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LA CARTA Prima di inventare la carta, i cinesi utilizzavano altri tipi di

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LA CARTA Prima di inventare la carta, i cinesi utilizzavano altri tipi di
LA CARTA
Prima di inventare la carta, i cinesi utilizzavano altri tipi di supporti per la scrittura: ossi di bue e i maiale,
gusci di tartaruga, vasellame di bronzo, placche di legno, listelli di bambù1 , lastre di pietra e rotoli di seta2.
La carta sarà una sorta di seta vegetale, inventata presumibilmente nel II secolo a.C., fin dal II e III secolo
d.C. si diffuse in tutto l’Impero, quindi in Asia centrale e in Indocina.
Che cos’è
E’ costituita di componenti tessili mescolati con diverse materie vegetali a seconda delle risorse locali: fibre
di canapa, corteccia di gelso, giunco, bambù, spighe di riso o di grano, bozzoli di seta, fibre di lino, iuta,
legno di sandalo, ibisco, liane, muschio, alghe, ecc.3
Come si prepara
La tecnica della carta prevede quattro fasi: la preparazione della pasta, la formazione del foglio,
l’essiccazione e la collatura. Le materie vegetali vengono bollite, quindi sfibrate e schiacciate in un crogiolo
o con l’aiuto di un pestello. Alla pasta così ottenuta viene aggiunta acqua e nel composto viene immerso un
telaio morbido, grande quanto deve essere il foglio: i sottili steli di bambù trattengono la materia fibrosa
ma lasciano passare l’acqua. Essiccato al sole o contro la parete di una fornace, il foglio -formatosi per
l’intrecciarsi delle fibre di sostanze cellulosiche- viene ricoperto di una sottile pellicola di amido di riso che
lo rende impermeabile ai liquidi e agli inchiostri nonché idoneo a fare da supporto alla scrittura. Il foglio
può essere colorato con tinture vegetali che proteggono la carta dagli insetti 4.
A cosa serve
Parallelamente alla tradizione grafica, la cultura cinese trova ben presto applicazioni domestiche e
quotidiane dell’uso della carta.
1) Le più antiche sembrano essere legate all’abbigliamento: cappelli, coperte, pantofole e sandali. I sarti
preferiscono la carta al cotone per decorare la fodera dei vestiti invernali utilizzano la carta oleata
per confezionare mantelli impermeabili utili nella stagione delle piogge.
2) I profumieri preparano fogli di carta profumata da bruciare.
3) Sotto forma di cartone o di fogli di diverso spessore, la carta viene utilizzata dai cinesi anche a scopi
militari: armature di carta plissettata, più leggere nonché più resistenti alle frecce rispetto alle cotte
di metallo, e armature di cartone laccato per le tenute da cerimonia in uso fino al XVII secolo.
4) La carta è usata anche per il confezionamento della merce: imballaggi, sacchetti e pacchetti5.
Le tecniche di lavorazione della carta
 Le fibre vegetali vengono raccolte e tagliate a segmenti.
 Dopo essere state a macerare in acqua di palude e a cuocere in una liscivia alcalina (una soluzione
acquosa dei composti solubili contenuti nella cenere), vengono pestate a mano nel mortaio con l’ausilio
di un pestello sino a ottenere una pasta omogenea.
 La pasta diluita viene passata in un setaccio di legno (dotato di una griglia asportabile fatta di steli di
bambù) e trasformata in fogli.
 L’artigiano immerge il setaccio in una bacinella piena di soluzione, lo ritira, lascia sgocciolare l’acqua,
quindi srotola il foglio e lo posa su un’asse debitamente lisciata.
1
Fra tutti i materiali, il bambù svolge un ruolo di primo piano dalla fine del II millennio al III secolo a.C. Si scriveva su
listelli di bambù lunghi fino a 75 cm e sufficientemente larghe per tracciare verticalmente i caratteri. I listelli, legati fr a
loro e ripiegati in rotoli, formavano libri solidi ed economici, ma anche pesanti e ingombranti. Cfr.: Pierre-Marc de
Biasi, La carta. Avventura quotidiana, Parigi 1999, p. 12.
2
Nella fabbricazione della seta la Cina eccelle fin dall’inizio del III millennio. Assai costosa, tuttavia, la seta non è di uso
corrente, perlomeno non prima del IV secolo d.C. cfr.: P. M. de Biasi, La carta. … cit., p. 12.
3
P. M. de Biasi, La carta. … cit., p. 16.
4
P. M. de Biasi, La carta. … cit., p. 17.
5
P. M. de Biasi, La carta. … cit., p. 22.
 Il foglio fresco viene applicato, con l’aiuto di una spazzola morbida, su un cavalle tto inclinato esposto al
sole su un moro riscaldato da un forno.
 Una volta essiccato il foglio si stacca da solo.
 Il verso del foglio, sul quale è stata passata la spazzola, è più ruvido del recto, reso liscio dalla superficie
su cui è stato posato.
 A questo stato il foglio si presenta come un semplice strato di fibre, dall’aspetto simile a quello della
carta assorbente. Per renderlo adatto ala scrittura e permettere all’inchiostro di seccare in superficie
senza espandersi nelle fibre, l’artigiano cosparge la faccia liscia del foglio (recto) con una pellicola
impermeabile e incolore di amido di riso, che viene applicato a mano6.
La carta manoscritta
Sul modello dei libri in seta, i primi manoscritti su carta si arrotolavano in volumina (juan), formati da teli
che venivano accostati e incollati lungo i bordi, cosicchè il rotolo poteva raggiungere diversi metri di
lunghezza7.
La stampa tabellare
La stampa tabellare permette di riprodurre un testo o un disegno precedentemente inciso su un supporto
rigido (lastra di pietra, di bronzo o di legno). Sulla superficie scolpita si applicava un foglio di carta. La faccia
esterna del foglio (quella a contatto con la pietra) doveva essere stata in precedenza cosparsa di inchiostro.
L’inchiostro non andava applicato sulla pietra o sul bronzo, ma sul foglio in modo che il tracciato leggibile
inciso venisse riportato nello stesso senso sul foglio.
Nella tecnica della stampa tabellare i testi e le immagini venivano riprodotti a grandezza naturale,
qualunque fosse la dimensione dell’originale, dalla miniatura al monumento. Tale pratica rese possibile la
realizzazione in Cina di vere e proprie Biblioteche “minerali”: foreste di stele erette nella città, dove ognuno
poteva andare a copiare i testi tradizionali che un erudito aveva inciso in bella scrittura sulla pietra8.
La xilografia
Nella xilografia è la matrice stessa, in pietra o in metallo, che viene inchiostrata, e i caratteri, scolpiti in
rilievo, si imprimono sulla carta nel senso normale della lettura perché sono stati incisi a specchio sulla
lastra. Questa tecnica, apparsa nel VII secolo e utilizzata per oltre un millennio, fa un doppio uso della carta:
nella realizzazione della lastra il testo originale viene scritto a mano su un foglio di carta traslucido. Il fogli o
viene applicato al legno umido sul quale esso i imprime al contrario. Quindi l’artigiano scolpisce le parti non
inchiostrate e, nella lastra, i caratteri risultano al contrario. Quando il testo viene cosparso di inchiostro e
stampato sul foglio vergine, il senso della scrittura è quello corretto9.
L’espansione in Asia
Grazie alla Corea, allora parte dell’Impero cinese, il Giappone scopre la carta. I giapponesi assimilano e
perfezionano i procedimenti cinesi di fabbricazione della carta fino a crearne una vera e propria industria
nazionale.
I modi di dire
Molti modi di dire giapponesi sono legati al concetto di carta: “stracciare la carta di traverso” indica
un’impresa impossibile; “immergersi nel fiume vestiti di carta” corrisponde ad un’azione stupida;
l’espressione “il fabbricante di carta si soffia il naso con le dita” corrisponde al detto “in casa del calzolaio
non ci sono scarpe”; mentre “solo un foglio di carta separa ricchezza e povertà” sta per “la ruota gira”10 .
La carta giapponese “Washi”
Il termine washi è utilizzato dai giapponesi a partire dal XIX secolo per distinguere la loro carta da quelle
cinesi e occidentali.
6
P. M. de Biasi, La carta. … cit., p.n.n dopo la p. 16.
. M. de Biasi, La carta. … cit., p. 18.
8
. M. de Biasi, La carta. … cit., p. 19.
9
. M. de Biasi, La carta. … cit., p. 20.
10
. M. de Biasi, La carta. … cit., p. 25.
7
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