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Psichiatria, il Tar accelera sulla delibera della discordia

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Psichiatria, il Tar accelera sulla delibera della discordia
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LA STAMPA
SABATO 30 APRILE 2016
E continua la ricerca per l’estrazione di gas e petrolio
.
Cronaca di Torino .55
La ragazza ferita nella tragedia di Tarragona
Accordo da 7 milioni Un mese dopo
tra Eni e Politecnico Annalisa torna
per l’energia verde lentamente alla vita
Colloquio
il caso
a lectio «verde» al Politecnico di Claudio Descalzi, ad dell’Eni, sulla
transizione energetica verso
forme di energia più sostenibile per l’ambiente, ha portato
in dote al Politecnico 7 milioni
di euro. Tanto vale il rinnovo
dell’accordo triennale che,
per la prima volta, non si concentrerà più solo sull’ingegneria del petrolio, su cui comunque il Poli ha un corso di laurea unico in Italia - il rettore
Marco Gilli ne va fiero -. Ma i 7
milioni, all’incirca la stessa cifra di tre anni fa, questa volta
saranno spalmati su progetti
di ricerca che puntano a nuove tecnologie e alle nuove forme di energia, «dal fotovoltaico all’utilizzo di biomasse, all’assorbimento di CO2», ha
detto Descalzi.
Quanto andrà al petrolio e
quanto alle rinnovabili?
«Presto per dirlo – dice il rettore –, dipenderà dai progetti, ma immaginiamo metà e
metà». Aggiunge: «Puntando
sulle rinnovabili, possiamo
spingere le ricerche sui settori più di avanguardia». In
concreto, i ricercatori del Poli, insieme agli studenti, cercheranno di sviluppare tecnologie ecologiche per
l’esplorazione dei giacimenti
di gas e petrolio e l’estrazione, metteranno a punto nuovi
materiali, studieranno pro-
L
FABRIZIO ASSANDRI
NOEMI PENNA
Altri 3 anni
L’accordo
tra Politecnico
ed Eni per
la ricerca
è stato rinnovato per altri
tre anni
43
per cento
È la riduzione di CO2
a cui punta l’Eni
entro il 2025
Ora ha ridotto del 27%
cessi per le energie rinnovabili
e il monitoraggio ambientale.
I brevetti
I precedenti accordi tra Eni e
Politecnico hanno prodotto alcuni brevetti, ad esempio su un
robottino capace di evitare perdite negli oleodotti. I due enti
collaborano dagli Anni 80, ma
solo dal 2008 hanno formalizzato i programmi di ricerca attraverso un accordo quadro. «Con
la ricerca, bisogna rendere le
fonti rinnovabili convenienti»,
ha detto Descalzi, davanti a 400
«P
studenti. Poco prima, era stato
a incontrare le start up nell’incubatore e all’Energy Center.
La riduzione di CO2
Riscaldamento globale, gas
serra, impegni per la riduzione
delle emissioni: sono tra gli argomenti trattati da Descalzi davanti agli aspiranti ingegneri.
«Le rinnovabili non sostituiscono altre forme energetiche, bisogna puntare a un mix. Abbiamo ridotto le emissioni del 27%,
entro il 2025 puntiamo al 43».
Fintanto che le rinnovabili non
saranno competitive «bisogna
sostituire il carbone con il gas»,
meno inquinante. Tra le domande degli studenti, una verteva sul referendum delle trivelle, diventato un caso al Poli
per una conferenza non autorizzata dal rettorato. «Abbiamo speso 400 milioni – ha detto
- per un referendum su qualcosa che non sta accadendo, perché nessuno investe sul petro[F. ASS.]
lio in Italia».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Dopo il ricorso presentato
dalle associazioni di pazienti e famigliari rappresentate da Almm e Diapsi, all’udienza del 13 gennaio la
Regione ha depositato
un’istanza di rinvio, motivata dal «lavoro della Giunta
che sta predisponendo, previo confronto con gli enti locali interessati e con le rappresentanze delle associazioni e dei Gestori, una modifica alla Dgr 30, che avrà
effetti decisivi sul contenzioso in essere, anche sotto
il profilo amministrativo».
Quali siano le modifiche ap-
Annalisa
Riba
La studentessa scampata
all’incidente
del bus
in Spagna
La situazione
psicologica è delicata,
ma Annalisa è
una ragazza forte,
determinata
Consolata Bianco
Mamma di Annalisa Riba
Erasmus, non solo alla «brutta
avventura». Una cosa è certa:
«Vuole tornare in Spagna a finire gli studi. Per quest’anno
non sarà possibile. Abbiamo
incontrato Giancarlo Cravotto, direttore del dipartimento
di Farmacia, per stilare un
programma di studi qui, ma lei
è sempre in contatto con i suoi
compagni spagnoli, che non
vede l’ora di riabbracciare».
Aula Saracino
La Spagna deve attendere
La sindrome del sopravvissuto
è quasi inevitabile. Può generare sensi di colpa e sfociare sino a forme di depressione e ansia. Per tutelarla, non le è stato
detto subito della morte della
compagne. Ora, Annalisa
«cammina, si muove anche se
con difficoltà. Ha bisogno di
essere aiutata», spiega la
mamma, ma è anche «tornata
a studiare, un’ora al giorno. Le
serve per tenere la mente occupata». I pensieri tornano a
Barcellona, ai primi mesi di
Il ritorno di Annalisa nelle aule
di Farmacia è stato proprio
per Serena, per le riprese del
video realizzato dagli studenti
per ricordarla: è stato proiettato ieri alla Sapienza. L’incontro aveva per titolo «Generazione Erasmus, un valore per
l’Europa». «L’Erasmus sta per
compiere 30 anni e va sostenuto – dice il protettore dell’Università, Elisabetta Barberis -.
Bisogna spingere i giovani a
partire, è quello in cui credevano queste ragazze».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Il tariffario
La nuova Dgr 30 è pronta. Il
riordino della rete psichiatrica dello scorso giugno, bloccato dal Tar a ottobre, sta per
essere messo al vaglio del
Consiglio regionale riveduto
e corretto. A sollecitare i tempi è stato lo stesso tribunale
amministrativo, che giovedì
ha richiesto alla Regione, attraverso un’ordinanza firmata dal presidente Domenico
Giordano, di depositare entro
30 giorni le modifiche apportate e il resoconto del lavoro
svolto in questi mesi. Cambiamenti su cui l’assessore alla
Sanità, Antonio Saitta, si sente «molto fiducioso», anche se
non si sbottona sui contenuti.
Arriva il tariffario
ian pianino, si torna alla vita». A un
mese dall’incidente sull’autostrada di Tarragona che ha causato la morte di
13 studentesse in Erasmus, di
cui 7 italiane fra cui la torinese Serena Saracino, la sopravvissuta Annalisa Riba
sta cercando di superare i
traumi fisici ma soprattutto
psicologici di quella terribile
notte. La studentessa di Farmacia ricorda tutto, dal primo istante. Ha riportato un
trauma alle vertebre cerebrali: è stato scongiurato l’intervento chirurgico, ma ora
sta affrontando «un duro periodo di controlli e accertamenti. È ancora presto per la
riabilitazione», racconta la
mamma Consolata Bianco. E
mentre i genitori di Serena
ieri mattina erano a Roma,
alla Giornata sulla mobilità
internazionale in memoria
delle studentesse organizzata dalla Sapienza, Annalisa
«era al Cto per la visita che fa
ogni dieci giorni. Ha una gabbietta metallica intorno al
collo, collegata ad un bustino,
che periodicamente deve essere regolata. Ci andrà tempo», anche per superare lo
choc: «La situazione psicologica è delicata, ma Annalisa è
forte, determinata».
ll riordino
della rete
psichiatrica
dello scorso
giugno, bloccato dal Tar a
ottobre, sta
per essere
messo
al vaglio
del Consiglio
regionale
riveduto e
corretto. Tra
le novità,
l’introduzione
del tariffario
Dopo il ricorso dei famigliari dei malati
Psichiatria, il Tar accelera
sulla delibera della discordia
portate, e se riguarderanno
anche il contenzioso che si è
aperto con il Comune di Torino sulla compartecipazione
della spesa che sarebbe passata in bilancio dalla sanità
alle politiche sociali, non è
stato anticipato. Quel che è
certo è che il documento rivoluzionerà la gestione della
rete psichiatrica e per la prima volta imporrà un tariffario, a cui le aziende sanitarie
dovranno attenersi per l’erogazione dei servizi. Altro nodo importante rimangono gli
accreditamenti, e i criteri
che verranno applicati.
Tempi contingentati
«In questi primi mesi dell’anno
l’assessorato ha completato l’acquisizione di dati e documentazione utili per fare correttivi al
Istituto Zooprofilattico
Nasce il nuovo polo della ricerca
aspettando il Parco della Salute
1 L’Istituto Zooprofilat-
tico ha inaugurato in via
Bologna 148 il Polo per la
sicurezza alimentare: un
centro di ricerca di 600
metri quadri con laboratori e un sequenziatore di
dna, in grado di garantire
la salubrità degli alimenti
prodotti e venduti in Piemonte, Liguria e Valle
d’Aosta. In questi locali ogni anno si analizzeranno più
di 36 mila campioni, per un totale di 90 mila analisi,
contrastando le intossicazioni alimentari che ogni anno colpiscono 300 piemontesi. Il centro ospita il laboratorio nazionale per gli stafilococchi, il centro regionale
per le allergie e intolleranze alimentari e per la tipizzazione delle salmonelle e «spera di entrare nel Parco della Salute: avvicinarsi alla pratica clinica è sempre più essenziale», afferma il direttore Maria Caramelli. [N. PEN.]
testo di revisione della rete psichiatrica», afferma Saitta, ricordando che «si tratta di un provvedimento che deve essere coerente con i rilievi dei ministeri
della Salute e dell’Economia, facendo parte del pacchetto di modifiche indispensabili per com-
pletare l’uscita dal piano di rientro dal debito sanitario». Ora la
richiesta del Tar velocizzerà l’ufficializzazione delle modifiche,
presentazione che fino a qualche
giorno fa pareva rimandata a do[N. PEN.]
po elezioni.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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per il vino piemontese di
qualità e un’enoteca a Torino dove
turisti e appassionati possano assaggiare e conoscere le etichette regionali. Un
Palazzo del vino in mezzo alla città, per non
lasciare la promozione di una delle eccellenze del Piemonte alla sola buona iniziativa
dei territori più dinamici. «Non ci serve una
nuova fiera come Vinitaly – è il pensiero del
presidente Sergio Chiamparino - ma un’iniziativa che sia il nodo di una rete di valorizzazione del vino di qualità».
Ci stanno lavorando gli assessorati alla
Cultura e all’Agricoltura della Regione e l’obiettivo è arrivare ad aprire a Torino un “Palazzo del vino” «in cui – prosegue il presidente - tutte le eccellenze piemontesi trovino una vetrina permanente. E che periodicamente possa aprirsi ad altre eccellenze
vitivinicole nazionali e internazionali». Ancora non c’è una sede, non c’è un budget né
una data di inaugurazione, ma la casa del
vino a Torino fa parte di un piano per valorizzare la rete dell’enologia regionale.
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Ne ha parlato ieri l’assessore regionale
all’agricoltura Giorgio Ferrero, alla presentazione di Vinissage, la kermesse sul vino
biologico che si terrà ad Asti a fine maggio.
Adesso, spiega, «ognuno si fa le proprie fierine, il proprio concorsino, in alcuni casi
pregevoli», ma occorre «creare una rete di
eventi che possano dare l’idea di cosa si fa
sul vino in Piemonte». Serve «un brand»,
un concorso «di livello internazionale e fatto bene», in grado di indicare quale sia il Barolo o la Barbera migliore e aiutare gli ap-
passionati a orientarsi nellmercato, tutto
l’anno e non solo nei giorni delle manifestazioni che già si organizzano nelle varie città
del vino. E’ il caso di Vinum ad Alba, o della
Duja d’or ad Asti: «Per qualche giorno il vino è tutto lì, poi non si sa più dove assaggiare le bottiglie premiate».
Ferrero pensa anche a una riorganizzazione delle enoteche regionali che «a parte
alcuni casi che funzionano bene, spesso
hanno orari di apertura ridotti e non rientrano nei circuiti del turismo». Circuiti che
non sono solo fisici. Sempre più la promozione dei prodotti e delle offerte enogastronomiche parte dalla rete. L’idea di Ferrero è
un sito internet che racconti e promuova il
vino piemontese nella sua totalità. «Una vetrina digitale – spiega - che proponga itinerari nelle zone di produzione: un luogo condiviso che dica quando c’è l’evento, dove sono le enoteche, dove posso vedere i paesaggi viticoli, dove mangio in ristoranti che
hanno un ‘offerta di vini adeguato».
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’ISTITUTO zooprofilattico del
Piemonte e della Valle
d’Aosta potrebbe entrare
nell’orbita del nuovo Parco della
Salute, in un’area adesso
abbandonata verso l’ex-Moi,
30mila metri quadri. Sono ormai
troppe le criticità per un centro
che da tempo lavora in prima fila
sul fronte della sicurezza
alimentare in locali angusti, del
tutto inadeguati e dove lavorano
270 persone, il 70 per cento delle
quali sono donne. Dell’ipotesi si è
parlato ieri in occasione
dell’inaugurazione dei nuovi
laboratori del centro di
riferimento per la sicurezza
-
alimentare. La sollecitazione della
direttrice è stata raccolta da Piero
Fassino: «Sarebbe funzionale e
organico - ha aggiunto - se la sede
di questo importante centro si
potesse collocare nel
comprensorio del Parco della
Salute e credo si possa
ragionevolmente proporre questa
soluzione e lavorare per
realizzarla», ha spiegato il
sindaco. Non serve una cifra
spropositata, aggiunge la
direttrice, e potrebbe provenire
dai fondi dell’edilizia sanitaria:
«Penso possano essere sufficienti
50 milioni e noi ne abbiamo
accantonati dieci. Oggi si
realizzano centro sanitari
modernissimi che hanno una
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durata limitata nel tempo.
Peraltro il Comune, proprietario
della sede attuale, potrebbe
venderla». Anche il presidente
della Regione Sergio
Chiamparino, insiste Caramelli
«ritiene che un inserimento
dell’attività del nostro Istituto
all’interno del Parco della Salute
sarebbe un elemento di ulteriore
valorizzazione».
Tempo fa, nei cortili dell’Istituto,
era comparso anche una roulotte
dove si lavorava per combattere
l’influenza aviaria. Una situazione
insostenibile. «Ora quel
laboratorio è all’interno di una
palazzina, ma le condizioni di
lavoro di chi ci lavora non sono
migliori», sottolinea Caramelli.
Il nuovo polo per la sicurezza
alimentare, con tre laboratori
dedicati a allergie, salmonella e
stafilococchi e un moderno
sequenziatore che rivela la
composizione microbica di un
alimento e verifica in tempo reale
la presenza di parti di genoma che
possono provocare tossinfezioni è
in ogni caso un passo avanti
parziale. Nei nuovi spazi sono
stati riuniti il laboratorio
nazionale di riferimento per gli
stafilococchi, che coordina le
attività dei 10 zooprofilattici
italiani, il Centro regionale per le
allergie alimentari (in continuo
aumento) e quello per la
tipizzazione delle salmonelle.
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12
LA STAMPA
SABATO 30 APRILE 2016
Tortona e Valle Scrivia .53
.
“Un nuovo ospedale unico
vicino ad Alessandria Est”
Walter
Tummino
È l’uomo
di 58 anni
che su una
Suzuki l’altra
sera è morto
sul colpo
nell’impatto
contro
un muro
Tagliani agli altri sindaci: basta strutture che cadono a pezzi
In corsia
il caso
MARIA TERESA MARCHESE
CASTELNUOVO SCRIVIA
l futuro è in un nuovo
ospedale ad Alessandria». A dirlo è il vice
sindaco di Castelnuovo Scrivia Gianni Tagliani che lancia
la sfida ai sindaci dell’Alessandrino: «Non è più il tempo di
beghe e localismi - dice -. I sindaci devono essere orgogliosi
di programmare il futuro, non
di litigare. La migliore soluzione per un hub che riunisca almeno sei piccoli ospedali è all’uscita dell’autostrada Alessandria Est (non Ovest perchè è alluvionabile). Una
grande struttura ospedaliera
come l’Humanitas di Rozzano, nella quale ci siano tutte le
specialità, i migliori medici,
un’assistenza di eccellenza.
Questa è l’idea del nuovo
ospedale di Alessandria, che
in 20’ può essere raggiunto
agevolmente da buona parte
della provincia. Su questo occorre sfidare la Regione».
Per Tagliani, se tutto questo si proponesse alla Regione, troverebbe di certo i soldi
per finanziarlo. «Per non parlare poi dell’eccellenza - dice il
vice sindaco -: un unico ospedale con tutte le discipline
«I
Secondo
Tagliani
il nuovo
ospedale
sarebbe
raggiungibile
in 20 minuti
TORTONA, LO SCHIANTO IN VIALE COPPI
Fatale la passione per la moto
al muratore tortonese
Restano da fissare i funerali
La polemica
I TAGLI ALLA SANITÀ PUBBLICA
“Il Distretto di Tortona è salvo”
Ma la lite sull’ospedale resta
Non si placa la polemica tra Pd e centrodestra sulle colpe del declassamento
MARIA TERESA MARCHESE
TORTONA
LA STAMPA
SABATO 23 APRILE 2016
ere
rio
irano
deciso di
il dito
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Chiampanera»
li ospecqui: «Quan-
Tortona e Valle S
.
do è arrivato a Torino - ha detto
Berutti - Moirano ha messo la
“x” su Tortona e Acqui perché
non gli era andata giù la decisione della giunta Cota, presa
quando lui era direttore generale dell’Agenas, di tenere
aperti i due Dea (Tortona e Novi; ndr). Il declassamento di
Tortona è stata una precisa
scelta politica. Non è vero che il
declassamento è dovuto al trasferimento a Novi del punto nascite, i documenti parlano chiaro,
il prossimo che
sento dire questa
falsità lo querelo.
Ora però l’unica
possibilità
è
quella di costruire un nuovo
ospedale di grandi eccellenze alla
Fraschetta». Tra
gli interventi, il
primario di Chirurgia Paolo Tava ha detto che
tra qualche anno
il punto nascite
sarà solo ad
Alessandria perché non ci sono i
numeri sufficienti e al di sotto dei
mille parti la casistica è poca per
garantire la sicurezza delle persone. Ha detto
anche che 9 anni
di blocco del turnover negli ospedali significa che
salterà tutto,
perché molti medici andranno in
pensione e soldi
non ce ne sono. Secondo Tava,
l’unica speranza è spingere per
avere un ospedale nuovo ad
Alessandria e nel frattempo
cercare di far sopravvivere gli
altri ospedali, che si trovano in
grave difficoltà.
Gianni Tagl
CASTELN
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la lista. Sarà
confronto
programma.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
ULTRA
FOTONICA
Rimpallo delle responsabilità
politiche tra centrodestra e
partito democratico. Il declassamento dell’ospedale di Tortona ormai è certo e indietro non
si torna, ma i due schieramenti
riescono ancora a dividersi sia
sulla situazione ospedaliera sia
su quella del Distretto. Dopo il
convegno organizzato dall’ex
sindaco Massimo Berutti, con
Forza Italia e Lega Nord, per
fare chiarezza sull’iter che ha
portato l’ospedale all’attuale situazione, la segreteria Pd di
Tortona, retta da Antonello
Santoro, replica duramente.
«Sono state diffuse notizie false, tendenziose e prive di fondamento - dice -. In questo momento molto delicato per il futuro della nostra organizzazione sanitaria, creare ulteriori
elementi di tensione e senso di
sfiducia nella gente appare poco intelligente, privo di senso
pratico e fine a se stesso». Pur
riconoscendo che l’invito all’Asl
a potenziare i servizi territoriali, dal momento che sono diventati alternativi alla chiusura di
«Creare ora ulteriore
tensione e sfiducia
fra la gente appare
poco intelligente»
Antonello Santoro
segretario cittadino
del partito democratico
L’ingresso del Pronto soccorso dell’ospedale di Tortona
«C’era un accordo per
salvare il Dea, il punto
torio per il mantenimento della
Maria Cristina Ottone, medico
va. Il mio intervento era volto
ad attirare l’attenzione affinché
il Distretto sia ulteriormente
potenziato. La mancanza di dicitura sulla carta intestata è verosimilmente dovuto a questo
passaggio in cui ci sarà l’accorpamento dei Distretti e quindi è
il tempo giusto per chiedere da parte di voci autorevoli - il
potenziamento di quello di Tortona». Aggiungono al Pd: «Il
tentativo di svilire e sabotare il
difficile lavoro dei sindaci attraverso il confronto con la Regione - che non prevede trattative
al ribasso né alcun tentativo di
“elemosinare due letti in più”
per l’ospedale - denota scarsa
informazione e nessuna conoscenza della realtà ospedaliera
tortonese, provinciale e regionale. Prendere posizioni pubbliche su un tema così delicato per
puro sciacallaggio politico, potrebbe creare effetti devastanti
sul mantenimento di adeguati
servizi sanitari sul territorio».
Secondo Berutti, invece,
«C’era un accordo politico per
salvare il Dea di Tortona e il trasferimento del punto nascite
non è la causa del declassamen-
Lo scontro sulla sanità
tortonese è diventato politico: fra Pd e centrodestra
1
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
mediche all’interno, il dipartimento pediatrico che è di rilevanza nazionale, l’attrazione
che avrebbe verso medici e
professionisti giovani, dinamici, capaci, la sicurezza che trasferirebbe al paziente, la struttura nuova, efficiente, accogliente, facilmente raggiungibile». Conclude Tagliani: «Se non
si percorrerà questa strada
continueremo a frequentare
strutture che ci cadono in testa
pur considerate d’eccellenza
come gli ospedali di Alessan-
dria, saremo legati al medico di
turno e attenderemo il prossimo rapporto Agenas che ci dirà
che verranno eliminati altri
Dea: Novi farà la fine di Tortona. Chi accetta la sfida?».
D’accordo il primario
La soluzione di un ospedale
nuovo ad Alessandria è stata
prospettata anche dal primario
di Chirurgia, Paolo Tava. «Il
territorio - ha detto - deve agire
unito e insistere per avere un
nuovo ospedale unico ad Ales-
sandria, ma cercando di far sopravvivere gli altri ospedali in
difficoltà». Conclude Tagliani:
«I sindaci devono far comprendere alla Regione che è possibile inserire nella programmazione, con le risorse che si sono liberate, alcune professionalità
affinchè si continui con un livello di assistenza certo nei confronti delle circa 60 mila persone del Tortonese, ma al tempo
stesso guardare avanti, lasciando da parte le polemiche».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Abitava alla frazione Vho, in
strada vicinale del Pozzo 19,
Walter Tummino, il tortonese di 58 anni morto l’altra sera in un incidente stradale in
viale Fratelli Coppi, in zona
Castello, mentre tornava a
casa in moto. È finito contro
un muro di cemento per evitare l’impatto con un’auto ed
è morto sul colpo. Lascia la
moglie, Giuseppina La Sala,
54 anni, dipendente del Comune di Sarezzano, e il figlio
Umberto, di 24. La famiglia
abita in zona Cascina Scolaro
di Vho, un agglomerato di case in via Del Pozzo.
Walter Tummino, disoccupato, lavorava saltuariamente come muratore o imbianchino. Aveva una grande passione per le moto, che ha trasmesso anche al figlio Umberto. La notizia della sua
scomparsa si è diffusa nella
stessa serata di giovedì, suscitando un vasto cordoglio a
Tortona e dintorni. Numerose
le manifestazioni di affetto da
parte di amici e conoscenti che
si sono stretti attorno ai familiari, anche scrivendo un ricordo o un pensiero su Facebook.
Non è ancora stata fissata la
data dei funerali, in attesa che
l’autorità giudiziaria rilasci il
nulla osta per la sepoltura.
In base a quanto è stato possibile ricostruire sulla dinamica dell’incidente, sembra che
Walter Tummino, in sella alla
sua Suzuki, stesse percorrendo viale Coppi verso Sarezzano quando, uscendo da una
curva, si è trovato davanti due
auto. Nel tentativo di superarle entrambe, si è accorto troppo tardi che una delle due, una
Fiat Panda, stava svoltando a
sinistra, verso il garage di una
villa. Tummino ha cercato di
allargarsi sulla sinistra per evitare l’impatto, ma per la velocità è finito contro il muro.[M. T. M.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12345
LA STAMPA
SABATO 30 APRILE 2016
.
VCO .57
POSIZIONE NETTA DEL COMITATO: «NESSUNA RIDUZIONE DI SERVIZI AL MADONNA DEL POPOLO»
Duemila firme in un giorno per l’ospedale
Omegna, Reschigna e Caruso hanno garantito che non ci saranno tagli agli ottanta posti letto
VINCENZO AMATO
OMEGNA
«Non verrà toccato nessun
posto all’ospedale di Omegna. Gli ottanta letti che ci
sono, resteranno. Semplicemente, verranno rimodulati». La garanzia arriva dal direttore generale dell’Asl Vco
Giovanni Caruso al termine
di una affollata e appassionata assemblea che si è tenuta
l’altra sera al Forum.
Resta da vedere se le rassicurazioni di Caruso e quelle
del vice presidente della Regione Aldo Reschigna saranno sufficienti a tranquillizzare gli oltre duemila omegnesi
che nell’arco di un giorno
hanno firmato la petizione
voluta dal comitato di difesa
dell’ospedale per mantenere
inalterati i servizi al Madonna del Popolo e al Centro ortopedico di quadrante (i soci
privati non erano presenti).
Attività di ortopedia
«Vogliamo rafforzare l’attività di ortopedia e di riabilitazione del Coq - ha spiegato
Caruso - anche con la medicina considerato che pazienti che vanno per essere operati a volte hanno problemi
anche di altra natura e dunque in caso di necessità ci
sono dei medici in grado di
intervenire».
A regolare i rapporti tra
Asl e Coq ci sono ben sedici
convenzioni. Le analisi del direttore dell’Asl sono state ribadite da Reschigna. «Nessuna intenzione di ridimen-
sionare il Coq o di ridurne le
attività perché questa società
è comunque un patrimonio
pubblico. A mio giudizio siamo
vicini a un accordo che non penalizzerà nessuno, ma risponderà alle esigenze della società. Ci sarà un incontro, che
penso definitivo, giovedì 5 e in
quell’occasione si chiuderà la
partita dando certezze alla
struttura e ai posti di lavoro».
Affermazioni che non hanno
convinto molti dei presenti.
Folto
pubblico
Giovedì sera
al Forum
il comitato
per la difesa
dell’ospedale
di Omegna
ha incontrato
il vice
presidente
della Regione
Reschigna
e il manager
dell’Asl
Caruso
La gaffe biblica
Il sindaco è solo sulla sanità
Altro scontro sulla zattera
Consiglio comunale infuocato l’altra sera a Omegna. Interrotto alle 21 per consentire l’assemblea sulla sanità,
alla ripresa dei lavori - mezzanotte passata - si è acceso
lo scontro che ha finito con il
dividere la stessa maggioranza. I consiglieri erano
chiamati a votare il documento del comitato a difesa
dell’ospedale, firmato da ol-
tre 2 mila omegnesi, e rimarcare così la volontà di difendere la sanità del Cusio.
L’ordine del giorno era stato
presentato dal capogruppo
della Federazione della sinistra Alyosha Matella. Scontro
aperto e toni accessi malgrado
il tentativo di trovare una mediazione. «Ho preso il documento del comitato adattandolo alle esigenze di un ordine
rivate garanzie non aveva senso il documento come è stato
presentato». Altro tema scottante i rapporti tra amministrazione comunale e Fondazione Forum per il Borgo della
comunità. Con i voti della maggioranza è stato votato il documento in cui si chiede al presidente del Consiglio comunale
Desanti di istituire un tavolo di
mediazione. Ma il tema dall’aula consiliare rischia di spostarsi in quelle giudiziarie. La
procura di Verbania ha acquisito gli atti inerenti la piattaforma galleggiante per la quale c’è il progetto di Omegna social network, che è inserito nel
bando emblematico.
[V. A.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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In breve
APPROVATO IL BILANCIO
Baveno lancia gli investimenti
coi lavori alle scuole di Feriolo
e la sistemazione del lungolago
LUCA GEMELLI
BAVENO
Torna a puntare sugli investimenti il Comune di Baveno: il bilancio di previsione
approvato giovedì dal Consiglio comunale coi voti favorevoli della maggioranza di
«Baveno partecipa», l’astensione di «Obiettivo Comune»
e quelli contrari di «Baveno
Futura», prevede investimenti per complessivi 1,6 milioni di euro. La cifra più importante (775 mila euro) è
destinata a ristrutturazione
e ampliamento della scuola
di Feriolo, 325 mila euro sono
stati stanziati per il lungolago di Baveno, 220 mila euro
per asfaltature e manutenzioni stradali.
Altre somme sono state
destinate al porto di Feriolo
(52 mila euro), alle scuole di
Baveno (36 mila), alla rimozione dell’amianto dal campo
sportivo comunale (35 mila)
e 110 mila per altri piccoli interventi. «Il Comune di Baveno mantiene invariata la tassa rifiuti e le altre imposte ha spiegato l’assessore al Bilancio Simone Travaglini -. È
stata invece eliminata, come
previsto dal governo, la Tasi,
che dava un gettito di 220 mila euro». Soldi che avrebbero
poi dovuto essere ristornati
al Comune dallo Stato ma, ha
evidenziato Travaglini «si vede dal bilancio che alla riduzione delle entrate tributarie
del giorno - afferma Matella nel tentativo di trovare l’unanimità e dimostrare così che
da parte dell’intera città c’era
la più ampia attenzione al problema della sanità. Purtroppo
così non è stato».
L’ordine del giorno è passato con i voti di maggioranza e
minoranza e l’astensione del
presidente del consiglio comunale Gianni Desanti e del sindaco Adelaide Mellano. «Avrei
potuto votare quel documento
se non ci fosse stata l’assemblea pubblica e le dichiarazioni
del vice presidente della Regione Aldo Reschigna e del direttore dell’Asl Giovanni Caruso - ha detto il sindaco -. Dal
momento che da loro sono ar-
Il lavoro dei «saggi»
Poi si sono susseguiti gli appassionati interventi di esponenti del comitato, con Valentino Valentini, Antonio Quaretta, Alberto Buzio e Augusto
Quaretta che hanno ricostruito la storia dell’ospedale realizzato grazie al contributo degli omegnesi. Così come appassionato è stato l’intervento
del medico Sergio Viganò sulle
funzioni che svolge l’ospedale
di Omegna. Una struttura che
necessita di essere messa a
norma con forti investimenti.
«Siamo pronti a raccogliere
le pietre per costruire come
abbiamo sempre fatto - ha detto a nome del comitato l’ex sindaco Antonio Quaretta -, su
molti argomenti si è volato anche in alto, ma senza dare risposte su domande concrete
che interessano il Cusio. Ci dicono che nei prossimi giorni
troveranno una soluzione e
che probabilmente lasceranno
tutto così com’è, vedremo. Noi
chiediamo di non toccare più
nulla in attesa che dell’ospedale unico del Vco, soluzione nella quale abbiamo creduto
quando erano in pochi a farlo.
Staremo a vedere, ma non resteremo con le mani in mano».
E la raccolta firme prosegue.
Poi Reschigna ha proseguito
dicendo che «c’è un tempo per
tirare le pietre e un tempo per
raccoglierle» attribuendo all’Apocalisse di San Giovanni
quel che in realtà appartiene al
Consiglio comunale
biblista nel Qoèlet. «Abbiamo
il dovere di liberare risorse nel
bilancio regionale non per risparmiare, ma per destinarle
alla medicina territoriale e all’acquisto di nuovi farmaci, costosi, quanto importanti».
Domodossola
Contro lo spreco
1 Il
Comune di Domodossola aderisce oggi alla giornata «Uniti contro lo spreco». Dalle 10 alle 12 nello Spazio 29 della Coop di via Cassino verrà proiettato il filmato
«Zero spreco»; alle 16,30 laboratorio per bimbi «Cucinare con gli avanzi».
[F. ZA.]
Varzo
Gare con i gomitoli
1 Inizia
Il sindaco Maria Rosa Gnocchi
tra il 2014 e il 2016 passate da
5,39 a 5,1 milioni di euro non
sono state rimpiazzate da trasferimenti dello Stato diminuiti dai 370 mila euro del 2014 a
15 mila del 2016 ». Tra gli interventi segnalati anche uno di 36
mila euro nel 2016 e ulteriori
30 mila tra 2017 e 2018 per rinnovare il sistema informatico.
Tassa di soggiorno
Lo scontro più acceso è stato
sulla destinazione dei fondi
della tassa di soggiorno (421
mila euro). Secondo Travaglini il Comune continua a investire nel turismo più di quanto
incassa; per Camilla Cordero,
capogruppo di Baveno Futura,
diminuiscono ancora le risorse
investite sulla principale attività economica. Sul bilancio
gravano poi due poste rilevanti: la casa anziani, che genera
un disavanzo annuo di 400 mila euro, e l’asilo nido che grava
per circa 200 mila euro.
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alle 10 con il torneo di burraco la giornata
dell’Aprile varzese. Alle 15 laboratori per i bambini in ludoteca e alle 17 gara di maglia
con Il Gomitolo. Cena dalle
19,30; alle 20,30 esibizione di
zumba e balli con Daniele &
The Onion Rings.
[F. ZA.]
Re
Spazio al vintage
1 Proseguono
i festeggiamenti del Miracolo della Madonna del sangue con la Fiera del vintage e del giardinaggio. Oggi gli allievi del Fobelli di Crodo proporranno
dimostrazioni di lavorazione
del formaggio.
[F. ZA.]
Santa Maria Maggiore
Festa celtica di Beltane
«Al Piano
delle Lutte» ospita oggi e domani la Festa celtica di Beltane organizzata da Insubria
Antiqua. Oggi dalle 10 alle 12
e dalle 15 alle 18 attività didattiche e tiro con l’arco. Alle
16 balli irlandesi e alle 20 cena a tema. Alle 22 accensione
dei falò con musica.
[F. ZA.]
domenica
1° maggio
Festa del Lavoro
tutti i negozi
resteranno
CHIUSI
1 L’agriturismo
scarica
l’APP GRATUITA
12
LA STAMPA
SABATO 30 APRILE 2016
In breve
il caso
Valduggia
Il passaggio pedonale
intitolato a Mazzola
GIUSEPPE ORRÙ
BORGOSESIA
1 A Valduggia oggi alle 15 il
ittadini e turisti costretti a ore di attesa in
Pronto soccorso, con
gente che rinuncia, che si rivolge ad altre strutture o che
quando torna a casa scrive al
sindaco per lamentarsi.
Sarebbero una decina in
due settimane le segnalazioni
giunte in Comune a Borgosesia sui tempi d’attesa al Pronto soccorso dell’ospedale
«Santi Pietro e Paolo» di Cascine Agnona, tanto che il sindaco Gianluca Buonanno ha
presentato un’interpellanza
al Parlamento europeo di cui
fa parte, chiedendo all’Ue di
intervenire con provvedimenti contro la Regione Piemonte, responsabile della sanità vercellese.
«Pur considerata la professionalità del personale
medico - dice il sindaco
Gianluca Buonanno -, sono
sempre più frequenti le denunce di continui disservizi e
attese prolungate da parte
dei cittadini in seguito alle richieste di cure al pronto soccorso dell’ospedale di Borgosesia, situato in Valsesia zona
turistica e industriale».
C
Tempi lunghi
Nella sua interrogazione all’Europarlamento, Buonanno
sostiene che «i tempi di attesa, in molti casi superano le
quattro, cinque, sei ore e molto spesso ad attendere sono
per lo più persone anziane. Il
problema descritto, va oltre
ogni ragionevole e sostenibile
attesa, mettendo a rischio non
solo il diritto alla salute ma
anche la dignità delle persone.
passaggio pedonale che collega via Roma a via Imbrico, realizzato di recente, verrà intitolato al pittore valduggese
Giuseppe Mazzola. Dopo il taglio del nastro sarà offerto un
buffet ai presenti.
Non solo
Borgosesia
Le proteste
riguardano
l’ospedale
di Cascine
Agnona
ma si
spostano
anche
a Vercelli
Campertogno
La benedizione
all’Alpe Boracche
1 La
“Troppe ore di attesa
nei nostri ospedali”
Protestano i cittadini e Buonanno scrive all’Ue
commissione Montagna antica montagna da salvare del Cai Varallo oggi alle
15 parteciperà alla messa celebrata da don Marco Barontini all’alpe Boracche di Campertogno per la benedizione
della cappella rinnovata dai
volontari del sodalizio. Sarà
anche fissata una beola incisa
da Carlo Zanada per ricordare il lavoro svolto. L’invito è
aperto a tutti.
Borgosesia/1
Messo in sicurezza
l’oratorio di Lovario
1 Ordinanza
Situazione analoga si verifica al
pronto soccorso dell’ospedale
di Vercelli».
Prima di arrivare in Commissione europea, il problema
dei tempi d’attesa al Pronto
soccorso è già stato discusso
con il presidente della Regione,
Sergio Chiamparino, venuto lunedì a Varallo in occasione della
visita del Capo dello Stato; in
questi giorni Buonanno scriverà anche alla direzione generale
dell’Asl e farà una visita al Pronto soccorso, per valutare personalmente la situazione. Secondo il primo cittadino, infatti,
non si tratterebbe di un problema di personale ma di organiz-
zazione o della carenza di persone. Nel frattempo il sindaco eurodeputato si rivolge all’Unione europea, a cui chiede
di intervenire contro la Regione: «Ritiene la Commissione
che tali tempistiche di attesa siano irrispettose dei diritti del
malato e delle normative comunitarie del settore? Chiedo alla
Commissione competente - dice l’interrogazione - di prendere provvedimenti contro la Regione, responsabile della sanità
di tutta la provincia di Vercelli,
per porre fine a un disservizio
ormai conclamato da decine di
segnalazioni negative».
Gianluca Buonanno
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del Comune
per garantire la sicurezza di
un oratorio di frazione Lovario. Il sindaco ha imposto la
recinzione e la pulizia dalla
vegetazione della cappella devozionale, per scongiurare il
rischio di crolli sulla strada.
Borgosesia/2
Riaperta l’area giochi
al parco Magni
1 E’
stata riaperta l’area
giochi per bambini al parco
Magni, nei pressi dell’ingresso di via Vittorio Veneto. Si
potranno utilizzare i giochi
ogni giorno, dalle 10 alle 12,30
e dalle 15 alle 19.
.
Valsesia .53
CON RIMASCO
Oggi Rima
San Giuseppe
vota la fusione
La fusione tra Rimasco e Rima San Giuseppe va avanti a
tempo di record. Dopo che lo
scorso mese i due Consigli
comunali hanno votato all’unanimità la proposta di
unire le forze, ora si dà il via
alla procedura. Lo farà questa mattina il Consiglio comunale di Rima San Giuseppe. All’ordine del giorno oltre
all’approvazione del bilancio
c’è anche l’avvio della procedura di fusione. Il primo a
crederci è stato il sindaco di
Rimasco Gianni Tognotti che
si è reso conto dell’opportunità: «Inizia un percorso che
passando attraverso i dovuti
adempimenti burocratici arriverà a un referendum popolare consultivo, che sancirà la fusione tra i due comuni». La nascita del Comune
unico porta interessanti benefici sul piano economico,
inoltre l’autonomia di ciascuna amministrazione sarebbe
comunque salvaguardata: i
due Comuni continueranno
ad avere una rappresentanza
obbligatoria nel futuro consiglio, inoltre i servizi erogati
dagli uffici comunali non sparirebbero anzi a costi minori
verrebbero migliorati a tutto
vantaggio della popolazione.
L’unione tra Rima e Rimasco
darebbe comunque vita a un
Comune di circa 400 abitanti. L’obiettivo di avviare in
tempi rapidi la fusione mira
soprattutto a portare a casa i
contributi promessi da Regione e Stato ai territori di
nuova formazione.
[M. PR.]
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la Repubblica
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ORO straripante a Udine: gli uomini di Ventura
vincono al Friuli con un netto 5-1 grazie alla doppietta di Martinez, la prima rete in serie A di Jansson e i gol di Belotti (il dodicesimo della stagione) e di
Acquah. Ventura ha puntato sui giovani schierando
all’inizio 8 ragazzi nati negli anni ‘90: «Sono tornato divertirmi non per il punteggio ma per la qualità del gioco espresso. E’ stata la gara dell’orgoglio e del rammarico».
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NA piccola rivoluzione per
i Musei Civici che da oggi
adotteranno una specie
di “ora legale”, per agevolare i visitatori, soprattutto quelli provenienti da fuori città. Tutte le collezioni della Fondazione Torino
Musei spostano avanti le lancette di un’ora: porte aperte un’ora
dopo – alle 11 anziché alle 10 – e
chiuse un’ora più tardi – alle 19
anziché alle 18. La biglietteria
chiuderà sempre un’ora prima.
Da ieri sera ogni sabato un
bus turistico “cabrio” porterà i
turisti in visita guidata per la città. Un tour di due ore che prevede anche la salita sulla Mole.
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A SICUREZZA sarà uno dei te-
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mi chiave della campagna
elettorale di Piero Fassino,
che ha presentato il suo programma ieri al Teatro Alfieri, annunciando un patto con Alfano. Per
lui si sono mobilitati anche testimonial illustri del mondo dell’arte come Iaia Forte, Toni Servillo,
Paolo Virzì e il jazzista Rodney Jones. Fassino ha anche commentato con scetticismo i sondaggi eseguiti finora: «Contano i voti veri». E così la pensano anche tutti
gli altri candidati sindaci.
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GIÀ ACCADUTO altre volte
in passato. Per la sua collocazione nel pieno della
primavera la ricorrenza del
Primo Maggio si è trovata
spesso in prossimità di elezioni celebrate o da celebrare
nell’arco di poche settimane e
tutte le volte ha finito col trasformarsi in una sorta di rappresentazione di piazza della
stagione politica, un palco per
i candidati di (centro) sinistra
e una cassa di risonanza degli
umori dei lavoratori, che in
questo caso sono anche elettori.
Sarà così anche oggi, benché non vi sia mai una regia
preordinata e scontata che
non sia quella del corteo, bandiere al vento, canti aggiornati, slogan adattati all’attualità, dissensi previsti, applausi
e talvolta qualche fischio. A
quarantasei giorni dal voto
per il rinnovo dell’amministrazione comunale è difficile immaginare che una manifestazione tanto carica di significati come è tradizionalmente la
Festa dei Lavoratori non sia influenzata da quella scadenza,
a maggior ragione in un momento come quello che sta attraversando l’Italia e in una
città come Torino che storicamente ha saputo intercettare
con le sue antenne i segni di
cambiamento che attraversavano il Paese, talvolta elaborando soluzioni inedite, ma
non è riuscita ancora a sintetizzare il passato e il futuro in
un modello nuovo e funzionante di sviluppo.
Un eccesso di retorica sulla
trasformazione delle città ha
condizionato l’analisi sul fenomeno della trasformazione
sottoponendolo a una torsione che ha travisato la realtà facendola apparire diversa da
quella che è effettivamente.
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Valdese riaprirà
prima della fine dell’anno e
sarà la prima Casa della Salute di Torino. L’Evangelico, chiuso dal gennaio 2013, ospiterà un
team di medicina di gruppo, una
squadra di medici di medicina generale che, lavorando a turno, garantiranno una copertura oraria
molto ampia che andrà dalle 8 alle
20. Alcune esperienze positive di
questo genere sul territorio esistono già, finanziate in via sperimentale quando assessore alla sanità
era Eleonora Artesio.
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Valdese riaprirà
prima della fine dell’anno e
sarà la prima Casa della Salute di Torino. L’Evangelico, chiuso
dal gennaio 2013, ospiterà un
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squadra di medici di medicina generale che, lavorando a turno, garantiranno una copertura oraria
8-20. Alcune esperienze positive
sul territorio esistono già, finanziate in via sperimentale quando
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vanguardia sulla quale punta
adesso anche il ministero della salute, era stata costretta alla chiusura e perr il taglio dei finanziamenti in Piemonte erano rimasti
pochi esempi virtuosi proseguiti
grazie all’iniziativa di alcuni medici. «Si tratta adesso di ampliare
l’offerta distribuendola per tutta
la città e per il Piemonte vorrei
tentare di raggiungere un accordo regionale per ottenere un orario più lungo fino alle 22», spiega
l’assessore alla sanità regionale
Antonio Saitta. Il Valdese sarà il
primo segnale concreto sul territorio. «Ma vogliamo che ogni quar-
tiere abbia la sua Casa della Salute, un luogo dove trovare le prime
risposte a pochi passi da casa»,
prosegue l’assessore. Non è tuttavia soltanto questione di orario da
ampliare: nella Casa della Salute
ci sarà la possibilità di fare le prime diagnosi, controlli minimi come un emocromo o una radiografia senza essere costretti ad andare in ospedale. Il team dei medici
sarà affiancato anche da uno o
due infermieri.
Nel vecchio Valdese troveranno posto anche alcuni servizi sociali e a questo scopo sia l’assessorato alla sanità sia la direzione
dell’Asl To1, da cui dipende la
struttura sanitaria di San Salvario, stanno collaborando con il vicesindaco della città Elide Tisi per
aprire anche servizi di assistenza,
con un ufficio informazioni sui
percorsi da seguire per avere risposte a scavalco fra sanità e assistenza. Giovanni Maria Soro, direttore generale dell’Asl To1 ipotizza che nella struttura possa traslocare anche il poliambulatorio
che è rimasto attivo dopo la chiusura del Valdese. «Quella struttura è bella ma ha costi piuttosto alti - spiega il direttore - non è escluso che gli ambulatori attivi possano essere ospitati all’interno
dell’ospedale».
Saitta non ha abbandonato l’idea originaria di dedicare parte
degli spazi a reparti di continuità
assistenziale, ricoveri post-acuzie
che seguono le dimissioni dall’ospedale. Nel caso del Valdese, i posti letto rappresenterebbero un
sollievo per i sovraffollati reparti
di medicina della Città della Salute, dove molti sono gli anziani trattenuti più a lungo del necessario
in mancanza di alternative. In
questo modo si possono liberare
posti letto, accelerando il decongestionamento del pronto soccorso.
Il piano per il Valdese non è certo l’unico e Saitta spiega che l’as-
sessorato intende investire sulle
Case della Salute proprio a partire da Torino. Entro due settimane
l’assessorato avrà valutato e avrà
l’intera mappa delle proposte consegnate dai direttori generali delle aziende piemontesi. A fine
2015 i direttori avevano inviato
in corso Regina i piani di assitenteza territoriale ed è tempo di tirare
le fila. «Questo è il cuore della nostra riforma - dice Saitta - con l’applicazione dei piani saremo in grado di spostare risorse dagli ospedali al territorio e potenziare i servizi domiciliari e i percorsi individualizzati».
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ta, sul concorsone pesano ancora i possibili
pronunciamenti del Tar, in Piemonte finora non sono arrivate sentenze, ma ci sono
2mila persone che hanno fatto domanda
senza abilitazione e potrebbero ricevere il
via libera dai giudici amministrativi: «Le
procedure nell’unica prova fatta finora hanno funzionato, ma le decisioni della magistratura sono difformi e non è giusto» ragiona Maria Grazia Penna, segretario regionale Cisl scuola. Oltre ai non abilitati ci sono
anche le storie di chi domani non potrà sedersi al pc: «Tra i nostri iscritti abbiamo tre
casi problematici – racconta Diego Meli della Uil Scuola – Uno ha presentato domanda
*
LABORATORi informatici sono pronti per
gli aspiranti docenti piemontesi che domani saranno alle prese con la prima
prova del concorsone. In totale sono quasi
10mila le persone ammesse, ma quelli che
si presenteranno nei due istituti individuati dall’Ufficio scolastico regionale per il test
sono alcune centinaia. Si divideranno tra il
Pininfarina di Moncalieri e il Grassi di Torino, strutture giudicate idonee dal consorzio Cineca, che è stato delegato dal ministero a gestire il concorso e in particolare i test
al computer di questa fase.
Giovedì c’è stato il primo assaggio che
ha coinvolto solo l’istituto Sella di Biella, dove dovevano presentarsi i candidati per i laboratori di scienze e tecnologie meccaniche. Ma dopo la prova di domani sarà un
lungo susseguirsi di sessioni: finito con l’italiano, martedì sarà la volta di Arte e del laboratorio di tecnologie agrarie. In totale i
posti disponibili sono 5567, di cui 2173 tra
la scuola dell’Infanzia (559) e la primaria
(1614): negli elenchi dei candidati per i
due ambiti compaiono spesso gli stessi nominativi e gli uffici hanno cercato di calendarizzare le prove in modo che non si sovrappongano e che i precari possano partecipare a tutte: «In totale le domande sul sistema informatico sono state più di 12mi-
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la, ma a una verifica ci siamo resi conto che
spesso sono le stesse persone» fanno sapere dall’ufficio guidato da Fabrizio Manca.
Gli insegnanti di sostegno che servono al
Piemonte invece sono 689, ma solo 591
hanno fatto domanda: chi riuscirà ad ottenere il punteggio minimo richiesto quindi
è sicuro di avere un posto a tempo indeter-
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minato a partire dal prossimo anno scolastico.
Alle medie e superiori sono invece 2700
le cattedre a disposizione, in alcuni ambiti
come ad esempio matematica probabilmente sarà più facile “passare di ruolo” che
nelle discipline letterarie. Se la questione
delle sostituzioni nelle commissioni è risol-
correttamente, ma il giorno prima della
scadenza gli è arrivata la notizia che non
era stata ammesso. Altri due hanno modificato alcuni dati dopo averla depositata e
ora non risulta la richiesta nel sistema informatico del Miur. Per tutti abbiamo fatto ricorso».
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LA STAMPA
.
DOMENICA 1 MAGGIO 2016
Cronaca di Torino .49
Orari
ridotti
Il nuovo
piano
di pulizia
dell’ospedale
ha ridotto
del 40%
le ore
a disposizione
del personale
in servizio
tra i reparti
Reportage
MASSIMILIANO PEGGIO
re minuti per camera: più
o meno è il tempo che il
personale delle pulizie
dell’ospedale San Giovanni Bosco deve impiegare, secondo
contratto, per pulire le camere
dei reparti. Nel tempo che rimane lustrare bagni, corridoi, locali di servizio. Sempre di corsa. Il
tutto con stracci lesinati: appena una manciata, anche per reparti dove si trovano pazienti ad
alto rischio infezione. «Il guaio
di questa situazione insopportabile - dice Angelina Scavo, decana del sindacato autonomo
Fisal-Cisal, da anni in prima linea nella difesa dei lavoratori
delle cooperative di pulizie - è
che le proteste dei pazienti e dei
loro familiari, per le condizioni
indecorose dei reparti, ricade
sul personale e non su chi ha gestito questo appalto, del tutto
inadeguato a garantire l’igiene
in ospedale. Appalto vinto con
un ribasso del 36 per cento e
successivamente integrato con
un accordo transattivo per aumentare le ore di pulizia».
T
Le
tappe
1
L’appalto
Nel 2015
la Lucente
ha vinto
l’appalto
per le pulizie
grazie a
un ribasso
del 36%
2
L’accordo
L’Asl è corsa
ai ripari
integrando
il contratto
con un
correttivo
da 1,5
milioni
3
Protesta
Gli addetti
lamentano
di non avere
il tempo
sufficiente
e i mezzi per
garantire
l’igiene
fettante sia in termini di numero di passaggi». Condizione che
«favorisce la contaminazione
ambientale» e aumenta i rischi
epidemici. E sono sempre le infermiere a constatare che i carrelli delle pulizie «non erano
corredati di un numero adeguato di panni per la sanificazione.... e un numero insufficiente
di panni pre impregnati per garantire la disinfezione dei pavimenti». In sintonia con le denunce del sindaco. «Con le ore a
disposizione e il materiale in
dotazione l’igiene non è garantita» afferma Angelina Scavo.
La gestione
Il caso San Giovanni Bosco sotto la lente del Nas
Tre minuti per pulire una camera
“Così i pazienti si ammalano di più”
Le infermiere: non rispettata la procedura di sanificazione
Pieni
di polvere
Le indagini
Il caso del San Giovanni Bosco
ora ha anche attirato l’interesse
dei carabinieri del Nas. Perché
la «gestione e lo svolgimento
delle attività di pulizia e santificazione degli ambienti non
sempre raggiunge gli obiettivi
generali» delle norme sulla gestione delle strutture sanitarie.
E sono gli stessi vertici del settore igiene pubblica dell’Asl a
sostenerlo, nero su bianco. In
recenti sopralluoghi sono stati
rilevati gravi carenze: in psichiatria, nel day hospital onco-
Così si
presentano,
già alle
prime ore
della mattina,
i corridoi
dei reparti
logico, nel pronto soccorso. A
gennaio le infermiere addette al
controllo delle infezioni ospedaliere hanno dato un giudizio pesantissimo sulla qualità del servizio, soprattutto nell’area ad
alto rischio. «Nel periodo novembre-dicembre 2015 - scrivono in una relazione -, c’è stato
un aumento di pazienti ricoverati in regime di isolamento da
contatto nei reparti di medicina
e chirurgia. In tale situazione
non è stata rispettata la procedura di sanificazione, sia in termini di concentrazione di disin-
Le pulizie nell’ospedale sono gestite dalla ditta Lucente, impresa inserita nella cordata di società che ha vinto l’appalto per
l’Asl To2, per un valore di oltre
11 milioni di euro. L’intero appalto, diventato operativo ad
aprile 2015, è stato vinto con un
forte ribasso, con un taglio però
del 40 per cento delle ore di pulizia. In seguito alle prime carenze, evidenziate nel corso del
2015, si è arrivati ad un’integrazione ricorrendo alla norma del
codice dei contratti pubblici
che prevede aggiustamenti in
caso di «cause impreviste e imprevedibili». L’accordo integrativo ha riconosciuto al gruppo
di ditte, pur a fronte di alcune
rinunce di corrispettivi, un correttivo di circa un milione e
mezzo di euro. Accordo che riguarda l’intero appalto delle
durata di 60 mesi, per l’affidamento dei servizi di pulizia delle Asl To2 e To4. Secondo la direzione dell’ospedale l’accordo
ha permesso di «migliorare alcune situazioni, mentre altre
sono in fase di miglioramento».
Ma vedere le condizioni dei reparti, i miglioramenti non sembrerebbero così marcati.
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Diario
Indagine della procura sulla lite avvenuta a Pasqua
’Ndrangheta a Torino
Anziana picchiata dalla figlia in un momento d’ira
muore in ospedale dieci giorni dopo l’aggressione
ha preso il telefono e le ha parlato. Così, è riuscito a sapere
dove si era nascosta. In chiesa.
Al «Sacro Cuore», poche centinaia di metri da casa.
La storia
CLAUDIO LAUGERI
L’indagine
oche parole. Poi, in un
attimo i saluti e gli auguri di Pasqua si trasformano in tragedia. Cristiana, 43 anni, aggredisce la
madre Marisa, di 78. Colpi al
viso, mani che tirano i capelli
come dovessero strapparli.
L’anziana finisce a terra, nell’alloggio della figlia, al secondo piano di una palazzina in
corso Dante. Cristiana fugge,
chiama al telefono il padre,
che a sua volta avverte il 118.
L’ambulanza trasporta
d’urgenza Marisa al Cto, dove resta 10 giorni. Il 6 aprile,
i medici sciolgono la prognosi. L’anziana viene trasferita
alle Molinette. Sembra stia
meglio. Ma due giorni dopo
muore. La polizia ha già arrestato Cristiana per lesioni
gravissime, il giudice convalida il provvedimento e le
vieta di avvicinare i familiari. La morte di Marisa potrebbe far cambiare il reato
ipotizzato in omicidio preterintenzionale.
P
La storia
I rapporti tra Cristiana e i genitori sono difficili da anni. Li
In ospedale
La donna di
78 anni è
stata ricoverata al Cto e
poi trasferita
alle Molinette
dove è morta
REPORTERS
ha sempre accusati di averla
maltrattata, di aver indebolito
la sua psiche. Fantasmi che
hanno incominciato a vagare
nella mente di Cristiana molto
tempo fa. Nemmeno la sorella
è riuscita a darle pace. Ma il
cuore di mamma le è sempre
stato vicino. Fino all’ultimo.
Il giorno di Pasqua, Marisa
era andata a trovare al figlia. I
giorni di festa sono sempre i
più difficili per chi è solo. C’è
tempo per rimuginare, per fare bilanci, per avvitare i pensieri dove i tarli del dubbio e
della disperazione hanno già
scavato. Mamma Marisa lo sapeva, per questo non voleva
abbandonare la figlia a quel destino. Ma le chiacchiere sono
scivolate quasi subito nell’ira,
nel risentimento.
L’aggressione è durata pochi istanti, poi Cristiana è fuggita. Ha lasciato la madre a
terra, il viso era una maschera
di sangue. Ha chiamato il padre, in lacrime. Gli ha raccontato tutto, lui ha chiamato il 118
e si è precipitato in corso Dante. La polizia è arrivata poco
dopo. Gli agenti erano con lui
quando Cristiana ha chiamato
di nuovo. Piangeva ancora, non
avrebbe mai voluto arrivare a
quel punto. Dopo qualche parola con il padre, un poliziotto
I poliziotti della «Volante» hanno portato Cristiana (difesa
dall’avvocato Francesca Bodo
Corona) negli uffici di via Tirreno, l’hanno arrestata per lesioni gravissime, d’accordo
con il pm Marco Sanini. Il giudice per le indagini preliminari, Agostino Pasquariello, ha
deciso di ordinare il divieto di
avvicinarsi (meno di 500 metri) ai genitori e alla sorella.
Subito dopo l’aggressione, il
reato ipotizzato era lesioni
gravissime. La morte di Marisa potrebbe essere considerata come «conseguenza di altro
reato». Oppure, omicidio preterintenzionale.
Prima, però, la procura deve capire se vi sia un collegamento tra le lesioni e la morte.
Per questo, il pm ha incaricato
un medico-legale di studiare la
vicenda. E un’altra perizia potrebbe arrivare anche su Cristiana: da tempo, la donna è in
cura al servizio di Igiene Mentale dell’Asl per un «disturbo
ossessivo-compulsivo grave,
con spunti paranoidi», che
l’aveva spinta in varie occasioni a tentare il suicidio. Per due
anni, genitori e medici hanno
cercato di farla ricoverare con
un Tso. Invano.
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Sotto sequestro i beni
del trafficante di droga
Il tribunale di Torino ha ordinato il sequestro preventivo dei beni di Alessandro Albanese, 38 anni,
pregiudicato vicino alle cosche della ’ndrangheta. Negli anni aveva
creato una rete di spaccio in Piemonte, grazie al suo ruolo di spicco
e ai contatti con i fornitori colombiani. Già coinvolto nell’operazione
“Vangelo”, 2002, negli anni succes- Il bar di piazza Foroni
sivi Albanese era ritornato all’attenzione della polizia quando, nel 2007, trovato in possesso di
ingenti quantitativi di droga, fu arrestato e condannato. Gli
accertamenti patrimoniali della Polizia Anticrimine hanno
consentito l’individuazione dei beni rientranti nella sua disponibilità, attraverso prestanome e familiari. In tutto 250
mila euro, compresi un appartamento, un bar di Barriera Milano, in piazza Foroni, depositi e conti correnti.
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Artificieri in azione
Allarme per la finta bomba
alle Poste di via Bologna
Era in una busta di plastica.
Una latta di benzina, da cui spuntavano alcuni cavi elettrici collegati a un timer. È stata trovata ieri
mattina, davanti al bancomat degli uffici postali di via Bologna. Al
momento non è ancora stato chiarito se la bomba, di certo assemblata per spaventare, sarebbe stata effettivamente in grado di fare L’arrivo della polizia
del male. Davanti alle Poste sono
arrivate le volanti della polizia, la Digos e gli artificieri. Il
sacchetto, spostato per altro sul ciglio della strada da un
uomo che doveva prelevare del denaro, è stato sequestrato
e sarà ora analizzato dagli esperti per ulteriori indagini rivolte a rintracciare i responsabili. Per tutta la giornata
l’episodio non è stato rivendicato.
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