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Federica, dall`Univeristà di Milano
Federica, dall’Univeristà di Milano-Bicocca alla Michigan Technological (USA). Doppia Laurea in Scienze e Tecnologie Geologiche. Federica Lanza, 25 anni, di Milano, dopo essersi diplomata al liceo G.Parini era già decisamente interessata alle scienze della terra, in particolare sismologia e vulcanologia. Da questo interesse così specifico all’iscrizione alla Laurea Triennale in Scienze e Tecnologie Geologiche il passo è stato breve, e Federica ha scelto l’Università di MilanoBicocca. Si è poi iscritta al corso di Laurea Magistrale che reca lo stesso nome e durante il suo secondo anno di corso ha aderito al programma Doppia Laurea, recandosi negli USA. Ecco il racconto della sua esperienza. In cosa ti stai per laureare? Sto per conseguire la laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Geologiche. Perché hai scelto il percorso Doppia Laurea? Ritengo sia più qualificante soprattutto nell’ottica della ricerca di un posto di lavoro all’estero. Sapevi già l’inglese, prima di partire? Si, avevo conseguito il First Certificate (ESOL Examination, Cambridge) al liceo. Inoltre prima di partire ho sostenuto il TOEFL, la certificazione della lingua per gli USA. Presso quale università sei stata? Presso la Michigan Technological University di Houghton, nel Michigan. È una cittadina nell’Upper Peninsula (Midwest), al confine con il Canada. Zona Grandi Laghi, in particolare l’Upper Peninsula si protende nel Lago Superiore. Vi ho inviato la foto dell’ingresso dell’università perché mi sembra molto bello. Diversamente dall’Italia, tutti i campus universitari hanno grandi giardini molto ben curati. La cultura del verde è per loro importante. Quanto tempo hai trascorso a Houghton? In tutto ho trascorso in mobilità 12 mesi da Agosto 2010 ad Agosto 2011 (per il mio secondo anno della Magistrale). Al mio ritorno ho sostenuto gli ultimi 2 esami e completato il mio lavoro di tesi. Mi laureerò il 30 Marzo 2012. Qual è il titolo della Tesi? “Evaluating stress patterns for Plio-Quaternary brittle deformation along the CalamaOlcapato-El Toro Fault Zone, Central Andes” Quanti mesi trascorrerai ancora in Bicocca prima di avere poi in mano entrambe le lauree? Ad oggi poco più di 1 mese. Veramente poco tempo. Come ti sei trovata a Houghton? Mi sono trovata molto bene: la vita del campus universitario è molto stimolante, in particolare io ho trovato molto interessante il dinamismo didattico e la forte partecipazione al dibattito scientifico da parte sia dei docenti che degli studenti. Come ti eri organizzata? Vivevi da sola o condividevi un appartamento? Per un periodo ho vissuto nel residence dell’università con altri due studentesse (una americana e l’altra kazaka). Per gli ultimi tre mesi estivi ho invece condiviso un cottage con una ragazza indiana. Sei soddisfatta dell’attenzione che ti dedica il Settore Affari Internali della Bicocca? Assolutamente si, in particolare devo ringraziare la referente del progetto, Federica Oliveri che mi ha supportato nella gestione delle pratiche procurandomi tutta la documentazione in originale e tradotta richiesta per le varie application e visti. Sei soddisfatta dell’ospitalità ricevuta da parte dell’università, dei docenti e dei compagni di studio a Houghton? Più che soddisfatta. Tutti noi studenti siamo stati seguiti con particolare attenzione e sostegno sia da un punto di vista didattico, sia pratico-organizzativo e linguistico. Dal punto di vista burocratico il percorso è stato semplice? Un po’ più complesso del previsto, soprattutto per l’approvazione del piano di studio. Tuttavia, da parte di entrambe le università si sono trovate le soluzioni adatte per superare le differenze nella regole burocratiche. Come si svolge la vita nel campus universitario? Rispetto alla vita dello studente italiano, in USA è tutto molto più condiviso. Ci sono iniziative di ogni genere per tutti i gusti. Ci sono spazi di studio, di socializzazione che sono molto più sentiti forse anche perché tutti gli studenti sono “fuori sede” cioè vivono da soli. Si seguivano le lezioni, si seguivano seminari, ogni studente della magistrale è dotato di un proprio ufficio dove poter studiare, e la sera ci si trovava spesso per mangiare o al pub secondo i propri gusti. Si dedica più tempo a seguire le lezioni, a studiare o a entrambe le cose? Il sistema è diverso: ci sono meno ore di lezione alla settimana e più lavoro di studio a casa con l’obbligo di compiti settimanali (come accade nei nostri licei). Direi quindi più ore dedicate allo studio che, tuttavia, non è solo teorico come da noi, ma richiede produzione di attività anche pratiche (es. presentazioni con slide, scrittura di articoli, report ed elaborazione di dataset reali, acquisiti sul campo). Riuscivi ad avere del tempo libero e come lo trascorrevi? Si, avevo abbastanza tempo libero. La vita nel campus è molto vivace con innumerevoli iniziative ed attività sportive e ricreative. Praticavo alcuni sport (sci di discesa e fondo, pattinaggio su ghiaccio), partecipavo a feste e balli latino - americani e country, barbeque, andavo al cinema e a teatro. Spesso organizzavamo cene di gruppo in cui ognuno portava la propria specialità. E poi abbiamo fatto bellissime escursioni nei dintorni. Quanti esami hai dato, a Houghton e in quali materie? Ho dato 4 esami, più la tesi per un totale di 60 crediti, equivalenti ai crediti del secondo anno della Magistrale. Precisamente: Volcano Seismology, Volcanology, Global Geophysics and Geotectonics, Special Topic in Geology. Si tratta di corsi attivati di anno in anno su particolari argomenti, nel mio caso Physical Volcanology. Cosa vorresti fare, dopo avere conseguito entrambe le lauree? Un dottorato di ricerca, possibilmente all’estero e preferibilmente in USA. In conclusione, cosa pensi dell’esperienza che hai vissuto? Il mio giudizio è estremamente positivo sulla vita dei campus americani e anche sul sistema universitario, in particolare rispetto alla circolazione delle idee, alla partecipazione, alla trasparenza delle opportunità - anche di lavoro - offerte agli studenti (internship, dottorati etc.). Ciò non toglie che il nostro sistema di istruzione offra sicuramente una buona preparazione, forse un po’ teorica, ma sicuramente più approfondita e che fa di noi degli studenti ben preparati. A noi manca solo l’esperienza pratica, di lavoro. Negli Stati Uniti invece la preparazione teorica è minore, ma lo studente ha più possibilità di fare esperienza pratica attraverso internship che sono lavori sul campo o di ricerca retribuiti durante il percorso universitario. Ho poi visto luoghi naturali bellissimi, ho conosciuto tante persone e posso dire di essermi fatta anche dei veri amici. In verità, non vedo l’ora di tornarci, negli Stati Uniti!