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Fare Impresa In Polonia
Ufficio di Promozione del Commercio e degli Investimenti dell’Ambasciata della Repubblica di Polonia in Roma Fare Impresa In Polonia Guida Pratica Per Gli Imprenditori Italiani FARE IMPRESA IN POLONIA GUIDA PRATICA PER GLI IMPRENDITORI ITALIANI A cura di: Ufficio di Promozione del Commercio e degli Investimenti Ambasciata della Repubblica di Polonia in Roma www.roma.trade.gov.pl pagina 3 pagina 4 Piazza del Castello Reale a Varsavia foto: fotolia.pl INDICE 1 INTRODUZIONE DEL VICEMINISTRO ARKADIUSZ BĄK 6 2 PERCHÈ LA POLONIA 8 3 IN POLONIA PER LA PRIMA VOLTA 10 4 SUGGERIMENTI SULL’APERTURA DI UN’ATTIVITÀ ECONOMICA IN POLONIA 15 4.1 15 TRADUTTORE DI LINGUA ITALIANA 4.2CONTABILITÀ 16 4.3 CONSULENZA LEGALE 17 4.4 LEGALIZZAZIONE DI DOCUMENTI 17 5 I DOCUMENTI PER LE GARE 18 6 LE ATTIVITÀ ECONOMICHE IN POLONIA 19 6.1 PROGETTO “REGISTRAZIONE E INFORMAZIONE CENTRALE DEGLI IMPRENDITORI” 19 6.2 SOCIETÀ 20 6.3FILIALI 25 6.4RAPPRESENTANZA 25 7 ACQUISTO DI BENI IMMOBILI IN POLONIA 28 8 SISTEMA FISCALE IN POLONIA 29 9 COSTI DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE IN POLONIA 32 10 INCENTIVI PER LE IMPRESE 33 10.1 SOVVENZIONI GOVERNATIVE 33 10.2 INCENTIVI PER GLI INVESTITORI NELLE ZONE ECONOMICHE SPECIALI 34 10.3 ZONE ECONOMICHE SPECIALI 39 10.4 PARCHI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI 48 10.5 CLUSTER IN POLONIA 49 10.6 FONDI EUROPEI PER GLI ANNI 2014-2020 50 11 IL TEMA DELL’EXPO 2015 53 12 SETTORE AGROALIMENTARE IN POLONIA 57 12.1 57 PRODOTTI ALIMENTARI POLACCHI 12.2BEVANDE 63 12.3 SISTEMI NAZIONALI DI QUALITÀ ALIMENTARE 66 12.4 COMMERCIO ESTERO 67 13 INDIRIZZI UTILI 74 14 NOTE 79 pagina 5 1 LA POLONIA – PAESE DI GRANDI OPPORTUNITÀ La Polonia è uno dei maggiori Paesi della regione, e la nostra economia può vantare una crescita tra le più dinamiche in Europa. Nonostante la crisi globale, fortemente sentita negli ultimi anni, la Polonia continua a svilupparsi, e la sua economia sta rafforzando la propria posizione a livello mondiale. Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (GUS), il PIL polacco, rispetto al 2013, è salito nel 2014 del 3,3%. Una crescita continua ed equilibrata consente di guardare con ottimismo alle prospettive per i prossimi anni. Arkadiusz Bąk, Sottosegretario dello Stato, Viceministro dell’Economia La Polonia è un luogo interessante per gli investitori. I progetti realizzati dalle grandi imprese, consorzi multinazionali inclusi, portano alla creazione di posti di lavoro e hanno un impatto positivo sullo sviluppo dell’economia e delle infrastrutture, a livello nazionale e regionale. Con forte impegno cerchiamo di dare sostegno alla crescita delle imprese nostrane, sia le grandi aziende che operano su scenari nazionali e internazionali, sia le piccole e medie imprese. La nostra esperienza dimostra che uno degli strumenti più efficienti per gli imprenditori e gli investitori sono le Zone Economiche Speciali (ZES). Si tratta della forma più diffusa e facilmente accessibile di un aiuto regionale previsto per gli investitori. Le ZES offrono non solo esenzioni dall’imposta sul reddito ma danno anche la possibilità, agli imprenditori interessati, di acquistare, a prezzo preferenziale, lotti di terreno pienamente preparati per un investimento. Agli imprenditori che operano nelle Zone viene anche fornito un supporto per l’espletazione delle formalità legate all’investimento. L’importanza delle Zone, per lo sviluppo economico dell’intero Paese, viene confermata dagli effetti tangibili del loro funzionamento. Alla fine del III trimestre del 2014, in seguito ai nuovi investimenti realizzati nelle Zone, sono stati creati ca. 210 mila posti di lavoro. Il valore complessivo delle spese sostenute dagli investitori è ammontato a oltre PLN 99 mld. La superficie complessiva di tutte le Zone in Polonia è di 18,2 mila ettari. Il Ministero dell’Economia intraprende diverse azioni mirate alla diffusione dei servizi di amministrazione on-line, volti a sorreggere gli imprenditori nel loro esercizio. Nell’ambito di uno dei progetti realizzati – sistema di Registrazione e Informazione Centrale degli Imprenditori – sarà avviato, tra poco, lo Sportello Elettronico di Contatto. L’obiettivo di dette iniziative consiste nell’assicurare un sostegno complessivo agli imprenditori, sia nella fase di creazione della società, sia in quella dello sviluppo dell’attività esercitata. Per noi è molto importante che le soluzioni proposte siano non solo facilmente accessibili e tecnologicamente efficaci, ma anche corrispondenti alle principali necessità degli utenti. pagina 6 INTRODUZIONE 1 Un’altra priorità su cui puntiamo è la creazione di un contesto normativo favorevole all’imprenditoria. Operiamo costantemente per abolire inutili ostacoli legali e amministrativi che bloccano il potenziale imprenditoriale. Nell’ambito di quattro Leggi (cd. Leggi di deregolamentazione), predisposte dal Ministero dell’Economia negli anni 2011-2014, sono state apportate ben 300 modificazioni ad oltre 100 Leggi. L’obiettivo delle modifiche proposte sta nella limitazione costante delle barriere che ostacolano l’esercizio dell’attività e nell’adeguamento delle disposizioni in vigore alle necessità del mercato e dell’economia moderna. L’Italia è, attualmente, il terzo partner commerciale della Polonia tra tutti gli Stati dell’UE, nonché una destinazione attraente, che indubbiamente offre agli imprenditori polacchi prospettive di sviluppo. È anche uno tra i maggiori investitori esteri in Polonia. Nel 2013 il valore degli scambi commerciali ha superato l’importo di 15 mld di euro, le esportazioni verso l’Italia erano pari a 6,7 mld di euro, le importazioni dall’Italia a 8,3 mld di euro. Nel 2014 le esportazioni della Polonia verso l’Italia hanno raggiunto i 7,3 mld di euro, con una dinamica, rispetto al 2013, aumentata del 10%. È salito anche il valore delle importazioni, fino a 8,9 mld di euro, mentre il valore complessivo dello scambio commerciale è ammontato a 16,2 mld di euro. Quest’anno la nostra partecipazione all’Esposizione Universale EXPO 2015, a Milano, rappresenterà un’occasione straordinaria per consolidare i legami tra Polonia e Italia. Vorremmo sfruttare questo grande avvenimento per promuovere l’imprenditoria polacca. Puntiamo soprattutto sul rafforzamento della fiducia dei partner esteri verso la nostra economia, legata in maniera forte e costante a quella internazionale. I risultati della cooperazione italo - polacca, sempre più stretta sia a livello di contatti tra Stati sia a livello di collaborazione tra imprese, consentono di guardare con ottimismo ai rapporti futuri. La Polonia è un paese di grandi prospettive e di straordinarie opportunità. Vi invito a visitare il nostro Paese, ma soprattutto a insediarvi le Vostre iniziative economiche. pagina 7 2 Il 1 maggio 2004 la Polonia è divenuta membro a pieno titolo dell’Unione Europea, e le sue frontiere ad est costituiscono oggi il confine orientale dell’Unione. Dal 21 dicembre 2007 la Polonia fa parte anche dello spazio Schengen, e quindi formalmente svolge il ruolo di un paese di transito da e per l’Europa. La posizione geografica della Polonia favorisce certamente lo sviluppo dell’imprenditoria. Situata nel cuore dell’Europa, in mezzo ad altri paesi comunitari (Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia e Lituania) e confinante con i paesi dell’Europa orientale (Ucraina, Bielorussia e Russia), offre l’accesso al mercato di ca. 250 milioni di potenziali consumatori in un raggio di non più di 1000 km. Sul suo territorio si intersecano le più importanti vie di transito Est-Ovest e Nord-Sud. La rete viaria in continuo sviluppo facilita la logistica. Al 31 dicembre 2014 sono state messe in servizio 1.552,2 km di autostrade e 1.604,6 km di superstrade. La lunghezza complessiva delle strade ad alta velocità in Polonia ha raggiunto quindi i 3.156,8 km. Per gli anni 2014-2020 si prevede la costruzione di 1.770 km di autostrade e superstrade. La vicinanza dei due mercati di sbocco - quello dell’Unione e quello dell’Europa orientale favorisce le esportazioni di merci che, grazie alla presenza di numerosi aeroporti e porti marittimi, possono essere trasportate in tutto il mondo. L’accesso diretto al mare è una risorsa in più che non tutti i paesi della regione possono vantare. MAR BALTICO LITUANIA RUSSIA Danzica Koszalin Suwałki Elbląg Olsztyn Stettino Grudziądz Piła Białystok Toruń Gorzów Wlkp. GERMANIA Łomża Bydgoszcz BIELORUSSIA Poznań Świecko VARSAVIA Konin Zielona Góra Leszno Olszyna Siedlce POLONIA Sieradz Kukuryki Łódź Radom Legnica Jędrzychowice Piotrków Trybunalski Breslavia Częstochowa Opole Gorzyczki CRACOVIA Bielsko-Biała Rabka IN COSTRUZIONE PROGETTATE pagina 8 Zamość Rzeszów Tarnów Korczowa Krosno UCRAINA AUTOSTRADE E SUPERSTRADE POLACCHE: ESISTENTI Chełm KIELCE Katowice REPUBBLICA CECA Lublino REPUBBLICA SLOVACCA PERCHÈ LA POLONIA Polonia è una delle migliori piazze europee per collocare gli investimenti esteri. Membro dell’Unione Europea, economia stabile in costante crescita, grande mercato interno, facile accesso ai mercati limitrofi, incentivi per gli investitori, società giovane, fra le più istruite d’Europa, sono fattori chiave. • Economia stabile in costante crescita • Popolazione sostanzialmente omogenea e priva di tensioni etniche • Grande mercato interno e facile accesso ai mercati limitrofi • Grande capacità di attrarre gli investimenti esteri • Crescita del PIL a 3,3% nel 2014 (stima preliminare del PIL 2015 – 3,2%) • Società giovane fra le più istruite d’Europa • Sviluppo dinamico del settore privato • Manodopera competitivi specializzata a prezzi ancora • Personale tecnico e manageriale altamente qualificato • Grandi lavori infrastrutturali imprenditoriale favorevole e il contesto • Maggiore beneficiario dei fondi strutturali (più di 82,5 mld di Euro) • Sistema bancario moderno e ben sviluppato • Elevato grado d’informatizzazione • 457 scuole di livello universitario • Centri di Ricerca, Parchi Industriali e Tecnologici, incubatori d’impresa • Uno dei centri europei di servizi - Business Process Offshoring La Polonia è un paese con progetti, innovazione, knowhow. Esistono molti settori in cui si può investire, per esempio settori agro-alimentare, costruzioni, energie rinnovabili, ambiente, alberghi e centri benessere, settore medico. La Polonia rappresenta un’ottima opportunità per il commercio italiano, poiché la richiesta dei prodotti a marchio MADE IN ITALY è sempre in crescita e, essendo il mercato unico, le dogane non esistono più. Si sente la mancanza, però, di catene distributive innovative con spazi prova, degustazione e vendita dedicati. Secondo le previsioni della Commissione Europea, nel 2015 l’economia polacca si svilupperà con una crescita del PIL del 3,2% e nel 2016 del 3,4%. Nel 2014, nonostante i 2 fattori esterni, l’incremento effettivo del PIL polacco è stato assai rilevante (3,3%). La crescita economica rimarrà solida grazie al continuo sostegno della domanda domestica, rafforzata dal miglioramento della situazione sul mercato di lavoro e dall’aumento dei redditi reali. Secondo la Commissione Europea, un fattore positivo, che esercita un impatto sugli investimenti nelle imprese, sono i bassi costi di finanziamento, dovuti a una serie di ribassi nei tassi d’interesse. Anche l’ampliamento nell’offerta di credito dovrebbe sostenere ulteriormente gli investimenti privati. Il tasso di disoccupazione, misurato conformemente alla metodologia europea, dovrebbe calare dal 9,1% del 2014 all’8,8% nell’anno corrente e all’8,3% nel 2016. Il miglioramento della situazione sul mercato del lavoro si tradurrà nell’aumento della paga nominale e in maggiori redditi disponibili, stimolando i consumi. Il deficit nel settore delle finanze pubbliche dovrebbe scendere dal 3,6% del PIL nel 2014 al 2,9% nell’anno corrente. Nel 2016 esso dovrebbe abbassarsi fino al 2,7%. Come fanno notare gli analisti della Commissione Europea, le entrate saliranno grazie alla crescita economica. Tra le voci legate alla spesa pubblica vi sono i costi di ristrutturazione delle miniere e l’incremento delle uscite a scopo sociale (adeguamento del valore delle pensioni), coperti dai risparmi provenienti da altre aree, in parte in seguito al congelamento parziale dei salari nel settore pubblico. Dai dati della Commissione emerge che l’inflazione in Polonia ha raggiunto, l’anno scorso, il livello dello 0,1% e quest’anno dovrebbe essere pari a -0,2%. Nel 2016 la Polonia dovrebbe uscire dalla lieve deflazione: l’incremento dei prezzi dovrebbe spingersi al livello di 1,4%. Secondo le stime della Commissione Europea il debito pubblico nel 2015 e nel 2016 sarà inferiore al 50% del PIL (rispettivamente il 49,9 e il 49,8%). Le previsioni in materia di debito pubblico sono aggravate da una certa dose di incertezza per via di un possibile forte impatto delle fluttuazioni del cambio valuta. Nella classifica ,,Doing Business’’ della Banca Mondiale, nel 2014 la Polonia si è collocata al 30° posto. Nella relazione per il 2015 leggiamo che grazie all’adozione di procedure che consentono di espletare molte formalità on-line e alla riduzione delle tasse notarili, il trasferimento di capitali, in Polonia, è diventato più facile. É stato agevolato anche il commercio transfrontaliero. Sono stati ridotti i costi di acquisto dell’energia elettrica e sono stati adeguati i costi dei nuovi allacciamenti. In Polonia la fondazione di nuove imprese è diventata più semplice, anche grazie all’abolizione della registrazione obbligatoria delle attività economiche presso l’Ispettorato Nazionale del Lavoro. È anche più agevole, ora, ottenere licenze edilizie. Negli ultimi anni sono state introdotte numerose facilitazioni e aiuti agli imprenditori. pagina 9 L’aero e l’automobile sono i mezzi di trasporto più usati per i viaggi di affari. pagina 10 IN POLONIA PER LA PRIMA VOLTA 3 L’AEREO TRENI I voli diretti tra la Polonia e l’Italia, della durata media di due ore, collegano i principali aeroporti di entrambi i paesi. In Italia si può partire da Roma, Milano Malpensa, Torino, Pisa, Cagliari, Forli, Bologna e Bergamo Orio al Serio per atterrare a Varsavia Okęcie, Varsavia Modlin, Cracovia, Katowice, Bydgoszcz, Danzica, Breslavia (Wrocław), Poznań. Chi sceglie invece di viaggiare in treno potrà trovare tutte le informazioni sui servizi ferroviari, nonché acquistarne il biglietto, collegandosi al sito www.intercity.pl (disponibile in lingue polacca, inglese, tedesca e russa). Di seguito sono riportati alcuni collegamenti tra le principali città polacche con i tempi di percorrenza: Varsavia Centrale - Poznań Centrale 2:28 h Varsavia Centrale - Cracovia Centrale 2:25 h Varsavia Centrale - Łódź Kaliska 1:43 h Alitalia www.alitalia.com Varsavia Centrale - Danzica Centrale 2:56 h Varsavia Centrale - Lublino 2:11 h Ryanair www.ryanair.com Varsavia Centrale - Wrocław Centrale 3:42 h I voli diretti sono gestiti da seguenti compagne aeree: Polskie Linie Lotnicze LOT www.lot.com Wizzair www.wizzair.com Sono attivi anche i collegamenti aerei interni con i seguenti aeroporti locali: Varsavia, Danzica, Katowice, Cracovia, Poznań, Wrocław, Stettino, Rzeszów, Bydgoszcz, Zielona Góra, Łódź, Świnoujście. TAXI L’aeroporto „Chopin” di Varsavia raccomanda di fruire dei servizi offerti da tre compagnie di taxi. Ai fini della sicurezza vi invitiamo a rivolgervi solo ai tassisti autorizzati, presenti presso l’Aeroporto „Chopin”. Il tariffario dei tassisti associati è esposto in collocazione ben visibile, sul finestrino della vettura. Il costo della corsa dall’aeroporto per il centro di Varsavia ammonta a ca. 40 PLN. ELE SKY TAXI +48 22 811 11 11 www.eletaxi.pl SUPER TAXI +48 22 578 98 00 www.supertaxi.pl RENT A CAR SAWA TAXI +48 22 644 44 44 www.sawataxi.com.pl Il servizio di noleggio delle autovetture con o senza autista è offerto presso gli sportelli delle agenzie di noleggio che si trovano negli aeroporti e nei quartieri centrali delle città. In Polonia operano da diversi anni le più rinomate agenzie rent-a-car, come Herz, Avis, Sixt, Buget, Europcar, La prenotazione può essere effettuata anche on-line collegandosi con il sito di una delle agenzie di noleggio. www.avis.pl www.hertz.pl www.sixt.pl pagina 11 3 VALUTA E CAMBIO LE PRINCIPALI BANCHE IN POLONIA: La valuta è złoty polacco (zł, PLN). Uno złoty è diviso in 100 centesimi (gr, grosz). Le banconote in circolazione sono in tagli da 200, 100, 50, 20 e 10 zł; le monete sono da 5, 2, 1 zł e 50, 20, 10, 5, 2 e 1 gr. PKO BP www.pkobp.pl La banca centrale è Banca Nazionale Polacca (NBP, Narodowy Bank Polski) che stabilisce, tra l’altro, il tasso di cambio ufficiale della valuta polacca rispetto ad altre valute mondiali. Sul sito web della NBP (www.nbp.pl) è possibile trovare informazioni aggiornate sul cambio valute estere / PLN. E’ possibile effettuare un cambio di valuta in banca o nei punti autorizzati contraddistinti dall’insegna “KANTOR”, e dunque facilmente riconoscibili. I “KANTOR”, che spesso offrono il cambio di valuta più vantaggioso rispetto a quello offerto dalle banche, si trovano di solito in aeroporti, stazioni ferroviarie e nelle zone centrali delle città. E’ consigliabile ricordarsi sempre di chiedere al cassiere una ricevuta per l’operazione di cambio valuta effettuata. Le carte di credito sono normalmente accettate in tutta la Polonia, anche se potrebbe succedere che alcuni piccoli esercizi commerciali, soprattutto nelle città minori, chiedano un pagamento in contanti. Le banche in Polonia non effettuano pause per il pranzo e di solito sono aperte tutti i giorni feriali dalle ore 08.00 alle ore 18.00. I servizi bancari sono facilmente accessibili e di alta qualità. Molto popolare e diffuso è il sistema di e-Banking. La rete bancomat è ben sviluppata e spesso diverse banche installano i loro sportelli di prelievo automatico a poca distanza uno dall’altro in un unico luogo, per esempio presso un aeroporto o una stazione ferroviaria. Vale la pena di ricordare che i contanti possono essere prelevati dallo sportello bancomat con la carta di credito direttamente in valuta polacca, senza necessità di ulteriori cambi. Per tali operazioni è necessario digitare il proprio codice PIN. pagina 12 Bank Pekao S.A. (principale azionista Unicredit Group italiana) www.pekao.com.pl BZ WBK www.bzwbk.pl/firmy/bz-wbk.html Mbank www.mbank.pl ING bsk (fonte KNF) www.ingbank.pl Tutte le banche coperte in Polonia dalle garanzie del Fondo Bancario di Garanzia nel 2014 sono state elencate al link www.bfg.pl/en/banks-covered-by-the-guarantee ALBERGHI Motori di ricerca alberghi in Polonia: www.hrs.com www.esky.pl www.booking.com www.4hotele.com www.hotele-online.pl www.rezerwuje.pl Prezzi per una camera singola nell’albergo a quattro stelle in alcune città: Varsavia ca. 70-90 Euro Danzica ca. 50-70 Euro Cracovia ca. 80-90 Euro Poznań ca. 60-80 Euro IN POLONIA PER LA PRIMA VOLTA 3 Festività Le date Capodanno 1 gennaio Epifania 6 gennaio Pasqua variabile Lunedì di Pasqua variabile Festa del lavoro 1 maggio Anniversario della Costituzione 3 maggio Pentecoste variabile Corpus Domini variabile Assunzione della Beata Vergine Maria Ognissanti Festa nazionale dell’Indipendenza 15 agosto 1 novembre 11 novembre Natale 25 dicembre S.Stefano 26 dicembre pagina 13 3 IN POLONIA PER LA PRIMA VOLTA DIVISIONE AMMINISTRATIVA DELLA POLONIA Dal 1 gennaio 1999 una riforma del sistema amministrativo ha suddiviso il Paese in 16 regioni (voivodati: vedi immagini). L’elemento più significativo della riforma consiste nella suddivisione delle rappresentanze amministrative in tre livelli di unità locali: comuni (gmina), distretti (powiat) e regioni (województwo). Il Comune (gmina) costituisce un’unità base di amministrazione locale di primo livello. I suoi organi rappresentativi sono: il Consiglio e la Giunta comunale. I Sindaci, che presiedono la Giunta comunale, sono chiamati Prezydent nelle grandi città, Burmistrz nei comuni urbani minori e Wójt nei comuni rurali. In Polonia i comuni sono 2.478. Il Distretto (Powiat) è un’unità di amministrazione locale di livello intermedio, ed è costituita da più comuni. Sono organi rappresentativi del distretto: il Consiglio e la Giunta distrettuale. I Presidenti della giunta distrettuale sono chiamati Starosta. La Polonia ha 314 distretti di cui 66 municipali (grodzkie), che sono comuni con lo status cittadino e le funzioni di distretto, e 611 cittadino – rurali e 1563 rurali (ziemskie). Le Regioni (Voivodati) della Polonia pagina 14 La Regione (województwo) è l’unità più grande dell’ordinamento amministrativo dello Stato. Le regioni polacche sono sedici. I suoi organi rappresentativi sono: il Consiglio, ovvero il Parlamentino (Sejmik), e la Giunta regionale, entrambi presieduti da un Presidente della Regione (Marszałek). Per maggiori informazioni sulle regioni consultate il sito: www.regiony.poland.gov.pl Per un imprenditore italiano è indispensabile acquisire informazioni sulle regioni polacche, dato che proprio le autorità regionali predispongono e gestiscono vari strumenti di sostegno agli investitori, come, ad esempio: Zone Economiche Speciali (Specjalne Strefy Ekonomiczne: SSE), parchi industriali e tecnologici, Centri di Sostegno agli Investitori (COI) ed esenzioni fiscali a livello locale. Inoltre, le regioni gestiscono anche i Programmi Operativi Regionali (POR). Se un imprenditore italiano vuole accedere agli strumenti di sostegno regionali, deve costituire una società nella stessa regione in cui intende esercitare la propria attività (la società non può avere sede, per esempio, a Varsavia, e usufruire dei fondi della Regione di Cracovia). 4 Borsa Valori a Varsavia foto: MAVIL SUGGERIMENTI SULL’APERTURA DI UN’ATTIVITÀ ECONOMICA IN POLONIA 4.1 Traduttore di lingua italiana Gli imprenditori italiani intenzionati ad investire in Polonia devono essere consapevoli che non tutti i polacchi parlano inglese, francese o tedesco. La conoscenza tra i polacchi della lingua italiana è del tutto marginale, da qui la necessità di rivolgersi a traduttori ed interpreti di lingua italiana. La presenza di un traduttore giurato di lingua italiana sarà indispensabile per la redazione di qualunque documento in uno studio notarile o un tribunale polacco, a meno che l’imprenditore non dichiari al notaio o al giudice di parlare correntemente la lingua polacca. In altri casi sarà sufficiente la presenza di una persona che conosca bene entrambe le lingue, senza che tale persona debba esibire un documento di autorizzazione rilasciato in Polonia a interpreti di lingue straniere professionisti. E’ consigliabile tuttavia avvalersi dei servizi di un traduttore professionista per evitare eventuali malintesi di natura linguistica con le istituzioni pubbliche polacche. I costi delle traduzioni dipendono in larga misura dal livello di difficoltà e dai tempi necessari, e oscillano tra 40,00 PLN – 70,00 PLN (circa 8,00 – 15,00 Euro) a cartella di 1500 caratteri spazi inclusi, al netto delle imposte. Per l’interpretariato la tariffa oraria è di 100,00 PLN - 200,00 PLN (circa 25,00 – 50,00 Euro) al netto delle imposte. Per l’interpretariato in simultanea la tariffa giornaliera (7 ore) è di 450,00 – 600,00 Euro. 1 Tutte le informazioni su tariffari, cambi o valori, fornite nel testo della guida hanno il carattere esclusivamente orientativo e sono aggiornate maggio 2015, pertanto possono avere subito variazioni. E’ consigliabile, quindi, prima di recarsi in Polonia, di verificare i dati sui servizi richiesti per evitare qualunque malinteso. 1 pagina 15 Porto Vecchio di Danzica foto: veer.com 4 4.2 Contabilità Nessuna società in Polonia può fare a meno di quella colonna portante di ogni attività economica che è un ragioniere libero esercente, altamente qualificato (ufficio di servizi contabili esterno all’azienda), oppure un contabile competente interno all’azienda. Le norme contabili e fiscali sono piuttosto severe in Polonia, perciò, almeno nella fase iniziale dell’attività, conviene rivolgersi a un professionista locale, con una buona esperienza pratica del funzionamento delle imprese sul mercato polacco e la conoscenza delle leggi specifiche. Le competenze di un contabile d’impresa sono stabilite dalla legge del 29 settembre 1994 in materia di contabilità (t.u. Gazz.Uff. del 2002, nr 76, pos. 694 e succ. mod.), da specifiche leggi e ordinamenti in materia fiscale, nonché dai regolamenti interni dell’azienda. Uno dei principali compiti di un contabile aziendale o di una società di contabilità esterna è di tenere i libri contabili in modo regolare, puntuale, corretto e verificabile. Sulla base di questi documenti nel corso dell’anno fiscale e alla sua fine vengono redatti: il bilancio, il rendiconto economico e finanziario (dichiarazioni CIT - Corporation Income Tax, PIT – Personal Income Tax, VAT – Value Added Tax (rispettivamente imposte: IRPEG, IRPEF e IVA) e rapporti statistici. Nel caso delle piccole imprese in cui non è prevista la posizione di un responsabile per gli adempimenti nei confronti dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (Zakład Ubezpieczeń Społecznych: ZUS), le competenze del contabile potranno essere estese alla compilazione della documentazione assicurativa del personale come, per esempio, le dichiarazioni relative ai contributi di previdenza sociale e sanitaria. pagina 16 Alle imprese private (società) che assumono capi contabili in base a un contratto di lavoro si applicano le disposizioni della legge del 26 giugno 1974: Codice del lavoro (t.u. Gazz.Uff. del 1998, nr. 21, pos. 94 e succ. mod.) nonché i regolamenti in materia di lavoro e di retribuzioni. Un capo contabile che non è membro del consiglio di amministrazione non è responsabile dei danni materiali causati alla società, a meno che non si sia assunto la responsabilità del corretto adempimento dei suoi obblighi ai sensi dell’art. 4, comma 5 della legge in materia di contabilità. In tal caso ha la responsabilità penale, civile e disciplinare per la contabilità dell’azienda. Alcuni esempi delle competenze che l’imprenditore può assegnare al capo contabile: • controllo delle finanze e della contabilità; • pianificazione e controllo delle attività aziendali in conformità alle regole di contabilità e le leggi fiscali; • corretta tenuta, conservazione e archiviazione della documentazione; • preparazione di rendiconti finanziari; • preparazione di dichiarazioni fiscali e rapporti statistici mensili; • preparazione di relazioni periodiche per il consiglio di amministrazione della società; • gestione delle risorse umane, delle retribuzioni e dei versamenti contributivi (previdenza sociale); • rapporti con banche, agenzie delle entrate e ZUS (=INPS); • rapporti con i partner contrattuali, in particolare la vigilanza sui pagamenti degli obblighi contrattuali e riscossione delle spettanze. SUGGERIMENTI SULL’APERTURA DI UN’ATTIVITÀ ECONOMICA IN POLONIA Il costo della gestione di contabilità effettuata da un’agenzia esterna dipende in larga misura dalla quantità di documenti contabilizzata mensilmente nell’azienda: in genere, nelle imprese di piccole dimensioni non dovrebbe superare la somma di 2.000,00 PLN + 23% VAT (circa 500,00 euro + 23% IVA). 4.3 Consulenza legale Un altro elemento essenziale per le attività operative dell’azienda è la collaborazione dell’imprenditore con un esperto consulente legale. Come per la contabilità, anche qui è possibile rivolgersi ad uno studio legale esterno oppure assumere un professionista in base a un contratto di lavoro. La collaborazione con un legale è indispensabile nelle questioni attinenti il diritto amministrativo, civile e commerciale quando si costituisce una società, quando si acquistano o vendono le partecipazioni societarie, quando si conducono i negoziati commerciali, e anche nei casi di revisione dei contratti commerciali e in tutte le operazioni relative all’acquisizione o la vendita di immobili. Vale la pena di ricordare che, quando un imprenditore italiano acquista dai soci polacchi solo quote parziali delle partecipazioni societarie, dovrebbe sempre farsi assistere e rappresentare da un proprio legale, non da quello della controparte. In Polonia, in termini di onorario per i servizi resi, gli studi legali applicano diversi sistemi a seconda delle esigenze dei propri clienti. Di solito questi consistono in tariffe forfettarie mensili, tariffe forfettarie mensili con un tetto di ore lavorate, tariffe a ore, e una forma di premio o maggiorazione dell’onorario per i successi ottenuti (success fee). La formula più frequentemente applicata è quella della tariffa forfettaria. È una soluzione vantaggiosa per i clienti che desiderano conoscere in anticipo le spese legali da preventivare, e per i rapporti di consulenza continuativi. Al cliente è garantita l’esecuzione della commissione affidata al legale e l’assistenza legale a prescindere del tempo che richiede. A lungo andare questo sistema è il più conveniente e meno costoso. Alcuni esempi delle tariffe forfettarie: • consulenza orale per un singolo problema legale - a partire da 50,00 PLN + VAT 23% (12,00 Euro + 23% IVA) 4 • assistenza legale piena e continuativa – a partire da 1.200 PLN + VAT 23% (300,00 Euro + 23% IVA) • rappresentanza legale in un procedimento giudiziario - in genere i compensi si basano sulle tariffe per i servizi di rappresentanti e consulenti legali stabilite dal decreto del Ministro della Giustizia, ma in alcune giustificate circostanze tali tariffe possono essere rinegoziate 4.4 Legalizzazione di documenti Il 14 agosto 2005 è entrata in vigore in Polonia la Convenzione di Aia che ha abrogato l’obbligo di legalizzazione di atti pubblici stranieri. La legalizzazione di tali atti effettuata finora da ambasciate (richiesta da specifiche leggi polacche, ovvero dall’art. 1138 del codice di procedura civile) viene così sostituita da un timbro Apostille. È una convalida speciale per l’uso internazionale dell’autenticità di un documento pubblico apposta da un’autorità competente del paese in cui l’atto è stato emesso. In pratica, questo significa che sostanzialmente tutti i documenti provenienti dall’Italia relativi ad un soggetto italiano, come, ad es. certificati o copie di iscrizioni ai registri delle camere di commercio, procure notarili, delibere dei consigli d’amministrazione o delle assemblee dei soci delle società italiane, ecc., che vi saranno richiesti da uffici polacchi, devono essere muniti del timbro Apostille (Apostille d’Aia). Pertanto, prima di compiere qualunque atto sul territorio della Polonia vi consigliamo vivamente di accertarvi se un notaio polacco non esiga da voi un documento munito di Apostille. In via preliminare si evidenzia che in Italia per partecipare alle gare di appalto è sufficiente che l’operatore economico autocertifichi il possesso dei requisiti previsti dall’art. 38 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e s.m.i. (codice dei contratti pubblici) e dai documenti di gara. Le stazioni appaltanti, poi, ai sensi dell’art. 43 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, e s.m.i., effettuano la verifica del possesso di tali requisiti, dichiarati dagli operatori economici in autocertificazione, acquisendo “d’ufficio le relative informazioni, previa indicazione, da parte dell’interessato, dell’amministrazione competente e degli elementi indispensabili per il reperimento delle informazioni e dei dati richiesti”. Per le gare in Polonia meglio presentare la documentazione rilasciata dagli uffici competenti. pagina 17 5 I DOCUMENTI PER LE GARE Ciò premesso, si specificano di seguito i documenti che in Italia equivalgono a quelli richiesti dalla normativa polacca, elencati nella quesito in oggetto. •1 L ’estratto aggiornato dal registro competente o certificato di iscrizione all’albo degli operatori economici, corrisponde al certificato di iscrizione nel registro delle imprese rilasciato dalla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura (CCIAA). •2 La certificazione relativa alle imposte, nel nostro ordinamento corrisponde all’attestazione di regolarità fiscale, rilasciata dall’Agenzia delle Entrate, mentre la certificazione relativa al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali corrisponde al Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC). Tale documento attesta l’assolvimento degli obblighi legislativi e contrattuali nei confronti di INPS, INAIL e Cassa Edile ed è rilasciato dai suddetti organismi. Blue Tower Plaza a Varsavia foto: fotolia.pl •3 Il certificato del casellario giudiziale corrisponde al certificato rilasciato in Italia dall’apposito ufficio istituito presso la Procura della Repubblica di ogni Tribunale. I certificati rilasciati dal casellario giudiziario si dividono in due categorie: certificati del Casellario (generale, penale, civile), che attestano l’esistenza o meno di condanne passate in giudicato e i certificati dei carichi pendenti, che attestano l’esistenza di procedimenti penali in corso, questi ultimi si possono richiedere solo all’ufficio della Procura della Repubblica in cui si è residenti. pagina 18 LE ATTIVITÀ ECONOMICHE IN POLONIA 6 6.1 Progetto Registro e Informazione Centrale dell’Attività Economica - Centralna Ewidencja i Informacja o Działalności Gospodarczej A partire dal 1 luglio 2011 vige il nuovo modulo CEIDG-1 per la domanda di registrazione dell’esercizio delle persone fisiche, che ha sostituito il modulo precedente EDG-1. Detta domanda funge, allo stesso tempo, come notifica all’Istituto di Previdenza Sociale (ZUS) o al Fondo delle assicurazioni sociali per gli agricoltori (KRUS), nonché all’Istituto Nazionale di Statistica (GUS) e al Direttore dell’Agenzia delle entrate. Le disposizioni della legge del 26 giugno 1974: Codice del lavoro (t.u. Gazz.Uff. del 1998, nr. 21, pos. 94 e succ. mod.) nonché i regolamenti in materia di lavoro e di retribuzioni. Un capo contabile che non è membro del consiglio di amministrazione non è responsabile dei danni materiali causati alla società, a meno che non si sia assunto la responsabilità del corretto adempimento dei suoi obblighi ai sensi dell’art. 4, comma 5 della legge in materia di contabilità. In tal caso ha la responsabilità penale, civile e disciplinare per la contabilità dell’azienda. Sea Towers a Gdynia Il 1 luglio 2011 il Ministero dell’Economia ha avviato il sistema di Registro e Informazione Centrale dell’Attività Economica (CEIDG). Grazie a CEIDG gli imprenditori (persone fisiche) possono registrare la propria attività, modificare i dati e verificare le informazioni su altri soggetti che esercitano un’attività economica in Polonia. L’obiettivo del progetto è quello di facilitare l’esercizio dell’attività economica, semplificare l’adozione della legge in merito (Legge sulla libertà di stabilimento), nonché ottimizzare il funzionamento dell’amministrazione. CEIDG deve servire anche al rafforzamento della sicurezza degli scambi economici, mettendo a disposizione un accesso centrale alle informazioni su permessi, licenze, autorizzazioni e iscrizioni nel registro delle attività regolamentate. Per registrare l’attività economica come persona fisica, l’imprenditore può scegliere una delle seguenti modalità: • Registrarsi al CEIDG, compilare la domanda on-line e presentarla (firmarla) elettronicamente. • Preparare la domanda on-line, senza fare il login a CEIDG, e firmarla in un qualsiasi comune (si raccomanda di ricordare il numero della domanda). • Scaricare e presentare la domanda al comune, in forma cartacea. Il comune provvederà a trasformarla in una domanda elettronica. • Inviare la domanda con una raccomandata al comune selezionato. La firma deve essere autenticata dal notaio. • I recapiti di contatto degli uffici sono consultabili sul sito: www.bip.gov.pl * Facendo il login per la prima volta bisogna aprire il conto e attivarlo dopo avere ricevuto la conferma a mezzo posta elettronica. pagina 19 6 6.2 Società COSTITUZIONE DI UNA SOCIETÀ PASSO DOPO PASSO In Polonia, per formare una società, è necessario: Albergo Intercontinental a Varsavia foto: fotolia.pl •1 redigere e firmare un contratto / uno statuto della società (nei casi delle società in accomandita e società in accomandita – per le azioni, a responsabilità limitata e società per le azioni e necessario redigere l’atto costitutivo in ufficio notarile)2 •2 iscrivere la società al registro delle imprese tenuto presso il Registro Nazionale Giudiziario (Krajowy Rejestr Sądowy KRS)3 •3 farsi assegnare il numero REGON presso l’Ufficio Statistico competente per la sede della società (REGON è un codice statistico assegnato a soggetti che esercitano attività economiche al momento dell’iscrizione nel Registro nazionale tenuto dal Presidente dell’Ufficio Centrale di Statistica) •4 richiedere l’attribuzione del numero di identificazione fiscale NIP (Numer Identyfikacji Podatkowej – codice fiscale) •5 registrazione all’ufficio competente del’Agenzia delle Entrate ai fini dell’imposta VAT (partita IVA) •6 denunciare gli eventuali dipendenti della società all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (Zakład Ubezpieczeń Społecznych – ZUS) FORME DI ATTIVITÀ ECONOMICHE SVOLTE PIÙ FREQUENTEMENTE DA IMPRENDITORI STRANIERI IN POLONIA SOCIETÀ UNI PERSONALE E SOCIETÀ CIVILE Iscrizione al Registro dell’attività economica (Registro e Informazione Centrale dell’Attività Economica - Centralna Ewidencja i Informacja o Działalności Gospodarczej)4 vedi il IV. Finalità Attività economica esercitata su scala limitata da una persona fisica. Fondatori: Una persona fisica. Capitale minimo: La legge non stabilisce un limite minimo per il capitale sociale. Tipo di personalità giuridica: Non ha personalità giuridica; è una persona fisica che fa l’imprenditore. Responsabilità: Personale, con il proprio patrimonio. Imposte: PIT (Personal Invoice Tax) - imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF). Come aprire l’attività: Per aprire un’attività economica è necessario iscriversi al registro delle attività economiche tenuto dalle autorità locali.5 Nel caso della società a responsabilità limitata è possibile stipulare l’atto costitutivo senza la forma cartacea dell’atto notarile, se la società viene registrata tramite il contratto telematico. (modello di contratto telematico con una firma digitale). 3 A differenza dell’Italia, in Polonia i registri delle imprese che compongono un unico Registro Nazionale Giudiziario (Krajowy Rejestr Sądowy) sono tenuti da uffici costituiti presso i tribunali ordinari. Vi sono raccolte tutte le informazioni riguardanti imprenditori e aziende in modo simile a quelle raccolte nella Visura camerale 4 A partire dal 2008 in Polonia è stata introdotta la registrazione centrale delle attività economiche delle persone fisiche. 5 Per aprire l’attività economica è necessario formulare una domanda al Comune competente per la sede della società: in persona, tramite una lettera raccomandata o tramite posta elettronica. 2 pagina 20 LE ATTIVITÀ ECONOMICHE IN POLONIA 6 SOCIETÀ IN ACCOMANDITA Finalità: Esercizio di un’attività economica con ragione sociale propria. Fondatori: Minimo due persone fisiche o giuridiche o enti privi di personalità giuridica che acquisiscono la capacità giuridica in forza di legge (ad esempio società di persone). Capitale minimo: La legge non prevede un limite minimo per il capitale sociale. Tipo di personalità giuridica: Non ha personalità giuridica; è una società di persone che può acquisire diritti in nome proprio, incluso quello di proprietà immobiliari e altri diritti reali, nonché contrarre obblighi ed essere chiamata o costituirsi in giudizio. Responsabilità: Per gli obblighi contratti dalla società almeno un accomandatario risponde ai creditori sociali con tutto il patrimonio illimitatamente; almeno un accomandante ne risponde limitatamente alla quota conferita. L’accomandatario risponde per gli obblighi della società illimitatamente se il nome suo o della sua azienda figura nella denominazione (ragione sociale) della società. Analogamente, se l’accomandante compie un atto giuridico in nome della società senza esibirne la procura, risponde degli effetti di tale atto di fronte a terzi illimitatamente; ciò vale anche se l’accomandante è privo del necessario mandato oppure supera le competenze conferitegli dalla procura. Imposte: PIT (Personal Income Tax) – imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) oppure CIT (Corporation Income Tax)– imposta sul reddito delle persone giuridiche (IRPEG); ogni socio è tassato separatamente. Come aprire l’attività: Per aprire l’attività economica è necessario redigere l’atto costitutivo della società davanti ad un notaio e registrare la società nel Registro Nazionale Giudiziario (KRS). Ulteriori requisiti nei confronti dell’imprenditore straniero: Non previsti. Rappresentanza e organi interni della società: Il diritto di rappresentanza della società spetta ai soci accomandatari che non sono stati privati di tale diritto dall’atto costitutivo oppure da una sentenza giudiziaria definitiva. L’accomandante può rappresentare la società soltanto in forza di una procura speciale. La società, inoltre, può essere rappresentata da un procuratore delegato. Costi: Tassa per la registrazione della società nel Registro Nazionale Giudiziario (KRS) ammonta a 600,00 PLN (ca. 150 Euro). pagina 21 6 SOCIETÀ IN ACCOMANDITA PER AZIONI Finalità: Esercizio di un’attività economica con ragione sociale propria (di solito di dimensioni maggiori, per esempio imprese a conduzione familiare). Fondatori: Minimo due persone fisiche, giuridiche o enti privi di personalità giuridica, che acquisiscono la capacità giuridica in forza di legge (ad esempio società di persone). Capitale minimo: Il limite minimo del capitale sociale di una società in accomandita per azioni è stabilito per legge ed è pari a 50.000,00 PLN (ca. 12.500,00 Euro). Tipo di personalità giuridica: Senza personalità giuridica; è una società di persone che può acquisire diritti in nome proprio, incluso quello di proprietà immobiliari e altri diritti reali, nonché contrarre obblighi ed essere chiamata o costituirsi in giudizio. Responsabilità: Degli obblighi sociali risponde ai creditori almeno un socio (accomandatario) illimitatamente; almeno un socio è un azionista che non ne risponde. Tuttavia, se il nome di un azionista o della sua azienda figura nella denominazione (ragione sociale) della società, egli risponde degli obblighi sociali illimitatamente. Analogamente, risponde illimitatamente di fronte a terzi l’accomandante che compie un atto giuridico in nome della società senza esibirne la procura; ciò vale anche quando l’azionista è privo del necessario mandato oppure supera le competenze conferitegli dalla procura. Imposte: PIT (Personal Income Tax) – imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) oppure CIT (Corporation Income Tax)– imposta sul reddito delle persone giuridiche (IRPEG); ogni socio è tassato separatamente. Come aprire l’attività: Tutti i soci accomandatari firmano l’atto costitutivo in forma di un atto notarile; la società deve essere registrata nel Registro Nazionale Giudiziario (KRS). Ulteriori requisiti nei confronti dell’imprenditore straniero: Non previsti. Rappresentanza e organi interni della società: Il diritto di rappresentanza della società spetta ai soci accomandatari che non sono stati privati di tale diritto dall’atto costitutivo oppure da una sentenza giudiziaria definitiva. L’azionista accomandante può rappresentare la società soltanto in forza di procura speciale. La società, inoltre, può essere rappresentata da un procuratore delegato. La società in accomandita per azioni può eleggere un collegio dei sindaci (supervisory board). Se il numero degli azionisti supera 25 persone l’istituzione del collegio dei sindaci è obbligatoria. Costi: Tassa per la registrazione della società nel Registro Nazionale Giudiziario (KRS) ammonta a 600,00 PLN (ca. 150 Euro). pagina 22 LE ATTIVITÀ ECONOMICHE IN POLONIA 6 SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA Finalità Ogni finalità consentita dalla legge (incluso l’esercizio di un’attività economica), a meno che la legge non stabilisca diversamente. Fondatori: Una o più persone fisiche, giuridiche o enti privi di personalità giuridica, che acquisiscono la capacità giuridica in forza di legge (ad esempio società di persone). Una società a responsabilità limitata unipersonale non può essere costituita esclusivamente da un’altra società a responsabilità limitata unipersonale. Capitale minimo: Il limite minimo del capitale sociale di una società a responsabilità limitata è stabilito per legge ed è pari a 5.000,00 PLN (ca. 1.250,00 Euro). Tipo di personalità giuridica: La società a responsabilità limitata è una persona giuridica. Responsabilità: La società a responsabilità limitata risponde degli obblighi sociali illimitatamente, con tutto il suo patrimonio. I singoli soci, invece, rispondono nei confronti dei terzi entro i limiti delle quote del capitale sottoscritte da ciascuno. Atto costitutivo: La società a responsabilità limitata viene costituita con un atto pubblico redatto davanti ad un notaio (nel caso della registrazione telematica non è necessaria la forma cartacea dell’atto notarile)e successivamente registrata nel Registro Nazionale Giudiziario (KRS). Imposte: CIT (Corporation Income Tax)– imposta sul reddito delle persone giuridiche (IRPEG). Ulteriori requisiti nei confronti dell’imprenditore straniero: Non previsti. Rappresentanza e organi interni della società: Il massimo potere nella società spetta all’assemblea dei soci. La società a responsabilità limitata è rappresentata e amministrata da un consiglio di amministrazione composto da uno o più membri. La società può essere rappresentata anche da un procuratore delegato. All’interno della società può essere eletto un collegio sindacale o una commissione di revisione, oppure entrambi. La costituzione di un collegio sindacale o di una commissione di revisione è obbligatoria nelle società a responsabilità limitata con il capitale sociale superiore a 500.000,00 PLN (ca. 125.000,00 Euro) e con più di venticinque soci. Costi riguardanti la redazione del atto costitutivo della società a responsabilità limitata in un ufficio notarile, la registrazione della società nel Registro Nazionale Giudiziario (KRS) le tasse di registrazione la società nel Ufficio Statistico e all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale: Il capitale iniziale minimo della società a responsabilità limitata e di 5000 PLN (c.a. 1.250 EU) – e viene apportato dai soci in contanti o in “apporto”, sotto forma di riserva di capitale. L’atto costitutivo della società viene stipulato davanti al notaio (ecc. Registrazione tramite il modello del contratto telematico) Nei casi in cui il capitale sociale ammonti a 5.000,00 PLN (ca. 1.250,00 Euro) la tassa notarile è di 160,00 PLN + VAT 23% (ca. 40,00 Euro + 23% IVA). Per completare la registrazione nel Registro Nazionale Giudiziario è necessario presentare: il modulo di domanda d’iscrizione della società al Registro Nazionale Giudiziario (KRS) compilato e firmato dai membri del consiglio di amministrazione, l’atto costitutivo della società, le firme dei membri del consiglio di amministrazione autenticate dal notaio, il contratto di locazione. Le spese legali per la registrazione della società nel Registro Nazionale Giudiziario ammontano a 600,00 PLN. (ca. 150 EU). La fase successiva è la denuncia dell’attività economica della società presso l’Ufficio statistico competente al fine di assegnazione di un codice statistico REGON. La domanda è gratuita. 6 Successivamente l’imprenditore è tenuto a fare una denuncia analoga all’Agenzia delle Entrate competente per la sede sociale al fine di assegnazione di un numero d’identificazione fiscale (NIP) e registrarsi quale sostituto d’imposta IVA. I costi per la presentazione della domanda sono di ca. 170,00 PLN (ca. 40,00 Euro). pagina 23 6 SOCIETÀ PER AZIONI Fondatori: Una o più persone; eccezione: la società per azioni non può essere costituita esclusivamente da una società a responsabilità limitata unipersonale. Capitale minimo: Il limite minimo del capitale sociale di una società a responsabilità limitata è stabilito per legge ed è pari a 100,000 PLN (ca. 25.000,00 Euro). Tipo di personalità giuridica: La società per azioni è una persona giuridica. Responsabilità: La società per azioni risponde degli obblighi sociali illimitatamente con tutto il suo patrimonio. I singoli azionisti, invece, rispondono nei confronti dei terzi nel limite della propria quota del capitale sottoscritto. Atto costitutivo: L’atto costitutivo della società per azioni deve avere la forma di un atto notarile stipulato davanti ad un notaio ed essere registrato nel Registro Nazionale Giudiziario (KRS). Imposte: CIT (Corporation Income Tax)– imposta sul reddito delle persone giuridiche (IRPEG). Ulteriori requisiti nei confronti dell’imprenditore straniero: Non previsti. Rappresentanza e organi interni della società: Il massimo potere nella società spetta all’assemblea dei soci. La società per azioni è rappresentata e amministrata da un consiglio di amministrazione composto da uno o più membri. La società può essere rappresentata anche da un procuratore delegato. La società per azioni è tenuta ad eleggere un collegio dei sindaci. Costi riguardanti la redazione dell’atto costitutivo della società per azioni in un ufficio notarile, la registrazione della società nel Registro Nazionale Giudiziario (KRS) le tasse di registrazione la società nel Ufficio Statistico e all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale: Il limite minimo del capitale sociale di una società per azioni è stabilito per legge ed è pari a 100.000 PLN (ca. 25.000,00 Euro), in qual caso la tassa notarile è di. 1.500,00 PLN +VAT. (ca. 350, 00 Euro). Per registrare la società nel Registro Nazionale Giudiziario (KRS) è necessario presentare: un modulo di domanda d’iscrizione della società al Registro Nazionale Giudiziario (KRS) compilato e firmato dai membri del consiglio di amministrazione, l’atto costitutivo della società, le firme dei membri del consiglio di amministrazione autenticate dal notaio, dichiarazione del Consiglio d’Amministrazione della quota del capitale sottoscritto, l’approvazione del contenuto dello statuto, il contratto di locazione. Tassa per la registrazione della società nel Registro Nazionale Giudiziario (KRS) ammonta a 600,00 PLN (ca. 150 Euro). La fase successiva è la denuncia dell’attività economica della società presso l’Ufficio statistico competente al fine di assegnazione di un codice statistico REGON. La domanda è gratuita.7 Successivamente l’imprenditore è tenuto a fare una denuncia analoga all’Agenzia delle Entrate competente per la sede sociale al fine di assegnazione di un numero d’identificazione fiscale (NIP) e registrarsi quale sostituto d’imposta IVA. I costi per la presentazione della domanda sono di ca. 170,00 PLN (ca. 40,00 Euro). 6, 7 Attualmente, la denuncia d’identificazione all’ufficio Statistico e la denuncia del contribuente dell’imposta sul reddito delle persone fisiche viene presentata al Tribunale in cui è registrata la società; il Tribunale manda la domanda agli uffici adeguati. pagina 24 LE ATTIVITÀ ECONOMICHE IN POLONIA 6.3 Filiali Gli imprenditori stranieri possono istituire filiali delle proprie aziende per l’esercizio delle loro attività economiche sul territorio polacco, acquisendo i diritti simili a quelli concessi agli imprenditori polacchi all’estero ai sensi degli accordi internazionali (principio di reciprocità), a meno che gli accordi internazionali ratificati dalla Polonia non dispongano diversamente. Filiali di società straniere in territorio polacco non hanno personalità o capacità giuridica autonoma. •1 OGGETTO DELL’ATTIVITÀ Gli imprenditori stranieri che aprono una filiale della propria azienda in Polonia possono esercitare un’attività economica limitatamente all’oggetto dell’attività sociale. L’ambito delle attività di una filiale può tuttavia essere ridotto rispetto all’oggetto sociale e coinvolgere soltanto alcuni settori della sua attività. •2 ISCRIZIONE AL REGISTRO DELLE IMPRESE Una filiale può iniziare la propria attività economica soltanto dopo la sua registrazione nel Registro delle imprese. L’imprenditore straniero, al fine di ottenere l’iscrizione nel Registro, indipendentemente dagli obblighi previsti dalla legge in materia di Registro Nazionale Giudiziario (KRS) è tenuto a: • indicare il nome e l’indirizzo della persona autorizzata a rappresentare l’imprenditore straniero in Polonia, • allegare la firma della persona autorizzata a rappresentare l’imprenditore straniero in Polonia, autenticata dal notaio, • nel caso in cui la filiale di una società straniera operi in base ad un atto costitutivo, contratto o statuto, depositare le loro copie nella documentazione di registrazione della filiale insieme alla loro traduzione giurata in lingua polacca; qualora l’imprenditore straniero avesse istituito sul territorio polacco più filiali della stessa azienda, tali documenti possono essere depositati nella documentazione di registrazione di una di esse, con l’obbligo di indicarvi le restanti filiali, i dati del tribunale e il numero della sezione nel registro, • nel caso in cui la filiale della società straniera è fondata o agisce sulla base della iscrizione al registro, depositare le copie di questi documenti nella documentazione di registrazione della filiale 6 insieme alla traduzione giurata in lingua polacca; qualora l’imprenditore straniero avesse istituito sul territorio polacco più filiali della stessa azienda, tali documenti possono essere depositati nella documentazione di registrazione di una di esse, con l’obbligo di indicarvi le restanti filiali, i dati del tribunale e il numero della sezione nel registro. La tassa per la registrazione di una filiale della società straniera nel Registro Nazionale Giudiziario ammonta a 600,00 PLN (ca. 150,00 euro). •3 RESPONSABILITÀ DI UNA FILIALE La filiale è obbligata di: • utilizzare la denominazione della società dell’imprenditore straniero riportata in lingua originale con la traduzione in lingua polacca della ragione sociale e aggiunta “oddział w Polsce” (filiale in Polonia) • tenere una contabilità separata in lingua polacca in conformità alle leggi in materia di contabilità aziendale. Gli obblighi di cui sopra corrispondono alle norme vigenti per le aziende polacche. Per quanto riguarda la contabilità, è consentito tenerla ai sensi delle leggi del Paese di origine dell’imprenditore e per le finalità di tale Paese. Tuttavia, ai sensi della legge polacca e in conformità alle norme di legge in materia di contabilità aziendale, v’è l’obbligo per gli imprenditori stranieri di tenere la contabilità autonoma per le loro filiali. E’ obbligatorio segnalare al ministro competente per le attività economiche ogni cambiamento dello stato effettivo o giuridico di una società estera che ha istituito una filiale in Polonia, sia riguardo ad una sua liquidazione, sia alla perdita del diritto di esercitare la propria attività economica, entro i 14 gg. dal verificarsi dell’evento. 6.4 Rappresentanza 1 DEFINIZIONE Un imprenditore straniero può istituire sul territorio della Repubblica di Polonia sedi di rappresentanza delle sue società a condizione che l’attività di tale soggetto estero sul territorio polacco sia esercitata direttamente in nome e per conto dell’imprenditore, pagina 25 Centro commerciale e culturale „Stary Browar” a Poznań foto: fotolia.pl 6 e sempre costituendo un elemento immanente della sua struttura giuridica, organizzativa e funzionale. Il soggetto estero di cui sopra sarà allora l’imprenditore che esercita le attività suddette. L’ufficio di rappresentanza di una società straniera non costituisce un’entità autonoma, rimane subordinato alla società madre e deve limitare le sue attività alla promozione e pubblicità fatte in nome e per conto dell’imprenditore straniero. La pubblicità e la promozione sono parte dell’attività economica dell’imprenditore straniero. L’ufficio di rappresentanza, inoltre, non costituisce un’entità autonoma dal punto di vista patrimoniale. Anche se l’imprenditore ne stabilisse una separazione patrimoniale, si tratterebbe soltanto di un atto tecnico-organizzativo. Per istituire un ufficio di rappresentanza è necessaria la sua iscrizione nel Registro delle rappresentanze di imprenditori stranieri tenuto presso il Ministro competente per le attività economiche. 2• DOMANDA DI ISCRIZIONE AL REGISTRO DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE La domanda d’iscrizione nel registro delle attività economiche, presentata presso un ufficio municipale o comunale competente per il territorio, deve essere redatta in lingua polacca e deve includere: • la denominazione e la ragione sociale, nonché pagina 26 l’indirizzo della sede dell’imprenditore straniero, • l’oggetto dell’attività economica dell’imprenditore straniero, • il nome, il cognome e l’indirizzo in Polonia della persona autorizzata a rappresentare l’imprenditore straniero, • l’indirizzo dell’ufficio di rappresentanza sul territorio della Repubblica di Polonia, dove vengono tenuti i documenti riguardanti la gestione della rappresentanza. Inoltre devono essere allegati alla domanda: • una copia autenticata del documento che certifichi la registrazione dell’imprenditore straniero, sulla base del quale l’imprenditore svolge l’attività economica, • una copia autenticata del documento che attesta l’indirizzo della sede dell’imprenditore, le regole della rappresentanza nonché l’indicazione delle persone autorizzate alla rappresentanza se il documento sopranominato non contiene le informazioni richieste, • un documento che attesta il diritto ell’imprenditore straniero all’utilizzo del locale (immobile) in cui sarà esercitata l’attività della società, • Una copia autentica del documento che attesta la registrazione dell’imprenditore deve essere munito dal timbro Apostille, se l’imprenditore opera sul territorio di un paese membro della Convenzione di Aia del 1961 svincolante gli Stati aderenti dalla necessità della legalizzazione degli atti pubblici da utilizzare LE ATTIVITÀ ECONOMICHE IN POLONIA in Paesi diversi da quello che li ha rilasciati (Gazz. Uff. del 2005. No 112, pos. 938) oppure tramite legalizzazione se l’imprenditore opera sul territorio del paese che non è il membro della Convenzione. Questi documenti, se redatti in lingua italiana, devono essere accompagnati da una traduzione giurata in lingua polacca. Compiuta la registrazione al Registro delle Rappresentanze degli Imprenditori Stranieri, viene rilasciato un certificato. L’imposta di bollo per la registrazione al Registro delle Rappresentanze degli Imprenditori Stranieri a partire dal 1. Gennaio 2012 ammonta al 1000 PLN (ca. 250 Euro). Uno dei documenti più importanti da allegare alla domanda è l’atto costitutivo. E’ un atto che attesta la costituzione di una società, la stipulazione di un contratto societario o la fondazione di un’impresa. Atti di questo tipo possono differenziarsi a seconda della legislazione del paese d’origine. Si tratta soprattutto della diversità di forme organizzative e giuridiche scelte da imprenditori per la propria attività economica. Qui, di fondamentale importanza saranno le società di diritto commerciale. 3• ISCRIZIONE AL REGISTRO ANAGRAFICO L’istituzione di una rappresentanza richiede l’iscrizione al registro delle rappresentanze di imprese estere, tenuto presso il Ministro competente per le attività economiche. L’ufficio del registro rilascia un attestato che certifica l’avvenuta iscrizione. L’attestato deve includere i dati riportati nella domanda d’iscrizione, il numero e la data dell’iscrizione stessa. Se l’attestato contenesse errori formali o sostanziali, oppure omissioni rispetto ai dati forniti nella domanda, l’imprenditore straniero può chiederne la correzione. Il ministro competente per le attività economiche può decidere di respingere una domanda d’iscrizione al registro anagrafico, quando: • l’istituzione della rappresentanza costituisce un rischio per la sicurezza e la difesa dello Stato, o per la salvaguardia del segreto di Stato, oppure potrebbe ledere un altro importante interesse pubblico, • la domanda di iscrizione al registro riguarda le attività che travalicano il campo di pubblicità e promozione dell’impresa estera, oppure contiene irregolarità non corrette entro il termine stabilito, o alla domanda non sono stati allegati tutti i documenti richiesti. 6 4 DOVERI DELLA RAPPRESENTANZA L’imprenditore straniero rappresentanza è tenuto a: che ha istituito la • utilizzare per le operazioni di rappresentanza la denominazione della società dell’imprenditore nella lingua del Paese d’origine (sede della società) con la traduzione polacca della ragione sociale e l’aggiunta “przedstawicielstwo w Polsce” (“ufficio di rappresentanza in Polonia”), • tenere una contabilità autonoma in conformità alle norme di legge in materia di contabilità, • notificare al ministro competente per le attività economiche tutti i cambiamenti dello stato effettivo o giuridico rispetto ai dati forniti nella domanda e nella dichiarazione dell’impresa societaria straniera, la parte del capitale sociale (azionario) che è stata versata, avvisarlo della chiusura o liquidazione dell’impresa straniera, oppure della perdita del diritto di esercitare attività economiche, o anche della perdita del diritto di gestire il proprio patrimonio, entro i 14 gg. dal verificarsi di uno di questi eventi. 5• DIVIETO OPPOSTO ALLA RAPPRESENTANZA DI ESERCITARE ATTIVITÀ ECONOMICA Il ministro dell’economia emana la decisione di vietare all’imprenditore straniero di esercitare attività di rappresentanza quando: • l’attività di rappresentanza viola gravemente la legge polacca o non adempie agli obblighi dettati dalle disposizioni di legge, • è stata avviata la procedura di liquidazione della società straniera che ha istituito la rappresentanza, oppure l’imprenditore ha perso il diritto all’esercizio dell’attività economica, • l’attività dell’imprenditore straniero mette a rischio la sicurezza e la difesa dello Stato, la salvaguardia del segreto di Stato, oppure potrebbe ledere un altro importante interesse pubblico. pagina 27 7 ACQUISTO DI BENI IMMOBILI IN POLONIA L’acquisto di beni immobili in Polonia è regolato dalla legge del 24 marzo 1920 in materia di compravendita degli immobili da parte di cittadini stranieri, e successive modifiche. Ai sensi della legge suddetta, per cittadino straniero si intende: • una persona fisica che non ha la cittadinanza polacca, • una persona giuridica con sede all’estero, • una società di persone senza personalità giuridica indicate nei punti precedenti, con sede all’estero, costituita secondo una legislazione diversa da quella polacca, • una persona giuridica o una società commerciale senza personalità giuridica, con sede sul territorio della Repubblica di Polonia, controllata direttamente o indirettamente da persone o società indicate nei punti precedenti. Dal 1 maggio 2004, per gli stranieri che sono cittadini o imprenditori dei Paesi membri dello Spazio Economico Europeo non è più necessario richiedere l’autorizzazione per l’acquisto di beni immobili rilasciata dal Ministro dell’Interno e dell’Amministrazione, eccetto quando si tratti di beni agricoli e forestali, per i quali la domanda di tale autorizzazione è obbligatoria fino all’anno 2016. Ponte Świętokrzyski a Varsavia foto: fotolia.pl Dal 1 maggio 2009 gli stranieri con la cittadinanza dei Paesi membri hanno diritto di acquistare beni immobili a destinazione ricreativa detti ,,seconda casa” senza l’autorizzazione rilasciata dal Ministero dell’Interno e dell’Amministrazione. Tuttavia, vale la pena di ricordare che l’acquisto da parte dei cittadini o degli imprenditori dei Paesi SEE delle quote o delle azioni di una società commerciale con sede sul territorio della Repubblica di Polonia, proprietaria o enfiteuta di immobili forestali o agricoli in Polonia, non richiede più l’autorizzazione del Ministro dell’Interno e dell’Amministrazione. pagina 28 8 SISTEMA FISCALE IN POLONIA ALIQUOTA DELL’IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE GIURIDICHE, IRPEG (CIT - CORPORATION INCOME TAX) Warsaw Trade Tower a Varsiavia foto: veer.com L’aliquota di base dell’imposta è pari al 19% dell’imponibile. • In alcuni casi specifici la legge prevede applicazione di aliquote differenti. • L’aliquota del 19% si applica anche ai dividendi ed altri proventi (entrate) ottenuti a titolo di partecipazione agli utili delle persone giuridiche (società) con sede sul territorio polacco. • Per i contribuenti con obbligo fiscale illimitato in uno stato membro dell’Unione Europea è stata introdotta un’esenzione totale dalla ritenuta alla fonte per i redditi da dividendi pagati dalle società polacche (esenzione partecipativa) a condizione che un azionista straniero possieda direttamente almeno il 10% del capitale sociale di una società polacca per almeno 2 anni. • Per i dividendi ottenuti all’estero le norme di legge polacche prevedono due modalità di sgravi fiscali: l’esenzione partecipativa (per i redditi percepiti nei paesi dell’UE, i paesi dello Spazio Economico Europeo e la Svizzera) e il credito d’imposta indiretto (per i dividendi pagati da società residenti in paesi al di fuori dell’UE, dello SEE e la Svizzera, con i quali la Polonia ha firmato accordi per evitare la doppia imposizione). • Per l’esenzione partecipativa è richiesta la partecipazione al capitale sociale di una società estera pari ad almeno il 10% IL SISTEMA FISCALE POLACCO mantenuta per almeno due anni. Nei casi di società estere con sede PREVEDE DODICI VOCI DI IMPOSTE in Svizzera, la quota minima della società polacca è del 25%. SUDDIVISE IN: • Credito d’imposta indiretto (underlying tax credit) permette ad una società polacca che possiede le quote di una società estera di detrarre, imposte dirette: entro un limite stabilito, dall’importo dell’imposta dovuta in Polonia (calcolata sui redditi che includono i dividendi soggetti al metodo • imposta sul reddito delle del credito indiretto) non soltanto l’importo dell’imposta sui dividendi persone giuridiche, pagata all’estero, ma anche una parte dell’imposta sul reddito (pari alla IRPEG (CIT - Corporation Income Tax), quota di partecipazione di un socio polacco agli utili) versata dalla società • imposta sul reddito delle che paga i dividendi da redditi percepiti da cui tali dividendi sono stati persone fisiche, prodotti, a condizione che la partecipazione della società polacca nella IRPEF (PIT - Personal Income Tax), società che paga i dividendi sia del 75%. • imposta sugli atti di diritto civile, • Dal 1 luglio 2013 l’esenzione totale dalla ritenuta alla fonte sarà • imposta sugli immobili, estesa anche a interessi e diritti di licenza (royalties) pagati da • imposta sui mezzi di trasporto, aziende polacche alle società collegate negli Stati membri dell’UE. • imposta sulle successioni A partire dal 1 luglio 2009 fino al 30 giugno 2013 l’aliquota d’imposta per e donazioni, la quale è prevista l’esenzione è del 5% dei ricavi pagati. • imposta agraria, • imposta forestale, • imposta sui cani imposte indirette: • imposta su merci e servizi (VAT), • accise, • imposta sui giochi. ALIQUOTE DELL’IMPOSTA SUI REDDITI DI PERSONE FISICHE, IRPEF (PIT - PERSONAL INCOME TAX) • In Polonia, sostanzialmente, le persone fisiche sono soggette all’imposta sul reddito stabilita con il principio della tassazione progressiva, vale a dire utilizzando due aliquote fiscali: del 18% e del 32%. • Tuttavia esistono delle eccezioni che permettono a persone fisiche che esercitano un’attività economica di applicare, a certe condizioni, nel calcolo della propria imposta sul reddito l’aliquota fissa del 19% (flat tax), pagina 29 Galeria di Katowice fonte: STRABAG Sp. z o.o. 8 oppure di ricorrere ad una delle forme di imposta forfettaria, previste da una legge specifica che ne regola i principi. • La tassazione lineare è prevista anche per alcuni tipi di reddito da capitale, mentre l’imposizione forfettaria è prevista per alcuni tipi di reddito ottenuto da persone non residenti in Polonia e da altri gruppi privilegiati di persone, nonché per una parte di proventi da capitale. • La base per la tassazione lineare costituisce il ricavo – cioè la tassazione lineare non priva il contribuente del diritto di abbassare il reddito ricavato di costi di ottenimento. La scelta della tassazione lineare priva il contribuente di possibilità di usufruire gli altri sgravi e agevolazioni fiscali. IL SOGGETTO DELLA TASSAZIONE I contribuenti dell’imposta PIT sono le persone fisiche per quanto il loro reddito, cioè: • • • • • la società semplice la società pubblica la società partner la società in accomandita la società in accomandita - per azioni Le entrate dalla partecipazione in tali società e anche il reddito dalla proprietà comune o usufrutto comune vengono tassate separatamente dai soci (contribuenti), pagina 30 proporzionalmente alla loro partecipazione nei ricavi. La delibera PIT comprende le persone fisiche che sono soci delle società con la personalità giuridica (società a responsabilità limitata o società per azioni) nell’ambito del reddito ricavato da loro dal titolo della partecipazione in tali società. LE ALIQUOTE IVA (VAT - VALUE ADDED TAX) Le aliquote d’imposta sui beni e servizi sono espresse in percentuali. Le leggi polacche prevedono quattro aliquote. A partire dal 1. gennaio 2011 l’aliquota di base per la maggior parte dei beni e dei servizi è del 23%. Sono previste anche due aliquote ridotte: • del 8% - per alcuni beni e servizi come, ad esempio prodotti alimentari, servizi alberghieri, o prodotti e manufatti dell’arte popolare e dell’artigianato, • del 5% - per la consegna dei libri e delle riviste specialistiche e per alcuni prodotti alimentari di base. L’aliquota del 0%, di carattere particolare, si riferisce soprattutto alle esportazioni e forniture di merci sul mercato comunitario, nonché ai servizi di trasporto internazionale. L’applicazione di questa aliquota, a dazio zero nella fase di commercializzazione, permette di dedurre l’imposta conteggiata all’acquisizione di beni e servizi in relazione a tali attività. SISTEMA FISCALE IN POLONIA 8 Le norme di legge polacche prevedono alcuni sgravi fiscali. A partire dal 1. Gennaio 2011 l’ambito delle operazioni esenti dall’IVA e stato limitato. Tra le operazioni esenti dall’imposta ci sono servizi sanitari, finanziari, culturali. L’applicazione della esenzione, tuttavia, esclude la possibilità di detrazione dell’imposta conteggiata in relazione a tali attività. In Polonia, la stragrande maggioranza dei contribuenti versa l’IVA a scadenze mensili. V’è l’obbligo di presentare la dichiarazione mensile dell’IVA non oltre il 25° giorno del mese successivo (art. 99 comma 1 della legge sull’IVA). A partire dal 1. Gennaio 2009 esiste anche la possibilità della dichiarazione trimestrale. Quando il 25° del mese cade di sabato o di giorno festivo, la scadenza per la presentazione della dichiarazione slitta al primo giorno feriale dopo quello festivo (art. 12 § 5 Ordinamento fiscale). In alcuni casi previsti dalla legge, le società possono scegliere di presentare le proprie dichiarazioni a scadenza trimestrale. La dichiarazione trimestrale deve essere presentata entro il 25° giorno del mese successivo a ciascun trimestre. Anche in questo caso la scadenza per la presentazione della dichiarazione viene spostata al primo giorno feriale dopo quello festivo. Conformemente alla norma del 1. gennaio 2010, l’aliquota IVA viene restituita agli imprenditori stranieri in seguito alla loro mozione, se tale tassa proviene dalle fatture riguardanti l’acquisto dei beni o servizi in Polonia, oppure dai documenti doganali (nel caso dell’ importo dei merci), se merci e servizi venivano usati per fine di esecuzione delle attività compresi nell’ambito dei sgravi fiscali. Procedimento della restituzione dell’aliquota IVA per i soggetti stranieri viene regolata dalla delibera del Ministero della Finanza dal 29. giugno 2011. L’autore di tale proposta deve adempire alle condizioni seguenti: Zlota 44 a Varsavia • l’ente non ha la propria sede in Polonia, ne domicilio, ne posto della gestione dell’impresa permanente, • l’ente non è registrato come contribuente IVA in Polonia, • l’ente non svolge sul territorio della Polonia le attività soggette alla partita IVA (tranne alcuni attività enumerati nella delibera, incluse transazioni ,,reverse charge”8. www.paiz.gov.pl , www.mf.gov.pl 8 pagina 31 9 COSTI DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE IN POLONIA COSTI PER I DATORI DI LAVORO In media la retribuzione mensile nel settore delle imprese ammonta a 3,700,00 PLN lorde (circa 900,00 Euro)9. Ciò significa che un lavoratore riceve per il suo lavoro la somma mensile netta di 2.644,38 PLN (circa 660,00 Euro). Il costo totale per un datore di lavoro che impiega un lavoratore polacco ammonta quindi a 4467 PLN (circa 1065,00 Euro). RETRIBUZIONE MEDIA LORDA IN ALCUNE REGIONI VOIVODATO [REGIONE] IMPORTO IN PLN ORIENTATIVAMENTE IN EURO Mazowieckie 4496,00 PLN 1.070, 00 Euro Łódzkie 3356,00 PLN 800, 00 Euro Kujawsko – Pomorskie 3.170,00 PLN 750, 00 Euro Lubelskie 3.175,00 PLN 751, 00 Euro Podlaskie 3.118,00 PLN 740, 00 Euro L’ELENCO DELLA MEDIA DI SALARI MENSILI LORDI IN POLONIA SUDDIVISO IN INCARICHI PROFESSIONALI PROFESSIONE STIPENDIO MEDIO (IN ZLOTY ED EURO) Rappresentanti del potere pubblico, funzionari statali e direttori 7.345 zloty / 1.750€ Specialisti 4.330 zloty / 1.035 € Tecnici e personale medio 3.650 zloty / 870 € Impiegati 2.980 zloty / 710 € Lavoratori nel settore dei servizi e venditori 2.110 zloty / 505 € Agricoltori, giardinieri, guardaboschi, pescatori 2.200 zloty / 525 € Lavoratori dell’industria, artigiani 2.770 zloty / 669 € Operatori macchine, installatori – montatori di attrezzi elettrici 3.005 zloty / 715 € Operai 2.075 zloty / 495 € Dati dell’Ufficio Centrale di Statistica per il mese di luglio 2012 9 pagina 32 INCENTIVI PER LE IMPRESE 10 10.1 SOVVENZIONI GOVERNATIVE In base al Programma di sostegno agli investimenti di alto valore per l’economia polacca negli anni 2011-2020, adottato dal Consiglio dei Ministri il 5 luglio 2011, vengono concesse diverse sovvenzioni governative. Tale aiuto è erogato in base a un contratto bilaterale stipulato tra il Ministro dell’Economia e l’investitore. Vi possono ricorrere solo coloro che hanno intenzione di realizzare un investimento nei seguenti settori prioritari: • • • • • • • automobilistico, elettronico e della produzione di elettrodomestici, aeronautico, delle biotecnologie, agroalimentare, servizi di outsourcing alle imprese, ricerca e sviluppo. Le sovvenzioni possono essere richieste anche dagli imprenditori che hanno intenzione di realizzare investimenti di tipo produttivo in altri settori, sostenendo una spesa minima ammissibile, pari a 750 mln PLN, a condizione di creare almeno 200 nuovi posti di lavoro oppure sostenendo una spesa minima ammissibile, pari a 500 mln PLN, a condizione di creare almeno 500 nuovi posti di lavoro (cd. investimenti rilevanti). IL PROGRAMMA PREVEDE UN SOSTEGNO AGLI INVESTIMENTI A DUE TITOLI: 1 Sostegno a titolo dei costi sostenuti per la creazione di nuovi posti di lavoro (sovvenzione a scopi occupazionali) COSTI AMMISSIBILI DEL NUOVO INVESTIMENTO (MLN PLN) SETTORE NUOVI POSTI DI LAVORO Produzione:* • settore automobilistico • biotecnologie • prodotti elettronici ed elettrodomestici • aeronautica • settore agricoloalimentare 250 BSS (Business Support Services) 250 1,5 mln PLN** R&S 35 1 mln PLN** Investimenti rilevanti in altri settori di produzione 200 o 500 750 mln PLN o 500 mln PLN NONCHÉ AMMONTARE DELL’AIUTO PER UN POSTO DI LAVORO (PLN) 40 mln PLN Da 3 200 fino a 15 600*** * Il sostegno non è concesso agli investimenti ubicati nei distretti in cui il tasso di disoccupazione è inferiore al 75% della media nazionale. ** Costo di locazione degli uffici escluso. *** Più un 20% in caso di ubicazione dell’investimento nella Polonia dell’Est. pagina 33 10 2 Sostegno a titolo dei costi ammissibili di un nuovo investimento (sovvenzione per l’investimento) COSTI AMMISSIBILI DEL NUOVO INVESTIMENTO (MLN PLN) SETTORE NUOVI POSTI DI LAVORO Produzione:* • settore automobilistico • biotecnologie • prodotti elettronici ed elettrodomestici • aeronautica • settore agricoloalimentare 50 40 mln PLN Investimenti rilevanti 200 o 500 750 mln PLN o 500 mln PLN R&S 35 10 mln PLN** NONCHÉ AMMONTARE DELL’AIUTO (% DEI COSTI AMMISSIBILI) Da 1,5% al 7,5%**** dei costi ammissibili Fino al 10% dei costi ammissibili * Il sostegno non è concesso agli investimenti ubicati nei distretti in cui il tasso di disoccupazione è inferiore al 75% della media nazionale. ** Costo di locazione degli uffici escluso. *** Più un 20% in caso di ubicazione dell’investimento nella Polonia dell’Est. **** 5 p.p. in più in caso di ubicazione dell’investimento nella Polonia dell’Est. 10.2 INCENTIVI PER GLI INVESTITORI NELLE ZONE ECONOMICHE SPECIALI Le Zone Economiche Speciali (ZES) sono aree circoscritte amministrativamente nel territorio polacco, destinate all’esercizio di attività economiche a condizioni preferenziali. Gli imprenditori che vi insediano le loro attività possono beneficiare di agevolazioni fiscali, ovverossia avviare l’esercizio nell’area appositamente predisposta senza dover pagare l’imposta sul reddito. Qualora l’imprenditore decidesse di realizzare un investimento in una delle ZES, i redditi generati grazie all’attività esercitata in suddetta zona saranno esenti dall’imposta sul reddito delle persone giuridiche (CIT) oppure delle persone fisiche (PIT), a seconda della forma dell’esercizio. pagina 34 Centro commerciale e culturale „Manufaktura” a Łódź foto: Albergo andel’s di Łódź Per avere più informazioni sulla procedura di assegnazione degli aiuti e sui settori prioritari consultare il sito http://www.paiz.gov.pl/governmental_grants. INCENTIVI PER LE IMPRESE 10 Nelle ZES l’imprenditore può beneficiare dei seguenti vantaggi: • esenzione dall’imposta sul reddito (CIT o PIT), • terreno pienamente predisposto ai fini dell’investimento, offerto a un prezzo vantaggioso, • aiuto gratuito per espletare le formalità legate all’investimento, • esenzione dall’imposta sugli immobili (in alcuni comuni), • le esenzioni dall’imposta sul reddito concesse nelle ZES rappresentano il cd. aiuto pubblico regionale, volto a stimolare lo sviluppo delle regioni dell’UE meno sviluppate e la creazione di nuovi posti di lavoro, tramite il sostegno ai nuovi investimenti. NUOVO INVESTIMENTO L’investimento iniziale consiste in: a. investimento in immobilizzazioni materiali o immateriali legate alla fondazione di un nuovo stabilimento, all’aumento delle capacità produttive di uno stabilimento già esistente, alla diversificazione della produzione grazie all’introduzione di prodotti non fabbricati finora da uno stabilimento o a un cambiamento rilevante del processo di produzione in uno stabilimento già esistente; oppure b.acquisto dell’attivo appartenente a uno stabilimento chiuso, o a rischio chiusura in caso di mancato acquisto, fermo restando che l’attivo deve essere acquistato da un investitore non legato al venditore e non può limitarsi a un acquisto di sole azioni o quote di partecipazione nell’impresa; Per gli investimenti realizzati nel voivodato della Masovia (mazowieckie) vige una definizione diversa di “investimento nuovo” (maggiori informazioni disponibili sul sito www.paiz.gov.pl) CREAZIONE DI NUOVI POSTI DI LAVORO IN SEGUITO A NUOVI INVESTIMENTI Con “nuovi posti di lavoro” si intende una crescita netta dei posti di lavoro in una data impresa, in relazione alla realizzazione di un nuovo investimento, rispetto all’occupazione media nei 12 mesi precedenti alla data di ottenimento dell’autorizzazione. Con “nuovi dipendenti” si intende il personale assunto dopo la data di ottenimento dell’autorizzazione, in relazione alla realizzazione del nuovo investimento, ma entro tre anni dalla conclusione dello stesso. Con “numero di dipendenti” si intende il numero di dipendenti assunti a tempo pieno oppure a tempo parziale e stagionalmente, riparametrati all’organico impiegato a tempo pieno. AUTORIZZAZIONE PER L’ESERCIZIO NELLE ZES I soggetti sono autorizzati, dal punto di vista amministrativo e legale, a fruire dell’aiuto pubblico nelle ZES in base all’autorizzazione per l’insediamento dell’attività nella Zona, concessa dai Consigli di Gestione delle ZES. Non tutti i tipi di esercizio danno diritto all’utilizzo delle esenzioni fiscali nelle zone economiche speciali. Tale beneficio è previsto per gli imprenditori che, realizzando un nuovo investimento nelle ZES, rispettano le seguenti condizioni: 1.la proprietà del patrimonio con cui sono legate le spese a titolo di investimento non verrà trasferita, in nessuna forma, per la durata di 5 anni dalla data di prima registrazione dell’attivo materiale e immateriale, ai sensi delle leggi sull’imposta sul reddito, o per la durata di 3 anni nel caso di piccole e medie imprese; 2.l’imprenditore eserciterà l’attività economica per almeno 5 anni, o 3 anni nel caso di piccole e medie imprese; L’imprenditore può fruire dell’aiuto in relazione alla creazione di nuovi posti di lavoro, a condizione che: mantenga nuovi posti di lavoro per almeno 5 anni dalla data di creazione degli stessi (o per 3 anni nel caso di piccole e medie imprese). L’ammontare ammissibile dell’aiuto regionale a disposizione dell’imprenditore dipende da: • ubicazione dell’investimento, • ammontare dei costi di investimento sostenuti oppure • ammontare dei costi a titolo di assunzione di nuovi dipendenti, • nonché grandezza dell’impresa che richiede l’esenzione fiscale. pagina 35 10 Mappa degli aiuti regionali negli anni 2014 – 2020 Danzica 35% 35% VARSAVIA Olsztyn 50% Stettino Bydgoszcz Białystok Toruń Gorzów Wlkp. 35% 50% 35% Poznań VARSAVIA 25% Zielona Góra 35% Breslavia 35% Lublin 50% Kielce Opole Katowice 25% 20% 35% 35% Cracovia Rzeszów 35% Come emerge dalla Mappa, l’intensità massima di base degli aiuti pubblici regionali, ovverossia la quota espressa in percentuale di aiuto nei costi ammissibili, è pari a: 1.50% - nelle zone ubicate nelle seguenti regioni: voivodato lubelskie, podkarpackie, podlaskie, warmińsko-mazurskie, 2.35% - nelle zone ubicate nelle seguenti regioni: voivodato kujawsko-pomorskie, lubuskie, łódzkie, małopolskie, opolskie, pomorskie, świętokrzyskie, zachodniopomorskie, parte del voivodato mazowieckie, 3.25% - nelle zone ubicate nelle seguenti regioni: voivodato dolnośląskie, śląskie, wielkopolskie, 4.20% - nelle zone ubicate in una parte del voivodato mazowieckie, 5.15% - nelle zone ubicate nella città di Varsavia fino al 31.12.2017, 6.10% - nelle zone ubicate nella città di Varsavia a partire dal 01.01.2018. pagina 36 35% 35% Łódź 25% od 31.12.2017 - 15% od 1.01.2018 - 10% 35% 50% I costi ammissibili, soggetti all’aiuto regionale nelle ZES, ossia i costi che rappresentano la base per il calcolo dell’importo massimo dell’esenzione fiscale, possono essere: • costi per un nuovo investimento oppure • costi del lavoro del nuovo organico, a seconda dal fatto se l’esenzione fiscale debba rappresentare un aiuto a titolo di nuovo investimento e a titolo di creazione di nuovi posti di lavoro. È possibile anche fruire contemporaneamente di entrambi i tipi di aiuto, a condizione che l’ammontare complessivo di detti aiuti non superi l’ammontare massimo ammissibile dell’aiuto per un dato investimento; l’importo ammissibile dell’aiuto è calcolato come prodotto dell’intensità massima dell’aiuto per il maggiore dei costi sostenuti, tra quelli per il nuovo investimento e quelli, biennali, a titolo delle nuove assunzioni. Per maggiori informazioni consultare il sito http://www.paiz.gov.pl/investment_support/investment_ incentives_in_SEZ INCENTIVI PER LE IMPRESE 10 ESENZIONE DALL’IMPOSTA SUGLI IMMOBILI INCENTIVI COMUNALI PER GLI INVESTITORI: ESENZIONE DALL’IMPOSTA SUGLI IMMOBILI Uno dei principali incentivi messi a disposizione dai comuni agli investitori è l’esenzione dall’imposta sugli immobili e dalle tasse locali. La Legge del 12 gennaio 1991 sulle imposte e tasse locali (in seguito Legge i/t) dà ai consigli comunali il diritto di definire le aliquote delle imposte e di stabilire esenzioni fiscali dalle imposte e tasse vigenti nel comune interessato. Per gli imprenditori risulta importante soprattutto l’imposta sugli immobili. Va sottolineato che l’aiuto fiscale, in base alle delibere dei consigli comunali, rappresenta il cd. “aiuto automatico”; ciò significa che l’esenzione viene concessa sulla base della legge in vigore, in seguito all’adempimento, da parte dell’imprenditore, delle condizioni previste dalla delibera del consiglio comunale. La richiesta inerente l’intenzione di usufruire dell’aiuto deve essere presentata secondo il modello indicato da delibera del consiglio comunale. I costi a titolo d’investimento sostenuti prima dell’applicazione dell’esenzione non possono essere considerati spese ammissibili. OGGETTO DELL’IMPOSTA SUGLI IMMOBILI All’imposta sugli immobili sono soggetti: 1.terreni, 2.edifici interi o parti degli stessi, 3.edifici interi o parti degli stessi, legati all’attività economica ivi esercitata. CONTRIBUENTI IMMOBILI SOGGETTI ALL’IMPOSTA SUGLI I soggetti dell’imposta sugli immobili sono le persone fisiche, le persone giuridiche, le unità organizzative, tra cui le società non aventi personalità giuridica, proprietarie o titolari degli immobili o edifici, usufruttarie di terreni a tempo determinato, titolari di immobili o edifici, per intero o in parte, appartenenti al Tesoro dello Stato o agli enti locali, qualora il titolo di godimento fosse regolato dal contratto stipulato o con il proprietario o con l’Agenzia delle Proprietà Agricole (Agencja Nieruchomości Rolnych), oppure ricada sotto altro, eventualmente esistente, titolo legale. Prosta Tower a Varsavia foto: Tadeusz Rudzki L’ammontare delle aliquote dell’imposta sugli immobili è definito in base alla delibera del consiglio comunale, fermo restando che dette aliquote non possono superare i limiti determinati dalla Legge i/t. ESENZIONE DALL’IMPOSTA SUGLI IMMOBILI Il consiglio comunale, in seguito alla delibera, può consentire un’esenzione dall’imposta sugli immobili per gli imprenditori, come una tra le diverse forme di aiuto pubblico. L’aiuto sotto forma di esenzione dall’imposta sugli immobili corrisponde al valore dell’esenzione fiscale. pagina 37 10 CONDIZIONI PER LA CONCESSIONE DELL’AIUTO PGE Arena di Danzica foto: Dariusz Boczek 1.prima di iniziare la realizzazione dell’investimento, presentare all’agenzia delle entrate competente la comunicazione inerente l’intento di fruire dell’aiuto. La delibera del Consiglio comunale deve definire modalità e forme di presentazione di detta notifica. Solo i costi sostenuti successivamente alla data di presentazione della notifica possono essere inclusi nel programma di aiuto; 2.impegno, da parte dell’imprenditore, di coprire almeno il 25% dei costi ammissibili, con fondi propri o ricorrendo a fonti esterne di finanziamento (non derivanti dagli aiuti pubblici); 3.mantenere l’investimento in una data zona per almeno 5 anni o 3 anni in caso delle PMI, a partire dalla data di conclusione della realizzazione dello stesso; 4.in caso di aiuto calcolato in base ai costi sostenuti per la creazione di nuovi posti di lavoro, essi devono essere creati entro 3 anni dalla data di conclusione dell’investimento e l’occupazione deve essere mantenuta a un livello non inferiore alla media dei 12 mesi antecedenti alla data di creazione dei posti di lavoro, i quali a loro volta devono essere conservati per almeno 5 anni, o 3 anni in caso delle PMI, dalla data di creazione degli stessi. pagina 38 ESENZIONE DALL’IMPOSTA SUGLI IMMOBILI NELL’AMBITO DELL’AIUTO DE MINIMIS Il consiglio comunale può adottare, sotto forma di delibera rientrante nel programma di aiuti, le esenzioni fiscali, mantenendo le soluzioni basate sulle disposizioni comunitarie sugli aiuti de minimis; in tal caso l’aiuto è esente dall’obbligo di notifica, a condizione però che il progetto di delibera sia presentato, per conoscenza, al Presidente di UTCC. Il principale atto giuridico che regola la concessione degli aiuti de minimis è il Regolamento della Commissione (CE) n. 1998/2006 del 15 dicembre 2006, relativo all’applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato sugli aiuti di importanza minore (de minimis) (G.U.UE L 379/5), che permette di concedere gli aiuti anche nel settore del trasporto stradale. SOGLIE DELL’AIUTO DE MINIMIS Il Regolamento determina la soglia dell’aiuto de minimis al livello di 200 mila euro, e di 100 mila euro nel settore del trasporto stradale, per un’impresa, per tre esercizi consecutivi. L’aiuto viene calcolato sommando le sovvenzioni ottenute nell’anno corrente e nei due anni precedenti; l’importo complessivo degli aiuti non può superare i 200 mila euro (i 100 mila euro nel settore del trasporto stradale). INCENTIVI PER LE IMPRESE 10 10.3 ZONE ECONOMICHE SPECIALI (fino a 31.12.2016) 9 Słupsk Sopot 8 11 woj. pomorskie woj. warmińsko-mazurskie 14 woj. zachodniopomorskie Olsztyn woj. podlaskie woj. kujawskopomorskie 3 Suwałki Kostrzyn woj. mazowieckie woj. lubuskie woj. wielkopolskie Łódź 6 Legnica woj. łódzkie 5 woj. dolnośląskie Kamienna Góra 1 Starachowice Wałbrzych 13 woj. opolskie woj. lubelskie 10 woj. świętokrzyskie 12 woj. śląskie Tarnobrzeg 2 7 Katowice Cracovia 4 woj. małopolskie Mielec woj. podkarpackie 1 KAMIENNOGÓRSKA SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA MAŁEJ PRZEDSIĘBIORCZOŚCI 8 POMORSKA SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA 2 KATOWICKA SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA 9 SŁUPSKA SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA 3 KOSTRZYŃSKOSŁUBICKA SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA 10 SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA „STARACHOWICE” 4 KRAKOWSKA SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA 11 SUWALSKA SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA 5 LEGNICKA SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA 12 TARNOBRZESKA SPECJALNA STREF EKONOMICZNA EUROPARK WISŁOSAN 6 ŁÓDZKA SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA 13 WAŁBRZYSKA SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA 7 SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA EUROPARK MIELEC 14 WARMIŃSKOMAZURSKA SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA pagina 39 10 1 1 KAMIENNOGÓRSKA 1. SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA MAŁEJ PRZEDSIĘBIORCZOŚCI La zona è ubicata nella Polonia del sud-ovest, voivodato dolnośląskie e wielkopolskie. La superficie complessiva della stessa è di 367,14 ettari. Punti forti della Zona: I terreni facenti parte della Zona si trovano a poca distanza dalla frontiera con la Repubblica Federale Tedesca e la Repubblica Ceca, nei pressi dell’autostrada A-4 e A-3 e delle strade nazionali. Collegamenti aerei con gli aeroporti di Breslavia, Praga e Dresda. L’ubicazione dell’investimento nella zona dà il diritto di fruire di un aiuto pubblico pari al 60% dei costi di investimento sostenuti. Nella zona operano già 42 investitori che hanno sostenuto costi di investimento superiori a PLN 1,88 mld, e offrono occupazione a oltre 4 855 dipendenti. Numero di autorizzazioni in vigore: 51. Importo complessivo dei costi di investimento sostenuti: PLN 1.880.770.216,00. 2 2 KATOWICKA 2. SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA La zona è situata nel sud della Polonia, in 2 voivodati. Oltre l’80% dei terreni destinati agli investimenti è ubicato nella Slesia – voivodato śląske. Ubicazione nei pressi dell’autostrada A4 (collegamento con la Germania e l’Ucraina) e A1 (collegamento con la Repubblica Ceca). Quasi 5 milioni di abitanti nel voivodato śląske. Il 3° maggior centro di istruzione in Polonia (45 atenei, circa 130.000 studenti). Cluster automobilistico. Sgravi fiscali: imposta sul reddito delle persone giuridiche (dal 25% fino al 55%). Terreni destinati agli investimenti completamente attrezzati (grienfield). Premi e riconoscimenti più importanti: • secondo la relazione dell’Istituto di Ricerca sull’Economia di Mercato “Attrattività dell’Investimento nei Voivodati e nelle subregioni in Polonia, 2013”, la regione più interessante per gli investitori è proprio il voivodato śląskie, dove è ubicata la zona; • Il Business Financial Times, nella sua classifica FDI del 2012, l’ha ritenuta la migliore zona economica in Polonia, la seconda in Europa e l’undicesima al mondo. 246 imprese. Numero complessivo di dipendenti: 4.855. www.ssemp.pl pagina 40 Oltre PLN 22 miliardi di spese d’investimento sostenute. Oltre 53.000 posti di lavoro. INCENTIVI PER LE IMPRESE 10 1.300 ettari di terreni disponibili per gli investimenti. Lotti di superficie da 0,5 a 150 ettari. Lotti con pieno accesso alle utenze (acqua, corrente, gas, rete fognaria) e alla rete stradale. Palazzine di uffici in classe A nella città di Katowice (da affittare). 274 autorizzazioni concesse per l’esercizio di attività economiche nella zona. Importo complessivo delle spese d’investimento sostenute: PLN 5.379.018.833,19 Numero complessivo di dipendenti impiegati nella zona: 24.508. www.kssse.pl Possibilità di affittare capannoni industriali pronti. www.ksse.com.pl 3 3 KOSTRZYŃSKO3. SŁUBICKA SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA La zona è situata nella Polonia dell’ovest e copre la superficie di 1.715,5752 ettari. È suddivisa in 31 sottozone ubicate in tre voivodati: lubuskie, zachodniopomorskie e wielkopolskie. L’ubicazione geografica nel cuore dell’Europa, nelle dirette vicinanze di Germania e Repubblica Ceca, garantisce collegamenti molto comodi per il trasporto delle persone e delle merci. Transito facilitato grazie alle strade internazionali E30 (A2), E65 (A3), E28 e alla linea ferroviaria ParigiBerlino-Varsavia-Mosca. 4 KRAKOWSKA 4. SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA 4 La zona si estende sulla superficie di 707 ettari. È situata nel voivodato małopolskie e podkarpackie; comprende 27 sottozone, ubicate in 25 comuni. La zona è a disposizione di tutte le imprese nei settori dell’industria tradizionale, ad eccezione della produzione di articoli soggetti all’obbligo di autorizzazione statale, quali: alcolici, tabacchi o acciaio. Sono previste autorizzazioni per l’esercizio di attività nella zona anche in caso di alcuni tipi di imprese del settore terziario (servizi di informatica, ricerca e sviluppo nel ramo delle scienze naturali, servizi tecnologici, ragioneria e controllo dei libri contabili, servizi di contabilità – ad esclusione delle dichiarazioni fiscali –, servizi di studio e analisi tecnica e servizi di call center) L’ubicazione della zona sui fiumi Oder e Warta facilita l’accesso ai porti marittimi di Stettino e Świnoujście, e ai porti fluviali di Berlino e Amburgo. 190 autorizzazioni concesse per l’esercizio di attività economiche nella zona. Aeroporti per trasporto delle persone e della merce a Babimost, Goleniów e nella capitale tedesca Berlino. Presenza di piccole e medie imprese come: Trefl, Radionika o Fideltronik, e di grandi imprese ben note come: Comarch, Brembo, Valeo, RR Donnelley, Motorola, Shell, MAN Trucks o Capita. pagina 41 10 Nella zona sono stati creati oltre 17.000 posti di lavoro. Importo complessivo delle spese d’investimento sostenute: PLN 3,8 mld www.sse.krakow.pl Più di 1.200 ettari di terreni per gli investimenti. 18 sottozone adiacenti alle vie di circolazione più importanti in questa parte dell’Europa. Sistema di agevolazioni fiscali. Assistenza complessiva agli investitori. Infrastruttura disponibile nella Zona: lotti preparati per gli investimenti, collegamenti stradali, accesso alle utenze. 5 5 LEGNICKA SPECJALNA 5. STREFA EKONOMICZNA Ubicazione comoda, nei pressi delle vie di circolazione. Vicinanza agli aeroporti. Vicinanza alla Repubblica Ceca e alla Germania. La Zona è ubicata nella Polonia del sud-ovest, nel voivodato dolnośląskie, ossia in una delle regioni con uno sviluppo più dinamico. Il valore del PIL generato pro capite supera la media nazionale. Il numero di abitanti della Bassa Slesia è pari a ca. 3 milioni, di cui oltre 1,8 mln è in età produttiva. La zona è adiacente alla frontiera tedesca e ceca. Comodi collegamenti stradali: autostrade A4, A8, A18 e superstrade S3, S5, S8. L’Aeroporto Internazionale di Breslavia, con un volume di traffico di passeggeri pari a 2 milioni all’anno, offre collegamenti con le maggiori città dell’Europa. Linea ferroviaria internazionale E30. Comodi collegamenti con i porti di Stettino e di Świnoujście. La Zona dista ca. 500 km da sei capitali europee: Praga, Berlino, Bratislava, Vienna, Budapest e Varsavia. pagina 42 Accesso a un organico ben qualificato. Sistema di sviluppato. formazione professionale ben Sin dalla nascita della Zona, le imprese vi hanno investito oltre PLN 6,8 mld; l’importo dichiarato delle spese di investimento sostenute ammonta a oltre PLN 3,8 mld. Nella struttura dei settori dominano, da alcuni anni, quello automobilistico e metallurgico, con una forte quota di capitale tedesco, pari al 74%. Nel settore automobilistico operano tra l’altro: Sitech, Sanden, Faurecia e Volkswagen Motor Polska. Numero di autorizzazioni concesse per l’esercizio di attività: 136. Importo complessivo delle spese d’investimento sostenute: PLN 6,85 mld. Numero complessivo di dipendenti: 11.600. www.lsse.eu INCENTIVI PER LE IMPRESE 10 6 6 ŁÓDZKA SPECJALNA 6. STREFA EKONOMICZNA 7 La Zona si estende sulla superficie di 1302 ettari, in tre voivodati: łódzkie, mazowieckie e wielkopolskie; gode di un’ottima ubicazione nel centro della Polonia e dell’Europa: incrocio delle autostrade A1 (E75 Helsinki-Atene) e A2 (E30 Berlino-Mosca), collegamento ferroviario commerciale: Łódź-Chengdu (Cina); aeroporto internazionale “W. Reymont”. 7 SPECJALNA STREFA 7. EKONOMICZNA EURO-PARK MIELEC La Zona è situata nella Polonia del sud-est, nelle vicinanze di importanti mercati; offre bassi costi di esercizio dell’attività economica. È stata la prima Zona Economica Speciale in Polonia: istituita nel 1995. La Zona offre diversi terreni per investimenti di tipo greenfield e brownfield. Terreni attraenti per gli investitori. 298 autorizzazioni concesse per l’ esercizio di attività economiche. Cooperazione con istituti professionali e atenei nella Regione di Łódź. Importo delle spese sostenute dagli investitori: PLN 6,2 mld. Focalizzazione sullo sviluppo di contatti e sulla collaborazione tra le imprese e gli istituti professionali in materia di creazione di sezioni sponsorizzate, adeguamento di programmi di istruzione ai requisiti e alle aspettative dei futuri datori di lavoro; forte cooperazione con il Centro di Formazione Permanente delle Nuove Tecnologie di Łódź, promozione della formazione duale e di corsi di aggiornamento professionale. L’offerta include lotti già a partire da 0,5 ettari, ubicati in diverse sottozone nei voivodati łódzkie, mazowieckie e wielkopolskie, nonché spazi in palazzine ufficio comprese nello status della Zona, dove si può esercitare l’attività nel settore di BPO o IT. Alto livello di aiuto pubblico (fino al 55%). www.sse.lodz.pl 19.938 nuovi posti di lavoro creati (in totale 26.208 posti di lavoro). www.europark.arp.pl 8 8 POMORSKA SPECJALNA 8. STREFA EKONOMICZNA La zona è ubicata nella Polonia del nord, e gode di accesso al mare. È stata istituita in base al regolamento del Consiglio dei Ministri sull’unione delle due Zone Economiche Speciali di Tczew e di Żarnowiec. Comprende 24 sottozone situate in quattro voivodati: zachodniopomorskie, kujawsko-pomorskie, wielkopolskie e pomorskie. pagina 43 10 Localizzazione attraente, presenza di aeroporti internazionali, buoni collegamenti con tutta la Polonia (A1) e l’Europa. Terreni industriali preparati per gli imprenditori: infrastruttura tecnica completa, piani regolatori, agevolazioni in materia di imposta sugli immobili in alcune sottozone, ecc. Il proprietario della Zona è il Parco ScientificoTecnologico di Danzica (Gdański Park NaukowoTechnologiczny) e il Porto Baltico delle Nuove Tecnologie (Bałtycki Port Nowych Tecnologii), istituito su una parte di terreni degli ex Cantieri di Gdynia (Stocznia Gdynia S.A.). Realizzazione di una serie di investimenti mirati all’integrazione e all’estensione dell’attività della Zona, quali il Parco Scientifico-Tecnologico di Danzica, il Porto Baltico delle Nuove Tecnologie; focalizzazione sul settore biotecnologico, ICT, energetico (tra l’altro Forum di Dialogo e Cooperazione del Voivodato Pomorskie “Energia e Autogoverno”, Piattaforma Tecnologica Energetica della Pomerania, Cluster Eco-energetico), progetti europei; 9 9 SŁUPSKA SPECJALNA 9. STREFA EKONOMICZNA La Zona è situata nella estende sulla superficie La Zona comprende 17 ubicate in diverse Pomerania Centrale. Polonia settentrionale e si complessiva di 899 ettari. sottozone di investimento, città e comuni della Nella Zona è ubicato l’Incubatore Tecnologico di Słupsk; Nell’ambito dell’Incubatore funzionano i seguenti soggetti: • Laboratorio di Automazione, Robotica e Sistemi Visuali; • Laboratorio delle Fonti di Energia Rinnovabile; • Centro di Formazione e Congressi • Cluster dei Mobili di Szczecinek. www.sse.slupsk.pl Forte focalizzazione sulla cooperazione tra il mondo imprenditoriale e l’educazione: commercializzazione dell’istruzione, programmi BioConvention, InnoDoktorant, ecc. Superficie complessiva di terreni disponibili per gli investimenti nella Zona: 660,2 ettari. 10 10 SPECJALNA STREFA 10. EKONOMICZNA “STARACHOWICE” Costi sostenuti dagli investitori: PLN 8,18 mld. Numero complessivo di posti di lavoro: 16.033. www.strefa.gda.pl pagina 44 La Zona è situata nella Polonia centrale, nel voivodato świętokrzyskie e comprende 15 sottozone. La Zona si estende sulla superficie complessiva di 644,4646 ettari. INCENTIVI PER LE IMPRESE 10 159 autorizzazioni concesse di attività economiche. per l’esercizio Investimenti pari a PLN 1.852,90 mln e 6.332 posti di lavoro. In offerta: terreni disponibili per gli investimenti, di tipo greenfield e brownfield Top 50 nella Classifica “Financial Times-fDi Magazine” - Free Zones of the Future 2012/13 92% degli investitori soddisfatti (KPMG 2012). 100% degli investitori soddisfatti dell’infrastruttura (KPMG 2008). Il 92% degli investitori raccomanderebbe la Zona ai partner di business (KPMG 2009) Nella Zona è ubicato il Parco Industriale di Puławy - SSE “Starachowice” Link per la sottozona di Puławy: www.paiz.gov.pl/investment_support/industrial_and_ technology_parks www.sse.com.pl La superficie complessiva della Zona SSSE raggiunge i 375,6334 ettari. Gli investitori hanno ancora a disposizione ca. 82 ettari di terreni professionalmente preparati a fini di investimento. Le società Pfleiderer MDF Sp. z o.o. e Rockwool Polska Sp. z o.o hanno avviato, presso il Parco Scientifico-Tecnologico di Ełk, capannoni industriali e laboratori che operano godendo delle condizioni preferenziali della Zona. I terreni a disposizione degli investitori sono dotati di un’infrastruttura tecnica completa e di Piani Regolatori. Diretta vicinanza alle strade nazionali 8, 16, 65 e alla rete ferroviaria; bassi prezzi dei terreni; accesso a un organico qualificato; bassi costi di personale e ubicazione nei pressi della frontiera con Russia, Lituania e Bielorussia. 91 imprese a capitale polacco ed estero operanti nella Zona. 6.400 nuovi posti di lavoro creati. Valore degli investimenti: oltre PLN 2 mld. Il capitale estero presente nella Zona proviene da: Germania, Danimarca, Ucraina, Svizzera, Lituania, Olanda, Svezia, Bielorussia e Russia. 11 11 SUWALSKA SPECJALNA 11. STREFA EKONOMICZNA La Zona (SSSE) è ubicata nella Polonia orientale. Presso le città di: Suwałki, Ełk, Gołdap, Białystok e Łomża sono state istituite sottozone: i moderni quartieri industriali preparati appositamente per una veloce realizzazione dell’investimento da parte degli imprenditori polacchi e stranieri. Nel 2014, Suwalska Specjalna Strefa Ekonomiczna S.A ha concesso 16 nuove autorizzazioni per l’esercizio di attività produttive presso la Zona. Gli imprenditori hanno dichiarato la creazione di 220 nuovi posti di lavoro. Il valore degli investimenti dovrebbe superare i PLN 401.790.149. Nel 2013, Suwalska Specjalna Strefa Ekonomiczna S.A ha concesso 10 nuove autorizzazioni per l’esercizio di attività produttive nella Zona. Gli imprenditori hanno dichiarato la creazione di 255 nuovi posti di lavoro. Il valore degli investimenti dovrebbe superare i PLN 175.318.000. www.ssse.com.pl pagina 45 10 12 12 TARNOBRZESKA 12. SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA EURO-PARK WISŁOSAN La Zona è ubicata in 21 sottozone in 6 voivodati: podkarpackie, świętokrzyskie, mazowieckie, lubelskie, dolnośląskie e podlaskie. La Zona copre la superficie di 1.677,16 ettari. Superficie complessiva nella Zona: 522,63 ettari. dei terreni disponibili Nel 2014 sono state concesse 39 autorizzazioni per l’esercizio di attività. Le spese di investimento dichiarate autorizzazioni ammontano a PLN 1,8 mld. nelle Dichiarazione di creare 869 nuovi posti di lavoro. Sono state concesse 285 autorizzazioni per l’esercizio di attività. 46 imprese estere. Finora gli investitori hanno creato più di 18.706 nuovi posti di lavoro e hanno garantito il mantenimento di 7.477 posti di lavoro. Le spese a titolo di investimento sostenute nella Zona hanno superato il valore di PLN 7,72 mld. Raffineria a Danzica www.tsse.arp.pl 13 pagina 46 13 WAŁBRZYSKA 13. SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA INCENTIVI PER LE IMPRESE 10 La Zona si estende sulla superficie di 2648 ettari e comprende 44 sottozone, di cui 28 ubicate nel voivodato dolnośląskie, 7 nei voivodato opolskie, 8 nel voivodato wielkopolskie e 1 nel voivodato lubuskie, a Szprotawa. Ubicazione vantaggiosa, nelle Repubblica Ceca e Germania. vicinanze 14 14 WARMIŃSKO-MAZURSKA 14. SPECJALNA STREFA EKONOMICZNA di Rete di comunicazione e collegamenti ben sviluppata (autostrade A4 e A2, aeroporti internazionali di Breslavia, Poznań e Katowice). La Zona è ubicata nella Polonia del nord-est e si estende sulla superficie di 1014,9 ettari. Comprende 29 sottozone. Terreni attraenti per gli investimenti, dotati di accesso alle utenze. Ca. 357 ettari di terreni, ubicati nella Zona, a disposizione degli investitori. Moderni capannoni industriali già pronti (Wałbrzych, Kłodzko, Bolesławiec, Nowa Ruda). I terreni offerti agli investitori sono in gran parte dotati di accesso alle utenze e godono di un’ubicazione vantaggiosa dal punto di vista dei collegamenti. Accesso a un organico qualificato. Approccio positivo delle autorità locali e degli abitanti dei comuni facenti parte della Zona. 1.060 ettari di terreni a disposizione degli investitori. Secondo FDI 2012/2013, è la 4° zona in Europa e 22° al mondo tra 600 Zone Economiche Speciali analizzate. 170 investitori. Nelle vicinanze della maggior parte delle sottozone operano stazioni ferroviarie di trasbordo. 71 imprese con un’autorizzazione per l’esercizio di attività. valida 44 imprese che esercitano attività economica. Livello delle spese per investimento sostenute superiore ai PLN 3,4 mld. 7.868 nuovi posti di lavoro creati. 305 autorizzazioni concesse per l’esercizio di attività. www.wmsse.com.pl Valore delle spese a titolo di investimenti: PLN 16,7 mld. Più di 36,6 mila nuovi posti di lavoro. www.invest-park.com.pl pagina 47 Parco Scientifico e Tecnologico Pomerania a Gdynia foto: Piotr Krajewski 10 10.4 PARCHI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI I parchi industriali e tecnologici sono luoghi creati per stimolare lo sviluppo dell’industria grazie alla concentrazione di imprese dello stesso settore e di centri di ricerca e sviluppo a loro sostegno. Rappresentano uno strumento di sviluppo sempre più diffuso in Polonia. Le facilitazioni offerte da queste strutture sono indirizzate sia agli imprenditori polacchi sia a quelli stranieri. Nonostante numerose caratteristiche comuni (missione, obiettivi, forme di attività, organizzazione, ecc.), i parchi tecnologici sono molto diversi tra loro. Praticamente ogni parco ha un suo carattere unico e specifico, legato alle condizioni sociali, culturali ed economiche della regione e ai fattori di crescita disponibili. Non esiste un modello universale del parco né schema organizzativo che garantisca il successo. Le singole iniziative rispecchiano le caratteristiche del contesto scientifico e imprenditoriale locale, la tipologia dell’economia e le tradizioni industriali e culturali. Un Parco tecnologico è un insieme circoscritto di immobili e infrastrutture tecniche, creato al fine di produrre un flusso di conoscenze e tecnologie tra istituzioni scientifiche e imprenditori. Agli imprenditori che desiderano ricorrere alle nuove tecnologie, i parchi offrono servizi nell’ambito di: • consulenza per la fondazione e lo sviluppo dell’impresa; • trasferimento di tecnologia; pagina 48 • trasformazione dei risultati dei lavori di ricerca e sviluppo nelle innovazioni tecnologiche; • creazione di condizioni favorevoli per l’esercizio dell’attività economica. Il primo parco in Polonia – Parco Scientifico e Tecnologico di Poznań – è nato nel maggio del 1995. I parchi tecnologici polacchi sono istituiti sotto il patronato dell’Associazione degli Organizzatori dei Centri per l’Innovazione e l’Imprenditoria, con sede in Poznań www.sooipp.org.pl. Un Parco industriale-tecnologico, invece, è un insieme circoscritto di immobili e infrastrutture rimasti dopo la ristrutturazione o la chiusura delle aziende, unitamente ad altri immobili connessi. I parchi di questo tipo sono istituiti con il sostegno delle autorità locali al fine di garantirvi condizioni preferenziali per l’esercizio dell’attività economica, in particolar modo alle piccole e medie imprese. I parchi industriali-tecnologici devono realizzare i seguenti obiettivi: • concentrazione, sui terreni in offerta, di imprese ben funzionanti con alto livello di utilizzo di nuove tecnologie, • attirare gli investitori, • creare posti di lavoro. Elenco completo dei parchi disponibile sul sito: www.paiz.gov.pl/investment_support/industrial_and_ technology_parks INCENTIVI PER LE IMPRESE 10 10.5 CLUSTER IN POLONIA I cluster rappresentano un elemento rilevante della politica economica polacca (cluster-based economy). Per questo motivo si segue con tanta attenzione l’andamento del loro sviluppo, nell’ottica non solo delle loro necessità, ma anche delle difficoltà e degli ostacoli esistenti. Risulta quindi indispensabile una predisposizione continua di raccomandazioni sui cambiamenti da adottare, indirizzate a diversi gruppi di stakeholder che partecipano alle iniziative dei cluster, quali gli imprenditori, i coordinatori dei cluster, i centri di ricerca e sviluppo, le istituzioni a sostegno degli imprenditori, i rappresentanti di governo e degli enti locali. Informazioni sui cluster operanti in Polonia: (in base al benchmarking dei cluster predisposto da PARP nel 2014) All’indagine di benchmarking sono stati invitati 35 cluster, di cui 31 avevano già partecipato alle edizioni precedenti dell’indagine (2010 e 2012). Detta analisi ha consentito di definire le tendenze relative ai cambiamenti nei principali campi d’interesse dei cluster: risorse, processi, risultati e potenziale di crescita. In occasione di questa edizione, per la prima volta sono stati intervistati circa 620 rappresentanti dei membri dei cluster, in primo luogo imprenditori le cui opinioni sui benefici derivanti dalla partecipazione al cluster, e sulla qualità delle azioni intraprese dal coordinatore, sono state prese in considerazione per la formulazione delle conclusioni e delle raccomandazioni basate sui risultati dell’indagine. • • • • persone) nelle imprese facenti parte dei cluster in studio, e ciò, rispetto ai livelli quasi invariati di occupazione in Polonia, conferma l’importanza dei cluster in questo campo; il numero di membri dei cluster, negli anni 2012-2014, è aumentato del 41% ca. (560 soggetti); quasi tutti i cluster in studio funzionano in base alla strategia di sviluppo che, nel caso di ca. il 90% (29 su 32), è stata predisposta sotto forma di un apposito documento; più del 51% degli imprenditori facenti parte dei cluster ha dichiarato di realizzare i lavori di R&S, e il 58% ha dichiarato di avere implementato innovazioni negli ultimi due anni, e ciò conferma la tesi secondo la quale i cluster rappresentano un contesto favorevole alle innovazioni; è stato notato un livello diversificato di implementazione delle innovazioni soggette alla tutela legale (10 su 35 cluster hanno adottato la tutela legale). Le informazioni dettagliate sui risultati dell’indagine sono state presentate nelle relative relazioni, consultabili sul Portale dell’Innovazione: www.pi.gov.pl/eng/chapter_86522.asp Sul Portale dell’Innovazione è stata inserita anche la base dati dei cluster con la Mappa dei Cluster in Polonia: www.pi.gov.pl/PARP/data/klastry/index_en.html Sotto sono riportate alcune tra le conclusioni più rilevanti dell’indagine sul gruppo dei cluster analizzato: Incubatore Tecnologico a Cracovia foto: Piotr Krajewski • gli imprenditori rappresentano oltre l’81% dei membri dei cluster (di cui il 44,4% micro imprese, il 49,7% PMI e il 5,9% grandi imprese); facendo riferimento alle cifre riportate nell’indagine del 2012 – studio sul 74% degli interessati – il dato dimostra la crescita della conoscenza e dell’apprezzamento, da parte degli imprenditori, dei benefici legati alla partecipazione ai cluster; • i membri dei cluster in studio (1917) danno impiego a ca. 100 mila dipendenti; ciò dimostra che i cluster rappresentano un’importante fonte di nuovi posti di lavoro e sono centri di crescita economica; • negli ultimi due anni è stato registrato un incremento dell’occupazione del 7% (ca. 6,6 mila pagina 49 10 10.6 FONDI EUROPEI PER GLI ANNI 2014-202010 Negli anni 2014-2020 la Polonia investirà 82,5 mld di euro nell’ambito della politica europea di coesione. Il 23 maggio 2014, la Commissione Europea ha approvato l’Accordo di Partenariato: il documento più importante che definisce la strategia di investimento dei Fondi Europei nel periodo delle nuove prospettive finanziarie. FONDI PER LA POLITICA DI COESIONE? 11.QUANTI La Polonia otterrà dal budget della politica di coesione, per gli anni 2014-2020, un importo di euro 82,5 mld. Detto importo comprende: ca. 76,6 mld euro ca. 700 mln euro 4,1 mld euro ca. 473 mln euro ca. 287 mln euro ca. 100 mln euro pagina 50 a disposizione nell’ambito dei programmi operativi, di cui oltre 252 mln di euro per il sostegno dei giovani disoccupati non-studenti, a disposizione nell’ambito dei programmi di Cooperazione Territoriale Europea; per i progetti infrastrutturali di importanza europea, nel campo dei trasporti, nell’ambito dello strumento “Unire l’Europa”; dal Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD), per i programmi che assicureranno il cibo ai più bisognosi, i vestiti e altri articoli di prima necessità ai senzatetto e ai bambini nelle case povere, dalle risorse complessive destinate agli aiuti tecnici, gestite dalla Commissione Europea; per le iniziative di carattere innovativo legate allo sviluppo delle aree urbane. Tali fondi potranno essere investiti nei lavori di ricerca e nella commercializzazione dei loro risultati, nei collegamenti stradali chiave (autostrade, superstrade), nello sviluppo dell’imprenditoria, nel trasporto ecologico (ferrovie, trasporto pubblico), nella digitalizzazione del Paese (accesso a internet a banda larga, servizi online di amministrazione), nel reinserimento sociale e lavorativo e altro. Inoltre l’Imposta IVA nei progetti cofinanziati con i Fondi Europei rappresenterà un costo ammissibile, consentendo un eventuale rimborso. Il livello delle sovvenzioni europee sarà pari all’85% (per le regioni meno sviluppate) e all’80% nel caso della Masovia. 22.ACCORDO DI PARTENARIATO Il 23 maggio 2014, la Commissione Europea ha approvato l’Accordo di Partenariato: il documento più importante che definisce la strategia di investimento di una nuova tranche di fondi europei nel nostro Paese. La Polonia è tra i primi Stati Membri ad avere concluso i negoziati in materia dell’Accordo di Partenariato. Il documento definisce le seguenti questioni: • • • • • regole principali di investimento dei fondi europei; nessi tra i fondi e i documenti strategici; distribuzione dei fondi per i singoli settori; regime dei programmi operativi; divisione delle responsabilità per la gestione dei fondi europei tra livello regionale e centrale. Al fine di garantire un migliore coordinamento, per la prima volta sono stati inclusi in un documento solo i fondi connessi alla Politica di coesione, alla Politica Agricola Comune e alla Politica Comune della Pesca. Conformemente all’Accordo di Partenariato, i fondi saranno investiti nei campi che favoriranno in modo particolare lo sviluppo della Polonia, quali: • aumento della competitività dell’economia; • miglioramento della coesione sociale e territoriale del Paese; • rafforzamento dell’efficacia e dell’efficienza dello Stato. Nominalmente verra continuato l’investimento soprattutto nell’infrastruttura dei trasporti (stradale e ferroviario, ma il maggior incremento delle spese riguarderà l’innovazione e il sostegno agli imprenditori. Grazie a un’offerta ampliata degli strumenti finanziari INCENTIVI PER LE IMPRESE 10 33.PROGRAMMI OPERATIVI NAZIONALI Astoria Premium Offices a Varsavia fonte: STRABAG Real Estate Negli anni 2014-2020 saranno investiti i fondi connessi alla politica di coesione tramite 6 Programmi Operativi Nazionali, tra cui anche un programma multiregionale che comprende i voivodati della Polonia dell’Est (lubelskie, podkarpackie, podlaskie, świętokrzyskie, warmińskomazurskie). L’Accordo di Partenariato rappresenta un punto di riferimento. I programmi nazionali saranno gestiti dal Ministro per lo Sviluppo Regionale. La tabella sotto riportata illustra la distribuzione dei fondi europei nell’ambito di programmi nazionali 27,41 mld euro PON Infrastrutture e Ambiente 8,61 PON Sviluppo Intelligente 2,17 PON Polonia Digitale mld euro mld euro rimborsabili (prestiti, fideiussioni, ecc.) si potranno sostenere più progetti realizzati dalle piccole e medie imprese. Continueranno i finanziamenti per gli investimenti legati alla tutela dell’ambiente e al settore energetico, nonché per i progetti inerenti cultura, occupazione e prevenzione dell’emarginazione sociale. 4,69 mld euro 2 mld euro Gli autogoverni regionali gestiranno un ammontare maggiore di fondi europei. Negli anni 2007-2013, ca. il 25% di tutte le sovvenzioni dell’UE è stato amministrato da enti locali, mentre adesso detto livello raggiungerà quasi il 40%. Il nuovo budget permette anche di investire nello sviluppo delle città. Saranno sovvenzionati i progetti legati alla riqualificazione complessiva (recupero sociale incluso), al trasporto urbano ecologico e all’economia a basse emissioni di carbonio. Inoltre i capoluoghi dei voivodati, insieme ai comuni limitrofi, realizzeranno progetti congiunti legati ad esempio al miglioramento del trasporto pubblico. L’Accordo di Partenariato è preparato da tutti gli Stati Membri. In Polonia il coordinatore principale è stato il Ministero delle Infrastrutture e dello Sviluppo, ma il documento stesso è frutto di cooperazione con altre istituzioni centrali, enti locali, parti sociali e soggetti economici. 700,12 mld euro PON Conoscenza, Educazione e Sviluppo PON Polonia Orientale PON Assistenza Tecnica 44.PROGRAMMI OPERATIVI REGIONALI Negli anni 2014-2020 gli autogoverni regionali gestiranno ca. il 40% dei fondi connessi alla politica di coesione, pari a euro 31,28 mld. Dette risorse saranno investite attraverso Programmi Operativi Regionali. programmi regionali si baseranno su due tipi di fondi: sovvenzioni derivanti dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e dal Fondo Sociale Europeo. È una soluzione nuova rispetto alla prospettiva finanziaria per gli anni 2007-2013. www.mir.gov.pl 10 pagina 51 10 INCENTIVI PER LE IMPRESE VOIVODATO ASSEGNAZIONE TOTALE SU POR PREZZI CORRENTI, EURO 2 252 546 589 Dolnośląskie 1 903 540 287 Kujawsko-Pomorskie 2 230 958 174 Lubelskie 906 929 693 Lubuskie 2 256 049 115 Łódzkie 2 878 215 972 Małopolskie 944 967 792 Opolskie 2 114 243 760 Podkarpackie 1 213 595 877 Podlaskie 1 864 811 698 Pomorskie 3 476 937 134 Śląskie 1 364 543 593 Świętokrzyskie 1 728 272 095 Warmińsko-Mazurskie 2 450 206 417 Wielkopolskie 1 601 239 216 Zachodniopomorskie 29 187 057 412 TOTALE 15 2 089 840 138 Mazowieckie 31 276 897 550 TOTALE 16 REGIONI MENO SVILUPPATE Gli importi sopra illustrati sono risultato della divisione basata sulla metodologia applicata dalla Commissione Europea. Includono anche fondi ausiliari provenienti dalla distribuzione della riserva di programmazione, indirizzati agli Investimenti Territoriali Integrati (ITI) e ad altre Aree di Intervento Strategico (AIS). pagina 52 VOIVODATO MAZOWIECKIE I fondi destinati al Programma Operativo della Masovia sono pari a ca. il 60% dell’allocazione per questo voivodato. Il restante 40% dei contributi, proveniente dai fondi strutturali previsti per la Masovia, pari a euro 1,7 mld, sarà a disposizione dei beneficiari con sede in questa regione, nell’ambito dei programmi nazionali. Inoltre i soggetti potranno fruire delle sovvenzioni derivanti dal Fondo di Coesione, disponibili nell’ambito del “successore” del Programma Infrastrutture e Ambiente, le cui risorse non sono allocate in singole categorie di regioni ma a livello nazionale dello Stato Membro. 55.BASI GIURIDICHE Lo strumento giuridico più importante che assicurerà alla Polonia il quadro giuridico per la realizzazione delle disposizioni dell’Accordo di Partenariato, è la Legge sulle regole di realizzazione dei programmi nell’ambito della Politica di coesione finanziaria, nella prospettiva finanziaria 2014-2020 (cd. Legge di attuazione). L’11 luglio 2014 il documento è stato approvato dalla Camera Bassa del Parlamento Polacco ed è entrato in vigore il 13 settembre 2014. Piazza Unione a Varsavia foto: Filip Bramorski La tabella riportata di sotto illustra la distribuzione dei fondi europei nell’ambito dei programmi regionali. IL TEMA DELL’EXPO 2015 11 L’esposizione polacca verterà interamente sul tema principale dell’Esposizione Universale – “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. L’assunto fondamentale è promuovere l’industria agro-alimentare e, quindi, sostenere gli imprenditori polacchi nella ricerca di nuovi sbocchi e nel costruire relazioni commerciali durature con i partner stranieri. La strategia di partecipazione della Polonia alla Esposizione Universale EXPO 2015 è stata sviluppata, in termini di promozione economica, sulla base dell’elenco dei prodotti alimentari polacchi con il maggior potenziale di esportazione, elaborata di concerto con il Ministero dell’Agricoltura. Il sostenimento dello sviluppo del commercio estero nei settori alimentare, agricolo e di trasformazione, per la prima volta nella storia, si riflette in ogni elemento della esposizione polacca: a partire dal progetto del Padiglione Polonia, attraverso il suo allestimento, tra cui offerta culinaria del ristorante e ricco assortimento del negozio, scenario degli eventi, programma economico fino alle attività promozionali, inclusa preparazione di libro di cucina appetito per la Polonia”, che presenta il volto moderno della cucina polacca. Il programma degli eventi comprende tutta una serie di iniziative atte a promuove l’industria agro-alimentare polacca. I consumatori e i distributori stranieri avranno l’opportunità di conoscere prodotti offerti da imprenditori polacchi nel corso delle dimostrazioni culinarie, dibattiti, incontri promozionali, conferenze e altri eventi, sia di carattere commerciale che quello meno formale. La partecipazione della Polonia alla Esposizione Universale EXPO 2015 sarà caratterizzata da un ampio programma economico che prevede, tra l’altro, missioni economiche, partecipazione alle fiere e altri eventi settoriali, conferenze scientifiche o seminari. Padiglione di Polonia fonte: www.expo.gov.pl PROGETTO pagina 53 11 Padiglione di Polonia fonte: www.expo.gov.pl Il Padiglione della Polonia attirerà la curiosità dei visitatori con la sua straordinaria facciata – il progetto concepito dallo studio architettonico di Varsavia 2pm richiama cosi caratteristico per il paesaggio polacco meleto, circondato dagli specchi, mentre l’interno è nascosto dietro una semplice struttura con intagli a giorno, che si riallaccia alle cassette in legno per mele. Il progetto sfrutta la tradizione del settore agroalimentare polacco, che ci ricongiunge alle mele – uno dei spettacolari successi di esportazione dell’agricoltura polacca: la Polonia è il più grande in Europa, e terzo al mondo, produttore di mele e nel contempo il maggiore esportatore di mele a livello mondiale. La produzione annuale si aggira attorno a 3 milioni do tonnellate, di cui 1,2 mln è destinata all’esportazione. Il Padiglione Polacco è il quarto, in termini di superficie, fra tutti i paesi partecipanti all’Esposizione e circondato, fra altro, da padiglioni dell’Italia, Francia, Olanda o Vaticano. pagina 54 IL TEMA DELL’EXPO 2015 11 Padiglione di Polonia fonte: www.expo.gov.pl SCENARIO DELL’ESPOSIZIONE La presentazione presso il Padiglione Polacco assumerà uno specifico carattere narrativo, esponendo – da un lato – associazioni culturali comuni per polacchi e italiani, l’importanza dei legami familiari e ospitalità, d’altro lato lo sviluppo e successi dell’industria agroalimentare polacca. Il motivo conduttore visuale costituirà bassorilievo romano Bocca della Verità. L’entrata al Padiglione della Polonia costituisce un’alta e stretta apertura che condurrà i visitatori ad un meleto idilliaco, ispirato dal dipinto di Mehoffer, intitolato ,,Strano giardino”. Nello spazio del giardino troveremo riferimenti audiovisuali alla poesia di Wisława Szymborska – particolarmente apprezzata in Italia. Il racconto sul patrimonio alimentare, sia a livello di simboli, valori, tradizione che a livello economico si diffonderà su una superficie espositiva di pressoché 1.400 mq, che ospiterà, tra l’altro, ristorante, negozio, sala cinematografica, installazione multimediale presentante l’industria agroalimentare polacca, sala giochi interattivi o spazio dedicato alle mostre temporanee, dedicata – tra l’altro – alle regioni. pagina 55 Padiglione di Polonia fonte: www.expo.gov.pl 11 IL TEMA DELL’EXPO 2015 Sito ufficiale dedicato alla partecipazione della Polonia alla EXPO 2015: www.expo.gov.pl pagina 56 12 12.1 PRODOTTI ALIMENTARI POLACCHI PANE La Polonia vanta una lunga tradizione nella preparazione del pane. I panettieri offrono prodotti in diverse forme e gusti (tra cui baguette, pagnotte, mezzelune, trecce, ecc.). Una delle specialità polacche è il pane fatto con farina mista, di grano e segale. L’ampia gamma di prodotti include anche il pane integrale o con la crusca, raccomandato dai dietologi. Per il pane, in Polonia, oltre alla farina di grano e di segale si usano anche prodotti raramente adoperati altrove, come spelta o farine senza glutine; ciò significa che questo settore, pur tradizionale per definizione, ha la possibilità di offrire alimenti speciali. Come ingredienti aggiuntivi, per arricchire il gusto e il valore nutritivo del pane, si usano: crusca, semi, amaranto, frutta, miscele da cospargere sulla superficie, miele o erbe. Nuovi tipi di pane sono sempre più venduti; l’offerta è legata non solo allo sviluppo tecnologico ma anche alle mode attuali, al nuovo stile di vita e abitudini alimentari dei consumatori. Si commercia anche il pane a lunga conservazione, pan carré, pan croccante, panini per hamburger e hot-dog, nonché semiprodotti appositamente confezionati per la panificazione in casa, e pane surgelato per il settore gastronomico. Le tecnologie moderne di preparazione e confezionamento consentono la fornitura di pane anche su mercati lontani. Il pane polacco trova sempre più consumatori anche all’estero. L’offerta dell’industria nostrana arriva sulle tavole nell’Unione Europea e in Russia. Esportiamo non solo pane e panini ma anche cialde e cialdini, che rappresentano il 20% dell’intera esportazione di questo settore. CEREALI La Polonia è leader, nell’Unione Europea, per la produzione di cereali. Dal punto di vista della superficie coltivata si colloca al secondo posto, dopo la Francia. In Polonia si coltivano cereali soprattutto in aziende agricole a conduzione familiare, che uniscono tradizione e modernità. Il mantenimento del sistema di rotazione delle colture e i metodi di produzione adottati – caratterizzati da un utilizzo inferiore, rispetto all’agricoltura dell’Europa occidentale, di concimi minerali e prodotti fitosanitari – non provocano effetti negativi sull’ambiente naturale e sul paesaggio. L’ambiente pulito rappresenta un’ottima base per la produzione di prodotti e semiprodotti agricoli sani e nutrienti, alimenti ecologici compresi. Uno dei prodotti della molitura dei cereali, dominante nell’esportazione, è la farina di grano. L’offerta dei produttori polacchi per questa categoria (molitura di farine, semole, fiocchi, crusca, muesli) è resa attraente dalla loro capacità di adeguare velocemente l’assortimento alla richiesta dei clienti, pagina 57 12 anche se molto esigenti. Esportiamo rilevanti quantità di malto nostrano, molto apprezzato sui mercati esteri, soprattutto in Germania e Gran Bretagna ma anche in Malesia e Cambogia. Anche le nostre semole e gli agglomerati di cereali in forma di pellets sono molto apprezzati all’estero, in quanto ricchi di proteine, fibre alimentari e vitamine. Nell’Europa centro-orientale è molto diffuso il grano saraceno – assai richiesto nella dieta vegetariana per via del suo alto valore nutritivo – di cui la Polonia è un importante produttore. PASTA In Polonia operano circa 200 pastifici che adoperano il grano ben selezionato, di alta qualità e utilizzando moderni impianti e tecnologie per la produzione e l’essicamento dell’impasto. La pasta viene prodotta soprattutto in base a ingredienti naturali, senza conservanti, coloranti e aromi artificiali. Gli stabilimenti presenti in Polonia producono pasta sia di grano duro sia di grano tenero. L’utilizzo di grano duro di altissima qualità garantisce che, dopo la cottura, la pasta resti al dente. La pasta di grano tenero, invece, viene di solito acquistata dai consumatori nostrani, con gusti tradizionali, che preferiscono la morbidezza del prodotto finale. Oltre alla pasta tradizionale, ottenuta dal grano, il mercato polacco offre anche pasta prodotta con grano saraceno e farina di soia. La pasta di grano saraceno non contiene glutine, amido di grano, uova né latte, quindi è indicata nelle diete senza glutine e a basso contenuto proteico. Anche la pasta integrale, raccomandata in diversi tipi di diete, diventa sempre più popolare in Polonia. Si vede così come l’industria polacca della pasta adegui la produzione alle richieste del mercato. Una delle principali caratteristiche della pasta polacca è la ricchezza e varietà nelle forme. L’assortimento comprende tagliatelle, penne, conchiglie, fusilli, taglierini, farfalle e stelline. Si producono inoltre spaghetti, lasagne e pasta con ripieno. Nell’offerta troviamo anche la cosiddetta ‘pastina grattugiata’, prodotta seconda una ricetta tradizionale. L’esportazione di pasta polacca, dopo l’adesione della Polonia all’Unione Europea, dimostra una tendenza in crescita. La maggior parte dei prodotti è destinata al mercato tedesco, inglese, ceco, slovacco e lituano. Una delle specialità della cucina polacca, ben conosciuta e altamente apprezzata, sono una specie di ravioloni: i pierogi. L’impasto, in base a farina, può essere farcito con diversi ripieni. In Polonia i più diffusi sono quelli con formaggio, cipolla e patate (pierogi ruskie), carne, crauti e funghi, formaggio dolce, lenticchie oppure mirtilli, fragole e altra frutta. Prodotto simile è una specie di tortellino – uszka – da servire con brodo o minestra di barbabietola (barszcz). Molto conosciuti e apprezzati sono diversi tipi di gnocchi dolci e salati (leniwe con formaggio, kluski śląskie con patate), nonché canederli dolci con frutta (knedle) o tortini (paszteciki). pagina 58 SETTORE AGROALIMENTARE IN POLONIA 12 LATTE La Polonia, per via delle sue condizioni naturali e della lunga tradizione nell’allevamento del bestiame bovino, è particolarmente predisposta alla produzione del latte. La ridotta concentrazione di mandrie consente di utilizzare i pascoli, che non solo assicurano l’alimentazione naturale ma anche il benessere degli animali, senza impatto negativo sull’ambiente. L’implementazione di standard comunitari igienico-veterinari per i processi di ottenimento, conservazione e trasporto del latte, rigorosamente rispettati dai nostri produttori, ne assicurano l’altissima qualità, mentre la ristrutturazione della produzione ha favorito l’incremento della sua commerciabilità. I latticini polacchi possono tranquillamente competere con i prodotti esteri non solo per valore nutritivo ma anche per la diversificazione di offerta, gusto e prezzo. Gli investimenti realizzati nel settore lattiero-caseario hanno consentito uno sviluppo del potenziale produttivo degli articoli altamente trasformati. Con la crescita della domanda domestica ed estera sale, in modo dinamico, la produzione di formaggi (soprattutto formaggini, formaggi fritti e stagionati), che sono diventati uno dei maggiori successi nelle esportazioni polacche. Anche la produzione di bevande a base di latte e quella di gelati sta registrando un continuo incremento. FRUTTA E VERDURA La Polonia è uno dei maggiori produttori, europei e mondiali, di frutta, verdura e loro derivati. Nell’Unione Europea siamo leader nel settore della produzione di mele, carote e frutti rossi (soprattutto amarene, ciliegie, lamponi e ribes), nonché uno dei maggiori coltivatori di fragole. I prodotti dell’ortofrutticoltura polacca e della loro lavorazione godono di apprezzamento da parte dei consumatori domestici ed esteri; sono un sinonimo di alimenti gustosi, sani e sicuri. Devono il proprio gusto e aspetto unico alla tipologia del suolo e alle condizioni climatiche. Non va dimenticato anche un utilizzo, decisamente inferiore rispetto ai maggiori produttori di ortofrutta dell’Europa occidentale, di prodotti fitosanitari. La materia prima derivante dalle coltivazioni polacche di qualità rappresenta un’ottima base per la produzione di succhi di frutta e verdura, surgelati e altri articoli molto gustosi e di alta qualità. PRODOTTI TRASFORMATI A BASE DI FRUTTA I succhi di mela, amarena, lamponi, ribes nero, fragola e aronia sono uno dei maggiori successi delle esportazioni polacche. La loro competitività si basa soprattutto sulla qualità, quale risultato di coltivazioni e processi di produzione continuamente migliorati. Oltre ai succhi concentrati di frutta, si distinguono per gusto e salubrità anche i succhi pronti, i nettari e le bevande a base di frutta. pagina 59 12 PRODOTTI SURGELATI La Polonia è il maggiore produttore nell’Unione Europea e, a livello mondiale, un importante produttore di surgelati ortofrutticoli. I surgelati di verdura (carote, broccoli, zucchine, fagiolini, peperoni, piselli, pomodori, insieme ai contorni misti e ai minestroni), nonché di frutta (specialmente fragole, amarene, lamponi, ribes, mirtilli e uvaspina) si caratterizzano per un gusto ricco e naturale. L’industria polacca di ortofrutta fornisce prodotti sia sui saturi mercati occidentali (soprattutto nell’UE) sia sui mercati in forte sviluppo dei nostri vicini dell’est (tra cui gli Stati CSI, soprattutto la Russia). Sul mercato comunitario la Polonia si colloca come uno dei maggiori fornitori di fragole, amarene e ribes nero surgelati, e al secondo posto nel settore dei surgelati di lamponi e di verdure. I produttori di surgelati di ortofrutta possiedono certificati in materia di gestione della qualità e utilizzano tecnologie moderne. CONFETTURE E MARMELLATE Anche gli articoli a base dei prodotti della frutticoltura polacca, quali confetture, marmellate, composte, puree, frutta secca, altri prodotti di conservazione e lavorazione di frutta, nonché noci e nocciole, si distinguono per un gusto eccezionale. Detti articoli sono destinati sia al consumo diretto sia come ingredienti aggiuntivi per torte e dolci. Le salse a base di mirtilli giganti americani o mirtilli rossi sono un ottimo contorno per piatti di carne, salumi e formaggi. Una delle altre specialità polacche in questo settore sono i prodotti a base di frutti di bosco (soprattutto mirtilli, considerati spesso una pianta medicinale) e rosa selvatica, tra cui una confettura unica di petali di rosa. FUNGHI, CRAUTI E CETRIOLI IN SALAMOIA La Polonia, uno dei leader tra i produttori dell’UE di verdura, può offrire anche specialità tradizionali della cucina polacca: prodotti in salamoia (tra cui crauti, quali base dei bigos, un piatto tradizionale polacco), sottaceti (cetrioli, funghi), conserve, verdure essiccate, concentrati e succhi di pomodoro. Un’altra specialità polacca sono i prodotti del sottobosco. Uno dei contorni preferiti in Polonia sono i funghi sottaceto: finferli, porcini, boleti badi, tricholomee equestri, pinarelli. Ingrediente molto usato nella cucina polacca sono i funghi secchi, soprattutto porcini e boleti badi. I funghi e i frutti di bosco sono offerti anche in forma di surgelati. pagina 60 SETTORE AGROALIMENTARE IN POLONIA 12 CARNE SUINA E BOVINA La Polonia è uno dei maggiori produttori di carne rossa nell’UE. Vanta una lunga e ricca tradizione nell’allevamento dei suini. Già all’inizio del XX secolo i produttori polacchi si piazzavano tra i leader mondiali di maiali da ingrasso per la produzione di bacon. Nonostante lo sviluppo di allevamenti intensivi, oltre l’80% del patrimonio suinicolo nazionale è stato mantenuto in aziende individuali che utilizzano mangimi naturali, soprattutto diversi tipo di grano. Il nostro Paese gode anche di ottime condizioni naturali per l’allevamento degli animali, nonché del potenziale per lo sviluppo della produzione di carni bovine. I consumatori dell’UE e di altri paesi cominciano ad apprezzare sempre di più la qualità delle carni rosse prodotte in Polonia. Negli ultimi anni la carne suina raggiunge le tavole di circa 70 paesi in tutto il mondo. POLLAME La Polonia vanta una tradizione secolare nell’allevamento del pollame: polli, tacchini, oche e anatre. Questo settore di produzione di carne è il più intensivo in tutto il Paese. Sempre più acquirenti esteri apprezzano i valori dell’ottima carne polacca. Nel 2011 il valore delle esportazioni di pollame era superiore di quasi 4,5 volte rispetto al 2003. Negli ultimi anni la Polonia lo esporta verso un’ottantina di Paesi in Europa, Asia, Africa e America del Nord. La Polonia è il maggior produttore di oche in Europa. Questo ramo dell’allevamento è considerato proprio una delle specialità dell’agricoltura polacca. Le oche allevate in Polonia non solo offrono ottima carne ma anche piume e calugine ricercate in tutto il mondo. Sin dai primi giorni di vita hanno a disposizione ampi spazi aperti e prati; sono alimentate con mangimi diversificati. L’oca alimentata nelle ultime settimane di allevamento con avena è proprio una delle specialità polacche, chiamata “oca da avena”. È apprezzata da tanti consumatori ed è spesso indicata come esempio di alimento polacco di alta qualità. La carne delle giovani oche da avena contiene più del 23% di proteine e solo il 4% di grassi. Il valore delle oche polacche è così apprezzato che oltre il 95% della produzione è destinato all’esportazione. Altro prodotto polacco, al top di gamma, è il grasso proveniente dalle oche da avena, facente parte della categoria dei cosiddetti “grassi animali sani”, per via del rilevante contenuto di acidi grassi insaturi e di vitamine. pagina 61 12 SALSICCE E PROSCIUTTI La Polonia vanta una lunga esperienza nella produzione di salumi e prodotti a base di carne. L’ottima qualità dei prodotti polacchi è confermata dalle esportazioni in costante aumento, che nel 2011 sono state superiori di quasi 5,5 volte rispetto al 2003. Una delle specialità nostrane sono le salsicce. Nella loro produzione si utilizza soprattutto la carne rossa (di solito suina), ma sempre più spesso si usano le carni bovine e il pollame. Il gusto eccezionale delle salsicce polacche è frutto di un sapiente utilizzo dei processi di salatura, affumicatura, essiccatura, di diversi tipi di cottura o stagionatura, nonché di una miscela speciale di spezie. La gamma delle salsicce prodotte in Polonia è molto ampia, tra cui la salsiccia (kiełbasa: krakowska, żywiecka, myśliwska, jałowcowa) o i salamini, chiamati kabanosy. Non bisogna dimenticare però di altri salumi di eccellente qualità come: prosciutto (szynka), lonza affumicata (polędwica), coppa (baleron), lonza al forno (schab), bacon (bekon), né di ottimi paté. I prodotti polacchi a base di carne si distinguono sia per un gusto squisito sia per un aroma eccezionale. I salumi e gli altri articoli a base di carne sono prodotti in Polonia sia con metodi tradizionali, secondo le ricette antiche, sia con l’utilizzo di tecnologie e metodi moderni di affettamento e confezionamento. Le linee tecnologiche usate, una tradizione pluriennale e un’esperienza negli stabilimenti permettono di ottenere prodotti con diverse caratteristiche e anche tipi speciali, adeguati alle richieste del cliente. Le nuove tecnologie consentono di prolungare la durata dei prodotti. Va sottolineato che, dal punto di vista delle attrezzature e degli impianti, le aziende polacche nel settore della lavorazione della carne sono tra le più moderne in Europa. INDUSTRIA PASTICCERA La Polonia è un vero paradiso per gli amanti della pasticceria, che propone infiniti tipi di dolci, dai gusti e dalle forme diversi. L’utilizzo di svariate qualità di farina e crusca ottenute dal grano polacco rappresenta una risposta alle aspettative del mercato in materia di semiprodotti sani, che garantiscono alta qualità ai prodotti finiti. Tra i consumatori che devono seguire una dieta ricca di fibre sono molto popolari i biscotti prodotti con farina di segale, di farro o integrale. Per l’industria pasticcera polacca le richieste dei clienti hanno un’importanza prioritaria, cui si risponde con prodotti la cui qualità e prelibatezza pienamente soddisfa e coccola il palato. Punti forti sono la diversità nei gusti e i prezzi competitivi. Gran parte degli stabilimenti è dotata di soluzioni tecnologiche tra le più moderne in Europa; lo confermano le alte valutazioni assegnate nell’audit condotto dall’istituto Americano di Cottura (AIB), rinomato organismo i cui certificati sono conferiti ai migliori produttori di alimenti. Tra i biscotti polacchi più popolari e più noti abbiamo le delicje, prodotti da alcune decine di anni, una specie di savoiardi rotondi con gelatina di frutta, coperti con glassa al cioccolato. Altro prodotto famoso sono i pierniki toruńskie, piccoli panpepati, molto aromatici, cotti con miele e ricchi di spezie: cardamomo, zenzero, cannella, chiodi di garofano e pepe, pagina 62 SETTORE AGROALIMENTARE IN POLONIA 12 prodotti sin dal medioevo, con glassa di zucchero o cioccolato, a volte con ripieno a base di frutta. Un’altra prelibatezza polacca è il sękacz: un dolce di colore dorato, cotto al fuoco, che ricorda la stratificazione del tronco di un albero (la parola polacca sęk, da cui proviene il nome del dolce, significa infatti “nodo”). Uno dei suoi valori aggiunti è la lunga durata: rimane fresco per alcune settimane. PRODOTTI DI CIOCCOLATO E DOLCIUMI Grazie alla garanzia di un’ottima qualità a livello mondiale, indipendentemente dalle oscillazioni della congiuntura, i dolciumi nostrani vanno a ruba da tutte le parti. La Polonia è uno dei maggiori produttori di dolciumi in base a cioccolato in Europa e al mondo. Le moderne soluzioni e le migliori tecnologie implementate dagli stabilimenti in Polonia consentono di migliorare costantemente la qualità dell’offerta e di ampliarla. Le specialità polacche sono vendute in circa 100 paesi in tutto il mondo. Gran parte delle esportazioni è destinata ai Paesi dell’UE, ma la nostra produzione trova numerosi sostenitori anche sul mercato russo, arabo e americano. Le fabbriche più conosciute, operative finora, sono nate nel XIX secolo. I marchi e i prodotti da esse proposti si sono fortemente radicati nella coscienza di più generazioni. Tra le golosità polacche più conosciute elenchiamo: il ptasie mleczko (cioccolatini con una morbida meringa), le prugne secche, le amarene, l’uvetta o le nocciole al cioccolato, e i croccantini con semi di sesamo – i sezamki. I clienti esteri apprezzano anche le krówki, caramelle mou morbide o friabili, prodotte con il latte polacco, nonché altri cioccolatini nostrani. 12.2 BEVANDE TÈ, TISANE E CAFFÈ Il tè e il caffè sono tra le bevande più diffuse in Polonia, nonostante l’assenza di coltivazioni tradizionali di queste piante. Quasi nessuno è in grado d’immaginare un inizio della giornata senza una tazza fumante di caffè o tè. Essi possono accompagnare anche i pasti e le merende. La tradizione di bere il tè giunse in Polonia già nella seconda metà del XVII secolo. Inizialmente si usava il tè verde, considerato piuttosto un medicinale che una bevanda consumabile per piacere. La situazione cambiò nell’Ottocento, quando il tè verde fu gradualmente sostituito dal tè nero, servito con zucchero e a volte con una fetta di limone. I produttori polacchi di tè analizzano costantemente la situazione sul mercato e cercano di soddisfare i gusti anche più raffinati. In Polonia, per la produzione del tè si utilizza la materia prima importata, nonché frutta ed erbe nostrane per le tisane. L’offerta indirizzata al mercato domestico include non solo il tè nero ma anche quello verde, bianco e rosso, nonché diversi tipi di tisane. Quest’ultima categoria comprende gli infusi non composti (menta, camomilla, melissa, tiglio, lamponi, mirtilli rossi, rosa pagina 63 12 selvatica, aronia, frutti di bosco), miscugli di erbe medicinali e tisane miste di erbe e frutta. In Polonia si producono anche tè solubili, sotto forma di polvere o granulato, in diversi gusti, da servire caldi o freddi, tipo icetea. Anche il consumo di caffè ha in Polonia una lunga tradizione, risalente già alla fine del XVII secolo. Il gusto e l’aroma dipendono dalla qualità del caffè, dal luogo di provenienza e dal processo di torrefazione. In Polonia abbiamo qualche decina di imprese di torrefazione industriali e una serie di aziende più piccole, che utilizzano metodi e strumenti tradizionali. L’offerta dei produttori e dei venditori include diverse miscele di grani, selezionate con cura dagli esperti professionali, per la ricchezza del gusto e dell’aroma. Il mercato polacco offre caffè macinato, solubile, in grani e i prodotti in buste tipo cappuccino. Oltre al caffè naturale i produttori propongono il caffè aromatizzato (al gusto di cioccolato, vaniglia o zabaglione). Un articolo molto apprezzato per i benefici alla salute è il surrogato di caffè a base di grano, frumento, o orzo, cicoria, barbabietola da zucchero o radice di tarassaco. La tradizione della produzione in Polonia di detta bevanda risale all’inizio del XIX secolo. ALCOLICI La produzione di superalcolici in Polonia vanta una lunga tradizione, risalente almeno al Quattrocento. La vodka è un distillato fortemente radicato nei nostri costumi e nella cultura culinaria. La sua produzione secolare, sulle terre polacche, ha comportato la nascita di diverse ricette originali, basate su ingredienti locali, che le danno un gusto del tutto particolare, apprezzato in tutto il mondo. La principale materia prima, usata tradizionalmente per la produzione, comprende diversi tipi di grano e patate. A volte si aggiungono erbe specifiche. In Polonia si fabbricano tutti i tipi di vodka, ossia vodka liscia in tutte le classi di qualità (classica, fine, di lusso, premium e superpremium), nonché un’ampia gamma di vodka aromatizzata. Nel maggio del 2012 la camera Bassa del Parlamento Polacco ha approvato una legge che contiene la definizione di ‘vodka polacca’ (Polish Vodka), che può essere fabbricata solo con grano o patate, vietando l’uso di mais, uva o altro. Il mercato domestico offre circa 200 tipi di vodka polacca. Tutti sono tutelati come marchi commerciali. Finora tre superalcolici nostrani sono stati registrati come prodotti IGP. Sono: la vodka con erbe dalla Pianura della Podlacchia Settentrionale, aromatizzata con un estratto di erba del bisonte (Herbal vodka from the North Podlasie Lowland aromatised with an extract of bison Grass), il liquore di amarene “Polish Cherry” e la Vodka Polacca “Polska Wódka /Polish Vodka”. I prodotti di marca dell’industria polacca degli alcolici vincono diversi premi nei prestigiosi concorsi internazionali. Il settore si caratterizza per una rapida crescita nella produzione (superiore rispetto alla velocità di sviluppo dell’intera industria alimentare) e per un incremento rilevante nella produttività del lavoro. Dal punto di vista del valore delle vendite, i produttori polacchi di vodka si posizionano al primo posto nell’UE e al quarto al mondo. La vodka prodotta in Polonia giunge qualche decina di Paesi in tutto il mondo. pagina 64 SETTORE AGROALIMENTARE IN POLONIA 12 VINO I terreni più vasti destinati alla viticoltura in Polonia si estendono nei voivodati małopolskie, lubuskie e dolnośląskie, nel sud del Paese. La produzione locale di vino cresce ogni anno e probabilmente continuerà ad aumentare. Dal registro agricolo, tenuto dall’Istituto Nazionale di Statistica, risulta che la superficie complessiva adibita alla viticoltura raggiunge i 360 ettari. Rispetto all’anno scorso le raccolte sono raddoppiate (in totale 3.154 quintali), così come la produzione di vino, che ha raggiunto il livello di 1978,95 hl (ca. 264 mila bottiglie da 0,75 l). Nel Registro dell’Agenzia per il Mercato Agricolo sono iscritti 49 produttori che ottengono il vino dall’uva proveniente dalle coltivazioni ubicate in Polonia. La prossima campagna agricola 2014/2015, che inizierà il 1° agosto, può risultare ancora migliore rispetto alla campagna record 2013/2014, in quanto solo in maggio si sono iscritti al Registro 5 nuovi produttori. IDROMELE La produzione dell’idromele è fortemente radicata nella tradizione polacca. L’ampia offerta domestica, regolarizzata da disposizioni amministrative in merito, comprende numerosi tipi di idromele, prodotti in base a ricette tradizionali. A seconda della proporzione di miele e acqua nel mosto, quale base per la produzione dell’idromele, distinguiamo półtorak (1:1/2), dwójniak (1:1), trójniak (1:2) e czwórniak (1:3). Alcuni tipi di idromele sono arricchiti con succhi di frutta o con spezie e erbe. Detti idromeli sono stati registrati dalla Commissione Europea nell’elenco delle Specialità Tradizionali Garantite, sotto la denominazione “staropolski miód pitny”. BIRRA Il luppolo, il malto e l’acqua di sorgente di ottima qualità consentono di offrire ai consumatori un’ottima birra. Questa bevanda fu fabbricata e consumata sulle nostre terre già nei tempi protoslavi. In Polonia operano birrifici di diverse dimensioni: dalle grandi imprese industriali fino ai mini-birrifici, che vendono i prodotti direttamente nei ristoranti con i quali cooperano. Molte imprese risalgono all’Ottocento. Il mercato domestico offre qualche centinaio di marchi. La produzione annua ammonta a 38 milioni di ettolitri, assicurando alla Polonia una posizione tra i leader europei. Al fine di soddisfare le richieste dei clienti, aumenta costantemente la fabbricazione di birre arricchite con succhi naturali nostrani. La Polonia, Paese dalla grande biodiversità e dal ricco patrimonio storico-culturale, offre un numero sempre maggiore di prodotti alimentari del tutto eccezionali e particolari. I nostri prodotti agroalimentari non solo sono naturali, ma si distinguono anche per naturalezza, alta e costante qualità, ottimo gusto e soprattutto benefici per la salute, in quanto basati su ingredienti naturali. L’offerta dell’industria è accompagnata dalla produzione tradizionale e biologica, sempre più popolare, che offre bevande sicure per la salute e dal gusto inconfondibile. pagina 65 12 12.3 SISTEMI NAZIONALI DI QUALITÀ ALIMENTARE Cresce il numero dei consumatori che si mostrano attenti non tanto al prezzo quanto alla qualità e provenienza degli alimenti. Tale approccio del cliente contemporaneo porta alla domanda di marchi riconoscibili e riconosciuti, che comprovino la qualità del prodotto. Al fine di soddisfarla, già da alcuni anni, vigono in Polonia diversi sistemi nazionali di qualità alimentare. PRODUZIONE INTEGRATA Il sistema si riferisce alla produzione di origine vegetale, focalizzandosi sulla tutela dell’ambiente e la salute dell’uomo. È stato ultimamente modificato per adeguarsi alle norme vigenti nella Federazione Russa e consente di ottenere un certificato che comprovi la soddisfazione degli standard in questo Paese. QUALITÀ TRADIZIONALE Il sistema serve per identificare i prodotti alimentari di alta qualità, soprattutto di tipo tradizionale. Il sistema comprende anche altri prodotti, che si distinguono per qualità e reputazione eccezionali, o per altre caratteristiche che li differenziano da altri alimenti della stessa categoria. È gestito dalla Camera Polacca del prodotto Regionale e Locale (Polska Izba Produktu Regionalnego i Lokalnego). SISTEMA QMP Il marchio appartiene all’Associazione Polacca dei Produttori di Carne Bovina. Il sistema definisce gli standard inerenti l’allevamento, l’alimentazione, il trasporto degli animali e la produzione della carne. La carne bovina, contrassegnata con il marchio “System QMP” proviene da una filiera di produzione definita in modo da assicurare la tenerezza, morbidezza e succosità naturali, che superano gli standard di qualità commerciali finora vigenti in Polonia. SISTEMA DI QUALITÀ DELLA CARNE SUINA PQS Il sistema è stato predisposto e implementato dalla Federazione Polacca degli Allevatori di Suini “POLSUS” e dalla Federazione “Polskie mięso”, per imporre una produzione di carne suina di altissima qualità. Il sistema serve per la definizione degli standard di ogni pagina 66 tappa della filiera, al fine di assicurare la qualità finale del prodotto. SISTEMA DI QUALITÀ GARANTITA DEGLI ALIMENTI QAFP Il sistema è stato creato dall’organismo di categoria – Unione di Produttori e Datori di Lavoro nell’Industria della Carne. Il sistema non si focalizza su un solo gruppo di prodotti ma viene costantemente ampliato con nuovi standard di qualità. Finora sono state predisposte norme per la carne suina, i petti di pollo, i petti di tacchino e l’oca “da avena”. I prodotti polacchi nell’ambito dei sistemi europei di qualità garantita degli alimenti. A oggi la Commissione Europea 34 prodotti provenienti dalla Polonia. ha registrato SPECIALITÀ TRADIZIONALI GARANTITE (STG) A oggi 9 prodotti polacchi sono stati iscritti nel Registro STG, tra cui: idromele (półtorak, dwójniak, trójniak e czwórniak), salsicce (jałowcowa, myśliwska, kabanosy), olio di camelina sativa (olej rydzowy) e pierekaczewnik (pasta al forno con ripieno, specialità di cucina della minoranza tartara presente da secoli in Polonia). DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA (DOP/ PDO) Il diritto all’utilizzo del logo DOP è stato conferito, sinora, a 9 prodotti polacchi: formaggi (oscypek, bryndza podhalańska, redykołka), amarena wiśnia nadwiślańska, carpa karp zatorski, fagioli (fasola wrzawska, Piękny Jaś z Dunajca), miele (miód podkarpacki spadziowy e miód z Sejneńszczyzny). INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA (IGP/PGI) In questa categoria la Commissione Europea ha registrato 16 prodotti polacchi: fragole (truskawka kaszubska), mele (jabłka łąckie, jabłka grójeckie), prugne (śliwka szydłowska e suska sechlońska), fagioli (fasola korczyńska), miele (miód drahimski, miód kurpiowski, miód wrzosowy z Borów Dolnośląskich), pane (chleb prądnicki, obwarzanek krakowski), dolci e dolciumi (kołacz śląski, rogal świętomarciński, andruty kaliskie), salsicce (kiełbasa lisiecka), formaggio (wielkopolski ser smażony). SETTORE AGROALIMENTARE IN POLONIA 12 AGRICOLTURA BIOLOGICA La quota di agricoltura biologica sull’intera superficie delle coltivazioni in Polonia cresce costantemente, e attualmente è pari al 2,8%. Rappresenta la risposta a una richiesta sempre maggiore di prodotti naturali, all’importanza che i consumatori danno a uno stile di vita sano, all’aumento della loro consapevolezza e del benessere. adoperano anche le norme ISO, e il sistema EUROP per la valutazione della materia prima. Una costante vigilanza sulla sicurezza dei prodotti alimentari di origine vegetale e animale fabbricati industrialmente viene esercitata dalle autorità veterinarie e sanitarie polacche, tra cui: Ispettorato della Qualità Commerciale dei Prodotti Agroalimentari, Ispettorato Veterinario, Ispettorato Sanitario Nazionale, Ispettorato Nazionale per la Tutela di Piante e Semi. PROGRAMMA DI PREMIO PER I PRODOTTI ALIMENTARI POLACCHI Il programma PDŻ “Poznaj Dobrą Żywność” (Conosci gli Alimenti di Qualità) è un programma di premiazione, approvato dal Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale. Serve per fornire informazioni ai consumatori in cerca di prodotti di alta qualità. Gli alimenti con il logo PDŻ, anche quando prodotti industrialmente e su larga scala, sono conformi agli standard di sicurezza e qualità e, cosa non meno importante, hanno un ottimo gusto. CONTROLLI FUORI DAI SISTEMI DI QUALITÀ In Polonia vigono diversi sistemi di controllo obbligatori volti ad assicurare la sicurezza degli alimenti, tra cui: Buone Pratiche di Fabbricazione (GMP), Corretta Prassi Igienica (GHP), Analisi dei rischi e controllo dei punti critici (HACCP). Gli stabilimenti del settore delle carni 12.4 COMMERCIO ESTERO La Polonia è uno dei maggiori produttori di alimenti nell’UE. La maggior parte della produzione è destinata al mercato domestico, ma da alcuni anni il valore delle esportazioni di prodotti agroalimentari cresce costantemente. Nel 2014 il valore delle esportazioni in questo settore era pari a 21,3 mld di euro. La velocità d’incremento delle esportazioni supera quella delle importazioni, comportando un aumento nel saldo positivo del commercio estero. Nelle esportazioni polacche del settore agroalimentare dominano: carne e i prodotti a base di carne, frutta, verdura e prodotti ortofrutticoli, semi di grano e prodotti a base degli stessi, tabacco e prodotti di tabacco, latticini. pagina 67 12 I prodotti agroalimentari polacchi raggiungono soprattutto gli altri Stati Membri dell’UE (79%); gran parte delle esportazioni è destinata ai Paesi della Comunità degli Stati Indipendenti (8%), ma arriva anche in altre parti del mondo: USA, Arabia Saudita o Algeria (13%). STRUTTURA GEOGRAFICA DELLE ESPORTAZIONI AGROALIMENTARI DALLA POLONIA NEL 201411 17 15 16 1 8% 14 1% 1% 12 1% 1% 11 13% 1% 10 1% 1% 13 9 2% 8% 8 23% 21.3 4% 8% 2 mld euro 79% 7% 3 25% 6% 7 5% 5% 4 5 6 1 GERMANIA 7 ALTRI PAESI UE 13 ARABIA SAUDITA 2 GRAN BRETAGNA 8 RUSSIA 14 ALGERIA 3 FRANCIA 9 UCRAINA 15 CINA 4 REPUBBLICA CECA 10 BELARUS 16 HONG KONG 5 ITALIA 11 COMUNITÀ DI STATI INDIPENDENTI 17 ALTRI PAESI 6 PAESI BASSI 12 USA Elaborato dall’Agenzia per lo Mercato rurale allla base dei dati dal Ministero delle Finanze 11, 12 pagina 68 SETTORE AGROALIMENTARE IN POLONIA 12 Il valore delle importazioni in questo settore ammonta a 14,8 mld di euro. Importiamo soprattutto dalla Germania (27%). Le importazioni da altri, singoli Stati europei raggiungono un livello di circa il 4-5%, e quelle da altri paesi sono pari al 13%. STRUTTURA GEOGRAFICA DELLE IMPORTAZIONI AGROALIMENTARI IN POLONIA NEL 201412 16 1 17% 26% 15 2% 14 2% 13 2% 12 2% 11 3% 14.8 mld euro 3% 10 11% 4% 9 2 4% 5% 4% 8 5% 5% 5% 3 7 6 5 4 1 GERMANIA 7 ARGENTINA 13 UNGHERIA 2 PAESI BASSI 8 FRANCIA 14 SLOVACCHIA 3 BELGIO 9 ITALIA 15 LITUANIA 4 SPAGNA 10 REPUBBLICA CECA 16 ALTRI PAESI 5 DANIMARCA 11 GRAN BRETAGNA 6 SVEZIA 12 UCRAINA pagina 69 12 STRUTTURA MERCEOLOGICA DELLE ESPORTAZIONI POLACCHE NEL SETTORE AGROALIMENTARE NEL 201413 BESTIAME, CARNE E PREPARATI 11% FRUTTA, VERDURA E PREPARATI14 19% 3% CEREALI E PREPARATI 4% TABACCO E PRODOTTI DEL TABACCO 5% LATTERIA ZUCCHERO E DOLCIUMI 21.3 7% PESCI E PRODOTTI ITTICI ALCOLICI, CAFFÈ, TÈ, CACAO 14% mld euro 7% SEMI OLEOSI, GRASSI VEGETALI MANGIMI 12% 9% ALTRI 9% SCAMBIO COMMERCIALE TRA POLONIA E ITALIA15 L’Italia è il quinto partner per le esportazioni polacche nel settore agroalimentare e il nono per le importazioni. Nel 2014 il valore delle esportazioni verso l’Italia era pari a 1,153 mld di euro, mentre le importazioni sono ammontate a 539 mln di euro. I principali prodotti esportati in Italia sono: carni rosse e frattaglie, prodotti a base di carne, latticini, tabacco e prodotti del tabacco. Invece la Polonia importa in primo luogo frutta e verdura, insieme a prodotti a base ortofrutticola, prodotti a base di cereali e farinacei, vino, vermouth e spumanti. SCAMBIO COMMERCIALE TRA POLONIA E ITALIA NEGLI ANNI 2009-201416 Importazioni secondo il paese della spedizione 1200 1153 1000 1065 879 MLN EUR 800 781 766 600 400 200 0 614 677 520 485 396 282 259 2009 2010 2011 2012 IMPORTAZIONI Con patate, funghi e succhi Elaborato dall’Agenzia per lo Mercato rurale allla base dei dati dal Ministero delle Finanze 14 13, 15, 16, 17, 18 pagina 70 546 539 343 281 ESPORTAZIONI 536 522 2013 SALDO 2014 SETTORE AGROALIMENTARE IN POLONIA 12 STRUTTURA MERCEOLOGICA DELLE ESPORTAZIONI NEL SETTORE AGROALIMENTARE DALLA POLONIA IN ITALIA NEL 201417 CARNE ROSSA, FRATTAGLIE E PREPARATI 13% 1% 1% TABACCO E PRODOTTI DEL TABACCO LATTERIA 34% 2% PESCI E PREPARATI ITTICI 3% PREPARATI DI FARINA, CEREALI ORTAGGI COMPRESI FUNGHI E PREPARATI 1153 3% CONFETTERIA mln euro 4% ANIMALI VIVI ESCLUSO IL POLLAME 4% CAFFÈ, TÈ, CACAO CARNE DI POLLAME E FRATTAGLIE 6% 19% BIRRA 10% ALTRI VALORE DI ESPORTAZIONE DI ALCUNI PRODOTTI DALLA POLONIA IN ITALIA18 500 400 MLN EUR 374 394 300 200 228 252 274 239 230 157 180 191 218 188 100 71 87 106 99 113 117 0 carne, frattaglie e preparati senza pollame 2009 2010 tabacco e prodotti del tabacco 2011 2012 latteria 2013 2014 pagina 71 12 SETTORE AGROALIMENTARE IN POLONIA STRUTTURA MERCEOLOGICA DELLE IMPORTAZIONI NEL SETTORE AGROALIMENTARE DALLA POLONIA IN ITALIA NEL 201419 Importazioni secondo il paese della spedizione FRUTTA COMPRESI NOCI E PREPARATI ORTAGGI COMPRESI FUNGHI E PREPARATI 19% 15% PRODOTTI DI FARINA, CEREALI VINI, VERMOUTH E CHAMPAGNE GRASSI VEGETALI 2% 2% 2% LATTERIA 3% CARNE ROSSA, FRATTAGLIE E PREPARATI 4% CONFETTERIA 11% 539 mln euro 11% CAFFÈ, TÈ, CACAO 6% RISO MANGIMI 10% 7% PESCI E PRODOTTI ITTICI 8% ALTRI VALORE DI IMPORTAZIONI DI ALCUNI PRODOTTI DALL’ITALIA IN POLONIA20 Importazioni secondo il paese della spedizione 140 123 122 120 MLN EUR 100 128 110 103 102 80 60 49 40 51 56 55 58 40 58 49 35 38 37 37 20 0 frutta (compresi noci) e preparati 2009 2010 ortaggi (compresi funghi) e preparati 2011 2012 Elaborato dall’Agenzia per lo Mercato rurale allla base dei dati dal Ministero delle Finanze 19, 20 pagina 72 prodotti di farina e cereali 2013 2014 INDIRIZZI UTILI 13 1• PARP – AGENZIA POLACCA PER LO SVILUPPO DELLE IMPRESE (POLSKA AGENCJA ROZWOJU PRZEDSIĘBIORCZOŚCI) www.parp.gov.pl PARP è un ente governativo che da 15 anni sostiene lo sviluppo dell’imprenditorialità in Polonia. Il suo obiettivo principale è la crescita delle PMI: fondazione di nuove imprese, aumento delle qualifiche professionali, incremento del potenziale, rafforzamento della competitività in base alle innovazioni e alle nuove tecnologie, creazione di un contesto favorevole all’imprenditoria e di condizioni adeguate all’esercizio dell’attività economica. Realizzando le azioni a sostegno degli imprenditori (ma anche di istituzioni imprenditoriali, enti locali, organismi statali, atenei), PARP fruisce di fondi derivanti dal budget dello Stato e di fondi europei. Ancora prima dell’adesione della Polonia all’Unione Europea, PARP ha offerto agli imprenditori sostegno finanziario, insieme a un aiuto in materia di formazione, consulenza e informazione. Fino al 2015 l’Agenzia risponde della realizzazione delle misure nell’ambito di tre programmi operativi: Economia Innovativa, Capitale Umano e Sviluppo della Polonia dell’Est; a partire dal 2015 anche nell’ambito dei programmi previsti nella prospettiva finanziaria 2014-2020: Sviluppo Intelligente, Polonia dell’Est, nonché Conoscenza, Istruzione e Sviluppo. PARP ha un’ampia esperienza non solo nel fornire un aiuto europeo agli imprenditori. Da alcuni anni è attivo il Centro di Ricerca sull’Imprenditorialità, volto condurre analisi e indagini in materia di imprenditoria, innovazioni, risorse umane e servizi a sostegno delle imprese. In base ai risultati ottenuti si preparano nuovi programmi di aiuto, che rispondono alle necessità individuate dagli imprenditori. A partire dal 2013 PARP realizza un progetto pilota che serve per analizzare l’impatto delle regolazioni pianificate e già esistenti sul settore delle piccole e medie imprese (PMI). Un aiuto può risultare efficiente solo se un imprenditore ha accesso facilitato alle informazioni sullo stesso. PARP è stato l’iniziatore della creazione del Sistema Nazionale dei Servizi (KSU) per le PMI. KSU offre servizi di consulenza alle imprese per ogni tappa dell’esercizio: dalla registrazione dell’attività, alla gestione efficace dell’impresa fino alla sospensione o chiusura dell’attività. Tutti i centri di KSU (circa 200) operano conformemente agli Standard dei Servizi predefiniti; di conseguenza l’imprenditore può essere sicuro di ottenere un servizio di ottima qualità. Importante gruppo di partner per PARP sono le istituzioni estere governative e non, con cui l’Agenzia da anni realizza una serie di progetti internazionali a favore dello sviluppo dei rapporti economici bilaterali.Il centro Enterprise Europe Network, che opera presso PARP, dà l’opportunità agli imprenditori di fruire delle possibilità offerte dal mercato europeo. Il centro offre un ampio ventaglio di servizi gratuiti nel campo della formazione, informazione e consulenza (soprattutto nell’ambito della legislazione e politica europea), dell’esercizio dell’attività economica in Polonia e all’estero, dell’accesso alle fonti di finanziamento, dell’internalizzazione delle imprese, del trasferimento delle tecnologie e della partecipazione ai programmi quadro dell’UE. Inoltre la rete pagina 73 13 Enterprise Europe Network aiuta gli imprenditori a trovare partner stranieri e a partecipare alle fiere e alle missioni economiche. PARP è anche un operatore del progetto “Ponte Polacco in Silicio” (Polski Most Krzemowy), volto a sostenere le imprese polacche del settore delle nuove tecnologie, nell’espansione sul mercato statunitense. PARP adegua costantemente la propria offerta di consulenza e informazione a un mercato in evoluzione, utilizzando anche nuovi canali di comunicazione. Attualmente dispone di una decina di portali online specialistici e social network, dove offre corsi di formazione online, e-book, trasmissioni di corsi e conferenze, informazioni sulla procedura di concessione degli aiuti, basi di dati, pubblicazioni, risultati di ricerche e indagini. Tramite la vetrina principale dell’Agenzia www.parp.gov.pl, già circa un milione di internauti al mese fruisce di informazioni e strumenti messi a disposizione sui portali di PARP. L’Agenzia è anche coinvolta nella preparazione della partecipazione polacca alle Esposizioni Mondiali EXPO. Ben tre volte l’organizzazione della stessa è stata affidata a PARP – a Saragozza (2008), Shanghai (2010) e Milano (2015). PARP è l’operatore principale delle iniziative legate all’EXPO 2015 a Milano; risponde sia della parte tecnica sia di quella organizzativa. PARP realizza un ricco programma di iniziative di promozione e di marketing, una serie di conferenze scientifiche e workshop. L’Agenzia ha programmato un intenso programma economico per le imprese polacche e italiane nell’intero 2015, che comprende: missioni economiche degli imprenditori polacchi in Italia, presentazione delle imprese polacche a diverse fiere e incontri settoriali. Le persone interessate a ottenere informazioni su tutti i programmi di sostegno offerti da PARP agli imprenditori e ai fornitori annessi possono fruire della linea verde nell’ambito del servizio “Informatorium PARP”. 2• PAIiIZ – AGENZIA POLACCA PER L’INFORMAZIONE E GLI INVESTIMENTI ESTERI (POLSKA AGENCJA INFORMACJI I INWESTYCJI ZAGRANICZNYCH S.A.) www.paiz.gov.pl PAIiIZ è una società partecipata dal Ministero del Tesoro fondata nel 1992 per fornire servizi agli investitori. La sua missione consiste nel creare un’immagine positiva della Polonia nel mondo e nell’incrementare il flusso di investimenti diretti esteri, incoraggiando le aziende straniere a investire in Polonia. PAIiIZ è un partner particolarmente utile per gli imprenditori esteri che decidono di entrare sul mercato polacco. L’Agenzia li aiuta a espletare tutte le procedure amministrative e legali durante la realizzazione del progetto. Assicura anche un accesso facilitato alle informazioni complessive inerenti le questioni legali e imprenditoriali utili per la realizzazione dell’investimento. pagina 74 INDIRIZZI UTILI 13 PAIiIZ fornisce gratuitamente i seguenti servizi professionali di consulenza agli investitori: • • • • • • • selezione del sito in Polonia; visite in Polonia adeguate alle richieste concrete dei singoli investitori; informazioni su questioni legali ed economiche; informazioni su agevolazioni fiscali a disposizione degli investitori; facilitazione dei contatti con le autorità centrali e locali; aiuto nell’indentificare i fornitori di servizi e opere; assistenza agli investitori già presenti in Polonia (sostegno ai reinvestimenti in Polonia). Sul sito www.paiz.gov.pl gli investitori possono trovare tutte le informazioni utili sulla situazione generale in Polonia, sull’economia locale, sulle disposizioni di legge, nonché altre nozioni importanti per le imprese che hanno intenzione di insediarsi in Polonia. Oltre al Punto Centrale di Contatto dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (KPK OECD), PAIiIZ possiede anche uno sportello per le imprese interessate ai fondi europei. L’attività centrale dell’Agenzia è sostenuta dai Centri Regionali di Assistenza agli Investitori e agli Esportatori (COIE). Il personale di COIE, formato e supportato dall’Agenzia, assicura servizi complessivi e professionali per gli investitori, a livello dei voivodati. Nel 2011 la struttura di PAIiIZ è stata ampliata con l’avvio del Centro di Cooperazione Economica Polonia-Cina sotto forma di uno “one-stop shop”, che fornisce informazioni complessive sulle possibilità di investimento in Polonia e un sostegno alle imprese cinesi interessate a realizzarvi gli investimenti. I compiti del Centro sono i seguenti: promozione della Polonia come sito di investimenti esteri, identificazione delle fonti degli investimenti diretti esteri, assistenza durante le missioni e le visite delle delegazioni cinesi, preparazione di analisi e informazioni, rapporti costanti con le aziende cinesi operanti in Polonia, realizzazione del progetto Go China. Per maggiori informazioni consultare il sito www.gochina.gov.pl Dal 2013 invece, PAIiIZ sta realizzando il programma “Go Africa”, mirato a incoraggiare gli imprenditori polacchi a entrare sui mercati africani e a promuovere la Polonia in Africa. Nell’ambito del programma PAIiIZ ha organizzato: missioni di ricognizione in alcuni paesi africani, partecipazione di aziende polacche a fiere, conferenze e workshop in Polonia e in Africa. Inoltre l’Agenzia ha pubblicato guide pratiche sui mercati africani. Per maggiori informazioni consultare il sito www.paiz.gov.pl Tutti coloro che sono interessati ad avere maggiori informazioni sulle possibilità di utilizzo del potenziale imprenditoriale unico della Polonia sono invitati a contattare l’Agenzia PAIiIZ. pagina 75 13 3• ARR – AGENZIA PER IL MERCATO AGRICOLO (AGENCJA RYNKU ROLNEGO) www.arr.gov.pl L’Agenzia per il Mercato Agricolo (ARR) è un’istituzione governativa istituita nel 1990, controllata dal Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale, che implementa la politica di sostegno al settore agroalimentare. Svolge la funzione di organismo pagatore, competente per erogare finanziamenti derivanti dal Fondo europeo agricolo di garanzia. L’Agenzia realizza i meccanismi della politica nazionale e della politica agricola comune volti ad assicurare la stabilizzazione sui mercati agricoli e la tutela dei ricavi dei coltivatori diretti. Attualmente l’attività dell’Agenzia per il Mercato Agricolo si focalizza su: • promozione, su mercati esteri selezionati, di marchi polacchi e di specialità alimentari; • promozione di prodotti agroalimentari e di sistemi di qualità sul mercato dell’UE e di paesi terzi; • monitoraggio e analisi della situazione attuale e delle previsioni in merito ai principali mercati agricoli; • educazione e promozione, tra i bambini e i giovani, di sane abitudini alimentari; • realizzazione di meccanismi di intervento, che rappresentano una rete di sicurezza per eventuali distorsioni sui mercati; • sostegno ai più bisognosi nell’ambito del programma di aiuti alimentari; • concessione di permessi per l’importazione ed esportazione dei prodotti agroalimentari. Uno dei campi dell’attività di ARR, che si sviluppa in maniera dinamica, è il sostegno alla promozione dei prodotti agroalimentari. Nell’ambito della politica agricola comune, ARR realizza, sui mercati dell’UE e di paesi terzi, campagne settoriali di informazione e promozione inerenti i prodotti agroalimentari. Sostiene anche diversi gruppi di produttori di alimenti ad alta qualità, soggetti a sistemi di qualità riconosciuti a livello nazionale ed europeo. ARR realizza anche, per conto proprio, diverse iniziative a livello territoriale, al fine di sostenere la promozione dei nostri prodotti tradizionali, regionali e locali. L’Agenzia si impegna a realizzare efficaci interventi mirati a sostenere lo scambio commerciale con i paesi stranieri. Collabora con imprenditori polacchi ed esteri nel settore agroalimentare. Prende parte alle maggiori fiere ed esposizioni internazionali nel settore agroalimentare e aiuta le aziende polacche a prendervi parte. Nel 2014 ha organizzato, con gran successo, missioni economiche in Algeria, Hong Kong, Bielorussia, Kazakistan, Spagna, Emirati Arabi Uniti, Cina, Russia, Francia, Ucraina. Per gli imprenditori esteri, interessati a importare prodotti agroalimentari, organizza missioni commerciali e visite studio in Polonia, incontri B2B con imprenditori e rappresentanti di istituzioni o associazioni polacche di categoria. pagina 76 INDIRIZZI UTILI 13 4• KIG – CAMERA DI COMMERCIO POLACCA (KRAJOWA IZBA GOSPODARCZA) www.kig.pl La Camera di Commercio Polacca è la più grande organizzazione autonoma di imprenditoria in Polonia. È nata nel 1990. Rappresenta il maggior numero di imprenditori, unendo oltre 150 organizzazioni; è membro di Eurochambres (Associazione delle Camere di Commercio e Industria Europee) e della Camera di Commercio Internazionale con sede a Parigi. KIG promuove la responsabilità sociale delle imprese e assiste gli imprenditori polacchi sulla scena internazionale. La Camera di Commercio Polacca organizza seminari, conferenze, corsi di formazione e workshop, dedicati ai problemi legati all’attuale politica economica dello Stato. Durante questi eventi si affrontano i temi più rilevanti per gli imprenditori, compresi i rischi e le sfide dovute all’implementazione di tecnologie innovative o all’internazionalizzazione. La Camera di Commercio Polacca presta anche servizi di consulenza sulle questioni più importanti inerenti l’esercizio dell’attività sul mercato unico europeo e sui mercati internazionali. Presso la Camera di Commercio Polacca sono stati istituiti 14 Comitati, i cui presidenti e membri sono grandi esperti in economia, studiosi, rappresentanti di enti locali con esperienze nei campi di azione dei Comitati. Il loro obiettivo principale consiste nell’elaborazione di pareri tecnici e di una visione comune. I membri dei Comitati partecipano attivamente ai lavori delle commissioni parlamentari, all’elaborazione e all’esame delle norme e delle leggi che hanno impatto diretto sull’attività delle imprese. L’Ufficio di Collaborazione con l’Estero presso KIG si occupa di internazionalizzazione delle imprese polacche e di promozione delle esportazioni. Più di 170 contratti stipulati con oltre 100 partner esteri, e una rete di contatti con organizzazioni economiche internazionali consentono alla Camera di assistere efficientemente gli imprenditori nostrani, ai quali vengono offerte diverse forme di promozione e aiuto per trovare partner stranieri, tra cui: incontri internazionali di business (ogni anno si organizzano più di 30 conferenze e corsi in Polonia e all’estero), incontri B2B tra gli imprenditori polacchi e stranieri (ogni anno si ricevono circa 40 delegazioni da tutto il mondo), partecipazione alle missioni economiche estere e alle fiere internazionali all’estero (per le imprese polacche si organizzano ogni anno più di 20 eventi promozionali in tutti i continenti). Le aziende polacche partecipano anche a diversi progetti internazionali organizzati parallelamente da KIG, fruiscono delle analisi dei mercati esteri e di tanti altri servizi. KIG coopera in modo attivo e costante con l’Ambasciata Italiana a Varsavia, con il suo Ufficio Commerciale e con l’ICE di Varsavia all’organizzazione degli incontri di promozione e business italo-polacchi. In collaborazione con la Camera di Commercio e dell’Industria Italiana in Polonia e con l’Ufficio di Promozione del Commercio e degli Investimenti presso l’Ambasciata Polacca di Roma, realizza diversi eventi, workshop e incontri B2B con partner italiani. pagina 77 13 INDIRIZZI UTILI Va anche ricordato che nel 2005 è stato avviato, presso la KIG, il Piemonte Desk: la rappresentanza della camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Torino e del Centro Estero per l’Internazionalizzazione CEIPIEMONTE, che facilita alle imprese polacche e italiane i contatti commerciali e la cooperazione. Alle origini del progetto sono state: l’esperienza positiva di collaborazione di business con le imprese aventi sedi nell’Italia del nord-ovest, lo sviluppo dello scambio commerciale tra i due Paesi e diversi progetti di co-produzione tra i partner polacchi e italiani. KIG si impegna a soddisfare le richieste di offerta da parte delle aziende piemontesi, sempre più numerose, cercando potenziali partner in Polonia, fornendo informazioni sui singoli settori o sulle regioni indicate, ecc. Nell’ambito del Piemonte Desk si organizzano le visite delle imprese piemontesi in Polonia e incontri individuali di business con partner polacchi selezionati. La Camera di Commercio Polacca ospita diverse missioni economiche dall’Italia, per le quali organizza workshop, incontri individuali B2B, visite presso le aziende e incontri a livello istituzionale. Nel dicembre 2013 KIG ha stipulato un Memorandum d’Intesa (MoU) con la Fondazione EMDC - Centro Euro-mediterraneo per lo sviluppo delle Micro, Piccole e Medie Imprese di Milano, nata grazie all’iniziativa dell’Azienda della camera di Commercio di Milano Promos e di istituzioni governative e bancarie italiane. In collaborazione con EMDC e con Promos, KIG realizza diversi progetti nell’ambito del programma EUROMED INVEST nei Paesi dello Spazio MED (Algeria, Marocco). I rappresentanti di KIG partecipano non solo ai lavori delle commissioni parlamentari ma anche a numerosi seminari, dibattiti e missioni economiche. KIG organizza conferenze e dibattiti dedicati ai singoli settori e alla situazione generale dell’economia polacca. L’evento intitolato “Apertura Economica del Nuovo Esercizio”, organizzato da KIG e comprendente la sintesi economica sull’esercizio conclusosi e le previsioni per quello successivo, gode della presenza di numerosi economisti, giornalisti e rappresentanti dell’imprenditoria. KIG prende anche parte a dibattiti economici nell’Ufficio del Presidente della Repubblica e assiste la delegazione polacca, composta da 51 imprenditori, al Parlamento Europeo delle Imprese, organizzato e ideato da EUROCHAMBRES (Associazione delle Camere di Commercio e Industria Europee), con sede a Bruxelles. KIG in un consorzio delle camere europee nel quadro dell‘ EXPO 2015 sta realizzando un progetto UE - Eventi ad Expo 2015 di Paesi Terzi, il cui scopo è stabilire contatti d’affari tra imprenditori ed imprese europee dai paesi selezionati: Cina, Giappone ed Africa attraverso sessioni organizzate, B2B e conferenze tematiche. pagina 78 NOTE 14 pagina 79 Ufficio di Promozione del Commercio e degli Investimenti dell’Ambasciata della Repubblica di Polonia in Roma www.roma.trade.gov.pl www.roma.trade.gov.pl