MARIA CHIARA FERRO – Università di Napoli Federico II Il
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MARIA CHIARA FERRO – Università di Napoli Federico II Il Michigan Womyn’s Music Festival (1976-2015) e i rapporti tra femminismo radicale, queer theory e trans femminismo Partendo da una posizione queer e trans femminista, si ripercorre la controversia intorno al Michigan Womyn’s Music Festival (1976-2015), incentrata su ‘womyn-born-womyn’ ed esclusione delle donne trans; in particolare, si analizzano il femminismo radicale, il femminismo informato dalla queer theory, il trans femminismo. L’espulsione dal festival di Nancy Burkholder, nel 1991, dà avvio a Camp Trans (1992-1994 e 1999-2011), uno spazio di protesta all’esterno del MWMF, sede di dialogo tra le componenti trans e queer del movimento; inoltre, si riaccende lo scontro con il femminismo radicale su esclusione/inclusione delle donne trans, e su divergenti visioni di cissessimo e transmisoginia, genere e sessualità, privilegi e oppressione. Il femminismo radicale, in particolare lesbico, degli anni ’70 e ’80 si fonda sull’opposizione binaria uomo/donna, e presenta preconcetti essenzialisti, eteronormativi e cissessisti; oltre ad attaccare donne e uomini trans, questo tipo di femminismo giudica negativamente anche le identità butch e femme, la cultura BDSM, il porno. In particolare, le politiche di esclusione adottate dal MWMF (divulgate specialmente da Janice Raymond) vengono impiegate in precedenza nei confronti di Beth Elliott (1973, West Coast Lesbian Conference) e Sandy Stone (1979, Olivia Records). Negli anni ’90, con la third-wave del femminismo, la queer theory e l’attivismo trans (Riki Wilchins, Leslie Feinberg, Kate Bornstein), l’intero sistema binario viene invece messo in discussione, con l’intento di superare eteronormatività e cissessismo, e sottolineare la legittimità di spazi oltre le dicotomie uomo/donna, eterosessualità/omosessualità, maschilità/femminilità. Le donne trans sono chiaramente incluse nei movimenti queer, ma, secondo la successiva riflessione trans femminista, la grande attenzione rivolta a sessualità e identità non binarie, queer e genderqueer, rischia di oscurarne le esperienze specifiche. Il trans femminismo (Julia Serano), centrato sull’intersezionalità, intende di conseguenza arricchire la posizione queer, focalizzandosi in particolare sulla transmisoginia e sulle interazioni tra differenti forme di oppressione. Keywords: femminismo, teoria queer, studi transgender, storia lesbica