Comments
Transcript
Osservazioni ai progetti presentati in Regione
Intervento ing. Marcello De Angelis. Impresa Energia Minerals Limited "Lavori di preparazione per la ripresa dell'attività mineraria a Gorno" appunti durante l'intervento Integrazioni e rettifiche considerando affermazioni ing. De Angelis (articolo Eco 23 giugno 2015) (ovviamente le informazioni andrebbero ricavate da una documentazione esplicita e organica e non dall’interpretazione di un articolo di quotidiano) - Energia Minerals Limited presente in Italia dal 2013 - 10 permessi di ricerca richiesti nel 2008 per complessivi 4000 ettari: coinvolgono i Comuni di Ardesio, Premolo, Gorno, Oneta, Roncobello, Oltre il Colle 1 permesso di coltivazione già in essere (Val Vedra e Val Parina), acquisito da ENI che l’aveva ottenuto e non l’aveva più sfruttato - L'attività industriale potrà affiancarsi alla fruizione delle miniere per fini storici, culturali, turistici. La mineralizzazione si riferisce a minerale grezzo con 6% Zn+Pb - fra 1882 e 1978, in 95 anni, prodotte 600.000 t Zn e 55.000 t Pb di minerale arricchito - fra 1970 e 1982: media 36.000 t/anno, picco nel 1978 Fino al 1930 solo Zn ricavato da calamina in superficie, poi nel sottosuolo associato a Pb (e Ag). La mineralizzazione coinvolge Riso (versante seriano) e Parina (versante brembano): - lo sviluppo della coltivazione si estende per oltre 250 km di gallerie disposte su 6 livelli - 12 km di galleria fra Gorno e Zorzone, con due rami val Parina e val Vedra, utilizzata come discenderia per il trasferimento del minerale alla laveria di Oneta Valutazioni in merito alla potenzialità: - 4 milioni t (minerale grezzo) in posizioni superficiali rimasto sul posto non estratto - 10-15 milioni t (minerale grezzo) fra 900 e 600 m slm dove la mineralizzazione superiore si ripete in profondità Quindi si prevede sfruttamento per una durata di almeno 15-20 anni. Si tratta di Società sul mercato azionario che deve rassicurare gli azionisti che investono: quindi si deve andare in profondità per certificare questa potenzialità stimata. PROGETTO PRIMA FASE interventi previsti e obiettivi: - messa in sicurezza delle gallerie esistenti per arrivare a "pannello 7" - nuova galleria con perforazione di circa 300 m di profondità (discenderia fino a 700 m), per dare continuità fra giacimenti conosciuti e sfruttati e quelli coinvolti da nuovo sfruttamento per valutare la reale potenzialità - sondaggi per 7 km galleria Forcella periodo: 2014-2015 (attività iniziata nel febbraio 2015) al giugno 2015 eseguiti carotaggi per 1 km galleria Forcella spesa prevista: 1,5 milioni € (4,3 miloni €) aree coinvolte: "pannello 7": lato ovest Val Vedra, località Pian Bracca Forcella per sondaggi (ingresso 1980) SECONDA FASE interventi previsti e obiettivi: - adattamento 12 km galleria discenderia Riso-Parina per consentire il trasferimento del minerale da Val Vedra a Oneta per l'arricchimento 1 - riattivazione della laveria periodo: 2016 spesa prevista: 5-6 milioni € aree coinvolte: galleria discenderia Riso-Parina laveria in contrada Riso SFRUTTAMENTO INDUSTRIALE interventi previsti e obiettivi: - costruzione nuova laveria a Gorno (contrada Riso) in 2 anni - “attività piena” prevista per almeno 10-15 anni con estrazione annua di circa 500 mila t periodo: spesa prevista: aree coinvolte: occupazione: l’estrazione industriale viene prevista per fine 2017 50 milioni € per la messa in produzione estrazione: Val Vedra e Val Parina discenderia: galleria Riso-Parina laveria in contrada Riso 250 persone a pieno regime Osservazione in merito al costo del lavoro: per la situazione italiana questo problema viene ritenuto "irrilevante" rispetto a quello presente in Australia 1 In effetti, prima che di adattamento alle nuove esigenze tecnologiche di estrazione e di trasporto, si tratta di completamento dello scavo della galleria Parina – Riso, che all’epoca dell’abbandono delle miniere, fine anni ’70, veniva senza alcun dubbio indicata “come la strozzatura più evidente e più determinante per il funzionamento tecnicoorganizzativo della miniera, con ricaduta sui costi di produzione”. SINTESI NUOVE INFORMAZIONI - il progetto è slittato di 1 anno (da inizio 2014 a febbraio 2015) - la spesa previta per la fase conoscitiva triplica (da 1,5 a 4,3 milioni €) - la discenderia prosegue fino a 700 m di profondità (rispetto ai 300 m prima dichiarati) consentendo di estendere la valutazione della potenzialità in misura ben più rilevante (si veda la richiesta del 17 giugno 2015 per lo scavo di nuova discenderia nella galleria Forcella) - previsto sfruttamento industriale a partire da fine 2017 - occupazione 250 persone a pieno regime PRINCIPALI INTERROGATIVI E’ evidente che l’attività avviata in località Zorzone, periferica e non visibile rispetto a Oltre il Colle, con trasporto sotterraneo a Oneta-Gorno del materiale estratto, implica un impatto relativamente limitato, quanto meno per quanto riguarda l’aspetto visivo e del trasporto. Il vero problema industriale e ambientale è costituito dallo sfruttamento del minerale che verrà estratto, che implica l’insediamento del sito di trattamento a Gorno. Questo problema non è ancora stato effettivamente percepito nella sua dimensione, perché la sensibilità locale rispetto alle miniere fa riferimento all’attività storica ormai conclusa. Considerando l’ultimo periodo di sfruttamento (attività terminata nel 1982), i dati ricavati da “Situazione e prospettive dell’industria Mineraria e Metallurgica in Provincia di Bergamo (Amministrazione Provinciale di Bergamo, ottobe 1977), indicano che nel 1976 sono state estratte 170000 t di minerale (rispetto a una previsione di 255000 t). Ora è stato dichiarato uno sfruttamento di 500000 t/anno, cioè tre volte superiore. Ma per meglio definire questo aspetto cruciale vanno individuati correttamente i quantitativi di “minerale estratto”, “minerale arricchito”, dipendenti dai tenori in metallo, e di conseguenza quantitativi di “metallo prodotto”. - nessuna informazione in merito a nuova laveria (fasi principali: frantumazione, inserimento reattivi, arricchimento, lisciviazione) - nessuna informazione in merito a collocamento “inerti” e residui trattamenti - nessun approccio in merito all’intero “ciclo di vita” dell’attività (fase conoscitiva, sfruttamento, dismissione/sospensione dell’attività estrattiva e di sfruttamento industriale, collocamento residui) E sì che la Val del Riso dovrebbe avere ricordo di cosa ha significato l’abbandono delle precedenti attività condotte e delle eredità lasciate senza controllo - nessuna cauzione/ fideiussione in merito alla gestione dell’attività industriale e alle future eredità OSSERVAZIONI Il percorso che porta a riconsiderare lo sfruttamento minerario potrebbe avere escluso l’acquisizione di pregresse e solide conoscenze in merito all’attività mineraria, in particolare rispetto alla complessità dello sfruttamento, alla stabilità del sottosuolo e alle ricadute per quanto riguarda la circolazione idrica sotterranea. Queste conoscenze avrebbero potuto rendere più complessa la riapertura delle miniere e forse con riscontri economici meno appetibili. "Vi è/potrebbe esserci un altro tipo di interesse da parte della Società: dopo avere acquisito i diritti di estrazione, la Società avvia le attività prima indicate per non far decadere le concessioni già attive e quelle opzionate (durata 99 anni): infatti è necessario dimostrare di svolgere qualche attività (ricerca, manutenzione, ecc.), per non fare decadere le concessioni. I minerali verrebbero poi estratti dove ci sono meno limitazioni ambientali e normative, in genere anche a tenori più bassi dei nostri, in quanto le coltivazioni a cielo aperto sono più vantaggiose, non per l'ambiente, ma solo per l'economicità dell'attività estrattiva. Le operazioni di controllo delle risorse della Val Seriana sono/potrebbero essere destinate a mantenere il controllo del mercato e quindi tenere alto il prezzo dei minerali estratti a cielo aperto a costi inferiori." “Le tre grandi miniere di zinco al mondo, in Australia, in Irlanda e in Namibia, stanno per chiudere, entro la fine del 2015. Hanno ormai esaurito il materiale da estrarre. A quel punto il prezzo dello zinco si alzerà notevolmente” (dichiarazione De Angelis a L’Eco di Bergamo 23 giugno 2015). Considerando questo contesto di prezzi più elevati, la miniera della Val del Riso perde la sua valenza strategica e acquisisce economicità dell’attività estrattiva. "Comunque se gli amministratori non riescono a capire quale è l'impatto di estrazioni minerarie moderne; di conseguenza non sono in grado di porre con urgenza una serie di paletti rispetto a emissioni, alterazioni idriche e traffico su strade pubbliche. Gli australiani si sono messi in regola nei confronti delle normative minerarie italiane." Di seguito un primo contributo alla lettura di quanto presente nel portale SILVIA Regione Lombardia (http://www.cartografia.regione.lombardia.it/silvia/jsp/procedure/elencoProcedure.) in merito alle richieste di Energia Minerals Italia. In realtà i documenti sono spesso repliche che si differenziano esclusivamente per l’area per la quale viene chiesta la ricerca. Allo stato attuale l’unica attività direttamente legata allo sfruttamento industriale è quella riferita alla nuova discenderia della galleria Forcella. Le informazioni tecniche e gli spunti ambientali presenti nei documenti sono veramente pochi e si è ritenuto di segnalarli. IL RISICO DI EMI Attività di ricerca Energia Minerals Italia prosegue l’intensa attività di ricerca che copre tutte le Prealpi Orobiche, integrando i 10 permessi di ricerca richiesti nel 2008 per complessivi 4000 ettari, che avevano coinvolto i Comuni di Ardesio, Premolo, Gorno, Oneta, Roncobello, Oltre il Colle. La situazione attuale è sintetizzata in tabella. richiesto permesso di ricerca PASSO ORSO richiesto 20/03/2013 Gorno permesso di ricerca RISO conferito 20/03/2013 permesso di ricerca PARINA conferito 20/03/2013 permesso di ricerca VEDRA NORD conferito 20/03/2013 permesso di ricerca PARINA NORD conferito 20/03/2013 permesso di ricerca ZAMBLA WEST conferito 360.000 708.150 2008 Berghem permesso di ricerca VEDRA conferito 2008 permesso di ricerca ZAMBLA conferito 2008 permesso di ricerca MONTE GOLLA conferito 2008 permesso di ricerca GORNO NORD WEST conferito 2008 permesso di ricerca GORNO NORD EST conferito 50.000 960.000 Una prima semplice considerazione: non si può continuare a ritenere che questa attività, con gli sviluppi possibili, debba essere affrontata con la logica della “val del Riso”, anche solo considerando che (per ora) coinvolge il territorio di 15 diversi Comuni. L’attività di ricerca può prospettare una futura attività estrattiva ben più ampia di quella già prevista a partire dal 2017 con lo sfruttamento del polo minerario Parina – Riso. Un’attività di questo tipo coinvolgerebbe in modo integrato l’intera fascia delle Prealpi e la convenienza economico e tecnica potrebbe affiancare alla prevista nuova laveria in contrada Riso un ulteriore polo di trattamento baricentrico per l’area brembana. Roncobello permesso di ricerca RISO WEST 24/09/2014 Lenna 24/09/2014 Piazza Brembana richiesto Camerata Cornello permesso di ricerca ZAMBLA SOUTH S. Giovanni Bianco 24/09/2014 Serina richiesto Dossena permesso di ricerca OLTRE IL COLLE Oltre il Colle scavo discenderia all'interno dell'esistente galleria FORCELLA 24/09/2014 Oneta 17/06/2015 Vertova richiesto Gorno richiesto permesso di ricerca SERIO Premolo permesso di ricerca BREMBO 25/06/2015 previsione di spesa euro Parre 25/06/2015 Gorno PROGETTO Ponte Nossa PERMESSO DI RICERCA (a giugno 2015) Ardesio PROGETTO ATTIVITA' data della richiesta Nella carta si possono localizzare e distinguere: - i “permessi vigenti” a marzo 2014, richiesti nel 2008 (bordo marrone) e nel 2013 (bordo bruno) - i “permessi richiesti” nel settembre 2014 (bordo giallo) e giugno 2015 (aree verdi) Ogni permesso prevede una tempistica di 2 anni e i lavori di ricerca si svilupperanno nell’arco di 3 anni. Come si può osservare dalle aree baricentriche dell’attività mineraria storica (Vadra, Parina, Arera, Riso) la ricerca integra queste stesse aree e progressivamente si estende a est e a ovest. La prevista attività di sfruttamento minerario ad ora non ha previsto un adeguato studio riferito al sottosuolo, in particolare per quanto concerne la circolazione delle acque sotterranee e le alterazioni che gli scavi dell’attività estrattiva potrebbero indurre. E’ evidente l’importanza di questo aspetto per quanto riguarda la salvaguardia delle caratteristiche carsiche del territorio e per quanto concerne il prelievo di acqua per i diversi utilizzi. Per ora nella Valutazione di Incidenza, prodotta da EMI, è stata sovrapposta l’area oggetto di ricerche e coltivazione con la carta idrografica ripresa dalla Regione Lombardia. Vale a dire: quello che si vede in superficie, ma nulla in merito al sottosuolo. Interferenza con aree a maggiore tutela La mappa predisposta da EMI mostra l’inserimento delle aree di concessione mineraria (concessione Monica) e dei permessi di ricerca vigenti e oggetto di richiesta con il Parco delle Orobie Bergamasche e i SIC (Val Nossana – Cima di Grem, Valle Parina). Attività di coltivazione All’attività di ricerca si affianca l’attività di concessione mineraria (“concessione Monica” riferita a Val Vedra e Val Parina) (bordo rosso nella cartina) 2acquisita direttamente da ENI, per la quale sono in corso i lavori di adeguamento e rifacimento della galleria Parina – Riso, destinati ad avviare il minerale all’impianto di laveria in contrada Riso. L’attività di adeguamento della galleria prevede anche l’inserimento di nuova discenderia, destinata anche a finalità di ricerca, cioè a integrare le conoscenze rispetto alla potenzialità di questa area: - messa in sicurezza di gallerie esistenti per accedere alle zone mineralizzate esistenti e valutare la quantità e i contenuti dei minerali utili; - la galleria Forcella avrà altezza 3,5 m e larghezza 3,0 m, per una lunghezza di 700 m, con pendenza 12°; - operazioni di perforazione, carico e brillamento volata; - operazioni di smarino, smarino che sarà depositato nei cunicoli di galleria sterili indicati dala Direzione Lavori; - consolidamento del cavo con le tecniche più idonee e prescritte dalla direzione Lavori (bulloni da roccia, rete metallica, spritz beton e centine metalliche (ipotesi EMI: 90% roccia sana, 11% roccia scadente). “I lavori previsti per l’esecuzione della galleria di ricerca si svilupperanno nell’arco di circa tre mesi e non comportano alcun impatto ambientale in quanto sono basati essenzialmente su operazioni in sotterraneo che utilizzano infrastrutture già esistenti”: così si legge nel programma dei lavori discenderia. 2 La “concessione Monica” individuata in figura si riferisce alla “concessione Monica Zorzone”, ma sono presenti altre aree con “concessione Monica Riso” e “concessione Monica Riso Parina”. Spulciando i documenti depositati da Energia Minerals sul portale S.I.L.V.I.A., ci siamo resi conto che le informazioni rese pubbliche dalla società australiana sono parziali e superficiali e, soprattutto per quanto concerne gli aspetti legati alla tutela del territorio e di chi lo vive, completamente assenti. A questo punto chiediamo a te una mano poiché è solo dalla regione che possono arrivare le valutazioni, le richieste, i controlli, ... che permetterebbero di avere un’immagine più nitida e di conseguenza un maggior controllo sull’operato degli australiani. Diciamo “solo dalla regione” poiché gli amministratori locali si stanno dimostrando completamente impreparati sull’argomento e non hanno minimamente compreso il reale impatto che la moderna estrazione mineraria avrebbe sui territori di loro competenza. In breve, gli aspetti su cui maggiormente bisognerebbe indagare: l’attività condotta a Zorzone (periferica e non visibile rispetto ad Oltre il Colle) con trasporto sotterraneo a Gorno del materiale estratto attraverso la discenderia Riso-Parina, implica un impatto relativamente limitato per quanto riguarda l’aspetto visivo e del trasporto (nessun camion per le vie del paese così il senator Carrara è contento!). Il principale problema industriale ed ambientale si sposta a Gorno, sito deputato allo sfruttamento con la prevista costruzione di una nuova laveria in località Riso. Energia Minerals dichiara uno sfruttamento di 500000 tonnellate di minerale all’anno, ma non specifica i quantitativi di “minerale estratto”, “minerale arricchito” e “minerale prodotto”. nessuna informazione sull’attività della futura laveria, in particolari sulle principali fasi di lavorazione: frantumazione, inserimento reattivi, arricchimento, lisciviazione. nessuna informazione in merito al collocamento degli “inerti” e dei residui dei trattamenti. (gli abitanti delle valli sembrano non ricordarsi gli effetti ancora visibili dell’attività mineraria conclusasi nel 1982: scarti della laveria contenenti sostanze chimiche inquinanti smaltiti nel terreno ma che poi sono fuoriusciti sotto forma di “fanghiglia” tuttora presente; vegetazione assente su questi siti; cumuli di materiale inerte a formare piccole discariche che deturpano il paesaggio montano). nessuna informazione relativa alle conseguenze sulla viabilità del trasporto del materiale su strade pubbliche tramite camion. tornando “a monte”, si nota che gli investimenti previsti per rilevazioni, studi e carotaggi sono molto contenuti; inoltre per la fase di prospezione, verranno utilizzati campi magnetici, ma gli australiani non dicono se ciò potrebbe avere effetti sulla salute di chi vive in prossimità dei siti coinvolti né sulle eventuali misure per prevenirli. grosse quantità di materiale verranno estratte dal terreno e ciò porterà alla creazione di “spazi vuoti” nel sottosuolo ciò potrebbe aumentare il rischio di crolli e sismi? la prima fase della lavorazione è prevista in loco (Zorzone) ed una parte del materiale di scarto sarà interrato riempendo antiche grotte e gallerie; le polveri e le sostanze utilizzate verrebbero sepolte insieme alla roccia e potrebbero alterare il reticolo idrografico ed inquinare l’acqua, presente in abbondanza. nessuna informazione fornita sulla sospensione dell’attività estrattiva e di sfruttamento industriale, sulla dismissione dei siti, ... in pratica su ciò che Energia Minerals lascerà in eredità alle valli. non sono previste cauzioni/fideiussioni in merito alla gestione dell’attività industriale e al post sfruttamento (nelle previsioni di spesa sono totalmente assenti investimenti in merito così come per interventi storici, culturali, turistici; australiani ed amministratori locali ha ripetuto fino a sfinirci che l’attività industriale può benissimo coesistere con visite guidate, scolaresche e promozione turistica della montagna!).