche Descrizione Uso farmaceutico Costituenti Droga vegetale • Pianta o una parte di essa (foglie, radici, corteccia, frutti, infiorescenze), conservata allo stato secco, ed impiegata per uso terapeutico come tale o per l’estrazione dei principi attivi in essa contenuta. • Da tale definizione si capisce che da una stessa pianta possono derivare droghe differenti, aventi una composizione qualitativa e quantitativa di principi attivi differente e quindi una diversa proprietà terapeutica. Droga vegetale • Droga organizzata: contiene elementi cellulari (foglie, radici, fiori, semi, rizomi). • Droga non organizzata: non contiene elementi cellulari (resine, estratti) Droga vegetale • Può considerarsi l’equivalente di un medicinale complesso, contenente più di un principio attivo dotato di attività farmacologica nonché sostanze farmacologicamente inerti che fungono da eccipienti naturali che danno consistenza al prodotto e modulano la farmacocinetica del prodotto stesso. • Fitocomplesso: insieme dei principi attivi e delle sostanze inerti presenti in una droga. Principi attivi delle droghe vegetali • Metaboliti primari: proteine, lipidi e zuccheri. • Metaboliti secondari: derivano dai primari e concorrono alla sopravvivenza e all’adattamento della pianta all’ambiente. Tra essi troviamo anche i principi attivi dotati di attività farmacologica appartenenti a diverse classi (glicosidi, composti aromatici e terpenici, alcaloidi). Produzione delle droghe vegetali • Piante spontanee: di difficile utilizzo data l’elevata variabilità nel contenuto di principi attivi, la crescente necessità ambientale di preservare la flora spontanea nonché la difficoltà di controllare le condizioni ambientali di crescita di una pianta spontanea. Produzione delle droghe vegetali • Piante coltivate: molte droghe possono essere ottenute da piante coltivate (canapa indiana, ginger, menta piperita, cannella, finocchio, china, oppio). Anche diverse piante medicinali spontanee vengono ora coltivate per la difficoltà di reperirle allo stato spontaneo, considerando ovviamente le condizioni di crescita della pianta nel suo habitat naturale. • Vantaggi della coltivazione: • Controllo dei parametri ambientali (luce, acqua, umidità). • Miglior efficienza nella raccolta. • Selezione di varietà a più alto titolo di principi attivi. Variabilità nel contenuto di principi attivi • Le piante medicinali possono presentare grandi variazioni nel contenuto di principi attivi che possono dipendere da: • Fattori naturali: endogeni ed ecologici. • Fattori artificiali: raccolta, produzione e conservazione, alterazione, processi di preparazione ed estrazione. Fattori endogeni • • • • • Età di sviluppo Tempo balsamico Selezione Polipolidia Ibridazione Età e stadio di sviluppo • La qualità e la quantità dei principi attivi può variare in relazione allo stadio vitale, giovanile, maturo o senescente della pianta. • In generale si osserva che le piante annuali vanno raccolte a sviluppo completo mentre le biennali nel secondo anno di vita. Tempo balsamico • E’ il periodo dell’anno entro il quale è opportuno procedere alla raccolta della droga perché il contenuto di principi attivi è massimo. • E’ stato osservato in relazione al tempo balsamico che: • • • • • • Foglie si raccolgono a completo sviluppo; Radici e rizomi si raccolgono durante la fase di quiescenza; Cortecce e legni si raccolgono a completo sviluppo; Fiori si raccolgono prima della completa fioritura; Frutti si raccolgono appena maturi; Semi si raccolgono a maturità piena. Selezione • All’interno di una specie vegetale è possibile identificare delle piante medicinali che possiedono un maggior contenuto di principi attivi oppure una maggiore resistenza alle malattie. • Selezionando tali piante e mettendole in condizioni di riprodursi è possibile ottenere nell’ambito della stessa specie vegetale una popolazione di piante medicinali dotati di tali caratteristiche. Poliploidia • E’ una particolare mutazione genetica che comporta un aumento del numero di cromosomi dalla condizione 2n (propria delle cellule somatiche) a 3n,4n, 5n, 6n, ecc… • Le piante poliploidi, anche se sterili, risultano essere di maggiori dimensioni e più resistenti alle condizioni climatiche avverse rispetto alle diploidi. • Inoltre in alcune piante (belladonna, stramonio, lobelia, tabacco, china) l’induzione della poliploidia ha determinato un aumento della qualità e della quantità dei principi attivi. Ibridazione • E’ un fenomeno genetico che comporta l’incrocio di individui geneticamente diversi per formare una progenie ibrida. Nel caso delle piante medicinali l’ibridazione è stata sfruttata per esempio per aumentare il contenuto di chinina della corteccia di china. Fattori ecologici • • • • Clima Latitudine ed altitudine Costituzione del terreno Fattori biotici Clima • Le piante costruiscono il loro nutrimento tramite la fotosintesi; pertanto la disponibilità di luce di opportuna intensità e durata (fotoperiodo) è indispensabile per l’accrescimento e la sopravvivenza della pianta ma anche per la produzione di metaboliti secondari . Latitudine e altitudine • Latitudine: influenza la composizione chimica dei grassi vegetali. • Piante tropicali: contengono quasi esclusivamente acidi grassi saturi (olio di palma, burro di cacao). • Piante subtropicali: contengono una maggiore presenza di acidi grassi insaturi (olio di olive, arachidi, mandorle). • Piante delle zone temperate: maggior grado di insaturazione negli oli di queste piante (cotone e girasole). • Piante dei climi freddi: massimo contenuto in acidi grassi insaturi (olio di lino). • Altitudine: determina variazioni nella quantità di principio attivo (es. valeriana coltivata in montagna ha una resa 3-5 volte superiore a quella coltivata in pianura; l’aconito di pianura è più attivo di quello coltivato in altura). Costituzione del terreno • La costituzione chimico-fisica del terreno è molto importante per la qualità della pianta medicinale (produzione di principi attivi) alla quale fornisce acqua, ioni inorganici e humus (materia organica in decomposizione presente nel suolo). • Camomilla: si sviluppa in terreni acidi; • Digitale: massimo contenuto di principi attivi in terreni calcarei. • Salvia: ha come habitat ideale i terreni sabbiosi (molto permeabili all’aria). • Valeriana: è poco attiva se cresce nei terreni paludosi. Fattori biotici • Quando differenti piante crescono le une accanto alle altre possono esserci reciproche influenze sulla germinazione dei semi, sull’accrescimento, sullo sviluppo delle foglie, sulla maturazione dei frutti nonché sul contenuto di principi attivi. • Ad esempio la coltivazione della belladonna è influenzata dalla vicinanza di piante di assenzio che ne favoriscono sia l’accrescimento sia una elevata resa nel contenuto di alcaloidi. Variabilità nel contenuto di principi attivi • Le piante medicinali possono presentare grandi variazioni nel contenuto di principi attivi che possono dipendere da: • Fattori naturali: endogeni ed ecologici. • Fattori artificiali: raccolta, produzione e conservazione, alterazione, processi di preparazione ed estrazione. Fattori artificiali • Raccolta: influenzata dal tempo balsamico e favorita in caso di piante medicinali coltivate. • Conservazione • Alterazione • Metodi di preparazione. Metodi di conservazione post-raccolta • Il contenuto di acqua e l’attività enzimatica non permettono di conservare la pianta medicinale per un lungo periodo di tempo. Si rendono necessarie delle procedure di essiccamento del materiale vegetale che consentono la conservazione della droga. Infatti quando la percentuale di acqua di una droga scende al di sotto del 5%, tutte le reazioni di degradazione (idrolisi) enzimatica o batterica vengono inibite. Metodi di conservazione post-raccolta Essiccamento Liofilizzazione Stabilizzazione Metodi che provocano una temporanea inibizione enzimatica Essiccamento in stufa Preparazione della droga Conservanti Sterilizzazione Metodi che provocano una denaturazione enzimatica irreversibile Essiccamento • Processo che si colloca tra le operazioni di raccolta e quelle di conservazione di un droga vegetale. • Il processo di essiccamento (che per definizione elimina l’acqua) arresta le reazioni di idrolisi. Metodi di essiccamento • Essiccamento all’aria: si svolge in locali ben aerati al riparo dalla luce del sole e dall’umidità. La droga intera o tagliata a pezzi viene disposta a strati su graticci in modo tale che l’aria possa passare liberamente. Il processo richiede un tempo di esecuzione piuttosto lungo (settimane) durante il quale si può avere una parziale alterazione della droga (Tabacco). • Stufe a secco (55-60 °C): accelerano il processo di essiccamento. Non adatto per sostanze termolabili. Le parti vegetali vengono spesso frammentate per facilitarne l’essiccamento. • Liofilizzazione. Liofilizzazione • Tecnica impiegata solitamente per conservare nel tempo principi attivi a struttura complessa e facilmente degradabili ad elevate temperature quali ormoni, vitamine, proteine. • Consiste nell’essiccamento per sublimazione del ghiaccio contenuto nella droga che viene posta in un frigorifero a -80 °C almeno per 24 h prima di essere sottoposta al processo di liofilizzazione. Stabilizzazione • Porta all’inattivazione irreversibile degli enzimi vegetali e ad una contemporanea sterilizzazione del materiale vegetale. Il processo consiste in una breve esposizione (pochi minuti) della droga (FRESCA) a vapori di etanolo sotto pressione (0.5 atm) e ad una temperatura di 105-110 °C mediante l’impiego di un autoclave. • • • • Metodo utilizzabile per principi attivi termostabili. Metodo poco utilizzato. Pericolo di fuoriuscita di succhi vegetali dai tessuti vegetali. Necessario un successivo processo di essiccamento. Sterilizzazione • Le droghe vegetali sono tutte inquinate da microrganismi di specie diverse: affinché una droga possa essere impiegata come medicamento deve rispondere ai requisiti di sterilità (soprattutto assenza di microrganismi patogeni) che possono essere raggiunti mediante trattamento della droga con: • Ossido di etilene: formazione di composti tossici, alterazioni nel contenuto dei principi attivi (belladonna). • Raggi gamma: riduzione nel titolo dei principi attivi. Conservazione della droga • Luoghi asciutti. • Contenitori ben chiusi con tappo a doppio fondo munito di sostanza igroscopica (calce sodata: assorbe umidità). Conservanti • Additivi antimicrobici: evitano l’alterazione provocata dagli enzimi di muffe e batteri. • Antiossidanti: evitano reazioni di degradazione ossidativa spontanee o indotte da microrganismi. Alterazioni • Enzimi litici propri della pianta. • Contaminazione batterica. • Luce, temperatura ed umidità. • Reazioni spontanee con sostanze sterilizzanti (ossido di etilene). • Erronea procedura di essiccamento e conservazione. • Alterazioni chimiche e morfologiche della droga nel tempo (invecchiamento della droga) Invecchiamento della droga • Anche se ben conservata, una droga contiene sempre una minima quantità di acqua che nel tempo causa reazioni idrolitiche spontanee con perdita di principi attivi e alterazione biologica della droga. • Un’idonea conservazione ritarda, ma non evita, il processo di invecchiamento di una droga e, generalmente, la droga non va conservata per più di un anno. Metodi di conservazione post-raccolta Essiccamento Liofilizzazione Stabilizzazione Metodi che provocano una temporanea inibizione enzimatica Essiccamento in stufa Preparazione della droga Conservanti Sterilizzazione Metodi che provocano una denaturazione enzimatica irreversibile Preparazione di una droga • E’ l’insieme delle procedure a cui vengono sottoposte le droghe vegetali per la produzione dei principi attivi e quindi di farmaci estrattivi. • I metodi di preparazione sono diversi e dipendono dal tipo di droga impiegata. • Si distinguono metodi di preparazione di tipo meccanico ed estrattivo che vengono spesso usati in successione per l’estrazione dei principi attivi. Metodi Meccanici • Frantumazione • Triturazione Si effettuano su droghe secche • Polverizzazione • Spremitura Si effettua su droghe fresche Frantumazione • Consiste nel ridurre il materiale vegetale in frammenti più o meno grossi; si applica soprattutto con materiali duri e consistenti (legni, radici, rizomi, cortecce e semi). • La frantumazione può essere realizzata mediante: • Mortaio e pestello. • Trinciatrici, macine a coltelli rotanti, frantumatoi (frantumazione meccanica). • Frantumazione a freddo (criofrantumazione): avviene a basse temperature (-196 °C) mediante iniezione di azoto liquido sulla droga secca che diviene fragile e frantumabile; serve a ridurre i danni del calore prodotto dall’attrito durante la procedura di frantumazione. Triturazione • Consiste nel ridurre una droga in particelle minute; si applica alle droghe erbacee, alle foglie, ai fiori, alle gemme, ai bulbi, ai tuberi e alla frutta. • Omogeneizzatori a coltelli rotanti. • Taglierine a coltelli tondi. • Taglierine a tamburo. Polverizzazione • Consiste nel ridurre in polvere le droghe frantumate o triturate. La polverizzazione facilita l’estrazione dei principi attivi dal momento che maggiore è la finezza della droga più rapida sarà l’estrazione dei principi attivi. • La polverizzazione può essere realizzata solo su droghe perfettamente secche. • Mortaio e pestello. • Polverizzatori. Spremitura • La spremitura consiste in una operazione “meccanica” sia di preparazione che di estrazione che si opera su una droga fresca che viene pressata in modo da lacerare il tessuto vegetale e farne uscire il contenuto. • Questa operazione può essere effettuata per ottenere succhi freschi, ricchi in vitamine, oli essenziali (per esempio dalle bucce degli agrumi) o oli vegetali (olio di oliva, olio di ricino…). • Torchi. Estrazione dei principi attivi • Droga fresca: spremitura. • Droga essiccata: estrazione. Metodi di estrazione • • • • • • • • Estrazione con solvente Estrazione con fluidi supercritici Distillazione Infusione Decozione Enfleurage Macerazione Percolazione Estrazione con solvente • Prevede la lenta diffusione, all’interno del materiale vegetale, di un solvente (acqua, etanolo, miscele di liquidi organici a diversa polarità) in cui i principi attivi da estrarre siano solubili (il simile scioglie il simile). • L’estrazione con solvente viene facilitata dai trattamenti preliminari effettuati sulla droga quali essiccamento, frantumazione o triturazione ed infine la polverizzazione che facilitano la penetrazione del solvente attraverso la parete vegetale di cellule ormai non più integre ed accelerano quindi la velocità del processo di estrazione. Estrazione con fluidi supercritici • Fluido supercritico: sostanza che ad elevati valori di temperatura e pressione si presenta sotto forma di gas ad elevata densità, prossima a quella dello stato liquido, e che viene impiegata per l’estrazione di principi attivi dalle droghe. • Ad es. anidride carbonica allo stato supercritico si presenta come un solvente non polare e viene impiegata per l’estrazione di composti non polari dalle droghe. Es. estrazione della caffeina dalle foglie di tè. Distillazione • Tale procedura è utilizzata per estrarre i principi attivi volatili da una droga vegetale. Si opera mettendo la droga su setacci attraverso i quali passano vapori di acqua o di un altro solvente (es. etanolo) in modo tale che il vapore che passa attraverso la droga estrae dalla droga stessa le componenti volatili quali ad esempio gli oli essenziali. • Il vapore contenente i principi volatili estratti dalla droga viene ricondensato in un altro recipiente. • La distillazione è impiegata anche come tecnica di separazione di principi attivi volatili estratti dalla droga mediante la tecnica della macerazione. • INFUSIONE: sulla droga secca viene versata acqua bollente: si lascia la droga a contatto con acqua bollente per alcuni minuti. Utilizzata per droghe costituite dalle infiorescenze (camomilla) e contenenti principi attivi termolabili. • DECOZIONE: la droga secca viene immersa in acqua fredda che viene portata all’ebollizione e mantenuta in tale stato per un tempo variabile (5-30 minuti) Enfleurage • E’ il processo di assorbimento delle essenze volatili di fiori e droghe delicate sul grasso solido. Ad assorbimento avvenuto l’essenza viene poi estratta dal grasso con solventi opportuni. • I petali sono disposti a formare un sottile strato su una pellicola di grasso animale sparso su una lastra di vetro, chiamata telaio. Trascorse 24 o 48 ore si tolgono scrupolosamente i petali. Questa operazione viene ripetuta parecchie volte fino alla saturazione del grasso. Finito l'enfleurage, si raschia lo strato di grasso ottenendo una sorta di pomata impregnata di profumo. Questa pomata viene poi lavata con alcol etilico per ottenere infusioni. Macerazione • La droga secca e polverizzata viene immersa in un liquido, generalmente alcool. La droga viene lasciata a bagno per circa una settimana al termine della quale il liquido viene filtrato. • La droga viene sottoposta a successive macerazioni fino ad “esaurimento”, ovvero fino ad ottenere un recupero praticamente totale dei principi attivi della droga solubili nel liquido. • L’operazione di macerazione è impiegata per l’estrazione di principi attivi volatili o per l’estrazione selettiva di principi attivi solubili in alcool. Digestione • E’ una macerazione condotta ad una temperatura compresa tra 40 e 60 °C. • Tale processo si applica per l’estrazione di principi attivi poco solubili nel liquido (alcool) a freddo. • Il riscaldamento del liquido aumenta la solubilità dei principi attivi da estrarre nel liquido stesso. Percolazione • Rappresenta il procedimento migliore per l’estrazione di principi attivi dalle droghe vegetali. • Viene eseguita in apparecchi chiamati percolatori e consiste nel far passare in maniera continua il solvente attraverso uno strato di droga finemente polverizzata e sottoposta preventivamente a macerazione per 24-48 h. • La velocità di percolazione deve essere bassa in modo tale che il solvente a contatto con la droga abbia il tempo di estrarre i principi attivi. • Generalmente si impiega una velocità di 20 gocce di solvente al minuto per 1 Kg di droga. Fasi della Percolazione Polverizzazione della droga Umidificazione della droga con il solvente di estrazione Sistemazione della droga inumidita nel percolatore Riempimento del percolatore con il solvente Macerazione preventiva della droga (24-48 h) Percolazione della droga Controllo di qualità delle droghe • Risulta di fondamentale importanza per: • Incremento nell’uso di piante medicinali. • Importazione di numerose piante medicinali da paesi in via di sviluppo carenti dal punto di vista delle norme sull’impiego di pesticidi e diserbanti. • Rispondenza ai requisiti di legge prescritti dalle Farmacopee Nazionali (codici farmaceutici che descrivono i requisiti di qualità delle sostanze ad uso farmaceutico. Controllo di qualità delle droghe • Il controllo di qualità da effettuare sulle droghe vegetali comprende: • Controllo farmacognostico di identità. • Controllo della contaminazione. • Controllo quali-quantitativo. • Controllo di attività delle droghe. Controllo farmacognostico di identità • Le droghe vegetali provengono da piante o parti di esse che vengono sottoposte a processi di essiccamento e polverizzazione tali da rendere difficoltoso l’identificazione immediata del prodotto. • In tale contesto, una corretta procedura di autenticazione “botanica” della droga vegetale è indispensabile al fine di un uso corretto e sicuro della droga. Controllo della contaminazione • I controlli di contaminazione chimica e microbiologica vengono realizzati sia sulla pianta, nel periodo post-raccolta, sia sulla droga stessa. • I controlli prevedono la ricerca di eventuali: • Pesticidi. • Residui di solventi. • Metalli pesanti. • Carica microbica. • Micotossine (prodotte da funghi microscopici) • Radionuclidi (dal 1986-Chernobyl) Controllo quali-quantitativo • Il controllo quali-quantitativo sulle droghe ha lo scopo di verificare: • Assenza di sofisticazioni: dovute all’uso di materiali meno pregiati o tossici. • Assenza di materiale deteriorato: per errate procedure di preparazione e/o conservazione. • Titolo di principi attivi: deve rientrare nei limiti prescritti dalla Farmacopea. Analisi chimico-fisiche sulla droga • Determinazione umidità residua: indice di buona conservazione. • Determinazione ceneri: come indice di eventuali sofisticazioni (aumenta il peso delle ceneri). • Determinazione della viscosità: importante soprattutto per droghe non organizzate (gomme e mucillagini). Controllo quali-quantitativo Saggi biologici • Test eseguiti sia in vivo (animali) che in vitro (cellule, tessuti, organi). • Saggi di controllo: per valutare la sicurezza sull’uomo (comprendono il controllo microbiologico, la presenza di pirogeni). • Saggi di attività. • Dosaggi biologici. Saggi di attività delle droghe • L’attività biologica delle droghe si attua tramite dosaggi farmacologici in vivo (modello animale) ed in vitro (cellule, tessuti, organi isolati, enzimi). Dosaggio biologico • Comprende la determinazione quali-quantitativa dei principi attivi di una droga e i saggi di attività. • L’attività della droga viene espressa in UI e paragonata a quella di una analoga preparazione a concentrazione nota. • Tale pratica è estremamente utile per la comprensione del meccanismo d’azione di numerose piante medicinali usati nella medicina tradizionale dei paesi asiatici e africani di cui non è noto il contenuto in principi attivi Perdita di attività delle droghe • Talvolta, le droghe vegetali corrispondono morfologicamente alla descrizione farmacocognostica ma non presentano effetti farmacologici: • Raccolta fuori dal periodo balsamico. • Inquinamento della droga con parti di piante privi di principi attivi. • Cattiva conservazione/invecchiamento della droga. • Presenza di chemiotipi confusi con la specie richiesta Legislazione piante medicinali • Indispensabile per un uso razionale dei prodotti a base di piante medicinali: • Farmaci-Fitofarmaci Normativa aggiornata ed • Prodotti alimentari armonizzata con quella dei paesi dell’Unione Europea • Cosmetici • Prodotti salutistici (erboristeria salutare) Normativa non aggiornata Fitofarmaci • Fitofarmaci: requisiti identici a quelli dei farmaci di sintesi + indicazione origine materia prima per immissione in commercio (AIC). • Fitofarmaci “tradizionali”(di uso consolidato-circa 30 anni/ di cui 15 nei paesi EU): procedure semplificate per l’immissione in commercio (AIC). Farmaci concepiti per l’automedicazione (uso orale, esterno o inalatorio). Preparazioni Vegetali Tinture • Sono preparazioni liquide ottenute esaurendo la droga tramite macerazione o percolazione con un opportuno solvente. • Nella maggior parte dei casi il solvente impiegato è una soluzione idroalcolica (miscela acqua-alcool) la cui gradazione viene scelta in funzione della solubilità dei principi attivi da estrarre. Tintura officinale • E’ ottenuta esaurendo una droga secca polverizzata. • Il rapporto in peso droga/solvente è 1:5. • Nel caso di “droghe eroiche” (droghe molto attive e con basso indice terapeutico: es. segale cornuta) il rapporto droga/solvente diventa 1:10. Tintura madre • E’ un preparazione idroalcolica (60-70°) ottenuta esaurendo per macerazione una droga fresca. Estratti • Sono preparazioni che risultano dalla evaporazione totale o parziale di soluzioni ottenute esaurendo, tramite macerazione o percolazione con opportuni solventi, droghe vegetali essiccate. • Gli estratti si classificano come: • estratti fluidi: contengono la stessa quantità di principio attivo presente nella droga e sono circa 10 volte più concentrati rispetto alle tinture. • estratti molli: il processo di concentrazione è spinto fino ad ottenere una consistenza paragonabile a quella del miele; sono da 2 a 6 volte più concentrati rispetto agli estratti fluidi. • estratti secchi: sono solidi polverulenti ottenuti per evaporazione totale del solvente di estrazione. Estratti Vs Tinture • Ciò che distingue gli estratti dalle tinture è che nel primo caso si ha un’operazione di evaporazione che porta ad un aumento della concentrazione dei principi attivi nel preparato. • Le tinture infatti si possono ottenere anche per semplice diluizione dell’estratto fluido corrispondente. • Idroliti: preparazioni farmaceutiche ottenuti esaurendo la droga con acqua. Tra essi vi sono gli infusi, i decotti e le tisane (tisane: soluzioni acquose molto diluite contenenti sostanze medicamentose). • Alcoolati: preparati ottenuti per distillazione della droga in alcool. • Idrolati: definiti anche acque aromatiche, sono preparati ottenuti per distillazione della droga in acqua. • Elisir: particolare tintura contenente sostanze aromatiche o toniche (china, rabarbaro, senna, cascara sagrada). • Essenza: miscela di sostanze di odore gradevole e natura oleosa che si ottengono dalle piante per distillazione. • Cataplasma: impasto curativo costituito da una droga che viene mescolata con una sostanza inerte (eccipiente), da applicarsi sulla cute a scopo emolliente o sedativo. Droghe contenenti carboidrati Carboidrati • Formula bruta: CnH2nOn • Prodotti derivanti dalla fotosintesi: nCO2+nH2O Luce CnH2nOn + nO2 • Struttura di sostegno (cellulosa) • Riserve energetiche (amido) • Monosaccaridi • Disaccaridi • Polisaccaridi USO • • • • • • • Alimentare Fonti di vitamine Lassativi Diuretici Eccipienti Produzione dispositivi medici (bendaggi) Uso cosmetico Monosaccaridi • Metaboliti primari delle piante. • Glucosio, fruttosio. • L’azione farmacologica di tali composti è dovuta all’attività osmotica (richiamano acqua dalle cellule e dai tessuti) di alcuni di essi, che risulta essere più intensa rispetto ai composti salini. • Per os si comportano da lassativi. • Somministrati endovena agiscono come diuretici osmotici (mannitolo). • Il glucosio può anche essere utilizzato per via parenterale in caso di ipoglicemia o come nutrizione parenterale (fleboclisi). Monosaccaridi • In base al numero di atomi di carbonio si dividono in: triosi, tetrosi, pentosi, esosi ed eptosi. • In base alla struttura chimica si dividono in: aldosi e chetosi. • Es. glucosio è un esoso ed un aldoso. • Es. fruttosio è un esoso ed un chetoso. Fruttosio Aldosi e chetosi • Glucosio: principale prodotto della fotosintesi. Allo stato puro viene adoperato nelle infusioni endovenose e come dolcificante nell’industria dolciaria. • Fruttosio: contenuto in molti frutti e nel miele è un componente di disaccaridi (saccarosio) e polisaccaridi (inulina). E’ più solubile in acqua del glucosio e presenta un maggior potere dolcificante. Alcoli esavalenti • • • Prodotti di riduzione di esosi (sia aldosi che chetosi). Sorbitolo: presente in quantità nelle piante della famiglia delle Rosacee (Sorbus aucuparia L.). E’ un prodotto di riduzione del glucosio ed è utilizzato come blando lassativo, come dolcificante, utilizzabile anche dai diabetici, come precursore nella sintesi industriale di acido ascorbico (Vitamina C). Mannitolo: prodotto di riduzione del fruttosio presente in molte piante, soprattutto in quelle appartenenti alla famiglia delle Ombrellifere e delle Oleacee. La fonte più importante e pregiata di mannitolo è il “Fraxinus ornus L.” (oleacee) da cui si ottiene la droga chiamata “Manna”. Il mannitolo puro viene impiegato come blando lassativo, in quanto trattiene liquidi nella massa intestinale, e per via endovenosa come diuretico osmotico per la terapia dell’anuria conseguente ad interventi chirurgici e per ridurre l’edema cerebrale e la pressione endocranica. Il mannitolo per via endovenosa viene anche impiegato per ridurre la pressione intraoculare in pazienti sottoposti ad interventi chirurgici oculari. Manna • Succo di colore biancastro che solidifica all’aria ottenuto in seguito a puntura di insetti o per incisione del tronco di Fraxinus ornus L., una pianta che cresce spontanea o coltivata in Italia, in Spagna ed in Asia minore. • La droga può presentarsi in due varietà: • Manna in sorte: frammenti irregolari caduti al suolo che contengono impurezze. • Manna cannellata: ottenuta per incisione, più pregiata, di forma regolare (pezzi lunghi 15-20 cm) e di odore gradevole. • La droga contiene il 50-60% di mannitolo e viene impiegata come lassativo. Acidi onici • Prodotti di ossidazione degli esosi. • Acido ascorbico (Vitamina C): è in particolare un derivato degli acidi onici. L’acido ascorbico è contenuto in tutte le piante ed è una delle vitamine che l’uomo deve assumere con l’alimentazione (piante crude). La vitamina C è indispensabile per la sintesi del collagene e quindi per il mantenimento dell’integrità del tessuto connettivo e delle ossa. La carenza provoca indebolimento dei capillari (emorragie) e danni a carico di ossa e denti (scorbuto). Disaccaridi • Costituiti da due zuccheri (monosaccaridi). • Saccarosio: glucosio+fruttosio. Viene impiegato come veicolo negli sciroppi (66% saccarosio-33% acqua), come eccipiente nelle compresse, come dolcificante nell’industria dolciaria. Le soluzioni concentrate di saccarosio (oltre il 50%) inibiscono la proliferazione batterica per effetto osmotico. • Lattosio: glucosio+galattosio. E’ lo zucchero del latte (costituisce il 2-8% del latte di mammifero). Ha un sapore dolciastro e viene impiegato in tecnica farmaceutica come eccipiente per le compresse. Polisaccaridi • • • • • • • Macromolecole contenenti un numero elevato di monosaccaridi. Prodotti di riserva delle piante (amido, inulina) Costituenti della parete cellulare (cellulosa) Polisaccaridi omogenei: costituiti da un solo tipo di monosaccaride. Polisaccaridi eterogenei: costituiti da monosaccaridi di vario tipo. Privi di odore e sapore Sono insolubili in acqua. A contatto con l’acqua si idratano, rigonfiandosi. • Alcuni polisaccaridi possono formare in acqua dispersioni colloidali molto viscose. Caratteristiche farmaceutiche dei polisaccaridi • Assunti per os fungono da lassativi perché aumentano la massa del contenuto intestinale. • Possono essere impiegati come correttivi del sapore di farmaci irritanti. • Sono utili in tecnica farmaceutica per la preparazione di soluzioni colloidali. Amido • Formato dall’unione di numerose molecole di glucosio. E’ presente in quasi tutte le piante ed è accumulato soprattutto nelle radici, rizomi e semi. • L’amido per uso farmaceutico si ottiene da frumento, granoturco, riso (85% amido), patata, fagiolo, curcuma. • La droga ha l’aspetto di una polvere bianca, inodore e insapore, insolubile in acqua e alcool. Ad elevate temperature (50-80 °C) forma in acqua una dispersione colloidale che per raffreddamento gelifica (colla d’amido). Uso farmaceutico dell’amido • Come eccipiente per compresse. • L’amido di riso (di fine granulometria) può essere adoperato come polvere aspersoria per i bambini, in sostituzione del talco che potrebbe accumularsi nelle vie respiratorie se inalato. • Può essere impiegato come antidoto nell’avvelenamento da iodio. Cellulosa • Principale costituente della parete cellulare delle piante, è un polimero del glucosio (1000 o più molecole di glucosio). • Insolubile in acqua e nei comuni solventi organici, viene estratta dal legno trattato con basi forti. • Tetranitrato di cellulosa: impiegato per uso topico come veicolo di medicazioni dermatologiche. • Metilcellulosa: impiegata come lassativo meccanico per aumentare il contenuto intestinale. • Cotone idrofilo: costituito da cellulosa pura. Il cotone idrofilo si ottiene dai semi di Gossypium herbaceum L. ed è impiegato per la produzione di bendaggi e di preparati emostatici. Inulina • E’ un polimero del fruttosio che non viene idrolizzato dagli enzimi dei mammiferi ed è escreto immodificato per filtrazione glomerulare (Cl=130ml/min). • Viene impiegata per via endovenosa per determinare la filtrazione glomerulare e definire la funzionalità renale. • Topinanbur • Cicoria • Inula Destrani • Polimeri del glucosio somministrati mediante infusioni endovenose come “plasma expanders”, cioè come sostituti del plasma in caso di shock emorragico o ustioni estese. Il destrano somministrato per via ev non è tossico, è sierologicamente neutro e ad azione prolungata e inoltre viene eliminato completamente dall’organismo. Pectine, gomme e mucillagini • Le pectine le gomme e le mucillagini sono polisaccaridi eterogenei che adsorbono una grande quantità di acqua formando un vero e proprio gel. • Lassativi. • Emollienti. • Antitussivi. • Pectine: polisaccaridi eterogenei solubili in acqua ed abbondanti nella frutta (mele, arance, limoni, carrube) e nelle radici (barbabietole e genziana). • Gomme: vengono prodotte in processi patologici a carico delle piante, nel tentativo di riparare lesioni accidentali. Presentano una elevata solubilità in acqua. • Mucillagini: sono normali costituenti delle piante. Non si sciolgono in acqua ma si rigonfiano a formare una massa dotata di elevata viscosità. Gomma acacia o arabica o del Senegal • La droga si ottiene incidendo la corteccia dell’Acacia senegal L. • Tale operazione induce la produzione della gomma che si secca all’aria in forma di gocce o lacrime di colore bianco-giallastro. La gomma viene raccolta dopo 20-30 giorni dall’incisione. • Il componente principale della droga è l’arabina, un polisaccaride eterogeneo. Sono contenuti nella droga anche enzimi ossidanti quali la perossidasi. • La gomma acacia è solubile in acqua e viene impiegata come viscogeno ed emulsionante e come sostanza emolliente in preparati antitussivi. • E’ usata inoltre come adesivo, nella produzione di inchiostri e nell’industria dolciaria. Gomma guar • Viene ottenuta dai semi di guar (Cyamopsis tetragonolobus). I semi vengono macinati e la farina viene stabilizzata in autoclave per inattivare gli enzimi e sterilizzare la droga. • Il principale componente della droga è un polisaccaride eterogeneo con PM di circa 200000. • La droga può essere impiegata come: • Emulsionante. • Lassativo. • Inibitore dell’assorbimento intestinale di glucosio. • Inibitore dell’assorbimento intestinale di colesterolo. Psillium • La droga è costituita dal seme maturo e disseccato di Plantago psyllium L. o di P. indica L. • L’epidermide del seme contiene una mucillagine che si rigonfia in acqua. • L’intero seme viene impiegato come lassativo. • Non si deve usare il seme macinato poiché il pigmento del rivestimento del seme presenta una spiccata tossicità renale. Acido alginico • Polisaccaride contenuto nella parete cellulare di numerose specie di alghe brune. Insolubile in acqua. • Le alghe vengono essiccate, macinate e sottoposte ad estrazione con soluzione acquosa di carbonato di sodio per isolare l’alginato di sodio. • L’alginato di sodio si presenta come polvere incolore, insapore che in acqua forma soluzioni colloidali. • L’alginato di sodio viene impiegato come: • Emulsionante. • Protettivo nel reflusso gastro-esofageo. Viene attivato dal pH acido dello stomaco dove precipita sotto forma di acido alginico che funge da gastroprotettore. Agar-Agar • La droga è costituita da un estratto essiccato di polisaccaridi idrosolubili di diverse specie di alghe rosse. • La droga, che si presenta come strisce bianco-giallastre, si rigonfia in acqua formando un gel e contiene un polisaccaride eterogeneo le cui componenti principali sono: • Agarosio: responsabile della resistenza del gel ottenuto. • Agaropectina: responsabile della viscosità del gel ottenuto. • L’agar-agar viene impiegato: • Per la preparazione di terreni di coltura in microbiologia. • Come emulsionante. • Come lassativo. Carragenina • Polisaccaride eterogeneo contenuto nell’alga rossa Chondrus crispus. • La droga si presenta di colore giallastro, rigonfiandosi in acqua fredda. • I costituenti principali della droga (carragenani) presentano numerose analogie con quelli dell’agar-agar. • La droga viene impiegata: • Come gelificante. • Come emulsionante. • Altea • Malva • Lino Emollienti e protettivi delle mucose Altea • La droga è rappresentata dalla radice decorticata di althea officinalis. I pezzi di radice sono ricoperti da una polvere bianca formata da granuli di amido e cristalli di ossalato di calcio. • La droga viene impiegata: • Come emolliente delle mucose. • Come correttore del sapore in preparati antitussivi. Malva • La droga è costituita da fiori e foglie secche di Malva sylvestris L. Le foglie contengono sostanze mucillaginose. • La malva viene impiegata come emolliente e protettivo per le mucose. Lino • La droga è costituita dai semi di Linum usitatissimum L. che contengono sostanze mucillaginose. • L’infuso dei semi viene impiegato per le sue proprietà emollienti e protettive delle mucose. • La farina ottenuta macinando i semi viene invece impiegata per preparare cataplasmi. Tiglio • La droga è costituita dalle infiorescenze disseccate di Tilia platyphillos. Le infiorescenze risultano particolarmente ricche di sostanze mucillaginose. • L’infuso di tiglio è usato come sedativo della tosse, diuretico, diaforetico (favorisce la sudorazione), spasmolitico. • Tamarindo • Cassia fistula Blandi lassativi Tamarindo • La droga è costituita dalla polpa del frutto di Tamarindus indica. • La polpa contiene glucosio e fruttosio (1020%), acidi organici (tartarico, malico, citrico) e sostanze mucillaginose. • Usato come blando lassativo. Cassia Fistula • La droga è costituita dal frutto di Cassia fistula. • L’estratto molle ottenuto dalla polpa del frutto (raccolto prima della maturità completa) contiene saccarosio (per il 50-70%), acido citrico, tannini (3-10%), pectine (3-6%) e glucosidi antrachinonici (1%). • La cassia fistula viene usata come blando lassativo. Droghe contenenti acidi grassi Lipidi • Lipidi: esteri degli acidi grassi. Sono metaboliti primari. • Lipidi = acido grasso + alcool • Normalmente l’alcool che esterifica gli acidi grassi è il glicerolo. Ogni molecola di glicerolo può legare fino a 3 acidi grassi. • Lipidi: hanno essenzialmente due funzioni: • Nutritiva • Strutturale: membrana cellulare Trigliceridi Acidi grassi • • • • • Derivano dal processo di idrolisi basica (o saponificazione) dei lipidi. I Sali degli acidi grassi vengono chiamati anche saponi. Acidi grassi saturi: se la catena è sufficientemente lunga, i gliceridi che formano sono di natura solida. Acido palmitico (C16), acido miristico (C14) e acido laurico, inducono sicuramente effetti cardiovascolari dannosi, causando l’insorgenza di lesioni aterosclerotiche. Acidi grassi insaturi: la presenza di doppi legami condiziona le caratteristiche di fluidità del gliceride che si presenta in forma liquida (oli). Se il doppio legame è presente sul C3 (a partire dall’estremità metilica) si parla di ω3 (es. acido αlinolenico), se invece il doppio legame è presente sul C6 (es. acido linoleico), si avrà un ω6. Acidi grassi polinsaturi: acido arachidonico (ω6), precursore degli eicosanoidi (prostaglandine, trombossani, leucotrieni), risulta di fondamentale importanza in diversi tessuti, in particolare a livello cardiocircolatorio (PGI2 antiaggregante, TXA2 aggregante piastrinico). Gli acidi grassi polinsaturi ω3 riducono i livelli ematici di colesterolo e trigliceridi, contrastando l’insorgenza e lo sviluppo di malattie cardiovascolari (PGI3-TXA3). Pesce, olio di lino, noci. Acidi saturi Vs Acidi insaturi • Studi epidemiologici indicano che il consumo di grassi saturi comporta un aumento nei livelli di colesterolo LDL; al contrario l’assunzione di grassi insaturi determina una riduzione dei livelli circolanti di colesterolo LDL. Inoltre gli acidi grassi ω-3 incrementano la fluidità del sangue prevenendo fenomeni trombotici e la loro presenza nei fosfolipidi di membrana incrementa la fluidità della membrana stessa, modificando pertanto il funzionamento di enzimi, trasportatori e recettori ad essa associati. Aumentando la fluidità della membrana aumenta ad esempio il numero di recettori per l’insulina e l’attività ormonale perché il legame ormone-recettore viene favorito. Colesterolo Proteine Colesterolo LIPOPROTEINE LDL Attraversano la parete arteriosa e si accumulano nella placca aterosclerotica COLESTEROLO CATTIVO HDL Contribuiscono a rimuovere il colesterolo dalla placca aterosclerotica ed hanno un’azione protettiva COLESTEROLO BUONO Gliceridi (trigliceridi) • I gliceridi sono esteri del glicerolo e di acidi grassi a lunga catena. • Trigliceridi omogenei: il glicerolo si lega a 3 molecole dello stesso acido grasso. • Trigliceridi misti: se sono presenti differenti acidi grassi. • Acidi grassi saturi o insaturi a corta catena: rendono il trigliceride liquido (olio). • Acidi grassi saturi a lunga catena: rendono il trigliceride solido. Trigliceridi Proprietà dei gliceridi • • • • • • • • • Uso alimentare. Alimentazione parenterale. Veicoli ed eccipienti in tecnica farmaceutica. Acidi grassi insaturi nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Azione emolliente e protettiva sulla cute e le mucose. Riducono l’evaporazione di acqua ed il contatto con sostanze esterne irritanti. Azione lassativa (per lubrificazione del contenuto intestinale). Olio di ricino: azione purgante dovuto ad un effetto irritante sulla mucosa enterica. Olio di fegato di merluzzo: fonte di vitamine A e D. Olio di germe di grano: fonte di vitamina E. Oli alimentari: alimenti salutistici • Olio di mais: ottenuto per spremitura del germe di Zea mays. L’olio ha un colore giallo chiaro e contiene soprattutto trigliceridi di acido oleico e linoleico. Per il contenuto di acidi grassi insaturi è indicato nelle diete ipocolesterolemizzanti e nelle malattie cardiovascolari. • Olio di oliva: ottenuto per spremitura del frutto dell’olivo (Olea europea). L’olio ha un colore variabile dal giallo al verde, a seconda del contenuto in clorofilla e carotene. La composizione dell’olio di oliva varia a seconda della regione di provenienza. L’olio italiano presenta un contenuto di acido oleico intorno all’80%, linolenico 07% ed un contenuto di palmitico e stearico intorno al 10%. L’olio di oliva è impiegato oltre, che come alimento, come emolliente, eccipiente per pomate, veicolo per iniettabili. Per il contenuto di acidi grassi insaturi è indicato per la prevenzione di malattie cardiovascolari. Oli alimentari • Olio di arachidi: viene ottenuto per spremitura dei semi sbucciati di Arachis hypogaea. Contiene acido oleico (50-60%), linoleico (1830%), palmitico (8-10%). Viene impiegato come emolliente cutaneo e come veicolo di preparazioni iniettabili. E’ il più comune adulterante dell’olio di oliva. • Olio di soya: dai semi di Glycine max. Contiene acido linoleico (4060%), oleico (20-30%), palmitico (7-14%), linolenico (4-11%) e stearico (1-5%). L’olio viene impiegato nella produzione delle margarine, per idrogenazione degli acidi grassi insaturi. L’olio contiene anche proteine impiegate in campo alimentare. • Olio di cocco: per spremitura dei semi di cocco (Cocos nucifera). Impiegato come eccipiente in preparazioni per uso dermatologico e cosmetico. • Olio di lino: per spremitura dei semi di lino (Linum usitatissimum). Impiegato come emolliente cutaneo. Olio di ricino: uso farmacologico • Olio ottenuto per spremitura a freddo dei semi decorticati di Ricinus communis. • Il principio attivo, l’acido ricinoleico, costituisce sotto forma di trigliceridi circa l’80% dell’olio. • I trigliceridi vengono idrolizzati nel lume intestinale liberando l’acido ricinoleico che agisce irritando la mucosa intestinale e favorendo la peristalsi (effetto purgante). • L’olio di ricino è attualmente impiegato come purgante per preparare l’intestino prima di interventi chirurgici. Burri vegetali • Burro di cacao: per spremitura dei semi torrefatti di Theobroma cacao. Si presenta come un grasso solido a base di trigleridi contenenti 2 acidi grassi saturi ed 1 insaturo ed è impiegato in tecnica farmaceutica per la preparazione delle supposte dal momento che presenta un basso punto di fusione (30-35 °C). • Burro di Karité: grasso ricavato da Butyrospermum parkii. Utilizzato per la produzione di pomate ad uso emolliente e protettivo. Cere • Cere: acidi grassi saturi a lunga catena esterificati con alcoli a lunga catena. • Cere: rivestono la superficie esterna di frutti e foglie, prevenendo l’evaporazione di acqua. Nel mondo animale, insetti quali api e vespe producono cera come elemento costitutivo degli alveari. • Cere: impiegati come eccipienti di diverse forme farmaceutiche. Droghe a principi attivi steroidici Steroidi • Sostanze fisiologicamente e farmacologicamente attive contenenti il nucleo tetraciclico del ciclopentanoperidrofenantrene (C17H28). In posizione 17 è presente una catena carboniosa, la quale risulta assente negli steroidi sessuali. Steroli • Steroli: alcoli a struttura steroidea. • Il colesterolo è uno steroide, o più precisamente uno sterolo, un alcool a struttura steroidea, dal momento che possiede un gruppo ossidrilico (-OH) sul carbonio in posizione 3. • Il principale sterolo contenuto nel tessuto animale è il colesterolo, contenuto soprattutto nel tessuto cerebrale, ma presente in modo ubiquitario nell’organismo, essendo uno dei componenti della membrana plasmatica di cui modula la fluidità. Colesterolo Droghe contenenti saponine Saponine • Composti naturali in grado di abbassare la tensione superficiale (proprietà colligativa) dell’acqua generando una schiuma stabile (tensioattivi). • Rappresentano dei metaboliti secondari delle piante. • Da un punto di vista chimico sono dei glucosidi, ovvero composti formati dall’unione di una porzione lipofila chiamata “aglicone” con una catena idrofila formata dall’unione di diverse molecole di zuccheri tra cui glucosio, galattosio, ramnosio, xilosio. Saponine • • • • • In base al tipo di aglicone si possono distinguere: Saponine steroidiche: Intermedi di sintesi di ormoni sessuali, corticosurrelanici, vitamina D e glicosidi cardioattivi. Saponine triterpeniche. La catena zuccherina si lega all’aglicone mediante un legame glicosidico sul C3 del nucleo steroidico o triterpenico. Nonostante la differente struttura chimica, le saponine steroidiche e triterpeniche posseggono le medisime proprietà farmacologiche. Zucchero Zucchero Farmacocinetica • Poco assorbite per via orale. • Estremamente tossiche per via parenterale. • Eliminate per via bronchiale. Proprietà farmacologiche delle saponine • Azione irritante sulle mucose: • 1) espettorante bronchiale: a piccole dosi per os aumentano la produzione di muco bronchiale fluido e stimolano il riflesso della tosse facilitando l’espettorazione (radice di polygala senega e glycyrrhiza glabra). L’effetto espettorante è una diretta conseguenza della via di eliminazione (bronchiale). • 2) azione purgante: ad elevate dosi per os inducono vomito e diarrea (azione irritante sulle mucose) (rizoma di Helleborus niger). • Azione diuretica: per stimolazione diretta a livello renale da parte delle saponine assorbite. Effetti tossici • Interazioni farmacologiche: Incrementano l’assorbimento di digitossina (glucoside cardioattivo) e del curaro. Possibile insorgenza di effetti tossici. • Emolisi dovuta al legame delle saponine con il colesterolo ed i lipidi di membrana dei globuli rossi. Droghe contenenti saponine steroidiche • Salsapariglia • Ginseng Salsapariglia • La droga è costituita dalle radici e dai rizomi essiccati di diverse specie di Smilax (S. medica, S. officinalis, S. regelii, S. febrifuga). • La droga contiene saponine steroidiche (0.5-2%) tra cui: sarsaponina, smilasaponina, parilina ed una resina di sapore amore. • Usi della droga: azione espettorante (sotto forma di decotti), diuretica, diaforetica, antireumatica ed antibiotica (parilina) come aroma in bevande analcoliche e come fonte di sostanze steroidiche nella produzione semisintetica di farmaci a struttura steroidea (analoghi di ormoni ad azione agonista o antagonista). Ginseng • Le radici essiccate al sole di Panax ginseng C.A. Meyer rappresentano la droga medicinale più importante nella medicina tradizionale orientale, con un uso millenario. In cinese ginseng significa piccolo uomo e sta ad indicare la forma della radice, mentre panax significa panacea, ovvero rimedio di ogni male. • Esistono diverse specie di ginseng (americano, siberiano, asiatico) ma la specie di Panax ginseng C.A, Meyer (g. orientale) rappresenta sicuramente la più studiata da un punto di vista farmacologico, a tal punto che molte farmacopee indicano questa specie di ginseng come l’unica utilizzabile a scopo curativo. • Tra i componenti della radice vi sono: saponine steroidiche “ginsenosidi” (responsabili dell’attività farmacologica della droga), saponine triterpeniche, polisaccaridi ad alto peso molecolare “glicani” (azione ipoglicemizzante), steroli, Vitamina D e una sostanza ad azione lipolitica. Ginseng • Dal Panax ginseng C.A, Meyer è possibile ottenere il ginseng bianco o il ginseng rosso, diversi per contenuto qualitativo e quantitativo di principi attivi. • Ginseng bianco: le radici vengono raschiate, sbiancate con anidride solforosa ed essiccate al sole. La droga contiene un quantitativo di ginsenosidi (derivati del protopanaxadiolo) intorno al 2-3%. • Ginseng rosso: le radici fresche vengono trattate con vapore (autoclave) a 120-130 °C per 2-3 ore e quindi essiccate, assumendo un aspetto rossastro e vetroso. La droga contiene un quantitativo di ginsenosidi (derivati protopanaxatriolo) pari all’1-2%. La droga più impiegata in ambito terapeutico è sicuramente il ginseng rosso: la FUI riporta come droga le radici disseccate di Panax ginseng che devono contenere non meno dell’1,5% di ginsenosidi. • Stabilizzazione • Porta all’inattivazione irreversibile degli enzimi vegetali e ad una contemporanea sterilizzazione del materiale vegetale. Il processo consiste in una breve esposizione (pochi minuti) della droga (FRESCA) a vapori di etanolo sotto pressione (0.5 atm) e ad una temperatura di 105-110 °C mediante l’impiego di un autoclave. • • • • Metodo utilizzabile per principi attivi termostabili. Metodo poco utilizzato. Pericolo di fuoriuscita di succhi vegetali dai tessuti vegetali. Necessario un successivo processo di essiccamento. Ginseng • In Asia, il ginseng è utilizzato nel trattamento di anemia, diabete, contro l’invecchiamento e l’impotenza sessuale (uso popolare), sebbene in letteratura non vi sono dati circa le proprietà afrodisiache di tale droga. • Uso della droga: stimolante del SNC (per migliorare la memoria e la resistenza allo stress), azione anabolizzante (stimola la sintesi proteica), adattogena (migliora le capacità di adattamento dell’organismo agli stimoli esterni “stress”), antidiabetico, per il trattamento di anemia, ipotensione, gastrite. • Effetti collaterali: palpitazioni cardiache, vomito, nausea, mal di testa. Droghe contenenti saponine triterpeniche • Polygala • Ippocastano • Quillaia • Liquirizia Polygala • La droga è costituita dalla radice di Polygala senega, una pianta originaria delle prateria e dei boschi del Nordamerica (Virginia) ed utilizzata dai Nativi Americani per il mal di gola e contro i morsi dei serpenti. • La radice contiene circa il 10% di saponine triterpeniche (senegine), che hanno la proprietà di stimolare le secrezioni bronchiali, salivari e cutanee. • Sottoforma di polvere, infuso e di estratto fluido viene impiegata come espettorante in bronchiti e faringiti, spesso in associazione ad altri espettoranti quali ipecacuana e carbonato di ammonio. • Viene inoltre impiegato come lassativo, antinfiammatorio e depurativo. Quillaja • La droga, definita anche legno di Panama, è costituita dalla corteccia seccata della Quillaja saponaria. • La droga contiene una miscela di saponine (10%) i cui agliconi possono essere o l’acido quillaico o la gipsogenina. • E’ stato impiegato come espettorante: la segnalazione di effetti tossici sul modello animale ne sconsiglia l’impiego sull’uomo. • Tuttavia dagli condotti sul modello animale è emerso anche un effetto ipocolesterolemizzante, dovuto ad una riduzione dell’assorbimento intestinale di colesterolo. • Tensioattivo nella preparazione di detergenti. Liquirizia • • • • • • • La liquirizia (Glycyrrhiza glabra) è una pianta erbacea perenne comune nei paesi della fascia mediterranea e comune in Italia soprattutto in Calabria (Rossano Calabro) ed Abruzzo (Atri). Pregiate sono anche le varietà di Grecia e Nord Africa. La droga è costituita dalla radice essiccata e dagli stoloni (rami laterali che spuntano alla base della pianta). Le radici contengono saponine triterpeniche tra cui l’acido glicirretico e la glicirrizina che nelle radici di buona qualità si trova in quantità del 7-8%. La glicirrizina ha un sapore molto dolce (150 volte maggiore del saccarosio) e pertanto è alla base del potere edulcorante della droga. Il colore giallo della droga polverizzata è dovuto alla presenza di flavonoidi (liquiritina e isoliquiritina) che hanno un’azione protettiva sulla mucosa gastrica. La liquirizia contiene inoltre il 5-10% di zuccheri (mannitolo, saccarosio, glucosio), asparigina (1-2%), amido, proteine, principi amari (glicimarina). L’infusione della droga consente l’estrazione di tali principi attivi. Mediante bollitura si ottiene una sostanza nerastra conosciuta anch’essa come liquirizia, ma impiegata solo come alimento. Liquirizia Uso farmacologico • La polvere e l’estratto (secco) sono impiegati come eccipienti nella preparazione di pillole. • Edulcorante: per la presenza di glicirrizina. • Espettorante • Antiulcera: l’acido glicirretico aumenta la produzione di muco a livello gastrico. • Antinfiammatorio: dal momento l’acido glicirretico presenta attività glucocorticoide. • Lassativo: dovuto alle saponine contenute nella droga. La liquirizia viene sovente impiegata anche come lassativo in associazione a droghe antrachinoniche (purganti). • Effetti tossici: l’assunzione di dosi elevate può determinare la ritenzione di sodio, la perdita di potassio (evitare l’associazione con diuretici tiazidici e droghe digitaliche) a causa della somiglianza strutturale dell’acido glicirretico con l’aldosterone, un mineralcorticoide. Ippocastano • L’ Aesculus hippocastanum è un grande albero (20-30 m) spontaneo nei Balcani e nell’Asia Minore, ma largamente coltivato anche nei nostri climi. • Si adoperano la corteccia dei rami giovani, le foglie e soprattutto i semi. La FUI descrive la droga come costituita da semi essiccati di Aesculus hippocastanum: essa deve contenere non meno del 3% di glicosidi triterpenici, calcolati come escina anidra. • La droga contiene infatti glicosidi triterpenici (escina, criptoescina A), glicosidi cumarinici (esculina, fraxina e scopolina) ed un glicoside flavonolico (quercitrina). Ippocastano Uso farmacologico • Effetto antinfiammatorio: dovuto all’azione glucocorticoide-simile dell’escina e dei suoi metaboliti. • Insufficienza venosa: l’esculina infatti è utile per rafforzare i capillari e migliorare la funzionalità dei vasi. • L’esculina è impiegata anche in cosmetica, per la preparazione di filtri solari, grazie alla sua proprietà di assorbire i filtri UV-B. • Tossicità: ad elevate dosi di ippocastano si possono avere crisi emolitiche dovute alla presenza dell’escina. Droghe a principi attivi steroidici Steroidi • Sostanze fisiologicamente e farmacologicamente attive contenenti il nucleo tetraciclico del ciclopentanoperidrofenantrene (C17H28). In posizione 17 è presente una catena carboniosa, la quale risulta assente negli steroidi sessuali. Steroli • Steroli: alcoli a struttura steroidea. • Il colesterolo è uno steroide, o più precisamente uno sterolo, un alcool a struttura steroidea, dal momento che possiede un gruppo ossidrilico (-OH) sul carbonio in posizione 3. • Il principale sterolo contenuto nel tessuto animale è il colesterolo, contenuto soprattutto nel tessuto cerebrale, ma presente in modo ubiquitario nell’organismo, essendo uno dei componenti della membrana plasmatica di cui modula la fluidità. Colesterolo Glicosidi cardiocinetici R O cardenolide R= O R’-O bufadienolide GLICOSIDE R’= mono, di, tri, tetrasaccaridi R= =O O Glicosidi cardiocinetici • Sono farmaci vegetali che stimolano in modo dosedipendente la contrattilità cardiaca. • Presentano un grande interesse terapeutico e vengono considerati tra i più importanti farmaci vegetali finora noti. • Sono farmaci largamente impiegati in farmacoterapia, che tuttavia presentano un basso indice terapeutico che rende pertanto necessari controlli costanti delle emoconcentrazioni. • La tossicità da digitale è infatti una delle reazioni avverse più comuni in farmacoterapia. Glicosidi cardiocinetici • Sostanze derivate dall’unione di un nucleo steroideo (aglicone), legato ad un anello lattonico insaturo a 5-6 atomi di carbonio in posizione 17 e ad un’unità zuccherina (glicone) in posizione 3. • La porzione gliconica è responsabile delle proprietà farmacocinetiche di tali composti, andando a modulare solubilità, assorbimento, intensità e durata dell’effetto farmacologico. • L’anello lattonico insaturo è invece responsabile dell’attività farmacologica dei glicosidi; l’idrolisi e la saturazione dell’anello lattonico portano ad una riduzione significativa dell’attività farmacologica. Glicosidi cardiocinetici • Bufadienolidi: presentano un anello lattonico pentatomico. Si ritrovano in piante come l’elleboro e la scilla nonché nel veleno di rospo del genero bufo, da cui traggono il nome. Non vengono impiegati come cardiotonici in terapia a causa del loro bassissimo indice terapeutico, tuttavia la scilla viene ancora ampiamente utilizzata come espettorante. • Cardenolidi: presentano un anello esatomico. Vengono impiegati in terapia per migliorare l’attività di pompa del cuore e la circolazione sanguigna. Producono un’effetto inotropo positivo (aumenta la forza di contrazione) associato ad un effetto cronotropo negativo (diminuisce la frequenza cardiaca) e dromotropo negativo (diminuisce la velocità di conduzione dell’impulso cardiaco). I cardenolidi vengono a loro volta suddivisi in glicosidi digitalici e glicosidi dello strofanto. Glicosidi cardiocinetici • Sono contenuti in numerose piante, appartenenti a diverse famiglie botaniche. • Digitalis: almeno 20 specie diverse, le più importanti sono la digitalis purpurea e la digitalis lanata. • Strophantus: comprende circa 40 specie, le più importanti sono lo strophantus gratus, lo strophantus kombè e lo strophantus hispidus. • Adonide • Mughetto • Oleandro • Elleboro nero • Scilla • Ricordiamo che scilla ed elleboro contengono bufadienolidi, mentre le restanti droghe contengono cardenolidi. Droghe digitaliche • Digitalis purpurea, digitalis lanata, strophantus, adonide, mughetto oleandro, elleboro nero, scilla. • Tutte queste droghe sono comunemente definite digitaliche, dal nome della digitale che è la più importante da un punto di vista storico e terapeutico. • In ognuna delle droghe digitaliche è contenuto un complesso di numerosi glicosidi ed enzimi. Nella pianta e nella droga fresca sono contenuti i glicosidi primari, mentre durante il processo di essiccamento della droga si producono, per idrolisi enzimatica (viene staccata una molecola di glucosio terminale dalla catena glucidica), i glicosidi secondari, che sono quelli generalmente impiegati in terapia. Droghe digitaliche -uso storico• Scilla: papiro di Ebers (1550 a.C.), Teofrasto, Plinio, Dioscoride (aceto scillitico), arabi (ossimele). • Strophantus: con la corteccia ed i semi le tribù africane preparavano potenti veleni per frecce. • Digitalis: impiegata nel Medioevo per le sue proprietà emetiche ed espettoranti (saponine contenute nella droga). Nel XVIII secolo il medico inglese William Whitering descrisse invece le proprietà diuretiche della digitale, correlate alla stimolazione cardiaca. Digitalis purpurea • Pianta erbacea biennale che cresce spontanea nelle regioni silicee europee, in prossimità di boschi di castagna. Nel nostro paese è presente in Sardegna e nelle regioni settentrionali. Durante il secondo anno di vita produce fiori di colore rosso purpureo che presentano una caratteristica corolla tubulosa a forma di ditale (da qui il nome digitalis purpurea). • La droga è costituita dalle foglie essiccate che vanno raccolte prima della fioritura nel secondo anno di vita della pianta. • Le foglie essiccate contengono glicosidi cardioattivi secondari: digitossina, gitossina e gitalossina. • L’uso della droga grezza è desueto a causa della contaminazione microbica e della difficoltà nel determinare la dose terapeutica. La droga viene attualmente impiegata per l’estrazione in forma pura dei principi attivi. Digitalis lanata • La digitalis lanata è una pianta biennale diffusa nei paesi dell’Europa dell’est. Si differenzia dalla purpurea per la forma delle foglie, più piccole e lanceolate, e per il loro rivestimento lanoso (da cui il nome digitalis lanata). • La droga è costituita dalle foglie essiccate della digitalis lanata, che vengono raccolte nel primo anno di vita della pianta. • E’ più tossica e molto più attiva della digitalis purpurea. • Contiene glicosidi cardioattivi quali: digitossina, gitossina e digossina. • I glicosidi della digitalis lanata sono più facilmente isolabili in forma pura e più stabili; la droga viene infatti impiegata per l’estrazione della digossina. Strofanto • La droga è costituita dai semi di alcune specie di strophantus: strophantus hispidus, strophantus kombè e strophantus gratus. • Trattasi di piante arbustive presenti nelle zone tropicali africane e dell’Asia orientale. • I glicosidi cardioattivi estratti dalla droga prendono il nome di strofantine: • H-strofantina: da strophantus hispidus. • K-strofantina: da strophantus kombè. • G-strofantina (ouabaina): da strophantus gratus. • La droga grezza non è più impiegata in terapia; si utilizza la ouabaina pura che viene somministrata per via endovenosa. Scilla • Pianta erbacea perenne detta anche cipolla marina. • Si adoperano i bulbi, costituiti da tre strati di squame, che vengono raccolti prima della fioritura. • La droga è costituita dalle squame mediane essiccate. • Contiene glicosidi cardioattivi appartenenti alla famiglia dei bufadienolidi: scillaren A e scillaren B (glucosidi secondari). • La droga è impiegata come espettorante (effetto irritante a livello delle mucose). • Glucoscillaroside A (glucoside primario): ratticida; non pericoloso per l’uomo per attivazione del riflesso del vomito. Glicosidi cardiocinetici -impiego terapeutico• L’impiego terapeutico elettivo dei cardenolidi consiste nel trattamento dell’insufficienza cardiaca congestizia, condizione fisiopatologica in cui il cuore non è in grado di pompare una quantità di sangue adeguata alle richieste metaboliche dell’organismo. Glicosidi digitalici • Digitossina: digitalis purpurea e digitalis lanata. • Digossina: digitalis lanata. • Ouabaina (G-strofantina): strophantus gratus. Glicosidi cardioattivi - FarmacocineticaParametri farmacocinetici Ouabaina Digossina Digitossina Liposolubilità Bassa Media Elevata Via di somministrazione Endovenosa Orale Orale % Biodisponibilità orale 0 75 >90 Emivita (ore) 21 40 168 % Legame proteine plasmatiche 0 20-40 >90 % metabolizzazione 0 <20 >80 Eliminazione Renale Renale Epatica (circolo enteroepatico) Glicosidi cardioattivi - Farmacocinetica• Glicosidi cardioattivi: una volta assorbiti sono ampiamente distribuiti in tutti i tessuti. • La maggior parte della digossina presente nell’organismo è legata a livello cellulare ed i muscoli scheletrici costituiscono il deposito più importante (circa il 30% del totale). • La digossina, legandosi meno della digitossina alle proteine sieriche, si distribuisce più rapidamente al tessuto cardiaco con un conseguente inizio di azione più precoce. • Nel 10% degli individui la digossina viene inattivata dall’Eubacterium lentum, un batterio della flora intestinale. L’uso di antibiotici può antagonizzare tale effetto. • Ouabaina: inizio di azione rapido e di breve durata con minore rischio di accumulo e di tossicità. Posologia dei glicosidi cardioattivi -Digitalizzazione• Digitalizzazione = raggiungimento dei livelli terapeutici (stato stazionario) di digitale nel paziente. • Farmaci dotati di lunga emivita. • In caso sia richiesto un effetto terapeutico immediato, la digitalizzazione si raggiunge velocemente con una dose di carico elevata seguita da dosi di mantenimento. • Trattandosi di farmaci dotati di un basso indice terapeutico bisogna monitorare le emoconcentrazioni. Glicosidi cardiocinetici -meccanismo molecolare• A livello molecolare, l’effetto inotropo positivo della digitale è correlato all’aumento della concentrazione di calcio intracellulare, mediato dalla inibizione della pompa Na/K ATPasi, che rappresenta il recettore farmacologico della digitale. Canale lento del Ca++ sensibile al voltaggio Na++/ K+ ATPasi Scambio Ca++/Na++ Ca++ Ca++ Na+ Na+ K+ Ca++ Ca++ Na+ Na+ K+ Deposito di Ca++ (reticolo sarcoplasmatico) Aumento Ca++ libero Processo di contrazione DIGITALE: aumento di Na intracellulare = maggiore influsso di Ca = concentrazione sistolica più forte. Glicosidi cardiocinetici -effetti farmacologici• Stimolazione cardiaca (effetto inotropo positivo). • Stimolazione diuresi. Glicosidi cardiocinetici -tossicità• Cuore: aritmie. • Tratto gastrointestinale: nausea, vomito, diarrea. • SNC: cefalea, affaticamento, muscolare, dolori nevralgici. sonnolenza, debolezza • Apparato visivo: offuscamento della vista, comparsa di aloni colorati (in giallo o in verde) intorno agli oggetti. Droghe contenenti essenze e resine Essenze e resine • Essenze (o oli essenziali): miscela di sostanze volatili poco solubili in acqua, di odore gradevole, che si estraggono dalle piante principalmente per distillazione. • Resine: miscele di sostanze secrete dalle piante spontaneamente o in seguito ad incisioni. Le resine hanno consistenza solida, non evaporano e sono insolubili in acqua. Derivano dalle essenze tramite reazioni di ossidazione e polimerizzazione. • Derivati di essenze e resine: • Balsami: si tratta di liquidi formati da resine disciolte in oli essenziali (trementina, balsamo del Canada, balsamo del Tolù). • Gommo-resine: miscele di resine e gomme (polisaccaridi eterogenei). Essenze e Resine • Contenute in tutti gli organi della pianta all’interno di dotti schizolisigeni (dotti secretori), peli ghiandolari e cavità. • Le piante contengono essenze e resine in queste cavità indipendentemente dall’evento traumatico e la composizione di tali composti rimane piuttosto costante nei diversi organi. Essenze e resine -composizione chimica• I principali costituenti di essenze e resine sono: • Idrocarburi terpenici: derivati dell’isoprene. • Idrocarburi aromatici: derivati del benzene. • Derivati ossigenati (alcoli, aldeidi, chetoni): responsabili del sapore e del profumo degli oli essenziali. Essenze e resine terpeniche • I terpeni sono idrocarburi derivanti dalla condensazione di due o più molecole di isoprene (C5H8). • Si distinguono: • Terpeni aciclici: sotto forma di alcoli. • Terpeni monociclici: spesso presenti nelle piante come glicosidi. • Terpeni biciclici: spesso presenti come chetoni. • Sesquiterpeni: derivati terpenici a struttura complessa. Sono meno diffusi nelle piante ed includono gli azuleni, composti biciclici di color azzurro presenti nella camomilla e nell’eucalipto. Terpeni aciclici Essenze e resine fenoliche • Essenze in cui si trovano composti aromatici (derivati del benzene: C6H6) a cui è legata una catena idrocarburica laterale (allilica). Possono contenere anche gruppi ossigenati (alcooli, aldeidi, chetoni). Essenze e resine -ruolo fisiologico nelle piante• Antiparassitari. • Effetto cicatrizzante. Essenze e resine -azione ed uso• Impiegati come correttivi dei caratteri organolettici di preparazioni farmaceutiche. • Impiegati nelle preparazione di bevande aperitive, digestive e carminative (anice, finocchio, menta). Stimolazione della secrezione salivare e gastrica (soprattutto i composti dotati di sapore amaro- Anice), azione irritante sulla mucosa gastrointestinale. • Azione antibatterica e antiparassitaria (Timo, chiodi di garofano). • Azione espettorante (Timo): per le proprietà irritanti sulla mucosa bronchiale. • Modesta azione sedativa (Valeriana, camomilla). • Azione psicostimolante (canfora e assenzio). Essenze e resine -tossicità/dose-dipendente • Neurotossicità: droghe contenenti thujone (thuja, assenzio). • Citotossicità: eugenolo (chiodi di garofano). • Azione cancerogena: aromatico). asarone (calamo Droghe ad essenze e resine terpeniche • • • • • • • • • Arancio amaro Camomilla Menta Melissa Arnica Trementina Mirra Incenso Valeriana • Seme santo • Assenzio • Canfora Supplementazione alimentare/ Bassa attività farmacologicadroghe/fitofarmaci da automedicazione Effetti tossici Arancio amaro • La droga è costituita dall’epicarpo (parte esterna) del frutto maturo di Citrus aurantium che contiene sacche schizolisigene ricche di olio essenziale. • L’olio essenziale che si ricava dalla droga contiene terpeni monociclici (limonene); sono contenuti nella droga anche vitamina c, glicosidi flavonici e sostanze amare strutturalmente correlate ai terpeni (limonina). • Azione ed uso: • Amaro aromatico. • Eupeptico (aumenta l’appetito e facilita la digestione). • Correttivo del sapore e dell’odore. Assenzio • La droga è costituita dalle foglie e dalle infiorescenze della Artemisia absinthium. • L’olio essenziale che si estrae dalla droga contiene principalmente thujone (terpene biciclico), terpeni monociclici e sesquiterpeni (azuleni). • • • • • Azione ed uso: Antielmintico. medicina Antibatterico. popolare Antipiretico. Amaro (nella produzione del vermut). • Tossicità: il thujone è una sostanza convulsivante (ad alte dosi), responsabile della tossicità (potere allucinogeno e assuefazione) dei liquori all’assenzio. Seme santo • La droga è costituita dai capolini (infiorescenze) non ancora sbocciati dell’Artemisia Cina. Il nome è improprio perché la droga non è un seme e non proviene dalla Cina, ma dall’Europa orientale e dall’Asia centrale. • L’essenza che si estrae dalla droga contiene in larga parte eucaliptolo (terpene monociclico) sebbene l’azione farmacologica sia dovuta alla santonina (terpene policiclico). • Azione ed uso: • Antielimintico: provoca l’espulsione degli ascaridi e degli ossiuri (vermi parassiti) dall’intestino. • Tossicità: l’elevata tossicità della santonina (turbe visive e gastrointestinali) non consente l’utilizzo della droga in terapia. Camomilla • • • • • • • • La droga è costituita dai capolini (infiorescenze) disseccati della Matricaria recutita (camomilla comune) o di Chamamaelum nobile (camomilla romana). La droga si trova in commercio in vari tipi: capolini senza peduncolo (camomilla scelta), capolini peduncolati, camomilla setacciata o polvere. L’olio essenziale (tonico-amaro, stomachico, antibatterico) che si estrae dai capolini è di color azzurro per la presenza di camazulene (un azulene) che si forma durante il processo di distillazione della droga a partire da un precursore (matricina). Nella droga sono inoltre presenti flavonoidi, cumarine, mucillagini e composti fenolici. Azione ed uso: la droga somministrata sottoforma di infusi presenta i seguenti effetti: Sedativo. Antispastico. Antinfiammatorio. Antimicrobico: dovuto alle cumarine. Valeriana • La droga è costituita dalle radici essiccate di Valeriana officinalis. • Dalle radici si estrae un olio essenziale contenente a sua volta terpeni monociclici (acetato di bornile), sesquiterpeni (isovalerato, acido valerenico, valrenale e valrenone) ed esteri terpenici noti come “valepotriati”. • Azione ed uso: • Blando sedativo: L’effetto sedativo potrebbe essere in parte correlato alla stimolazione dei recettori del GABA di tipo A. • Tossicità: possibili interazioni farmacodinamiche con farmaci sedativo-ipnotici (barbiturici e benzodiazepine) che similmente agiscono sul sistema GABAergico. Menta • La droga è costituita dalle foglie essiccate di Mentha piperita. • L’essenza estratta dalla droga è costituita principalmente da mentolo e mentone (terpeni monociclici). • Azione ed uso: • La menta è impiegata soprattutto come correttivo del sapore e carminativo (limita la formazione ed il ristagno di gas a livello gastrointestinale). • Il mentolo applicato sulle cute e sulle mucose determina una sensazione di freddo ed un effetto anestetico; presenta inoltre un’azione espettorante. Melissa • La droga è costituita dalle foglie essiccate di Melissa officinalis. • Dalla droga si estrae un olio essenziale a base di citrale (terpene aciclico). • Azione ed uso: • Sedativo. • Spasmolitico. • Coleretico (stimola la produzione di bile). • Antivirale. • Antibatterico. Arnica • La droga è costituita dai capolini disseccati di Arnica montana. • L’olio essenziale contiene elenalina (sesquiterpene). • Azione ed uso: • Rubefacente:per uso esterno. • Antisettico. • Antinfiammatorio. • Antineoplastico. Trementina • La droga è costituita da un balsamo (oleoresina) ottenuto per incisione di varie specie di Pinus. • Dalla trementina si ottiene per distillazione l’essenza di trementina (parte volatile). Il residuo solido rimanente è detto colofonia. • Azione ed uso: • Essenza di trementina: per inalazione nelle affezioni delle vie respiratorie. • Colofonia: per la preparazioni di empiastri, unguenti e pomate ad azione revulsiva. • N.B. La revulsione è un atto terapeutico che consiste nel provocare un afflusso sanguigno verso i tessuti superficiali, allo scopo di decongestionare un organo profondo sottostante o di affrettare in superficie un processo congestizio. Canfora • • • • • • • • • • La droga è costituita dal legno di Cinnamomum canphora, da cui per distillazione si ottiene un olio essenziale da cui a sua volta è possibile isolare, attraverso un successivo processo di separazione e purificazione, un terpene biciclico chiamato appunto canfora. Azione ed uso: Uso esterno: Rubefacente (determina una congestione intensa e transitoria della cute) in linimenti (preparazione farmaceutica semiliquida) per artralgie (dolori alle articolazioni). Effetto antinfiammatorio a livello cutaneo. Anestetico locale Per via orale : ha un’azione irritante (nausea, vomito). Stimolante del SNC (convulsivante). Cardiotonico (azione inotropa positiva): impiego desueto. Analettico bulbare (stimola la respirazione a livello centrale): impiego desueto. Mirra e Incenso • Sono delle gommo-resine prodotte da varie specie di Commiphora e Boswellia. • Vengono impiegati come antisettici. Droghe ad essenze e resine fenoliche • • • • • • Anice Finocchio Calamo aromatico Cannella Chiodi di garofano Timo • Canape indiana Supplementazione alimentare/ Bassa attività farmacologicadroghe/fitofarmaci da automedicazione Modesta/Elevata attività farmacologica/droga da abuso Anice • • • • • • La droga è costituita dai frutti essiccati di Illicium verum (anice stellato) e Pimpinella anisum (anice verde). L’olio essenziale estratto dalla droga contiene prevalentemente anetolo (un derivato del benzene, ovvero una sostanza aromatica). Azione ed uso: Aromatizzante nei liquori. Carminativo (limita la formazione ed il ristagno di gas a livello gastrointestinale). Stomachico (stimola la digestione). • Tossicità: ad elevate dosi (abuso di liquori a base di anice) si può avere una stimolazione eccessiva del SNC che determina la comparsa di tremori e convulsioni. • N.B. In chimica vengono definite aromatiche il benzene e i suoi derivati. Storicamente l’aggettivo “aromatico” deriva dalla diffusione di tali sostanze nelle piante medicinali e nelle spezie, alle quali conferiscono proprietà organolettiche tipiche (odore, sapore). Finocchio • La droga è costituita dal frutto essiccato di Foeniculum vulgare. • Dalla droga si estrae un olio essenziale contenete principalmente anetolo; nell’olio essenziale è presente il fencone, un terpene biciclico responsabile delle caratteristiche organolettiche della droga. • Azione ed uso: • Aromatizzante. • Carminativo. Calamo aromatico • La droga è costituita dal rizoma (fusto sotterraneo orizzontale munito di radici in basso e di fusti aerei in alto) essiccato di Acorus calamus. • Dalla droga si estrae un olio essenziale che contiene sesquiterpeni ed un composto aromatico, l’asarone. • Azione ed uso: • Aromatizzante. • Eupeptico (favorisce la digestione). • Tossicità: dovuta soprattutto all’asarone che possiede proprietà cancerogene e psicotrope (alterazione dello stato psichico). Cannella • • • • • • • • • La droga è costituita dalla corteccia essiccata di Cinnamomum zeylanicum, che viene arrotolata su stessa, formando dei cannelli di colore bruno-giallastro. Nella droga sono presenti: amido, mucillagini, tannini, ossalato di calcio ed un olio essenziale. L’olio essenziale è a sua volta costituito da: terpeni monociclici, aldeide cinnamica ed eugenolo (derivati del benzene). Azione ed uso: Astringente (per il contenuto di tannini): provoca un’azione vasocostrittrice, svolgendo anche una blanda azione antinfiammatoria. Tonico (per il contenuto di tannini): rinforza le funzioni dell’organismo. Carminativo. Antibatterico. Stimolante del SNC: ad alte dosi provoca convulsioni. Chiodi di garofano • La droga è costituita dai fiori in boccio essiccati di Eugenia cariophyllata. • La droga contiene: tannini, steroli vegetali (sotto forma di glicosidi), un olio essenziale a base di eugenolo. • Azione ed uso: • Spezie. • Antibatterico. • Antiodontalgico (contro il mal di denti). Timo • La droga è costituita dalle foglie essiccate e dai fiori essiccati di Thymus vulgaris. • Dalla droga si estrae un olio essenziale contenente terpeni monociclici, sesquiterpeni e derivati benzenici ossigenati. • Azione ed uso: sottofforma di infusi o decotti presenta i seguenti effetti: • Antisettico. • Antitussivo. • Espettorante (facilita l’espulsione di muco ed essudati dalla trachea e dai bronchi). • Spasmolitico (combatte gli spasmi muscolari, ovvero contrazioni involontarie, intermittenti e dolorose di gruppi muscolari). Canape Indiana • La canape indiana (Cannabis sativa varietà indica) è una pianta originaria dell’Asia centrale nota sia per le fibre che da essa si ottengono, sia per la resina che presenta un effetto stimolante sul SNC. • La droga è costituita dalle infiorescenze disseccate femminili che prendono il nome di marijuana; innumerevoli ghiandole presenti in tutta la pianta secernono un materiale resinoso, noto come hashish, dal colore scuro e dall’odore caratteristico. Canape Indiana -principi attivi• Tre principali cannabinoidi (da un punto di vista chimico sono sostanze aromatiche contenenti gruppi ossigenati) sono stati ricavati dalla cannabis: cannabidiolo (CBD), cannabinolo (CBN) e ∆9-tetraidrocannabinolo (THC). • La pianta contiene anche un olio essenziale costituito da terpeni e sesquiterpeni. • L’hashish risulta essere più potente della marjuana dal momento che presenta un contenuto 5-10 volte maggiore di THC, il cannabinoide farmacologicamente più potente, responsabile delle proprietà allucinogene della droga. Canape Indiana -farmacocinetica• La droga viene quasi sempre fumata; per via inalatoria infatti si ha un ottimo assorbimento di THC (sostanza molto liposolubile) ed un inizio di azione rapido. • Il THC viene estesamente metabolizzato, principalmente nel fegato, in prodotti inattivi; tuttavia un suo metabolita, l’11-idrossi-THC potrebbe essere più attivo del THC stesso. • A causa dell’alta liposolubilità, il THC si accumula in tessuti che presentano una elevata concentrazione di lipidi ed è in grado di attraversare la BEE e la barriera placentare. Elevate concentrazioni di THC si riscontrano anche nel fegato, nei reni, nei testicoli, nei polmoni e nella milza. • L’eliminazione del THC (sia tramite le urine che tramite le feci) è piuttosto lunga; dopo una singola dose infatti i metaboliti possono permanere nell’organismo per una intera settimana. Canape Indiana -effetti farmacologici• • • • • • • • • • Euforia. Alterazioni della memoria e delle funzioni motorie. Allucinazioni. Ipnotico. Anticonvulsivante. Analgesico. Ansiolitico. Antitussivo. Stimolazione dell’appetito. Dipendenza psicologica: stimolazione della DA nel VTA per inibizione dei terminali GABAergici. • Sindrome di astinenza: lieve e solamente negli utenti per lungotempo(irritabilità, irrequietezza, crampi). Canape Indiana -impiego terapeutico• Antiemetico: nabilone e dronabinolo (due omologhi sintetici del THC) impiegati per il trattamento del vomito indotto da farmaci antitumorali. • Obesità e disturbi dell’alimentazione: il rimonabant, un antagonista del recettore CB1, è stato impiegato nella terapia dell’obesità. Attualmente l’AIC del farmaco è stata sospesa a causa di disturbi psichiatrici (depressione, tentativi di suicidio) riscontrati in pazienti che assumevano il farmaco. • Analgesico. Possibile impiego del • Antispastico (miorilassante). levonantradolo • Anticonvulsivante. Canape Indiana -meccanismo di azione• I cannabinoidi si legano a specifici recettori appartenenti alla superfamiglia dei recettori accoppiati alle proteine G. • Il recettore di tipo CB1 è espresso sia a livello centrale (memoria, cognizione, funzioni motorie) sia a livello periferico (cuore, intestino, vescica, retina, utero). • Il recettore di tipo CB2 è espresso a livello periferico sulle cellule del sistema immunitario ed infiammatorio dove medierebbe gli effetti immunosoppressivo e antinfiammatorio dei cannabinoidi. Canape Indiana -tossicità• Sintomi caratteristici dell’ intossicazione: aumento della frequenza cardiaca, ipotensione ortostatica, iperemia (arrossamento) congiuntivale. • SNC: stati di panico, paranoia, schizofrenia, sindrome amotivazionale (perdita di interesse per le relazioni sociali: scuola, carriera). • Sistema immunitario: immunosoppressione. • Disfunzioni endocrine: riduzione dei livelli di testosterone. • Apparato respiratorio: broncostenosi e tumori. Droghe a principi attivi fenolici e polifenolici Composti fenolici • Gruppo eterogeneo di metaboliti secondari caratterizzati dalla presenza del gruppo funzionale fenolico, un ossidrile (-OH) legato ad un anello benzenico. • Da un punto di vista chimico si dividono in due gruppi: • Fenoli semplici: un anello aromatico con uno o più gruppi ossidrilici (-OH) legati. • Polifenoli: formati da più cicli aromatici condensati. Droghe a principi attivi fenolici e polifenolici • Derivati di fenoli e polifenoli costituiscono i principi attivi delle seguenti droghe: • Droghe antrachinoniche. • Droghe contenenti flavonoidi. • Droghe a tannini. • Droghe ad arbutina. • Droghe a glucosidi della serie salicilica. Droghe a principi attivi fenolici e polifenolici • I principi attivi delle seguenti droghe possono essere considerati dei profarmaci e appartengono alla classe dei glicosidi: • Droghe antrachinoniche. • Droghe ad arbutina. • Droghe a glucosidi della serie salicilica. Droghe a principi attivi fenolici e polifenolici • I principi attivi contenuti contenuti nelle droghe seguenti presentano principalmente attività antiossidante e antinfiammatoria: • Droghe contenenti flavonoidi. • Droghe a tannini. Droghe ad antrachinoni • I composti antrachinonici rappresentano i principi attivi di numerose droghe purganti, all’interno delle quali gli antrachinoni sono presenti sotto forma di glicosidi ( a base di glucosio o ramnosio). • Tradizionalmente erano impiegati come coloranti naturali. Antrachinoni -farmacocinetica• La parte glucidica del glicoside influenza le proprietà farmacocinetiche di queste sostanze, mentre la porzione farmacologicamente attiva di esse è costituita dal residuo antrachinonico (aglicone). • L’effetto farmacologico si osserva dopo 6-8 ore dall’assunzione (per os); il glicoside deve infatti raggiungere l’intestino crasso dove, ad opera della flora batterica, subisce reazione di idrolisi (rimozione della porzione zuccherina) e successiva reazione di riduzione degli antrachinoni che vengono trasformati in antroni, dotati di attività purgante. • Pertanto i glicosidi antrachinonici possono essere considerati dei profarmaci. Antrachinoni -farmacodinamica• Stimolazione della peristalsi. • Inibizione del riassorbimento di acqua. • Le droghe antrachinoniche contengono un’associazione di principi attivi, il cui effetto farmacologico complessivo può essere superiore a quello derivante dalla somma algebrica dei singoli effetti (sinergismo). Antrachinoni -effetti collaterali • Crampi. • Dipendenza: l’uso eccessivo determina infatti una diminuzione della reattività spontanea della muscolatura liscia intestinale. • Ipokalemia: può insorgere soprattutto in pazienti trattati con digitale o con farmaci diuretici (tiazidi, agenti dell’ansa). Ipokalemia • Digitale: aumenta i livelli intracellulari di sodio e fa diminuire quelli del potassio. Tale perdita può favorie l’insorgenza di aritmie. L’associazione della digitale con farmaci che predispongono a ipokalemia come i diuretici o i purganti può peggiorare il quadro clinico del paziente. Antrachinoni -Uso• Entrano nella purganti. composizione di farmaci • Il sapore amaro né impone l’impiego in bevande amaro-digestive. Droghe ad antrachinoni • • • • • Aloe. Cascara sagrada. Frangola. Rabarbaro. Senna. Aloe • La droga è costituita da un succo, condensato a secchezza, estratto dalle foglie di diverse specie di Aloe (A.delle Barbados, A. del Capo, A. di Zanzibar). • Contiene glicosidi antrachinonici (il più importante dei quali è la barbaloina), resine e antrachinoni allo stato libero. • Viene impiegata come purgante, sotto forma di polvere o di estratto secco. • In piccole dosi entra nella composizione di preparati eupeptici, per il suo sapore amaro. • E’ stata riportata per gli estratti di aloe anche un’azione ipoglicemizzante. Aloe vera gel • Prodotto cosmetico derivato dall’Aloe vera (A. Barbados) privo di derivati antrachinonici e contenente un grande quantitativo di mucillagini (polisaccaridi). • Per uso esterno il gel di aloe viene comunemente impiegato in campo erboristico in caso di: • Scottature. • Bruciature. • Ferite. • Cicatrici. Cascara sagrada • La droga è costituita dalla corteccia essiccata e frantumata di Rhamnus purshianus, una pianta originaria del Nordamerica. • La droga contiene il 6-9% di glicosidi antrachinonici (cascarosidi e aloine). • L’estratto secco o liquido della droga viene impiegato come purgante. Frangola • La droga è costituita dalla corteccia essiccata e frantumata di Rhamnus frangula. • La droga contiene glicosidi antrachinonici, antrachinoni allo stato libero, saponine, terpeni triciclici, tannini. • Impiegato come lassativo e purgante soprattutto in caso di emorroidi e dopo interventi chirurgici. Senna • La droga è costituita dalle foglie essiccate di varie specie di Cassia. • La droga contiene diversi glicosidi antrachinonici, tra cui i sennosidi, responsabile dell’energica azione purgante della droga. Sono presenti anche sostanze resinose di sapore amaro. Rabarbaro • La droga è costituita dagli organi sotterranei (rizoma e radici) disseccati di piante del genere Rheum. • La droga contiene glicosidi antrachinonici (attività purgante) e tannini (attività astringente). • L’azione astringente (antidiarroica) dei tannini contenuti nella droga contrasta l’attività purgante degli antrachinoni rendendo il rabarbaro un lassativo moderato. Droghe contenenti flavonoidi • • • • • • • • • • I flavonoidi rappresentano il più numeroso (circa 2000 composti) gruppo di fenoli naturali. Presentano una colorazione gialla, da cui il termine flavonoidi (dal latino flavus, giallo). I flavonoidi sono caratterizzati dai seguenti effetti farmacologici: Antinfiammatorio. Antiossidante. Antiallergico. Antitrombotico. Vasoprotettivo. Antimicrobica. Antitumorale (inibiscono la promozione tumorale). La maggior parte di questi effetti è correlata all’azione di tali composti sul metabolismo dell’acido arachidonico (inibizione della ciclossigenasi e della lipossigenasi). Droghe contenenti flavonoidi • Ginkgo. • Iperico. Ginkgo • E’ l’unica specie vegetale di un gruppo di gimnosperme che si estinse 100 milioni di anni fa. Darwin lo definì come una sorta di “fossile vivente” proprio per questo motivo. • La droga è costituita dalle foglie di Ginkgo Biloba e contiene: • Flavonoidi derivanti dal quercetolo: azione antiossidante e vasoprotettiva a livello cerebrale e periferico. • Ginkgolidi (terpeni biciclici): effetto antiaggregante piastrinico (per antagonismo verso il fattore attivante le piastrine o PAF), antinfiammatorio e antiasmatico. Iperico • • • • • • • • • La droga è costituita dai fiori e dalle foglie essiccati di Hypericum perforatum. La droga contiene: ipericina (un antrachinone), flavonoidi, iperforina (una sostanza terpenica), tannini. Azioni ed uso: Antidiarroico: tannini Digestivo: ipericina Antidepressivo: iperforina stimola la trasmissione serotoninergica, dopaminergica e noradrenergica (inibizione ricaptazione neuronale). Effetto sovrapponibile a quello degli antidepressivi in commercio. Tossicità: Sindrome serotoninergica: in associazione a farmaci antidepressivi (effetto additivo): alterazioni neuromuscolari e dello stato mentale. Induzione enzimi P450 Droghe ad arbutina • L’arbutina è un glicoside idrochinonico presente nelle piante della famiglia delle Ericacee (in particolare nell’uva ursina). • L’arbutina può essere considerata un profarmaco: la forma attiva del farmaco è infatti l’idrochinone libero. • La bioattivazione dell’arbutina non avviene in condizioni fisiologiche ma solo in caso di processi infiammatori a carico delle vie urinarie che spesso determinano un innalzamento del pH urinario (urine basiche). Uva ursina • La droga è costituita dalle foglie essiccate di Arctostaphylos uva ursi. • La droga contiene arbutina, metilarbutina, tannini. • Azione ed uso: • Antisettico delle vie urinarie. Droghe a glucosidi della serie salicilica • I glicosidi dell’alcool e dell’acido salicilico costituiscono i principi attivi di droghe note fin dall’antichità per la loro azione antipiretica e antireumatica. Salice comune • La droga è costituita dalla corteccia di Salix alba. • La droga contiene salicina (glicoside dell’alcool salicilico) che in vivo viene prima idrolizzato e poi ossidato a livello epatico nel suo metabolita attivo, l’acido salicilico. • Azione ed uso: • Antinfiammatorio. • Antipiretico. • Analgesico. Droghe a tannini • I tannini sono sostanze presenti in estratti vegetali che sono in grado di reagire chimicamente con le proteine delle pelli di animali, trasformandole in cuoio. Si formano infatti composti insolubili e imputresceibili. • Da un punto di vista farmacologico svolgono un effetto astringente (vasocostrittore e antinfiammatorio) correlato alla capacità di coagulare le proteine. • • • • Uso : Antidiarroico. Antinfiammatorio e analgesico (a basse dosi). Antibiotico ed emostatico (per via locale). Tannini • Tannini idrolizzabili: derivati dell’acido gallico. • Tannini condensati: sono polimeri complessi strutturalmente correlati ai flavonoidi. TANNINI a a) Flavonoidi legati tra di loro b) polimeri dell’acido gallico b Noci di galla • Dette anche galle di Aleppo, sono delle formazioni patologiche che si formano dai germogli di Quercus infectoria in seguito alla puntura e alla deposizione delle uova di un insetto (Adleria gallaetinctoria), che durante la fase di sviluppo attacca le cellule dei germogli per cibarsi del loro amido; i tessuti attaccati producono tannini e acido gallico che si accumulano nella galla. • • • • • • Azione ed usi: Astringente. Antinfiammatorio. Analgesico. Emostatico. Antidiarroico. Amamelide • La droga è costituita dalle foglie essiccate di Hamamelis virginiana. • La droga contiene tannini idrolizzabili, tannini condensati, acido gallico, sostanze amare. • Azione ed usi: • Astringente. • Emostatico. • Antiemorroidario. SISTEMA NERVOSO SISTEMA NERVOSO PERIFERICO SISTEMA AUTONOMO SIMPATICO PARASIMPATICO Involontario, muscolo liscio, cuore, ghiandole, ecc SISTEMA SOMATICO Coinvolto nell’attività volontaria, come la contrazione dei muscoli scheletrici SISTEMA NERVOSO CENTRALE Encefalo e midollo spinale SNAS: origina nei nuclei del SNC e le fibre pregangliari lasciano il SNC attraverso i nervi del midollo spinale (nervi toracici e lombari) SNAP: origina nei nuclei del SNC e le fibre pregangliari lasciano il SNC attraverso i nervi cranici e sacrali • Gangli simpatici: agglomerati di cellule nervose che decorrono lungo la colonna vertebrale (ambo i lati). • Gangli parasimpatici: strutture nervose distribuite nelle pareti degli organi innervati, a maggior distanza dal midollo spinale. Neurotrasmettitori e recettori del SN SOMATICO ACh SNC Numero di neuroni Innerva Neurotransmettitori nell’organo effettore Recettore dell’effettore Risposta dell’organo effettore SOMATICO 1 Muscolo Scheletrico Acetilcolina (ACh) Nicotinico (skel muscle) Eccitazione Muscolo scheletrico AUTONOMO 2 Muscolo liscio e cardiaco, ghiandole, e neuroni GI Noradrenalina (NA) & ACh Muscarinico Adrenergico Eccitazione o Inibizione AUTONOMO ACh SNC Fibra pregangliare Muscolo Liscio e cardiaco Ghiandole Fibra postgangliare Organi ORGANO EFFETTORE SIMPATICO PARASIMPATICO Cuore Aumento di: frequenza, forza contrazione conduzione Riduzione di: frequenza, periodo refrattario Stomaco Diminuzione di tono e motilità, contrazione sfinteri Aumento di: tono e motilità; rilascio sfinteri, stimolazione secrezione Fegato Glicogenolisi Manca innervazione Vie biliari Diminuzione flusso biliare Contrazione aumento flusso biliare Occhio: m. radiale dell’iride m. sfintere dell’iride Contrazione, midriasi Mancata innervazione Mancata innervazione Contrazione, miosi Muscolo ciliare Rilasciamento Contrazione: visione da vicino ORGANO EFFETTORE SIMPATICO PARASIMPATICO Ghiandole salivari Vasocostrizione Vasodilatazione e secrezione Ghiandole lacrimali Vasocostrizione Vasodilatazione e secrezione Polmone Rilasciamento muscolo bronchiale Contrazione muscolo bronchiale; stimolazione secrezione Rene Vasocostrizione Mancata innervazione Vescica: detrusore trigono e sfinteri Rilasciamento contrazione Contrazione Rilasciamento Organi genitali: tessuto erettile Manca innervazione Contrazione sfinteri venosi: erezione Definizioni (1) • Simpaticomimetico: farmaco in grado di mimare gli effetti dell’attivazione nervosa simpatica. • Paraimpaticomimetico: farmaco in grado di mimare gli effetti dell’attivazione nervosa parasimpatica. Definizioni (2) • Simpaticolitico: farmaco in grado di bloccare gli effetti dell’attivazione nervosa simpatica. • Paraimpaticolitico: farmaco in grado di bloccare gli effetti dell’attivazione nervosa parasimpatica. Alcaloidi • Sono metaboliti secondari delle piante dotati di una spiccata attività farmacologica e di un ridotto indice terapeutico. • Da un punto di vista chimico sono caratterizzati, generalmente, dalla presenza di strutture cicliche, atomi di N e dalle conseguenti caratteristiche basiche. • Il ruolo fisiologico degli alcaloidi nelle piante non è stato pienamente compreso. Tali composti potrebbero fungere da: • Sostanze protettive verso insetti ed erbivori. • Prodotti derivanti dal metabolismo di sostanze tossiche. • Fattori di crescita. • Fonti di azoto (N): Alcaloidi • Nel nostro organismo le diverse classi di alcaloidi possono modificare le funzioni di diversi organi e apparati (farmaci ad azione sistemica): • Apparato cardiovascolare. • Sistema nervoso. • Apparato respiratorio. • Apparato gastrointestinale. • Apparato urinario. • Muscolatura liscia. Droghe contenenti alcaloidi • • • • • • • • • Droghe ad alcaloidi diterpenici. Droghe ad alcaloidi tropanici. Droghe ad alcaloidi imidazolici. Droghe ad alcaloidi isochinolinici. Droghe ad alcaloidi indolici. Droghe ad alcaloidi chinolinici. Droghe ad alcaloidi piridinici e piperidinici. Droghe ad alcaloidi purinici. Droghe contenenti feniletilamine. Droghe ad alcaloidi diterpenici • Alcaloidi diterpenici (terpeni biciclici: maggiore polarità e idrosolubilità rispetto alle essenze terpeniche): si trovano principalmente nell’aconito. • L’unico composto farmacologicamente attivo è l’aconitina. Aconito • La droga è costituita dalla radice e dai tuberi disseccati di Aconitum napellus. • La droga contiene numerosi alcaloidi diterpenici noti con il nome di aconitine di cui la più importante è l’aconitina che ha dato il nome a questo gruppo di sostanze. • Azione ed uso: • Per uso topico (tintura) come anestetico locale e come antinfiammatorio nelle infiammazioni gengivali. • Per uso interno come antinevralgico (bassi dosaggi). • Tossicità: • L’aconitina è il più tossico fra tutti gli alcaloidi: 1 mg di principio attivo è in grado di provocare la morte di un individuo per arresto respiratorio. Alcaloidi tropanici • Gli alcaloidi di questo gruppo sono esteri di alcuni alcoli derivati dal tropano (tropina, scopina, teloidina, ecgoina) con acidi alifatici ed aromatici. Droghe ad alcaloidi tropanici • Gli alcaloidi a nucleo tropanico sono contenuti in numerose piante della famiglia delle Solanacee e delle Eritroxilacee. • Solanacee: • Atropa belladonna. • Hyoscyamus niger. • Datura stramonium. • Eritroxilacee: • Coca. Alcaloidi delle solanacee • Tropina e alcoli analoghi sono esterificati con acido tropico e tiglico. • Atropina, josciamina e scopolamina mostrano un effetto parasimpaticolitico: bloccano l’attività dell’acetilcolina agendo come antagonisti recettoriali a livello dei recettori muscarinici periferici e centrali. • Atropina: non è presente nella droga fresca ma si forma a partire dalla josciamina (processo di racemizzazione) durante le fasi di essiccamento della droga ed estrazione dei principi attivi. Alcaloidi delle solanacee -farmacocinetica• Buon assorbimento intestinale, attraverso la congiuntiva e transdermica (scopolamina). • Ampia distribuzione in tutti i tessuti (incluso il SNC). • Il 60% della dose viene eliminata immodificata nelle urine: il restante 40% si ritrova nelle urine come prodotti di idrolisi e coniugazione. • Emivita di 13 ore. Alcaloidi delle solanacee -azioni ed usi• • • • Azione spasmolitica: rilassamento muscolatura liscia. Azione midriatica: dilatazione della pupilla. Stimolazione cardiaca. SNC: effetto sedativo/euforizzante • Scopolamina: viene impiegata anche nella chinetosi (mal da trasporto). Può causare delirio. Un tempo impiegata per rinforzare i preparati di cannabis e oppio provenienti dall’oriente. Belladonna • La droga è costituita dalle foglie essiccate di Atropa belladonna, una pianta erbacea diffusa in tutta l’Europa centromeridionale. • Il nome della pianta è caratteristico: atropa deriva dal greco “atropos”, ovvero crudele, e richiama le proprietà velenose dei frutti, mentre belladonna è riferito all’uso cosmetico storico della pianta, impiegata nel XVI secolo per ravvivare la luce dello sguardo e dilatare le pupille (midriasi). Belladonna • Nelle foglie di belladonna sono contenuti alcaloidi tropanici, principalmente atropina. • Azioni ed uso: • Sotto forma di estratti e tinture la droga viene impiegata per affezioni del tratto gastrointestinale (spasmi, ipersecrezione acida). • • • • • E’ stata inoltre impiegata per la cura di: Coliche renali. Coliche biliari. Asma bronchiale. Morbo di Parkinson:per contrastare l’ipertono colinerico. Giusquiamo • La droga è costituita dalle foglie essiccate di Hyoscyamus niger e contiene prevalentemente atropina e scopolamina. • Azioni ed uso: • Spasmi del tratto gastrointestinale: ad es. dovuti all’uso di farmaci purganti. • Ipersecrezione gastrica. • Coliche renali. • In associazione a belladonna e stramonio è stato impiegato come: • Antiasmatico: polveri, carte fumigatorie, sigarette. Stramonio • La droga è costituita dalle foglie essiccate di Datura stramonium contenenti atropina e scopolamina, in maggior quantità rispetto allo giusquiamo. • Presenta gli stessi impieghi terapeutici del giusquiamo, pur essendo maggiormente tossico. Alcaloidi delle Eritroxilacee • Derivati dell’ecgoina: truxilina. cocaina, cinnamilcocaina, Cocaina • Droga da abuso: sostanza psicoattiva di impiego tossicomanigeno (in grado cioè di indurre tolleranza e dipendenza). • Era inclusa nella formula originale della coca cola fino all’inizio del XX secolo. Cocaina • 1859 (Niemann): isolamento del principio attivo. • 1884 (Koller): scoperta delle proprietà anestetiche locali in ambito oftalmologico. • 1905 (Einhorn): sintesi della procaina, prototipo degli anestetici locali. • 1914: Narcotic Act proibisce l’uso della cocaina nelle bevande. • 1943 (Lofgren): sintesi della lidocaina, il più usato degli anestetici locali. Uso storico • Anestetico locale • Midriatico • Depressione: Sigmund Freud Cocaina -effetti farmacologici• Anestetica locale: alterazione della permeabilità di membrana dovuta al blocco dei canali del sodio che determina a sua volta il blocco della conduzione degli impulsi nervosi. • SNC: Euforia, eccitazione, diminuzione del senso di fatica, di fame e di sete. • A Livello Periferico: Vasocostrizione, midriasi, cardiostimolazione (effetti simpaticomimetici). • Gli effetti stimolanti sul sistema nervoso sono dovuti ad una stimolazione della trasmissione aminergica (dopamina, noradrenalina, adrenalina, serotonina). Cocaina • 2 forme principali: • Cloridrato: iniettato e sniffato • Base libera (crack): inalata (aumento dose assunta) Cocaina -farmacocinetica• Buona liposolubilità. • Via di somministrazione: x os, per via intranasale (snorting), per via parenterale (sottocute, intramuscolo, endovena), per inalazione (crack). • Assorbimento: rapido dopo somministrazione intranasale, rapidissimo per via inalatoria (insorgenza del rush). • Distribuzione: attraversa la BEE e la barriera placentare, compare nel latte. • Metabolismo ed escrezione: la cocaina viene rapidamente (emivita di 1 ora) metabolizzata ad opera di esterasi nel plasma e nel fegato: i principali metaboliti sono la benzoilecgonina e la norecgoina che sono idrosolubili e vengono eliminati soprattutto per via renale. 510% della cocaina eliminata immodificata nelle urine. Cocaina -tossicità• • • • • • • • • • • Correlata alla stimolazione aminergica: Tolleranza. Dipendenza (psicologica: legata alla stimolazione dopaminergica). Astinenza (sintomi psichici: apatia, irritabilità, sonnolenza, depressione) Psicosi. Aritmie cardiache. Arresto cardiocircolatorio. Ipertensione arteriosa. Ulcerazione mucosa nasale: uso cronico, dovuta alla vasocostrizione Correlata al blocco dei canali del sodio: Convulsioni. Coca • La droga è costituita dalle foglie essiccate di Erithroxylon coca, contenente alcaloidi tropanici, in particolare cocaina (80% alcaloidi totali). • Azioni ed uso: • Foglie di coca masticate dalle popolazioni andine (Sudamerica) con una pasta a base di ceneri vegetali allo scopo di aumentare la resistenza alla fatica e diminuire le sensazioni di fame e di sete • Non più impiegata in terapia. • Importanza tossicologica. Alcaloidi a nucleo imidazolico • La pilocarpina, il composto farmacologicamente più attivo, si trova nello Jaborandi ed è costituita da un anello imidazolico legato ad un secondo anello lattonico. Jaborandi • La droga è costituita dalle foglie essiccate di varie specie di Pilocarpus (jaborandi, microphyllus, pinnatifolius). • La droga contiene diversi principi attivi (pilocarpina, isopilocarpina, pilosina, isopilosina), di cui il più importante è la pilocarpina. • La pilocarpina è un agonista colinergico sui recettori muscarinici e determina: • Aumento delle secrezioni salivari, sudorali, gastriche e biliari. • Aumento del tono e della motilità intestinale. • Stimolazione della diuresi. • Broncocostrizione. • Miosi e diminuzione della pressione intraoculare (impiego nel glaucoma in associazione a eserina). • Uso della droga: • Lo jaborandi veniva impiegato in passato (estratti o tinture) per la stimolazione della sudorazione (azione diaforetica) e della salivazione. Alcaloidi isochinolinici • • • • • Sono presenti in numerose piante, tra cui: Papaverum somniferum (oppio). Hydrastis canadensis (idraste). Peumus boldus (boldo). Uragoga ipecacuanha (ipecacuana). Oppio • La droga è costituita dal lattice, in forma solida, raccolto per incisione delle capsule immature del Papaverum somniferum, una pianta originaria dell’Asia minore e coltivata fin da tempi remoti per le sue proprietà analgesiche, dai cui semi si ottiene un olio commestibile a base di acido linoleico. Oppio -descrizione della droga• Il lattice viene raccolto effettuando delle incisioni orizzontali poco profonde sulle capsule (frutti) immature dalle quali fuoriescono delle goccioline bianco-giallastre che all’aria si rapprendono e si ossidano assumendo una colorazione scura. • Le goccioline consolidate vengono quindi raschiate dalla capsula, riunite, macinate e trasformate in pani di oppio di opportune dimensioni, che presentano un odore forte ed un sapore amaro. • Il lattice è una miscela di resina e gomma, in cui sono presenti anche zuccheri, tannini ed alcaloidi. Oppio -alcaloidi• Gruppo della morfina: • Morfina (alcaloide più abbondante): analgesico, narcotico, deprimente respiratorio, emetico, miotico, costipante (diminuzione motilità intestinale). • Codeina: debole analgesico, antitussivo. • Gruppo della benzilisochinolina: • Papaverina: spasmolitico attivo sulla muscolatura liscia intestinale e vasale. • Noscapina: antitussivo. Oppio -Azione ed uso• Sotto forma di polvere (10% morfina), di laudano (1% morfina), estratto fluido o secco (10-20% morfina), veniva impiegato come antispastico e antidiarroico. • Isolamento principi attivi in forma pura. Morfina -Farmacocinetica• Somministrata per via parenterale. Per via orale l’assorbimento è buono, ma l’elevato effetto di primo passaggio ne riduce notevolmente la biodisponibilità. • Distribuita in diversi organi quali cervello, rene, polmone, fegato e milza. Si accumula nel tessuto muscolare ed in quello adiposo. • Metabolizzata nel fegato in composti glucuronati escreti prevalentemente per via renale (secrezione tubulare). • Morfina-3-glucuronide: eccitazione SNC (convulsioni). • Morfina-6-glucuronide: prolungamento azione oppioide. • Eroina (diacetilmorfina): è un profarmaco che attraversa molto facilmente la BEE. Viene idrolizzata a morfina, responsabile dell’effetto farmacologico dell’eroina. Morfina -farmacodinamica• Gli effetti farmacologici sono correlati all’attivazione di specifici recettori presenti nel SNC e SNP. • Sono stati identificati 3 sottotipi principali di recettori che legano gli oppioidi: • µ: analgesia, sedazione, inibizione respirazione. • δ: analgesia. • κ: analgesia, effetti psicotomimetici. • Tali recettori hanno una localizzazione presinaptica: la loro attivazione comporta una inibizione del rilascio di neurotrasmettitori. Morfina -tossicità• Tolleranza: farmacocinetica (riduzione della concentrazione) oppure farmacodinamica (disaccoppiamento dei recettori dalle proteine G/internalizzazione recettore-down regulation). • Dipendenza psichica/fisica/sindrome di astinenza. • Overdose: sintomi classici sono miosi, coma e depressione respiratoria. Idraste • La droga è costituita dal rizoma essiccato dell’Hydrastis canadensis, pianta erbacea perenne diffusa in Canada e negli USA. • I principali alcaloidi contenuti nella droga sono: • Berberina: antimicrobico. • Canadina: deprimente SNC. • Idrastina: eccitazione spinale, vasocostrizione, stimolazione delle contrazioni uterine. • Azione ed uso: • La droga veniva impiegata in passato come vasocostrittore ed emostatico in caso di emorragie uterine ed intestinali. Boldo • La droga è costituita dalle foglie essiccate di Peumus boldus, un albero originario del Cile. • La droga contiene alcaloidi (i principali sono boldina e isoboldina), un glucoside (boldoglucina) ed un olio essenziale. • Azione ed uso: • La droga è impiegata come coleretico: boldina ed isoboldina stimolano la secrezione di bile. • Il glucoside presenta inoltre un effetto ipnotico, mentre l’olio essenziale è un antisettico urinario con proprietà diuretiche. Ipecacuana • La droga è costituita dalle radici di Uragoga ipecacuanha, un arbusto originario del Brasile. • La droga contiene alcaloidi isochinolinici (emetina, cefelina, psicotrina, emetamina). • Azione ed uso: • La droga viene impiegata come emetico, espettorante e antiamebico. • Cefelina: più attiva come emetico. • Emetina: più attiva come espettorante e antiamebico. Curari • I curari sono degli estratti molto tossici di legno e corteccia provenienti da diverse piante amazzoniche del genere Strychnos, Chondrodendron e Curarea. L’estratto si presenta come un impasto bruno e gommoso che gli indigeni deponevano sulla punta delle frecce allo scopo di immobilizzare le prede durante la caccia. Il curaro ha il vantaggio di essere inattivo per via orale (per cui si poteva mangiare la carne dell’animale ucciso), ma ha effetto immediato quando raggiunge il torrente circolatorio determinando una paralisi muscolare e respiratoria. • Il curaro viene classificato sulla base del contenitore utilizzato: • Curaro da calebassa: conservato all’interno di zucche essiccate. • Tubocuraro: conservato all’interno di un tubo costituito da una canna di bambù. • Curaro da vaso: contenuto in piccoli recipienti di argilla. Tubocuraro • E’ il curaro più studiato e che presenta pertanto un maggior interesse farmacologico. • Il principio attivo è un alcaloide isochinolinico chiamato tubocurarina che agisce sulla placca neuromuscolare bloccando il passaggio dell’impulso nervoso con conseguente paralisi del muscolo. • Tale effetto è dovuto all’antagonismo esercitato dalla tubocurarina sui recettori nicotinici muscolari (Nm) dell’acetilcolina (SNS). Tubocurarina Tubocurarina -farmacocinetica• Sostanza molto polare (idrosolubile), non attraversa BEE. • Somministrazione ev. • Limitato volume di distribuzione (6 litri). • Escreta immodificata nelle urine. • Emivita 3 ore. Tubocurarina -impiego clinico• Miorilassante: durante interventi chirurgici. • Trattamento convulsioni: per eliminare i disturbi muscolari periferici. Droghe ad alcaloidi indolici • • • • • Rauwolfia. Yohimbe. Fava del Calabar. Noce vomica. Segale cornuta. Rauwolfia • La droga è costituita dalla radici essiccate di Rauwolfia serpentina. • La droga contiene numerosi alcaloidi, dei quali i più importanti sono: reserpina, rescinnamina, deserpidina e ajmalina. Sono presenti inoltre fitosteroli, acidi grassi, alcoli e zuccheri. • Azioni ed uso: • La droga è impiegata per l’estrazione della reserpina e degli altri alcaloidi che vengono usati raramente nella cura dell’ipertensione (in associazione ai diuretici). Reserpina -farmacodinamica• Provoca un depauperamento di amine biogene (dopamina, noradrenalina e serotonina) sia a livello centrale che periferico (effetto simpaticolitico) con conseguente effetto antipertensivo. • Penetra la BEE e determina effetti collaterali a carico del SNC: sedazione, depressione e sintomi Parkinsoniani (riduzione del tono dopaminergico). • Rescinnamina e deserpidina: profilo farmacologico sovrapponibile alla reserpina. • Ajmalina: antiaritmico. Yohimbe • La droga è costituita dalla corteccia di Pausinystalia contenente un alcaloide isochinolinico, la yohimbina, chimicamente correlata alla reserpina. • La yohimbina è un antagonista del recettore α2-adrenergico presinaptico. • Nessuna applicazione clinica. • Blocca l’effetto antipertensivo di agonisti del recettore α2-adrenergico presinaptico. Fava del Calabar • La droga è costituita dai semi del Physostigma venenosum, una piante rampicante delle coste occidentali dell’Africa. • La droga è molto tossica e veniva impiegata dalle popolazioni locali per istituire i cosidetti “giudizi di Dio”: innocente (se sopraggiungeva l’emesi), colpevole (se sopraggiungeva la morte per arresto cardiocircolatorio). • La droga contiene alcaloidi quali: eserina (anche detta fisostigmina), norfisostigmina, geneserina, eseramina, fisovenina, calabatina, calabacina. • Azione ed uso: • La droga viene impiegata per l’estrazione dell’eserina: inibitore dell’acetilcolinesterasi (inibizione del metabolismo dell’acetilcolinaparasimpaticomimetico). • Eserina: come miotico e per la cura del glaucoma. Noce vomica • La droga è costituita dai semi di Strychnos nux vomica. I semi e tutte le parti della pianta sono velenosi. Per l’elevata tossicità (droga eroica) la droga fu impiegata in passato solo per eliminare animali molesti (in particolare i roditori). • La droga contiene diversi alcaloidi: i più importanti sono la stricnina e la brucina. • Stricnina: agisce a livello del midollo spinale bloccando i recettori della glicina, un neurotrasmettirore a carattere inibitorio. Impiegata come analettico (stimolante) respiratorio in caso di avvelenamento da barbiturici. La droga è stata inoltre utilizzata come stimolante dell’appetito e nella dispepsia dal momento che stimola le secrezioni digestive e la motilità intestinale. Segale cornuta • La droga è costituita dallo “sclerozio” di un fungo, la Claviceps purpurea, parassita dell’ovario della segale e di diverse Graminacee; il parassita prospera in regioni umide e piovose ed è stato causa in passato di intossicazioni croniche (ergotismo) legato al consumo di farine inquinate dal fungo. Nel Medioevo l’ergotismo venne denominato fuoco sacro o fuoco di S. Antonio, per la sensazione di bruciore e dolore alle estremità dovuto all’ischemia vasospastica. Nei casi più gravi si potevano avere gangrena degli arti. • L’ergotismo è stato causa di numerosi casi di aborto: tale osservazione suggerì l’uso della droga, fin dal XVI secolo, per indurre il parto. A causa dell’elevato numero di nati morti l’uso della droga venne limitato, a partire dal XVIII secolo, al controllo dell’emorragia post-partum. Segale cornuta • • • • • • • • Lipidi (30%). Sali minerali (15%). Carboidrati. Steroli. Amine biogene (istamina, tiramina). Proteine. Pigmenti. Alcaloidi derivati dell’acido lisergico. Segale cornuta -azione ed uso• La droga induce essenzialmente stimolazione della muscolatura liscia dei vasi (vasocostrizione) e dell’utero (contrazione). • La droga viene attualmente impiegata solo per l’estrazione dei singoli alcaloidi, attivi farmacologicamente. Segale cornuta -alcaloidi• Agiscono come agonisti parziali o antagonisti dei recettori αadrenergici (noradrenlina), triptaminergici (serotonina) e dopaminergici (dopamina). • Amidi dell’acido lisergico: • Ergometrina: agonista parziale dei recettori α-adrenergici impiegato in caso di ipotensione, emicrania vasomotoria e come induttore del parto. • Ergopeptine: • Ergotamina: agonista parziale dei recettori α-adrenergici impiegato in caso di emorragie e per ripristinare la muscolatura uterina dopo il parto. • Ergotossina: antagonista dei recettori α-adrenergici che esplica un’azione vasodilatatrice e ipotensiva. Alcaloidi della segale cornuta -tossicità• Disturbi gastrointestinali: diarrea, nausea, vomito. • Il sovradosaggio di ergotamina può determinare un vasospasmo prolungato che può portare alla gangrena ed amputazione delle estremità. • Sonnolenza. • Allucinazioni: alcaloidi naturali, dietilamide dell’acido lisergico (LSD). Droghe ad alcaloidi chinolinici • China. China • La droga è costituita dalla corteccia essiccata di diverse specie di Cinchona, alberi alti fino a 30 metri originari dell’America centromeridionale. La droga era storicamente impiegata dalle popolazioni locali come antipiretico e antimalarico. • Nella droga sono presenti: • Alcaloidi chinolinici: chinina e chinidina. • Tannini. • Acido chininico. • Zuccheri. • Steroli. • Cere. • Olio essenziale. China -azione ed uso• Per la preparazione di amari digestivi (china martini): il sapore amaro della china è avvertibile già a basse concentrazioni (0,1 mM). • Antisettico e astringente (tannini). • Chinina: antimalarico (meccanismo sconosciuto). • Chinidina: antiaritmico (blocco dei canali del sodio). Droghe ad alcaloidi piridinici e piperidinici • • • • • • • Noce di betel. Tabacco. Cicuta. Lobelia. Melogranato. Pepe nero. Capsico. Noce di betel • La droga è costituita dal seme di Areca catechu, una palma alta circa 15 metri e coltivata principalmente in India, dove la droga veniva masticata per il suo effetto psicostimolante e anoressizzante. • La droga contiene numerosi alcaloidi a nucleo piridinico tra cui l’arecolina, che rappresenta il principio attivo più importante. • Arecolina: farmaco parasimpaticomimetico che agisce come agonista dei recettori muscarinici e, ad alte dosi, dei nicotinici. • Azione ed uso: • La droga e il suo principio attivo sono stati usati in veterinaria come antielmintici dal momento che stimolano la peristalsi intestinale favorendo l’espulsione del parassita (verme). Melogranato • La droga è costituita dalla corteccia della radice di Punica granatum. • La droga, di sapore amaro e astringente, contiene tannini e alcaloidi volatili, tra cui la pelletierina. • Azione ed uso: • La droga è stata impiegata come antielmintico, effetto correlato al contenuto di pelletierina, in grado di paralizzare la muscolatura delle tenie. Tabacco • La droga è costituita dalle foglie essiccate di Nicotina tabacum. Le foglie vengono essiccate molto lentamente (essiccamento all’aria) in modo da favorire reazioni enzimatiche che degradano le proteine (la loro combustione produce un odore sgradevole) e riducono la percentuale di nicotina dal 10% (elevata e tossica) all’1-4%. • Azione ed uso: • Un tempo veniva impiegato per stimolare le contrazioni intestinali e per preparare lozioni antiparassitarie. • Principio attivo: • Nicotina: alcaloide piridinico Tabacco • E’ una sostanza di abuso diffusa in tutta il mondo, ed è la causa più frequente di morte ai giorni nostri. In Italia più del 15% dei decessi registrati sono da attribuire direttamente a patologie correlate al fumo. Tabacco -nicotina: farmacocinetica• Assorbimento polmonare ed intestinale. • Si distribuisce in tutto l’organismo attraversando la BEE e la barriera placentare. • 80-90% metabolizzata a livello di fegato, polmoni e reni. • Emivita di circa 2 ore. • Eliminazione renale. Tabacco -nicotina: farmacodinamica• SNC: si lega ai recettori nicotinici neuronali stimolando i neuroni aminergici. • SNP: esercita un’azione simpaticomimetica responsabile degli effetti cardiovascolari (ipertensione, tachicardia). Esercita inoltre un’azione parasimpaticomimetica responsabile degli effetti a livello del tratto gastrointestinale ed urinario (nausea, vomito, diarrea, aumento della diuresi). • SNP: La contemporanea stimolazione del simpatico e del parasimpatico deriva dall’attivazione dei recettori nicotinici N presenti a livello dei gangli. Tabacco -nicotina: effetti farmacologici• Stimolazione SNC: aumento del senso di benessere, del tono dell’umore e dell’attenzione. • Cuore: aumenta la frequenza, la contrattilità cardiaca e la pressione arteriosa. • Sistema endocrino: alterazioni nel rilascio di prolattina, ACTH, vasopressina, endorfine, cortisolo, estrogeni. • Riduzione dell’appetito e del peso corporeo. • Muscolo scheletrico: stimolazione a basse dosi, paralisi flaccida ad alte dosi (blocco da depolarizzazione). Tossicità del Tabacco • Azione cancerogena dei prodotti di combustione (catrame, ossido di carbonio e azoto, nitrosoamine volatili, acido cianidrico, idrocarburi volatili, formaldeide, acroleina, ecc.). • Induzione enzimatica: teofillina, caffeina, tacrina, imipramina aloperidolo…. • Effetti della nicotina: malattie cardiovascolari (ipertensione ed aritmie); eccessiva stimolazione centrale (convulsioni, coma, arresto respiratorio); tolleranza e dipendenza (dovuti alla stimolazione dei neuroni dopaminergici del VTA: dipendenza psicologica). Recentemente è stata dimostrata anche dipendenza fisica e sindrome astinenza (ansia, disagio mentale). Terapia farmacologica per la dipendenza a base di agonisti parziali. Cicuta • La droga è costituita dal frutto immaturo del conium maculatum, una pianta biennale diffusa in Europa, Asia e America settentrionale. • La droga non è più utilizzata a causa dell’elevata tossicità, conosciuta fin dall’antichità; i Greci infatti utilizzavano il succo dei frutti per preparare veleni (morte del filosofo Socrate). • La droga contiene alcaloidi piridinici costituiti per circa il 90% da coniina, una sostanza in grado di indurre una paralisi muscolare di tipo curarosimile. Lobelia • La droga è costituita dal caule (fusto della pianta) fiorito della Lobelia inflata. • La droga contiene un olio volatine, una resina, lipidi, gomme ed alcaloidi, dei quali la più importante è la lobelina. • Lobelina: analettico respiratorio impiegato in caso di: • avvelenamenti da barbiturici e da oppiacei; • asma bronchiale. Pepe • La droga è costituita dal frutto di Piper nigrum, contenente alcaloidi, tra cui la piperina, responsabili del sapore bruciante, e un olio essenziale ricco in terpeni, responsabili dell’aroma del pepe. • Il pepe possiede proprietà irritanti, a livello gastrico, e rubefacenti. • La piperina è invece un deprimente del SNC con azione anticonvulsivante nel ratto. • Azione ed uso: • Un tempo veniva impiegato contro la gonorrea e le bronchiti croniche. Capsico • La droga è costituita dai frutti maturi ed essiccati di piante erbacee del genere Capsicum. • La droga presenta un sapore forte e molto piccante e contiene inoltre una sostanza rubefacente chiamata capsaicina. • La capsaicina è la sostanza responsabile del sapore piccante del capsico e del suo effetto antidolorifico. • Azione ed uso: • La droga viene impiegata per uso esterno come stimolante cutaneo contro la caduta dei capelli e la forfora (tintura di capsico). • Per uso topico può essere impiegato anche nel dolore causato dall’herpes (pomata al capsico) e nel mal di denti (3-4 gocce di olio al capsico). Droghe ad alcaloidi purinici • • • • • • Cola. Cacao. Caffè Thè. Matè. Guaranà. Impiego • Bevande tonico-adattogene • Farmaci: estrazione principi attivi • Doping: cardiostimolazione+broncodilatazione Alcaloidi purinici • • • • Xantine metilate: Caffeina. Teofillina. Teobromina. • Analogia strutturale con le basi puriniche del DNA. Xantine metilate Xantine metilate -meccanismo d’azione• Per le azioni delle xantine metilate sono stati proposti diversi meccanismi, nessuno dei quali accertato con sicurezza: • Inibizione fosfodiesterasi (tipo 4): cAMP: stimolazione cardiaca, rilasciamento della muscolatura liscia (broncodilatazione), inibizione del rilascio di mediatori dell’infiammazione dai mastociti. • Antagonismo sui recettori dell’adenosina: broncodilatazione e inibizione del rilascio di istamina. Xantine metilate -effetti farmacologici• SNC: stimolazione corticale con aumento dell’attenzione e diminuzione del senso di fatica, insonnia. Ad alte dosi si possono avere tremori, convulsioni (caffeina). • Cuore: effetto cronotropo e inotropo positivo che porta a tachicardia e all’aumento della pressione arteriosa. • Tratto gastrointestinale: aumento della secrezione acida e degli enzimi digestivi. Tale effetto si ha anche con il caffè decaffeinato. • Rene: effetto diuretico per stimolazione della filtrazione glomerulare ed inibizione del riassorbimento di sodio (teofillina). • Muscolatura liscia: broncodilatazione (teofillina). • Muscolatura scheletrica: stimolazione della contrazione. Xantine metilate -impiego terapeutico• Teofillina: antiasmatico. Bassi costi, possibile impiego in paesi in via di sviluppo. Nei paesi industrializzati il farmaco è stato in larga parte sostiuito dai simpaticomimetici (asma acuta) e dagli antinfiammatori (asma cronica). In ogni caso la sua somministrazione è subordinata al monitoraggio terapeutico. • Caffeina: nel trattamento dell’emicrania in associazione all’ergotamina. La caffeina favorisce l’assorbimento dell’ergotamina. Finestra terapeutica della teofillina CME= 8 mg/mL; CTM= 16 mg/mL (paziente anni 13) Emivita= 8 ore. Css Caffeina • Tolleranza • Dipendenza psichica/fisica • Sindrome d’astinenza: letargia, irritabilità, cefalea. Breve durata-nessun trattamento. Cola • La droga è costituita dai semi di Cola vera e Cola acuminata (Africa occidentale). • I semi contengono caffeina e teobromina (in minore quantità). • Azione ed uso: • Stimolante. • Produzione di bibite analcoliche gassose. Cacao • La droga è costituita dai semi di diverse specie di Teobroma (America centromeridionale). • La droga contiene un grasso solido (burro di cacao), proteine, amido, teobromina e caffeina (in minore quantità). • Azione ed uso: • Estrazione della teobromina. • Burro di cacao impiegato come eccipiente. • Polvere di cacao come aromatizzante e nella produzione di cioccolato. Caffè • La droga è costituita dal seme di Coffea arabica (originario dell’Etiopia). • I semi contengono caffeina, acido clorogenico e caffeolo (sostanza volatile responsabile dell’aroma del caffè). • Azione ed uso: • Bevanda. • Estrazione caffeina. Thè • La droga è costituita dalle foglie essiccate di Thea sinensis. • La droga contiene caffeina (in quantità più elevata dello stesso caffè), teofillina, teobromina, xantina, adenosina, tannini, fenoli e polifenoli. • Azione ed uso: • Bevanda stimolante. • Antidiarroico (tannini). • Diuretico. • Digestivo. • Estrazione della caffeina. • Tossicità: • Ad alte dosi si può incorrere nel teismo: insonnia, nervosismo, dimagrimento. Matè • La droga è costituita dalle foglie essiccate di Ilex paraguayensis. • La droga contiene caffeina, teobromina (tracce), tannini e un olio volatile. • Azione ed uso: • Per la preparazione di bevande ad azione tonica (rinforzante) e diuretica. Guaranà • La droga è costituita da una pasta disseccata ottenuta pestando i semi di Paullinia cupana. • La droga contiene caffeina, teobromina (tracce), saponine steroidiche, tannini. • Azione ed uso: • La droga viene impiegata per preparare bevande ad azione tonica (rinforzante) ed antidiarroica. Droghe contenenti fenetilamine • Efedra. Efedra • • • • • • • • • • La droga è costituita dai frammenti di rami di varie specie di Ephedra. La droga contiene diversi alcaloidi: efedrina (alcaloide principale), pseudoefedrina, efedrossano. Efedrina: simpaticomimetico, stimola la liberazione di noradrenalina dai granuli presinaptici. Broncodilatazione, lieve stimolazione SNC, trattamento ipotensione ortostatica cronica. Pseudoefedrina : decongestionante nasale. Azione ed uso della droga: Antipiretico. Antiasmatico: uso plurimillenario (agonista del recettore β: accoppiato al cAMP) Diaforetico. Estrazione dell’efedrina. Pseudoefedrina + caffeina: uso illecito come sostituti delle amfetamine: effetto stimolante e anoressizzante. Antitumorali di origine vegetale • Numerose specie vegetali sono state impiegate nel tentativo di curare i tumori. • Lo studio fitochimico di tali piante ha permesso di isolare principi attivi dotati di attività antitumorale. • Podofillotossina: isolata dal podofillo. • Vinblastina e vincristina: isolati dalla vinca rosea. • Colchicina: isolata dal colchico. • Taxolo: isolato dal tasso. • Acido usnico: dal succo di dulcamara Antitumorali di origine vegetale -veleni del fuso mitotico• • • • Colchico. Vinca rosea. Podofillo. Tasso. Il fuso mitotico è una struttura costituita da microtubuli assemblati insieme; il fuso "trascina" i cromosomi durante la divisione cellulare, portando alla separazione dei cromatidi (cromosomi omologhi uniti a livello MITOSI Processo di divisione nucleare che porta alla del centromero e derivanti dal processo formazione di due identiche cellule figlie attraverso le fasi di profase, prometafase, di replicazione di un cromosoma). metafase, anafase, e telofase. Antitumorali di origine vegetale -veleni del fuso mitotico• • • • • • Colchico. Vinca rosea. Podofillo. Tasso. Meccanismo di azione: Tali droghe vengono definite “veleni del fuso mitotico” poiché i principi attivi in esse contenuti interferiscono con la sintesi dell’apparato microtubulare, essenziale durante le diverse fasi della mitosi, causando pertanto la morte cellulare. Colchico • La droga è costituita dai semi di Colchicum autumnale. • La droga contiene diversi alcaloidi a nucleo tropolonico: colchicina (il principale alcaloide), demecolcina, colchicoside (un glicoside tropolonico). • Azione ed uso: • La droga non è più impiegata mentre lo sono i diversi principi attivi: • Colchicina: antigottoso (impedisce la migrazione dei leucociti e la fagocitosi) e antitumorale. Conteggio dei cromosomi in vitro. • Demecolcina: nel trattamento del linfoma maligno e della leucemia mielogenica. Vinca rosea • La droga è costituita dall’intera pianta di Vinca rosea L.,impiegata come rimedio popolare nella cura del diabete. • La droga contiene circa 90 alcaloidi, di cui una ventina presentano attività antitumorale. I più importanti sono: • Vinblastina: impiegata nel morbo di Hodgkin e nel corionepitelioma (utero). • Vincristina e vindesina:impiegate nelle leucemie infantili. Podofillo • La droga è costituita dalle radici e dal rizoma essiccati del Podophyllum peltatum (radice di mandragola). I principi attivi sono contenuti nella resina di podofillo ottenuta precipitando in acqua l’estratto alcolico della droga. • I principali composti presenti nella resina sono: podofillotossina e le peltatine, che presentano attività citostatica e antitumorale. • Azione ed uso: • Resina di podofillo: un tempo impiegata come purgante. • Podofillotossina: usata come antitumorale e come precursore nella sintesi di etoposide e teniposide, farmaci antitumorali (tumori solidi e linfatici) strutturalmente correlati alla podofillotossina. Tasso • • • • La droga è costituita dalla corteccia di piante del genere Taxus. Il tasso è anche chiamato l’albero della morte, per la sua natura estremamente velenosa. Plinio il Vecchio narra di casi di morte avvenuti dopo aver bevuto vino conservato in botti costruite con legno di tasso. La tossicità del tasso è legata alla presenza di numerosi alcaloidi tra cui soprattutto i taxani. L’importanza farmacologica del tasso è infatti dovuta alla presenza di uno specifico taxano, il taxolo. Il taxolo è presente tuttavia in ridotte quantità nella corteccia di tasso. Tale problema ha portato alla ricerca, sia di metodi di sintesi chimica per l’approvigionamento di taxolo, sia di nuove molecole dotate di una maggiore selettività . Il taxolo è risultato attivo in un ampia gamma di tumori solidi (ovaio, mammella, polmone, prostata, vescica) ed è considerato uno dei farmaci più promettenti nella chemioterapia antitumorale. Antitumorali • Basso I.T. • Monitoraggio emoconcentrazioni • Dosaggio: mg/Kg; mg/mq Droghe d’abuso • • • • Oppioidi: dipendenza fisica e psichica. Cocaina: dipendenza psichica e fisica. Cannabis: dipendenza psichica e fisica. Amfetamine ed ecstasy (MDMA): dipendenza psichica e fisica con possibili effetti neurotossici. • Allucinogeni: LSD, Mescalina, psilocibina: non causano dipendenza psicologica. Droghe contenenti principi allucinogeni • Anticamente impiegate dalle caste sacerdotali nelle pratiche religiose. • Nel XIX inizia la loro diffusione nelle società civili tra gli artisti e nei salotti dell’alta società. • Negli anni ’60 e ’70 diventano delle icone della contestazione giovanile. Droghe contenenti principi allucinogeni • Determinano alterazioni delle percezioni sensoriali (visive e uditive), manifestazioni simil-psicotiche, distorsione della percezione del tempo, nausea, vertigini. • Non inducono né dipendenza fisica, né psicologica. • Inducono rapida tolleranza (tachifilassi). • Non stimolano il rilascio di dopamina: animali da esperimento non mostrano il fenomeno della autosomministrazione di farmaci psichedelici. Droghe contenenti principi allucinogeni • Peyote. • Psilocybe. • Amanita muscaria. • Meccanismo d’azione: • I principi attivi presenti in tali droghe sono in grado di determinare alterazioni sensoriale correlate ad alterazioni neurotrasmettitoriali. Peyote • La droga è costituita dalle parti aeree essiccate al sole di un cactus, il Lophophora williamsii, e veniva anticamente utilizzata dai Maya e dagli Aztechi durante le cerimonie religiose. • La droga contiene numerosi alcaloidi a struttura diversa tra cui spicca una feniletilamina, la mescalina, responsabile delle proprietà allucinogene del peyote. • Mescalina: • Inizialmente si hanno alterazioni fisiche: nausea, sudorazione, tremori, tachicardia, midriasi, alterazioni pressorie (attivazione SNAS). • In seguito si hanno alterazioni psichiche (SNC: visive, uditive, rallentamento della percezione del tempo) la cui intensità è influenzata sia dallo stato emotivo dell’individuo sia dall’ambiente circostante. Psilocybe • Lo Psilocybe mexicana è un fungo allucinogeno originario dell’America Centrale. • Scavi archeologici condotti in Sudamerica hanno evidenziato l’esistenza di un vero e proprio culto delle civiltà precolombiane per i funghi allucinogeni, tra cui lo psilocibe, che venivano impiegati nelle cerimonie religiose. • Lo psilocybe contiene due derivati della triptamina, la psilocina e la psilocibina, responsabili del potere allucinogeno del fungo. Amanita muscaria • Fungo dalla colorazione rossa e dalla caratteristica punteggiatura bianca caratteristico delle regioni temperate settentrionali. Un tempo l’amanita veniva impiegata dagli sciamani siberiani in virtù delle sue proprietà allucinogene. • Il fungo contiene diversi principi attivi: • Muscarina: agonista colinergico. • Muscazone: effetti allucinogeni. • Acido ibotenico: effetti allucinogeni. Viene trasformato in vivo, per decarbossilazione, in muscimolo. • Muscimolo: agonista recettoriale del GABA, un neurotrasmettitore centrale ad attività inibitoria. L’azione allucinogena è 5 volte superiore all’acido ibotenico. • Gli effetti allucinogeni, di tipo visivo e uditivo, compaiono circa 30 minuti dopo l’assunzione della droga.