Psichiatria, il Tar accelera sulla delibera della discordia
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Psichiatria, il Tar accelera sulla delibera della discordia
12345367318 LA STAMPA SABATO 30 APRILE 2016 E continua la ricerca per l’estrazione di gas e petrolio . Cronaca di Torino .55 La ragazza ferita nella tragedia di Tarragona Accordo da 7 milioni Un mese dopo tra Eni e Politecnico Annalisa torna per l’energia verde lentamente alla vita Colloquio il caso a lectio «verde» al Politecnico di Claudio Descalzi, ad dell’Eni, sulla transizione energetica verso forme di energia più sostenibile per l’ambiente, ha portato in dote al Politecnico 7 milioni di euro. Tanto vale il rinnovo dell’accordo triennale che, per la prima volta, non si concentrerà più solo sull’ingegneria del petrolio, su cui comunque il Poli ha un corso di laurea unico in Italia - il rettore Marco Gilli ne va fiero -. Ma i 7 milioni, all’incirca la stessa cifra di tre anni fa, questa volta saranno spalmati su progetti di ricerca che puntano a nuove tecnologie e alle nuove forme di energia, «dal fotovoltaico all’utilizzo di biomasse, all’assorbimento di CO2», ha detto Descalzi. Quanto andrà al petrolio e quanto alle rinnovabili? «Presto per dirlo – dice il rettore –, dipenderà dai progetti, ma immaginiamo metà e metà». Aggiunge: «Puntando sulle rinnovabili, possiamo spingere le ricerche sui settori più di avanguardia». In concreto, i ricercatori del Poli, insieme agli studenti, cercheranno di sviluppare tecnologie ecologiche per l’esplorazione dei giacimenti di gas e petrolio e l’estrazione, metteranno a punto nuovi materiali, studieranno pro- L FABRIZIO ASSANDRI NOEMI PENNA Altri 3 anni L’accordo tra Politecnico ed Eni per la ricerca è stato rinnovato per altri tre anni 43 per cento È la riduzione di CO2 a cui punta l’Eni entro il 2025 Ora ha ridotto del 27% cessi per le energie rinnovabili e il monitoraggio ambientale. I brevetti I precedenti accordi tra Eni e Politecnico hanno prodotto alcuni brevetti, ad esempio su un robottino capace di evitare perdite negli oleodotti. I due enti collaborano dagli Anni 80, ma solo dal 2008 hanno formalizzato i programmi di ricerca attraverso un accordo quadro. «Con la ricerca, bisogna rendere le fonti rinnovabili convenienti», ha detto Descalzi, davanti a 400 «P studenti. Poco prima, era stato a incontrare le start up nell’incubatore e all’Energy Center. La riduzione di CO2 Riscaldamento globale, gas serra, impegni per la riduzione delle emissioni: sono tra gli argomenti trattati da Descalzi davanti agli aspiranti ingegneri. «Le rinnovabili non sostituiscono altre forme energetiche, bisogna puntare a un mix. Abbiamo ridotto le emissioni del 27%, entro il 2025 puntiamo al 43». Fintanto che le rinnovabili non saranno competitive «bisogna sostituire il carbone con il gas», meno inquinante. Tra le domande degli studenti, una verteva sul referendum delle trivelle, diventato un caso al Poli per una conferenza non autorizzata dal rettorato. «Abbiamo speso 400 milioni – ha detto - per un referendum su qualcosa che non sta accadendo, perché nessuno investe sul petro[F. ASS.] lio in Italia». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Dopo il ricorso presentato dalle associazioni di pazienti e famigliari rappresentate da Almm e Diapsi, all’udienza del 13 gennaio la Regione ha depositato un’istanza di rinvio, motivata dal «lavoro della Giunta che sta predisponendo, previo confronto con gli enti locali interessati e con le rappresentanze delle associazioni e dei Gestori, una modifica alla Dgr 30, che avrà effetti decisivi sul contenzioso in essere, anche sotto il profilo amministrativo». Quali siano le modifiche ap- Annalisa Riba La studentessa scampata all’incidente del bus in Spagna La situazione psicologica è delicata, ma Annalisa è una ragazza forte, determinata Consolata Bianco Mamma di Annalisa Riba Erasmus, non solo alla «brutta avventura». Una cosa è certa: «Vuole tornare in Spagna a finire gli studi. Per quest’anno non sarà possibile. Abbiamo incontrato Giancarlo Cravotto, direttore del dipartimento di Farmacia, per stilare un programma di studi qui, ma lei è sempre in contatto con i suoi compagni spagnoli, che non vede l’ora di riabbracciare». Aula Saracino La Spagna deve attendere La sindrome del sopravvissuto è quasi inevitabile. Può generare sensi di colpa e sfociare sino a forme di depressione e ansia. Per tutelarla, non le è stato detto subito della morte della compagne. Ora, Annalisa «cammina, si muove anche se con difficoltà. Ha bisogno di essere aiutata», spiega la mamma, ma è anche «tornata a studiare, un’ora al giorno. Le serve per tenere la mente occupata». I pensieri tornano a Barcellona, ai primi mesi di Il ritorno di Annalisa nelle aule di Farmacia è stato proprio per Serena, per le riprese del video realizzato dagli studenti per ricordarla: è stato proiettato ieri alla Sapienza. L’incontro aveva per titolo «Generazione Erasmus, un valore per l’Europa». «L’Erasmus sta per compiere 30 anni e va sostenuto – dice il protettore dell’Università, Elisabetta Barberis -. Bisogna spingere i giovani a partire, è quello in cui credevano queste ragazze». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Il tariffario La nuova Dgr 30 è pronta. Il riordino della rete psichiatrica dello scorso giugno, bloccato dal Tar a ottobre, sta per essere messo al vaglio del Consiglio regionale riveduto e corretto. A sollecitare i tempi è stato lo stesso tribunale amministrativo, che giovedì ha richiesto alla Regione, attraverso un’ordinanza firmata dal presidente Domenico Giordano, di depositare entro 30 giorni le modifiche apportate e il resoconto del lavoro svolto in questi mesi. Cambiamenti su cui l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, si sente «molto fiducioso», anche se non si sbottona sui contenuti. Arriva il tariffario ian pianino, si torna alla vita». A un mese dall’incidente sull’autostrada di Tarragona che ha causato la morte di 13 studentesse in Erasmus, di cui 7 italiane fra cui la torinese Serena Saracino, la sopravvissuta Annalisa Riba sta cercando di superare i traumi fisici ma soprattutto psicologici di quella terribile notte. La studentessa di Farmacia ricorda tutto, dal primo istante. Ha riportato un trauma alle vertebre cerebrali: è stato scongiurato l’intervento chirurgico, ma ora sta affrontando «un duro periodo di controlli e accertamenti. È ancora presto per la riabilitazione», racconta la mamma Consolata Bianco. E mentre i genitori di Serena ieri mattina erano a Roma, alla Giornata sulla mobilità internazionale in memoria delle studentesse organizzata dalla Sapienza, Annalisa «era al Cto per la visita che fa ogni dieci giorni. Ha una gabbietta metallica intorno al collo, collegata ad un bustino, che periodicamente deve essere regolata. Ci andrà tempo», anche per superare lo choc: «La situazione psicologica è delicata, ma Annalisa è forte, determinata». ll riordino della rete psichiatrica dello scorso giugno, bloccato dal Tar a ottobre, sta per essere messo al vaglio del Consiglio regionale riveduto e corretto. Tra le novità, l’introduzione del tariffario Dopo il ricorso dei famigliari dei malati Psichiatria, il Tar accelera sulla delibera della discordia portate, e se riguarderanno anche il contenzioso che si è aperto con il Comune di Torino sulla compartecipazione della spesa che sarebbe passata in bilancio dalla sanità alle politiche sociali, non è stato anticipato. Quel che è certo è che il documento rivoluzionerà la gestione della rete psichiatrica e per la prima volta imporrà un tariffario, a cui le aziende sanitarie dovranno attenersi per l’erogazione dei servizi. Altro nodo importante rimangono gli accreditamenti, e i criteri che verranno applicati. Tempi contingentati «In questi primi mesi dell’anno l’assessorato ha completato l’acquisizione di dati e documentazione utili per fare correttivi al Istituto Zooprofilattico Nasce il nuovo polo della ricerca aspettando il Parco della Salute 1 L’Istituto Zooprofilat- tico ha inaugurato in via Bologna 148 il Polo per la sicurezza alimentare: un centro di ricerca di 600 metri quadri con laboratori e un sequenziatore di dna, in grado di garantire la salubrità degli alimenti prodotti e venduti in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. In questi locali ogni anno si analizzeranno più di 36 mila campioni, per un totale di 90 mila analisi, contrastando le intossicazioni alimentari che ogni anno colpiscono 300 piemontesi. Il centro ospita il laboratorio nazionale per gli stafilococchi, il centro regionale per le allergie e intolleranze alimentari e per la tipizzazione delle salmonelle e «spera di entrare nel Parco della Salute: avvicinarsi alla pratica clinica è sempre più essenziale», afferma il direttore Maria Caramelli. [N. PEN.] testo di revisione della rete psichiatrica», afferma Saitta, ricordando che «si tratta di un provvedimento che deve essere coerente con i rilievi dei ministeri della Salute e dell’Economia, facendo parte del pacchetto di modifiche indispensabili per com- pletare l’uscita dal piano di rientro dal debito sanitario». Ora la richiesta del Tar velocizzerà l’ufficializzazione delle modifiche, presentazione che fino a qualche giorno fa pareva rimandata a do[N. PEN.] po elezioni. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Copia di 423ee23ce0390da8184fce9ab8e6121a 503*/0 $30/"$" 7*** la Repubblica 4"#"50 "13*-& -BDJUUËDIFDBNCJB 1&34"1&3/&%*1*Ä "MUSFOPUJ[JFFJNNBHJOJ TVMTJUPUPSJOPSFQVCCMJDBJU *MQSPHFUUP-JEFBEJ$IJBNQBSJOPDVJTUBOOPMBWPSBOEP HMJBTTFTTPSBUJBMMBHSJDPMUVSBFBMMBDVMUVSBVOHSBOEFTQB[JP OFMDBQPMVPHPQFSUVSJTUJFBQQBTTJPOBUJEPWFGBSDPOPTDFSF FEFHVTUBSFMFNJHMJPSJQSPEV[JPOJEFMMFOPMPHJBSFHJPOBMF 6OQBMB[[PB5PSJOP QFSQSPNVPWFSF JMWJOPQJFNPOUFTF ."3*"$)*"3"(*"$04" per il vino piemontese di qualità e un’enoteca a Torino dove turisti e appassionati possano assaggiare e conoscere le etichette regionali. Un Palazzo del vino in mezzo alla città, per non lasciare la promozione di una delle eccellenze del Piemonte alla sola buona iniziativa dei territori più dinamici. «Non ci serve una nuova fiera come Vinitaly – è il pensiero del presidente Sergio Chiamparino - ma un’iniziativa che sia il nodo di una rete di valorizzazione del vino di qualità». Ci stanno lavorando gli assessorati alla Cultura e all’Agricoltura della Regione e l’obiettivo è arrivare ad aprire a Torino un “Palazzo del vino” «in cui – prosegue il presidente - tutte le eccellenze piemontesi trovino una vetrina permanente. E che periodicamente possa aprirsi ad altre eccellenze vitivinicole nazionali e internazionali». Ancora non c’è una sede, non c’è un budget né una data di inaugurazione, ma la casa del vino a Torino fa parte di un piano per valorizzare la rete dell’enologia regionale. 6 13&4*%&/5& $IJBNQBSJOPÒ BODIFQSFTJEFOUF EFMMF3FHJPOJ WJOJDPMFFVSPQFFF OPOWVPMFDSFBSF VOBOVPWBGJFSBUJQP 7JOJUBMZNBVOBSFUF EJFOPUFDIFFEJ QVOUJJOGPSNBUJWJ N BRAND -BTTFTTPSF'FSSFSPQFOTBBODIF BVOBSJPSHBOJ[[B[JPOF EFMMFFOPUFDIFSFHJPOBMJ FBMMBDSFB[JPOFEJDJSDVJUJUVSJTUJDJ -"3&5&%&-7*/0 5SBMFJOJ[JBUJWFJOQSPHFUUP BODIFMBDSFB[JPOFEJVOBSFUF UVSJTUJDBDIFQFSNFUUBEJWJTJUBSF DBOUJOFFWJHOFQJFNPOUFTJ Ne ha parlato ieri l’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero, alla presentazione di Vinissage, la kermesse sul vino biologico che si terrà ad Asti a fine maggio. Adesso, spiega, «ognuno si fa le proprie fierine, il proprio concorsino, in alcuni casi pregevoli», ma occorre «creare una rete di eventi che possano dare l’idea di cosa si fa sul vino in Piemonte». Serve «un brand», un concorso «di livello internazionale e fatto bene», in grado di indicare quale sia il Barolo o la Barbera migliore e aiutare gli ap- passionati a orientarsi nellmercato, tutto l’anno e non solo nei giorni delle manifestazioni che già si organizzano nelle varie città del vino. E’ il caso di Vinum ad Alba, o della Duja d’or ad Asti: «Per qualche giorno il vino è tutto lì, poi non si sa più dove assaggiare le bottiglie premiate». Ferrero pensa anche a una riorganizzazione delle enoteche regionali che «a parte alcuni casi che funzionano bene, spesso hanno orari di apertura ridotti e non rientrano nei circuiti del turismo». Circuiti che non sono solo fisici. Sempre più la promozione dei prodotti e delle offerte enogastronomiche parte dalla rete. L’idea di Ferrero è un sito internet che racconti e promuova il vino piemontese nella sua totalità. «Una vetrina digitale – spiega - che proponga itinerari nelle zone di produzione: un luogo condiviso che dica quando c’è l’evento, dove sono le enoteche, dove posso vedere i paesaggi viticoli, dove mangio in ristoranti che hanno un ‘offerta di vini adeguato». ª3*130%6;*0/&3*4&37"5" *-$"40'"44*/0130.&55&i*/4&3*3&.0-*45*5650/&--"$*55®%&--"4"-65&w ;PPQSPGJMBUUJDPVOOVPWPQPMPQFSMBTJDVSF[[BBMJNFOUBSF 4"3"453*110-* ’ISTITUTO zooprofilattico del Piemonte e della Valle d’Aosta potrebbe entrare nell’orbita del nuovo Parco della Salute, in un’area adesso abbandonata verso l’ex-Moi, 30mila metri quadri. Sono ormai troppe le criticità per un centro che da tempo lavora in prima fila sul fronte della sicurezza alimentare in locali angusti, del tutto inadeguati e dove lavorano 270 persone, il 70 per cento delle quali sono donne. Dell’ipotesi si è parlato ieri in occasione dell’inaugurazione dei nuovi laboratori del centro di riferimento per la sicurezza - alimentare. La sollecitazione della direttrice è stata raccolta da Piero Fassino: «Sarebbe funzionale e organico - ha aggiunto - se la sede di questo importante centro si potesse collocare nel comprensorio del Parco della Salute e credo si possa ragionevolmente proporre questa soluzione e lavorare per realizzarla», ha spiegato il sindaco. Non serve una cifra spropositata, aggiunge la direttrice, e potrebbe provenire dai fondi dell’edilizia sanitaria: «Penso possano essere sufficienti 50 milioni e noi ne abbiamo accantonati dieci. Oggi si realizzano centro sanitari modernissimi che hanno una 6OPEFJOVPWJMBCPSBUPSJ durata limitata nel tempo. Peraltro il Comune, proprietario della sede attuale, potrebbe venderla». Anche il presidente della Regione Sergio Chiamparino, insiste Caramelli «ritiene che un inserimento dell’attività del nostro Istituto all’interno del Parco della Salute sarebbe un elemento di ulteriore valorizzazione». Tempo fa, nei cortili dell’Istituto, era comparso anche una roulotte dove si lavorava per combattere l’influenza aviaria. Una situazione insostenibile. «Ora quel laboratorio è all’interno di una palazzina, ma le condizioni di lavoro di chi ci lavora non sono migliori», sottolinea Caramelli. Il nuovo polo per la sicurezza alimentare, con tre laboratori dedicati a allergie, salmonella e stafilococchi e un moderno sequenziatore che rivela la composizione microbica di un alimento e verifica in tempo reale la presenza di parti di genoma che possono provocare tossinfezioni è in ogni caso un passo avanti parziale. Nei nuovi spazi sono stati riuniti il laboratorio nazionale di riferimento per gli stafilococchi, che coordina le attività dei 10 zooprofilattici italiani, il Centro regionale per le allergie alimentari (in continuo aumento) e quello per la tipizzazione delle salmonelle. ª3*130%6;*0/&3*4&37"5" 12 LA STAMPA SABATO 30 APRILE 2016 Tortona e Valle Scrivia .53 . “Un nuovo ospedale unico vicino ad Alessandria Est” Walter Tummino È l’uomo di 58 anni che su una Suzuki l’altra sera è morto sul colpo nell’impatto contro un muro Tagliani agli altri sindaci: basta strutture che cadono a pezzi In corsia il caso MARIA TERESA MARCHESE CASTELNUOVO SCRIVIA l futuro è in un nuovo ospedale ad Alessandria». A dirlo è il vice sindaco di Castelnuovo Scrivia Gianni Tagliani che lancia la sfida ai sindaci dell’Alessandrino: «Non è più il tempo di beghe e localismi - dice -. I sindaci devono essere orgogliosi di programmare il futuro, non di litigare. La migliore soluzione per un hub che riunisca almeno sei piccoli ospedali è all’uscita dell’autostrada Alessandria Est (non Ovest perchè è alluvionabile). Una grande struttura ospedaliera come l’Humanitas di Rozzano, nella quale ci siano tutte le specialità, i migliori medici, un’assistenza di eccellenza. Questa è l’idea del nuovo ospedale di Alessandria, che in 20’ può essere raggiunto agevolmente da buona parte della provincia. Su questo occorre sfidare la Regione». Per Tagliani, se tutto questo si proponesse alla Regione, troverebbe di certo i soldi per finanziarlo. «Per non parlare poi dell’eccellenza - dice il vice sindaco -: un unico ospedale con tutte le discipline «I Secondo Tagliani il nuovo ospedale sarebbe raggiungibile in 20 minuti TORTONA, LO SCHIANTO IN VIALE COPPI Fatale la passione per la moto al muratore tortonese Restano da fissare i funerali La polemica I TAGLI ALLA SANITÀ PUBBLICA “Il Distretto di Tortona è salvo” Ma la lite sull’ospedale resta Non si placa la polemica tra Pd e centrodestra sulle colpe del declassamento MARIA TERESA MARCHESE TORTONA LA STAMPA SABATO 23 APRILE 2016 ere rio irano deciso di il dito ano, il Chiampanera» li ospecqui: «Quan- Tortona e Valle S . do è arrivato a Torino - ha detto Berutti - Moirano ha messo la “x” su Tortona e Acqui perché non gli era andata giù la decisione della giunta Cota, presa quando lui era direttore generale dell’Agenas, di tenere aperti i due Dea (Tortona e Novi; ndr). Il declassamento di Tortona è stata una precisa scelta politica. Non è vero che il declassamento è dovuto al trasferimento a Novi del punto nascite, i documenti parlano chiaro, il prossimo che sento dire questa falsità lo querelo. Ora però l’unica possibilità è quella di costruire un nuovo ospedale di grandi eccellenze alla Fraschetta». Tra gli interventi, il primario di Chirurgia Paolo Tava ha detto che tra qualche anno il punto nascite sarà solo ad Alessandria perché non ci sono i numeri sufficienti e al di sotto dei mille parti la casistica è poca per garantire la sicurezza delle persone. Ha detto anche che 9 anni di blocco del turnover negli ospedali significa che salterà tutto, perché molti medici andranno in pensione e soldi non ce ne sono. Secondo Tava, l’unica speranza è spingere per avere un ospedale nuovo ad Alessandria e nel frattempo cercare di far sopravvivere gli altri ospedali, che si trovano in grave difficoltà. Gianni Tagl CASTELN Tagli si rica sinda Gianni Tagl dato sinda sieme per elezioni de per due l mente è il stelnuovo S «Alcuni dopo una lung no lasciato spiega Tag ringrazio lor to e la condivisione anni di am per la guida, simi, di Pier ranno ricandida ri uscenti Lorenzo L Giuseppe Torti e Mario i nuovi ingr fanti, Ivan Mattioli, Fr Orsi, Paola Pisa e Laur ri». Mercoledì, in sala Pe ranno le firme la lista. Sarà confronto programma. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI ULTRA FOTONICA Rimpallo delle responsabilità politiche tra centrodestra e partito democratico. Il declassamento dell’ospedale di Tortona ormai è certo e indietro non si torna, ma i due schieramenti riescono ancora a dividersi sia sulla situazione ospedaliera sia su quella del Distretto. Dopo il convegno organizzato dall’ex sindaco Massimo Berutti, con Forza Italia e Lega Nord, per fare chiarezza sull’iter che ha portato l’ospedale all’attuale situazione, la segreteria Pd di Tortona, retta da Antonello Santoro, replica duramente. «Sono state diffuse notizie false, tendenziose e prive di fondamento - dice -. In questo momento molto delicato per il futuro della nostra organizzazione sanitaria, creare ulteriori elementi di tensione e senso di sfiducia nella gente appare poco intelligente, privo di senso pratico e fine a se stesso». Pur riconoscendo che l’invito all’Asl a potenziare i servizi territoriali, dal momento che sono diventati alternativi alla chiusura di «Creare ora ulteriore tensione e sfiducia fra la gente appare poco intelligente» Antonello Santoro segretario cittadino del partito democratico L’ingresso del Pronto soccorso dell’ospedale di Tortona «C’era un accordo per salvare il Dea, il punto torio per il mantenimento della Maria Cristina Ottone, medico va. Il mio intervento era volto ad attirare l’attenzione affinché il Distretto sia ulteriormente potenziato. La mancanza di dicitura sulla carta intestata è verosimilmente dovuto a questo passaggio in cui ci sarà l’accorpamento dei Distretti e quindi è il tempo giusto per chiedere da parte di voci autorevoli - il potenziamento di quello di Tortona». Aggiungono al Pd: «Il tentativo di svilire e sabotare il difficile lavoro dei sindaci attraverso il confronto con la Regione - che non prevede trattative al ribasso né alcun tentativo di “elemosinare due letti in più” per l’ospedale - denota scarsa informazione e nessuna conoscenza della realtà ospedaliera tortonese, provinciale e regionale. Prendere posizioni pubbliche su un tema così delicato per puro sciacallaggio politico, potrebbe creare effetti devastanti sul mantenimento di adeguati servizi sanitari sul territorio». Secondo Berutti, invece, «C’era un accordo politico per salvare il Dea di Tortona e il trasferimento del punto nascite non è la causa del declassamen- Lo scontro sulla sanità tortonese è diventato politico: fra Pd e centrodestra 1 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI mediche all’interno, il dipartimento pediatrico che è di rilevanza nazionale, l’attrazione che avrebbe verso medici e professionisti giovani, dinamici, capaci, la sicurezza che trasferirebbe al paziente, la struttura nuova, efficiente, accogliente, facilmente raggiungibile». Conclude Tagliani: «Se non si percorrerà questa strada continueremo a frequentare strutture che ci cadono in testa pur considerate d’eccellenza come gli ospedali di Alessan- dria, saremo legati al medico di turno e attenderemo il prossimo rapporto Agenas che ci dirà che verranno eliminati altri Dea: Novi farà la fine di Tortona. Chi accetta la sfida?». D’accordo il primario La soluzione di un ospedale nuovo ad Alessandria è stata prospettata anche dal primario di Chirurgia, Paolo Tava. «Il territorio - ha detto - deve agire unito e insistere per avere un nuovo ospedale unico ad Ales- sandria, ma cercando di far sopravvivere gli altri ospedali in difficoltà». Conclude Tagliani: «I sindaci devono far comprendere alla Regione che è possibile inserire nella programmazione, con le risorse che si sono liberate, alcune professionalità affinchè si continui con un livello di assistenza certo nei confronti delle circa 60 mila persone del Tortonese, ma al tempo stesso guardare avanti, lasciando da parte le polemiche». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Abitava alla frazione Vho, in strada vicinale del Pozzo 19, Walter Tummino, il tortonese di 58 anni morto l’altra sera in un incidente stradale in viale Fratelli Coppi, in zona Castello, mentre tornava a casa in moto. È finito contro un muro di cemento per evitare l’impatto con un’auto ed è morto sul colpo. Lascia la moglie, Giuseppina La Sala, 54 anni, dipendente del Comune di Sarezzano, e il figlio Umberto, di 24. La famiglia abita in zona Cascina Scolaro di Vho, un agglomerato di case in via Del Pozzo. Walter Tummino, disoccupato, lavorava saltuariamente come muratore o imbianchino. Aveva una grande passione per le moto, che ha trasmesso anche al figlio Umberto. La notizia della sua scomparsa si è diffusa nella stessa serata di giovedì, suscitando un vasto cordoglio a Tortona e dintorni. Numerose le manifestazioni di affetto da parte di amici e conoscenti che si sono stretti attorno ai familiari, anche scrivendo un ricordo o un pensiero su Facebook. Non è ancora stata fissata la data dei funerali, in attesa che l’autorità giudiziaria rilasci il nulla osta per la sepoltura. In base a quanto è stato possibile ricostruire sulla dinamica dell’incidente, sembra che Walter Tummino, in sella alla sua Suzuki, stesse percorrendo viale Coppi verso Sarezzano quando, uscendo da una curva, si è trovato davanti due auto. Nel tentativo di superarle entrambe, si è accorto troppo tardi che una delle due, una Fiat Panda, stava svoltando a sinistra, verso il garage di una villa. Tummino ha cercato di allargarsi sulla sinistra per evitare l’impatto, ma per la velocità è finito contro il muro.[M. T. M.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12345 LA STAMPA SABATO 30 APRILE 2016 . VCO .57 POSIZIONE NETTA DEL COMITATO: «NESSUNA RIDUZIONE DI SERVIZI AL MADONNA DEL POPOLO» Duemila firme in un giorno per l’ospedale Omegna, Reschigna e Caruso hanno garantito che non ci saranno tagli agli ottanta posti letto VINCENZO AMATO OMEGNA «Non verrà toccato nessun posto all’ospedale di Omegna. Gli ottanta letti che ci sono, resteranno. Semplicemente, verranno rimodulati». La garanzia arriva dal direttore generale dell’Asl Vco Giovanni Caruso al termine di una affollata e appassionata assemblea che si è tenuta l’altra sera al Forum. Resta da vedere se le rassicurazioni di Caruso e quelle del vice presidente della Regione Aldo Reschigna saranno sufficienti a tranquillizzare gli oltre duemila omegnesi che nell’arco di un giorno hanno firmato la petizione voluta dal comitato di difesa dell’ospedale per mantenere inalterati i servizi al Madonna del Popolo e al Centro ortopedico di quadrante (i soci privati non erano presenti). Attività di ortopedia «Vogliamo rafforzare l’attività di ortopedia e di riabilitazione del Coq - ha spiegato Caruso - anche con la medicina considerato che pazienti che vanno per essere operati a volte hanno problemi anche di altra natura e dunque in caso di necessità ci sono dei medici in grado di intervenire». A regolare i rapporti tra Asl e Coq ci sono ben sedici convenzioni. Le analisi del direttore dell’Asl sono state ribadite da Reschigna. «Nessuna intenzione di ridimen- sionare il Coq o di ridurne le attività perché questa società è comunque un patrimonio pubblico. A mio giudizio siamo vicini a un accordo che non penalizzerà nessuno, ma risponderà alle esigenze della società. Ci sarà un incontro, che penso definitivo, giovedì 5 e in quell’occasione si chiuderà la partita dando certezze alla struttura e ai posti di lavoro». Affermazioni che non hanno convinto molti dei presenti. Folto pubblico Giovedì sera al Forum il comitato per la difesa dell’ospedale di Omegna ha incontrato il vice presidente della Regione Reschigna e il manager dell’Asl Caruso La gaffe biblica Il sindaco è solo sulla sanità Altro scontro sulla zattera Consiglio comunale infuocato l’altra sera a Omegna. Interrotto alle 21 per consentire l’assemblea sulla sanità, alla ripresa dei lavori - mezzanotte passata - si è acceso lo scontro che ha finito con il dividere la stessa maggioranza. I consiglieri erano chiamati a votare il documento del comitato a difesa dell’ospedale, firmato da ol- tre 2 mila omegnesi, e rimarcare così la volontà di difendere la sanità del Cusio. L’ordine del giorno era stato presentato dal capogruppo della Federazione della sinistra Alyosha Matella. Scontro aperto e toni accessi malgrado il tentativo di trovare una mediazione. «Ho preso il documento del comitato adattandolo alle esigenze di un ordine rivate garanzie non aveva senso il documento come è stato presentato». Altro tema scottante i rapporti tra amministrazione comunale e Fondazione Forum per il Borgo della comunità. Con i voti della maggioranza è stato votato il documento in cui si chiede al presidente del Consiglio comunale Desanti di istituire un tavolo di mediazione. Ma il tema dall’aula consiliare rischia di spostarsi in quelle giudiziarie. La procura di Verbania ha acquisito gli atti inerenti la piattaforma galleggiante per la quale c’è il progetto di Omegna social network, che è inserito nel bando emblematico. [V. A.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI In breve APPROVATO IL BILANCIO Baveno lancia gli investimenti coi lavori alle scuole di Feriolo e la sistemazione del lungolago LUCA GEMELLI BAVENO Torna a puntare sugli investimenti il Comune di Baveno: il bilancio di previsione approvato giovedì dal Consiglio comunale coi voti favorevoli della maggioranza di «Baveno partecipa», l’astensione di «Obiettivo Comune» e quelli contrari di «Baveno Futura», prevede investimenti per complessivi 1,6 milioni di euro. La cifra più importante (775 mila euro) è destinata a ristrutturazione e ampliamento della scuola di Feriolo, 325 mila euro sono stati stanziati per il lungolago di Baveno, 220 mila euro per asfaltature e manutenzioni stradali. Altre somme sono state destinate al porto di Feriolo (52 mila euro), alle scuole di Baveno (36 mila), alla rimozione dell’amianto dal campo sportivo comunale (35 mila) e 110 mila per altri piccoli interventi. «Il Comune di Baveno mantiene invariata la tassa rifiuti e le altre imposte ha spiegato l’assessore al Bilancio Simone Travaglini -. È stata invece eliminata, come previsto dal governo, la Tasi, che dava un gettito di 220 mila euro». Soldi che avrebbero poi dovuto essere ristornati al Comune dallo Stato ma, ha evidenziato Travaglini «si vede dal bilancio che alla riduzione delle entrate tributarie del giorno - afferma Matella nel tentativo di trovare l’unanimità e dimostrare così che da parte dell’intera città c’era la più ampia attenzione al problema della sanità. Purtroppo così non è stato». L’ordine del giorno è passato con i voti di maggioranza e minoranza e l’astensione del presidente del consiglio comunale Gianni Desanti e del sindaco Adelaide Mellano. «Avrei potuto votare quel documento se non ci fosse stata l’assemblea pubblica e le dichiarazioni del vice presidente della Regione Aldo Reschigna e del direttore dell’Asl Giovanni Caruso - ha detto il sindaco -. Dal momento che da loro sono ar- Il lavoro dei «saggi» Poi si sono susseguiti gli appassionati interventi di esponenti del comitato, con Valentino Valentini, Antonio Quaretta, Alberto Buzio e Augusto Quaretta che hanno ricostruito la storia dell’ospedale realizzato grazie al contributo degli omegnesi. Così come appassionato è stato l’intervento del medico Sergio Viganò sulle funzioni che svolge l’ospedale di Omegna. Una struttura che necessita di essere messa a norma con forti investimenti. «Siamo pronti a raccogliere le pietre per costruire come abbiamo sempre fatto - ha detto a nome del comitato l’ex sindaco Antonio Quaretta -, su molti argomenti si è volato anche in alto, ma senza dare risposte su domande concrete che interessano il Cusio. Ci dicono che nei prossimi giorni troveranno una soluzione e che probabilmente lasceranno tutto così com’è, vedremo. Noi chiediamo di non toccare più nulla in attesa che dell’ospedale unico del Vco, soluzione nella quale abbiamo creduto quando erano in pochi a farlo. Staremo a vedere, ma non resteremo con le mani in mano». E la raccolta firme prosegue. Poi Reschigna ha proseguito dicendo che «c’è un tempo per tirare le pietre e un tempo per raccoglierle» attribuendo all’Apocalisse di San Giovanni quel che in realtà appartiene al Consiglio comunale biblista nel Qoèlet. «Abbiamo il dovere di liberare risorse nel bilancio regionale non per risparmiare, ma per destinarle alla medicina territoriale e all’acquisto di nuovi farmaci, costosi, quanto importanti». Domodossola Contro lo spreco 1 Il Comune di Domodossola aderisce oggi alla giornata «Uniti contro lo spreco». Dalle 10 alle 12 nello Spazio 29 della Coop di via Cassino verrà proiettato il filmato «Zero spreco»; alle 16,30 laboratorio per bimbi «Cucinare con gli avanzi». [F. ZA.] Varzo Gare con i gomitoli 1 Inizia Il sindaco Maria Rosa Gnocchi tra il 2014 e il 2016 passate da 5,39 a 5,1 milioni di euro non sono state rimpiazzate da trasferimenti dello Stato diminuiti dai 370 mila euro del 2014 a 15 mila del 2016 ». Tra gli interventi segnalati anche uno di 36 mila euro nel 2016 e ulteriori 30 mila tra 2017 e 2018 per rinnovare il sistema informatico. Tassa di soggiorno Lo scontro più acceso è stato sulla destinazione dei fondi della tassa di soggiorno (421 mila euro). Secondo Travaglini il Comune continua a investire nel turismo più di quanto incassa; per Camilla Cordero, capogruppo di Baveno Futura, diminuiscono ancora le risorse investite sulla principale attività economica. Sul bilancio gravano poi due poste rilevanti: la casa anziani, che genera un disavanzo annuo di 400 mila euro, e l’asilo nido che grava per circa 200 mila euro. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI alle 10 con il torneo di burraco la giornata dell’Aprile varzese. Alle 15 laboratori per i bambini in ludoteca e alle 17 gara di maglia con Il Gomitolo. Cena dalle 19,30; alle 20,30 esibizione di zumba e balli con Daniele & The Onion Rings. [F. ZA.] Re Spazio al vintage 1 Proseguono i festeggiamenti del Miracolo della Madonna del sangue con la Fiera del vintage e del giardinaggio. Oggi gli allievi del Fobelli di Crodo proporranno dimostrazioni di lavorazione del formaggio. [F. ZA.] Santa Maria Maggiore Festa celtica di Beltane «Al Piano delle Lutte» ospita oggi e domani la Festa celtica di Beltane organizzata da Insubria Antiqua. Oggi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 attività didattiche e tiro con l’arco. Alle 16 balli irlandesi e alle 20 cena a tema. Alle 22 accensione dei falò con musica. [F. ZA.] domenica 1° maggio Festa del Lavoro tutti i negozi resteranno CHIUSI 1 L’agriturismo scarica l’APP GRATUITA 12 LA STAMPA SABATO 30 APRILE 2016 In breve il caso Valduggia Il passaggio pedonale intitolato a Mazzola GIUSEPPE ORRÙ BORGOSESIA 1 A Valduggia oggi alle 15 il ittadini e turisti costretti a ore di attesa in Pronto soccorso, con gente che rinuncia, che si rivolge ad altre strutture o che quando torna a casa scrive al sindaco per lamentarsi. Sarebbero una decina in due settimane le segnalazioni giunte in Comune a Borgosesia sui tempi d’attesa al Pronto soccorso dell’ospedale «Santi Pietro e Paolo» di Cascine Agnona, tanto che il sindaco Gianluca Buonanno ha presentato un’interpellanza al Parlamento europeo di cui fa parte, chiedendo all’Ue di intervenire con provvedimenti contro la Regione Piemonte, responsabile della sanità vercellese. «Pur considerata la professionalità del personale medico - dice il sindaco Gianluca Buonanno -, sono sempre più frequenti le denunce di continui disservizi e attese prolungate da parte dei cittadini in seguito alle richieste di cure al pronto soccorso dell’ospedale di Borgosesia, situato in Valsesia zona turistica e industriale». C Tempi lunghi Nella sua interrogazione all’Europarlamento, Buonanno sostiene che «i tempi di attesa, in molti casi superano le quattro, cinque, sei ore e molto spesso ad attendere sono per lo più persone anziane. Il problema descritto, va oltre ogni ragionevole e sostenibile attesa, mettendo a rischio non solo il diritto alla salute ma anche la dignità delle persone. passaggio pedonale che collega via Roma a via Imbrico, realizzato di recente, verrà intitolato al pittore valduggese Giuseppe Mazzola. Dopo il taglio del nastro sarà offerto un buffet ai presenti. Non solo Borgosesia Le proteste riguardano l’ospedale di Cascine Agnona ma si spostano anche a Vercelli Campertogno La benedizione all’Alpe Boracche 1 La “Troppe ore di attesa nei nostri ospedali” Protestano i cittadini e Buonanno scrive all’Ue commissione Montagna antica montagna da salvare del Cai Varallo oggi alle 15 parteciperà alla messa celebrata da don Marco Barontini all’alpe Boracche di Campertogno per la benedizione della cappella rinnovata dai volontari del sodalizio. Sarà anche fissata una beola incisa da Carlo Zanada per ricordare il lavoro svolto. L’invito è aperto a tutti. Borgosesia/1 Messo in sicurezza l’oratorio di Lovario 1 Ordinanza Situazione analoga si verifica al pronto soccorso dell’ospedale di Vercelli». Prima di arrivare in Commissione europea, il problema dei tempi d’attesa al Pronto soccorso è già stato discusso con il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, venuto lunedì a Varallo in occasione della visita del Capo dello Stato; in questi giorni Buonanno scriverà anche alla direzione generale dell’Asl e farà una visita al Pronto soccorso, per valutare personalmente la situazione. Secondo il primo cittadino, infatti, non si tratterebbe di un problema di personale ma di organiz- zazione o della carenza di persone. Nel frattempo il sindaco eurodeputato si rivolge all’Unione europea, a cui chiede di intervenire contro la Regione: «Ritiene la Commissione che tali tempistiche di attesa siano irrispettose dei diritti del malato e delle normative comunitarie del settore? Chiedo alla Commissione competente - dice l’interrogazione - di prendere provvedimenti contro la Regione, responsabile della sanità di tutta la provincia di Vercelli, per porre fine a un disservizio ormai conclamato da decine di segnalazioni negative». Gianluca Buonanno 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI del Comune per garantire la sicurezza di un oratorio di frazione Lovario. Il sindaco ha imposto la recinzione e la pulizia dalla vegetazione della cappella devozionale, per scongiurare il rischio di crolli sulla strada. Borgosesia/2 Riaperta l’area giochi al parco Magni 1 E’ stata riaperta l’area giochi per bambini al parco Magni, nei pressi dell’ingresso di via Vittorio Veneto. Si potranno utilizzare i giochi ogni giorno, dalle 10 alle 12,30 e dalle 15 alle 19. . Valsesia .53 CON RIMASCO Oggi Rima San Giuseppe vota la fusione La fusione tra Rimasco e Rima San Giuseppe va avanti a tempo di record. Dopo che lo scorso mese i due Consigli comunali hanno votato all’unanimità la proposta di unire le forze, ora si dà il via alla procedura. Lo farà questa mattina il Consiglio comunale di Rima San Giuseppe. All’ordine del giorno oltre all’approvazione del bilancio c’è anche l’avvio della procedura di fusione. Il primo a crederci è stato il sindaco di Rimasco Gianni Tognotti che si è reso conto dell’opportunità: «Inizia un percorso che passando attraverso i dovuti adempimenti burocratici arriverà a un referendum popolare consultivo, che sancirà la fusione tra i due comuni». La nascita del Comune unico porta interessanti benefici sul piano economico, inoltre l’autonomia di ciascuna amministrazione sarebbe comunque salvaguardata: i due Comuni continueranno ad avere una rappresentanza obbligatoria nel futuro consiglio, inoltre i servizi erogati dagli uffici comunali non sparirebbero anzi a costi minori verrebbero migliorati a tutto vantaggio della popolazione. L’unione tra Rima e Rimasco darebbe comunque vita a un Comune di circa 400 abitanti. L’obiettivo di avviare in tempi rapidi la fusione mira soprattutto a portare a casa i contributi promessi da Regione e Stato ai territori di nuova formazione. [M. PR.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Copia di 423ee23ce0390da8184fce9ab8e6121a la Repubblica %0.&/*$" ."((*0 $0/5"55* 503*/0!3&16##-*$"*5 503*/03&16##-*$"*5 (MJTQFUUBDPMJ-BSBTTFHOB +B[[GFTUJWBMFDDPMBGFTUBEJDIJVTVSB 4FUUFPSFEJNVTJDBJOQJB[[B$BTUFMMP -FWFOUP*MGFTUJWBMEFMMBUW $PNFiSJOOPWBSFwMBDVMUVSBJUBMJBOB B%PHMJBOJHJPSOJQFSVOBSJTQPTUB (*/0-*7&-*"1"(*/"97 4&37*;*"1"(*/"9*** 3JWPMV[JPOFPSBSJ OFJNVTFJDJWJDJ QFSGBWPSJSFJUVSJTUJ -04)08%&*(*07"/*%&-5030 4"-7"503&5301&" *MMBWPSP USBJMDPSUFP EFMMBGFTUB FMFFMF[JPOJ μ ORO straripante a Udine: gli uomini di Ventura vincono al Friuli con un netto 5-1 grazie alla doppietta di Martinez, la prima rete in serie A di Jansson e i gol di Belotti (il dodicesimo della stagione) e di Acquah. Ventura ha puntato sui giovani schierando all’inizio 8 ragazzi nati negli anni ‘90: «Sono tornato divertirmi non per il punteggio ma per la qualità del gioco espresso. E’ stata la gara dell’orgoglio e del rammarico». '"#3*;*0563$0"1"(*/"97** 4&(6&"1"(*/"9* 6 i/JFOUFTQFTBPHHJ1SJNP.BHHJPw *OFHP[JBOUJiBMMFBUJwEFJTJOEBDBUJ NA piccola rivoluzione per i Musei Civici che da oggi adotteranno una specie di “ora legale”, per agevolare i visitatori, soprattutto quelli provenienti da fuori città. Tutte le collezioni della Fondazione Torino Musei spostano avanti le lancette di un’ora: porte aperte un’ora dopo – alle 11 anziché alle 10 – e chiuse un’ora più tardi – alle 19 anziché alle 18. La biglietteria chiuderà sempre un’ora prima. Da ieri sera ogni sabato un bus turistico “cabrio” porterà i turisti in visita guidata per la città. Un tour di due ore che prevede anche la salita sulla Mole. (6$$*0/&&1"30-""--&1"(*/&**&*** "1"(*/"7 'BTTJOPi-BTJDVSF[[BJOOBO[JUVUUPw %B'PSUFB7JS[Öi5PSJOPDPMUBFDJWJMFw - A SICUREZZA sarà uno dei te- -*/$)*&45" mi chiave della campagna elettorale di Piero Fassino, che ha presentato il suo programma ieri al Teatro Alfieri, annunciando un patto con Alfano. Per lui si sono mobilitati anche testimonial illustri del mondo dell’arte come Iaia Forte, Toni Servillo, Paolo Virzì e il jazzista Rodney Jones. Fassino ha anche commentato con scetticismo i sondaggi eseguiti finora: «Contano i voti veri». E così la pensano anche tutti gli altri candidati sindaci. -0/()*/&453*110-* "--&1"(*/&7*&7** (JUBUSBHJDBJOFMJTLJ *MQNDIJFEF MBDPOEBOOB EFHMJPSHBOJ[[BUPSJ i%PWFWBOPBDDFSUBSF MJEPOFJUËEFMMBWJUUJNBw 1JFSP'BTTJOP GIÀ ACCADUTO altre volte in passato. Per la sua collocazione nel pieno della primavera la ricorrenza del Primo Maggio si è trovata spesso in prossimità di elezioni celebrate o da celebrare nell’arco di poche settimane e tutte le volte ha finito col trasformarsi in una sorta di rappresentazione di piazza della stagione politica, un palco per i candidati di (centro) sinistra e una cassa di risonanza degli umori dei lavoratori, che in questo caso sono anche elettori. Sarà così anche oggi, benché non vi sia mai una regia preordinata e scontata che non sia quella del corteo, bandiere al vento, canti aggiornati, slogan adattati all’attualità, dissensi previsti, applausi e talvolta qualche fischio. A quarantasei giorni dal voto per il rinnovo dell’amministrazione comunale è difficile immaginare che una manifestazione tanto carica di significati come è tradizionalmente la Festa dei Lavoratori non sia influenzata da quella scadenza, a maggior ragione in un momento come quello che sta attraversando l’Italia e in una città come Torino che storicamente ha saputo intercettare con le sue antenne i segni di cambiamento che attraversavano il Paese, talvolta elaborando soluzioni inedite, ma non è riuscita ancora a sintetizzare il passato e il futuro in un modello nuovo e funzionante di sviluppo. Un eccesso di retorica sulla trasformazione delle città ha condizionato l’analisi sul fenomeno della trasformazione sottoponendolo a una torsione che ha travisato la realtà facendola apparire diversa da quella che è effettivamente. "QSPOPBMMFFSJUBSEBOPMBDIJVTVSBEJNJOVUJ &JCVTUVSJTUJDJEFCVUUBOPDPOMFDPSTFiCZOJHIUw -"10-&.*$" *-$0..&/50 *MiHBMMPw#FMPUUJBVUPSFEFMRVBSUPHPMEFM5PSPB6EJOF (SBOBUBTDBUFOBUJ DJORVFHPMB6EJOF 5 055"7*"(*645&55*"1"(*/"7*** 3*"13*3®"53&"//*%"--"$)*6463" *M7BMEFTFEJWFOUB$BTBEFMMBTBMVUF 4"3"453*110-* - Valdese riaprirà prima della fine dell’anno e sarà la prima Casa della Salute di Torino. L’Evangelico, chiuso dal gennaio 2013, ospiterà un team di medicina di gruppo, una squadra di medici di medicina generale che, lavorando a turno, garantiranno una copertura oraria molto ampia che andrà dalle 8 alle 20. Alcune esperienze positive di questo genere sul territorio esistono già, finanziate in via sperimentale quando assessore alla sanità era Eleonora Artesio. OSPEDALE "1"(*/"*9 -PTQFEBMFEJ4BO4BMWBSJP 3&%";*0/& %* 503*/0 7*" #36/0 #60;;* ■ ■ 5&- ■ '"9 ■ $"10 %&--" 3&%";*0/& 1*&3 1"0-0 -6$*"/0■ 7*$"3*0 30#&350 03-"/%0 ■ */5&3/&5 503*/03&16##-*$"*5 ■&."*- 503*/0!3&16##-*$"*5 ■ 4&(3&5&3*" %* 3&%";*0/& 5&- ■ '"9 %"--& 03& "--& 03& ■ 5".#63*/* '"9 ■ 16##-*$*5® " ."/;0/* $ 41" ■ 7*" #36/0 #60;;* ■ 503*/0 ■ 5&- ■ '"9 Copia di 423ee23ce0390da8184fce9ab8e6121a 503*/0 $30/"$" *9 la Repubblica %0.&/*$" ."((*0 1JBOFUBTBOJUË 1&34"1&3/&%*1*Ä "MUSFOPUJ[JFFJNNBHJOJ TVMTJUPUPSJOPSFQVCCMJDBJU -PTQFEBMF7BMEFTF SJBQSFFOUSPMBOOP 4BSËMBQSJNB $BTBEFMMBTBMVUF *16/5* .&%*$*/"%*(36110 -BQSJNBGVO[JPOF EFM7BMEFTFSJBQFSUP TBSËPTQJUBSF VOFTQFSJFO[BEJ NFEJDJOBEJHSVQQP VOUFBNEJNFEJDJJO HSBEPEJGBSFBODIF MFQSJNFEJBHOPTJ 6OUFBNEJNFEJDJJOTFSWJ[JPEBMMFBMMF .BTJQPUSBOOPGBSFBODIFFTBNJFSBEJPHSBGJF (-*03"3* -BDDPSEPQFSPSB QSFWFEFVOB DPQFSUVSBPSBSJB EBMMFBMMFNB MBTTFTTPSBUP WPSSFCCFDIJVEFSF VOBDDPSEPQFS BSSJWBSFBMMF 4"3"453*110-* - Valdese riaprirà prima della fine dell’anno e sarà la prima Casa della Salute di Torino. L’Evangelico, chiuso dal gennaio 2013, ospiterà un team di medicina di gruppo, una squadra di medici di medicina generale che, lavorando a turno, garantiranno una copertura oraria 8-20. Alcune esperienze positive sul territorio esistono già, finanziate in via sperimentale quando assessore alla sanità era Eleonora Artesio. Con il centrodestra quel progetto di sperimentazione all’a’OSPEDALE $)*6463" -PTQFEBMF7BMEFTFEJWJB 4JMWJP1FMMJDPÒTUBUP DIJVTPUSBMFQPMFNJDIF PMUSFUSFBOOJGB OFMHFOOBJP 4BJUUBi-PCJFUUJWPÒBSSJWBSF BHBSBOUJSFMBDPQFSUVSB EFJEPUUPSJGJOPBMMFF QPJFTUFOEFSMPJO1JFNPOUFw vanguardia sulla quale punta adesso anche il ministero della salute, era stata costretta alla chiusura e perr il taglio dei finanziamenti in Piemonte erano rimasti pochi esempi virtuosi proseguiti grazie all’iniziativa di alcuni medici. «Si tratta adesso di ampliare l’offerta distribuendola per tutta la città e per il Piemonte vorrei tentare di raggiungere un accordo regionale per ottenere un orario più lungo fino alle 22», spiega l’assessore alla sanità regionale Antonio Saitta. Il Valdese sarà il primo segnale concreto sul territorio. «Ma vogliamo che ogni quar- tiere abbia la sua Casa della Salute, un luogo dove trovare le prime risposte a pochi passi da casa», prosegue l’assessore. Non è tuttavia soltanto questione di orario da ampliare: nella Casa della Salute ci sarà la possibilità di fare le prime diagnosi, controlli minimi come un emocromo o una radiografia senza essere costretti ad andare in ospedale. Il team dei medici sarà affiancato anche da uno o due infermieri. Nel vecchio Valdese troveranno posto anche alcuni servizi sociali e a questo scopo sia l’assessorato alla sanità sia la direzione dell’Asl To1, da cui dipende la struttura sanitaria di San Salvario, stanno collaborando con il vicesindaco della città Elide Tisi per aprire anche servizi di assistenza, con un ufficio informazioni sui percorsi da seguire per avere risposte a scavalco fra sanità e assistenza. Giovanni Maria Soro, direttore generale dell’Asl To1 ipotizza che nella struttura possa traslocare anche il poliambulatorio che è rimasto attivo dopo la chiusura del Valdese. «Quella struttura è bella ma ha costi piuttosto alti - spiega il direttore - non è escluso che gli ambulatori attivi possano essere ospitati all’interno dell’ospedale». Saitta non ha abbandonato l’idea originaria di dedicare parte degli spazi a reparti di continuità assistenziale, ricoveri post-acuzie che seguono le dimissioni dall’ospedale. Nel caso del Valdese, i posti letto rappresenterebbero un sollievo per i sovraffollati reparti di medicina della Città della Salute, dove molti sono gli anziani trattenuti più a lungo del necessario in mancanza di alternative. In questo modo si possono liberare posti letto, accelerando il decongestionamento del pronto soccorso. Il piano per il Valdese non è certo l’unico e Saitta spiega che l’as- sessorato intende investire sulle Case della Salute proprio a partire da Torino. Entro due settimane l’assessorato avrà valutato e avrà l’intera mappa delle proposte consegnate dai direttori generali delle aziende piemontesi. A fine 2015 i direttori avevano inviato in corso Regina i piani di assitenteza territoriale ed è tempo di tirare le fila. «Questo è il cuore della nostra riforma - dice Saitta - con l’applicazione dei piani saremo in grado di spostare risorse dagli ospedali al territorio e potenziare i servizi domiciliari e i percorsi individualizzati». 4&37*;*40$*"-* "MMJOUFSOPEFMMB TUSVUUVSBQSJM NBOBHFS"TM4PSP OFMMBGPUP EPWSFCCFSPFTTFSDJ BODIFBMDVOJTFSWJ[J TPDJBMJFEJ JOGPSNB[JPOF -&55*1045%*.*44*0/* 6OBMBEFMMPTQFEBMF PTQJUFSËBMDVOJ SFQBSUJEJDPOUJOVJUË BTTJTUFO[JBMFDPO QPTUJMFUUPEFEJDBUJ BHMJBO[JBOJDIF WFOHPOPEJNFTTJ EBMMPTQFEBMF ª3*130%6;*0/&3*4&37"5" %0."/*-"1307"1&3*5"-*"/010*50$$)&3®"%"35&&5&$/0-0(*&"(3"3*& $PODPSTPOFTFUUJNBOBDBMEBQFSNJMBBTQJSBOUJQSPG +"$0103*$$" ta, sul concorsone pesano ancora i possibili pronunciamenti del Tar, in Piemonte finora non sono arrivate sentenze, ma ci sono 2mila persone che hanno fatto domanda senza abilitazione e potrebbero ricevere il via libera dai giudici amministrativi: «Le procedure nell’unica prova fatta finora hanno funzionato, ma le decisioni della magistratura sono difformi e non è giusto» ragiona Maria Grazia Penna, segretario regionale Cisl scuola. Oltre ai non abilitati ci sono anche le storie di chi domani non potrà sedersi al pc: «Tra i nostri iscritti abbiamo tre casi problematici – racconta Diego Meli della Uil Scuola – Uno ha presentato domanda * LABORATORi informatici sono pronti per gli aspiranti docenti piemontesi che domani saranno alle prese con la prima prova del concorsone. In totale sono quasi 10mila le persone ammesse, ma quelli che si presenteranno nei due istituti individuati dall’Ufficio scolastico regionale per il test sono alcune centinaia. Si divideranno tra il Pininfarina di Moncalieri e il Grassi di Torino, strutture giudicate idonee dal consorzio Cineca, che è stato delegato dal ministero a gestire il concorso e in particolare i test al computer di questa fase. Giovedì c’è stato il primo assaggio che ha coinvolto solo l’istituto Sella di Biella, dove dovevano presentarsi i candidati per i laboratori di scienze e tecnologie meccaniche. Ma dopo la prova di domani sarà un lungo susseguirsi di sessioni: finito con l’italiano, martedì sarà la volta di Arte e del laboratorio di tecnologie agrarie. In totale i posti disponibili sono 5567, di cui 2173 tra la scuola dell’Infanzia (559) e la primaria (1614): negli elenchi dei candidati per i due ambiti compaiono spesso gli stessi nominativi e gli uffici hanno cercato di calendarizzare le prove in modo che non si sovrappongano e che i precari possano partecipare a tutte: «In totale le domande sul sistema informatico sono state più di 12mi- 3JTPMUPJMQSPCMFNBEFMMB TPTUJUV[JPOFEFJDPNNJTTBSJSFTUB RVFMMPEFJSJDPSTJBM5BSDIF QPUSFCCFSPJOWBMJEBSFUVUUP la, ma a una verifica ci siamo resi conto che spesso sono le stesse persone» fanno sapere dall’ufficio guidato da Fabrizio Manca. Gli insegnanti di sostegno che servono al Piemonte invece sono 689, ma solo 591 hanno fatto domanda: chi riuscirà ad ottenere il punteggio minimo richiesto quindi è sicuro di avere un posto a tempo indeter- "6-& -BQSJNBQBSUF EFMMBQSPWB EFMDPODPSTPOF TJTWPMHFJOBVMF JOGPSNBUJDIF BQQPTJUF minato a partire dal prossimo anno scolastico. Alle medie e superiori sono invece 2700 le cattedre a disposizione, in alcuni ambiti come ad esempio matematica probabilmente sarà più facile “passare di ruolo” che nelle discipline letterarie. Se la questione delle sostituzioni nelle commissioni è risol- correttamente, ma il giorno prima della scadenza gli è arrivata la notizia che non era stata ammesso. Altri due hanno modificato alcuni dati dopo averla depositata e ora non risulta la richiesta nel sistema informatico del Miur. Per tutti abbiamo fatto ricorso». ª3*130%6;*0/&3*4&37"5" 1 23456471428 LA STAMPA . DOMENICA 1 MAGGIO 2016 Cronaca di Torino .49 Orari ridotti Il nuovo piano di pulizia dell’ospedale ha ridotto del 40% le ore a disposizione del personale in servizio tra i reparti Reportage MASSIMILIANO PEGGIO re minuti per camera: più o meno è il tempo che il personale delle pulizie dell’ospedale San Giovanni Bosco deve impiegare, secondo contratto, per pulire le camere dei reparti. Nel tempo che rimane lustrare bagni, corridoi, locali di servizio. Sempre di corsa. Il tutto con stracci lesinati: appena una manciata, anche per reparti dove si trovano pazienti ad alto rischio infezione. «Il guaio di questa situazione insopportabile - dice Angelina Scavo, decana del sindacato autonomo Fisal-Cisal, da anni in prima linea nella difesa dei lavoratori delle cooperative di pulizie - è che le proteste dei pazienti e dei loro familiari, per le condizioni indecorose dei reparti, ricade sul personale e non su chi ha gestito questo appalto, del tutto inadeguato a garantire l’igiene in ospedale. Appalto vinto con un ribasso del 36 per cento e successivamente integrato con un accordo transattivo per aumentare le ore di pulizia». T Le tappe 1 L’appalto Nel 2015 la Lucente ha vinto l’appalto per le pulizie grazie a un ribasso del 36% 2 L’accordo L’Asl è corsa ai ripari integrando il contratto con un correttivo da 1,5 milioni 3 Protesta Gli addetti lamentano di non avere il tempo sufficiente e i mezzi per garantire l’igiene fettante sia in termini di numero di passaggi». Condizione che «favorisce la contaminazione ambientale» e aumenta i rischi epidemici. E sono sempre le infermiere a constatare che i carrelli delle pulizie «non erano corredati di un numero adeguato di panni per la sanificazione.... e un numero insufficiente di panni pre impregnati per garantire la disinfezione dei pavimenti». In sintonia con le denunce del sindaco. «Con le ore a disposizione e il materiale in dotazione l’igiene non è garantita» afferma Angelina Scavo. La gestione Il caso San Giovanni Bosco sotto la lente del Nas Tre minuti per pulire una camera “Così i pazienti si ammalano di più” Le infermiere: non rispettata la procedura di sanificazione Pieni di polvere Le indagini Il caso del San Giovanni Bosco ora ha anche attirato l’interesse dei carabinieri del Nas. Perché la «gestione e lo svolgimento delle attività di pulizia e santificazione degli ambienti non sempre raggiunge gli obiettivi generali» delle norme sulla gestione delle strutture sanitarie. E sono gli stessi vertici del settore igiene pubblica dell’Asl a sostenerlo, nero su bianco. In recenti sopralluoghi sono stati rilevati gravi carenze: in psichiatria, nel day hospital onco- Così si presentano, già alle prime ore della mattina, i corridoi dei reparti logico, nel pronto soccorso. A gennaio le infermiere addette al controllo delle infezioni ospedaliere hanno dato un giudizio pesantissimo sulla qualità del servizio, soprattutto nell’area ad alto rischio. «Nel periodo novembre-dicembre 2015 - scrivono in una relazione -, c’è stato un aumento di pazienti ricoverati in regime di isolamento da contatto nei reparti di medicina e chirurgia. In tale situazione non è stata rispettata la procedura di sanificazione, sia in termini di concentrazione di disin- Le pulizie nell’ospedale sono gestite dalla ditta Lucente, impresa inserita nella cordata di società che ha vinto l’appalto per l’Asl To2, per un valore di oltre 11 milioni di euro. L’intero appalto, diventato operativo ad aprile 2015, è stato vinto con un forte ribasso, con un taglio però del 40 per cento delle ore di pulizia. In seguito alle prime carenze, evidenziate nel corso del 2015, si è arrivati ad un’integrazione ricorrendo alla norma del codice dei contratti pubblici che prevede aggiustamenti in caso di «cause impreviste e imprevedibili». L’accordo integrativo ha riconosciuto al gruppo di ditte, pur a fronte di alcune rinunce di corrispettivi, un correttivo di circa un milione e mezzo di euro. Accordo che riguarda l’intero appalto delle durata di 60 mesi, per l’affidamento dei servizi di pulizia delle Asl To2 e To4. Secondo la direzione dell’ospedale l’accordo ha permesso di «migliorare alcune situazioni, mentre altre sono in fase di miglioramento». Ma vedere le condizioni dei reparti, i miglioramenti non sembrerebbero così marcati. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Guarda il video su www.lastampa.it/torino Diario Indagine della procura sulla lite avvenuta a Pasqua ’Ndrangheta a Torino Anziana picchiata dalla figlia in un momento d’ira muore in ospedale dieci giorni dopo l’aggressione ha preso il telefono e le ha parlato. Così, è riuscito a sapere dove si era nascosta. In chiesa. Al «Sacro Cuore», poche centinaia di metri da casa. La storia CLAUDIO LAUGERI L’indagine oche parole. Poi, in un attimo i saluti e gli auguri di Pasqua si trasformano in tragedia. Cristiana, 43 anni, aggredisce la madre Marisa, di 78. Colpi al viso, mani che tirano i capelli come dovessero strapparli. L’anziana finisce a terra, nell’alloggio della figlia, al secondo piano di una palazzina in corso Dante. Cristiana fugge, chiama al telefono il padre, che a sua volta avverte il 118. L’ambulanza trasporta d’urgenza Marisa al Cto, dove resta 10 giorni. Il 6 aprile, i medici sciolgono la prognosi. L’anziana viene trasferita alle Molinette. Sembra stia meglio. Ma due giorni dopo muore. La polizia ha già arrestato Cristiana per lesioni gravissime, il giudice convalida il provvedimento e le vieta di avvicinare i familiari. La morte di Marisa potrebbe far cambiare il reato ipotizzato in omicidio preterintenzionale. P La storia I rapporti tra Cristiana e i genitori sono difficili da anni. Li In ospedale La donna di 78 anni è stata ricoverata al Cto e poi trasferita alle Molinette dove è morta REPORTERS ha sempre accusati di averla maltrattata, di aver indebolito la sua psiche. Fantasmi che hanno incominciato a vagare nella mente di Cristiana molto tempo fa. Nemmeno la sorella è riuscita a darle pace. Ma il cuore di mamma le è sempre stato vicino. Fino all’ultimo. Il giorno di Pasqua, Marisa era andata a trovare al figlia. I giorni di festa sono sempre i più difficili per chi è solo. C’è tempo per rimuginare, per fare bilanci, per avvitare i pensieri dove i tarli del dubbio e della disperazione hanno già scavato. Mamma Marisa lo sapeva, per questo non voleva abbandonare la figlia a quel destino. Ma le chiacchiere sono scivolate quasi subito nell’ira, nel risentimento. L’aggressione è durata pochi istanti, poi Cristiana è fuggita. Ha lasciato la madre a terra, il viso era una maschera di sangue. Ha chiamato il padre, in lacrime. Gli ha raccontato tutto, lui ha chiamato il 118 e si è precipitato in corso Dante. La polizia è arrivata poco dopo. Gli agenti erano con lui quando Cristiana ha chiamato di nuovo. Piangeva ancora, non avrebbe mai voluto arrivare a quel punto. Dopo qualche parola con il padre, un poliziotto I poliziotti della «Volante» hanno portato Cristiana (difesa dall’avvocato Francesca Bodo Corona) negli uffici di via Tirreno, l’hanno arrestata per lesioni gravissime, d’accordo con il pm Marco Sanini. Il giudice per le indagini preliminari, Agostino Pasquariello, ha deciso di ordinare il divieto di avvicinarsi (meno di 500 metri) ai genitori e alla sorella. Subito dopo l’aggressione, il reato ipotizzato era lesioni gravissime. La morte di Marisa potrebbe essere considerata come «conseguenza di altro reato». Oppure, omicidio preterintenzionale. Prima, però, la procura deve capire se vi sia un collegamento tra le lesioni e la morte. Per questo, il pm ha incaricato un medico-legale di studiare la vicenda. E un’altra perizia potrebbe arrivare anche su Cristiana: da tempo, la donna è in cura al servizio di Igiene Mentale dell’Asl per un «disturbo ossessivo-compulsivo grave, con spunti paranoidi», che l’aveva spinta in varie occasioni a tentare il suicidio. Per due anni, genitori e medici hanno cercato di farla ricoverare con un Tso. Invano. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Sotto sequestro i beni del trafficante di droga Il tribunale di Torino ha ordinato il sequestro preventivo dei beni di Alessandro Albanese, 38 anni, pregiudicato vicino alle cosche della ’ndrangheta. Negli anni aveva creato una rete di spaccio in Piemonte, grazie al suo ruolo di spicco e ai contatti con i fornitori colombiani. Già coinvolto nell’operazione “Vangelo”, 2002, negli anni succes- Il bar di piazza Foroni sivi Albanese era ritornato all’attenzione della polizia quando, nel 2007, trovato in possesso di ingenti quantitativi di droga, fu arrestato e condannato. Gli accertamenti patrimoniali della Polizia Anticrimine hanno consentito l’individuazione dei beni rientranti nella sua disponibilità, attraverso prestanome e familiari. In tutto 250 mila euro, compresi un appartamento, un bar di Barriera Milano, in piazza Foroni, depositi e conti correnti. 1 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Artificieri in azione Allarme per la finta bomba alle Poste di via Bologna Era in una busta di plastica. Una latta di benzina, da cui spuntavano alcuni cavi elettrici collegati a un timer. È stata trovata ieri mattina, davanti al bancomat degli uffici postali di via Bologna. Al momento non è ancora stato chiarito se la bomba, di certo assemblata per spaventare, sarebbe stata effettivamente in grado di fare L’arrivo della polizia del male. Davanti alle Poste sono arrivate le volanti della polizia, la Digos e gli artificieri. Il sacchetto, spostato per altro sul ciglio della strada da un uomo che doveva prelevare del denaro, è stato sequestrato e sarà ora analizzato dagli esperti per ulteriori indagini rivolte a rintracciare i responsabili. Per tutta la giornata l’episodio non è stato rivendicato. 1 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI