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Fragole fuori forma
UNA GUIDA ALLA SCELTA Fragole fuori © forma Sui banchi dei supermercati o dei fruttivendoli si presenta spesso ammaccata, qualche volta ammuffita o troppo matura, raramente in perfetta forma. La fragola è una signora sensibile che riceve poche attenzioni da chi la raccoglie e la porta sui banchi di vendita. media ne consumano 2 chili all’anno, contro i quasi tre di tedeschi e spagnoli. Ci siamo messi nei panni di chi va al mercato o al supermercato a comprare un cestino di fragole: come sceglierle? Quali sono le varietà più diffuse? Contengono pesticidi? Quali sono i difetti più comuni? In etichetta ci sono tutte le informazioni per scegliere al meglio? Per rispondere a queste domande abbiamo comprato 20 campioni di fragole e li abbiamo portati in laboratorio (vedi riquadro La nostra inchiesta). I risultati sono stati deludenti, soprattutto sul fronte qualità. Istruzioni per l’uso La stagione delle fragole inizia a marzo, tocca il suo apice in aprile-maggio e finisce in giugno. Il tempo delle fragole. Le fragole che trovate al supermercato o al mercato, da aprile a giugno, sono di produzione italiana oppure importate dalla Spagna o dalla Francia. Se sono italiane, solitamente vengono dalla Campania (la regione italiana più produttiva, con il 32% del totale), ma possono anche arrivare da Emilia Romagna, Basilicata, Veneto, Piemonte e Lazio. Sono frago15 ALTROCONSUMO - N° 160 - MAGGIO 2003 le cresciute soprattutto al riparo nelle serre (74% della produzione) e poco in campo aperto. Meno care a maggio. Le fragole costano meno quando sono nel pieno della stagione produttiva, cioè in aprile e, soprattutto, in maggio. C’è più offerta sul mercato e i prezzi calano in media di oltre il 30% rispetto a marzo, quando ci sono le primizie e le varietà precoci. Le fragole sono piuttosto costose se acquistate in marzo: il prezzo oscilla tra 2,50 e 7 euro al chilo. In pratica, un chilo di fragole costa in media ben 4,75 euro. In generale, anche il punto vendita conta: il fruttivendolo sotto casa è più caro del mercato e del supermercato. Mature al punto giusto? Per capire se la fragola è matura al punto giusto per essere mangiata basta guardare il colore: deve essere tutta rossa. Durante la maturazione, la sua superficie passa da verde, quando è acerba, a bianca, da bianca a rosa, da rosa a per metà rossa. Quando diventa completamente rossa è il momento della raccolta. Attenzione: se il colore è rosso scuro, significa che la fragola è vecchia, troppo matura. Se la superficie non è ancora tutta rossa, ma solo in parte, oppure il colore è ancora rosa significa che la fragola non è stata raccolta al momento giu- ▲ “Le fragole esaltano il gusto dello champagne…”, suggeriva Richard Gere alla bellissima Julia Roberts in una famosa scena di Pretty Woman. Un abbinamento vincente, forse perché proprio nella patria dello champagne, la Francia, è iniziata più di settecento anni fa la coltivazione delle fragole. Alla fine dell’Ottocento, poi, le piantine di questo frutto spuntavano un po’ in tutta Europa e i coltivatori hanno iniziato a incrociare le varietà europee con quelle provenienti dalle Americhe. Da allora, le fragole hanno avuto una carriera tutta in crescita, fino ad arrivare a una produzione mondiale annua pari a circa 3 milioni di tonnellate. Gli Stati Uniti detengono il primato con il 26% del mercato, seguiti dalla Spagna, Paese leader in Europa. Non a caso spesso troviamo sui banchi del fruttivendolo fragole di provenienza spagnola. L’Italia è al quarto posto nel mondo con il 6% della produzione e al terzo nel vecchio continente dove cede il passo solo a Spagna e Polonia. Le fragole italiane hanno molti estimatori all’estero: nel 2001 ne abbiamo esportate circa 52 mila tonnellate, raggiungendo il secondo posto nel mondo per volumi esportati (dati Ismea). Gli italiani, invece, non sono grandi amanti delle fragole rispetto ai cugini europei: in ▲ LA NOSTRA INCHIESTA • Abbiamo acquistato 20 campioni di fragole, tra maggio e giugno 2002, in ciascuno dei quattro Paesi del gruppo Conseur: oltre all’Italia, Portogallo, Belgio e Spagna. Nel nostro Paese le fragole sono state comprate il 13 maggio 2002 in 20 punti vendita distribuiti tra Milano e Roma (bancarelle dei mercati, fruttivendoli, supermercati e ipermercati), in confezioni sigillate oppure sfuse. Al momento dell’acquisto abbiamo verificato la pulizia del punto vendita, la forma di vendita (sfuse o confezionate, refrigerate o meno) e l’etichetta del prodotto (denominazione, varietà, categoria, calibro e Paese d’origine). Siamo tornati negli stessi punti vendita quasi un anno dopo, il 17 marzo 2003, per verificare il contenuto delle etichette dopo l’entrata in vigore, nel febbraio scorso, di un decreto legislativo (n. 306/2002), che inasprisce le multe previste per chi non espone sui prodotti ortofrutticoli un’etichetta completa di tutte le informazioni obbligatorie per legge. Il risultato è stato deludente: ben sei campioni su venti non riportavano in etichetta due informazioni obbligatorie, come il Paese di origine e la categoria delle fragole. Le etichette dei campioni comprati a marzo sono leggermente migliorate, ma restano ancora troppe lacune. Varietà e calibro delle fragole sono informazioni che possono essere indicate in etichetta a discrezione del venditore. Sono pochi i campioni che riportano queste indicazioni: sette su venti la varietà, solo cinque il calibro. • In laboratorio abbiamo valutato la qualità esterna e interna delle fragole e abbiamo verificato il grado di freschezza. Abbiamo anche classificato le fragole nella loro vera categoria commerciale sulla base dei difetti che presentavano: Extra, Prima (I) e Seconda (II). Ci sono state brutte sorprese: non solo la categoria riportata è spesso sbagliata (in sette casi su venti), ma, cosa ancora più grave, la maggior parte dei campioni non è classificabile, cioè non rientra nemmeno nella Seconda categoria. Questo significa che alcune fragole acquistate non dovrebbero neanche essere vendute sui banchi della frutta. • Infine, abbiamo fatto una verifica di laboratorio per evidenziare l’eventuale presenza di residui di pesticidi. Li abbiamo trovati in 9 campioni su 20, ma rientrano sempre nei limiti consentiti dalla legge. • Negli altri Paesi del gruppo Conseur, i risultati sono stati altrettanto deludenti sul fronte della qualità, anche se con delle differenze: il Belgio si è distinto in positivo per la presenza di un minor numero di campioni di scarsa qualità, mentre il Portogallo ha dato i risultati peggiori con troppi campioni di qualità inaccettabile. sto e le sue qualità nutrizionali e di gu- calice) anche per mantenere intatte le sto ne risentono molto: è più aspra, proprietà nutrizionali. La fragola è un meno dolce e anche meno aromatica. frutto ricco di vitamina C: basti penNon sperate che maturi, come la me- sare che una porzione da 100 g di frala o la banana, perché le fragole non gole (pari a 5-6 frutti) basta a soddicontinuano il processo di maturazione sfare il bisogno giornaliero di vitamina dopo la raccolta, ma si raccolgono C di un adulto (circa 60 g). Perché il quando sono già abbastanza mature per contenuto di questa vitamina resti intatto, però, è necessario che, dal moessere mangiate. Attenzione all’aspetto. In generale, mento della raccolta in poi, la catena per scegliere le fragole vale una rego- del freddo non si interrompa. Se quela elementare: quella dell’aspetto este- sto avviene, il frutto perde acqua e a riore. Se sono “belle” fuori, general- questo si lega una notevole perdita di vitamina C (fino a 7/8 volte la quantità mente sono anche buone. Quando siete davanti al banco della iniziale). Per ridurre la perdita di acfrutta scegliete i cestini di fragole in- qua è importante oltre che tenere le tegri, puliti, senza succo o macchie ros- fragole in frigo, coprirle con la pellise all’interno. Il calice di foglie deve cola o lasciarle nella confezione di venessere fresco e verde. Se acquistate le dita se è chiusa. Per lo stesso motivo fragole sfuse, scegliete quelle che han- è meglio non staccare il calice, ma farlo solo quando si no il miglior aspetdecide di mangiarto esteriore, senza le. Il calice verde difetti evidenti e è, infatti, segnale di con un colore freschezza. Le frauniforme. Troppo gole sono ricche spesso sui banchi anche di zucchero, della frutta si trofibre e acido folico vano in vendita an(una vitamina imche fragole amportante per la samuffite, molli o lute). troppo mature e IN SUPERFICIE Se la fragola si presenta con senza calice (nelle macchie bianche o verdi significa che è stata Per gustarle al raccolta al momento sbagliato, quando non meglio. Il sapore foto). Sono questi era ancora matura (quindi, rossa). delle fragole dii difetti che abbiaNella foto sotto, una fragola ammuffita, pende dal contemo trovato in una indice di una cattiva conservazione. nuto di zuccheri e metà dei campioni acidi. Lo zucchero acquistati. La cauaumenta quando il sa? Probabilmente frutto è maturo, l’auna raccolta fatta cidità, invece, dial momento sbaminuisce. gliato (la fragola Vista la natura senera già troppo masibile delle fragole tura), oppure una è meglio lavarle sonon corretta manilo poco prima di polazione del frutto nel percorso che lo porta sui ban- mangiarle. Per gustarle al meglio, non chi di vendita (raccolta, conservazione mangiatele subito dopo averle tolte dal e trasporto), così come un’interruzio- frigo, ma aspettate che raggiungano la ne della catena del freddo. Il fatto che temperatura ambiente. l’altra metà dei campioni acquistati ab- La maggior parte delle fragole che abbia, invece, una buona qualità, dimo- biamo acquistato sono state classifistra che tutto questo percorso può es- cate come ottime per colore, sapore, sere condotto in modo corretto. Se contenuto di succo e consistenza. questo non avviene, la colpa è della ne- Peccato, però, che quasi l’altra metà gligenza dei lavoratori del settore, che dei campioni abbia mostrato una quanon prestano le dovute cure al frutto lità pessima, con difetti quali una pola partire dalla raccolta fino alla ven- pa molle, odori e sapori estranei. Tradizionale, bio o a lotta intedita. Conservarle in frigo. Dopo aver com- grata? Sui banchi della frutta trovate prato le fragole è buona regola con- accanto alle fragole tradizionali anche servarle in frigorifero a una tempera- quelle ottenute da coltivazioni biologitura inferiore ai 4°C (senza togliere il che o a lotta integrata. Che differenza 16 ALTROCONSUMO - N° 160 - MAGGIO 2003 PROBLEMI DI IDENTITA’ Paese d’origine, categoria commerciale, denominazione di vendita, peso, nome e indirizzo del produttore e prezzo sono le informazioni obbligatorie per legge che dovete trovare in etichetta. Paese d’origine: è un’informazione obbligatoria. Il 30% delle fragole del nostro campione non specifica il Paese di origine. È un’indicazione importante perché, per esempio, chi acquista fragole spagnole è consapevole che hanno impiegato qualche giorno per arrivare in Italia. Varietà della fragola: è un’indicazione facoltativa. Pochi produttori (sette su venti) si sono preoccupati di dare un’informazione che consente a chi compra di scegliere se comprare una fragola Camarosa oppure una Miss, caratterizzate da un aspetto e da un sapore diverso. Categoria commerciale: è un’informazione obbligatoria. La categoria viene stabilita in base alla forma, alla colorazione e al numero di difetti esteriori individuabili. Per le fragole le categorie sono tre: la più pregiata è la Extra, il frutto non deve presentare difetti esterni; poi c’è la Prima (I), il frutto può avere lievi difetti di forma e segni superficiali di pressione; appartengono alla Seconda (II) le fragole che hanno i difetti di forma più accentuati. Al di sotto della Seconda categoria, la fragola non può essere messa in vendita. La maggior parte dei campioni della nostra inchiesta non rientra nemmeno nella Seconda categoria e, quindi, non avrebbe dovuto neanche essere in vendita. Calibro: è un’indicazione facoltativa. Per legge le fragole devono avere un calibro (il diametro massimo) di almeno 25 mm per la categoria Extra e di 18 mm per le categorie I e II. Solo un quarto dei campioni acquistati riporta il calibro in etichetta. ETICHETTE INCOMPLETE Il 14 febbraio scorso è entrato in vigore un decreto legislativo (n. 306/2002) che ha risvegliato l’attenzione dell’opinione pubblica sulle etichette di frutta e verdura. Il decreto conferma le multe previste per i venditori che non riportano sul cartellino le informazioni obbligatorie per legge e inasprisce quelle per i recidivi. Insomma nulla di nuovo, ma grazie ai media, che hanno dato un grande risalto a questo decreto, sembrava che da quel momento in poi sui banchi di vendita avremmo trovato etichette perfette, complete di tutte le informazioni previste dalla legge. Purtroppo non è stato così. Un mese dopo circa l’entrata in vigore del decreto, siamo tornati negli stessi punti vendita in cui avevamo acquistato le fragole un anno fa e abbiamo verificato che quasi nulla era cambiato: le informazioni contenute in etichetta non sono aumentate in modo significativo. Il problema è che non ci sono controlli adeguati e, quindi, è facile per i venditori trascurare le etichette (i controlli spettano alle Regioni). A questo punto, possiamo essere noi consumatori a penalizzare chi non si preoccupa di darci tutte le informazioni per scegliere al meglio, non comprando le fragole con etichette incomplete. FRAGOLONI INQUIETANTI ▲ c’è? Le fragole tradizionali sono coltivate anche facendo ricorso a pesticidi, per evitare che le piante si degradino. L’uso di pesticidi lascia generalmente una certa quantità di residuo che, se rientra entro certi limiti stabiliti dalla legge, non dà conseguenze per la salute. Dalla nostra inchiesta, comunque, non emerge nulla di preoccupante sul fronte della sicurezza delle fragole tradizionali. Abbiamo trovato residui di pesticidi in nove campioni su venti (in tre di questi erano presenti contemporaneamente residui di due pesticidi). In tutti i campioni, però, i residui sono al di sotto del Limite massimo di residui (LMR) consentito dalla legge (D.M. del 19/5/2000, modificato nell’agosto 2002) e, quindi, non presentano alcun rischio per la salute. Certo dalle fragole biologiche ci si aspetta una maggiore sicurezza, visto Sono grandi, troppo grandi rispetto alle fragole “normali” e hanno una forma non proprio classica. Insomma, non ci convincono quando le troviamo sul banco del fruttivendolo. Il timore è che si tratti di fragole geneticamente modificate. Non è così. Se le fragole sono troppo grandi, si tratta semplicemente di una varietà che ha raggiunto queste dimensioni, ma senza “aiuti”. Se si presentano, ad esempio, accoppiate come gemelle siamesi (nella foto), spesso la colpa è di un insetto (Frankliniella occidentalis) che le attacca durante la coltivazione e ne provoca la crescita deformata. Questa è solo una delle tante cause che possono portare a questo risultato. Il problema è che le fragole con questo difetto non dovrebbero essere messe in commercio. È anche vero che gli esperimenti si 17 ALTROCONSUMO - N° 160 - MAGGIO 2003 fanno: per aumentare la resistenza al freddo o migliorare la consistenza delle fragole. Sono, però, solo esperimenti che restano in laboratorio: queste fragole non possono essere messe in vendita. ALCUNE VARIETA’ DIFFUSE NEL NOSTRO PAESE Le varietà più coltivate in Italia sono Camarosa, Pájaro, Tethis, Tudla, Mirando e Chandler (soprattutto in Basilicata e Campania); Miss, Marmolada, Elsanta, Madelaine, Idea, Patty, Maya e Onda (soprattutto al nord: Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna). CAMAROSA TUDLA MARMOLADA Con una pianta resistente al freddo e un frutto sodo difficile da ammaccare, questa varietà offre un’alta resa in termini di produzione. Se si aggiunge, poi, una dimensione grande del frutto, un colore rosso brillante e un buon sapore, ci sono tutti gli ingredienti per farne una delle varietà più amate da consumatori e produttori. Si presenta sotto diverse vesti: da cilindrica a cono allungato. La polpa è soda e presenta una piccola cavità al centro. Questa varietà offre un’alta resa in termini di produzione per tutta la stagione e i suoi frutti maturano precocemente. A forma di cono allungato, i frutti sono grandi e non sempre hanno un colore uniforme, in particolare in corrispondenza dell’apice più chiaro. La polpa è poco consistente e la resistenza della superficie è limitata. Ha un aroma gradevole e un buon sapore. Questa varietà ha un frutto piuttosto grande a forma di cono allungato. La superficie è uniforme e il colore è rosso brillante. La polpa, soda e attraente, diventa di un colore rosso intenso quando il frutto è completamente maturo. Acidità media e sapore poco aromatico. PAJARO MISS Un rosso uniforme e brillante in superficie e un gusto eccellente. In questa varietà la forma del frutto è quella di un cono perfettamente regolare, la polpa è soda e consistente. È molto diffusa in Spagna. Molto sensibile, questa varietà cresce preferibilmente al riparo nelle serre. In campo aperto, infatti, si deteriora facilmente. Matura precocemente e ha un frutto grande e brillante, di colore rosso-arancio. ▲ che sono coltivate con tecniche che escludono l’uso di sostanze chimiche di sintesi (fertilizzanti, insetticidi...) e al loro posto prevedono rimedi naturali (letame, residui di colture precedenti…). Anche le fragole a lotta integrata possono dare buone garanzie in questo senso, perché l’impiego dei pesticidi è ridotto al minimo ed è affiancato dallo sfruttamento di tecniche tipiche della coltivazione biologica, come l’uso di insetti nemici dei parassiti delle piante. Si tratta, insomma, di due tipi di coltivazione che vanno verso un’agricoltura più rispettosa dell’ambiente. ■ FRAGOLINE “DI BOSCO” • Sono piccole delizie che crescono spontaneamente soprattutto nel bosco, al riparo dalla luce e dal caldo. Quelle che troviamo sul banco del fruttivendolo sono, però, solitamente coltivate in serra. Il sapore non è proprio lo stesso. Le fragoline selvatiche, infatti, sono più aromatiche e gustose, mentre quelle di serra non riescono a sviluppare al meglio aromi e sapori per colpa di un ciclo produttivo (imposto) più veloce. • I costi più alti di raccolta e la resa più bassa in termini di produzione sono i motivi principali del prezzo più alto delle fragoline rispetto alle fragole comuni. Sul fronte legislativo sono poche le differenze tra fragole di bosco e comuni: il calice può non esserci, non è fissato nessun calibro minimo e nella categoria Extra non devono essere, come le comuni, particolarmente omogenee e regolari. 18 ALTROCONSUMO - N° 160 - MAGGIO 2003 ELSANTA È una varietà ad alta resa, non si fa deteriorare dalla muffa grigia che spesso attacca le fragole (Botrytis) e resiste bene al trasporto e al maneggiamento. Tutte caratteristiche che rendono facile prevedere un aumento della sua disponibilità nei prossimi anni. Il frutto è rosso brillante, largo e ha una forma rotondeggiante e conica. La polpa è soda e di colore rosso-aranciastro. Meno difetti • Dalla nostra inchiesta è emersa una certa negligenza da parte di chi raccoglie e immagazzina le fragole fino ad arrivare ai responsabili del trasporto e della vendita. Lo dimostrano i campioni acquistati in cui abbiamo trovato troppi difetti, espressione di una scarsa qualità: fragole troppo mature, ammaccate e persino ammuffite. In tutte le fasi della distribuzione, i controlli devono essere più severi. • Anche sul fronte etichette c’è molto da fare. Sono ancora pochi gli sforzi dei venditori per aiutare il consumatore a scegliere in modo più consapevole. Lo dimostrano i risultati deludenti della nostra inchiesta: quando c’è, la categoria è spesso sbagliata; la maggior parte delle fragole acquistate non avrebbe nemmeno dovuto essere in vendita perché non raggiunge gli standard minimi per essere inserita nella categoria più bassa; l’origine troppo spesso non è indicata. Bisognerebbe anche indicare in etichetta l’eventuale impiego di pesticidi.