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L`autore televisivo

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L`autore televisivo
SEMINARI SAE INSTITUTE MILANO
4 Febbraio 2012
DIGITAL FILM - TERZO APPUNTAMENTO
I N S T I T U T E
Elisabetta Ferrari,
autrice televisiva free
lance
L’ A U T O R E
un format scritto da...
T E L E V I S I V O
Andrea Maggiolo
Autore, sceneggiatore, regista,
c o n d u t t o r e , p r o d u c e r,
concorrente, casa di produzione,
rete, curatore, format, reality,
docu, contest...
Ma quante sfaccettature ha una
produzione televisiva? Elisabetta
Ferrari ha cercato di dare una
visione d’insieme agli studenti
del SAE Institute di Milano in
una giornata intensa di
informazioni e domande.
IL RUOLO
D E L L’ A U T O R E
Iniziamo a inquadrare l’autore
nel sistema produttivo della
televisione italiana. L’autore è
quella figura professionale che si
pone come snodo fondamentale
nei processi produttivi di un
format televisivo o di una singola
puntata.
L’autore è il collegamento tra la
troupe e il curatore, tra i
conduttori e i concorrenti, tra il
girato e il montato. Il ruolo
dell’autore consiste
fondamentalmente nell’adattare
la struttura del format alle
esigenze della rete e alla
contingenza degli eventi
(particolarmente vero nel caso di
reality o docu).
L’autore non è lo sceneggiatore,
confusione abbastanza diffusa
anche tra chi si affaccia a
quest’ambiente lavorativo per la
prima volta. Lo sceneggiatore è
un autore, ma dal ruolo limitato
al campo del testo. Spesso capita
che l’autore non scriva neppure
le sceneggiature!
L’autore è colui che identifica ciò
che può essere televisivamente
interessante e riesce a mettere in
campo l’alchimia necessaria a
esasperare questo dettaglio e a
trasformarlo nella chiave di volta
della puntata/format.
Nelle varie fasi della lavorazione
l’autore si deve interfacciare con
tutti gli interpreti della macchina
produttiva televisiva, gli
sceneggiatori, i conduttori e i
concorrenti in pre-produzione,
regista e troupe durante le
riprese, e infine i montatori
durante l’edizione. Per tutto il
t e m p o d eve s o d d i s f a re l e
richieste della rete e sottostare ai
limiti imposti dalla produzione,
relazionandosi rispettivamente
con il curatore, che gestisce più
programmi e funge da tramite
tra la rete e la casa di
produzione, e con la produzione,
che tiene invece i cordoni della
borsa!
CASO 1:
S . O . S . TATA
Il primo esempio portato da
Elisabetta è la peculiarità di
S.O.S. Tata. Il programma è una
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SEMINARI SAE INSTITUTE MILANO
L’ A U T O R E
un format scritto da...
T E L E V I S I V O
Andrea Maggiolo
commistione di reality e docu,
che tocca il tema delicato
dell’educazione, delle famiglie e
dei bambini. In un ambito come
questo l’autore si trova a lavorare
con tempi di produzione molto
stretti, una troupe assai ridotta e
una puntata impossibile da
scrivere integralmente a priori.
L’autore produce perciò una
scaletta precisa che gli permette
di lavorare meglio in produzione
ed edizione.
Durante le riprese l’autore deve
trasformarsi in uno psicologo e
rielaborare la puntata nel
divenire degli avvenimenti. La
scrittura definitiva arriverà in
montaggio.
Ma il lavoro “psicologico” inizia
in realtà dalla pre-produzione,
con la selezione della famiglia
(sempre con un occhio di
riguardo alla tata che girerà la
puntata), i colloqui con la tata
per pianificare l’intervento, la
presentazione alla rete che deve
approvare la puntata.
Il tutto restando nei tempi
sempre stretti delle produzioni
televisive: 1 settimana di preproduzione, 1 settimana di
shooting (comprensiva di
viaggio), 3 settimane di
montaggio, che di solito si
conclude con le modifiche un
paio di giorni prima della messa
in onda.
CASO 2:
MA COME TI
VESTI?!
Un programma come Ma come ti
vesti?!, scritto insieme a Monia
Palazzo, presenta difficoltà e
necessità creative e produttive
molto diverse da S.O.S. Tata.
In questo tipo di format la cosa
più difficile è trovare il giusto
equilibrio tra conduttori e
concorrenti, intervenendo anche
a livello di sceneggiatura sulle
battute dei conduttori e, per
contro,
stimolando
continuamente il concorrente
p e rc h é r i s u l t i s p i g l i a t o e
accattivante. Il mutismo non è
assolutamente televisivamente
interessante!
CASO 3:
X FACTOR THE
MOVIE
L’ultimo esempio di Elisabetta è
un progetto un po’ atipico per le
produzioni televisive.
Il lavoro svolto da lei e Luca
Busso è stato un vero e proprio
re-styling del prog ramma.
Trovandosi a dover raccontare
cinque mesi di contest in 90
minuti, gli autori hanno deciso
di uscire dai canoni visivi della
puntata tipo di X Factor per
proporre un film più riflessivo e
narrativo che andasse a
raccontare il percorso, personale
ma soprattutto artistico dei
concorrenti giunti alla finale.
Ne è uscito un grande ritratto,
dal respiro ampio, di quello che
può significare per un giovane
artista un’esperienza televisiva
come X Factor. Un risultato
quasi titanico quando Elisabetta
racconta i tempi di realizzazione
e la mole di materiale ciclopica
ch e g l i a u t o r i aveva n o a
disposizione.
C H I È E L I S A B E T TA
FERRARI?
Elisabetta Ferrari, 30 anni, si è
l a u re at a i n Te l ev i s i o n e e
Cinema.
Dopo uno stage di orientamento
a 100 Vetrine comincia una
proficua collaborazione con
Magnolia, dove inizia come
responsabile di post-produzione.
A t t u a l m e n t e l avo r a c o m e
responsabile contenuti presso
Light srl, giovane casa di
produzione di format televisivi,
da lei fondata insieme al
produttore Marco Chiappa. Per
Light Elisabetta cura, con Luca
Maragno, la regia della sit-com
Gamers.
Ha lavorato anche ad altri
programmi, tra cui Piloti, Italia's
Next Top Model e Radio Sex.
Autore televisivo per Magnolia
di S.O.S. Tata, X Factor The Movie,
Missione Cuccioli, Ma come ti vesti?!
e Wedding Planner.
“La
televisione
non è
artistica. Si
tratta di un
prodotto
industriale
talmente
complesso
da risultare
banale.”
Elisabetta
Ferrari
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