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Un mercato che non accelera

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Un mercato che non accelera
Un mercato che non accelera
Categoria: Ecologia | Scritto da Gabriele Cavallaro il 7 July 2016.
Il mercato dei veicoli green si apre agli
incentivi e alle ultime evoluzioni tecnologiche,
che danno lo sprint ai nuovi motori. Eppure,
nonostante i finanziamenti, per gli operatori la
crescita procede a rilento Nonostante i
finanziamenti, gli operatori di mercato
dipingono un quadro ancora nebuloso per
quanto riguarda l’Italia. «Da quando, quattro
anni fa, abbiamo iniziato a produrre veicoli
elettrici Germania, Olanda e Austria sono i
nostri clienti migliori - racconta Charlie Kong,
sales manager del gruppo cinese Mtl
Company -. Le prospettive di crescita del
mercato sono positive, per l’Italia la
progressione degli indici di vendita andrà
ancora a rilento, ma crediamo si possa
lavorare per avvicinarsi quanto meno ai livelli
di altri Paesi dell’UE». Anche da un marchio
storico come Garelli che fa del made in Italy
una bandiera da oltre un secolo, arrivano
segnali timidi, ma non scoraggianti. «Il mercato
degli scooter elettrici da noi è ancora in
attesa, forse perché in passato sono stati proposti veicoli non particolarmente rispondenti alle esigenze del consumatore finale. Oggi le
soluzioni sono nettamente diverse: uno scooter elettrico ha la stessa personalità e la stessa architettura di un veicolo a benzina. Con la
differenza che i costi di gestione sono nettamente abbattuti e si può avere accesso ad aree urbane a traffico limitato senza alcun
problema», spiega Giuseppe Bernicchia, technical manager dell’azienda. Tra i motivi della diffidenza verso i veicoli elettrici, emerge
certamente il costo iniziale. «La tecnologia è ancora sofisticata e il lavoro sulle omologazioni per rispettare gli standard imposti è molto
intenso - chiosa Bernicchia - senza dimenticare la carenza di strutture di ricarica». Basti pensare, infatti, che l’unica città veramente vicina
alle esigenze della green mobility è Firenze con circa 130 colonnine, mentre a Milano sono solo 46. Un numero destinato ad aumentare
rapidamente, perché il progetto E-moving, avviato da Renault in partnership con il fornitore di energia A2a, prevede l’incremento delle
infrastrutture sino a 270 elementi tra il capoluogo lombardo e Brescia. Ma anche altre amministrazioni, a poco a poco, stanno abbracciando
i vantaggi della mobilità a impatto zero. «A Verona, nei pressi dell’Arena, abbiamo installato una pensilina fotovoltaica che funziona da
centrale di ricarica mobile per gli scooter» racconta Everaldo Volpato, technical manager della tedesca E-tropolis .
L'autore: Gabriele Cavallaro
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