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COMUNE MOTTOLA progetto Noi facciamo la differenza
(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 17) Ente proponente il progetto: PROGETTO IN COPROGETTAZIONE ENTE CAPOFILA NZ00691 - Comune di Mottola P.zza XX Settembre – tel. 0998866958 www.comune.mottola.ta.it e-mail:[email protected] Ente Partecipante NZ02361 - Comune di Massafra Via V.Veneto,15 – Tel. 0998858350/348 www.comune.massafra.ta.it [email protected] 17) Codice di accreditamento: 17) Albo e classe di iscrizione: NZ00691 REGIONE PUGLIA 3a CARATTERISTICHE PROGETTO 17) Titolo del progetto: NOI FACCIAMO LA DIFFERENZA 17) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): C – AMBIENTE 04 – Parchi e oasi naturalistiche 07 – Valorizzazione centri storici minori 17) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: 1 PREMESSA L’investimento di energie sull’educazione ambientale è una necessaria via per comprendere la necessità di promuove cambiamenti negli atteggiamenti e nei comportamenti sia a livello individuale che collettivo, per favorire una giusta relazione di convivenza uomo – natura; radicando in modo consapevole la presa di coscienza che l’ambiente debba essere considerato una risorsa non illimitata e infinita. Quindi è necessaria una seria riflessione che possa delineare nuove finalità formative, che favoriscano la percezione, l’analisi e la comprensione dei cambiamenti, al fine di diventare cittadini consapevoli e responsabili nei confronti di sé, dell’ambiente e della comunità intesa non solo come società di appartenenza, ma anche come pianeta. COMUNE DI MOTTOLA – Contesto Territoriale Il progetto si colloca nel contesto territoriale del Comune di MOTTOLA, il quale si estende su una superficie di 212,33 kmq (21.233 ha). La città, che conta quasi 17.000 abitanti, è una località di turismo climatico, ecologico e culturale che dista 28 Km da Taranto, suo capoluogo di provincia, e 56 Km da Bari, suo capoluogo di Regione. Grazie alla sua magnifica collocazione geografica (si eleva per 387 m sul livello del mare), dalla quale si può spaziare con lo sguardo dal golfo di Taranto al verde delle montagne dell'alta Sila, viene definita la "Spia dello Ionio" e anche il "Balcone della Puglia meridionale". Mottola ha visto il suo territorio e l'agglomerato urbano interessati da frequentazioni umane fin dalla preistoria, com'è attestato dai numerosi reperti archeologici rinvenuti, che la confermerebbero come uno dei primi agglomerati sorti nella regione. La presenza umana sulla collina durante l'Età del Ferro (I millennio a.C.) si desume da una preziosa collezione di bronzi (attualmente conservata presso il Museo Nazionale di Taranto) recuperata nel 1899, durante lo scavo delle 2 fondamenta di Palazzo D'Onghia (oggi tra via Mazzini e via D'Acquisto, luogo un tempo denominato "Orto del Vescovo") e studiata nel 1903 dal Quagliati. Un insediamento Apulo peuceta sta venendo alla luce in contrada S. Basilio, in seguito agli scavi della Soprintendenza Archeologica di Taranto. È ancora troppo presto per formulare delle teorie esaustive, ma il ritrovamento conferma ulteriormente la posizione di frontiera del territorio mottolese posto tra la chora tarantina e le popolazioni indigene. L'insediamento classico di Mottola è attestato dal ritrovamento (1899) di consistenti blocchi squadrati che rappresentano i probabili resti (circa 40 metri di lunghezza) dell'antica cinta muraria d'età ellenistica, risalente presumibilmente al IV secolo a.C. e restituita alla pubblica fruizione nel 1995. Il ritrovamento della cinta muraria costituirebbe una sorta di prova dell'esistenza di una rete difensiva all'interno della chora tarantina nel periodo di più intensa frizione tra la colonia laconica di Taranto e le popolazioni peucete e messapiche. Per l'età medievale, la prima fonte scritta appartiene ai primi decenni dell'XI secolo e riguarda la fondazione del castellum di Mottola da parte del catapano Basilio Boioannes, in funzione strategico-militare antisaracena. Durante la dominazione normanna risulta già sede vescovile e lo sarà fino al 1818, quando fu soppressa per effetto del nuovo Concordato tra Pio VI e Ferdinando I di Borbone e aggregata a Castellaneta. Fu poi sotto la dominazione sveva, angioina ed aragonese. Nel 1653, con atto rogato dal notaio Giovanni Angelo Durante di Napoli, il feudo di Mottola fu venduto a Francesco Caracciolo, VII. duca di Martina, alla cui casata rimase sottomesso sino alle leggi eversive dei feudi del 1806. Con l'arrivo dei Caracciolo di Martina, Mottola si risvegliò a nuova vita. Il duca concesse facilitazioni fiscali ed elargizioni quanti vi si fossero trasferiti. Nel XVIII secolo Mottola crebbe ancora in virtù della politica illuminata dei Caracciolo. Con la Restaurazione, Mottola seguì le vicende proprie del Risorgimento nazionale, soffrì l'azione eversiva del brigantaggio e partecipò al processo di riorganizzazione politico-sociale, per il proficuo raggiungimento di una nuova fisionomia amministrativa, economica e culturale. La città di MOTTOLA si trova nel cuore del neonato Parco regionale delle gravine e vanta un’eccezionale patrimonio storico, architettonico ed artistico rappresentato da decine di insediamenti e da 35 chiese rupestri d’età medioevale. Molto suggestiva è la gravina e villaggio rupestre di Petruscio, che prende il nome da S. Pietro, il quale evangelizzò la zona negli anni tra il 42 – 45 d.C. al ritorno da Antiochia per Roma. La gravina si presenta ricca di grotte utilizzate, a partire dal VII sec. e fino al XIV sec., come abitazioni articolate su più piani. Nell’area esplorata, lunga ca. 4 Km per 40-50 m d’altezza, è stato possibile identificare circa 300 specie di piante ed alberi, fra cui il Rosmarino, la Salvia, il Timo, il Pino d’Aleppo, il Lentisco, il Cisto e molte altre ancora. 3 VILLAGGIO RUPESTRE DI PETRUSCIO Nella contrada Casalrotto, a valle del paese, troviamo la “capitale della civiltà rupestre”, cosiddetta perché nel suo territorio si visitano alcune delle più importanti chiese rupestri del Mediterraneo, definite dalla rivista BELL’ITALIA, che qualche hanno fa dedicò ampio spazio all’argomento, “Le grotte di Dio”: la cripta di S. Angelo, la cripta di Santa Margherita e la cripta di S. Nicola. La cripta di Sant’Angelo dal punto di vista storico-architettonico è uno dei più prestigiosi santuari rupestri del XI-XII sec., raro esempio di chiesa ipogea scavata su due livelli, di cui il sottostante piano a destinazione funeraria. Il corredo pittorico è ormai in via di rovina, ma di pregevole fattura sono le rappresentazioni della Deesis della cripta inferiore rappresentata da S. Basilio e S. Andrea. Molto ricco è, invece, il corredo pittorico della chiesetta di Santa Margherita, scavata dalla comunità di Casalrotto nel XII secolo sulla parete di una lama lussureggiante. Ha pianta irregolare, ma suggestiva, con la parete della calotta absidale raffigurante il consueto Pantocrator in Deesis e le altre ricoperte da una copiosa messe di affreschi, tra i quali si distinguono S. Michele Arcangelo, un miracolo di S. Nicola, una rara Vergine allattante, un paio di raffigurazioni della Sacra Maternità ed il ciclo, in dieci quadri, del martirio di Santa Margherita. Di stupefacente bellezza artistica è la cripta di S. Nicola, denominata la “Cappella Sistina della Civiltà Rupestre”, nota per la bellezza dei suoi affreschi ripuliti nel 1990. Si presenta collocata sul braccio della lama di Lamaderchia-Gorgone, dove è possibile immergersi nei tanti profumi del Timo e del Rosmarino. Ricca di preziosi affreschi, collocabili dall’XI sec. al XIV sec., in cui prevale un’ammirevole Pantocrator in Deesis tra la Vergine ed il Battista (XII), la Vergine con Anàpeson (XII-XIV se.), S.ta Parasceve (XIII sec.), S. Stefano e S. Nicola palinsesto (XIII-XIV sec.). Il territorio della città di Mottola, dal punto di vista ambientale, si presenta grosso modo suddiviso in due grandi aree di notevole interesse naturalistico, che mostrano diverse ed evidenti caratteristiche fisiografiche. A Sud del centro abitato, corre l’arco delle celebri gravine, ove si snodano gli antichissimi fiumi fossili dello Jonio, ovvero i grandi e spettacolari canyon di Petruscio, Capo Gavito, Forcella, San Biagio, e decine di più modeste lame. A Nord della città si presenta invece un secondo gradino murgiano che porta ad un altopiano ondulato le cui vette raggiungono anche i 500 metri, caratterizzato geologicamente dalle dure rocce calcaree e dalle dolomie cristalline del Cretaceo Superiore. In questa seconda fascia 4 del territorio mottolese chi ama la natura può ritemprarsi nei più importanti boschi di querce della provincia tarantina, in un ambiente naturale, nel quale è possibile ritrovare intatti o solo parzialmente degradati gli originari lineamenti vegetazionali e naturali della Murgia. MOTTOLA possiede boschi per circa 5.800 ettari, il 30% dell’intero territorio comunale, ultimi lembi di una immensa ed impenetrabile foresta originaria che sino alla fine dell’800 ricopriva gran parte della Puglia e della vicina Basilicata. QUERCUS TROIANA In questo territorio di boschi, troviamo ubicate le masserie di notevole pregio storico e artistico: Chiancarello, Casalrotto, Colombo, Aglio, Don Gaetano, Belvedere, Teologo, Le Grotte, Burgensatico, Dolce Morso sono solo alcune tra le più antiche. Sono tantissime, delle quali circa 350 sono aziende zootecniche in attività. TRULLI DI MASSERIA DOLCE MORSO Oltre quelle cosiddette storiche, risalenti al ‘700 e all’800, ve ne sono tante di epoca più moderna che sono in attività: utilizzate per la produzione e trasformazione del latte, dispongono quasi tutte di nuove e accessoriate stalle, datate di particolari sale per la mungitura, in grado di essere competitive sul mercato. In questi ultimi anni diverse masserie della Murgia tarantina hanno diversificato la loro produzione e si sono inserite negli itinerari turistici per presentare ai visitatori non solo le locali produzioni zootecniche (ricotta, cacioricotta, mozzarelle,scamorze, provoloni, ricotta forte, etc.), ma per far cogliere anche l’esaltante opportunità di visitare le antiche 5 strutture calandosi nella profonda pace agreste e godendo dell’aria balsamica del clima mediterraneo. Dal punto di vista culturale e turistico, Mottola non rappresenta solo una delle “capitali” del Medioevo rupestre. Infatti, oltre alle indiscutibili valenze ambientali del territorio rurale, il suo caratteristico Centro Antico, denominato Schiavonia, ed i monumenti urbani forniscono al visitatore ulteriori e importanti informazioni, utili alla conoscenza di questa città dal passato illustre, che è riuscita a conservare e a rispettare fino ad oggi molte tracce della sua evoluzione storica ed urbanistica. Tra i monumenti del centro antico che Mottola conserva, meritano particolare menzione: - la ex Cattedrale romanica del XII secolo, S. Maria Assunta, per i pregi storici ed artistici; LA EX CATTEDRALE S. MARIA ASSUNTA - le poderose mura greche di età ellenistica (IV secolo a.C.), visibili per circa 30 metri, che mostrano i resti della muraglia esterna di una colossale muratura ad emplecton; - Piazza Plebiscito, che è stata fino ad un decennio dopo l’unità d’Italia la piazza grande del paese, con ai margini la Torre dell’orologio risalente al XVII secolo; - l’Arco Fanelli, caratteristico arco “lanciato” sulla omonima stradina del Centro Antico a congiungere due isolati risalente al XV secolo; - la Chiesa dell’Immacolata, già Cappella del Convento francescano (fondato nel XIV secolo) con annessa Torretta medievale; - il Palazzo Municipale, realizzato nel 1887 con facciata in stile neoclassico, che consta di circa 70 stanze distribuite su 3 livelli attorno ad uno spazioso atrio interno (ove d’estate si svolgono eventi culturali); si affaccia sulla grande Piazza XX Settembre contornata da una fitta fila di alberi ornamentali di rovere. La pavimentazione evidenzia otto grandi mosaici ottagonali, realizzati in materiali lapidei e smalti vitrei, che illustrano altrettanti avvenimenti storici o leggendari della città medievale; - la minuscola Cappella della Madonna di Costantinopoli, recentemente ristrutturata, di modeste dimensioni ( 4 m x 4 m esterni – 2,60 m x 2,60 m interni) con affreschi alle pareti ove spicca la Vergine Odegitria (protettrice dei pellegrini e dei viandanti), rilevante da un punto di vista storico in quanto si trova sull’antica via istmica che congiungeva lo Ionio all’Adriatico. Presso il Comune è attivo l’Ufficio Turistico che: fornisce notizie sulla storia, sui monumenti e sul territorio; offre assistenza a studiosi, giornalisti e visitatori; indica i luoghi dove mangiare e dormire; dispone il servizio di visita guidata per singoli o per gruppi – servizio su prenotazione, attivo tutti i giorni (festivi e feriali) sia nelle ore antimeridiane 6 che pomeridiane. ∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞ Il progetto che si propone, sull’educazione ambientale, rappresenta il potenziamento della politica ambientale locale, da attuarsi attraverso la realizzazione di una rete con il coinvolgimento attivo e partecipato dei diversi attori sociali (scuole, associazioni, imprese). E ciò potrà essere attuato con l’apporto dei volontari del servizio civile ed il loro lavoro sinergico con l’istituzione comunale, con le scuole e con le associazioni. La descrizione del contesto territoriale, pertanto, non può prescindere dalla considerazione delle associazioni operanti sul territorio e dalle scuole presenti, perché il presente progetto si esplicherà sulla base della sinergia tra tutti gli attori. Associazioni, Enti riconosciuti, Fondazioni, Comitati a scopo sociale: Cultura e informazione RAGIONE SOCIALE Atletica Don Milani "Ass. Bocciofila Mottolese" A. S.D. Correre è salute A..S.D. “ MI.MA.DO.Dance School” Ass.ne sportiva “Satori Kan Arti Marziali Mottola” Centro Sudi Danza “Royal Ballet” Fitness Paradise Gruppo Cinofilo Jonico ENCI- Delegazione Taranto S.S. Volley Motula Ass Dil. Sporting Judo Mottola Francesco Family Volontariato Sport A.S.D.- SPORTING –POLISPORTIVA DON MILANI Accademia della Chitarra Afk Amici degli Elfi ANMIL Arte e Cultura A.N.S.I Associazion Nazionale Sottufficiali d’Italia ATO PUGLIA ONLUS AVIS - Mottola AVULSS Onlus Buona Sanita’ “L’ancora” Centro di formazione musicale “ Franco Leuzzi “ Comitato Interconfraternale per i Riti della Settimana Santa Confraternita "B.M. V. Immacolata" RESPONSABILE Gentile Tommaso Agrusti Francesco Ciquera Maria Putino Cosimo Vinci Anna Bochicchio Dalila Caragnano Pasqua Donato Forte De Carlo Vincenzo Caforio Carmelo Caliandro Giuseppe Mongelli Gregorio Marra Pietro Laforgia Vito M. Caramia Francesco Di Turo Francesco Rogante Giovanni M.llo Conserva Nunzio Santoro Giovanni Scarano Gabriele Pansini Gabriella Rondinella Maria Rosaria Salatino Giuseppe Michele Carriero Carriero Michele 7 Confraternita del Carmine Confraternita del S.S. Sacramento e B. M. del Rosario Confraternita di S. Antonio di Padova Crescere Insieme Culturale e Spett. “Nuovi Eventi” E.R.A. “European Radioamateurs Association” Sezione Provinciale di Taranto Famiglie Solidali Fondazione Murgia delle Gravine Onlus G. Leopardi - Ass. Socio-Cul. Gruppo A.N.M.I. “Amm. Sq. M.A. Luigi Sansonetti” Gruppo Folkloristico “Il Canzoniere Mottolese” Gruppo Folkloristico “Motl la Fnodd” Insieme verso il futuro Italcaccia – Italpesca Le gravine Liberamente LionsClub Massafra-Mottola “Le cripte” Nuovo Borgo Oratorio- Centro Giovanile S.Cuore PRO LOCO di Mottola S. De Fiori - Ass. Musicale U. Montanaro - Ass. Musicale ASSOCIAZIONE CULTURALE TERRE NOSTRE Centro Meridionale studi Soc. Cooperativa di garanzia fra piccole e medie imprese Legrottaglie Marco Priore Nigro Antonio Semeraro Ambrogio Greco Antonio Totaro Cosma Maldarizzi Massimo Giuseppe D’ elia Filippo Maglio Sergio Natale Colucci D'Eredità Rita Montemurri Renato Maria Mastromarino Lattarulo Maria Spazioso Fernando Sasso Angelo Notaristefano Giuseppe Sponsale Gabriele D’Aprile Angela Zazzara Massimiliano Don Michele Bianco Bernardi Tommaso Nicola Latorrata Carriero Cosimo Giovanni AntonioRagno Caragnano Stefano Bernardi Tommaso Scuole di ogni ordine e grado DENOMINAZIONE VIA TELEFONO SCUOLA MATERNA “PERASSO” VIA S. D’ACQUISTO 099/886.3118 SCUOLA MATERNA “COLLODI” VIA G. GERLONI 099/886.5108 SCUOLA ELEMENTARE “S.G. BOSCO VIA PAGANINI 099/886.5108 SCUOLA ELEMENTARE “D. ALIGHIERI” VIA S. ALLENDE 099/886.1398 8 SCUOLA MEDIA STATALE “A. MANZONI” VIA SAN PAOLO 099/886.7441 SCUOLA MEDIA STATALE “ DE SANGRO” VIALE G. TURI 099/886.3120 ISTITUTO PROFESSIONALE FEMMINILE “M. LENTINI” VIA G. GIUSTI 099/886.7272 LICEO SCIENTIFICO STATALE “A. EINSTEIN” VIA A. DE GASPERI 099/886.2888 ∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞ Infine, occorre descrivere i servizi che vengono erogati nel settore della tutela dell’ambiente e, a tale scopo si riporta di seguito, una tabella esemplificativa: 9 COMUNE DI MASSAFRA – Contesto territoriale Massafra, a 17 chilometri da Taranto, si presenta con un paesaggio morfologico del territorio, caratterizzato dalla Marina, dalla Pianura e dalla Collina. Vi si arriva, proseguendo il terminale dell'autostrada Bari-Taranto o deviando dalla litoranea jonica (dalla Calabria e Basilicata) subito dopo il bivio di Chiatona o scendendo da Martina Franca e da Crispiano o direttamente dal capoluogo, attraverso la statale 7 (Appia), collegata anche alla statale Brindisi-Lecce. E' collegata alla linea ferroviaria, attraverso la Taranto-Bari e la Taranto-Metaponto. I più vicini aeroporti sono quelli di Bari, Brindisi e Grottaglie. Il porto mercantile a disposizione è il polisettoriale di Taranto. E' un rigoglioso centro, il cui territorio si estende dalla costa per arrampicarsi lentamente sugli spalti dell'altura murgese, creando un habitat vario e articolato dal punto di vista economico, naturalistico, storico e urbanistico. Attualmente il territorio comunale con i suoi 40.000 abitanti si sviluppa per circa 13.000 ettari su quote, che arrivano fino ai 480 m s.l.m. (contrada Cicerone), passando dai 50 m ai 110-130 m (abitato), i 299 m (contrada Forcellara) e i 450 m (monte S. Elia e Corno della Strega). Dal punto di vista geologico, Massafra poggia su una forte coltre di ricoprimenti sabbio-ghiaiosi ed argillosi nel contesto di un grande anfiteatro naturale, che va da Taranto in direzione del Bradano. Nell'entroterra compaiono i sabbioni pliocenici, addossati sul calcare compatto cretaceo (da cui si estraggono i noti tufi di costruzione) e dove sono inserite le gravine, che attraversano il territorio. Le origini di Massafra si disperdono nell'infinito delle leggende, anche se negli ultimi tempi, grazie alle ricerche del nostro stimato concittadino Fernando Ladiana, sono stati rinvenuti reperti del neolitico in alcune zone del territorio massafrese, che attesterebbero primitivi insediamenti umani. Accantonata per sempre l'ambiziosa ipotesi dell'origine messapica, sono stati in molti a dissertare sull'etimologia del toponimo Massafra. Si è parlato di Massa-afrorum, nucleo di africani lasciati da Annibale, di Massa-fracta (roccia fratturata); di Massa-fera (luogo selvaggio); di Man-sapris (ambiente grottale di eremiti). e si ha notizia di un altro successivo stanziamento (nel 500 a.C.) a sud, lungo l'ex stradone, che avrebbe originato l'abitato vero e proprio nella sua organicità. Alcuni affermano che nel 754 a.C. esisteva già un villaggio fortificato sull'altura di Citignano, la cui gente si sarebbe spostata nella sottostante gravina della Madonna della Scala. In questo contesto si colloca l'ipotesi del passaggio di Annibale, che avrebbe lasciato un distaccamento di soldati.Riferendosi alle testimonianze della religiosità pagana e poi cristiana si hanno notizie dell'esistenza di una primitiva comunità , che doveva essere molto vivace con una propria autonomia economica, come è attestato dalla presenza di vari monumenti di culto e dai sistemi urbanistici. Nei primordi dell'era volgare, con il passaggio di s. Pietro e di s. Marco, secondo il consueto e ricchissimo leggendario petrino, si ha il trapasso dall'ambito pagano a quello cristiano, che troverà il suo culmine dal VI-VII secolo in poi, con l'immigrazione greco-bizantina, che costituirà quel periodo 10 misterioso e fascinoso del vivere in grotta della cosiddetta Civiltà rupestre, di cui restano dirette testimonianze in tutto il territorio. Inoltre, attraverso una serie di vicende tramandatesi con documenti scritti e con narrazioni più o meno leggendarie, si può ritenere che Massafra abbia saputo difendersi in varie occasioni anche da invadenze esterne. Peraltro, data la vicinanza a Taranto, è stata spesso coinvolta in numerose vicende diventando o rifugio o avamposto secondo le necessità tattiche e organizzative. Nel X secolo fu sede di Castaldato (ufficio amministrativo longobardo dei Beni della Corona con poteri di governo e di giustizia). In seguito, il feudo massafrese venne aggregato alla contea di Mottola e di Castellaneta, mentre si ha la documentata notizia della donazione della chiesa di s. Lucia insieme al fiume Patemisco, al monastero di Cava dei Tirreni. Con i Normanni la chiesa di Massafra passò alla Diocesi di Mottola. Successivamente Guglielmo Maletta divenne amministratore locale. Con la venuta degli Svevi, secondo una tradizione popolare, Federico II pare frequentasse il castello di Massafra (da lui restaurato) per trascorrere le notti con Bianca Laura figlia del Maletta, dalla cui relazione sarebbe nato Manfredi. Con Oddone di Soliac, Massafra, visse un tribolato periodo feudale, anche se si deve agli Angioini una prima fase di riordino amministrativo del territorio con la sostituzione dell'Universitatis Civium e dei successivi privilegi degli usi civici, che consentivano ai cittadini di poter pascere, acquare e legnare nei territorii demaniali. La città in quel periodo passò nelle mani di diverse famiglie: il principe di Taranto Filippo, Angelo de Austria, Seripando, Francisciello d'Assisi, Toatto Alemanno, Amelia de Massafra, Sanseverino, Giovanna I e II, Del Balzo Orsini e qualche altro. Nel 1497, dopo l'infeudamento di Antonio Piscicello, Massafra fu concessa da Federico d'Aragona ad Artusio Pappacoda, al quale successe il figlio Francesco, sotto il cui dominio la città rinacque e si sviluppò in tutte le sue organizzazioni civiche, economiche, religiose conn una fioritura di opere monumentali di cui ancora restano i segni. Verso il 1633 il feudo fu venduto ai Carmignano, in un momento di grande crisi, che culminà con i noti tumulti di una quindicina di anni dopo, tanto che anche questi ultimi patrizi furono costretti a disfarsi della città , comprata dagli Imperiali, marchesi di Oria e di Francavilla, volenterosi con grande interesse di migliorarla. Dopo la rivoluzione napoletana del 1799 e la fine della feudalità , anche a Massafra si respirà aria risorgimentale con nuove strategie politiche, assetti amministrativi, strutturazioni urbanistiche, aneliti patriottici, relazioni sociali, prospettive economiche, travolgimenti partitici e associazionismi laici e cattolici. Si arrivò così al nuovo secolo con le due guerre mondiali, il fascismo e la ricostruzione democratica. Il patrimonio storico, artistico, paesaggistico e monumentale di Massafra più rilevante è quello legato alla Civiltà rupestre, le cui testimonianze sono disseminate un po' ovunque, sia nel centro abitato che in campagna. Dall'VIII al XVI secolo si sviluppò nei territori meridionali, con decisi riferimenti a quelli dell'arco jonico, e quindi anche a Massafra, una particolare forma di vita, quella del "vivere in grotta", legata per certi peculiari aspetti alla cultura religiosa orientale e alle persecuzioni iconoclastiche di Bisanzio, che provocò diverse immigrazioni di civili nelle gravine.Di questo periodo e di queste vicende nei nostri territori restano numerosi segni e testimonianze di vita, di arte e di culto, disseminati nelle grotte delle gravine o di campagna o dei centri urbani. Talvolta si tratta di ambienti singoli o di interi villaggi, con una varietà di stili, di motivi architettonici ed impianti urbani rispondenti alle esigenze religiose, abitative, economiche, artistiche o ad opportunità di culto e di ambientazione sociale, che collegano queste realtà a similari della 11 Cappadocia, della Serbia e di altre regioni mediorientali. Massafra è un Comune inserito istituzinalmente nell'ASL TA/1 (con Statte) e con autonomo presidio ospedaliero; nella Comunità montana Murgia sud orientale (con Acquaviva delle Fonti, Cassano Murge, Gioia del Colle, Grumo Appula, Noci, Santeramo in Colle, Crispiano, Laterza, Martina Franca e Mottola); nel Distretto scolastico TA/50 e nel CRSEC TA/50 regionale (con Palagiano e Mottola), nel Consorzio Costa Verde (con Castellaneta, Ginosa, Laterza, Palagiano, Palagianello). Ospita uffici periferici dell'Ispettorato agrario e di vari Enti di servizio pubblico e di organismi sindacali e sociali. E' sede della Compagnia dei Carabinieri, a parte la presenza del Corpo dei Vigili urbani, delle Guardie Notturne e delle Guardie Campestri. Agiscono, oltre alle scuole della fascia dell'obbligo, gli istituti Tecnico Agrario "Mondelli", Tecnico Industriale "Amaldi" e Liceo scientifico "De Ruggieri" con indirizzo psico-pedagogico e classico. La città è divisa in sei parrocchie: S. Lorenzo, S. Cuore di Gesù, Madonna del Carmine, Gesù Bambino, S. Francesco e S. Leopoldo Mandic. Ci sono anche varie comunità di culto evangelico e protestante. Le uniche strutture alberghiere disponibili sono l'Appia Palace Hotel (4 stelle) con un'accoglienza ricettiva apprezzabilissima e l'Hotel Bizantino (4 stelle). Sono presenti le sedi delle rappresentanze sindacali nazionali e diversi Patronati di assistenza sociale. Operano un Cine-teatro (Spadaro - Di Masi) ed un Teatro comunale. Agisce una Biblioteca comunale che detiene un patrimonio librario di circaO 18.000 volumi così ripartiti : • 6520 volumi comunali; • 850 volumi rinvenienti dal fondo cappuccini datati 1500-1600-1700; • 1080 volumi donazione Sig. Salvino; • 9500 volumi regionali; • 100 CD – ROM , Videocassette, Audiocassette; • Gazzetta Ufficiale – Serie generale. IV^ Serie Speciale (Concorsi), Supplementi Ordinari. Infine tra i sodalizi locali si elencano: Archeogruppo "E. Jacovelli", Circolo Filatelico e Numismatico "A. Rospo", CRSEC TA/50, Fidapa, Lega Ambiente "Gheppio", Lions Club, Pro Loco, Società Operaia, WWF, 3 gruppi Scout Agesci ed il Tribunale dei Malati. Scuole di ogni ordine e grado DENOMINAZIONE VIA TELEFONO SCUOLA MATERNA VIA TRENTO 099/8803152 SCUOLA MATERNA COMUNALE C. ROMA 099/8801642 SCUOLA MATERNA COMUNALE V.LE MARCONI 099/8801009 SCUOLA MATERNA “CAPPUCCETTO ROSSO” P. CORSICA 099/8801753 12 SCUOLA ELEMENTARE COMUNALE V.LE MARCONI 099/8801641 SCUOLA ELEMENTARE “DE AMICIS” P. CORSICA 099/8801184 SCUOLA ELEMENTARE “SAN GIOVANNI BOSCO” V. ABATANGELO 099/8806169 SCUOLA MEDIA “ALESSANDRO MANZONI” V. FRAPPIETRI 099/8804488 LICEO SCIENTIFICO “D. DE RUGGIERI” V. DEL SANTUARIO ISTITUTO TECNICO AGRARIO “C. MONDELLI” CTR. AMENDOLECCHIA 099/8801600 099/8805584 17) Obiettivi del progetto: Il progetto si pone l’obiettivo di sviluppare nel cittadino la coscienza della responsabilità individuale e collettiva, di sensibilizzare alla qualità dell’habitat di vita, in modo da orientare il suo comportamento verso l’utilizzo compatibile delle risorse naturali e ambientali e contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio. L’educazione ambientale rappresenta lo strumento più importante e idoneo per comprendere la complessità del reale, i suoi aspetti evolutivi, le limitate risorse disponibili, per prendere coscienza della necessità di modificare la relazione uomo-natura, fornendo delle risposte di tipo educativo e formativo alle problematiche ambientali. Gli obiettivi del progetto possono essere così individuati: analisi e conoscenza delle tematiche e problematiche ambientali generali, territoriali, ivi comprese quelle legate all’area delle gravine e degli insediamenti rupestri; sensibilizzazione e sviluppo della capacità critica sui problemi di tutela delle risorse ambientali e della qualità del proprio territorio; consolidamento della collaborazione e partecipazione di tutti gli attori locali sulle tematiche ambientali; conoscenza delle opportunità economiche e ambientali connesse alla gestione e fruizione delle risorse naturali e ambientali del territorio nonché alla organizzazione del servizio di smaltimento rifiuti e raccolta differenziata. disponibilità in rete dei dati ambientali. Il progetto di educazione ambientale, attraverso le campagne di informazione e sensibilizzazione, vuole rappresentare l’azione che promuove cambiamenti negli atteggiamenti e comportamenti a livello individuale e collettivo. Attraverso tale progetto si intende avviare il processo di modifica delle abitudini consolidate dei cittadini e promuovere forme di comportamenti consapevoli e 13 responsabili. In tale iniziativa si tenterà di superare difficoltà e ostacoli rappresentati dall’atteggiamento passivo e superficiale che i cittadini assumono nei confronti dell’ambiente. Il cittadino, infatti, è fortemente resistente a cambiare le proprie abitudini di approccio all’ambiente, di utilizzo dei servizi di raccolta rifiuti e raccolta differenziata. Tuttavia, nel processo di educazione ambientale bisogna cogliere e valorizzare ogni forma di opportunità che potrà derivare principalmente dal mondo della scuola, dell’associazionismo, del settore produttivo locale. Fasi organizzative Il progetto deve essenzialmente svolgersi in 3 fasi: 1. La prima fase (della durata di circa 2 mesi) è quella della ricognizione, in campo, delle componenti strutturanti il territorio (sottosuolo, soprassuolo) verificando lo stato di conservazione, esistenza e degrado rispetto ai dati statistici ad oggi in nostro possesso. 2. La seconda fase (della durata di circa 2 mesi) consentirà di tradurre la raccolta dei dati fatta sul territorio in informazioni da trasformare in un sistema informativo territoriale. 3. La terza fase che completerà il periodo sarà rivolta al monitoraggio del territorio, al fine di implementare il S.I.T. ed alle analisi e studio dei sistemi di prevenzione e manutenzione del patrimonio, così censito e catalogato, al fine di consentire la definizione di piani operativi di prevenzione e di intervento sul territorio. 4. La quarta fase (della durata di circa 6 mesi), partendo dai risultati acquisiti nelle fasi precedenti, sarà dedicata all’azione di diffusione, promozione e sensibilizzazione sulle tematiche ambientali, così come descritto nel paragrafo seguente. 17) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile: 8.1 Piani di attuazione previsti per il raggiungimento degli obiettivi Il progetto prevede i seguenti interventi: • Azione di sensibilizzazione e informazione presso le scuole, le Associazioni, Imprese locali, attraverso la promozione di incontri, tavole rotonde per l’approfondimento della conoscenza del territorio, con particolare riferimento all’area delle Gravine e degli insediamenti rupestri., con divulgazione e distribuzione di depliants, opuscoli . • Seminario di informazione e sensibilizzazione ambientale e comportamenti ecosostenibili. Il Seminario è inteso quale momento di sintesi rispetto alla preliminare azione di sensibilizzazione e informazione attuata a livello territoriale. Il seminario prevede la partecipazione di relatori qualificati e di esperti, per approfondire a livello generale e nel contesto territoriale, tematiche ambientali quali: rifiuti, aria, falde acquifere. Il seminario prevede il coinvolgimento di tutti gli attori locali e si svolgerà nella Sala Convegni del Comune. • Predisposizione, distribuzione di materiale divulgativo tradizionale e innovativo (manifesti, depliants, opuscoli). I manifesti pubblicitari e gli opuscoli di informazione riguarderanno la gestione dei rifiuti, la raccolta differenziata dei rifiuti, l’approccio all’ambiente e al territorio con riferimento specifico all’Area delle Gravine. Le informazioni educative e conoscitive saranno veicolate attraverso 14 immagini e vignette colorate in modo da focalizzare l’attenzione. Le raffigurazioni dei manifesti potranno essere elaborate dagli stessi alunni delle scuole elementari e medie. Realizzazione presso l’Ufficio Ambiente del Comune della BANCA DATI sulla situazione ambientale. L’Ufficio Ambiente comunale dovrà essere dotato di idonee attrezzature informatiche e telematiche per la realizzazione della banca dati ambiente. La banca dati sarà realizzata, nella fase iniziale, attraverso la immissione di informazioni, notizie e dati ambientali a livello locale, già in possesso del Comune: documentazione amministrativa in materia ambientale, progetti e iniziative, dati numerici e qualitativi sulla produzione dei rifiuti, dei rifiuti differenziati, del recupero e riciclaggio. L’articolazione della banca dati potrà prevedere l’estensione di detti dati informativi alla situazione dell’ambiente in genere (aria, acqua) e l’accesso ai dati ambientali a livello nazionale e comunitario. I dati disponibili saranno elaborati in tabelle, grafici, report e utilizzati per la predisposizione di progetti e interventi in campo ambientale, nonché per uso statistico. La dotazione della banca dati consentirà di effettuare il monitoraggio, il feed-back, necessari per la progettazione delle azioni, per il conseguimento di risultati in tema ambientale di rilievo, sempre più elevati e tendenti all’eccellenza. 8.2 Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione. Per l’espletamento del progetto è previsto un piano attuativo che comprende una fase formativa, nella quale i volontari possano conoscere il contesto generale in cui opereranno, supportati dagli operatori. Il progetto di educazione ambientale e comportamenti sostenibili presenta elementi di innovazione individuabili nel: Carattere propulsivo dell’attività informativa e di sensibilizzazione che prevede un ampio raggio di azione a livello di attori locali da coinvolgere: scuole, associazioni, commercianti, artigiani, industrie. In tale contesto, il ruolo dei volontari è ritenuto particolarmente importante: essi rappresentano i principali trasmettitori e destinatari delle informazioni ambientali e potranno fornire all’Amministrazione utili proposte e suggerimenti per il recupero dell’ambiente e del territorio. Presso l’Ufficio Ambiente del Comune è prevista la realizzazione di una Banca dati sull’ambiente attraverso l’utilizzo di idonee attrezzature informatiche e telematiche, messe a disposizione dall’Ente, necessarie per la immissione e aggiornamento dei dati riferiti alla documentazione amministrativa pubblica in materia ambientale (produzione dei rifiuti, raccolta differenziata dei rifiuti, recupero dei rifiuti, dati sullo stato dell’ambiente in genere a livello locale, nazionale e comunitario). 8.3 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente. - Maria D’ONGHIA – dipendente - formazione generale Tiziana BOSCO – volontario - formazione specifica Carmela BARBITTA- volontario- formazione specifica Carmela Angela D’APRILE-volontario-formazione specifica 15 8.4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto. • Azione di sensibilizzazione e informazione presso le scuole, le Associazioni, Imprese locali, attraverso la promozione di incontri e tavole rotonde. • Organizzazione di un seminario di informazione e sensibilizzazione ambientale quale momento di sintesi rispetto alla preliminare azione di sensibilizzazione e informazione attuata a livello territoriale. • Predisposizione, distribuzione di materiale divulgativo tradizionale e innovativo (manifesti, depliants, opuscoli). I manifesti pubblicitari e gli opuscoli di informazione riguarderanno la gestione dei rifiuti, la raccolta differenziata dei rifiuti, l’approccio all’ambiente e al territorio con riferimento specifico all’Area delle Gravine. (Vedi depliant promozionale, riportato di seguito, già realizzato dal Comune, che potrà essere divulgato dai giovani volontari). Collaborazione nella gestione dell’Ufficio Ambiente del Comune della BANCA DATI sulla situazione ambientale. 17) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 17) Numero posti con vitto e alloggio: 4 0 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 4 16 12) Numero posti con solo vitto: 0 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 36 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: a) adempiere alle mansioni con la massima diligenza; b) particolare riservatezza in merito a particolari informazioni di cui è possibile venire a conoscenza nell’esecuzione del servizio; c) per tutti gli interventi, qualora necessario, si richiede la disponibilità ad effettuare spostamenti, con l’utilizzo di mezzi messi a disposizione dalla Struttura, per attività collegate ai servizi assegnati; d) necessità di forte motivazione e di frequenza costante e continua. flessibilità orario e di turnazione dovuta agli orari di apertura della struttura e delle attività socio- ricreative 17 CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE 16 Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto: N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Cod. ident. sede 1 COMUNE DI MOTTO MOTTOLA LA (TA) P.ZZA XX SETTEMBRE 9797 0 2 COMUNE DI MASSA MASSAFRA FRA (TA) VIA V. VENETO, 15 5820 6 N. vol. per sede 2 Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Cognome e nome Data di nascita SEBASTIO FRANCESCO C.F. SBSFNC66S21L049U 21/11/1966 2 MAGAZZILE GIOVANNI 15/06/1957 MGZGNN15F51027G 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 18 17) Altre figure impiegate nel Progetto: N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Cod. ident. sede COMUNE DI MOTTO P.ZZA XX 9797 MOTTOLA LA SETTEMBRE 0 COMUNE DI MASSA VIA V. VENETO, 5820 2 MASSAFRA FRA 15 6 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 1 N. vol. per sede TUTOR Cognome e nome Data di C.F. nascita 16/05/1967 PVNNGL67E16F784N 2 PAVONE ANGELO 2 LA GIOIA 12/12/1979 LGALCU79T57L049 LUCIA Q RESP. LOCALI ENTE ACC. Cognome e nome GUAGNANO GIOVANNI __ Data di nascita C.F. 20.05.1945 GGNGNN45E20F784P __ __ 19 18 Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: La pubblicizzazione del progetto sarà realizzata mediante l’utilizzo dei seguenti strumenti: 1. stampa e affissione (per 15 gg. consecutivi) di un manifesto contenente il bando; 2. divulgazione a mezzo di comunicati stampa alle testate giornalistiche locali e via internet; 3. divulgazione a mezzo testate giornalistiche radiofoniche e televisive regionali, prevedendo flash da 5 minuti a notiziario per almeno 7 giorni; 4. pubblicazione su sito internet ufficiale del Comune di Mottola e sito ufficiale del Comune di Massafra La diffusione dei risultati emersi dal progetto (metodologie, contenuti e prodotti prototipo realizzati) sarà fatta attraverso un seminario di discussione e attività di direct marketing. 19 Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari: NESSUNO 20 Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): NO 21 Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto: 1^ fase di valutazione: FORMATIVA Al termine del corso di formazione, ai volontari sarà richiesto di produrre una relazione, anche verbale, che evidenzi lo stato di conoscenza del contesto sociale ove operare in base al quale elaborare una propria proposta migliorativa dei servizi. 2^ fase di valutazione: IN ITINERE Con periodicità quadrimestrale i volontari saranno sottoposti ad una verifica funzionale dell’attività svolta al fine di rilevare: livello di raggiungimento dei risultati che erano stati previsti; grado di raggiungimento degli obiettivi di apprendimento da parte del volontario; capacità del volontario di lavorare nell’equipe di servizio; individuazione delle criticità riscontrate rispetto al raggiungimento degli obiettivi e individuazione di percorsi per la loro soluzione 3^ fase: CONCLUSIVA Prima della scadenza del progetto, i volontari saranno sottoposti ad una verifica sul raggiungimento degli obiettivi del progetto e la realizzazione delle attività programmate, nonché sul livello di gradimento del volontario per le attività realizzate rispetto alle aspettative iniziali. 20 22 Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): NO 23 Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Diploma di “Tecnico dei servizi ambientali” Conoscenza di base del sistema operativo Windows e del pacchetto Office Possesso patente B 24 Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Personale Spese per acquisto di materiale specifico (computer, testi specifici, cancelleria ecc.) Spese per pubblicizzazione iniziative del progetto Spese di cancelleria e segreteria Spese di iscrizione e frequenza a convegni o corsi specifici Materiale specifico per il progetto Totale 13.500,00 € 3.000,00 € 1.200,00 € 800,00 € 1.450,00 € 1.100,00 € 21.050,00 € 25 Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto rivestito dagli stessi all’interno del progetto: NESSUNO 26 Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Saranno utilizzate risorse tecniche, strumentali ordinariamente già utilizzate e in dotazione presso la struttura: Personal computer, stampante, scanner, pulmino, sale attrezzate per attività socio-culturali e ludiche, attrezzature informatiche varie. CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 27 Eventuali crediti formativi riconosciuti: 21 a) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI: che attribuisce allo svolgimento completo del servizio civile volontario i seguenti crediti formativi, purché svolto secondo le modalità amministrative ed operative previste dal Regolamento d’Ateneo per il riconoscimento di Crediti Formativi Universitari (CFU): − fino ad un massimo di 9 CFU, da imputare alle attività formative a libera scelta dello studente, di cui alla lettera a) dell’art. 10, comma 5, del DM 270/2004; − ulteriori CFU, comunque fino ad un massimo di 9, per le altre attività formative (abilità informatiche, linguistiche o tirocini) di cui alla lettera d) dell’art. 10, comma 5, del DM 270/2004. Si allega copia della Convenzione Quadro tra l’Università degli Studi di Bari ed il Comune di Mottola, sottoscritta il 18.10.2007, sul riconoscimento del servizio civile ai fini dei CFU e copia della Delibera di Giunta Comunale n. 163 del 4.10.07 di approvazione della stessa convenzione. b) LIBERA UNIVERSITÀ MARIA SS. ASSUNTA - Facoltà di Scienze della Formazione sita in Taranto Piazza S. Rita che attribuisce allo svolgimento completo del servizio civile volontario fino a N. 11 crediti formativi, purché svolto secondo le modalità amministrative ed operative previste dai vigenti ordinamenti di Facoltà. Si allega copia del Protocollo di Intesa Tra la Libera Università Maria SS. Assunta di Taranto e il Comune di Mottola del 26.10.2007 sul riconoscimento del servizio civile ai fini dei CFU (comma2). 28 Eventuali tirocini riconosciuti : a) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI, la quale considera l’esperienza del Servizio Civile un’importante occasione di formazione umana e professionale dei giovani che contribuisce alla loro crescita armonica e alla loro formazione ad una cittadinanza attiva e si impegna a valutare la possibilità di riconoscere le esperienze del Servizio Civile svolte in progetti del Comune di Mottola, approvati dall’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, quale parte integrante del percorso formativo dello studente. Si allega copia della Convenzione Quadro tra l’Università degli Studi di Bari ed il Comune di Mottola, sottoscritta il 18.10.2007 sul riconoscimento del servizio civile ai fini dei CFU di tirocinio e copia della Delibera di Giunta Comunale n. 163 del 4.10.07 di approvazione della stessa convenzione. b) LIBERA UNIVERSITÀ MARIA SS. ASSUNTA - Facoltà di Scienze della Formazione sita in Taranto Piazza S. Rita considera l’attività di servizio civile assimilabile ad una attività lavorativa. Pertanto, sulla base di quanto previsto per i tirocini curriculari, ciascun corso di laurea riconosce un esonero, totale o parziale, in funzione degli obiettivi che il servizio civile propone. Si allega copia del Protocollo di Intesa tra la Libera Università Maria SS. Assunta di Taranto ed il Comune di Mottola del 26.10.2007 sul riconoscimento del servizio civile ai fini dei CFU di tirocinio (comma3). 22 29 Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Le specifiche competenze e professionalità acquisite dai volontari durante l’espletamento del servizio civile saranno certificate dall’Ente, riconosciute valide ai fini del curriculum vitae nell’ambito delle selezioni che il Comune di Mottola e di Massafra attiveranno per reperire personale da adibire a mansioni da considerare attinenti a quelle svolte in sede di attuazione del presente progetto e come da disposizione dell’art. 13 del D. Lgs del 05/04/2002 n. 77, saranno valutate con lo stesso criterio del servizio prestato presso l’Ente. Formazione generale dei volontari 30 Sede di realizzazione: COMUNE DI MOTTOLA – locali del Palazzo Municipale 31 Modalità di attuazione: La formazione sarà realizzata in proprio, presso l’Ente con formatori dello stesso Ente, nello specifico l’attività di formazione sarà svolta dalla dott.ssa Maria D’Onghia, in possesso di attestato di “Formatore di Ente di Servizio Civile” rilasciato dall’UNSC, tenutosi a Roma dal 27 al 30 settembre 2005 32 Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: NO 33 Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La formazione sarà espletata nell’arco di 10 giorni, nelle ore mattutine, mediante l’apporto di mezzi audiovisivi, e la dotazione ai volontari di Leggi, Circolari e Regolamenti nazionali e regionali. 34 Contenuti della formazione: I contenuti della formazione generale prevedono: • La Legge 64/2001 e la normativa di attuazione 23 • • • • • • • • • • • Carta di impegno etico Lo Status del volontario Le finalità del Servizio Civile Nazionale La storia del Servizio Civile La storia dell’obiezione di coscienza L’educazione alla pace La mediazione e gestione non violenta dei conflitti La democrazia possibile e partecipativa Disagio e diversità: un viaggio nella società del benessere Protezione civile: prevenzione, conoscenza e difesa del territorio Incontri di verifica su progetti in corso La formazione dei volontari ha come obiettivi il raggiungimento delle finalità di cui all’art. 1 della legge 64/2001: la formazione civile, sociale e culturale dei volontari. Essa intende fornire ai partecipanti strumenti idonei all’interpretazione dei fenomeni storici e sociali al fine di costruire percorsi di cittadinanza attiva e responsabile. Attraverso i corsi di formazione e i momenti di verifica del progetto si intende altresì fornire ai volontari competenze operative di gestione di attività in vario ambito. 35 Durata: La durata complessiva della formazione è di 50 ore, con un piano formativo di 10 giornate, questa è parte integrate del progetto ed è conteggiata a tutti gli effetti ai fini del monte ore. Più 30 ore per il sottostante programma formativo aggiuntivo come da allegato Integrazione del programma di formazione di almeno 30 ore sugli argomenti di seguito segnalati: 1) educazione alla pace e non violenza; 2) educazione alla cittadinanza attiva e alla legalità; 3) interventi di primo soccorso.(Punto D della determinazione n.18 del 29.09.2008) EDUCAZIONE ALLA PACE E ALLA NON VIOLENZA Dott. DOMENICO ANTONACCI (c.v.allegato) ORE FORMATIVE: 10 EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA ATTIVA E ALLA LEGALITA’ Dott. DOMENICO ANTONACCI (c.v.allegato) ORE FORMATIVE: 10 INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Sig. PASQUALE MODUGNO (c.v.allegato) ORE FORMATIVE:10 Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 36 Sede di realizzazione: COMUNE DI MOTTOLA – locali del Palazzo Municipale 24 37 Modalità di attuazione: La formazione verrà effettuata in proprio attraverso i formatori dell’Ente 38 Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: 1. 2. 3. 4. D’ONGHIA MARIA, nata a MOTTOLA (TA) il 19.01.1956 BOSCO TIZIANA, nata a Taranto il 30.03.77 BARBITTA CARMELA, nata a Palagianello (TA) il 14.04.1960 D’APRILE CARMELA ANGELA, nata a Mottola (TA) il 14.01.1971 39 Competenze specifiche del/i formatore/i: DOTT.SSA D’ONGHIA MARIA: formazione generale/specifica Capo Sezione – Responsabile dei Servizi Culturali del Comune di Mottola, accreditata dall’UNSC. Ha specifiche competenze e conoscenza approfondita in merito a: territorio nei suoi aspetti storico-artistici; principali tecniche di marketing turistico; gestione di servizi turistici. DOTT.SSA BOSCO TIZIANA: formazione specifica Laurea in Storia e Filosofia, docente e tutor per diverse Amministrazioni pubbliche. DOTT.SSA BARBITTA CARMELA: formazione specifica Dirigente di settore presso il Comune di Palagianello con esperienze di tutoraggio e docenza in materia turistica e di programmazione del territorio. DOTT.SSA D’APRILE CARMELA ANGELA: formazione specifica Avvocato, esperta nel campo della legislazione applicata agli enti pubblici. 40 Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Lezioni frontali di preparazione all’applicazione pratica con affiancamento. 25 41 Contenuti della formazione: -Conoscenza dell’Ente in cui si opera; -Conoscenza del territorio dal punto di vista ambientale, artistico idrogeomorfologico, vegetazionale; -Conoscenza delle finalità; -Capacità di attivare un sistema informativo territoriale (S.I.T.); -Capacità di operare in rete; -Acquisizione di competenze per l’inserimento responsabile e creativo in strutture di gestione del territorio. 42 Durata: 70 ore Altri elementi della formazione 43) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Piano di monitoraggio interno: a. conoscenza dell’ente in cui si opera b. conoscenza dell’handicap, sotto i diversi aspetti; c. conoscenza delle finalità del progetto; d. capacità di relazionarsi con i diversamente abili e con le istituzioni; e. acquisizione competenze per l’inserimento responsabile e creativo in strutture per diversamente abili. Data 23 ottobre 2008 Il Progettista Natalino CONGEDO Il Responsabile legale dell’ente Avv. Giovanni QUERO 26 27