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Un successo annunciato

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Un successo annunciato
N. 5-6 I maggio / giUgno 2014
Bimestrale Del circolo g. Dozza
BOLOGNA-FERRARA
Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (convertito in legge 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 1 D.C.B. Ufficio Bologna - e 0,90
Dieci colli 2014
Un successo
annunciato
CONTIENE
FLASH
sommario
N. 5-6 I MAGGIO / GIUGNO 2014
Periodico della
“Cooperativa Giuseppe Dozza” a.r.l.
Scritti, foto, disegni e/o qualsiasi altro
materiale consegnato per uso redazionale
non è restituibile
4
Registrazione presso il Tribunale di Bologna
n. 6093 del 31/03/1992
Spedizione in Abbonamento Postale
D.L. 353/2003 (conv. in legge 27/02/2004 n. 46)
Art. 1 Comma D.C.B. Ufficio di Bologna
direttore responsabile
Donato Ungaro
coordinatore editoriale
Luigi Martino Torri
comitato di redazione
Maria Esmeralda Ballanti, Luciano Battistini,
Aurelio Bonori, Alessandro Gamberini,
Mirko Grimandi, Primo Mingozzi
e Giorgio Tonelli
10
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15
segreteria di redazione
Chiara Nassisi
ricerca iconografica
Gianni Giordano, Maurizio Ungarelli
Redazione
Circolo G. Dozza
Via San Felice, 11/E - 40122 Bologna
Tel. 051.231003 - Fax 051.222165
www.circolodozza.it
[email protected]
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referente polisportiva
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casa editrice
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Bologna - San Giovanni in Persiceto
Sede: Via San Felice, 18 (BO)
Iscrizione al Roc n. 10522
Progetto grafico e impaginazione
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Via Paganino Bonafede, 15 - 40139 Bologna
Tel. 051.6259011 - Fax 051.4998357
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In copertina
Dieci Colli 2014 (foto Studio 5)
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Via San Felice, 18/A - 40122 Bologna
Tel.: 051.227879 - Fax: 051.220418
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www.tipolitografiafd.it
Chiuso in tipografia il 00 giugno 2014
stampato in 3.900 copie
2
nuovoinformatore
editoriale
Questione di etica?
3
Paolo Bolognesi, Presidente Associazione della Strage di Bologna
4
La mia malattia si chiama... Diecicolli, ed è molto contagiosa!
6
l'intervista
dieci colli
mobilità
Parma-Suzzara: dalla veneta alla... bolognese!
10
Il gioco d'azzardo è un disvalore
11
Una nuova esperienza per il GST
12
sotto i portici
gruppo studi trasporti
inserto staccabile
flash
ricordi
I-IV
Addio ad un grande europeista, Natalino Guerra
15
Insalata nizzarda
16
biliardo Bilanci di fine stagione
calciobalilla Primo torneo di Calciobalilla
calcio Primo triangolare Memorial Mario Calise
calcetto Torneo interaziendale di calcio a 5
podismo Trofeo “Circolo Dozza” 2014
podismo Lu sule, lu mare e lu jentu...
podismo Ricordi, Mario Capetta
ping pong Secondo torneo di tennis tavolo
17
17
18
18
19
19
19
21
chef24ore
attività polisportiva
arte e cultura
Antonella Ciraci
convenzioni 2014
Altre nuove convenzioni per i Soci
22
23
N. 5-6 I MAGGIO / GIUGNO I 2014
editoriale
di donato ungaro
un problema politico, ma anche sociale
Questione di etica?
H
o avuto modo, non molto tempo
fa, di ascoltare le parole dell'Assessore regionale alla Mobilità,
logistica e trasporti, il parmense Alfredo
Peri: «La mobilità deve essere considerata un settore industriale a tutti gli effetti:
e non un servizio sociale. Il sistema deve
tenere», sono state le sue parole, pronunciate in un convegno pubblico. Questo
ragionamento mi è sembrato subito in
contraddizione con quanto affermato da
Graziano Delrio, oggi sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio dei ministri,
nell'intervista apparsa sull'Informatore
nell'estate 2012, quando era sindaco di
Reggio Emilia e presidente dell'Anci:
«Come sindaci consideriamo il trasporto
pubblico un servizio che attiene al Welfare, perché consente la mobilità a tutti i cittadini con costi calmierati. Un buon servizio di trasporto pubblico è fondamentale
nel garantire il funzionamento non solo
della mobilità, ma di tutta una città, riguarda la qualità di vita delle persone,
delle famiglie, delle imprese, del sistema
pubblico e privato, riguarda la salute
pubblica perché è una scelta sostenibile».
Stesso partito, diversa visione della stessa
questione: ma ciò rientra in una dialettica
politica tutto sommato accettabile, anche
se – a voler ben vedere – rischia di creare
un po' di confusione nei cittadini-elettori.
Ma tant'è!
Dopo alcune settimane dal dibattito pubblico in cui l'assessore Peri sosteneva la
necessità di una industrializzazione del
settore Mobilità, con l'abbandono dell'idea
di assistenzialismo e, quindi, con una ricerca di un sostegno quasi autonomo delle aziende di trasporto, ho avuto il piacere
di ascoltare le parole di un industriale, anche lui parmense: Luca Barilla. Il patron
dell'omonima multinazionale della pasta
ha fatto un ragionamento per certi aspetti
degno del miglior Adriano Olivetti: «Abbiamo capito che protagonista del nostro
lavoro non può essere il profitto industriale fine a se stesso, ma dobbiamo mettere
al centro del nostro operato la persona,
il territorio in cui l'azienda è inserita, la
2014 I MAGGIO / GIUGNO I N. 5-6
salute pubblica. I nostri azionisti hanno
capito che il profitto aziendale non è solo
il dividendo di fine anno; e hanno accettato di condividere un bilancio etico prima che un bilancio economico».
Se confronto le parole del parmense Peri
con quelle del reggiano Delrio mi sorprende la contraddizione, ma in qualche modo
la posso capire, politicamente parlando;
se rimango in terra verdiana, e confronto
i concetti espressi dall'assessore Peri con
quelle di Luca Barilla, mi appare in tutta
evidenza lo stridore che contraddistingue
il pensiero del politico da quelle dell'industriale. Quasi quasi, si potrebbe parlare di
uno scambio di ruoli: del politico che, in
tempo di spending review, tenta attraverso
l'industrializzazione e l'autosufficienza di
trovare la quadra economica di un settore
– quello del Trasporto Pubblico Locale –
che viene sempre meno sostenuto dai governanti nazionali; e dell'industriale che,
dopo anni di forsennata corsa ai profitti,
si rende conto che il rischio è di trovarsi
isolato dal mondo che lo circonda. O, per
dirla con la “Filosofia campestre” di Giovannino Guareschi, un altro parmense:
«...l'uomo si troverà come un passero sul
pomolo di un altissimo pennone e si affaccerà sull'infinito...», trovandosi nel vuoto
pneumatico che egli stesso ha creato, senza più nulla da conquistare. Solo nella sola
solitudine del bastare a se stesso.
E allora si torna a mettere in discussione
il Capitalismo non-moderato da un fattore inscindibile dalla componente umana:
l'etica.
L'etica è quel fattore che rende morale, sostenibile nei confronti degli altri, il
comportamento dell'uomo, che sia un politico o che sia un industriale: o che sia un
semplice tranviere. È quel fattore che fa
sì che ognuno gestisca la propria libertà
nel rispetto dell'altro, con la coscienza che
le scelte di ognuno hanno delle ricadute
sulla società e, di conseguenza, sul modo
di stare al mondo di chi vive il mio stesso
mondo: vicino o lontano che sia. Il Capitalismo, principiatosi così come lo conosciamo oggi con la Rivoluzione industria-
le dell'Ottocento, è arrivato fino a noi per
forza d'inerzia e ha cercato di perpetuare
se stesso sconfinando nel Consumismo,
in seguito alla rivoluzione fordista e tailorista dell'inizio del Novecento. Il Terzo
Millennio potrebbe essere quello della
svolta etica, della scoperta del fattore
umano nella produzione di massa; ascoltando le parole di Luca Barilla sembrano
averlo capito gli industriali, ma la politica
appare compiere un percorso inverso se
invece si tende orecchio al ragionamento
di Alfredo Peri.
Ognuno di noi avrà modo di ragionare e,
soprattutto, di giudicare l'altrui operato
nei limiti delle proprie competenze; ma la
domanda, anzi le domande, con cui voglio
concludere questo mio scritto sono diverse:
Può la politica “fare” industria? Può la politica dare indicazioni sui comportamenti
che i dirigenti delle aziende private devono
tenere? Possono i politici “politicizzare”
– scusate il bisticcio – gli obbiettivi industriali e i vertici aziendali? Può la politica
dimenticare il servizio che è chiamata a
compiere e confondere il proprio ruolo –
di gestione del servizio pubblico – con la
produzione economica e finanziaria?
Io non ho le risposte; in parte perché sono
domande retoriche e in parte perché il
confine con la demagogia e il populismo
rischia di essere troppo sottile nel rispondere.
Io posso solo segnalare un concetto
espresso dal sociologo Èmile Durkheim,
il quale sosteneva che: la società impara a
considerare i membri che la compongono
non più come delle cose su cui ha dei diritti, ma come cooperatori di cui non può
fare a meno e nei confronti dei quali ha
doveri. È questa la base dell'etica, della
solidarietà sociale la quale rappresenta
l'antidoto a quell'individualismo verso cui
il Capitalismo sfrenato e il Consumismo
vorrebbero far scivolare gli uomini, gli
italiani figli di una tradizione rurale e solidaristica secolare.
Fermiamoci nella scalata del pennone;
e pensiamo se val la pena di arrivare in
cima.
nuovoinformatore
3
l’intervista
di donato ungaro
stragi e mandanti
Intervista a Paolo Bolognesi
B
ologna non dimentica il 2 agosto 1980; non lo dimenticherà
mai. Tutta la città è stata protagonista in positivo di quel drammatico evento, e i nostri colleghi d'allora
erano in prima fila: chi guidava il 37,
come il nostro collega Agide Melloni; chi spostava le macerie lasciando
la guida dell'autobus; chi si adoperava in qualsiasi modo per dimostrare
che la vita della città non si fermava,
che Bologna non aveva paura neppure
delle bombe. Da quella terribile strage
terroristica, è nata l'Associazione tra i
familiari delle vittime della Strage di
Bologna del 2 agosto 1980; e a presiederla è stato chiamato Paolo Bolognesi, che l'anno scorso è stato eletto alla
Camera dei Deputati. Oggi Bolognesi
giudica positivamente il percorso per
la declassificazione dei documenti relativi ai fatti di terrorismo e di mafia;
quel provvedimento che viene detto,
nel parlar comune, l'eliminazione del
Segreto di Stato.
Onorevole Bolognesi, come cambierà
la visione generale sulla strage del 2
agosto, in seguito al recente provvedimento del governo?
«La declassificazione dei documenti relativi a fatti di sangue che hanno per
oggetto il terrorismo e la mafia è una
decisione molto importante. Con questo provvedimento cade la riservatezza
e tutta la documentazione viene messa
a disposizione di chiunque. Si compie,
così, un percorso iniziato nel 1984,
quando centomila cittadini sottoscrissero una richiesta per l'abolizione del
cosidetto Segreto di Sato; una mobilitazione importante da parte di tutti e che,
solo nel 2007, vide lo Stato affrontare
questo delicato tema. Oggi ci siamo finalmente arrivati, definitivamente e in
modo deciso, forte: sia tecnicamente
che politicamente. Tecnicamente è importante perché, con il conferimento
dei documenti ora declassificati all'Archivio di Stato, tutti potranno leggere
tutto. Ma anche politicamente ha una
rilevanza notevole: nessuno si aspetti
4
nuovoinformatore
più una sorta di copertura politica in
questi ambiti».
Come associazione, cosa vi aspettate
di trovare, nei documenti che ora potretre consultare liberamente?
«Se trovassimo una lettera con la quale
Tizio ordina a Caio di mettere la bomba nella sala d'apetto della stazione di
Bologna, non avrei remore a dire che è
una bufala. Non troveremo di certo fatti
eclatanti, ma contiamo di poter utilizzare le moderne tecnologie per scoprire
ficazione dei documenti, ma non del tutto.
Vede, la vera novità della declassificazione dei documenti è che tutte le amministrazioni dello Stato dovranno adeguarsi;
non potranno più esistere classificazioni
dei documenti e tutto dovrà essere messo
a disposizione di chi ha titolo per accedere a quei documenti. Semplificando molto,
anche un biglietto di auguri natalizi avrà
valore, laddove una persona sostenga
di non conoscere qualcunaltro. Oggi un
giudice potrà chiedere a un imputato: se
fattori diversi, indizi diversi e probabilmente nuovi. Da parte nostra l'obiettivo
è sempre stato e sempre resterà solo
quello di scoprire i veri mandanti della
strage. E speriamo che le nuove tecniche investigative possano aiutarci in
questo scopo».
In questi giorni sono emerse carte relative al fatto che l'allora ministro degli Interni Scajola, sapesse del rischio
che stava correndo Marco Biagi: che
peso avrà la nuova normativa in fatti
come questi?
«Diciamo subito che il caso specifico è
fuori dalla casistica relativa alla declassi-
non vi conoscete come lei sostiene, come
mai ha ricevuto un biglietto d'auguri per
Natale?».
Oramai siamo prossimi alla celebrazione dell'anniversario della strage;
cosa è previsto a Bologna per il prossimo 2 agosto?
«Ci sono ancora molti programmi aperti, molti progetti in via di definizione;
ci potranno essere strade che verranno
intitolate alla strage, gruppi di scuole
che stanno compiendo dei percorsi importanti, dei lavori che sono ancora in
corso; ma è ancora tutto in divenire.
Quando sarà il momento, i programmi
N. 5-6 I MAGGIO / GIUGNO I 2014
Nell'altra pagina, un momento di una
manifestazione commemorativa della strage
del 2 agosto 1980 e a fianco a sinistra,
Paolo Bolognesi ricorda le vittime.
In alto e sopra due immagini della stazione
di Bologna dopo l'esplosione.
dettagliati saranno resi noti».
Lei è stato eletto Parlamentare l'anno scorso; com'è Bologna vista da
Roma?
«Bologna vista da Roma è stupenda, nutro una certa nostalgia per la mia città,
credo sia normale. Roma è bella, ma la
vivibilità che ha Bologna è fonte di nostalgia; è innegabile. Noi uomini siamo
sempre incontentabili; vorremmo avere
la bellezza della Città Eterna e la vivibilità di realtà come Bologna. Ma non si
può. Mi solleva molto il parlare con colleghi e conoscenti romani: da tutti Bologna è vista come un modello, un punto
2014 I MAGGIO / GIUGNO I N. 5-6
d'arrivo. Qualche settimana fa sono passato dal centro, e vedere così tanta gente
in via Indipendenza, tutti a piedi a godersi la città e il centro, mi ha riempito il
cuore. È stato molto bello camminare in
un centro pedonalizzato».
Una domanda politica, se me la permette; i recenti risultati del Pd vivono
di luci e di ombre. Come si vive questa situazione a "Palazzo"?
«Precisiamo subito che io sono un Indipendente, eletto nelle liste del Pd,
ma come Indipendente. Certo, le discussioni interne ci sono state, ci sono
e ci saranno; così come il cambiamen-
to. Ma non è detto che il nuovo sia
sempre meglio. Però dobbiamo partire
dell'idea che bisogna essere propositivi, qualcosa bisogna fare dopo tanti
anni in cui la Politica ha bruciato una
generazione, con i giovani che devono andare all'estero per realizzarsi. Il
sessanta per cento dei giovani rischia
di disaffezionarsi dalla politica; l'abbiamo visto con il crollo dell'afflueza
ai ballottaggi. La Politica ha bruciato
i sogni della gente, le aspettative dei
giovani. Non si può più stare fermi;
qualcosa bisogna fare. Bisogna muoversi».
nuovoinformatore
5
di William Damiani
Un saluto riconoscente a tutti i malati...
La mia malattia si chiama...
Dieci Colli ed è molto contagiosa!
C
ari compagni di viaggio, sì perchè penso alla Dieci Colli come
ad un viaggio.
Un'avventura che inizia il giorno in cui
abbiamo appena lasciato alle spalle l'ultimo arrivato; dove liberiamo piaceri,
fatiche ed anche delusioni in un urlo comune, dove ognuno mette la sua nota che
diventa comunque soddisfazione per le
fatiche attraversate.
Il Primo Maggio è il nostro San Silvestro,
dove finiamo un anno di lavoro, mentre
abbiamo ancora in bocca la polvere della
strada.
Vi conosco tutti, negli anni sono passato
tante volte nei punti dove eravate alle prese con situazioni difficili, ed altre volte,
con acqua dal cielo o sole cocente, non
vi ho portato da bere ma c'ero, a volte vi
ho telefonato per avere informazioni su
ciò che stava accadendo nel punto dove
6
nuovoinformatore
eravate, oppure mi avete chiesto aiuto e
sono arrivato; ma quello che voglio dirvi
è legato ad un valore comune che è l'amicizia, ma soprattutto una cosa più interiore, che è il senso di appartenenza ad
un grande Circolo, ed al significato della
parola volontariato, principio che ha reso
grande il Nostro Territorio.
In questo periodo storico il significato del
volontariato è ancora maggiore, penso
che debba essere sottolineato e valorizzato, ma soprattutto riconosciuto e fatto
riconoscere ai nostri figli e nipoti.
Negli ultimi anni ho dovuto ridurre il mio
apporto all'organizzazione della Dieci
Colli, lasciando ad altri il compito di occuparsi delle staffette e della parte “burocratica”, e questi amici sono stati e sono
veramente in gamba.
Oggi mi occupo solo dell'aspetto del
Soccorso Medico-118, sono molto sod-
disfatto dei risultati raggiunti in materia
di assistenza sanitaria. Vi voglio solamente dire che nell'ambito della regione,
ma forse di tutta l'area del Nord, nessuno
ha livelli di pronto soccorso così capillari ed efficienti, ma soprattutto efficaci,
come quelli che esprimiamo noi della
Dieci Colli.
Le normative sono cambiate ed era necessario per stare al passo, essere attenti;
dividere in settori la macchina della Dieci
Colli era necessario, ed ognuno ha potuto
esprimere le proprie competenze.
Per fare la Dieci Colli oggi è necessario
pensare e fare un sacco di cose:
1. pubblicizzare e rendere attraente
l'evento,
2. gestire le iscrizioni ed i finanziamenti,
3. gestire la logistica della partenza e
dell'arrivo,
4. organizzare tutte le scorte per i due
N. 5-6 I MAGGIO / GIUGNO I 2014
Nell'altra pagina un'immagine della partenza della XIV edizione della Dieci Colli da Zola Predosa.
In alto a sinistra la copertina della brochure che festeggia il trentesimo anno. A fianco,
Davide Cassani, neo-ct della Nazionale Italiana di ciclismo, ospite alla nostra manifestazione
ciclistica. In alto una foto della centrale operativa della Croce Rossa e sopra il gruppo
durante un momento della gara (a cura della sezione fotografica Circolo Dozza).
percorsi, che sono di fatto due gare, più
il resto...
5. organizzare il percorso con personale
e segnaletica che è un lavoro immenso ed
è quello più importante!
6. gestire le informazioni con radioamatori,
7. gestire l'emergenza!
Ma cosa resta di tutta questa attività il 2
maggio. Ve lo siete mai chiesto? Allora
vorrei raccontarvelo io...
2014 I MAGGIO / GIUGNO I N. 5-6
Alla fine che cosa ha visto l'occhio del
ciclista della Dieci Colli? Non me, dentro
al 118, non Davide tra microfoni antenne e cuffie, non i dirigenti del Circolo tra
foto palco e rogne, ma sicuramente tutto il personale sul percorso, perché loro
sono i veri rappresentanti dell'organizzazione, il volto rassicurante delle persone
alla consegna del pettorale, l'espressione
accogliente delle persone al ristoro alla
fine della fatica e per chi li ha incontrati polizia, ambulanze, i punti di ristoro;
questo è ciò che i partecipanti portano a
casa la nostra faccia, la nostra fatica che
insieme alla loro vuole dire Dieci Colli.
Non è solo retorica è proprio così, la Dieci Colli non è solo un percorso, è fatta di
persone e questo potrebbe sfuggire ad un
osservatore distratto, ma non al ciclista!
Perciò voglio ringraziare tutti per ogni
singola azione che è stata compiuta, che
tutte insieme ci hanno portato ad essere
una delle più belle e amate manifestazioni di sport di livello nazionale.
La Dieci Colli è come il corpo umano;
sapreste fare a meno di una parte del vostro corpo? No! Ed anche la Dieci Colli è
uguale, ciò che faccio io non ha un valore
segue A pagina 8
nuovoinformatore
7
In alto a sinistra, il podio del percorso lungo maschile e femminile, sopra i volontari
al lavoro durante l'allestimento del pasta-party. Nella pagina a fianco in alto a sinistra
il podio del percorso medio maschile e femminile e al centro e a destra due momenti
significativi della gara (a cura della sezione fotografica Circolo Dozza).
segue dA pagina 7
superiore a ciò che fa un volontario con
la bandierina o un addetto alle bevande,
abbiamo solo ruoli diversi.
Perchè dico tutto questo? Perchè la buona
volontà e la serietà hanno per me un valore irrinunciabile, senza il quale la Dieci
Colli non esisterebbe.
Durante questi 1° Maggio ho passato
anche giorni di sofferenza, di abbattimento, ma nella mia iniziativa ed impe8
nuovoinformatore
gno ho trovato sempre la soluzione alle
difficoltà, insieme agli amici del circolo,
affinchè l'obbiettivo fosse raggiunto; ero
e sono esigente ed anche quando ero insoddisfatto, perchè ciò si era previsto non
si era realizzato completamente, altri, che
avevano vissuto la gara, ci dicevano che
eravamo bravi e che erano contenti di
questo giorno in bici.
Nei momenti di difficoltà ho fatto come
voi, ho chiesto collaborazione quando
non potevo fare da solo, e tutti me l'hanno
data, e quando me l'hanno chiesta ho cercato di esserci, proprio come voi amici
che fate parte della Dieci Colli.
La fortuna più grande è stata, ed è, che
quando mi guardo attorno trovo Francesco, Davide, Martino, Bruno, Valerio,
Luciano, William e l'elenco è lungo,
come la storia della Dieci Colli Bolognesi, e sono i “vecchi” amici di fatica
ed altri nuovi che hanno in mano il testimone di questa staffetta organizzativa
come Dino, ma l'elenco è lungo. Quando
N. 5-6 I MAGGIO / GIUGNO I 2014
ai vecchi chiedevo aiuto la risposta era:
”presente, ci sono, andiamo!” questo è
esattamente quello che avete fatto voi anche quest'anno.
Perchè ho descritto tutto questo?? per
ritornare all'inizio della storia, quando
la Dieci Colli era facile da organizzare e la vinceva Anderlini, perchè credo
nell'appartenenza a questo gruppo ed
all'amicizia che ci unisce anche senza
conoscerci.
Penso che mai come quest'anno la Dieci
2014 I MAGGIO / GIUGNO I N. 5-6
Colli è stata sorretta dal basso, non voglio essere nostalgico e “vecchio”, ma la
Dieci Colli Bolognesi senza noi volontari
non può vivere, non uso il termine sopravvivere perchè si usa per gli infortunati.
Mentre sto guardando avanti, dove c'è la
bella possibilità di fare parte della prossima edizione della Dieci Colli, non voglio
mancare a quel giorno e vorrei essere insieme a tutti quanti.
Confido di attaccare la mia malattia a tan-
ti. Sì, penso che essere portatori sani di
sindrome da Dieci Colli possa fare bene,
soprattutto in questo mondo di solitudine e isolamento, per un giorno sentirsi
protagonisti di questo evento è un piacere da provare, se no perchè tutti gli anni
alla fine diciamo “mo socmel che fadiga
ma chi m'al fa fer”. E poi si riparte? Sì, è
proprio questo la Dieci Colli: siamo noi,
tutti insieme!
Vi abbraccio tutti, con simpatia William
Damiani.
nuovoinformatore
9
mobilità
di Mannes Berti
storia di una tratta particolare
Parma-Suzzara: dalla veneta
alla... bolognese!
C
10
he la Parma-Suzzara abbia da
sempre una vocazione locale
non è un mistero, ma forse tutti
non sanno che racchiude in sé suggestioni e curiosità: nata il 27 dicembre
1883 come linea di quarta categoria,
le fu applicato lo scartamento ordinario italiano di 1435 mm e forse questo
peculiarità architettoniche e i convogli
sembrano scivolare placidi nella tranquillità della campagna fra canali di
irrigazione, argini e campi coltivati.
Addentrandoci tuttavia nei particolari,
è da loro che si possono trarre interessanti elementi per gustare fino in fondo
la testimonianza di un passato che oggi,
è uno dei motivi per cui passò indenne
dalla falcidie degli anni ’60.
Con il codice T05 viene oggi gestita da
Tper, mentre l’infrastruttura appartiene a Fer: essa fa parte di quel grande
insieme di linee della gloriosa Società
Veneta Autoferrovie, a cui tanto deve la
storia delle ferrovie locali italiane. Il 31
dicembre 2000 subentrò definitivamente la Regione e oggi è la nostra Azienda
a far muovere i trenini dalla Bassa parmense fino al mantovano, attraversando
anche la provincia di Reggio.
Il percorso appare rettilineo e privo di
in chiave moderna, ha innumerevoli
potenzialità in termini di trasporto integrato, ecosostenibile e al servizio di
pendolari e studenti. Infatti, se si esclude l’ingresso in Parma, dove il vecchio
tracciato si innesta nell’interconnessione fra la linea AV e la tradizionale Milano-Bologna, la nostra ferrovia ricalca
l’antico percorso dove esistono ancora
stazioncine e caselli dalla caratteristica colorazione giallo ocra e dal nome
dei paesi stampato come fosse dipinto:
Chiozzola, Sorbolo, Luzzara sono oggi
poco più di una fermata e in alcune di
nuovoinformatore
queste esistono ancora binari, non più
utilizzati, con traversine di legno risalenti a chissà quale anno: di sicuro sono
quelli della saga di Don Camillo e Peppone che a Brescello-Viadana ha spesso
ripreso il trenino allora a vapore, quando ancora l’automotrice termica non
aveva fatto la sua comparsa: in uno dei
N. 5-6 I MAGGIO / GIUGNO I 2014
sotto i portici
di Marco Macciantelli
una partita da vincere...
Il gioco d’azzardo
è un disvalore
U
film è ben visibile l’armamento affogato nell’erba, quasi come se la natura
volesse sottolineare la sua supremazia
su questa grande piccola opera umana,
la prima che introdusse il trasporto di
massa fra Mantova e Parma: oggi l’armamento è rinnovato e in sicurezza,
tuttavia in alcuni punti fra il pietrisco fa
capolino qualche ciuffo di verde…
La percorrenza è di circa un’ora per
poco più di quaranta chilometri, con
qualche incrocio fra convogli ascendenti e discendenti: la nuova esperienza della verifica dei titoli di viaggio sui
treni che Tper sta sperimentando dà
l’opportunità a noi dipendenti di toccare con mano una realtà non sempre nel
passato monitorata e che oggi necessita
di attenzione. Confidiamo ovviamente
in una risoluzione delle criticità, soprattutto in vista della gara di affidamento
del servizio ferroviario regionale.
2014 I MAGGIO / GIUGNO I N. 5-6
no dei gran libri del Novecento
s’intitola “Homo ludens” (di uno
studioso dal nome impronunciabile: Johan Huizinga). Giocare può essere un
bene o un male: dipende da come lo si fa.
Ma il gioco patologico è un disvalore. Una
piaga sociale. Un frutto avvelenato della
crisi. I dati sono allarmanti. Bene ha fatto
la Regione a promuovere la legge n. 5 del
4 luglio 2013. È un ombrello sotto il quale
collocare l’azione dei Comuni. Cercando
di coinvolgere le agenzie educative. Promuovendo la responsabilità sociale della
persona. Impostando una collaborazione
con le istituzioni che hanno competenze
in materia come la Questura. Sicché, a San
Lazzaro, per esempio, abbiamo pensato
ad un nuovo regolamento, con standard
di parcheggio obbligatorio e l’esclusione
delle sale giochi dai centri storici e dagli
edifici tutelati. Nel bilancio 2014 abbiamo
impostato una griglia di sgravi e incentivi,
come abbiamo già fatto, nel 2013, per i
proprietari di negozi disposti a tenere gli
affitti calmierati, a favore di coloro che
intendano rinunciare ad aprire sale giochi o a proseguire questo tipo di attività,
diffondendo, in tal modo, il marchio “Slot
freE.R”. Ovviamente, stiamo parlando di
"piccole cose", in una materia nella quale
dobbiamo confrontarci con due soggetti
molto più forti di noi. Da un lato il Mercato, il quale, non dimentichiamolo, sviluppa un fatturato, solo in ambito legale, di
circa 80 miliardi all'anno, il 4% del Pil, la
terza industria dopo Eni e Fiat. Dall'altro
lo Stato, il quale, in un contesto di crisi pesantissima come quello che stiamo attraverso, con questa recessione, con questo
allentamento delle reti di relazione, incassa, ogni anno, stando ai dati diffusi dalla
rivista “Social News”, almeno 8 miliardi
di euro (il doppio dell'abolizione dell'Imu
sulla prima casa). E tuttavia, qualcosa si
può e si deve fare. Preparando, sin d'ora,
la comunità di domani. Occorre essere
consapevoli del fatto che, se non si riduce
il fenomeno, si aggraveranno le conseguenze di impoverimento di persone con
redditi bassi, si accentueranno fenomeni
di fragilità o dipendenza psicologica, sino
a vere proprie malattie. Non solo la ludopatia, che suona anche in modo simpatico,
ma qualcosa di molto più grave, come il
“gioco d'azzardo patologico” (GAP). Si
tenga presente che la degenerazione sta
colpendo la parte più debole della popolazione. Gli anziani, ma anche i minori.
Le conseguenze sono destinate a ricadere
sui Comuni. In attesa che il sistema sanitario nazionale, chissà quando, riconosca
queste patologie, intanto, se una persona
si rovina e rimane senza di che vivere, o
senza una casa, o ha bisogno di cure, un
Comune non può sottrarsi e questo comporterà ulteriori aggravi sulla sostenibilità
complessiva dei servizi. In fondo si tratta
di fare un po’ di prevenzione. La predisposizione, oggi, di una riduzione del danno,
non è altro che un modo per costruire appropriatezza nell'utilizzo dei servizi sociali e sanitari di domani.
Ecco il racconto – scritto dall’uomo, non solo dal Sindaco – in presa diretta sui
problemi di una "comunità", con una storia alle spalle, un presente caratterizzato
anche da interessanti traguardi, un futuro da costruire tenendo ben presente il
cammino fatto sin qui. Nel libro, racconti e fotografie insieme a Antonio e Pupi
Avati, Nino Benvenuti, Francesco Berti Arnoaldi Veli, Marco Calamai, Maurizio
Cevenini, Cesare Cremonini, Lucio Dalla, Cristina D'Avena, Piera Degli Esposti,
Guido Fanti, Riccardo Fogli, Dario Franceschini, Francesco Guccini, Enrico
Letta, Loriano Macchiavelli, Andrea Mingardi, Gianni Morandi, Romano Prodi,
Matteo Renzi, Simone Rotolo, Renato Villalta, Giorgio Zagnoni, e molti altri.
nuovoinformatore
11
GST
di Alessandro Brunelli
A RADIO SANLUCHINO
Una nuova esperienza
per il GST
Q
uesta esperienza proprio ci mancava, e certamente non ci siamo fatti
scappare una occasione unica! Mercoledì
2 Aprile scorso, una rappresentanza del
Gruppo Studio Trasporti ha partecipato alla trasmissione radiofonica di Radio Sanluchino “Ma che Bella Serata”,
una serie di puntate serali dedicate alle
tradizioni locali e alle associazioni che
operano sul territorio bolognese ed emiliano-romagnolo. Mauro Malaguti, nostro socio, nonché ideatore e conduttore
del programma, ha voluto dedicare una
serata al trasporto pubblico locale e alla
sua storia, invitandoci così negli studi per
la diretta, intesa come radiofonica e non
come corsa senza fermate intermedie!
Durante le quasi due ore di trasmissione a radio San Luchino abbiamo avuto
modo di toccare diversi argomenti legati alla storia del trasporto pubblico:
partendo dal primo omnibus in servizio
a Bologna dal 1877, attraverso la storia
del tram e delle ferrovie locali, oggi nella
maggior parte dei casi scomparse, siamo
arrivati ai giorni nostri, mettendo in evidenza come sono cambiate le esigenze
degli utenti del tpl ed anche come è cambiata la tecnica costruttiva degli autobus,
evitando accuratamente alcuni argomenti d’attualità che non sono d’interesse del
gruppo.
È stato così dato spazio anche alla presentazione del Gruppo Studio Trasporti
del Circolo Giuseppe Dozza ed alla sua
attività che si svolge dal 2006: dal salvataggio del bipiano Aerfer e alla sua donazione alla “Collezione Storica”, ai nume-
rosi “Bus Day” che abbiamo organizzato
in questi ultimi anni (è in preparazione
l’edizione 2014 grazie alla collaborazione con Ricci Bus, una importante azienda privata attiva nel nostro territorio), per
non dimenticare le mostre fotografiche
organizzate alla Galleria “il Punto” (possiamo anticipare che a novembre ricorderemo i cinquant’anni dell’ultima corsa
dell’ultimo tram).
Insomma, tra uno spuntino di metà serata
e un po’ di musica, abbiamo riscontrato
un particolare interesse all’argomento
storico tra gli ascoltatori, viste anche le
numerose telefonate pervenute.
Un particolare ringraziamento ai conduttori Mauro e Francesca. Siamo tutti d’accordo nel sostenere che è stata davvero...
una bella serata!
di Riccardo Del Ristoro
i mezzi che hanno fatto epoca
Riflessioni sul futuro della collezione storica
A
ncora una volta utilizziamo le pagine
del “Nuovo informatore” per mettere
in evidenza lo stato di abbandono della
struttura che ospita la Collezione Storica dei mezzi sia su gomma che su ferro
situata in Via Bigari, all’interno di quella
che fu fino al 1957 la rimessa delle automotrici della linea Bologna-Pieve di
Cento-Malalbergo. Questa struttura ver-
sa già da un po’ di tempo in condizioni
precarie tali da mettere a repentaglio non
solo i mezzi stessi, ma anche l’integrità
dei mezzi ospitati al suo interno. Ci risulta che le infiltrazioni d’acqua siano ormai
all’ordine del giorno ed anche la struttura
è in condizioni precarie a causa di danni
causati un po’ dal terremoto del maggio
2012, un po’ dai lavori di scavo per la
realizzazione della nuova stazione RFI
dell’Alta Velocità. Nel corso degli anni,
si stanno susseguendo progetti e proposte, ma a tutt’oggi la Collezione Storica
versa sempre nelle stesse condizioni. La
paura nostra è che i tempi che ci possono
separare dalla realizzazione di un qualsiasi progetto siano così lunghi da rischiare
tanto per l’incolumità del patrimonio in
esso racchiuso. Il rischio che la Collezione Storica venga di fatto dimenticata
dalle istituzioni è alto... quelle istituzioni
che avrebbero il dovere di tutelare e preservare ciò che riguarda la storia cittadina
e del nostro territorio. Come conferma vi
è la notizia che anche il museo della radio
e della comunicazione di Giovanni Pelagalli sia destinato, forse, a lasciare Bologna per un’altra sede. Auspichiamo che le
cose vadano diversamente…
N. 5-6 I MAGGIO / GIUGNO I 2014
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Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna
Il pareggio di bilancio?
Con un anno di anticipo
Tper ha chiuso il consuntivo 2013 con un risultato che
va oltre le previsioni: l’obiettivo del raggiungimento
dell’equilibrio contabile è stato, infatti, raggiunto con
un anno di anticipo rispetto a quanto previsto dal
Piano Industriale presentato ai Soci. Il progetto di bilancio – deliberato dal Consiglio d’Amministrazione –
evidenzia un utile d’esercizio di 247mila euro, a fronte
di una perdita di 8,9 milioni di euro registrata un anno
fa. Il Margine operativo lordo ha raggiunto i 16 milioni
di euro. A questo risultato lusinghiero della gestione
caratteristica sono seguiti accantonamenti, ammortamenti e svalutazioni che complessivamente ammontano a 16,9 milioni di euro, iscritti in bilancio secondo
criteri di assoluta prudenza.
“Il progetto di bilancio che abbiamo approvato – spiega la presidente Giuseppina Gualtieri – è la fotografia
di un’azienda sana e solida che ha raggiunto in anticipo i risultati prefissati, grazie al lavoro congiunto
del management e di tutte le componenti aziendali.
Abbiamo la soddisfazione di presentare ai Soci un riequilibrio dei conti ottenuto continuando ad adottare
quei criteri di prudenzialità che hanno caratterizzato
anche il bilancio 2012, il primo della nuova azienda”.
Il direttore generale Claudio Ferrari ha sottolineato:
“Una particolare attenzione alla gestione dei costi e
alla riorganizzazione delle attività, il sempre miglior efficientamento dei servizi e, non ultimi, gli importanti
effetti del contrasto all’evasione tariffaria sono le azioni che ci hanno permesso di raggiungere già nel corso
2013 un risultato considerevole”.
“La fiducia – ha proseguito Giuseppina Gualtieri – con
cui abbiamo affrontato le impegnative sfide che ci
attendevano un anno fa era ben riposta. Oggi siamo
in grado di proseguire nel percorso avviato verso il
consolidamento di un ruolo importante per l’Azienda, sia sul piano della gestione del servizio, sia come
soggetto aggregatore delle altre realtà trasportistiche
presenti in regione”.
Oggi Tper si posiziona al sesto posto per fatturato tra
gli operatori di trasporto-passeggeri in Italia ed è la
più grande azienda dell’Emilia-Romagna per numeri
e volumi di servizio nel settore del trasporto pubblico
di persone. Alle aree di attività che coprono diversi
segmenti del settore del trasporto dal maggio 2014 si
aggiungono attività complementari allo sviluppo della
mobilità bolognese, quali la gestione della sosta, il car
e il bike sharing.
Tper ricopre anche il ruolo di soggetto attuatore dei
più importanti interventi di sviluppo della mobilità nel
territorio metropolitano, quali il completamento della
filoviarizzazione delle linee portanti di bus ed il completamento del Servizio Ferroviario Metropolitano,
che saranno effettuati con la ridestinazione dei fondi
previsti per l’ex-metrotranvia di Bologna, ed il sistema
di trasporto pubblico su gomma a guida assistita, che
prevede l’impiego di nuovi veicoli filoviari Crealis.
Nei primi mesi del 2014 è divenuta, inoltre, azionista
di riferimento di Seta, azienda che eroga i servizi di
trasporto pubblico locale su gomma nelle province di
Modena, Reggio Emilia e Piacenza, ed è già anche
socia di Start, che opera i propri servizi nell’area romagnola: due partecipazioni che profilano un possibile ulteriore sviluppo dell'integrazione tra aziende del
trasporto pubblico su gomma in regione, in un processo che vede un ruolo sempre più definito per Tper
come polo aggregatore.
segue a pagina II
2014 I MAGGIO / GIUGNO I N. 5-6
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È questo il principale risultato del Bilancio 2013,
“fotografia di un’azienda sana e solida”
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Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna
segue Da pagina I
“Verificatori, un ruolo fondamentale
per il senso civico”
Il sindaco Merola ha incontrato una delegazione
di addetti impegnati in ‘Vado e non evado’
Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha incontrato
una delegazione di addetti alle verifiche impegnati nel
progetto “Vado e non evado”, la campagna avviata da
Tper nel novembre 2012 contro l’evasione tariffaria e
che vede ben 4 edizioni all’attivo.
"La campagna – ha commentato – ha raggiunto un
ottimo risultato grazie all'impegno profuso dai verificatori di Tper. Persone che hanno svolto un compito
importante e - come ho sottolineato incontrandoli oltre all'aiuto concreto che attraverso il loro operato
hanno portato alla lotta all'evasione, hanno saputo
diffondere senso civico tra le persone incontrate sugli
autobus, salvaguardando quel principio di equità che
deve essere mantenuto nei confronti di tutti i cittadini.
I risultati di questa campagna si sono visti, i numeri
del resto parlano chiaro, e sono convinto che continueranno ad essere positivi".
I lusinghieri riscontri rilevati sin dall’avvio, hanno portato Tper ad rendere la campagna un’attività strutturale, effettuata a cadenze periodiche. Nell’ultima
campagna, realizzata nel mese di maggio, è stato
posto in particolare l’accento sul corretto utilizzo del
mezzo pubblico e in particolare delle porte di accesso
II
nuovoinformatore
ed uscita dal bus, tema che, specie in area urbana, è
fonte di discussione tra i passeggeri che correttamente impegnano accessi e discese e quelli che contravvengono alle regole a danno dei primi.
La presidente Giuseppina Gualtieri, presente all’incontro con il direttore generale Claudio Ferrari, ha ricordato che “il progetto, lanciato da Tper tra i primi
in Italia e preso a modello da sempre più aziende del
trasporto pubblico locale, si basa sulla vicinanza e sul
reciproco rispetto tra il servizio pubblico e i suoi destinatari. Sono personalmente convinta che l’obiettivo di
“Io vado e non evado” sia anche quello di contribuire
ad un rapporto positivo e leale tra azienda e utenti,
che rafforzi la capacità di ascolto e la sensibilizzazione al rispetto delle regole”.
Il direttore Ferrari ha sottolineato l’importanza di controlli più frequenti a bordo dei bus, “segno di una maggiore attenzione dell’Azienda al pagamento del servizio, innanzitutto come atto dovuto verso chi è corretto
e paga il biglietto o l’abbonamento, oltre che per il
recupero di risorse utili a salvaguardare il trasporto
pubblico, elemento fondamentale per la mobilità delle
persone e la qualità di un territorio”.
N. 5-6 I MAGGIO / GIUGNO I 2014
Trasporti
Bologna
- Ferrara
Trasportopubblici
Passeggeri
Emilia-Romagna
Lavoro, due Stelle
al Merito per Tper
Sono state consegnate
il primo maggio a Franco Fioresi
e Gianluca Mariotti
Il primo maggio, a Palazzo Re Enzo, alla presenza
del Prefetto, del Sindaco di Bologna, e di altri numerosi Sindaci delle regione si è tenuta la cerimonia di conferimento delle Stelle al Merito del Lavoro
a lavoratori che si sono contraddistinti per meriti di
perizia, laboriosità, etica del lavoro, contribuendo a
trasmettere le proprie competenze nella formazione dei giovani, a migliorare l'efficienza delle macchine, degli strumenti e dei metodi di lavorazione,
ed intrattenendo rapporti positivi con superiori e
colleghi. La Stella al Merito, ed il relativo titolo di
Maestro del Lavoro sono stati riconosciuti anche a
due colleghi, Franco Fioresi, operatore di esercizio
e Gianluca Mariotti, macchinista, che per tanti anni
hanno svolto il loro servizio con passione e professionalità, rappresentando in modo encomiabile
l'Azienda. Complimenti!!!
Un anno tra i banchi di scuola con Antartide
Il progetto ha portato autisti
e verificatori a ‘far lezione’
in numerosi istituti superiori
segue a pagina IV
2014 I MAGGIO / GIUGNO I N. 5-6
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Con la fine della scuola si conclude, almeno per
quest’anno, il progetto Antartide che ha visto coinvolti autisti e verificatori fra i banchi delle classi di alcuni
istituti superiori di Bologna e Ferrara. L’attività svolta a
sensibilizzare i giovani utenti sulle regole del viaggio e
sull’utilizzo del mezzo pubblico ha avuto un ottimo riscontro di entusiasmo e partecipazione. In particolare
i ragazzi dell’Itis Belluzzi hanno raccolto l’esperienza
in un blog (instamove.altervista.org) che “racconta le
storie di vita di autisti e passeggeri tra fermate, salite
e discese”. Nella foto: alcuni verificatori e autisti che
hanno partecipato alle attività di classe insieme alla
presidente di Tper Giuseppina Gualtieri
III
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Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna
segue Da pagina III
Tre percorsi di formazione per Tper
Nell’ultimo periodo Tper sta investendo molto nella formazione del proprio personale sia nei settori del movimento, che nel personale di officina per non parlare del
settore impiegatizio.
Formazione per la sicurezza
Dall’inizio dell’anno Tper sta realizzando un corposo
programma di formazione, finanziato da Fonservizi, il
Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la
Formazione Continua nei Servizi Pubblici Industriali. I lavoratori coinvolti nel progetto, che terminerà nel
mese di settembre, sono più di 700.
Il piano formativo prevede un intenso programma di interventi, in gran parte già realizzato:
• 30 edizioni, in materia di formazione generale e
specifica sui rischi;
• un corso di aggiornamento indirizzato ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza;
• un corso di formazione specifica indirizzato ai Preposti (in aggiunta alla formazione come lavoratori);
• 7 edizioni, in corso di svolgimento, in materia di
Primo Soccorso indirizzate al personale di macchina
e viaggiante su materiale rotabile in esercizio e vuoto;
• 11 edizioni, in corso di svolgimento, di aggiornamento per i lavoratori addetti alla conduzione di carrelli elevatori con conducente a bordo;
• un corso di prima formazione per lavoratori addetti alla conduzione di gru per autocarro;
• un corso di prima formazione per lavoratori addetti alla conduzione di piattaforme di lavoro mobili
elevabili (PLE);
• un corso di prima formazione per lavoratori che
effettuano lavori in quota;
• un corso di prima formazione per addetti antincendio in attività a rischio di incendio medio;
• un corso di prima formazione per lavoratori designati al Pronto Soccorso per le aziende di gruppo A
• un corso di formazione tecnica sull'Impianto di
Climatizzazione dei mezzi urbani MB Citaro e Setra
NF 400 indirizzato al personale di officina;
• un corso di formazione tecnica sul Sistema Blue
Tec trattamento dei gas di scarico SCR Euro IV-VEEV indirizzato al personale di officina;
• un corso di formazione tecnica sulla Regolazione
elettronica motori Mercedes-Benz PLD Euro III-IV-V
indirizzato al personale di officina;
IV
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• un corso di formazione tecnica sui Freni a comando elettropneumatico EBS 99-2000-EBS 1C e EBS
3 indirizzato al personale di officina.
Formazione del nucleo Polivalente di Verifica
A seguito della recente costituzione del Nucleo Polivalente di Verifica, formato da 35 lavoratori del bacino di Bologna e Ferrara nel mese di febbraio è stata
avviata una specifica attività formativa sul ruolo del
Verificatore, sulle competenze tecniche, trasversali e
linguistiche, sempre riferite ad un modello di professionalità ad elevati standard di qualità e produttività.
Formazione “filovieri” e patente E
Da ottobre 2013 ad aprile 2014 sono stati svolti 8 corsi
per il conseguimento del patentino per la conduzione
dei filobus. A tal proposito facciamo i complimenti a:
• Andolfi Giovanni, Bargiotti Sabrina, Boschi Lorenzo, Cicero Rosalia, Di Nardo Marco, Esposito Giuseppe, Floridia Andriolo Luca, Giuliano Giovanna,
Marra Eleonora, Mastragostino Ettore Gius, Melchiorri Michele, Pediconi Mariella, Rizzoli Simone,
Siculi Daniele, Somma Giuseppe, Tamburello Sebastiano, per aver conseguito patentino filobus nel
2013.
• Basso Danilo, Beltrami Sonia, Bernagozzi Alan,
Cacciola Attilio, Campochiaro Angelo, De Noia Cristina, Figuccia Paola Margherita, Franchi Roberto,
Fusco Luigi Nazareno, Gallelli Rosario Antonio, Gallerani Angelica, Gotinjan Sergiu, Lo Conte Antonio,
Lombardi Marco, Maglione Raffaele, Manco Ciro,
Marino Saverio, Marsala Mirko, Marzo Carmelo,
Mazzarella Livio, Pagani Ares, Paloscia Angela Diana, Riccobono Daniele, Rizzi Alessandro, Sandoni
Monia, Simoni Annamaria, Torta Mansueto Domenico, Trotta Andrea,Vilardo Antonio, per aver conseguito patentino filobus in questa prima metà del
2014.
• Adducci Massimiliano, Barbi Fabrizio, Brutto
Giovanna, Cacciatori Claudio, Dall'omo Mirko, De
Michele Liliana, Di Gennaro Rosa, Gentile Basilio,
Maurizzi Matteo, Pancaldi Petra, Passato Raffaele, Pitotti Fabio, Poggi Carlo, Porru Nicoletta, Saccucci Pietro, Savino Giovanni, Squillante Luigi,
Stellato Angela, Tramontano Massimo, Vito Francesco, per aver conseguito la patente E in questi
mesi
N. 5-6 I MAGGIO / GIUGNO I 2014
Trasporti pubblici Bologna - Ferrara
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N. 5-6 I MAGGIO / GIUGNO I 2014
ricordi
a cura della redazione
Addio ad un grande europeista
Natalino Guerra
S
i è recentemente spento a Bagnacavallo (Ra) Natalino Guerra, un pezzo
di Democrazia Cristiana ravennate, grande amico di Benigno Zaccagnini. Guerra
fu anche educatore di tanti giovani, prima
come docente di Lettere al Liceo Scientifico di Lugo, poi come Preside al Liceo
scientifico di Ravenna, poi in quello di
Argenta. La sede naturale ed appassionata della sua civile testimonianza cristiana
fu però la politica: segretario provinciale
della Democrazia Cristiana, consigliere
comunale di Bagnacavallo, consigliere, poi vice presidente della provincia
di Ravenna, consigliere regionale nella
prima, seconda e terza legislatura, presidente del Consiglio regionale dal marzo
1977 al giugno 1980. convinto europeista, per tanti anni è stato anche dirigente
dell’AICCREE.
il ricordo del Segretario generale Aiccre Emilia Romagna
Il ricordo appassionato da parte
del Senatore Alessandro Carri
N
atalino Guerra era una persona
squisita, affabile, sempre disposta
ad ascoltare e, all’occorrenza, a consigliare sul da farsi.
La sua cultura lo portava spesso a rifarsi
ai grandi poeti e agli scrittori del passato, per dare forza ai suoi argomenti.
Era, fra l’altro, convintamente democratico, affascinato dai principi sanciti
dalla Costituzione Repubblicana ed era
spesso angosciato di fronte a chi platealmente la disattendeva.
Era un uomo di sinistra, della Democrazia Cristiana e , in coerenza con il
suo pensiero, si è sempre battuto, nel
mondo cattolico, per affermare quei
valori sociali di giustizia, fratellanza, di
solidarietà nei confronti di chi aveva più
bisogno.
Ci siamo conosciuti a Bologna quando,
dopo aver svolto l’attività di consigliere
e presidente dell’Assemblea regionale,
assunse la responsabilità di direzione
dell’Associazione dei Comuni e delle
Regioni d’Europa.
Allora dividevamo lo stesso ufficio per
svolgere la nostra attività, lui per l’Aiccre e io per le comunità montane, come
ex sindaco di Canossa prima e di Carpineti poi. Capitava spesso che, abbando2014 I MAGGIO / GIUGNO I N. 5-6
nando i nostri impegni amministrativi,
ci mettessimo a parlare di cultura e di
politica.
Non era mai tempo perso, anche se a
volte ci accorgevamo che non ne restava
più per il nostro lavoro.
Era un convinto europeista, tanto da
fare dell’Europa quasi un miraggio per
assicurare, giustamente, l’avvenire per
le nuove generazioni e, in particolare, la
pace del continente che tante, laceranti
guerre, aveva dovuto sopportare. Tutti e
due per un lungo periodo fummo ingaggiati dal comune amico Primo Mingozzi, Direttore della rivista degli autoferrotranvieri di Bologna, di scrivere tutti i
mesi un articolo, io sul sistema dei trasporti e lui di cultura, storia e politica.
Ebbene, quando mi arrivava tra le mani
la rivista, la prima cosa che andavo a
cercare erano proprio le sue riflessioni
sugli argomenti di cui si occupava, in
penultima pagina.
Ora, in suo ricordo, bisognerebbe raccoglierli in un unico volume, certo che
possano costituire nell’attualità più di
un motivo di interesse. L’amicizia divenne tale che spesso ci scambiavamo
anche i ruoli delle rispettive attività di
competenza.
Fu così che dovendo abbandonare la
direzione dell’Aiccre, insistette perché
fossi io ad assumerne la responsabilità,
pur mantenendo anche quella delle Comunità montne.
Cercai di dissuaderlo, incoraggiandolo
ad essere lui a continuare, ma poi cedetti e per anni mi è capitato di assolvere
al ruolo di direzione regionale dell’Aiccre.
Debbo dire, però, con sincerità che
ho sempre avuto nel mio lavoro il suo
esempio, i suoi insegnamenti e ora che
non c’è più, non solo me ne rammarico,
ma penso angosciato a quanto ha fatto
per il bene degli altri, per la Regione
Emilia Romagna, per l’Europa,per la
collettività, con l’angoscia che non sia
adeguatamente ricordato per tutti i suoi
meriti.
Ringrazio il Sen. Alessandro Carri per
l’esemplare ricordo di un caro amico
che con ammirevole umiltà ha scritto
di politica nazionale per i tranvieri di
Bologna. Condivido la proposta di raccogliere gli articoli del professore che
raccomando all’attenzione del nuovo
direttore Donato Ungaro. Primo Mingozzi.
nuovoinformatore
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chefh24
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di francesco vicerè
lo chef consiglia
Insalata Nizzarda
L
a salade niçoise (in italiano "insalata nizzarda") è un tipico piatto a
base di verdura fresca originario del sud
della Francia ed in particolare di Nizza
e della Costa Azzurra. Questa gustosa
insalata composta, si consuma solitamente nel periodo estivo, in quanto si
prepara con ortaggi di stagione. In genere si utilizzano uova sode, pomodori,
acciughe sotto sale, peperoni, carciofi,
olive, si condisce con abbondante olio
di oliva, sale e pepe.
Il piatto è tipico anche della zona costiera ligure, lì la chiamano condiglione, anche se ai genovesi piace con aggiunta di patate e fagiolini lessi e senza
peperoni.
Di seguito la versione di chefh24.it
INGREDIENTI
Per 2 pax
- Una patata grande
- 2 pomodori per insalata
- 150g di fagiolini
- 2 uova
- tonno sott'olio qb
- 50g di olive nere
- 6 filetti di acciughe
PROCEDIMENTO
Lessate la patata e tagliatela a fette da 5
millimetri circa, lessate anche le uova per
6 minuti dall'ebollizione e ottenete otto
spicchi, sbollentare i fagiolini per 4 minuti circa, tagliate a fette o a spicchi i pomodori e cominciate a sistemare in maniera
simmetrica man mano tutti gli ingredienti
(prendete spunto dalla foto oppure divertitevi a creare geometrie diverse).
IL TOCCO
In Liguria (e spesso anche in Francia)
la condiscono con olio, sale e pepe, noi
preferiamo renderla un pizzico più particolare, irrorandola con salsa vinegrette: si
ottiene emulsionando olio, aceto, sale e
pepe, oppure con salsa citronette: è uguale alla prima, ma sostituendo l'aceto con il
succo di limone.
Francesco Vicerè
per chefh24.it
di Sante Laviola
il sommelier abbina
Fruttato, armonico, secco
e dai profumi mediterranei
È
sempre difficile e spesso impossibile
abbinare un vino ad un’insalata. Ma a
un piatto così fresco, ricco di tonalità cromatiche e decisamente raffinato grazie al
tocco dello chef, cosa abbinare se non un
vino fruttato, secco e di medio corpo? La
mia mente è subito andata alla degustazione di vini dell’estremo ponente ligure a cui
ho recentemente partecipato. Mi è bastato socchiudere gli occhi per ripensare alle
sensazioni che mi hanno evocato quei vini
così territoriali: bianchi sapidi e “rocciosi”
che facevano immaginare i profumi salmastri di una sera d’estate in riva al mare;
rossi fruttati e un po’ speziati che, invece,
mostravano lampanti i caratteri dell’immediato entroterra ligure. Sensazioni
contrastanti ma tra loro in piena armonia
dove ogni senso è totalmente stimolato,
proprio come nell’insalata nizzarda. Alla
morbidezza e granulosità delle patate si
oppone l’acidità del pomodoro e la sapidità delle acciughe, contrastata dalla grassezza dell’uovo sodo. Insomma, per questa
esaltazione dei sensi un Pigato DOC delle
colline savonesi giovane, fresco, profumato dal sorso ampio, sapido e gradevole è
il miglior compagno di viaggio.Per soddisfare anche il palato dei rossisti, suggerirei
una vera chicca della riviera ligure di ponente: “Sciakk”, dell’azienda Ka’ Manciné
di Soldano (IM). Un rosato da uve Rossese
di Dolceacqua, caldo, morbido, di media
struttura dove sapidità, intensi profumi di
frutta rossa e marcate note di macchia mediterranea esaltano ogni sorso.
Il piacere della fatica. Uomo con giarla,
Maurizio Anfosso - Kà Mancinè - Soldano.
AVVERTENZE SPECIALI!
Preparate le vostre papille gustative
quando il nerbo di questi vini si combinerà con un boccone di nizzarda irrorata
con salsa vinegrette! Prosit!
Sante Laviola
Assaggiatore ONAV Bologna per chefh24.it
chefh24.it Servizio di chef, buffet e sommelier a domicilio per ogni occasione - [email protected] - 328/7551929
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nuovoinformatore
N. 5-6 I MAGGIO / GIUGNO I 2014
attività polisportiva
di De Caprio Gianni
biliardo
Bilanci di fine stagione
A
nche quest'anno i campionati di biliardo sono terminati e, facendo un bilancio complessivo delle nostre due squadre,
si può dire che è stata una stagione più che
buona, in quanto si è riusciti a centrare gli
obiettivi minimi dichiarati sin dall'inizio:
l'accesso agli spareggi. Ma procediamo
con ordine. Il campionato dell' ATC1 non si
può certo definire esaltante. Per quasi tutta
la durata dello stesso la squadra è rimasta
nelle ultime posizioni della classifica, ma a
quattro giornate dal termine ha realizzato
“un exploit” riuscendo a raggiungere l'ottavo e ultimo posto utile per accedere agli
spareggi. Al primo turno hanno incontrato il bar “Il calice” di Budrio, perdendo
in casa all'andata per 2-4, ma ribaltando
il risultato al ritorno a Budrio e passando
così il turno, con grande soddisfazione di
tutta la squadra e del capitano Lorenzo
Puccia consapevole di aver eliminato una
4° classificata. Purtroppo al secondo turno
hanno incontrato l'Arci Ponteronca con cui
hanno perso all'andata in trasferta per 4-2
e al ritorno sono riusciti solo a pareggiare
venendo così eliminati.
Invece il campionato dell'ATC 2 (squadra
dove gioca anche chi scrive) è stato al di
sopra delle aspettative, visto che la squadra
è rimasta nelle prime posizioni per tutta la
durata del campionato concludendolo al
terzo posto. Al primo turno di spareggio
ha incontrato la Bocciofila Persicetana con
la quale dopo un sofferto pareggio in trasferta e la vittoria in casa 4-2, ha ottenuto la il passaggio al secondo turno. Dopo
ha incontrato il Bar Cellini vincendo sia
all'andata che al ritorno per 5-1 e, sulle ali
dell'entusiasmo, è approdata al terzo turno.
Purtroppo ci siamo trovati a dover affrontare una delle favorite del torneo, il Circolo
Manzoni. E con una doppia sconfitta per
4-2 siamo stati eliminati a un passo dalle
finali. E adesso i doverosi rigraziamenti:un
grazie hai nostri sponsor che ci hanno sopportato economicamente,un grazie alle
mitiche bariste Beatrice e Greta che dopo
ogni gara ci riempivano i nostri “pancini”
con ottimo cibo e bevande e sopratutto un
grazie ai giocatori delle due squadre che
giocando con grinta e derteminazione siamo riusciti ad ottenere importanti risultati.
Arrivederci alla prossima stagione 20142015.
a cura della redazione
1 Torneo di Calciobalilla
Ecco i campioni della prima edizione del torneo
del Circolo Dozza che si è svolto alle Caserme Rosse:
Antonino Saja e Angelo Saraceno.
2014 I MAGGIO / GIUGNO I N. 5-6
nuovoinformatore
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attività polisportiva
di Giuseppe Iovino
calcio
Primo triangolare Memorial Mario Calise
I
l 27 maggio scorso abbiamo dedicato
una intera giornata intera al nostro amico/collega Mario Calise che non è più
con noi. Abbiamo iniziato con un triangolare di calcio 1° Memorial Calise Mario, tra la squadra dell'azienda di Salerno, l'azienda di Firenze e la squadra del
circolo Dozza di Bologna conclusosi con
la vittoria del Circolo Dozza con due gol
del solito Simon Dozzi e un gol di Nando Colavecchia (abbiamo vinto per Mario). Poi ci siamo trasferiti tutti insieme
alla bocciofila delle Caserme rosse dove
abbiamo cenato e premiato la squadra
vincitrice con il trofeo che sarà esposto
al bar del deposito due madonne. Inoltre
abbiamo sorteggiato moltissimi premi di
una sottoscrizione interna il cui ricavato
andrà alla famiglia di Mario. Ringrazio
gli organizzatori di questo evento, Marsonet, Bettocchi, Colli e Lo Bianco, tutti
gli amici che hanno partecipato giocando
anche solo per qualche minuto, i colleghi di Firenze e Salerno e tutti quelli che
hanno preso parte nel ricordo che non ci
abbandonerà del nostro carissimo amico
Mario. "Resterai sempre nei nostri cuori.
Cia Cia Cia Bellill”. Arrivederci al prossimo anno...
Le squadre partecipanti al triangolare,
organizzato dal Circolo Giuseppe Dozza Atc
erano l'azienda di Firenze e quella di Salerno.
Il Circolo Giuseppe Dozza di Bologna
si è anche visto vincitore, aggiudicandosi
così il primo trofeo Memorial Calise Mario.
calcetto
Torneo interaziendale di calcio a cinque
L
La squadra vincitrice del torneo .
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nuovoinformatore
o scorso giovedi’ 5 giugno si è concluso il 23° torneo aziendale di
calcetto organizzato dal Circolo Dozza
Tper.
Anche questa edizione ha visto la vittoria della Squadra “Officina Due Madonne” che in una inedita finale a tre
si è imposta sui “Magna Magna” con
il risultato di 9 a 3 e sui “Caccia” per
con un tondo 4 a 0 e ora detiene il record delle vittorie di questo “storico”
torneo.
La squadra mette in bacheca anche
quest’anno il trofeo per il capocan-
noniere Boujelloul Radin. Giocatori e
dirigenti hanno dedicato la vittoria al
“mitico” Mister Franco Vitiello, scomparso nel 2010, ma rimasto sempre nel
cuore dei suoi ragazzi e non solo loro, e
dell’amico di tutti Mario Calise, scomparso improvvisamente il dicembre
scorso, ricordati anche dalla frase che
uil capocannoniere avava scritto sulla
maglia “si può morire dalla vita terrena, ma chi vive nel cuore non muore
mai”.
Vi diamo appuntamento, quindi, alla
prossima edizione.
N. 5-6 I MAGGIO / GIUGNO I 2014
attività polisportiva
a cura della redazione
podismo
Trofeo “Circolo Dozza” 2014
I
l 6 gennaio di quest’anno si è tenuta la
terza edizione del “Trofeo Circolo Dozza”, manifestazione podistica di carattere
ludico-motoria. Non potevamo pretendere
di meglio il giorno dell’Epifania: il tempo
è stato clemente e la mattinata è proseguita
piacevolmente allietata anche da qualche
raggio di sole. La macchina organizzativa
ha operato in maniera eccellente durante
tutta la manifestazione. Un grazie di cuore a tutti: al gruppo podistico del Circolo
Dozza e ai gruppi del Rondone e del Monteveglio, ai Rangers, alla società SanRafel
che ci ha ospitati presso la propria struttura e ha messo a nostra disposizione gli
spazi necessari all’organizzazione della
gara; inoltre, un ringraziamento speciale
va a tutti gli sponsor che con il loro contributo hanno permesso che l’evento si svolgesse al meglio. Voglio ricordare la Coop
Murri, che ci ha offerto i premi, la Com
Modena Arredamenti, la Sugar Viaggi,
la Tipografia Zampighi che ci ha offerto
i pettorali e la Coop Adriatica (Centro
San Ruffillo). Un ulteriore ringraziamento
va all’Associazione Trapiantati di Cuore che, con la presenza di personale medico, ha offerto ai partecipanti la misurazione gratuita della pressione arteriosa e ha
fornito informazioni sull’operato dell’associazione stessa. Infine, una menzione
particolare va anche al Centro Riferimento Trapianti dell'Emilia Romagna
che ha gentilmente offerto i ristori della
manifestazione. Tutti i partecipanti hanno
dimostrato un sincero apprezzamento per
la corsa organizzata dal nostro Circolo,
cosa che ci rende orgogliosi e ci sprona ad
invitarvi tutti alla prossima edizione! Ci
vediamo nel 2015!
ricordi
Mario Capetta
Caro Mario, non è molto che ci hai
lasciati, ma già sentiamo la mancanza del tuo viso così tranquillo, del tuo
sorriso sereno e del tuo simpatico
pancione che, tuttavia, non ti ha mai
impedito di correre. Ci piace immaginare che tu d’ora in avanti sarai
comunque accanto a noi, forse in
una dimensione a noi sconosciuta,
di corsa sulle strade e sui sentieri
lungo cui ci porterà il nostro gruppo,
ma anche seduto tra di noi durante
le nostre cene e feste, proprio come
quando eri con noi e ti prendevamo
sempre un po’ in giro per la tua presunta dieta, mentre tu mangiavi quello che ti piaceva senza curarti dei nostri commenti. Ci consoleremo con
questo pensiero e cammineremo col
ricordo di te. I tuoi amici podisti.
podismo
Lu sule, lu mare e lu jentu…
D
iciotto maggio Uggiano La Chiesa. Vi chiederete dove possa mai
esistere un posto con un nome così improbabile: la Puglia, terra dalle mille
meraviglie, è sede di questo particolare paesino dove il 18 maggio di questo
mese ha organizzato una bellissima
manifestazione podistica. Tra i partecipanti ricordiamo due dei più forti
podisti della squadra A.S.D. Parco dei
Cedri, Roberto Ferendeles e Roberto
Di Antonio; Massimo Landi della Polisportiva Pontelungo; Nello Testa e Maria Ferro della Polisportiva Dip. Ausl
Circolo Ravone “Datti una mossa”.
Partenza ufficiale della gara ore 9:30,
partecipanti 344. Il percorso, sempre
all’interno di due frazioni di questo paese, si sviluppava in 10 km su asfalto;
percorso abbastanza impegnativo per
gli intenditori (diversi falsi piani). Tutti
in fermento per la notizia che partecipavano anche atleti bolognesi. E avevano ragione dato i risultati: Di Antonio
2014 I MAGGIO / GIUGNO I N. 5-6
Roberto tempo ufficiale 34’15’’ primo
di categoria nono assoluto; Roberto Ferendeles tempo ufficiale 35’39’’ terzo
di categoria 24° assoluto; Nello Testa
tempo ufficiale 34’28’’ secondo di categoria; Massimo Landi tempo 45’55’’ e
Maria Ferro tempo ufficiale 53’11’’. La
gara era cronometrata dal servizio chip
della mysdam, quindi nulla da criticare
sul tempismo delle classifiche e ovviamente delle relative premiazioni. Che
dire... grazie a questi ragazzi, che come
sempre, riescono a farsi notare in quasi
tutte le manifestazioni sportive podistiche portando in giro il buon nome della
squadra. Alla prossima avventura.
Il 3 gennaio 2014 è mancato dopo
brevissima malattia il nostro caro
amico Mario Cappetta. Per la sezione podismo e per tutti quelli che
l’hanno conosciuto è stata e sarà
una grave perdita. Ci mancherai
caro Mario ma siamo sicuri che
sarai sempre con noi, specialmente durante il prossimo Challenge a
mangiare dopo la camminata serale
e a condurre il nostro furgone tenda. Purtroppo un fatale destino ha
terminato temporaneamente questa
nostro rito, ma ora da lassù avrai
tempo a preparare un lauto convitto
quando prima o poi ci rivedremo. I
tuoi colleghi del Challenge e il gruppo podistico Circolo G. Dozza Sezione Podismo.
nuovoinformatore
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N. 5-6 I MAGGIO / GIUGNO I 2014
attività polisportiva
di Alessandro Cova
ping pong
Secondo torneo di tennis tavolo
E
ccomi qua a commentare il secondo
torneo di ping pong svoltosi il 10 aprile scorso sempre al Bar dei Circoli.
Stavolta i partecipanti erano solo dieci, la
mia idea “futuristica” di farlo durare tutta
la giornata di domenica 30 marzo ha avuto troppi pareri discordanti ma soprattutto
pochissime iscrizioni... Ho cercato di rimediare cambiando data ma molti colleghi
forse non hanno letto il volantino, e alla
fine non siamo riusciti a fare lo stesso numero di iscritti dell’altra volta, pazienza...
Ma torniamo alle gare giocate che sono
state coinvolgenti e belle da vedere, ma
soprattutto divertenti grazie anche a Bea e
a Greta le due bariste del Bar dei Circoli che con la loro simpatia e disponibilità
sono entrate nello spirito del torneo che è
poi quello di stare in compagnia e divertirsi. Questa volta a vincere il torneo è stato
Oreste Coletta con un gioco devastante
In alto, la foto di gruppo dei partecipanti al torneo, mentre nelle foto al centro e qui sopra,
foto ricordo dei vincitori della seconda edizione.
2014 I MAGGIO / GIUGNO I N. 5-6
al quale non si è potuto opporre neanche
Emilio Ingrao che si è qualificato secondo.
Al terzo posto l’inossidabile Roberto Malverdi; a questo giro, grazie a un sorteggio
favorevole e un po’ di bravura, al quarto
posto Alessandro Cova, al quinto posto
Giuseppe Falsino e al sesto posto Nunzio
Currenti. Alla fine delle gare il consueto
e abbondante rinfresco, le foto di rito e le
premiazioni a tema ovviamente pasquale
visto il periodo. Infine un ringraziamento
per la disponibilità dimostrata dal Bar dei
Circoli e al Circolo Dozza. Arrivederci al
prossimo torneo.
nuovoinformatore
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arte & cultura
a cura della redazione
mostra alla galleria il punto
Antonella Ciraci
S
i è formata frequentando l’Accademia
delle Belle Arti di Bologna, indirizzo
pittura, sviluppando il senso delle linee e
delle forme, unendo il rigore all’estro creativo, che ha trovato punto di arrivo nella
sua propensione verso l'illustrazione. Ha
partecipato al corso avanzato d'illustrazione a Sarmede, paese delle fiabe, tenuto da
Svjetlan Junakovic (illustratore, scultore,
pittore e docente presso l'accademia di belle arti di Zagabria), dove ha potuto affinare
varie tecniche ed approfondire la propensione verso l'immagine illustrata. L’amore
per la luce ed i colori brillanti, hanno arricchito le esperienze nell’ambito materico
e dell’interpretazione dei personaggi di
fantasia attraverso l’utilizzo di materiali e
tecniche svariate. La ricchezza espressiva si
è dispiegata anche sulle tecniche dell’incisione e dell’acquerello, dove il segno e la
trasparenza, rispettivamente, hanno permesso di dare espressione a nuove ricerche
tematiche e a nuove percezioni visive. Il
colorismo dell’acrilico si è così sprigionato
nei toni decisi, partendo da astrazioni dello
sfondo per arrivare a composizioni coloristiche decise. Il colorismo trova comunque
la sua più densa espressività nelle tecniche
miste dove sulla base della stesura del colore ad olio si inseriscono a tratti stesure materiche di antica tradizione, ma utilizzate
con nuovi significati: oro, argento, sabbie,
vetro, carte. Le nuove ricerche stanno spostando l’impegno artistico verso più grandi
a cura della redazione
“Classe 2004” in doppia cifra
formati per accogliere più ampie stesure di
colore nell’ambito di una più complessa ricerca compositiva. Le frequentazioni sono
state e sono numerose con diversi circoli
culturali, tra cui Laudace Arena di cui è stata co-fondatrice e in cui ha tenuto diverse
esposizioni collettive e personali. Dal 13
giugno è stata presente per una settimana
con una personale presso la galleria Il Punto, in via San Felice 11, con una presonale
“Giochiamo che io ero”, un immersione
nel mondo magico legato all'illustrazione.
a cura della redazione
Due podisti a Roma
I nostri due “grandi” atleti: Francesco Notaro e Cosimo
Adriano che hanno partecipato alla Ventesima Edizione
della Maratona di Roma svoltasi lo scorso 23 marzo.
Ebbene si, anche noi in doppia cifra 10 anni in azienda, 1 marzo
2004, un ottima occasione per ritrovarci in compagnia e farci i
complimenti a vicenda. Grazie a Tutti.
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nuovoinformatore
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2014 I MAGGIO / GIUGNO I N. 5-6
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giugno e settembre euro 8,00 invece di 21,00 (mezza giornata euro 5,00) in
luglio e agosto euro 10,00 (mezza giornata euro 7,00), Ombrellone + 2 lettino
in giugno e settembre euro 10,00 invece di 24,00 (mezza giornata euro 7,00)
in luglio e agosto euro 12,00 (mezza giornata euro 8,00), Ombrellone + 3
lettini in giugno e settembre euro 13,00 invece di 29,00 (mezza giornata euro
9,00) in luglio e agosto euro 15,00 (mezza giornata euro 10,00).
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