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Esercitazioni per la simulazione della PROVA NAZIONALE di

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Esercitazioni per la simulazione della PROVA NAZIONALE di
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Pagina I
Tommaso Bernardi
Rosanna Montano
Rita Piloni
Esercitazioni per la simulazione della
PROVA NAZIONALE
di comprensione della lettura
Scuola secondaria di I grado
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internet: www.garzantiscuola.it
e-mail: [email protected]
Proprietà letteraria riservata
© 2009 De Agostini Scuola SpA – Novara
1ª edizione: gennaio 2009
Printed in Italy
L’Editore dichiara la propria disponibilità a regolarizzare eventuali omissioni o errori di attribuzione.
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n. 633.
Le riproduzioni ad uso differente da quello personale potranno avvenire, per un numero di pagine non
superiore al 15% del presente volume, solo a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO –
Corso di Porta Romana, 108 – 20122 Milano – e-mail: [email protected]; www.aidro.org
Eventuali segnalazioni di errori o refusi e richieste di chiarimenti sulle scelte operate dagli autori e dalla
Casa Editrice possono essere inviate all’indirizzo di posta elettronica della redazione.
Stampa: AGS – All Graph System srl – Novara
Ristampa:
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Anno:
2009
2010
2011
2012
2013
2014
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PRESENTAZIONE
ELLE Garzanti Scuola © 2009 De Agostini Scuola SpA - Novara Pagina fotocopiabile e scaricabile dal sito: www.scuola.com
Le prove nazionali
Come i Colleghi ben sanno, a partire dall’anno scolastico 2007-2008 gli esami finali della scuola secondaria di primo grado prevedono una prova nazionale di comprensione del testo, che ha lo scopo di
verificare il livello di competenza raggiunto dagli studenti al termine del primo ciclo di studi.
La prova d’esame comprende due gruppi di domande: un primo gruppo finalizzato a verificare la
comprensione della lettura e un secondo volto a verificare le competenze di tipo grammaticale (la riflessione sulla lingua). Le prove presenti in questo fascicolo si propongono di preparare gradualmente
l’alunno al primo gruppo di domande.
La tipologia di esercizi
Le domande relative alla comprensione della lettura presentano alcune caratteristiche che è bene chiarire preliminarmente:
• si tratta di domande che riguardano testi narrativi (l’unico tipo di testo che è stato considerato in
questo fascicolo);
• la maggior parte delle domande prevede una risposta chiusa (scelta fra quattro alternative);
• altre domande richiedono una breve risposta aperta (trascrizione di informazioni o completamento).
Nel loro complesso, le domande verificano le seguenti competenze:
• comprensione locale e globale del testo, gli studenti devono individuare correttamente le informazioni esplicite presenti anche in punti del testo fra loro distanti, confrontare i contenuti testuali,
ricavare le informazioni implicite e riconoscere la sintesi più corretta fra le alternative proposte;
• organizzazione logico-semantica, gli studenti devono saper individuare le relazioni interne alla
frase (tempo, spazio, causa, fine ecc.), le relazioni tra frasi indipendenti (motivazione, esemplificazione, opposizione, successione temporale ecc.), le relazioni fra i diversi elementi del testo (a chi
o a che cosa si riferiscono i pronomi, spiegazione dei riferimenti spaziali e temporali ecc.);
• lessico, gli studenti devono saper ricavare dal contesto il significato di una parola o sostituire con il
sinonimo più adatto un termine presente nel brano.
Il contenuto del fascicolo
Il presente fascicolo contiene, per ogni anno scolastico:
• un esempio di prova guidata, in cui gli studenti sono invitati a leggere il testo e a svolgere gli
esercizi, ma trovano anche una guida all’individuazione della risposta giusta, attraverso una riflesIII
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sione sui ragionamenti da compiere. Gli studenti potranno così mettere a punto un modello di analisi, utile quando si troveranno ad affrontare da soli la prova finale;
• una prova di verifica, elaborata sul modello della prova nazionale, in cui gli studenti si trovano in
una situazione analoga a quella che incontreranno durante l’esame. Queste prove sono accompagnate da una griglia di correzione per l’insegnante.
Suggerimenti d’uso
Gli Autori
IV
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Com’è ovvio, ciascun insegnante è libero di utilizzare questi materiali nel modo che ritiene più opportuno, a seconda della programmazione che svolge e della classe con cui lavora; la suddivisione per
anno presente nel fascicolo non è vincolante: essa indica una crescente difficoltà dei testi proposti,
piuttosto che una destinazione d’uso specifica.
Noi suggeriamo di sottoporre gli studenti prima alle prove guidate, che hanno una funzione preparatoria, e solo nella parte finale dell’anno scolastico a quelle di verifica, che possono servire come allenamento all’esame o come prova di valutazione per l’insegnante.
Nelle pagine che precedono i brani abbiamo riportato, in parte, le “Istruzioni generali” che compaiono nella Prova di Italiano del Ministero: l’insegnante può decidere se fornirle agli studenti, indicando
loro di leggerle prima dell’inizio della prova e di seguire le istruzioni, come dovranno fare in sede
d’esame.
Auspichiamo che questi modelli possano servire ai Colleghi per creare altre prove, simili a queste, e
moltiplicare così le occasioni di allenamento e di verifica per gli studenti.
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INDICE
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Istruzioni generali ..........................................................................................................................
1
Primo anno
Prova guidata
Atom e la capra (Paola Zannoner)....................................................................
Prova di verifica
La bambina che entrava nei libri (Mario Lodi)................................................ 10
3
Griglia di correzione......................................................................................... 14
Secondo anno
Prova guidata
Paura (Guy de Maupassant) ............................................................................. 15
Prova di verifica
I giorni perduti (Dino Buzzati)......................................................................... 23
Griglia di correzione......................................................................................... 27
Terzo anno
Prova guidata
Un messaggio imperiale (Franz Kafka)............................................................ 29
Prova di verifica
Bill e io (Mario Rigoni Stern)........................................................................... 36
Griglia di correzione......................................................................................... 40
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Istruzioni generali
Fai la massima attenzione a queste istruzioni. […]
Leggi con attenzione i testi perché poi dovrai rispondere alle domande. Stai attento/a: a lato di ogni
testo ci sono dei numeri (5, 10, 15 ecc.). Ti aiuteranno a contare le righe.
Quando rispondi non devi coprire il testo, se vuoi puoi rileggerlo. In alcune domande è riportato tra
parentesi quali righe del testo dovrai rileggere per rispondere. Ad esempio: (righe 5-9) significa che
dovrai rileggere da riga 5 a riga 9.
Per ogni domanda ci sono quattro possibili risposte, ma una sola è quella giusta. Prima di ogni risposta c’è una lettera dell’alfabeto.
Per rispondere metti una crocetta nel quadratino a sinistra della risposta che ritieni giusta, come nell’esempio seguente.
Esempio 1
1.
Qual è la capitale dell’Italia?
쏔
쏔
쏔
✗
쏔
A.
B.
C.
D.
Venezia.
Napoli.
Roma.
Torino.
È stata messa una crocetta nel quadratino corrispondente alla lettera ‘C’ perché Roma è la capitale
dell’Italia.
Se non sei sicuro/a di una risposta, segna la risposta che ti sembra giusta e continua con la domanda successiva. Se ti accorgi di aver sbagliato, puoi correggere scrivendo NO vicino alla risposta sbagliata e
mettendo una crocetta nel quadratino della risposta che ti sembra giusta, come nell’esempio seguente.
Esempio 2
2.
NO
Dove si trova l’Ungheria?
✗
쏔
쏔
쏔
✗
쏔
A.
B.
C.
D.
Asia.
Africa.
Europa.
Australia.
In questo esempio la prima risposta ‘A’ (sbagliata) è stata corretta con la risposta ‘C’ (che è quella
giusta).
Deve comunque essere chiaro qual è la risposta che intendi dare. Non scrivere con la matita, usa soltanto una penna nera o blu. […]
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Cognome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Classe. . . . . . . . . . . Data. . . . . . . . . . .
Prova guidata
ATOM E LA CAPRA
ELLE Garzanti Scuola © 2009 De Agostini Scuola SpA - Novara Pagina fotocopiabile e scaricabile dal sito: www.scuola.com
Avevo circa sei anni quando era scappata la capra.
Ero terrorizzato, perché la capra è, insieme alla vacca, il bene supremo di una famiglia. Avevo
avuto l’ordine di sorvegliarla attentamente, di non perderla di vista neppure per un attimo.
Dovevo portarla a cercare germogli, le capre adorano i germogli, e avevo trovato il posto giusto:
5
un piccolo canneto vicino a una polla d’acqua cui attingevano anche diversi animali.
La capra allungava la testa e scopriva i denti giallastri e tritatutto, e macinava, macinava. Uno
non ha idea di quanto si muovano le mandibole di una capra finché non ce l’ha sott’occhio: ruotano e ruotano, giorno e notte e giureresti che chi ha inventato il moto perpetuo l’abbia scoperto
guardando quelle benedette mandibole che non si fermano mai, forse neppure dopo che la capra
10
è morta e sepolta. Allora, anche sotto terra, le mandibole continuano a macinare terra ed escrementi e radici, e questo dev’essere il motivo per cui la terra diventa polverosa, perché se pianti
un seme, la capra sottoterra lo fa fuori subito.
Ad ogni modo, io ero lì con la capra, e cercavo di svolgere al meglio il mio compito, quando mi
sono distratto. Non so perché, non me lo ricordo, a sei anni qualunque cosa può portarti via da
15
te stesso e dai tuoi doveri, anche il volo di una farfalla bianca. Così, semplicemente, una fantasticheria mi fece dimenticare il motivo per cui ero lì, il villaggio, mia madre a casa con i miei
fratelli (io ero il secondo, e dopo di me ce n’erano altri tre, l’ultimo dei quali di pochi mesi),
mio padre e la sua benedetta capra. Quando tornai con i piedi per terra, la capra era sparita.
Inutilmente la chiamai con tutto il fiato che avevo in corpo. Prima usai i nomignoli più graziosi
20
per blandirla, poi presi a maledirla e offenderla, disperato. Stava calando il sole, e presto sarei
dovuto rientrare, perché al mio villaggio la notte scende tutta in una volta, come un telone scuro
che copre la terra; non come in questa parte del mondo, dove il tramonto è lento e ricco di sfumature, e la notte perpetuamente rischiarata dall’illuminazione diffusa delle città e delle strade.
Arrivai al villaggio in affanno, bagnato di lacrime, ma mio padre non sentì ragioni. Mi era stato
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dato un compito e avevo mancato, anzi, mi ero praticamente macchiato di un crimine perché
avevo perso un bene prezioso, forse anche più prezioso di me. Mia madre provò a difendermi,
ma mio padre non ascoltò: mi picchiò con un ramoscello sulla schiena e sulle gambe, e mi gettò
in una capanna dove trascorsi la notte da solo.
(Paola Zannoner, Sopra l’acqua sotto il cielo, Mondadori)
Primo anno
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Cognome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Classe. . . . . . . . . . . Data. . . . . . . . . . .
Dopo aver letto con attenzione il brano, rispondi alle domande e poi controlla la tua risposta.
Nella correzione troverai la risposta giusta, ma soprattutto il ragionamento necessario per individuarla. Tale
ragionamento prevede anche un’analisi delle alternative sbagliate o semplicemente incomplete. Potrai così
acquisire un metodo di analisi sia del brano sia delle alternative proposte, che ti sarà molto utile per le prove
successive.
Comprensione locale e globale del testo
1.
Quale compito è stato affidato ad Atom, quando aveva sei anni?
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Far riposare la capra.
Sorvegliare la capra mentre la porta a cercare il cibo.
Tenere la capra pulita.
Controllare che la capra non mangi tutti i semi fino a rendere la terra polverosa.
Per rispondere devi consultare le prime 5 righe del testo. In particolare, alle righe 2, 3 e 4 il testo dice: “Avevo
avuto l’ordine di sorvegliarla attentamente, di non perderla di vista neppure per un attimo. Dovevo portarla
a cercare germogli”. Quindi la risposta giusta è la B, anche se nel testo invece della parola “compito”, c’è la
parola “ordine”.
Le altre risposte sono errate, perché nel testo non si accenna al compito di far riposare la capra e di tenerla
pulita, e non è vero che ad Atom viene chiesto di evitare che la capra mangi i semi.
2.
Da che cosa viene distratto Atom?
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Come succede spesso ai bambini piccoli, Atom si distrae con una fantasticheria.
Viene distratto da una farfalla bianca.
Si distrae pensando ai suoi fratelli più piccoli al villaggio.
Si distrae perché pensa alla mamma e vorrebbe stare con lei al villaggio.
La domanda richiede la lettura attenta delle righe 13-18, perché lì si spiega da che cosa Atom è stato distratto, dopo le parole: “… quando mi sono distratto”. La risposta giusta è quindi la A. Il testo dice: “Così, semplicemente, una fantasticheria mi fece dimenticare il motivo per cui ero lì” e poco prima afferma: “… a sei
anni qualunque cosa può portarti via da te stesso e dai tuoi doveri”, che significa che i bambini piccoli si
distraggono con facilità.
La risposta B è sbagliata perché nel testo la farfalla serve da esempio. Le risposte C e D sono errate perché
nel testo si dice che la fantasticheria fa dimenticare ad Atom anche i fratelli e la mamma.
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Primo anno
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Questo tipo di domande richiede spesso di collegare fra loro informazioni lontane nel testo, oppure di ricavare dal brano notizie che non sono scritte in modo diretto, “esplicito”. Perciò devi far ricorso alle tue conoscenze generali e alla tua esperienza reale per interpretare correttamente le situazioni e gli atteggiamenti
dei personaggi. Non puoi però “inventare” nulla: tutto ciò che affermi deve trovare nel brano la sua logica
giustificazione.
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Cognome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Classe. . . . . . . . . . . Data. . . . . . . . . . .
3.
Perché il padre picchia Atom quando torna al villaggio?
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쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Perché è arrivato al villaggio troppo tardi.
Perché sta piangendo senza motivo.
Perché ha perso del denaro prezioso.
Perché ha lasciato scappare l’animale che il padre gli aveva affidato.
Il padre picchia Atom perché il bambino ha lasciato scappare la capra che gli aveva affidato e che costituiva
un bene prezioso per la sua famiglia. Non è stato punito per il ritardo né perché stesse piangendo: Atom è
arrivato al villaggio tardi e in lacrime, ma non è stato picchiato per queste ragioni. La risposta giusta quindi è
la D. La risposta C è sbagliata perché Atom non aveva perso del denaro, di cui nel testo non si parla proprio.
4.
Che cosa fa la mamma quando Atom torna a casa?
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Gli dice che avrebbe dovuto difendere la capra.
Cerca di difendere Atom e di convincere suo padre a non punirlo.
Convince il padre di Atom a non punirlo.
Dice ad Atom che si è macchiato di un crimine perché ha perso un bene prezioso.
Per cogliere qual è l’atteggiamento della mamma, devi leggere la riga 26, dove viene detto esplicitamente:
“Mia madre provò a difendermi”. La risposta esatta quindi è la B.
Le risposte A e D sono sbagliate. Anche la risposta C è sbagliata; per escluderla, basta leggere la seconda
parte della frase: “… ma mio padre non ascoltò”.
5.
Quando Atom narra l’episodio della capra, si trova ormai lontano dal suo paese d’origine, dove
erano accaduti i fatti raccontati. Trascrivi le parole che te lo fanno capire.
.........................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................
La risposta sta in queste parole: “… non come in questa parte del mondo, dove il tramonto è lento e ricco
di sfumature”. Atom fa un confronto tra il tramonto del sole nel luogo dove sorge il villaggio in cui viveva
all’età di sei anni (luogo in cui il sole cala molto velocemente) e quello in cui vive quando scrive il racconto,
dove il tramonto è lento e sfuma tra colori diversi. Si capisce che sta facendo un confronto dall’espressione
“non come” e si deduce che ora si trova in un altro luogo dall’espressione “non come in questa parte del
mondo”. Si usa l’aggettivo questo per indicare un luogo vicino a chi parla.
6. Dove pensi sia situato il villaggio dove viveva Atom all’età di sei anni? (righe 21-23)
쏔 A. In Europa, dove anche di notte le città e le strade sono illuminate.
쏔 B. In un paese africano, vicino a città sempre rischiarate dall’illuminazione delle strade.
쏔 C. In un paese dell’Africa dove, al calar del sole, ci si trova quasi all’improvviso nel buio
totale.
쏔 D. In un paese europeo, dove il sole cala lentamente.
Primo anno
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Cognome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Classe. . . . . . . . . . . Data. . . . . . . . . . .
Per rispondere a questa domanda devi far ricorso alle tue conoscenze generali, in particolare dovresti sapere
che nelle città europee il tramonto sembra non finire mai perché le luci della città e delle strade evitano che
le notti diventino completamente buie al calar del sole, mentre nei pressi dei villaggi in Africa, quando il sole
è sceso oltre l’orizzonte, non c’è più alcuna luce a rischiarare il cielo.
La risposta giusta è dunque la C.
7.
Quale fra le seguenti frasi corrisponde alla sintesi del brano?
La sintesi corretta deve contenere tutti gli elementi essenziali del brano. In questo caso l’unica sintesi precisa
è la D. Nella scelta puoi anche procedere per esclusione: le altre sintesi infatti contengono alcune verità, ma
anche alcuni errori, oppure sono incomplete.
Nella prima sintesi c’è un errore: la mamma non punisce Atom.
La seconda sintesi è completamente errata: Atom non seppellisce la capra morta.
La terza sintesi è incompleta, perché mancano i fatti relativi alla conclusione del racconto, e contiene un errore: Atom perde la capra prima che il sole tramonti e non a causa del tramonto.
Organizzazione logico-semantica
Queste domande richiedono di ragionare non sulla vicenda narrata, ma sui meccanismi logici del testo. Per
scegliere la risposta corretta, è utile che tu provi a inserire la parola scelta nella frase o nel frammento di testo
per verificare se funziona davvero.
8.
Nella parola “sorvegliarla”, a che cosa si riferisce “la”? (riga 3)
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Alla vacca.
Alla capra.
Alla famiglia.
All’acqua.
“La” si riferisce alla capra. La risposta giusta è quindi la B.
Se provi a sostituire “la” con le altre soluzioni proposte verificherai che sono errate, perché la frase precedente ha come argomento principale proprio la capra.
6
Primo anno
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쏔 A. Atom ha sei anni quando perde la capra e la mamma per questo lo punisce severamente.
쏔 B. Atom, a sei anni, deve seppellire sotto la terra polverosa la capra che è morta perché
macinava tutto quello che capitava sotto i suoi denti giallastri e tritatutto.
쏔 C. Atom, a sei anni, perde la capra che gli è stata affidata, perché la notte scende improvvisamente mentre la sta cercando.
쏔 D. Atom, a sei anni, viene punito severamente dal padre perché si è distratto e ha perso la
capra che gli era stata affidata e che era un bene prezioso per la sua famiglia.
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Cognome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Classe. . . . . . . . . . . Data. . . . . . . . . . .
9.
Con quale parola potresti collegare queste due frasi: “Dovevo portarla a cercare germogli” e “Le
capre adorano i germogli”?
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쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Ma.
Perciò.
Benché.
Perché.
Tra le due frasi esiste un rapporto di causa-effetto, dunque la risposta giusta è la D: “Dovevo portarla a cercare germogli perché le capre adorano i germogli”.
Le altre parole non funzionano.
“Dovevo portarla a cercare germogli, ma le capre adorano i germogli”: ma indica una contrapposizione tra
le due frasi e non va bene.
“Dovevo portarla a cercare germogli, perciò le capre adorano i germogli”: se usi perciò, la seconda frase esprime la conseguenza della prima, mentre è la prima frase che esprime la conseguenza della seconda.
“Dovevo portarla a cercare germogli, benché le capre adorano i germogli”: benché esprime invece una concessione e prevede l’uso del congiuntivo nella frase che introduce, quindi questa risposta è completamente
errata.
10. Nella frase “… questo dev’essere il motivo per cui la terra diventa polverosa”, a che cosa si riferisce la parola “questo”? (riga 11)
쏔 A. Anche sotto terra le capre, già morte e sepolte, continuano a macinare terra ed escrementi e radici.
쏔 B. Sotto terra, le mandibole delle capre già morte non macinano più terra ed escrementi e
radici.
쏔 C. Le capre, da vive, mangiano subito tutti i semi che vengono seminati nella terra.
쏔 D. Le capre, per cercare i germogli freschi, calpestano tutto quello che incontrano.
Atom osserva la capra mentre mangia e vede che l’animale muove continuamente le mandibole per masticare il cibo; è stupito da tale movimento continuo e pensa addirittura che la capra possa farlo anche dopo
morta.
La parola “questo” è un pronome che qui sostituisce le parole della prima parte della frase: “Allora, anche
sotto terra, le mandibole continuano a macinare terra ed escrementi e radici”. La risposta esatta è la A.
11. A che cosa si riferisce la parola “lì”? (riga 16)
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Il villaggio.
Sotto terra, dove le mandibole continuano a macinare tutto quello che trovano.
Dove la notte è perennemente rischiarata dall’illuminazione diffusa delle città.
Il canneto vicino alla polla d’acqua dove Atom ha portato la capra a mangiare.
“Lì” si riferisce al luogo in cui Atom si trova, quello dove ha portato la capra e incomincia a fantasticare. C’è,
qualche frase prima, alla riga 13, un altro “lì”, che indica lo stesso luogo, il canneto vicino alla polla d’acqua
dove si abbeverano gli animali. La risposta esatta è la D.
Prova a sostituire all’avverbio “lì” le altre risposte e ti accorgerai che sono errate.
Primo anno
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Cognome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Classe. . . . . . . . . . . Data. . . . . . . . . . .
Lessico
Quando non conosci una parola, non devi necessariamente usare il dizionario per scoprirne il significato: a
volte puoi ricavarlo semplicemente osservando com’è fatta la parola, altre volte puoi dedurlo dal contesto,
cioè dalla frase in cui la parola è inserita. Ricorda che le parole possono avere diversi significati, quindi sarai
certo della correttezza della tua risposta solo se proverai a sostituire la parola originale con il significato trovato e verificherai che il senso della frase non cambia.
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Che non ha mai fine.
Interrotto.
Transitorio.
Lento.
In questo contesto la parola “perpetuo” è usata insieme alla parola “moto”, che significa movimento. Se sai
che esiste una teoria del “moto perpetuo”, hai già capito che si sta parlando di un movimento che continua
all’infinito; se invece non lo sai, puoi dedurre il significato di questo aggettivo da ciò che Atom ha descritto
prima: il movimento continuo delle mandibole della capra. Puoi quindi dedurre il significato della parola dal
contesto e la risposta esatta è la A.
13. Con quale espressione potresti sostituire le parole “portarti via da te stesso e dai tuoi doveri”?
(righe 14-15)
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Nasconderti.
Farti perdere conoscenza.
Distrarti.
Farti cadere.
In questo contesto l’espressione “portarti via da te stesso” è usata in modo figurato e significa “allontanarti
da te stesso e dai tuoi doveri”, quindi “distrarti” facendoti dimenticare quello che stai facendo. La risposta
corretta è dunque la C.
Se provi a sostituire le risposte nella frase, verificherai che è la C la più adatta: “… a sei anni qualunque cosa
può distrarti, anche il volo di una farfalla bianca”.
Le altre alternative invece non funzionano: “… a sei anni qualunque cosa può nasconderti, anche il volo di
una farfalla bianca”; “… a sei anni qualunque cosa può farti perdere conoscenza, anche il volo di una farfalla bianca”; “… a sei anni qualunque cosa può farti cadere, anche il volo di una farfalla bianca”.
14. Qual è l’esatto significato della parola “blandire”? (riga 20)
쏔
쏔
쏔
쏔
8
A.
B.
C.
D.
Convincere con dolcezza, con lusinghe.
Costringere.
Convincere con le maniere forti.
Chiamare.
Primo anno
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12. Con quale parola potresti sostituire la parola “perpetuo”? (riga 8)
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Cognome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Classe. . . . . . . . . . . Data. . . . . . . . . . .
Il significato esatto è quello della risposta A. “Blandire” significa “lusingare, incoraggiare con carezze, vezzeggiare” e se inserisci la risposta A nella frase ti accorgi che questo è il significato giusto: “Prima usai i nomignoli più graziosi per convincerla con dolcezza, con lusinghe”.
Le altre alternative invece non funzionano: “Prima usai i nomignoli più graziosi per costringerla”; “Prima usai i
nomignoli più graziosi per convincerla con le maniere forti”; “Prima usai i nomignoli più graziosi per chiamarla”.
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15. Con quali parole potresti sostituire l’espressione “in affanno”? (riga 24)
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Di corsa.
Lentamente.
Preoccupato.
Senza fiato.
Probabilmente sai che l’affanno è la “difficoltà di respiro” che sopraggiunge dopo una corsa, uno sforzo o a
causa di una malattia, di un malessere; quindi la risposta esatta è la D, anche se sicuramente Atom era
“preoccupato” ed è arrivato “di corsa”. Come vedi, devi riflettere bene prima di dare una risposta.
Se hai letto attentamente il testo, hai sicuramente escluso la risposta B, perché Atom non può essere arrivato “lentamente” al villaggio.
Primo anno
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Cognome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Classe. . . . . . . . . . . Data. . . . . . . . . . .
Prova di verifica
LA BAMBINA CHE ENTRAVA NEI LIBRI
Laura leggeva molto la sera a letto, prima di dormire. Leggeva a pancia in giù: posava il libro in
con i piedi sul cuscino. Se la storia che leggeva era avventurosa, si agitava, si avvolgeva nel lenzuolo, cambiava continuamente posizione.
5
Se la storia era emozionante restava immobile come una statua: si muovevano solo gli occhi
sulle parole.
Quando c’erano storie paurose, si stringeva al suo gattone di peluche, ma non smetteva.
Leggeva fino a tardi.
Mamma e papà, dalla loro camera, la chiamavano: «Ancora un minutino, finisco la pagina…»
10
diceva.
Poi il sonno vinceva e il libro le cadeva dalle mani.
Un giorno cominciò a leggere un libro molto bello che raccontava le avventure di un ragazzo
che viveva in campagna, in mezzo alla natura e vicino agli animali.
Suo padre era cacciatore e aveva una cagna con i cuccioli appena nati.
15
Il ragazzo voleva tenerli ma il padre decise di annegarli: li mise in un sacco, vi legò una pietra e
andò nel canale per buttarli dentro.
Il ragazzo lo supplicava di non farlo e lo seguiva piangendo.
Laura leggeva e intanto pensava: «Io dico che li salverà».
Invece il padre li buttò nell’acqua e la pietra li portò a fondo.
20
A quel punto Laura diventò rossa, si agitava, stringeva il libro fra le mani con tale forza da
strappare le pagine.
E a un tratto fu come tirata dentro al libro da un vortice d’aria.
Era anche lei là, davanti ai cuccioli che annegavano e al ragazzo che piangeva.
Si buttò in acqua, salvò i cuccioli e li consegnò al ragazzo.
25
Poi disse al padre: «Invece di ucciderli, perché non li regala a qualche bambino che li alleva?».
Il padre si convinse e promise di regalare i cuccioli a chi li avrebbe allevati con amore.
(Mario Lodi, La bambina che entrava nei libri, Edizioni Sonda)
10
Primo anno
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terra e sporgeva la testa fuori dal letto. Oppure metteva il libro in fondo al letto e si stendeva
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Cognome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Classe. . . . . . . . . . . Data. . . . . . . . . . .
A1. Che cosa ama leggere Laura la sera a letto?
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Ama leggere i racconti dell’orrore, ma poi si spaventa e non dorme più.
Le piace leggere storie diverse e non vorrebbe mai smettere.
Si annoia a leggere e spesso il libro le cade dalle mani perché si addormenta.
Preferisce le storie emozionanti e quando le legge si agita nel letto.
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A2. Nelle prime 4 righe del testo, quali sono le azioni che Laura compie a letto quando legge una
storia di avventura? Individuale e trascrivile di seguito.
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.........................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................
A3. Quale tra le seguenti parole può sostituire l’aggettivo “paurose”? (riga 7)
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Spaventevoli.
Impaurite.
Spaventate.
Codarde.
A4. Che cosa si intende dire con le parole “ma non smetteva”? (riga 7)
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Laura non smette di muoversi.
Laura continua a stringersi al suo gattone di peluche.
Laura continua a leggere.
Laura non legge più.
A5. Nella frase “Poi il sonno vinceva e il libro le cadeva dalle mani” (riga 11), se tu dovessi sostituire la parola “e” con un’altra, quale parola metteresti?
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Poiché.
Per di più.
Invece.
Perciò.
A6. Nella frase “Suo padre era cacciatore” (riga 14), di quale padre si tratta?
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Primo anno
Del padre di Laura.
Del padre del cacciatore.
Del padre del ragazzo.
Del padre dei cuccioli.
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Cognome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Classe. . . . . . . . . . . Data. . . . . . . . . . .
A7. Quale delle seguenti frasi può sostituire l’espressione “lo supplicava” (riga 17) nel significato
che ha nel testo?
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Lo pregava.
Gli gridava.
Gli imponeva.
Gli intimava.
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Perché il padre non vuole regalargli i cuccioli.
Perché il padre vuole eliminare i cuccioli.
Perché i cuccioli sono ammalati.
Perché ha paura della cagna.
A9. Perché il cacciatore lega una pietra al sacco che contiene i cuccioli? (riga 15)
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Perché vuole che i cuccioli si salvino.
Perché vuole eliminare il sasso insieme al sacco.
Perché vuole che il sasso trascini il sacco in fondo al canale.
Perché non vuole che il sacco si apra.
A10. Che cosa pensa Laura quando legge nella storia che il ragazzo supplica il padre di non uccidere
i cuccioli? (riga 18)
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
È convinta che il ragazzo salverà i cuccioli.
Teme che il ragazzo non salverà i cuccioli.
Pensa che il padre cambierà idea.
Pensa che il cacciatore salverà i cuccioli.
A11. In che modo Laura entra nella storia? Individua la frase che lo spiega e trascrivila di seguito.
.........................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................
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A8. Perché il ragazzo piange? (riga 17)
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A12. Che cosa fa Laura per salvare i cuccioli? Ricerca nel testo le azioni che compie Laura e trascrivile di seguito.
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A13. Di che cosa si persuade il cacciatore dopo il salvataggio dei cuccioli? Ricerca nella storia le parole che lo spiegano e trascrivile di seguito.
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A14. Tenendo conto di tutta la storia, come puoi definire Laura?
쏔 A. Una bambina che cerca sempre di salvare i cuccioli in pericolo.
쏔 B. Una bambina che quando inizia a leggere un libro si addormenta subito e sogna.
쏔 C. Una bambina che non è mai soddisfatta delle storie che legge e per questo motivo cerca
di modificarle.
쏔 D. Una bambina che ama la lettura, tanto che entra nei libri che legge e diventa un personaggio delle loro storie.
A15. Quale delle seguenti frasi meglio sintetizza la storia che Laura legge?
쏔 A. Un cacciatore vuole annegare i cuccioli nati dalla sua cagna, ma il figlio lo convince a
non farlo.
쏔 B. Un ragazzo vuole annegare i cuccioli della cagna di suo padre, ma Laura entra nella storia e li salva.
쏔 C. Un cacciatore vuole annegare i cuccioli della sua cagna, Laura entra nella storia, salva i
cuccioli e convince il cacciatore a regalarli a suo figlio.
쏔 D. Un cacciatore vuole annegare i cuccioli della sua cagna, Laura entra nella storia, salva i
cuccioli e convince il cacciatore a regalarli a un bambino che ami gli animali.
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Griglia di correzione – La bambina che entrava nei libri
Risposta corretta
Punteggio grezzo
A1
Comprensione locale
e globale del testo
B
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A2
Comprensione locale
e globale del testo
Si agita, si avvolge nel
lenzuolo, cambia
continuamente posizione
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: trascrizione di due azioni corrette
2 punti: trascrizione di tutte le azioni corrette
A3
Lessico
A
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A4
Comprensione locale
e globale del testo
C
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A5
Organizzazione logica D
entro e oltre la frase
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A6
Morfologia e sintassi
C
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A7
Lessico
A
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A8
Comprensione locale
e globale del testo
B
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A9
Comprensione locale
e globale del testo
C
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A10
Comprensione locale
e globale del testo
A
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A11
Comprensione locale
e globale del testo
Fu come tirata dentro al libro
da un vortice d’aria
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: trascrizione incompleta della frase
2 punti: trascrizione corretta di tutta la frase
A12
Comprensione locale
e globale del testo
Si buttò in acqua, salvò
i cuccioli e li consegnò
al ragazzo
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: trascrizione di due azioni corrette
2 punti: trascrizione di tutte le azioni corrette
A13
Comprensione locale
e globale del testo
Il padre si convinse e promise
di regalare i cuccioli a chi
li avrebbe allevati con amore
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: trascrizione incompleta della frase
2 punti: trascrizione corretta di tutta la frase
A14
Comprensione locale
e globale del testo
D
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A15
Comprensione locale
e globale del testo
D
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
14
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Ambiti di valutazione
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Prova guidata
PAURA
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È stato l’inverno scorso, in una foresta del nord-est della Francia. Il cielo era tanto buio che annottò due ore prima. Per guida avevo un contadino che mi camminava a fianco su un sentierucolo, sotto una volta di abeti che il vento scatenato faceva urlare. Tra le cime vedevo correre nubi
alla deriva, nubi sperdute che parevano fuggire atterrite. Talora, sotto un’immensa raffica, la fo5
resta si piegava tutta con un gemito di sofferenza e il freddo mi entrava addosso nonostante la
mia andatura rapida e i vestiti pesanti che indossavo.
Dovevamo cenare e pernottare in casa di un guardaboschi che abitava non lontano. Andavo lì
per cacciare.
Ogni tanto la mia guida alzava gli occhi al cielo e mormorava: «Brutto tempo!». Poi mi parlò
10
della gente da cui stavamo andando. Il padre, due anni prima, aveva ucciso un cacciatore di frodo e da allora era sempre cupo come sotto l’assillo di un ricordo. Aveva due figli, sposati, che
vivevano con lui.
Le tenebre erano fitte. Non vedevo nulla né davanti né intorno a me, e lo stormire e lo squassarsi delle fronde empiva la notte di un rumore continuo. Finalmente vidi una luce e poco dopo il
15
mio compagno picchiava a un uscio.
Ci risposero degli acuti gridi di donne. Poi una voce maschile, soffocata, domandò: «Chi è?».
La guida disse il mio nome. Entrammo. Fu una visione indimenticabile. Un vecchio coi capelli
bianchi, e lo sguardo da pazzo, ci aspettava in mezzo alla cucina tenendo in mano un fucile carico, mentre due giovanottoni, armati di asce, stavano di guardia all’uscio. Negli angoli bui vidi
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due donne inginocchiate, col viso nascosto contro il muro.
Dissi chi ero. Il vecchio poggiò l’arma contro il muro e ordinò che mi preparassero la camera;
poi, vedendo che le donne non si muovevano, mi disse con tono brusco:
«Dovete sapere, signore, che due anni fa, proprio in questa notte, uccisi un uomo. L’anno scorso
venne a chiamarmi. Anche stasera lo aspetto.» Poi soggiunse, in un modo che mi fece sorridere:
25
«Perciò, non siamo tranquilli». Lo rassicurai come potevo, lieto di essere arrivato proprio quella
sera e di poter assistere a quello spettacolo di superstizioso terrore. Raccontai qualche storiella,
e quasi mi riuscì di calmare tutti.
Accanto al camino un vecchio cane, mezzo cieco e baffuto, uno di quei cani che somigliano a
persone che si conoscono, stava dormendo col muso tra le zampe.
Secondo anno
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Cognome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Classe. . . . . . . . . . . Data. . . . . . . . . . .
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Fuori la bufera flagellava accanitamente la casetta e da una finestrina, una specie di spioncino
al di sopra della porta, potevo vedere ogni tanto, alla luce d’un lampo, un arruffìo di piante
sconvolte dal vento.
Nonostante i miei sforzi capivo che quella gente era in preda a un profondo terrore, e appena
smettevo di parlare, vedevo che tendevano l’orecchio.
35
Stanco di quegli stupidi timori stavo per andarmene a letto, quando il vecchio guardaboschi
balzò di scatto dalla sedia, riprese il fucile, e balbettò con voce strozzata: «Eccolo! Eccolo! Lo
guantarono le asce. Stavo per tentare ancora di calmarli, ma il cane, che dormiva, si svegliò e
rizzando la testa, col collo teso, mandò uno di quei lugubri ululati che di notte, nelle campagne,
40
fanno trasalire i viaggiatori. Tutti gli sguardi si rivolsero a lui che ora rimaneva immobile, con le
zampe tese, come posseduto da una visione, e poi riprese a ululare contro qualcosa di invisibile,
sconosciuto, ma spaventoso senza dubbio perché gli si era rizzato il pelo. Il guardaboschi, livido,
gridò: «Lo sente! Lo sente! C’era anche lui quando l’ho ammazzato». Le due donne, smarrite,
si misero a urlare insieme al cane.
45
Un brivido mi corse per la schiena, mio malgrado. La vista della bestia in quella stanza, in quell’ora, in mezzo a quella gente così sconvolta, era spaventevole.
Per un’ora il cane ululò senza muoversi, ululò come in un sogno angoscioso e la paura, la paura
tremenda, mi stava prendendo; paura di cosa? Chi lo sa! Era paura, ecco.
Restammo fermi, lividi, aspettando qualcosa di orribile, con l’orecchio teso, il cuore che palpita-
50
va, sussultando al più piccolo rumore. Il cane si mise a girare intorno alla stanza, annusando i muri e seguitando a gemere. Quella bestia ci faceva impazzire! Allora il contadino che mi aveva fatto
da guida le si slanciò addosso in un parossismo di terrore furioso e aprendo una porta che dava su
un cortiletto la buttò fuori. Il cane ammutolì subito, e noi ci trovammo immersi in un silenzio ancor più terrificante. All’improvviso sobbalzammo tutti insieme: un essere strisciava contro il mu-
55
ro dalla parte della foresta; quindi sfiorò l’uscio, e parve che lo tastasse con mano incerta. Per un
paio di minuti non udimmo più nulla, un paio di minuti che ci fecero impazzire; poi ritornò, sempre sfiorando il muro, e grattò pian piano come potrebbe fare un bambino con l’unghia.
Improvvisamente contro il vetro dello spioncino apparve una testa, una testa bianca con due occhi
luminosi come quelli delle belve. Dalla bocca gli usciva un rumore indistinto, un mormorio la-
60
mentoso. Uno schianto formidabile rimbombò nella cucina; il vecchio guardaboschi aveva sparato. Immediatamente i figli tapparono il finestrino rizzandovi la gran tavola e assicurandola con la
credenza. Vi garantisco che il rimbombo improvviso della fucilata mi mise nell’animo, nel cuore,
in tutto il corpo, una tale angoscia che mi mancarono le forze; e fui lì lì per morire di paura.
Fino all’alba fummo incapaci di muoverci, di dire una parola, irrigiditi in uno sgomento indicibi-
65
16
le. Osammo togliere la barricata soltanto quando vedemmo penetrare un filo di luce fra gli scuri.
Secondo anno
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sento». Le due donne ricaddero in ginocchio negli angoli nascondendosi il viso, e i figli riag-
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Al piede del muro, contro l’uscio, giaceva il vecchio cane, col muso spaccato da una pallottola.
Era uscito dal cortile facendo un buco sotto lo steccato. Quella notte io non corsi nessun pericolo; eppure preferirei rivivere tutte le ore in cui dovetti affrontare i più terrificanti pericoli piuttosto che l’attimo della fucilata contro quella testa barbuta allo spioncino.
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(Guy de Maupassant, Tutte le novelle, I, traduzione di M. Picchi, Casini)
Dopo aver letto con attenzione il brano, rispondi alle domande e poi controlla la tua risposta.
Nella correzione troverai la risposta giusta, ma soprattutto il ragionamento necessario per individuarla. Tale
ragionamento prevede anche un’analisi delle alternative sbagliate o semplicemente incomplete. Potrai così
acquisire un metodo di analisi sia del brano sia delle alternative proposte, che ti sarà molto utile per le prove
successive.
Comprensione locale e globale del testo
Questo tipo di domande richiede spesso di collegare fra loro informazioni lontane nel testo, oppure di ricavare dal brano notizie che non sono scritte in modo diretto, “esplicito”. Perciò devi far ricorso alle tue conoscenze generali e alla tua esperienza reale per interpretare correttamente le situazioni e gli atteggiamenti
dei personaggi. Non puoi però “inventare” nulla: tutto ciò che affermi deve trovare nel brano la sua logica
giustificazione.
1.
In quale occasione il padre ha ucciso una persona?
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Durante una lite con quella persona.
Mentre stava svolgendo il suo lavoro.
Mentre cercava di rapinarla.
Per errore durante una battuta di caccia.
La domanda richiede di collegare fra loro informazioni lontane nel testo e di inserirle nel quadro delle tue
conoscenze generali. Alla riga 7 si precisa che il padre è un guardaboschi: dunque era suo dovere fermare il
cacciatore di frodo, cioè un cacciatore irregolare, che cacciava al di fuori delle regole consentite. Perciò la
risposta giusta è la B. Le altre risposte sono errate, perché nel testo non si accenna a una lite, non è vero che
il padre è un rapinatore e non si parla di precedenti battute di caccia.
2.
Perché il narratore è lieto di essere arrivato proprio quella sera?
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Secondo anno
Perché è attirato dalle situazioni misteriose.
Perché spera di poter fermare un nuovo assassinio.
Perché, non credendo nei fantasmi, spera di rassicurare la famiglia del guardaboschi.
Perché ama la violenza.
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Cognome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Classe. . . . . . . . . . . Data. . . . . . . . . . .
La domanda richiede la lettura attenta di tutta la prima parte del brano: infatti l’atteggiamento iniziale del
narratore di fronte alle affermazioni del guardaboschi (sorride quando il vecchio dice che non sono tranquilli, cerca di calmare le donne e i figli del vecchio, racconta qualche storiella) ti fa capire che non è superstizioso, non crede nei fantasmi e anzi condanna con superiorità i loro timori, che giudica sciocchi. La risposta giusta è quindi la C. Il narratore non è affatto attirato dalle situazioni misteriose o violente e non vuol fermare
un nuovo assassinio perché è certo che non stia arrivando nessuno, né una persona reale né un fantasma.
3.
Perché il cane inizia a ululare?
A.
B.
C.
D.
Perché è spaventato dalla violenta bufera e dalle grida del vecchio.
Perché ha sentito arrivare il fantasma.
Perché ha sentito arrivare delle persone sconosciute.
Perché risponde agli ululati di altri cani.
La risposta a questa domanda non è scritta esplicitamente nel testo, ma devi dedurla dalla lettura dell’intero
brano. Fin dall’inizio si descrive la bufera che flagella sia la foresta sia la casetta del guardaboschi e, poiché
è noto che gli animali sono molto sensibili alle forti intemperie e ne avvertono la presenza in modo più intenso degli uomini, è molto probabile che il cane ululi per questo motivo. L’atteggiamento terrorizzato del suo
padrone lo eccita ancora di più. In una situazione normale, qualcuno lo avrebbe calmato, mentre ora il vecchio interpreta secondo il proprio punto di vista i suoi ululati. Tu però, avendo già letto tutto il brano, sai che
il punto di vista del vecchio è errato. La risposta giusta quindi è la A.
4.
A chi appartiene la testa bianca con due occhi luminosi come quelli delle belve?
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Al fantasma.
Al cane.
A una persona sconosciuta.
A una belva della foresta.
La risposta alla domanda precedente smentisce ormai che il fantasma ci sia davvero. Inoltre fin dall’inizio si
descrive il cane come vecchio, mezzo cieco e baffuto, tanto da assomigliare a una persona. La risposta giusta è quindi la B. La conferma la trovi nella spiegazione finale del modo in cui il cane è uscito dal cortiletto
in cui era stato mandato.
5.
Perché il narratore preferirebbe rivivere le ore in cui dovette affrontare i più terribili pericoli,
piuttosto che l’attimo della fucilata?
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Perché temeva che la fucilata potesse ferirlo.
Perché temeva di poter avere dei problemi con la giustizia.
Perché temeva che il fantasma si potesse vendicare anche su di lui.
Perché è meglio affrontare un pericolo reale, piuttosto che uno sconosciuto.
Tutto il brano fa capire quanto sia facile suggestionarsi a vicenda e mostra che a volte abbiamo “paura della
paura”. Questo capita soprattutto nelle situazioni in cui non sappiamo che tipo di pericolo abbiamo di fronte e quindi come possiamo difenderci. Un pericolo reale invece sollecita la nostra reazione, il nostro coraggio
e pertanto la nostra capacità di affrontarlo. La risposta giusta è dunque la D.
18
Secondo anno
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Cognome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Classe. . . . . . . . . . . Data. . . . . . . . . . .
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6.
Quale fra le seguenti frasi corrisponde alla sintesi del brano?
쏔 A. In una notte di bufera un cacciatore di frodo viene ucciso da un guardaboschi, che due
anni dopo aspetta il fantasma del morto insieme a tutta la sua famiglia per espiare il delitto commesso.
쏔 B. Un giorno un uomo pernotta in casa di un cacciatore di frodo che, terrorizzato, aspetta
armato l’arrivo del guardaboschi e, nonostante il suo iniziale scetticismo, viene coinvolto nel clima di terrore,che porta all’uccisione del vecchio cane.
쏔 C. In una notte di bufera un cacciatore pernotta in casa di un guardaboschi e, nonostante il
suo iniziale scetticismo, viene coinvolto nel clima di terrore che porta all’uccisione del
vecchio cane, scambiato per il fantasma di un cacciatore di frodo, ucciso due anni prima dal guardaboschi.
쏔 D. In una notte di bufera un cacciatore pernotta in casa di un guardaboschi e aspetta terrorizzato insieme a tutta la famiglia il fantasma di un cacciatore di frodo, ucciso due anni
prima dal guardaboschi, che spara invece al vecchio cane.
La sintesi corretta deve contenere tutti gli elementi essenziali del brano. In questo caso l’unica sintesi precisa
è la C. Il riconoscimento potrebbe essere ostacolato dal termine “scetticismo”, di cui, se non ti è noto, devi
ipotizzare il significato. D’altra parte, nella scelta puoi anche procedere per esclusione: le altre sintesi infatti
contengono alcune verità, ma anche alcuni errori, oppure sono incomplete.
Nella prima sintesi manca qualsiasi accenno al narratore protagonista e si motiva l’attesa con un bisogno di
espiazione, inesistente nel brano.
La seconda sintesi scambia il cacciatore di frodo con il guardaboschi.
La quarta sintesi è incompleta proprio perché manca il riferimento allo scetticismo del narratore, cioè al fatto
che lui non crede ai fantasmi. Questo aspetto è importante perché sottolinea ancora di più il condizionamento che può creare un clima di terrore immotivato e superstizioso.
Organizzazione logico-semantica
Queste domande richiedono di ragionare non sulla vicenda narrata, ma sui meccanismi logici del testo. Per
scegliere la risposta corretta, è utile che tu provi a inserire la parola scelta nella frase o nel frammento di testo
per verificare se funziona davvero.
7.
Con quale parola potresti collegare queste due frasi: “L’anno scorso venne a chiamarmi” e
“Anche stasera lo aspetto”?
쏔
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쏔
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A.
B.
C.
D.
Ma.
Perciò.
Mentre.
Perché.
Tra le due frasi esiste un rapporto di causa-effetto, dunque la risposta corretta è la B: “L’anno scorso venne
a chiamarmi, perciò anche stasera lo aspetto”. Le altre parole non funzionano: “L’anno scorso venne a chiamarmi, ma anche stasera lo aspetto”; “L’anno scorso venne a chiamarmi, mentre anche stasera lo aspetto”;
“L’anno scorso venne a chiamarmi perché anche stasera lo aspetto.
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Cognome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Classe. . . . . . . . . . . Data. . . . . . . . . . .
8.
Con quale parola potresti collegare queste due frasi: “Uno schianto formidabile rimbombò nella
cucina” e “Il vecchio guardaboschi aveva sparato”?
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A.
B.
C.
D.
Ma.
Perciò.
Mentre.
Perché.
9.
Leggi l’elenco delle azioni compiute dal cane come sono descritte nel testo e riscrivile nel reale
ordine cronologico.
•
•
•
•
•
•
•
•
Si sveglia.
Ulula a lungo.
Gira intorno alla stanza annusando.
Viene sbattuto fuori nel cortile.
Ammutolisce.
Giaceva col muso spaccato da una pallottola.
Era uscito dal cortile.
Scavando un buco sotto lo steccato.
.........................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................
L’ordine corretto è: Si sveglia; Ulula a lungo; Gira intorno alla stanza annusando; Viene sbattuto fuori nel cortile; Ammutolisce; Scavando un buco sotto lo steccato; Era uscito dal cortile; Giaceva col muso spaccato da
una pallottola. Come sai, l’ordine con cui i fatti sono narrati nel racconto non sempre corrisponde al reale
ordine cronologico. In questo caso l’avvenimento finale viene anticipato e il lettore conosce il corretto ordine cronologico solo alla fine del racconto.
Un’ulteriore conferma la trovi nel tempo del verbo (“era uscito”), un trapassato prossimo, che indica un fatto
avvenuto prima di un altro fatto del passato.
Inoltre nell’elenco manca l’azione in cui il cane si affaccia dallo spioncino, perché inizialmente non viene attribuita al cane, ma tu ormai sai che “il fantasma” è lui.
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Secondo anno
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Tra le due frasi esiste un rapporto di causa-effetto, dunque la risposta giusta è la D: “Uno schianto formidabile rimbombò nella cucina, perché il vecchio guardaboschi aveva sparato”.
Le altre parole non funzionano: “Uno schianto formidabile rimbombò nella cucina, ma il vecchio guardaboschi aveva sparato”; “Uno schianto formidabile rimbombò nella cucina, perciò il vecchio guardaboschi aveva
sparato”; “Uno schianto formidabile rimbombò nella cucina, mentre il vecchio guardaboschi aveva sparato.
Quest’ultimo legame, che potrebbe apparire corretto, è invece errato perché indica un rapporto di contemporaneità e quindi il verbo dovrebbe essere “sparava”, non “aveva sparato”.
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10. A chi si riferisce la parola “lo” alla riga 36?
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A.
B.
C.
D.
Il narratore.
L’uomo ucciso.
Il cane.
Il contadino.
“Lo” si riferisce a colui che il vecchio e la sua famiglia aspettano con tanto terrore. Se provi a sostituire “lo”
con una delle alternative proposte, verificherai che l’unica possibile è “l’uomo ucciso”, cioè la risposta B: “Il
vecchio guardaboschi balzò di scatto dalla sedia, riprese il fucile e balbettò con voce strozzata: ‘Eccolo!
Eccolo! Sento l’uomo ucciso’”.
11. A chi si riferisce la parola “le” alla riga 52?
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A.
B.
C.
D.
Una delle donne.
L’uomo ucciso.
Il cane.
Il guardaboschi.
“Le” si riferisce al cane, che viene chiamato anche “la bestia”. Quindi la risposta corretta è C. Se sostituisci
“le” con il cane o la bestia verificherai che è l’unica risposta possibile: “Allora il contadino che mi aveva fatto
da guida si slanciò addosso alla bestia…”.
Lessico
Quando non conosci una parola, non devi necessariamente usare il dizionario per scoprirne il significato: a
volte puoi ricavarlo semplicemente osservando com’è fatta la parola, altre volte puoi dedurlo dal contesto,
cioè dalla frase in cui la parola è inserita. Ricorda che le parole possono avere diversi significati, quindi sarai
certo della correttezza della tua risposta solo se proverai a sostituire la parola originale con il significato trovato e verificherai che il senso della frase non cambia.
12. Con quale parola potresti sostituire la parola “livido”? (riga 42)
쏔
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쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Pallido.
Molto turbato.
Invidioso.
Macchia bluastra.
In questo contesto la parola “livido” è usata in senso figurato, quindi, nonostante il guardaboschi sia sicuramente anche pallido come indicato nella risposta A, è più precisa la risposta B, che sottolinea maggiormente la drammaticità della situazione e lo stato d’animo dell’uomo.
È invece da escludere completamente la risposta D, perché “livido” è un aggettivo e non un nome (manca
l’articolo), mentre “invidioso” non è coerente con la situazione.
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13. Con quale parola potresti sostituire la parola “smarrite”? (riga 43)
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A.
B.
C.
D.
Perdute.
Stanche.
Sbigottite.
Sfiduciate
14. Qual è l’esatto significato della parola “parossismo”? (riga 52)
쏔
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A.
B.
C.
D.
Intensa esasperazione.
Massima intensità.
Eruzione esplosiva.
Attacco.
Il significato esatto è quello della risposta B, in quanto devi indicare il fatto che il terrore ha raggiunto il punto
culminante e perciò è incontrollabile. Se provi a sostituire la risposta D nella frase, anche “attacco” sembra
accettabile, ma non va bene, perché non sottolinea la particolare intensità della paura. Per scegliere la risposta giusta è quindi fondamentale che tu esamini tutto il contesto del brano, per capire qual è il termine che
si adatta di più a quella specifica situazione.
15. Qual è l’esatto significato della parola “indicibile”? (righe 64-65)
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Impossibile.
Non descrivibile.
Non duraturo.
Incredibile.
In questo caso basta che tu esamini com’è fatta la parola per capirne il significato: la parte iniziale “in” è un
prefisso di negazione, cioè si può sostituire con “non”; “dicibile” deriva ovviamente da “dire”, quindi la parola significa “che non si può dire o descrivere”, come nella risposta B. Spesso il significato di una parola apparentemente sconosciuta si può ricavare dal suo rapporto con altre parole conosciute.
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In questo contesto la parola “smarrite” è riferita allo stato d’animo di sbigottimento, cioè di confusione interiore, delle donne, quindi la risposta corretta è la C. Se provi a sostituirla nella frase, verificherai che è la più
adatta: “Le due donne, sbigottite, si misero a urlare insieme al cane”.
Le altre parole invece non funzionano: “Le due donne, perdute, si misero a urlare insieme al cane”; “Le due
donne, stanche, si misero a urlare insieme al cane”; “Le due donne, sfiduciate, si misero a urlare insieme al
cane”.
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Cognome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nome. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Classe. . . . . . . . . . . Data. . . . . . . . . . .
Prova di verifica
I GIORNI PERDUTI
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Qualche giorno dopo aver preso possesso della sontuosa villa, Ernst Kazirra, rincasando, avvistò da lontano un uomo che con una cassa sulle spalle usciva da una porticina secondaria del
muro di cinta, e caricava la cassa su di un camion.
Non fece in tempo a raggiungerlo prima che fosse partito. Allora lo inseguì in auto. E il camion
5
fece una lunga strada, fino all’estrema periferia della città, fermandosi sul ciglio di un vallone.
Kazirra scese dall’auto e andò a vedere. Lo sconosciuto scaricò la cassa dal camion e, fatti pochi passi, la scaraventò nel botro; che era ingombro di migliaia e migliaia di altre casse uguali.
Si avvicinò all’uomo e gli chiese: «Ti ho visto portar fuori quella cassa dal mio parco. Cosa
c’era dentro? E cosa sono tutte queste casse?».
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Quello lo guardò e sorrise: «Ne ho ancora sul camion, da buttare. Non sai? Sono i giorni».
«Che giorni?»
«I giorni tuoi.»
«I miei giorni?»
«I tuoi giorni perduti. I giorni che hai perso. Li aspettavi, vero? Sono venuti. Che ne hai fatto?
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Guardali, intatti, ancora gonfi. E adesso?»
Kazirra guardò. Formavano un mucchio immenso. Scese giù per la scarpata e ne aprì uno.
C’era dentro una strada d’autunno, e in fondo Graziella, la sua fidanzata, che se n’andava per
sempre. E lui neppure la chiamava. Ne aprì un secondo. C’era una camera d’ospedale, e sul letto suo fratello Giosuè che stava male e lo aspettava. Ma lui era in giro per affari. Ne aprì un ter-
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zo. Al cancelletto della vecchia misera casa stava Duk, il fedele mastino, che lo attendeva da
due anni, ridotto pelle e ossa. E lui non si sognava di tornare.
Si sentì prendere da una certa cosa qui, alla bocca dello stomaco. Lo scaricatore stava diritto sul
ciglio del vallone, immobile come un giustiziere.
«Signore!» gridò Kazirra. «Mi ascolti. Lasci che mi porti via almeno questi tre giorni. La sup-
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plico. Almeno questi tre. Io sono ricco. Le darò tutto quello che vuole.»
Lo scaricatore fece un gesto con la destra, come per indicare un punto irraggiungibile, come per
dire che era troppo tardi e che nessun rimedio era più possibile. Poi svanì nell’aria, e all’istante
scomparve anche il gigantesco cumulo delle casse misteriose. E l’ombra della notte scendeva.
(Dino Buzzati, Le notti difficili, Mondadori)
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A1. Che cosa vede Kazirra rincasando? Individua tutto ciò che vede e trascrivilo di seguito. (righe 2
e 3)
.........................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................
A2. Quale delle seguenti parole corrisponde al significato della parola “botro”? (riga 7)
A.
B.
C.
D.
Bosco.
Piccolo lago.
Discarica.
Fossato.
A3. Con quale parola potresti sostituire la parola “gonfi”? (riga 15)
쏔
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쏔
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A.
B.
C.
D.
Appesantiti.
Traboccanti.
Ingrossati.
Dilatati.
A4. Che cosa contengono le tre casse che Kazirra apre? Individua e trascrivi di seguito le tre situazioni perdute.
1.
2.
3.
..................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................
A5. Che cosa c’è dentro tutte le casse ammucchiate nella scarpata?
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A.
B.
C.
D.
Le occasioni di arricchirsi che Kazirra ha perso.
Le ricchezze accumulate in due anni da Kazirra.
Le occasioni di provare e ricambiare affetto che Kazirra ha perso.
Oggetti preziosi che l’uomo ha rubato nella villa.
Secondo anno
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A6. Nella frase “… in fondo Graziella, la sua fidanzata, che se n’andava per sempre. E lui neppure
la chiamava”, con quale parola potresti sostituire la parola “E”? (righe 17-18)
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A.
B.
C.
D.
Ma.
Perché.
Infatti.
Perciò.
A7. Nella frase “… sul letto suo fratello Giosuè che stava male e lo aspettava”, con quale parola potresti sostituire la parola “e”? (righe 18-19)
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A.
B.
C.
D.
Ma.
Perché.
Infatti.
Perciò.
A8. Nella frase “E lui non si sognava di tornare”, a chi si riferisce “lui”? (riga 21)
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A.
B.
C.
D.
Allo sconosciuto.
All’uomo.
A Kazirra.
A Giosuè.
A9. Perché Kazirra non va a trovare il fratello?
쏔
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쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Perché è ammalato a sua volta.
Perché è più interessato al guadagno che al fratello.
Perché non l’hanno avvisato che il fratello sta male.
Perché è troppo lontano per arrivare in tempo.
A10. Perché Duk si è ridotto pelle e ossa?
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A.
B.
C.
D.
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Perché gli mancava il suo padrone.
Perché non gli davano da mangiare.
Perché era ammalato.
Perché era stato abbandonato in strada da Kazirra.
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A11. Che cosa si intende dire con la frase “Si sentì prendere da una certa cosa qui, alla bocca dello
stomaco”? (riga 22)
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쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Kazirra si accorge di stare male.
Kazirra si accorge di aver trascurato i valori più importanti della vita.
Kazirra si accorge di aver paura dello sconosciuto.
Kazirra capisce di non aver più nessun amico.
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Lo scaricatore, Giosuè, Signore.
Lo scaricatore, un giustiziere, Ernst.
Lo sconosciuto, lo scaricatore, Giosuè.
Lo sconosciuto, lo scaricatore, Signore.
A13. Perché ormai è troppo tardi per recuperare i giorni perduti?
쏔
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쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Perché il passato non può tornare.
Perché sta calando la notte.
Perché lo scaricatore ha fretta di andar via.
Perché le casse sono scomparse.
A14. Tenendo conto di tutto il testo, come definiresti lo scaricatore?
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Un ladro di oggetti preziosi.
Un giustiziere.
Un angelo mandato per avvisare Kazirra.
La rappresentazione della coscienza di Kazirra.
A15. Quale delle seguenti frasi sintetizza meglio il contenuto del brano?
쏔 A. Un uomo molto ricco insegue una persona che ha portato via qualcosa di prezioso dalla
sua villa, ma poi capisce che è più importante raggiungere il fratello malato.
쏔 B. Un uomo porta via dalla villa di una persona ricchissima delle casse che contengono le
occasioni perdute dal proprietario.
쏔 C. Un uomo povero, dedicandosi completamente agli affari, riesce ad arricchirsi, ma abbandona tutti i suoi affetti e quando si accorge dell’errore compiuto è ormai troppo tardi.
쏔 D. Un uomo d’affari insegue un uomo che porta via dalla sua villa una cassa e quando lo
raggiunge capisce che sono i suoi giorni perduti.
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A12. L’uomo che porta via la cassa viene chiamato in tre modi diversi nel brano. Scegli l’elenco che li
indica tutti e tre.
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Griglia di correzione – I giorni perduti
Ambiti di valutazione
Risposta corretta
Punteggio grezzo
A1
Comprensione locale
e globale del testo
Vede un uomo con una cassa
sulle spalle che esce da una
porticina secondaria del muro
di cinta e carica la cassa
su un camion
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: trascrizione di due elementi corretti
2 punti: trascrizione di tutti gli elementi
corretti
A2
Lessico
D
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A3
Lessico
B
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A4
Comprensione locale
e globale del testo
C’era dentro una strada
0 punti: risposta errata o mancante
d’autunno, e in fondo Graziella, 1 punto: trascrizione di due situazioni corrette
la sua fidanzata, che se
2 punti: trascrizione di tutte le situazioni
n’andava per sempre.
corrette
C’era una camera d’ospedale,
e sul letto suo fratello Giosuè
che stava male e lo aspettava.
Al cancelletto della vecchia
misera casa stava Duk, il fedele
mastino, che lo attendeva da
due anni, ridotto pelle e ossa
A5
Comprensione locale
e globale del testo
C
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A6
Organizzazione logica A
entro e oltre la frase
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A7
Organizzazione logica D
entro e oltre la frase
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A8
Morfologia e sintassi
C
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A9
Comprensione locale
e globale del testo
B
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A10
Comprensione locale
e globale del testo
A
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A11
Comprensione locale
e globale del testo
B
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A12
Morfologia e sintassi
D
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A13
Comprensione locale
e globale del testo
A
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A14
Comprensione locale
e globale del testo
D
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A15
Comprensione locale
e globale del testo
C
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
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Prova guidata
UN MESSAGGIO IMPERIALE
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L’Imperatore – dice la leggenda – ha inviato a te, singolo individuo, suddito miserando, ombra
minuscola riparata nella più remota lontananza dinanzi al dardeggiante sole imperiale, proprio a
te dal suo letto di morte l’Imperatore ha inviato un messaggio. Ha fatto inginocchiare il messaggero presso il letto e gli ha bisbigliato il messaggio all’orecchio; quel messaggio rivestiva per lui
5
un’importanza tale che se l’è fatto ripetere nuovamente all’orecchio. Con cenni del capo ha
confermato l’esattezza di quanto ripetutogli. E di fronte all’immensa folla che assiste alla sua
morte (tutte le pareti d’ostacolo vengono abbattute, e sulle ampie scalinate esterne che si slanciano alte e sterminate stanno in cerchio i grandi dell’Impero), di fronte a tutti costoro egli ha
fatto partire il messaggero. E il messaggero s’è subito messo in viaggio: un uomo vigoroso, in-
10
faticabile; protendendo in avanti ora un braccio ora l’altro egli si fa strada tra la folla; se incontra resistenza indica il simbolo del sole impresso sul suo petto; e procede più spedito di qualunque altro. Ma la folla è così grande; e delle sue case non si intravede mai la fine. Come volerebbe se dinanzi a lui si schiudesse libero il cammino! Ben presto udresti allora alla tua porta i colpi maestosi dei suoi pugni. E invece quanto vani sono i suoi sforzi! Egli cerca ancora di farsi
15
strada attraverso le stanze del palazzo più interno; mai riuscirà a superarle; e se anche vi riuscisse, non avrebbe ottenuto nulla; dovrebbe farsi largo con la forza giù per le scale; e quand’anche
vi riuscisse, non avrebbe ancora ottenuto nulla; resterebbero da attraversare i cortili; e dopo i
cortili la seconda serie di palazzi tutt’intorno; e poi ancora scalinate e cortili; e ancora un palazzo; e così via per millenni; e se anche, alla fine, riuscisse a precipitarsi fuori dall’ultima porta
20
(cosa che però non potrà avverarsi mai e poi mai) egli si troverebbe di fronte la città imperiale,
il centro del mondo, ricolma dei mucchi di tutti i suoi detriti. Qui nessuno riesce a passare, e
men che mai con il messaggio di un morto… Tu però siedi affacciato alla tua finestra, e al messaggio dai vita nei tuoi sogni, sul far della sera.
(Franz Kafka, I racconti, a cura di G. Schiavoni, Rizzoli)
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Dopo aver letto con attenzione il brano, rispondi alle domande e poi controlla la tua risposta.
Nella correzione troverai la risposta giusta, ma soprattutto il ragionamento necessario per individuarla. Tale
ragionamento prevede anche un’analisi delle alternative sbagliate o semplicemente incomplete. Potrai così
acquisire un metodo di analisi sia del brano sia delle alternative proposte, che ti sarà molto utile per le prove
successive.
Comprensione locale e globale del testo
1.
In quale occasione l’Imperatore ha affidato il suo messaggio al messaggero?
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Nel momento della sua massima potenza.
Poco prima di morire.
In un momento qualsiasi.
Poco dopo essere stato eletto.
Per rispondere in modo corretto alla domanda devi rileggere le prime righe del testo, dove si dice chiaramente: “… dal suo letto di morte l’Imperatore ha inviato un messaggio”. La risposta giusta è quindi la B.
La risposta C è evidentemente sbagliata, perché l’autore precisa il momento in cui l’Imperatore affida al messaggero il suo messaggio. La risposta D potrebbe essere giusta (non si sa quando l’Imperatore ha preso il
potere), ma il testo non dice nulla al riguardo. La risposta A non è del tutto sbagliata (l’Imperatore è in effetti ancora molto potente, tanto che il suo simbolo sul petto del messaggero annulla ogni resistenza), ma l’autore non collega direttamente la potenza dell’Imperatore alla decisione di inviare un messaggio.
2.
Che cosa ci fa capire che il contenuto del messaggio è estremamente importante?
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Il fatto che il messaggero parte subito.
Il fatto che il messaggero compie un lungo viaggio.
Il fatto che l’Imperatore si fa ripetere il messaggio all’orecchio.
Il fatto che il messaggio resta segreto.
La risposta giusta è la C: anche in questo caso sono le prime righe del testo a fornire la soluzione, dove è scritto: “… quel messaggio rivestiva per lui un’importanza tale che se l’è fatto ripetere nuovamente all’orecchio”.
Le altre risposte contengono tutte affermazioni esatte, ma non sono precise, perché dimostrano l’importanza del messaggio solo indirettamente, mentre la risposta C risponde in maniera esplicita alla domanda ed è
quindi da preferire.
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Questo tipo di domande richiede spesso di collegare fra loro informazioni lontane nel testo, oppure di ricavare dal brano notizie che non sono scritte in modo diretto, “esplicito”. Perciò devi far ricorso alle tue conoscenze generali e alla tua esperienza reale per interpretare correttamente le situazioni e gli atteggiamenti
dei personaggi. Non puoi però “inventare” nulla: tutto ciò che affermi deve trovare nel brano la sua logica
giustificazione.
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3.
Perché il messaggero può viaggiare più velocemente di chiunque altro?
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쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Perché ha sul petto il simbolo dell’Imperatore e tutti gli fanno strada.
Perché la folla lo aiuta a correre.
Perché il pensiero dell’Imperatore morente gli dà forza.
Perché è un uomo abile e astuto.
La risposta corretta è la A: la frase “procede più spedito di qualunque altro” si trova infatti a conclusione di
un elenco di caratteristiche del messaggero, tra cui quella di avere sul petto il simbolo imperiale.
La risposta B è chiaramente sbagliata, perché la folla non aiuta il messaggero, anzi l’ostacola. La risposta C
non trova nessuna conferma nel testo (non si dice mai che cosa pensa il messaggero). La risposta D attribuisce al messaggero qualità che nel testo non vengono enunciate.
4.
Quali spazi deve attraversare il messaggero per giungere a destinazione?
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Il palazzo e la città imperiale.
Infiniti palazzi.
Molti cortili pieni di folla.
Molti palazzi, scalinate, cortili, poi la città imperiale.
La soluzione, in questo caso, si trova nella seconda metà del testo. La risposta A è corretta, ma incompleta,
perché il testo spiega che prima di giungere alla città imperiale il messaggero deve attraversare molti palazzi, scalinate e cortili. La risposta B è doppiamente imprecisa, sia perché i palazzi sono numerosissimi, ma non
infiniti, sia perché non fa riferimento alla città. La risposta C è incompiuta, come la A. La risposta giusta è
quindi la D.
5.
Che cosa fa il destinatario del messaggio imperiale?
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Aspetta con ansia l’arrivo del messaggero.
Si immagina il contenuto del messaggio.
Si dispera perché il messaggio non potrà mai arrivare.
Corre incontro al messaggero.
La figura del destinatario compare all’inizio e alla fine del testo. Nelle prime righe si dice semplicemente che
è la persona alla quale l’Imperatore ha inviato il messaggio; nelle ultime si trova invece la risposta esplicita,
laddove si afferma: “Tu però siedi affacciato alla tua finestra, e al messaggio dai vita nei tuoi sogni, sul far
della sera”.
La risposta corretta è quindi la B, poiché “immaginare il contenuto del messaggio” è la frase che più si avvicina all’espressione “dar vita nei sogni” che trovi nel testo.
6.
Quale fra le seguenti frasi corrisponde alla sintesi del brano?
쏔 A. C’era una volta un Imperatore che inviò un importante messaggio a uno dei suoi sudditi, ma il messaggero, ostacolato dalla folla, non riuscì a raggiungerlo in tempo e
l’Imperatore morì.
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쏔 B. Un Imperatore manda un messaggio a uno dei suoi sudditi; anche se sa che non potrà
mai arrivare in tempo, perché l’Imperatore è in fin di vita, il messaggero si impegna con
tutte le proprie forze per consegnarlo.
쏔 C. Ciascuno di noi è convinto che prima o poi il destino gli riserverà qualche splendida
sorpresa, ma si tratta di un’illusione; tutti lo sappiamo, eppure continuiamo a coltivare
questa illusione.
쏔 D. Un Imperatore (cioè Dio) manda messaggi a tutti i suoi sudditi (cioè gli esseri umani),
ma gli esseri umani non sono capaci di ascoltare i messaggi dell’Imperatore e si lasciano prendere dallo sconforto.
Organizzazione logico-semantica
Queste domande richiedono di ragionare non sulla vicenda narrata, ma sui meccanismi logici del testo. Per
scegliere la risposta corretta, è utile che tu provi a inserire la parola scelta nella frase o nel frammento di testo
per verificare se funziona davvero.
7.
A chi si riferiscono le espressioni “suddito miserando, ombra minuscola”? (righe 1-2)
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Al “tu” destinatario del messaggio imperiale.
A un qualsiasi suddito dell’Imperatore.
Al messaggero imperiale.
Al lettore.
Le espressioni citate sono apposizioni di “tu”, cioè del destinatario del messaggio imperiale. L’espressione
“ombra minuscola” è anche una metafora che indica la contrapposizione tra l’umile suddito e l’Imperatore,
“dardeggiante sole”. La risposta corretta è senza dubbio la A.
8.
A chi o a che cosa si riferisce l’espressione “per lui” alla riga 4?
쏔
쏔
쏔
쏔
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A.
B.
C.
D.
Al messaggio.
Al messaggero.
All’Imperatore.
Al suddito.
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La sintesi corretta deve contenere tutti gli elementi essenziali del brano, senza aggiungerne altri che siano
assenti nel racconto. In questo caso l’unica sintesi precisa è la A.
La sintesi B concentra l’attenzione sullo sforzo del messaggero e trascura un elemento essenziale: il fatto che
il messaggio è destinato a non arrivare mai.
La sintesi C contiene un’imprecisione nella prima parte: il messaggio dell’Imperatore, nel racconto, esiste realmente, non è un’illusione, anche se il destinatario non potrà mai conoscerlo.
La sintesi D è la più lontana dal testo originale, perché propone un’interpretazione poco fondata (l’Imperatore
come simbolo di Dio, il suddito come simbolo dell’umanità intera) e soprattutto travisa il senso della vicenda
(non è il suddito a non ascoltare il messaggio, è il messaggio che non può arrivare al suddito).
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Il pronome “lui” in questo caso è chiaramente riferito all’Imperatore, cioè al personaggio che subito dopo
aver comunicato sottovoce il messaggio se lo fa ripetere all’orecchio, proprio per sottolineare la sua importanza. La risposta corretta è quindi la C. Le altre sono tutte inaccettabili.
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9.
Con quale parola potresti sostituire la parola “e” nella frase “e procede più spedito di qualunque
altro”? (righe 11-12)
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Tuttavia.
Quindi.
Invece.
Poiché.
Tra la frase citata e quelle che la precedono esiste un rapporto di causa-effetto: il messaggero procede più
spedito di chiunque altro proprio perché è vigoroso, si fa strada tra la folla a forza di gomiti e ha sul petto il
simbolo imperiale. La frase introdotta da “e” ha un carattere conclusivo e può dunque essere introdotta
anche da “quindi”. La risposta corretta perciò è la B.
La risposta A e la risposta C creerebbero una contraddizione, una contrapposizione illogica con quello che
precede. La risposta D trasformerebbe un effetto (la velocità del messaggero) in una causa, ancora una volta
in maniera illogica.
10. A che cosa si riferisce l’avverbio “qui” nella riga 21?
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Al palazzo imperiale, in cui si trova il messaggero.
Alla casa del suddito che aspetta l’arrivo del messaggero.
Alla città imperiale.
Al mondo reale, in cui vive il lettore.
L’avverbio “qui” si riferisce alla città imperiale, perché è il luogo di cui si è parlato alla fine della frase precedente. La risposta giusta è quindi la C.
Le risposte A e B fanno riferimento a luoghi di cui si è parlato prima, che nel testo avrebbero dovuto essere
richiamati con altre espressioni. La risposta D non trova giustificazione nel testo, che non fa alcun accenno
al mondo reale del lettore.
11. A che cosa si riferisce l’espressione “centro del mondo”? (riga 21)
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Alla casa dell’uomo che attende il messaggero.
Al messaggero stesso.
Al palazzo imperiale.
Alla città imperiale.
L’espressione citata è un’apposizione di “città imperiale”, di cui si parla subito prima. Come nell’esercizio precedente, il carattere metaforico dell’espressione potrebbe confondere, ma l’analisi della frase elimina ogni
possibile dubbio. La risposta corretta è la D.
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Lessico
Quando non conosci una parola, non devi necessariamente usare il dizionario per scoprirne il significato: a
volte puoi ricavarlo semplicemente osservando com’è fatta la parola, altre volte puoi dedurlo dal contesto,
cioè dalla frase in cui la parola è inserita. Ricorda che le parole possono avere diversi significati, quindi sarai
certo della correttezza della tua risposta solo se proverai a sostituire la parola originale con il significato trovato e verificherai che il senso della frase non cambia.
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Perfido.
Penoso.
Povero.
Fuorilegge.
“Miserando” richiama evidentemente la parola “miseria” e induce quindi a pensare che la risposta giusta sia
la C. Se osservi il contesto, questa scelta viene confermata: l’autore infatti contrappone il sommo Imperatore
all’umile suddito, perciò l’aggettivo indica una condizione sociale contrapposta a quella dell’Imperatore. Gli
altri aggettivi elencati cambierebbero il significato della frase.
13. Che cosa significa la parola “protendendo”? (riga 10)
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Allungando.
Minacciando.
Arretrando.
Piegando.
La parola “protendendo” è chiaramente una forma verbale del verbo “protendere”, composto dal prefisso
“pro” e dal verbo “tendere”. “Tendere”, ovviamente, non crea problemi, ma “pro” può avere due significati
diversi: “in avanti” e “a favore di”. Una breve riflessione ti porta a escludere il secondo e a scegliere quindi la
risposta A: il verbo indica il gesto con cui il messaggero si fa strada tra la folla, allungando le braccia per scostare le persone e aprirsi un varco.
14. Con quale espressione potresti sostituire le parole “quand’anche vi riuscisse”? (righe 16-17)
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Dopo che vi fosse riuscito.
Affinché vi riuscisse.
Poiché vi riuscirebbe.
Seppure vi riuscisse.
La congiunzione “quando” non deve farti pensare automaticamente a un nesso temporale: in questo caso,
essendo unita ad “anche”, ha piuttosto un valore ipotetico, equivalente a “se anche”. La risposta corretta è
quindi la D, che introduce una proposizione ipotetica.
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12. Con quale parola potresti sostituire la parola “miserando”? (riga 1)
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La risposta A introdurrebbe una proposizione temporale, la B una finale, la C una causale: tutte e tre cambierebbero radicalmente il senso della frase.
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15. Con quale espressione potresti sostituire le parole “men che mai con il messaggio di un morto”?
(riga 22)
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Tanto più con il messaggio di un morto.
Tanto meno con il messaggio di un morto.
Neanche a morire con un messaggio.
Neanche a morire senza un messaggio.
L’espressione “men che mai” è una locuzione avverbiale con valore negativo. La risposta corretta è quindi la
B, che ha lo stesso significato della frase di partenza.
La risposta A capovolge il senso. Le risposte C e D cercano di confonderti le idee giocando sul fatto che nel
testo si parla di un morto e che l’espressione “neanche a morire” in alcuni casi (ma non in questo) può essere sinonimo di “men che mai”.
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Prova di verifica
BILL E IO
sorbo dov’era andato a posarsi era volato sulla gabbia dei loro canarini e che era rimasto lì aggrappato. Anche quando lo mandavano via, sempre ritornava. Allora avevano preso una gabbia
vuota, avevano aperto la porticina e il crociere era volato dentro. Sembrava contento. Gli aveva5
no messo acqua nel beverino, miglio e scagliola nel beccatoio e lui ne aveva approfittato subito.
Dopo il ristoro gli avevano aperto la gabbia: pensavano che se ne sarebbe andato per il bosco,
invece era rimasto lì. Così avevano deciso di portarmelo.
«Non è più abituato al bosco», dissi alle ragazze. «Questo schanàbel», così il Loxia curvirostra
veniva da noi chiamato, «è stato liberato da qualcuno che voleva disfarsene. Una legge recente
10
non permette di tenere in gabbia questa specie; ma se lo lasciamo libero, prima di notte finirà in
bocca a qualche gatto. Lo tengo io e speriamo che l’assessore verde non mi mandi le guardie.»
Ravvivai la mia esperienza fatta da ragazzo, quando andavo per i roccoli e in ogni casa del paese c’erano gabbie con cince, lucherini, fringuelli, crocieri, tordi. Questo era un maschio che ritenevo non avesse ancora completato la muta autunnale: aveva poco rosso mattone sul dorso e
15
sul petto, giallastro il ventre. Mi venne quasi il dubbio che fosse una femmina o un giovane nato
quell’anno. Invece no; dopo pochi giorni capii che era un crociere così vecchio da snaturare i
suoi colori. Come noi quando si diventa anziani.
In breve acquistammo fiducia l’uno nell’altro e lo chiamai Bill per il suo stile (Crossbill è il nome inglese di questo uccello).
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Al mattino, quando gli comparivo davanti per rinnovargli l’acqua fresca e il becchime, mi salutava con il suo zip-zip crip. E se infilavo le dita dentro la gabbia, si divertiva a becchettarmele
con dolcezza, senza stringere; diversamente da un suo consimile che quand’ero bambino mi
diede un bel pizzicotto. Con il tempo buono appendevo la gabbia al poggiolo di casa e se il sole
era forte mettevo sopra un rametto di peccio per fargli ombra. Se nevicava o faceva troppo fred-
25
do, gli dicevo che alla nostra età era meglio stare al caldo. Quando durante la giornata mi avvicinavo, o quando lui mi scorgeva da lontano, mi salutava sempre e io rispondevo imitando il suo
verso che già da ragazzo mi veniva bene.
Una notte di bufera il vento fece cadere dai pecci molti strobili; ne raccolsi uno e lo misi dentro
la gabbia di Bill: lo granfiò e in breve, con il suo becco – attrezzo specifico a quell’uso – lo
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Una sera d’autunno Ilaria e Verena mi portarono in dono un crociere. Mi raccontarono che dal
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disfece tutto mangiando i piccoli semi e spargendo ovunque le squame. Ne desquamò di strobili
in quei giorni! Mentre glieli porgevo veniva a posarsi sulle mie dita con tanta confidenza e io,
allora, con l’indice della mano sinistra gli accarezzavo il capo: se ne stava immobile come godesse del mio gesto.
Andò avanti così per tutto l’inverno e quando la neve turbinava e il bosco si scuoteva sino alle
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radici, Bill e io guardavamo attraverso i vetri della finestra.
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(Mario Rigoni Stern, Le vite dell’altipiano, Einaudi)
A1. Chi sono Ilaria e Verena? (riga 1)
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Due anziane amiche dello scrittore.
Due turiste di passaggio.
Non viene detto.
Due ragazze.
A2. Che cos’è un crociere? Trascrivi le parole del testo da cui chi non conosce il significato di questa parola può ricavarlo. (righe 1-7)
.........................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................
A3. Perché Ilaria e Verena hanno portato il crociere all’autore?
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Perché non sapevano cosa dargli da mangiare.
Perché non capivano il suo comportamento.
Perché non volevano liberarlo.
Perché temevano che finisse in bocca a un gatto.
A4. Quale parola useresti per collegare fra loro le frasi “lo mandavano via” e “sempre ritornava”,
senza cambiare il senso del testo? (riga 3)
쏔
쏔
쏔
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A.
B.
C.
D.
Ma.
Poiché.
Anche se.
Perciò.
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A5. Perché l’autore teme l’assessore verde? (riga 11)
쏔
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쏔
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A.
B.
C.
D.
Perché tenere in gabbia i crocieri è proibito per legge.
Perché l’assessore verde non ama gli uccelli.
Perché l’autore è un appassionato cacciatore.
Perché da ragazzo catturava gli uccelli.
A6. Che cosa potrebbero essere i “roccoli”? (riga 12)
A.
B.
C.
D.
Dei ruscelli di montagna.
Delle trappole per catturare gli uccelli.
Delle armi da caccia.
Una specie di alberi.
A7. Che cosa pensa inizialmente l’autore di fronte al crociere?
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Che sia un giovane maschio che non ha ancora completato la muta.
Che sia un uccello vecchio e scolorito.
Che sia una femmina di un’altra specie.
Che sia un incrocio.
A8. Con quale parola potresti sostituire “poggiolo”? (riga 23)
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Piccola altura.
Alberello.
Balconcino.
Sporgenza.
A9. La specie a cui appartiene Bill viene indicata da Rigoni Stern con vari nomi. Collega ciascuno
di essi alla definizione giusta.
A.
B.
C.
D.
Nome inglese: ..........................................................................................................................
Nome scientifico: .....................................................................................................................
Nome italiano: ..........................................................................................................................
Nome dialettale: .......................................................................................................................
A10. Quali gesti rivelano la fiducia che si viene creando tra l’autore e il crociere? Riporta le parole
del testo.
.........................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................
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A11.
Che cos’è il “peccio”? (riga 24)
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쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Un tipo di pianta.
Un tipo di animale.
Un tipo di abitazione.
Un tipo di monte.
A12. Quale parola useresti per collegare fra loro le frasi “il sole era forte” e “mettevo sopra [alla gabbia] un rametto di peccio”, senza cambiare il senso del testo? (righe 23-24)
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Ma.
Perciò.
Invece.
Quando.
A13. Con quale parola potresti sostituire “granfiò”? (riga 29)
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Graffiò.
Afferrò saldamente.
Scosse.
Ruppe.
A14. Che cosa fa Bill con gli “strobili”? (righe 29-30)
쏔
쏔
쏔
쏔
A.
B.
C.
D.
Li usa per affilarsi il becco.
Li mangia.
Ci gioca.
Ne tira fuori i semi.
A15. Quanto dura il racconto?
쏔
쏔
쏔
쏔
Terzo anno
A.
B.
C.
D.
Poche ore.
Pochi giorni.
Pochi mesi.
Alcuni anni.
39
Garzanti_INValSI_def
18-11-2008
9:11
Pagina 40
Griglia di correzione – Bill e io
Risposta corretta
Punteggio grezzo
A1
Comprensione locale
e globale del testo
D
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A2
Lessico
Il crociere è un tipo di uccello. Lo si
ricava dalle seguenti frasi: “Era volato
sulla gabbia dei loro canarini e […] era
rimasto lì aggrappato”, “Gli avevano
messo acqua nel beverino, miglio e
scagliola nel beccatoio e lui ne aveva
approfittato subito”
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta esatta senza
trascrizione dal testo
2 punti: trascrizione di tutti
gli elementi corretti
A3
Comprensione locale
e globale del testo
B
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A4
Organizzazione logica A
entro e oltre la frase
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A5
Comprensione locale
e globale del testo
A
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A6
Lessico
B
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A7
Comprensione locale
e globale del testo
A
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A8
Lessico
C
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A9
Comprensione locale
e globale del testo
A. Crossbill
B. Loxia curvirostra
C. Crociere
D. Schanàbel
0 punti: risposte errate
1 punto: 1-2 risposte corrette
2 punti: 3-4 risposte corrette
A10
Comprensione locale
e globale del testo
“Al mattino, quando gli comparivo
davanti per rinnovargli l’acqua fresca e
il becchime, mi salutava”; “E se infilavo
le dita dentro la gabbia, si divertiva a
becchettarmele con dolcezza, senza
stringere”; “Se il sole era forte mettevo
sopra un rametto di peccio per fargli
ombra”; “Mi salutava sempre e io
rispondevo imitando il suo verso”
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta esatta senza
trascrizione dal testo
2 punti: trascrizione di tutti
gli elementi corretti
A11
Lessico
A
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A12
Organizzazione logica B
entro e oltre la frase
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A13
Lessico
B
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A14
Comprensione locale
e globale del testo
D
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
A15
Comprensione locale
e globale del testo
C
0 punti: risposta errata o mancante
1 punto: risposta corretta
40
Terzo anno
ELLE Garzanti Scuola © 2009 De Agostini Scuola SpA - Novara Pagina fotocopiabile e scaricabile dal sito: www.scuola.com
Ambiti di valutazione
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18-11-2008
9:11
Pagina 41
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