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“FABBRICHE DI ENERGIA”

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“FABBRICHE DI ENERGIA”
“FABBRICHE DI ENERGIA”
PROGETTO INTEGRATO DI VALORIZZAZIONE ENERGETICA
DELLE AREE INDUSTRIALI PRATESI
SINTESI
24.05.11
PROVINCIA DI PRATO
PARTNER PROGETTO “FABBRICHE DI ENERGIA”
Ass. Stefano Arrighini
Ambiente, Difesa del suolo, Protezione civile, Politiche agricole
Ass. Edoardo Nesi
Cultura, Sviluppo economico e marketing territoriale
PROVINCIA DI PRATO
UNIONE INDUSTRIALE PRATESE
SPORTELLO ENERGIA
PARTNER PROGETTO PILOTA “FABBRICHE DI ENERGIA A
GABOLANA”
PROVINCIA DI PRATO
UNIONE INDUSTRIALE PRATESE
CONSORZIO FABBRICHE ENERGIA
SPORTELLO ENERCIA
2
COMUNE DI VAIANO
CONSORZIO FORESTALE VALBISENZIO
PROVINCIA DI PRATO
Gruppo di lavoro
Per la Provincia di Prato:
dott.ssa Cristina Corezzi
Area Sviluppo Economico e valorizzazione servizi
tel. 0574534558
fax 0574534281
e-mail [email protected]
Per lo Sportello pratese energia e sostenibilità:
arch. Maria Rita Cecchini
Tel. 0574534 585
Fax: 0574 534281
e-mail [email protected]
ing. Riccardo Settesoldi
Sportello pratese energia e sostenibilità
Tel. 0574534 585
Fax: 0574 534281
e-mail [email protected]
Per l’Unione Industriale Pratese:
Maurizio Magni
Tel. 0574 4551
Fax 0574604595
e-mail [email protected]
per il Consorzio Fabbriche di energia:
ing. Furio Cinotti
Tel. 057364728
Fax 0573/64159
e-mail: [email protected]
ing. Michele Biancalani
tel. E fax 057437726
e-mail [email protected]
per il Consorzio forestale Valbisenzio:
dott. Forestale David Pozzi
Tel. e Fax 0574607963
e- mail [email protected]
3
PROVINCIA DI PRATO
PREMESSA.................................................................................................................................... 5
1. IL CONTESTO ECONOMICO LOCALE ..................................................................................... 5
Generalità.......................................................................................................................................................... 5
Il ruolo dell’energia.......................................................................................................................................... 6
2. IL CONTESTO ISTITUZIONALE ................................................................................................ 7
Programmazione regionale .............................................................................................................................. 7
Piani, progetti e obiettivi specifici .................................................................................................................... 8
3. LA GOVERNANCE DEL PROGETTO: IL MODELLO GABOLANA ........................................ 10
4. ALTRI SOGGETTI IMPRENDITORIALI: IL CONSORZIO FORESTALE VALDIBISENZIO ..... 13
6. REGIME DEGLI INCENTIVI PER LA DIFFUSIONE DELLE ENERGIE RINNOVABILI............ 14
7. BILANCIO DELLA CO2 RISPARMIATA .................................................................................. 15
8. RICADUTA OCCUPAZIONALE ATTESA ................................................................................ 15
9. CONCLUSIONI......................................................................................................................... 16
4
PROVINCIA DI PRATO
PREMESSA
La sicurezza degli approvvigionamenti, la differenziazione delle fonti e il perseguimento dell’efficienza
energetica sono da sempre le sfide prioritarie per qualsiasi sistema economico moderno. La competitività a
cui può aspirare un paese ad economia avanzata, quale è l’Italia, deriva in larga parte da scelte tecnologiche
capaci di mettere in valore hardware e ricerca, settori chiave per l’uscita dalla crisi economica del nostro
paese. Queste sfide si arricchiscono di un ulteriore elemento, quello ambientale: l’abbattimento delle
emissioni di CO2 e, di conseguenza, la progressiva riduzione delle fonti fossili in chiave di adesione agli
obiettivi del protocollo di Kyoto.
I consumi di energia dei settori industriali italiani, che rappresentano il 43,8% del totale degli usi finali
nazionali, mostrano come i valori di intensità energetica (tep/valore aggiunto) siano peggiorati nel corso di
questi ultimi anni. Dato che l’intensità energetica misura la quantità di energia necessaria a produrre una
certa quantità di ricchezza (pil o valore aggiunto), possiamo misurare il peso economico ed ambientale
rappresentato dai consumi energetici e il vantaggio che una maggiore efficienza energetica può rappresentare
per il sistema economico nel suo complesso. In particolare, nel contesto pratese, il settore del tessile è
passato da 74,2 tep/va del 1990 a112,9 tep/va del 2005 (+52%); invertire questo trend può produrre effetti
importanti sulla competitività e sulla crescita del settore.
L’obiettivo di Fabbriche di Energia, progetto integrato promosso dalla Provincia di Prato e dall’Unione
Industriale Pratese, è la formulazione di“una proposta volta alla realizzazione di interventi unitari,
complessi e integrati, di riqualificazione e valorizzazione energetica di aree produttive territorialmente
delimitate o di parti di esse”1; i vantaggi economici per le imprese si estenderanno al contesto territoriale,
con il quale il progetto intende stabilire un forte legame.
Le componenti necessarie al suo buon esito ci sono tutte: disponibilità di energie rinnovabili (sole, acqua,
biomasse, in particolare queste ultime capaci di sostenere una filiera locale interessante anche in termini di
occupazione);
margini economicamente redditizi per investire in efficienza energetica; interesse delle
imprese locali, disposte ad affrontare unitariamente il percorso necessario; supporto della Provincia di Prato,
dell’Unione Industriale Pratese e coinvolgimento dei Comuni, impegnati a coordinare le azioni opportune.
1. IL CONTESTO ECONOMICO LOCALE
Generalità
Nonostante siano in atto fenomeni di diversificazione economica, il comparto tessile rimane dominante nella
struttura produttiva della provincia pratese e le sue trasformazioni condizionano non solo il settore
economico ma anche sociale ed ambientale.
La crisi, finanziaria prima ed economica poi, esplosa nel corso del 2008 è andata ad innestarsi su una crisi
che già dall’inizio degli anni 2000 stava colpendo duramente il sistema moda toscano, una crisi che, come
1
Dal Protocollo d’Intesa Provincia di Prato, Comune di Vaiano, Unione Industriale Pratese, “Progetto integrato per la valorizzazione
energetica di aree industriali”, sottoscritto in data 20 dicembre 2010
5
PROVINCIA DI PRATO
osservato da più parti, presentava tutti i segni di una crisi strutturale, solo aggravata da alcuni fenomeni
congiunturali particolarmente evidenti.
La produzione di un livello nettamente più basso di ricchezza da parte dell’industria tipica del distretto, ha
depresso le decisioni di investimento in un numero considerevole di imprese e quindi determinato un
rallentamento del processo innovativo. Se infatti l’innovazione di tipo incrementale è rimasta una costante
dell’atteggiamento delle imprese (che non è venuta meno neppure nel corso della crisi), la mancanza di
investimenti ha nei fatti bloccato il processo di innovazione radicale - sia di prodotto che di processo - che
rappresenta l’ingrediente fondamentale per rispondere alla durezza della crisi.
In questa realtà, contraddistinta da ombre ma anche da qualche luce, nell’ambito di alcuni specifici studi
sulle necessità di innovazione del sistema locale è stata sottolineata la grande importanza dell’intervento
congiunto delle istituzioni e dei soggetti socio-economici del territorio. E’ difficile infatti realizzare i
cambiamenti che servono per sopravvivere alle sfide della competizione internazionale quando questi
riguardano non solo la singola impresa, ma l'ambiente e le risorse collettive dove questa si trova ad operare.
Il ruolo dell’energia
Il sistema produttivo distrettuale è un sistema estremamente energivoro, nel quale il fattore energia
rappresenta un rilevante elemento di competitività. Competitività da molti punti di vista: da quello più
immediato dei costi che le imprese devono sostenere per l’energia, a quello più generale
dell’ammodernamento strutturale del sistema, della sua caratterizzazione ecosostenibile, della sua attrattività,
dello sviluppo di differenziazione produttiva e di indotto, della spinta all’aggregazione.
L’energia che viene sprecata ogni giorno, per effetto di comportamenti ambientalmente ed economicamente
sbagliati, frutto di una superata cultura dell’abbondanza e dell’assenza di limiti o per effetto di tecnologie
inefficienti ormai ampiamente sostituibili, rappresenta un giacimento enorme che è portata di mano nelle
abitazioni e nelle aziende.
L’obiettivo generale è quindi quello di coltivare un modello di sviluppo che metta al centro sostenibilità e
innovazione e che nella concretezza e nella complessità dei problemi che la comunità deve affrontare cerchi
nuove strade capaci di coniugare ecologia ed economia.
L’energia costituisce un crocevia globale e locale di un nuovo sviluppo sostenibile. Il tema dell’energia ne
incrocia di fatto alcuni altri di grandissima rilevanza: ambiente e salute; economia e competitività;
organizzazione della società e delle istituzioni. Che si tratti di un incrocio strategico, che sia un crocevia di
problemi complessi ma anche di nuove opportunità, che rappresenti una delle grandi questioni dalle quali
dipenderà l’uscita dalla crisi globale, con un nuovo equilibrio fra ambiente e sviluppo, è ormai una
consapevolezza diffusa. I prossimi anni rappresenteranno un passaggio cruciale e richiederanno all’intero
“sistema Prato” la capacità condivisa e coesa di assumere la sfida energia-ambiente-sviluppo come uno dei
grandi fattori di competitività complessiva (economica, sociale e perfino culturale e simbolica) e di farne una
vera priorità strategica, una delle più feconde opportunità di rilancio.
Il ruolo degli attori istituzionali e socio economici del territorio in tale contesto è molteplice: per gli aspetti
dell’informazione, del sistema delle conoscenze e della diffusione di una moderna cultura dell’energia; per
quelli della pianificazione e degli indirizzi generali, delle competenze autorizzatorie, di controllo e di
6
PROVINCIA DI PRATO
certificazione, di rilevamento e di contabilità delle emissioni; ma anche per quelli di articolazione delle
politiche europee, nazionali e regionali, di sviluppo di un’autonoma linea di stimoli e di incentivi,di
promozione della concertazione e della governance fra i diversi attori locali.
Il territorio pratese è anche un giacimento di fonti energetiche primarie rinnovabili: dal solare all’eolico,
dalle biomasse legnose all’idroelettrico, alla geotermia a bassa entalpia.
Si profila dunque anche lo sviluppo di quella che può essere definita una “economia verde”, che può
integrare significativamente anche nel territorio pratese produzione di ricchezza e opportunità di lavoro.
Economia verde può significare molte cose: dalle produzioni tessili innovative connotate ecologicamente, al
settore dell’industria del riciclaggio, alla produzione di nuovi materiali per la bioedilizia, al settore delle
tecnologie e dei servizi avanzati per l’efficienza energetica e la generazione da fonti rinnovabili,
all’artigianato della manutenzione e del riuso; dalla filiera corta dell’agroalimentare di qualità, alla
manutenzione del territorio, alla filiera legno-energia, alla messa in valore ricreativo e turistico del nostro
patrimonio naturalistico. Il nostro territorio può sempre più caratterizzarsi come “laboratorio di buone
pratiche”, diventare un’eccellenza: le buone pratiche aiutano l’ambiente ma possono anche aiutarci a
risparmiare ed a vivere meglio.
2. IL CONTESTO ISTITUZIONALE
Programmazione regionale
Partendo da una concezione di territorio come soggetto di sviluppo e non come oggetto su cui distendere
politiche e programmi, emerge la stretta relazione che intercorre tra la programmazione dello sviluppo
regionale e le forme di governo del territorio. Il Programma Regionale di Sviluppo (PRS) e il Piano di
Indirizzo Territoriale (PIT) sono gli strumenti cardine rispettivamente per le politiche di sviluppo e le
politiche territoriali regionali, con particolare riguardo allo sviluppo sostenibile del territorio. Nel perseguire
tale obiettivo, il PIT interagisce con il Piano Regionale di Azione Ambientale, quale strumento strategico di
attuazione del PRS, finalizzato alla tutela, valorizzazione e conservazione delle risorse ambientali in una
prospettiva di sviluppo sostenibile.
Per quanto riguarda il PRS 2011-2015 in corso di approvazione, la Regione intende coniugare il principio
della responsabilità politica, imprenditoriale, sociale, pubblica ed ambientale di tutti i soggetti del sistema
toscano con quello della competitività, o meglio dell’identità competitiva. Nel “Documento preliminare al
PRS” (varato a novembre 2010) si ribadisce che, nell’ambito di questa strategia, il miglioramento della
qualità ambientale dei processi produttivi può diventare un importante elemento di competitività, in
particolare per i distretti, oltre che uno stimolo a processi di innovazione e ricerca (della green economy
interessano entrambi gli aspetti).
I Progetti integrati di sviluppo (PIS) proposti dal PRS 2011-2015 si riferiscono ad interventi rilevanti per il
rilancio della crescita economica, sia in termini industriali che di tutela dell’eguaglianza sociale o di utilizzo
appropriato delle risorse regionali. Ai fini di questo progetto risultano quindi rilevanti e coerenti i seguenti
PIS:
B. Sistemi produttivi tipici
Progetto integrato per il sistema moda
7
PROVINCIA DI PRATO
Progetto integrato di sviluppo dell’area pratese
C. Distretti tecnologici regionali
Distretto tecnologico delle energie rinnovabili e della green economy
D. Altri clusters industriali regionali
Cluster per l’industria energetica
E. Attività economiche a presenza diffusa
Sicurezza e sostenibilità del territorio - Investimenti ed interventi forestali per la tutela del territorio
(Rafforzamento delle filiere bosco-legno e bosco-legno-energia)
Piani, progetti e obiettivi specifici
Quella della produzione di energia da fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica è una grande sfida e una
grande opportunità: per questo già da qualche tempo il Tavolo di Distretto (di cui fanno parte Provincia,
Comuni, Comunità Montana, Camera di Commercio, categorie imprenditoriali e sindacati) ha costituito un
gruppo di lavoro specifico sul tema energia, dal quale nel 2009 è scaturita l’dea di un progetto integrato per
la valorizzazione energetica delle aree industriali.
Con la Regione, la possibilità di inserire il progetto complessivo all’interno di strumenti di supporto e
finanziamento è stata considerata fino dalla nascita dell’idea progettuale.
Questo intervento, infatti, era già contenuto nel Progetto Moda Prato presentato a marzo 2010 al Tavolo di
Distretto dalla stessa Regione (cap. 3 “Infrastrutture per l’economia e il lavoro”, par 3.7 “Programma
triennale (2010-2012) di riqualificazione energetica del sistema produttivo pratese”): la proposta riguardava
un programma triennale di intenso sostegno economico pubblico (dal fondo perduto al credito agevolato) a
“interventi unitari”, complessi e integrati, di riqualificazione e valorizzazione energetica delle aree produttive
territorialmente delimitate o di parti di esse (dai macrolotti pratesi alle aree di Montemurlo, della Vallata e
del Montalbano).
I vantaggi derivanti dalla realizzazione di un progetto territoriale integrato sono infatti molteplici:
riduzione del fattore di incertezza che spesso induce la singola impresa a rinunciare a tali
interventi
conseguimento di economie di scala
gestione unitaria dei rapporti con le istituzioni e con i soggetti terzi coinvolti nel progetto, anche
per quanto riguarda autorizzazioni e permessi
possibilità di avvalersi di un soggetti competenti in materia
accesso al sostegno economico pubblico (dal fondo perduto al credito agevolato) per la
realizzazione degli interventi
miglioramento d’immagine, attraverso la compartecipazione ad un progetto unico in questo
ambito
Nello stesso documento, inoltre, si dava particolare rilievo alle misure di efficienza energetica, tema che ha
rilevanti vantaggi, particolarmente significativi a Prato in questo momento di pesante crisi economica:
ha tempi di attuazione molto più rapidi, anche grazie a procedure burocratiche più semplici
è meno dipendente da materiali e tecnologie “esterne” ai sistemi economici territoriali e quindi
8
PROVINCIA DI PRATO
massimizza la sua funzione di promozione dello sviluppo locale
esplica un maggiore stimolo e offre maggiori opportunità alle attività di ricerca, di trasferimento
tecnologico e di industrializzazione legate al territorio
garantisce ritorni più rapidi e una maggiore remunerazione degli investimenti
reperisce e distribuisce gli investimenti e i vantaggi in maniera più diffusa e più diretta fra le
imprese
produce molta e duratura occupazione, essendo costituito da interventi ed attività ad alta intensità
di lavoro.
Le tematiche del risparmio energetico, della produzione di energie rinnovabili e della riqualificazione delle
aree industriali trovano piena rispondenza anche negli strumenti attuativi dei fondi comunitari e nazionali Programma Operativo Regionale “Competitività regionale e occupazione” (POR CReO) del Fondo Europeo
di Sviluppo Regionale (FESR) 2007-2013; Programma Attuativo Regionale del Fondo per le Aree
Sottoutilizzate (PAR FAS) – in particolare per quanto riguarda le linee di finanziamento dedicate a
Infrastrutture per il sistema delle imprese, Interventi in materia di fonti di energia rinnovabili, risparmio
energetico, cogenerazione e teleriscaldamento, Efficienza energetica nei sistemi produttivi.
All’inizio del 2011 la Regione ha presentato la prima stesura del “Progetto Integrato di sviluppo dell’area
pratese”: la principale funzione del progetto è quella di sostenere i processi di costruzione dei diversi
interventi (sociali, di sviluppo, di riqualificazione urbana ecc.), in cui sono coinvolti una pluralità di soggetti
(amministrazioni pubbliche di diverso livello e funzione, associazioni di varia natura e orientamento, soggetti
for-profit, soggetti no-profit ecc.). Dal lavoro congiunto degli uffici regionali e dei gruppi territoriali di
lavoro istituiti dalla Regione stessa, sono scaturiti quattro assi di intervento nei quali si svilupperanno le
azioni progettuali (di contrasto, di sviluppo e trasversali o di sistema):
Emersione e rilancio dello sviluppo
Inclusione e coesione sociale
Cittadinanza e legalità
Riqualificazione del territorio.
La coerenza con il Piano Regionale di Azione Ambientale (PRAA) e il Piano di Indirizzo Energetico
Regionale (PIER) costituisce un riferimento nonostante ambedue i piani abbiano esaurito la loro validità
programmatica con l’anno 2010; per il PRAA il progetto “Fabbriche di energia” risulta coerente con gli
obiettivi dell’azione prioritaria Cambiamenti Climatici, che si articola nei seguenti macro-obiettivi:
•
Ridurre le emissioni di gas serra in accordo col Protocollo di Kyoto
•
Razionalizzare e ridurre i consumi energetici
•
Aumentare la percentuale di energia proveniente da fonti rinnovabili
“L’attenzione al mantenimento e al miglioramento della qualità, intesa nella sua accezione più ampia, è
diventata oggi aspetto imprescindibile e fondamentale di competitività per l’impresa. Risulta allora
ragionevole perseguire una continua ricerca della qualità che si configura come uno strumento globale di
gestione dell’impresa, nel quale rientrano l’efficienza del processo produttivo ma anche la salvaguardia
dell’ambiente e la sicurezza sul lavoro.”2
2 PRAA 2007-2010, Disciplinare di piano, 2007
9
PROVINCIA DI PRATO
Il PIER prevede che il processo di efficientamento del sistema energetico regionale dovrà essere rivolto a
migliorare il rapporto esistente tra consumi di energia e consumi del sistema economico regionale.
Il PIER consegue i sui obiettivi specifici del 20-20-20 al 2020 (Riduzione delle emissioni di CO2 del 20%,
efficienza energetica e uso delle rinnovabili incrementato del 20%) con un insieme di azioni fra le quali
citiamo quelle congruenti al progetto Fabbriche di energia:
•
favorire lo sviluppo del fotovoltaico,
•
favorire lo sviluppo dell’idroelettrico;
•
favorire l’impiego delle biomasse agricole e forestali;
•
promuovere la cooperazione fra utenti (cittadini, imprese ed enti pubblici) per la produzione di
energia finalizzata all’autoconsumo, con possibilità di commercializzazione delle eccedenze, ciò con
particolare riferimento alle fonti rinnovabili.
Gli obiettivi così declinati contribuiscono senza dubbio al raggiungimento del traguardo per la riduzione del
20% dei gas serra; la sola efficienza dei sistemi produttivi è quantificata dal PIER in valore assoluto con 125
Ktep di emissioni evitate, pari al 28% dell’obiettivo totale da raggiungere. Risulta perciò importante creare le
condizioni per uno sviluppo in Toscana sia di sistemi produttivi incentrati sulle rinnovabili e sull’efficienza
energetica, sia degli impianti di produzione di energia elettrica e termica alimentati da fonti energetiche
rinnovabili, incrementando da un lato l’attività di ricerca di base o cognitiva svolta dalle Università, dal
CNR e dai centri specializzati, e dall’altro, stimolare il trasferimento tecnologico a favore del sistema
produttivo toscano.
3. LA GOVERNANCE DEL PROGETTO: IL MODELLO GABOLANA
La cultura del risparmio, delle energie rinnovabili e dell’uso sostenibile delle risorse costituisce la giusta
cornice del progetto Fabbriche di energia e ne garantisce, sebbene non esaustivamente, la buona riuscita.
Per la sua realizzazione, il progetto necessita della partecipazione delle imprese industriali ed artigiane
dell’area, interessate ad affidare ad un organismo appositamente costituito lo studio di fattibilità degli
interventi, con il coordinamento ed il supporto offerto da Provincia di Prato, Unione Industriale pratese e
Comune. Lo stesso organismo (o un’altra struttura comune successivamente istituita), provvederà poi a
gestire la progettazione e la realizzazione degli interventi nelle aree che risulteranno idonee.
Nell’esperienza pilota già avviata, Provincia di Prato, Comune di Vaiano e Unione Industriale Pratese
hanno promosso la raccolta di manifestazioni d’interesse per l’adesione al progetto da parte delle imprese
industriali ed artigiane dell’area prescelta, sostenendo l’iniziativa attraverso l’invio di una nota esplicativa
del progetto e l’organizzazione di incontri presso le imprese.
A partire dalle manifestazioni pervenute (in larga prevalenza di imprese operanti nel settore tessile), Unione
Industriale ha ricontattato le aziende per la costituzione di un consorzio senza scopo di lucro il cui obiettivo
primario è la ricerca delle opportunità di utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, razionalizzazione della
produzione di energia, ottimizzazione dell’utilizzo ed efficienza energetica. Il Consorzio nasce
fondamentalmente con l’obiettivo di studiare i fabbisogni energetici in particolare delle imprese consorziate
ma anche dell’intera area, tenendo eventualmente conto anche di quelli di altro tipo, derivanti dalla presenza
10
PROVINCIA DI PRATO
nella zona di residenze e di impianti pubblici (uffici comunali, palestre, scuole, attività sportive in genere,
ecc.). In particolare, lo statuto prevede lo svolgimento dei seguenti compiti da parte del Consorzio:
affidamento a tecnici qualificati di studi in merito alle opportunità di produzione di energia elettrica
anche da fonti rinnovabili, al fine di ottimizzare i consumi da parte delle aziende consorziate
ogni intervento per la fruizione di mutui e finanziamenti di qualsiasi tipo, anche di natura agevolata
per leggi regionali, nazionali e/o comunitarie
compimento di tutto quanto necessario per assicurare la tempestiva esecuzione delle convenzioni e
dei contratti stipulati
svolgimento di tutti gli atti e adempimenti tecnici e amministrativi richiesti dalla legge e/o comunque
opportuni al fine di conseguire gli scopi consortili
determinazione, ripartizione e riscossione dei contributi consortili dovuti da ciascun consorziato
in generale, la rappresentanza dei consorziati nei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni, con enti
od istituti finanziari e con qualsiasi terzo con cui il consorzio possa entrare in rapporto per
l’attuazione degli scopi consortili
istituzione di marchi di qualità
acquisto di beni strumentali, creazione di siti web e qualsiasi altro mezzo promozionale ritenuto
idoneo a progettazione e coordinamento dell’intervento
Il Consorzio ha dato incarico al gruppo dei tecnici di svolgere lo studio di fattibilità sull’area, analizzando
consumi e fabbisogni energetici delle imprese, evidenziando le tipologie di rinnovabili da implementare in
ciascuna zona e le soluzioni migliori per la realizzazione degli impianti. Il risultato dello studio,
schematizzato nella tabella seguente, ha messo a confronto le potenzialità dell’area con i costi degli impianti,
i consumi con la produzione attesa, fornendo risultati confortanti sul piano della redditività degli investimenti
richiesti.
Questo da solo non basta a costituire lo start up del progetto, ma può contribuire a creare una base solida su
cui raccogliere possibili finanziamenti e partecipazioni imprenditoriali esterne, oltre a finanziamenti pubblici
nella misura in cui non vanifichino la possibilità di attingere ai sistemi di incentivazione attualmente vigenti.
11
PROVINCIA DI PRATO
INVESTIMENTI PROGETTO FABBRICHE ENERGIA
CONSUMI ELETTRICI
CONSORZIATI
PRODUZIONE IMPIANTI DI
PROGETTO
FOTOVOLTAICO
Potenza istallabile (tetti
consorziati)
BIOMASSA
Potenza prevista
Costo biomassa necessaria
IDROELETTRICO
Potenza nominale prevista
Kwh
Spesa annua
Costo al kWh
8 420 829,00
€ 1 265 811,00
€ 0,15
Potenza
istallata
kWp
Produzione annua
attesa
kWhe
Costo al kWp
installato
Investimento
annuo per
combustibile
Costo al kWh
prodotto (senza
incentivi)
calcolato su 20
anni
2705
2 705 000,00
€ 3 100,00
-
€ 0,16
€ 8 385 500,00
987
7 896 000,00
€ 6 291,53
€ 0,12
€ 6 209 740,00
€ 0,07
€ 2 400 000,00
€ 600 000,00
416
TOTALI
PRODUZIONE IMPIANTI DI
PROGETTO
BIOMASSA
Potenza prevista
1 724 276,00
€ 5 769,23
-
12 325 276,00
Eletticità in esubero kWh anno:
CONSUMI TERMICI
CONSORZIATI
Investimento
complessivo
richiesto
€ 16 995 240,00
3904447,00
Kwht
Spesa annua
Costo al kWht
25 000 000,00
€ 872 000,00
€ 0,03
Potenza
istallata
kWp
Produzione annua
attesa
kWht
987
6 000 000,00
Risparmio annuo per il Consorzio:
€ 209 280,00
Per quanto riguarda il coordinamento del progetto, Provincia, Comune di Vaiano e Unione Industriale hanno
sottoscritto tra di loro un protocollo d’intesa che definisce gli indirizzi e le linee di azione condivisi per la
valorizzazione energetica di aree produttive territorialmente delimitate o di parti di esse - comprese nel
territorio amministrato dalla Provincia - attraverso la promozione ed il supporto alla realizzazione di
interventi unitari, complessi ed integrati, di riqualificazione energetica.
Un progetto realizzato in un’area industriale, che coinvolge più settori (ambiente, energia, attività produttive,
sviluppo economico) e soggetti diversi (pubblici – Provincia e Comune – e privati – categorie economiche ed
imprese) rappresenta inoltre il modello ideale per arrivare all’ottenimento della qualifica di Area Produttiva
Ecologicamente Attrezzata. Le APEA sono infatti aree industriali, artigianali o miste, caratterizzate da una
gestione unitaria ed integrata di infrastrutture e servizi centralizzati volti a garantire obiettivi di sostenibilità
dello sviluppo locale e ad aumentare la competitività delle imprese insediate.
12
PROVINCIA DI PRATO
4. ALTRI SOGGETTI IMPRENDITORIALI: IL CONSORZIO FORESTALE VALDIBISENZIO
Nel giugno 2009 nasce il Consorzio Forestale Valdibisenzio, con l’obiettivo di contribuire al miglioramento
delle condizioni economiche, lavorative e sociali dei propri associati e alla valorizzazione eco-sostenibile
della montagna valbisentina, sia in chiave economico-produttiva che di salvaguardia delle tradizioni e degli
antichi mestieri, nella consapevolezza che solo attraverso una realtà associativa di tipo mutualistico si poteva
sperare di avviare esperienze nuove e non effimere di valorizzazione della montagna valbisentina e dei suoi
prodotti, prima fra tutte la risorsa legno.
Il consorzio è una cooperativa agro-forestale di produzione e lavoro, senza fini di speculazione privata.
Attualmente il consorzio conta ventuno imprese associate tutte operanti nel distretto pratese, delle quali 17
aziende agro-forestali, due imprese multiservizi ed una specializzata in ambito elettrico, 1 studio di
consulenza professionale nel settore agro-forestale, per un totale di circa 20 addetti, limitatamente al solo
settore forestale.
Il consorzio rivolge una attenzione particolare alla realizzazione e gestione di impianti per la produzione e la
distribuzione di energia da fonti rinnovabili, in particolare attraverso l’impiego delle biomasse legnose. A
questo riguardo ha offerto, in varie occasioni, alle amministrazioni locali il proprio supporto tecnico per la
richiesta di finanziamenti per la realizzazione di impianti a biomassa e ha dato la propria disponibilità per la
gestione di alcuni impianti, attualmente in costruzione, con il sistema del servizio calore, garantendo cioè
non solo il rifornimento di combustibile legnoso (cippato) ma anche la gestione complessiva degli stessi,
ottimizzando in ciò il processo di filiera e contribuendo in modo significativo alla valorizzazione economica
della risorsa legno autoctona e con essa delle attività boschive valbisentine.
5. BIOMASSE, FOTOVOLTAICO, IDROELETTRICO E RISPARMIO ENERGETICO
Questi alcuni dati riassuntivi del progetto:
FOTOVOLTAICO
•
superficie tetti disponibili: 59.000 mq
•
potenza fotovoltaico installabile: 2,7 MWp
•
produzione attesa: 2.705.000 kWh all’anno
BIOMASSA
•
centrale con potenza di 987 kW
•
consumi : 10.000 T di legna all’anno tutti reperiti in loco
•
produzione attesa: 7.896.000 kWh elettrici e 6.000.000 kW termici
IDROELETTRICO
•
numero centrali sul Bisenzio: 6
•
Potenza nominale prevista: 416 kW
•
produzione attesa: 1.706.912 kWh all’anno
I numeri derivano degli studi di fattibilità e indubbiamente necessitano di un approfondimento, che sarà
svolto negli stadi successivi di sviluppo del progetto, coinvolgendo anche il recupero energetico con
l’ottimizzazione dei processi delle attività e quindi dei consumi dei consorziati, di cui saranno analizzati i
processi produttivi.
13
PROVINCIA DI PRATO
All’interno della base fornita dall’analisi del quadro dei vincoli (tecnici, normativi, amministrativi nonché di
sviluppo temporale) a cui il progetto ‘Fabbriche d’Energia’ sarà prevedibilmente soggetto, saranno scelte le
modalità di realizzazione dello stesso nonché le tecnologie migliori in termini di affidabilità, benefici
economici e ambientali così da delineare il quadro d’azione e indirizzare in modo organizzato e diretto le
risorse e le energie investite.
6. REGIME DEGLI INCENTIVI PER LA DIFFUSIONE DELLE ENERGIE RINNOVABILI
La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, con esclusione della fonte solare, è sostenuta dai
Certificati Verdi, introdotti dal DLgs. 79/1999 oppure dalle Tariffe Onnicomprensive, che sono un sistema di
incentivazione a beneficio di piccoli impianti (non superiori a 200kW per l’eolico e non superiori a 1 MW
per tutte le altre fonti rinnovabili); gli incentivi sono regolati dal DM 18/12/2008. La tariffa fissa
omnicomprensiva è di entità variabile a seconda della fonte utilizzata e viene erogata per un periodo pari a
15 anni.
L’entità delle tariffe, riconosciute ad impianti entrati in esercizio al 31 dicembre 2012, equivale a 220
€/MWh per le centrali idroelettriche e sarà di 280 €/MWh per l’impianto a biomasse alimentato da legname.
L’articolazione delle tariffe in funzione della fonte che alimenta l’impianto è illustrata nella seguente tabella:
Tabella 1:Tariffe omnicomprensive riconosciute all’energia incentivata
EI –Fonte “Guida Fonti Rinnovabili – Gse”
La Guida agli incentivi per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, elaborata dal GSE e datata
maggio 2010, tratta il tema della cumulabilità degli incentivi, ossia che la produzione di energia elettrica da
impianti alimentati da fonti rinnovabili, entrati in esercizio in data successiva al 30/06/2009, ha diritto di
accesso ai certificati verdi o alle tariffe onnicomprensive a condizione che i medesimi impianti non
beneficino di altri incentivi pubblici di natura nazionale, regionale, locale o comunitaria in conto energia, in
conto capitale o in conto interessi con capitalizzazione anticipata, assegnati dopo il 31/12/2007; a questa
regola fanno eccezione gli impianti a biomassa e biogas prodotti da attività agricola, allevamento e forestale
da filiera corta e/o di proprietà di aziende agricole, per i quali si può usufruire fino al 40% del costo
dell'investimento.
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PROVINCIA DI PRATO
Il IV Conto energia recentemente pubblicato rimodula l’entità degli incentivi in base a intervalli temporali e
alla potenza dell’impianto, nonché alla collocazione dei moduli su edificio o a terra. Ai fini dello studio in
oggetto sono presi a riferimento le tariffe al 2012, come indicati dalla tabella sottostante.
1° SEM. 2012
Impianti sugli
edifici
[€/kWh]
1≤P≤3
0,274
3<P≤20
0,247
20<P≤200
0,233
200<P≤1000
0,224
1000<P≤5000 0,182
P>5000
0,171
2° SEM 2012
altri impianti
fotovoltaici
[€/kWh]
0,240
0,219
0,206
0,172
0,156
0,148
Impianti sugli
edifici
[€/kWh]
0,252
0,227
0,214
0,202
0,164
0,154
altri impianti
fotovoltaici
[€/kWh]
0,221
0,202
0,189
0,155
0,140
0,133
Le novità più rilevanti del nuovo Conto energia sono la cumulabilità degli incentivi (art.5) che porta la
percentuale dei contributi in conto capitale al 30%, ma solo per impianti fino a 20kW di potenza, a meno
che gli stessi impianti non siano integrati e presentino contemporaneamente caratteristiche innovative; tali
benefici sono aggiuntivi
ai benefici derivanti dallo scambio sul posto e dalla cessione al mercato.
Il IV Conto energia prevede infine premi per specifiche tipologie e applicazioni di impianti fotovoltaici
(art.14), fra i quali un incremento dell’incentivo al 5% per siti industriali, un incremento del 10% per
tecnologie prodotte all’interno dell’Unione Europea, e un premio di 5 centesimi di euro/kWh per gli
impianti installati in sostituzione di coperture in eternit o comunque contenenti amianto.
7. BILANCIO DELLA CO2 RISPARMIATA
La produzione di energia elettrica derivante dall’installazione degli impianti fotovoltaici comporterà, oltre al
risparmio economico derivante dal minor prelievo di energia dalla rete, anche notevoli benefici ambientali in
termini di emissioni climalteranti evitate, utili a conseguire il rispetto dei limiti emissivi indicati dal
Protocollo di Kyoto e dai successivi atti di recepimento della Comunità Europea e dello Stato Italiano.
Stimando infatti in 710 grammi di CO2 per kWh le emissioni derivate dal mix produttivo termoelettrico
italiano (dati GRTN), a Gabolana globalmente la produzione di energia elettrica da solare fotovoltaico potrà
evitare l’emissione in atmosfera di circa 1.900 tonnellate all’anno di CO2, mentre da fonte idroelettrica e
biomassa la CO2 evitata sarà di 4000 tonnellate l’anno, per un totale di circa 5900 tonnellate.
8. RICADUTA OCCUPAZIONALE ATTESA
In termini di occupazione, possiamo distinguere due fasi: la realizzazione degli impianti e il loro esercizio. A
Gabolana nella prima fase si può pensare di occupare 118 persone fra tecnici, operari specializzati in
impiantistica e meccanica, oltre a 56 persone nel campo dell'edilizia e nella carpenteria. In questa fase vanno
anche considerate le ripercussioni positive sulle strutture di ristorazione, alberghiere e servizi della zona.
Una volta realizzati gli impianti, avremo per la gestione, manutenzione, supervisione e monitoraggio degli
impianti stessi l'impiego a tempo pieno di 16 persone, mentre per tutto l'indotto della filiera per la raccolta e
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PROVINCIA DI PRATO
il conferimento della legna necessaria al funzionamento della centrale a biomasse (taglio,
cippatura e logistica) possiamo considerare ulteriori 10-12 posti di lavoro.
9. CONCLUSIONI
Come espresso in premessa, l’obiettivo è quello di sostenere la ripresa economica e ovviare alla dipendenza
energetica da combustibili fossili, usando fonti di energia rinnovabile a costo zero, o derivante da prodotti
del territorio. L’energia da fonti fossili è oggi esposta ad imprevedibili incrementi di costo, dovuti agli
equilibri politici internazionali in continuo mutamento; maggiore autonomia e stabilità si possono ottenere
attivando i giacimenti di energia localmente presenti e ancora non utilizzati.
Si tratta di stabilire un patto fra il mondo produttivo e i territori, facendo si che la ricchezza, oltre che
mediante l’occupazione, si trasferisca sui territori stessi attraverso l’uso corretto del patrimonio ambientale,
con un impatto positivo su di esso; un esempio è costituito dalla biomassa originata dalla manutenzione dei
boschi, necessaria per la difesa del suolo dai rischi idrogeologici, e che può trasformarsi in energia per le
imprese locali: il circolo è virtuosamente chiuso.
Il progetto Fabbriche di Energia colloca le tecnologie nei luoghi ritenuti ormai comunemente più idonei:
campi fotovoltaici sui tetti industriali; la centrale a biomassa situata in prossimità delle fonti di
approvvigionamento, dentro un capannone dismesso e in un’area in cui la produzione di energia non
interferisce con funzioni residenziali; l’idroelettrico diffuso lungo il Bisenzio, in aree vocate e già oggetto in
passato degli stessi usi.
L’esame condotto fra le aziende consorziate, sui consumi e costi relativi all’energia, dimostra un ampio
margine di azione e promette un ritorno degli investimenti in tempi brevi; le soluzioni dell’insieme dei
problemi energetici costituiranno economie di scala che consentiranno l’accesso alle tecnologie a fronte di
un interessante abbattimento dei costi per il loro acquisto. I meccanismi finanziari con cui attivare gli
investimenti dovranno essere oggetto di ulteriore approfondimento; il Finanziamento Tramite Terzi o il
meccanismo delle ESCo saranno una soluzione da tenere in conto per ottenere l’effetto combinato di
risparmio energetico e uso delle rinnovabili, con l’effetto di amplificare i risultati attesi.
La fase matura delle tecnologie per le rinnovabili coincide purtroppo con una crisi economica che toglie
spazio al futuro delle aziende; il sistema del credito non aiuta, i rating di merito creditizio non tengono conto
del fatto che investimenti in produzione di energia, in un regime di sostegno come quello rappresentato
dall’incentivazione pubblica delle rinnovabili, presuppone un fattore di rischio pressoché assente.
Ma la produzione di energia può costituire un sostegno alle attività economiche e la differenziazione di
funzioni può rappresentare un elemento di stabilità; la produzione di energia costituisce la precondizione a
qualsiasi altro tipo di produzione, e non conoscerà mai momenti di crisi.
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