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SISTEMI FISSI AUTOMATICI DI RIVELAZIONE E DI
UNI 9795 Gennaio 2010 SISTEMI FISSI AUTOMATICI DI RIVELAZIONE E DI SEGNALAZIONE E DI ALLARME D’INCENDIO. Progettazione, Installazione ed Esercizio. Ing. Sergio Abbrugiati 1 - Confidential and Proprietary DISCLAIMER La Presentazione che segue è basata sulla norma UNI EN 9795 ma non sostituisce la norma stessa. E’ possibile che nella presentazione siano presenti degli errori o delle differenze rispetto alla norma. Per la progettazione e/o l’installazione di un sistema di rivelazione incendio occorre sempre basarsi sulla UNI EN 9795. La Notifier Italia Srl ed i suoi dipendenti non sono in alcun modo responsabili per gli errori generati dall’errato uso della presentazione che segue. 2 - Confidential and Proprietary Premessa: Differenze tra sistemi Differenze tra: SISTEMI CONVENZIONALI e SISTEMI ANALOGICI INDIRIZZATI 3 - Confidential and Proprietary Premessa: Topologia di un sistema Convenzionale Massimo 32 dispositivi per linea + Linea 1 - Linea 1 + Linea 2 - Linea 2 + 24 V - 24 V 4 - Confidential and Proprietary Premessa: Topologia di un sistema Analogico - Indirizzato Loop 1 Massimo 99 rivelatori più 99 moduli per loop Loop 2 5 - Confidential and Proprietary Premessa: Differenze tra sistemi LA NORMA UNI 9795 GENNAIO 2010 6 - Confidential and Proprietary i. Novità rispetto all’Edizione 2005 Introdotti nuovi riferimenti normativi Inserita Appendice dedicata alla Progettazione Modificati i Criteri di Installazione Inserita Appendice dedicata ai Rivelatori per Condotta Richiamate nuove Tecnologie di Rivelazione Puntualizzazioni sulle segnalazioni Acustiche Introdotti i Sistemi EVAC Modifiche delle modalità di Connessione Richiamo alla UNI 11224:2007 per l’avviamento e la Manutenzione 7 - Confidential and Proprietary ii. Argomenti Trattati Riferimenti Normativi Termini e Definizioni Componenti del Sistema Documentazione di Progetto Sorveglianza Distribuzione dei Rivelatori Posizionamento dei Pulsanti Utilizzo dei Rivelatori Speciali Centrale di Controllo e Segnalazione Apparati di Segnalazione Rete di Collegamento Esercizio dei Sistemi 8 - Confidential and Proprietary 1. Scopo e Campo di Applicazione La norma prescrive: Criteri per la progettazione, l’installazione e l’esercizio dei sistemi fissi automatici di rivelazione e segnalazione allarme d’incendio. Si applica alle realizzazioni eseguite entro qualsiasi tipologia di edificio indipendentemente dalla destinazione d’uso. 9 - Confidential and Proprietary 2. Riferimenti Normativi EN 54: Sono le norme europee che dispongono i criteri tecnico-funzionali ( requisiti, metodi di prova, prestazioni..) a cui devono rispondere i prodotti deputati alla rivelazione. EN 54.1 EN 54.2 EN 54.3 EN 54.4 EN 54.5 EN 54.7 EN 54.10 EN 54.11 EN 54.12 Definizioni e terminologia Centrali di controllo e segnalazione Dispositivi sonori di allarme Apparecchiature di alimentazione Rivelatori di Calore Rivelatori puntiformi di fumo Rivelatori di fiamma Pulsanti manuali d’allarme Rivelatori lineari di fumo Riferimenti presenti anche nell’edizione Aprile 2005 10 - Confidential and Proprietary 2. Riferimenti Normativi – Novità 2010 Integrazioni nella nuova norma UNI 9795:2010 EN 54.16 EN 54.17 EN 54.20 EN 54.24 EN 54.25 EN 7536-16 EN 13501-1 EN 11224 EN 50200 Sistemi di Allarme Vocale (Centrale) Isolatori di Corto Circuito Rivelatori ad Aspirazione Altoparlanti Sistemi via Radio Segni Grafici: Pulsanti di segnalazione Classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da Costruzione Controllo Iniziale e Manutenzione Metodo di prova per la resistenza al fuoco di piccoli cavi non protetti per l‘uso in circuiti di emergenza Sono stati eliminati i riferimenti alle CEI 20-36 ed alle CEI 20-45 11 - Confidential and Proprietary 3. Termini e Definizioni 1/2 Si applicano termini e definizioni della UNI EN 54-1 Altezza di un locale: Distanza tra il pavimento ed il punto più alto dell’intradosso del soffitto o della copertura, quando questa costituisce il soffitto. Area: Una o più zone protette dal sistema. Area specifica sorvegliata: Superficie a pavimento sorvegliata da un rivelatore automatico d’incendio determinata utilizzando il raggio di copertura. Compartimento: Parte di edificio delimitata da elementi costruttivi di resistenza al fuoco predeterminata e organizzata per rispondere alle esigenze della prevenzione incendi.(D.M. 30/11/83) Punto: componente connesso al circuito di rivelazione, in grado di trasmettere o ricevere informazioni relative alla rivelazione d’incendio. - 2005 - - 2010 12 - Confidential and Proprietary 3. Termini e Definizioni 2/2 Si applicano termini e definizioni della UNI EN 54-1 Raggio di copertura: Distanza massima in area libera senza ostacoli che può esserci fra un qualsiasi punto del locale, soffitto e/o sovrastruttura sorvegliato ed il rivelatore più vicino. Nel caso di soffitti inclinati tale distanza si riferisce al piano orizzontale. Sorveglianza di ambiente: Sorveglianza estesa a un interno locale o ambiente. Sorveglianza di oggetto: Sorveglianza limitata a un macchinario, impianto o oggetto Zona: suddivisione geografica dei locali o degli ambienti, in cui sono installati uno o più punti e per la quale è prevista una segnalazione comune ai diversi punti - 2005 - - 2010 13 - Confidential and Proprietary 3. Altezza, Punto, Zona, Area Altezza di un locale Raggio di copertura Area specifica sorvegliata Zona 2 Zona 1 Area Punto 14 - Confidential and Proprietary 3.6 Raggio di copertura E’ stato introdotto il concetto di “Raggio di Copertura” R E’ la distanza massima in area libera tra qualsiasi punto del locale, soffitto e/o struttura sorvegliata ed il rivelatore. Sempre riferito al piano orizzontale 15 - Confidential and Proprietary 4. Finalità e scopo I sistemi di rivelazione automatica d’incendio devono: Rivelare automaticamente un principio d’incendio e segnalarlo il più velocemente possibile I sistemi di rivelazione manuale d’incendio devono: Far segnalare l’incendio nel caso sia rivelato da un’uomo Scopo dei sistemi è di: Favorire un tempestivo esodo delle persone, degli animali nonché lo sgombero dei beni; Attivare i piani di intervento Attivare i sistemi di protezione contro l’incendio ed eventuali altre misure di sicurezza 16 - Confidential and Proprietary 4.2 Componenti del Sistema Nessuna variazione dall’edizione Aprile 2005 CENTRALE DISP. D’ALLARME RIVELATORI Le linee indicano i flussi di informazioni e non le connessioni TRASM. ALLARME RICEZ. ALLARME E F TRASM. GUASTO RICEZ. GUASTO J K COMANDO SIST. AUT. ANTINCENDIO SISTEMA AUT. ANTINCENDIO G H C A PULSANTI D B ALIMENTAZIONE Sempre presenti 17 - Confidential and Proprietary L 4.3 Documentazione di Progetto 1/3 Il punto 4.3 rimanda all’allegato A che indica come deve essere la documentazione di progetto. Stabilisce che la protezione incendio deve essere vista nel suo complesso tenendo conto delle possibili interazioni con le altre misure previste. Vengono definite le seguenti fasi progettuali Fase Preliminare o di massima Relazione Tecnico-Descrittiva e schema a Blocchi Tavole grafiche di: Tipo di installazione, classe di pericolo, aree non protette, destinazioni d’uso, sezioni con la posizione dei rivelatori. Riferimento esplicito alla Norma applicata 18 - Confidential and Proprietary 4.3 Documentazione di Progetto 2/3 Fase successiva (definitiva-esecutiva) Devono essere presenti: Scheda riassuntiva con: Informazioni progetto/progettista Riferimenti di tutti i disegni, i documenti e le tavole Riferimenti alle norme ed eventuali scostamenti Elenco dei componenti 19 - Confidential and Proprietary Relazione tecnico descrittiva con: Indicazione di zone, aree sorvegliate e rivelatori. Scelte effettuate per la tipologia dei sensori Dimensionamento dei cavi per il loop e l’alimentazione 4.3 Documentazione di Progetto 3/3 Fase successiva (definitiva-esecutiva) Devono essere presenti: Schema a blocchi con: Le tipologie degli apparecchi Le connessioni logiche La funzionalità del sistema Schema funzionale con tabelle causa-effetto 20 - Confidential and Proprietary Disegni di Layout con: Planimetria con le caratteristiche degli elementi costruttivi Sezioni con posizionamento dei rivelatori rispetto al soffitto e rispetto ad altri elementi Indicazioni degli elementi nascosti (controsoffitti, sottopavimenti) PROGETTAZIONE E INSTALLAZIONE DEI SISTEMI FISSI AUTOMATICI 21 - Confidential and Proprietary 5.1 Estensione della sorveglianza 1/3 Nessuna variazione dall’edizione Aprile 2005 All’interno di un’area sorvegliata devono essere controllate da rivelatori anche le seguenti parti: Locali tecnici di elevatori ed ascensori nonché i relativi vani corsa Cortili interni coperti Cunicoli e cavedi e passerelle per cavi elettrici Condotti di condizionamento dell’aria e condotti di aerazione e ventilazione Spazi nascosti sopra i controsoffitti e sotto i pavimenti sopraelevati 22 - Confidential and Proprietary 5.1 Estensione della sorveglianza 2/3 Nessuna variazione dall’edizione Aprile 2005 All’interno di un’Area sorvegliata possono sorvegliate da rivelatori le seguenti aree: non essere direttamente Servizi igienici non utilizzati come deposito di materiali Condotti e cunicoli con sezione minore di 1 mq. protetti dall’incendio ed opportunamente compartimentati Banchine di carico scoperte (senza tetto) Vani scale compartimentati Vani corsa di elevatori ed ascensori che facciano parte di un compartimento sorvegliato da un sistema di rivelazione 23 - Confidential and Proprietary 5.1 Estensione della sorveglianza 3/3 Nessuna variazione dall’edizione Aprile 2005 All’interno di un’Area sorvegliata possono non essere direttamente sorvegliate da rivelatori le seguenti aree: Spazi quali quelli sopra i controsoffitti e sotto i pavimenti sopraelevati a condizione che: LUNGHEZZA MAX 25m • abbiano altezza inferiore agli 800 mm e SUPERFICIE MAX 100mq • abbiano superficie non superiore ai 100 m2 e • abbiano dimensioni lineari non superiori ALTEZZA MAX 800mm 25 m e • siano totalmente rivestiti all’interno con materiale classe A1 e A1FL(UNI EN 13501-1) • non contengano cavi per sistemi di emergenza, a meno che i cavi non siano resistenti al fuoco per almeno 30 minuti (EN50200ph30) 24 - Confidential and Proprietary 5.2 Suddivisione dell’Area in Zone 1/2 Nessuna variazione dall’edizione Aprile 2005 L’area sorvegliata deve essere suddivisa in zone in modo da identificare velocemente la zona ove sia presente il focolare d’incendio Le zone devono essere definite in modo che siano costituite da: Non più di un piano per Zona ad esclusione dei vani scala ed ascensori Non più di 1600 mq per Zona Alla stessa zona possono appartenere più locali. In tal caso i limiti sono: Fino a 10 locali per Zona e non più di 600mq con accesso dal medesimo disimpegno. Fino a 20 locali per Zona e non più di 1000 mq utilizzando segnalatori ottici d’allarme distinti per locale. 25 - Confidential and Proprietary 5.2 Suddivisione dell’Area in Zone 2/2 I rivelatori installati nei controsoffitti, sottopavimenti, ecc. devono appartenere a Zone distinte e devono prevedere localmente una segnalazione luminosa visibile. INDICATOR ISO-A Se una linea di rivelazione serve più zone o il numero dei rivelatori è maggiore di 32, questa deve essere ad anello chiuso e dotata di isolatori di linea in conformità alla EN54-17 in modo che un corto circuito od interruzioni della linea non facciano perdere le segnalazioni di più di una zona. I rivelatori aventi differenti tecniche di rivelazione non possono appartenere alla stessa Zona. Parimenti non si possono abbinare rivelatori automatici e pulsanti manuali a meno dell’univoca identificazione del dispositivo intervenuto in Centrale. 26 - Confidential and Proprietary NFXI-SMT2 NFXI-SMT3 NFXI-ST4 5.3 Criteri di scelta dei rivelatori Nella scelta del tipo di rivelatore più adatto occorre tenere presente: Le condizioni ambientali relativamente a moti dell’aria, umidità, temperatura, vibrazioni, presenza di sostanze corrosive, presenza di infiammabili con rischio di esplosione. La natura dell’incendio nelle sue fasi iniziali. Configurazione geometrica dell’ambiente anche rispetto ai limiti di copertura dei rivelatori. Funzioni particolari richieste al sistema quali sistemi di estinzione o esodo. 27 - Confidential and Proprietary CRITERI DI INSTALLAZIONE DEI SISTEMI AUTOMATICI: RIVELATORI DI CALORE 28 - Confidential and Proprietary 5.4.2 Posizionamento dei Rivelatori di Calore 1/7 Locali con copertura piana o con inclinazione fino a 20° La temperatura d’intervento del rivelatore deve essere maggiore della più alta temperatura ambiente raggiungibile nelle vicinanze in modo da non generare falsi allarmi. Occorre quindi tener conto di possibili fonti di irraggiamento, di aria calda, di vapore, ecc. Il numero di rivelatori viene determinato tramite il Raggio di copertura riportato nel seguente prospetto: Altezza h dei locali in m h≤6 Tecnologia di rivelazione Rivelatori puntiformi di calore UNI EN 54-5 6<h≤8 8<h≤12 12<h≤16 Raggio di copertura (m) 4,5 4,5 Non Utilizzabile Non Utilizzabile Altezza massima installazione termici: 8 metri 29 - Confidential and Proprietary NFX-TDIFF 5.4.2 Posizionamento dei Rivelatori di Calore 2/7 Locali con copertura piana o con inclinazione fino a 20° Le aree di copertura devono coprire interamente i locali Nella UNI9795:2005 l’area coperta era: 30 mq* * Con soffitto 0<α≤20° e per ambienti con superficie >40 mq 30 - Confidential and Proprietary NFX-TDIFF 5.4.2 Posizionamento dei Rivelatori di Calore 3/7 Locali con Soffitto Inclinato oltre 20° o a shed SOFFITTO - COPERTURA α INCLINAZIONE DELLA COPERTURA O DEL SOFFITTO TMP Prescrizioni aggiuntive: Spiovente (semplice o doppio) oltre 20°: posizionamento lungo la linea di colmo ed un rivelatore per campata. Shed o falda trasparente: posizionamento ad almeno 1 mt. dal piano verticale passante dal colmo. In ogni caso occorre rispettare 0,5 m di distanza tra rivelatori e elementi quali pareti, travi, condotti di aerazione, ecc.) PAVIMENTO 31 - Confidential and Proprietary 5.4.2 Posizionamento dei Rivelatori di Calore 4/7 Locali con Soffitto Inclinato oltre 20° o a shed DOPPIO SPIOVENTE R R R R 1m 1m SHED R R R 32 - Confidential and Proprietary 5.4.2 Posizionamento dei Rivelatori di Calore 5/7 Locali con soffitto con travi sporgenti Con correnti o travi a vista i rivelatori devono essere installati all’interno dei riquadri secondo il prospetto seguente salvo se: Se h ≤ 5% H il soffitto si considera piano Se h > 30% H si protegge ogni riquadro come fosse un locale a se stante D Distribuzione rivelatori di calore puntiformi nei riquadri D>0,25 (H-h) Rivelatore in ogni riquadro D<0,25 (H-h) Rivelatore ogni 2 riquadri D<0,13 (H-h) Rivelatore ogni 3 riquadri D Distanza tra gli elementi sporgenti misurata da esterno a esterno (m) H Altezza del locale h Altezza dell’elemento sporgente 33 - Confidential and Proprietary D h H H-h 5.4.2 Posizionamento dei Rivelatori di Calore 6/7 Locali con soffitto con elementi sporgenti che si intersecano Se nel soffitto ci sono una serie di piccole celle (nido d’ape) un singolo rivelatore puntiforme può coprire un gruppo di celle. Il volume interno V protetto da un singolo rivelatore non deve superare: h H H-h V = a (H-h) S1 c l dove: a è una costante dimensionale pari a 4 m2 H è l’altezza del locale h è la profondità della trave in metri In realtà poiché: V1 = l · c (H-h) = S1 (H-h) ≤ a(H-h) = V possiamo dire che: S1 < 4 m2 utilizzo il raggio di copertura R S1 > 4 m2 un rivelatore in ogni riquadro 34 - Confidential and Proprietary 5.4.2 Posizionamento dei Rivelatori di Calore 7/7 Locali con pavimento galleggiante e aerazione h H Se il locale è dotato di pavimento galleggiante l’altezza si misura dalla superficie superiore del pavimento H-h Occorre infine evitare: Flussi d’aria che investono direttamente i rivelatori 1m 1m SOFFITTO A PANNELLI FORATI PER AERAZIONE 35 - Confidential and Proprietary CRITERI DI INSTALLAZIONE DEI SISTEMI AUTOMATICI: RIVELATORI OTTICI DI FUMO 36 - Confidential and Proprietary 5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori ottici di Fumo 1/13 Locali con copertura piana o con inclinazione fino a 20° senza elementi sporgenti Nell’uso dei rivelatori di fumo occorre tener conto di: Eventuali aerosol prodotti nelle lavorazioni Velocità dell’aria o numero di ricambi elevati Il numero di rivelatori viene determinato tramite il raggio di copertura riportato nel seguente prospetto: Altezza h dei locali in m h≤6 8<h≤12 12<h≤16 Raggio di copertura (m) Tecnologia di rivelazione Rivelatori puntiformi ottici di fumo UNI EN 54-7 6<h≤8 6,5 6,5 6,5 Applicazioni speciali Applicazioni speciali previste in ambienti particolari dove è ipotizzabile l’utilizzo della tecnologia dei rivelatori di fumo solo ed esclusivamente se l’efficacia del sistema viene dimostrata con metodi pratici quali per esempio quelli riportati al punto 8 oppure mediante installazioni di rivelatori a piani intermedi. Altezza massima installazione ottici: 12*-16 metri *vedi nota tabella 37 - Confidential and Proprietary NFX-OPT 5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori ottici di Fumo 2/13 Locali con copertura piana o con inclinazione fino a 20° senza elementi sporgenti Le aree di copertura devono coprire interamente i locali Nella UNI9795:2005 l’area coperta era: 60 mq* * Con soffitto 0<α≤20° e per ambienti con superficie >40 mq 38 - Confidential and Proprietary NFX-OPT 5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori ottici di Fumo 3/13 Locali con Soffitto Inclinato oltre 20° o a shed SOFFITTO - COPERTURA α INCLINAZIONE DELLA COPERTURA O DEL SOFFITTO Prescrizioni aggiuntive: Spiovente (semplice o doppio) oltre 20°: posizionamento lungo la linea di colmo ed un rivelatore per campata. Shed o falda trasparente: posizionamento ad almeno 1 mt. dal piano verticale passante dal colmo. In ogni caso occorre rispettare 0,5 m di distanza tra rivelatori e elementi quali pareti, travi, condotti di aerazione, ecc.) PAVIMENTO Inoltre…. 39 - Confidential and Proprietary 5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori ottici di Fumo 4/13 … deve rispettare la seguente Tabella! Locali con inclinazione maggiore di 20° e senza elementi sporgenti Altezza h dei locali in m h≤6 Inclinazione 6<h≤8 8<h≤12 12<h≤16 Raggio di copertura (m) 20° ≤ α ≤ 45° 7 7 7 Applicazioni speciali α > 45° 7,5 7,5 7,5 Applicazioni speciali Applicazioni speciali previste in ambienti particolari dove è ipotizzabile l’utilizzo della tecnologia dei rivelatori di fumo solo ed esclusivamente se l’efficacia del sistema viene dimostrata con metodi pratici quali per esempio quelli riportati al punto 8 oppure mediante installazioni di rivelatori a piani intermedi. In ogni caso occorre rispettare 0,5 m di distanza tra rivelatori e elementi quali pareti, travi, condotti di aerazione, ecc.) 40 - Confidential and Proprietary 5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori ottici di Fumo 5/13 … deve rispettare la seguente Tabella! Distanze dal Soffitto o dalla copertura dei rivelatori di fumo Altezza del locale Distanza dell’elemento sensibile al fumo dal soffitto (o dalla copertura) in funzione della sua inclinazione rispetto all’orizzontale α ≤ 15° 15° < α ≤ 30° α > 30° m min. cm max. cm min. cm max. cm min. cm max. cm h≤6 3 20 20 30 30 50 6<h≤8 7 25 25 40 40 60 8 < h ≤ 10 10 30 30 50 50 70 10 < h ≤ 12 15 35 35 60 60 80 41 - Confidential and Proprietary 5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori ottici di Fumo 6/13 Locali con Soffitto Inclinato oltre 20° o a shed DOPPIO SPIOVENTE R R R R 1m 1m SHED R R R 42 - Confidential and Proprietary 5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori ottici di Fumo 7/13 Locali con soffitto con travi sporgenti Con correnti o travi a vista i rivelatori devono essere installati all’interno dei riquadri secondo il prospetto seguente salvo se: Se h ≤ 5% H il soffitto si considera piano Se h > 30% H si protegge ogni riquadro come fosse un locale a se stante D Distribuzione rivelatori ottici di fumo puntiformi nei riquadri D>0,25 (H-h) Rivelatore in ogni riquadro D<0,25 (H-h) Rivelatore ogni 2 riquadri D<0,13 (H-h) Rivelatore ogni 3 riquadri D Distanza tra gli elementi sporgenti misurata da esterno a esterno (m) H Altezza del locale h Altezza dell’elemento sporgente 43 - Confidential and Proprietary D h H H-h 5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori ottici di Fumo 8/13 Locali con soffitto con elementi sporgenti che si intersecano Se nel soffitto ci sono una serie di piccole celle (nido d’ape) un singolo rivelatore puntiforme può coprire un gruppo di celle. Il volume interno V protetto da un singolo rivelatore non deve superare: h H H-h V = b (H-h) S1 c l dove: b è una costante dimensionale pari a 8 m2 H è l’altezza del locale h è la profondità della trave in metri In realtà poiché: V1 = l · c (H-h) = S1 (H-h) ≤ b(H-h) = V possiamo dire che: S1 < 8 m2 utilizzo il raggio di copertura R S1 > 8 m2 un rivelatore in ogni riquadro 44 - Confidential and Proprietary 5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori di Fumo 9/13 Locali con pavimento galleggiante ed elementi sporgenti h H Se il locale è dotato di pavimento galleggiante l’altezza si misura dalla superficie superiore del pavimento H-h >0,5 m Distanza minima tra i rivelatori e le travi o gli elementi sporgenti Valevole per rivelatori di Fumo e di Calore 45 - Confidential and Proprietary >0,15 m >0,5 m 5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori di Fumo 10/13 Locali con copertura leggera 1m 1m R R R R Nel caso di capannoni alti (6 o 7 metri), con copertura leggera che favorisce, causa l’irraggiamento solare, la possibile formazione di uno strato d’aria calda al di sotto di essa, i rivelatori dovranno essere posti per metà a soffitto (o copertura) e per metà ad 1 metro al di sotto di questa. 46 - Confidential and Proprietary 5.4.3-4 Posizionamento dei Rivelatori ottici di Fumo 11/13 Ambienti con elevata circolazione d’aria Prodotto del raggio dei rivelatori per il numero di ricambi orari Coefficiente maggiorativo ≥40 2a) a) Se il prodotto raggio rivelatore per ricambi d’aria orari è particolarmente elevato è necessario effettuare valutazioni specifiche che possono portare ad un aumento dei rivelatori da installare e/o all’installazione di un sistema di rivelazione supplementare a diretta sorveglianza dei macchinari. Occorre infine evitare: Flussi d’aria che investono direttamente i rivelatori 1m 1m SOFFITTO A PANNELLI FORATI PER AERAZIONE 47 - Confidential and Proprietary 5.4.3-4 Posizionamento dei Rivelatori ottici di Fumo 12/13 Ambienti con elevata circolazione d’aria Se la ripresa d’aria è fatta tramite bocchette poste nella parte alta delle pareti in vicinanza del soffitto, i rivelatori, oltre ad essere uniformemente distribuiti, devono essere posti in modo che uno di essi si trovi in corrispondenza di ogni bocchetta di ripresa Se la ripresa d’aria è fatta tramite bocchette poste a soffitto, i rivelatori devono essere sempre distribuiti uniformemente a soffitto ma il più lontano possibile dalle bocchette stesse. 48 - Confidential and Proprietary 5.4.3-4 Posizionamento dei Rivelatori ottici di Fumo 13/13 Rivelatori puntiformi di fumo negli spazi nascosti sopra i controsoffitti e sotto i pavimenti sopraelevati con circolazione d’aria elevata. Spazio nascosto h minore di 1 m Coefficiente maggiorativo Senza ripresa d’aria 2 Con ripresa d’aria 3 Al di sopra di un metro si procede come per un locale a se stante. Si richiamano esplicitamente i locali CED in cui la turbolenza dell’aria è più significativa che in altri ambienti e dove dette intercapedini sono spesso utilizzate come condotte d’aria. Se non sussiste la circolazione d’aria forzata e la ventilazione è a scopo esclusivo di benessere non si applica alcun coefficiente maggiorativo. In generale per i controsoffitti ed i sottopavimenti si applicano le disposizioni valide per gli altri locali. 49 - Confidential and Proprietary CRITERI DI INSTALLAZIONE DEI SISTEMI AUTOMATICI: RIVELATORI PER CONDOTTA 50 - Confidential and Proprietary 5.4.4.5 Posizionamento dei Rivelatori da Condotta 1/3 Nell’area sorvegliata devono essere sorvegliate anche i condotti di condizionamento dell’aria, ed i condotti di aerazione e di ventilazione. La posizione dei rivelatori deve essere chiaramente identificata. I rivelatori puntiformi di fumo devono essere posti anche all’interno dei canali di immissione e ripresa dell’aria da ogni macchina. Novità 2010 DHX402/502 51 - Confidential and Proprietary App. B. Posizionamento dei Rivelatori da Condotta 2/3 I rivelatori sono complementari e non sostituiscono il sistema di rivelazione in ambiente. I rivelatori devono arrestare i ventilatori e/o comandare le serrande tagliafuoco in chiusura. Vanno collocati: Nei canali di mandata a valle dei ventilatori e filtri ma prima di qualsiasi derivazione con portate d’aria maggiori di 3500 m3/h Nei canali di ricircolo (ritorno) da ciascun compartimento oppure prima della condotta comune a 2 o più compartimenti nei sistemi aventi portata maggiore di 25000 m3/h con le seguenti: Eccezioni: l’intero spazio servito dalle riprese è protetto da sistema di rivelazione incendi Eccezioni: l’edificio è ad un solo piano Non sono richiesti rivelatori se l’unità ventilante serva solo a trasferire l’aria all’esterno. Novità 2010 52 - Confidential and Proprietary App. B. Posizionamento dei Rivelatori da Condotta 3/3 Larghezza della condotta L (in orizzontale) Altezza della condotta H (In verticale) Rivelatori L ≤ 900 mm H ≤ 900 mm 1 alla mezzeria di uno dei lati H ≤ 900 mm 2 rivelatori su uno dei lati orizzontali uniformemente distribuiti Oppure 1 su ogni lato verticale in mezzeria 900 mm < H ≤ 1800 mm 4 rivelatori posti a due a due su due lati opposti della condotta, uniformemente distribuiti 900 mm < L ≤ 1800 mm 900 mm < L ≤ 1800 mm 53 - Confidential and Proprietary CRITERI DI INSTALLAZIONE DEI SISTEMI AUTOMATICI: RIVELATORI LINEARI OTTICI DI FUMO 54 - Confidential and Proprietary 5.4.5 Rivelatori ottici lineari di fumo 1/4 Sono dispositivi che utilizzano l’attenuazione e/o i cambiamenti di uno o più raggi ottici. Appartengono a questa categoria tutti i dispositivi che consistono di: un trasmettitore ed un ricevitore un complesso trasmettitore e ricevitore con uno o più riflettori ottici. ARDEA (serie) LPB 400700 55 - Confidential and Proprietary B-100 5.4.5 Rivelatori ottici lineari di fumo 2/4 Nessuna variazione rispetto all’edizione Aprile 2005 L’area di copertura non può superare i 1600 m2 La larghezza dell’area coperta non può superare i 15 metri. Nel caso di copertura piana i rivelatori devono essere collocati entro il 10% dell’altezza del locale. Tali indicazioni possono variare in base alle caratteristiche tecniche indicate dai fabbricanti ed in base a: Tipologia di incendio generato dai materiali contenuti Temperature medie sotto copertura Condizione ambientali che influenzino la dinamica dell’incendio Polverosità dell’ambiente 56 - Confidential and Proprietary BSF (SERIE) 5.4.5 Rivelatori ottici lineari di fumo 3/4 Nel caso di copertura inclinate o a shed i rivelatori deve essere collocato preferibilmente in senso parallelo alla copertura o shed. Occorre privilegiare installazioni in prossimità alla linea di falda. Nel caso di posizionamento trasversale bisognerà considerare che se l’altezza dello shed è maggiore o uguale al 15%, si dovrà aumentare la protezione con un rivelatore addizionale ogni 2. Nel caso di elementi sporgenti ci si comporta come per gli shed. 57 - Confidential and Proprietary 5.4.5 Rivelatori ottici lineari di fumo 4/4 Nel caso di soffitti a calotta semisferica o a cupola i rivelatori devono essere posizionati lungo il piano d’appoggio. In questo caso, la larghezza massima di copertura diventa di 8 metri max. Se i rivelatori lineari vengono installati in ambienti con un’altezza massima superiore o uguale a 12 metri vanno installati anche a quote intermedie. Tali rivelatori possono essere installati anche verticalmente in cavedi, cunicoli, ecc. 58 - Confidential and Proprietary CRITERI DI INSTALLAZIONE DEI SISTEMI MANUALI: PULSANTI DI SEGNALAZIONE 59 - Confidential and Proprietary 5.4.6 Punti di Segnalazione Manuale 1/3 I sistemi fissi automatici devono essere completati con un sistema di segnalazione manuale. I guasti e/o l’esclusione dei sistemi di segnalazione manuale non deve mettere fuori servizio il sistema dei punti manuali e vice versa. 60 - Confidential and Proprietary 6 Punti di Segnalazione Manuale 2/3 I criteri utilizzati per la loro suddivisione in zone sono gli stessi utilizzati per i rivelatori automatici In ogni zona devono essere installati almeno 2 punti di segnalazione manuale. Almeno un punto di segnalazione manuale deve essere raggiungibile da ogni luogo della Zona con un percorso non superiore a: 30 m per le attività a rischio basso o medio 15 m per le attività a rischio elevato. I punti di segnalazione manuale vanno installati lungo le vie di esodo ed anche in prossimità di tutte le uscite di emergenza Novità 2010 61 - Confidential and Proprietary 6 Punti di Segnalazione Manuale 3/3 L’aumento dell’altezza di installazione a 1,6 m consente di soddisfare requisiti di altre norme che prevedono altezze di installazione al di sopra di 1,5 m. I punti di segnalazione manuale devono essere protetti contro l’azionamento accidentale e devono essere segnalati con apposito cartello (UNI 7546-16). In caso di azionamento deve essere possibile individuare sul posto il punto di segnalazione manuale utilizzato. 1,0 ÷ 1,4 1,6 mt Novità 2010 I punti di segnalazione manuale a se stanti necessitano sempre di Centrale di Controllo 62 - Confidential and Proprietary CRITERI DI INSTALLAZIONE DEI SISTEMI AUTOMATICI: RIVELATORI DI FIAMMA 63 - Confidential and Proprietary 5.4.7 Rivelatori di Fiamma 1/3 Hanno la funzione di rivelare le radiazioni emesse da un fuoco. Possono essere utilizzati rivelatori sensibili a: Infrarosso Ultravioletti Combinati: UV e IR Trovano applicazione tipicamente in situazioni in cui siano presenti materiali combustibili di origine petrolifera e non. Possono essere installati per la protezione di aree dove fiamme improvvise possono sprigionarsi da punti di giunzione di pompe, tubazioni o valvole che trasportino combustibili, depositi di legname, di vernici, solventi alcoli. Novità 2010 64 - Confidential and Proprietary 5.4.7 Rivelatori di Fiamma 2/3 MODELLO TECNOLOGIA SOSTANZE SENSIBILITA’ E NOTE 40/40I Triplo spettro IR Idrocarburi; Fiamma di benzina di 0.1mq alla distanza di 65m in meno di 5 secondi 40/40M Multi spettro IR Idrocarburi; Idrogeno; Fiamma di benzina a 65m, o una fiamma di idrogeno a 30m alla distanza di 65m in meno di 5 secondi. 40/40L-LB Doppio rivelatore UV e IR Carburanti o gas a base di idrocarburi; fiamme di metalli e materiali organici; * Mod. -B con autotest 40/40L4-L4B Doppio sensore, UV e IR Fiamme generate da carburanti o gas a base di idrocarburi; * Mod. -B con autotest 40/40U-UB Sensore UV Carburanti o gas a base di idrocarburi; Fiamme non visibili di idrogeno; Fiamme di idruri, ammoniaca, silano ed altri materiali organici; Sensore UV insensibile alla luce solare * Mod. -B con autotest 65 - Confidential and Proprietary 5.4.7 Rivelatori di Fiamma 3/3 Possono essere installati a soffitto oppure a parete La visuale del dispositivo deve essere sgombra Bisogna adottare opportuni accorgimenti contro i falsi allarmi Per la corretta installazione e l’area di copertura ci si riferisce al manuale del fabbricante L’apertura è tipicamente di circa 90°: 4 rivelatori ai vertici di una stanza controllano un oggetto al centro da tutti i punti di vista. 66 - Confidential and Proprietary CRITERI DI INSTALLAZIONE DEI SISTEMI AUTOMATICI: RIVELATORI LINEARI DI CALORE NON RESETTABILI CAVI TERMOSENSIBILI AD AZIONE UNICA 67 - Confidential and Proprietary 5.4.8 Cavi Termosensibili 1/1 Sono rivelatori non resettabili, costituti da cavo in speciale guaina protettiva inserito in una speciale mescola plastica, tarata per fondersi ad una determinata temperatura Si utilizza a protezione di oggetti o passerelle cavi, cunicoli ed impianti petrolchimici Novità 2010 Conduttori Acciaio stagnato rivestito in rame Guaina PVC nero o colorato o treccia termoplastica Isolamento Termoplastico sensibile alla temperatura 68 - Confidential and Proprietary CRITERI DI INSTALLAZIONE DEI SISTEMI AUTOMATICI: RIVELATORI PUNTIFORMI 69 - Confidential and Proprietary 5.4.9 Rivelatori puntiformi combinati 1/2 Sono rivelatori multitecnologia quali: Fumo e calore (massima temperatura o termovelocimetrici) Fumo ionici ed ottici Fumo ionici, ottici e di calore (massima temperatura o termovelocimetrici) Fumo e CO Fumo, termici e CO Devono essere conformi almeno ad una norma di prodotto specifica Quando tutti gli elementi che li compongono sono conformi alle EN54, si distribuiscono considerando i limiti della Tecnologia più restrittiva Es. Ottico e termovelocimetrico raggio di copertura 4,5 m Novità 2010 70 - Confidential and Proprietary 5.4.9 Rivelatori puntiformi combinati 2/2 I rivelatori multicriterio possono essere utilizzati: quando consentono di avere una rapida risposta a focolari di tipo differente (OR) o che necessitino di due fenomeni per raggiungere la condizione di allarme (AND) Novità 2010 La produzione attuale prevede: Ottico e termovelocimetrico Ottico, termovelocimetrico e IR Ottico, termovelocimetrico, IR e CO 71 - Confidential and Proprietary CRITERI DI INSTALLAZIONE DEI SISTEMI AUTOMATICI: SISTEMI AD ASPIRAZIONE 72 - Confidential and Proprietary 5.4.10 Sistemi ad Aspirazione 1/4 Tubazione in ABS DN 25 mm (EN50086) Fori Apparato di Aspirazione Rivelatore Ottico Normale o Laser Scarico Aria 73 - Confidential and Proprietary Tappo 5.4.10 Sistemi ad Aspirazione 2/4 Per il calcolo delle massime distanze delle tubazioni ed il numero di fori praticabili su di esse, fa fede il manuale del produttore La copertura del foro deve essere considerata come quella di un sensore puntiforme di fumo, pertanto l’area protetta da esso è uguale a quella considerata per il sensore L’area massima di sorveglianza di una tubazione è 1600 m2 Per la suddivisione in Zone vale quanto prescritto nella Norma Valori di oscuramento tipici 0,005% al 20% di oscuramento/metro Novità 2010 74 - Confidential and Proprietary 5.4.10 Sistemi ad Aspirazione 3/4 Per il 75 - Confidential and Proprietary 5.4.10 Sistemi ad Aspirazione 4/4 La EN54-20 divide i sistemi di aspirazione in tre classi: Classe A - Elevata sensibilità per la rivelazione precoce di fumo in numerosi ambienti commerciali e produttivi, con elevata circolazione d'aria, o ad alto rischio.ottenibile. Con sensore laser - 3 fori con diam. da 4mm Classe B - Sensibilità migliorata, per la rivelazione efficace e tempestiva (preallarme) in ambienti critici o in presenza di apparecchiature il cui danneggiamento non può essere tollerato dall'attività. Con sensore laser - 6 fori con diametro da 4mm Classe C - Sensibilità standard, per la rivelazione di incendi in ambienti "normali" o in zone inaccessibili Con sensore laser - 17 fori con diametro da 3mm Con sensore ottico tradizionale 1 foro con diametro da 8 mm oppure 2 fori con diametro da 5 mm 76 - Confidential and Proprietary CRITERI DI INSTALLAZIONE DEI SISTEMI AUTOMATICI: SISTEMI VIA RADIO 77 - Confidential and Proprietary 5.4.11 Dispositivi via radio 1/3 Sono dispostivi che, per mezzo di una interfaccia, comunicano bidirezionalmente con la Centrale. Tale tipo di comunicazione deve permettere il continuo controllo di tutti i dispositivi. L’alimentazione deve essere supervisionata e la centrale deve essere avvertita prima dell’esaurimento della carica. I dispositivi (rivelatori, pulsanti, ecc.) devono essere univocamente identificati dalla centrale. I dispositivi vanno installati come descritto nella Norma per i loro analoghi via cavo. Oltre al raggio di copertura normativo va anche considerata la reale efficacia del sistema di trasmissione. Novità 2010 78 - Confidential and Proprietary 5.4.11 Dispositivi via radio 2/3 Sistemi analogici di rivelazione incendi WL-D100 Ottico WL-D200 Ottico-Termovel. WL-D350 Termovelocim. Rivelatori Wireless Rivelatori analogici Centrale WL-MCP Pulsanti WL-NTM Interfaccia wireless Pulsanti Wireless WL-EXP Interfaccia di espansione 79 - Confidential and Proprietary 5.4.11 Dispositivi via radio 3/3 SISTEMI VIA RADIO Materiale Perdita di energia Legno,intonaco 0 – 10 % Mattoni,legno pressato 5 – 35 % Cemento armato (trasmissione attraverso metallo) 30 – 90 % Metallo, grata in metallo, riscaldamento a sottopavimento 90 – 100 % 80 - Confidential and Proprietary DISPOSITIVI DELL’IMPIANTO DI RIVELAZIONE AUTOMATICA D’INCENDIO: LA CENTRALE DI RIVELAZIONE 81 - Confidential and Proprietary 5.5.1-2 Centrale di Controllo e Segnalazione Deve essere posta in un locale Permanentemente e facilmente accessibile Protetta dal pericolo d’incendio e da possibili danneggiamenti Sorvegliato da rivelatori di incendio, se non presidiato permanentemente Possibilmente vicino all’ingresso principale Dotato di illuminazione di emergenza ad intervento automatico Dovrà discriminare l’allarme proviene da rivelatori automatici da quello generato da avvisatori manuali. Un dispositivo di allarme interno dovrà dare un segnale percepibile nelle sue immediate vicinanze. 82 - Confidential and Proprietary DISPOSITIVI DELL’IMPIANTO DI RIVELAZIONE AUTOMATICA D’INCENDIO: DISPOSITIVI DI ALLARME ACUSTICI E LUMINOSI 83 - Confidential and Proprietary 5.5.3 Dispostivi di Allarme Acustici e Luminosi 1/2 A differenza dei dispositivi di allarme in centrale, i dispositivi di allarme ausiliari, posti esternamente alla centrale, sono facoltativi. Se previsti devono essere adeguati all’ambiente in cui sono installati. In assenza di presidio deve essere previsto un sistema di trasmissione degli allarmi e guasti ad una o più stazioni ricevitrici tramite connessione supervisionata. Le segnalazioni di allarme incendio devono essere chiaramente riconoscibili come tali e non confondibili con altre segnalazioni. 84 - Confidential and Proprietary 5.5.3 Dispostivi di Allarme Acustici e Luminosi 2/2 Le uscite di allarme devono essere supervisionate Il Livello acustico percepibile deve essere maggiore di 5 dB(A) rispetto al rumore ambientale. La percezione acustica degli occupanti deve essere compresa tra i 65 dB(A) ed i 120 dB(A). Negli ambienti dove è previsto che gli occupanti dormano la percezione deve essere di 75 dB(A). Possono essere utilizzati sistemi EVAC ad integrazione o sostituzione dei dispositivi di tipo sonoro. Il sistema di segnalazione di allarme deve essere concepito in modo da evitare rischi indebiti di panico. Novità 2010 85 - Confidential and Proprietary DISPOSITIVI DELL’IMPIANTO DI RIVELAZIONE AUTOMATICA D’INCENDIO: ALIMENTAZIONI 86 - Confidential and Proprietary 5.6 Alimentazioni L’alimentazione primaria deve essere eseguita tramite linea riservata e dotata di propri sezionatori L’alimentazione di riserva deve assicurare il funzionamento ininterrotto del sistema per almeno 72h. Tale autonomia può essere ridotta a 24h nel caso di allarmi trasmessi all’esterno e sia in atto il contratto di assistenza e manutenzione ovvero un’organizzazione interna adeguata. L’alimentazione di riserva deve assicurare che tutti i segnalatori di allarme dovranno poter funzionare contemporaneamente per almeno 30 minuti 87 - Confidential and Proprietary ELEMENTI DI CONNESSIONE: CONNESSIONI VIA CAVO 88 - Confidential and Proprietary 7.1 Connessioni via cavo La sezione minima da impiegare sia per il loop che per le alimentazioni deve essere di 0,5 mm2 Le interconnessioni devono essere eseguite in uno dei seguenti modi: con cavi in tubo sotto malta o sotto pavimento (fermo restando quanto previsto dalla 64-8) con cavi in tubo a vista con cavi a vista (cavi con guaina). Non sono ammesse linee volanti Tutti i Cavi devono resistenti al fuoco per almeno 30 minuti secondo la EN50200 ph30 a bassa emissione di fumo e zero alogeni, o comunque protetti per tale periodo. Le linee ad anello chiuso devono essere distribuite differenziando il percorso dell’andata da quello di ritorno per evitare il danneggiamento contemporaneo dei due rami. Novità 2010 89 - Confidential and Proprietary ELEMENTI DI CONNESSIONE: CONNESSIONI VIA RADIO 90 - Confidential and Proprietary 7.2 Connessioni via radio Vanno adoperate esclusivamente apparecchiature conformi EN 54-25 e vanno eseguite le indicazioni della stessa per l’installazione. Le interconnessioni tra l’Interfaccia via radio e la centrale di controllo e segnalazione devono essere eseguite secondo le indicazioni riportate nella Norma. Per il raggio di azione dei dispositivi via radio nei confronti dell’interfaccia di gestione, il riferimento è costituito da quanto riportato nel manuale del produttore. 91 - Confidential and Proprietary WL-NTM 8 Verifica ed esercizio dei Sistemi L’utente deve provvedere al mantenimento delle condizioni di efficienza del Sistema. L’Utente deve tenere un apposito registro, firmato dai responsabili, in cui vanno annotate tutte le operazioni ordinarie e straordinarie, gli eventi di allarme e guasto, nonché le variazioni di estensione dell’impianto nel tempo. Per le operazioni di Controllo Iniziale e Manutenzione si fa riferimento alla UNI 11224. Novità 2010 92 - Confidential and Proprietary Riepilogo Bisognerà curare la progettazione nei dettagli e giustificare le scelte operative Nuove considerazioni in fase di posizionamento Maggiore supporto sui rivelatori da condotta Sarà possibile utilizzare nuove soluzioni impiantistiche I segnalatori di allarme andranno distribuiti uniformemente Si favorirà l’utilizzo di sistemi EVAC I cavi dovranno essere più performanti Le linee di connessione richiederanno maggiore attenzione Bisognerà avere maggiore cura e responsabilità 93 - Confidential and Proprietary Grazie per la cortese attenzione Ing. Sergio Abbrugiati 335 1418811 Notifier Italia Srl 94 - Confidential and Proprietary