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2. il giorno consacrato al signore ger 17,19-27

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2. il giorno consacrato al signore ger 17,19-27
2.
il giorno consacrato al signore
Ger 17,19-27
C’è un giorno della settimana che partecipa della santità di Dio. E’ un giorno “separato” da
ogni altro perchè consacrato al Signore. Giorno in cui il Popolo è invitato ad astenersi da
qualsiasi altra opera per condividere la lode al Signore. Chi osserverà il giorno benedetto
parteciperà della sua benedizione. Solo infatti rispettando la santità di questo giorno potremo crescere nella consapevolezza e celebrare il mistero per il quale Cristo è con noi
tutti i giorni sino alla consumazione della storia.
UNIAMOCI NELLA PREGHIERA
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen!
Raccogliamoci e chiediamo al Signore la Grazia di accogliere la sua Parola con un cuore
umile, docile ed obbediente.
(Si rimane qualche istante in silenzio poi tutti insieme si recita la preghiera)
Signore Gesù,
concedi a noi qui riuniti nel tuo Santo Nome
di accogliere, comprendere ed obbedire alla tua Parola.
Apri le nostre menti e i nostri cuori
alla conoscenza del tuo amore
così che possiamo riconoscere l’avvento del tuo Regno
in mezzo a noi.
Donaci l’umiltà per riconoscere la tua Verità,
donaci la docilità per lasciarci plasmare dalla tua Sapienza
donaci il coraggio per condividere con i fratelli i tuoi doni.
Fa o Signore che questo momento sia per tutti noi
un sostegno nel cammino della fede.
Cresca fra di noi la vera fraternità
che ci prepara a condividere nell’Assemblea
il pane della vita che solo tu sai dare.
Amen.
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ascoltiamo la parola
[19] Il Signore mi disse: «Va’ a metterti alla porta dei Figli del popolo, per la quale entrano
ed escono i re di Giuda, e a tutte le porte di Gerusalemme.
[20] Dirai loro: Ascoltate la parola del Signore, o re di Giuda e voi tutti Giudei e abitanti di
Gerusalemme, che entrate per queste porte.
[21] Così dice il Signore: Per amore della vostra stessa vita, guardatevi dal trasportare un
peso in giorno di sabato e dall’introdurlo per le porte di Gerusalemme.
[22] Non portate alcun peso fuori dalle vostre case in giorno di sabato e non fate alcun
lavoro, ma santificate il giorno di sabato, come io ho comandato ai vostri padri.
[23] Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio, anzi si intestardirono a non
ascoltarmi e a non accogliere la lezione.
[24] Se mi ascolterete sul serio – oracolo del Signore –, se non introdurrete nessun peso
entro le porte di questa città in giorno di sabato e santificherete il giorno di sabato non
eseguendo alcun lavoro,
[25] entreranno per le porte di questa città re e prìncipi che sederanno sul trono di
Davide, vi passeranno su carri e su cavalli insieme ai loro ufficiali, agli uomini di Giuda e agli
abitanti di Gerusalemme. Questa città sarà abitata per sempre.
[26] Verranno dalle città di Giuda e dai dintorni di Gerusalemme, dalla terra di Beniamino
e dalla Sefela, dai monti e dal meridione, presentando olocausti, sacrifici, offerte e incenso
e sacrifici di ringraziamento nel tempio del Signore.
[27] Ma se non ascolterete il mio comando di santificare il giorno di sabato, di non
trasportare pesi e di non introdurli entro le porte di Gerusalemme in giorno di sabato,
io accenderò un fuoco alle sue porte; esso divorerà i palazzi di Gerusalemme e mai si
estinguerà».
ATTUALIZIAMO IL MESSAGGIO
il giorno consacrato
al signore
Un primo livello di attualizzazione potrebbe consistere nel riflettere insieme su come in genere
i cristiani vivono la domenica come giorno consacrato al Signore. La maggior parte dei fedeli
che pure si dicono praticanti molto difficilmente riservano l’intera domenica al Signore: è più
probabile che si limiti a consacrare al Signore circa un’ora, il tempo necessario per “assistere”
alla Santa Messa. Il tempo rimanente è dedicato ad altre cose: allo svago, allo sport, allo spettacolo, magari anche a tenere riunita una famiglia che le normali attività settimanali hanno disperso. E, per quanto riguarda il peccato, condannato dal brano di Geremia, di
non interrompere le attività commerciali e lavorative, neppure noi cristiani
possiamo dire di esserne immuni. Dobbiamo comunque tener conto del
fatto che la società del nostro tempo, che è molto complessa, comporta
molte attività che non possono essere sospese nei giorni festivi: ospedali,
energia elettrica, gas, trasporti, sicurezza ecc.
Tuttavia noi cristiani potremmo imparare imparare ad essere più generosi nello spendere per il Signore il nostro tempo domenicale. Po-
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tremmo per esempio dedicare una parte della nostra domenica a migliorare la nostra
conoscenza, troppo lacunosa ed episodica, delle Sacre Scritture.
Un secondo livello di attualizzazione porterebbe portarci a prendere in considerazione in
positivo come vivere la domenica come giorno “santo”.
- Possono sembrare cose di poco conto, ma la particolarità di questo giorno passava in
passato attraverso un diverso modo di vestire (il vestito della festa), un diverso modo di
mangiare (il pranzo della festa). Eppure l’uomo ha bisogno anche di questi segni per esprimere e costudire la particolarità del giorno consacrato a Dio e non cedere all’indifferenza
che non sa più distinguere tra giorni feriali e giorni festivi.
- Si potrebbe pensare a come santificare questo giorno oltre alla partecipazione alla S.
Messa che ne rimane l’anima e il vertice. Varrebbe la pena ad esempio considerare l’opportunità di riscoprire la domenica come il giorno della catechesi, come il giorno in cui
può trovare spazio la celebrazione comunitaria della liturgia delle ore o per la preghiera
di adorazione attraverso la quale educare ad un culto eucaristico profondamente legato
alla celebrazione della Messa.
- Infine tra le tante attività che si svolgono abitualmente alla domenica si potrebbero privilegiare quelle che possono meglio custodire il carattere santo di questo giorno come far visita a
qualche santuario, a qualche persona sola o malata, dedicare tempo e attenzioni ai propri cari.
SPUNTI PER CONDIVIDERE IN GRUPPO
• Sulle Tavole della Legge che Dio ha consegnato a Mosè sul monte Sinai c’era già anche il
comando di santificare il sabato? Gli ebrei hanno obbedito ai comandi scritti sulle Tavole
della Legge? Quali sono state le conseguenze della loro obbedienza o disobbedienza?
• Per mezzo dei profeti, Dio ha comandato al popolo di Israele di santificare il sabato. Questo
comando è ancora valido per noi cristiani? Quali aspetti di questo comando sono caduti
dopo la venuta in terra di Gesù Cristo? Quali altri sono rimasti o magari sono cresciuti?
• Quanta parte del giorno festivo tu dedichi al Signore? Oltre a partecipare alla Santa
Messa, cosa altro fai nel “tempo dedicato” al Signore (preghiera, ascolto della Parola di
Dio, attività caritative ecc.)? Sei consapevole che questa porzione di tempo è sua (di
Dio) e che gli è in un qualche modo “consacrata”?
CONCLUDIAMO L’INCONTRO
SALMO 92 (91) - CANTO DEL GIUSTO
È bello rendere grazie al Signore e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunciare al mattino il tuo amore, la tua fedeltà lungo la notte,
sulle dieci corde e sull’arpa, con arie sulla cetra.
Perché mi dai gioia, Signore, con le tue meraviglie, esulto per l’opera
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il giorno consacrato
al signore
delle tue mani.
Come sono grandi le tue opere, Signore, quanto profondi i tuoi pensieri!
L’uomo insensato non li conosce e lo stolto non li capisce:
se i malvagi spuntano come l’erba e fioriscono tutti i malfattori,
è solo per la loro eterna rovina, ma tu, o Signore, sei l’eccelso per sempre.
Ecco, i tuoi nemici, o Signore, i tuoi nemici, ecco, periranno,
saranno dispersi tutti i malfattori.
Tu mi doni la forza di un bufalo, mi hai cosparso di olio splendente.
I miei occhi disprezzeranno i miei nemici e, contro quelli che mi assalgono,
i miei orecchi udranno sventure.
Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore, fioriranno negli atri del nostro Dio.
Nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno verdi e rigogliosi,
per annunciare quanto è retto il Signore, mia roccia: in lui non c’è malvagità.
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