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sicilia - Weagoo
Come stampare la guida
why?
A
stampa la guida su fogli A4,
orientamento orizzontale,
stampa dimensioni effettive
B
piega ogni foglio a metà lasciando
la stampa all’esterno
C
when?
what?
who?
where?
sovrapponi i fogli piegati, mantenendo
l’ordine indicato dal numero di pagina e
rilegali tutti insieme con una pinzatrice o
una spirale
La tua azienda in questa guida
Se hai una attività commerciale in questa città e ritieni che i tuoi servizi possono essere utili al
turista ed in linea alla qualità offerta dalla guida, scrivi a: [email protected].
Pernottamento: hotel,
bed and breakfast, camping ecc.
GUIDA della
sicilia
scarica le altre guide su www.weagoo.com
Ristorazione: ristoranti,
trattorie, pizzerie, bar,
gelaterie ecc.
Servizi: farmacie, officine,
negozi in genere, assicurazioni ecc.
Eventi: sponsorizza un
evento nella guida della
tua città.
Con l’intento di fornire all’utilizzatore della guida un servizio migliore, WeAGoo si riserva di selezionare la presenza nelle proprie Guide.
AREA RILEGATURA: GRAFFETTA QUI I FOGLI A4 STAMPATI, SEGUENDO LE ISTRUZIONI A PAG 2, OTTERRAI UNA COMODA GUIDA DA PORTARE CON TE!
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FREE!
Mondello © Pico2009
vista livello regione
SICILIA
Sicuramente dovuto alla sua posizione al centro del Mediterraneo, al clima favorevole, alla
ricchezza dei prodotti della terra e del mare,
nonché alla straordinaria ed unica bellezza dei
suoi paesaggi, l’aspetto che più di ogni altro
ha caratterizzato l’intera storia della Sicilia è
l’essere sempre stata oggetto di dominazioni.
La sua storia è fatta di conquistatori che la
hanno dominata, tiranneggiata, distrutta, ricostruita, amata e soprattutto, nel bene e nel male,
resa la straordinaria regione che è oggi.
3
4
Le prime tracce d’insediamenti umani risalgono all’età preistorica, come dimostrano le
pitture parietali e i manufatti neolitici rinvenuti
nelle grotte dell’Addaura, vicino Palermo, o in
quelle delle isole Egadi ed Eolie. I primi abitanti
dell’isola furono sicani, elimi, ausoni e siculi. Ma
un primo, importante sviluppo avviene intorno
al IX secolo a.C. quando approdano sull’isola i
Fenici, fiorente popolo di navigatori e commercianti che fondano i primi insediamenti tra cui il
futuro capoluogo Palermo. Ai Fenici succederanno i greci che daranno vita a importanti colonie come Agrigento, Siracusa, Milazzo, Zancle
(l’attuale Messina), luoghi dove la civiltà greca
porterà un grande fermento artistico e culturale.
I greci fondarono città in tutte le coste, rette inizialmente dalle Oligarchie e successivamente
dalle Tirannidi. Quella di Siracusa è ricordata
vista livello nazione
3
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come la Tirannia più potente capace di sottomettere tutte le altre città. Ma ben presto iniziarono i conflitti con Cartagine che era riuscita
a conquistare Mozia, Panormo e Solunto. Le
guerre continuarono negli anni sino a quando
Roma si sostituì progressivamente ai siracusani e sconfisse definitivamente l’impero cartaginese al termine delle tre Guerre Puniche. E’
nell’età romana che la sicilia diviene l’assoluta
protagonista del Mediterraneo, punto d’incontro
capitale per i commerci, l’industria navale, la
produzione agricola, e questa primazia durerà
anche in epoca bizantina e poi ancora durante
i secoli della dominazione araba. L’isola viene
prima ordinata come Provincia con un Pretore
a Siracusa e due Questori, uno a Siracusa e
l’altro a Lilibeo per poi passare successivamente sotto la giurisdizione dell’impero Romano di Costantinopoli. Una nuova era di pace
verrà vissuta dalla Sicilia illuminata ora anche
dalla fede cristiana e dalla cultura bizantina.
Ma dall’827 l’isola venne travolta dall’invasione
dei saraceni che la sottoposero ad un duro dominio. Finalmente, nella seconda metà dell’XI
secolo la Sicilia venne liberata da un’armata
cristiana guidata da Roberto “il Guiscardo” e dal
fratello Ruggero I, della famiglia degli Altavilla,
che ne avevano avuto mandato dal Pontefice di
Roma. Nel 1130 veniva proclamato così il Regno di Sicilia e incoronato Ruggero II d’Altavilia
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vista livello paese
LA CITTà
sicilia
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SICILIA
olta non ebbe l’esito sperato quando nel 1678
i francesi abbandonarono Augusta e Messina
e quest’ultima venne severamente punita dalla
Corona iniziando così la sua inarrestabile decadenza. All’inizio del Settecento la Sicilia venne
coinvolta nelle guerre di successione spagnola
e polacca (1700-1738). Nell’arco di trentanni
l’isola fu costretta a cedere la sua corona prima
ai Savoia, quindi all’imperatore d’Austria Carlo
VI e, infine, a Carlo dei Borbone di Spagna il
quale fondò la dinastia dei Borboni di Napoli e
restituì l’autonomia al Regno di Napoli e Sicilia.
A causa dell’invasione francese Re Ferdinando
di Borbone decise di trasferirsi a Palermo dove,
spinto dalle insistenti richieste dell’aristocrazia
autonomista siciliana si vide costretto a promulgare una Costituzione (1812). Tuttavia la
Costituzione ebbe vita breve poiché nel 1816
Ferdinando, forte dell’aver riconquistato la
piena autorità, la soppresse e sciolse il Parlamento siciliano. Fu così che nel 1820-21 si
ebbe la prima sommossa antiborbonica e nel
1848 scoppiò la Rivoluzione grazie alla quale
gli indipendentisti costituirono un Parlamento
autonomo da Napoli proponendo poi una federazione della Sicilia indipendente con gli altri
Stati italiani.
La Rivoluzione del ‘48 venne però repressa
con le armi. Infine la guerra del 1861 si concluse con l’annessione della Sicilia e dell’Italia
Meridionale al Regno sabaudo d’Italia. Il 15
maggio 1946 con un decreto legislativo veniva
istituita la Regione Siciliana a statuto speciale.
Nell’aprile 1947 viene così per la prima volta
eletto il parlamento regionale siciliano.
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COME MUOVERSI IN SICILIA
BUS
Per raggiungere in modo comodo e veloce i
principali centri siciliani e i più importanti siti
archeologici potete prendere un autobus. Numerose sono le compagnie siciliane che servono l’isola, tra queste Sais, Ast e Interbus. Per
avere informazioni dettagliate sugli orari e sui
prezzi dei biglietti visitate i siti:
Ast (Azienda Siciliana Trasporti)
www.aziendasicilianatrasporti.it
Interbus
www.interbus.it
Sais Autolinee
www.saisautolinee.it
TRENO
Le principali città siciliane risultano essere ben
collegate anche con i treni. Per maggiori informazioni www.trenitalia.it
Nella Sicilia orientale è ancora attiva la linea
Circumetnea che effettua il giro dell’Etna,
facendo tappa in alcuni paesi alle sue pendici.
Per maggiori informazioni www.circumetnea.it
IN AUTO
Una volta arrivati in Sicilia il modo migliore per
visitare l’isola è noleggiare un’auto presso una
delle diverse compagnie di noleggio auto (auto
europa., easyCar.it, Europcar, Hertz, Maggiore, Rent.it, SINCAR Rent).
La Sicilia dispone di varie autostrade, che collegano tra loro le principali città della regione.
L’A18 Messina - Catania, collega le due maggiori città della Sicilia orientale, attraversando
Taormina, Giarre, Acireale. L’A18 Siracusa Rosolini, collega Siracusa con alcuni dei maggiori centri della sua provincia, come Avola,
Noto, Rosolini. L’A19 Palermo – Catania, il
tratto autostradale lungo 193 Km che attraversa le provincie di Palermo, Caltanissetta, Enna
e Catania. L’A20 Palermo - Messina unisce
Palermo a Messina. L’A29 Palermo - Mazara
del Vallo e la diramazione Alcamo - Trapani,
collegano il capoluogo con la parte occidentale
della regione. La RA15 o Tangenziale di Catania è un asse viario di fondamentale importanza della lunghezza di 24km che permette
di oltrepassare il centro urbano di Catania.
L’autostrada Catania – Siracusa.
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TRAGHETTI
Uno dei principali modi per raggiungere l’isola
è sicuramente il traghetto. La Sicilia è dotata
di sei importanti porti: il porto di Messina, il
più grande porto naturale attrezzato siciliano,
il porto di Palermo, uno degli scali merci e
passeggeri più importanti del Mediterraneo, e i
porti di Catania, Trapani, Augusta e Gela. Altri
più piccoli ma fondamentali per il turismo sono
i porticcioli di Cefalù, San Vito Lo Capo e Pozzallo. Diverse sono le compagnie navali che
collegano la Sicilia con le altre regioni italiane
e straniere:
Snav - www.snav.it
Tratte: Napoli-Palermo (11 ore circa di percorrenza); Civitavecchia-Palermo (14 ore circa di
percorrenza).
Grandi Navi Veloci - www.gnv.it
Tratte: Genova-Palermo (20 ore circa di percorrenza); Civitavecchia-Palermo (12 ore circa
di percorrenza); Livorno-Palermo (19 ore di
percorrenza).
Tirrenia - www.tirrenia.it
Tratte: Cagliari-Trapani (11 ore circa); CagliariPalermo (14 ore); Napoli-Palermo (10 ore).
Siremar - www.siremar.it
Tratte: Isole Eolie (con prolungamento su
Napoli); Isola di Ustica; Isole Egadi; Isola di
Pantelleria; arcipelago delle Pelagie (Lampedusa e Linosa).
Grimaldi Lines - www.grimaldi-lines.com
Tratte: Civitavecchia-Catania; CivitavecchiaTrapani; Salerno-Palermo; Trapani-Tunisi.
Tttlines - www.tttlines.it
Tratte: Napoli-Catania
Il traghetto è anche l’unico mezzo a disposizione di chi non possiede una propria barca
per raggiungere le principali isolette siciliane.
Partenze per le Isole Eolie dal porto di Milazzo, Palermo e Cefalù.
Per maggiori informazioni: www.snav.it, www.
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Per diritto matrimoniale la corona spettava al
Re Pietro d’Aragona che, con il favore della
nobiltà isolana, venne acclamato Re di Sicilia
a Palermo il 4 settembre 1282. Fu così che la
dinastia Aragona di Sicilia subentrò agli Angiò.
Tale dinastia non fu particolarmente autoritaria,
influente, e proprio per questo motivo nel corso
del Trecento, saranno le grandi famiglie aristocratiche ad impadronirsi dell’effettivo potere politico nell’isola grazie alla loro potenza economica e militare. Le più importanti casate tra cui
gli Alagona, i Peralta, i Ventimiglia e i Chiaramonte si spartiranno letteralmente il territorio in
quattro rispettive sfere di influenza. E’ il periodo
dei Quattro Vicari. Ma nel 1392 gli Aragonesi
di Spagna si decedettero a far fronte a queste
pericolose autonomie e nel 1415 la Sicilia
venne quindi associata alla Corona d’Aragona
e governata, quindi, dai Viceré. Nel Quattrocento Re Alfonso “il Magnanimo” riuscì a unificare
Sicilia e Italia meridionale fondando il Regno
delle due Sicilie. La Francia però fomentò segretamente alcune sommosse per tutto il corso
del Cinquecento e del Seicento. Ma solo nel
1672 insorse Messina spalleggiata dichiaratamente dalla Francia di Luigi XIV nell’ambito
della guerra contro la Spagna. Ma questa riv-
Trapani © Flavio Leone
LA CITTà
TRASPORTI
come primo Re. Questi ampliò il dominio siciliano che si estendeva allora da Montecassino
all’Albania alle coste del Nord Africa tunisino
e tripolino. Sempre appartenenti alla dinastia
Altavilla altri due grandi sovrani come Guglielmo I e il figlio Guglielmo II. Presso la corte
di Palermo convennero da ogni paese uomini
di scienze e di lettere, politici ed artisti facendone uno splendido centro di cultura internazionale. Nel 1189 subentra alla dinastia Altavilla
quella Hohenstaufen. Dopo il breve e tragico
regno di Enrico VI si ritornò all’antico splendore nel 1208 con il figlio, il grande Federico I
di Sicilia un grande uomo di Stato e di cultura.
La morte di quest’ultimo getta però la Sicilia in
uno stato di confusione politica. La corona di
Sicilia passò dunque, per investitura pontificia,
a Carlo d’Angiò, fratello dei Re di Francia. Ma
quella angioina si rivelò una vera e propria occupazione militare della Sicilia e ne conseguì la
rivolta del Vespro, il lunedì di Pasqua del 1282,
che si originò a Palermo e che diede inizio alla
cacciata degli angioini da tutta l’isola.
sicilia
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SICILIA
Partenze per Lampedusa dal porto di Agrigento (Porto Empedocle).
Per maggiori informazioni: www.tirrenia.it,
www.usticalines.it
Partenze per Ustica dal porto di Palermo.
Per maggiori informazioni: www.tirrenia.it,
www.usticalines.it
DA/PER L’AEROPORTO
La Sicilia è una delle regioni italiane più
all’avanguardia nel traffico aereo, l’isola è dotata infatti di 5 aeroporti: Aeroporto “Falcone
Borsellino” di Palermo, Aeroporto “Fontanarossa” di Catania, Aeroporto “Vincenzo Florio”
di Trapani, Aeroporto di Pantelleria e Aeroporto
di Lampedusa.
Aeroporto Falcone Borsellino Palermo
Situato a circa 35 chilometri da Palermo,
l’aeroporto “Falcone Borsellino” è collegato al
centro cittadino attraverso il treno Trinacria
Express. La durata del tragitto è di 45 minuti
circa, con fermate a Stazione Centrale, Vespri, Orleans, Notarbartolo, Francia e Piraineto;
mentre il costo del biglietto è di € 5,80. E’ possibile raggiungere il centro anche con il bus Autolinea Prestia & Comandè, attivo dalle 6.30
alle 24.00, con partenze ogni 30 minuti. Durata
del tragitto 50 minuti circa, con fermate Stazione Centrale, Piazza Giulio Cesare, Politeama,
Via Lazio (angolo via Libertà) e via Belgio. Il
biglietto è acquistabile in pullman al prezzo di €
6,10. L’aeroporto è dotato anche di un servizio
Taxi attivo dalle 06.00 alle 24.00, situato
all’uscita dell’Area Arrivi. La tariffa va dai € 35
ai € 45 a seconda della zona da raggiungere.
Coop. Trinacria: +39 091 225455
Coop. Autoradio taxi: +39 091 513311
Per raggiungere gli altri comuni vicini bisogna
affidarsi alle linee di autobus extraurbani:
Autolinee Segesta
tel. +39 091 6167919 - www.interbus.it
Dall’Aeroporto ad Agrigento/Porto Empedocle
e viceversa: Autolinee Sal
tel. +39 0922 401360 - www.autolineesal.it
Porto Empedocle - 06.30 - 9.30 - 14.30
Agrigento - 06.50 - 9.50 - 14.50
Aeroporto - 10.15 - 13.15 - 19.30
Tariffa: € 12,10
Dall’Aeroporto a Menfi, Sciacca, Ribera e viceversa: Autolinee Gallo
tel. +39 091 6171141 - www.autolineegallo.it
Aeroporto ore 14.55
Ribera ore 05.30 - 12.00
Sciacca ore 06.00 -12.30 - 16.00*
Menfi ore 06.30 -13.00 - 16.30*
Tariffe:
Sciacca € 9,40; andata/ritorno € 15,80
Ribera € 10,40; andata/ritorno € 17,40
Menfi € 8,50; andata/ritorno € 14,20
Aeroporto Fontanarossa Catania
L’aeroporto Fontanarossa è il primo scalo siciliano e del Mezzogiorno, e il sesto a livello
nazionale. L’aeroporto è collegato al centro di
Catania dall’autobus urbano “ALIBUS” 457,
attivo dalle ore 5.00 alle 24.00 con partenze
ogni 20 minuti (tariffe urbane). Per chi invece
preferisce la comodità è attivo 24 ore su 24 un
servizio di taxi.
Radiotaxi +39 095 330966
Servizio notturno +39 095 386794
www.radiotaxicatania.org.
Per raggiungere gli altri comuni vicini bisogna
affidarsi alle linee di autobus extraurbani:
A.S.T. Tel. +39 095 7461096
Via Luigi Sturzo, 220 - 95100 Catania
www.aziendasicilianatrasporti.it
Collega l’aeroporto con Avola, Caltagirone,
Carlentini, Grammichele, Ispica, Lentini, Mazzarrone, Mirabella Imbaccari, Modica, Noto,
Palagonia, Piazza Armerina, Pozzallo, Rosolini, S. Michele di Ganzaria, Scicli, Sigonella.
Paternò e Randazzo, Linguaglossa, Fiumefreddo, e altri comuni limitrofi.
Etna Trasporti Tel. +39 095 532716
Via D’Amico, 181 - 95100 Catania
www.etnatrasporti.it
Collega l’aeroporto con Aidone, Fiumefreddo,
Gela, Giardini Naxos, Recanati, Licata, Piazza
Armerina, Ragusa, Marina di Ragusa, S. Croce
Camerina, Taormina, Valguarnera, Vizzini.
Giuntabus Tel. +39 090 673782 / 675749
Via Terranova, 8 - 95100 Messina
www.giuntabustrasporti.com
Collega da Aprile a Settembre l’aeroporto con il
porto di Milazzo.
Interbus Tel. +39 095 532716
Via D’Amico 187 Catania
www.interbus.it
Collega l’aeroporto con Agira, Avola, Catenuova, Leonforte, Nicosia, Nissoria, Noto, Pachino,
Portopalo, Priolo, Regalbuto, Siracusa.
SAIS Trasporti Tel. +39 095 536168
Via D’Amico, 181 - 95100 Catania
www.saistrasporti.it
Collega l’aeroporto con Agrigento, Caltanissetta, Canicattì.
SAIS Autolinee Tel. +39 0935 524111
Corso Sicilia, 20 - Enna
www.saisautolinee.it
Collega l’aeroporto con Enna, Messina, Palermo.
Aeroporto Vincenzo Florio Trapani
Situato a 15 chilometri di distanza dalle città
di Trapani e Marsala, l’aeroporto Vincenzo
Florio è facilmente raggiungibile da svariati
punti di interesse. Il centro di Trapani è collegato all’aeroporto dal servizio bus AST, attivo
dalle 5.40 alle 0.30. Il biglietto è acquistabile
alla cifra di € 4,50. Oppure dai diversi taxi che
stazionano all’uscita dell’aerostazione, di fronte le porte di accesso principali. Il prezzo della
corsa minima è di € 13,50, con scatto iniziale
di € 2,70.
Circumetnea Tel. +39 095 541250
www.circumetnea.it
Collega l’aeroporto con Adrano, Misterbianco,
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Partenze per le Isole Egadi e Pantelleria dal
porto di Trapani.
Per maggiori informazioni: www.tirrenia.it,
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Trapani ore 7.45 - 10.45 - 13.45 - 16.45
Aeroporto ore 9.30 - 12.30 - 15.30 - 18.30
Tariffa: € 9,60
LA CITTà
TRASPORTI
gnv.it, www.tirrenia.it, www.usticalines.it
TRASPORTI
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SICILIA
DA VISITARE
Teatro greco © ialla
TAORMINA
Taormina, “terra dove fioriscono i limoni” come
la definisce il celebre poeta tedesco Goethe
offre uno spettacolo naturale che “forse mai il
pubblico di un teatro ha avuto innanzi a sé”.
Celebrata e amata dal poeta, la città ha una
storia antichissima, la cui fondazione risale
infatti al 358 a.C. quando arrivarono profughi
greci dalla vicina colonia di Naxos. Proprio la
sua origine greca fa sì che la città assuma fin
da subito fattezze e caratteri tipici di questa civiltà; l’agorà, l’acropoli posta al vertice del Monte
Tauro e il Bouleuterio, sede del consiglio cittadino (dal greco “boulè”: consiglio). Il vero capolavoro di architettura greca è però il celeberrimo teatro risalente al III secolo a.C.. Dichiarata
provincia romana nel 212 a.C. lo restò fino a
quando passò sotto il dominio dell’Impero Romano d’Oriente. Fu un periodo positivo con
lavori di ristrutturazione delle numerose strutture greche che culminò con l’edificazione ex
novo di alcune opere architettoniche, ricordate
e apprezzate tutt’oggi; come le famose “Naumachie”. In seguito la città fu declassata a semplice colonia a causa di un’alleanza infelice con
Sesto Pompeo, che uscì sconfitto dalla guerra
TiP (tourist informations in pills)
chiese...................................................pag1
palazzi..................................................pag5
musei....................................................pag9
monumenti e strutture..........................pag13
teatri.....................................................pag21
varie......................................................pag23
taormina.........................................pag10
nicolosi...........................................pag16
catania............................................pag20
siracusa..........................................pag26
ragusa............................................pag32
modica............................................pag38
piazza armerina..............................pag42
agrigento........................................pag46
realmonte.......................................pag52
palermo..........................................pag56
calatafimi-segesta..........................pag62
erice................................................pag66
dove mangiare................................pag94
mappa............................................pag96
© Lorenzo Cuppini Verducci
9
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contro Ottaviano, e passò sotto il dominio dei
bizantini; essi riuscirono a restituire a Taormina
l’antico splendore rendendola capitale della Sicilia Orientale. Sono visibili anche ai nostri occhi segni dell’alta considerazione che i bizantini
avevano di questa città, infatti furono proprio
loro a costruire due roccaforti, una situata sul
Monte Tauro e l’altra sul picco di Mola. Il periodo di dominazione araba, dal 902 al 1079, fu
invece caratterizzato da una forte violenza che
gli arabi dimostrarono nei confronti di Taormina, distruggendo buona parte della città. E’
però merito degli arabi la costruzione del
Palazzo Corvaia. Con l’arrivo dei Normanni la
situazione cambiò, si andava sempre più affermando la vicina città di Messina e questo fece
perdere d’importanza Taormina che conobbe
tuttavia un periodo d’espansione a causa della
diffusione del Cristianesimo che riportò il fiorire del tessuto urbano. Taormina restò sempre
una città amata da poeti, artisti e scrittori, come
Goethe, soprattutto a causa del paesaggio
suggestivo e del clima tranquillo e mite che l’ha
sempre caratterizzata; nonostante la sempre
più accentuata perdita d’importanza e prestigio.
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taormina
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SICILIA
Duomo
2
Museo Archeologico
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Castello Saraceno
4
Piazza 9 Aprile
Piazza Duomo - Taormina
La Cattedrale fortezza, così venne definito il Duomo, fu edificata
intono al 1400 sui ruderi di una piccola chiesetta di epoca medievale e dedicata a San Nicola di Bari. Ha una struttura a croce
latina con tre navate, nelle due laterali trovano posto i sei altari
minori. Di notevole interesse il portale principale, ristrutturato nel
1636, con un grande rosone scolpito d’ispirazione rinascimentale.
Ufficio Informazioni Turistiche
AAST - Ufficio Informazioni Turistiche
Largo Santa Caterina - Taormina
Tel. +39 0942 23243
Fax +39 0942 24941
[email protected]
Numeri Utili
Carabinieri
Polizia di Stato
Vigili del Fuoco
Emergenza sanitaria
Viaggiare informati (CCISS)
1
112
113
115
118
1518
Clima
Taormina gode di un clima mite e dolce. In inverno le temperature massime oscillano tra i
+7 e i +10 °C, mentre l’estate registra massime
che toccano i 30 °C. La primavera è gradevole,
con temperature massime che raggiungono i
20 °C, lo stesso vale per l’autunno che regala
ancora belle giornate e temperature accettabili.
Salita Badia Vecchia - Taormina
Il Museo Archeologico ha sede nel Palazzo della Badia Vecchia.
Sono esposti alcuni materiali provenienti dagli scavi recenti di
Taormina, effettuati tra il 1984 e il 1998 dalla Soprintendenza di
Messina. Nelle tre sale sono esposti reperti di periodo ellenistico,
cioè risalenti al IV secolo a.C., e ancora ceramiche e rari contenitori in vetro di età romana; non mancano frammenti di vasi in
protomaiolica del tredicesimo secolo e maioliche rinascimentali.
Salita Castello - Taormina
Questo castello sovrasta la città, è detto saraceno perché nel
XIII secolo fu ricostruito dagli arabi sul sito di un castello preesistente. Ha forma trapezoidale ed è dotato di una torre, che
era adibita come torre di vedetta. Ancora oggi si possono notare
le cisterne per la raccolta delle acque piovane ed un corridoio
sotterraneo per il deposito di vettovaglie ed armi.
NELLE VICINANZE
Giardini Naxos................................Km.5,7
Acireale..........................................Km.42
Messina..........................................Km.52
Nicolosi...........................................Km.58
Catania...........................................Km.71
Augusta..........................................Km.100
Siracusa.........................................Km.119
Piazza 9 Aprile - Taormina
La piazza può essere considerata il “salotto” più elegante della
città; caratteristici sono i bar all’aperto e gli artisti che dipingono
ritratti e paesaggi. Dalla balconata si ammira un magnifico panorama che abbraccia l’Etna, la baia di Naxos e i ruderi del teatro
antico di Taormina.
Palazzo Corvaja © Archer10 (Dennis)
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Siti Internet Ufficiali Della Città
Per informazioni generali visitate il sito:
www.comune.taormina.me.it
taormina
INFORMAZIONI UTILI
taormina
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SICILIA
Corso Umberto I
6
Odeon
Corso Umberto I - Taormina
E’ piacevole passeggiare lungo questa via tranquilla, leggermente in salita, chiusa a valle da Porta Messina ed a monte da
Porta Catania e fiancheggiata da bei negozi, ristoranti e caffè. Ai
lati della via si dirama un intrico di stradine che offrono inattesi
scorci e profumi, come quello della frutta di marzapane e della
pasta di mandorle dei laboratori di pasticceria. Prima dell’inizio
del corso, appena fuori Porta Messina, si trova la seicentesca
Chiesa di S. Pancrazio.
Palazzo Corvaja
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Chiesa di San Pancrazio
taormina
Antiquarium
10
Teatro Greco
Via Teatro Greco, 59 - Taormina
E’ il piccolo museo archeologico all’interno del teatro greco-romano nel quale sono ospitati preziosissimi reperti archeologici
che nei secoli sono stati recuperati nella zona di Taormina e per
decenni erano stati affidati provvisoriamente al grande museo
di Siracusa.
Via Don Giovanni Bosco, 31 - Taormina
Nel mondo greco-romano, l’Odeon era un piccolo teatro destinato
alle rappresentazioni musicali e letterarie. L’Odeon di Taormina
è un autentico gioiello di architettura romana su cui, nel corso dei
secoli, furono costruite diverse strutture. Molto probabilmente, il
monumento fu costruito nel II secolo d.C. su un tempio greco più
antico, oggi nascosto dalla Chiesa di Santa Caterina che risale
al XVII secolo.
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Via Teatro Greco 59 - Taormina
E’ sicuramente il monumento antico più importante e meglio conservato di Taormina. L’edificio fu costruito molto probabilmente
nel III secolo a.C.; venne realizzato in un punto panoramico meraviglioso, da cui si ammirano la mole dell’Etna e il Mar Ionio. Il
teatro di Taormina, per dimensioni, è il secondo della Sicilia dopo
quello di Siracusa; da anni ormai è la splendida cornice di eventi
culturali e di premi di livello internazionale.
Aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00. Ingresso € 8, ridotto € 4.
Corso Umberto I - Taormina
Il nucleo originario del palazzo era una torre realizzata dagli arabi tra il 902 e il 1079; la torre aveva forma cubica, proprio come la
Kaba della Mecca. Si possono notare i differenti stili che si sono
succeduti; arabo è il coronamento della torre, gotiche-catalane le
bifore del salone ed il bel portale d’accesso al palazzo, normanna la sala del Parlamento. Il nome attuale dell’edificio si riferisce
alla nobile famiglia dei Corvaja, che vi abitò dal 1538 al 1945.
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Villa Comunale
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Isola Bella
Via Bagnoli Croci, 79 - Taormina
La Villa Comunale era originariamente il parco dell’abitazione di
Lady Florence Trevelyan, nobildonna inglese cugina della regina
Vittoria, che visse a Taormina dal 1884 e sposò il sindaco di quel
tempo, Prof. Salvatore Cacciola. Il parco per desiderio di lady
Florence fu realizzato come un tipico giardino all’inglese in cui
furono collocate molte specie di piante rare.
Viale San Pancrazio, 31 - Taormina
La chiesa di San Pancrazio, vescovo e patrono di Taormina, risalente al XVIII secolo in stile barocco, sorge sulle rovine di un
tempio greco dedicato a Giove Serapide, i cui blocchi di pietra
del basamento sono ancora ben visibili all’esterno. Il patrono di
Taormina si festeggia il 9 luglio, ma solo ogni quattro anni si
svolge la festa solenne, durante la quale sia la Vara di San Pancrazio che quella di San Pietro vengono portate in processione
per le vie del paese.
Via Isola Bella - Taormina
Il nome fu coniato dal barone tedesco, Wilhelm von Gloeden,
che diffuse in tutto il mondo il valore artistico dell’isola; è chiamata anche la perla del Mediterraneo. L’esigua distanza dalla
costa a volte, a causa della marea, si annulla, rendendola una
penisola. Nel 1998 fu istituita riserva naturale, gestita dal WWF,
poi dalla Provincia di Messina e di recente passata in gestione al
CUTGANA, centro di tutela ambientale dell’Università di Catania.
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taormina
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SICILIA
Etna © Vater_fotografo
NICOLOSI
La zona fu sicuramente oggetto di stanziamento arabo ma furono i normanni, spinti dalla
Chiesa romana, a costruire i monasteri. Marziale, il Vescovo di Catania, ordinò nel 1359 la
costruzione di un monastero presso l’antico ospizio come da volere di Federico II d’Aragona,
estimatore della bellezza del luogo. Da quel
momento, con il graduale predominio del
Monastero di S. Nicola all’Arena e con la sua
trasformazione in sede abbaziale, prese il via
una concentrazione stabile di personale con la
conseguenza di dar vita ad un vero e proprio
insediamento attorno al XIV secolo.
Nonostante la sua bellezza Nicolosi fu vittima
di molte sventure a causa della sua ubicazione
sulle pendici del vulcano: terremoti ed eruzioni
si susseguirono negli anni. Nonostante ciò, il
borgo crebbe costantemente e acquisì importanza, tanto che nel 1447 divenne feudo del
Principe di Paternò e fu amministrato da suoi
procuratori che risiedevano a Malpasso. Dopo
le eruzioni del 1536 e del 1537 ed il terremoto
del 1542 i monaci di S. Nicola abbandonarono il monastero ma il paese continuava ad
ingrandirsi verso sud, attorno alla Chiesa che,
nel 1601 divenne parrocchia. Ma lo sfruttamento agricolo venne reso quasi impossibile
dalle eruzioni, dalle carestie e dalle pestilenze
che indebolirono la popolazione facendo riemergere il fenomeno del brigantaggio. Ancora
una volta, nel 1633, un violento terremoto ed
una nuova e terribile eruzione distrussero case
e decimarono la popolazione. Ne conseguì un
arresto nello sviluppo in tali anni e l’esiguità
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numerica degli abitanti che, nel 1653 ammontavano a soli 515. A dare il colpo di grazia giunse poi una delle più terribili eruzioni storiche
dell’Etna, quella del 1669 che raggiunse Catania. Nicolosi venne sommersa da un’eruzione
che cessò l’11 luglio lasciando come segno i
Monti Rossi, il più grande dei coni laterali etnei.
Gli abitanti scappati per salvarsi ripopolarono
la zona spostandosi dalla montagna alle zone
a valle, paludose, ma non mancando, appena
possibile, di recarsi nuovamente a Nicolosi
per cercare le rovine delle loro vite precedenti.
Questa pratica era vietata e così venne punita con un rogo di tutte le rovine riportate alla
luce, ma anche in questo caso il desiderio di
ritornare al paese non venne abbandonato.
Finalmente il 4 agosto 1671 venne concesso il
permesso di ricominciare a rifabbricare il paese;
la cittadina venne ricostruito tenendo conto
dell’aspetto che aveva prima del 1669 conservando la fisionomia dell’abitato precedente.
La popolazione continuò progressivamente ad
aumentare ed il paese si ingrandì verso ovest,
nella zona chiamata “a sciara”. A partire dal
XIX secolo vi fu un mutamento dell’asse su cui
si svilupperà poi Nicolosi, verso l’Etna, dovuto
al taglio dell’asse di quella che ora si chiama
Via Etnea. La realizzazione avvenne nel 1835
come si evince dalla lapide commemorativa su
uno dei due obelischi a Barriera. Nel 1837 il Re
Ferdinando approvò il progetto, accordando
che la strada stessa portasse il suo nome FERDINANDA o FERDINANDEA. La via Ferdinandea, poi via Etnea, fu ultimata invece circa 100
anni dopo, in piena epoca fascista.
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nicolosi
taormina
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SICILIA
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Via Giuseppe Garibaldi - Nicolosi
Nella casa museo è possibile ammirare gli ambienti in cui si
svolgevano le attività contadine tipiche degli abitanti del luogo. Il
museo offre testimonianze del lavoro e della vita nelle campagne
più precisamente tra il 1800 e il 1900. Fra le stanze presenti troviamo l’angolo cucina, le camere da letto, la “ispenza” e il “cammaruni ‘i stari”. Quest’ultimi costituiscono le parti dello stabile in
cui la famiglia svolgeva tutte le attività quotidiane.
Ufficio Informazioni Turistiche
Ufficio Informazioni Turistiche
Piazza V. Emanuele, 32 - Nicolosi
Tel. + 39 095 914488
Ufficio Turistico Nicolosi Nord
Tel. +39 095 7808546
Per info: 095910980
Ufficio Turistico Regionale n° 14 NicolosiEtna
Via Martiri d’Ungheria, 36 - Nicolosi
Tel. +39 095 911505
Numeri Utili
Carabinieri
Polizia di Stato
Vigili del Fuoco
Emergenza sanitaria
Viaggiare informati (CCISS)
Museo della Civiltà Contadina
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1518
Clima
Nicolosi gode di un clima mite tutto l’anno. In
estate le temperature sono molto elevate tanto
che raggiungono i 30 °C di massima, mentre
gli inverni non sono mai rigidi, con temperature
che oscillano tra i 4 e i 10 °C. In primavera e autunno le tempereature oscillano invece attorno
ai 15-20 °C.
NELLE VICINANZE
Catania...........................................Km. 17
Acireale..........................................Km.18
Taormina........................................Km.58
Augusta..........................................Km.61
Siracusa.........................................Km.80
Messina..........................................Km.102
Piazza Armerina.............................Km.110
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Chiesa Santo Spirito
3
Museo Vulcanologico
SP4-II 53 - Nicolosi
La chiesa risale alla prima metà del 1700. Faceva parte delle
“Chiese Nere”, definite così dall’uso della pietra lavica nelle decorazioni e nei cornicioni, ma tale aspetto fu modificato in seguito
a un intervento ottecentesco che preferì l’arenaria bianca. Il campanile si erge in piena autonomia rispetto alla chiesa, presenta
un doppio basamento in pietra lavica ed è attorniato a diverse
altezze che tripartiscono lo spazio dell’orologio, del campanile
e della guglia.
Via Cesare Battisti 12-17 - Nicolosi
Il museo fu inaugurato nel 2002 e si divide sostanzialmente in
due parti: da una parte troviamo un centro di documentazione
con foto e gigantografie del vulcano mentre nell’altra è possibile
ammirare campioni di prodotti lavici, scorie, cristalli e bombe vulcaniche. Suggestiva è la sala proiezione in cui si può ammirare il
procedimento dell’attività eruttiva del vulcano.
Aperto da martedì a domenica dalle 9.30 alle 12.30. Ingresso gratuito.
4
Etna - Vulcano
SP92 - Nicolosi
E’ il più alto vulcano attivo d’Europa, sito sul lato orientale della
Sicilia, tra i corsi dei fiumi Alcantara e Simeto. L’Etna domina con
la sua imponenza tutta la provincia di Catania. Le sue eruzioni
avvengono sia in sommità, dove attualmente si trovano quattro
crateri, sia dai fianchi, fino ad altezze di poche centinaia di metri
sopra il livello del mare. Le escursioni permettono di vedere le
colate di lava attive.
Etna © mariocutroneo
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Siti Internet Ufficiali Della Città
Per informazioni generali visitate il sito:
www.comune.nicolosi.ct-egov.it
nicolosi
INFORMAZIONI UTILI
nicolosi
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SICILIA
Piazza Duomo © Leandro’s World Tour
CATANIA
Secondo lo storico Tucidide, Catania fu fondata sul colle oggi detto dei Benedettini attorno
al 729 a.C. dai coloni calcidesi di Naxos con
il nome di Katane, che vuol dire “grattugia”,
“scorticatoio” a ricordare il terreno lavico su cui
sorge.
Nel secolo successivo, il legislatore Caronda
diede alla città un ordinamento di ispirazione
moderata, a metà tra oligarchia e democrazia.
Nel 476 a. C., Catania fu conquistata dal tiranno Ierone di Siracusa che deportò gli abitanti
da Catania, rifondandola e ripopolandola con
siracusani e greci. Gli originari abitanti poterono fare ritorno da Lentini solamente nel 461.
Durante le guerre puniche, la città fu conquistata dai Romani, 263 a. C., e poté mantenere
una notevole ricchezza fino all’età imperiale,
infatti ritroviamo ancor oggi testimonianze architettoniche del periodo Augusteo. A seguito
delle invasioni barbariche e della conquista
bizantina nel 535 la città conobbe un periodo di decadenza. Nuova vitalità venne infusa
dall’occupazione Musulmana nel IX secolo con
una ridistribuzione delle terre e grande ripresa
delle attività agricole e commerciali. Dal 1071,
con la conquista normanna, vennero costruite
la Cattedrale come chiesa-fortezza e numerosi
monasteri ai quali vennero ceduti i latifondi
nuovamente istituiti. Questo nuovo assetto ter19
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riero causò una crisi economica che peggiorò
ulteriormente con il terremoto del 1169. Verso
la fine del XII sec. e buona parte del XIII, durante quella che viene detta età sveva, Federico II commissionò la costruzione del Castello
Ursino, a completamento della sua opera di
fortificazione di questa parte della Sicilia, e soprattutto quale simbolo del suo potere.
Con l’avvento degli Aragonesi, fine XIII sec.,
per Catania iniziò un nuovo periodo di ripresa
e fervore culturale, anche grazie alla rivalità
con Palermo. Sempre più spesso venne scelta
quale sede della corte, e qui venne fondata la
prima università siciliana, il prestigioso Siculorum Gymnasium. Tuttavia una situazione economica difficile mal gestita dalla dominazione
spagnola, assieme ad un tragico terremoto
nel 1693 ed ad un’eruzione nel 1669 fecero
sprofondare una Catania devastata dagli accadimenti. Seguì un periodo di piccole riprese
e nuove crisi sino al XIX secolo quando Catania fu eletta capoluogo di provincia ed iniziò
una costante espansione verso nuove zone.
L’Ottocento vide la città fiorire splendidamente
dal punto di vista culturale, dal punto di vista
mondano, letterario, musicale e teatrale tanto
da rappresentare, ancor oggi, un centro particolarmente attivo e moderno.
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CATANIA
nicolosi
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SICILIA
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Ufficio Informazioni Turistiche
Info Point Aeroporto Internazionale “Vincenzo Bellini”
Fontanarossa - Catania
Info Point Palazzo Minoriti
Via Etnea, 63/65 - Catania
Tel. +39 095 4014070
Numeri Utili
Carabinieri
Polizia di Stato
Vigili del Fuoco
Emergenza sanitaria
Viaggiare informati (CCISS)
Museo Storico dello Sbarco in Sicilia 1943
Piazzale Asia - Catania
E’ un luogo di trasmissione della memoria storica, elemento fondamentale per l’identità individuale e collettiva. Il Museo non è
solo una raccolta di antichi reperti, ma è un luogo attivo che interagisce con i visitatori che dal percorso musegrafico possono
trarre, non solo godimento dei beni esposti ma essere stimolati in
giudizi e valutazioni. E’ dedicato all’avvenimento storico, durante
la seconda guerra mondiale, che avviò la Sicilia e l’Italia tutta
verso la liberazione.
1/11-31/05: 9.00-16.00. 1/06-31/10: 10.00-17.00. Lunedì chiuso. Ingresso € 4.
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Clima
Catania gode di un clima mediterraneo, con
alcuni connotati di tipo subtropicale e continentale. Gli inverni di breve durata sono caratterizzati da temperature diurne non rigide e
raffreddamenti di notte soprattutto nella piana
di Catania e con l’avvicinarsi all’Etna. L’estati
sono molto calde ma non umide, grazie alla
brezza marina di levante.
NELLE VICINANZE
Acireale..........................................Km. 21
Nicolosi...........................................Km.31
Augusta..........................................Km.47
Taormina........................................Km.55
Siracusa.........................................Km.65
Piazza Armerina.............................Km.98
Gela................................................Km.101
Ragusa...........................................Km.103
2
Rettilario Mediterraneo
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Anfiteatro
4
Chiesa di San Giuliano
Via Enrico De Nicola, 18 - Catania
Il Rettilario Mediterraneo è una struttura attrezzatissima di oltre
200mq di superficie a disposizione di rettili e visitatori. Qui infatti
ne sono ospitate diverse specie sistemate all’interno di teche
dove è ricostruito il loro habitat naturale, e dove si possono osservare in tutta sicurezza gli esemplari. Tra gli oltre 150 rettili ed
anfibi europei ed esotici residenti, si possono vedere testuggini,
tartarughe, caimani e serpenti.
Piazza Stesicoro, 17 - Catania
La sua origine si data generalmente al II secolo d.C.. Si tratta
di uno dei più grandi, presentando una circonferenza esterna
di ben 309 metri, secondo solo all’Anfiteatro Flavio a Roma e
all’Arena di Verona. È a forma ellittica e conserva, quasi integro,
il corridoio inferiore. Poteva contenere 15000 persone. Rimase
nel dimenticatoio finchè il Principe di Biscari diede ordine di realizzare degli scavi per recuperarne i resti nel 1904.
Via Crociferi, 1-17 - Catania
Eretta nel XVIII secolo su progetto di Vaccarini, presenta una
facciata barocca, elegante e convessa dalle linee semplici.
L’interno, a pianta ottagonale, è coperto dalla cupola affrescata
da Rapisardi. L’altare maggiore è un’opera pregevole in marmi
policromi e bronzi dorati, sovrastato da un Crocifisso del XIV
secolo. La chiesa ospita il gruppo scultoreo della Crocifissione,
opere di Sozzi, di Abbadessa e un San Giuliano di un anonimo.
Fontana dell’elefante © Moata
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Siti Internet Ufficiali Della Città
Per informazioni generali visitate il sito:
www.comune.catania.it
www.apt.catania.it
CATANIA
INFORMAZIONI UTILI
CATANIA
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SICILIA
Terme della Rotonda
CATANIA
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Via della Mecca - Catania
Sono delle strutture termali di epoca romana, datate al I-II secolo
d.C. e site nel centro storico di Catania, entro il Parco archeologico “Teatro romano e Odeon”. Sul sito sorse pure una chiesa di
probabile origine bizantina intestata alla Vergine Maria. La singolare struttura architettonica, una grande cupola sorretta da possenti contrafforti posta su un ambiente quadrato, fece sorgere
l’appellativo di Rotonda al complesso ecclesiastico.
Museo Civico al Castello Ursino
Piazza Federico di Svevia, 1 - Catania
Il Museo civico di Catania è situato all’interno del Castello Ursino
dal 20 ottobre 1934. La riapertura del primo piano del museo
(avvenuta nel 1999) permette di ammirare parte delle sculture
di epoca ellenistica e romana fra cui spiccano la testa di efebo
del VI secolo a.C. Esiste anche una notevole collezione numismatica ricca di preziose monete greche e romane, che tuttavia
non è stata ancora allestita. Per finire una ricca collezione di crateri greci.
Aperto tutti i giorni 9.00 - 12.00 e 14.30 - 19.00. Domenica fino alle 13.30.
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Teatro Romano
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Casa Museo Giovanni Verga
Via Grotte - Catania
Probabilmente di età imperiale sarebbe stato costruito tra l’età
augustea e quella adrianea. Fu costruito in pietra lavica e decorato con statue in marmo. Verosimilmente la scalea era sormontata da un colonnato, come in altri teatri di quest’epoca. I sedili in
pieatra lavica, erano rivestiti in marmo. Si creava così, come per
tutti i monumenti catanesi di di età antica, la caratteristica alternanza cromatica tra nero e bianco molto suggestiva e peculiare.
Ha diametro di 80 mt.
Fontana dell’Elefante
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Cattedrale di Sant’Agata
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Chiesa della Badia di Sant’Agata
Piazza Duomo, 10-18 - Catania
Scolpita nel 1736 dal Vaccarini, consiste in una statua risalente
all’epoca romana di pietra lavica, raffigurante un elefante sormontato da un obelisco egizio, decorato con geroglifici e simboli
relativi a Sant’Agata. Comunemente chiamato “U Liotru” dai catanesi, è oggi il simbolo della città; il nome si deve a una credenza
popolare secondo cui l’elefante nero rappresenterebbe il negromante Eliodoro, in dialetto Liotru.
Via Sant’Anna, 8 - Catania
La casa museo è un appartamento al secondo piano di un palazzo ottocentesco, fu la dimora in cui Verga trascorse la sua infanzia e risiedette per lunghi periodi circondato dai familiari e dagli
amici più cari. Dopo la morte di Giovannino Verga, la casa venne
acquistata dalla Regione Siciliana ed aperta al pubblico dopo il
restauro. Al suo interno sono custoditi gli arredi e i libri che appartennero a Giovanni Verga.
Piazza Duomo - Catania
Eretta nel 1094 dal Conte Ruggero, con funzione di chiesa
e fortezza, fu ricostruita in stile barocco dopo il terremoto del
1693 da Vaccarini. All’interno, a tre navate, vi sono ancora elementi della costruzione originale come la Cappella della Madonna; vi sono inoltre preziosi dipinti e il coro ligneo con storie
di Sant’Agata. Il Duomo custodisce le reliquie di Sant’Agata,
patrona della città, tombe di Re, di Vescovi e del compositore
V.Bellini.
Aperto da martedì a sabato dalle 9.00 alle 13.30 e dalle 14.45 alle 19.30. Ingresso € 3.
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Castello Ursino
Piazza Federico di Svevia, 68 - Catania
Eretto nel 1250, per volere di Federico II di Svevia, con la funzione di complesso difensivo e come simbolo di potere imperiale, presenta una struttura possente a pianta quadrata con torri
cilindriche. All’interno ha sede il Museo Comunale che riunisce
un’ampia raccolta archeologica, una pinacoteca, una collezione
numismatica, una sala dedicata a vesti e ricami antichi, varie
collezioni private e una saletta di bronzi di varie epoche dal XV
al XVIII secolo.
Via Raddusa, 2-6 - Catania
Fu eretta, su progetto di Vaccarini, sulle rovine del Convento
di Sant’Agata, crollato con il terremoto del 1693. Presenta una
pianta a croce greca, inserita in un ovale. La facciata, caratterizzata da superfici concave e convesse, è dominata da un portone decorato da palme, gigli e corone, simboli di Sant’Agata.
All’interno, sugli altari, vi sono posizionate statue raffiguranti S.
Euplio, S. Giuseppe, S. Agata, l’Immacolata e S. Benedetto.
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CATANIA
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SICILIA
© beneath a starry sky
SIRACUSA
Nell’isolotto di Ortigia sono stati rinvenute
tracce di presenze umane risalenti già al XIV
secolo a.C., ma solo a partire dal VIII secolo
a.C. si hanno notizie precise sulla fondazione
di Siracusa da parte dei Corinzi (734 a.C.). Le
prime testimonianze risalgono al periodo in cui
i Cilliri, indigeni sottomessi a grossi proprietari
terrieri, si ribellarono costringendo i Gamoroi a
chiedere aiuto a Gelone, tiranno di Gela, che
nel 485 a.C. occupò Siracusa e ne divenne il
signore. A Siracusa trasferì l’intera sua corte
e ingrandì la città facendo costruire due nuovi
quartieri (Neapolis e Tyche) ed una nuova Agorà, oltre agli arsenali, che trasformarono Siracusa in una grande potenza navale. Lo stesso
Gelone, nel 480 a.C., con il suocero Terone di
Agrigento, sconfisse i Cartaginesi comandati
da Amilcare ad Imera. A Gelone successe il
fratello che però venne presto cacciato per la
sua crudeltà. Da qui in avanti vi fu un periodo
di governo democratico. A questo punto la città
partecipò alle due guerre ateniesi, che la videro
sempre vittoriosa contro la capitale greca. Fu
così che Dionigi potè far realizzare poderose
mura a difesa della città, il Castello Eurialo, e
potenziare la flotta. Fu proprio durante il lungo
regno di Dionigi, detto il Vecchio, che Siracusa
25
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raggiunse la sua massima estensione territoriale; alla sua morte gli successe il figlio che,
non certo all’altezza del padre, perse il trono
a favore di Timoleonte. Fu questo un periodo
di governo prospero per la città. Nel 212 a.C.
i Romani comandati dal console Marcello espugnarono la città, e Siracusa iniziò la sua
inesorabile perdita di importanza e potenza,
restando comunque la capitale dell’isola fino al
476 d.C.. Iniziò così un periodo di varie dominazioni e influenze. Dal 663 al 668 l’imperatore
bizantino Costante II dichiarò Siracusa capitale dell’Impero d’Oriente e nello stesso periodo il vescovo Zosimo trasferì la Cattedrale
nell’antico tempio di Atena in Ortigia. Nel XI secolo i Normanni diedero nuovo impulso alla città e successivamente, nel XIII secolo, Federico
II di Svevia, la fortificò con la costruzione del
Castello Maniace. L’imperatore Carlo V nel XVI
secolo per sua iniziativa rafforzò ed ingrandì le
fortificazioni e Siracusa nel 1678 fu dichiarata
piazzaforte militare. Successivamente al terremoto del 1693, Siracusa venne ricostruita secondo i dettami del barocco siciliano. A seguito
dell’Unità d’Italia (1860) vennero abbattute le
mura spagnole e realizzato il Quartiere Umbertino sulla terraferma.
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siracusa
CATANIA
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SICILIA
Ufficio Informazioni Turistiche
Ufficio Turistico Provinciale di Siracusa
Via Roma 31 - Siracusa
Tel. +39 800 055500
[email protected]
Aperto tutti i giorni dalle 8.00 alle 20.00 - Domenica e festivi dalle 9.30 alle 18.30.
Ufficio Turismo
Via Mirabella 29 - Siracusa
Tel. +39 0931 464657 - 0931 451111
Numeri Utili
Carabinieri
Polizia di Stato
Vigili del Fuoco
Emergenza sanitaria
Viaggiare informati (CCISS)
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1518
Clima
Siracusa gode di un clima mediterraneo costiero, con inverni miti e piovosi ed estati torride
e siccitose ma ventilate. ad Agosto le temperature possono raggiungere i 40 °C grazie
all’azione dello Scirocco. Il clima in primavera e
autunno è mite con possibili episodi alluvionali.
NELLE VICINANZE
Avola..............................................Km.28
Augusta..........................................Km. 36
Catania...........................................Km.65
Modica............................................Km.70
Ragusa...........................................Km.89
Marina di Ragusa...........................Km.106
Gela................................................Km.141
1
Anfiteatro Romano
2
Teatro Greco
3
Orecchio di Dionisio
4
Catacombe di San Giovanni
Via Francesco Saverio Cavallari - Siracusa
L’Anfiteatro di Siracusa è fra i maggiori edifici romani esistenti in
Italia. Pur essendo inferiore al Colosseo, supera, per dimensioni,
le arene di Verona, Otripoli e Pozzuoli. Storicamente datata al
III-IV secolo, la costruzione risale probabilmente alla fine del I secolo d.C., quando a Siracusa s’insediò la colonia augustea. Per
sua natura, essa era destinata a ospitare spettacoli cruenti. Nel
giardino che precede, sono stati sistemati alcuni imponenti sarcofagi.
Viale Paradiso - Siracusa
Si trova nel Parco Archeologico della Neapolis, sulle pendici del
monte Temenite, e rappresenta il più importante esempio di architettura teatrale dell’occidente greco. Quasi interamente scavato nella roccia, il Teatro era usato per le rappresentazioni, ma
anche per le assemblee popolari. In epoca imperiale, la struttura
fu adattata per accogliere i giochi circensi, poi cadde in abbandono per secoli. Il teatro si compone di tre parti: càvea, orchestra
e scena.
Largo Salvatore Quasimodo - Siracusa
La grande grotta che - per la sua forma di orecchio umano è chiamata comunemente “Orecchio di Dionisio”, è parte della
Latomia del Paradiso, una delle tante cave scavate dai prigionieri di Siracusa, per estrarvi la pietra necessaria alla costruzione
degli edifici e dei monumenti cittadini. Lo storico Tucidide e lo
stesso Cicerone sostengono che la caverna fu scavata dal tiranno Dionisio per farne una prigione.
Via Padre Pacifico Amato - Siracusa
Sotto la Chiesa di San Giovanni Evangelista, si espandono le
omonime catacombe, sorte intorno alla tomba di San Marciano:
meravigliose caverne sotterranee, considerate superiori a quelle
di Napoli e Roma. L’esteso labirinto risale al IV-V secolo e pare
sia stato costruito prima dai Romani, poi dai pagani, dai saraceni
e dai greci del basso impero. Il complesso è costituito intorno a
un rettilineo principale, ricavato seguendo il tracciato di un ex
acquedotto greco.
Orecchio di Dionisio © Dominic Torrisi
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Siti Internet Ufficiali Della Città
Per informazioni generali visitate il sito:
www.comune.siracusa.it
www.provincia.siracusa.it
www.siracusaturismo.net
siracusa
INFORMAZIONI UTILI
siracusa
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SICILIA
Museo Archeologico “Paolo Orsi”
Viale Teocrito, 66 - Siracusa
E’ il museo archeologico più importante della Sicilia. Inaugurato
nel 1988, si sviluppa su tre piani, per complessivi dodicimila metri
quadri. Il Museo illustra la preistoria e la storia di quasi tutti i maggiori siti archeologici della Sicilia centrale e orientale. Vi sono
conservate la più importante documentazione della preistoria,
della protostoria della Sicilia e celebri opere di arte greca e romana, ceramiche, marmi, decorazioni architettoniche.
Santuario della Madonna delle Lacrime
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Basilica di Santa Lucia Extra Moenia
Piazza della Vittoria, 26 - Siracusa
Rappresenta un segno tangibile della pietà e della fede dei Siracusani. L’edificio fu eretto per ricordare un evento miracoloso:
il 29 agosto 1953, in una modesta abitazione vicina, i coniugi
Iannuso videro lacrimare un’effige in gesso della Madonna. Lo
straordinario fenomeno si ripeté nei giorni seguenti e trasformò
casa Iannuso in una specie di santuario, frequentato da una folla
crescente. Una commissione nominata dalla Curia riconobbe la
natura umana delle lacrime.
siracusa
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Duomo
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Museo Aretuseo dei Pupi
Piazza Duomo, 18-19 - Siracusa
Il sito ove sorge il Duomo di Siracusa era destinato, fin
dall’antichità, a ospitare un luogo di culto. La facciata attuale
- capolavoro dell’architetto palermitano Andrea Palma e una
delle migliori testimonianze barocche di Siracusa - fu realizzata
fra il 1728 e il 1754. Essa s’innalza su un’imponente scalinata.
L’interno è a tre navate e a impianto basilicale. Vi si trovano pure
quadri su legno e su tela di epoca bizantina, un organo e la cantoria in legno dorato.
Piazza Santa Lucia, 24 - Siracusa
Tradizione vuole che la basilica sia edificata sul luogo in cui Lucia
subì il martirio, nel 304, durante le persecuzioni dell’imperatore
Diocleziano. Sorta in epoca bizantina (VI secolo), la chiesa fu
danneggiata da terremoti e dalla dominazione mussulmana. Fu
quindi ricostruita in epoca normanna (XII secolo) e ristrutturata
tra il 1296 e il 1337. L’interno è a tre navate. Notevole è una
croce dipinta, di scuola pisana, del XII secolo.
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Ortigia
Piazza Archimede - Siracusa
E’ il toponimo dell’isola che costituisce la parte più antica della
città. Il suo nome deriverebbe dal greco antico ortyx che significa
“quaglia”. La sua estensione non supera 1 km². L’isola è stata da
sempre il cuore della città, lo testimonia il fatto che sin dall’età
del bronzo antico fosse abitata, e lo testimoniano anche resti di
capanne circolari del XIV secolo a.C. Ortigia è divisa in piccoli
quartieri storici.
Aperto da martedì a sabato 9.00-18.00; Domenica 9.00-13.00. Tel. 0931.464022.
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Piazza San Giuseppe - Siracusa
Il Museo Aretuseo dei Pupi, che si trova in Piazza San Giuseppe,
Palazzo Midiri Cadorna, è il primo museo monotematico sui
pupi in Italia. L’associazione Vaccaro-Mauceri apre il sipario
sull’operato dei fratelli Vaccaro e sul loro mondo fantastico, dove
trovano posto cavalieri cristiani e saraceni, maghi, streghe e
creature mostruose. Un percorso arricchito da schede storiche
che ripercorrono i punti salienti della loro storia.
Per info: 0931465540
Latomia dei Cappuccini
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Via Maria Politi Laudien, 5 - Siracusa
La Latomia dei Cappuccini è la più grande tra quelle di Siracusa.
Il sito fu utilizzato come cava fin dal VI secolo a.C.: con le sue
pietre, la città fu arricchita di case, chiese e monumenti. Dopo
la vittoria di Siracusa sugli Ateniesi, i prigionieri greci catturati
furono rinchiusi, adibiti ai lavori forzati e lasciati morire all’interno
delle Latomie, tra cui quella dei Cappuccini. Alla fine del Cinquecento, la latomia fu integrata al convento di frati cappuccini.
Castello Maniace
Piazza Federico di Svevia, 7 - Siracusa
La mole possente del Castello Maniace sorge sulla punta estrema dell’isola di Ortigia. Si tratta di una fortezza militare in
pietra arenaria, costruita da Federico II di Svevia fra il 1232 e
il 1240, per scopi difensivi, ma forse anche con funzioni di rappresentanza. Il nome della struttura ricorda il generale bizantino
Giorgio Maniace che nel 1038 liberò - per breve tempo - l’isola
dagli Arabi, e si premurò di fortificarla.
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5
siracusa
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SICILIA
© Luke Robinson
RAGUSA
Situata nella zona meridionale dei Monti Iblei,
Ragusa è una città straordinariamente affascinante, sia per la sua suggestiva posizione geografica, sia per la ricchezza del suo patrimonio
artistico. Numerosi i soprannomi con i quali è
conosciuta: “città dei ponti”, per la presenza di
tre strutture molto pittoresche, “l’isola nell’isola”
o “l’altra Sicilia” per letterati, artisti ed economisti, grazie alla sua storia e ad un contesto socioeconomico molto diverso dal resto dell’isola. La
città si divide in due nuclei, Ragusa Inferiore
(l’antica lbla) e Ragusa Superiore. La differente
struttura urbanistica ricorda il suo passato di
località in parte devastata da un’intensa attività sismica. In seguito al catastrofico terremoto
del 1693 infatti, si procedette alla ricostruzione
della città Vecchia nello stesso luogo della originaria (lbla), e alla costruzione di nuovi edifici
in contrada Patro, facendo nascere il primo nucleo di Ragusa Nuova. Ragusa Ibla costituisce
ancor oggi il quartiere storico della città, con
il suo patrimonio di chiese e palazzi barocchi.
Il centro nuovo, meno ricco di caratteri monumentali, è impostato invece su un reticolato di
tipo moderno, con vie larghe e simmetriche.
Ragusa lbla sorse sulle fondamenta dell’antica
Hybla Heraea, fondata dai Siculi, e subì in
seguito l’invasione dei Greci, dei quali assimilò
profondamente usi e costumi. Del periodo
greco non rimangono centri abitati, ma solo
alcune necropoli. Hybla Heraea mantenne la
propria indipendenza fino a metà del III secolo
a.C. quando, all’arrivo dei Romani, tutta la Si31
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cilia diventò una “provincia Romana”. A seguito
dello smembramento dell’Impero Romano in
Impero d’oriente e Impero d’occidente, la città
passò circa cinque secoli sotto la dominazione
bizantina e cambiò il nome in Reusia. Durante
questo periodo la città, come la maggior parte
della Sicilia, poco difesa dai bizantini, subì continue ripetute scorrerie da parte di Vandali, Goti
e Visigoti. Le uniche testimonianze rimaste
della dominazione bizantina sono alcune
tombe, di cui la piú importante é quella delle
Trabacche nella valletta di Buttino. Nell’848 gli
Arabi occuparono la città imponendo duri patti
di sottomissione. Dopo una breve ribellione ai
Musulmani nell’868 e la inevitabile riconquista
araba, Reusia divenne Rakkusa o “Ragus”. Ai
Saraceni seguirono i Normanni che, scesi in
Sicilia nel 1060, completarono in trent’anni la
conquista dell’intera isola; Ragusa, divenuta
contea, fu assegnata da Ruggero I al figlio Goffredo, primo conte di Ragusa. E’ in questo periodo che il nome di Ragus divenne definitivamente Ragusa. Quando la Sicilia divenne terra
degli Svevi con Enrico VI, la contea di Ragusa
divenne demanio del re. Nel 1713, col trattato di Utrecht, la Sicilia passò ai Savoia. Con
l’impresa garibaldina del 1860, Ragusa e la
Sicilia entrarono a far parte del Regno d’Italia.
Nel 1865 la città fu nuovamente divisa in due,
Ragusa Inferiore, cioè l’antica lbla, e Ragusa,
quella nuova. Nel 1922 Ragusa Inferiore fu chiamata Ragusa lbla, ma solo quattro anni dopo,
nel 1926, Ragusa diventa un solo comune.
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ragusa
siracusa
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SICILIA
Ufficio Informazioni Turistiche
A.A.P.I.T. (Azienda Autonoma Provinciale
per l’Incremento Turistico) Via Capitano Bocchieri, 33 - Ragusa
Tel. +39 0932 621421
Fax +39 0932 623476
Infotourist
Piazza San Giovanni - Ragusa
Tel. +39 0932 684780 Fax +39 0932 684781
[email protected]
Numeri Utili
Carabinieri
Polizia di Stato
Vigili del Fuoco
Emergenza sanitaria
Viaggiare informati (CCISS) Soccorso Stradale
Polizia Stradale
Polizia locale
112
113
115
118
1518
803116
035 276300
035 399559
CLIMA
Situata nella parte meridionale dei monti Iblei,
Ragusa gode di un clima mediterraneo di tipo
collinare. La sua altitudine determina temperature medie più fredde rispetto a quelle della
zona costiera. Gli eventi nevosi nelle zone più
basse della città (Ibla) sono rari, mentre nelle
zone più alte, situate sull’altopiano, si verificano
con maggiore frequenza. Ragusa è inoltre uno
dei più piovosi capoluoghi di provincia, con precipitazioni che si concentrano particolarmente
da ottobre a marzo. Le temperature medie di
gennaio, il mese più freddo, vanno da una minima di 8°C a una massima di 14°C, mentre in
luglio e agosto si passa da 23°C a 31°C.
1
Ponte Vecchio
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Museo Archeologico Ibleo
Via Traspontino, 8 - Ragusa
Il Ponte Vecchio, o Ponte dei Cappuccini (anche chiamato Ponte
Padre Scopetta), è il ponte più antico di Ragusa e attraversa la
vallata Santa Domenica collegando il centro storico con la parte
sud della città. I lavori iniziarono nel 1837 e si conclusero nel
1843. Carrabile fino agli anni ‘80 nel 1992 è stato restaurato e
ripavimentato in pietra locale. Attualmente è adibito al solo passaggio pedonale e vi è vietato il transito ai veicoli a motore.
Via Natalelli, 117 - Ragusa
Il museo illustra l’archeologia e la storia antica del territorio
della provincia di Ragusa, dal neolitico fino alla tarda antichità.
L’ordinamento del museo si avvale di una disposizione dei reperti ordinata sia cronologicamente che per aree topografiche.
L’allestimento del museo è caratterizzato da ricostruzioni al vero
di limitate porzioni di scavo. Questi ambienti (necropoli, pavimenti a mosaici), richiamano nel visitatore l’idea della funzione
degli oggetti esposti.
Per info: 0932622963
3
Cattedrale di San Giovanni Battista
4
Chiesa di Santa Maria delle Scale
Piazza San Giovanni, 25-45 - Ragusa
Prima del terremoto del 1693, sorgeva nella parte ovest
dell’antico abitato cittadino sotto le mura del castello medievale, dove oggi si trova la chiesetta di Santa Agnese, edificata
sulle sue rovine verso la fine del XVIII secolo. Gravemente danneggiata dal sisma, venne riedificata al centro del nuovo abitato
della cità nella contrada del “Patro”. Il 15 aprile del 1694 fu posta
la prima pietra e la chiesa dopo appena quattro mesi era completa. La facciata è maestosa.
Corso Mazzini 88-108 - Ragusa
Dopo il terremoto del 1693 fu ampliata e in gran parte ricostruita
in stile barocco anche se conserva dei tratti gotici (portale e pulpito). Posta al vertice delle scale che uniscono la città alta a Ibla,
il panorama che si può godere da qui è uno dei più belli di tutta
l’isola. La chiesa, secondo una tradizione locale, sarebbe stata
edificata dai monaci Cistercensi nella prima metà del secolo XIII.
L’edificio riveste una notevole importanza dal punto di vista architettonico.
Duomo © gi+cri
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Siti Internet Ufficiali Della Città
Per informazioni generali visitate i siti:
www.comune.ragusa.gov.it
ragusa
INFORMAZIONI UTILI
ragusa
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SICILIA
Chiesa di Santa Maria dell’Itria
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Palazzo Cosentini
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Duomo di San Giorgio
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Ragusa Ibla
Salita Commendatore 8-16 - Ragusa
La chiesa di Santa Maria dell’Idria venne costruita nel 1626 e fu
inizialmente dedicata a San Giuliano. Danneggiata dal terremoto
del 1693, subì una notevole ristrutturazione. La facciata è arricchita da un fastoso portone d’ingresso e da alcuni mascheroni. L’interno a tre navate raccoglie numerose opere d’arte. Ha
cinque altari. La statua della Madonna che si trova all’interno
della nicchia è coperta dal settecentesco quadro della Madonna
odigitria o dell’Idria.
ragusa
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Chiesa di San Giuseppe
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Portale di San Giorgio
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Giardino Ibleo
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Mura Bizantine
Via Orfanotrofio, 9 - Ragusa
Sorge sui resti della chiesa di S. Tommaso andata completamente distrutta nel terremoto del 1693. L’opera, attribuita a Rosario Gagliardi, rappresenta insieme alla Chiesa di San Giorgio,
uno dei gioielli del barocco siciliano. La facciata convessa, di
stile composito, è suddivisa in tre ordini. L’interno presenta una
forma ovale. Gli altari, cinque in tutto, sono realizzati in pietra e
decorati con vetro dipinto il cui effetto cromatico è tale da farlo
sembrare marmo.
Corso Mazzini, 274 - Ragusa
E’ uno dei più bei palazzi barocchi di Ibla. Oggi si presenta in discreto stato di conservazione essendo di proprietà comunale che
lo ha adattato ad asilo. Realizzato probabilmente fra il 1762 ed il
1767, per questa agiata famiglia di Ibla, è stato abitato sino agli
anni cinquanta. L’ingresso avviene da un imponente portone, delimitato da due semipilastri corrosi che sorreggono un cornicione
riccamente ornato, ubicato al primo numero civico della Salita
Commendatore.
Via dei Normanni - Ragusa
E’ il monumento simbolo della città, fu edificato in stile goticocatalano nella seconda metà del XIV secolo. L’antica chiesa
di San Giorgio, ebbe la massima attenzione da parte del conte
Goffredo che modificò, ampliò e arricchí la primitiva chiesa sia
negli aspetti architettonici che nell’arredo e nelle dotazioni patrimoniali. Dopo il terribile terremoto del 1693 resta solo il portale.
La lunetta sopra l’architrave rappresenta il santo cavaliere che
trafigge il drago.
Piazza Duomo, 5 - Ragusa
Si erge nel cuore di Ragusa Ibla. Antica chiesa madre della città
prima del 1693, sorgeva all’estremità est dell’abitato, nei pressi
dell’attuale Giardino Ibleo, dove si trova ancora il grande portale
quattrocentesco, di stile gotico-catalano, unica vestigia rimasta
dell’antico tempio. L’ edificio fu gravemente danneggiato dal terremoto. Nelle cappelle delle navate laterali si trovano tele di alcuni dei più celebri artisti del settecento siciliano.
Viale Margherita 37 - Ragusa
Costituisce il più antico dei quattro giardini principali di Ragusa.
La villa di Ragusa Ibla fu costruita nel 1858 per iniziativa di alcuni
nobili locali e di buona parte del popolo che lavorò gratuitamente
per la realizzazione dell’opera.l’ingresso è costituito da un magnifico viale fiancheggiato da numerose palme, è assai ben curato
e adornato con panchine ben scolpite, colonne con vasi in pietra
scolpiti in forme diverse e una elegante balconata con recinzione
in calcare.
Via Conte Cabrera 8 - Ragusa
Ragusa Ibla (in siciliano Iusu, ovvero “che giace sotto”) oggi
quartiere della città è il fulcro da cui la città si è sviluppata. È
situato nella parte orientale, sopra una collina. Dopo il terremoto
del 1693, il quartiere è stato ricostruito in stile tardo-barocco. Il
quartiere contiene oltre cinquanta chiese e numerosi palazzi in
stile barocco. Nella parte più orientale, si trova il Giardino Ibleo e
sono inoltre presenti gli scavi della città antica, la famosa Hybla.
Via Santissimo Trovato - Ragusa
Si trovano accanto alla Chiesa del santissimo Signore Trovato
che si trova alla periferia orientale di Ragusa Ibla e dietro la
Chiesa delle Santissime Anime del Purgatorio nel quartiere degli Archi si trovano i resti di mura bizantine del VIII secolo che
facevano parte della cinta muraria difensiva del Castello di Ragusa costruito dai bizantini e poi ingrandito dai normanni.
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ragusa
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SICILIA
Duomo di San Pietro © Ondablv
MODICA
Modica è certamente uno dei centri urbani più
antichi della Sicilia tanto che si hanno notizie
di primi insediamenti conquistati dai greci, della
successiva occupazione da parte dei romani, e
delle dominazioni da parte di popolazioni barbariche sino agli inizi del IX secolo quando arrivano i Saraceni.
Gli Arabi la conquistarono nell’844-45 e tale
dominazione musulmana non cesso che due
secoli dopo con la conquista da parte dei Normanni. Ha inizio così quello che è ritenuto il
periodo più glorioso della storia di Modica la
più grande, ricca e potente contea dell’isola.
Le casate della contea di Modica si batterono
vittoriose contro i più famosi condottieri del
tempo e difesero la Sicilia dalle invasioni. Dopo
l’influenza normanna Enrico di Svevia si impossessò del trono di Sicilia e declassò Modica a
feudo del Demanio statale. Passò quindi agli
Angioini e vi rimase fino ai Vespri Siciliani.
Sotto il potere Aragonese fu particolarmente
celebre la seconda famiglia dei conti di Modica,
i Chiaramonte, che diedero il nome anche ad
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uno stile artistico del periodo. La Contea cessò
di esistere con l’abolizione della feudalità. Da
allora, la storia di Modica non venne più segnata da vittorie o fasti e le testimonianze del suo
passato sono aimè state perse quasi completamente a causa del tremendo terremoto dell’11
gennaio 1693: il Portale De Leva, la facciata
del Carmine, il Portale di S.Maria di Betlemme,
la Chiesa ed il Chiostro di S.Maria del Gesù.
Attualmente Modica è una popolosa cittadina
di circa 50.000 abitanti, sede di Tribunale e di
istituti di istruzione media e superiore.
© Viaggiatore Fantasma
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MODICA
ragusa
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SICILIA
Ufficio Informazioni Turistiche
Ufficio Turistico
Piazza Principe di Napoli - Modica
Tel. + 39 0932 759634
Fax +39 0932 759635
[email protected]
Aperto da Lunedì a Sabato dalle 9.00 alle
13.00 e dalle 15.30 alle 19.00. Domenica e festivi dalle 10.00 alle 13.00.
Numeri Utili
Carabinieri
Polizia di Stato
Vigili del Fuoco
Emergenza sanitaria
Viaggiare informati (CCISS)
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Clima
All’interno del comune di Modica sono riconoscibili dal punto di vista climatico due zone:
quella meridionale o costiera e quella settentrionale o collinare. La città gode tutto l’anno di un
clima mite. D’inverno le temperature non scendono sotto i 10 °C e le precipitazioni nevose
sono rare, anche se nelle zone montuose è frequente la formazione di brina e gelo. Le estati
sono calde e ventilate.
NELLE VICINANZE
Ragusa...........................................Km.15
Marina di Modica............................Km.20
Comiso...........................................Km.32
Vittoria............................................Km.40
Avola..............................................Km.46
Siracusa.........................................Km. 70
Augusta..........................................Km.94
1
Duomo di San Pietro
2
Castello dei Conti
3
Torretta dell’Orologio
4
Duomo di San Giorgio
Corso Umberto I, 163 - Modica
Un documento del vescovo di Siracusa ne attesta l’esistenza
nel 1396, ma la data della sua prima edificazione è da collocarsi dal 1301 al 1350 circa. Fa parte anch’esso della lista dei
Monumenti eletti patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Danneggiato dal passare dei secoli e dalle frequenti scosse telluriche
in quest’area ad alto rischio sismico, fu a più riprese ricostruito.
L’interno, a tre navate e con 14 colonne, è spettacolare e decoratissimo.
Via Castello 50-76 - Modica
E’ il simbolo visivo della città. In cima ad una rupe, costruito sul
pianoro conclusivo di un promontorio roccioso, ha rappresentato
per tanti secoli la sede del potere politico e amministrativo di
quella che fu la Contea di Modica. Era infatti presidio fortificato
militare e carcerario. Recentemente è venuto alla luce un suggestivo cunicolo sotterraneo scavato nella roccia, che trapassa
lo sperone roccioso su cui sorge il Castello: era un passaggio di
ronda militare.
Via Castello - Modica
Su una vecchia guardiola militare, ricadente nell’area del vecchio castello dei Conti, è stato apposto nel 1725 un orologio
meccanico ancora perfettamente funzionante, i cui complessi
meccanismi vengono controllati e riavviati ogni 24 ore circa.
Gli ingranaggi che azionano questo orologio esclusivamente in
modo meccanico sono visitabili. Dopo le due chiese maggiori di
Modica, la torretta del Castello è il monumento più fotografato
della città.
Corso San Giorgio, 121 - Modica
Il Duomo di San Giorgio in Modica viene spesso indicato e segnalato come monumento simbolo del Barocco siciliano tipico di
questo estremo lembo d’Italia, di cui rappresenta l’architettura
sicuramente più imponente e scenografica. Lo storico dell’arte
Maurizio Fagiolo dell’Arco ha dichiarato che tale Chiesa forse
andrebbe inserita tra le sette meraviglie del mondo barocco.
E’ inserita invece nella Lista Mondiale dei Beni dell’Umanità
dell’UNESCO.
Duomo di San Giorgio © eraritjaritjaka
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Per informazioni generali visitate il sito:
www.comune.modica.gov.it
www.modica.it
MODICA
INFORMAZIONI UTILI
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SICILIA
© Bumblebee_fr
PIAZZA ARMERINA
Non c’è un’opinione univoca in merito alle origini di questa località. Di sicuro è innegabile che
Piazza Armerina si trovi al centro di una vastissima zona archeologica tanto che il suo territorio è di forte interesse per quanto concerne gli
scavi archeologici grazie ai quali sappiamo che
il territorio fu abitato fin dalla preistoria, almeno
dal VII sec. a.C. in poi.
In riferimento alla dominazione Bizantina, (535827 d.C.), siamo in possesso di descrizioni di
alcuni edifici religiosi grazie alle fonti successive al periodo. Nel secolo IX gli Arabi sottomettono tutti i villaggi sui monti Erei e ci è noto il
toponimo arabo con la quale Piazza Armerina é
chiamata Iblàtasah o Iblàtanah, toponimi arabi
derivati dalla fedele trascrizione di quelli greci
di Ibla Elatson o Ibla Elatton.
Nel corso dell’anno 2004, gli archeologi hanno
portato alla luce accanto alla Villa Romana del
Casale una città di epoca medievale di rilevante
estensione tanto da far pensare che tale insediamento potesse essere il vecchio sito della
città di Piazza prima della distruzione ad opera
41
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del re Guglielmo. Dunque la certezza maggiore
è che l’attuale Piazza Armerina è sita nel luogo
di riedificazione di epoca normanna.
© ranx72
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PIAZZA ARMERINA
MODICA
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SICILIA
Ufficio Informazioni Turistiche
Ufficio Turistico
Via Camillo Cavour,1 - Piazza Armerina
Tel. +39 0935 680201 - 0935 681310
Numeri Utili
Carabinieri
Polizia di Stato
Vigili del Fuoco
Emergenza sanitaria
Viaggiare informati (CCISS)
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118
1518
Clima
Piazza Armerina gode di un clima mediterraneo, caratterizzato da influssi continentali dovuti alla lontananza dal mare e all’altitudine di
bassa montagna.
NELLE VICINANZE
Enna...............................................Km.31
Caltagirone.....................................Km.32
Gela................................................Km.44
Caltanissetta...................................Km. 46
Licata..............................................Km. 76
Ragusa...........................................Km.89
Catania...........................................Km.98
Siracusa.........................................Km.146
1
Palazzo Trigona della Floresta
2
Duomo
3
Castello Aragonese
4
Villa del Casale
Piazza Duomo - Piazza Armerina
Costruito nel XVIII sec. dalla famiglia Trigona della Floresta,
chiude la piazza ad est con la sua massa compatta, aperto in
basso dal grande portale ed alleggerito in alto dagli ampi e geometrici finestroni e dai lunghi balconi del piano nobile. Già sede
di istituti scolastici, non conserva più nulla, all’interno, del suo
antico splendore. Il restauro, in corso d’opera, sta restituendo la
condizione originaria del luogo, compresi i pavimenti in maiolica.
Piazza Duomo 3 - Piazza Armerina
Domina con la sua mole la città, che annuncia da lontano con
l’alta cupola. Costruito tra il 1604 e il 1719 si innalza sul luogo
stesso su cui sorgeva dal XV secolo la chiesa madre della città,
un’elegante chiesa in stile gotico-aragonese, arricchita tra il 400
e il 500 di una superba torre campanaria e di un arco marmoreo
gaginesco nel battistero, ma danneggiata da un terremoto. La
chiesa conserva un importante archivio e una ricca pinacoteca.
Piazza Castello, 11 - Piazza Armerina
Fu costruito alla fine del 1300, ai tempi di re Martino I d’Aragona,
che vi risiedette a lungo, mentre il vecchio castello, che si trovava sull’estremità opposta della collina, veniva smantellato e
ceduto ai Francescani per erigervi un convento. Ha una planimetria regolare quadrilatera chiusa agli angoli da massicci torrioni
quadrangolari. E’ stato sede di carcere mandamentale; acquistato negli anni 70 da un privato, oggi è chiuso al pubblico.
SP90 - Piazza Armerina
E’ una villa tardo-romana i cui resti sono situati nell’immediata
periferia della città. Dal 1997 fa parte dei Patrimoni dell’umanità
dell’UNESCO. La scoperta si deve a Gino Vinicio Gentili, che
nel 1950 ne intraprese l’esplorazione in seguito alle segnalazioni
degli abitanti del posto. La villa va datata al primo venticinquennio del IV secolo. Nei famosi mosaici lavorarono maestranze africane per un insieme di circa 3500 m². Viene visitata ogni anno
da piu’ di 300.000 persone.
Villa del casale © Neil Weightman
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Siti Internet Ufficiali Della Città
Per informazioni generali visitate il sito:
www.comune.piazzaarmerina.en.it
www.piazzaarmerina.org
www.piazza-armerina.it
PIAZZA ARMERINA
INFORMAZIONI UTILI
PIAZZA ARMERINA
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SICILIA
Valle dei Templi © Michal Osmenda
AGRIGENTO
L’area mostra testimonianze di antiche popolazioni, come il ritrovamento di un teschio
femminile appartenente alla famosa “Ragazza
di Mandrascava”, risalente a mezzo milione di
anni fa ed il ritrovamento di resti di un villaggio Mesolitico nella zona di Porta Bianca datati
anno 6000 a.C.. Ufficialmente però si ritiene
che Agrigento sia stata fondata nel 581 a.C.
dai coloni Rodii (provenienti appunto dall’isola
greca di Rodi) e Cretesi stanziati nella vicina
Gela. Venne chiamata Akragas dal fiume che
la cingeva e, in breve tempo, si eresse a seconda città siciliana più importante della Magna
Grecia dopo Siracusa. I fattori che spinsero
l’ascesa di Akragas furono la presenza di campi fertili, la prossimità della collina dell’Acropoli
e della Rupe Atenea.
L’area urbana si estendeva su 456 ettari ed
era cinta da mura di fortificazione con nove
porte d’ingresso. La popolazione era di circa
300.000 abitanti ed era citata come “la più bella città dei mortali”. Nel 406 Agrigento venne
pesantemente sconfitta dai Cartaginesi, che
la distrussero quasi completamente. Fortunatamente venne ricostruita nella seconda metà
del IV sec. a.C. ad opera dei Corinzi, impegnati
nella lotta contro i Cartaginesi in Sicilia. Nel 210
a.C. venne assediata e quindi saccheggiata
dai Romani che la assoggettarono all’Impero
con il nome di Agrigentum. Successivamente,
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grazie alla dominazione araba dal 828 d.C. la
città, scelta quale capitale del regno berbero,
venne in parte riedificata sulla cima della collina in cui oggi si ammira il centro storico caratterizzato appunto dalla tipica conformazione
araba, con le sue piccole viuzze e cortili che
convergono verso la Via Atenea, che è da considerare anche oggi la più importante arteria
della città. Con l’arrivo dei Normanni, nel 1087,
la città vide aumentare il suo potere sociale e
la sua prosperità economica. Proprio in questo
periodo vengono eretti importanti edifici come
la Cattedrale e Santa Maria dei Greci. Anche
l’economia fiorì sotto la spinta dei rapporti commerciali intrapresi con il Nord Africa.
Nei secoli seguenti la città fu scelta quale
residenza da baroni e da religiosi e nel XVIII
secolo si assistette ad una ripresa economica
interessante; il centro cittadino si spostò dalla
zona del Duomo a via Atenea, attuale corso
principale della città. Nel 1860 anche Agrigento
si unì alla lotta di Garibaldi la libertà e l’unità
del paese, stanca dei soprusi e del malgoverno operato dai Borbone. La seconda guerra
mondiale colpì direttamente anche Agrigento
che dovette subire ed affrontare diversi bombardamenti. Da sottolineare che la città riprese
il toponimo romano e dunque utilizzò il nome
di Agrigento solo nel 1927, prima di allora era
chiamata Grigenti.
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AGRIGENTO
PIAZZA ARMERINA
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SICILIA
1
Via Regione Siciliana, 120 - Agrigento
Dal 1987, la casa natale di Luigi Pirandello è un Museo della
Regione siciliana. Ospita mostre temporanee dedicate al grande
drammaturgo e, in forma stabile, un’ampia raccolta di cimeli, fotografie, lettere, recensioni e onorificenze, libri in prima edizione,
con dediche autografe, quadri d’autore dedicati. Notevole è la
collezione di locandine delle opere pirandelliane più famose, rappresentate in tutto il mondo.
Ufficio Informazioni Turistiche
Ufficio Informazioni
Via Cesare Battisti, 15 - Agrigento
Tel. + 39 0922 20454
Aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19.00.
Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo
di Agrigento
Via Empedocle, 73 - Agrigento
tel. +39 0922 20391
fax 0922 20246
[email protected]
Numeri Utili
Carabinieri
Polizia di Stato
Vigili del Fuoco
Emergenza sanitaria
Viaggiare informati (CCISS)
Biblioteca Museo Luigi Pirandello
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1518
Clima
Agrigento gode di un clima mediterraneo, con
inverni miti che difficilmente scendono sotto i
10 °C, ed estati calde e ventilate. La maggior
parte delle precipitazioni sono concentrate in
autunno, mentre le nevicate sono rare.
NELLE VICINANZE
Licata..............................................Km.47
Caltanissetta...................................Km.60
Sciacca...........................................Km. 61
Gela................................................Km.79
Enna...............................................Km.93
Piazza Armerina.............................Km.101
Mazara del Vallo.............................Km.116
Ragusa...........................................Km.135
2
Duomo
3
Complesso di San Domenico
4
Chiesa di San Lorenzo
Via Duomo, 159 - Agrigento
L’edificio fu eretto per volontà del vescovo normanno Gerlando,
poi santo. I lavori di costruzione iniziarono intorno al 1093 e finirono nel 1099. la chiesa realizzata fu intitolata a San Gerlando,
diventato patrono della città. La Cattedrale si contraddistingue
per la varietà dei suoi stili, è interessante l’acustica: dietro l’altare
maggiore, nell’abside, si possono sentire le parole pronunciate a
bassa voce, sulla porta principale, alla distanza di 82 metri.
Piazza Luigi Pirandello, 35 - Agrigento
E’ costituito dalla chiesa omonima e dall’annesso ex convento
dei Padri Domenicani. Bella costruzione del Seicento, l’edificio
presenta una facciata rinascimentale barocca a due ordini. Un
po’ arretrato è il campanile. L’interno, a navata unica, contiene
otto cappelle, ricche di tele, e una preziosa Crocifissione cinquecentesca. Notevoli sono inoltre le due cantorie e l’organo.
Nell’elegante edificio dell’ex convento, sede del Municipio, è ricavato il teatro Luigi Pirandello.
Piazza Purgatorio, 3-4 - Agrigento
Detta anche Chiesa del Purgatorio, fu eretta nella prima metà
del Seicento. Committenti furono i ricchi borghesi del quartiere,
che la vollero particolarmente sfarzosa. I lavori si conclusero
nel 1761. L’esterno è caratterizzato da una doppia scalinata e
da un’alta facciata a due ordini, coronati da timpano. Il portale
d’ingresso è formato da una coppia di colonne tortili accostate a
pilastri con ai lati le figure allegoriche della Fede e della Carità.
Valle dei Templi © Mingo.nl
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Per informazioni generali visitate il sito:
www.comune.agrigento.it
www.lavalledeitempli.it
www.provincia.agrigento.it
AGRIGENTO
INFORMAZIONI UTILI
AGRIGENTO
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SICILIA
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Tempio di Giunone
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Tempio della Concordia
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Necropoli
Cortile Santo Spirito, 1-6 - Agrigento
Formata dagli omonimi monastero e chiesa, l’Abbazia di Santo
Spirito fu fondata intorno al 1290 dalla nobildonna agrigentina
Marchisia Prefolio. Quando morì il marito, Federico Chiaramonte, la Prefolio trasformò il suo palazzo in monastero, incorporandolo nel complesso abbaziale. Caratterizzato da un bellissimo
chiostro, l’edificio è strutturato su due piani. La facciata della
chiesa presenta un bel portale gotico, sormontato da un rosone.
L’interno è in stile barocco.
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Tempio di Ercole
10
Tempio di Castore e Polluce
11
La Valle dei Templi
12
Giardino della Kolymbetra
Via Passeggiata Archeologica, 33 - Agrigento
Costruito verso il 510 a.C., il Tempio di Eracle/Ercole, è anche
detto Herakleion. E’ uno dei più antichi templi dorici della Sicilia
e sicuramente il più antico dei templi agrigentini. E’ famosissimo
nella storia agrigentina, per l’imponenza delle sue proporzioni e
per le ricchezze che lo adornavano. Della struttura originaria si
conservano otto colonne. Le rovine della cella mostrano chiaramente che la sua distruzione fu causata da un terremoto.
Via Passeggiata Archeologica, 24 - Agrigento
La sua attribuzione a Era Lacinia/Giunone (moglie di Zeus-Giove)
è dovuta a un’erronea interpretazione di un brano di un autore
latino. Il Tempio sorge - imponente e solitario - in posizione dominante, all’estremità orientale della Collina dei Templi e fu eretto
tra il 460 e il 450 a.C. Aveva 34 colonne, 25, sono ancora in
piedi e sostengono la loro elegante architrave. Conteneva poi
un magnifico capolavoro d’arte: il famoso quadro di Giunone, del
grande artista Zeusi.
Via Passeggiata Archeologica 38 - Agrigento
E’ il simbolo di Agrigento. Costruito negli ultimi decenni del V sec.
a.C. è attribuito ai due gemelli nati dall’unione di Leda e Zeus,
tramutato in cigno. Del tempio restano solo quattro colonne, rialzate nel XIX secolo, ed una parte della trabeazione. Sotto uno
spigolo della cornice si può ancora ammirare una rosetta, tipico
elemento decorativo.
Via Passeggiata Archeologica, 33 - Agrigento
E’ il meglio conservato di tutti i templi dorici di Sicilia e d’Italia.
Deve il nome a un’iscrizione latina, rinvenuta nelle vicinanze:
l’iscrizione porta una dedica alla Concordia degli Agrigentini, ma
con il tempio non ha alcuna relazione. Possiede due ordini di
colonne: uno interno e l’altro esterno. Più che dalla grandiosità,
la bellezza della struttura è data dalla perfetta armonia di tutte
le linee: è uno dei pochi templi che possa competere con il Partenone d’Atene.
Via Passeggiata Archeologica 33 - Agrigento
Patrimonio dell’umanità UNESCO dal 1997 e più grande parco
archeologico del mondo. L’itinerario “La Valle dei Templi” è composto di 9 tappe: Tempio di Giunone, Tempio della Concordia,
Necropoli, Tempio di Ercole (Eracle), Tomba di Terone, Tempio
di Giove Olimpio, Tempio di Castore e Polluce, Giardino della
Kolymbetra, Tempio di Vulcano.
Via Passeggiata Archeologica, 33 - Agrigento
Le necropoli agrigentine più significative si trovano nella zona
dei Templi: sono la Necropoli Paleocristiana, la Grotta dei Frangipane, la Necropoli Giambertoni e la Necropoli Sub-divo. Sono
assolutamente da visitare.
Contrada San Marco, 8 - Agrigento
La Kolymbetra (dal greco, piscina) si trova all’estremità occidentale della Collina dei Templi. Più che una piscina, era forse un vivaio di pesci per i banchetti ed era allietata da cigni e altri volatili.
Trascurata in seguito, essa interrò. Dal 1999 la Kolymbetra è stata affidata in concessione al Fondo Ambiente Italiano. Autentico
gioiello archeologico e agricolo della Valle dei Templi, tornato
alla luce dopo decenni di abbandono, è un giardino di cinque
ettari.
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Abbazia di Santo Spirito
AGRIGENTO
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AGRIGENTO
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SICILIA
Capo Rossello © pynomoscato
REALMONTE
Il nome attuale, che deriva dal latino Mons
Realis, deriva dalla volontà del nobile Giovanni
Monreale che, nel 1650, acquistò dal barone di
Siculiana, don Giovanni Platamone, il feudo di
Mendola ed ottenne, successivamente la licenza di popolarlo. Giunsero così coloni dai feudi
vicini e venne costruita dalla comunità del tempo la prima chiesa nella pianura di Carricacina,
dedicandola a Sant’Antonio. Quasi contemporaneamente vennero edificati il Castello e la
Corte del Signore del luogo. Dopo solo un secolo dalla sua nascita, Realmonte contava già
oltre 1500 abitanti, iniziando uno sviluppo verso
nord. La terra, fertile e pianeggiante, consentiva alla popolazione di vivere soprattutto di agricoltura. Nel 1700 venne inaugurata la Chiesa
Madre, dedicata a San Domenico, che è oggi il
patrono di Realmonte. Oltre all’agricoltura, da
anni la città produce salgemma, sali polassici
e carinite ed è fiorita una intensa attività commerciale, legata al turismo, grazie al litorale tra
i più belli e suggestivi della Sicilia occidentale.
Chi vuole conoscere Realmonte, ma più in
generale la Sicilia, non può infatti fare a meno
di visitare Capo Rossello e soprattutto la
Scala dei Turchi. Ogni anno migliaia di turisti,
provenienti da tutto il mondo, si ritrovano in
questa spiaggia per ammirare il bianco accecante e la particolare forma di questa parete
rocciosa in marna, una roccia sedimentaria di
51
52
natura calcarea e argillosa che le conferisce il
particolare colore. Questa meraviglia naturale
prende il nome dalle passate incursioni di pirati, soprattutto turchi, che trovavano un sicuro
riparo in questa zona meno battuta dai venti.
© Giampaolo Macorig
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realmonte
AGRIGENTO
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SICILIA
Villa Romana
2
Scala dei Turchi
3
Capo Rossello
4
Torre di Monterosso
SP68 - Realmonte
La villa risale al I secolo d.C., fu individuata agli inizi del XX secolo ma solo lavori di scavo e restauro più recenti l’hanno resa
visibile. E’ collocata direttamente sulla spiaggia ed è articolata
intorno ad un cortile centrale circondato da colonne. Vicino ad
esso ci sono vari ambienti, alcuni caratterizzati da marmi policromi e intarsiati che rappresentano soprattutto scene di divinità
marine. La presenza delle terme testimonia il benessere economico dei proprietari.
Ufficio Informazioni Turistiche
Proloco Realmonte
Via Portella delle Ginestre, 12
- Realmonte
Tel. + 39 327 4045984
Fax + 39 320 3139737
[email protected]
Numeri Utili
Carabinieri
Polizia di Stato
Vigili del Fuoco
Emergenza sanitaria
Viaggiare informati (CCISS)
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118
1518
Clima
Realmonte gode di un clima mediterraneo, con
inverni miti che difficilmente scendono sotto i
10 °C, ed estati calde e ventilate. La maggior
parte delle precipitazioni sono concentrate in
autunno, mentre le nevicate sono rare.
NELLE VICINANZE
Porto Empedocle............................Km.7,5
Agrigento........................................Km. 14
Sciacca...........................................Km. 48
Licata..............................................Km.55
Gela................................................Km.86
Mazara del Vallo.............................Km.103
Ragusa...........................................Km.142
Trapani...........................................Km.163
Contrada Scavuzzo, 152 - Realmonte
Il nome deriva dalle passate incursioni di pirateria da parte dei
saraceni che trovavano riparo in questa zona meno battuta dai
venti e rappresentante un più sicuro approdo. Qui la natura è un
vero incanto. Il bianco accecante della Scala dei Turchi è l’effetto
di una tavolozza di gusci di microrganismi mentre i vari strati
della falesia marcano intervalli geologici di migliaia di anni. Una
sorta di viaggio nel tempo che toglie il fiato.
Via dell’Orsa Maggiore - Realmonte
Il Capo Rossello è caratterizzato dalla tipica vegetazione mediterranea. Dalla vetta del monte è possibile ammirare la Scala
dei Turchi, la Torre di Monterosso, il teatro Costabianca, il porto
della Baia, la Baia di Monterosso stessa e infine i due celebri
scogli detti “u zitu” e “a zita”.
Contrada Giallonardo 128 - Realmonte
Dall’alto di uno sperone roccioso essa domina i litorali adiacenti. Fu costruita intorno alla prima metà del XVI secolo e faceva
parte del sistema di difesa dell’Imperatore Carlo V contro i pirati saraceni. E’ formata da una base a tronco di piramide e da
un piano superiore a cui si accedeva tramite una scala. Grazie
alla collocazione e alle caratteristiche architettoniche può essere
considerata tra i migliori esempi di torre d’avvistamento cinquecentesca di tutta la regione.
Scala dei Turchi© ngi-
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Per informazioni generali visitate il sito:
www.comune.realmonte.ag.it
www.prolocorealmonte.com
realmonte
INFORMAZIONI UTILI
realmonte
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SICILIA
PALERMO
La città di Palermo, capoluogo della Sicilia,
è il quinto comune italiano per popolazione.
Da antiche leggende sembra emergere che
l’originario nome di questo luogo fosse Tsits
(o Ziz), che significa “splendida”, “fiore”: a
sostegno di questa tesi va detto che Palermo
si mostra a tutti coloro che la vivono come un
fiore profumato, situato in una ridente spiaggia
davanti al mare azzurro. La metropoli si sviluppa lungo l’omonimo golfo, adagiata sulla pianura della Conca d’Oro e attraversata dal fiume
Oreto. La pianura è chiamata in questo modo
per via delle colorazioni tipiche degli agrumi,
la zona è infine circondata completamente da
una cinta muraria naturale: i monti di Palermo.
La storia di questo borgo ha origini molto antiche, immenso è il suo patrimonio artistico ed
architettonico. Trovare in città punti d’interesse
risulta assolutamente semplice. Palermo presenta infatti diversi e variegati luoghi che meritano la nostra attenzione, si passa: dai resti
delle mura puniche alle ville in stile liberty, dalle
residenze in stile arabo-normanno, alle chiese
barocche ed ai teatri neoclassici.
Per capire meglio l’importanza di questa splendida città bisogna citare Goethe, che scrisse:
“Italien ohne Sizilien macht gar kein Bild in
der Seele: hier ist erst der Schlüssel zu allem”
(L’Italia senza la Sicilia non lascia immagine nell’animo: qui,
solo qui, è la chiave di tutto).
55
56
Palermo è caratterizzata da una grande ricchezza d’arte prodotta in quattro differenti momenti storici: l’architettura arabo-normanna,
l’arte del basso medioevo e del Rinascimento,
l’arte barocca del secolo XVII, l’arte decorativa
del secolo XVIII. Situata al centro del Mediterraneo, è qui che hanno origine gli esordi delle
più antiche civiltà. Palermo nel corso della sua
storia è sempre stata crocevia di culture fra
l’Occidente e l’Oriente. Fu anche scalo privilegiato di traffici mercantili. Luogo strategico di
transito, qui hanno approdato popoli con razze,
lingue e religioni diverse. La felice posizione e
la bellezza dei luoghi hanno senza dubbio contribuito in larga parte a tutto ciò. Si spiegano
anche in questo modo le innumerevoli dominazioni che la città ha dovuto subire nel corso
della sua millenaria storia, tra questi i Fenici, i
Cartaginesi, i Romani, gli Arabi che la fecero
diventare una delle più belle città del tempo.
Ma nonostante questo Palermo è comunque
riuscita a mantenere una propria identità. Girovagare per le vie cittadine è come presenziare ad una grandiosa parata di testimonianze
appartenenti a civiltà diverse, ma intimamente
fuse. Apprezzare un numero così grande di
capolavori equivale a perdersi in qualcosa di
immortale e inalterabile, proprio come vi si perdono tutti quelli che intorno ad essi vivono, si
muovono e ne tramandano ricordi, leggende e
tradizioni.
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PALERMO
realmonte
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SICILIA
1
Convento e Catacombe dei Cappuccini
2
Castello della Cuba
3
Tesoro della Cappella Palatina
Piazza Cappuccini - Palermo
Il convento è annesso alla Chiesa di Santa Maria della Pace. Le
catacombe risalgono al XVI secolo, benché edificate su strutture precedenti. Il Convento è conosciuto in tutto il mondo per la
presenza nei suoi sotterranei di un vasto cimitero. Lo spettacolo
macabro degli innumerevoli cadaveri esposti è spunto di riflessione. Le gallerie furono scavate alla fine del ‘500 e formano un
ampio cimitero di forma rettangolare.
Ufficio Informazioni Turistiche
Azienda di promozione turistica (APT)
Piazza Castelnuovo, 35
Tel. +39 091/6058351
Palermo presenta diversi Centri d’Informazione Turistica (C.I.T), dislocati in punti strategici della città, dove è possibile ricevere informazioni e trovare tutto il materiale cartaceo
che riguarda la città e i dintorni: brochure, depliant, mappe, cartine.
I C.I.T. sono aperti dalle 9.00 alle 13.00 e dalle
15.00 alle 19.00.
Stazione centrale
Porto
Piazza Bellini
Piazza Marina (di prossima apertura)
Cattedrale
Via Cavour
Politeama
Numeri Utili
Carabinieri112
Polizia di Stato
113
Vigili del Fuoco
115
Emergenza sanitaria
118
Viaggiare informati (CCISS) 1518
Clima
Palermo gode di un clima temperato, con estati asciutte e calde, ed inverni freschi e piovosi (clima mediterraneo). Le stagioni invernali
e primaverili hanno invece temperature miti e
gradevoli. L’estate è arida e calda, ventilata
grazie alla presenza delle brezze marine; non
è raro sentire lo scirocco, il vento africano
che, seppure in rari casi, fa impennare le temperature massime oltre i 42 °C (record storico
di 45,5 °C). Il periodo più piovoso è quello
compreso fra settembre e febbraio. Raro è il
fenomeno della nebbia e della neve. La zona
più calda è il centro storico.
57
Corso Calatafimi, 110 - Palermo
La Cuba Sottana o più semplicemente Cuba, è un padiglione
di delizie, in origine all’interno di uno dei Sollazzi Regi dei re
normanni di Sicilia, e si trova all’interno dell’omonimo quartiere.
Si chiama “sottana” per distinguerla dalla Cuba Soprana, oggi
inglobata nella settecentesca Villa Napoli. Fu costruito nel 1180
per il re Guglielmo II. Proprio alla Cuba, tra le acque e gli alberi
che la circondavano, Boccaccio ambientò una delle novelle del
suo Decameron.
Piazza Indipendenza, 21 - Palermo
Si trova all’interno della cripta del Palazzo dei Normanni. Al suo
interno custodisce dei Tabulari in pergamena che vanno dal XI
secolo al XVIII secolo. Altri elementi presenti all’interno del museo sono vasellame in argento sbalzato, alcuni paramenti sacri,
degli oggetti liturgici, delle urne in argento e cofanetti preziosi.
Altri pezzi di notevole interesse storico sono stati tolti da questa
sede e esposti all’interno della “Galleria delle Belle Arti”.
Aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00; Domenica fino alle 10.00.
4
Palazzo dei Normanni
Piazza del Parlamento - Palermo
E’ il palazzo reale, sorge nella posizione piu’ elevata della citta’.
Oggi sede dell’Assemblea regionale siciliana. Al primo piano
sorge la Cappella Palatina. La costruzione risale al IX secolo. Il
palazzo è la sede dell’Osservatorio astronomico di Palermo. Le
parti di costruzione attribuite ai normanni sono la Torre Pisana,
sede della stanza del Tesoro, e la Torre della Gioaria. All’ interno
troviamo anche la stanza di re Ruggero con decorazioni a mosaico del XII secolo.
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Per informazioni generali visitate il sito:
www.comune.palermo.it
oppure il sito:
www.palermotourism.com
PALERMO
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PALERMO
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SICILIA
Cattedrale di Palermo
6
Museo d’Arte Moderna e Contemporanea
Via Matteo Bonello, 2 - Palermo
E’ dedicata alla Vergine Maria Santissima Assunta, è un grandioso complesso architettonico composto in diversi stili. Eretta
nel 1185. La cattedrale è fiancheggiata da quattro torri d’epoca
normanna ed è sovrastata da una cupola. E’ collegata al Palazzo
Arcivescovile con due grandi arcate da cui s’innalza la torre campanaria con l’orologio. L’interno è a croce latina con tre navate
divise da pilastri con statue di santi. All’interno è possibile trovare
due sarcofagi.
PALERMO
10
Galleria Regionale della Sicilia
Via Alloro, 2 - Palermo
Nelle splendide sale della galleria hanno trovato posto le opere
provenienti da acquisizioni, donazioni ed incameramenti dei beni
degli enti religiosi soppressi. Al piano terra si trovano, fra i tanti
manufatti tutti d’altissimo livello qualitativo: le opere lignee ad
intaglio del XII secolo e le sculture del Trecento e del Quattrocento. Nella sala II, si trova lo straordinario grande affresco del
Trionfo della Morte proveniente da Palazzo Sclafani.
Per info: 091320532
Aperto da martedì a venerdì 9.00-18.00. Sabato, domenica: 9.00-13.00.
Piazza Vigliena
11
Piazza Villena - Palermo
I Quattro Canti o Ottagono del Sole o Teatro del Sole, sono i
nomi di una piazza ottagonale all’incrocio dei due principali assi
viari di Palermo: la via Maqueda e il Cassaro, oggi Corso Vittorio
Emanuele. I Quattro Canti propriamente detti sono i quattro prospetti architettonici che delimitano lo spazio dell’incrocio. Il nome
esatto è Piazza Vigliena, in omaggio al Viceré. L’architettura è
molto semplice, rappresenta un perfetto ottagono formato da
quattro edifici.
8
Basilica La Magione
Via Magione, 44 - Palermo
Detta anche Basilica della Santissima Trinità del Cancelliere,
è una delle più antiche della città, nei pressi di piazza Kalsa.
Fondata nel 1191 dalla dinastia normanna. Nel 1197 venne concessa all’ordine dei Cavalieri Teutonici.Nel corso dei secoli subì
varie manomissioni, come l’edificazione di un portale barocco,
ancora presente. Oggi la chiesa si presenta come un particolare
esempio di arte arabo normanna. L’interno conserva un trittico
marmoreo del XVI secolo e una “Crocifissione”.
Via Vittorio Emanuele, 365 - Palermo
Dal 2008 Palazzo Riso è la sede del Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia e uno degli spazi espositivi più importanti della
regione. Alla sua apertura il museo si è dotato di una struttura
per la promozione dell’arte contemporanea siciliana: il SACS
(Sportello per l’Arte Contemporanea della Sicilia) è costituito da
un archivio i cui materiali sono disponibili on-line e consultabili in
forma cartacea presso la sede del museo.
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Museo Archeologico Regionale A. Salinas
Piazza Olivella, 24 - Palermo
Possiede una delle più ricche collezioni d’arte punica e greca
d’Italia, nonché testimonianze di gran parte della storia siciliana.
Il museo, già Casa dei Padri della Congregazione di San Filippo
Neri, è stato dedicato ad Antonio Salinas, celebre archeologo e
numismatico palermitano. Fa parte del complesso monumentale
dell’Olivella, che comprende anche la chiesa di San Ignazio e
l’attiguo Oratorio. E’ composto in parte da collezioni private acquistate o donate al museo.
Per info: 0916116805
Chiesa della Martorana
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Piazza Bellini, 1 - Palermo
E’ d’origine Greco-ortodossa. Durante il periodo Normanno, fu
convertita in chiesa Cattolica. E’ ora chiamata “la Martorana”
perché - nel 1435 - fu ceduta da Alfonso V d’Aragona al vicino
convento della Martorana, fondato da Goffredo Martorana. Nel
1143 iniziò la costruzione. Prima era chiamata con il nome di
Santa Maria dell’Ammiraglio. L’edificio subì modifiche, anche
sostanziali, soprattutto per le diverse esigenze liturgiche legate
al passaggio dal rito greco al latino.
Teatro Massimo Vittorio Emanuele
Piazza Giuseppe Verdi, 13 - Palermo
E’ il maggiore edificio teatrale lirico d’Italia, e uno dei più grandi
d’Europa (terzo in ordine di grandezza architettonica). Ambienti
di rappresentanza, sale, gallerie e scale monumentali circondano il teatro vero e proprio, che può ospitare circa 1.400 spettatori,
formando un complesso architettonico di grandiose proporzioni.
La tradizione narra che una suora detta “la monachella” si aggiri ancora per le sale del teatro e chi non crede alla leggenda
inciampa in un gradino.
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PALERMO
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SICILIA
Tempio © Paul Stephenson
CALATAFIMI - SEGESTA
Calatafimi sembrerebbe trovare le sue origini
durante il periodo dell’occupazione araba. Il
suo nome era infatti “Kalt al Fimi”, con riferimento al Castello di Eufemio, lo stesso che ancora oggi occupa la cima del promontorio della
località. Dal 1997 il nome del piccolo comune
include anche quello del vicino sito archeologico di Segesta, area dove sorgeva l’antica
Acesta, probabilmente fondata dal troiano
Aceste. Calatafimi-Segesta è stata nella storia
al centro di importanti avvenimenti. I Romani
utilizzavano il “Castrum Phimes”, la roccaforte
che dominava il promontorio, per proteggersi
ed avvistare con largo anticipo i nemici.
Tale nome potrebbe arrivare dal V secolo dal
patriarca bizantino che portava il nome di Eufemio o, secondo alcuni storici, potrebbe anche
derivare dal Eufemio di Sicilia, una figura leggendaria che nel IX secolo pare abbia fatto arrivare in Sicilia i mercenari musulmani a difesa
del trono, lasciando loro la successiva conquista dell’isola. Ma nel sentire comune è indubbio
che Calatafimi sia ricordata soprattutto per la
grande battaglia combattuta da Giuseppe Garibaldi e dalla sua spedizione dei Mille durante
la liberazione d’Italia nel 1860. Proprio durante
la battaglia di Calatafimi Garibaldi pronunciò
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la celebre frase: “Qui o facciamo l’Italia o si
muore”. Per quanto concerne Segesta, essa
fu fondata dagli Elimi, una delle popolazioni
indigene della Sicilia, dalle origini tuttavia sconosciute. Venne in seguito conquistata dai greci,
divenendo città protagonista del periodo classico. Nel IV secolo venne distrutta dal tiranno
Siracusa e successivamente ricostruita e governata dai Romani. Tuttavia, venne definitivamente abbandonata intorno al XIII secolo dopo
essere stata devastata dai Vandali.
© Francescodibartolo80
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CALATAFIMI-SEGESTA
PALERMO
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SICILIA
Ufficio Informazioni Turistiche
Ufficio Turistico
Tel. +39 0924 9505502
Fax +39 0924 952696
[email protected]
Pro Loco
Via Vittorio Emanuele, 16 - Calatafimi-Segesta
Tel. +39 0924 954680
Fax +39 0924 952696
Email: [email protected]
Aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00. Giovedì e Sabato anche dalle 15.00 alle 18.00.
Numeri Utili
Carabinieri
Polizia di Stato
Vigili del Fuoco
Emergenza sanitaria
Viaggiare informati (CCISS)
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Clima
Situata nell’entroterra, Calatafimi - Segesta
gode di un clima mediterraneo con temperature
medie più fredde rispetto a quelle della zona
costiera. Gli eventi nevosi sono comunque
rari. Le temperature medie di gennaio, il mese
più freddo, vanno da una minima di 8°C a una
massima di 11°C, mentre a luglio ed agosto si
passa da 25°C a 31°C.
NELLE VICINANZE
Trapani...........................................Km. 35
San Vito lo Capo............................Km. 49
Castelvetrano.................................Km.50
Marsala...........................................Km.51
Palermo..........................................Km.79
Sciacca...........................................Km.84
1
Tempio di Segesta
2
Segesta
3
Teatro di Segesta
4
Chiesa Madre
SP57 - Calatafimi-Segesta
E’ un tempio greco. L’ipotesi prevalente è che non sia mai stato
terminato, il suo completamento sarebbe stato impedito dalle
guerre. Alternativamente si è pensato ad un utilizzo della struttura per riti indigeni. Presenta 6 colonne sul lato corto e 12 sul
lato lungo (in totale 36 quindi). E’ stato costruito durante l’ultimo
trentennio del V secolo a.C. Per la sua fattura e per il suo attuale
stato di conservazione, può considerarsi uno fra i templi più belli
dell’antichità.
SP57 - Calatafimi-Segesta
Si chiamava Segesta una antica città, non più abitata, fondata
dagli Elimi. La vecchia città sorge sul monte Bàrbaro, nel comune di Calatafimi Segesta, a una decina di chilometri da Alcamo e da Castellammare del Golfo. Di particolare bellezza sono
il tempio, in stile dorico, e il teatro, in parte scavato nella roccia
della collina. Da documenti risulta che la città era abitata nel IV
secolo a.C..
Contrada Barbaro Tempio, 1 - Calatafimi-Segesta
E’ un teatro greco che può datarsi intorno alla metà del III secolo
a.C., è posto sulla collina opposta a quella del tempio, a circa
440 m. di altezza. Sette cunei dividono i posti degli spettatori. La
divisione orizzontale del teatro permetteva lo spostamento degli
spettatori da una sezione all’altra. La zona superiore è semidistrutta, e poco rimane anche della scena, che secondo gli studiosi
sarebbe stata decorata da colonne e pilastri. Poteva ospitare oltre 3.000 persone.
Via Trieste, 2 - Calatafimi-Segesta
La chiesa Madrice dedicata a San Silvestro Papa è una delle
chiese più antiche della vecchia Calatafimi risalente al XV secolo. Costruita nello stile dell’arte del rinascimento e decorata di
scarsi stucchi barocchi, sobriamente indorati, la chiesa presenta
tre navate. Restaurata in tempi recenti reca nell’ altare maggiore
un interessante politico marmoreo del Berrettaro e Mancino eseguito dal 1509 al 1512.
Teatro © elpit
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Siti Internet Ufficiali Della Città
Per informazioni generali visitate il sito:
www.comune.calatafimisegesta.tp.it
www.proloco-calatafimisegesta.it
www.calatafimisegesta.it
CALATAFIMI-SEGESTA
INFORMAZIONI UTILI
CALATAFIMI-SEGESTA
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SICILIA
© Neekoh.fi
ERICE
Come riporta Tucidide, fu fondata dagli esuli
troiani che, secondo la leggenda, avrebbero
poi dato vita al popolo degli Elimi. Proprio il loro
re Erice, che fece costruire il tempio dedicato
a sua madre Afrodite Ericina, diede dunque il
suo nome alla località. Questa origine è tuttavia controversa perché sembrerebbe per altri
legata alla figura di Enea che condivide con il re
Elimo la madre. Virgilio la cita nell’Eneide narrando come Enea approdi sulla costa ai piedi
del monte per celebrarvi il rito funebre per il padre Anchise. L’incidente di alcune navi lo costrinse poi a lasciare qui alcuni suoi compagni
che fondano, appunto, la città.
Altra figura mitologica legata ad Erice è Eracle,
l’eroe che approdò in questa parte nella Sicilia
nel suo viaggio per condurre in Grecia i buoi
di Gerione. Costretto a difendersi uccide il re
degli Elimi decidendo comunque di lasciare agli
stessi il governo del regno. Durante la prima
guerra punica, il generale cartaginese Amilcare ne dispose la fortificazione trasferendo,
poi, parte degli ericini per la fondazione di
Drepanon, l’odierna Trapani. La città era molto
importante anche per i Romani che qui veneravano la “Venere Ericina”. Non sono molte
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le notizie di Erice risalenti al periodo bizantino.
Durante l’occupazione araba iniziata nel 831
venne chiamata Gebel-Hamed e successivamente dominata dai normanni che la ribattezzano Monte San giuliano nel 1167. E’ questo
un periodo di stabilità in cui venne ristrutturata
la rocca con l’apertura di tre porte (Trapani,
Carmine e Spada) e la costruzione di un castello nell’area dell’antico santuario.
Un periodo difficile e tormentato è quello della
dominazione spagnola, e nei secoli successivi si inseriscono nuovi ordini religiosi che acquistano sempre più potere nell’area trapanese
con un carattere conservatore. Gli interventi urbanistici riprendono nell’800 con l’edificazione
di nuovi palazzi signorili e la ristrutturazione
della piazza centrale, dedicata successivamente ad Umberto I. La città tende comunque
a conservare gelosamente il fascino di una
cittadina medievale. Nel 1934 Monte San Giuliano riprende il nome di “Erice”. Dal 1963 è
sede del Centro di cultura scientifica Ettore Majorana, istituito per iniziativa del professor Antonino Zichichi, e per questo le è stato conferito
l’appellativo di “città della scienza”.
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ERICE
CALATAFIMI-SEGESTA
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SICILIA
Siti Internet Ufficiali Della Città
Per informazioni generali visitate il sito:
www.comune.erice.tp.it
www.prolocoerice.it
Castello di Venere
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Castello Pepoli
3
Torretta Pepoli
4
Chiesa Matrice
Via Castello di Venere - Erice
Sulla cima del Monte Erice si può ammirare un castello da cui si
può godere una splendida veduta. La struttura attualmente visibile del castello risale al XII secolo ad opera dei Normanni che
riutilizzarono il materiale lapideo del preesistente santuario romano, del quale non rimane più nulla. La struttura della fortezza
era molto più ampia ed articolata di quella attuale. Il castello fu
piazza reale fino al XVI secolo e vi era stanziato un presidio militare spagnolo.
Ufficio Informazioni Turistiche
Pro Loco Erice
Via Castello di Venere - Erice
[email protected]
Numeri Utili
Carabinieri
Polizia di Stato
Vigili del Fuoco
Emergenza sanitaria
Viaggiare informati (CCISS)
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Clima
Situata nell’entroterra, Erice gode di un clima
mediterraneo di tipo collinare. La sua altitudine
determina temperature medie più fredde rispetto a quelle della zona costiera. Gli eventi nevosi
sono comunque rari. Le temperature medie di
gennaio, il mese più freddo, vanno da una minima di 8°C a una massima di 11°C, mentre a
luglio ed agosto si passa da 25°C a 31°C.
Via Castello di Venere - Erice
Già sede del «baiulo» (governatore), nel 1878 fu adattato a villa,
con torri quadrate merlate e, in cima al maschio, una torre pentagonale riedificata nel 1873. In basso, a sinistra c’ è la torretta
Pepoli. A destra si accede al cosiddetto castello di Venere, eretto nei secoli XII-XIII sulla rupe isolata dell’acropoli, in parte con
materiale antico.
Via Castello di Venere - Erice
Su una piattaforma rocciosa il conte Pepoli fece costruire un caratteristico edificio liberty, destinato a luogo di studio e di meditazione, in una posizione suggestiva e panoramica, che da lui
prende il nome. Con il tempo essa è diventata uno dei simboli
di Erice. Vi è stata persino ambientata una delle rocambolesche
avventure di “Diabolik” celebre personaggio dell’omonimo fumetto. Si auspica un radicale intervento di recupero dal degrado
in cui versa.
NELLE VICINANZE
Trapani...........................................Km. 13
San Vito lo Capo............................Km.37
Calatafimi-Segesta.........................Km.40
Marsala...........................................Km.49
Alcamo...........................................Km.55
Mazara del Vallo.............................Km.67
Palermo..........................................Km.117
Sciacca...........................................Km.122
Piazza Matrice - Erice
Vicina alla Porta di Trapani, uno degli accessi alla città, si trova la
bella Chiesa Matrice che risale al XIV secolo ed è stata edificata
con materiale proveniente dal Tempio di Venere. E’ una chiesafortezza coronata di merli con un grande portico gotico ed un
rosone che orna la facciata. L’interno è in stile neogotico. Vicino,
isolata, c’è la Torre campanaria, già torre di avvistamento, con
merli, feritoie e belle bifore.
© nodeworx
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INFORMAZIONI UTILI
ERICE
ERICE
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SICILIA
CHI SIAMO
Weagoo è un’azienda specializzata nella raccolta ed elaborazione di informazioni turistiche
brevi ed essenziali a carattere storico, artistico,
culturale, naturalistico ed architettonico. WeaGoo, nella sua attività di ricerca e recensione
dei siti, con gli attuali 24.000 punti d’interesse,
110 province, 1.400 comuni e tutte le città
d’arte italiane, sta costantemente e progressivamente realizzando una mappatura capillare
del territorio che comprende anche località minori, ma non per questo prive di storia.
Il nostro obiettivo è creare il più grande data-
base d’informazioni turistiche localizzate e descritte in modalità “short information” concepite
per fornire un’informazione essenziale ma utile
al turista prima e durante la visita della città.
Tutte le nostre descrizioni dei punti di interesse
sono informazioni oggettive, storiche, prese da
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L’attività primaria di WeAGoo consiste nel riversare queste informazioni nel proprio portale
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multi-città, modificare l’ordine dei POI e delle
città tramite drag and drop così da pianificare
perfettamente il tuo roadbook di viaggio e successivamente condividerlo con i tuoi amici. Inoltre settimanalmente ti verrà inviata un’email
con interessanti spunti di viaggio e le novità
riguardanti le nostre utili guide.
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SICILIA
ITINERARI CONSIGLIATI
L’itinerario che vi proponiamo cerca di portare
il visitatore alla scoperta dei luoghi più caratteristici della costa siciliana in un viaggio che
toccherà quasi tutte le province dell’isola. E’
strutturato in maniera tale da poter essere iniziato da qualsiasi punto a scelta poiché rappresenta un ideale circuito che si va a concludere
da dove era iniziato.
Daremo il via al nostro ideale itinerario alla
scoperta di questa bellissima ed unica isola
da Palermo (B). Abbiamo pensato a questa
città poiché potrebbe essere il luogo eletto per
raggiungere la Sicilia in aereo. Consigliamo di
dedicare un paio di giorni a questa splendida
città, non a caso capoluogo della Sicilia. E’ una
città dalla storia millenaria e gli stili architettonici
che la rendono tanto speciale si possono riconoscere in ogni angolo: Greci, Romani, Normanni, Arabi hanno impreziosito, nei secoli, questo
centro. Il cuore di Palermo si può identificare
in una piazzetta ottagonale proprio al centro
della città, chiamata i Quattro Canti, proprio
dove si incrociano i due corsi principali, tra via
Maqueda e l’antico Corso Vittorio Emanuele.
La piazzetta è impreziosita da quattro palazzi
seicenteschi adornati da magnifiche statue
rappresentanti le diverse stagioni; è conosciuta anche come Teatro del Sole poiché da qui
è possibile godere del sole siciliano dall’alba
fino al tramonto. Anche il centro storico si può
dire inizi dai Quattro Canti, da qui potrete infatti visitare i 4 quartieri antichi, o mandamenti,
che rappresentano l’area a maggior densità di
edifici di interesse storico-artistico. L’edificio religioso più celebre della città è la Cattedrale
della Vergine Maria Santissima Assunta.
Palermo ospita anche il Teatro Massimo, uno
dei teatri lirici più grandi d’Europa, lo splendido
Castello Zisa, in stile arabo, e testimonianze
della cultura normanna come la Cuba. Potrete
visitare i numerosi Mercati, passeggiare in un
numero impressionante di piazze, e ammirare
monumenti e palazzi di pregio. Infine, la sera,
potrete passare splendide serate immergendovi nella vivace vita notturna cittadina che si
anima ogni notte da Borgo Vecchio a Piazza
Olivella fino ai vicoli del Teatro Massimo.
CONSIGLI DI VIAGGIO
chiese...................................................pag1
palazzi..................................................pag5
musei....................................................pag9
monumenti e strutture..........................pag13
teatri.....................................................pag21
varie......................................................pag23
Saline © mariocutroneo
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Prima di iniziare un percorso verso ovest, che
vi condurrà verso Trapani, prendetevi una mezza giornata per visitare Bagheria (A), ad est
di Palermo. Bagheria è il comune più popoloso
della provincia, secondo solo allo stesso capoluogo di regione siciliano. Questo centro, di antiche origini, addirittura fenice, fu prediletto dagli
arabi per la ricchezza delle sue terre che ancor
oggi danno tanti e prelibati frutti come gli agrumi, le mandorle e le olive. La bellezza architettonica della città ha origine soprattutto nel XVII
secolo grazie al sodalizio con la famiglia dei
Branciforte, Principi di Butera, che qui elessero
la loro residenza e decisero di dare un impulso
urbanistico alla città. Fu costruita l’arteria principale, Corso Butera, la Chiesa Madre e altre
vie secondarie. Anche l’aristocrazia palermitana settecentesca stabilì qui le proprie dimore
di villeggiatura, e la più famosa è senza dubbio
Villa Palagonia, dei Principi Gravina di Palagonia, costruita nel 1715 e conosciuta anche
come “Villa dei Mostri” a causa delle sculture
terrifiche che si trovano nel parco. Oltre a
questa villa potrete ammirarne diverse, tutte
splendide come Palazzo Butera, la Cattolica,
e Villa Valguarnera. Il patrono di Bagheria è
San Giuseppe, e benché il giorno onomastico
ricada propriamente il 19 Marzo, qui i festeggiamenti hanno luogo nella prima domenica di
Agosto anche se gli eventi si svolgono nell’arco
dell’intera settimana e culminano il lunedì successivo con lo spettacolo dei fuochi d’artificio.
Altra significativa festa religiosa è dedicata a
Maria Santissima Annunziata celebrata il 15
Settembre.
Da Palermo non mancate di visitare la celebre
frazione, Mondello, una tra le più rinomate località marinare dell’intera Sicilia. Potrete raggiungere il bellissimo golfo attraverso il Parco
della Favorita, il grande polmone verde palermitano. Due lunghissimi viali, detti di Ercole e
di Diana, attraversano il parco di origine borbonica. Il viale di Ercole ha come elegante terminazione una fontana in stile neoclassico con
una statua raffigurante l’eroe greco, mentre
all’interno del Parco si trovano notevoli strutture
architettoniche: dalla Palazzina Cinese, alla
Villa Niscemi. Inoltre troverete un ippodromo,
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itinerari
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SICILIA
XVII secolo. Terrasini, invece, è caratterizzato da un alternarsi di cale rocciose e dirupi
scoscesi sul mare lungo tutto il litorale che va
dalla spiaggia della Ciucca a quella di S. Cataldo. Si tratta di zone protette e vi si trova la
Riserva Naturale orientata Capo Rama, posta
a tutela delle coste, lungo cui migrano diverse
specie di volatili, spesso adagiati indisturbati
sulle scogliere a nidificare. Vi sono anche delle
grotte che ospitano colonie di pipistrelli. Da non
perdere il Duomo, dedicato a Maria Santissima
delle Grazie, patrona di Terrasini: sia per una
visita dell’interno che per ammirare l’illuminazione serale che offre un gioco di luci spettacolare. Nella medesima piazza anche la Villa
S. Giuseppe con lo splendido parco. La festa
di S. Giuseppe dura per ben tre giorni, ed essa
viene celebrata alla metà di Agosto. Sono annualmente previste la processione del simulacro del Santo che avviene a mare attraverso
le barche dei pescatori locali, e la padellata,
per una degustazione di pesce e vino, occasione da non perdere per un turista. Ma ancor
più pittoresca, e forse unica nel suo genere,
è la Festa degli Schietti, ovvero degli uomini
non ancora sposati né fidanzati, che ricade la
Domenica di Pasqua. In quest’occasione, gli
uomini del paese danno prova della loro forza
alle ragazze cercando di sollevare un albero di
arancio dal peso di 50 kg. Molto interessanti
anche il Palazzo Cataldi, sede della Biblioteca
comunale, il Palazzo la Grua, sede del municipio, il Palazzo d’Aumale, in stile liberty, sede
dal 1984 del Museo civico diviso in tre sezioni,
73
etnografica, naturalistica ed archeologica, la
Villa Fassini, che sorge alla periferia del comune, in stile Liberty, il Castello di Gazzara,
sito in contrada Bagliuso e costruito nel Seicento, e l’edificio più antico di Terrasini, una torre di
avvistamento costiera, risalente al XV secolo,
la Torre di Capo Rama.
Da qui potrete deviare verso l’interno per non
perdere la bellezza di Segesta e una visita alla
città di Calatafimi (I). Nell’itinerario verso Trapani, infatti, imperdibile è una visita ad un sito
suggestivo e tra i più antichi di Sicilia, sul Monte Bàrbaro: Segesta. La fondazione di questo
luogo non è certa, le fonti greche rimandano
al misterioso popolo degli Elimi, avente origine
dai fuggiaschi troiani. Storicamente ci è dato
sapere che il centro era già abitato nel IV sec.
a.C. e che fu spesso in guerra con Selinunte
per motivi di confine. La fama di Segesta si
fonda soprattutto su due reperti di straordinaria
importanza: il Tempio e il Teatro.
La tappa successiva è Castellammare del
Golfo (D), un brillante comune costiero appartenente al Golfo di Trapani che in passato basava la propria economia principalmente sulla
pesca e sull’agricoltura ed oggi può vantare
un’affluenza turistica veramente importante.
L’offerta cittadina dal punto di vista culturale è
davvero interessante, data anche dall’essere
uno dei comuni più antichi della Sicilia. E
così testimonianze del passato si affiancano
a gioielli di architettura religiosa e civile che i
turisti possono ammirare tra le vie cittadine.
Castellammare deriva il suo nome dal bellissimo fortino prospiciente l’azzurro del mare, una
costruzione di difesa il cui primo nucleo sembra
risalire agli Arabi. Costruito su uno sperone di
roccia a ridosso del mare, il Castello era collegato alla terraferma per mezzo di un ponte di
legno, e l’originaria costruzione venne poi ampliata da Svevi e Normanni. Da visitare anche
Palazzo Crociferi, in origine un convento, oggi
sede del Municipio e adibito a Sala Consiliare.
Ogni due anni, da non perdere una rievocazione storica volta a far rivivere l’attacco del
porto operato dalla flotta inglese e bloccato,
secondo la leggenda, dall’intervento di Santa
Maria del Soccorso, oggi la patrona del paese.
Oggi il simulacro della patrona è custodito nella
74
Chiesa Madre suddivisa in tre navate impreziosite da affreschi pregevoli, dalla statua maiolicata della Madonna e da un’acquasantiera secentesca. Nei pressi del Castello sorge l’antica
Chiesa della Madonna del Rosario, che sembra sia stata eretta in periodo normanno, e custodisce una Madonna Nera con bambino, vero
e proprio gioiello sito in questo piccolo edificio.
Altri edifici degni di nota sono la Chiesa del
Purgatorio, risalente al XIV secolo e quella di
Maria Santissima Annunziata, costruita nel XVI
secolo. Anche la costa prospiciente Castellammare è tra le più belle dell’isola: potrete trovare
spiagge di sabbia finissima come scenografici
tratti rocciosi e calette poste a nord ovest del
centro abitato. Oltre alle spiagge interessante
anche il Monte Inici, con le sue numerose
grotte: da quella di S. Margherita a quindici
metri sul livello del mare, a quella dell’Eremita
che si sviluppa per ben 4500 metri, per non
tralasciare la grotta subacquea della Ficarella posta nella riserva naturale dello Zingaro.
Splendide da visitare anche le varie frazioni, da
Balata di Baida con il suo presepe vivente, a
Castello di Baida con ruderi di mura e torrioni
ottagonali, a Guidaloca con la sua spiaggia di
ciottoli, custodita da una torre del Cinquecento,
a Scopello (E) che trae il nome dai suoi faraglioni. Quest’ultima località non potrà mancare di
rientrare nella vostra visita siciliana, se non altro per ammirare panorami indimenticabili sullo
sfondo del nostro splendido mare. Nei pressi
sorge la Riserva naturale orientata del Parco
dello Zingaro, unica nella sua categoria a non
essere intaccata dalla presenza di una strada
litoranea ed estesa su 7 chilometri di costa per
circa 1700 ettari di natura incontaminata. Naturalmente sono ricchissime la sua flora e la sua
fauna, che ha in numerose specie di volatili il
suo punto forte e nella palma nana un esempio
tipico dei vegetali indigeni. E’ possibile visitare
la Riserva percorrendo diversi sentieri, il principale dei quali collega l’ingresso di Scopello
a quello di San Vito lo Capo e richiede circa
due ore di passeggiata a contatto con la natura
incontaminata. Una serie di piccole località e
cale vi affascineranno sicuramente.
Altra località da visitare è sicuramente San
Vito lo Capo (F), un piccolo comune costituito
da un antico e affascinante borgo di pescatori e
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Prima di raggiungere Castellammare del Golfo,
vi consigliamo di fare una breve sosta a Terrasini e Cinisi (C). Quest’ultima bella località può dirsi figlia del medioevo e dei monaci
benedettini dell’epoca, attorno al 1382, quando
venne fondato un piccolo feudo. Tuttavia vi
sono nell’area comunale testimonianze dell’età
punica, soprattutto sulla Montagna Longa, e
resti di età romana sono pertinenti alla Torre
Mulinazzo, che insieme alla Torre Pozzillo e
a quella della Tonnara dell’Ursa costituiscono
gli importanti resti del sistema difensivo costiero di Cinisi, e sono oggi tra i luoghi visitabili di
maggior interesse, insieme alla Corte Benedettina. Cinisi non offre grandi spazi per la balneazione poiché molto del territorio costiero è
demani aereonautico, ma potrete ammirare diversi e bellissimi scenari come quelli offerti dal
Vallone del Furi, risalendo il quale è possibile
giungere alla fontana dell’Accitella, e il Bosco di
Santo Canale, sovrastato dal Pizzo Montanello, a quasi mille metri di altezza. Potrete inoltre
visitare diverse chiese, come quella del Santo
Canale e delle Anime Sante, e soprattutto la
Cattedrale, consacrata a Santa Fara, patrona
della città e costruita nella seconda metà del
Terrasina © ullaegino-sizilienreise
itinerari
varie strutture sportive, e anche un museo etnografico. Mondello sorge alle pendici del Monte Pellegrino, sede di una Riserva naturale con
un’area di 1020 ettari, comprendendo pure il
Parco della Favorita. A dominare il Monte vi è il
Santuario di Santa Rosalia, patrona di Palermo e meta di moltissimi fedeli. Oltre che per il
bellissimo mare, degno di qualsiasi confronto
con più famose località esotiche, Mondello offre l’opportunità di ammirare numerose ville in
stile Liberty, una tra le più belle è senza dubbio
Villa Caboto, che pare sia residenza di fantasmi o creature ultraterrene e per questo utilizzata spesso come set cinematografico. Modernità e tradizione si fondono in questa località:
la Tonnara con la sua torre e ciò che resta dei
vetusti edifici che costituivano il “mafraggio”,
ovvero il luogo d’immagazzinamento delle attrezzature da pesca e dell’inscatolamento del
pescato, i resti archeologici come le Grotte
dell’Addaura, con i loro interessantissimi graffiti risalenti al Paleolitico, la Zisa, ovvero un
castello di epoca normanna risalente al XII secolo e le numerose chiese tra cui la Cattedrale.
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SICILIA
Lasciata la suggestiva Erice arriviamo così alla
punta più occidentale della Sicilia, a Trapani
(H), la Città tra i due mari. La posizione favorevole ha regalato alla città uno storia ricca di
contaminazioni. Il centro storico, infatti, vanta
un susse-guirsi di monumenti, chiese e palazzi
di grande interesse storico ed architettonico.
Corso Vittorio Emanuele, via Torreasa e via
Garibaldi, la facciata barocca della Cattedrale
di San Lorenzo, il Palazzo Vescovile annesso,
il Palazzo delle Poste in stile liberty, la chiesa
del Purgatorio; tutto a Trapani è testimonianza
di ricchezza culturale tra innumerevoli stili ed
epoche. Molto interessante la caratteristica Piazza del Mercato del Pesce, o Bocceria, che
si apre sulla litoranea, il lungomare che costeggia la città rivela ancora oggi i resti delle antiche mura poste a protezione della città.
Spostandoti verso sud, potrai decidere di visitare Marsala, le saline, Mozia, Mazara del
vallo e Selinunte (J). Quest’ultimo è un parco
archeologico di 40 ettari che sorge nel comune
di Castelvetrano lungo la costa sud occidentale
della Sicilia, che ha preservato ancora oggi
tratti antichi e selvaggi. Secondo fonti greche
la città venne fondata da coloni provenienti da
Megara Hyblea verso la metà del VII sec. a.C..
Il nome deriva dalla parola greca selinon, che
significa prezzemolo selvatico, trovato in abbondanza dai Greci in questi luoghi al punto
da effigiarlo anche nella monetazione selinuntina. Spesso in guerra con Segesta per motivi
di confine, il centro ebbe vita breve e venne
distrutto definitivamente dai Romani intorno al
75
250 a.C. al termine della prima guerra punica.
L’importanza di questo sito è da ricercarsi nelle
sue vestigia antiche e nell’insieme dei templi
che costellano questo Parco archeologico. Numerosi i resti dei templi rinvenuti sull’acropoli,
sita su una collina che dominava il porto e sulla
collina orientale. Tra questi il celebre Tempio
E, dedicato ad Era, l’unico ad essere stato parzialmente ricostruito. Una visita in questo parco
vi permetterà di raffigurarvi idealmente una polis antica, ricca di templi e di sacralità proprio
sullo splendido mare siciliano.
A questo punto del nostro viaggio è il momento
di dirigersi verso Agrigento. La prima località
che vi proponiamo è Sciacca (K), celebre per
il turismo termale e per lo splendido mare che
la circonda; è situata sulla costa del canale di
Sicilia, tra le foci del Belice e del Platani, in
prossimità del monte San Calogero, origine
delle acque termali. Il porto vi colpirà con il suo
arcobaleno di piccoli pescherecci dai colori
accesi in contrasto con i toni decisamente più
tenui delle costruzioni. All’interno delle antiche
porte d’accesso delle mura (Porta Palermo,
Porta Calogero e Porta San Salvatore) potrete
visitare molte antiche Chiese, e nei pressi del
porto la Cappella di San Giorgio, edificata
da mercanti genovesi nel XVI secolo. Sempre
durante il medioevo è stato eretto il Castello
Luna. La città è però meta soprattutto degli
amanti delle Terme, grazie al suo clima salubre
ed al complesso delle Terme Salinuntine che
integra al suo interno le Stufe Vaporose di San
Calogero.
Dopo qualche momento di relax ci avvieremo
verso Agrigento (M). Questo capoluogo è disposto ad ovest sul Colle Girgenti ed ad est sulla
rupe Atenea dominando così il Mar mediterraneo. Famosa per essere patria di Empedocle,
di Filino e di Luigi Pirandello è ricca di testimonianze storiche tra cui chiese, monasteri e santuari. Da Porta di Ponte si accede alla Via Atenea, l’antica via maestra dove i palazzi nobiliari
e le vetrine dei negozi vi allieteranno durante
una passeggiata in città. Interessante la chiesa
di San Calogero, in prossimità della quale è
possibile godere di una vista panoramica sulla
Valle dei Templi, e poi la Chiesa ed il Monastero di Santo Spirito, la Cattedrale di San Ger76
Selinunte © archer10 (Dennis)
lando e la Chiesa Santa Maria dei Greci sorta
dai resti di un Tempio Greco. Imperdibile, da
Agrigento, la visita alla Valle dei Templi iscritta nel 1997 nel Patrimonio dell’Umanità dall’
UNESCO. L’epoca greca, ed in parte romana,
con i suoi fasti si fonde al panorama tipico della
zona lasciando a bocca aperta qualsiasi visitatore. Tra le principali attrattive dei suoi circa
1300 ettari il Tempio della Concordia, tra i
più suggestivi di epoca Dorica è il meglio conservato al mondo, il Tempio di Giunone, dal
quale con lo sguardo è possibile abbracciare
tutte le sfumature della valle, ed ancora i Tempi di Ercole, di Zeus e gli scavi del quartiere
Greco-Romano che grazie ai mosaici, i pozzi e
le fognatura regalano uno spaccato dell’arte e
della tecnica della civiltà scomparse.
Prima di lasciare Agrigento il nostro itinerario
consiglia di visitare Porto Empedocle e Realmonte (L), soprattutto per non perdervi la suggestiva Scala dei Turchi. Si tratta di una parete rocciosa a picco sul mare, così chiamata
perché nell’immaginario collettivo veniva utilizzata da pirati di origine turca per le loro incursioni. E’ composta da marna, una roccia calcarea e argillosa la cui caratteristica principale
è il colore bianco. Si erge tra due spiagge, per
accedere alle quali occorre procedere lungo
l’erto litorale che sembra quasi una scala scolpita nella candida roccia e dalla cui sommità si
può ammirare il magnifico golfo di Agrigento
fino a Capo Rossello.
A questo punto vi proponiamo di visitare
l’esteso comune di Licata (N). La sua conformazione è davvero varia tanto da alternare
litorali sabbiosi, grandi spiagge di ciottoli, nonché scogliere con la vegetazione tipica della
macchia mediterranea. Licata inoltre con-
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La nostra ultima tappa prima di Trapani è rappresentata da Erice (G). Questo comune posto
ad oltre 700 metri d’altitudine, rappresenta una
testimonianza di storia e architettura antica tali
da renderlo uno tra i più celebri della sua provincia. Erice costituì uno dei centri nevralgici della
presenza cartaginese in Sicilia e prima ancora,
insieme a Segesta, del misterioso popolo degli
Elimi, primitivi abitanti della Sicilia la cui identità
non è stata del tutto svelata dagli archeologi.
All’età normanna risale il Castello, arroccato
sull’altura, vero cuore del comune, noto come
Gebel-Hamed durante l’occupazione araba,
e poi come Monte San Giugliano. Splendida
anche la Chiesa Madre, costruita per volere
di Federico d’Aragona nel XIV secolo a scopo
difensivo. La Chiese è dedicata alla Vergine
Assunta, patrona del centro e dei suoi agri,
onorata come Madonna di Custonaci durante
una lunga festa che si estende per un’intera
settimana precedente l’ultimo mercoledì di
Agosto, vero e proprio fulcro delle celebrazioni
con la processione che si snoda per le vie della
cittadina. Un altro evento religioso di origine
medievale è la rappresentazione dei Misteri
che si svolge annualmente sin dal XVI secolo,
una versione più piccola, ma non per questo
meno suggestiva, della gemella celebrazione
che si tiene a Trapani, in occasione del Ven-
erdì Santo, con la rievocazione dei momenti
della Passione attraverso gruppi statuari. Tipici
di Erice sono i frutti di secolari tradizioni artigianali e gastronomiche, dalla lavorazione della
ceramica ai celebri dolci locali, come i Mustaccioli, prodotti dalle monache di clausura, e dalla
Genovese alla crema. Ma in un luogo così
votato alla storia non manca un lato moderno,
attuale: è costituito dal Centro Internazionale
di Cultura Scientifica, voluto da A. Zichichi e
dedicato a Ettore Majorana, e soprattutto ospitato nella Chiesa di S. Domenico. Ad Erice,
inoltre, non dimenticate di visitare il Museo comunale “Antonio Cordici”, che preserva reperti antichi e opere d’arte moderne.
itinerari
famoso per la sua splendida spiaggia. Questo
rinomato tratto di costa è racchiuso tra Capo
San Vito, da cui appunto il comune trae il suo
nome, e Punta Solanto. Il nucleo originario di
questo centro ruota attorno al Santuario, risalente con ogni probabilità al Trecento, da cui
poi si è esteso progressivamente il comune.
Tutto ebbe inizio con una piccola cappella dedicata a San Vito, ed ancor oggi gli abitanti del
luogo attribuiscono poteri magici alla Chiesa
del patrono della città, tanto da essere ogni
anno meta di migliaia di pellegrini. La città è interessante soprattutto per il Faro, la Spiaggia
di Macari e la Darsena di San Vito ma anche
per gli imperdibili eventi che la vedono protagonista. Dal Cous Cous Fest, una competizione
gastronomica tra otto paesi stranieri all’insegna
della cucina etnica, al Summer music Festival,
sino alla manifestazione culturale, Libri, autori
e buganvillee, in cui vari autori presentano in
anteprima le loro creazioni letterarie.
itinerari
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SICILIA
Dalla provincia di Enna partiremo alla volta di
Caltagirone (P), famosa città della provincia
di Catania posta su tre colli adiacenti ai Monti
Erei ad oltre 600 m di altezza. Questo comune
è conosciuto per la lavorazione della ceramica
di altissimo livello, la cui più antica origine può
essere fatta risalire ai Greci stessi. Caltagirone
è stata roccaforte scelta da tutti i popoli che si
sono succeduti in Sicilia, dai Bizantini ai Normanni fino alla storia moderna, così che oggi
può vantare punti di interesse davvero di primissimo piano. Essendo stata ricostruita a seguito
di un disastroso terremoto avvenuto nel 1693,
è fortemente caratterizzata dallo stile barocco.
Molto interessante potrebbe essere la visita al
museo della Ceramica, così come meritano
uno sguardo la Chiesa di S. Pietro, la vicina
Chiesa di San Francesco di Paola, e lungo la
centrale via Roma potrete ammirare altrettanti
edifici d’interesse. La Chiesa di S. Francesco
d’Assisi, il Ponte di san Francesco, da cui è
visibile il Palazzo Sant’Elia. Si arriva dunque
a piazza Umberto I dove sorge la Cattedrale
di Caltagirone dedicata a S. Giuliano. La particolarità della Chiesa risiede nel fatto che essa
mostra una facciata in stile liberty, cosa assai
rara per un edificio religioso. Simbolo della città
di Caltagirone è inoltre la famosa Scalinata
di santa Maria del Monte, opera d’arte realizzata dai maestri ceramisti locali e composta
da 142 gradini, tutti coloratissimi come è tipico
della ceramica locale con il verde, l’azzurro e il
giallo. Attraverso la scalinata raggiungerete la
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Chiesa di santa Maria del Ponte che custodisce un simbolo della storia civica: la campana
d’Altavilla strappata ai Musulmani di Judica.
Ma Caltagirone tutt’oggi conserva la tradizione
della ceramica locale, con lavori più attuali che
hanno abbellito edifici recenti come la Stazione Centrale o Villa Patti, realizzata secondo i
dettami dello stile gotico veneziano e dalla pittoresca facciata. A pochi chilometri dal centro
potrete inoltre visitare il Cimitero Monumentale, dichiarato monumento nazionale, per la
sua importanza artistica. Infine non trascurate i
siti archeologici dell’area di Caltagirone: quello
di Sant’Ippolito, a nord est dell’abitato moderno e, nella direzione opposta, l’abitato greco
di monte San Mauro.
La direzione ora è Ragusa (Q), il capoluogo
di provincia più a sud d’Italia divenuta Patrimonio dell’Unesco è tra le più importanti testimonianze del periodo Barocco. La città è composta da due aree: Ragusa Superiore, situata
sull’altopiano, e Ragusa Ibla, costruita sulle
rovine della città antica, è fortemente caratterizzata dai tre ponti, Ponte Vecchio, Ponte
Nuovo e Ponte Giovanni XXIII. Il centro storico, da vedere, è situato nel quartiere Ibla, dove
potrete visitare il meraviglioso Duomo di San
Giorgio, e numerosi palazzi di pregio. Splendido anche il Giardino Ibleo, che ospita al suo
interno diverse chiese e regala il panorama tipico della valle del fiume Irminio.
Andremo quindi a visitare Modica (R), un piccolo gioiello tardo barocco, sorto dalle ceneri
del disastroso terremoto del 1693, è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco,
insieme agli altri centri della Val di Noto. Sorge
in un particolare contesto geografico, che le
dona un aspetto unico grazie ai canyon, la
“cave”, la confluenza di fiumi e le numerosissime grotte, abitate sin dalla preistoria e ancor
oggi inglobate in alcuni casi in scenografiche
costruzioni moderne. Incredibile il perfetto stato
di conservazione della necropoli del Quartiriccio, con sepolcri datati al 2200 a.C. circa.
Da sempre Modica è stato un centro tra i più
popolosi e tra i più attivi culturalmente, soprattutto grazie alle corporazioni religiose che qui
si sono stabilite nei secoli fondando scuole
e centri di sapere. Uno dei più importanti es78
empi di barocco cittadino è rappresentato dalla
Chiesa Madre di San Giorgio, costruita dopo
il sisma. Lo stesso dicasi per il Duomo di S.
Pietro oltre a mostrare una caratteristica tipica
delle chiese modicane che consiste nella scalinata d’ingresso, in questo caso scandita dalle
statue dei Dodici Apostoli, note alla popolazione locale come “Santoni”. Altra bellezza è la
trecentesca chiesa di S. Maria del Gesù, con
un bellissimo chiostro di uno stile unico ritrovabile solo in Catalogna. A Modica visitate anche
il Palazzo Polara, sito presso la chiesa di S.
Giorgio, Palazzo Napolino – Tommasi Rosso,
la casa/museo del poeta Salvatore Quasimodo, il Teatro Garibaldi e la Pinacoteca di
Palazzo Grimaldi, ed ancora il Castello dei
Conti di Modica, e la Torretta dell’Orologio.
I siti archeologi fuori Modica sono davvero interessanti: la Cava Ispica, lunga ben tredici km
e con residui antichi dell’Età del Bronzo, cristiani e bizantini, la Cava Lazzaro e la Cava dei
Servi, con testimonianze preistoriche.
Dirigendovi sulla costa incontrerete uno splendido comune situato alla confluenza di tre Valli,
note localmente come Cave, Scicli (S). Vi troverete immersi in un paesaggio rupestre, con
grotte carsiche, luoghi ideali per gli uomini fin
dalla preistoria, come testimoniato dalla Grotta
Maggiore ed i reperti rinvenutivi. Le sue origini
sono antichissime benché controverse, sicuramente conobbe una certa importanza anche in
età araba e normanna. Anche Scicli fa parte
del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco insieme agli altri centri della Val di Noto per le
sue bellezze barocche. Palazzo Beneventano,
Palazzo Fava, Palazzo Spadaro, la Chiesa di
S. Bartolomeo Apostolo, la Chiesa di S. Giovanni Evangelista sono alcuni degli imperdibili
luoghi della città. Sul Colle S. Matteo, infine,
segnaliamo le rovine di un Castello sorto probabilmente su un precedente fortino di età bizantina, fortificazione che rendeva l’antico abitato
difficile da espugnare.
In quest’area vi consigliamo, in base alla vostra
tabella di marcia, di visitare eventualmente
località come Pozzallo, splendida località affacciata sul Mar Mediterraneo, con splendido
mare e una bellissima Torre Cabrera, simbolo
della città. Anche Pachino (T), con il suo borgo
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Lasciamo ora la costa siciliana per addentrarci
nella provincia di Enna, precisamente visiteremo Piazza Armerina (O) che si trova sui Monti
Erei meridionali, a quasi 700 mt d’altitudine, in
una zona assolutamente verdeggiante, con i
boschi di eucalipto ed il Lago d’Olivo, nonché
il vicino Lago di Pergusa, altra località che vi
consigliamo di visitare se il tempo a vostra disposizione ve lo permetterà. A soli 8 km da Piazza Armerina gli amanti della natura potranno
visitare il Parco della Ronza. Questo comune
è uno dei cosiddetti “centri lombardi” della Sicilia poiché vi si parla un dialetto gallo-italico
ben diverso dagli altri idiomi indigeni. Questa
tipicità è dovuta all’influenza normanna ed alla
ripopolazione del centro effettuata anche con
persone provenienti dal Piemonte. L’attrazione
principale di questa città è rappresentata dalla
nota Villa del Casale, inserita nel Patrimonio
dell’Umanità dell’Unesco sin dal 1997. Una villa patronale romana, ricca di mosaici e storia,
bellezza e passato, risalente al periodo com-
preso tra III e IV secolo d.C.. Il centro di Piazza
è suddiviso in quattro quartieri medievali che
ogni anno si contendono il vessillo della patrona, Maria Santissima delle Vittorie, durante
il Palio dei Normanni, che si tiene dal 12 al
14 Agosto. La stessa Cattedrale, costruita nel
Settecento ma edificata sulle rovine della precedente Chiesa Madre è dedicata alla patrona.
Da visitare la Commenda dei Cavalieri di
Malta, un tempo Casa che ospitava i pellegrini
lì giunti, poi sede di amministrazione dei beni
dell’Ordine, Palazzo Trigona, nei pressi della
Basilica della Cattedrale, Palazzo Vescovile,
Palazzo di Città, la Biblioteca comunale, istallata nel secentesco Convento dei Gesuiti, ed
il Castello Aragonese, edificato tra il 1392 e
il 1396.
itinerari
serva numerose testimonianze della storia e
dell’arte passata. Risalgono alla preistoria, e
si distinguono per la loro conformazione naturale l’ipogeo Stagnone Pontillo e il cimitero
a grotte artificiali di Monte Petrulla, mentre i
greci hanno lasciato il segno della loro cultura
attraverso i resti del “fortino” di Falaride, antico tiranno locale. Molti dei reperti provenienti
dalle campagne di scavo sono oggi custoditi
nel Museo Archeologico cittadino. Licata lega
molta della sua storia al mare ed alla navigazione e proprio per difendere la città dai pericoli
che avrebbero potuto giungere da lì venne edificato il Castello sant’Angelo. Da ricordare il
Faro di Licata, il terzo più alto in Italia nel suo
genere. L’edilizia religiosa ripercorre numerosi
stili ed epoche: la Chiesa Madre, denominata
Santa Maria la Nuova, nasce su un progetto rinascimentale a tre navate, per poi accogliere
successivamente elementi barocchi. La chiesa di s. Agostino, sorta nel 1611 è di fattura
settecentesca. Infine, la chiesa patronale di
sant’Angelo, dove sono custodite le spoglie del
santo. Per quanto concerrne i palazzi civili, qui
è il barocco a caratterizzare gran parte delle
costruzioni, tra tutti i palazzi Bosio e Frangipane. Addirittura il liberty trionfa in alcune ville
aristocratiche sul colle.
itinerari
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SICILIA
In questa zona potrete trascorrere qualche ora
anche ad Avola, rinomata località frequentata
per le bellezze del paesaggio e le spiagge, per
la cultura, qui infatti è stato ritrovato il Dolmen
considerato il monumento di età Neolitica più
insigne presente nella regione siciliana e vi
sono numerosi edifici in perfetto stile barocco,
ed infine per l’offerta enogastronomica rappresentata egregiamente dal rinomato Nero
d’Avola, la mandorla “pizzuta” e dalla patata
novella del siracusano. Altra località interessante è il sobborgo marino di Fontane Bianche così chiamato per il candore dei propri
litorali che ogni anno costituiscono il richiamo
di moltissimi turisti che si rilassano su tratti di
spiaggia finissima o su bianche scogliere che
si riflettono su acque cristalline. Se vi dirigerete
verso l’interno lasciando momentaneamente il
litorale, dirigetevi verso Pantalica e la Valle
dell’Anapo. Potrete percorrere un percorso
archeologico-naturalistico nel cuore dell’ altopiano Ibleo, uno scenografico panorama scolpito
dal fiume Anapo e dal torrente Cava Grande,
tra pareti di roccia bianca, intarsiate dalle grotte
artificiali dell’antica necropoli, che precipitano
ripide dando origine ai vasti Canyon (Cave). La
riserva, situata in provincia di Siracusa, si apre
tra i comuni di Sortino, Ferla, Cassaro, Buscemi e Palazzolo Acreide.
Il nostro itinerario vi porterà ora ai piedi
dell’Etna (il più grande vulcano d’Europa) a
Catania (V). Qui troverete una delle poche
aree pianeggianti della Sicilia, la Piana di Ca79
tania (‘a Chiana), che si estende fino al mare
con l’area denominata Oasi del Simeto, che
prende il nome dal fiume che l’attraversa e
sfocia nel mar Ionio. Inevitabilmente il paesaggio catanese è stato plasmato nel tempo dai
terremoti e soprattutto dalle colate laviche che
hanno cancellato gran parte dei reperti storici
di epoca greca e romana. Nonostante la furia
della natura, è ancora possibile ammirare i
Teatri e l’Odeon, le Terme dell’Indirizzo, le
Terme della Rotonda e le Terme Achilliane.
U Liotru o l’Elefante, simbolo della città, risale
al periodo dei romani o, secondo altri, a quello
cartaginese. Lo potrete ammirare nella fontana
di piazza Duomo realizzata dell’architetto Giovan Battista Vaccarini. Del periodo bizantinonormanno restano, il Castello Ursino e la Cattedrale di Sant’Agata, che contiene tra l’altro
le reliquie della Santa Patrona della città. Per
ammirare il maggior numero di monumenti
in stile barocco recatevi in Via dei Crociferi,
dove potrete visitare la Chiesa di San Giuliano
e la Chiesa di san Benedetto, Palazzo Biscari,
Villa Cerami, il Palazzo dell’Elefante, sede del
Municipio di Catania, la Chiesa di San Francesco ed il Monastero della Santissima Trinità, tra gli altri. Numerosi ed importanti i musei cittadini come il Museo Paleontologico
dell’Accademia Federiciana che custodisce
reperti storici di enorme importanza, l’Orto Botanico e la Casa Museo di Giovanni Verga.
Splendido tastro cittadino è il Teatro Massimo
Bellini, di parigina ispirazione, che offre una
delle più importanti programmazioni liriche
della Sicilia. Anche la vita notturna è degna di
una città europea: numerosissimi i locali che
troverete tra Piazza Teatro Massimo, Piazza
Duomo e Piazza Università. Tipici, inoltre, della
città chioschi, dove potrete affrontare la calura sorseggiando deliziosi frappè e bevande a
base di sciroppi e seltz. Durante i mesi caldi la
gente passeggia lungo la spiaggia lavica di San
Giovanni Li Cuti, piccolo borgo di pescatori, e le
notti si animano con discoteche sulle spiagge
de “la Playa”. I Mercati rappresentano la linfa
vitale della città antica, indubbiamente il più famoso è il mercato del pesce in zona pescheria
ma interessante anche il “Mercatino delle Pulci”
e la “Fera o Luni” in Piazza Carlo Alberto. La
via Etnea, che attraversa idealmente la città dal
mare al vulcano e sfiora Piazza Duomo, i quat80
tro Canti e la Villa Bellini, è il luogo ideale per
tranquille passeggiate tra le vetrine dei negozi
così come il raffinato Corso Italia. A Catania
potrete programmare un’escursione nel Parco
dell’Etna, il parco naturale, protetto dalla Regione Sicilia fortemente voluto per difendere la
flora e la fauna locali, e nel contempo rendere
possibile gestire un turismo importante nel pieno rispetto dei luoghi e della natura.
Risalendo verso nord vi consigliamo di effettuare delle visite ad Acicastello ed Acitrezza
sia per le testimonianze storiche più antiche sia
per ritrovare quell’atmosfera tipica delle località
marinare, dove i pescatori scandiscono le lente
giornate seguendo l’umore del mare, come descritto meravigliosamente dal Verga. Sempre
in questa direttrice, troverete Acireale, città
all’ombra dell’Etna e dalla storia antica come la
civiltà della Sicilia stessa. Questa cittadina vanta un’affluenza turistica di tutto rispetto grazie
alla posizione privilegiata di cui gode: un altopiano di origine vulcanica, noto come la Timpa,
che si affaccia a strapiombo sullo Ionio. Località
termale, vede nella Piazza del Duomo il luogo
cittadino di principale interesse, con la Cattedrale, dedicata a Maria Santissima Annunzia,
la Basilica dei santi Pietro e Paolo, il Comune
e Palazzo Modò. Ma come potrete constatare
tutto il centro storico è testimonianza di cultura,
storia, e religione secolari. Famosissimo inoltre
il carnevale, considerato il principale nel suo
genere in Sicilia, costituisce quasi una naturale
e laica prosecuzione della festa di S. Sebastiano, che si svolge il 20 Gennaio.
A questo punto potrete concludere la visita ritornando verso Palermo e visitando ancora alcune località in quella provincia oppure, prima
di queste fare una tappa un po’ più a nord per
visitare la splendida Taormina (W) e le Gole
dell’Alcantara. Taormina, in particolare, è una
delle città siciliane più note al panorama internazionale, visitata da migliaia di turisti sia per
l’incantevole paesaggio, sia per l’importanza
culturale dei suoi monumenti e delle sue manifestazioni. Senza dubbio si tratta di una città elegante, con uno splendido ed esclusivo Corso
Umberto I, dove trovare le maggiori firme della
moda mondiale, e con numerose manifestazioni culturali tra cui la rinomata Taormina Arte
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Sempre nei dintorni potreste visitare Portopalo
di Capo Passero che è il comune più meridionale della Sicilia, sulla punta estrema della
costa sud, e bagnato da due mari, lo Ionio e il
Mediterraneo. Sarà quindi la volta uno dei più
prestigiosi comuni del siracusano, Noto (U),
anch’esso città nel Patrimonio dell’Umanità
dell’Unesco. La sua storia e le sue origini sono
antiche. La Noto antica si trova sul Monte Alveria, dove è stato rinvenuto un insediamento
dell’Età del Bronzo, a circa 8 km di distanza
dal comune. L’aspetto barocco del centro siracusano trova la sua storia nella ricostruzione
cittadina a seguito del terribile terremoto del
1693, e la particolarità sta nell’utilizzo fatto
della pietra locale dal colore quasi dorato. Simbolico ingresso a Noto è la bellissima Porta
Ferdinandea, e vero gioiello architettonico
è il Palazzo Ducezio, posto innanzi alla Cattedrale, dedicata a san Nicolò. Altri edifici religiosi di pregio sono la Chiesa del Santissimo
Crocifisso, la barocca Chiesa di S. Carlo al
Corso, dedicata a S. Carlo Borromeo, edificata
nel XVIII secolo, e la Chiesa di S. Domenico
presso l’ex convento dei frati dominicani. Nella
Valle dei Pizzoni, troviamo invece il Santuario
di S. Corrado, veneratissimo patrono di Noto,
la cui celebrazione ricade il 19 Febbraio giorno
in cui morì. In questo giorno si svolge la processione dell’urna argentea contenente i resti del
santo. Famosa in città Villa del Tellaro, ricca
residenza romana scoperta nel 1971.
Altro sito importante è quello di Eloro, fondato
nel VII sec. a.C. su una collina prospiciente lo
Ionio, ed il sito di Noto antica, il vecchio borgo
distrutto dal terremoto del 1693. Se vi trovate a
Noto non dimenticate di visitare l’Oasi Faunistica di Vendicari e la Riserva di Cavagrande
del Cassibile e dalla spiaggia di Calamosche.
itinerari
marinaro Marzamemi offrono spiagge interessanti accompagnate da prodotti alimentari
tipici dei paesi in cui la pesca è una delle attività principali. Avrete l’imbarazzo della scelta
tra chilometri di litorele: Cavettone e Morghella
sul versante ionico, Costa dell’Ambra e Porto
Ulisse su quello mediterraneo, solo per citarne
alcune. Pachino, inoltre, presenta numerose
testimonianze del suo passato, dall’epoca preistorica sino ai tempi moderni. Ricordiamo le
Torri Xibini e Fano, la chiesa principale dedicata alla SS. Crocifisso, il Palazzo Tasca e Grotta
Corruggi e Grotta Calafarina, nella quale il celebre archeologo Paolo Orsi ha rinvenuto beni
risalenti a diverse epoche. Ricordiamo infine
l’annuale Festival del Cinema di Frontiera, con
pellicole prodotte in ogni angolo del mondo,
che si tiene dal 2000 nella piazza principale di
Marzamemi. Quest’ultima località è oggi frazione di due comuni diversi, Pachino e Noto,
entrambi pertinenti alla provincia di Siracusa.
Importantissima in questa zona la lavorazione
del tonno tanto che una delle Tonnare più importanti dell’intera Sicilia si trova proprio qui.
Molto bello e scenografico il porto, con i suoi
antichi e suggestivi edifici, le viuzze silenziose,
gli angoli che rimandano al passato.
itinerari
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SICILIA
secolo nell’attuale piazza Spedalieri, e infine la
Chiesa del Sacro Cuore, dal caratteristico prospetto bugnato che contempla anche elementi
architettonici classici. Infine, come non ricordare di assaporare il pistacchio qui prodotto e
tutti i deliziosi piatti di cui è protagonista.
Da Bronte ci dirigeremo verso il Parco delle
Madonie e faremo una breve visita a Castelbuono, comune le cui radici storiche risalgono
al Neolitico, anche se le testimonianze della
sua storia ci richiamano alla mente le dominazione bizantina e poi a quella araba e normanna.
Qui visiterete il Castello dei Ventimiglia, nato
nel 1316 ma ristrutturato negli anni con una
odierna evidente commistione di stili architettonici. Il Castello, set del film premio oscar “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore, è
oggi sede del Museo civico. Graziose la Chiesa
di Maria Santissima Assunta, risalente al XV
secolo, la chiesa della Natività di Maria, costruita tra XVI e XVII secolo, e la chiesa di san
Francesco, risalente al Medioevo. Sarà dunque
la volta di una visita al Parco delle Madonie,
un Parco Naturale Regionale istituito nel 1989
e costituito da quindici comuni pertinenti alla
provincia di Palermo. La sua estensione è
di quasi 40 mila ettari ed è importante per la
grande ricchezza di specie della flora e della
fauna che preserva. Suggestivo, all’interno del
parco, il complesso montuoso delle Madonie
con le vette più alte rappresentate da Pizzo
Carbonara (1979 m), Pizzo Antenna (1977 m)
e Monte Ferro (1906 m).
della provincia di Palermo. Si tratta di una cittadina di origine medievale che oltre a palazzi
e monumenti interessanti, un grazioso centro
storico ricco di negozietti e splendidi scorci, vi
delizierà con il suo splendido mare. Ed infine
l’ultima tappa prima di rientrare a Palermo,
l’antica Corleone (Y). I ritrovamenti archeologici testimoniano infatti come l’area fosse occupata sin dai primitivi, misteriosi abitanti della
Sicilia: Sicani ed Elimi. E a questi vanno aggiunti i Fenici, protagonisti fondamentali, insieme
ai Romani, della storia antica della regione.
Baluardo nella storia corleonese è l’impresa di
Garibaldi, che finse di voler attaccare questo
centro per poi espugnare Palermo a sorpresa.
Suggestiva è l’atmosfera che vi si presenterà
in contrada Tagliavia, ove sorge il Santuario
della Madonna del Rosario, realizzato nel
XIX secolo e meta di pellegrinaggio nel giorno
dell’Ascensione. Da visitare anche la Chiesa
Madre dedicata a S. Martino, la cui costruzione
ebbe inizio nel 1300. Al patrono di Corleone,
S. Leoluca, abate basiliano, è dedicata un’altra
importante chiesa: la festa si tiene il primo di
Marzo con una processione e l’accensione di
un falò, mentre a Maggio si tiene un singolare
Per qualche momento di riposo dopo il lungo
itinerario vi consigliamo di raggiungere la bella
Cefalù (X), una delle principali zone balneari
81
82
avvenimento, la corsa del santo volta a rievocare la fermata dell’esercito borbonico ad opera di Martino e di sant’Antonio Abate. La principale festa a carattere religioso è comunque
la ricorrenza del Corpus Domini che prevede
l’allestimento di una grande fiera e la processione del Sacramento intorno a cui si concentra la presenza di tutte le confraternite cittadine.
Anche paesaggisticamente parlando Corleone
offre davvero scorci interessanti. La cittadina
sorge presso il Bosco della Ficuzza, bellissimo con le diverse specie arboricole, nonché
le costruzioni al suo interno come la Palazzina
Reale. Dalla Torre Saracena sarà invece possibile ammirare la Cascata delle due rocche, così
come viene denominato il salto del torrente San
Leonardo, affluente sinistro del fiume Belice.
L’antistante rocca Sottana è sede di un eremo
francescano e dunque non è possibile visitarla.
Nei dintorni di Corleone potrete immergervi
nella natura visitando le Gole del Drago che offrono scorci unici del fiume Frattina, visitare la
Villa Comunale creata ad inizio Ottocento con
i suoi 4 mila metri quadri di giardino botanico
oppure recarvi in una delle numerose aree sedi
di scavi archeologici.
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Nel viaggio che ci ricondurrà verso Palermo
faremo una visita all’interno della provincia
catanese, a Bronte, una località splendida dal
punto di vista paesaggistico ed interessante dal
punto di vista storico e, perché non ricordarlo,
anche gastronomico. Decisamente importante
storicamente è il Castello dei Nelson, oggi il
monumento più visitato di Bronte. La costruzione, nota anche come Ducea, è in realtà di
origine assai più antiche della venuta di Nelson in Sicilia, poiché è stato fondato dalla regina Margherita di Navarra nel XII secolo quale
abbazia benedettina dedicata alla Madonna.
Il centro abitato è attraversato dalla via principale, Corso Umberto, lastricata con tipiche
basole squadrate in pietra lavica, che termina
nell’importante Piazza Spedalieri. In questa piazza si affaccia il Real Collegio Capizzi, complesso monumentale sorto nel XVIII secolo per
combattere il profondo analfabetismo del tempo con un centro scolastico e culturale. Molte
le chiese cittadine tra cui la chiesa di S. Maria,
compresa nel complesso della Ducea dei Nelson, quella di S. Silvestro, esistente già nel XVI
Cefalù © panoramas
itinerari
che si tiene in quello che è il simbolo cittadino,
il Teatro Greco . Poco distante dal Teatro si
trovano i resti di un antico tempio ed un Antiquarium con dei reperti archeologici prelevati
nei dintorni della città. Altro reperto di grande
importanza archeologica è costituito dalle famose “Naumachie” uno degli esempi piu importanti dei monumenti romani presenti in tutta
l’isola. Ricordiamo anche un piccolo teatro,
l’Odeon, situato nel versante cittadino nord-est
vicino il famoso Palazzo Corvaia. Importante
costruzione della città è anche il Palazzo dei
Duchi di Santo Stefano situato vicino la Porta
Catania. Degna di nota anche la “Badia Vecchia” denominata anche “Badiazza”, un torrione merlato di antica origine normanna che
ha subito ulteriori e decisivi interventi decorativi nel Trecento. Il Palazzo Ciampoli si trova
quasi nel centro cittadino ed è una delle costruzioni più antiche della città, tanto che il portale è sormontato da uno scudo che riporta una
data, 1412. Dal punto di vista dell’architettura
religiosa ricordiamo la Cattedrale cittadina
dedicata a S. Nicolò, la Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, la chiesa di S. Giorgio e la
Chiesa dedicata a S. Agostino.
itinerari
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SICILIA
La Sicilia non è solo Palermo, Messina, Agrigento, la Sicilia è anche le sue isole. Nate
dalla forza degli agenti naturali, queste terre
presentano atmosfere e luoghi unici, tesori da
scoprire e da cui lasciarsi conquistare. Tra le
isole che popolano i mari siciliani troviamo le
Egadi, un piccolo arcipelago situato di fronte a
Trapani e costituito da tre isole principali, Favignana, Levanzo e Marettimo, e dall’isolotto di
Formica. Ogni isola denota caratteri tipici, la
confortevole Favignana è adatta alle famiglie,
la minimalista Levanzo è dotata di un fascino particolare e Marettimo è consigliata agli
amanti del trekking; tutte sono però accomunate dalla natura mediterranea e da una tranquillità e semplicità uniche. Un’altra isola in
provincia di Trapani è quella di Pantelleria. Qui
potrete vivere nei freschi dammusi, abitazioni
del X secolo caratterizzate da spessi muri e
tetti a cupola, visitare siti naturalistici come la
Montagna Grande, il vulcano Monte Gibele ed
i siti archeologici come le catacombe di Monastero, il villaggio abbandonato di Mueggen e
la Grotta del Bagno Asciutto. L’isola, di origine
vulcanica, è anche il luogo ideale per chi ama
trascorrere una vacanza a contatto con la natura, sono infatti organizzate gite a cavallo per
scoprire le meraviglie naturalistiche dell’isola
oppure uscite in barca alla scoperta di veri e
propri angoli di paradiso, la “Ballata dei Turchi”,
il faraglione di “Dietro l’isola” e quello “Del Tracino” e gli scogli del Formaggio. Proseguendo
verso Messina troveremo le turistiche Isole
Eolie. Questo arcipelago, dichiarato nel 2000
Patrimonio culturale dell’umanità dall’Unesco,
è formato da sette isole: Alicudi, Filicudi, Lipari,
Panarea, Salina, Stromboli e Vulcano, tutte di
origine vulcanica anche se solo quest’ultime
due ancora attive. Le terre siciliane sono collegate all’arcipelago grazie ai tre porti di Lipari,
l’isola più grande sia per dimensione che per
numero di abitanti. Le isole Pelagie fanno
invece parte dell’arcipelago più meridionale
d’Italia, tanto da poter essere considerate più
africane che italiane. La più grande e famosa è
Lampedusa, meta prediletta per chi concepisce
il mare come esperienza totale, la seconda è
Linosa, mentre la più piccola è la disabitata e
brulla Lampione.
Per concludere, quando siete nei pressi di
Palermo, non dimenticate di fare una visita
anche alla bellissima e caratteristica Ustica.
L’isola, di origine vulcanica, è famosa per le
coloratissime case dei pescatori, per la presenza di una necropoli romana, ma soprattutto per
il meraviglioso mare.
le più belle spiagge della sicilia
1
Spiaggia dei Conigli
Contrada Spiaggia dei Conigli - Lampedusa
Questo è il cuore del parco nazionale dove su
queste bianchissime sabbie, unico sito in Italia, la tartaruga Caretta Caretta depone ogni
anno le sue uova. In questo strepitoso scenario
l’intensità cromatica dei colori del mare e le
forme delle bianche rocce calcaree che cingono la cala e l’isolotto costituiscono uno spettacolo unico al mondo: un monumento naturale
da tutelare e rispettare. Si raggiunge a piedi
tramite una strada secondaria.
2
Spiaggia di Mondello
Viale Regina Elena 15-19 - Palermo
Mondello, borgo marinaro e frazione di Palermo, è una località turistica che si trova a pochi
passi dal centro del capoluogo ed è infatti una
delle spiagge preferite dai siciliani. Mondello, la
spiaggia per eccellenza dei palermitani, riesce
ad essere chiassosa, popolare e snob nello
stesso tempo. Offre poi il mare metropolitano
più bello della Sicilia e questo è un mistero:
non esiste infatti un mare così bello a pochi
chilometri da una metropoli con un milione di
abitanti.
3
Spiaggia di Terrasini
Via Impastato Peppino - Terrasini
Terrasini è frequentata ogni anno da migliaia
di visitatori.La presenza dei turisti è dovuta
specialmente alla proposta balneare che offre
spiagge incontaminate con rocce rosse venate
di bianco e un’acqua limpida e cristallina, quasi
surreale.La costa del luogo, che si estende
dalla spiaggia della Ciucca fino a quella di San
Cataldo, alterna calette pietrose ad alti e
scoscesi dirupi sul mare. Qui ci troviamo nel
magnifico Golfo di Castellamare,uno dei più
belli della Sicilia.
4
Lampedusa © passer8
83
Scopello
Loc. Scopello - Castellammare del Golfo
Famosa località costiera della Sicilia, frazione
del comune di Castellammare del Golfo, famosa per la bellezza scenografica della sua picco84
la baia e caratterizzata dai grandi “faraglioni di
Scopello”. Questo luogo unico è contraddistinto
da una caletta non molto grande, qui il mare
è di un profondissimo blu per via dei fondali
rocciosi. La spiaggia, una delle più conosciute
della regione, è un vero gioiello: rinomata per le
splendide acque e per la sabbia bianca e finissima.
5
Spiagge di San Vito lo Capo
Via Duca degli Abruzzi 1 - San Vito Lo Capo
San Vito Lo Capo, vero paradiso tropicale nel
bel mezzo del Mediterraneo, è rinomata in tutto
il mondo per il suo mare cristallino e per le sue
spiagge, fra le più belle d’Italia. A incoronare
questa località è una classifica stilata in base
ad alcune recensioni di viaggio che hanno
premiato le acque turchesi e la sabbia bianchissima del luogo. La spiaggia è davvero spettacolare: l’arena è bianca con sfumature dorate
e finissima e il mare è puntellato di scogli.
6
Scala dei Turchi
Strada Provinciale 68 - Realmonte
Il nome deriva dalle passate incursioni di pirateria da parte dei saraceni che trovavano riparo
in questa zona meno battuta dai venti e rappresentante un più sicuro approdo. Qui la natura
è un vero incanto. Il bianco accecante della
Scala dei Turchi è l’ effetto di una tavolozza di
gusci di microrganismi mentre i vari strati della
falesia marcano intervalli geologici di migliaia di
anni. Una sorta di viaggio nel tempo che toglie
il fiato.
7
Spiaggia di Punta Secca
Lungomare A. Vespucci - S. Croce Camerina
La località di Punta Secca, piccolo borgo
marinaro frazione di Santa Croce Camerina, è
famosa poichè è stata adibita a set cinematografico della fortunata serie del commissario
Montalbano.Questo luogo, chiamato “a sicca”
per via di una piccola formazione di scogli di
fronte alla spiaggia di levante, offre uno splendido panorama dagli intensi colori mediterranei.Con il suo mare azzurro e la sua spiaggia di
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ISOLE
spiagge
ISOLE
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SICILIA
Marina di Ragusa è un’amena ed elegante
località turistico-balneare rinomata per la sua
vocazione turistica e frequentata soprattutto da
giovani e turisti durante il periodo estivo. E’ uno
dei centri balneari più apprezzati della Sicilia.
Le sue spiagge sono molto ampie e sono caratterizzate da sabbia fine e dorata. In questo lembo di costa l’acqua è mite e limpida. Secondo
alcuni le spiagge di Marina di Ragusa sono le
più belle d’Italia.
Spiaggia di Pisciotto
9
Strada Provinciale 66 - Scicli
Il comune di Scicli è bagnato dal mare per circa
20 chilometri ma non presenta tratti di spiagge
selvagge ed incontaminate, eccezion fatta per
questa. La spiaggia di Pisciotto è un’ampia
spiaggia di sabbia dorata che si allunga per 2
km. Protetta da una piccola area forestale, è in
parte racchiusa da dune sabbiose ricoperte di
bassa macchia mediterranea. Sulla punta vi è il
rudere di una fornace dei primi del ‘900. Il mare
che bagna questo luogo è turchese e limpido.
10
Spiaggia S. Maria del Focallo
Strada Provinciale 67 - Ispica
Santa Maria del Focallo, località balneare che
ospita ogni anno migliaia di turisti, è una frazione di Ispica che offre 12 Km di sabbia dorata
e finissima. Le sue acque, azzurre e cristalline,
godono di un ottimo stato di salute. La spiaggia, annoverata nel 2011 tra le migliori d’Italia
non solo per la qualità delle acque e la pulizia
ma anche per i servizi ai turisti, è caratterizzata
da una finissima sabbia ed è protetta da una
splendida fila di eucalipti e dalle dune.
10
Spiaggia La Marza
Strada Provinciale 67 - Ispica
La spiaggia è situata nella splendida località di
Marina Marza, appartenente a Santa Maria del
Focallo, piccola frazione del comune di Ispica.
Accedere a questo luogo non è semplicissimo.
11
Spiaggia Isola delle Correnti
Viale Portobello -Portopalo di Capo Passero
La zona prende il nome dall’isolotto che le sta
di fronte, un tempo collegato alla terraferma da
una striscia di terra. Oggi l’Isola delle Correnti è
collegata alla terraferma tramite un braccio artificiale distrutto più volte dalle onde del mare.
Quando la bassa marea trasforma l’isola in una
penisola, rappresenta l’estremo meridionale
della Sicilia. Qui s’incontrano il Mediterraneo e
lo Ionio.A est e ovest del promontorio si estendono le spiagge, protette da cordoni di dune.
Spiaggia di Capo Passero
11
Via V Emanuele I-Portopalo di Capo Passero
Capo Passero è l’estrema punta sud-orientale
della Sicilia e anche il nome dell’isola che si
trova poco distante. Offre paesaggi incantevoli
alternando lidi sabbiosi a litorali rocciosi. Il luogo, bagnato dal Mediterraneo e dal mar Jonio,
è caratterizzato da interminabili dune di sabbia
che compongono quelle che sono tra le spiagge più frequentate e rinomate della regione.
Qui il mare è profondo ma meraviglioso. La località è famosa per una battaglia navale avvenuta nel 1718.
12
Oasi e Spiaggia di Vendicari
Strada Provinciale 19 - Noto
L’Oasi di Vendicari, istituita nel 1984 ma resa
effettivamente fruibile solo nel 1989, è oggi una
delle zone umide più rappresentative d’Europa
e la sua importanza dal punto di vista naturalistico è internazionalmente riconosciuta. Qui
troviamo meravigliose spiagge tra cui una delle
più selvagge della Sicilia: la lunghissima spiaggia centrale quasi mai affollatissima. Il limpidissimo mare di Vendicari è indubbiamente il più
bello dell’intera costa ionica della regione.
85
12
Spiaggia di Cala Mosche
Strada Provinciale 19 - Noto
Piccola cala di sabbia stretta tra due promontori rocciosi e circondata da dune caratterizzata da acque limpide e trasparenti: offre
un’incantevole piscina naturale. La spiaggia è
isolata e quindi non facilmente raggiungibile in
quanto bisogna fare una piacevole passeggiata
di circa 1 Km per raggiungerla. Per gli abitanti
del luogo questa caletta si chiama “Funni Musca”. Nel 2005 è stata insignita dalla Guida Blu
di Legambiente del titolo di “Spiaggia più bella
d’Italia”.
13
Spiaggia Isola Bella Taormina
Strada Statale 114 - Taormina
Situata proprio di fronte all’Isola Bella, è sicuramente la spiaggia più famosa della zona. L’Isola
è tra i luoghi più belli di tutta la Sicilia. Chiamata
anche “perla del Mediterraneo”, il nome fu coniato dal barone Wilhelm von Gloeden che ne
diffuse in tutto il mondo il valore artistico. La
spiaggia, di sabbia bianca con qualche ciottolo,
è lunga 2 km. Il mare che la bagna è azzurro,
limpido e trasparente con un fondale che in
pochi metri dalla riva diventa profondo.
14
Spiaggia di S. Alessio Siculo
Via Lungomare 270 - Sant’Alessio Siculo
Sant’Alessio Siculo è un comune della provincia di Messina. La sua spiaggia, di sabbia chiara e fine, è libera e si trova in un tratto costiero che si estende per ben 4 chilometri ma la
spiaggia si estende solo per uno. Nei pressi del
litorale, affacciato sul mare, vi è un faraglione
dominato da un castello normanno del ‘700. Il
mare che bagna questo luogo è azzurro, pulito,
fresco e trasparente.
15
Spiaggia di Tindari
Galleria M. del Tindari - Patti
La zona, caratterizzata da una lunga spiaggia
di sabbia bianca e fine e dalla formazione di
alcuni laghetti, è in grado di offrire uno dei panorami più belli della regione. Il luogo sarebbe
frutto di un miracolo. La leggenda narra di una
donna che esclamò “Sono venuta per vedere
una Madonna nera e brutta?”.In quel momento
86
il suo bambino cadde verso il mare e lei disse
“Madonnina mia,aiutami tu”.La Madonna la ascoltò e dall’acqua emerse una lingua di sabbia
che salvò il bimbo.
16
Spiaggia di Capo Calavà
Strada Statale 113 - Gioiosa Marea
La frazione di Calava’ è situata nel comune
di Gioiosa Marea. Qui troviamo la splendida
spiaggia di Capo Calavà, bagnata da un mare
trasparente e cristallino. La scenografia che circonda questo luogo è davvero unica. Il promontorio di Capo Calavà presenta infatti pareti
quasi verticali che finiscono in acqua formando
numerose grotte dal fondo di sabbia e ghiaia.
La spiaggia è un’insenatura racchiusa tra due
capi e raggiungibile a piedi tramite alcuni sentieri scoscesi.
17
Spiaggia Capo d’Orlando
Via Andrea Doria - Capo D’Orlando
Proprio di fronte alle Isole Eolie si trova uno
dei luoghi di villeggiatura più rinomati: Capo
d’Orlando, centro a prevalente vocazione turistica e commerciale. Le sue acque sono tra
le più pulite del Mediterraneo e permettono
la balneazione per almeno 5 mesi l’anno. La
spiaggia di sabbia e ghiaia si distende per vari
chilometri (ben 8) e consente di assistere nella
zona di ponente a tramonti rosso fuoco, mentre in quella di levante è possibile ammirare il
sorgere del sole.
18
Spiaggia di Pollara
Strada Provinciale 183 - Malfa
La spiaggia di Pollara, frazione del comune
di Malfa, è la più bella e romantica di tutto
l’arcipelago. Situata sull’estremità nord occidentale dell’isola di Salina, isola appartenente
all’arcipelago delle Eolie, è caratterizzata da
una scogliera di tufo ricamata dal vento, da
una spiaggia di sassi lavici e ghiaia scura per
l’origine vulcanica e da un mare limpidissimo.
A immortalare e imprimere questo meraviglioso
luogo nella memoria fu nel 1994 il film “Il Postino”.
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Spiagge Marina di Ragusa
8
Strada Provinciale 88 - Ragusa
Sulla statale si nota uno spiazzo erboso e lì si
parcheggia. Per raggiungere questa spiaggia
incantevole bisogna avventurarsi utilizzando
una scaletta d’emergenza. La baia è unica e
meravigliosa, di sabbia e falesie dorate, deserta e selvaggia; ottima per rilassarsi senza
essere disturbati.
spiagge
sabbia fine e dorata permette di ammirare i più
bei tramonti siciliani.
spiagge
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SICILIA
PARCHI TEMATICI
La Sicilia offre l’opportunità di vivere emozioni
uniche ed irripetibili anche grazie ad una vasta
scelta di parchi tematici. Il territorio, oltre ad ospitare diversi parchi acquatici, in questi ultimi
anni ha visto la nascita di diversi parchi avventura, che in modo divertente e sicuro mettono alla prova il coraggio di chiunque voglia
provare il brivido di ritrovarsi a qualche metro
d’altezza da terra.
Eccone alcuni:
1
Strada Provinciale 159 - Longi - ME
Tel 0941 485068 - www.nebrodiadventurepark.it
Parco Avventura Etna
Tel 329 9188187 - www.parcoavventuraetna.it
Parco Etnavventura
Tel 333 1515904 - www.etnavventura.it
88
Tel 095 7913334 - www.etnaland.eu
5
Aretusa Park
Via Croce - Melilli - Siracusa
Il parco acquatico “Aretusa Park” saprà soddisfare i gusti di chiunque. Su 100000 mq. troverete piscine con scivoli (Black cannon, Big river,
Tobogan, Foam multipista), il Fiume lento, La
laguna, l’Oasi con cascate e idromassaggio,
un’area interamente dedicata ai più piccoli, ma
anche ampie zone solarium, un anfiteatro, aree
ristorazione e zone pic-nic. Fiore all’occhiello
del parco l’acquadance con musiche, balli e
giochi.
Tel 0931 765559 - www.aretusapark.it
6
Parcallario
Strada Statale 124 - Buccheri - SR
Situato nell’area boschiva di Santa Maria,
il Parcallario è un parco avventura alla portata di tutti. All’interno si potranno fare lunghe
passeggiate tra boschi di pini, cipressi e castagni, oppure cimentarsi in divertenti percorsi
acrobatici tra gli alberi, a qualche metro di altezza. L’area dispone anche di zone pic-nic,
dotate di tavoli, panche e barbecue.
Tel 331 3305498 - 3396970273 - www.parcallario.it
Strada Provinciale 92 - Ragalna - CT
Il Parco Etnavventura è un parco avventura in
cui chiunque può mettere alla prova il proprio
coraggio, il proprio equilibrio, la propria forza
nella massima sicurezza. Esistono diversi percorsi acrobatici sugli alberi in base al grado di
difficoltà e all’altezza: si passa dal percorso
baby per i più piccoli, a quello blu e viola per i
ragazzi e gli adulti, a quello tirolese gigante per
i più temerari.
87
Strada Provinciale 15 - Belpasso - CT
Via Acque del Vescovo 8 - Milo - CT
Situato all’interno del Parco Scarbaglio, il Parco Avventura Etna, con 10 percorsi, 79 atelier
e 2 pareti d’arrampicata, è il più grande parco
avventura siciliano. All’interno potrete mettere
alla prova il vostro coraggio e la vostra agilità
in una serie di percorsi acrobatici realizzati attraverso ponti, passerelle, tronchi sospesi tra
gli alberi.
3
Etnaland
Dopo essere stato dal 1983 al 2007 parco
zoologico, oggi Etnaland è uno dei parchi acquatici più belli e apprezzati a livello europeo.
All’interno troverete diverse piscine con scivoli,
una piscina a onde, una piscina hidro, la laguna
blu, il fiume lento, un’area acquatica dedicata
ai bambini, ma anche attrazioni come Dragon
River, Jungle Splazh e Crocodile Rapids. La
struttura offre inoltre una visita nel Parco della
preistoria, un giro in funivia e laser show.
Nebrodi Adventure Park
Situato nel Bosco Soprano, il Nebrodi Adventure Park è il primo parco avventura della provincia di Messina. In questo parco chiunque
può mettersi in gioco in modo piacevole e divertente, affrontando percorsi di piattaforme
installate a varie altezze e con gradi di difficoltà
differenti. I percorsi vanno da quello baby, dedicato ai più piccoli, a quello verde di livello facile,
fino a quello blu per i più temerari.
2
4
7
Acquapark Conte
Via Luigi Einaudi 24 - Sommatino - CL
Sinonimo di divertimento e relax, l’Acquapark
Conte offre, su una superficie di circa 50.000
mq., numerose piscine dotate di idromassaggi
e scivoli quali Multipista, Kamikaze, Kamidrop,
Ridesplash, Turbo Treccia, Blue cannon e
Skymet, oltre ad un’area acquatica dedicata
ai più piccoli e un’area pic-nic. Durate la gior-
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PARCHI TEMATICI
spiagge
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SICILIA
8
Europark Roccella
Strada Provinciale 33 - San Cataldo - CL
Situato a pochi passi dal parco archeologico
di Vassallaggi, l’Europark Roccella è un parco
acquatico dotato di ogni comfort. All’interno
troverete diverse piscine con scivoli (Tobaga,
Scivolo tubolare, Kamikaze, Multipista, Big
river), idromassaggio, una piscina semi-olimpionica, campi da calcetto, beach volley e tennis,
un’area interamente dedicata ai bambini, una
pista da ballo, ma anche solarium, self service
e un’attrezzata area pic-nic.
Tel 0934 580260 - www.europarkroccella.it
9
Scivolandia
Strada Provinciale 26 - Cammarata - AG
Immerso nel verde, Scivolandia ospita, su una
superficie di 70000 mq., diverse attrazioni che
sapranno soddisfare i gusti di tutti. Oltre alle
piscine con gli scivoli, alla piscina ad onde di
1000 mq., alla laguna bimbi di 800 mq., trovere
anche campi da beach volley, un solarium di
oltre 2500 mq. e un parco di ulivi di 1000 mq.
dove potersi rilassare. La struttura è dotata
anche di diversi servizi di ristorazione: bar, self
service e chiostri.
Tel 0922 908260 - www.scivolandia.eu
10
Parco Avventura Madonie
Strada Provinciale 54 - Petralia Sottana - PA
Situato dal 2008 nel Parco delle Madonie, il
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Tel 0922 873249 - www.parcoconte.it
Parco Avventura delle Madonie è il primo parco
avventura della Sicilia. All’interno vi aspetterrano percorsi acrobatici tra gli alberi, piste per
mountain bike e gare di tiro con l’arco, oltre a
prove di orientamento ed escursioni a contatto
con la natura. I più piccoli potranno inoltre scoprire e conoscere la natura in un mondo nuovo,
divertente e sicuro attraverso giochi e laboratori
didattici.
PARCHI TEMATICI
nata inoltre l’equipe di animazione organizzerà
giochi in acqua, acquagym, aerobica e balli in
piscina.
PARCHI TEMATICI
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SICILIA
Tel 0921 856253 - www.parcoavventuramadonie.it
11
Acqua Park Monreale
Via Esterna Reali Celsi - Monreale - PA
Situato nei pressi di Palermo, l’Acqua Park
Monreale presenta piscine dotate di scivoli
classici come Tobogas, Kamikaze, Black Hole,
Multipista ondulato, una piscina dedicata al
nuoto, una ai tuffi e un’area acquatica bambini. La struttura presenta inoltre un bar, una
paninoteca, una self service, una gelateria e
un’area pic-nic.
Tel 091 6460246 - www.acquaparkmonreale.it
11
Eco Campus Casaboli
Via Valletajo - Monreale - PA
Situato a poca distanza da Palermo, in un magnifico bosco di conifere, l’Eco Campus Casaboli è un parco avventura sospeso tra gli alberi.
Qui ognuno potrà mettere alla prova il proprio
spirito di avventura, il proprio equilibrio, la propria forza superando ponti, reti, passerelle,
tronchi oscillanti posti a diversi metri d’altezza. I
percorsi sono divisi in base alla difficoltà e tutte
le attività devono essere svolte con le apposite
imbragature.
Tel 366 2633455 - 329 3409714 - www.ecocampuscasaboli.it
Etnaland © scpgt
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CUCINA
La cucina siciliana, frutto delle dominazioni sia
di popoli occidentali che orientali, che qui portarono le loro tradizioni, è ricca di tanti sapori
che vanno dal piccante, al salato, al dolce.
Genuina e gustosa, essa trae la sua origine e
resta legata alle tradizioni del mondo contadino, presentandosi come una cucina fondamentalmente semplice. La cucina dell’entroterra è
famosa per i salumi, la salsiccia, le provole, i
formaggi, le olive, la pasta fatta in casa, i pi-
atti a base di legumi e i secondi di carne. Nella
zona costiera e’ possibile invece assaggiare i
gustosi risotti o spaghetti con pesce o frutti di
mare, ed il pesce fresco. Per quanto riguarda le
specialita’ dolciarie citiamo in particolare i mucatoli, biscotti farciti con frutta secca, i cannoli
di ricotta, i biscotti di mandorla, le cassate alla
siciliana, le torte alla frutta ed agli agrumi, la
torta al mandarino sopra tutte, e tanti altri dolci
di squisita finezza.
Cannoli siciliani
Ingredienti: 30 ml aceto bianco; 5 gr cacao
amaro; caffè in polvere; cannella; 250 gr farina; 30 ml marsala; sale; 50 gr strutto; 1 uovo;
30 gr zucchero a velo; 75 gr gocce cioccolato;
750 gr ricotta; 300 gr zucchero; 1 lt strutto.
1 - Il Piccolo Golf Club
Strada Statale 120 - Castiglione Di Sicilia
www.ilpicciologolf.com
2 - Le Madonie Golf Club
A20 Messina - Palermo - Collesano
www.lemadoniegolf.com
3 - Villa Airoldi Golf Club
Viale del Fante 24 - Palermo
Preparazione: Mettete la ricotta in frigorifero
a scolare in un colino. Mettete in una ciotola
la farina, il sale, la cannella, il caffè in polvere,
il cacao, lo zucchero a velo, lo strutto, l’uovo
e poi, a filo, l’aceto con il marsala. Impastate
il composto fino a che non sarà elastico ed
omogeneo poi avvolgetelo nella pellicola trasparente e mettetelo a riposare per un’ora in
frigorifero. Mettete la ricotta scolata in una ciotola con lo zucchero, amalgamateli, copriteli
con della pellicola e poneteli in frigorifero per
un’ora. Trascorso il tempo indicato setacciate tutto il composto. Una volta ottenuta una
crema fine, aggiungete le gocce di cioccolato
o dei cubetti di zucca candita: conservate la
crema in frigorifero. Prendete l’impasto per le
cialde e tiratelo in una sfoglia sottile 1-2 mm.
Prendete un coppapasta rotondo del diametro
di 9 cm, quindi ricavate 24 sagome e poi arrotolerete sugli appositi cilindri di metallo. Una
volta fredde, togliete i cilindri e riempitele con
la crema di ricotta. Guarnite con 1/2 ciliegia e
zucchero a velo.
www.villaairoldigolfclub.com
4 - Verdura Golf & SPA Resort
Strada Statale 115 - Sciacca
www.verduraresort.it
5 - Donnafugata Golf Resort
Strada Provinciale 19 - Ragusa
www.donnafugatagolfresort.com
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AREA RILEGATURA: GRAFFETTA QUI I FOGLI A4 STAMPATI, SEGUENDO LE ISTRUZIONI A PAG 2, OTTERRAI UNA COMODA GUIDA DA PORTARE CON TE!
cucina
CAMPI DA GOLF
campi da golf
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SICILIA
Ingredienti: 400 gr di riso; 1 lt di passata di
pomodoro; brodo vegetale; 1 uovo; 1 bustina
di zafferano; parmigiano grattugiato; 100 gr di
piselli; 200 gr di formaggio tagliato a cubetti
(mozzarella o provola); carne titata q.b.; 1 lt olio
per friggere; olio e sale q.b.
DOVE MANGIARE
AGRIGENTO
Preparazione: Lessate il riso nel brodo vegetale, e i piselli in abbondante acqua salata.
Preparate il ragù. Una volta che il riso risulterà
cotto, scolatelo e amalgamatelo insieme alla
bustina di zafferano, all’uovo e al parmigiano.
Prendete il riso raffreddato e ricavate delle
mezze piccole arance, e nel cuore di ognuno di
essi mettete un pò di ragù, un pezzetto di mozzarella e un pò di piselli. Chiudete per bene.
Ora passateli prima nella farina, nell’uovo e
infine nel pangrattato, e friggetteli con olio di
semi.
AKROPOLIS
Categoria: Ristorante, Pub
Via petrarca, 30
92100 - Agrigento (AG)
tel: 0922.402861
RISTORANTE MONTE SAN GIULIANO
Categoria: Ristorante
Via san rocco, 7
91016 - Erice (TP)
tel: 0923.869595
RISTORANTE KALOS
Categoria: Ristorante
Salita filino, 1
92100 - Agrigento (AG)
tel: 0922.26389
RISTORANTE LA PENTOLACCIA
Categoria: Ristorante
Via gian filippo guarnotta, 17
91016 - Erice (TP)
tel: 0923.869099
TRATTORIA MODERNA - MAGÒ
Categoria: Ristorante, Trattoria
Via esseneto, 95
92100 - Agrigento (AG)
tel: 0922.401907
Pasta con le sarde
CALATAFIMI-SEGESTA
Ingredienti: 600 gr di pasta; 800 gr di sarde;
finocchietto selvatico; 4 acciughe sotto sale; 1
cipolla; 100 gr di pangrattato; uva passa e pinoli; sale e pepe; zafferano; olio extra-vergine
d’oliva.
AGRITURISMO TENUTE PISPISA
Categoria: Ristorante, Agriturismo
Contrada pispisa
91100 - Calatafimi segesta (TP)
cell: 338.4120567
Preparazione: Abbrustolite in una padella
antiaderente il pangrattato. Lavate e lessate
in acqua salata il finocchietto selvatico. Scolateli e mettete l’acqua di cottura da parte. In
un padellino sciogliete le acciughe private del
sale. In acqua calda sciogliete lo zafferano.
In una padella antiaderente rosolate la cipolla in poco olio, unitevi l’uva passa e i pinoli.
Aggiungete le acciughe e lo zafferano. Eviscerate le sarde, eliminate la coda e la testa
e lasciatele aperte a libro. Friggete leggermente in olio i filetti di sarde. Lessate la pasta
nell’acqua di cottura del finocchietto, scolatela
e conditela con la salsa preparata e parte del
finocchietto condito con le sarde. Prendete
una teglia ungetela con dell’olio e spolverizzatele con un po’ di pangrattato. Versate la
pasta e alternate uno strato di sarde e uno di
finocchietto. Ripetete ancora e finite con lo
strato superiore di sarde. Spolverizzate con il
pangrattato, un giro d’olio e infornate per circa
10 minuti.
CATANIA
modica
BORGO ANTICO
Categoria: Ristorante
Via pozzo barone, 30
97015 - Modica (RG)
tel: 0932.942423
TRATTORIA SALE E PEPE
Categoria: Ristorante
Via ovidio, 9
97015 - Modica (RG)
tel. 0932.903512
nicolosi
LA PIZZOLERIA
Categoria: Ristorante, Pizzeria
Piazza mazzini, 1
95121 - Catania (CT)
tel: 095.349902
RISTORANTE PIZZERIA 7+
Categoria: Ristorante, Pizzeria
Viale della regione, 7/a
95030 - Nicolosi (CT)
tel: 095.7916316
LA CANTINACCIA E LE SUE 4 STAGIONI
Categoria: Ristorante
Via calatafimi 1a
95100 - Catania (CT)
tel: 095.537291
RISTORANTE WINE BAR NERO DI CENERE
Categoria: Ristorante, Bar
Via g. garibaldi 64
95030 - Nicolosi (CT)
tel: 095.7918513
CLUB DECO’
Categoria: Ristorante
Via giuseppe garibaldi, 39
95030 - Nicolosi (CT)
cell: 347.2546581
TRATTORIA DON TURIDDU
Categoria: Ristorante, Trattoria
Via masumeci, 50
95131 - Catania (CT)
tel: 095.537844
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erice
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Arancino
cucina
cucina
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SICILIA
FERRO
Categoria: Ristorante
Piazza sant’onofrio, 40
90134 - Palermo (PA)
tel: 091.586049
LA CASETTA DEL POETA
Categoria: Ristorante, Pizzeria
Via resuttana, 468
90100 - Palermo (PA)
tel: 091.513827
PIAZZA ARMERINA
AL FOGHER
Categoria: Ristorante
Strada statale, 117/bis
94015 - Piazza armerina (EN)
tel: 0935.684123
RAGUSA
LOCANDA DON SERAFINO
Categoria: Ristorante
Via avvocato giovanni ottaviano
97100 - Ragusa (RG)
tel: 0932.248778
TRATTORIA CASTELLO DONNAFUGATA
Categoria: Ristorante, Trattoria
Viale del castello - donnafugata
97100 - Ragusa (RG)
tel: 0932.619260
DUOMO
Categoria: Ristorante
Via bocchieri, 31
REALMONTE
ZANZIBAR
Categoria: Ristorante, Bar
Via dell’orsa maggiore
92010 - Realmonte (AG)
tel: 0922.814332
SIRACUSA
RISTORANTE PORTA MARINA
Categoria: Ristorante
Via dei candelai, 35
96100 - Siracusa (SR)
tel: 0931.22553
mappa
L’APPRODO
Categoria: Ristorante
Traversa capo ognina
96100 - Siracusa (SR)
tel: 0931.715379
TRATTORIA IL CENACOLO
Categoria: Ristorante, Trattoria
Via del consiglio regionale, 9/10
96100 - Siracusa (SR)
tel: 0931.65099
TAORMINA
LA CAPINERA
Categoria: Ristorante
Via nazionale spisone, 177
98030 - Taormina (ME)
tel: 0942.626247
RISTORANTE DA LORENZO
Categoria: Ristorante
Via roma, 12
98039 - Taormina (ME)
tel: 0942.23480
SAPORI DI MARE
Categoria: Ristorante
Via ex nazionale
98039 - Taormina (ME)
tel: 0942.50340
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IL GHIOTTONE RAFFINATO
Categoria: Ristorante, Pizzeria
Via salvatore vigo, 3
90139 - Palermo (PA)
tel: 091.2514744
97100 - Ragusa (RG)
tel: 0932.651265
7 - Piazza Armerina
8 - Agrigento
9 - Realmonte
10-Palermo
11-Calatafimi-Segesta
12-Erice
BYE BYE BLUES
Categoria: Ristorante
Via del garofalo, 23
90149 - Palermo (PA)
tel: 091.6841415
cucina
PALERMO
1 - Taormina
2 - Nicolosi
3 - Catania
4 - Siracusa
5 - Modica
6 - Ragusa
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SICILIA
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