La nutrizione enterale e parenterale nel diabetico operato Donatella
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La nutrizione enterale e parenterale nel diabetico operato Donatella
La nutrizione enterale e parenterale nel diabetico operato Donatella Noè UO di Dietologia e Nutrizione Clinica AO Ospedale San Carlo Borromeo - Milano Circa 10% dei pazienti ospedalizzati è affetto da diabete mellito 85% da diabete di tipo 2 con insulinoinsulino-resistenza (variabile entità) ↓ Influenze negative sul metabolismo glucidico, lipidico, idroelettrolitico e proteico ↓ Compromissione anche della massa alipidica (o massa magra) dell’organismo Nutrizione Artificiale nel paziente diabetico LG SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera - 2002 PAZIENTI DIABETICI ↓ aumentata incidenza di patologie che possono richiedere interventi chirurgici • 50% probabilità di essere sottoposti ad interventi nel corso della vita • 20% circa i pazienti chirurgici con diabete • ↑rischio perioperatorio di morbilità / mortalità cardiovascolare e infettivo Perioperative management of diabetes mellitus Khan NA, e al. UpToDate 2013 Stress intervento chirurgico / anestesia risposta neuroendocrina ↓ rilascio di ormoni controregolatori (catecolamine, glucagone, cortisolo, GH) e di citochine proinfiammatorie (interleuchina--6 e TNF(interleuchina TNF-a) Iperglicemia Chetosi Compromissione Stato Nutrizionale stato catabolico con insulino resistenza, ridotta utilizzazione periferica del glucosio, compromissione della secrezione insulinica, aumento lipolisi e catabolismo proteico Perioperative management of diabetes mellitus Khan NA, e al. UpToDate 2013 NUTRIZIONE ARTIFICIALE Secondo le linee guida nazionali ed internazionali… La prima indicazione alla Nutrizione Artificiale (NA) è in assoluto “dare vita e qualità di vita” a chiunque, in fase acuta o cronica, risulti impossibilitato ad alimentarsi in modo completo e congruo per os e/o ad assorbire ed utilizzare i nutrienti assunti INDICAZIONI ALLA NUTRIZIONE ARTIFICIALE (NA) • Incapacità ad assumere cibo o assorbire nutrienti in modo adeguato alle specifiche esigenze nutrizionali per un periodo di ≥ 5 giorni con Malnutrizione severa o moderata (calo (calo ponderale > 10 % negli ultimi 3-6 mesi) • Stato nutrizionale normale ma previsione di inadeguato apporto calorico per os (< 50% fabb.) per almeno 10 gg • Pazienti ipercatabolici gravi (perdita azotata > 15 g/die) o moderati (perdita azotata >11 e <15 g) ma con previsione di digiuno > 7 gg Il PAZIENTE NON si ALIMENTA per OS INTROITO < 50% del FABBISOGNO UUN < 10 g/die UUN 10-15 g/die UUN > 15 g/die ∆ Peso > 10% ∆ Peso > 10% DIGIUNO PREVISTO >7 gg DIGIUNO PREVISTO >5 gg NECESSITA di SUPPORTO METABOLICO - NUTRIZIONALE DIGIUNO PREVISTO >10 gg NA (Parenterale / Enterale) nel DIABETICO • utilizzata di frequente nei pazienti malnutriti o “critici” • TPN → iperglicemia / ↑insulina per mantenere il controllo glicemico Linee guida SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera 2002 Nutrizione Artificiale nel paziente diabetico Nutrizione Artificiale e compenso glicometabolico Raccomandazioni: 1. La NA, NA, enterale o parenterale, va iniziata nel paziente diabetico, dopo una sufficiente normalizzazione dell’equilibrio glicometabolico (B). – ….soltanto quando la glicemia è a valori < 200 mg/dL…… 2. Il paziente diabetico in NA è a maggiore rischio di complicanze metaboliche e settiche, soprattutto se in NP (B). Raccomandazioni sul trattamento insulinico dell’iperglicemia nei pazienti in Nutrizione Artificiale - 2006 NUTRIZIONE ENTERALE O NUTRIZIONE PARENTERALE “If the gut works, use it”.... Nutrizione Enterale ….. ma quando? Timing Linee guida A.S.P.E.N: 2010 Enteral Nutrition Recommendations • Medically stable patients: nutrition support should be initiated if inadequate oral intake is expected for a 7 to 14 days period • Critically ill patients: optimal timing unclear but current evidences suggest EN within 24 to 48 hrs post operatively or following injury Anche il DIGIUNO è una scelta …… …….. .. …gli effetti negativi del digiuno non sono dovuti semplicemente al digiuno per sé, ma sono dovuti all’intestino che digiuna... … la nutrizione per os o la NE • supportano l’integrità funzionale dell’epitelio intestinale e strutturale • stimolano la contrattilità intestinale e il rilascio di sali biliari e di altri agenti che hanno effetto trofico per l’intestino come gastrina, motilina e bombesina... bombesina ... buona contrattilità → ↓ batteri nell’intestino prossimale → inibizione della colonizzazione da parte di microrganismi patogeni → fermentazione delle fibre prebiotiche → SCFA down--regolazione della risposta infiammatoria e dello → down stress ossidativo NE stimola il flusso ematico all’intestino e supporta il sistema immunitario (effetto antinfiammatorio) NE o NPT ? La scelta deve privilegiare la NE in assenza di controindicazioni Apporto calorico minimo per os non a scopo nutrizionale ma trofico per l’enterocita (integrazione NE con NP) Standards for Nutrition Support: Adult Hospitalized Patients ASPEN 2010 NE è superiore a NP in termini di outcomes clinici LG ASPEN 2010 NE nel paziente diabetico • La NE è l’opzione preferibile anche nel paziente diabetico. LG SINPE - 2002 INDICAZIONI alla NPT = CONTROINDICAZIONI alla NE • • • • • Occlusione o subocclusione intestinale Vomito intrattabile Diarrea severa Ileo paralitico Grave alterazione della funzione intestinale (enteropatie – insufficienza della superficie assorbente) • Fistole enteriche ad alta portata (output > 500 cc/die) • Ischemia intestinale cronica • Intolleranza alla NE FABBISOGNI NUTRIZIONALI Identificazione dei Fabbisogni Nutrizionali dipende • dallo stato nutrizionale • dallo stato metabolico • dalla patologia e dalle relative terapie • considerare le condizioni cliniche che possono modificare il grado di tolleranza ai vari substrati • limitata dalla capacità di metabolizzare i substrati Linee guida SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera 2002 APPORTO CALORIE non PROTEICHE ed AZOTO in presenza di patologie d’organo Insufficienza d’organo CALORIE Kcal/kg/die PROTEINE gr/kg/die AZOTO g /Kg/die Range Step Range Step Range Step Nessuna 20 - 25 5 1 – 2,5 0,3 0,16 – 0,35 0,05 Renale acuta 20 - 25 5 0,6 – 1,2 0,15 0,05 – 0,15 0,025 Epatica 20 - 25 5 0,8 – 1,5 0,15 0,05 – 0,15 0,025 Cardiocircolatoria 10 - 25 2,5 1 – 2,5 0,3 0,16 – 0,35 0,05 Respiratoria 10 - 25 2,5 1 – 2,5 0,3 0,16 – 0,35 0,05 CARBOIDRATI • max 6-7 g/kg/die: es. sogg di 50 kg → 300 300--350 gr/die • Paziente critico (iperglicemia): < 5 g/kg/die per via ev.: es. sogg di 50 kg → 250 gr/die • Paziente diabetico in condizioni di stabilità: 4-5 g/kg/die per via ev. LIPIDI • max 2,5 g/kg/die • Paziente critico: non superare 1 g/kg/die per via ev. • Paziente diabetico: 1 – 1,5 g/kg/die per via ev. Linee guida SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera 2002 Nutrizione Artificiale nel paziente diabetico • Nel paziente diabetico in NA occorre porre particolare attenzione alla composizione in macronutrienti (e micronutrienti) della miscela nutrizionale, sia in Nutrizione Enterale (NE) che Parenterale (NP)…. Linee guida SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera 2002 Nutrizione Artificiale nel paziente diabetico La Dietetica del Diabete suggerisce due possibili alternative: • la dieta normoglicidica, normoglicidica, che utilizza carboidrati complessi e un apporto generoso di fibre vegetali non idrosolubili; • oppure la dieta relativamente iperlipidica che utilizza soprattutto acidi grassi monoinsaturi (olio di oliva). Quest’ultima sembra essere più efficace nel controllo della lipidemia, poiché evita l’incremento delle concentrazioni sieriche di VLDL e la riduzione delle HDL che si può osservare con la dieta normoglucidica. Linee guida SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera 2002 Nutrizione Artificiale nel paziente diabetico NUTRIZIONE ENTERALE • Le diete formula proposte per la nutrizione enterale nel paziente diabetico,…. hanno un variabile apporto di: – Lipidi → dal 48% circa (MUFA) al 31% – Carboidrati → dal 36 al 55%. Polisaccaridi con un apporto limitato, dal 6 al 15% circa, di fruttosio. • Le fibre vegetali sono polisaccaridi della soia o idrolisati di guar, trattati per ridurne la viscosità, alla dose di 15 g per 1000 Kcal. Linee guida SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera 2002 Nutrizione Artificiale nel paziente diabetico Le diete formula patologiapatologia-specifiche meglio studiate sono quelle con elevato contenuto lipidico,, costituito prevalentemente da acidi lipidico grassi monoinsaturi. DIABETE MUFAs (ac grassi monoinsaturi), fruttosio, fibra Formule specifiche vs standard • > contenuto in grassi (40 (40– –50% dell'energia) - con 60% di MUFA • > quota glucidica (35 (35– –40% dell'energia) - con circa il 15% di fruttosio • ricche in fibre solubili Miglior controllo glicemico • ritardato svuotamento gastrico (grassi e fibra) • rallentato assorbimento dei carboidrati (fibra) Elia M. Diabetes Care Med 2005; 28(9) 22682268-2279 • ridotta risposta glicemica (fruttosio) American Diabetes Association. Nutrition Recommendations and Intervention for Diabetes. A position statement of the American Diabetes Association. Diabetes Care 2008, 31:S6131:S61-S78 • non evidenze cliniche per impiego esclusivo di tali formule • nel paziente diabetico possono essere usate sia formulazioni standard (50% di CHO) che a basso tasso glicemico (33(33-44%) • raccomandazione di evitare l'”overfeeding” e l'iperglicemia • bisogno energetico 2525-35 Kcal/kg al dì • il fruttosio • attenua la risposta glicemica • può peggiorare profilo lipemico (effetto ipertrigliceridemizzante) • può aumentare il rischio di acidosi lattica • Attenzione nel paziente critico a formule ricche in fruttosio A.S.P.E.N. Clinical Guidelines - 2013 Nutrition Support of Adult Patients With Hyperglycemia A.S.P.E.N. Clinical Guidelines - 2013 Nutrition Support of Adult Patients With Hyperglycemia • Question: Question: Should diabetesdiabetes-specific enteral formulas be used for hospitalized patients with hyperglycemia? • Recommendation: Recommendation: We cannot make a recommendation at this time. • Grade Grade:: Further research needed Linee guida SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera 2002 Nutrizione Artificiale nel paziente diabetico NUTRIZIONE PARENTERALE …30% pazienti in NP è diabetico, spesso con problemi ..chirurgici ... • ….capacità di utilizzazione dei lipidi non è ridotta….. la composizione della miscela nutrizionale (rapporto glucosio/ lipidi) non si discosta molto da quella dei pazienti non diabetici… • La NP deve garantire almeno 100100-150 g di glucosio pro die… • In rapporto al compenso glicemico si può aumentare l’apporto di glucosio di 50 g/die…. Linee guida SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera 2002 Nutrizione Artificiale nel paziente diabetico NP nel paziente diabetico apporto di • glucosio, in condizioni di stabilità → 4-5 g/kg/die • lipidi → 1.0 1.0--1.5 g/kg/die. ↓ dosaggi nei pazienti diabetici con patologie acute e stato ipercatabolico mediomedio-grave… • proteine sostanzialmente normale → 0.8 0.8--1.2 g/kg di peso ideale. ↑in condizioni ipercataboliche • iniziare NP solo quando la glicemia è < 200 mg/dL. Se la glicemia è più elevata, va prima ricondotta a valori < 200 mg/dL con opportuna terapia insulinica “goals” del perioperatorio nel diabetico • Mantenimento dell’equilibrio idroidro-elettrolitico • Prevenzione della chetoacidosi • Evitare importanti squilibri glicemici: – marcata iperglicemia – ipoglicemia Perioperative management of diabetes mellitus Khan NA, e al. UpToDate 2013 Recommendations: Diabetes Care in the Hospital (2) • Goals for blood glucose levels – Critically ill patients: Initiate insulin therapy for treatment of persistent hyperglycemia starting at a threshold of no greater than 140-180 mg/dL (7.8–10 mmol/L) (A) – More stringent goals, such as 110-140 mg/dL (6.1–7.8 mmol/L) may be appropriate for selected patients, if achievable without significant hypoglycemia (C) – Critically ill patients require an IV insulin protocol with demonstrated efficacy, safety in achieving desired glucose range without increasing risk for severe hypoglycemia (E) ADA. IX. Diabetes Care in Specific Settings. Diabetes Care. 2013;36(suppl 1):S45. A.S.P.E.N. Clinical Guidelines - 2013 Nutrition Support of Adult Patients With Hyperglycemia Question. What is the desired blood glucose goal range in adult hospitalized patients receiving nutrition support ? Recommendation: We recommend a target blood glucose goal range of 140– 140–180 mg/dL (7.8 (7.8– –10 mmol/L). Grade: Strong Rationale: Hyperglycemia is associated with increased mortality in hospitalized patients….... Earlier studies showed …. a reduction in mortality…..blood glucose …. below 110 mg/dL (6.1 mmol/L). ……However, more recent large clinical trials …..found a higher mortality in patients treated with intensive treatment compared with those treated to a target blood glucose range of 140– 140–180 mg/dL (7.8– (7.8–10 mmol/L)… hypoglycemia associated with aggressive treatment in the more recent studies is one likely explanation. .…. Diabetes Care in the Hospital: NICE--SUGAR Study (2) NICE • In both surgical/medical patients, 90-day mortality significantly higher in intensively treated vs conventional group (target 144–180 mg/dL) – Severe hypoglycemia more common (6.8% vs 0.5%; P<0.001) – Findings strongly suggest may not be necessary to target blood glucose levels <140 mg/dL; highly stringent target of <110 mg/dL may be dangerous ADA. IX. Diabetes Care in Specific Settings. Diabetes Care. 2013;36(suppl 1):S46. Hyperglycemia and Perioperative Glucose Management Duncan AE - Curr Pharm Des, 2012 Intensive versus Conventional Glucose Control in Critically Ill Patients The NICENICE-SUGAR Study Investigators, NEJM 2009 Probability of Survival and Odds Ratios for Death, According to Treatment Group hazard ratio, 1.11; 95% confidence interval, 1.01 to 1.23; P = 0.03 Hyperglycemia and Perioperative Glucose Management Duncan AE - Curr Pharm Des, 2012 TRIALOGUE - 2012 La gestione dell’iperglicemia in area medica. Istruzioni per l’uso Gestione dell’iperglicemia nel paziente critico Raccomandazione 12: • Il protocollo per infusione di insulina va sempre applicato per valori glicemici almeno superiori a 200 mg/dl e in caso di grave instabilità glicemica. • Commento: infondere insulina umana regolare in soluzione fisiologica o glucosata al 5% con eventuale aggiunta di KCl secondo necessità, per via endovenosa tramite pompa di infusione, separatamente da altre infusioni. Per esempio: insulina regolare 50 U (0,5 cc) + fisiologica 49,5 cc in pompapompa-siringa da 50 cc (1 (1 cc = 1 U) U) oppure insulina regolare 100 U in fisiologica 100 cc in pompa a ml/h (1 (1 cc = 1 U) U) TRIALOGUE - 2012 La gestione dell’iperglicemia in area medica. Istruzioni per l’uso Gestione dell’iperglicemia nel paziente critico Raccomandazione 17: • L’alimentazione sia NPT sia NE deve essere somministrata preferibilmente in continuo … • ...per valori glicemici >250 mg/dl iniziare l’infusione venosa continua di insulina ….. • ….soggetti iperglicemici in NA possono essere trattati con la somministrazione di una o due dosi/die di analogo lento, lento, con aggiustamenti delle dosi in base ai valori glicemici del mattino e della sera. • La NA deve essere mantenuta in infusione continua (24 ore) per evitare ipoglicemie NUTRIZIONE ENTERALE Dose iniziale di insulina calcolata sulla media della quantità somministrata nei 2 giorni precedenti • NE in continuo: continuo: – Dose totale giornaliera di insulina: somministrazione unica di Glargine o 2 somministrazioni di Detemir o NPH – se NE interrotta improvvisamente → rischio di ipoglicemia. Più sicuro: 50% insulina basale + 50% insulina rapida ogni 4 o 6 ore • NE a boli: boli: – Schema simile con 50% insulina basale + 50% suddivisa equamente ai pasti (boli). Se necessario effettuare correzioni con l’insulina prandiale Management of diabetes mellitus in hospitalized patientsDK McCulloch, SE Inzucchi UpToDate 2013 NUTRIZIONE PARENTERALE generalmente l’insulina è somministrata con la NPT per determinare la dose corretta • inizialmente infusione in pompa di insulina regolare • al raggiungimento del target glicemico: • calcolare la dose totale giornaliera di insulina • aggiungere l’80% in sacca per NP • effettuare successivi aggiustamenti in base al monitoraggio del glucosio Management of diabetes mellitus in hospitalized patientsDK McCulloch, SE Inzucchi UpToDate 2013 Linee guida SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera 2002 Nutrizione Artificiale nel paziente diabetico NP nel paziente diabetico La NP deve garantire almeno 100100-150 g di glucosio pro die • nella sacca vanno aggiunti, al momento dell’infusione, almeno 1.01.01.5 unità di insulina pronta per 10 g di glucosio; glucosio; • si può anche ricorrere ad insulina pronta sottocute o endovena con pompa a siringa (soprattutto nel paziente critico) (B). In rapporto al compenso glicemico si può aumentare l’apporto di glucosio di 50 g/die • stabilizzatosi l’equilibrio glicometabolico, si può ricorrere ad insulina ad azione intermedia sottocute (C). Protocollo per la gestione del paziente diabetico, che necessita di terapia insulinica, nel postpost-operatorio UO di Diabetologia – AO Osp. San Carlo Borromeo Controllo Dtx ogni 3 ore Dtx tra 201 e 250 HUMULIN R 5 U ev Dtx tra 251 e 300 HUMULIN R 8 U ev Dtx tra 301 e 350 HUMULIN R 13 U ev Algoritmo per regolare velocità di infusione dell’insulina con pompapompa-siringa - protocollo ARDEA – AO Osp. Osp. San Carlo Borromeo Variazione oraria della glicemia rispetto alla glicemia precedente Come variare la velocità di infusione Glicemia attuale (mg/dl) 75 -99 100 -139 140140-199 Glicemia aumentata oltre 50 mg/dl Glicemia aumentata più di 25 mg/dl > 200 Glicemia aumentata Aumentare infusione secondo colonna B Glicemia aumentata di 1150 mg/ o invariata Glicemia invariata o diminuita di 11-25 mg/dl Aumentare l’infusione secondo colonna A Glicemia aumentata 11-25 mg/dl o invariata o diminuita di 1125 mg/dl Glicemia diminuita di 11-50 mg/dl Glicemia diminuita di 262675 mg/dl Infusione invariata Glicemia invariata o diminuita di 11-25 mg/dl Glicemia diminuita di 262650 mg/dl Glicemia diminuita di 515175 mg/dl Glicemia diminuita di 7676100 mg/dl Ridurre l’infusione secondo colonna A Glicemia diminuita più di 1-25 mg/dl Glicemia diminuita più di 50 mg/dl Glicemia diminuita più di 75 mg/dl Glicemia diminuita più di 100 mg/dl Stop per 30’, riprendere poi l’infusione ridotta secondo colonna B Glicemia aumentata Velocità attuale di infusione dell’insulina (U/h = ml/h) Variazione della velocità di infusione (U/h = ml/h) A B <3 0,5 1 3-6 1 2 6.56.5-9,5 1,5 3 1010-14,5 2 4 1515-19,5 3 6 2020-24,5 4 8 > 25 5 10 (cons. medico) TRIALOGUE - 2012 La gestione dell’iperglicemia in area medica. Istruzioni per l’uso Gestione dell’iperglicemia nel paziente critico Raccomandazione 16: • Alla ripresa dell’alimentazione si attua lo schema di transizione alla terapia sottocute. • Metodo: – si calcola la dose di insulina e.v. infusa nelle ultime 12 ore e la si moltiplica per 2 per ottenere il fabbisogno di U/die. – Il 50% del fabbisogno insulinico viene somministrato sottocute sotto forma di analogo lento serale (con sospensione dell’infusione ev. in pompa due ore dopo). – Il 50% del fabbisogno insulinico viene somministrato ai pasti come analogo rapido secondo lo schema basal-bolus. Grazie dell’attenzione !