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2010 - Ometto Handbike - Casa di Cura Domus Salutis
ECONOMIA GIORNALE DI BRESCIA GIOVEDÌ 2 DICEMBRE 2010 35 IMPRESE & RICERCA Un tappo innovativo per potersi fare (a casa propria) un vino spumante Da Ingegneria ■ A destra Mario Bertucci con i suoi tappi. Nelle altre due foto, Marco Ometto accanto ad una handbike e un particolare della bicicletta per disabili La corsa sull’handbike ai raggi X Marco Ometto ha ideato un dispositivo per misurare gli sforzi di chi deve «pedalare» con le braccia. Il sostegno di Domus Salutis e Bcc Agro Bresciano IDEE D’IMPRESA Una gara per 60 Ma nell’elenco Brescia non c’è ■ Tessuti a «lavatrice zero» (autopulenti), video games che si modificano a seconda della forza degli avversari, un kit per valutare il rischio cardiovascolare dell’individuo, un inchiostro speciale che tende a smagnetizzarsi quando la temperatura oltrepassi certi limiti. Sono alcune delle sessanta idee imprenditoriali, nate all’interno di atenei e centri di ricerca italiani (ma non c’è alcun bresciano), che si sfideranno domani a Palermo in occasione dell’edizione 2010 del Premio nazionale per l’Innovazione (Pni). L’organizzazione è dell’Universita di Palermo e della PNICube, associazione incubatori e business plan competition accademiche italiane. BRESCIA Un lavoro interdisciplinare, nel quale le conoscenze nel campo dell’Ingegneria dell’Automazione industrialesono al servizio della riabilitazione funzionale di pazienti con gravi disabilità. Nella ricerca di Marco Ometto, dottorando al terzo anno in Meccanica Applicata all’Università di Brescia, non manca poi l’impatto umano e l’emozione di sapere che con il proprio lavoro si può fare qualcosa di utile per gli altri. Il progetto sviluppato da Marco riguarda, come recita il titolo della sua tesi, sistemi e modelli per la biomeccanica del corpo umano. Un campo nel quale la Facoltà di ingegneria dell’Ateneo bresciano ha unalungae solidatradizione. In particolare Marco ha messo a punto un sistema per studiare come il corpo umano si comporta quando si trova a «pedalare» su una handbike, la bicicletta utilizzata da soggetti con gravi limitazioni funzionali agli arti inferiori, che si muove grazie alla forza propulsiva impressa dallebraccia anziché, come nelle biciclette tradizionali, da quella delle gambe. «Negli studi di medicina dello sport e scienza della riabilitazione motoria è fondamentale la misurazione di una serie di parametri fisiologici e delle modificazioni dell’organismo durante lo sforzo atletico», racconta. La pratica della handbike ha una storia piuttosto recente e sono ancora in fase di studio le sollecitazioni alle quali l’organismo va incontro durante il gesto atletico. «A Brescia, l’Unità di recupero e riabilitazione funzionale della Clinica Domus Salutis, in collaborazione con la Sezione di Fisiologia del Dipartimento di Scienze biomediche e biotecnologiche della Facoltà di Medicina, stanno lavorando a dei test funzionali sotto sforzo, per approfondirequesti aspetti - continua Marco -. Il gruppo di ricercasta fornendo al team di fisiologi e specialisti in riabilitazioneuna seriedi nuovi strumenti utili allo scopo. All’attività di ricercaha collaborato anche Paolo Gaffurini, un dottorando in Scienze motorie dell’Università di Verona». Marco, sotto la supervisione del suo tutor, ha realizzato un dispositivo meccanico che consente a fisiologi e terapisti di misurare con precisione la fatica compiuta dall’atleta. «Abbiamo costruito un sistema che permette di applicare un carico noto. Entrerà nella valutazione del bilancio delle energie spese durante la pratica dell’handcycling». Ma non è tutto. Marco ha apportato una serie di altre migliorie alla habdbike utilizzata negli studi di medicina dello sport, aggiungendo alle manopole un sistema per misurare la forza che gli atleti applicano sul manubrio. «Sarà anche grazie ai parametri misurati con questo dispositivo che sarà possibile effettuare misure accurate delle sollecitazioni alle quali vengono sottoposte le articolazioni. Potranno quindi essere elaborare valutazioni sulla postura migliore da tenere, e anche costruire tabelle di allenamento più adatte ai diversi livelli di preparazione dell’atleta». Questa esperienza ha avuto un risvolto umano importante. «Per gli studi su handbike sono stati coinvolti anche atleti con deficit motori appartenenti all’Associazione Icaro Onlus (www.icarosportdisabili.it) - racconta - e collaborare direttamente con loro mi ha fatto avere della disabilità una visione che non conoscevo». La borsa di studio per il dottorato di Marco è stata finanziata dall’Università di Brescia e un contributo per realizzare la strumentazione è stato fornito da Domus Salutis. La Bcc dell’Agro Bresciano ha anch’essa fornito un finanziamento, mentre l’azienda milanese di bioingegneria Bts ha contribuito finanziando il quadro elettrico di alimentazione del sistema. Per informazioni sul lavoro di Marco, potete contattarlo alla e-mail marco. [email protected]. Cristina Ricossa BRESCIA L’idea la racconta (e la scrive) lui stesso. Mario Bertucci, fresco di laurea in Ingegneria gestionale, appassionato di scrittura (ha fatto uno stage anche al nostro giornale) ed oggi «proprietario» di un brevetto: quello di un tappo che consente di farsi lo spumante in casa. Come e quando è nata quest’idea la racconta lui stesso. «L’idea mi è nata durante la visita presso una delle cantine bresciane di spumante Metodo Classico. E lì mi sono sorpreso nel vedere quanta tecnologia ci fosse dietro un mestiere antico che esclude noi comuni mortali dal piacere di poterci produrre autonomamente qualche litro di buon Metodo Classico». «Non si può trovare un metodo più semplice e meno costoso, per sboccare le bottiglie?», è stata la domanda ad esito negativo. Il metodo più semplice ed economico è parso subito quello di un tappo in grado di imprigionare i residui senza dover ricorrere al congelamento. Nel tempo questa sfida si trasforma in una vera e propria passione tanto da portarmi a progettare tale dispositivo: un tappo in materiale plastico adatto per alimenti in grado di imprigionare i residui del vino al proprio interno (senza ricorrere alle macchine congelatrici), ma che costasse anche poco. All’idea ho dedicato quattro anni per risolvere i vari problemi (tenuta alla pressione, economicità, inserimento, raccolta e trattenimento dei lieviti) che man mano si presentavano. Il brevetto di «un dispositivo e metodo per l’asportazione di residui solidi da un liquido» viene terminato e depositato nel marzo 2007 e concesso, finalmente, a settembre di quest’anno. «Trovare un investitore non è stato affatto semplice. Dopo aver peregrinato a lungo, dalla Franciacorta alla Val Calepio, da Bologna a Milano, da Ivrea a Torino, è stato al Vinitaly lo scorso anno che ho trovato un riscontro. La vicentina Brenta Sugheri di Breganze ha accolto con entusiasmo la presentazione del brevetto e della prototipazione rapida realizzata presso i laboratori del dipartimento d’Ingegneria industriale e mi ha invitato più volte nella propria sede per studiare insieme gli sviluppi e le potenzialità del progetto. Ad oggi, dopo due anni di collaborazione, si è giunti a progettare quella che sembra essere una soluzione definitiva o, comunque, molto vicina al prototipo finale. Tale convinzione ha spinto l’azienda a commissionare la costruzione di uno stampo pilota, progettato dal sottoscritto, per realizzare un prototipo vero e proprio, ossia funzionante. Attualmente il pezzo è oggetto di prove di tenuta alla pressione presso i laboratori dell’azienda. Un’ulteriore collaborazione è nata con l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige in provincia di Trento». Agli agricoltori bresciani 8,3 milioni di euro Il programma di sviluppo rurale della Regione. Finanziate 66 domande sulle 328 lombarde MILANO Ammontano a 8,3 milioni di euro i fondi che Regione Lombardia ha assegnato agli agricoltori della provincia di Brescia con risorse del Programma di sviluppo rurale (Psr). Complessivamente si tratta di oltre 38 milioni di euro che vengono stanziati agli agricoltori lombardi attraverso lo stesso Psr 2007-2013. Il decreto della Direzione generale Agricoltura è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale e riguarda le Misure 121 (ammodernamento delle aziende agricole), 311A (Agriturismo), 311B (produ- L’assessore all’Agricoltura De Capitani Il presidente della Regione Formigoni zione di energia rinnovabile), 311C (altre attività di diversificazione) e 321 (servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale) del Psr. «Si tratta di uno stanziamento molto importante - commenta l’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani soprattutto in un momento di sofferenza del comparto agricolo. In totale vengono finanziate ben 328 domande, presentate da altrettante aziende agricole, sull’intero territorio lombardo. Le Misure oggetto del decreto coprono diverse tipolo- gie di attività, e posso senz’altro affermare che lo sforzo di Regione Lombardia va nella direzione di sostenere con crescente convinzione gli investimenti che con coraggio gli operatori del comparto stanno affrontando per migliorare le proprie aziende e, in taluni casi, per dare avvio a nuove attività». Nello specifico, a Brescia vengono finanziate 66 domande di cui 44 per la Misura 121, 6 per la Misura 311A, 10 per la Misura 311B e 6 per la Misura 321, per un totale di 8.384.061,60 euro. I fondi stanziati verranno ripartiti tra le Amministrazioni provinciali in base all’ammontare delle domande finanziate per ogni singola Misura su ciascun territorio; sul sito internet www. agricoltura.regione.lombardia.it, è possibile consultare l’elenco dei beneficiari. «Con questo decreto ciascun territorio provinciale - chiude l’assessore De Capitani - vede valorizzate le proprie specifiche vocazioni agricole; con un ventaglio tanto ampio di attività sostenute sulle Misure del Psr oggetto di questo provvedimento posso davvero affermare che Regione Lombardia ha dato voce alle singole identità territoriali. Il 2011 non sarà facile, ma confermo l’impegno della Regione a restare accanto ai nostri operatori».