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Liturgia del 16.11.2012 - Chi cercherà di salvare la propria vita, la

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Liturgia del 16.11.2012 - Chi cercherà di salvare la propria vita, la
Liturgia del 16.11.2012 - Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà v
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Venerdì della XXXII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Il brano precedente si opponeva a qualsiasi speculazione sulla fine. Il Vangelo di oggi va nella
stessa direzione, ma in modo ancor più accentuato. Sarà la sorpresa totale, senza la più piccola
proroga per veder venire e prepararsi a qualunque cosa accada.
Due avvenimenti dell’Antico Testamento sono evocati per sottolineare questa subitaneità. Ma
anche per rivelare il carattere irrevocabile e assoluto del giudizio: “L’uno verrà preso, e l’altro
lasciato”. La domanda dei discepoli è senza senso: Dove avrà luogo tutto questo? Come un
cadavere attira immediatamente gli avvoltoi, il giudizio avrà luogo nel luogo in cui si troverà ogni
persona in quel momento, senza altra forma di processo, né di tergiversazione, né di rinvio...
Gesù vuole farci paura? Vi è di che tremare, senza dubbio... Ma tremare, avere paura,
speculare sullo scenario del giudizio finale non servirebbe che a distoglierci dalla domanda
fondamentale: Come vivere di Cristo e per lui? Come, al suo seguito, dimenticare se stessi con
tanta forza, per amore, perdere la propria vita, in modo che il giudizio ci trovi pronti, cioè
vivendo già la vita eterna?
Antifona d'ingresso
La mia preghiera giunga fino a te;
tendi, o Signore, l’orecchio alla mia preghiera. (Sal 88,3)
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Colletta
Dio grande e misericordioso,
allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te,
perché, nella serenità del corpo e dello spirito,
possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura
2Gv 1,3-9
Chi rimane nella dottrina, possiede il Padre e il Figlio.
Dalla seconda lettera di san Giovanni apostolo
Io, il Presbìtero, alla Signora eletta da Dio e ai suoi figli, che amo nella verità: grazia,
misericordia e pace saranno con noi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù Cristo, Figlio del
Padre, nella verità e nell’amore. Mi sono molto rallegrato di aver trovato alcuni tuoi figli che
camminano nella verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre.
E ora prego te, o Signora, non per darti un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo
avuto da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. Questo è l’amore: camminare secondo i suoi
comandamenti. Il comandamento che avete appreso da principio è questo: camminate
nell’amore.
Sono apparsi infatti nel mondo molti seduttori, che non riconoscono Gesù venuto nella carne.
Ecco il seduttore e l’anticristo! Fate attenzione a voi stessi per non rovinare quello che abbiamo
costruito e per ricevere una ricompensa piena. Chi va oltre e non rimane nella dottrina del
Cristo, non possiede Dio. Chi invece rimane nella dottrina, possiede il Padre e il Figlio.
Parola di Dio
Salmo responsoriale
Sal 118
Beato chi cammina nella legge del Signore.
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Beato chi è integro nella sua via
e cammina nella legge del Signore.
Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore.
Con tutto il mio cuore ti cerco:
non lasciarmi deviare dai tuoi comandi.
Ripongo nel cuore la tua promessa
per non peccare contro di te.
Sii benevolo con il tuo servo e avrò vita,
osserverò la tua parola.
Aprimi gli occhi perché io consideri
le meraviglie della tua legge.
Canto al Vangelo (Lc 21,28)
Alleluia, alleluia.
Risollevatevi e alzate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina.
Alleluia.
Vangelo
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Lc 17,26-37
Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano,
bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò
nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.
Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano,
piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo
dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si
manifesterà.
In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non
scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della
moglie di Lot.
Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.
Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e
l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via
e l’altra lasciata».
Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si
raduneranno insieme anche gli avvoltoi».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Riconoscenti per i doni fin qui ricevuti, manifestiamo al Padre le difficoltà della nostra giornata,
nella certezza ch'egli vuole venire incontro a tutti i suoi figli. Diciamo insieme:
Ascoltaci, o Signore.
Perché arrivi il giorno in cui non ci saranno più cattolici, ortodossi e protestanti, ma solo cristiani
pieni di speranza e carità. Preghiamo:
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Perché sappiamo essere attenti al passaggio del Signore, pronti a cogliere ogni sua parola e
ispirazione. Preghiamo:
Perché riusciamo a utilizzare bene la salute e l'intelligenza, e a gestirle con santità nel tempo
che ancora ci resta. Preghiamo:
Perché la bellezza del creato, la sapienza della natura e la bontà dei cristiani aiuti il mondo a
trovare Dio. Preghiamo:
Perché la nostra comunità diventi luce per chi non crede e famiglia di chi non ha casa.
Preghiamo:
Per i fidanzati.
Per le vocazioni religiose e sacerdotali.
Padre santissimo, noi vorremmo camminare sempre nella via dei comandamenti, nella legge
dell'amore. Tu, che conosci la nostra debolezza, sostienici con la tua grazia, fino alla venuta di
Gesù Cristo nostro Signore, quando ti loderemo nei secoli eterni. Amen.
Preghiera sulle offerte
Volgi il tuo sguardo, o Padre,
alle offerte della tua Chiesa,
e fa’ che partecipiamo con fede
alla passione gloriosa del tuo Figlio,
che ora celebriamo nel mistero.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Il Signore è mio pastore, non manco di nulla;
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in pascoli di erbe fresche mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce. (Sal 23,1-2)
Oppure:
I discepoli riconobbero Gesù, il Signore,
nello spezzare il pane. (Lc 24,35)
Preghiera dopo la comunione
Ti ringraziamo dei tuoi doni, o Padre;
la forza dello Spirito Santo,
che ci hai comunicato in questi sacramenti,
rimanga in noi e trasformi tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.
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Omelia (12-11-2010)
Monaci Benedettini Silvestrini
Vigilanti nell'attesa
È una visione apocalittica quella che oggi ci presenta Gesù. È posta in questo giorno in vista
della fine ormai prossima dell'anno liturgico. Gli ultimi tempi dovrebbero servire sempre per
maturare un più approfondito esame di coscienza sulla situazione reale in cui ciascuno si trova.
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Ciò anche perché è sempre nascosto il rischio di lasciarsi trascinare ed ingoiare dal tempo e
cadere in una specie di torpore e di passiva rassegnazione alla mediocrità. Perdere la memoria,
diventare cecuziènti, non accorgersi dei segni dei tempi, affidarsi a fragili ed instabili sicurezze,
è la tentazione ricorrente per i singoli e per le collettività. Si cade in un apparente comodo
torpore, convinti di aver trovato il gradino più confortevole su cui fermarsi. Sono frequenti i
richiami di Dio di scuotersi dal sonno, di sorgere, di aprire gli occhi, di guardarsi intorno e dentro
l'anima, di ascoltare la sua voce. Trovarsi impreparati dinanzi alla fine del tempo che ci viene
donato, al Signore che viene inatteso, significa soccombere e lasciarsi travolgere dagli eventi,
essere sorpresi ed impreparati. Volersi salvare con le proprie forze, ci condanna inevitabilmente
alla sconfitta e alla perdita definitiva della nostra vita. Per avere però la forza e la convinzione di
perdere la vita per Cristo per salvarla per l'eternità occorre la luce della divina sapienza e la
grazia che ci santifica. Il vero significato dei tragici eventi che i brani apocalittici ci descrivono
vanno colti nel loro vero e più profondo significato: la vera irreparabile tragedia, la disfatta totale
dell'uomo è la perdita della propria anima, l'aver smarrito la via della luce e il calarsi nelle
tenebre della morte eterna. È un invito, quanto mai opportuno alla continua conversione, alla
prudenza, alla preghiera assidua, alla vigilanza. Così esortava i primi cristiani l'evangelista e ci
ammonisce: «Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla
sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, perché non giunga all'improvviso,
trovandovi addormentati». E san Paolo insistentemente scriveva ai primi cristiani: «Quello che
dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!», «Vigilate, state saldi nella fede, comportatevi da uomini,
siate forti». Insiste con il dire: «Vigilate dunque attentamente sulla vostra condotta,
comportandovi non da stolti, ma da uomini saggi; profittando del tempo presente, perché i giorni
sono cattivi». E san Pietro nella sua prima lettera esorta: «Siate temperanti, vigilate. Il vostro
nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi
nella fede».
Tratto da: http://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20121116.shtml
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