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Farmacognosia Droghe vegetali

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Farmacognosia Droghe vegetali
Farmacognosia
Droghe vegetali
Farmaco
• Sostanza in grado di esplorare e modificare
sistemi fisiologici o patologici con benificio di
chi lo riceve.
Farmaci
• Naturali: di derivazione minerale, animale o vegetale
(droghe)
• Semisintetici: modificazioni molecolari di farmaci
naturali
• Totalmente sintetici: possono includere anche
molecole inizialmente identificate in natura
(paclitaxel)
Cenni Storici
• Epoca
pre-cristiana:
approccio
empirico
basato
sull’osservazione del tutto casuale dell’effetto di droghe
vegetali, animali o minerali sull’organismo legato spesso
all’uso delle droghe nelle cerimonie religiose (papiro di Ebers
1550 a. C.).
• I secolo d.C.: (Dioscoride) De Materia Medica contiene la
descrizione di numerose droghe, della loro composizione e
degli effetti sia terapeutici che dannosi legati al loro impiego.
• XIX secolo: esordio razionale della farmacologia grazie
all’isolamento dei principi attivi contenuti nelle droghe
vegetali ed alla scoperta dei primi farmaci di sintesi.
Droga
• Prodotto complesso di origine vegetale o animale,
conservato allo stato secco, ed usato a scopo
medicamentoso come tale o sotto forma di prodotti
di estrazione grezza, cioè non purificati nei singoli
principi attivi.
Pianta medicinale
• Viene definita medicinale una pianta che
possiede un’attività terapeutica provata.
• Sono distinte in spontanee e coltivate.
Farmacognosia
• “…la farmacognosia è disciplina che si occupa
del riconoscimento e della descrizione dei
farmaci naturali (droghe)”.
Daniel Bovet
Farmacologo e Nobel per la medicina (1957).
• Riconoscimento: morfologia della droga e
della pianta .
• Descrizione: della droga e dei principi attivi in
essa contenuti.
PIANTA MEDICINALE
DROGA VEGETALE
PRINCIPI ATTIVI
Farmacognosia
• Settore della farmacologia a carattere multidisciplinare
che riunisce le conoscenze di botanica farmaceutica,
farmacologia, fitochimica in un unico sapere.
• La farmacognosia studia inoltre:
• 1) miglioramenti nella coltivazione delle piante
medicinali;
• 2) nuovi principi identificati nelle droghe;
• 3) la valutazione dell’attività terapeutica delle droghe;
• 4) la preparazione di forme farmaceutiche a partire
dalle droghe.
Miglioramenti processi
produzione:
coltivazione e raccolta.
Pianta
medicinale
Compiti della
farmacognosia
Metodi di conservazione
della droga.
Droga
Identificazione
Distribuzione
Metodi di preparazione:
principali preparazioni galeniche
Descrizione
Uso farmaceutico
Costituenti
Droga vegetale
• Pianta o una parte di essa (foglie, radici,
corteccia, frutti, infiorescenze), conservata allo
stato secco, ed impiegata per uso terapeutico
come tale o per l’estrazione dei principi attivi in
essa contenuta.
• Da tale definizione si capisce che da una stessa
pianta possono derivare droghe differenti, aventi
una composizione qualitativa e quantitativa di
principi attivi differente e quindi una diversa
proprietà terapeutica.
Droga vegetale
• Droga organizzata: contiene elementi cellulari
(foglie, radici, fiori, semi, rizomi).
• Droga non organizzata: non contiene elementi
cellulari (resine, estratti)
Droga vegetale
• Può considerarsi l’equivalente di un medicinale complesso,
contenente più di un principio attivo dotato di attività
farmacologica nonché sostanze farmacologicamente inerti
che fungono da eccipienti naturali che danno consistenza al
prodotto e modulano la farmacocinetica del prodotto stesso.
• Fitocomplesso: insieme dei principi attivi e delle sostanze
inerti presenti in una droga.
Principi attivi delle droghe vegetali
• Metaboliti primari: proteine, lipidi e zuccheri.
• Metaboliti secondari: derivano dai primari e
concorrono
alla
sopravvivenza
e
all’adattamento della pianta all’ambiente. Tra
essi troviamo anche i principi attivi dotati di
attività farmacologica appartenenti a diverse
classi (glicosidi, composti aromatici e
terpenici, alcaloidi).
Produzione delle droghe vegetali
• Piante spontanee: di difficile utilizzo data
l’elevata variabilità nel contenuto di principi
attivi, la crescente necessità ambientale di
preservare la flora spontanea nonché la
difficoltà di controllare le condizioni
ambientali di crescita di una pianta spontanea.
Produzione delle droghe vegetali
• Piante coltivate: molte droghe possono essere ottenute
da piante coltivate (canapa indiana, ginger, menta
piperita, cannella, finocchio, china, oppio). Anche diverse
piante medicinali spontanee vengono ora coltivate per la
difficoltà di reperirle allo stato spontaneo, considerando
ovviamente le condizioni di crescita della pianta nel suo
habitat naturale.
• Vantaggi della coltivazione:
• Controllo dei parametri ambientali (luce, acqua, umidità).
• Miglior efficienza nella raccolta.
• Selezione di varietà a più alto titolo di principi attivi.
Variabilità nel contenuto
di principi attivi
• Le piante medicinali possono presentare grandi
variazioni nel contenuto di principi attivi che possono
dipendere da:
• Fattori naturali: endogeni ed ecologici.
• Fattori
artificiali:
raccolta,
produzione
e
conservazione, alterazione, processi di preparazione
ed estrazione.
Fattori endogeni
•
•
•
•
•
Età di sviluppo
Tempo balsamico
Selezione
Polipolidia
Ibridazione
Età e stadio di sviluppo
• La qualità e la quantità dei principi attivi può variare
in relazione allo stadio vitale, giovanile, maturo o
senescente della pianta.
• In generale si osserva che le piante annuali vanno
raccolte a sviluppo completo mentre le biennali nel
secondo anno di vita.
Tempo balsamico
• E’ il periodo dell’anno entro il quale è opportuno procedere alla
raccolta della droga perché il contenuto di principi attivi è massimo.
• E’ stato osservato in relazione al tempo balsamico che:
•
•
•
•
•
•
Foglie si raccolgono a completo sviluppo;
Radici e rizomi si raccolgono durante la fase di quiescenza;
Cortecce e legni si raccolgono a completo sviluppo;
Fiori si raccolgono prima della completa fioritura;
Frutti si raccolgono appena maturi;
Semi si raccolgono a maturità piena.
Selezione
• All’interno di una specie vegetale è possibile identificare delle
piante medicinali che possiedono un maggior contenuto di principi
attivi oppure una maggiore resistenza alle malattie.
• Selezionando tali piante e mettendole in condizioni di riprodursi è
possibile ottenere nell’ambito della stessa specie vegetale una
popolazione di piante medicinali dotati di tali caratteristiche.
Poliploidia
• E’ una particolare mutazione genetica che comporta un
aumento del numero di cromosomi dalla condizione 2n
(propria delle cellule somatiche) a 3n,4n, 5n, 6n, ecc…
• Le piante poliploidi, anche se sterili, risultano essere di
maggiori dimensioni e più resistenti alle condizioni
climatiche avverse rispetto alle diploidi.
• Inoltre in alcune piante (belladonna, stramonio,
lobelia, tabacco, china) l’induzione della poliploidia ha
determinato un aumento della qualità e della quantità
dei principi attivi.
Ibridazione
• E’ un fenomeno genetico che comporta
l’incrocio di individui geneticamente diversi
per formare una progenie ibrida. Nel caso
delle piante medicinali l’ibridazione è stata
sfruttata per esempio per aumentare il
contenuto di chinina della corteccia di china.
Fattori ecologici
•
•
•
•
Clima
Latitudine ed altitudine
Costituzione del terreno
Fattori biotici
Clima
• Le piante costruiscono il loro nutrimento tramite la
fotosintesi; pertanto la disponibilità di luce di
opportuna intensità e durata (fotoperiodo) è
indispensabile per l’accrescimento e la sopravvivenza
della pianta ma anche per la produzione di metaboliti
secondari .
Latitudine e altitudine
• Latitudine: influenza la composizione chimica dei grassi vegetali.
• Piante tropicali: contengono quasi esclusivamente acidi grassi
saturi (olio di palma, burro di cacao).
• Piante subtropicali: contengono una maggiore presenza di acidi
grassi insaturi (olio di olive, arachidi, mandorle).
• Piante delle zone temperate: maggior grado di insaturazione negli
oli di queste piante (cotone e girasole).
• Piante dei climi freddi: massimo contenuto in acidi grassi insaturi
(olio di lino).
• Altitudine: determina variazioni nella quantità di principio attivo
(es. valeriana coltivata in montagna ha una resa 3-5 volte superiore
a quella coltivata in pianura; l’aconito di pianura è più attivo di
quello coltivato in altura).
Costituzione del terreno
• La costituzione chimico-fisica del terreno è molto importante
per la qualità della pianta medicinale (produzione di principi
attivi) alla quale fornisce acqua, ioni inorganici e humus
(materia organica in decomposizione presente nel suolo).
• Camomilla: si sviluppa in terreni acidi;
• Digitale: massimo contenuto di principi attivi in terreni
calcarei.
• Salvia: ha come habitat ideale i terreni sabbiosi (molto
permeabili all’aria).
• Valeriana: è poco attiva se cresce nei terreni paludosi.
Fattori biotici
• Quando differenti piante crescono le une accanto alle altre
possono esserci reciproche influenze sulla germinazione dei
semi, sull’accrescimento, sullo sviluppo delle foglie, sulla
maturazione dei frutti nonché sul contenuto di principi attivi.
• Ad esempio la coltivazione della belladonna è influenzata
dalla vicinanza di piante di assenzio che ne favoriscono sia
l’accrescimento sia una elevata resa nel contenuto di alcaloidi.
Variabilità nel contenuto
di principi attivi
• Le piante medicinali possono presentare grandi
variazioni nel contenuto di principi attivi che possono
dipendere da:
• Fattori naturali: endogeni ed ecologici.
• Fattori
artificiali:
raccolta,
produzione
e
conservazione, alterazione, processi di preparazione
ed estrazione.
Fattori artificiali
• Raccolta: influenzata dal tempo balsamico e
favorita in caso di piante medicinali coltivate.
• Conservazione
• Alterazione
• Metodi di preparazione.
Metodi di conservazione post-raccolta
• Il contenuto di acqua e l’attività enzimatica non
permettono di conservare la pianta medicinale per
un lungo periodo di tempo. Si rendono necessarie
delle procedure di essiccamento del materiale
vegetale che consentono la conservazione della
droga. Infatti quando la percentuale di acqua di una
droga scende al di sotto del 5%, tutte le reazioni di
degradazione (idrolisi) enzimatica o batterica
vengono inibite.
Metodi di conservazione post-raccolta
Essiccamento
Liofilizzazione
Stabilizzazione
Metodi che provocano
una temporanea
inibizione enzimatica
Essiccamento in stufa
Preparazione della droga
Conservanti
Sterilizzazione
Metodi che provocano
una denaturazione
enzimatica irreversibile
Essiccamento
• Processo che si colloca tra le operazioni di
raccolta e quelle di conservazione di un droga
vegetale.
• Il processo di essiccamento (che per
definizione elimina l’acqua) arresta le reazioni
di idrolisi.
Metodi di essiccamento
• Essiccamento all’aria: si svolge in locali ben aerati al riparo dalla
luce del sole e dall’umidità. La droga intera o tagliata a pezzi viene
disposta a strati su graticci in modo tale che l’aria possa passare
liberamente. Il processo richiede un tempo di esecuzione piuttosto
lungo (settimane) durante il quale si può avere una parziale
alterazione della droga (Tabacco).
• Stufe a secco (55-60 °C): accelerano il processo di essiccamento.
Non adatto per sostanze termolabili. Le parti vegetali vengono
spesso frammentate per facilitarne l’essiccamento.
• Liofilizzazione.
Liofilizzazione
• Tecnica impiegata solitamente per conservare
nel tempo principi attivi a struttura complessa
e facilmente degradabili ad elevate
temperature quali ormoni, vitamine, proteine.
• Consiste nell’essiccamento per sublimazione
del ghiaccio contenuto nella droga che viene
posta in un frigorifero a -80 °C almeno per 24
h prima di essere sottoposta al processo di
liofilizzazione.
Stabilizzazione
• Porta all’inattivazione irreversibile degli enzimi vegetali e ad
una contemporanea sterilizzazione del materiale vegetale. Il
processo consiste in una breve esposizione (pochi minuti)
della droga (FRESCA) a vapori di etanolo sotto pressione (0.5
atm) e ad una temperatura di 105-110 °C mediante l’impiego
di un autoclave.
•
•
•
•
Metodo utilizzabile per principi attivi termostabili.
Metodo poco utilizzato.
Pericolo di fuoriuscita di succhi vegetali dai tessuti vegetali.
Necessario un successivo processo di essiccamento.
Sterilizzazione
• Le droghe vegetali sono tutte inquinate da
microrganismi di specie diverse: affinché una droga
possa essere impiegata come medicamento deve
rispondere ai requisiti di sterilità (soprattutto assenza
di microrganismi patogeni) che possono essere
raggiunti mediante trattamento della droga con:
• Ossido di etilene: formazione di composti tossici,
alterazioni nel contenuto dei principi attivi
(belladonna).
• Raggi gamma: riduzione nel titolo dei principi attivi.
Conservazione della droga
• Luoghi asciutti.
• Contenitori ben chiusi con tappo a doppio
fondo munito di sostanza igroscopica (calce
sodata: assorbe umidità).
Conservanti
• Additivi
antimicrobici:
evitano
l’alterazione
provocata dagli enzimi di muffe e batteri.
• Antiossidanti: evitano reazioni di degradazione
ossidativa spontanee o indotte da microrganismi.
Alterazioni
• Enzimi litici propri della pianta.
• Contaminazione batterica.
• Luce, temperatura ed umidità.
• Reazioni spontanee con sostanze sterilizzanti (ossido di etilene).
• Erronea procedura di essiccamento e conservazione.
• Alterazioni chimiche e morfologiche della droga nel tempo
(invecchiamento della droga)
Invecchiamento della droga
• Anche se ben conservata, una droga contiene
sempre una minima quantità di acqua che nel tempo
causa reazioni idrolitiche spontanee con perdita di
principi attivi e alterazione biologica della droga.
• Un’idonea conservazione ritarda, ma non evita, il
processo di invecchiamento di una droga e,
generalmente, la droga non va conservata per più di
un anno.
Metodi di conservazione post-raccolta
Essiccamento
Liofilizzazione
Stabilizzazione
Metodi che provocano
una temporanea
inibizione enzimatica
Essiccamento in stufa
Preparazione della droga
Conservanti
Sterilizzazione
Metodi che provocano
una denaturazione
enzimatica irreversibile
Preparazione di una droga
• E’ l’insieme delle procedure a cui vengono
sottoposte le droghe vegetali per la produzione
dei principi attivi e quindi di farmaci estrattivi.
• I metodi di preparazione sono diversi e
dipendono dal tipo di droga impiegata.
• Si distinguono metodi di preparazione di tipo
meccanico ed estrattivo che vengono spesso
usati in successione per l’estrazione dei principi
attivi.
Metodi Meccanici
• Frantumazione
• Triturazione
Si effettuano su droghe secche
• Polverizzazione
• Spremitura
Si effettua su droghe fresche
Frantumazione
• Consiste nel ridurre il materiale vegetale in frammenti più o
meno grossi; si applica soprattutto con materiali duri e
consistenti (legni, radici, rizomi, cortecce e semi).
• La frantumazione può essere realizzata mediante:
• Mortaio e pestello.
• Trinciatrici, macine a coltelli rotanti, frantumatoi
(frantumazione meccanica).
• Frantumazione a freddo (criofrantumazione): avviene a basse
temperature (-196 °C) mediante iniezione di azoto liquido
sulla droga secca che diviene fragile e frantumabile; serve a
ridurre i danni del calore prodotto dall’attrito durante la
procedura di frantumazione.
Triturazione
• Consiste nel ridurre una droga in particelle
minute; si applica alle droghe erbacee, alle
foglie, ai fiori, alle gemme, ai bulbi, ai tuberi e
alla frutta.
• Omogeneizzatori a coltelli rotanti.
• Taglierine a coltelli tondi.
• Taglierine a tamburo.
Polverizzazione
• Consiste nel ridurre in polvere le droghe frantumate
o triturate. La polverizzazione facilita l’estrazione dei
principi attivi dal momento che maggiore è la finezza
della droga più rapida sarà l’estrazione dei principi
attivi.
• La polverizzazione può essere realizzata solo su
droghe perfettamente secche.
• Mortaio e pestello.
• Polverizzatori.
Spremitura
• La spremitura consiste in una operazione
“meccanica” sia di preparazione che di
estrazione che si opera su una droga fresca che
viene pressata in modo da lacerare il tessuto
vegetale e farne uscire il contenuto.
• Questa operazione può essere effettuata per
ottenere succhi freschi, ricchi in vitamine, oli
essenziali (per esempio dalle bucce degli agrumi)
o oli vegetali (olio di oliva, olio di ricino…).
• Torchi.
Estrazione dei principi attivi
• Droga fresca: spremitura.
• Droga essiccata: estrazione.
Metodi di estrazione
•
•
•
•
•
•
•
•
Estrazione con solvente
Estrazione con fluidi supercritici
Distillazione
Infusione
Decozione
Enfleurage
Macerazione
Percolazione
Estrazione con solvente
• Prevede la lenta diffusione, all’interno del materiale
vegetale, di un solvente (acqua, etanolo, miscele di
liquidi organici a diversa polarità) in cui i principi attivi
da estrarre siano solubili (il simile scioglie il simile).
• L’estrazione con solvente viene facilitata dai
trattamenti preliminari effettuati sulla droga quali
essiccamento, frantumazione o triturazione ed infine la
polverizzazione che facilitano la penetrazione del
solvente attraverso la parete vegetale di cellule ormai
non più integre ed accelerano quindi la velocità del
processo di estrazione.
Estrazione con fluidi supercritici
• Fluido supercritico: sostanza che ad elevati valori di
temperatura e pressione si presenta sotto forma di
gas ad elevata densità, prossima a quella dello stato
liquido, e che viene impiegata per l’estrazione di
principi attivi dalle droghe.
• Ad es. anidride carbonica allo stato supercritico si
presenta come un solvente non polare e viene
impiegata per l’estrazione di composti non polari
dalle droghe. Es. estrazione della caffeina dalle foglie
di tè.
Distillazione
• Tale procedura è utilizzata per estrarre i principi attivi volatili da una
droga vegetale. Si opera mettendo la droga su setacci attraverso i
quali passano vapori di acqua o di un altro solvente (es. etanolo) in
modo tale che il vapore che passa attraverso la droga estrae dalla
droga stessa le componenti volatili quali ad esempio gli oli essenziali.
• Il vapore contenente i principi volatili estratti dalla droga viene
ricondensato in un altro recipiente.
• La distillazione è impiegata anche come tecnica di separazione di
principi attivi volatili estratti dalla droga mediante la tecnica della
macerazione.
• INFUSIONE: sulla droga secca viene versata acqua
bollente: si lascia la droga a contatto con acqua
bollente per alcuni minuti. Utilizzata per droghe
costituite dalle infiorescenze (camomilla) e
contenenti principi attivi termolabili.
• DECOZIONE: la droga secca viene immersa in acqua
fredda che viene portata all’ebollizione e mantenuta
in tale stato per un tempo variabile (5-30 minuti)
Enfleurage
• E’ il processo di assorbimento delle essenze volatili di fiori e droghe
delicate sul grasso solido. Ad assorbimento avvenuto l’essenza
viene poi estratta dal grasso con solventi opportuni.
• I petali sono disposti a formare un sottile strato su una pellicola di
grasso animale sparso su una lastra di vetro, chiamata telaio.
Trascorse 24 o 48 ore si tolgono scrupolosamente i petali. Questa
operazione viene ripetuta parecchie volte fino alla saturazione del
grasso. Finito l'enfleurage, si raschia lo strato di grasso ottenendo
una sorta di pomata impregnata di profumo. Questa pomata viene
poi lavata con alcol etilico per ottenere infusioni.
Macerazione
• La droga secca e polverizzata viene immersa in un
liquido, generalmente alcool. La droga viene lasciata a
bagno per circa una settimana al termine della quale il
liquido viene filtrato.
• La droga viene sottoposta a successive macerazioni
fino ad “esaurimento”, ovvero fino ad ottenere un
recupero praticamente totale dei principi attivi della
droga solubili nel liquido.
• L’operazione di macerazione è impiegata per
l’estrazione di principi attivi volatili o per l’estrazione
selettiva di principi attivi solubili in alcool.
Digestione
• E’ una macerazione condotta ad una
temperatura compresa tra 40 e 60 °C.
• Tale processo si applica per l’estrazione di
principi attivi poco solubili nel liquido (alcool)
a freddo.
• Il riscaldamento del liquido aumenta la
solubilità dei principi attivi da estrarre nel
liquido stesso.
Percolazione
• Rappresenta il procedimento migliore per l’estrazione di
principi attivi dalle droghe vegetali.
• Viene eseguita in apparecchi chiamati percolatori e
consiste nel far passare in maniera continua il solvente
attraverso uno strato di droga finemente polverizzata e
sottoposta preventivamente a macerazione per 24-48 h.
• La velocità di percolazione deve essere bassa in modo
tale che il solvente a contatto con la droga abbia il tempo
di estrarre i principi attivi.
• Generalmente si impiega una velocità di 20 gocce di
solvente al minuto per 1 Kg di droga.
Fasi della Percolazione
Polverizzazione della droga
Umidificazione della droga con il
solvente di estrazione
Sistemazione della droga inumidita
nel percolatore
Riempimento del percolatore
con il solvente
Macerazione preventiva
della droga (24-48 h)
Percolazione della droga
Controllo di qualità delle droghe
• Risulta di fondamentale importanza per:
• Incremento nell’uso di piante medicinali.
• Importazione di numerose piante medicinali da paesi
in via di sviluppo carenti dal punto di vista delle
norme sull’impiego di pesticidi e diserbanti.
• Rispondenza ai requisiti di legge prescritti dalle
Farmacopee Nazionali (codici farmaceutici che
descrivono i requisiti di qualità delle sostanze ad uso
farmaceutico.
Controllo di qualità delle droghe
• Il controllo di qualità da effettuare sulle
droghe vegetali comprende:
• Controllo farmacognostico di identità.
• Controllo della contaminazione.
• Controllo quali-quantitativo.
• Controllo di attività delle droghe.
Controllo farmacognostico di identità
• Le droghe vegetali provengono da piante o
parti di esse che vengono sottoposte a
processi di essiccamento e polverizzazione tali
da rendere difficoltoso l’identificazione
immediata del prodotto.
• In tale contesto, una corretta procedura di
autenticazione “botanica” della droga
vegetale è indispensabile al fine di un uso
corretto e sicuro della droga.
Controllo della contaminazione
• I controlli di contaminazione chimica e
microbiologica vengono realizzati sia sulla pianta, nel
periodo post-raccolta, sia sulla droga stessa.
• I controlli prevedono la ricerca di eventuali:
• Pesticidi.
• Residui di solventi.
• Metalli pesanti.
• Carica microbica.
• Micotossine (prodotte da funghi microscopici)
• Radionuclidi (dal 1986-Chernobyl)
Controllo quali-quantitativo
• Il controllo quali-quantitativo sulle droghe ha
lo scopo di verificare:
• Assenza di sofisticazioni: dovute all’uso di
materiali meno pregiati o tossici.
• Assenza di materiale deteriorato: per errate
procedure di preparazione e/o conservazione.
• Titolo di principi attivi: deve rientrare nei
limiti prescritti dalla Farmacopea.
Analisi chimico-fisiche sulla droga
• Determinazione umidità residua: indice di buona
conservazione.
• Determinazione ceneri: come indice di eventuali
sofisticazioni (aumenta il peso delle ceneri).
• Determinazione
della
viscosità:
importante
soprattutto per droghe non organizzate (gomme e
mucillagini).
Controllo quali-quantitativo
Saggi biologici
• Test eseguiti sia in vivo (animali) che in vitro (cellule,
tessuti, organi).
• Saggi di controllo: per valutare la sicurezza sull’uomo
(comprendono il controllo microbiologico, la
presenza di pirogeni).
• Saggi di attività.
• Dosaggi biologici.
Saggi di attività delle droghe
• L’attività biologica delle droghe si attua
tramite dosaggi farmacologici in vivo (modello
animale) ed in vitro (cellule, tessuti, organi
isolati, enzimi).
Dosaggio biologico
• Comprende la determinazione quali-quantitativa dei principi
attivi di una droga e i saggi di attività.
• L’attività della droga viene espressa in UI e paragonata a
quella di una analoga preparazione a concentrazione nota.
• Tale pratica è estremamente utile per la comprensione del
meccanismo d’azione di numerose piante medicinali usati
nella medicina tradizionale dei paesi asiatici e africani di cui
non è noto il contenuto in principi attivi
Perdita di attività delle droghe
• Talvolta, le droghe vegetali corrispondono morfologicamente
alla descrizione farmacocognostica ma non presentano effetti
farmacologici:
• Raccolta fuori dal periodo balsamico.
• Inquinamento della droga con parti di piante privi di principi
attivi.
• Cattiva conservazione/invecchiamento della droga.
• Presenza di chemiotipi confusi con la specie richiesta
Legislazione piante medicinali
• Indispensabile per un uso razionale dei prodotti a
base di piante medicinali:
• Farmaci-Fitofarmaci
Normativa aggiornata ed
• Prodotti alimentari
armonizzata con quella dei
paesi dell’Unione Europea
• Cosmetici
• Prodotti salutistici (erboristeria salutare)
Normativa non aggiornata
Fitofarmaci
• Fitofarmaci: requisiti identici a quelli dei farmaci di sintesi +
indicazione origine materia prima per immissione in
commercio (AIC).
• Fitofarmaci “tradizionali”(di uso consolidato-circa 30 anni/ di
cui 15 nei paesi EU): procedure semplificate per l’immissione
in commercio (AIC). Farmaci concepiti per l’automedicazione
(uso orale, esterno o inalatorio).
Preparazioni Vegetali
Tinture
• Sono preparazioni liquide ottenute esaurendo
la droga tramite macerazione o percolazione
con un opportuno solvente.
• Nella maggior parte dei casi il solvente
impiegato è una soluzione idroalcolica
(miscela acqua-alcool) la cui gradazione viene
scelta in funzione della solubilità dei principi
attivi da estrarre.
Tintura officinale
• E’ ottenuta esaurendo una droga secca polverizzata.
• Il rapporto in peso droga/solvente è 1:5.
• Nel caso di “droghe eroiche” (droghe molto attive e
con basso indice terapeutico: es. segale cornuta) il
rapporto droga/solvente diventa 1:10.
Tintura madre
• E’ un preparazione idroalcolica (60-70°)
ottenuta esaurendo per macerazione una
droga fresca.
Estratti
• Sono preparazioni che risultano dalla evaporazione totale o parziale
di soluzioni ottenute esaurendo, tramite macerazione o
percolazione con opportuni solventi, droghe vegetali essiccate.
• Gli estratti si classificano come:
• estratti fluidi: contengono la stessa quantità di principio attivo
presente nella droga e sono circa 10 volte più concentrati rispetto
alle tinture.
• estratti molli: il processo di concentrazione è spinto fino ad
ottenere una consistenza paragonabile a quella del miele; sono da 2
a 6 volte più concentrati rispetto agli estratti fluidi.
• estratti secchi: sono solidi polverulenti ottenuti per evaporazione
totale del solvente di estrazione.
Estratti Vs Tinture
• Ciò che distingue gli estratti dalle tinture è che
nel primo caso si ha un’operazione di
evaporazione che porta ad un aumento della
concentrazione dei principi attivi nel
preparato.
• Le tinture infatti si possono ottenere anche
per semplice diluizione dell’estratto fluido
corrispondente.
• Idroliti: preparazioni farmaceutiche ottenuti esaurendo la
droga con acqua. Tra essi vi sono gli infusi, i decotti e le
tisane (tisane: soluzioni acquose molto diluite contenenti
sostanze medicamentose).
• Alcoolati: preparati ottenuti per distillazione della droga in
alcool.
• Idrolati: definiti anche acque aromatiche, sono preparati
ottenuti per distillazione della droga in acqua.
• Elisir: particolare tintura contenente sostanze aromatiche o
toniche (china, rabarbaro, senna, cascara sagrada).
• Essenza: miscela di sostanze di odore gradevole e natura
oleosa che si ottengono dalle piante per distillazione.
• Cataplasma: impasto curativo costituito da una droga che
viene mescolata con una sostanza inerte (eccipiente), da
applicarsi sulla cute a scopo emolliente o sedativo.
Droghe contenenti carboidrati
Carboidrati
• Formula bruta: CnH2nOn
• Prodotti derivanti dalla fotosintesi:
nCO2+nH2O Luce CnH2nOn + nO2
• Struttura di sostegno (cellulosa)
• Riserve energetiche (amido)
• Monosaccaridi
• Disaccaridi
• Polisaccaridi
USO
•
•
•
•
•
•
•
Alimentare
Fonti di vitamine
Lassativi
Diuretici
Eccipienti
Produzione dispositivi medici (bendaggi)
Uso cosmetico
Monosaccaridi
• Metaboliti primari delle piante.
• Glucosio, fruttosio.
• L’azione farmacologica di tali composti è dovuta
all’attività osmotica (richiamano acqua dalle cellule e
dai tessuti) di alcuni di essi, che risulta essere più
intensa rispetto ai composti salini.
• Per os si comportano da lassativi.
• Somministrati endovena agiscono come diuretici
osmotici (mannitolo).
• Il glucosio può anche essere utilizzato per via
parenterale in caso di ipoglicemia o come nutrizione
parenterale (fleboclisi).
Monosaccaridi
• In base al numero di atomi di carbonio si
dividono in: triosi, tetrosi, pentosi, esosi ed
eptosi.
• In base alla struttura chimica si dividono in:
aldosi e chetosi.
• Es. glucosio è un esoso ed un aldoso.
• Es. fruttosio è un esoso ed un chetoso.
Fruttosio
Aldosi e chetosi
• Glucosio: principale prodotto della fotosintesi.
Allo stato puro viene adoperato nelle infusioni
endovenose e come dolcificante nell’industria
dolciaria.
• Fruttosio: contenuto in molti frutti e nel miele è
un componente di disaccaridi (saccarosio) e
polisaccaridi (inulina). E’ più solubile in acqua del
glucosio e presenta un maggior potere
dolcificante.
Alcoli esavalenti
•
•
•
Prodotti di riduzione di esosi (sia aldosi che chetosi).
Sorbitolo: presente in quantità nelle piante della famiglia delle Rosacee
(Sorbus aucuparia L.). E’ un prodotto di riduzione del glucosio ed è utilizzato
come blando lassativo, come dolcificante, utilizzabile anche dai diabetici,
come precursore nella sintesi industriale di acido ascorbico (Vitamina C).
Mannitolo: prodotto di riduzione del fruttosio presente in molte piante,
soprattutto in quelle appartenenti alla famiglia delle Ombrellifere e delle
Oleacee. La fonte più importante e pregiata di mannitolo è il “Fraxinus ornus
L.” (oleacee) da cui si ottiene la droga chiamata “Manna”. Il mannitolo puro
viene impiegato come blando lassativo, in quanto trattiene liquidi nella massa
intestinale, e per via endovenosa come diuretico osmotico per la terapia
dell’anuria conseguente ad interventi chirurgici e per ridurre l’edema cerebrale
e la pressione endocranica. Il mannitolo per via endovenosa viene anche
impiegato per ridurre la pressione intraoculare in pazienti sottoposti ad
interventi chirurgici oculari.
Manna
• Succo di colore biancastro che solidifica all’aria ottenuto in
seguito a puntura di insetti o per incisione del tronco di
Fraxinus ornus L., una pianta che cresce spontanea o
coltivata in Italia, in Spagna ed in Asia minore.
• La droga può presentarsi in due varietà:
• Manna in sorte: frammenti irregolari caduti al suolo che
contengono impurezze.
• Manna cannellata: ottenuta per incisione, più pregiata, di
forma regolare (pezzi lunghi 15-20 cm) e di odore
gradevole.
• La droga contiene il 50-60% di mannitolo e viene impiegata
come lassativo.
Acidi onici
• Prodotti di ossidazione degli esosi.
• Acido ascorbico (Vitamina C): è in particolare un derivato
degli acidi onici. L’acido ascorbico è contenuto in tutte le
piante ed è una delle vitamine che l’uomo deve assumere con
l’alimentazione (piante crude). La vitamina C è indispensabile
per la sintesi del collagene e quindi per il mantenimento
dell’integrità del tessuto connettivo e delle ossa. La carenza
provoca indebolimento dei capillari (emorragie) e danni a
carico di ossa e denti (scorbuto).
Disaccaridi
• Costituiti da due zuccheri (monosaccaridi).
• Saccarosio: glucosio+fruttosio. Viene impiegato
come veicolo negli sciroppi (66% saccarosio-33%
acqua), come eccipiente nelle compresse, come
dolcificante nell’industria dolciaria. Le soluzioni
concentrate di saccarosio (oltre il 50%) inibiscono la
proliferazione batterica per effetto osmotico.
• Lattosio: glucosio+galattosio. E’ lo zucchero del latte
(costituisce il 2-8% del latte di mammifero). Ha un
sapore dolciastro e viene impiegato in tecnica
farmaceutica come eccipiente per le compresse.
Polisaccaridi
•
•
•
•
•
•
•
Macromolecole contenenti un numero elevato di monosaccaridi.
Prodotti di riserva delle piante (amido, inulina)
Costituenti della parete cellulare (cellulosa)
Polisaccaridi omogenei: costituiti da un solo tipo di monosaccaride.
Polisaccaridi eterogenei: costituiti da monosaccaridi di vario tipo.
Privi di odore e sapore
Sono insolubili in acqua. A contatto con l’acqua si idratano,
rigonfiandosi.
• Alcuni polisaccaridi possono formare in acqua dispersioni colloidali
molto viscose.
Caratteristiche farmaceutiche dei
polisaccaridi
• Assunti per os fungono da lassativi perché
aumentano la massa del contenuto
intestinale.
• Possono essere impiegati come correttivi del
sapore di farmaci irritanti.
• Sono utili in tecnica farmaceutica per la
preparazione di soluzioni colloidali.
Amido
• Formato dall’unione di numerose molecole di glucosio.
E’ presente in quasi tutte le piante ed è accumulato
soprattutto nelle radici, rizomi e semi.
• L’amido per uso farmaceutico si ottiene da frumento,
granoturco, riso (85% amido), patata, fagiolo, curcuma.
• La droga ha l’aspetto di una polvere bianca, inodore e
insapore, insolubile in acqua e alcool. Ad elevate
temperature (50-80 °C) forma in acqua una dispersione
colloidale che per raffreddamento gelifica (colla
d’amido).
Uso farmaceutico dell’amido
• Come eccipiente per compresse.
• L’amido di riso (di fine granulometria) può essere
adoperato come polvere aspersoria per i bambini, in
sostituzione del talco che potrebbe accumularsi nelle
vie respiratorie se inalato.
• Può
essere
impiegato
come
antidoto
nell’avvelenamento da iodio.
Cellulosa
• Principale costituente della parete cellulare delle piante, è
un polimero del glucosio (1000 o più molecole di glucosio).
• Insolubile in acqua e nei comuni solventi organici, viene
estratta dal legno trattato con basi forti.
• Tetranitrato di cellulosa: impiegato per uso topico come
veicolo di medicazioni dermatologiche.
• Metilcellulosa: impiegata come lassativo meccanico per
aumentare il contenuto intestinale.
• Cotone idrofilo: costituito da cellulosa pura. Il cotone
idrofilo si ottiene dai semi di Gossypium herbaceum L. ed è
impiegato per la produzione di bendaggi e di preparati
emostatici.
Inulina
• E’ un polimero del fruttosio che non viene idrolizzato
dagli enzimi dei mammiferi ed è escreto
immodificato
per
filtrazione
glomerulare
(Cl=130ml/min).
• Viene impiegata per via endovenosa per determinare
la filtrazione glomerulare e definire la funzionalità
renale.
• Topinanbur
• Cicoria
• Inula
Destrani
• Polimeri del glucosio somministrati mediante
infusioni endovenose come “plasma expanders”,
cioè come sostituti del plasma in caso di shock
emorragico o ustioni estese. Il destrano
somministrato per via ev non è tossico, è
sierologicamente neutro e ad azione prolungata e
inoltre
viene
eliminato
completamente
dall’organismo.
Pectine, gomme e mucillagini
• Le pectine le gomme e le mucillagini sono polisaccaridi eterogenei
che adsorbono una grande quantità di acqua formando un vero e
proprio gel.
• Lassativi.
• Emollienti.
• Antitussivi.
• Pectine: polisaccaridi eterogenei solubili in acqua ed abbondanti
nella frutta (mele, arance, limoni, carrube) e nelle radici
(barbabietole e genziana).
• Gomme: vengono prodotte in processi patologici a carico delle
piante, nel tentativo di riparare lesioni accidentali. Presentano una
elevata solubilità in acqua.
• Mucillagini: sono normali costituenti delle piante. Non si sciolgono
in acqua ma si rigonfiano a formare una massa dotata di elevata
viscosità.
Gomma acacia o arabica o del Senegal
• La droga si ottiene incidendo la corteccia dell’Acacia senegal L.
• Tale operazione induce la produzione della gomma che si secca
all’aria in forma di gocce o lacrime di colore bianco-giallastro. La
gomma viene raccolta dopo 20-30 giorni dall’incisione.
• Il componente principale della droga è l’arabina, un polisaccaride
eterogeneo. Sono contenuti nella droga anche enzimi ossidanti
quali la perossidasi.
• La gomma acacia è solubile in acqua e viene impiegata come
viscogeno ed emulsionante e come sostanza emolliente in
preparati antitussivi.
• E’ usata inoltre come adesivo, nella produzione di inchiostri e
nell’industria dolciaria.
Gomma guar
• Viene ottenuta dai semi di guar (Cyamopsis
tetragonolobus). I semi vengono macinati e la farina
viene stabilizzata in autoclave per inattivare gli enzimi e
sterilizzare la droga.
• Il principale componente della droga è un polisaccaride
eterogeneo con PM di circa 200000.
• La droga può essere impiegata come:
• Emulsionante.
• Lassativo.
• Inibitore dell’assorbimento intestinale di glucosio.
• Inibitore dell’assorbimento intestinale di colesterolo.
Psillium
• La droga è costituita dal seme maturo e
disseccato di Plantago psyllium L. o di P. indica L.
• L’epidermide del seme contiene una mucillagine
che si rigonfia in acqua.
• L’intero seme viene impiegato come lassativo.
• Non si deve usare il seme macinato poiché il
pigmento del rivestimento del seme presenta
una spiccata tossicità renale.
Acido alginico
• Polisaccaride contenuto nella parete cellulare di
numerose specie di alghe brune. Insolubile in acqua.
• Le alghe vengono essiccate, macinate e sottoposte ad
estrazione con soluzione acquosa di carbonato di sodio
per isolare l’alginato di sodio.
• L’alginato di sodio si presenta come polvere incolore,
insapore che in acqua forma soluzioni colloidali.
• L’alginato di sodio viene impiegato come:
• Emulsionante.
• Protettivo nel reflusso gastro-esofageo. Viene attivato
dal pH acido dello stomaco dove precipita sotto forma
di acido alginico che funge da gastroprotettore.
Agar-Agar
• La droga è costituita da un estratto essiccato di
polisaccaridi idrosolubili di diverse specie di alghe rosse.
• La droga, che si presenta come strisce bianco-giallastre, si
rigonfia in acqua formando un gel e contiene un
polisaccaride eterogeneo le cui componenti principali sono:
• Agarosio: responsabile della resistenza del gel ottenuto.
• Agaropectina: responsabile della viscosità del gel ottenuto.
• L’agar-agar viene impiegato:
• Per la preparazione di terreni di coltura in microbiologia.
• Come emulsionante.
• Come lassativo.
Carragenina
• Polisaccaride eterogeneo contenuto nell’alga
rossa Chondrus crispus.
• La droga si presenta di colore giallastro,
rigonfiandosi in acqua fredda.
• I costituenti principali della droga (carragenani)
presentano numerose analogie con quelli
dell’agar-agar.
• La droga viene impiegata:
• Come gelificante.
• Come emulsionante.
• Altea
• Malva
• Lino
Emollienti e protettivi delle mucose
Altea
• La droga è rappresentata dalla radice
decorticata di althea officinalis. I pezzi di
radice sono ricoperti da una polvere bianca
formata da granuli di amido e cristalli di
ossalato di calcio.
• La droga viene impiegata:
• Come emolliente delle mucose.
• Come correttore del sapore in preparati
antitussivi.
Malva
• La droga è costituita da fiori e foglie secche di
Malva sylvestris L. Le foglie contengono
sostanze mucillaginose.
• La malva viene impiegata come emolliente e
protettivo per le mucose.
Lino
• La droga è costituita dai semi di Linum
usitatissimum L. che contengono sostanze
mucillaginose.
• L’infuso dei semi viene impiegato per le sue
proprietà emollienti e protettive delle mucose.
• La farina ottenuta macinando i semi viene
invece impiegata per preparare cataplasmi.
Tiglio
• La droga è costituita dalle infiorescenze
disseccate di Tilia platyphillos. Le infiorescenze
risultano particolarmente ricche di sostanze
mucillaginose.
• L’infuso di tiglio è usato come sedativo della
tosse, diuretico, diaforetico (favorisce la
sudorazione), spasmolitico.
• Tamarindo
• Cassia fistula
Blandi lassativi
Tamarindo
• La droga è costituita dalla polpa del frutto di
Tamarindus indica.
• La polpa contiene glucosio e fruttosio (1020%), acidi organici (tartarico, malico, citrico)
e sostanze mucillaginose.
• Usato come blando lassativo.
Cassia Fistula
• La droga è costituita dal frutto di Cassia fistula.
• L’estratto molle ottenuto dalla polpa del frutto
(raccolto prima della maturità completa)
contiene saccarosio (per il 50-70%), acido
citrico, tannini (3-10%), pectine (3-6%) e
glucosidi antrachinonici (1%).
• La cassia fistula viene usata come blando
lassativo.
Droghe contenenti acidi grassi
Lipidi
• Lipidi: esteri degli acidi grassi. Sono metaboliti
primari.
• Lipidi = acido grasso + alcool
• Normalmente l’alcool che esterifica gli acidi grassi
è il glicerolo. Ogni molecola di glicerolo può
legare fino a 3 acidi grassi.
• Lipidi: hanno essenzialmente due funzioni:
• Nutritiva
• Strutturale: membrana cellulare
Trigliceridi
Acidi grassi
•
•
•
•
•
Derivano dal processo di idrolisi basica (o saponificazione) dei lipidi.
I Sali degli acidi grassi vengono chiamati anche saponi.
Acidi grassi saturi: se la catena è sufficientemente lunga, i gliceridi che formano
sono di natura solida. Acido palmitico (C16), acido miristico (C14) e acido laurico,
inducono sicuramente effetti cardiovascolari dannosi, causando l’insorgenza di
lesioni aterosclerotiche.
Acidi grassi insaturi: la presenza di doppi legami condiziona le caratteristiche di
fluidità del gliceride che si presenta in forma liquida (oli). Se il doppio legame è
presente sul C3 (a partire dall’estremità metilica) si parla di ω3 (es. acido αlinolenico), se invece il doppio legame è presente sul C6 (es. acido linoleico), si
avrà un ω6.
Acidi grassi polinsaturi: acido arachidonico (ω6), precursore degli eicosanoidi
(prostaglandine, trombossani, leucotrieni), risulta di fondamentale importanza in
diversi tessuti, in particolare a livello cardiocircolatorio (PGI2 antiaggregante, TXA2
aggregante piastrinico). Gli acidi grassi polinsaturi ω3 riducono i livelli ematici di
colesterolo e trigliceridi, contrastando l’insorgenza e lo sviluppo di malattie
cardiovascolari (PGI3-TXA3). Pesce, olio di lino, noci.
Acidi saturi Vs Acidi insaturi
• Studi epidemiologici indicano che il consumo di grassi saturi
comporta un aumento nei livelli di colesterolo LDL; al
contrario l’assunzione di grassi insaturi determina una
riduzione dei livelli circolanti di colesterolo LDL. Inoltre gli
acidi grassi ω-3 incrementano la fluidità del sangue
prevenendo fenomeni trombotici e la loro presenza nei
fosfolipidi di membrana incrementa la fluidità della
membrana stessa, modificando pertanto il funzionamento di
enzimi, trasportatori e recettori ad essa associati.
Aumentando la fluidità della membrana aumenta ad esempio
il numero di recettori per l’insulina e l’attività ormonale
perché il legame ormone-recettore viene favorito.
Colesterolo
Proteine
Colesterolo
LIPOPROTEINE
LDL
Attraversano la parete arteriosa
e si accumulano nella placca
aterosclerotica
COLESTEROLO CATTIVO
HDL
Contribuiscono a rimuovere il colesterolo
dalla placca aterosclerotica ed hanno
un’azione protettiva
COLESTEROLO BUONO
Gliceridi (trigliceridi)
• I gliceridi sono esteri del glicerolo e di acidi grassi
a lunga catena.
• Trigliceridi omogenei: il glicerolo si lega a 3
molecole dello stesso acido grasso.
• Trigliceridi misti: se sono presenti differenti acidi
grassi.
• Acidi grassi saturi o insaturi a corta catena:
rendono il trigliceride liquido (olio).
• Acidi grassi saturi a lunga catena: rendono il
trigliceride solido.
Trigliceridi
Proprietà dei gliceridi
•
•
•
•
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•
•
•
•
Uso alimentare.
Alimentazione parenterale.
Veicoli ed eccipienti in tecnica farmaceutica.
Acidi grassi insaturi nella prevenzione delle malattie
cardiovascolari.
Azione emolliente e protettiva sulla cute e le mucose. Riducono
l’evaporazione di acqua ed il contatto con sostanze esterne irritanti.
Azione lassativa (per lubrificazione del contenuto intestinale).
Olio di ricino: azione purgante dovuto ad un effetto irritante sulla
mucosa enterica.
Olio di fegato di merluzzo: fonte di vitamine A e D.
Olio di germe di grano: fonte di vitamina E.
Oli alimentari: alimenti salutistici
• Olio di mais: ottenuto per spremitura del germe di Zea mays. L’olio
ha un colore giallo chiaro e contiene soprattutto trigliceridi di acido
oleico e linoleico. Per il contenuto di acidi grassi insaturi è indicato
nelle diete ipocolesterolemizzanti e nelle malattie cardiovascolari.
• Olio di oliva: ottenuto per spremitura del frutto dell’olivo (Olea
europea). L’olio ha un colore variabile dal giallo al verde, a seconda
del contenuto in clorofilla e carotene. La composizione dell’olio di
oliva varia a seconda della regione di provenienza. L’olio italiano
presenta un contenuto di acido oleico intorno all’80%, linolenico 07% ed un contenuto di palmitico e stearico intorno al 10%. L’olio di
oliva è impiegato oltre, che come alimento, come emolliente,
eccipiente per pomate, veicolo per iniettabili. Per il contenuto di
acidi grassi insaturi è indicato per la prevenzione di malattie
cardiovascolari.
Oli alimentari
• Olio di arachidi: viene ottenuto per spremitura dei semi sbucciati di
Arachis hypogaea. Contiene acido oleico (50-60%), linoleico (1830%), palmitico (8-10%). Viene impiegato come emolliente
cutaneo e come veicolo di preparazioni iniettabili. E’ il più comune
adulterante dell’olio di oliva.
• Olio di soya: dai semi di Glycine max. Contiene acido linoleico (4060%), oleico (20-30%), palmitico (7-14%), linolenico (4-11%) e
stearico (1-5%). L’olio viene impiegato nella produzione delle
margarine, per idrogenazione degli acidi grassi insaturi. L’olio
contiene anche proteine impiegate in campo alimentare.
• Olio di cocco: per spremitura dei semi di cocco (Cocos nucifera).
Impiegato come eccipiente in preparazioni per uso dermatologico e
cosmetico.
• Olio di lino: per spremitura dei semi di lino (Linum usitatissimum).
Impiegato come emolliente cutaneo.
Olio di ricino: uso farmacologico
• Olio ottenuto per spremitura a freddo dei semi
decorticati di Ricinus communis.
• Il principio attivo, l’acido ricinoleico, costituisce
sotto forma di trigliceridi circa l’80% dell’olio.
• I trigliceridi vengono idrolizzati nel lume
intestinale liberando l’acido ricinoleico che agisce
irritando la mucosa intestinale e favorendo la
peristalsi (effetto purgante).
• L’olio di ricino è attualmente impiegato come
purgante per preparare l’intestino prima di
interventi chirurgici.
Burri vegetali
• Burro di cacao: per spremitura dei semi torrefatti di
Theobroma cacao. Si presenta come un grasso solido
a base di trigleridi contenenti 2 acidi grassi saturi ed
1 insaturo ed è impiegato in tecnica farmaceutica per
la preparazione delle supposte dal momento che
presenta un basso punto di fusione (30-35 °C).
• Burro di Karité: grasso ricavato da Butyrospermum
parkii. Utilizzato per la produzione di pomate ad uso
emolliente e protettivo.
Cere
• Cere: acidi grassi saturi a lunga catena
esterificati con alcoli a lunga catena.
• Cere: rivestono la superficie esterna di frutti e
foglie, prevenendo l’evaporazione di acqua.
Nel mondo animale, insetti quali api e vespe
producono cera come elemento costitutivo
degli alveari.
• Cere: impiegati come eccipienti di diverse
forme farmaceutiche.
Droghe a principi attivi steroidici
Steroidi
• Sostanze fisiologicamente e farmacologicamente attive
contenenti il nucleo tetraciclico del ciclopentanoperidrofenantrene
(C17H28). In posizione 17 è presente una catena carboniosa, la quale
risulta assente negli steroidi sessuali.
Steroli
• Steroli: alcoli a struttura steroidea.
• Il colesterolo è uno steroide, o più precisamente uno sterolo, un alcool a
struttura steroidea, dal momento che possiede un gruppo ossidrilico (-OH)
sul carbonio in posizione 3.
• Il principale sterolo contenuto nel tessuto animale è il colesterolo,
contenuto soprattutto nel tessuto cerebrale, ma presente in modo
ubiquitario nell’organismo, essendo uno dei componenti della membrana
plasmatica di cui modula la fluidità.
Colesterolo
Droghe contenenti saponine
Saponine
• Composti naturali in grado di abbassare la tensione
superficiale (proprietà colligativa) dell’acqua generando
una schiuma stabile (tensioattivi).
• Rappresentano dei metaboliti secondari delle piante.
• Da un punto di vista chimico sono dei glucosidi, ovvero
composti formati dall’unione di una porzione lipofila
chiamata “aglicone” con una catena idrofila formata
dall’unione di diverse molecole di zuccheri tra cui
glucosio, galattosio, ramnosio, xilosio.
Saponine
•
•
•
•
•
In base al tipo di aglicone si possono distinguere:
Saponine steroidiche: Intermedi di sintesi di ormoni sessuali, corticosurrelanici, vitamina D e
glicosidi cardioattivi.
Saponine triterpeniche.
La catena zuccherina si lega all’aglicone mediante un legame glicosidico sul C3 del nucleo
steroidico o triterpenico.
Nonostante la differente struttura chimica, le saponine steroidiche e triterpeniche
posseggono le medisime proprietà farmacologiche.
Zucchero
Zucchero
Farmacocinetica
• Poco assorbite per via orale.
• Estremamente tossiche per via parenterale.
• Eliminate per via bronchiale.
Proprietà farmacologiche delle
saponine
• Azione irritante sulle mucose:
• 1) espettorante bronchiale: a piccole dosi per os
aumentano la produzione di muco bronchiale fluido e
stimolano il riflesso della tosse facilitando
l’espettorazione (radice di polygala senega e glycyrrhiza
glabra). L’effetto espettorante è una diretta
conseguenza della via di eliminazione (bronchiale).
• 2) azione purgante: ad elevate dosi per os inducono
vomito e diarrea (azione irritante sulle mucose) (rizoma
di Helleborus niger).
• Azione diuretica: per stimolazione diretta a livello
renale da parte delle saponine assorbite.
Effetti tossici
• Interazioni farmacologiche: Incrementano
l’assorbimento di digitossina (glucoside
cardioattivo) e del curaro. Possibile insorgenza
di effetti tossici.
• Emolisi dovuta al legame delle saponine con il
colesterolo ed i lipidi di membrana dei globuli
rossi.
Droghe contenenti saponine
steroidiche
• Salsapariglia
• Ginseng
Salsapariglia
• La droga è costituita dalle radici e dai rizomi essiccati di
diverse specie di Smilax (S. medica, S. officinalis, S. regelii,
S. febrifuga).
• La droga contiene saponine steroidiche (0.5-2%) tra cui:
sarsaponina, smilasaponina, parilina ed una resina di
sapore amore.
• Usi della droga: azione espettorante (sotto forma di
decotti), diuretica, diaforetica, antireumatica ed antibiotica
(parilina) come aroma in bevande analcoliche e come fonte
di sostanze steroidiche nella produzione semisintetica di
farmaci a struttura steroidea (analoghi di ormoni ad azione
agonista o antagonista).
Ginseng
• Le radici essiccate al sole di Panax ginseng C.A. Meyer rappresentano la
droga medicinale più importante nella medicina tradizionale orientale, con
un uso millenario. In cinese ginseng significa piccolo uomo e sta ad
indicare la forma della radice, mentre panax significa panacea, ovvero
rimedio di ogni male.
• Esistono diverse specie di ginseng (americano, siberiano, asiatico) ma la
specie di Panax ginseng C.A, Meyer (g. orientale) rappresenta
sicuramente la più studiata da un punto di vista farmacologico, a tal punto
che molte farmacopee indicano questa specie di ginseng come l’unica
utilizzabile a scopo curativo.
• Tra i componenti della radice vi sono: saponine steroidiche “ginsenosidi”
(responsabili dell’attività farmacologica della droga), saponine
triterpeniche, polisaccaridi ad alto peso molecolare “glicani” (azione
ipoglicemizzante), steroli, Vitamina D e una sostanza ad azione lipolitica.
Ginseng
•
Dal Panax ginseng C.A, Meyer è possibile ottenere il ginseng bianco o il ginseng
rosso, diversi per contenuto qualitativo e quantitativo di principi attivi.
•
Ginseng bianco: le radici vengono raschiate, sbiancate con anidride solforosa ed
essiccate al sole. La droga contiene un quantitativo di ginsenosidi (derivati del
protopanaxadiolo) intorno al 2-3%.
•
Ginseng rosso: le radici fresche vengono trattate con vapore (autoclave) a 120-130
°C per 2-3 ore e quindi essiccate, assumendo un aspetto rossastro e vetroso. La
droga contiene un quantitativo di ginsenosidi (derivati protopanaxatriolo) pari
all’1-2%.
La droga più impiegata in ambito terapeutico è sicuramente il ginseng rosso: la FUI
riporta come droga le radici disseccate di Panax ginseng che devono contenere
non meno dell’1,5% di ginsenosidi.
•
Stabilizzazione
• Porta all’inattivazione irreversibile degli enzimi vegetali e ad
una contemporanea sterilizzazione del materiale vegetale. Il
processo consiste in una breve esposizione (pochi minuti)
della droga (FRESCA) a vapori di etanolo sotto pressione (0.5
atm) e ad una temperatura di 105-110 °C mediante l’impiego
di un autoclave.
•
•
•
•
Metodo utilizzabile per principi attivi termostabili.
Metodo poco utilizzato.
Pericolo di fuoriuscita di succhi vegetali dai tessuti vegetali.
Necessario un successivo processo di essiccamento.
Ginseng
• In Asia, il ginseng è utilizzato nel trattamento di anemia, diabete,
contro l’invecchiamento e l’impotenza sessuale (uso popolare),
sebbene in letteratura non vi sono dati circa le proprietà
afrodisiache di tale droga.
• Uso della droga: stimolante del SNC (per migliorare la memoria e la
resistenza allo stress), azione anabolizzante (stimola la sintesi
proteica), adattogena (migliora le capacità di adattamento
dell’organismo agli stimoli esterni “stress”), antidiabetico, per il
trattamento di anemia, ipotensione, gastrite.
• Effetti collaterali: palpitazioni cardiache, vomito, nausea, mal di
testa.
Droghe contenenti saponine
triterpeniche
• Polygala
• Ippocastano
• Quillaia
• Liquirizia
Polygala
• La droga è costituita dalla radice di Polygala senega, una
pianta originaria delle prateria e dei boschi del
Nordamerica (Virginia) ed utilizzata dai Nativi Americani per
il mal di gola e contro i morsi dei serpenti.
• La radice contiene circa il 10% di saponine triterpeniche
(senegine), che hanno la proprietà di stimolare le secrezioni
bronchiali, salivari e cutanee.
• Sottoforma di polvere, infuso e di estratto fluido viene
impiegata come espettorante in bronchiti e faringiti, spesso
in associazione ad altri espettoranti quali ipecacuana e
carbonato di ammonio.
• Viene inoltre impiegato come lassativo, antinfiammatorio
e depurativo.
Quillaja
• La droga, definita anche legno di Panama, è costituita dalla
corteccia seccata della Quillaja saponaria.
• La droga contiene una miscela di saponine (10%) i cui
agliconi possono essere o l’acido quillaico o la gipsogenina.
• E’ stato impiegato come espettorante: la segnalazione di
effetti tossici sul modello animale ne sconsiglia l’impiego
sull’uomo.
• Tuttavia dagli condotti sul modello animale è emerso anche
un effetto ipocolesterolemizzante, dovuto ad una riduzione
dell’assorbimento intestinale di colesterolo.
• Tensioattivo nella preparazione di detergenti.
Liquirizia
•
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•
•
La liquirizia (Glycyrrhiza glabra) è una pianta erbacea perenne comune nei paesi
della fascia mediterranea e comune in Italia soprattutto in Calabria (Rossano
Calabro) ed Abruzzo (Atri). Pregiate sono anche le varietà di Grecia e Nord Africa.
La droga è costituita dalla radice essiccata e dagli stoloni (rami laterali che
spuntano alla base della pianta).
Le radici contengono saponine triterpeniche tra cui l’acido glicirretico e la
glicirrizina che nelle radici di buona qualità si trova in quantità del 7-8%. La
glicirrizina ha un sapore molto dolce (150 volte maggiore del saccarosio) e
pertanto è alla base del potere edulcorante della droga.
Il colore giallo della droga polverizzata è dovuto alla presenza di flavonoidi
(liquiritina e isoliquiritina) che hanno un’azione protettiva sulla mucosa gastrica.
La liquirizia contiene inoltre il 5-10% di zuccheri (mannitolo, saccarosio, glucosio),
asparigina (1-2%), amido, proteine, principi amari (glicimarina).
L’infusione della droga consente l’estrazione di tali principi attivi.
Mediante bollitura si ottiene una sostanza nerastra conosciuta anch’essa come
liquirizia, ma impiegata solo come alimento.
Liquirizia
Uso farmacologico
• La polvere e l’estratto (secco) sono impiegati come eccipienti nella
preparazione di pillole.
• Edulcorante: per la presenza di glicirrizina.
• Espettorante
• Antiulcera: l’acido glicirretico aumenta la produzione di muco a livello
gastrico.
• Antinfiammatorio: dal momento l’acido glicirretico presenta attività
glucocorticoide.
• Lassativo: dovuto alle saponine contenute nella droga. La liquirizia viene
sovente impiegata anche come lassativo in associazione a droghe
antrachinoniche (purganti).
• Effetti tossici: l’assunzione di dosi elevate può determinare la ritenzione di
sodio, la perdita di potassio (evitare l’associazione con diuretici tiazidici e
droghe digitaliche) a causa della somiglianza strutturale dell’acido
glicirretico con l’aldosterone, un mineralcorticoide.
Ippocastano
• L’ Aesculus hippocastanum è un grande albero (20-30
m) spontaneo nei Balcani e nell’Asia Minore, ma
largamente coltivato anche nei nostri climi.
• Si adoperano la corteccia dei rami giovani, le foglie e
soprattutto i semi. La FUI descrive la droga come
costituita
da
semi
essiccati
di
Aesculus
hippocastanum: essa deve contenere non meno del
3% di glicosidi triterpenici, calcolati come escina
anidra.
• La droga contiene infatti glicosidi triterpenici (escina,
criptoescina A), glicosidi cumarinici (esculina, fraxina e
scopolina) ed un glicoside flavonolico (quercitrina).
Ippocastano
Uso farmacologico
• Effetto
antinfiammatorio:
dovuto
all’azione
glucocorticoide-simile dell’escina e dei suoi metaboliti.
• Insufficienza venosa: l’esculina infatti è utile per rafforzare i
capillari e migliorare la funzionalità dei vasi.
• L’esculina è impiegata anche in cosmetica, per la
preparazione di filtri solari, grazie alla sua proprietà di
assorbire i filtri UV-B.
• Tossicità: ad elevate dosi di ippocastano si possono avere
crisi emolitiche dovute alla presenza dell’escina.
Droghe a principi attivi steroidici
Steroidi
• Sostanze fisiologicamente e farmacologicamente attive
contenenti il nucleo tetraciclico del ciclopentanoperidrofenantrene
(C17H28). In posizione 17 è presente una catena carboniosa, la quale
risulta assente negli steroidi sessuali.
Steroli
• Steroli: alcoli a struttura steroidea.
• Il colesterolo è uno steroide, o più precisamente uno sterolo, un alcool a
struttura steroidea, dal momento che possiede un gruppo ossidrilico (-OH)
sul carbonio in posizione 3.
• Il principale sterolo contenuto nel tessuto animale è il colesterolo,
contenuto soprattutto nel tessuto cerebrale, ma presente in modo
ubiquitario nell’organismo, essendo uno dei componenti della membrana
plasmatica di cui modula la fluidità.
Colesterolo
Glicosidi cardiocinetici
R
O
cardenolide
R=
O
R’-O
bufadienolide
GLICOSIDE
R’= mono, di, tri, tetrasaccaridi
R=
=O
O
Glicosidi cardiocinetici
• Sono farmaci vegetali che stimolano in modo dosedipendente la contrattilità cardiaca.
• Presentano un grande interesse terapeutico e vengono
considerati tra i più importanti farmaci vegetali finora noti.
• Sono farmaci largamente impiegati in farmacoterapia, che
tuttavia presentano un basso indice terapeutico che
rende pertanto necessari controlli costanti delle
emoconcentrazioni.
• La tossicità da digitale è infatti una delle reazioni avverse
più comuni in farmacoterapia.
Glicosidi cardiocinetici
• Sostanze derivate dall’unione di un nucleo steroideo
(aglicone), legato ad un anello lattonico insaturo a 5-6
atomi di carbonio in posizione 17 e ad un’unità
zuccherina (glicone) in posizione 3.
• La porzione gliconica è responsabile delle proprietà
farmacocinetiche di tali composti, andando a modulare
solubilità, assorbimento, intensità e durata dell’effetto
farmacologico.
• L’anello lattonico insaturo è invece responsabile
dell’attività farmacologica dei glicosidi; l’idrolisi e la
saturazione dell’anello lattonico portano ad una
riduzione significativa dell’attività farmacologica.
Glicosidi cardiocinetici
• Bufadienolidi: presentano un anello lattonico pentatomico. Si
ritrovano in piante come l’elleboro e la scilla nonché nel veleno di
rospo del genero bufo, da cui traggono il nome. Non vengono
impiegati come cardiotonici in terapia a causa del loro bassissimo
indice terapeutico, tuttavia la scilla viene ancora ampiamente
utilizzata come espettorante.
• Cardenolidi: presentano un anello esatomico. Vengono impiegati in
terapia per migliorare l’attività di pompa del cuore e la circolazione
sanguigna. Producono un’effetto inotropo positivo (aumenta la
forza di contrazione) associato ad un effetto cronotropo negativo
(diminuisce la frequenza cardiaca) e dromotropo negativo
(diminuisce la velocità di conduzione dell’impulso cardiaco). I
cardenolidi vengono a loro volta suddivisi in glicosidi digitalici e
glicosidi dello strofanto.
Glicosidi cardiocinetici
• Sono contenuti in numerose piante, appartenenti a diverse famiglie
botaniche.
• Digitalis: almeno 20 specie diverse, le più importanti sono la
digitalis purpurea e la digitalis lanata.
• Strophantus: comprende circa 40 specie, le più importanti sono lo
strophantus gratus, lo strophantus kombè e lo strophantus hispidus.
• Adonide
• Mughetto
• Oleandro
• Elleboro nero
• Scilla
• Ricordiamo che scilla ed elleboro contengono bufadienolidi,
mentre le restanti droghe contengono cardenolidi.
Droghe digitaliche
• Digitalis purpurea, digitalis lanata, strophantus, adonide, mughetto
oleandro, elleboro nero, scilla.
• Tutte queste droghe sono comunemente definite digitaliche, dal
nome della digitale che è la più importante da un punto di vista
storico e terapeutico.
• In ognuna delle droghe digitaliche è contenuto un complesso di
numerosi glicosidi ed enzimi. Nella pianta e nella droga fresca
sono contenuti i glicosidi primari, mentre durante il processo di
essiccamento della droga si producono, per idrolisi enzimatica
(viene staccata una molecola di glucosio terminale dalla catena
glucidica), i glicosidi secondari, che sono quelli generalmente
impiegati in terapia.
Droghe digitaliche
-uso storico• Scilla: papiro di Ebers (1550 a.C.), Teofrasto,
Plinio, Dioscoride (aceto scillitico), arabi
(ossimele).
• Strophantus: con la corteccia ed i semi le tribù
africane preparavano potenti veleni per frecce.
• Digitalis: impiegata nel Medioevo per le sue
proprietà emetiche ed espettoranti (saponine
contenute nella droga). Nel XVIII secolo il medico
inglese William Whitering descrisse invece le
proprietà diuretiche della digitale, correlate alla
stimolazione cardiaca.
Digitalis purpurea
• Pianta erbacea biennale che cresce spontanea nelle regioni silicee
europee, in prossimità di boschi di castagna. Nel nostro paese è presente
in Sardegna e nelle regioni settentrionali. Durante il secondo anno di vita
produce fiori di colore rosso purpureo che presentano una caratteristica
corolla tubulosa a forma di ditale (da qui il nome digitalis purpurea).
• La droga è costituita dalle foglie essiccate che vanno raccolte prima della
fioritura nel secondo anno di vita della pianta.
• Le foglie essiccate contengono glicosidi cardioattivi secondari: digitossina,
gitossina e gitalossina.
• L’uso della droga grezza è desueto a causa della contaminazione
microbica e della difficoltà nel determinare la dose terapeutica. La droga
viene attualmente impiegata per l’estrazione in forma pura dei principi
attivi.
Digitalis lanata
• La digitalis lanata è una pianta biennale diffusa nei paesi
dell’Europa dell’est. Si differenzia dalla purpurea per la
forma delle foglie, più piccole e lanceolate, e per il loro
rivestimento lanoso (da cui il nome digitalis lanata).
• La droga è costituita dalle foglie essiccate della digitalis
lanata, che vengono raccolte nel primo anno di vita della
pianta.
• E’ più tossica e molto più attiva della digitalis purpurea.
• Contiene glicosidi cardioattivi quali: digitossina, gitossina e
digossina.
• I glicosidi della digitalis lanata sono più facilmente isolabili
in forma pura e più stabili; la droga viene infatti impiegata
per l’estrazione della digossina.
Strofanto
• La droga è costituita dai semi di alcune specie di
strophantus: strophantus hispidus, strophantus kombè e
strophantus gratus.
• Trattasi di piante arbustive presenti nelle zone tropicali
africane e dell’Asia orientale.
• I glicosidi cardioattivi estratti dalla droga prendono il nome
di strofantine:
• H-strofantina: da strophantus hispidus.
• K-strofantina: da strophantus kombè.
• G-strofantina (ouabaina): da strophantus gratus.
• La droga grezza non è più impiegata in terapia; si utilizza la
ouabaina pura che viene somministrata per via
endovenosa.
Scilla
• Pianta erbacea perenne detta anche cipolla marina.
• Si adoperano i bulbi, costituiti da tre strati di squame, che vengono
raccolti prima della fioritura.
• La droga è costituita dalle squame mediane essiccate.
• Contiene glicosidi cardioattivi appartenenti alla famiglia dei
bufadienolidi:
scillaren A e scillaren B (glucosidi secondari).
• La droga è impiegata come espettorante (effetto irritante a livello
delle mucose).
• Glucoscillaroside A (glucoside primario): ratticida; non pericoloso
per l’uomo per attivazione del riflesso del vomito.
Glicosidi cardiocinetici
-impiego terapeutico• L’impiego terapeutico elettivo dei cardenolidi
consiste nel trattamento dell’insufficienza cardiaca
congestizia, condizione fisiopatologica in cui il cuore
non è in grado di pompare una quantità di sangue
adeguata alle richieste metaboliche dell’organismo.
Glicosidi digitalici
• Digitossina: digitalis purpurea e digitalis lanata.
• Digossina: digitalis lanata.
• Ouabaina (G-strofantina): strophantus gratus.
Glicosidi cardioattivi
- FarmacocineticaParametri farmacocinetici
Ouabaina
Digossina
Digitossina
Liposolubilità
Bassa
Media
Elevata
Via di somministrazione
Endovenosa
Orale
Orale
% Biodisponibilità orale
0
75
>90
Emivita (ore)
21
40
168
% Legame proteine
plasmatiche
0
20-40
>90
% metabolizzazione
0
<20
>80
Eliminazione
Renale
Renale
Epatica (circolo
enteroepatico)
Glicosidi cardioattivi
- Farmacocinetica• Glicosidi cardioattivi: una volta assorbiti sono ampiamente
distribuiti in tutti i tessuti.
• La maggior parte della digossina presente nell’organismo è
legata a livello cellulare ed i muscoli scheletrici costituiscono il
deposito più importante (circa il 30% del totale).
• La digossina, legandosi meno della digitossina alle proteine
sieriche, si distribuisce più rapidamente al tessuto cardiaco con
un conseguente inizio di azione più precoce.
• Nel 10% degli individui la digossina viene inattivata
dall’Eubacterium lentum, un batterio della flora intestinale. L’uso
di antibiotici può antagonizzare tale effetto.
• Ouabaina: inizio di azione rapido e di breve durata con minore
rischio di accumulo e di tossicità.
Posologia dei glicosidi cardioattivi
-Digitalizzazione• Digitalizzazione = raggiungimento dei livelli
terapeutici (stato stazionario) di digitale nel
paziente.
• Farmaci dotati di lunga emivita.
• In caso sia richiesto un effetto terapeutico
immediato, la digitalizzazione si raggiunge
velocemente con una dose di carico elevata
seguita da dosi di mantenimento.
• Trattandosi di farmaci dotati di un basso indice
terapeutico
bisogna
monitorare
le
emoconcentrazioni.
Glicosidi cardiocinetici
-meccanismo molecolare• A livello molecolare, l’effetto inotropo positivo della
digitale è correlato all’aumento della concentrazione
di calcio intracellulare, mediato dalla inibizione della
pompa Na/K ATPasi, che rappresenta il recettore
farmacologico della digitale.
Canale lento del Ca++
sensibile al voltaggio
Na++/ K+
ATPasi
Scambio
Ca++/Na++
Ca++
Ca++
Na+
Na+
K+
Ca++
Ca++
Na+
Na+
K+
Deposito di Ca++
(reticolo sarcoplasmatico)
Aumento Ca++ libero
Processo di contrazione
DIGITALE: aumento di Na intracellulare = maggiore
influsso di Ca = concentrazione sistolica più forte.
Glicosidi cardiocinetici
-effetti farmacologici• Stimolazione cardiaca (effetto inotropo positivo).
• Stimolazione diuresi.
Glicosidi cardiocinetici
-tossicità• Cuore: aritmie.
• Tratto gastrointestinale: nausea, vomito, diarrea.
• SNC: cefalea, affaticamento,
muscolare, dolori nevralgici.
sonnolenza,
debolezza
• Apparato visivo: offuscamento della vista, comparsa di aloni
colorati (in giallo o in verde) intorno agli oggetti.
Droghe contenenti
essenze e resine
Essenze e resine
• Essenze (o oli essenziali): miscela di sostanze volatili poco solubili in
acqua, di odore gradevole, che si estraggono dalle piante principalmente
per distillazione.
• Resine: miscele di sostanze secrete dalle piante spontaneamente o in
seguito ad incisioni. Le resine hanno consistenza solida, non evaporano e
sono insolubili in acqua. Derivano dalle essenze tramite reazioni di
ossidazione e polimerizzazione.
• Derivati di essenze e resine:
• Balsami: si tratta di liquidi formati da resine disciolte in oli essenziali
(trementina, balsamo del Canada, balsamo del Tolù).
• Gommo-resine: miscele di resine e gomme (polisaccaridi eterogenei).
Essenze e Resine
• Contenute in tutti gli organi della pianta
all’interno di dotti schizolisigeni (dotti
secretori), peli ghiandolari e cavità.
• Le piante contengono essenze e resine in
queste cavità indipendentemente dall’evento
traumatico e la composizione di tali composti
rimane piuttosto costante nei diversi organi.
Essenze e resine
-composizione chimica• I principali costituenti di essenze e resine
sono:
• Idrocarburi terpenici: derivati dell’isoprene.
• Idrocarburi aromatici: derivati del benzene.
• Derivati ossigenati (alcoli, aldeidi, chetoni):
responsabili del sapore e del profumo degli oli
essenziali.
Essenze e resine terpeniche
• I terpeni sono idrocarburi derivanti dalla
condensazione di due o più molecole di isoprene
(C5H8).
• Si distinguono:
• Terpeni aciclici: sotto forma di alcoli.
• Terpeni monociclici: spesso presenti nelle piante come
glicosidi.
• Terpeni biciclici: spesso presenti come chetoni.
• Sesquiterpeni: derivati terpenici a struttura complessa.
Sono meno diffusi nelle piante ed includono gli azuleni,
composti biciclici di color azzurro presenti nella
camomilla e nell’eucalipto.
Terpeni
aciclici
Essenze e resine fenoliche
• Essenze in cui si trovano composti aromatici (derivati
del benzene: C6H6) a cui è legata una catena
idrocarburica laterale (allilica). Possono contenere
anche gruppi ossigenati (alcooli, aldeidi, chetoni).
Essenze e resine
-ruolo fisiologico nelle piante• Antiparassitari.
• Effetto cicatrizzante.
Essenze e resine
-azione ed uso• Impiegati come correttivi dei caratteri organolettici di
preparazioni farmaceutiche.
• Impiegati nelle preparazione di bevande aperitive, digestive
e carminative (anice, finocchio, menta). Stimolazione della
secrezione salivare e gastrica (soprattutto i composti dotati
di sapore amaro- Anice), azione irritante sulla mucosa
gastrointestinale.
• Azione antibatterica e antiparassitaria (Timo, chiodi di
garofano).
• Azione espettorante (Timo): per le proprietà irritanti sulla
mucosa bronchiale.
• Modesta azione sedativa (Valeriana, camomilla).
• Azione psicostimolante (canfora e assenzio).
Essenze e resine
-tossicità/dose-dipendente
• Neurotossicità: droghe contenenti thujone
(thuja, assenzio).
• Citotossicità: eugenolo (chiodi di garofano).
• Azione cancerogena:
aromatico).
asarone
(calamo
Droghe ad essenze e resine terpeniche
•
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Arancio amaro
Camomilla
Menta
Melissa
Arnica
Trementina
Mirra
Incenso
Valeriana
• Seme santo
• Assenzio
• Canfora
Supplementazione
alimentare/
Bassa attività
farmacologicadroghe/fitofarmaci da
automedicazione
Effetti tossici
Arancio amaro
• La droga è costituita dall’epicarpo (parte esterna) del
frutto maturo di Citrus aurantium che contiene sacche
schizolisigene ricche di olio essenziale.
• L’olio essenziale che si ricava dalla droga contiene
terpeni monociclici (limonene); sono contenuti nella
droga anche vitamina c, glicosidi flavonici e sostanze
amare strutturalmente correlate ai terpeni (limonina).
• Azione ed uso:
• Amaro aromatico.
• Eupeptico (aumenta l’appetito e facilita la digestione).
• Correttivo del sapore e dell’odore.
Assenzio
• La droga è costituita dalle foglie e dalle infiorescenze della Artemisia
absinthium.
• L’olio essenziale che si estrae dalla droga contiene principalmente thujone
(terpene biciclico), terpeni monociclici e sesquiterpeni (azuleni).
•
•
•
•
•
Azione ed uso:
Antielmintico.
medicina
Antibatterico.
popolare
Antipiretico.
Amaro (nella produzione del vermut).
• Tossicità: il thujone è una sostanza convulsivante (ad alte dosi),
responsabile della tossicità (potere allucinogeno e assuefazione) dei
liquori all’assenzio.
Seme santo
• La droga è costituita dai capolini (infiorescenze) non ancora
sbocciati dell’Artemisia Cina. Il nome è improprio perché la droga
non è un seme e non proviene dalla Cina, ma dall’Europa orientale
e dall’Asia centrale.
• L’essenza che si estrae dalla droga contiene in larga parte
eucaliptolo (terpene monociclico) sebbene l’azione farmacologica
sia dovuta alla santonina (terpene policiclico).
• Azione ed uso:
• Antielimintico: provoca l’espulsione degli ascaridi e degli ossiuri
(vermi parassiti) dall’intestino.
• Tossicità: l’elevata tossicità della santonina (turbe visive e
gastrointestinali) non consente l’utilizzo della droga in terapia.
Camomilla
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•
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•
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•
La droga è costituita dai capolini (infiorescenze) disseccati della Matricaria recutita
(camomilla comune) o di Chamamaelum nobile (camomilla romana).
La droga si trova in commercio in vari tipi: capolini senza peduncolo (camomilla scelta),
capolini peduncolati, camomilla setacciata o polvere.
L’olio essenziale (tonico-amaro, stomachico, antibatterico) che si estrae dai capolini è
di color azzurro per la presenza di camazulene (un azulene) che si forma durante il
processo di distillazione della droga a partire da un precursore (matricina). Nella droga
sono inoltre presenti flavonoidi, cumarine, mucillagini e composti fenolici.
Azione ed uso: la droga somministrata sottoforma di infusi presenta i seguenti effetti:
Sedativo.
Antispastico.
Antinfiammatorio.
Antimicrobico: dovuto alle cumarine.
Valeriana
• La droga è costituita dalle radici essiccate di Valeriana officinalis.
• Dalle radici si estrae un olio essenziale contenente a sua volta
terpeni monociclici (acetato di bornile), sesquiterpeni
(isovalerato, acido valerenico, valrenale e valrenone) ed esteri
terpenici noti come “valepotriati”.
• Azione ed uso:
• Blando sedativo: L’effetto sedativo potrebbe essere in parte
correlato alla stimolazione dei recettori del GABA di tipo A.
• Tossicità: possibili interazioni farmacodinamiche con farmaci
sedativo-ipnotici (barbiturici e benzodiazepine) che similmente
agiscono sul sistema GABAergico.
Menta
• La droga è costituita dalle foglie essiccate di Mentha
piperita.
• L’essenza estratta dalla droga è costituita
principalmente da mentolo e mentone (terpeni
monociclici).
• Azione ed uso:
• La menta è impiegata soprattutto come correttivo del
sapore e carminativo (limita la formazione ed il
ristagno di gas a livello gastrointestinale).
• Il mentolo applicato sulle cute e sulle mucose
determina una sensazione di freddo ed un effetto
anestetico; presenta inoltre un’azione espettorante.
Melissa
• La droga è costituita dalle foglie essiccate di
Melissa officinalis.
• Dalla droga si estrae un olio essenziale a base di
citrale (terpene aciclico).
• Azione ed uso:
• Sedativo.
• Spasmolitico.
• Coleretico (stimola la produzione di bile).
• Antivirale.
• Antibatterico.
Arnica
• La droga è costituita dai capolini disseccati di Arnica
montana.
• L’olio essenziale contiene elenalina (sesquiterpene).
• Azione ed uso:
• Rubefacente:per uso esterno.
• Antisettico.
• Antinfiammatorio.
• Antineoplastico.
Trementina
• La droga è costituita da un balsamo (oleoresina) ottenuto per
incisione di varie specie di Pinus.
• Dalla trementina si ottiene per distillazione l’essenza di trementina
(parte volatile). Il residuo solido rimanente è detto colofonia.
• Azione ed uso:
• Essenza di trementina: per inalazione nelle affezioni delle vie
respiratorie.
• Colofonia: per la preparazioni di empiastri, unguenti e pomate ad
azione revulsiva.
• N.B. La revulsione è un atto terapeutico che consiste nel provocare
un afflusso sanguigno verso i tessuti superficiali, allo scopo di
decongestionare un organo profondo sottostante o di affrettare in
superficie un processo congestizio.
Canfora
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La droga è costituita dal legno di Cinnamomum canphora, da cui per distillazione
si ottiene un olio essenziale da cui a sua volta è possibile isolare, attraverso un
successivo processo di separazione e purificazione, un terpene biciclico chiamato
appunto canfora.
Azione ed uso:
Uso esterno:
Rubefacente (determina una congestione intensa e transitoria della cute) in
linimenti (preparazione farmaceutica semiliquida) per artralgie (dolori alle
articolazioni). Effetto antinfiammatorio a livello cutaneo.
Anestetico locale
Per via orale :
ha un’azione irritante (nausea, vomito).
Stimolante del SNC (convulsivante).
Cardiotonico (azione inotropa positiva): impiego desueto.
Analettico bulbare (stimola la respirazione a livello centrale): impiego desueto.
Mirra e Incenso
• Sono delle gommo-resine prodotte da varie
specie di Commiphora e Boswellia.
• Vengono impiegati come antisettici.
Droghe ad essenze e resine fenoliche
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Anice
Finocchio
Calamo aromatico
Cannella
Chiodi di garofano
Timo
• Canape indiana
Supplementazione
alimentare/
Bassa attività
farmacologicadroghe/fitofarmaci da
automedicazione
Modesta/Elevata attività
farmacologica/droga da
abuso
Anice
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•
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La droga è costituita dai frutti essiccati di Illicium verum (anice stellato) e
Pimpinella anisum (anice verde).
L’olio essenziale estratto dalla droga contiene prevalentemente anetolo (un
derivato del benzene, ovvero una sostanza aromatica).
Azione ed uso:
Aromatizzante nei liquori.
Carminativo (limita la formazione ed il ristagno di gas a livello gastrointestinale).
Stomachico (stimola la digestione).
•
Tossicità: ad elevate dosi (abuso di liquori a base di anice) si può avere una
stimolazione eccessiva del SNC che determina la comparsa di tremori e
convulsioni.
•
N.B. In chimica vengono definite aromatiche il benzene e i suoi derivati.
Storicamente l’aggettivo “aromatico” deriva dalla diffusione di tali sostanze nelle
piante medicinali e nelle spezie, alle quali conferiscono proprietà organolettiche
tipiche (odore, sapore).
Finocchio
• La droga è costituita dal frutto essiccato di Foeniculum
vulgare.
• Dalla droga si estrae un olio essenziale contenete
principalmente anetolo; nell’olio essenziale è presente
il fencone, un terpene biciclico responsabile delle
caratteristiche organolettiche della droga.
• Azione ed uso:
• Aromatizzante.
• Carminativo.
Calamo aromatico
• La droga è costituita dal rizoma (fusto sotterraneo
orizzontale munito di radici in basso e di fusti aerei in
alto) essiccato di Acorus calamus.
• Dalla droga si estrae un olio essenziale che contiene
sesquiterpeni ed un composto aromatico, l’asarone.
• Azione ed uso:
• Aromatizzante.
• Eupeptico (favorisce la digestione).
• Tossicità: dovuta soprattutto all’asarone che possiede
proprietà cancerogene e psicotrope (alterazione dello
stato psichico).
Cannella
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La droga è costituita dalla corteccia essiccata di Cinnamomum zeylanicum, che
viene arrotolata su stessa, formando dei cannelli di colore bruno-giallastro.
Nella droga sono presenti: amido, mucillagini, tannini, ossalato di calcio ed un
olio essenziale.
L’olio essenziale è a sua volta costituito da: terpeni monociclici, aldeide
cinnamica ed eugenolo (derivati del benzene).
Azione ed uso:
Astringente (per il contenuto di tannini): provoca un’azione vasocostrittrice,
svolgendo anche una blanda azione antinfiammatoria.
Tonico (per il contenuto di tannini): rinforza le funzioni dell’organismo.
Carminativo.
Antibatterico.
Stimolante del SNC: ad alte dosi provoca convulsioni.
Chiodi di garofano
• La droga è costituita dai fiori in boccio essiccati di
Eugenia cariophyllata.
• La droga contiene: tannini, steroli vegetali (sotto
forma di glicosidi), un olio essenziale a base di
eugenolo.
• Azione ed uso:
• Spezie.
• Antibatterico.
• Antiodontalgico (contro il mal di denti).
Timo
• La droga è costituita dalle foglie essiccate e dai fiori
essiccati di Thymus vulgaris.
• Dalla droga si estrae un olio essenziale contenente terpeni
monociclici, sesquiterpeni e derivati benzenici ossigenati.
• Azione ed uso: sottofforma di infusi o decotti presenta i
seguenti effetti:
• Antisettico.
• Antitussivo.
• Espettorante (facilita l’espulsione di muco ed essudati dalla
trachea e dai bronchi).
• Spasmolitico (combatte gli spasmi muscolari, ovvero
contrazioni involontarie, intermittenti e dolorose di gruppi
muscolari).
Canape Indiana
• La canape indiana (Cannabis sativa varietà indica)
è una pianta originaria dell’Asia centrale nota sia
per le fibre che da essa si ottengono, sia per la
resina che presenta un effetto stimolante sul SNC.
• La droga è costituita dalle infiorescenze
disseccate femminili che prendono il nome di
marijuana; innumerevoli ghiandole presenti in
tutta la pianta secernono un materiale resinoso,
noto come hashish, dal colore scuro e dall’odore
caratteristico.
Canape Indiana
-principi attivi• Tre principali cannabinoidi (da un punto di vista chimico sono
sostanze aromatiche contenenti gruppi ossigenati) sono stati
ricavati dalla cannabis: cannabidiolo (CBD), cannabinolo (CBN)
e ∆9-tetraidrocannabinolo (THC).
• La pianta contiene anche un olio essenziale costituito da
terpeni e sesquiterpeni.
• L’hashish risulta essere più potente della marjuana dal
momento che presenta un contenuto 5-10 volte maggiore di
THC, il cannabinoide farmacologicamente più potente,
responsabile delle proprietà allucinogene della droga.
Canape Indiana
-farmacocinetica• La droga viene quasi sempre fumata; per via inalatoria infatti si ha un
ottimo assorbimento di THC (sostanza molto liposolubile) ed un inizio di
azione rapido.
• Il THC viene estesamente metabolizzato, principalmente nel fegato, in
prodotti inattivi; tuttavia un suo metabolita, l’11-idrossi-THC potrebbe
essere più attivo del THC stesso.
• A causa dell’alta liposolubilità, il THC si accumula in tessuti che presentano
una elevata concentrazione di lipidi ed è in grado di attraversare la BEE e la
barriera placentare. Elevate concentrazioni di THC si riscontrano anche nel
fegato, nei reni, nei testicoli, nei polmoni e nella milza.
• L’eliminazione del THC (sia tramite le urine che tramite le feci) è piuttosto
lunga; dopo una singola dose infatti i metaboliti possono permanere
nell’organismo per una intera settimana.
Canape Indiana
-effetti farmacologici•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Euforia.
Alterazioni della memoria e delle funzioni motorie.
Allucinazioni.
Ipnotico.
Anticonvulsivante.
Analgesico.
Ansiolitico.
Antitussivo.
Stimolazione dell’appetito.
Dipendenza psicologica: stimolazione della DA nel VTA per
inibizione dei terminali GABAergici.
• Sindrome di astinenza: lieve e solamente negli utenti per
lungotempo(irritabilità, irrequietezza, crampi).
Canape Indiana
-impiego terapeutico• Antiemetico: nabilone e dronabinolo (due omologhi
sintetici del THC) impiegati per il trattamento del
vomito indotto da farmaci antitumorali.
• Obesità e disturbi dell’alimentazione: il rimonabant,
un antagonista del recettore CB1, è stato impiegato
nella terapia dell’obesità. Attualmente l’AIC del farmaco
è stata sospesa a causa di disturbi psichiatrici
(depressione, tentativi di suicidio) riscontrati in pazienti
che assumevano il farmaco.
• Analgesico.
Possibile impiego del
• Antispastico (miorilassante).
levonantradolo
• Anticonvulsivante.
Canape Indiana
-meccanismo di azione• I cannabinoidi si legano a specifici recettori
appartenenti alla superfamiglia dei recettori accoppiati
alle proteine G.
• Il recettore di tipo CB1 è espresso sia a livello centrale
(memoria, cognizione, funzioni motorie) sia a livello
periferico (cuore, intestino, vescica, retina, utero).
• Il recettore di tipo CB2 è espresso a livello periferico
sulle cellule del sistema immunitario ed infiammatorio
dove medierebbe gli effetti immunosoppressivo e
antinfiammatorio dei cannabinoidi.
Canape Indiana
-tossicità• Sintomi caratteristici dell’ intossicazione: aumento
della frequenza cardiaca, ipotensione ortostatica,
iperemia (arrossamento) congiuntivale.
• SNC: stati di panico, paranoia, schizofrenia, sindrome
amotivazionale (perdita di interesse per le relazioni
sociali: scuola, carriera).
• Sistema immunitario: immunosoppressione.
• Disfunzioni endocrine: riduzione dei livelli di
testosterone.
• Apparato respiratorio: broncostenosi e tumori.
Droghe a principi attivi
fenolici e polifenolici
Composti fenolici
• Gruppo eterogeneo di metaboliti secondari
caratterizzati dalla presenza del gruppo
funzionale fenolico, un ossidrile (-OH) legato ad
un anello benzenico.
• Da un punto di vista chimico si dividono in due
gruppi:
• Fenoli semplici: un anello aromatico con uno o
più gruppi ossidrilici (-OH) legati.
• Polifenoli: formati da più cicli aromatici
condensati.
Droghe a principi attivi
fenolici e polifenolici
• Derivati di fenoli e polifenoli costituiscono i
principi attivi delle seguenti droghe:
• Droghe antrachinoniche.
• Droghe contenenti flavonoidi.
• Droghe a tannini.
• Droghe ad arbutina.
• Droghe a glucosidi della serie salicilica.
Droghe a principi attivi
fenolici e polifenolici
• I principi attivi delle seguenti droghe possono
essere considerati dei profarmaci e
appartengono alla classe dei glicosidi:
• Droghe antrachinoniche.
• Droghe ad arbutina.
• Droghe a glucosidi della serie salicilica.
Droghe a principi attivi
fenolici e polifenolici
• I principi attivi contenuti contenuti nelle
droghe seguenti presentano principalmente
attività antiossidante e antinfiammatoria:
• Droghe contenenti flavonoidi.
• Droghe a tannini.
Droghe ad antrachinoni
• I composti antrachinonici rappresentano i
principi attivi di numerose droghe purganti,
all’interno delle quali gli antrachinoni sono
presenti sotto forma di glicosidi ( a base di
glucosio o ramnosio).
• Tradizionalmente erano impiegati come
coloranti naturali.
Antrachinoni
-farmacocinetica• La parte glucidica del glicoside influenza le proprietà
farmacocinetiche di queste sostanze, mentre la porzione
farmacologicamente attiva di esse è costituita dal residuo
antrachinonico (aglicone).
• L’effetto farmacologico si osserva dopo 6-8 ore
dall’assunzione (per os); il glicoside deve infatti raggiungere
l’intestino crasso dove, ad opera della flora batterica,
subisce reazione di idrolisi (rimozione della porzione
zuccherina) e successiva reazione di riduzione degli
antrachinoni che vengono trasformati in antroni, dotati di
attività purgante.
• Pertanto i glicosidi antrachinonici possono essere
considerati dei profarmaci.
Antrachinoni
-farmacodinamica• Stimolazione della peristalsi.
• Inibizione del riassorbimento di acqua.
• Le droghe antrachinoniche contengono un’associazione
di principi attivi, il cui effetto farmacologico
complessivo può essere superiore a quello derivante
dalla somma algebrica dei singoli effetti (sinergismo).
Antrachinoni
-effetti collaterali • Crampi.
• Dipendenza: l’uso eccessivo determina infatti
una diminuzione della reattività spontanea
della muscolatura liscia intestinale.
• Ipokalemia: può insorgere soprattutto in
pazienti trattati con digitale o con farmaci
diuretici (tiazidi, agenti dell’ansa).
Ipokalemia
• Digitale: aumenta i livelli intracellulari di sodio
e fa diminuire quelli del potassio. Tale perdita
può favorie l’insorgenza di aritmie.
L’associazione della digitale con farmaci che
predispongono a ipokalemia come i diuretici o
i purganti può peggiorare il quadro clinico del
paziente.
Antrachinoni
-Uso• Entrano nella
purganti.
composizione
di
farmaci
• Il sapore amaro né impone l’impiego in
bevande amaro-digestive.
Droghe ad antrachinoni
•
•
•
•
•
Aloe.
Cascara sagrada.
Frangola.
Rabarbaro.
Senna.
Aloe
• La droga è costituita da un succo, condensato a
secchezza, estratto dalle foglie di diverse specie di Aloe
(A.delle Barbados, A. del Capo, A. di Zanzibar).
• Contiene glicosidi antrachinonici (il più importante dei
quali è la barbaloina), resine e antrachinoni allo stato
libero.
• Viene impiegata come purgante, sotto forma di polvere
o di estratto secco.
• In piccole dosi entra nella composizione di preparati
eupeptici, per il suo sapore amaro.
• E’ stata riportata per gli estratti di aloe anche un’azione
ipoglicemizzante.
Aloe vera gel
• Prodotto cosmetico derivato dall’Aloe vera (A.
Barbados) privo di derivati antrachinonici e
contenente un grande quantitativo di mucillagini
(polisaccaridi).
• Per uso esterno il gel di aloe viene comunemente
impiegato in campo erboristico in caso di:
• Scottature.
• Bruciature.
• Ferite.
• Cicatrici.
Cascara sagrada
• La droga è costituita dalla corteccia essiccata e
frantumata di Rhamnus purshianus, una
pianta originaria del Nordamerica.
• La droga contiene il 6-9% di glicosidi
antrachinonici (cascarosidi e aloine).
• L’estratto secco o liquido della droga viene
impiegato come purgante.
Frangola
• La droga è costituita dalla corteccia essiccata e
frantumata di Rhamnus frangula.
• La droga contiene glicosidi antrachinonici,
antrachinoni allo stato libero, saponine,
terpeni triciclici, tannini.
• Impiegato come lassativo e purgante
soprattutto in caso di emorroidi e dopo
interventi chirurgici.
Senna
• La droga è costituita dalle foglie essiccate di varie
specie di Cassia.
• La droga contiene diversi glicosidi antrachinonici, tra
cui i sennosidi, responsabile dell’energica azione
purgante della droga. Sono presenti anche sostanze
resinose di sapore amaro.
Rabarbaro
• La droga è costituita dagli organi sotterranei
(rizoma e radici) disseccati di piante del genere
Rheum.
• La droga contiene glicosidi antrachinonici
(attività
purgante)
e
tannini
(attività
astringente).
• L’azione astringente (antidiarroica) dei tannini
contenuti nella droga contrasta l’attività purgante
degli antrachinoni rendendo il rabarbaro un
lassativo moderato.
Droghe contenenti flavonoidi
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
I flavonoidi rappresentano il più numeroso (circa 2000 composti) gruppo di fenoli
naturali. Presentano una colorazione gialla, da cui il termine flavonoidi (dal latino
flavus, giallo).
I flavonoidi sono caratterizzati dai seguenti effetti farmacologici:
Antinfiammatorio.
Antiossidante.
Antiallergico.
Antitrombotico.
Vasoprotettivo.
Antimicrobica.
Antitumorale (inibiscono la promozione tumorale).
La maggior parte di questi effetti è correlata all’azione di tali composti sul
metabolismo dell’acido arachidonico (inibizione della ciclossigenasi e della
lipossigenasi).
Droghe contenenti flavonoidi
• Ginkgo.
• Iperico.
Ginkgo
• E’ l’unica specie vegetale di un gruppo di gimnosperme
che si estinse 100 milioni di anni fa. Darwin lo definì
come una sorta di “fossile vivente” proprio per questo
motivo.
• La droga è costituita dalle foglie di Ginkgo Biloba e
contiene:
• Flavonoidi derivanti dal quercetolo: azione
antiossidante e vasoprotettiva a livello cerebrale e
periferico.
• Ginkgolidi (terpeni biciclici): effetto antiaggregante
piastrinico (per antagonismo verso il fattore attivante le
piastrine o PAF), antinfiammatorio e antiasmatico.
Iperico
•
•
•
•
•
•
•
•
•
La droga è costituita dai fiori e dalle foglie essiccati di Hypericum perforatum.
La droga contiene: ipericina (un antrachinone), flavonoidi, iperforina (una
sostanza terpenica), tannini.
Azioni ed uso:
Antidiarroico: tannini
Digestivo: ipericina
Antidepressivo: iperforina stimola la trasmissione serotoninergica,
dopaminergica e noradrenergica (inibizione ricaptazione neuronale). Effetto
sovrapponibile a quello degli antidepressivi in commercio.
Tossicità:
Sindrome serotoninergica: in associazione a farmaci antidepressivi (effetto
additivo): alterazioni neuromuscolari e dello stato mentale.
Induzione enzimi P450
Droghe ad arbutina
• L’arbutina è un glicoside idrochinonico presente
nelle piante della famiglia delle Ericacee (in
particolare nell’uva ursina).
• L’arbutina può essere considerata un profarmaco:
la forma attiva del farmaco è infatti l’idrochinone
libero.
• La bioattivazione dell’arbutina non avviene in
condizioni fisiologiche ma solo in caso di processi
infiammatori a carico delle vie urinarie che
spesso determinano un innalzamento del pH
urinario (urine basiche).
Uva ursina
• La droga è costituita dalle foglie essiccate di
Arctostaphylos uva ursi.
• La droga contiene arbutina, metilarbutina,
tannini.
• Azione ed uso:
• Antisettico delle vie urinarie.
Droghe a glucosidi della serie salicilica
• I glicosidi dell’alcool e dell’acido salicilico
costituiscono i principi attivi di droghe note fin
dall’antichità per la loro azione antipiretica e
antireumatica.
Salice comune
• La droga è costituita dalla corteccia di Salix alba.
• La droga contiene salicina (glicoside dell’alcool
salicilico) che in vivo viene prima idrolizzato e poi
ossidato a livello epatico nel suo metabolita
attivo, l’acido salicilico.
• Azione ed uso:
• Antinfiammatorio.
• Antipiretico.
• Analgesico.
Droghe a tannini
• I tannini sono sostanze presenti in estratti vegetali che sono in grado di
reagire chimicamente con le proteine delle pelli di animali, trasformandole
in cuoio. Si formano infatti composti insolubili e imputresceibili.
• Da un punto di vista farmacologico svolgono un effetto astringente
(vasocostrittore e antinfiammatorio) correlato alla capacità di coagulare
le proteine.
•
•
•
•
Uso :
Antidiarroico.
Antinfiammatorio e analgesico (a basse dosi).
Antibiotico ed emostatico (per via locale).
Tannini
• Tannini idrolizzabili: derivati dell’acido gallico.
• Tannini condensati: sono polimeri complessi
strutturalmente correlati ai flavonoidi.
TANNINI
a
a) Flavonoidi legati tra di loro
b) polimeri dell’acido gallico
b
Noci di galla
• Dette anche galle di Aleppo, sono delle formazioni patologiche che
si formano dai germogli di Quercus infectoria in seguito alla puntura
e alla deposizione delle uova di un insetto (Adleria gallaetinctoria),
che durante la fase di sviluppo attacca le cellule dei germogli per
cibarsi del loro amido; i tessuti attaccati producono tannini e acido
gallico che si accumulano nella galla.
•
•
•
•
•
•
Azione ed usi:
Astringente.
Antinfiammatorio.
Analgesico.
Emostatico.
Antidiarroico.
Amamelide
• La droga è costituita dalle foglie essiccate di
Hamamelis virginiana.
• La droga contiene tannini idrolizzabili, tannini
condensati, acido gallico, sostanze amare.
• Azione ed usi:
• Astringente.
• Emostatico.
• Antiemorroidario.
SISTEMA NERVOSO
SISTEMA NERVOSO
PERIFERICO
SISTEMA
AUTONOMO
SIMPATICO
PARASIMPATICO
Involontario, muscolo liscio, cuore,
ghiandole, ecc
SISTEMA
SOMATICO
Coinvolto nell’attività volontaria, come la
contrazione dei muscoli scheletrici
SISTEMA NERVOSO
CENTRALE
Encefalo e midollo
spinale
SNAS: origina nei nuclei del SNC e le
fibre pregangliari lasciano il SNC
attraverso i nervi del midollo spinale
(nervi toracici e lombari)
SNAP: origina nei nuclei del SNC e le
fibre pregangliari lasciano il SNC
attraverso i nervi cranici e sacrali
• Gangli simpatici: agglomerati di cellule
nervose che decorrono lungo la colonna
vertebrale (ambo i lati).
• Gangli parasimpatici: strutture nervose
distribuite nelle pareti degli organi innervati, a
maggior distanza dal midollo spinale.
Neurotrasmettitori e recettori del SN
SOMATICO
ACh
SNC
Numero di neuroni
Innerva
Neurotransmettitori
nell’organo effettore
Recettore dell’effettore
Risposta
dell’organo effettore
SOMATICO
1
Muscolo Scheletrico
Acetilcolina
(ACh)
Nicotinico
(skel muscle)
Eccitazione
Muscolo
scheletrico
AUTONOMO
2
Muscolo liscio e cardiaco,
ghiandole, e neuroni GI
Noradrenalina
(NA) & ACh
Muscarinico
Adrenergico
Eccitazione o
Inibizione
AUTONOMO
ACh
SNC
Fibra pregangliare
Muscolo Liscio
e cardiaco
Ghiandole
Fibra postgangliare
Organi
ORGANO EFFETTORE
SIMPATICO
PARASIMPATICO
Cuore
Aumento di: frequenza,
forza contrazione
conduzione
Riduzione di: frequenza,
periodo refrattario
Stomaco
Diminuzione di tono e
motilità, contrazione
sfinteri
Aumento di: tono e motilità;
rilascio sfinteri, stimolazione
secrezione
Fegato
Glicogenolisi
Manca innervazione
Vie biliari
Diminuzione flusso biliare Contrazione aumento flusso
biliare
Occhio:
m. radiale dell’iride
m. sfintere dell’iride
Contrazione, midriasi
Mancata innervazione
Mancata innervazione
Contrazione, miosi
Muscolo ciliare
Rilasciamento
Contrazione: visione da
vicino
ORGANO EFFETTORE
SIMPATICO
PARASIMPATICO
Ghiandole salivari
Vasocostrizione
Vasodilatazione e secrezione
Ghiandole lacrimali
Vasocostrizione
Vasodilatazione e secrezione
Polmone
Rilasciamento muscolo
bronchiale
Contrazione muscolo
bronchiale; stimolazione
secrezione
Rene
Vasocostrizione
Mancata innervazione
Vescica:
detrusore
trigono e sfinteri
Rilasciamento
contrazione
Contrazione
Rilasciamento
Organi genitali:
tessuto erettile
Manca innervazione
Contrazione sfinteri venosi:
erezione
Definizioni (1)
• Simpaticomimetico: farmaco in grado di
mimare gli effetti dell’attivazione nervosa
simpatica.
• Paraimpaticomimetico: farmaco in grado di
mimare gli effetti dell’attivazione nervosa
parasimpatica.
Definizioni (2)
• Simpaticolitico: farmaco in grado di bloccare
gli effetti dell’attivazione nervosa simpatica.
• Paraimpaticolitico: farmaco in grado di
bloccare gli effetti dell’attivazione nervosa
parasimpatica.
Alcaloidi
• Sono metaboliti secondari delle piante dotati di una
spiccata attività farmacologica e di un ridotto indice
terapeutico.
• Da un punto di vista chimico sono caratterizzati,
generalmente, dalla presenza di strutture cicliche, atomi di
N e dalle conseguenti caratteristiche basiche.
• Il ruolo fisiologico degli alcaloidi nelle piante non è stato
pienamente compreso. Tali composti potrebbero fungere
da:
• Sostanze protettive verso insetti ed erbivori.
• Prodotti derivanti dal metabolismo di sostanze tossiche.
• Fattori di crescita.
• Fonti di azoto (N):
Alcaloidi
• Nel nostro organismo le diverse classi di alcaloidi
possono modificare le funzioni di diversi organi e
apparati (farmaci ad azione sistemica):
• Apparato cardiovascolare.
• Sistema nervoso.
• Apparato respiratorio.
• Apparato gastrointestinale.
• Apparato urinario.
• Muscolatura liscia.
Droghe contenenti alcaloidi
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Droghe ad alcaloidi diterpenici.
Droghe ad alcaloidi tropanici.
Droghe ad alcaloidi imidazolici.
Droghe ad alcaloidi isochinolinici.
Droghe ad alcaloidi indolici.
Droghe ad alcaloidi chinolinici.
Droghe ad alcaloidi piridinici e piperidinici.
Droghe ad alcaloidi purinici.
Droghe contenenti feniletilamine.
Droghe ad alcaloidi diterpenici
• Alcaloidi diterpenici (terpeni biciclici: maggiore
polarità e idrosolubilità rispetto alle essenze
terpeniche): si trovano principalmente nell’aconito.
• L’unico composto farmacologicamente attivo è
l’aconitina.
Aconito
• La droga è costituita dalla radice e dai tuberi disseccati di Aconitum
napellus.
• La droga contiene numerosi alcaloidi diterpenici noti con il nome di
aconitine di cui la più importante è l’aconitina che ha dato il nome a
questo gruppo di sostanze.
• Azione ed uso:
• Per uso topico (tintura) come anestetico locale e come
antinfiammatorio nelle infiammazioni gengivali.
• Per uso interno come antinevralgico (bassi dosaggi).
• Tossicità:
• L’aconitina è il più tossico fra tutti gli alcaloidi: 1 mg di principio
attivo è in grado di provocare la morte di un individuo per arresto
respiratorio.
Alcaloidi tropanici
• Gli alcaloidi di questo gruppo sono esteri di
alcuni alcoli derivati dal tropano (tropina,
scopina, teloidina, ecgoina) con acidi alifatici
ed aromatici.
Droghe ad alcaloidi tropanici
• Gli alcaloidi a nucleo tropanico sono contenuti in
numerose piante della famiglia delle Solanacee e
delle Eritroxilacee.
• Solanacee:
• Atropa belladonna.
• Hyoscyamus niger.
• Datura stramonium.
• Eritroxilacee:
• Coca.
Alcaloidi delle solanacee
• Tropina e alcoli analoghi sono esterificati con acido tropico e tiglico.
• Atropina, josciamina e scopolamina mostrano un effetto
parasimpaticolitico: bloccano l’attività dell’acetilcolina agendo
come antagonisti recettoriali a livello dei recettori muscarinici
periferici e centrali.
• Atropina: non è presente nella droga fresca ma si forma a partire
dalla josciamina (processo di racemizzazione) durante le fasi di
essiccamento della droga ed estrazione dei principi attivi.
Alcaloidi delle solanacee
-farmacocinetica• Buon assorbimento intestinale, attraverso la
congiuntiva e transdermica (scopolamina).
• Ampia distribuzione in tutti i tessuti (incluso il
SNC).
• Il 60% della dose viene eliminata immodificata
nelle urine: il restante 40% si ritrova nelle
urine come prodotti di idrolisi e coniugazione.
• Emivita di 13 ore.
Alcaloidi delle solanacee
-azioni ed usi•
•
•
•
Azione spasmolitica: rilassamento muscolatura liscia.
Azione midriatica: dilatazione della pupilla.
Stimolazione cardiaca.
SNC: effetto sedativo/euforizzante
• Scopolamina: viene impiegata anche nella chinetosi
(mal da trasporto). Può causare delirio. Un tempo
impiegata per rinforzare i preparati di cannabis e
oppio provenienti dall’oriente.
Belladonna
• La droga è costituita dalle foglie essiccate di
Atropa belladonna, una pianta erbacea diffusa in
tutta l’Europa centromeridionale.
• Il nome della pianta è caratteristico: atropa deriva
dal greco “atropos”, ovvero crudele, e richiama le
proprietà velenose dei frutti, mentre belladonna
è riferito all’uso cosmetico storico della pianta,
impiegata nel XVI secolo per ravvivare la luce
dello sguardo e dilatare le pupille (midriasi).
Belladonna
• Nelle foglie di belladonna sono contenuti alcaloidi tropanici,
principalmente atropina.
• Azioni ed uso:
• Sotto forma di estratti e tinture la droga viene impiegata per
affezioni del tratto gastrointestinale (spasmi, ipersecrezione acida).
•
•
•
•
•
E’ stata inoltre impiegata per la cura di:
Coliche renali.
Coliche biliari.
Asma bronchiale.
Morbo di Parkinson:per contrastare l’ipertono colinerico.
Giusquiamo
• La droga è costituita dalle foglie essiccate di Hyoscyamus
niger e contiene prevalentemente atropina e scopolamina.
• Azioni ed uso:
• Spasmi del tratto gastrointestinale: ad es. dovuti all’uso di
farmaci purganti.
• Ipersecrezione gastrica.
• Coliche renali.
• In associazione a belladonna e stramonio è stato
impiegato come:
• Antiasmatico: polveri, carte fumigatorie, sigarette.
Stramonio
• La droga è costituita dalle foglie essiccate di
Datura stramonium contenenti atropina e
scopolamina, in maggior quantità rispetto
allo giusquiamo.
• Presenta gli stessi impieghi terapeutici del
giusquiamo, pur essendo maggiormente
tossico.
Alcaloidi delle Eritroxilacee
• Derivati dell’ecgoina:
truxilina.
cocaina,
cinnamilcocaina,
Cocaina
• Droga da abuso: sostanza psicoattiva di
impiego tossicomanigeno (in grado cioè di
indurre tolleranza e dipendenza).
• Era inclusa nella formula originale della coca
cola fino all’inizio del XX secolo.
Cocaina
• 1859 (Niemann): isolamento del principio attivo.
• 1884 (Koller): scoperta delle proprietà anestetiche
locali in ambito oftalmologico.
• 1905 (Einhorn): sintesi della procaina, prototipo degli
anestetici locali.
• 1914: Narcotic Act proibisce l’uso della cocaina nelle
bevande.
• 1943 (Lofgren): sintesi della lidocaina, il più usato
degli anestetici locali.
Uso storico
• Anestetico locale
• Midriatico
• Depressione: Sigmund Freud
Cocaina
-effetti farmacologici• Anestetica locale: alterazione della permeabilità di membrana
dovuta al blocco dei canali del sodio che determina a sua volta il
blocco della conduzione degli impulsi nervosi.
• SNC: Euforia, eccitazione, diminuzione del senso di fatica, di fame e
di sete.
• A Livello Periferico: Vasocostrizione, midriasi, cardiostimolazione
(effetti simpaticomimetici).
• Gli effetti stimolanti sul sistema nervoso sono dovuti ad una
stimolazione della trasmissione aminergica (dopamina,
noradrenalina, adrenalina, serotonina).
Cocaina
• 2 forme principali:
• Cloridrato: iniettato e sniffato
• Base libera (crack): inalata (aumento dose
assunta)
Cocaina
-farmacocinetica• Buona liposolubilità.
• Via di somministrazione: x os, per via intranasale (snorting), per via
parenterale (sottocute, intramuscolo, endovena), per inalazione
(crack).
• Assorbimento: rapido dopo somministrazione intranasale,
rapidissimo per via inalatoria (insorgenza del rush).
• Distribuzione: attraversa la BEE e la barriera placentare, compare
nel latte.
• Metabolismo ed escrezione: la cocaina viene rapidamente (emivita
di 1 ora) metabolizzata ad opera di esterasi nel plasma e nel fegato:
i principali metaboliti sono la benzoilecgonina e la norecgoina che
sono idrosolubili e vengono eliminati soprattutto per via renale. 510% della cocaina eliminata immodificata nelle urine.
Cocaina
-tossicità•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Correlata alla stimolazione aminergica:
Tolleranza.
Dipendenza (psicologica: legata alla stimolazione dopaminergica).
Astinenza (sintomi psichici: apatia, irritabilità, sonnolenza, depressione)
Psicosi.
Aritmie cardiache.
Arresto cardiocircolatorio.
Ipertensione arteriosa.
Ulcerazione mucosa nasale: uso cronico, dovuta alla vasocostrizione
Correlata al blocco dei canali del sodio:
Convulsioni.
Coca
• La droga è costituita dalle foglie essiccate di
Erithroxylon coca, contenente alcaloidi tropanici,
in particolare cocaina (80% alcaloidi totali).
• Azioni ed uso:
• Foglie di coca masticate dalle popolazioni andine
(Sudamerica) con una pasta a base di ceneri
vegetali allo scopo di aumentare la resistenza alla
fatica e diminuire le sensazioni di fame e di sete
• Non più impiegata in terapia.
• Importanza tossicologica.
Alcaloidi a nucleo imidazolico
• La pilocarpina, il composto farmacologicamente più
attivo, si trova nello Jaborandi ed è costituita da un
anello imidazolico legato ad un secondo anello
lattonico.
Jaborandi
• La droga è costituita dalle foglie essiccate di varie specie di Pilocarpus
(jaborandi, microphyllus, pinnatifolius).
• La droga contiene diversi principi attivi (pilocarpina, isopilocarpina,
pilosina, isopilosina), di cui il più importante è la pilocarpina.
• La pilocarpina è un agonista colinergico sui recettori muscarinici e
determina:
• Aumento delle secrezioni salivari, sudorali, gastriche e biliari.
• Aumento del tono e della motilità intestinale.
• Stimolazione della diuresi.
• Broncocostrizione.
• Miosi e diminuzione della pressione intraoculare (impiego nel glaucoma
in associazione a eserina).
• Uso della droga:
• Lo jaborandi veniva impiegato in passato (estratti o tinture) per la
stimolazione della sudorazione (azione diaforetica) e della salivazione.
Alcaloidi isochinolinici
•
•
•
•
•
Sono presenti in numerose piante, tra cui:
Papaverum somniferum (oppio).
Hydrastis canadensis (idraste).
Peumus boldus (boldo).
Uragoga ipecacuanha (ipecacuana).
Oppio
• La droga è costituita dal lattice, in forma
solida, raccolto per incisione delle capsule
immature del Papaverum somniferum, una
pianta originaria dell’Asia minore e coltivata
fin da tempi remoti per le sue proprietà
analgesiche, dai cui semi si ottiene un olio
commestibile a base di acido linoleico.
Oppio
-descrizione della droga• Il lattice viene raccolto effettuando delle incisioni
orizzontali poco profonde sulle capsule (frutti)
immature dalle quali fuoriescono delle goccioline
bianco-giallastre che all’aria si rapprendono e si
ossidano assumendo una colorazione scura.
• Le goccioline consolidate vengono quindi raschiate
dalla capsula, riunite, macinate e trasformate in pani di
oppio di opportune dimensioni, che presentano un
odore forte ed un sapore amaro.
• Il lattice è una miscela di resina e gomma, in cui sono
presenti anche zuccheri, tannini ed alcaloidi.
Oppio
-alcaloidi• Gruppo della morfina:
• Morfina (alcaloide più abbondante): analgesico,
narcotico, deprimente respiratorio, emetico,
miotico, costipante (diminuzione motilità
intestinale).
• Codeina: debole analgesico, antitussivo.
• Gruppo della benzilisochinolina:
• Papaverina: spasmolitico attivo sulla muscolatura
liscia intestinale e vasale.
• Noscapina: antitussivo.
Oppio
-Azione ed uso• Sotto forma di polvere (10% morfina), di
laudano (1% morfina), estratto fluido o secco
(10-20% morfina), veniva impiegato come
antispastico e antidiarroico.
• Isolamento principi attivi in forma pura.
Morfina
-Farmacocinetica• Somministrata per via parenterale. Per via orale
l’assorbimento è buono, ma l’elevato effetto di primo
passaggio ne riduce notevolmente la biodisponibilità.
• Distribuita in diversi organi quali cervello, rene, polmone,
fegato e milza. Si accumula nel tessuto muscolare ed in
quello adiposo.
• Metabolizzata nel fegato in composti glucuronati escreti
prevalentemente per via renale (secrezione tubulare).
• Morfina-3-glucuronide: eccitazione SNC (convulsioni).
• Morfina-6-glucuronide: prolungamento azione oppioide.
• Eroina (diacetilmorfina): è un profarmaco che attraversa
molto facilmente la BEE. Viene idrolizzata a morfina,
responsabile dell’effetto farmacologico dell’eroina.
Morfina
-farmacodinamica• Gli effetti farmacologici sono correlati all’attivazione
di specifici recettori presenti nel SNC e SNP.
• Sono stati identificati 3 sottotipi principali di recettori
che legano gli oppioidi:
• µ: analgesia, sedazione, inibizione respirazione.
• δ: analgesia.
• κ: analgesia, effetti psicotomimetici.
• Tali recettori hanno una localizzazione presinaptica:
la loro attivazione comporta una inibizione del
rilascio di neurotrasmettitori.
Morfina
-tossicità• Tolleranza:
farmacocinetica
(riduzione
della
concentrazione)
oppure
farmacodinamica
(disaccoppiamento dei recettori dalle proteine
G/internalizzazione recettore-down regulation).
• Dipendenza psichica/fisica/sindrome di astinenza.
• Overdose: sintomi classici sono miosi, coma e
depressione respiratoria.
Idraste
• La droga è costituita dal rizoma essiccato dell’Hydrastis
canadensis, pianta erbacea perenne diffusa in Canada e
negli USA.
• I principali alcaloidi contenuti nella droga sono:
• Berberina: antimicrobico.
• Canadina: deprimente SNC.
• Idrastina:
eccitazione
spinale,
vasocostrizione,
stimolazione delle contrazioni uterine.
• Azione ed uso:
• La droga veniva impiegata in passato come vasocostrittore
ed emostatico in caso di emorragie uterine ed intestinali.
Boldo
• La droga è costituita dalle foglie essiccate di
Peumus boldus, un albero originario del Cile.
• La droga contiene alcaloidi (i principali sono
boldina e isoboldina), un glucoside (boldoglucina)
ed un olio essenziale.
• Azione ed uso:
• La droga è impiegata come coleretico: boldina ed
isoboldina stimolano la secrezione di bile.
• Il glucoside presenta inoltre un effetto ipnotico,
mentre l’olio essenziale è un antisettico urinario
con proprietà diuretiche.
Ipecacuana
• La droga è costituita dalle radici di Uragoga
ipecacuanha, un arbusto originario del Brasile.
• La droga contiene alcaloidi isochinolinici
(emetina, cefelina, psicotrina, emetamina).
• Azione ed uso:
• La droga viene impiegata come emetico,
espettorante e antiamebico.
• Cefelina: più attiva come emetico.
• Emetina: più attiva come espettorante e
antiamebico.
Curari
• I curari sono degli estratti molto tossici di legno e corteccia
provenienti da diverse piante amazzoniche del genere Strychnos,
Chondrodendron e Curarea. L’estratto si presenta come un impasto
bruno e gommoso che gli indigeni deponevano sulla punta delle
frecce allo scopo di immobilizzare le prede durante la caccia. Il
curaro ha il vantaggio di essere inattivo per via orale (per cui si
poteva mangiare la carne dell’animale ucciso), ma ha effetto
immediato quando raggiunge il torrente circolatorio determinando
una paralisi muscolare e respiratoria.
• Il curaro viene classificato sulla base del contenitore utilizzato:
• Curaro da calebassa: conservato all’interno di zucche essiccate.
• Tubocuraro: conservato all’interno di un tubo costituito da una
canna di bambù.
• Curaro da vaso: contenuto in piccoli recipienti di argilla.
Tubocuraro
• E’ il curaro più studiato e che presenta pertanto un
maggior interesse farmacologico.
• Il principio attivo è un alcaloide isochinolinico
chiamato tubocurarina che agisce sulla placca
neuromuscolare bloccando il passaggio dell’impulso
nervoso con conseguente paralisi del muscolo.
• Tale effetto è dovuto all’antagonismo esercitato
dalla tubocurarina sui recettori nicotinici muscolari
(Nm) dell’acetilcolina (SNS).
Tubocurarina
Tubocurarina
-farmacocinetica• Sostanza molto polare (idrosolubile), non
attraversa BEE.
• Somministrazione ev.
• Limitato volume di distribuzione (6 litri).
• Escreta immodificata nelle urine.
• Emivita 3 ore.
Tubocurarina
-impiego clinico• Miorilassante: durante interventi chirurgici.
• Trattamento convulsioni: per eliminare i disturbi
muscolari periferici.
Droghe ad alcaloidi indolici
•
•
•
•
•
Rauwolfia.
Yohimbe.
Fava del Calabar.
Noce vomica.
Segale cornuta.
Rauwolfia
• La droga è costituita dalla radici essiccate di
Rauwolfia serpentina.
• La droga contiene numerosi alcaloidi, dei quali i
più importanti sono: reserpina, rescinnamina,
deserpidina e ajmalina. Sono presenti inoltre
fitosteroli, acidi grassi, alcoli e zuccheri.
• Azioni ed uso:
• La droga è impiegata per l’estrazione della
reserpina e degli altri alcaloidi che vengono usati
raramente nella cura dell’ipertensione (in
associazione ai diuretici).
Reserpina
-farmacodinamica• Provoca un depauperamento di amine biogene
(dopamina, noradrenalina e serotonina) sia a livello
centrale che periferico (effetto simpaticolitico) con
conseguente effetto antipertensivo.
• Penetra la BEE e determina effetti collaterali a carico
del SNC: sedazione, depressione e sintomi
Parkinsoniani (riduzione del tono dopaminergico).
• Rescinnamina e deserpidina: profilo farmacologico
sovrapponibile alla reserpina.
• Ajmalina: antiaritmico.
Yohimbe
• La droga è costituita dalla corteccia di
Pausinystalia contenente un alcaloide
isochinolinico, la yohimbina, chimicamente
correlata alla reserpina.
• La yohimbina è un antagonista del recettore
α2-adrenergico presinaptico.
• Nessuna applicazione clinica.
• Blocca l’effetto antipertensivo di agonisti del
recettore α2-adrenergico presinaptico.
Fava del Calabar
• La droga è costituita dai semi del Physostigma venenosum, una piante
rampicante delle coste occidentali dell’Africa.
• La droga è molto tossica e veniva impiegata dalle popolazioni locali per
istituire i cosidetti “giudizi di Dio”: innocente (se sopraggiungeva l’emesi),
colpevole (se sopraggiungeva la morte per arresto cardiocircolatorio).
• La droga contiene alcaloidi quali: eserina (anche detta fisostigmina),
norfisostigmina, geneserina, eseramina, fisovenina, calabatina,
calabacina.
• Azione ed uso:
• La droga viene impiegata per l’estrazione dell’eserina: inibitore
dell’acetilcolinesterasi (inibizione del metabolismo dell’acetilcolinaparasimpaticomimetico).
• Eserina: come miotico e per la cura del glaucoma.
Noce vomica
• La droga è costituita dai semi di Strychnos nux vomica. I
semi e tutte le parti della pianta sono velenosi. Per l’elevata
tossicità (droga eroica) la droga fu impiegata in passato solo
per eliminare animali molesti (in particolare i roditori).
• La droga contiene diversi alcaloidi: i più importanti sono la
stricnina e la brucina.
• Stricnina: agisce a livello del midollo spinale bloccando i
recettori della glicina, un neurotrasmettirore a carattere
inibitorio. Impiegata come analettico (stimolante)
respiratorio in caso di avvelenamento da barbiturici. La
droga è stata inoltre utilizzata come stimolante
dell’appetito e nella dispepsia dal momento che stimola le
secrezioni digestive e la motilità intestinale.
Segale cornuta
• La droga è costituita dallo “sclerozio” di un fungo, la
Claviceps purpurea, parassita dell’ovario della segale e di
diverse Graminacee; il parassita prospera in regioni umide e
piovose ed è stato causa in passato di intossicazioni
croniche (ergotismo) legato al consumo di farine inquinate
dal fungo. Nel Medioevo l’ergotismo venne denominato
fuoco sacro o fuoco di S. Antonio, per la sensazione di
bruciore e dolore alle estremità dovuto all’ischemia
vasospastica. Nei casi più gravi si potevano avere gangrena
degli arti.
• L’ergotismo è stato causa di numerosi casi di aborto: tale
osservazione suggerì l’uso della droga, fin dal XVI secolo,
per indurre il parto. A causa dell’elevato numero di nati
morti l’uso della droga venne limitato, a partire dal XVIII
secolo, al controllo dell’emorragia post-partum.
Segale cornuta
•
•
•
•
•
•
•
•
Lipidi (30%).
Sali minerali (15%).
Carboidrati.
Steroli.
Amine biogene (istamina, tiramina).
Proteine.
Pigmenti.
Alcaloidi derivati dell’acido lisergico.
Segale cornuta
-azione ed uso• La droga induce essenzialmente stimolazione della
muscolatura liscia dei vasi (vasocostrizione) e
dell’utero (contrazione).
• La droga viene attualmente impiegata solo per
l’estrazione
dei
singoli
alcaloidi,
attivi
farmacologicamente.
Segale cornuta
-alcaloidi• Agiscono come agonisti parziali o antagonisti dei recettori αadrenergici (noradrenlina), triptaminergici (serotonina) e
dopaminergici (dopamina).
• Amidi dell’acido lisergico:
• Ergometrina: agonista parziale dei recettori α-adrenergici impiegato
in caso di ipotensione, emicrania vasomotoria e come induttore
del parto.
• Ergopeptine:
• Ergotamina: agonista parziale dei recettori α-adrenergici impiegato
in caso di emorragie e per ripristinare la muscolatura uterina
dopo il parto.
• Ergotossina: antagonista dei recettori α-adrenergici che esplica
un’azione vasodilatatrice e ipotensiva.
Alcaloidi della segale cornuta
-tossicità• Disturbi gastrointestinali: diarrea, nausea,
vomito.
• Il sovradosaggio di ergotamina può
determinare un vasospasmo prolungato che
può portare alla gangrena ed amputazione
delle estremità.
• Sonnolenza.
• Allucinazioni: alcaloidi naturali, dietilamide
dell’acido lisergico (LSD).
Droghe ad alcaloidi chinolinici
• China.
China
• La droga è costituita dalla corteccia essiccata di diverse specie di
Cinchona, alberi alti fino a 30 metri originari dell’America centromeridionale. La droga era storicamente impiegata dalle popolazioni
locali come antipiretico e antimalarico.
• Nella droga sono presenti:
• Alcaloidi chinolinici: chinina e chinidina.
• Tannini.
• Acido chininico.
• Zuccheri.
• Steroli.
• Cere.
• Olio essenziale.
China
-azione ed uso• Per la preparazione di amari digestivi (china martini):
il sapore amaro della china è avvertibile già a basse
concentrazioni (0,1 mM).
• Antisettico e astringente (tannini).
• Chinina: antimalarico (meccanismo sconosciuto).
• Chinidina: antiaritmico (blocco dei canali del sodio).
Droghe ad alcaloidi
piridinici e piperidinici
•
•
•
•
•
•
•
Noce di betel.
Tabacco.
Cicuta.
Lobelia.
Melogranato.
Pepe nero.
Capsico.
Noce di betel
• La droga è costituita dal seme di Areca catechu, una palma alta circa
15 metri e coltivata principalmente in India, dove la droga veniva
masticata per il suo effetto psicostimolante e anoressizzante.
• La droga contiene numerosi alcaloidi a nucleo piridinico tra cui
l’arecolina, che rappresenta il principio attivo più importante.
• Arecolina: farmaco parasimpaticomimetico che agisce come
agonista dei recettori muscarinici e, ad alte dosi, dei nicotinici.
• Azione ed uso:
• La droga e il suo principio attivo sono stati usati in veterinaria come
antielmintici dal momento che stimolano la peristalsi intestinale
favorendo l’espulsione del parassita (verme).
Melogranato
• La droga è costituita dalla corteccia della radice
di Punica granatum.
• La droga, di sapore amaro e astringente, contiene
tannini e alcaloidi volatili, tra cui la pelletierina.
• Azione ed uso:
• La droga è stata impiegata come antielmintico,
effetto correlato al contenuto di pelletierina, in
grado di paralizzare la muscolatura delle tenie.
Tabacco
• La droga è costituita dalle foglie essiccate di Nicotina
tabacum. Le foglie vengono essiccate molto lentamente
(essiccamento all’aria) in modo da favorire reazioni
enzimatiche che degradano le proteine (la loro
combustione produce un odore sgradevole) e riducono la
percentuale di nicotina dal 10% (elevata e tossica) all’1-4%.
• Azione ed uso:
• Un tempo veniva impiegato per stimolare le contrazioni
intestinali e per preparare lozioni antiparassitarie.
• Principio attivo:
• Nicotina: alcaloide piridinico
Tabacco
• E’ una sostanza di abuso diffusa in tutta il
mondo, ed è la causa più frequente di morte
ai giorni nostri. In Italia più del 15% dei decessi
registrati sono da attribuire direttamente a
patologie correlate al fumo.
Tabacco
-nicotina: farmacocinetica• Assorbimento polmonare ed intestinale.
• Si distribuisce in tutto l’organismo attraversando la
BEE e la barriera placentare.
• 80-90% metabolizzata a livello di fegato, polmoni e
reni.
• Emivita di circa 2 ore.
• Eliminazione renale.
Tabacco
-nicotina: farmacodinamica• SNC: si lega ai recettori nicotinici neuronali stimolando i
neuroni aminergici.
• SNP: esercita un’azione simpaticomimetica responsabile degli
effetti cardiovascolari (ipertensione, tachicardia). Esercita
inoltre un’azione parasimpaticomimetica responsabile degli
effetti a livello del tratto gastrointestinale ed urinario (nausea,
vomito, diarrea, aumento della diuresi).
• SNP: La contemporanea stimolazione del simpatico e del
parasimpatico deriva dall’attivazione dei recettori nicotinici N
presenti a livello dei gangli.
Tabacco
-nicotina: effetti farmacologici• Stimolazione SNC: aumento del senso di
benessere, del tono dell’umore e dell’attenzione.
• Cuore: aumenta la frequenza, la contrattilità
cardiaca e la pressione arteriosa.
• Sistema endocrino: alterazioni nel rilascio di
prolattina, ACTH, vasopressina, endorfine,
cortisolo, estrogeni.
• Riduzione dell’appetito e del peso corporeo.
• Muscolo scheletrico: stimolazione a basse dosi,
paralisi flaccida ad alte dosi (blocco da
depolarizzazione).
Tossicità del Tabacco
• Azione cancerogena dei prodotti di combustione (catrame,
ossido di carbonio e azoto, nitrosoamine volatili, acido
cianidrico, idrocarburi volatili, formaldeide, acroleina, ecc.).
• Induzione enzimatica: teofillina, caffeina, tacrina, imipramina
aloperidolo….
• Effetti della nicotina: malattie cardiovascolari (ipertensione
ed aritmie); eccessiva stimolazione centrale (convulsioni,
coma, arresto respiratorio); tolleranza e dipendenza (dovuti
alla stimolazione dei neuroni dopaminergici del VTA:
dipendenza psicologica). Recentemente è stata dimostrata
anche dipendenza fisica e sindrome astinenza (ansia, disagio
mentale). Terapia farmacologica per la dipendenza a base di
agonisti parziali.
Cicuta
• La droga è costituita dal frutto immaturo del
conium maculatum, una pianta biennale diffusa
in Europa, Asia e America settentrionale.
• La droga non è più utilizzata a causa dell’elevata
tossicità, conosciuta fin dall’antichità; i Greci
infatti utilizzavano il succo dei frutti per preparare
veleni (morte del filosofo Socrate).
• La droga contiene alcaloidi piridinici costituiti per
circa il 90% da coniina, una sostanza in grado di
indurre una paralisi muscolare di tipo curarosimile.
Lobelia
• La droga è costituita dal caule (fusto della
pianta) fiorito della Lobelia inflata.
• La droga contiene un olio volatine, una resina,
lipidi, gomme ed alcaloidi, dei quali la più
importante è la lobelina.
• Lobelina: analettico respiratorio impiegato in
caso di:
• avvelenamenti da barbiturici e da oppiacei;
• asma bronchiale.
Pepe
• La droga è costituita dal frutto di Piper nigrum,
contenente alcaloidi, tra cui la piperina, responsabili
del sapore bruciante, e un olio essenziale ricco in
terpeni, responsabili dell’aroma del pepe.
• Il pepe possiede proprietà irritanti, a livello gastrico, e
rubefacenti.
• La piperina è invece un deprimente del SNC con azione
anticonvulsivante nel ratto.
• Azione ed uso:
• Un tempo veniva impiegato contro la gonorrea e le
bronchiti croniche.
Capsico
• La droga è costituita dai frutti maturi ed essiccati di piante erbacee del
genere Capsicum.
• La droga presenta un sapore forte e molto piccante e contiene inoltre una
sostanza rubefacente chiamata capsaicina.
• La capsaicina è la sostanza responsabile del sapore piccante del capsico e
del suo effetto antidolorifico.
• Azione ed uso:
• La droga viene impiegata per uso esterno come stimolante cutaneo contro
la caduta dei capelli e la forfora (tintura di capsico).
• Per uso topico può essere impiegato anche nel dolore causato dall’herpes
(pomata al capsico) e nel mal di denti (3-4 gocce di olio al capsico).
Droghe ad alcaloidi purinici
•
•
•
•
•
•
Cola.
Cacao.
Caffè
Thè.
Matè.
Guaranà.
Impiego
• Bevande tonico-adattogene
• Farmaci: estrazione principi attivi
• Doping: cardiostimolazione+broncodilatazione
Alcaloidi purinici
•
•
•
•
Xantine metilate:
Caffeina.
Teofillina.
Teobromina.
• Analogia strutturale con le basi puriniche del DNA.
Xantine metilate
Xantine metilate
-meccanismo d’azione• Per le azioni delle xantine metilate sono stati
proposti diversi meccanismi, nessuno dei quali
accertato con sicurezza:
• Inibizione fosfodiesterasi (tipo 4): cAMP:
stimolazione cardiaca, rilasciamento della
muscolatura liscia (broncodilatazione), inibizione
del rilascio di mediatori dell’infiammazione dai
mastociti.
• Antagonismo sui recettori dell’adenosina:
broncodilatazione e inibizione del rilascio di
istamina.
Xantine metilate
-effetti farmacologici• SNC: stimolazione corticale con aumento dell’attenzione e
diminuzione del senso di fatica, insonnia. Ad alte dosi si
possono avere tremori, convulsioni (caffeina).
• Cuore: effetto cronotropo e inotropo positivo che porta a
tachicardia e all’aumento della pressione arteriosa.
• Tratto gastrointestinale: aumento della secrezione acida e
degli enzimi digestivi. Tale effetto si ha anche con il caffè
decaffeinato.
• Rene: effetto diuretico per stimolazione della filtrazione
glomerulare ed inibizione del riassorbimento di sodio
(teofillina).
• Muscolatura liscia: broncodilatazione (teofillina).
• Muscolatura scheletrica: stimolazione della contrazione.
Xantine metilate
-impiego terapeutico• Teofillina: antiasmatico. Bassi costi, possibile impiego
in paesi in via di sviluppo. Nei paesi industrializzati il
farmaco è stato in larga parte sostiuito dai
simpaticomimetici
(asma
acuta)
e
dagli
antinfiammatori (asma cronica). In ogni caso la sua
somministrazione è subordinata al monitoraggio
terapeutico.
• Caffeina: nel trattamento dell’emicrania in
associazione all’ergotamina. La caffeina favorisce
l’assorbimento dell’ergotamina.
Finestra terapeutica della teofillina
CME= 8 mg/mL; CTM= 16 mg/mL (paziente anni 13)
Emivita= 8 ore.
Css
Caffeina
• Tolleranza
• Dipendenza psichica/fisica
• Sindrome d’astinenza: letargia, irritabilità,
cefalea. Breve durata-nessun trattamento.
Cola
• La droga è costituita dai semi di Cola vera e
Cola acuminata (Africa occidentale).
• I semi contengono caffeina e teobromina (in
minore quantità).
• Azione ed uso:
• Stimolante.
• Produzione di bibite analcoliche gassose.
Cacao
• La droga è costituita dai semi di diverse specie di
Teobroma (America centromeridionale).
• La droga contiene un grasso solido (burro di
cacao), proteine, amido, teobromina e caffeina
(in minore quantità).
• Azione ed uso:
• Estrazione della teobromina.
• Burro di cacao impiegato come eccipiente.
• Polvere di cacao come aromatizzante e nella
produzione di cioccolato.
Caffè
• La droga è costituita dal seme di Coffea
arabica (originario dell’Etiopia).
• I semi contengono caffeina, acido clorogenico
e caffeolo (sostanza volatile responsabile
dell’aroma del caffè).
• Azione ed uso:
• Bevanda.
• Estrazione caffeina.
Thè
• La droga è costituita dalle foglie essiccate di Thea sinensis.
• La droga contiene caffeina (in quantità più elevata dello stesso
caffè), teofillina, teobromina, xantina, adenosina, tannini, fenoli e
polifenoli.
• Azione ed uso:
• Bevanda stimolante.
• Antidiarroico (tannini).
• Diuretico.
• Digestivo.
• Estrazione della caffeina.
• Tossicità:
• Ad alte dosi si può incorrere nel teismo: insonnia, nervosismo,
dimagrimento.
Matè
• La droga è costituita dalle foglie essiccate di
Ilex paraguayensis.
• La droga contiene caffeina, teobromina
(tracce), tannini e un olio volatile.
• Azione ed uso:
• Per la preparazione di bevande ad azione
tonica (rinforzante) e diuretica.
Guaranà
• La droga è costituita da una pasta disseccata
ottenuta pestando i semi di Paullinia cupana.
• La droga contiene caffeina, teobromina (tracce),
saponine steroidiche, tannini.
• Azione ed uso:
• La droga viene impiegata per preparare bevande ad
azione tonica (rinforzante) ed antidiarroica.
Droghe contenenti fenetilamine
• Efedra.
Efedra
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
La droga è costituita dai frammenti di rami di varie specie di Ephedra.
La droga contiene diversi alcaloidi: efedrina (alcaloide principale),
pseudoefedrina, efedrossano.
Efedrina: simpaticomimetico, stimola la liberazione di noradrenalina dai
granuli presinaptici. Broncodilatazione, lieve stimolazione SNC, trattamento
ipotensione ortostatica cronica.
Pseudoefedrina : decongestionante nasale.
Azione ed uso della droga:
Antipiretico.
Antiasmatico: uso plurimillenario (agonista del recettore β: accoppiato al
cAMP)
Diaforetico.
Estrazione dell’efedrina.
Pseudoefedrina + caffeina: uso illecito come sostituti delle amfetamine:
effetto stimolante e anoressizzante.
Antitumorali di origine vegetale
• Numerose specie vegetali sono state impiegate nel
tentativo di curare i tumori.
• Lo studio fitochimico di tali piante ha permesso di
isolare principi attivi dotati di attività antitumorale.
• Podofillotossina: isolata dal podofillo.
• Vinblastina e vincristina: isolati dalla vinca rosea.
• Colchicina: isolata dal colchico.
• Taxolo: isolato dal tasso.
• Acido usnico: dal succo di dulcamara
Antitumorali di origine vegetale
-veleni del fuso mitotico•
•
•
•
Colchico.
Vinca rosea.
Podofillo.
Tasso.
Il fuso mitotico è una
struttura costituita da
microtubuli assemblati
insieme; il fuso
"trascina" i cromosomi
durante la divisione
cellulare, portando alla
separazione dei
cromatidi (cromosomi
omologhi uniti a livello
MITOSI
Processo di divisione nucleare che porta alla del centromero e
derivanti dal processo
formazione di due identiche cellule figlie
attraverso le fasi di profase, prometafase, di replicazione di un
cromosoma).
metafase, anafase, e telofase.
Antitumorali di origine vegetale
-veleni del fuso mitotico•
•
•
•
•
•
Colchico.
Vinca rosea.
Podofillo.
Tasso.
Meccanismo di azione:
Tali droghe vengono definite “veleni del fuso mitotico”
poiché i principi attivi in esse contenuti interferiscono
con la sintesi dell’apparato microtubulare, essenziale
durante le diverse fasi della mitosi, causando pertanto
la morte cellulare.
Colchico
• La droga è costituita dai semi di Colchicum autumnale.
• La droga contiene diversi alcaloidi a nucleo tropolonico:
colchicina (il principale alcaloide), demecolcina, colchicoside
(un glicoside tropolonico).
• Azione ed uso:
• La droga non è più impiegata mentre lo sono i diversi principi
attivi:
• Colchicina: antigottoso (impedisce la migrazione dei leucociti
e la fagocitosi) e antitumorale. Conteggio dei cromosomi in
vitro.
• Demecolcina: nel trattamento del linfoma maligno e della
leucemia mielogenica.
Vinca rosea
• La droga è costituita dall’intera pianta di Vinca rosea
L.,impiegata come rimedio popolare nella cura del
diabete.
• La droga contiene circa 90 alcaloidi, di cui una
ventina presentano attività antitumorale. I più
importanti sono:
• Vinblastina: impiegata nel morbo di Hodgkin e nel
corionepitelioma (utero).
• Vincristina e vindesina:impiegate nelle leucemie
infantili.
Podofillo
• La droga è costituita dalle radici e dal rizoma essiccati del
Podophyllum peltatum (radice di mandragola). I principi
attivi sono contenuti nella resina di podofillo ottenuta
precipitando in acqua l’estratto alcolico della droga.
• I principali composti presenti nella resina sono:
podofillotossina e le peltatine, che presentano attività
citostatica e antitumorale.
• Azione ed uso:
• Resina di podofillo: un tempo impiegata come purgante.
• Podofillotossina: usata come antitumorale e come
precursore nella sintesi di etoposide e teniposide, farmaci
antitumorali (tumori solidi e linfatici) strutturalmente
correlati alla podofillotossina.
Tasso
•
•
•
•
La droga è costituita dalla corteccia di piante del genere Taxus. Il tasso è anche
chiamato l’albero della morte, per la sua natura estremamente velenosa. Plinio il
Vecchio narra di casi di morte avvenuti dopo aver bevuto vino conservato in botti
costruite con legno di tasso.
La tossicità del tasso è legata alla presenza di numerosi alcaloidi tra cui soprattutto
i taxani. L’importanza farmacologica del tasso è infatti dovuta alla presenza di uno
specifico taxano, il taxolo.
Il taxolo è presente tuttavia in ridotte quantità nella corteccia di tasso. Tale
problema ha portato alla ricerca, sia di metodi di sintesi chimica per
l’approvigionamento di taxolo, sia di nuove molecole dotate di una maggiore
selettività .
Il taxolo è risultato attivo in un ampia gamma di tumori solidi (ovaio, mammella,
polmone, prostata, vescica) ed è considerato uno dei farmaci più promettenti nella
chemioterapia antitumorale.
Antitumorali
• Basso I.T.
• Monitoraggio emoconcentrazioni
• Dosaggio: mg/Kg; mg/mq
Droghe d’abuso
•
•
•
•
Oppioidi: dipendenza fisica e psichica.
Cocaina: dipendenza psichica e fisica.
Cannabis: dipendenza psichica e fisica.
Amfetamine ed ecstasy (MDMA): dipendenza
psichica e fisica con possibili effetti
neurotossici.
• Allucinogeni: LSD, Mescalina, psilocibina: non
causano dipendenza psicologica.
Droghe contenenti principi
allucinogeni
• Anticamente impiegate dalle caste sacerdotali
nelle pratiche religiose.
• Nel XIX inizia la loro diffusione nelle società
civili tra gli artisti e nei salotti dell’alta società.
• Negli anni ’60 e ’70 diventano delle icone della
contestazione giovanile.
Droghe contenenti principi
allucinogeni
• Determinano alterazioni delle percezioni sensoriali
(visive e uditive), manifestazioni simil-psicotiche,
distorsione della percezione del tempo, nausea,
vertigini.
• Non inducono né dipendenza fisica, né psicologica.
• Inducono rapida tolleranza (tachifilassi).
• Non stimolano il rilascio di dopamina: animali da
esperimento non mostrano il fenomeno della
autosomministrazione di farmaci psichedelici.
Droghe contenenti principi
allucinogeni
• Peyote.
• Psilocybe.
• Amanita muscaria.
• Meccanismo d’azione:
• I principi attivi presenti in tali droghe sono in
grado di determinare alterazioni sensoriale
correlate ad alterazioni neurotrasmettitoriali.
Peyote
• La droga è costituita dalle parti aeree essiccate al sole di un cactus, il
Lophophora williamsii, e veniva anticamente utilizzata dai Maya e dagli
Aztechi durante le cerimonie religiose.
• La droga contiene numerosi alcaloidi a struttura diversa tra cui spicca una
feniletilamina, la mescalina, responsabile delle proprietà allucinogene del
peyote.
• Mescalina:
• Inizialmente si hanno alterazioni fisiche: nausea, sudorazione, tremori,
tachicardia, midriasi, alterazioni pressorie (attivazione SNAS).
• In seguito si hanno alterazioni psichiche (SNC: visive, uditive,
rallentamento della percezione del tempo) la cui intensità è influenzata sia
dallo stato emotivo dell’individuo sia dall’ambiente circostante.
Psilocybe
• Lo Psilocybe mexicana è un fungo allucinogeno
originario dell’America Centrale.
• Scavi archeologici condotti in Sudamerica hanno
evidenziato l’esistenza di un vero e proprio culto
delle civiltà precolombiane per i funghi
allucinogeni, tra cui lo psilocibe, che venivano
impiegati nelle cerimonie religiose.
• Lo psilocybe contiene due derivati della
triptamina, la psilocina e la psilocibina,
responsabili del potere allucinogeno del fungo.
Amanita muscaria
• Fungo dalla colorazione rossa e dalla caratteristica punteggiatura bianca
caratteristico delle regioni temperate settentrionali. Un tempo l’amanita
veniva impiegata dagli sciamani siberiani in virtù delle sue proprietà
allucinogene.
• Il fungo contiene diversi principi attivi:
• Muscarina: agonista colinergico.
• Muscazone: effetti allucinogeni.
• Acido ibotenico: effetti allucinogeni. Viene trasformato in vivo, per
decarbossilazione, in muscimolo.
• Muscimolo: agonista recettoriale del GABA, un neurotrasmettitore
centrale ad attività inibitoria. L’azione allucinogena è 5 volte superiore
all’acido ibotenico.
• Gli effetti allucinogeni, di tipo visivo e uditivo, compaiono circa 30 minuti
dopo l’assunzione della droga.
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