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Abstract-Maria Abate
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO SCUOLA DI MANAGEMENT ED ECONOMIA Corso di Laurea Magistrale in Economia e Management Abstract della TESI DI LAUREA MAGISTRALE di Maria Abate Il Welfare aziendale nelle multinazionali del settore ICT: approcci, esperienze e fonti di innovazione. Relatore: Correlatore: Prof.ssa Anna Cugno Prof. Guido Giovando ANNO ACCADEMICO 2013/2014 La presente tesi di ricerca illustra il fenomeno del welfare aziendale nel sistema multi-pilastro di protezione sociale italiano e analizza l’innovativo contributo che le imprese multinazionali del settore Information and Communication Technology apportano allo sviluppo di pratiche e servizi a favore dei dipendenti impiegati nel nostro Paese. Attraverso l’attività di ricerca e un’analisi di tipo qualitativo, nella trattazione si cercherà di comprendere quali siano i tratti distintivi dell’azione di dieci imprese oggetto di studio nel campo del welfare aziendale: non si mancherà di individuare gli eventuali approcci ed esperienze peculiari del settore, con l’intento di comprendere se e come le imprese multinazionali operanti nel campo dell’ICT in Italia riescano ad attivare trainanti meccanismi innovativi nella risposta ai bisogni sociali emergenti dai dipendenti e dalla società tutta. Le esperienze di welfare aziendale nel nostro Paese si sono moltiplicate negli ultimi anni a causa dell’emersione di nuovi rischi sociali e al contemporaneo arretramento dell’azione del sistema pubblico di protezione sociale: appare dunque sempre più importante e interessante studiare, anche con un approccio multidisciplinare, le modalità attraverso cui le imprese si attivano per rispondere ai bisogni espressi dai propri dipendenti. Non mancando di riproporre in chiave strategica forme di assistenza tipiche di passate gestioni imprenditoriali paternalistiche, le aziende si attivano oggi in svariati modi di fronte alle richieste di collaborazione da parte del primo pilastro del welfare system, lo Stato: quest'ultimo cerca nel mercato e negli attori privati socialmente proattivi degli interlocutori con cui sviluppare un sistema coeso e fortemente integrato, pur non lasciando il proprio ruolo di coordinatore e di leader di sistema. Per comprendere come l’azione delle imprese vada a interagire con quella degli altri attori attivi nel sistema di welfare e per cogliere le modalità attraverso cui dalle aziende, in particolare da quelle multinazionali operanti nel settore ICT, si sviluppino fonti di innovazione che generano cambiamenti per la società tutta, si rende in primo luogo necessario delineare le caratteristiche generali del fenomeno del welfare aziendale, descrivere i servizi e le misure maggiormente implementate e tracciare un quadro generale su come le imprese riescano a organizzare la propria opera per favorire la piena realizzazione delle capacità dei propri dipendenti pur non tralasciando necessità di profitto (capitolo primo). Ponendo con queste informazioni le basi grazie alle quali sviluppare un discorso critico sul rapporto tra impresa e Stato all’interno della cornice del sistema di welfare, si potranno inoltre cogliere i tratti tipici di una società, quella italiana, che oggi cerca nell’assistenza sanitaria integrativa, nella previdenza complementare e in tutto quell’insieme di misure per il work-life balance delle risposte a un insieme di cambiamenti riguardanti il tessuto sociale che, se dettati anche da spinte globali quali il progredire della network society, trovano nella situazione tipica italiana motori di accelerazione. Nel secondo capitolo si descriveranno le principali caratteristiche della società italiana, sottolineando come fattori trainanti quali l’invecchiamento demografico e i cambiamenti della struttura familiare abbiano portato allo sviluppo di forme inedite di cronica vulnerabilità e all’emergere di nuovi rischi sociali: obiettivo del capitolo è dunque comprendere quale sia oggi il ruolo rivestito dell’impresa nel processo di necessaria ricalibratura del welfare system e tracciare un quadro delle modalità attraverso cui le pratiche di welfare occupazionale sono incentivate direttamente e indirettamente dal sistema pubblico. Esso, a causa di carenze economiche e progettuali, deve cercare di coesistere e integrare la propria opera con il secondo pilastro del sistema di welfare, il mercato, nel tentativo di dare risposta ai bisogni sociali emergenti. Là dove la crisi economica, i cambiamenti delle reti relazionali e la mancata passata ricalibratura del welfare state fanno sentire il loro peso, le imprese cercano infatti oggi di rispondere e integrare le loro azioni con quelle proposte dal sistema pubblico andando a considerare e a dare risposta alle già citate nuove forme di vulnerabilità persistenti le quali fanno sentire il loro peso anche all’interno delle aziende a causa delle difficoltà personali vissute dai dipendenti. Ritrovando nelle radici riconducibili al fenomeno del paternalismo una base su cui sviluppare la propria azione, ma trasformando tali politiche di assistenzialismo in un approccio gestionale innovativo, l’impresa può infatti attuare, in modo volontario, azioni socialmente proattive implementando, a favore dei dipendenti, servizi e pratiche che siano in grado di rispondere ai bisogni emergenti e che rappresentino una leva strategica per lo sviluppo delle risorse umane portando a ritorni d’investimento trasversalmente benefici. Individuate le caratteristiche generali del fenomeno e compreso come il welfare aziendale sviluppi la propria azione nel compresso sistema di protezione sociale italiano grazie anche al ruolo di traino rivestito dalle imprese di grandi dimensioni quali le multinazionali, nel capitolo terzo si indagheranno le caratteristiche delle aziende che favoriscono lo sviluppo dimensionale del fenomeno e si cercherà di comprendere se e come in tali imprese scelte strategiche di gestione del personale, integrate con politiche di Corporate Social Responsability, diano vita a piani di welfare aziendale innovativi e peculiari. Concentrando poi l’attenzione su un ambito produttivo che per sua natura genera cambiamento, il settore ICT, si cercherà di cogliere quali siano i tratti distintivi dell’azione delle imprese multinazionali del settore anche alla luce delle loro particolari caratteristiche: esse infatti fondano le loro radici in differenti contesti economici, sociali e culturali, ma operano in modo trasversale in molteplici mercati, sviluppando in modo differente la loro azione economica e sociale, mentre contribuiscono a generare una società dell’informazione su base reticolare. Al fine di integrare quanto scoperto sull’azione sociale particolare delle imprese del settore ICT con quanto indagato nei primi due capitoli inerenti al welfare aziendale in Italia, si procederà con l’individuare dieci imprese multinazionali leaders di settore che sviluppano la propria azione economica e produttiva in Italia e propongono interessanti e documentati piani di welfare aziendale, andando a proporre schede a loro dedicate, sintesi delle informazioni rilevate da documenti dedicati, siti internet aziendali e contributi scientifici/giornalistici. Alla luce di quanto emerso dall’indagine qualitativa in merito alle misure di welfare aziendale messe in atto, agli approcci metodologici utilizzati e ai programmi di welfare aziendale implementati, si cercherà nel capitolo quarto di delineare i principali tratti della situazione rilevata, sottolineando sia le caratteristiche generali del campione, sia le esperienze peculiari e i trends gestionali condivisi. Con l’obiettivo ultimo di comprendere se, come e perché le imprese multinazionali del settore ICT possano essere considerate uno dei principali motori dello sviluppo del welfare aziendale in Italia, si individueranno gli approcci strategici e metodologici adottati, non mancando di sottolineare le esperienze più innovative anche dal punto di vista delle esternalità positive create per il tessuto sociale in cui l’impresa è inserita. Non si tralascerà di tracciare poi un quadro inerente le linee d’azione e dei servizi di welfare aziendale proposti dalle imprese, riportando i progetti più efficaci e sottolineando come essi riescano a incidere sui rischi sociali emergenti e a strutturare fronti d’azione, anche condivisi, contro forme crescenti di vulnerabilità ed esclusione causate anche dall’avanzare di una società mondiale basata sull’informazionalismo. Si indagherà poi il peculiare rapporto esistente tra welfare aziendale, volontariato privato e d’impresa e Corporate Social Responsability, sottolineando le esperienze imprenditoriali più peculiari e creatrici di sinergie con molteplici attori sociali presenti nel territorio italiano, per poi concludere l’analisi riprendendo il discorso sul welfare system, proposto nel capitolo secondo, alla luce di quanto detto sul settore ICT. Si cercherà di comprendere se e come il modello di welfare state presente nel Paese di origine delle imprese multinazionali operanti in Italia influenzi le pratiche e gli approcci al welfare aziendale sviluppati dalle imprese stesse, non mancando di valutare le modalità attraverso cui l’eterogeneità delle pratiche adottate e culturalmente orientate possa generare fonti di peculiare innovazione. Quest’ultime, se trasferite e condivise, potranno in futuro generare un cambiamento nel generale approccio al welfare aziendale che, grazie alle esperienze più all’avanguardia e socialmente proattive, potrà sempre più contribuire a generare benessere per la collettività tutta.