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“Openair” ricomincia da…4 Compie quattro anni il giornalino

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“Openair” ricomincia da…4 Compie quattro anni il giornalino
Dicembre 2013/Gennaio 2014
“Openair” ricomincia da…4
Compie quattro anni il giornalino scolastico del Cattaneo
Martedì 10 dicembre, nell’ aula video numero 2 si sono riuniti
studenti e docenti per iniziare le attività del giornalino “Openair”.
Il gruppo è stato accolto dalle professoresse A. De Maria e F.
Mele. L’ incontro è stato un’ occasione per presentare il progetto
e la sua storia, raccontata dalla Prof.ssa Anna De Maria che, per
sottolineare l’importanza della scrittura, ha citato una frase di F.
Bacon: << La lettura fa un uomo a modo, la conversazione la fa
disinvolto, l’arte dello scrivere, esatto>>. La prof. F. Mele, new
entry, ha messo in evidenza l’importanza della curiosità e della
voglia di conoscere alla base dell’esperienza giornalistica.
Il giornalino è al suo quarto anno di attività ed ha superato tante
difficoltà grazie alla collaborazione di un numero crescente di
studenti ed anche di docenti della scuola, come la professoressa
L.Cavazzuti, A. Garuti e G. Zanarini; quest’anno il team sarà
composto anche dalla prof. G.Braglia per la fotografia e dal prof.
A. Mustica per l’impaginazione.
Capo redattrice Rosaria Distratto
La redazione, coordinata dalle studentesse veterane R. Distratto,
C. Severi, V. Marcazzan, G. Grenza, si riunirà ogni quindici giorni nell’ Istituto Cattaneo. Chiunque sia
interessato e desideroso di raccontare la realtà dal proprio punto di vista può far parte della squadra.
Abbiamo intervistato Cristina Severi, giornalista molto attiva del gruppo della redazione:
Cosa hai imparato dalla tua esperienza in Openair?
Questi quattro anni di giornalino mi hanno
arricchito di conoscenze e soprattutto ho
sentito la responsabilità di informare i nostri
compagni e le famiglie. Questo compito ha
gratificato me e le mie compagne di redazione
e soprattutto ha inorgoglito le nostre famiglie
che hanno avuto modo di apprezzare i nostri
articoli. Nel corso dell’avventura giornalistica
abbiamo conosciuto stilisti di fama mondiale,
scrittori famosi, esponenti del mondo politico,
imprenditori di successo e affrontato vari
argomenti riguardanti la vita scolastica e
l’attualità.
Quest’esperienza ha modificato i tuoi
Redazione al lavoro
obiettivi?
Sì, il giornalismo, a cui mi sono avvicinata con prudenza e con qualche incertezza, mi ha progressivamente
affascinata e ha fatto nascere in me il sogno di seguire questa strada nel settore della moda.
Maria Rosaria Distratto e Severi Cristina
Registro elettronico, efficienza garantita ?
Anche i voti da quest’anno si possono vedere da casa
A partire dall’anno scorso nell’Istituto
Cattaneo - Deledda è in uso il Registro
Elettronico. Una novità che ha raccolto
grande consenso da parte dei docenti,
studenti e genitori, anche se non sono
mancati i … disguidi. Lo strumento digitale,
che ha preso il posto del precedente registro
cartaceo, vuole permettere da quest’anno
agli studenti e ai genitori, attraverso la
password personale, un controllo costante
in tempo reale della situazione scolastica.
Sul computer, infatti, si possono conoscere
assenze, voti, esercitazioni programmate,
argomenti e comunicazioni; intervistando i
Prof. G. Perlini al registro elettronico
genitori è emerso che è molto semplice
accedere al sito, anche da parte dei meno informatizzati, che possono così esercitare un maggior controllo
dei propri figli a scuola. Anche se gli insegnanti temevano di riscontrare difficoltà nella compilazione del
documento, i fatti hanno smentito le loro preoccupazioni: il registro elettronico si è rivelato operativo,
facile nell’ uso e razionale nell’ archiviazione dati.
Giulia Grenza
Quarte e quinte al Parlamento europeo
Viaggio d’istruzione a Strasburgo e Friburgo
Il 22 ottobre 2013, alcune classi quarte e
quinte dell’Istituto professionale CattaneoDeledda, assieme ai loro professori, sono
partite alla volta di Strasburgo, in Francia, per
una visita d’istruzione al Parlamento Europeo.
Gli studenti sono stati accolti da un
funzionario del Parlamento che li ha guidati
all’interno del Palazzo, illustrando la storia e
le principali funzioni di questo importante
organismo.
I ragazzi hanno partecipato ad una vera e
propria conferenza, svolta nell’ emiciclo dove
si riuniscono i parlamentari rappresentanti dei Parlamento Europeo
Paesi europei, che comunicano tra loro con
traduttori simultanei. L’Unione Europea fonda i propri valori su rispetto dell’uomo, pace, libertà,
uguaglianza ed è contraria a qualsiasi discriminazione. Il Parlamento Europeo è l’unica Istituzione che viene
direttamente eletta dai cittadini di tutte le nazioni dell’Unione, a cui attualmente aderiscono 28 Paesi, ma
altre Nazioni desiderano entrarvi grazie ai numerosi vantaggi che essa offre.
Per entrare nella Comunità Europea si devono, però, rispettare alcuni parametri imposti, poiché essa
influisce per l’80% sulle decisioni dell’emanazione delle leggi; un esempio è l’abolizione della pena di morte,
la caccia degli animali protetti, la stabilità economica e non vi devono essere conflitti interni o con altre
nazioni.
“L’imponenza dell’edificio, è direttamente proporzionale all’Importanza che gli è attribuita”, questa è stata
l’impressione generale degli studenti dopo la visita.
Altra tappa: Friburgo città ecologica.
Le abitazioni a Friburgo sono “speciali” poiché hanno fonti proprie di energia rinnovabile. Sono le
cosiddette case “passive”, cioè si autoalimentano. Si trovano nei quartieri ecologici della città che sfruttano
diverse fonti energetiche. Il primo quartiere
utilizza l’energia geotermica, cioè sfrutta il calore
del suolo trasformandolo in energia per tutto il
condominio e rendendosi autosufficiente nei
confronti del Comune. Un altro quartiere
usufruisce dei pannelli solari e l’energia in
eccesso viene donata ad altre abitazioni
limitrofe. Il terzo quartiere sfrutta un’energia
rinnovabile poco conosciuta in Italia: infatti le
abitazioni sono costruite con particolari materiali
che assorbono il calore in estate e lo rilasciano
durante la stagione invernale così non si ricorre Emiciclo parlamentare
ad altre fonti di riscaldamento.
Un altro punto di forza per queste case è la raccolta differenziata che può essere individuale e
condominiale. I bidoni sono suddivisi, come in Italia, in carta, plastica, organico, vetro e indifferenziato. La
loro particolarità è che se si supera la quantità prevista, espressa in taglie Small, Medium, Large, si paga una
sovrattassa per l’eccesso prodotto e ciò induce il cittadino ad essere più responsabile.
A Friburgo circolano più biciclette ed efficienti mezzi pubblici, quali tram e autobus, che automobili private.
Anche gli scrupolosi abitanti di Friburgo talvolta dimenticano di pagare il biglietto…. Ciò spiega il singolare
episodio capitato in viaggio agli studenti: l’incontro con il controllore travestito da frate. Infatti per non
dare nell’occhio con le divise, i controllori usano abitualmente travestirsi in modo insolito. Il loro scopo è
garantito: nessuno si accorgerà che si tratta di un potenziale erogatore di multe in incognito!
Melania Laganà, Miriam Gentile e Angela Fatigati
Ottavo anno della redazione che racconta scuola e città.
La lettura del quotidiano è un piacere
Conferenza al Memo con i ragazzi che partecipano al progetto interscolastico. La missione: “Diffondere
pezzi di conoscenza spacciando emozioni ai lettori”.
Il progetto interscolastico “Voci dal B( r )anco giovani redattori della Gazzetta” è ripartito con una affollata
conferenza al Memo, il Multicentro Educativo Modena. Per l’occasione ad incontrare i giovani redattori
sono intervenuti l’assessore all’Istruzione Adriana Querzè, il nuovo coordinatore Ismaele El Swaky e il
direttore della Gazzetta, Enrico Grazioli. Ad assistere insieme agli insegnanti, c’erano oltre 50 ragazzi di
diverse scuole modenesi, pronti a gettarsi in questa nuova avventura. Von questa conferenza è stata fornita
ai ragazzi l’occasione di conoscere la storia di voci.
Ad assistere, assieme agli insegnanti, c’erano oltre 50 ragazzi di diverse scuole modenesi, Cattaneo, Barozzi,
Corni, Sigonio e Venturi, pronti a gettarsi in questa nuova avventura. Con la conferenza è stata fornita ai
ragazzi l’occasione di conoscere la storia di Voci dal
B(r)anco, ascoltando dalla viva voce dell’assessore
come il progetto sia nato ormai otto anni fa e come in
ambito modenese sia emersa l’esigenza di far “uscire i
ragazzi” dalle aule, creando qualcosa di più di un
semplice giornalino scolastico. Una vera redazione
composta da studenti di vari istituti, supportati da
giornalisti professionisti, che pensa, gestisce, cura una
pagina messa a disposizione della Gazzetta di Modena.
Ha aggiunto che la pagina pubblicata dalla Gazzetta:
raccoglie, dà risposte, scrive di voi, della scuola e della
città. E’ un’esperienza che invita ad avere gli occhi
aperti, è un’opportunità di spazio pubblico, un
esercizio di democrazia, è la partecipazione alla vita
cittadina con i vostri occhi, con i vostri modi.
Il direttore della Gazzetta di Modena, Enrico Grazioli,
ha fatto seguito all’intervento dell’assessora e ha
dichiarato:
Ci piace avere all’interno delle nostre pagine uno
Assessora A. Querzè e il giornalista A. Setti
sguardo diverso. La lettura del quotidiano è un piacere
che deve essere coltivato, avvertito come un bisogno necessario perché l’informazione serve a ridurre le
distanze tra chi amministra e i cittadini. Il Comune di Modena vi dà un’opportunità, siete però anche voi
per il quotidiano un’opportunità, un’occasione per incontrare un mondo, la vostra visione delle cose, la
vostra realtà.
Il giornalista Alberto Setti ha concluso l’incontro, spiegando la vita della redazione e le modalità di
svolgimento delle attività. Gli studenti hanno apprezzato il convegno, manifestando interesse e voglia di
partecipazione.
Tatiana Ruizzo e Linda El Guelaj
Una goccia di sangue per salvare una vita
L’AVIS incontra gli studenti per sensibilizzarli alla donazione di sangue
I Donatori sono tutti coloro che donano un po’ del loro sangue in modo volontario, gratuito, anonimo,
periodico a chi ne ha bisogno.
I volontari dell’AVIS, Associazione Volontari Italiani donatori di Sangue, giovedì 07/11/2013 hanno
incontrato, nell’ aula video 2 del Cattaneo, gli studenti delle classi quinte. Livio, Patrizia e Serena hanno
spiegato in che cosa consiste essere donatori e cosa si deve fare per diventarlo. Donare il sangue è molto
importante per far fronte ai casi di emergenza, ma anche per curare chi è affetto da anemia, malattie
tumorali, o deve essere sottoposto ad operazioni. Per diventare donatori bisogna compilare un modulo che
richiede informazioni sulla salute, necessarie al medico per valutare lo stato fisico del donatore prima del
prelievo.
L’Avis fu fondata nel 1927 a Milano dal dott. V. Formentano . Oggi è presente su tutto il territorio nazionale
e raccoglie 1.259.000 donatori che rappresentano solo il 2% della popolazione italiana.
I donatori modenesi sono 28.000, cioè il 5% su una popolazione di 600.000, ancora troppo pochi rispetto
alle necessità dei malati!
Occorrono più e nuovi donatori per sostituire i vecchi e rafforzare le fila di questo vero e proprio esercito
della salvezza.
Per essere donatori, spiega la dott.ssa Serena, bisogna essere in buono stato di salute, avere un’età
compresa tra i 18 e 67 anni, pesare almeno 50 Kg, avere uno stile di vita sano ed evitare i comportamenti a
rischio, come l’assunzione di droghe e alcol.
Gli studenti nuovi donatori saranno sottoposti al primo prelievo a scuola, nel camper Avis, dopo
l’elettrocardiogramma. Se tutto è OK, si potrà fare la donazione.
E dopo … una ricca colazione!
Abbiamo chiesto alla dott.ssa Serena:
Essere donatori comporta dei vantaggi?
Sì, perché prima del prelievo i donatori vengono accuratamente visitati e sottoposti ad
elettrocardiogramma. Questo è un buon modo per tenere controllata la propria salute. Inoltre, per essere
donatori, è necessario condurre una vita sana: ciò implica un aumento di responsabilità e una maggiore
presa di coscienza del valore della salute a cui, spesso, i giovani non pensano.
Grenza Giulia
A curiosa sfilano gli abiti creati con materiali di riciclo.
Sensibilizzare i giovani e l’opinione pubblica sul tema dei rifiuti, è tra gli obiettivi del progetto “R. R.R.
Reuse, Recycle, Remind, ideato dall’istituto Cattaneo – Deledda in collaborazione con il Liceo artistico
Venturi e l’associazione IncontrARTI.
Studenti e professori del Cattaneo – Deledda e del
Venturi si mobilitano sul tema dei rifiuti e mettono
in campo un progetto per trasformare materiali di
scarto di varie aziende del territorio modenese in
oggetti d'arte e di tendenza.
“Creatività e innovazione eco-sostenibile per
contrastare la crisiӏ la frase usata in proposito dal
preside dell’Istituto Cattaneo, Alberto De Mizio, in
occasione di R.R.R Reuse, Recycle, Remind.
Il lavoro ‘è andato avanti e i prodotti realizzati sono
stati esposti in uno stand, e gli abiti indossati in
sfilate, in occasione della fiera presso il quartiere
fieristico di Modena.
Proff. Raffaelle Di Iorio e Antonella Battilani, preside Alberto
De Mizio e vice preside Maria Glorioso
Ragazze del Deledda e del Venturi che sfilano
Le sfilate non hanno mancato di incuriosire
visitatori e visitatrici della fiera. L’allestimento
dello spazio fieristico sarà curato da un gruppo di
studenti del Venturi, coordinati da Antonio
Caselli, docente e scultore. Il progetto ho visto al
lavoro circa 25 studenti dell’Istituto Cattaneo –
Deledda che si sono occupati dello studio dei
materiali e al loro possibile sviluppo nel settore
moda, mentre altri 25 studenti del Liceo Venturi
del corso di Grafica si sono occupati del visual e
della pianificazione della campagna pubblicitaria,
oltre a realizzare alcuni capi sperimentali con
materiali riciclati.
Il progetto sviluppa una filiera produttiva
completa, dall’ideazione alla commercializzazione
del manufatto e trasforma gli studenti in
potenziali imprenditori, che rispondono alla crisi
economica in atto, per cui è sempre più difficile
trovare sbocchi professionali, con la loro creatività
e le loro competenze artigianali nella direzione
dello sviluppo di prodotti eco compatibili. Perché
diffondere la cultura del riciclo come sinonimo di
innovazione e convenienza ecologica ed
economica, rappresenta una sfida che il mercato
può accogliere in una prospettiva eco fashion e di
stile di vita consapevole.
Il progetto è coordinato dalle professoresse
Raffaella Di Iorio e Antonella Battilani.
Cristina Severi, Maria Rosaria Distratto, Giulia Grenza
Sovraffollamento e ritardi inaccettabili delle corriere: gli studenti si lamentano.
Raccolta firme per denunciare il disservizio dei mezzi pubblici nella nostra città, la proposta degli studenti
del Cattaneo.
Dall’inizio dell’anno scolastico, i ragazzi lamentano, riguardo al funzionamento di corriere e autobus,
sovraffollamento, ritardi spesso in orario di punta, guasti per scarsa manutenzione. La ricaduta di tali disagi
provoca conseguenze a livello scolastico: i ritardi reiterati, come previsto dal regolamento scolastico,
incidono negativamente sul voto di condotta; inoltre il rientro a casa nel tardo pomeriggio provoca stress
che non facilita lo svolgimento dei compiti e una produttiva applicazione nello studio.
“Tutti gli studenti pagano l’abbonamento all’inizio dell’anno scolastico per il trasporto in autobus o in
corriera, per cui l’azienda potrebbe essere in grado di pianificare il servizio, concordato dai dirigenti della
Seta e i presidi, in base agli orari e al calendario scolastico” – lamentano i ragazzi.
I ragazzi sono decisi a protestare
perché il sistema dei trasporti urbani
ed extraurbani non risponde in modo
adeguato alle loro esigenze di mobilità,
desiderano capire perché non vengano
rimosse le cause dei diversi disagi che
quotidianamente vivono.
Quanto si dovrà aspettare per avere
un sistema di trasporto adeguato?
Nel frattempo questi problemi non
aiutano a costruire un’immagine
positiva delle istituzioni, le quali
dovrebbero sforzarsi concretamente di
offrire servizi utili a tutti i cittadini,
anche agli studenti.
Studenti stipati nell’autobus
Alcune testimonianze raccolte.
Al ritorno a casa, dopo la scuola, la
corriera per Maranello, durante il percorso, si è rotta a Baggiovara, perciò siamo dovuti scendere per
aspettarne un’altra che è arrivata dopo mezz’ora… ed è andata bene!
Io e numerosi altri studenti siamo rimasti alla fermata ad aspettare fino alle 16.00 perché la corriera
delle13.30 non è proprio passata!
Spesso succede che le corriere, pur arrivando abbastanza puntuali alla fermata vicino alla scuola, non si
fermano perché sono già cariche, anzi sovraffollate, per non parlare del malcostume di alcuni autisti che,
durante la guida, mandano messaggi con il cellulare.
Tatiana Ruizzo e Linda El Guelaj
Blitz o …?
Controlli antidroga nelle scuole e alla stazione delle corriere: studenti a posto.
Alla fine di novembre la Polizia e la
Guardia di Finanza, supportata
dall’unità cinofila, hanno effettuato
accurate ispezioni nell’area della
stazione delle corriere e soprattutto
alcuni controlli preventivi all’interno
di alcune scuole, scelte a caso. Non
si è trattato di un blitz, se non per gli
studenti, perché Presidenza e
personale docente erano
ovviamente a conoscenza
dell’operazione. Gli studenti, invece,
hanno visto arrivare
improvvisamente in classe, durante lo svolgimento delle lezioni divise e cani antidroga.
La buona notizia è che all’interno del nostro istituto non è stato trovato alcun tipo di sostanze stupefacenti.
Severi Cristina, Distratto Maria Rosaria, Tatiana Ruizzo e Linda El Guelaj
A scuola di Radio
Studenti del Cattaneo in una trasmissione a Radio Bruno.
Le classi quinte dell'istituto Cattaneo-Deledda hanno
realizzato un progetto in collaborazione con Radio Bruno.
L’obiettivo è dare ai giovani coinvolti l’opportunità di
conoscere il mondo della radio con corsi gratuiti di
formazione professionale nel settore, come possibile
sbocco lavorativo.
I corsi sono stati tenuti da un professionista che ha
spiegato le basi del mondo della radio, i punti di forza, la
conduzione e la comunicazione, il rapporto con gli
ascoltatori e le tecnologie moderne applicate.
Enrico Gualdi e “quello che trasmette con Enrico Gualdi”
Sandro Damura
Questo percorso si è concluso con la produzione di una
trasmissione radio realizzata proprio dagli studenti,
insieme al Dj Angelone e alla “Strana Coppia”.
Lo staff di Radio Bruno ha anche selezionato due allievi a cui attribuire una borsa di studio per sostenere
spese scolastiche future.
Sono stati selezionati dieci studenti Daniele Lombardi, Francesco Scialla, Erika Diomaiuto, Milena Milano,
Donatella Korley, Annachiara Bertacchini, Omar Echbarbi,
Vittoria Miole che hanno svolto il compito di speaker e
Carmen Laganà e Elisabetta Bonasoni che hanno svolto il
compito di regista.
La trasmissione radiofonica da mandare in onda è stata
preparata nell’aula video del Cattaneo ed ha avuto anche il
suo folto pubblico: infatti vi hanno assistito alcuni docenti e
numerosi studenti che sono stati simpaticamente coinvolti
dai conduttori.
I dieci neo radiofonici si sono recati a nella sede di Radio
Bruno a Carpi per trasmettere in diretta il programma
DJ Angelone con le studentesse
preparato
È possibile ascoltare la registrazione del programma “WE
ARE YOUNG” sul sito della radio.
Abbiamo intervistato Enrico Gualdi e Sandro Damura:
Che scuola avete frequentato?
Enrico: Ho conseguito solo la licenza media, e dopo
numerosi tentativi fallimentari nella suola superiore, ho
capito che la scuola non faceva per me. Ho frequentato la
scuola insieme ad Ancellotti, con il quale andavo a vedere le
partite del Carpi.
Sandro: Anche io sono andato a scuola fino alla terza media
e qualche anno delle superiori …
Che tipo di studenti eravate?
Enrico: Arrivavo sempre in ritardo. Ero molto bravo in italiano, un po' meno in matematica. Ero il pupillo
della prof d'italiano, ricordo che ci facevamo delle gran litigate perchè mi considerava un trasgressivo, ma in
fondo sentivo che mi voleva un gran bene.
Sandro: A me facevano sempre leggere cose tipo i Promessi sposi e altri libri che allora mi sembravano
inutili… Scherzo!. In verità mi sono serviti molto per la mia professione radiofonica.
Come avete cominciato a fare radio?
Enrico: Cercavo un'alternativa e l’ho trovata nella radio. Questa possibilità mi è stata offerta dall'ingegnere
Gianni Prandi, che un giorno mi venne a trovare - io allora ero già appassionato di musica ed ascoltavo i 45
giri - e mi chiese di portare un po' di dischi perchè voleva mettere su una radio. All'inizio trasmettevamo solo
nella zona di Carpi, poi col tempo abbiamo esteso il campo.
Sandro: Io, invece, ho cominciato con degli amici, facendo radio in casa con registratore a cassette e stereo.
Poi sono passati un po' di anni e un giorno mi arrivò un messaggio: cercavano esperti conduttori radiofonici.
Lavorai per tre mesi in prova e poi esordii in un programma mattutino nel lontano 1984. Quest’anno
festeggio 30 anni di radio.
Com'è nata la strana coppia?
Enrico: Dopo aver fatto tutti i tipi di programmi possibili,
dalla mattina alla sera, notiziari compresi, a un certo punto
ho voluto provare a fare qualcosa di nuovo: mettere insieme
due dj.
Cominciai insieme a Paolo Balestri … e poi arrivò Sandro!
Sandro: Io facevo altri programmi all'interno di Radio Bruno e
poi è arrivato Enrico.
Qual è il vostro rapporto di coppia?
Enrico: Di solito nelle radio ci sono coppie formate da
Enrico Gualdi e il preside Alberto De Mizio
maschio e femmina, nel nostro caso, Sandro di sicuro è la
femmina! Scherzo … Durante il giorno di solito facciamo le nostre bonarie litigate, spesso ci ritroviamo
anche la sera per presentare sfilate, eventi e manifestazioni di vario genere. Io e Sandro siamo molto
diversi, e, come in ogni coppia, ci completiamo: lui Sandro è calmo, tranquillo,non ama il calcio (sic!), è
proprio un buddista! Io al contrario amo molto lo sport, in particolare il calcio: sono iuventino da 48 anni!
Sono particolarmente vivace infatti se mi toccano parto! .
Sandro: Siamo diversi per questo il nostro rapporto funziona e ci piace stare insieme, addirittura ci
ritroviamo anche quando non lavoriamo.
Cosa apprezzi di …?
Enrico: Se non ci fosse Sandro, probabilmente io andrei fuori dal seminato: lui cerca di tenermi al guinzaglio.
Riflette un po' più di me.
Sandro: Enrico ha una carica pazzesca, è una persona che a raffica tira fuori battute esilaranti che animano
una trasmissione di tre ore.
Durante la registrazione della trasmissione
Giornaliste con Enrico e Sandro
Aspetti negativi …?
Enrico: Penso che Sandro sia troppo calmo: nella vita bisogna anche incazzarsi un po’ ogni tanto!
Sandro: Enrico è molto attaccato allo sport, potrebbe occuparsi anche di altro e allargare gli orizzonti.
Da 1 a 10 quanto conta per te la comicità?
Enrico: Più che la comicità conta la naturalezza che è una cosa che ti nasce da dentro.
Sandro: Anch’io credo che i più grandi comici siano quelli che riescono ad essere sempre se stessi. Quando
siamo in radio tiriamo fuori la nostra naturalezza.
Lavoro e famiglia come stanno insieme?
Enrico: Io mi alzo molto presto la mattina, verso le 4.30 e torno a casa verso le 13, mia moglie fa orario
continuato: praticamente non ci vediamo mai e quindi non litighiamo! In conclusione, il segreto per non
litigare è vedersi poco!
Sandro: Anch’io stessa organizzazione. Pensate, ho tre figlie femmine, una moglie e una suocera che gravita
in casa, al lavoro vivo il massimo della tranquillità!.
Cosa pensi dei giovani d'oggi?
Enrico: Amo i giovani, ma non sono
assolutamente d’accordo su alcune
esperienze che vivono, come il dover fare
tardi per potersi a tutti i costi divertire.
Secondo me è una cosa che non esiste,
perché uno si diverte anche entro
mezzanotte. La notte è fatta per dormire,
come il giorno è fatto per essere vissuto.
Però io ho due figli, Eleonora che ha 19
anni e gioca a pallavolo e ciò mi fa molto
piacere perché tengo molto allo
sport,penso che contribuisca a rendere la
vita meravigliosa. L'altro figlio si chiama
Federico, ha 22 anni e fa il dj e lavora anche a Radio Bruno.Spero che impari velocemente così io vado a
casa!
Sandro: Per me i giovani sono il nostro futuro, vanno sempre incoraggiati a fare quello in cui credono.
Qual è il segreto per intraprendere questo lavoro?
Enrico: Quando c'è una strana coppia, il segreto è quello di sfruttare quello che fanno gli altri, infatti io non
faccio niente, fa tutto Sandro! … scherzo.
Sandro: Non c'è un segreto, bisogna darsi da fare come in tutti i lavori, diciamo che l'unico segreto, se può
essere chiamato tale, è avere una buona capacità comunicativa che ti consenta di creare un rapporto con
le persone.
Dopo più di 30 anni di carriera quale bilancio?
Enrico: Ho dei rimorsi, come quello del non aver studiato.
Sandro: Sono stato molto fortunato a riuscire a fare questo mestiere, ma se non avessi lavorato in radio
sicuramente avrei fatto il cuoco. Il bilancio della mia vita è positivo: ho tre figli, una moglie e faccio quello
che mi piace!
Carmen Laganà, Grenza Giulia e Severi Cristina
Rinaldo Rinaldi “maestro” di arte applicata per una settimana a studenti del Deledda e del Venturi
Dieci ragazzi del Venturi e cinque ragazzi del Deledda assieme allo scenografo Rinaldo Rinaldi, nella sala
Fregni del Comunale, hanno realizzato un fondale per ricordare, nel centenario della nascita, don Elio
Monari, sacerdote di Nonantola che ha sacrificato la propria vita per salvare ebrei e partigiani durante
l’ultimo conflitto mondiale. Quest’attività rientra nel programma del progetto “RiBelli”, partito, l’ottobre
scorso, con la presentazione del libro “Il sorriso dei Ribelli” di Enrico Ferri alla biblioteca Delfini. “Agli
studenti ho proposto lo sviluppo di un bozzetto da sviluppare su di
una tela di 12 per 8 metri. Rappresenta un tramonto percorso da
cinque fili su cui sono appesi fogli di carta bianchi da disegnare e
scrivere con ciò che ciascun ragazzo ha ritenuto più importante. La
visione individuale di ognuno ha contribuito alla formazione di
un’opera collettiva di grandi dimensioni”-spiega il maestro Rinaldi
che ha firmato molte opere per il teatro in Italia e all’estero, è
responsabile del laboratorio di scenografia del Teatro regio di
Parma, e nel 1990 ha fondato quello Rosini Opera
Festival di Pesaro.
Intervista all’artista scenografo Rinaldo Rinaldi
Come è iniziata la sua carriera?
Ho iniziato frequentando l’istituto Venturi per poi
passare all’Accademia di Belle Arti, inoltre ho avuto
molta fortuna, lavorando con uno dei più grandi
scenografi italiani, Koki Fregni , a cui è dedicata la sala
del teatro Comunale in cui si preparano scenografie per
tutti i teatri del mondo. Attualmente io e mia moglie,
Maria Grazia Cervetti, produciamo scenografie che
Rinaldo Rinaldi con i ragazzi mentre dipingono
vengono commissionate da diversi teatri che
apprezzano il nostro lavoro. Ho creato una scuola di pittura all’interno del teatro che ha raggiunto una
dimensione internazionale, senza viaggiare realizziamo nella sala Koki Fregni fondali per teatri di tutto il
mondo.
Come valuta l’esperienza vissuta con gli studenti?
L’esperienza per me è stata positiva e spero che lo sia stata
altrettanto per loro. Non ho richiesto nessuna competenza, ma solo la
loro attenzione soprattutto il loro entusiasmo. Dal quale dipende
anche il mio.
Soddisfatto del loro lavoro?
Sì, assolutamente: la mia intenzione non era quella di ottenere un
lavoro bello ma di lavorare insieme per realizzare un’opera semplice,
racconto delle loro emozioni.
Dove verrà collocato il fondale?
La tela sarà divisa in tre o quattro parti che saranno collocate nelle
scuole.
Che significato assume questa esperienza per i ragazzi?
Un avvicinamento alla arti applicate, al mondo professionale. Un
compito talmente nuovo e stimolante che li ha sorpresi. Si sono applicati in ciò che studiano teoricamente a
scuola, confrontandosi con problemi di prospettiva , teoria dei colori e delle ombre, il disegno geometrico, la
pittura pura.
Lei ama definirsi scenografo - pittore. In che senso?
‘’Siamo in pochi noi artisti che ci occupiamo di pittura di scena che costituisce un primato Italiano. Un’arte
applicata che ci deriva direttamente dal Rinascimento. Ora è più apprezzata all’estero che da noi e la sala in
cui sono con i ragazzi, dedicata a Koki Freni, mio maestro e di mia moglie Maria Grazia Cervetti, è l’unica di
pittura rimasta in Italia. Funziona dal 1841 grazie alla sensibilità dei vari direttori del teatro. Continua ad
essere un patrimonio modenese quasi sconosciuto’’.
Perché le altre sale sono sparite?
‘’Perchè le scenografie si sono modificate e la pittura abbandonata a favore delle costruzioni in legno, ferro
e altri materiali, non realizzabili in spazi, come questo, al di sopra delle platee. Si fa ricorso molto alla
stampa che non ha nulla a che fare con la pittura che da profondità alla scena. E’ questione di paste, di
colori, di pigmenti’’.
Quanta libertà può permettersi lo scenografo?
“Ci sono due figure di scenografo : il bozzettista che progetta la scena con il regista e il progetto passa in
mano allo scenografo realizzatore che si avvale dell’aiuto di altri colleghi; e lo scenografo che progetta e
realizza la scena ed è il mio caso. Realizzo fondali anche progettati da altri e ho molto margine per
intervenire diversamente, in un rapporto di fiducia con l’autore del progetto della scena che deve essere
sempre interpretata a livello personale’’.
Lei ha un ricchissimo curriculum. Le maggiori soddisfazioni?
‘’Abbiamo fatto io e mia moglie numerosi spettacoli con Luca Ronconi. In questi giorni abbiamo lavorato
con il regista Michael Haneke che ha ricevuto l’Oscar. E poi con Peter Sellers …, a Madrid, Tokio e Australia’’.
Giulia Grenza, Kai di Yao, Biolchini Jennifer
Il ministro Cècile Kyenge alla mostra “strade” nel museo Estense
La conoscenza è un’arma potente per sconfiggere il razzismo
Dopo l’esperienza di “ choose the piece” e di “ this is your land”, che ha visto la partecipazione del progetto
“ Il vestito dell’altro” realizzato dal Cattaneo-Deledda, il museo civico archeologico di Modena ha
pienamente acquisito la dimensione di luogo condiviso da cittadini di origine straniera che arricchisce le
relazioni e stimola la progettualità e in cui vivere una dimensione interculturale particolarmente
significativa e stimolante.
Lo ha dimostrato, con la mostra “Strade” che, oltre alla presenza del sindaco Giorgio Pighi e dalla direttrice
del museo Cristina Zanasi, ha visto la partecipazione del ministro Cècile Kashetu Kyenge che ha scambiato
due chiacchiere con gli studenti di Voci dal B(r)anco.
E’ possibile sconfiggere il razzismo attraverso la cultura, cioè divulgando le conoscenze di altre tradizioni
e storie dei popoli presenti in Italia?
Sconfiggere il razzismo – risponde il ministro modenese- deve partire da questo; penso che il razzismo nasca
dall’ignoranza, allora è il caso di promuovere la conoscenza di altre culture. Solo questa aiuta a
sconfiggere la diffidenza: se noi abbiamo paura dell’atro di fatto cerchiamo di combatterlo, ma se noi lo
conosciamo, lo considereremo sotto un’altra prospettiva.
E’ utile per questo promuovere progetti che abbiano valore interculturale, come “Strade” che ha unito
persone provenienti da paesi diversi, mettendo a confronto le loro testimonianze, ciò rappresenta un passo
importante sulla via di un’Europa sempre più multietnica.
Ministro integrazione Cècile Kyenge
Severi Cristina
Macchine da cucire che passione!
All' ex cinema Principe di Modena in mostra 100 macchine per cucire della collezione privata di Franco
Ferrari
Una mostra come questa è proprio rarissima, se non unica. Ebbene, si tratta di Su un magico filo, la mostra
delle macchine per cucire, organizzata dall’associazione di promozione sociale e culturale “Via Piave e
dintorni” in collaborazione con l’assessorato allo sviluppo economico, Lavoro e Centro storico del Comune
di Modena.
All' inizio di Novembre le classi 3G, 4G e 4F dell' Istituto Deledda Moda hanno visitato la collezione di
Franco Ferrari all' ex cinema Principe nel quale c'era una sfilata di macchine da cucire in mostra nell' atrio,
brillanti sotto le lampade accese.
Il percorso incominciava da quelle più visivamente primitive fino a quelle prodotte intorno alla metà del
secolo scorso, da quelle rozzamente geniali, fino a quelle più raffinate dell' immediato e più recente
dopoguerra.
Ce n' erano di grandi, di piccolissime, con meccanismi dei più strani, con sostegni ingegnosi o arricchiti da
incisioni artistiche; c'erano anche modelli evidentemente più complessi e certamente pregiati e antichi.
Il Sig. Franco Ferrari, orgoglioso e appassionato, preparatissimo sulle informazioni storiche, scientifiche e
tecniche che anche lui ha studiato per tanti anni, si è prestato a dare spiegazione sull' eccezionale mostra,
fornendo ai ragazzi le informazioni che gli richiedevano sia sulle tecniche che sulle particolarità di alcuni dei
più preziosi strumenti.
Intervista a una studentessa
Cosa ti ha colpito della mostra?
Sicuramente, le macchine antiche che mi hanno fatto pensare a quanti sarti e sarte se ne sono giovati,
rendendo loro il lavoro più agevole, più bello e più perfetto. Ho riflettuto, inoltre, sul progresso tecnico che si
è fatto nel campo della confezione dell’abbigliamento
Studenti della scuola alla mostra delle macchine da cucire
Distratto Maria Rosaria
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