Comments
Description
Transcript
nuovo saggio della dimenticanza
GABRIELLA BUSSOLATI SEMINARI PER OPERATORI SEMINARIO NUMERO UNO DI TEORIA DELLA DIMENTICANZA INTRODUZIONE C’ é un luogo in cui il cervello salva il corpo. Si situa nel grande lobo limbico e le fontane dell’ ipotalamo. E’ su questo cervello sfuocato, umorale, ormonale che è bene porre la massima attenzione. Esiste qui un punto di una consistenza molto molto precaria in cui converge un accumulo energetico. Esso rappresenta il punto in cui si incontrano Anima, Corpo, Mente. Non è possibile trovare una localizzazione precisa, poichè questo punto non è eccessivamente fisso. L’ accumulo energetico, infatti, quando c’é una forte scarica emozionale, tramite la circolazione si sposta. Rimane, pero’, un forte condizionamento che indubbiamente influisce sull’ Anima, Mente e Corpo. Per poter ritrovare questo punto é importante poter dimenticare cio’ che impedisce il ricordo della prima impressione. La prima impressione é il frutto di un viaggio tra : organo di senso, vibrazione, cervello, mente. E’ sulla sperimentazione terapeutica e sull’interpretazione o convalida delle nostre ipotesi che abbiamo fondato il paradigma cognitivo. PRESUPPOSTI METODOLOGICI La terapia della Dimenticanza sintetizzata è diventata una tecnica. Il punto di partenza è stata la nostra pratica della dimenticanza. In un secondo tempo essa è stata convalidata anche attraverso altri ambiti teorici. Si è lavorato intorno alle forme personalizzate delle varie comunicazioni e si sono riportate osservazioni e rilevamenti scaturiti durante il lavoro: a livello corporeo, gestuale, mimico, tonico, vocale, sonoro, verbale e grafico. Il nucleo d’indagine epistemologico ha operato nel campo delle patologie della Mente che influenzano il corpo o l’anima e viceversa e tuttora ricerca il punto fisico, organico del cervello in cui si manifesta l’ accumulo energetico determinato dall’ incontro tra Anima, Mente, Corpo. Esso è un forte condizionamento che influisce sull’invecchiamento cerebrale ed è importantissimo trovarne la localizzazione precisa, poichè questo punto d’incontro potrà dare una traccia dell’origine di tutti gli aspetti psicosomatici. Siamo consapevoli che, per ritrovare questo punto è importante poter dimenticare tutto cio’ che impedisce l’ emersione e la buona attività della memoria cellulare. DEFINIZIONE La dimenticanza è l’ antidoto contro l’invecchiamento cerebrale, contro la memoria arrugginita del passato, è la base per capitalizzare nuove forme di conoscenza e per consentire alla facoltà conoscitiva di riacquisire il proprio codice di linguaggio personalizzato. OBIETTIVO PRODURRE UNA FERMEZZA DI CREATIVITA’ INDIVIDUALE. RITROVARE LA PROPRIA FORMA DI AUTONOMIA ESISTENZIALE tramite la capacità di far riemergere le proprie facoltà conoscitive CONSIDERAZIONI Quante volte ci capita di aver bisogno di spogliarci di quel di piu´che ci impedisce veramente di non scordare l´essenziale, l´importante? Gia´ si potrebbe definire linguisticamente la differenza tra Dimenticare e Scordare. Ci sono cose che non si possono scordare mai, ce ne sono molte che possiamo dimenticare. Quali sono le une e le altre? Dove sta il confine? La dimenticanza cambia la concezione del passato e modifica il futuro. Le immagini del passato sono un puzzle di molteplici interpretazioni sulle nostre primitive impressioni sensoriali. Le memorie si sono accumulate alle trasformazioni delle sovrastrutture in un´architettura contorta e irreale. Il riemergere dei ricordi non avviene, di solito, su precisi fatti vissuti, ma su una lunga serie a catena di ricordi di ricordi, sulle loro interpretazioni e modifiche. Questo genera sovraccarico di emozioni, ansie e spesso sensi di colpa. Si ricorda in genere l´ultima memoria di un evento. La memoria mentale sovraccarica impedisce il puro emergere della sana memoria cellulare. Molte esperienze estetiche si fondano sulla modifica del passato, sono un´interpretazione dello stesso, spesso colmano la lacuna di una perdita di qualcosa del passato che si ostina a non farsi dimenticare, che si accentra su una fissazione. Basti pensare a Dante, alla perdita di Beatrice e alla Divina Commedia. Si e´giunti alla consapevolezza che il processo piu´breve e duraturo per liberare le menti ingombrate da sovrastrutture, sia DIMENTICARE. Abbiamo quindi inventato esercizi di automatismo, valutato tempi esatti per fornire una tecnica che servisse a ripulire l´individuo oberato dai fantasmi dell´ego e ci siamo accorti di quanto questa tecnica aiuti a cancellare in fretta i sovraccarichi delle impressioni menemorizzatrici, le figure retoriche, fantasmatiche, i giganti (LE FISSAZIONI) Produrre una fermezza di creativita´individuale, ritrovare una forma di autonomia esistenziale, ATTRAVERSO LA CAPACITA´ DI FAR RIEMERGERE LE FACOLTA´ CONOSCITIVE e´stato ed e´l obiettivo del nostro lavoro. Poter dimenticare tutto cio´che impedisce l´emersione e la buona attivita´della memoria cellulare libera dal forte condizionamento che influisce sull’ invecchiamento cerebrale. Essa e´la base per capitalizzare nuove forme di conoscenza, per consentire alla facolta´conoscitiva di riacquisire il proprio codice di linguaggio personalizzato. Riteniamo che la dimenticanza sia l´antidoto contro l´invecchiamento cerebrale, contro la memoria arrugginita del passato. Dobbiamo evitare di fluire continuamente verso direzioni indesiderate, suggerite dalla mente sovraccarica di sovrastrutture, per non creare spettatori inutili ai nostri Sé. Si tratta dimenticare gli sforzi umilianti o quelli che hanno stimolato la vanita´. Dimenticare aiuta a vivere il presente senza sforzo. A proposito dell’ostruzione della memoria cellulare : Dai venticinque anni in su non vi è differenza di intasamento di memoria cellulare. Dai 25 anni ai 55 anni, in questo arco di tempo, si è alla pari. Non c’è una forte differenza tra il trentenne, il quarantenne, il cinquantenne. E’ in questo arco che vi è la maggior forma di invecchiamento cerebrale. Le persone in questo arco di tempo raggiungono il massimo di memoria intasata in memoria cellulare. Prima dei 25 anni (sempre in modo molto relativo e in percentuale) la possibilità di attuare questa terapia è ancora piu’ immediata, cosi’ dai 55 in poi. Va tolta la fascia fino agli otto anni in cui il piu’ delle volte la memoria cellulare è limpida. Dai 55 anni in poi naturalmente nell’accumulo che c’è stato, molte cose vengono dimenticate automaticamente. L’invecchiamento cerebrale deve essere guarito tra i 25 e i 55 anni , perchè viene mantenuta la memoria cellulare, ma anche capitalizzata. Deve esssere superato l’assopimento che si crea durante questo periodo nell’individuo e che lo porta, anzichè vivere un’intensa vitalità, ad invecchiare. Portato all´estremo il concetto, se oltre alla memoria cellulare si potesse capitalizzare anche quella mentale, non ci sarebbe piu’ l’invecchiamento. Dalla nascita fino alla morte vi sarebbe un ritmo e quindi anche una forma rigenerante. Noi riteniamo che esistano dei punti di non ritorno che implicano il rischio da parte dell´individuo di sottoporsi alla possibilitá di perdere inutili forme di paura. Ad esempio : il salto col paracadute, l´innamoramento, l´orgasmo, ecc… L’unica forma di localizzazione della perdita di memoria nei punti di non ritorno è soltanto a livello di ritmo di sangue, a livello d’intensità di battito cardiaco e di successivo ritmo cardiaco. Siccome riteniamo che, soltanto a livello di ritmo cardiaco si possa trovare l’effetto dei punti di non ritorno, suggeriamo di provocare situazioni di suggestione a cui seguirá una distensione con conseguente eliminazione di sovraccarico mnemonico. La memoria cellulare, essendo in se’ una forma costruttiva, non puo’ essere minimamente lesa. L’obiettivo della dimenticanza è far emergere la memoria cellulare escludendo gli aspetti inquinati della memoria mentale. Si possono perdere persone o situazioni nella propria memoria senza perdere gli aspetti costruttivi. La memoria cellulare è sempre, sempre presente, dalla nascita alla morte. Noi parliamo di impronta qualitativa e non quantitativa sulla memoria cellulare. Il periodo piu’ rischioso va dai 25 ai 55 anni in cui la memoria cellulare viene maggiormente intasata da quella mentale.. E’ il momento piu’ difficoltoso. Prima dei venticinque anni e soprattutto fino agli otto anni la memoria cellulare è particolarmente evidente rispetto a quella mentale. Dai 25 comincia ad essere inquinata. Dai 55 in poi torna ad emergere, perchè naturalmente si dimentica avendo accumulato troppi particolari. (sarà piu’ facile portare persone che hanno superato i 55 anni alla propria memoria cellulare).