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e0,50 Vecchie fabbriche o aree d`oro? Il futuro della aree dismesse

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e0,50 Vecchie fabbriche o aree d`oro? Il futuro della aree dismesse
e 0,50
DIRETTORE EDITORIALE GIOVANNI COVIELLO
W il rumore per non
dismettere la vita
Una cosa è avere una giunta regionale e un governo nazionale in sintonia con i vertici locali, un'altra è confrontarsi con una Roma ora schierata su
un fronte diverso. Sarà sicuramente più difficile per
gli amministratori locali lavorare per Vicenza
secondo la loro ottica, ma starà a loro e al potere
centrale operare con equilibrio per il bene comune, valore a cui ha fatto appello l'ex presidente del
consiglio Berlusconi (che non si sente ancora
"dismesso") rivolgendosi al nuovo Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, della cui elezione
parlano i "nostri" Variati e Finozzi.
Di dismesse, però, ci sono parecchie aree di Vicenza che solleticano interessi e su cui è chiamata a
decidere l'amministrazione comunale, quella di cui
fanno parte 13 assessori (14 col Sindaco responsabile della Cultura), che da oggi i vicentini conosceranno un po' meglio visto che mettiamo il naso
nei loro studi e nel loro lavoro extra politico, con
qualche puntata sugli hobby che danno gioia alla
vita. Gioia che si ritrova anche nei frequentatori
delle piscine comunali (c'è anche Cicero con le sue
asserite 80 vasche domenicali) ma contro cui combatte l'ineffabile signora Pivetta, a capo di un comitato di quartiere (4 famiglie dei dintorni o di più?)
che protesta contro i rumori di bambini e famiglie.
"E' giusto che i tosi si divertano, purchè ... altrove",
echeggia così la frase storica del sottofondo culturale della protesta. Se pensiamo che la signora è la
stessa che anni fa impaurì i funzionari comunali che per le sue proteste bloccarono gli spettacoli al
Palasport, poi dichiarati legittimi per i decibel connessi - chi gestisce le piscine dovrebbe preoccuparsi di dotare le braccia di chi nuota e le bocche
di chi le frequenta di moderni silenziatori fisici,
tanto quelli morali sono già imposti anche agli omosessuali, pena la chiusura. Rischio che potrebbe correre, non lo dite alla signora Pivetta, la Festa delle
Rose, da 60 anni gioia e allegria (anche rumorosa)
per tutto il quartiere di San Bortolo e non solo. Per
non parlare delle auto dell'Italia Team di Clay
Regazzoni che faranno bene a stare alla larga dal
Comitato, rispettabile nelle sue motivazioni ma a
cui bisogna dare il giusto peso per non accentuare
l'idea di una Vicenza che non dorme, ma muore.
Meno male, allora, che c'è una vicentina made in
Corea, Sung Ae Bettenzoli, che col suo pepe fa rumore per non dismettere la vita.
Spedizione in A.P. - 45% art.2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona
Vecchie fabbriche o aree d'oro?
Il futuro della aree dismesse
Dall'ex Lanerossi all'ex Zambon, nelle aree industriali in disuso si decide il futuro
della città. In alcuni casi si sa già cosa prenderà il posto dei capannoni, in altri
la discussione è ancora aperta. Con grandi interessi in gioco e molte polemiche
a pagina 6
Giovanni Coviello
Assessori:
studi, hobby
e lavoro
a pagina 11
Anna De Toni,
la prima donna
tra gli arbitri
che contano
a pagina 15
Anno 1 nr. 12 - Sabato 13 maggio 2006
Gay
a Vicenza,
prove
di outing
a pagina 5
Sung Ae,
consigliera
tutto pepe
a pagina 12
3
13 MAGGIO 2006
SETTIMANARIO
SABATO
6
Provincia, tensioni in Forza Italia
Aria di divisioni
per il gruppo consiliare di Forza Italia a palazzo
Nievo, sede dell'amministrazione
provinciale. Negli
ultimi incontri di
partito è stato chiesto ai consiglieri
azzurri di sottoscrivere un documento con il quale
prendono
le
distanze dal movimento per il Ppe fondato dall'europarlamentare vicentino Giorgio Carollo, e
che proprio in Provincia può contare su un seguito consistente (tra gli altri, vi ha aderito anche il
capogruppo di Forza Italia Giuseppe Dissegna).
Secondo le indiscrezioni, chi non sottoscrive il
testo si chiamerebbe fuori, di fatto, dal partito. Ai
consiglieri sono stati concessi alcuni giorni per
decidere, ma la rottura sembra probabile.
Il centro invaso dalle bici
DOMENICA
7
binbici", l'iniziativa lanciata da Tuttinbici. In questo caso la pedalata, a cui hanno partecipato anche
gli assessori alla mobilità Claudio Cicero e allo
sport Gianfranco Morsoletto, è diventata l'occasione per un confronto sul tema delle piste ciclabili.
LUNEDÌ
Parcheggi nei palazzi del centro
MERCOLEDÌ
Per risolvere le carenze di parcheggi del centro
storico, soprattutto per i residenti, l'assessorato
alla mobilità sta studiando una nuova soluzione.
L'idea è di sfruttare gli ampi cortili interni di molte
residenze, e in alcuni casi anche spazi interni agli
edifici, per ricavare nuovi posti auto. Un primo
esperimento potrebbe essere tentato in contrà
Riale, anche se la fattibilità dell'intervento è ancora da valutare. In ogni caso l'assessorato assicura il massimo rispetto per il contesto storico artistico del centro.
Caos agli sportelli per l'Ici,
il Comune: colpa del Catasto
L’ OSSERVATORIO
10
9
A cura di Luca Matteazzi e Alessio Mannino
www.vicenzapiu.com
[email protected]
Quattro bollette da 12 mila e 749 euro - per un
totale di 51 mila euro - sono state recapitate al
Comune: si tratta di tasse sui rifiuti inevase dal
2002 al 2005 nei campi nomadi cittadini di via
Circoli, viale Diaz, Ca' Balbi e Riviera Berica. E' il
motivo dello scontro fra Aim e Comune, con l'ex
municipalizzata che chiede il pagamento delle
bollette al Comune. Richiesta respinta con forza
da una parte della maggioranza, la Lega Nord,
che provocatoriamente propone che si saldi l'insoluto con i gettoni di presenza di quei consiglieri
comunali che si schierino a favore del saldo da
parte del Comune. Il presidente Aim Giuseppe
Rossi fa sapere "perché queste fatture siano state
emesse adesso".
GIOVEDÌ
Lunghe file davanti agli sportelli di contrà Pedemuro S. Biagio per l'imposta comunale sugli
immobili, la famigerata Ici. Disguidi, errori,
aumenti ingiustificati, mancati avvisi: una bagarre mai vista all'ufficio tributi. Anche quest'anno
il Comune ha spedito una comunicazione a tutti
11
Crolli in centro. Colpa del maltempo
Negli ultimi giorni si sono verificati una serie di
crolli in palazzi del centro storico. Il 25 aprile è
ceduto il basamento di una colonna della Basilica Palladiana, poi è caduto un pezzo di balcone
ECONOMICO
TRENO VELOCE SU BINARIO LENTO
Il treno ad alta velocità non arriverà nel nord
est prima di un altro decennio. E anche questa
previsione sembra per altro a più di qualche
esperto ottimistica. Il treno veloce correrebbe
insomma, almeno per il Veneto, su di un binario lento. Vediamo perché.
Il progetto della nuova ferrovia transpadana è
un segmento del quinto corridoio transeuropeo
che, partendo da Lione, dovrebbe raggiungere
Trieste e, da qui, Ljubiana e Budapest .All'interno di questa direttrice, la tratta Verona-Padova appare come la più problematica e sconta
dunque i maggiori ritardi lungo l'asse TorinoMestre. La tratta Mestre-Trieste resta poi confinata in un limbo di assoluta incertezza. Il problema maggiore nella tratta Verona-Padova
sembra essere il nodo di Vicenza ,o meglio, di
Altavilla Vicentina, per il quale è ampiamente
noto come la Giunta regionale veneta ha previsto l'interramento e la realizzazione di una
nuova stazione sotterranea a Vicenza , dedicata esclusivamente alla nuova linea ad alta velocità, accogliendo così giustamente le richieste
dei sindaci interessati. Sui tempi e sui finanzia-
in piazzetta Palladio, infine si è staccato un pezzetto di palazzo Trissino. Le cause, secondo i tecnici, sono da ricercare nell'inverno appena terminato, che è stato lungo, rigido e ricco di precipitazioni favorendo le infiltrazioni di acqua. Nessun allarme, comunque. "Sono stati eventi eccezionali, e ilò patrimonio artistico della città è
costantemente monitorato", assicurano in Comune.
Bollette non pagate dei Rom, scoppia il caso
MARTEDÌ
Grande successo per le due manifestazioni ciclistiche che hanno animato la domenica vicentina.
Circa duemila persone, tra cui alcune coloratissime mascotte, hanno infatti partecipato alla
Vicenza Pedala promossa dal circolo Anspi "I
Care", una scampagnata di 25 chilometri che da
Campo Marzo si è spinta fino a Quinto prima di
fare ritorno in città. Altri mille ciclisti, in gran parte
ragazzi, hanno invece pedalato insieme con "Bim-
8
i contribuenti contenente una scheda immobiliare con il riepilogo dei dati e un bollettino prestampato. E anche l'anno scorso scoppiarono
polemiche per i tanti errori contenuti nelle schede, ma quest'anno i problemi sono aumentati: le
discrepanze nascono dalla decisione di agganciare gli archivi comunali a quelli del Catasto. "Il
nostro obiettivo è completare la bonifica della
banca dati - spiega l'assessore alle finanze Linda
Favretto - ma per farlo dobbiamo rimediare all'attuale disallineamento con il Catasto. La maggior
parte degli errori riscontrati quest'anno nasce a
livello catastale".
menti di tali lavori, così come sugli
impatti e sul conseguente rischio di manifestazioni populistiche
contrarie in stile Val di Susa, incombe, checchèsenedica, una elevata percentuale di rischio.
Nel frattempo , pensate che ,invece,la tratta Torino-Milano può diventare una realtà in tempi
celeri e che la quasi parallela direttrice a monte
della catena alpina prosegue anch'essa con
tempi di realizzazione prevedibili. Pensate
anche che oggi per andare da Milano a Torino
servono quasi due ore: ebbene, il supertreno
ridurrebbe questa distanza temporale della
metà . La tratta Novara-Milano è poi già in via
di realizzazione e l'inaugurazione dell'opera è
prevista nell'Aprile del 2009.
Come può facilmente notare ogni lettore , il
rischio di isolamento del Nord-Est non è purtroppo una espressione allarmistica o priva di
qualsiasi senso. Pensate alla facilità di percorrenza di una rete che va da Lione a Milano e
poi alla direttrice che consente di scavalcare a
monte tutto l'arco alpino"per piombare a Est"e
vi accorgerete di come il rischio isolamento sia
tutt'altro che"solo sulla carta". Il già nominato
nodo di Vicenza , poi,comporta, con le sue gallerie e i suoi interramenti,un surplus di spesa
che sfiora il miliardo di Euro.
Insomma, il treno superveloce viaggia da Lione
a Milano su binari sicuri ( non me ne vogliano
i dimostranti contro la TAV della Val di Susa ,
che comunque, con grande senso di responsabilità hanno sempre dichiarato di voler dialogare sul come fare la cosa e non sul se farla o
meno); poi, da Milano a Verona già la linea
comincia a farsi lenta; da Verona a Mestre si
arresta del tutto o quasi e da Mestre a Trieste
diventa addirittura utopia.
Mi torna allora alla mente un
ragionamento"terra-terra"avanzato ancora
anni e anni fa da più di qualcuno e che suonava all'incirca così : perché non rendiamo più
veloce il treno lento, in attesa dei tempi lenti del
treno veloce? Ad esempio quadruplicando la
linea, come per altro sta avvenendo tra Padova e Mestre e come però dovrebbe avvenire
anche tra Mestre e Trieste. Lo so, è l'uovo oggi
. . . epperò, la gallina viaggia su un binario troppo lento per un Veneto che voglia stare attaccato all'Europa.
Carneade
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13 MAGGIO 2006
ATTUALITÀ
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Ai residenti esasperati per il troppo rumore il gestore replica: "la piscina non è di quartiere"
E Pecori: "Vanno fatte le barriere acustiche, il Comune si decida"
Caso piscine, la palla passa al Comune
impianti sportivi. I campi sportivi, così
come il bar, c'erano già: sono stati spo"So' ragazzi", direbbe stati in seguito alla ristrutturazione
Ezio Greggio. Alcuni (1999-2003) dell'intero impianto deci"graffittari" hanno fatto sa dal Comune. E lo scivolo rientra in
dell'ironia sul plurienna- questa manutenzione straordinaria".
le scontro fra la piscina Quanto al vincolo sportivo, spiega
comunale di viale Ferra- Gecchelin, "noi siamo affiliati all'assorin e gli abitanti di via ciazione Nuoto Libertas e al Coni e da
Forlanini disegnando su noi si svolgono svariati corsi, ma mi fa
un muro dell'impianto un inquietante sorridere che si possa pensare che chi
volto che urla "Liberty al rumore". Sono viene in piscina d'estate a prendere il
tre anni, infatti, che va avanti la dia- sole e fare il bagno venga a fare dell'atriba fra Piscine di Vicenza Spa, società gonismo". Resta il fatto che il rumore
che gestisce il parco acquatico, e il a tutte le ore di ogni giorno della setcomitato di residenti del quartiere Ita- timana è un problema irrisolto, per i
lia, che si lamenta di grida, schiamaz- "vicini di casa" della piscina. "Invito
zi e caos estivo sette giorni su sette per coloro che pensano che siamo i soliti
più di tre mesi l'anno. Per la verità, brontoloni" si spazientisce la Pivetta,
oltre a chi è coinvolto nel problema dei "a prendersi un caffè da me la mattina
alle 7 e mezzo. Per sentire
l'arrivo i bambini dei centri
estivi che vengono qui ogni
giorno e che fanno 'pausa'
soltanto da mezzogiorno
alle due. Cioè quando si
comincia a riposare". Ribatte Gecchelin: "L'ingresso al
pubblico è fissato alle 9 di
mattina fino alle 19:30 (per
due sole sere fino alle 21),
mentre alle 7:45 entrano i
bambini del Nuoto Camp.
Che a quell'ora sono ancora
mezz'addormentati. Quanto alla pausa, è il regolamento comunale, ormai
antiquato, a prescrivere
quell'orario, perché è
ancora pensato in funzione del pranzo e non del
riposino pomeridiano".
Una cosa gli abitanti
l'hanno ottenuta: il divieto di organizzare feste di
sera. E' proprio dai party
serali del 2003, la famosa
"estate calda", che scoppiò
la polemica: ogni volta
La piscina di viale Ferrarin vista dall'alto.
venivano chiamati i vigili
La struttura, all'interno dell'area residenziale,
urbani per il frastuono
crea disagio agli abitanti
degli altoparlanti, della
musica e dei partecipanti.
"Quella fu la goccia che fece trabocparcheggi, a essere direttamente inte- care il vaso" ricorda la Pivetta. "Ma
ressate sono le 4 famiglie che abitano ora mi devono spiegare: se non è una
in via Forlanini davanti all'ingresso struttura sportiva, cos'è? Un centro
dell'impianto scoperto, capitanate polivalente? Abbiamo segnalato i
dalla combattiva Liliana Pivetta, pre- nostri problemi al prefetto, al difensidente del comitato. "Nessuno conte- sore civico, alla giunta. Aspettiamo
sta che ci sia la piscina" mette in chia- di leggere la licenza che annualmenro la Pivetta. "Quello che non ci va giù te l'amministrazione concede alla
è che una piscina di quartiere sia stata società, ma manca la volontà di venirtrasformata in un acquapark, snatu- si incontro e il Comune non si
rando l'originario vincolo di area spor- muove". "Da parte nostra", replica
tiva con centri estivi dagli orari trop- Gecchelin, "la volontà c'è, e tutto ciò
po lunghi, attività commerciali e nuove che abbiamo fatto è regolarmente
strutture come i campi da beach vol- autorizzato dal Comune. La convenley e da calcetto, per non parlare di zione stipulata nel 1998 dura fino al
quel tremendo scivolo". Paolo Gecche- 2018: noi qui investiamo ogni anno 1
lin, presidente della società Piscine, milione e mezzo di euro. E non siamo
contesta la versione dei fatti della una società a fini di lucro: le plusvaPivetta: "Questa piscina, che ha una lenze le reinvestiamo, non distrivasca di 50 metri per 21, non è mai stata buiamo utili". Il difensore civico
'di quartiere': è una piscina comunale. Massimo Pecori propone la soluzioE in più, faccio notare, non mi sembra ne delle barriere antirumore, panche quando fu costruita negli anni '60 nelli alti 4-5 metri dal costo di 40lo si fece in un'ottica 'di quartiere', ma 50 mila euro: "Il problema è tecnico:
di città, visto che intorno ci sono altri occorre verificare quale tipo di barDI
ALESSIO MANNINO
riere installare per assorbire in modo
efficace il rumore. Ma per questo bisogna aspettare il piano di zonizzazione, che consente di misurare il livello
di decibel accettabile". Tirando le fila,
la palla passa in toto al Comune, che
"sono secoli che deve effettuare la
zonizzazione e di conseguenza deve
farsi carico delle barriere, perché l'area è di sua proprietà" dice Pecori. E
Gecchelin: "ok alle barriere, ma dev'essere il Comune a dare il via, non noi".
Intanto in via Forlanini è cominciato
l'andirivieni di auto, motorini e biciclette, che secondo la Pivetta, col senso
unico richiesto dalla piscina, è peggiorato rispetto al precedente doppio
senso. Gecchelin sostiene il contrario.
A questo punto viene da dire: Comune, se ci sei, batti un colpo.
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La comunicazione del Nord Est
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ATTUALITÀ
5
13 MAGGIO 2006
Per chi è omosessuale Vicenza è una città difficile
Ma per la prima volta si cerca di creare un movimento organizzato
Vecchi pregiudizi e nuove aperture:
cambia il mondo gay in città
DI
LUCA MATTEAZZI
Vicenza è ancora una città un
po' chiusa, dove
il pregiudizio
spesso
si
nasconde dietro
i sorrisini di facciata. Ma le cose stanno cambiando, e mentre in Comune
è ferma da due anni una
mozione che chiede di istituire un registro per le unioni civili (questione su cui
anche il sindaco Hüllweck ha
mostrato aperture), la comunità omosessuale del capoluogo si sta lentamente organizzando. Merito soprattutto
dei più giovani, che negli ultimi tempi sembrano aver meno
timori a dichiararsi e ad uscire allo scoperto, e che per la
prima volta stanno cominciando a ritrovarsi in modo
costante, cercando di dare
vita ad un punto di ritrovo e
di confronto.
"Il difficile è partire - racconta Enrico Peroni, diciotto
anni, che ha dato il via all'iniziativa -. Stiamo provando
a mettere insieme un gruppo,
e ci troviamo il secondo e il
quarto giovedì di ogni mese
nella sede dei Ds, che ci mettono a disposizione uno spazio. Non siamo in moltissimi,
ma c'è interesse e credo sia
importante cominciare a fare
gruppo tra di noi, anche per
poter poi esprimere delle
posizioni, oppure semplicemente fornire delle informazioni o un aiuto a chi ne ha
bisogno".
Qualcosa, dunque, si sta muovendo, anche sa la situazione
è ancora abbastanza complicata e l'atmosfera vicentina è
molto differente da quelle che
persone di mezza età. "Il problema fondamentale è che per
chi ha 45 o 50 anni - aggiunge Peroni -, ci sono una serie
di luoghi comuni che sono
molto difficili da abbattere. Si
continua a pensare che gli
omosessuali si trovino solo in
luoghi appartati, solo per
avere rapporti sessuali, che
l'omosessualità sia quasi una
malattia". Una concezione
apparentemente superata,
che spesso però fa ancora
capolino tra le mura domestiche: le difficoltà maggiori,
infatti, il più delle volte si
incontrano in famiglia, quando si affronta l'argomento con
i genitori. "Personalmente
non ho avuto problemi - continua ancora Stefano -, ma so
di famiglie in cui è stato molto
difficile accettare di avere un
figlio omosessuale. So di continue liti e quasi sempre una
delle prime reazioni è quella
di portare il figlio dallo psicologo". Qualche volta, però
la situazione si rovescia: "Per
i miei è stata molto dura e
hanno affrontato la cosa con
la solita tecnica dello psicologo, pensando
che fossi io quello sbagliato ricorda A.S. Invece lo psicologo ha detto che
non aveva bisogno di vedere
me, ma loro, e
alla fine ci sono
andati
loro.
Dopo, le cose
sono
andate
meglio".
Diversa la situazione con gli
amici, i coetaUna delle guide sull'orientamento sessuale rivolta
nei, i compagni
ai giovani promossa da Arcigay e Regione Veneto
di scuola, con i
si respira in città come Padova e Verona, dove la presenza
di migliaia di giovani universitari ha portato un'apertura
diversa. "A Vicenza non si sta
male, io non ho mai avuto problemi particolari - conferma
Stefano (il nome è di fantasia)
-, ma non è ancora possibile
parlare troppo apertamente
della propria omosessualità.
Potrebbe essere meglio, ma
questo è anche un po' colpa
nostra, che troviamo più
comodo prendere la macchina e andare a Padova o a Verona, dove ci sono già locali e
iniziative, piuttosto che organizzare qualcosa qua". Un'analisi condivisa anche da A.
S., secondo cui "Vicenza è
piccola, tutti parlano e le cose
finiscono sulla bocca di tutti:
ci si sente osservati, si ha la
sensazione che tutti sappiano e, anche se non ti dicono
niente in faccia, ti sembra
sempre che parlino alle spalle. Comunque qualcosa sta
migliorando, soprattutto tra i
giovani, che sono più aperti".
I pregiudizi, comunque,
restano, soprattutto tra le
Un momento di Tuttinpacs, una delle manifestazioni a favore
delle"unioni leggere" tra gay, lesbiche ma anche etero
quali si parla molto più liberamente. C'è ancora qualcuno
che rischia di trovarsi solo, o
quasi, dopo avere manifestato la propria diversità, ma
soprattutto tra i più giovani
la cosa è accettata tranquillamente. "Nessun problema, al
massimo qualche battuta, ma
non cose pesanti - rivela Stefano -. Ci si scherza su per
ridere insieme, ma come si fa
per qualsiasi altra cosa".
Resta il fatto che a Vicenza
non ci sono locali (ce n'erano
un paio, una discoteca a
Creazzo e un bar in Corso
Padova, ma hanno chiuso),
non c'è ancora una realtà
strutturata, non ci sono eventi o iniziative pensate per gli
omosessuali ("non tutti ne
sentono la necessità, perché
si rischia di creare dei ghetti", osserva però A.S). Così, i
contatti all'interno della
comunità corrono attraverso
le vie informali del passaparola e, soprattutto, attraverso le maglie del web, con i siti
dedicati, le mailing list, le
chat. "Con un po' di attenzione, però, perché il rischio di
incontri non troppo piacevoli è dietro l'angolo", conclude
Stefano.
INCHIESTE
6
13 MAGGIO 2006
Il recupero di zone oggi abbandonate è sempre più cruciale per il futuro della città
Un tema complesso che offre grandi opportunità ma presenta anche molti problemi
Aree dismesse, qui prende forma
la Vicenza di domani
DI
LUCA MATTEAZZI
Da terre di nessuno ad aree d'oro.
Rimaste ai margini
per decenni, a
Vicenza come in
altre città le aree
dismesse stanno
diventando sempre più strategiche. Mai come in
questo momento i vecchi complessi industriali abbandonati
(ma non solo, perché sono aree
dismesse anche edifici una volta
utilizzati per altre funzioni, ad
esempio l'ex convento, poi
diventato carcere, di San Biagio),
sembrano essere al centro dell'attenzione e di importanti progetti urbanistici. Il nuovo teatro,
il nuovo tribunale, la nuova sede
dell'università verranno costruiti sui terreni un tempo occupati
da fabbriche. Quasi tutti i piani
di riqualificazione urbanistica
(piruea) che dovrebbero essere
discussi a breve dal consiglio
comunale riguardano aree di
questo tipo (tra gli altri l'ex fabbrica della Lanerossi ai Ferrovieri, l'ex casello di Vicenza
Ovest, la zona della stazione
delle Ftv e una piccola parte del
complesso di San Silvestro). E
anche il documento preliminare
al Pat che apre la strada al nuovo
piano regolatore della città parla
delle aree dismesse come di una
risorsa cruciale per una città che
nei prossimi anni dovrebbe crescere di circa quindicimila abitanti.
"Come riutilizzare le risorse
messe a disposizione dai vari
cicli di dismissione è un tema
fondamentale per tutte le città
contemporanee - spiega Domenico Patassini, bassanese, preside della facoltà di valutazione
ambientale dello Iav di Venezia
e una lunga serie di studi sul
recupero delle aree dimesse alle
spalle -. Questo perché non possono più guardare all'espansione, ma devono guardarsi dentro
per trovare nuove regole e nuove
forme".
Come dire che in un momento in
esempio nel mercato degli
immobili e degli affitti, che
vanno considerate".
Serve, dunque, una visione
d'insieme. Ed è proprio su questo punto che spesso si è accesa la discussione politica. "Tra
le operazioni presentate dall'amministrazione ce ne sono
alcune di chiaramente squilibrate e altre che invece prospettano un effettivo risanamento delle aree interessate commenta il consigliere comunale dei Ds Ubaldo Alifuoco -.
Bisogna fare bene i calcoli e
capire come ogni singolo progetto si raccorda con il disegno
In nuovo teatro. Dopo stop e polemiche la costruzione procede
complessivo di città. Un altro
(Colorfoto)
punto fondamentale è sfruttare questa risorsa per legare il
nella maggior parte dei ne di una zona, ma se questa vuol mondo produttivo a quello della
casi sono ancora pro- dire mettere in crisi ambiente e ricerca e dell'università". Per
prietari delle aree, e le viabilità, i costi si trasferiscono l'assessore
all'urbanistica
esigenze della contro- all'esterno - aggiunge Patassini - Marco Zocca, comunque, il riuArea ex Cotorossi. Qui nascerà il nuovo
parte pubblica. Biso- . Molto spesso la miopia nella tilizzo delle aree dimesse rimagna poi considerare valutazione di questo tipo di ne uno strumento fondamentatribunale (Colorfoto)
come questi progetti interventi scarica dei costi sulla le per risparmiare territorio. "Il
cui trovare spazi ancora liberi è ridefiniscono la struttura urba- collettività: bisogna stare molto vero vantaggio dei progetti di
quasi impossibile, non si può che na, perché spostare il tribunale attenti, perché ci possono esse- riqualificazione - conclude - è
cercare di recuperare l'esistente. e l'università, o creare un nuovo re soluzioni efficaci nel breve che ci permettono di recuperare
Con molte difficoltà, perché i quartiere residenziale, vuol dire periodo ma che alla lunga cau- standard che oggi non ci sono,
problemi sono notevoli, a comin- cambiare la faccia ala città. Ed è sano problemi. Bisogna anche come parchi, aree verdi, piste
ciare dal fatto che, come sempre importante anche tentare di pre- cercare di capire cosa succede ciclabili, strade. Altrimenti conin questi casi, non è facile riu- vedere i possibili effetti collate- attorno: a volte la comunità rea- tinueremo ad avere aree degragisce bene, ma si innescano date e carenza di queste strutscire a trovare il giusto equilibrio rali di eventuali recuperi.
tra le richieste dei privati, che "Ci può essere la riqualificazio- anche una serie di variazioni, ad ture".
Tutte quelle "ex" che adesso hanno un altro futuro
Ex Valbruna, ex Cotorossi,
ex Cosma: tutte le "ex" di
Vicenza che sono state assegnate a nuovi usi, o addirittura hanno assunto già un'altra forma. Come nel caso del
terreno in viale Mazzini che
fu delle acciaierie Valbruna,
su cui si può vedere l'abbozzo del nuovo teatro fortemente voluto dall'amministrazione Hüllweck (che l'ha
finanziato coi 23 milioni di
euro ricavati dalla vendita
della Centrale del Latte).
Superata la vicenda Cogi (la
ditta appaltatrice che ha protratto i lavori dal 2003 al
2005 per poi abbandonarli,
fallendo nel frattempo), il
teatro,
salvo
sorprese,
dovrebbe essere pronto nel
luglio del 2007. Non è stato
ancora aperto, invece, il cantiere che trasformerà l'area di
Borgo Berga, dov'era situata
la fabbrica Cotorossi, nel
nuovo tribunale della città. Il
proprietario della zona, la
Finvi società del berlusco-
niano gruppo Fininvest, nel
2004 ha ceduto il terreno in
cambio dell'autorizzazione a
costruire un nuovo quartiere
a carattere residenziale,
direzionale e commerciale. A
tutt'oggi si attende la scelta
dell'impresa che dovrà eseguire i lavori. Lo stesso dicasi dell'ex Cosma (Costruzioni Maltauro), l'area in viale
Margherita ceduta dall'imprenditore Mezzalira alla
Provincia: attualmente si sta
valutando la rosa di imprese
candidate alla costruzione
della cittadella universitaria
(aule, auditorium, alloggi
per studenti). Dopo l'avvenuta bonifica (costo: 550
mila euro), è previsto che l'opera sia realizzata in tre
stralci, di cui finora soltanto
il primo ha la copertura
finanziaria (7 milioni e 876
mila lordi, di cui 5 milioni e
530 mila dalla Fondazione
Cariverona).
A.M.
13 MAGGIO 2006
INCHIESTE
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Tra incertezze e ricorsi l'area rimane in attesa di una riconversione. Sorrentino: "Entro quest'anno la soluzione", Asproso: "Il
Comune faccia la sua parte"
Ex Zambon, la bonifica resta ancora
un'incognita. E l'inquinamento continua
DI
ALESSIO MANNINO
Bonifica dell'ex Zambon:
ancora tutto in stallo. Quello delle bonifiche ambientali è in genere un tema spinoso per le amministrazioni locali: vanno a rilento
quando le aree da risanare
non hanno un interesse
commerciale (e quindi rappresentano
solo un onere, una spesa aggiuntiva per
la casse dell'ente, in questo caso il
Comune berico); o al contrario sono sottoposte a ripuliture quanto mai celeri se
riconvertite a uso di privati che, com'è
logico, cercano di guadagnarci.
La zona denominata "ex Zambon", 32
mila metri quadrati all'angolo fra via
Cappuccini e via Monte Zovetto, fino a
vent'anni fa proprietà dell'omonima
ditta farmaceutica, si trova a metà del
guado: i rifiuti tossici (monoclorobenzene, cloroformio, arsenico, per non parlare dell'amianto dei capannoni dismessi) sono ancora lì a inquinare il terreno,
e si attendono le disposizioni con cui il
nuovo Pat (il piano regolatore) deciderà
che futuro dare a un'area situata non lontano dal centro.
E che perciò può far gola agli investitori del mattone.
Allo stato attuale l'indispensabile intervento preliminare di rimozione di quelle che l'assessore all'ambiente, il vicesindaco Valerio Sorrentino, chiama
"schifezze" non è neppure cominciato:
"Abbiamo preteso dalla Zambon che
siano tolte al più presto", dichiara l'assessore di An.
Il fatto è che l'area è del Comune, e secondo il consigliere comunale Ciro Asproso, segretario cittadino dei Verdi, "questo primo passo deve essere il Comune
a farlo, non la Zambon".
Il braccio di ferro fra l'ente comunale e
l'impresa farmaceutica dura da cinque
anni, con quest'ultima che è ricorsa in
tribunale imputando all'amministrazione di essere la responsabile dell'incuria
a cui è stato abbandonato il terreno.
Accusa respinta da parte di Palazzo
Trissino, che incolpa la Zambon di aver
lasciato impunemente i suoi scarichi a
marcire. I due focolai di sostanze nocive sono stati "rattoppati" alla bell'e
meglio dall'Ecoappraisal, la società specializzata di Milano ingaggiata dalla
Zambon: su di uno nel 2003 sono state
fissate delle palancole e si sono installate delle barriere idrauliche che risucchiano acqua sporca ogni giorno, mentre si è provveduto a chiudere i pozzi
che si ritengono all'origine di infiltrazioni inquinanti della falda. Solo dopo
l'eliminazione della massa di "schifezze"
addentratasi nel terreno si potrà procedere con la bonifica vera e propria.
Nella Conferenza dei Servizi, riunitasi il
25 ottobre 2005, Arpav, Ulss-Spisal,
Comune e Provincia hanno intimato alla
Zambon di presentare un piano, che
attualmente è in una seconda fase di elaborazione perché, dice Sorrentino,
"abbiamo imposto delle modifiche
soprattutto riguardo alla tempistica: la
ditta proponeva di cominciare i lavori
nel 2010, noi esigiamo che si inizi molto
prima".
Ma, una volta ripresentato, la palla passerà nuovamente al Comune, che deve
ancora decidere la destinazione d'uso
della zona: direzionale-commerciale o
residenziale (nel qual caso le norme prevedono un tipo di bonifica con regole più
restrittive)?
"Ancora non si sa", risponde Sorrentino.
"E' un empasse dovuto alla mancanza di
soldi", afferma Asproso: "la Zambon la
tira per le lunghe perché non vuole metterci i suoi e il Comune dovrebbe aprire un mutuo per poterli reperire, ma ha
preferito dirigerli verso le Acque Vicentine.
Ma intanto dovrebbe fare la sua parte e
rimuovere l'amianto e gli altri rifiuti,
come gli è stato prescritto esplicitamente dalla Conferenza dei servizi".
Sorrentino assicura che il piano di bonifica è in procinto di essere approvato, ed
è fiducioso che entro quest'anno la situazione si sbloccherà. Resta il dubbio: cosa
sorgerà nell'ex Zambon?
Nel documento preliminare al Pat, grande incognita di questa stagione politica,
non c'è una riga dedicata a quest'area.
I fabbricati dell'ex Zambon, al centro di polemiche per la bonifica (Colorfoto)
Molte aree dismesse sono al centro di progetti urbanistici
che dovrebbero presto arrivare in consiglio. Forse.
Lanerossi, Ftv e non solo
Progetti in bilico
Il complesso dell'ex Lanerossi, un futuro ancora da definire (Colorfoto)
Se ne parla da anni, ma il loro futuro è ancora incerto, anche se già
nelle prossime settimane si potrebbe sapere qualcosa di più definito.
I programmi di recupero di alcune
delle principali aree dimesse della
città dovrebbero arrivare all'esame
del consiglio nelle prossime settimane, entro il termine fissato dalla
Regione del 30 giugno. È il caso dei
60 mila metri quadrati dell'ex stabilimento della Lanerossi dei Ferrovieri, uno dei principali insediamenti produttivi della prima industrializzazione vicentina, oggi
ridotto ad una distesa di calcinacci, ferri vecchi e capannoni abbandonati.
Poco più di un anno fa, la giunta ha
approvato un progetto di riqualificazione che prevede la creazione di
un grande complesso residenziale.
Nel grande triangolo tra i ferrovieri e viale San Lazzaro, oggi di proprietà del gruppo Pirelli, dovrebbero infatti essere realizzati oltre
trentamila metri quadrati di appartamenti (capaci di ospitare più di
seicento nuovi abitanti), una serie
di spazi per uffici e negozi, un albergo, appartamenti per l'edilizia residenziale pubblica e un centro per
l'infanzia, oltre ad aree verdi, parcheggi e un nuovo collegamento viario tra la zona industriale e viale
Verona, con tanto di sottopassaggio.
Le critiche, però, non sono mancate, tanto nel centrosinistra quanto
nel centrodestra. Solo qualche settimana fa, ad esempio, la circoscrizione della zona (la numero 7) ha
votato un documento in cui mette
nero su bianco tutte le proprie perplessità, esprimendo forti preoccupazioni per l'impatto che la nuova
area potrebbe avere sulla viabilità
del quartiere, sia durante i lavori,
sia una volta ultimata la riqualificazione. "È un progetto che disinquina, mette a disposizione opere
pubbliche per dieci milioni di euro
e crea un nuovo asse viario che evita
il passaggio attraverso il quartiere
dei Ferrovieri", replica però l'assessore all'urbanistica Marco Zocca.
Caso simile quello dell'area delle
Ftv, alle spalle di viale Milano. Un
grande appezzamento di oltre 150
mila metri quadrati, in gran parte
di proprietà della provincia, oggi
quasi completamente abbandonato,
ma collocato in una posizione
nevralgica, a pochi passi dal centro
e a ridosso della stazione ferroviaria e di quella delle Ftv. Lì dovrebbero trovare posto soprattutto
palazzine di uffici, accompagnate
da appartamenti e parcheggi.
"Troppo cemento", hanno osservato
molti, e anche il responsabile dell'urbanistica riconosce che effettivamente il piano non prevede molto
verde. Ma c'è da dire che in questo
caso a costruire, e quindi ad incassare, sarebbe un ente pubblico, che
potrebbe anche realizzare la nuova
stazione per le corriere di linea.
Tanta carne al fuoco, quindi, e che
carne! Anche perché l'elenco dei
progetti in attesa di essere esaminati in Sala Bernarda comprende
anche la zona dell'ex casello di
Vicenza Ovest, dove potrebbero
nascere due torri di oltre trenta
metri di altezza con un albergo di
lusso e uffici, e un terreno a Ponte
Alto dove si parla di un grande parcheggio di interscambio. A decidere sarà il consiglio comunale, se i
tempi, ormai strettissimi, lo permetteranno, e se la maggioranza
riuscirà a trovare la compattezza
necessaria a portare avanti proposte di questa portata.
Luca Matteazzi
REGIONE
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13 MAGGIO 2006
L'assessore regionale Renato Chisso spiega le finalità dell'iniziativa
Riqualificare le cave venete
La giunta è favorevole ad utilizzarle come serbatoio idrico
La Giunta veneta, su proposta dell'assessore Renato Chisso, ha espresso giudizio favorevole di compatibilità ambientale, con
prescrizioni, al progetto
per la "realizzazione sperimentale di un serbatorio di
pianura utilizzando cave di
ghiaia dismesse nell'alta
pianura trevigiana", presentato dal Consorzio di
Bonifica
Pedemontano
Sinistra Piave.
Nel prendere la decisione,
la Giunta ha preso atto del
parere espresso sull'argomento dalla Commissione
Regionale di Valutazione
d'Impatto Ambientale.
L'iniziativa - ha fatto presente Chisso - intende sperimentare nuovi metodi di
riqualificazione delle cave
utilizzandole come casse di
laminazione delle piene dei
corsi d'acqua superficiali.
Il sito interessato e la Cava
Merotto, nel comune trevigiano di Colle Umberto,
E' prevista l'installazione di una tubazione
interrata, nel tratto a valle dall'opera di presa,
per ridurre le portate di piena dal Fiume
Meschio, riversando le acque prelevate nella
cava. L'opera è prevista nel Piano Stralcio per la
tutela dal rischio idrogeologico, redatto
dall'Autorità di Bacino e adottato dal Comitato
Istituzionale dell'Autorità stessa
che ricade nel Bacino Idrografico del Fiume Livenza.
E' prevista l'installazione
di una tubazione interrata,
nel tratto a valle dall'opera
di presa, per ridurre le portate di piena dal Fiume
Meschio, riversando le
acque prelevate nella cava.
L'opera è prevista nel
Piano Stralcio per la tutela
dal rischio idrogeologico,
redatto dall'Autorità di
Bacino e adottato dal Comitato Istituzionale dell'Autorità stessa.
I principali obiettivi - dice
ancora Chisso - sono quelli di: sperimentare la pos-
sibilità di sistemazione di una cava dismessa in modo da realizzare un serbatoio di
accumulo d'acqua in
pianura; sperimentare
l'efficacia dell'utilizzo
di una cava dismessa
quale cassa di espansione al fine di laminare i colmi di piena e
monitorare il processo
di impermeabilizzazione
naturale conseguente alla
sedimentazione dei limi e
delle argille trasportati
dalle acque; verificare l'effetto di ricarica delle falde
ottenuto attraverso la
dispersione delle portate di
piena immesse in cava; sperimentare l'uso dell'invaso
come serbatoio d'acqua da
destinare nei periodi di
massima richiesta, permettendo così di ridurre il pre-
lievo d'acqua dai laghi
montani.
Tra le prescrizioni
espresse dalla Commissione VIA figurano: il monitoraggio
delle acque per quanto
attiene alla carica batterica; la messa a bosco
di gran parte della
superficie delle aree
non sommerse dal
bacino di accumulo; la
possibilità di concordare con la Provincia
di Treviso un percorso
didattico aperto periodicamente al pubblico;
la predisposizione di
una recinzione di sicurezza come suggerito
dall'Amministrazione
di Colle Umberto (TV);
la costante manutenzione
della cava per scongiurare
problemi inerenti il proliferare degli insetti o altri
problemi igienico-sanitari
o dovuti alla modificazione bio climatica della zona.
"Così le imprese venete potranno superare il proprio limite dimensionale"
I distretti per la sfida internazionale
Necessari soprattutto per le aziende strutturalmente piccole
"L'economia senza una responsabilità sociale vera, legata alle tradizioni del territorio, è solo un
mero interesse che non rappresenta un elemento per vincere la
sfida internazionale". Lo ha detto
l'Assessore regionale alle Politiche
dell'Istruzione, Formazione e
Lavoro, Elena Donazzan, nel suo
intervento tenuto oggi a Padova,
al Caffè Pedrocchi, nel corso del
convegno "Distretto necessario -
Una strada privilegiata per il rilancio del Nord Est", organizzato
dalla Cosmi Network. Riferendosi al tema del convegno, l'Assessore Donazzan ha ribadito che
"oggi il Distretto è necessario
soprattutto per quelle imprese
strutturalmente piccole, che pur
mantenendosi tali, vogliono
comunque competere a livello
internazionale. Queste - ha detto devono sapersi consorziare, saper
comunicare tra loro lungo un percorso comune, saper condividere
problemi, saper avere una strategia comune. E' in questo modo che
il nanismo delle imprese venete
potrà superare in modo vincente
proprio il limite dimensionale. E
le istituzioni - ha proseguito la
Donazzan - devono saper essere
all'altezza di quelle imprese che
questo percorso lo stanno già
facendo. In questo senso la Regione del Veneto ha già reso operativo un suo progetto, la cui filosofia
non è quella di aiuto assistenziale,
ma quella di incentivare concretamente l'aggregazione, per far si che
sempre più imprese credano nel
distretto, sempre più imprese credano nella partecipazione sociale".
Si ricorda che il progetto è "Ghal-
lenege - La sfida delle risorse
umane per lo sviluppo competitivo dei distretti veneti" ed ha la sua
centralità nella persona. A questo
proposito l'Assessore Donazzan
ricorda che "investire sulla risorsa
umana quale elemento di competizione è la sfide della Regione.
Posto che non si possono abbattere i costi delle materie prime e del
costo del denaro, che incidono particolarmente sul nostro sistema
produttivo e sulla sua capacità di
competere - ha concluso l'esponente veneto - per l'economia del
Nord Est e del Veneto in partico-
lare è necessario saper valorizzare non solo la qualità della sua tradizione, fatta di mille specificità e
da una straordinaria capacità di
innovare il proprio percorso proiduttivo, ma soprattutto saper investire sulla persona, quale elemento di crescita e sviluppo".
Trenitalia con Veronafiere
Sottoscritto un accordo di
collaborazione con Trenitalia nell'ambito delle manifestazioni Vinitaly, Abitare
il Tempo, Marmomacc e
Fieracavalli. A tale proposito, Veronafiere metterà a
disposizione di Trenitalia
un Ufficio con funzione di
biglietteria e prenotazioni
ferroviarie all'interno del
quartiere fieristico durante
le manifestazioni sopra
menzionate. Le offerte e le
opportunità previste saranno comunicate alla città e a
tutti i visitatori della Fiera.
Trenitalia per parte sua
distribuirà il materiale pro-
mozionale di Veronafiere
nelle principali stazioni del
Nordest, comunicherà ai
propri clienti la convenzione stipulata con Veronafiere, vantaggi e facilitazioni
per visitare le manifestazioni fieristiche, attraverso
la rivista mensile "Riflessi"
e tramite il suo sito
www.trenitalia.com. Sempre Trenitalia, garantirà
all'interno della Stazione di
Verona lo spazio per un
Desk, gestito dal personale
della Fiera, dove l'ente
potrà promuovere le manifestazioni
di
maggior
importanza.
REGIONE
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13 MAGGIO 2006
Proposte riguardano la piccola manutenzione fatta dalla popolazione locale
Montagna risorsa da valorizzare
Incentivare i piccoli proprietari nel recupero dei loro beni
"La montagna è una
risorsa d'inestimabile
valore, troppo spesso
sottovalutata. Prendendo atto delle proposte dell'associazione
Monte Grappa per il
Piano di Sviluppo
Rurale, ci si rende
conto che chi lavora a
stretto contatto con il
territorio vede più
chiaramente le necessità e riesce a trovare
un'interazione migliore". Lo ha sostenuto
l'assessore regionale
con delega per la provincia di Belluno Oscar
De Bona intervenendo
nei giorni scorsi all'assemblea
dell'associazione
Monte Grappa di Seren del
Grappa. "Concordo sulla
necessità di incentivare i piccoli proprietari di montagna
nel recupero e nel mantenimento dei loro beni", ha detto
De Bona riferendosi anche a
coloro che non svolgono principalmente attività agricole.
"La loro forza - ha aggiunto sta nel vivere concretamente
le necessità della propria
terra. Per questo motivo, a
mio avviso, andrebbero
sostenute". L'associazione
Monte Grappa ha posto all'attenzione dell'assessore alcune proposte finalizzate ad
arricchire la definizione del
Piano di Sviluppo Rurale del
Veneto (PSR) 2007-2013 che è
all'esame della giunta regionale. "E' un apporto senz'altro positivo - ha commentato
De Bona. - che nella premes-
L'associazione Monte Grappa ha posto all'attenzione dell'assessore alcune proposte finalizzate ad arricchire la
definizione del Piano di Sviluppo Rurale del Veneto
(PSR) 2007-2013 che è all'esame della giunta regionale.
forestali-ambientali, già presenti sul territorio, tra i beneficiari dei contributi. "In queste proposte - ha detto De
Bona - si pone l'attenzione
sulla necessità di riconoscere
il ruolo degli abitanti, nella
loro preziosa funzione di
manutentori. Credo sia doveroso puntare su di loro, anche
in termini di sicurezza
ambientale e nell'ottica di una
maggiore fruibilità turistica
dell'area montana". Per quan-
to riguarda le proposte relative alle realtà associative, De
Bona ha concluso dicendo: "E'
stato grazie ai fondi regionali del PSR 2000-2006 che i proprietari di terreni hanno
potuto formare piccole associazioni. Con il supporto economico dell'ente pubblico,
esse hanno attivato importanti servizi nelle aree montane. Sono diventate una linfa
importante per la montagna
e il loro lavoro e la loro esperienza sono un elemento utile
in vista dei progetti futuri".
I provvedimenti saranno adottati entro il 31 ottobre
sa evidenzia l'eccessiva polverizzazione delle proprietà e
la tendenza all'omologazione
dei pendii delle montagne,
sempre più ricoperti da
boschi. In tal modo, l'associazione mette in risalto, secondo me giustamente, la necessità di mantenere la presenza
delle persone e auspica che
nelle misure del PSR, messe a
punto dall'assessore Luca
Zaia, emerga da parte della
Regione l'interesse verso i
proprietari, anche singoli, che
sarebbero così stimolati ad
impegnarsi nella manutenzione dei loro beni". Nel concreto, le proposte avanzate
dall'associazione riguardano
la piccola manutenzione fatta
dalla popolazione locale,
pensando a finanziamenti
aperti anche ai singoli residenti. Inoltre si auspica l'inserimento delle associazioni
Regolarizzare i vigneti veneti
La giunta della Regione ha approvato le procedure
Vogliamo che tutto il vigneto
veneto sia perfettamente in regola, superando anche le eventuali
storture del passato. Per questo
abbiamo attivato le procedure
previste da uno specifico regolamento comunitario, consentendo
la regolarizzazione delle superifici a vite che siano state piantate o
rinnovate tra l'1 aprile 1987 al 31
agosto 1998 senza la prescritta
autorizzazione. Lo ha annunciato
il vicepresidente della Giunta
veneta, sottolineando che i termini per presentare le domande di
regolarizzazione scadranno il 31
luglio prossimo e potranno essere presentate dopo la pubblica-
zione dello specifico provvedimento nel Bollettino Ufficiale della
Regione. I relativi provvedimenti di regolarizzazione saranno
adottati entro il 31 ottobre.
In ogni caso - ha precisato il vicepresidente - la messa in regola dei
vigneti in questione è subordinata al pagamento di sanzioni amministrative rapportate alla superfice vitata e alla tipologia di vino
ottenibile (vino da tavola o idoneo
a produrre vini DOC, distinti a
loro volta per fasce). Per la regolarizzazione non potranno essere
utilizzati i diritti di impianto della
Riserva regionale.
La gestione tecnica e amministra-
tiva della vicenda è stata affidata
ad Avepa (l'Agenzia regionale per
i pagamenti in agricoltura), inclusa l'adozione della modulistica per
la presentazione delle domande.
Strade più sicure nel comune di Lentiai
E’rimasto l'unico centro abitato attraversato dalla provinciale
La variante al piano regolatore generale del comune di
Lentiai è stata approvata nei
giorni scorsi dalla giunta
regionale, con modifiche
d'ufficio, dopo che l'assessore alle politiche per il territorio, Renzo Marangon, ha illustrato ai colleghi la Valutazione tecnica regionale e il
parere positivo espresso in
precedenza dal Comitato,
previsto dalla nuova legge di
settore (n. 11/2004, articolo
27).
Nel darne notizia l'assessore
con delega per la provincia di
Belluno Oscar De Bona sot-
tolinea che questa
variante riguarda i
lavori della circonvallazione nel centro
del paese. "Nel Piano
regolatore generale,
approvato
dalla
Regione nel 2000 spiega De Bona - era
già previsto l'inserimento della strada.
In seguito, la zona è
stata sottoposta ad
alcuni vincoli di
carattere ambientale
che hanno comportato dei ritardi".
Il tratto stradale in
questione partirebbe dal
distributore Agip posto in via
Belluno e proseguirebbe a
nord del paese dietro al cimitero e agli impianti sportivi,
per poi arrivare a Mel, a nord
di Badies attraverso un ponte
sul torrente Rimonta. "Lentiai è rimasto l'unico centro
abitato attraversato dalla
provinciale", aggiunge De
Bona mettendo in risalto che
"il passaggio del traffico
pesante, in transito per e dalle
province di Padova e Treviso e da e per Feltre e l'Agordino, oltre al normale flusso
comunale, è un problema
destinato a peggiorare nel
tempo".
Il collegamento con la zona
artigianale, un tempo pensato con uno svincolo a piani
sfalsati, nel progetto attuale
è stato sostituito da una rotatoria ad ampio raggio. "Questa soluzione comporta la
diminuzione della velocità e
quindi una maggiore sicurezza per gli automobilisti.
Vorrei infine far notare che
questa variante ha ottenuto
unanimi voti favorevoli in
seno al Comitato tecnico preposto alla sua valutazione",
conclude De Bona.
ECONOMIA
10
13 MAGGIO 2006
Presenti all'incontro Claudio Valente per Veronafiere, Antonio e Alessio Rampini per Eiom
Partnership Veronafiere ed Eiom
"Puntiamo alla crescita con accordi di collaborazione mirati"
Il Museo della Scienza e della Tecnica
ospitò nel 1956 la prima edizione del
"Convegno Mostra nazionale della
strumentazione", organizzato da
E.I.O.M.: primo appuntamento espositivo tecnico specializzato in Europa.
Dopo 50 anni EIOM - Ente Italiano
Organizzazione Mostre - ha ideato e
sviluppato il progetto di una nuova
modalità di "fare mostra", presentato
oggi proprio al Museo.
A partire da quel 1956, nei mercati si
sono alternate aziende, locations, tecnologie - poco è stato fatto però per l'innovazione del format fiera nei settori
tecnici. L'esigenza percepita oggi è adeguare le modalità fieristiche, renderle
attuali e sempre più proficue. Partendo da questa riflessione, Eiom e Veronafiere hanno stretto un accordo di
partnership, con l'obiettivo di realizzare nuove manifestazioni tecniche
che siano risposta a queste necessità.
La Conferenza Stampa Expo Business
Forum e Mostre Convegno internazionali, nuovi format per le fiere del
settore tecnico ha consentito a EIOM e
Veronafiere, partner nell'iniziativa, di
illustrare queste modalità innovative.
All'incontro, moderato da Sebastiano
Barisoni di Radio 24, hanno partecipato Claudio Valente per Veronafiere,
Antonio Rampini e Alessio Rampini
per EIOM, che hanno illustrato il progetto comune. "Veronafiere, tra i primi
organizzatori fieristici in Italia e in
Europa, è da sempre attenta alle opportunità di sviluppo legate, in particolare, all'export e alla internazionalizza-
Al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano presentate
le nuove modalità di "fare mostra" tra Veronafiere e Eiom,
Ente italiano organizzazione mostre
zione", ha detto Claudio Valente di
Veronafiere, "con particolare riguardo
alle nuove possibilità di business per
le aziende clienti e all'innovazione dei
processi produttivi". "Per tale ragione,
puntiamo molto alla crescita attraverso accordi di collaborazione mirati - ha
aggiunto Valente - e abbiamo identificato in Eiom un partner con una grande esperienza nei settori tecnici, con il
quale strutturare una proposta concretamente vicina alle esigenze di
aziende e operatori dei settori industriali e business to business". "Il format è nuovo, ideato a partire da un
assiduo confronto con associazioni di
categoria, aziende e operatori; gli elementi chiave sono verticalità dei mercati di offerta, formazione e aggiornamento professionale, costi equi e certi
per gli espositori, semplificazione dell'organizzazione; con assoluta attenzione verso gli operatori ospiti", ha
dichiarato Antonio Rampini, EIOM.
"Una fiera che riprenda alcuni elementi
delle mostre convegno di una giornata, ma con dimensioni e respiro internazionale. Formazione e business sono
elementi centrali, non ci sono intermediazioni, si parla di soluzioni e prodotti; alla fine della giornata operatori
ed aziende avranno aggiunto valore al
loro business, alla loro formazione professionale".
Le caratteristiche che definiranno ogni
singolo evento sono semplici e trasparenti: Verticalità / Segmentazione dei
mercati - Ogni evento fieristico sarà
caratterizzato da diverse tematiche
verticali prioritarie, che verranno pensate e sviluppate insieme alle aziende
e alle associazioni attive nella formazione. La tipologia del visitatore/ospite sarà definita in un'ottica di segmentazione, considerando il settore merceologico, il settore di interesse e la qualifica. Identificare le aree di interesse
del visitatore permetterà di raggruppare i prodotti relativi a settori specifici e di riunirli in aree specifiche, coerenti e dedicate. Formazione - La formazione costituirà il nucleo centrale;
nel centro dei padiglioni verranno allestite aule dove verranno offerti corsi di
formazione, convegni, tavole rotonde,
workshop e seminari gestiti da enti,
media partner, associazioni ed aziende. Si prevedono decine di eventi formativi per ogni mostra convegno internazionale, a costituire una vera e propria griglia formativa che incroci le
soluzioni delle aziende nei vari settori applicativi con gli interessi specifici
dei visitatori. Web Grazie ad un uti-
lizzo intensivo delle tecnologie esistenti, sarà possibile strutturare un percorso customizzato per ogni visitatore e organizzare agende on-line personalizzate. La documentazione cartacea sarà ridotta al minimo, riducendo i costi nel rispetto dell'ambiente.
Ospitalità Gli ospiti sono il target primario, coloro per cui principalmente è
pensato l'evento. È importante che
traggano beneficio professionale e soddisfazione dalla partecipazione. Perchè gli ospiti "stiano bene" anche oltre
la mostra, offriremo percorsi enogastronomici, negli spazi fieristici e in
città. Internazionalità Verranno attivate campagne advertising on-line su
tutti i principali motori di ricerca e siti
di riferimento internazionali. Veronafiere metterà a disposizione di EIOM
la propria rete estera per la promozione delle mostre. Nel medio termine si svilupperanno analisi dei
trend di crescita per individuare le
nazioni di maggior interesse nei
diversi settori; questo sia per organizzare degli eventi in loco, sia per
portare visitatori strategici in Italia.
Costo Il costo sarà certo ed equo, grazie alla durata ridotta delle manifestazioni (3 giorni), grazie all'uso di
strutture preallestite, grazie a un
prezzo competitivo al metro quadro.
Sono previste inoltre attività di
copromozione con gli espositori.
"Il nuovo nome coniato per gli eventi, Mostre Convegno Internazionali,
significa proprio che nel nuovo contesto espositivo saranno sviluppati
gli elementi basilari delle Mostre Convegno, ma con dimensioni e respiro
internazionale", ha aggiunto Alessio
Rampini, EIOM.
Insieme alla Mostra Convegno Internazionale è stata presentata un'ulteriore modalità, l'Expo Business Forum
Internazionale: "Si tratta di un format
più esclusivo, caratterizzato dagli elementi già evidenziati, che verrà applicato ad alcuni mercati dove si sente l'esigenza di maggiore selettività di presenza e partecipazione".
"Siamo felici", ha sottolineato inoltre
Alessio Rampini, "di avere trovato in
Veronafiere grande disponibilità
all'innovazione e al cambiamento: la
professionalità e la competenza del
management coinvolto risulta decisiva per il successo del progetto".
I settori di attività ammessi riguardano il secondario ed il terziario
Agevolazioni per le imprenditrici
Approvato dalla giunta regionale un bando rivolto alle donne
Ha voluto scegliere Civitas, il
salone del terzo settore, l'assessore regionale alle Pari Opportunità e all'Imprenditoria Femminile, Isi Coppola, per illustrare il nuovo bando, approvato
dalla Giunta il 2 maggio scorso,
che concederà contributi a fondo
perduto alle Piccole e Medie
Imprese di recente costituzione
a prevalente partecipazione
femminile ubicate nel territorio
veneto ed a progetti che applichino accordi contrattuali che
prevedano azioni positive per la
flessibilità, per consentire alla
lavoratrice madre di usufruire
di speciali forme di orari e dell'organizzazione del lavoro, tra
cui il part time reversibile, telelavoro e lavoro a domicilio, banca
delle ore, con priorità per la genitrice che abbia bambini fino ad
otto anni di età. Saranno inoltre
ammesse domande di imprese
La Regione concederà contributi a fondo perduto alle Piccole
e Medie Imprese di recente costituzione a prevalente partecipazione femminile ubicate nel territorio veneto e a progetti
che applichino accordi contrattuali che prevedano azioni positive per la flessibilità, per consentire alla lavoratrice madre di
usufruire di speciali forme di orari e dell'organizzazione del
lavoro
individuali la cui titolare abbia
un'età superiore ai 40 anni, con
periodo di versamento di contributi previdenziali effettuato fino
a massimo anni 15. "I settori di attività ammessi- ricorda Isi Coppo-
la- riguardano il secondario ed il
terziario. Siamo riusciti a mettere
a disposizione dell'imprenditoria
femminile, per agevolare la donna
imprenditrice in un mondo troppo spesso prevenuto nei confronti della donna che scommette in
proprio, ben 3.400.000 euro, di cui
2.500000 euro per interventi in
area obiettivo 2 e 900.000 euro per
interventi in area a sostegno transitorio, così che il contributo a
fondo perduto possa raggiungere
un limite massimo di 40 mila
euro". Durante l'incontro pubblico che si è tenuto nello stand n° 5,
nello spazio organizzato della
Regione Veneto, l'assessore regionale ha voluto anticipare che "è in
fase avanzata di studio anche il
nuovo fondo di rotazione e contributo a fondo perduto che verrà
gestito da Veneto Sviluppo Spa,
che prevede comunque una parte
di finanziamento a fondo perduto e una parte a tasso agevolato
con assicurazione e garanzia della
Regione. Si tratta- ha proseguito
l'esponente regionale- di uno strumento agevolato da destinare al
sostegno di Pmi di recente costituzione, a gestione prevalentemente femminile. L'obiettivo- ha
concluso l'assessore Coppola- è
quello di aiutare la donna ad
entrare da protagonista nel
mondo del lavoro. Un mondo,
quello di oggi, non sempre facile
per chi vuole fare impresa, sia esso
uomo che donna, ma che con questi strumenti, perfezionati negli
anni proprio per venir incontro
alle problematiche dell'imprenditoria femminile, siamo convinti di
andare nella direzione giusta".
Tutte le informazioni e tutta la
documentazione utile alla presentazione della domanda di
accesso agli aiuti saranno disponibili nel sito della Regione Veneto alla sezione Avvisi Concorsi,
inoltre sarà operativo anche un
numero verde 800430650.
13 MAGGIO 2006
AZIENDE
11
Identikit degli assessori del Comune: molti i periti, due "libici", qualche avvocato e un pittore
Studi, hobby e opere dei 13 (anzi 14)
di Palazzo Trissino
DI ALESSIO MANNINO
Ogni giorno leggiamo o sentiamo i loro nomi:
assessore qui,
assessore
là,
l'assessore ha
deciso questo,
l'assessore ha
dichiarato quest'altro.
Ma sappiamo chi sono i 13
(come faranno a tavola?)
personaggi che formano la
giunta comunale di Vicenza?
Anzitutto bisogna dire che
gli assessori sarebbero 14,
visto che il "capo", il sindaco Enrico Hüllweck, pediatra berlusconiano, ha anche
la poltrona di responsabile
alla cultura.
E a casa sua, arredata come
il rifugio di un signore dell'Ottocento, un po' di cultura si respira, o meglio si
ascolta: gli piace mettersi a
sentire note di musica classica, magari dopo una cena
preparata da lui stesso.
Riguardo agli hobby la sua
giunta non si distingue,
però, per grandi passioni
culturali, salvo il caso del
leghista moderato Davide
Piazza (interventi sociali),
che si diletta a dipingere
quadri (tra l'altro, dicono,
alquanto pregevoli).
Piazza, perito industriale
con studi da ingegnere non
completati, vorrebbe più
tempo per sé (e chi non lo
vorrebbe?): deve coniugare
l'impegno politico con quello di responsabile qualità
delle acciaierie Beltrame,
"ma ci riesco perché qui ho
una squadra alle mie dipendenze".
E il doppio lavoro politicaprofessione, con i problemi
che comporta, è comune a
molti "Hüllweck boys".
Come a un'altra leghista, la
(dimissionaria?)
Linda
Favretto (finanze), maturità
scientifica, che ha una
società di elaborazione dati
al servizio dello studio di
ingegneria
del
marito:
"Ormai al mio lavoro dedico
solo i ritagli di tempo, e mi
manca molto".
Lei, romagnola, quando è
tempo di mare scappa e si dà
alla barca a vela. Assessori a
tempo pieno sono, invece,
l'azzurro Maurizio Franzina, assessore al personale, e
l'aennino Arrigo Abalti,
all'istruzione.
Il primo, ingegnere elettro-
Davide Piazza, assessore agli interventi sociali.
Si diletta a dipingere quadri
nico, ha ancora vivo il ricordo del suo primo lavoretto
giovanile: scaricatore di
angurie al mercato ortofrutticolo.
Il secondo ha un diploma da
maestro, ha fatto il giornalista televisivo e di carta
stampata (al Giornale di
Vicenza), e prima dell'incarico lavorava nel reparto
commerciale in un'azienda
di cavi elettrici.
E probabilmente, chissà, è
stato scelto per le politiche
giovanili perché è l'unico ad
avere un hobby da ragazzo:
il rock, che a vent'anni suonava imbracciando la chitarra elettrica.
Lo sportivo della compagnia
non poteva che essere il
leghista responsabile dello
sport Gianfranco Morsoletto, tra i fondatori negli anni
'60 dell'associazione Giovani Escursionisti Vicentini.
Pensionato dal 1990, capoufficio
alle
Ferrotramvie
Vicentine, in cui era entrato
giovanissimo, diploma di
ragioneria alle serali, del suo
assessorato dice:
"Mi sono trovato
catapultato in una
realtà complessa, in
cui entrano in gioco
interessi
anche
molto grossi". Sportiva a modo suo è
anche la forzista ai
lavori
pubblici
Carla Ancora, dottoressa in economia
e
commercio,
dipendente
della
Provincia fino al
1998, con vent'anni
Maurizio Franzina, assessore al personale. Tra i
primi lavoretti anche lo scaricatore di angurie
di esperienza alle spalle come revisore di conti. L'Ancora ("di
mare" spiritoseggia qualcuno) adora nuotare: "l'unico
rimpianto che ho è che
Vicenza non sia una città di
mare".
Si accontenta perciò di fare
lunghe scarpinate sui Colli
Berici.
Uno che invece, più che a
praticarlo, si limita a guardare lo sport è Pietro
Magaddino, Forza Italia,
partecipazioni comunali e
turismo: si rilassa assistendo a partite di calcio e pallavolo.
Ragioniere (diploma conseguito nella natìa Libia), titolare di un'agenzia immobiliare, per lui è la politica a
essere "un hobby".
L'altro libico è Claudio
Cicero, An, massimo teorico
delle rotatorie: perito industriale con specializzazione
in meccanica (ma, puntiglioso come sempre, specifica: "mi sento più un perito
in meccatronica"), nei fine
Valerio Sorrentino (colorfoto), vicesindaco.
Ama fare jogging
settimana
prende
malta e cazzuola e si dedica
a lavori domestici di bricolage, idraulica e muratura.
Oppure, ogni domenica, si fa
in un'ora le sue 80 vasche in
piscina (!). Lavoro: progetta
macchine a controllo numerico per l'oreficeria. Altro
perito industriale è l'assessore forzista al decentramento Roberto D'Amore,
che per anni ha fatto l'impiegato alle autostrade Brescia-Padova, l'unico che,
come i comuni mortali, per
scaricare la tensione va in
palestra e al cinema.
Gli avvocati sono due: Valerio Sorrentino, An, vicesindaco e assessore all'ambiente e alla sicurezza, e Michele Dalla Negra, Forza Italia,
edilizia privata, entrambi
con maturità al liceo classico, entrambi civilisti. Il
primo, vicentino d'adozione
(è nato a Siena con origini
campane), dopo aver timbrato il cartellino dell'uscita da Palazzo Trissino, ama
fare jogging.
E anche il secondo (titolare
di una cattedra di diritto alle
scuole superiori, che però
non occupa al momento, e da
qualche mese tutor del corso
di procedura civile in un'università privata) corre: ma
su auto e moto d'epoca.
Passione
motociclistica
anche per il responsabile
allo sviluppo economico
Ernesto Gallo, Udc, che ama
anche le traversate in vela.
Gallo è un medico di famiglia e per 26 anni è stato
direttore della Croce Rossa
vicentina, di cui conserva il
grado di tenente colonnello.
Last but not least, il piccolo (per età) della giunta
Marco Zocca (Forza Italia,
urbanistica): laureato in
economia aziendale, lavora
in uno studio di commercialisti. Capello brizzolato e
viso belloccio, ama le corse
con i kart ("soprattutto di
notte": di notte?) e le serate
con amici a mangiare e
chiacchierare. Sarà mica lui
a organizzare le riunioni di
giunta al ristorante?
DONNE
12
13 MAGGIO 2006
Dopo le polemiche sul 25 Aprile, la capolista del Gruppo misto è sotto i riflettori
per le sue scelte politiche coraggiose e anticonvenzionali
Sung Ae, la piccola consigliera
dal carattere tutto pepe
DI ILARIO TONIELLO
I più l'hanno
conosciuta per
la prima volta
questo 25 Aprile
quando ha rappresentato
il
Comune
alla
cerimonia. Al posto di Hüllweck è venuta lei, Sung Ae
Bettenzoli, la consigliera
comunale di origine coreana.
Ha accettato un compito che
molti altri rappresentati
comunali politicamente più
solidi hanno rifiutato. Ha
fatto un discorso fresco e
interessante, ricordando il
dovere dei giovani nei confronti della Memoria. Strappando applausi e pure qualche lacrima. Le uniche critiche sono state quelle xenofobe dell'estrema destra. Troppo poco italiana, hanno detto.
Dichiarazioni inaccettabili
per principio, ma doppiamente sbagliate. Adottata
praticamente in fasce, Sung
Ae è più veneta di molte delle
persone che l'hanno criticata.
I suoi aspetti più orientali
sono lo studio della lingua
cinese e Asia, il nome del suo
cane, un boxer. Per il resto è
una vicentina doc. Pure la
passione per la politica è
stata ereditata dalla famiglia
(il papà Gaetano era assessore e consigliere per la Dc).
Amante degli animali e dei
viaggi, cavallerizza con un
piccolo passato agonistico,
conosciamo un po' meglio la
"stella d'amore" (questo è il
significato del suo nome) che
ha voltato le spalle al suo partito e ha cominciato un difficile cammino in sala Bernarda pur di affermare le sue
idee. Tutto in Sung Ae lascia
trarre in inganno. Non solo
l'aspetto ma anche il tono
mite nasconde un carattere
risoluto. Un carattere che l'ha
portata a scontrarsi con il
gruppo in cui è stata eletta,
Forza Italia, e intraprendere
coraggiosamente la carriera
di outsider a palazzo Trissino del Gruppo misto. "Sono
stata eletta nelle amministrative del 1998 - racconta - Fi
voleva una lista composta per
metà da donne. Avevano difficoltà a trovare figure femminili. È spuntato il mio
nome. All'epoca , un po' per
condivisione del programma,
un po' perché me lo hanno
chiesto solo loro, ho dato la
disponibilità. Sono stata così
Sung Ae Bettenzoli alla cerimonia del 25 Aprile (Colorfoto)
messa in lista sia per il Consiglio comunale che per la circoscrizione 5, risultando
eletta in entrambi i casi.
Naturalmente sono subito
entrata a palazzo Trissino,
data la possibilità di fare
esperienze più interessanti.
Alle amministrative del 2003
sono stata candidata come
uscente e ho ottenuto una
risposta ancor maggiore da
parte degli elettori, tanto che,
se per caso Forza Italia fosse
passata in minoranza, la poltrona sarebbe stata comunque mia". Dopo un primo
periodo in cui seguiva le
'direttive di partito', Bettenzoli cominciò a prendere
posizioni decise sui alcuni
temi caldi, come le aree verdi,
il supermercato in zona Fornaci, l'ex Centrale del latte.
Votando spesso
contro la sua stessa maggioranza.
"Non sentivo più
affinità con i miei
colleghi. Potevo
rimanere all'interno del gruppo
ma ho preferito,
per onestà e chiarezza, uscire da
Forza Italia". Ci
sarà un passaggio
a sinistra? "Credo
che destra e sinistra
abbiano
visioni
diverse
per raggiungere lo stesso
obiettivo: una buona amministrazione pubblica. Ma non
sento una particolare attrazione per qualche partito.
Nonostante le difficoltà e
l'insicurezza amo questa
libertà e non credo che ci
rinuncerò facilmente". Di
recente all'interno del Gruppo misto è approdata anche
Franca Equizi, ex Lega. "Con
Franca mi trovo bene - dice
Sung Ae - Sono qui per scelta mentre lei è approdata nel
Gruppo misto in seguito ad
una situazione complessa. Ci
siamo divise le commissioni
senza difficoltà. Per il resto la
stessa natura del Gruppo è
semplicemente una formalità, in aula agiamo ognuna
per conto proprio". Secondo
voci di corridoio c'è la possi-
bilità che la forzista Chiara
Garbin esca dalla maggioranza e di conseguenza, entri nel
Gruppo misto. Stiamo assistendo alla nascita di un partito delle donne? "Non credo
- ride - Non conosco né le
intenzioni né la situazione di
Garbin. Se capiterà, ben
venga nel Gruppo misto: ci
divideremo le commissioni,
che in due sono comunque
faticose da fare, e poi piena
libertà in aula". I prossimi
obiettivi? "Innanzitutto riuscire a terminare gli studi spiega Bettenzoli - Mi mancano pochi esami per la laurea (tradizionale) in Ingegneria meccanica. Forse sembrerà poco femminile ma è un
indirizzo di studio molto
ampio che da molti sbocchi
lavorativi interessanti. Poi
vorrei tornare a viaggiare,
una mia grande passione.
Recentemente sono stata
negli Stati Uniti, nel Messico
e Santo Domingo. Ho anche
visitato le principali capitali
europee. Queste esperienze
hanno rafforzato la mia convinzione che la diversità,
quella della migrazione fisica
e culturale che sta vivendo l'Italia, è una potenzialità che
dobbiamo sfruttare". E quelli
che vogliono preservare la
nostra
"natura
veneta"?
"Rispondo come ho risposto
a chi mi ha criticata per il 25
Aprile. Il nostro Paese sta
cambiando. Non è un bene né
un male. Ci saranno dei problemi ma i vantaggi li supereranno. C'è chi rifiuta questa realtà ed è rimasto indietro. Ma dovrà adattarsi. Altrimenti si troverà a lottare contro delle ombre".
GIOVANI
13
13 MAGGIO 2006
Molti i negozi di musica rock e uno solo di classica. I gestori: "Sopravviviamo nonostante internet e masterizzazioni"
Shopping musicale, Vicenza è rock
DI ALESSIO MANNINO
Da vent'anni a questa
parte la musica, a
Vicenza, è cambiata.
C'è stata una vera e
propria esplosione di
negozi e negozietti che
offrono musica per
tutte le orecchie, dalla
classica al pop fino ai generi più alternativi.
Girando per il centro città s'incontrano
infatti ben cinque negozi dove si espongono i lavori di band estranee al cosiddetto "mainstream", ossia il sistema economico-pubblicitario delle grandi case
discografiche: Joy Records in contrà del
Quartiere (dal 1995), Radio Varsavia in
contrà Do' Rode (dal 2000, specializzato in rock d'annata), Funhouse in contrà Porton del Luzzo (dal 2003) Gazer
Shop in contrà del Castello (punk, dal
2001), Grego in corso Fogazzaro (dal
2004, hardcore). Ultimo ma in realtà
primo come volume di vendita e anni di
attività, il Saxophone in viale Roma. Il
cui titolare, il "decano" dei negozianti
vicentini di musica, Dino Franchetto, ci
spiega la filosofia per andare avanti per
quasi vent'anni (lui vende dischi dal
1986) senza vendere solo i generi più
commerciali: "Bisogna fare un compromesso: tenere un assortimento di musica commerciale (musica leggera italiana, pop internazionale), in modo da
avere una base economica per poter
comprare la merce con meno mercato
ma, secondo me, più interessante: rock,
metal, country, blues". Anche se è una
bella fatica, "perché tutto il problema sta
nel fatto che una volta che i dischi ce li
hai, te li tieni: la bravura sta nel saper
intuire quelli che possono vendere di
più". Dino lavora direttamente con le
case discografiche, il che significa che
deve tenere anche cd che lui non prenderebbe mai. Altri, come il Music Power
in viale Milano, specializzato in musica
da pista (disco, jungle, house, afro) lavorano passando attraverso la distribuzione, che permette maggior libertà di
scelta ma pagando un costo in più. "I
tempi d'oro del vinile e delle cassette, gli
anni '70-'80, sono finiti: ora i ragazzi non
comprano perché masterizzano i cd, cioè li copiano" spiega rassegnato Dino.
E infatti a Vicenza negozi
storici come la Casa del
Disco, Balboani e Beni in
piazza dei Signori hanno
abbassato le saracinesche.
Eppure rispetto a vent'anni fa, a Vicenza, ci sono più,
e non meno, "templi" della
musica, e per di più di quella meno conosciuta. Che i
vicentini abbiano coltivato
un gusto tutto loro per le
note meno scontate? "Fino
a 10-15 anni fa in Italia c'erano pochi posti dove
acquistare vinili, cassette e
cd, e in Veneto c'erano solo
dei veri e propri buchi come
lo Stone Roses a Padova o l'Indie a
Mestre, altrimenti si vagava nelle fiere
del disco" racconta Stefano Urru del Joy
Records. "Con i primi anni '90, quando
è esploso il grunge (il genere fondato
dagli americani Nirvana) l'"alternative"
è diventato dominio delle majors, e gli
scaffali di tutti i negozi di dischi hanno
cominciato a riempirsi del rock meno
commerciale. Poi si è diffusa Mtv e con
internet tutto è diventato disponibile
grazie al download selvaggio". È internet ad avere colpito il mercato, condannando gli "artigiani" del commercio
musicale alla "sopravvivenza", come la
chiama Franchetto. Costringendoli a
contare più sulla merce extramusicale
che non sui dischi, come fa Stefano del
Joy: "Io vendo anche magliette, spille,
bracciali, orecchini, libri, dvd: se vendessi solo cd, addio affari". E tuttavia,
viene da pensare che potendo avere a
disposizione informazioni con un click,
i ragazzi si accostino con più facilità (ma
anche con più superficialità) a generi
musicali poco pubblicizzati.
Certamente il meno pubblicizzato di
tutti è quello della classica, che a Vicenza conta un solo negozio ma di grande
qualità: il Centro Musica in corso Palladio, che il 24 maggio si trasferirà in galleria S. Lorenzo. E a spiegarci la vita di
una trincea della musica colta come questa è il "consulente musicale" del Centro
Massimo Celegato: sì, proprio il professore di latino e greco al centro di scon-
tri e polemiche con gli studenti del liceo
Pigafetta. I suoi clienti sono molto raramente dei giovani: l'avventore-tipo è un
adulto con un buon livello d'istruzione
e soprattutto con una grande passione
per una musica difficile e, s'infervora
Celegato, "tanto più bella e appagante
perché necessita di una preparazione
culturale, storica, letteraria: non si tratta soltanto di ascoltare, ma di pensare".
Ma qui non arrivano giovani, professore. "Eh, come certi liceali che si fermano
solo al programma prestabilito invece di
andare oltre. Ascoltano le canzonette,
invece di sentire musica che stimola la
creatività…". Noi, ci perdonerà il professore, siamo più terra terra, e crediamo
che i giovani ascoltino dischi soltanto
per svagarsi e divertirsi.
Basta poco per far pilotare i disabili: un Maggiolone, un assessore,
Michele Dalla Negra, e un ferrarista incidentato, Clay Regazzoni
DI ANDREA GENITO
Automobilismo senza
barriere, la pazza idea della
Scuderia Palladio Italia Team
con l'Autogerma, importatore ufficiale Volkswagen Italia: loro hanno già strutturato il VW Mobility, che riguarda proprio la guida per disabili.
Ci garantiranno assistenza e
gestione, permettendoci un
bel salto di qualità per allestire una specifica scuola di
guida. Inoltre, tramite la
società Vicenza.com, presto
avremo un sito tutto nostro.
Nel frattempo, chi volesse
informazioni, può contattarci nella nostre sede di Via Cul
de Ola 28, a Vicenza, o alla
mia mail: [email protected]".
Se da oggi in poi vedete un
poco più che quarantenne con
giubbotto, occhiali e cappellino alla guida, magari spericolata e in centro, anche di
notte, di una spider Alfa
Romeo o di una Mini Morris
o di un'altra auto d'epoca,
forse è proprio lui, Michele
Dalla Negra, avvocato, amico
dei disabili, per molti anche...
abile politico.
"Siamo partiti nel
2003, anno europeo del disabile.
Volevamo dare
una risposta che
non fosse solo
retorica,
come
spesso succede in queste
occasioni, ai tanti sportivi
diversamente abili appassionati di automobilismo. Per
loro era praticamente impossibile trovare un'auto adatta
da guidare, almeno a costi
accessibili".
A parlare così è Michele Dalla
Negra, avvocato e assessore
all'Edilizia privata, ma anche
grande appassionato di auto
e promotore dell'Italia Team,
nato da una costola della Scuderia Palladio, unica società
in Italia ad alternare alla
guida normodotati e diversamente abili. In nome della
vera integrazione, l'Italia
Team partecipa al Campionato Italiano Uniroyal Fun Cup Un momento della gara. I piloti disabili dell'Italia Team danno filo da torcere
su pista, facendo competere anche ai colleghi normodotati
tutti i suoi iscritti alle gare.
"Dismessa" la loro carrozzina per Col suo entusiasmo e grazie alla sua
salire nell'abitacolo, Giulio Valenti- popolarità intatta abbiamo allestito
ni, Antonio Sibilia e il leggendario un team competitivo.
Clay Regazzoni, testimonial princi- Il mese scorso ci è sfuggito in extrepe del team e della sua battaglia, sono mis un prestigioso sesto posto, per
del resto difficili da distinguere dai la rottura dell'alternatore.
loro colleghi cosiddetti "normali", Cosa faccio io per la mia passione?
P.R. e reperimento e gestione degli
anzi spesso sono più bravi di loro.
"È stata una fortuna trovare l'ade- indispensabili sponsor.
sione di Clay - sottolinea Dalla Negra Dobbiamo ringraziare soprattutto
- un grande pilota della Ferrari che loro ed alcune importanti imprese
non ha messo in soffitta la sua pas- locali (Cmsr, Sisa, Bfe, Fitt) se riusione per i motori, nonostante l'in- sciamo a gareggiare con continuità.
cidente che gli ha bloccato le gambe. L'auto in dotazione, un prototipo
Maggiolone Volkswagen 1800, ci è
costato
40mila
euro, compreso l'adattamento per la
guida dei disabili,
poi ci sono gli interventi di manutenzione ed i tagliandi.
Corriamo 5/6 volte
all'anno, in veri
autodromi
come
Monza, Vallelunga,
Varano e, lo scorso
week-end,
ad
Adria.
Progetti
futuri?
Dovrebbe andare in
Pit stop di controllo. Il mese scorso un ottimo sesto posto
porto un accordo
0è stato perso per la rottura dell'alternatore
ESITO FINALE 1X2
959 CALCIO CAMPIONATO SERIE A
Il maggiolone dell'Italia Team pronto per la partenza
VICENZA Via Lanza, 40/44 Tel. 0444.291060
VICENZA Corso Padova, 35 Tel. 0444. 304137
ABANO TERME Via Previtali, 2 Tel. 049.667690
N
Descrizione
Data
Ora
M
1
X
2
1
Cagliari - Inter
14 Mag 2006
15,00
1
3,00
2,65
2,55
2
Chievo - Fiorentina
14 Mag 2006
15,00
1
9,00
3,10
1,45
3
Empoli - Ascoli
14 Mag 2006
15,00
1
1,70
2,65
8,00
4
Lazio - Parma
14 Mag 2006
15,00
1
1,90
2,50
5,55
5
Milan - Roma
14 Mag 2006
15,00
1
1,67
3,50
4,80
6
Palermo - Messina
14 Mag 2006
15,00
1
1,35
3,80
10,00
7
Reggina - Juventus
14 Mag 2006
15,00
1
20,00
4,35
1,20
8
Sampdoria - Lecce
14 Mag 2006
15,00
1
1,50
2,95
10,00
9
Siena - Livorno
14 Mag 2006
15,00
1
2,40
2,30
4,00
10
Treviso - Udinese
14 Mag 2006
15,00
1
4,00
2,40
2,30
SPORT
15
13 MAGGIO 2006
La ginecologa scledense è considerata tra i fischietti in rosa più promettenti del mondo
Anna De Toni, prima donna ad arbitrare
il calcio in C1, sogna la Champions League
DI ANDREA GENITO
Alla fine Anna De
Toni ce l'ha fatta,
contro tutti i pregiudizi
di
un
mondo, quello del
calcio, tradizionalmente maschile.
L'iniziale scetticismo con la quale
fu accolta al corso arbitri, quando
si aprì alle donne, si trasformò in
curiosità morbosa in occasione di
un bacio un po' irriverente rifilatole da un calciatore espulso, in
una delle sue prime uscite. Poi col
tempo -siccome di stoffa ne ha
parecchia, più di tanti suoi colleghi al maschile - si è guadagnata
rispetto e ammirazione. Ventinovenne, ginecologa di professione,
iscritta dal 1991 alla sezione "A.
Frezza" di Schio, è riuscita a passare alla cronaca come il primo
arbitro donna a dirigere una partita di Serie C1, ossia ad un solo
passo dalla ribalta calcistica più
importante. È successo domenica
scorsa, quando la De Toni è stata
chiamata ad arbitrare l'incontro
tra Spezia e Ravenna, terminato
con il successo per 2-1 dei padroni di casa, neo promossi in B. Chi
ha assistito all'incontro ha confermato la grande personalità del
fischietto scledense, che è riuscita sempre a tenere in mano la partita, senza mai eccedere e stabilendo un costruttivo dialogo con
i giocatori, che a loro volta ne
hanno tessuto le lodi a fine partita. Un altro tassello per Anna,
dopo che due anni fa era già stato
il primo fischietto rosa ad arbitrare nel calcio professionistico
maschile: era il 23 settembre 2005
e la De Toni fece il suo debutto in
C2 dirigendo l'incontro SudtirolLecco (1-1). "Tempestiva e sicura"
fu definita la sua direzione di gara
dagli addetti ai lavori, tanto è vero
che lo scorso anno ha diretto 16
gare nel campionato di Serie D ed
ha accumulato anche una buona
esperienza internazionale, arbitrando anche la coppa dei Campioni femminile dirigendone l'anno passato la finale e i mondiali
Meglio perdere
un minuto nella vita
under 19 femminili. Il suo sogno?
Decisamente ambizioso: diventare anche la prima donna ad arbitrare una partita di Champions
League e c'è da giurare che farà di
tutto per realizzarlo. Capelli lunghi scuri, figura delicata e femminile, sarebbe difficile concepire
un'immagine più diversa da quella di Pierluigi Collina, l'arbitro più
famoso di sempre. "Vorrei arbitrare un giorno una partita di Champions League. Quando ho iniziato
ad arbitrare, diventare un arbitro
Fifa andava al di là di ogni immaginazione e consuetudine
consolidata, ma è successo. Poi la Uefa mi ha invitata a partecipare al suo
programma per talenti, e
mi sono ritrovata in fretta ad arbitrare nel calcio
professionistico. È stato come un
sogno". Anna De Toni ha tutte le
carte in regola per stravolgere
tutti i tabù, partendo perfino con
cinque anni di vantaggio su Collina, che aveva 34 anni quando ha
iniziato la sua carriera internazionale. Se la traiettoria di questa
giovane così promettente dovesse
continuare a salire, è lecito immaginare di vederla presto in azione
a S. Siro e, perché no, sull'erba leggendaria del "Bernabeu" o
dell'"Anfield Road". Ne siamo certi
e lei più di noi.
Anna De Toni durante la sua prima partita da
professionista durante Suedtirol-Lecco di C2
Che la vita in un
minuto
CONTRO I COMPORTAMENTI PERICOLOSI
Campagna di educazione stradale promossa dall’Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova S.p.A.
13 MAGGIO 2006
SPORT
16
Per tentare la scalata al vertice nazionale, il capitano Leinardi ha puntato su Kindlmann, Ebrademzadem e sul romano Stefano Tarallo
Al Tennis Club Schio l'obiettivo
è la promozione in Serie A2
DI NICOLA CIATTI
Uno dei principali circoli non
solo nel panorama vicentino, ma
soprattutto
regionale, il Tennis Club Schio
rappresenta una realtà in
costante crescita, sia numericamente che nei risultati agonistici: un vero e proprio punto
di riferimento per il tennis
veneto, quello degli appassionati, piccoli e grandi, e sede di
diversi appuntamenti agonistici importanti. L'attività ufficiale parte nel 1979, presso gli
impianti di Via Tito Livio a
Schio, con un circolo che col
passare degli anni cresce sempre di più sia dal punto di vista
tecnico che strutturale: l'impianto è dotato di ben 10 campi,
4 dei quali in terra rossa, 2
coperti in green-set, 2 coperti
in zw-surface e 2 in erba sintetica. Insomma, per tutti i tipi
e per tutti i gusti. Oltre che l'agonismo, una delle grandi finalità del circolo è quella di avviare i più piccoli alla pratica di
questa disciplina: "Il tennis spiega il maestro Gemiliano
Leinardi - è uno sport bello e
divertente, anche se purtroppo
non ha ancora il seguito di altre
discipline di squadra come
basket o pallavolo. Alla base di
questo vi è la quasi totale mancanza di visibilità sulle televisioni: mi accorgo ad esempio
Stefano Tarallo, il pupillo romano
della squadra Tc Schio
che quando Mediaset trasmette gli Internazionali d'Italia le
richieste di iscrizioni al circolo subiscono un'impennata,
specialmente nei più piccoli".
Da qualche anno a questa parte
il Tennis Club Schio ha deciso
di puntare forte anche sull'a-
spetto agonistico,
con l'allestimento
di due squadre
competitive, una
maschile, l'altra
femminile. Quella
maschile, targata
da due anni Siggi, è
quella che sta regalando le maggiori
soddisfazioni: "Per
la prima volta il Tc
Schio è riuscito a
portare una squadra maschile a partecipare al campionato di Serie B spiega Gemiliano
Leinardi, maestro e
direttore sportivo
del circolo -. Per
questo
motivo
abbiamo allestito
una
compagine
molto competitiva".
Rispetto
all'anno
scorso,
quello della storica
promozione nella
cadetteria, sono
arrivati
diversi
giocatori
molto
prestigiosi:
su
tutti il romano Stefano Tarallo, ex
numero uno d'Italia a livello
Under 16 e Under 18, che rappresenta il vero punto di forza
della squadra. Quattro i nuovi
stranieri, che aiuteranno a rendere ancor più solida e competitiva la squadra: due i tedeschi
dal nome quasi impronuncia-
A P P U N T A M E N T I
CALCIO
dabile come il Vallagarina.
Partite del fine settimana:
SERIE B
Sabato 13 maggio, ore 16, Stadio Menti: VICENZA - ALBINOLEFFE.
SERIE D Domenica 14 maggio:
MONTECCHIO MAGGIORE VALLAGARINA
CALCIO A 5
Dopo la bella vittoria ottenuta
sul campo del Brescia, il Vicenza torna a giocare tra le mura
amiche del Menti contro l'Albinoleffe per un gara che
potrebbe regalare la salvezza
matematica con due giornate di
anticipo. In serie D, il Montecchio Maggiore si gioca la permanenza in categoria nella
prima partita di playout contro
un avversario sulla carta abbor-
Contro la favorita
Luparense, il Samia
Grifo Arzignano gioca
in trasferta gara due
delle semifinali scudetto.
Le possibilità di passare il turno ci sono, dopo
la confortante vittoria
trovata nel turno infrasettimanale, ma la formazione
padovana
rimane una delle pretendenti più accreditate per la conquista del
bile, Dieter Kindlmann e
Benjamin Ebrademzadem, un
austriaco, Johannes Ager ed un
francese, Xavier Audouy. Confermato il gruppo storico composto dallo sloveno Matjaz
Jurman e dai talenti locali come
Andrea Raumer, Marco Pontarin e Filippo Filippi. Da quest'ultimo soprattutto ci si
aspetta il definitivo salto di
qualità dopo le ottime indicazione degli ultimi mesi. Grandi attese sono riposte anche sui
due tedeschi: Kindlmann, ad
esempio, prima di un grave
infortunio era stato addirittura chiamato dalla nazionale per
la Coppa Davis. Al primo anno
in Serie B il Siggi Schio ha let-
Il bel complesso sportivo dedicato al tennis di Schio
S P O R T I V I
titolo finale.
BASKET
Il Famila Schio potrebbe chiudere già domenica sera, in Sicilia, il discorso scudetto nella
finale contro Priolo.
Eventualmente gara cinque è in
programma martedì sera, a
Schio. In serie C1 maschile, il
teralmente dominato il proprio
girone, chiudendo con la vittoria finale addirittura con una
giornata di anticipo, battendo
formazioni blasonate e competitive come Cesena, Trento,
San Giovanni Lupatoto, Cà del
Moro e Villafranca. Ora i ragazzi del capitano non giocatore
Leinardi aspettano di conoscere i nomi dei due avversari a cui
contendere la promozione in
A2, un obiettivo difficile, ma
non impossibile: "Il nostro
obiettivo - puntualizza Leinardi - è quello di portare Schio
nel giro di qualche anno in
Serie A. Sappiamo che non sarà
facile, ma stiamo lavorando per
questo".
Vicenza Basket Giovane cerca
la salvezza nel secondo turno
dei playout contro Scandiano
Partite del fine settimana
SERIE C1
Domenica 14 maggio - VICENZA BASKET GIOVANE SCANDIANO.
A cura di Luca Matteazzi
CULTURA
17
13 MAGGIO 2006
La storica sagra festeggia il suo sessantesimo compleanno con un programma ricco di eventi
A San Bortolo sboccia la Festa delle rose
DI ALESSIO MANNINO
Facciamo festa
alla Festa: questo lo spirito
con cui si presenta quest'anno la Festa delle
Rose al suo sess a n t e s i m o
nastro (1946-2006), un
record storico che la rende la
più antica sagra di Vicenza.
Il traguardo è stato celebrato venerdì 5 maggio nell'oratorio parrocchiale di via
Medici fra le note rock'n'blues dei Never Tomorrow,
con consegna di targhe commemorative agli assessori
Marco Zocca (urbanistica) e
Gianfranco
Morsoletto
(sport), al presidente della
Circoscrizione 5 Marco
Bonafede, ai soci benemeriti
e ai presidenti delle società
sportive del quartiere, tra
cui la Polsiportiva San Bortolo, i Diavoli Rossi di
hockey e il Vicenza Volley:
tutti affezionati, hanno sottolineato, al tradizionale
appuntamento primaverile
del quartiere San Bortolo,
che nel passato ha riempito
le sue vie con decine di
migliaia di visitatori. L'evento, nei primi anni legato
alla raccolta fondi per il
comitato Pro San Bortolo
(l'associazione di quartiere
fondata all'indomani della
guerra che oggi conta 350
soci), si è poi intrecciato
sempre più con l'attività
della Circoscrizione, e oggi
infatti la 5 si appoggia alla
sagra per sviluppare e far
conoscere meglio le proprie
iniziative. A presentare la
60ma edizione, testimoniando il ricambio generazionale
fra gli organizzatori "sanbortolani",
l'emozionato
neo-presidente del Pro San
partecipante,
in
cambio di un'offerta,
una rosa. È una classica, festosa sagra
popolare dove spettacolo, folklore e
sport si alternano a
esprimere l'anima di
un quartiere, che per
quattro weekend si
mobilita spontaneamente. Un grazie
particolare, infatti,
va ai volontari, tiene
a precisare l'ex presidente Pro San Bortolo Diego Fontana. Il
programma, spalmato lungo un intero
mese (e questa è la
seconda particolarità della Festa), è
ricco soprattutto di
sport (e siamo alla
terza nota d'eccezione): rugby, nuoto,
calcio,
motociclismo, hockey, pallavolo,
pattinaggio
artistico, con gare e
trofei
organizzati
dalle squadre di
quartiere. Ma non
Diego Fontana, membro del consiglio direttivo e Alessandro Bonisolo, nuovo pre- mancano i tradizionali appuntamenti,
sidente della manifestazione
come, per la felicità
dei più piccoli, il luna park
in via Goldoni, o, per la gioia
di attempati ballerini, il
liscio. E ancora: l'immancabile
quotidiano
stand
gastronomico, concerti di
gruppi dal vivo, convegni
(sul valore sociale dello
sport) e, nell'ultima serata,
sabato 27 maggio, un originale show con i sosia delle
star del rock nel piazzale di
via Durando, fulcro della
festa. Il menù è vario e per
tutti i gusti, anche se, come
ricordano con sorrisi di
nostalgia i più anziani aficionados delle Rose, all'appello manca un momento
topico della sagra: l'elezione
della Reginetta, la miss che
veniva fatta sfilare in auto
per le strade, a simboleggiare quel vecchio detto ricordato da Morsoletto: "Festa
delle Rose…tante tose", tante
ragazze. Quelle ragazze a cui
Marco Zocca, più giovincello, ha fatto un cenno più che
malizioso davanti al parroco
Don Antonio, e per le quali
l'altrettanto giovane capo di
circoscrizione
Bonafede
promette di ripristinare lo
scettro di Miss delle Rose
già l'anno prossimo.
Bortolo Alessandro
Bonisolo,
titolare
dell'Applicolor
e
"figlio d'arte" (suo
padre Livio, così
come Alberto Zocca
padre dell'assessore
Marco, fu presidente
del comitato per
lungo tempo, dal
1987 al 2002).
La Festa delle Rose è
chiamata così non
solo perché si svolge
a maggio, mese delle
rose per eccellenza,
ma anche perché alle
origini si dava a ogni
Alcuni momenti della sagra, una delle manifestazioni più antiche della città
13 MAGGIO 2006
ROMA
18
Intervista doppia a Finozzi e Variati: i rappresentanti del Veneto a Montecitorio
raccontano com'è andata l'elezione di Napolitano
I "grandi elettori" vicentini
DI ALESSIO MANNINO
Com'è l'atmosfera
che si respira nei
palazzi Romani in
questa occasione?
È diversa da quella
che si annusa nei
palazzi di Venezia?
Certamente
sì,
soprattutto perché si tratta di un
evento molto elettrizzante per l'intera classe politica del Paese, che è
raro vedere tutta riunita nell'emiciclo in una singola occasione. L'atmosfera era elettrica, molto lontana dalla prassi parlamentare.
Come passa la giornata di un
grande elettore?
Tra i compagni di partito in mezzo
ai banchi della Lega. Io sono arrivato nel mattino di lunedì 8 alle 10,
a mezzogiorno sono andato ad
accreditarmi, alle 14 c'è stata la
prima convocazione e alle 15 la
prima riunione del mio gruppo parlamentare. Di sera cena coi parlamentari leghisti e di notte ho dormito in albergo, a due passi da Marino Finozzi (Lega Nord), presidente del
Montecitorio.
consiglio regionale
Perché la Regione ha scelto lei?
La prassi della Regione Veneto prevede che vadano in parlamento per entusiasmante. In questo sarebbe
l'elezione del Capo dello Stato il pre- stato meglio D'Alema.
sidente della Regione, il suo vice e il Perché fare un conclave di tre giorpresidente della Giunta. Ma essen- ni se la decisione viene maturata
do stato Galan eletto anche senato- tra riunioni informali e segreterie
re, ha rinunciato in favore dell'as- di partito?
sessore Gava.
Con questa domanda mi invita a
Ha fatto conoscenze utili?
nozze.
Ho colto l'occasione per parlare con Col referendum del 25 giugno non si
gli altri presidenti dei consigli regio- voterà soltanto la devolution, ma
nali.
anche una riforma della figura del
Utili anche per il Veneto e per Vicen- Capo dello Stato, più dinamica e al
za?
passo coi tempi.
Cosa vuole, non essendoci ancora un Perché si parla sempre di un pregoverno…
sidente donna e poi non lo si vota
Come si decide per chi votare? Da mai?
chi arrivano gli ordini di scuderia?
Ho sempre pensato alle donne in
Le decisioni importanti le prendono politica come un elemento positivo,
i vertici nazionali.
soprattutto per la loro razionalità,
Contano di più le riunioni ufficia- basta guardare alla presidente della
li o le chiacchierate nei corridoi?
Provincia di Vicenza Manuela Dal
Diciamo che le "cose serie" avvengo- Lago. Continuo ad auspicare, perciò,
no in incontri informali fra i segre- che un giorno ci si possa arrivare.
tari di partito, magari davanti a un Se fosse dipeso solo da lei per chi
caffè, e poi ci sono le riunioni uffi- avrebbe votato?
ciali dei gruppi.
Umberto Bossi.
Ha sempre seguito le indicazioni E per chi non avrebbe mai votato?
del suo partito?
Oh, per tantissimi, sceglierne uno è
Sì, certo, ho sempre condiviso quan- difficile…
to è stato deciso.
Cosa pensa di Variati?
Come vede un presidente che viene Ho la fortuna e l'onore di avere come
dal Pci?
mio vice un uomo di grande espeSicuramente non rappresenta la rienza politica e sensibilità umana.
maggioranza del Paese, anche se Se avessi potuto scegliermi da me il
indubbiamente ha un bagaglio isti- vice, avrei scelto lui. Anche perché
tuzionale di tutto rispetto. Tuttavia su molti temi che mi stanno a cuore,
andava scelto un esponente biparti- come il federalismo, c'è una grande
san. In più la sua età non è un dato convergenza.
DI LUCA MATTEAZZI
Com'è l'atmosfera che
si respira nei palazzi
Romani in questa
occasione? È diversa
da quella che si annusa nei palazzi di Venezia?
Per me era la pima volta
che frequentavo quei palazzi con un
ruolo preciso e devo dire che ho avuto
una grande nostalgia di Venezia. I
parlamentari peones fanno una vita
grama: in mezzo a seicento colleghi
si rischia di non essere nessuno. Invece in Regione siamo in sessanta e ogni
consigliere se vuole può essere protagonista. Nessuna invidia, quindi.
Come passa la giornata di un grande elettore?
Ho sfruttato questi momenti per tessere rapporti con molte persone,
soprattutto su temi che mi stanno a
cuore come il federalismo fiscale. Poi
c'erano le riunioni generali per concordare una strategia di voto condivisa. Con una preoccupazione: che
quando si parla del presidente della Achille Variati (Margherita), vicepresidente
repubblica non si può andare al brac- del consiglio regionale
cio di ferro.
Perché la Regione ha scelto lei?
Bisognerebbe chiederlo a chi mi ha ché viene dal Pci. Io ho votato con convotato. Io credo per il ruolo che ho nel- vinzione per Napolitano perché credo
l'istituzione e per la fiducia guada- sia una delle poche personalità in
grado di garantire l'unità nazionale.
gnata in anni di lavoro.
Perché fare un conclave di tre giorHa fatto conoscenze utili?
Sì, soprattutto con delegati di altre ni se la decisione viene maturata tra
regioni. C'è già anche un calendario di riunioni informali e segreterie di
partito?
appuntamenti.
Utili anche per il Veneto e per Vicen- Ha senso, perché ciascuno di noi porta
una propria realtà e perché non ci sono
za?
Per il Veneto penso di sì, in particola- solo i parlamentari ma anche i rapre sul tema del federalismo. Per Vicen- presentanti delle regioni. Ha senso,
altrimenti si scivola verso quell'idea
za… (si limita ad una risata).
Come si decide per chi votare? Da pericolosa che si fa prima ed è più facile se decide uno solo. Invece bisogna
chi arrivano gli ordini di scuderia?
È la dirigenza nazionale che prende le passare attraverso la prova di mille
decisioni. Però in questo caso il voto voti segreti e credo che se non fosse
è segreto e quindi si era consapevoli stato così Napolitano non sarebbe
che bisognava convincere gli elettori. stato eletto.
Ordini non ne sono arrivati, sono stati Perché si parla sempre di un presifatti dei ragionamenti, e io ho votato dente donna e poi non lo si vota mai?
Quando si tratta di scegliere una perper Napolitano in modo convinto.
Contano di più le riunioni ufficiali sona per una responsabilità così alta
non ha molto senso dire che si prefeo le chiacchierate nei corridoi?
Contano di più le chiacchierate infor- risce un uomo o una donna. Direi che
mali, come sempre quando c'è un voto è un discorso di probabilità: percentualmente sono ancora di più gli uomisegreto.
Ha sempre seguito le indicazioni del ni che hanno avuto la possibilità di
maturare esperienze importanti.
suo partito?
No, ho votato sempre Napolitano, per- Se fosse dipeso solo da lei per chi
ché credevo giusto che emergesse avrebbe votato?
subito il nome. Questo pur consape- Per Napolitano.
vole che per la coalizione la scelta della Per chi non avrebbe mai votato?
Per una persona frutto di un comproscheda bianca era la più corretta.
Come vede un presidente che viene messo interno all'Unione e poi imposta al centrodestra.
dal Pci?
Non è questo il punto. Non avrebbe Cosa pensa di Finozzi?
avuto senso votare una persona per- Che è un prudente.
13 MAGGIO 2006
TEMPO LIBERO
19
Clooney non convince: un'occasione sprecata per raccontare i guasti della politica Usa in Medioriente
Syriana, quando gli intrighi della Cia
non appassionano
Se volevamo capire "di che lacrime
e di che sangue" grondi il nostro
benessere, da quale abisso di violenza e di corruzione provengano
la benzina con cui facciamo funzionare i nostri stupidissimi gipponi Suv o il gas con cui surriscaldiamo le nostre case; se volevamo
studiare le ragioni profonde, l'humus da cui trae origine il terrorismo islamico, bastava prendersi
una raccolta di quotidiani, o un
testo di storia contemporanea, e andare a ripassarsi qual'è stata la "politica estera" - chiamiamola così - di Stati Uniti ed
Europa nel Medio Oriente dalla fine della guerra
ad oggi. Sarebbe stato
sufficiente, e soprattutto
ne avremmo ricavato una
visione organica, logica e
chiara: quello che, inve-
ce, è quasi impossibile tirar fuori da Syriana (S.
Gaghan, Usa, 2005): un film farraginoso, complicato invece di essere complesso, e soprattutto decisamente privo di pathos. Un film che molto spesso
non sembra nemmeno un film, quanto piuttosto un
collage di spezzoni documentari della Cnn. Un film
che, con buona pace dell'esilissimo filo conduttore
costituito dai personaggi di Clooney e Damon, si ha
spesso l'impressione che potrebbe essere rimontato all'incontrario, il secondo tempo prima del primo,
o in modalità random, ché forse non se ne accorgerebbe nessuno, tanto il plot - la storia, per capirci
meglio - è confusa e dispersa. Non aiuta certo la
comprensione un montaggio accelerato e convulso:
una mole di informazioni ci vengono sparate addosso a ritmi folli, senza che si abbia il tempo di effettuare nessi o riflessioni, o anche semplici collegamenti logici. Peccato: un'occasione mancata per parlare di un problema fondamentale e drammatico,
quello del petrolio mediorientale, che ha segnato la
politica mondiale degli ultimi cinquant'anni e che
rischia di esserne ancor più il fattore critico negli
anni a venire.
Giuliano Corà
Al bando i miti di magrezza imposti dalla moda e dalla tv. Per trovare la forma corretta usate la calcolatrice
Il peso giusto: per trovarlo basta la matematica
Il peso corporeo rappresenta l'espressione tangibile del "bilancio
energetico" tra entrate ed uscite
caloriche durante l'attività fisica
per far funzionare i muscoli e
durante il riposo per mantenere
in funzione tutti gli organi. L'introduzione di un eccesso calorico rispetto ai consumi comporta
un incremento di peso per accumulo di grasso. Se invece s'introduce meno energia di quanta se
ne consuma, il corpo utilizza le
sue riserve di grasso per far fronte alle richieste energetiche ed il
peso diminuisce.
Per valutare se il peso di un indi-
viduo adulto rientra nei limiti
della normalità, si utilizza l'Indice di Massa Corporea (IMC), che
prende in considerazione la statura ed il
peso corporeo. Si calcola dividendo il peso
corporeo, espresso in
chilogrammi, per l'altezza, espressa in metri
quadrati, elevata al
quadrato. Da questo
rapporto si ottiene un
valore numerico che
indica una condizione
di normalità se è compreso fra 18.5 e 25; al di
sotto si parla di malnutrizione, al di sopra di sovrappeso (IMC compreso fra 25 e 30) od
obesità (IMC superiore a 30). A
loro volta malnutrizione ed obesità avranno delle ulteriori classificazioni di gravità.
Esempio: un uomo di 80 Kg, alto
1.85 m, avrà un IMC pari a 80
Kg:1.85 m :1.85 m = 23.4 Kg/m2
(normopeso). In certi casi L'IMC
potrebbe dare informazioni non
precise; un atleta molto muscoloso può, ad esempio, avere lo
stesso IMC di un suo coetaneo
obeso, e ciò è attribuibile al maggior peso dei muscoli e non del
grasso. Nell'adulto la circonferenza addominale, misurata 2
centimetri circa sopra l'ombeli-
co, in posizione eretta (senza
trattenere il respiro), è considerata un altro importante indice
delle possibili complicanze dell'eventuale eccesso di peso. Si è
stimato che valori della circonferenza addominale pari o superiori a 88 cm nella donna e a 102 cm
nell'uomo, che indicano un'obesità viscerale, sono fortemente
associati ad un aumento del
rischio per numerose malattie
considerate complicanze metaboliche dell'obesità.
Dr.ssa Lara Simone esperta
in scienze dell'alimentazione
21
Vivi l’Area Metropolitana
13 MAGGIO 2006
A giugno la premiazione alla presenza di tutti gli autori, editori e finalisti
Al via a Mantova il premio Viadana
Venerdì 19 maggio il prossimo incontro con l'autore
Ha preso il via il Premio
Viadana, concorso letterario nato nel 1996 dall'iniziativa del regista e scrittore Pier Carpi, che viveva in
terra mantovana dall'inizio
degli anni 90.
La manifestazione, giunta
ormai alla sua decima edizione, ha finora ottenuto un
grande successo di pubblico ed un conseguente incremento della lettura, della
vendita e della circolazione
libraria.
Come noto, la finalità di questa gara letteraria è quella di porre lo scrittore a contatto con il suo pubblico per creare un'occasione di dibattito diretto, verifica e chiarimento tra l'autore, la giuria ed i suoi lettori. La giuria popolare sceglie tra i libri che
si sono segnalati per originalità nel panorama letterario degli ultimi due anni:
romanzi, biografie, opere di saggistica.
Sono altresì individuati i libri maggiormente presenti nei trend di lettura locale e
quelli ritenuti di maggiore attualità per
quanto attiene il linguaggio e la tematica.
Viadana bandisce annualmente il Premio,
tramite l'assessorato alla Cultura. L'organizzazione è affidata alla biblioteca civica
e la Giuria popolare è composta da 50 cittadini individuati tra i lettori abituali, con
particolare riguardo alla diversificazione di
età e di condizione. La Giuria compila una
graduatoria di gradimento tra cui emerge
il vincitore e la Commissione scientifica ha
il compito di definire la rosa dei finalisti e
di gestire gli incontri.
Il Premio consiste in una scultura dell'arti-
sta Ugo Nespolo e in 2582
euro destinati all'acquisto
di copie del libro vincitore,
da inviare a biblioteche scolastiche e pubbliche, carceri, ospedali e altre istituzioni di carattere collettivo o
sociale. La premiazione
avviene a giugno alla presenza di tutti gli autori, editori e finalisti.
In programma per venerdi
19 maggio il prossimo
incontro che si terrà alle 21
all'Auditorium ITC, piazzetta Orefice a Viadana.
Vincenzo Cerami, L'incontro - Mondatori
Romano, anno 1940, della sua attività letteraria sono frutto vari romanzi e raccolte
di racconti. Dal suo primo romanzo, "Un
borghese piccolo piccolo", Mario Monicelli e Alberto Sordi trassero un film di successo.
Poeta, autore di testi teatrali, giornalista e
sceneggiatore, ha lavorato per registi come
Amelio, Bellocchio e Benigni. Se un ragazzo si ostina a voler trovare soluzione ad un
complicato indovinello non è solo per dare
sfogo alla sua abilità enigmistica: egli capisce che dietro, può scoprire tante verità ipocritamente nascoste: nel mondo universitario prima di tutto, ma anche in quello politico.
Agli occhi del protagonista si svelano via
via meschinità e pochezza di accademici e
personaggi d'autorità, mentre, in un travolgente crescendo narrativo, lo vediamo
svolgere il filo di una storia italiana recente intrisa di errori e dolori, che in larga parte
restano ancora sconosciuti ai giovani.
TRENTO
Mappe e dipinti, tra ´700 e ´800
Si tratta di una mostra storico - documentaria, un'occasione per ripercorrere le
tappe principali della storia della città,
con particolare attenzione allo sviluppo
urbanistico e alla storia sociale attraverso l'esposizione di mappe, dipinti e rappresentazioni dello spazio urbano tra '700
e '900.
La mostra si tiene a Palazzo Geremia in
Via Belenzani, 20.
Informazioni al Museo Storico in Trento,
sito internet www.museostorico.tn.it, via
Torre d'Augusto 35, oppure allo 0461
230482, e-mail: [email protected].
ROVIGO
In mostra le Meraviglie
della pittura a Rovigo
Fino al 4 giugno
C'è da scommettere che pochi
pensano a Rovigo come ad una
città d'arte, anzi ad una vera e
propria capitale dell'arte italiana. Sarà quindi una straordinaria scoperta poter ammirare, raccolte in una grande mostra, le
autentiche "Meraviglie della pit-
tura tra Venezia e Ferrara" che il
capoluogo de Polesine conserva
nelle proprie raccolte pubbliche
e private.
Ad accogliere questa amplissima
rassegna (oltre 150 opere) sarà,
fino al 4 giugno 2006, Palazzo
Roverella, lo storico edificio "fir-
BRESCIA
e artisti possano incontrarsi, conoIl 17 maggio al teatro Telaio va in scena lo spettacolo di Giampietro Pizzol
Incontri-scontri confronti tra musi-
Gli allegri frati
di Montecucco
Con la compagnia Danzante Le Donne di Giovanni
ca, teatro, danza e
altro ancora Altrosuono, Danzarte,
Telaio: tre esperienze, tre storie,
tre percorsi differenti convergono
per dar vita ad un
nuovo progetto che
costituisce un'iniziativa originale
nel panorama bresciano. Un momento d'incontro fra
artisti e chiunque
sia interessato non
esclusivamente in
veste di spettatore,
ma anche di compartecipante del
fatto artistico nel
suo farsi e disvelarsi sulla scena.
Non solo spettacoli in senso compiuto quindi, ma anche prove, esperimenti, abbozzi di opere future o
futuribili, progetti in prova o semplici embrioni. Un possibile preludio ad altri incontri, un'apertura,
una situazione in cui sia possibile
una convergenza verso un avvenimento artistico senza il bisogno di
dimostrare nulla. Da ottobre a maggio, ogni 17 del mese, la sala, concepita come "luogo" in cui pubblico
mato" da Biagio
Rossetti, restaurato dal Comune
di Rovigo, con il
sostegno della
Fondazione
Cassa di Risparmio di Padova e
Rovigo e destinato ad ospitare,
dopo la mostra,
un nuovo allestimento della
Pinacoteca dell'Accademia dei
Concordi.
E' proprio dall'Accademia fondata dai nobili locali nel 1580 che
giunge il corpus centrale delle
opere in mostra. La stessa Accademia ha, nel 1982, accolto le
splendide opere del Museo del
Seminario e anche di questa
scersi e confrontarsi in maniera informale e creare così
nuove sinergie culturali, ospiterà un
evento-spettacolo
di danza, di musica, di teatro, o frutto della contaminazione tra arti.
Tali rappresentazioni
potranno
coinvolgere artisti
affermati o giovani talenti, spettacoli veri e propri o
prove
aperte,
improvvisazioni e
derive, possibilmente all'insegna
della convivialità.
Appuntamento il
17 maggio alle 21
per una serata di
arrivederci
con
teatro, musica e danza ad ingresso
libero.
Proiezione del cortometraggio
"MM" di Stefano Bianchi, e per il
dopo spettacolo musica con il gruppo Supernova.
Teatro Telaio via Calatafimi 8/c,
Brescia
telefono
03046535,
www.teatrotelaio.it.
superba raccolta d'arte la
mostra
da
conto. Dalle
chiese e dagli
edifici del territorio,
ma
anche
da
numerose,
importanti
collezioni private, giungono altre opere, testimonianza di una attenzione e di
un gusto per il grande collezionismo, colto, aperto e attento ai
fatti nuovi dell'arte. La mostra,
voluta dal Comune di Rovigo e
dalla Fondazione Cassa di
Risparmio di Padova e Rovigo,
con la collaborazione della Accademia dei Concordi, coordinata
scientificamente da Vittorio
Sgarbi e curata da Alessia Vedova, continua in due sedi cittadine: la neoclassica chiesa di San
Francesco, ricchissima di capolavori di scuola ferrarese, e la
Chiesa della Beata Vergine del
Soccorso, conosciuta come "La
Rotonda", interamente rivestita
da teleri veneziani. Da qui, un
itinerario consentirà a chi vorrà
approfondire, il raggiungere
pale d'altare, affreschi, tele che
arricchiscono monasteri, conventi, parrocchiali, ville e palazzi di questa silenziosa e nascosta
"Terra tra i due Fiumi".
DI
PAGINA
ELENA BURRI
“CONNETTORE A SECCO AL-FER”
(BREVETTATO)
Il “connettore a secco AL-FER” nasce in tempi
recentissimi per migliorare, sotto tutti gli aspetti
di praticità, semplicità ed economia. Destinato a
sostituire così la maggior parte dei metodi utilizzati negli ultimi 20 anni.
Il “connettore a secco AL-FER” è composto da
un unico perno metallico ottenuto da una barra
ø16 opportunamente lavorata con filettatura per
legno nella parte da fissare sulla travatura. Nella
porzione corrispondente all’assito la barra rimane liscia, mentre torna con lavorazione a testa
esagonale dotata di scanalature nella parte da
annegare nel calcestruzzo.
Il “connettore a secco AL-FER” è costituito da
un unico perno opportunamente sagomato per
il miglioramento dell’aggancio meccanico al
legno e al calcestruzzo.
I VANTAGGI:
1.
2.
Completo recupero statico della parte in legno.
Possibilità di migliorare l’isolamento termoacustico,
inserendo un pannello di materiale isolante tra i tralicci.
3. Produttività massima.
4. Tutto il pre-esistente non viene assolutamente
danneggiato.
5. Costo altamente competitivo.
6. Durante la posa non vengono adoperati liquidi (il getto o
boiacca sono tenuti separati da un telo impermeabile).
7. Migliora l’intersezione di tutte le sue parti (legno/muratura).
8. Acquista maggior resistenza al fuoco.
9. Nessuna necessità di smaltimento in discariche speciali.
10. E’ possibile la completa riconversione in origine.
11. Massima semplicità di applicazione (no mano d’opera
specializzata).
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13 MAGGIO 2006
APPUNTAMENTI
Ad Asiago è il momento della grande adunata degli alpini. E a Vicenza arrivano le note del Festival Jazz
Penne nere a ritmo di jazz
MUSICA
Diane Schuur
SABATO 13 MAGGIO.
JAZZ IN PIAZZA
Alle 21,30, in piazza dei Signori, il concerto gratuito della cantante Diane
Schuur e del suo quartetto apre ufficialmente l'undicesima edizione del
festiva "New Conversations - Vicenza
Jazz", con un programma che spazia dal
jazz, al blues, al gospel, e che mette in
evidenza le grandi qualità di un'artista
capace di vincere due Grammy Awards.
Ingresso libero. Info: Comune di Vicenza Assessorato alle Attività Culturali
0444/222122.
IL SUONO DELL'OLIMPICO.
Alle 21, al teatro Olimpico, continuano
gli appuntamenti con la rassegna "Il
Suono dell'Olimpico". Questa sera va in
scena il concerto "… Della quieta grandezza", con musiche di Schumann e
Brahms. Biglietti 20 e 15 Euro. Info: Botteghino del Teatro Olimpico Tel.
0444/222801.
Horacio Hernandez
BLUES AD
ARCUGNANO
Alle 22, all'Osteria La Quercia di Arcugnano, concerto in stile Chicago Blues
con il duo Paolo Ganz (Voce e Armonica) e Ale Voltolina (voce, chitarra elettrica e dobro). Informazioni allo
0444/273663.
DOMENICA 14 MAGGIO
RITMI CUBANI SOTTO LA BASILICA
Alle 21,30, in piazza dei Signori, nuovo
concerto gratuito del Festival Vicenza
Jazz. Questa volta tocca ai ritmi latini
della band di Horacio "El Negro" Hernandez & Italuba. Ingresso libero.
SOLISTI VENETI A SCHIO
Alle 19, al Duomo di San Pietro, concerto di solidarietà dei solisti Veneti,
con musiche di Vivaldi, Marcello, Paganini, Mozart e Rossigni. Informazioni
presso l'Ufficio Cultura del Comune di
VICENZAPIU’ VIVA
Vicenza Più Viva:
finalmente
la buona notizia
È la rubrica che mancava in città: una
pagina dove ogni settimana i vicentini
potranno annunciare la gioia di un figlio,
la celebrazione di un matrimonio, il conseguimento della laurea. Perciò forza
genitori, sposini e neo-laureati: chiamando al numero 0444 923362 o inviando
un'e-mail
all'indirizzo
[email protected] potrete dare
a Vicenza una buona notizia… in Più.
Benvenuti
Lo spazio dedicato ai nuovi vicentini
Benvenuto Francesco
Francesco Matteazzi è nato il 28 aprile a Vicenza
Tanti auguri
I compleanni di questa settimana
4 maggio
Tanti auguri Laura
Laura Turetta che compie 13 anni. Auguri da
mamma, papà, le nonne,
il fratello Giulio e Eleonora
5maggio
Tanti auguri Giulio
Tanti auguri amore mio.
Ti amo... non so dirti
altro
Eleonora
6 maggio
Tanti auguri Daniela
Un abbraccio e tanti auguri a Daniela
Perdoncin, amica preziosa
Le amiche
Tanti auguri Stefano
Festeggiamo insieme i 29 anni di Stefano
Zausa
Gli amici
13 maggio
Tanti auguri Luca
Un augurio di cuore a Luca Trevisan che
supera l'importante traguardo dei
trent'anni Coraggio d'ora in avanti sarà
tutta in salita!
Gli amici
Siamo felici di augurare ogni bene a
Francesco, il primo figlio del nostro redattore Luca Matteazzi e della moglie Elena.
Confetti rossi
I neo “dottori” della città
Tutti gli amici si complimentano col neo-dottore
in Scienze Politiche Matteo Parisen Toldin che,
una settimana dopo il conseguimento della Laurea
Triennale a Padova, ha
subito iniziato la Specialistica a Trieste.
Schio allo 0445/691239 o all'Ente Veneto Festival allo 049/666128.
LUNEDI' 15
Andrew Hill
VICENZA JAZZ - ANDREW HILL
Alle 21, all'Auditorium Canneti, concerto del quintetto di Andrew Hill, con
Charles Tolliver
John Surman & John Taylor.
MARTEDI' 16
VICENZA JAZZ - ROSARIO GIULIANI
Alle 21, al teatro Astra, Rosario Giuliani ripropone uno dei grandi classici del
Jazz come Kind of Blue di Miles Davis.
MERCOLEDI'
17 MAGGIO
VICENZA JAZZ - NORMA WINSTONE All'Olimpico, alle 21, concerto
dell'ex voce dei Mahattan Transfer
Norma Winstone, per l'occasione
accompagnata da Fred Hersch e dal
quartetto di Janis Siegel.
GIOVEDI' 18 MAGGIO
JAZZ BRITANNICO AL CANNETI
Alle 21, all'Auditorium Canneti, serata
dedicata al jazz britannico con Evan
Parker, Louis Moholo, Bobby Wellins,
Norma Winstone
VENERDI' 19 MAGGIO
VICENZA JAZZ- BRAD MEHLDAU
Alle 21, al Teatro Olimpico, appuntamento con Brad Mehldau uno dei più
apprezzati pianisti internazionali.
SABATO 20 MAGGIO.
FRESU CHIUDE VICENZA JAZZ
Alle 21, al Teatro Olimpico, il trombettista Paolo Fresu chiude la rassegna
Vicenza jazz suonando "Porgy and Bess"
di Gorge Gershwin e "Birth of the cool"
di Miles Davis con l'Orchestra Jazz della
Saredgna.
TEATRO
SABATO 13 MAGGIO
BRECHT PER BENEFICENZA
Alle 20,45, al teatro, la compagnia "La
Ringhiera" mette in scena lo spettacolo "Madre coraggio e i suoi figli", uno dei
capolavori di Berthold Brecht. Attraverso le disavventure di una vivandiera
che lavora al seguito degli eserciti e che
finirà con il perdere tutti e tre i propri
figli, la storia mette in evidenza tutte le
contraddizione e la drammaticità della
guerra. La serata è organizzata da Emergency, che raccoglierà fondi per i propri progetti. Ingresso libero.
VAMPIRI DI GALLINE
Alle 20,30, nel Nuovo centro comunitario di Caldogno, è in programma la
commedia in dialetto veneto "I Ciuciagaine", storia di una famiglia di vampiri costretta ad arrangiarsi con quello che
trova, in questo caso con le galline dei
pollai dei vicini. Ingresso intero euro 5;
ridotto euro 3. Prevendita biglietti solo
il giorno dello spettacolo.
MANIFESTAZIONI
ADUNATA NAZIONALE DEGLI
ALPINI Il 13 e il 14 maggio è in programma, ad Asiago, la 79° adunata
nazionale degli alpini, che tornano sui
luoghi che li hanno visti combattere nel
corso della prima guerra mondiale. Ecco
gli appuntamento principali del fine
settimana.
Sabato 13 maggio: ore 10,30, celebrazione eucaristica e deposizione di una
corona presso la vetta del Monte Ortigara.
Ore 17.00, al Sacrario militare di Asiago
messa in suffragio di tutti i caduti
Ore 21.00 Esibizioni di cori e fanfare nei
vari comuni dell'Altopiano.
domenica 14 maggio:
Ore 07.30 Inizio della grande sfilata
attraverso le vie del centro che durerà
per tutta la giornata. Alla fine, l'ammainabandiera segnerà la chiusura della
manifestazione
A cura di Luca Matteazzi
È divertente
diventare campioni
Camp estivi di perfezionamento nella pallavolo – Estate 2006
Nella prima e seconda settimana di luglio il Vicenza
Volley organizza i suoi campi
estivi, sessioni di allenamento dedicati ai ragazzi dai 6 ai
14 anni.
La costa Sorrentina e i
monti della Valsugana si
trasformeranno nei laboratori dove i futuri campioni potranno divertirsi ad affinare la
propria tecnica.
Due settimane intense con
gli stessi allenatori che
hanno portato ai massimi
livelli il settore giovanile del
gruppo sportivo vicentino.
Due settimane di divertimento, grazie all’animazione e ai
giochi che rendono la permanenza piacevole e appassionante.
Borgo Valsugana
(Trento)
dal 2 all’8 luglio
Vicenza Volley è un gruppo sportivo che schiera 14 squadre dirette,
tra cui la Minetti Infoplus Vicenza,
regina della A1 femminile, e la
Sant’Agnello di Sorrento
Palladiogroup.it Vicenza, forza
(Napoli)
emergente della B1 maschile, e
dal 9 al 15 luglio
affilia 25 società in tutta Italia, i
Vicenza VolleyCenter, sparsi da
Palermo a Pordenone.
Il settore giovanile è famoso per il
ricco vivaio, trampolino di lancio
per molte atlete (come Monica De
Gennaro, Isabella Zilio, Valentina
Fiorin, Paola Paggi, ecc.) che ora
giocano in A1, A2 e in nazionale. Le
giovanili del Vicenza Volley hanno
conseguito grandi vittorie, come 1
scudetto assoluto under 19, 1 scudetto di lega di A under 17, 2 scudetti di beach volley 4x4 under 17 e
tanti titoli e finali provinciali e regionali.
Per maggiori informazioni chiamate il numero 0444
922 766
o inviate una e-mail a [email protected]
www.vicenzavolley.it
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