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SISTEMI FISSI AUTOMATICI DI RIVELAZIONE E DI

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SISTEMI FISSI AUTOMATICI DI RIVELAZIONE E DI
UNI 9795 Gennaio 2010
SISTEMI FISSI AUTOMATICI DI
RIVELAZIONE E DI SEGNALAZIONE E DI
ALLARME D’INCENDIO.
Progettazione, Installazione ed
Esercizio.
Ing. Sergio Abbrugiati
1 - Confidential and Proprietary
DISCLAIMER
La Presentazione che segue è basata sulla norma UNI EN
9795 ma non sostituisce la norma stessa.
E’ possibile che nella presentazione siano presenti degli
errori o delle differenze rispetto alla norma.
Per la progettazione e/o l’installazione di un sistema di
rivelazione incendio occorre sempre basarsi sulla UNI EN
9795.
La Notifier Italia Srl ed i suoi dipendenti non sono in alcun
modo responsabili per gli errori generati dall’errato uso
della presentazione che segue.
2 - Confidential and Proprietary
Premessa: Differenze tra sistemi
Differenze tra:
SISTEMI CONVENZIONALI
e
SISTEMI ANALOGICI INDIRIZZATI
3 - Confidential and Proprietary
Premessa: Topologia di un sistema
Convenzionale
Massimo 32 dispositivi per linea
+ Linea 1
- Linea 1
+ Linea 2
- Linea 2
+ 24 V - 24 V
4 - Confidential and Proprietary
Premessa: Topologia di un sistema
Analogico - Indirizzato
Loop 1
Massimo
99 rivelatori più
99 moduli per loop
Loop 2
5 - Confidential and Proprietary
Premessa: Differenze tra sistemi
LA NORMA
UNI 9795 GENNAIO 2010
6 - Confidential and Proprietary
i. Novità rispetto all’Edizione 2005
„
„
„
„
„
„
„
„
„
Introdotti nuovi riferimenti normativi
Inserita Appendice dedicata alla Progettazione
Modificati i Criteri di Installazione
Inserita Appendice dedicata ai Rivelatori per Condotta
Richiamate nuove Tecnologie di Rivelazione
Puntualizzazioni sulle segnalazioni Acustiche
Introdotti i Sistemi EVAC
Modifiche delle modalità di Connessione
Richiamo alla UNI 11224:2007 per l’avviamento e la Manutenzione
7 - Confidential and Proprietary
ii. Argomenti Trattati
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
Riferimenti Normativi
Termini e Definizioni
Componenti del Sistema
Documentazione di Progetto
Sorveglianza
Distribuzione dei Rivelatori
Posizionamento dei Pulsanti
Utilizzo dei Rivelatori Speciali
Centrale di Controllo e Segnalazione
Apparati di Segnalazione
Rete di Collegamento
Esercizio dei Sistemi
8 - Confidential and Proprietary
1. Scopo e Campo di Applicazione
La norma prescrive:
„ Criteri per la progettazione, l’installazione e l’esercizio
dei sistemi fissi automatici di rivelazione e segnalazione
allarme d’incendio.
„
Si applica alle realizzazioni eseguite entro qualsiasi
tipologia di edificio indipendentemente dalla
destinazione d’uso.
9 - Confidential and Proprietary
2. Riferimenti Normativi
EN 54: Sono le norme europee che dispongono i criteri tecnico-funzionali ( requisiti,
metodi di prova, prestazioni..) a cui devono rispondere i prodotti deputati alla
rivelazione.
„
„
„
„
„
„
„
„
„
EN 54.1
EN 54.2
EN 54.3
EN 54.4
EN 54.5
EN 54.7
EN 54.10
EN 54.11
EN 54.12
Definizioni e terminologia
Centrali di controllo e segnalazione
Dispositivi sonori di allarme
Apparecchiature di alimentazione
Rivelatori di Calore
Rivelatori puntiformi di fumo
Rivelatori di fiamma
Pulsanti manuali d’allarme
Rivelatori lineari di fumo
Riferimenti presenti anche nell’edizione Aprile 2005
10 - Confidential and Proprietary
2. Riferimenti Normativi – Novità 2010
Integrazioni nella nuova norma UNI 9795:2010
„
„
„
„
„
„
„
„
„
EN 54.16
EN 54.17
EN 54.20
EN 54.24
EN 54.25
EN 7536-16
EN 13501-1
EN 11224
EN 50200
Sistemi di Allarme Vocale (Centrale)
Isolatori di Corto Circuito
Rivelatori ad Aspirazione
Altoparlanti
Sistemi via Radio
Segni Grafici: Pulsanti di segnalazione
Classificazione al fuoco dei prodotti e degli
elementi da Costruzione
Controllo Iniziale e Manutenzione
Metodo di prova per la resistenza al fuoco di
piccoli cavi non protetti per l‘uso in circuiti di
emergenza
Sono stati eliminati i riferimenti alle CEI 20-36 ed alle CEI 20-45
11 - Confidential and Proprietary
3. Termini e Definizioni 1/2
Si applicano termini e definizioni della UNI EN 54-1
ƒ Altezza di un locale: Distanza tra il pavimento ed il punto più alto
dell’intradosso del soffitto o della copertura, quando questa costituisce il
soffitto.
ƒ Area: Una o più zone protette dal sistema.
ƒ Area specifica sorvegliata: Superficie a pavimento sorvegliata da un
rivelatore automatico d’incendio determinata utilizzando il raggio di
copertura.
ƒ Compartimento: Parte di edificio delimitata da elementi costruttivi di
resistenza al fuoco predeterminata e organizzata per rispondere alle
esigenze della prevenzione incendi.(D.M. 30/11/83)
ƒ Punto: componente connesso al circuito di rivelazione, in grado di
trasmettere o ricevere informazioni relative alla rivelazione d’incendio.
- 2005 - - 2010 12 - Confidential and Proprietary
3. Termini e Definizioni 2/2
Si applicano termini e definizioni della UNI EN 54-1
ƒ Raggio di copertura: Distanza massima in area libera senza ostacoli
che può esserci fra un qualsiasi punto del locale, soffitto e/o
sovrastruttura sorvegliato ed il rivelatore più vicino. Nel caso di soffitti
inclinati tale distanza si riferisce al piano orizzontale.
ƒ Sorveglianza di ambiente: Sorveglianza estesa a un interno locale o
ambiente.
ƒ Sorveglianza di oggetto: Sorveglianza limitata a un macchinario,
impianto o oggetto
ƒ Zona: suddivisione geografica dei locali o degli ambienti, in cui sono
installati uno o più punti e per la quale è prevista una segnalazione
comune ai diversi punti
- 2005 - - 2010 13 - Confidential and Proprietary
3. Altezza, Punto, Zona, Area
Altezza di
un locale
Raggio di
copertura
Area specifica
sorvegliata
Zona 2
Zona 1
Area
Punto
14 - Confidential and Proprietary
3.6 Raggio di copertura
E’ stato introdotto il concetto di “Raggio di Copertura”
R
E’ la distanza massima in area libera tra qualsiasi punto del locale,
soffitto e/o struttura sorvegliata ed il rivelatore. Sempre riferito al
piano orizzontale
15 - Confidential and Proprietary
4. Finalità e scopo
I sistemi di rivelazione automatica d’incendio devono:
ƒ Rivelare automaticamente un principio d’incendio e segnalarlo il più
velocemente possibile
I sistemi di rivelazione manuale d’incendio devono:
ƒ Far segnalare l’incendio nel caso sia rivelato da un’uomo
Scopo dei sistemi è di:
ƒ Favorire un tempestivo esodo delle persone, degli animali nonché lo
sgombero dei beni;
ƒ Attivare i piani di intervento
ƒ Attivare i sistemi di protezione contro l’incendio
ed eventuali altre misure di sicurezza
16 - Confidential and Proprietary
4.2 Componenti del Sistema
Nessuna variazione dall’edizione Aprile 2005
CENTRALE
DISP. D’ALLARME
RIVELATORI
Le linee indicano i flussi di
informazioni e non le connessioni
TRASM. ALLARME
RICEZ. ALLARME
E
F
TRASM. GUASTO
RICEZ. GUASTO
J
K
COMANDO SIST.
AUT. ANTINCENDIO
SISTEMA AUT.
ANTINCENDIO
G
H
C
A
PULSANTI
D
B
ALIMENTAZIONE
Sempre
presenti
17 - Confidential and Proprietary
L
4.3 Documentazione di Progetto 1/3
Il punto 4.3 rimanda all’allegato A che indica come deve essere la
documentazione di progetto.
Stabilisce che la protezione incendio deve essere vista nel suo
complesso tenendo conto delle possibili interazioni con le altre
misure previste.
Vengono definite le seguenti fasi progettuali
Fase Preliminare o di massima
„ Relazione Tecnico-Descrittiva e schema a Blocchi
„ Tavole grafiche di:
„
„
Tipo di installazione, classe di pericolo, aree non protette,
destinazioni d’uso, sezioni con la posizione dei rivelatori.
Riferimento esplicito alla Norma applicata
18 - Confidential and Proprietary
4.3 Documentazione di Progetto 2/3
Fase successiva (definitiva-esecutiva)
Devono essere presenti:
Scheda riassuntiva con:
„ Informazioni
progetto/progettista
„ Riferimenti di tutti i disegni,
i documenti e le tavole
„ Riferimenti alle norme ed
eventuali scostamenti
„ Elenco dei componenti
19 - Confidential and Proprietary
Relazione tecnico descrittiva con:
„ Indicazione di zone, aree
sorvegliate e rivelatori.
„ Scelte effettuate per la
tipologia dei sensori
„ Dimensionamento dei cavi
per il loop e l’alimentazione
4.3 Documentazione di Progetto 3/3
Fase successiva (definitiva-esecutiva)
Devono essere presenti:
Schema a blocchi con:
„ Le tipologie degli
apparecchi
„ Le connessioni logiche
„ La funzionalità del sistema
„ Schema funzionale con
tabelle causa-effetto
20 - Confidential and Proprietary
Disegni di Layout con:
„ Planimetria con le
caratteristiche degli
elementi costruttivi
„ Sezioni con posizionamento
dei rivelatori rispetto al
soffitto e rispetto ad altri
elementi
„ Indicazioni degli elementi
nascosti (controsoffitti,
sottopavimenti)
PROGETTAZIONE E
INSTALLAZIONE DEI
SISTEMI FISSI
AUTOMATICI
21 - Confidential and Proprietary
5.1 Estensione della sorveglianza 1/3
Nessuna variazione dall’edizione Aprile 2005
All’interno di un’area sorvegliata devono essere
controllate da rivelatori anche le seguenti
parti:
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
Locali tecnici di elevatori ed ascensori
nonché i relativi vani corsa
Cortili interni coperti
Cunicoli e cavedi e passerelle per cavi
elettrici
Condotti di condizionamento dell’aria e
condotti di aerazione e ventilazione
Spazi nascosti sopra i controsoffitti e
sotto i pavimenti sopraelevati
22 - Confidential and Proprietary
5.1 Estensione della sorveglianza 2/3
Nessuna variazione dall’edizione Aprile 2005
All’interno di un’Area sorvegliata possono
sorvegliate da rivelatori le seguenti aree:
non
essere direttamente
ƒ Servizi igienici non utilizzati come deposito di materiali
ƒ Condotti e cunicoli con sezione minore di 1 mq.
protetti dall’incendio ed opportunamente compartimentati
ƒ Banchine di carico scoperte (senza tetto)
ƒ Vani scale compartimentati
ƒ Vani corsa di elevatori ed ascensori che facciano
parte di un compartimento sorvegliato da un
sistema di rivelazione
23 - Confidential and Proprietary
5.1 Estensione della sorveglianza 3/3
Nessuna variazione dall’edizione Aprile 2005
All’interno di un’Area sorvegliata possono non essere direttamente sorvegliate
da rivelatori le seguenti aree:
ƒ
Spazi quali quelli sopra i controsoffitti e sotto
i pavimenti sopraelevati a condizione che:
LUNGHEZZA
MAX 25m
• abbiano altezza inferiore agli 800 mm e
SUPERFICIE
MAX 100mq
• abbiano superficie non superiore ai 100 m2 e
• abbiano dimensioni lineari non superiori
ALTEZZA
MAX 800mm
25 m e
• siano totalmente rivestiti all’interno con materiale
classe A1 e A1FL(UNI EN 13501-1)
• non contengano cavi per sistemi di emergenza, a meno che i cavi non
siano resistenti al fuoco per almeno 30 minuti (EN50200ph30)
24 - Confidential and Proprietary
5.2 Suddivisione dell’Area in Zone 1/2
Nessuna variazione dall’edizione Aprile 2005
L’area sorvegliata deve essere suddivisa in zone in modo da identificare
velocemente la zona ove sia presente il focolare d’incendio
Le zone devono essere definite in modo che siano costituite da:
ƒ Non più di un piano per Zona ad esclusione dei vani scala ed ascensori
ƒ Non più di 1600 mq per Zona
Alla stessa zona possono appartenere più locali.
In tal caso i limiti sono:
ƒ Fino a 10 locali per Zona e non più di 600mq
con accesso dal medesimo disimpegno.
ƒ Fino a 20 locali per Zona e non
più di 1000 mq utilizzando segnalatori
ottici d’allarme distinti per locale.
25 - Confidential and Proprietary
5.2 Suddivisione dell’Area in Zone 2/2
I rivelatori installati nei controsoffitti, sottopavimenti, ecc. devono
appartenere a Zone distinte e devono prevedere localmente
una segnalazione luminosa visibile.
INDICATOR
ISO-A
Se una linea di rivelazione serve più zone o il numero dei
rivelatori è maggiore di 32, questa deve essere ad anello
chiuso e dotata di isolatori di linea in conformità alla EN54-17
in modo che un corto circuito od interruzioni della linea non
facciano perdere le segnalazioni di più di una zona.
I rivelatori aventi differenti tecniche di rivelazione non possono
appartenere alla stessa Zona. Parimenti non si possono
abbinare rivelatori automatici e pulsanti manuali a meno
dell’univoca identificazione del dispositivo intervenuto in
Centrale.
26 - Confidential and Proprietary
NFXI-SMT2
NFXI-SMT3
NFXI-ST4
5.3 Criteri di scelta dei rivelatori
Nella scelta del tipo di rivelatore più adatto occorre tenere presente:
ƒ Le condizioni ambientali relativamente a moti dell’aria, umidità,
temperatura, vibrazioni, presenza di sostanze corrosive, presenza di
infiammabili con rischio di esplosione.
ƒ La natura dell’incendio nelle sue fasi iniziali.
ƒ Configurazione geometrica
dell’ambiente anche rispetto ai
limiti di copertura dei rivelatori.
ƒ Funzioni particolari richieste al
sistema quali sistemi di estinzione
o esodo.
27 - Confidential and Proprietary
CRITERI DI
INSTALLAZIONE DEI
SISTEMI AUTOMATICI:
RIVELATORI DI CALORE
28 - Confidential and Proprietary
5.4.2 Posizionamento dei Rivelatori di
Calore 1/7
Locali con copertura piana o con inclinazione fino a 20°
La temperatura d’intervento del rivelatore deve essere maggiore della
più alta temperatura ambiente raggiungibile nelle vicinanze in modo da
non generare falsi allarmi.
Occorre quindi tener conto di possibili fonti di irraggiamento, di aria
calda, di vapore, ecc.
Il numero di rivelatori viene determinato tramite il Raggio di copertura
riportato nel seguente prospetto:
Altezza h dei locali in m
h≤6
Tecnologia di rivelazione
Rivelatori puntiformi di
calore
UNI EN 54-5
6<h≤8
8<h≤12
12<h≤16
Raggio di copertura (m)
4,5
4,5
Non
Utilizzabile
Non
Utilizzabile
Altezza massima installazione termici: 8 metri
29 - Confidential and Proprietary
NFX-TDIFF
5.4.2 Posizionamento dei Rivelatori di
Calore 2/7
Locali con copertura piana o con inclinazione fino a 20°
Le aree di copertura devono coprire
interamente i locali
Nella UNI9795:2005 l’area
coperta era:
30 mq*
* Con soffitto 0<α≤20° e per ambienti con
superficie >40 mq
30 - Confidential and Proprietary
NFX-TDIFF
5.4.2 Posizionamento dei Rivelatori di
Calore 3/7
Locali con Soffitto Inclinato oltre 20° o a shed
SOFFITTO - COPERTURA
α
INCLINAZIONE DELLA
COPERTURA O DEL
SOFFITTO
TMP
Prescrizioni aggiuntive:
Spiovente (semplice o doppio) oltre 20°: posizionamento lungo la
linea di colmo ed un rivelatore per campata.
Shed o falda trasparente: posizionamento ad almeno 1 mt. dal
piano verticale passante dal colmo.
In ogni caso occorre rispettare 0,5 m di distanza tra rivelatori e
elementi quali pareti, travi, condotti di aerazione, ecc.)
PAVIMENTO
31 - Confidential and Proprietary
5.4.2 Posizionamento dei Rivelatori di
Calore 4/7
Locali con Soffitto Inclinato oltre 20° o a shed
DOPPIO
SPIOVENTE
R
R
R
R
1m
1m
SHED
R
R
R
32 - Confidential and Proprietary
5.4.2 Posizionamento dei Rivelatori di
Calore 5/7
Locali con soffitto con travi sporgenti
Con correnti o travi a vista i rivelatori devono essere
installati all’interno dei riquadri secondo il
prospetto seguente salvo se:
Se h ≤ 5% H il soffitto si considera piano
Se h > 30% H si protegge ogni riquadro come fosse un
locale a se stante
D
Distribuzione rivelatori di calore puntiformi nei
riquadri
D>0,25 (H-h)
Rivelatore in ogni riquadro
D<0,25 (H-h)
Rivelatore ogni 2 riquadri
D<0,13 (H-h)
Rivelatore ogni 3 riquadri
D Distanza tra gli elementi sporgenti misurata da esterno a esterno (m)
H Altezza del locale
h Altezza dell’elemento sporgente
33 - Confidential and Proprietary
D
h
H
H-h
5.4.2 Posizionamento dei Rivelatori di
Calore 6/7
Locali con soffitto con elementi sporgenti che si intersecano
Se nel soffitto ci sono una serie di piccole celle (nido
d’ape) un singolo rivelatore puntiforme può coprire un
gruppo di celle. Il volume interno V protetto da un
singolo rivelatore non deve superare:
h
H
H-h
V = a (H-h)
S1
c
l
dove:
a è una costante dimensionale pari a 4 m2
H è l’altezza del locale
h è la profondità della trave in metri
In realtà poiché:
V1 = l · c (H-h)
= S1 (H-h) ≤ a(H-h) = V
possiamo dire che:
S1 < 4 m2 utilizzo il raggio di copertura R
S1 > 4 m2 un rivelatore in ogni riquadro
34 - Confidential and Proprietary
5.4.2 Posizionamento dei Rivelatori di
Calore 7/7
Locali con pavimento galleggiante e aerazione
h
H
Se il locale è dotato di pavimento galleggiante
l’altezza si misura dalla superficie superiore del
pavimento
H-h
Occorre infine evitare:
Flussi d’aria che investono direttamente i rivelatori
1m
1m
SOFFITTO A PANNELLI
FORATI PER AERAZIONE
35 - Confidential and Proprietary
CRITERI DI
INSTALLAZIONE DEI
SISTEMI AUTOMATICI:
RIVELATORI OTTICI DI
FUMO
36 - Confidential and Proprietary
5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori ottici
di Fumo 1/13
Locali con copertura piana o con inclinazione fino a 20° senza
elementi sporgenti
Nell’uso dei rivelatori di fumo occorre tener conto di:
ƒ Eventuali aerosol prodotti nelle lavorazioni
ƒ Velocità dell’aria o numero di ricambi elevati
Il numero di rivelatori viene determinato tramite il raggio di copertura
riportato nel seguente prospetto:
Altezza h dei locali in m
h≤6
8<h≤12
12<h≤16
Raggio di copertura (m)
Tecnologia di rivelazione
Rivelatori puntiformi
ottici di fumo
UNI EN 54-7
6<h≤8
6,5
6,5
6,5
Applicazioni
speciali
Applicazioni speciali previste in ambienti particolari dove è ipotizzabile l’utilizzo della tecnologia dei
rivelatori di fumo solo ed esclusivamente se l’efficacia del sistema viene dimostrata con metodi pratici
quali per esempio quelli riportati al punto 8 oppure mediante installazioni di rivelatori a piani
intermedi.
Altezza massima installazione ottici: 12*-16 metri
*vedi nota tabella
37 - Confidential and Proprietary
NFX-OPT
5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori ottici
di Fumo 2/13
Locali con copertura piana o con inclinazione fino a 20° senza
elementi sporgenti
Le aree di copertura devono coprire
interamente i locali
Nella UNI9795:2005 l’area
coperta era:
60 mq*
* Con soffitto 0<α≤20° e per ambienti con
superficie >40 mq
38 - Confidential and Proprietary
NFX-OPT
5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori ottici
di Fumo 3/13
Locali con Soffitto Inclinato oltre 20° o a shed
SOFFITTO - COPERTURA
α
INCLINAZIONE DELLA
COPERTURA O DEL
SOFFITTO
Prescrizioni aggiuntive:
Spiovente (semplice o doppio) oltre 20°: posizionamento lungo la
linea di colmo ed un rivelatore per campata.
Shed o falda trasparente: posizionamento ad almeno 1 mt. dal
piano verticale passante dal colmo.
In ogni caso occorre rispettare 0,5 m di distanza tra rivelatori e
elementi quali pareti, travi, condotti di aerazione, ecc.)
PAVIMENTO
Inoltre….
39 - Confidential and Proprietary
5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori ottici
di Fumo 4/13
… deve rispettare la seguente Tabella!
Locali con inclinazione maggiore di 20° e senza elementi sporgenti
Altezza h dei locali in m
h≤6
Inclinazione
6<h≤8
8<h≤12
12<h≤16
Raggio di copertura (m)
20° ≤ α ≤ 45°
7
7
7
Applicazioni
speciali
α > 45°
7,5
7,5
7,5
Applicazioni
speciali
Applicazioni speciali previste in ambienti particolari dove è ipotizzabile l’utilizzo della tecnologia dei
rivelatori di fumo solo ed esclusivamente se l’efficacia del sistema viene dimostrata con metodi pratici
quali per esempio quelli riportati al punto 8 oppure mediante installazioni di rivelatori a piani intermedi.
In ogni caso occorre rispettare 0,5 m di distanza tra rivelatori e
elementi quali pareti, travi, condotti di aerazione, ecc.)
40 - Confidential and Proprietary
5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori ottici
di Fumo 5/13
… deve rispettare la seguente Tabella!
Distanze dal Soffitto o dalla copertura dei rivelatori di fumo
Altezza del
locale
Distanza dell’elemento sensibile al fumo dal soffitto (o dalla copertura) in funzione della
sua inclinazione rispetto all’orizzontale
α ≤ 15°
15° < α ≤ 30°
α > 30°
m
min.
cm
max.
cm
min.
cm
max.
cm
min.
cm
max.
cm
h≤6
3
20
20
30
30
50
6<h≤8
7
25
25
40
40
60
8 < h ≤ 10
10
30
30
50
50
70
10 < h ≤ 12
15
35
35
60
60
80
41 - Confidential and Proprietary
5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori ottici
di Fumo 6/13
Locali con Soffitto Inclinato oltre 20° o a shed
DOPPIO
SPIOVENTE
R
R
R
R
1m
1m
SHED
R
R
R
42 - Confidential and Proprietary
5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori ottici
di Fumo 7/13
Locali con soffitto con travi sporgenti
Con correnti o travi a vista i rivelatori devono
essere installati all’interno dei riquadri secondo
il prospetto seguente salvo se:
Se h ≤ 5% H il soffitto si considera piano
Se h > 30% H si protegge ogni riquadro come fosse
un locale a se stante
D
Distribuzione rivelatori ottici di fumo puntiformi
nei riquadri
D>0,25 (H-h)
Rivelatore in ogni riquadro
D<0,25 (H-h)
Rivelatore ogni 2 riquadri
D<0,13 (H-h)
Rivelatore ogni 3 riquadri
D Distanza tra gli elementi sporgenti misurata da esterno a esterno (m)
H Altezza del locale
h Altezza dell’elemento sporgente
43 - Confidential and Proprietary
D
h
H
H-h
5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori ottici
di Fumo 8/13
Locali con soffitto con elementi sporgenti che si intersecano
Se nel soffitto ci sono una serie di piccole celle (nido
d’ape) un singolo rivelatore puntiforme può coprire un
gruppo di celle. Il volume interno V protetto da un
singolo rivelatore non deve superare:
h
H
H-h
V = b (H-h)
S1
c
l
dove:
b è una costante dimensionale pari a 8 m2
H è l’altezza del locale
h è la profondità della trave in metri
In realtà poiché:
V1 = l · c (H-h)
= S1 (H-h) ≤ b(H-h) = V
possiamo dire che:
S1 < 8 m2 utilizzo il raggio di copertura R
S1 > 8 m2 un rivelatore in ogni riquadro
44 - Confidential and Proprietary
5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori di
Fumo 9/13
Locali con pavimento galleggiante ed elementi sporgenti
h
H
Se il locale è dotato di pavimento galleggiante
l’altezza si misura dalla superficie superiore del
pavimento
H-h
>0,5 m
Distanza minima tra i rivelatori e
le travi o gli elementi sporgenti
Valevole per rivelatori di Fumo e
di Calore
45 - Confidential and Proprietary
>0,15 m
>0,5 m
5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori di
Fumo 10/13
Locali con copertura leggera
1m
1m
R
R
R
R
Nel caso di capannoni alti (6 o 7 metri), con copertura leggera che
favorisce, causa l’irraggiamento solare, la possibile formazione di uno
strato d’aria calda al di sotto di essa, i rivelatori dovranno essere posti per
metà a soffitto (o copertura) e per metà ad 1 metro al di sotto di questa.
46 - Confidential and Proprietary
5.4.3-4 Posizionamento dei Rivelatori
ottici di Fumo 11/13
Ambienti con elevata circolazione d’aria
Prodotto del raggio dei rivelatori per il numero di
ricambi orari
Coefficiente maggiorativo
≥40
2a)
a) Se il prodotto raggio rivelatore per ricambi d’aria orari è particolarmente elevato è necessario effettuare valutazioni
specifiche che possono portare ad un aumento dei rivelatori da installare e/o all’installazione di un sistema di rivelazione
supplementare a diretta sorveglianza dei macchinari.
Occorre infine evitare:
Flussi d’aria che investono
direttamente i rivelatori
1m
1m
SOFFITTO A PANNELLI
FORATI PER AERAZIONE
47 - Confidential and Proprietary
5.4.3-4 Posizionamento dei Rivelatori
ottici di Fumo 12/13
Ambienti con elevata circolazione d’aria
Se la ripresa d’aria è fatta tramite bocchette poste nella
parte alta delle pareti in vicinanza del soffitto, i rivelatori,
oltre ad essere uniformemente distribuiti, devono essere
posti in modo che uno di essi si trovi in corrispondenza di
ogni bocchetta di ripresa
Se la ripresa d’aria è fatta tramite bocchette
poste a soffitto, i rivelatori devono essere sempre
distribuiti uniformemente a soffitto ma il più
lontano possibile dalle bocchette stesse.
48 - Confidential and Proprietary
5.4.3-4 Posizionamento dei Rivelatori
ottici di Fumo 13/13
Rivelatori puntiformi di fumo negli spazi nascosti sopra i
controsoffitti e sotto i pavimenti sopraelevati con circolazione
d’aria elevata.
Spazio nascosto h minore di 1 m
Coefficiente maggiorativo
Senza ripresa d’aria
2
Con ripresa d’aria
3
Al di sopra di un metro si procede come per un locale a se stante.
Si richiamano esplicitamente i locali CED in cui la turbolenza dell’aria è più
significativa che in altri ambienti e dove dette intercapedini sono spesso
utilizzate come condotte d’aria.
Se non sussiste la circolazione d’aria forzata e la ventilazione è a scopo
esclusivo di benessere non si applica alcun coefficiente maggiorativo.
In generale per i controsoffitti ed i sottopavimenti si applicano le disposizioni
valide per gli altri locali.
49 - Confidential and Proprietary
CRITERI DI
INSTALLAZIONE DEI
SISTEMI AUTOMATICI:
RIVELATORI PER
CONDOTTA
50 - Confidential and Proprietary
5.4.4.5 Posizionamento dei Rivelatori da
Condotta 1/3
Nell’area sorvegliata devono essere sorvegliate anche i condotti di
condizionamento dell’aria, ed i condotti di aerazione e di ventilazione.
La posizione dei rivelatori deve essere chiaramente identificata.
I rivelatori puntiformi di fumo devono essere posti anche all’interno dei canali di
immissione e ripresa dell’aria da ogni macchina.
Novità 2010
DHX402/502
51 - Confidential and Proprietary
App. B. Posizionamento dei Rivelatori da
Condotta 2/3
I rivelatori sono complementari e non sostituiscono il sistema di rivelazione in
ambiente.
I rivelatori devono arrestare i ventilatori e/o comandare le serrande tagliafuoco
in chiusura.
Vanno collocati:
ƒ Nei canali di mandata a valle dei ventilatori e filtri ma prima di qualsiasi
derivazione con portate d’aria maggiori di 3500 m3/h
ƒ Nei canali di ricircolo (ritorno) da ciascun compartimento oppure prima della
condotta comune a 2 o più compartimenti nei sistemi aventi portata maggiore
di 25000 m3/h con le seguenti:
ƒEccezioni: l’intero spazio servito dalle riprese è protetto da sistema
di rivelazione incendi
ƒEccezioni: l’edificio è ad un solo piano
Non sono richiesti rivelatori se l’unità ventilante serva solo a trasferire l’aria
all’esterno.
Novità 2010
52 - Confidential and Proprietary
App. B. Posizionamento dei Rivelatori da
Condotta 3/3
Larghezza della condotta
L (in orizzontale)
Altezza della condotta
H (In verticale)
Rivelatori
L ≤ 900 mm
H ≤ 900 mm
1 alla mezzeria di uno dei lati
H ≤ 900 mm
2 rivelatori su uno dei lati orizzontali
uniformemente distribuiti
Oppure
1 su ogni lato verticale in mezzeria
900 mm < H ≤ 1800 mm
4 rivelatori posti a due a due su due lati
opposti della condotta, uniformemente
distribuiti
900 mm < L ≤ 1800 mm
900 mm < L ≤ 1800 mm
53 - Confidential and Proprietary
CRITERI DI
INSTALLAZIONE DEI
SISTEMI AUTOMATICI:
RIVELATORI LINEARI
OTTICI DI FUMO
54 - Confidential and Proprietary
5.4.5 Rivelatori ottici lineari di fumo 1/4
Sono dispositivi che utilizzano l’attenuazione e/o i cambiamenti di uno o più
raggi ottici.
Appartengono a questa categoria tutti i dispositivi che consistono di:
ƒ un trasmettitore ed un ricevitore
ƒ un complesso trasmettitore e ricevitore con uno o più riflettori ottici.
ARDEA
(serie)
LPB 400700
55 - Confidential and Proprietary
B-100
5.4.5 Rivelatori ottici lineari di fumo 2/4
Nessuna variazione rispetto all’edizione Aprile 2005
L’area di copertura non può superare i 1600 m2
La larghezza dell’area coperta non può superare i 15 metri.
Nel caso di copertura piana i rivelatori devono essere
collocati entro il 10% dell’altezza del locale.
Tali indicazioni possono variare in base alle caratteristiche
tecniche indicate dai fabbricanti ed in base a:
Tipologia di incendio generato dai materiali contenuti
Temperature medie sotto copertura
Condizione ambientali che influenzino la dinamica dell’incendio
Polverosità dell’ambiente
56 - Confidential and Proprietary
BSF (SERIE)
5.4.5 Rivelatori ottici lineari di fumo 3/4
Nel caso di copertura inclinate o a shed i rivelatori deve essere collocato
preferibilmente in senso parallelo alla copertura o shed.
Occorre privilegiare installazioni in prossimità alla linea di falda.
Nel caso di posizionamento trasversale bisognerà considerare che se l’altezza
dello shed è maggiore o uguale al 15%, si dovrà aumentare la protezione con
un rivelatore addizionale ogni 2.
Nel caso di elementi sporgenti ci si
comporta come per gli shed.
57 - Confidential and Proprietary
5.4.5 Rivelatori ottici lineari di fumo 4/4
Nel caso di soffitti a calotta semisferica o a cupola i rivelatori devono
essere posizionati lungo il piano d’appoggio.
In questo caso, la larghezza massima di copertura diventa di 8 metri
max.
Se i rivelatori lineari vengono
installati in ambienti con un’altezza
massima superiore o uguale a 12
metri vanno installati anche a quote
intermedie.
Tali rivelatori possono essere
installati anche verticalmente in
cavedi, cunicoli, ecc.
58 - Confidential and Proprietary
CRITERI DI
INSTALLAZIONE DEI
SISTEMI MANUALI:
PULSANTI DI
SEGNALAZIONE
59 - Confidential and Proprietary
5.4.6 Punti di Segnalazione Manuale 1/3
I sistemi fissi automatici
devono essere completati con
un sistema di segnalazione
manuale.
I guasti e/o l’esclusione dei
sistemi
di
segnalazione
manuale non deve mettere
fuori servizio il sistema dei
punti manuali e vice versa.
60 - Confidential and Proprietary
6 Punti di Segnalazione Manuale 2/3
I criteri utilizzati per la loro suddivisione in zone
sono gli stessi utilizzati per i rivelatori automatici
In ogni zona devono essere installati almeno 2 punti
di segnalazione manuale.
Almeno un punto di segnalazione manuale deve
essere raggiungibile da ogni luogo della Zona
con un percorso non superiore a:
ƒ
30 m per le attività a rischio basso o medio
ƒ
15 m per le attività a rischio elevato.
I punti di segnalazione manuale vanno installati
lungo le vie di esodo ed anche in prossimità di
tutte le uscite di emergenza
Novità 2010
61 - Confidential and Proprietary
6 Punti di Segnalazione Manuale 3/3
L’aumento dell’altezza di installazione a 1,6 m consente di soddisfare requisiti
di altre norme che prevedono altezze di installazione al di sopra di 1,5 m.
I punti di segnalazione manuale devono essere protetti contro l’azionamento
accidentale e devono essere segnalati con apposito cartello (UNI 7546-16).
In caso di azionamento deve
essere possibile individuare sul
posto il punto di segnalazione
manuale utilizzato.
1,0 ÷ 1,4 1,6 mt
Novità 2010
I punti di segnalazione manuale a se stanti necessitano sempre di Centrale
di Controllo
62 - Confidential and Proprietary
CRITERI DI
INSTALLAZIONE DEI
SISTEMI AUTOMATICI:
RIVELATORI DI FIAMMA
63 - Confidential and Proprietary
5.4.7 Rivelatori di Fiamma 1/3
Hanno la funzione di rivelare le radiazioni emesse da un fuoco.
Possono essere utilizzati rivelatori sensibili a:
ƒ Infrarosso
ƒ Ultravioletti
ƒ Combinati: UV e IR
Trovano applicazione tipicamente in situazioni in cui
siano presenti materiali combustibili di origine petrolifera
e non.
Possono essere installati per la protezione di aree dove
fiamme improvvise possono sprigionarsi da punti di
giunzione di pompe, tubazioni o valvole che trasportino
combustibili, depositi di legname, di vernici,
solventi alcoli.
Novità 2010
64 - Confidential and Proprietary
5.4.7 Rivelatori di Fiamma 2/3
MODELLO
TECNOLOGIA
SOSTANZE
SENSIBILITA’ E NOTE
40/40I
Triplo spettro IR
Idrocarburi;
Fiamma di benzina di 0.1mq alla
distanza di 65m in meno di 5
secondi
40/40M
Multi spettro IR
Idrocarburi;
Idrogeno;
Fiamma di benzina a 65m, o una
fiamma di idrogeno a 30m alla
distanza di 65m in meno di 5
secondi.
40/40L-LB
Doppio rivelatore UV e IR
Carburanti o gas a base di
idrocarburi;
fiamme di metalli e
materiali organici;
* Mod. -B con autotest
40/40L4-L4B
Doppio sensore, UV e IR
Fiamme generate da
carburanti o gas a base di
idrocarburi;
* Mod. -B con autotest
40/40U-UB
Sensore UV
Carburanti o gas a base di
idrocarburi;
Fiamme non visibili di
idrogeno;
Fiamme di idruri,
ammoniaca, silano ed altri
materiali organici;
Sensore UV insensibile alla luce
solare
* Mod. -B con autotest
65 - Confidential and Proprietary
5.4.7 Rivelatori di Fiamma 3/3
Possono essere installati a soffitto oppure a parete
La visuale del dispositivo deve essere sgombra
Bisogna adottare opportuni accorgimenti contro i falsi allarmi
Per la corretta installazione e l’area di copertura ci si riferisce al manuale del
fabbricante
L’apertura è tipicamente di circa 90°:
4 rivelatori ai vertici di una stanza
controllano un oggetto al centro da
tutti i punti di vista.
66 - Confidential and Proprietary
CRITERI DI
INSTALLAZIONE DEI
SISTEMI AUTOMATICI:
RIVELATORI LINEARI DI
CALORE NON
RESETTABILI
CAVI TERMOSENSIBILI
AD AZIONE UNICA
67 - Confidential and Proprietary
5.4.8 Cavi Termosensibili 1/1
Sono rivelatori non resettabili, costituti da cavo in speciale guaina protettiva
inserito in una speciale mescola plastica, tarata per fondersi ad una
determinata temperatura
Si utilizza a protezione di oggetti o passerelle cavi, cunicoli ed impianti
petrolchimici
Novità 2010
Conduttori
Acciaio stagnato
rivestito in rame
Guaina
PVC nero o colorato
o treccia
termoplastica
Isolamento
Termoplastico
sensibile alla temperatura
68 - Confidential and Proprietary
CRITERI DI
INSTALLAZIONE DEI
SISTEMI AUTOMATICI:
RIVELATORI
PUNTIFORMI
69 - Confidential and Proprietary
5.4.9 Rivelatori puntiformi combinati 1/2
Sono rivelatori multitecnologia quali:
ƒ Fumo e calore (massima temperatura o termovelocimetrici)
ƒ Fumo ionici ed ottici
ƒ Fumo ionici, ottici e di calore (massima temperatura o
termovelocimetrici)
ƒ Fumo e CO
ƒ Fumo, termici e CO
Devono essere conformi almeno ad
una norma di prodotto specifica
Quando tutti gli elementi che li
compongono sono conformi alle EN54,
si distribuiscono considerando i limiti
della Tecnologia più restrittiva
Es. Ottico e termovelocimetrico raggio di copertura 4,5 m
Novità 2010
70 - Confidential and Proprietary
5.4.9 Rivelatori puntiformi combinati 2/2
I rivelatori multicriterio possono essere utilizzati:
ƒ quando consentono di avere una rapida
risposta a focolari di tipo differente (OR)
ƒ o che necessitino di due fenomeni per
raggiungere la condizione di allarme (AND)
Novità 2010
La produzione attuale prevede:
Ottico e termovelocimetrico
Ottico, termovelocimetrico e IR
Ottico, termovelocimetrico, IR e CO
71 - Confidential and Proprietary
CRITERI DI
INSTALLAZIONE DEI
SISTEMI AUTOMATICI:
SISTEMI AD
ASPIRAZIONE
72 - Confidential and Proprietary
5.4.10 Sistemi ad Aspirazione 1/4
Tubazione in ABS
DN 25 mm (EN50086)
Fori
Apparato di
Aspirazione
Rivelatore Ottico Normale
o Laser
Scarico Aria
73 - Confidential and Proprietary
Tappo
5.4.10 Sistemi ad Aspirazione 2/4
Per il calcolo delle massime distanze delle tubazioni ed il numero di fori
praticabili su di esse, fa fede il manuale del produttore
La copertura del foro deve essere considerata come quella di un sensore
puntiforme di fumo, pertanto l’area protetta da esso è uguale a quella
considerata per il sensore
L’area massima di sorveglianza
di una tubazione è 1600 m2
Per la suddivisione in Zone vale quanto prescritto
nella Norma
Valori di oscuramento tipici
0,005% al 20% di oscuramento/metro
Novità 2010
74 - Confidential and Proprietary
5.4.10 Sistemi ad Aspirazione 3/4
Per il
75 - Confidential and Proprietary
5.4.10 Sistemi ad Aspirazione 4/4
La EN54-20 divide i sistemi di aspirazione in tre classi:
Classe A - Elevata sensibilità per la rivelazione precoce di fumo in numerosi
ambienti commerciali e produttivi, con elevata circolazione d'aria, o ad alto
rischio.ottenibile.
Con sensore laser - 3 fori con diam. da 4mm
Classe B - Sensibilità migliorata, per la
rivelazione
efficace
e
tempestiva
(preallarme) in ambienti critici o in
presenza di apparecchiature il cui
danneggiamento non può essere tollerato
dall'attività.
Con sensore laser - 6 fori con diametro da
4mm
Classe C - Sensibilità standard, per la rivelazione di incendi in ambienti "normali" o
in zone inaccessibili
Con sensore laser - 17 fori con diametro da 3mm Con sensore ottico tradizionale
1 foro con diametro da 8 mm oppure 2 fori con diametro da 5 mm
76 - Confidential and Proprietary
CRITERI DI
INSTALLAZIONE DEI
SISTEMI AUTOMATICI:
SISTEMI VIA RADIO
77 - Confidential and Proprietary
5.4.11 Dispositivi via radio 1/3
Sono dispostivi che, per mezzo di una interfaccia, comunicano
bidirezionalmente con la Centrale.
Tale tipo di comunicazione deve permettere il continuo controllo di tutti i
dispositivi.
L’alimentazione deve essere supervisionata e la centrale deve essere avvertita
prima dell’esaurimento della carica.
I dispositivi (rivelatori, pulsanti, ecc.) devono essere univocamente identificati
dalla centrale.
I dispositivi vanno installati come descritto nella Norma per i loro analoghi via
cavo.
Oltre al raggio di copertura normativo va anche considerata la reale efficacia
del sistema di trasmissione.
Novità 2010
78 - Confidential and Proprietary
5.4.11 Dispositivi via radio 2/3
Sistemi analogici di rivelazione incendi
WL-D100 Ottico
WL-D200 Ottico-Termovel.
WL-D350 Termovelocim.
Rivelatori Wireless
Rivelatori
analogici
Centrale
WL-MCP
Pulsanti
WL-NTM
Interfaccia
wireless
Pulsanti
Wireless
WL-EXP
Interfaccia
di espansione
79 - Confidential and Proprietary
5.4.11 Dispositivi via radio 3/3
SISTEMI VIA RADIO
Materiale
Perdita di energia
Legno,intonaco
0 – 10 %
Mattoni,legno pressato
5 – 35 %
Cemento armato
(trasmissione attraverso
metallo)
30 – 90 %
Metallo, grata in metallo,
riscaldamento a
sottopavimento
90 – 100 %
80 - Confidential and Proprietary
DISPOSITIVI
DELL’IMPIANTO DI
RIVELAZIONE
AUTOMATICA
D’INCENDIO:
LA CENTRALE DI
RIVELAZIONE
81 - Confidential and Proprietary
5.5.1-2 Centrale di Controllo e Segnalazione
Deve essere posta in un locale
ƒ
Permanentemente e facilmente accessibile
ƒ
Protetta dal pericolo d’incendio e da possibili danneggiamenti
ƒ
Sorvegliato da rivelatori di incendio, se non presidiato permanentemente
ƒ
Possibilmente vicino all’ingresso principale
ƒ
Dotato di illuminazione di emergenza ad intervento automatico
Dovrà discriminare l’allarme proviene da rivelatori
automatici da quello generato da avvisatori manuali.
Un dispositivo di allarme interno dovrà dare un segnale
percepibile nelle sue immediate vicinanze.
82 - Confidential and Proprietary
DISPOSITIVI
DELL’IMPIANTO DI
RIVELAZIONE
AUTOMATICA
D’INCENDIO:
DISPOSITIVI DI
ALLARME ACUSTICI E
LUMINOSI
83 - Confidential and Proprietary
5.5.3 Dispostivi di Allarme Acustici e
Luminosi 1/2
A differenza dei dispositivi di allarme in centrale, i
dispositivi di allarme ausiliari, posti esternamente alla
centrale, sono facoltativi.
Se previsti devono essere adeguati all’ambiente in cui
sono installati.
In assenza di presidio deve essere previsto un sistema di
trasmissione degli allarmi e guasti ad una o più stazioni
ricevitrici tramite connessione supervisionata.
Le segnalazioni di allarme incendio devono essere
chiaramente riconoscibili come tali e non confondibili con
altre segnalazioni.
84 - Confidential and Proprietary
5.5.3 Dispostivi di Allarme Acustici e
Luminosi 2/2
Le uscite di allarme devono essere supervisionate
„
„
„
Il Livello acustico percepibile deve essere maggiore di 5 dB(A) rispetto al
rumore ambientale.
La percezione acustica degli occupanti deve essere compresa tra i 65
dB(A) ed i 120 dB(A).
Negli ambienti dove è previsto che gli occupanti dormano la percezione
deve essere di 75 dB(A).
Possono essere utilizzati sistemi EVAC ad integrazione o sostituzione dei
dispositivi di tipo sonoro.
Il sistema di segnalazione di allarme deve essere concepito in modo da
evitare rischi indebiti di panico.
Novità 2010
85 - Confidential and Proprietary
DISPOSITIVI
DELL’IMPIANTO DI
RIVELAZIONE
AUTOMATICA
D’INCENDIO:
ALIMENTAZIONI
86 - Confidential and Proprietary
5.6 Alimentazioni
L’alimentazione primaria deve essere eseguita tramite linea riservata e dotata
di propri sezionatori
L’alimentazione di riserva deve assicurare
il funzionamento ininterrotto del sistema
per almeno 72h.
Tale autonomia può essere ridotta a 24h
nel caso di allarmi trasmessi all’esterno e
sia in atto il contratto di assistenza e
manutenzione ovvero un’organizzazione
interna adeguata.
L’alimentazione di riserva deve
assicurare che tutti i segnalatori di
allarme dovranno poter funzionare
contemporaneamente per almeno 30
minuti
87 - Confidential and Proprietary
ELEMENTI DI
CONNESSIONE:
CONNESSIONI VIA CAVO
88 - Confidential and Proprietary
7.1 Connessioni via cavo
La sezione minima da impiegare sia per il loop che per le alimentazioni deve
essere di 0,5 mm2
Le interconnessioni devono essere eseguite in uno dei seguenti modi:
ƒ con cavi in tubo sotto malta o sotto pavimento (fermo restando quanto
previsto dalla 64-8)
ƒ con cavi in tubo a vista
ƒ con cavi a vista (cavi con guaina).
Non sono ammesse linee volanti
Tutti i Cavi devono resistenti al fuoco per almeno 30 minuti secondo la
EN50200 ph30 a bassa emissione di fumo e zero alogeni, o comunque
protetti per tale periodo.
Le linee ad anello chiuso devono essere distribuite differenziando il
percorso dell’andata da quello di ritorno per evitare il danneggiamento
contemporaneo dei due rami.
Novità 2010
89 - Confidential and Proprietary
ELEMENTI DI
CONNESSIONE:
CONNESSIONI VIA
RADIO
90 - Confidential and Proprietary
7.2 Connessioni via radio
Vanno
adoperate
esclusivamente
apparecchiature conformi EN 54-25 e
vanno eseguite le indicazioni della
stessa per l’installazione.
Le interconnessioni tra l’Interfaccia via
radio e la centrale di controllo e
segnalazione devono essere eseguite
secondo le indicazioni riportate nella
Norma.
Per il raggio di azione dei dispositivi via
radio nei confronti dell’interfaccia di
gestione, il riferimento è costituito da
quanto riportato nel manuale del
produttore.
91 - Confidential and Proprietary
WL-NTM
8 Verifica ed esercizio dei Sistemi
L’utente deve provvedere al mantenimento delle
condizioni di efficienza del Sistema.
L’Utente deve tenere un apposito registro, firmato
dai responsabili, in cui vanno annotate tutte le
operazioni ordinarie e straordinarie, gli eventi di
allarme e guasto, nonché le variazioni di
estensione dell’impianto nel tempo.
Per le operazioni di Controllo Iniziale e
Manutenzione si fa riferimento alla UNI 11224.
Novità 2010
92 - Confidential and Proprietary
Riepilogo
ƒ
Bisognerà curare la progettazione nei dettagli e giustificare le scelte
operative
ƒ
Nuove considerazioni in fase di posizionamento
ƒ
Maggiore supporto sui rivelatori da condotta
ƒ
Sarà possibile utilizzare nuove soluzioni impiantistiche
ƒ
I segnalatori di allarme andranno distribuiti uniformemente
ƒ
Si favorirà l’utilizzo di sistemi EVAC
ƒ
I cavi dovranno essere più performanti
ƒ
Le linee di connessione richiederanno maggiore attenzione
ƒ
Bisognerà avere maggiore cura e responsabilità
93 - Confidential and Proprietary
Grazie per la
cortese attenzione
Ing. Sergio Abbrugiati
335 1418811
Notifier Italia Srl
94 - Confidential and Proprietary
Fly UP